Giornate di studio dedicate a Paolo Murialdi - L'Inchiostro di Clio. Storici sui giornali nell'Italia contemporanea (terza giornata)

Proporre
Allora buongiorno cominciamo Laterza sessione
Del convegno
Promosso Commissione in rassegna stampa della Cisco
Terza sessione diciamo si incentrava su i temi
è una sessione è stata un po'decimata
O dalla Covip un po'da ritardi
Di altro tipo e al momento sono previste due relazioni
Questo non deve indurre a un rilassamento verrà la presidenza
Del convegno né dei relatori che in questo caso uno in presenza uno on line le chiedo
A mi mi Reno
Ieri giorno seguono giorno tutti e tre mi sentite ci si muove sempre ad essere buongiorno
Previsto volevo un po'una sicurezza almeno una voce perché qui c'è una smaterializzazione totale allora
Paolo preoccupante
Dunque allora andiamo secondo l'ordine del programma inattesa del possibile arrivo il Carmine Pinto
Do la parola Ermanno Taviani che
Interverrà solo tema diciamo è stato momentaneamente titolato gli storici terrorismi italiani prego
Allora buongiorno tutti innanzitutto grazie agli organizzatori per avermi invitato a
Ma questi due giorni di convegno molto interessante sì il libertà il titolo non corrisponde del tutto a quello che dirò perché sarà più sugli storici la violenza il terrorismo in un
Compreso in considerazione diciamo gli anni settanta fino al
Processo sette aprile finanze al mille novecentosettantanove anche perché per gli studi che ho condotto in passato ma anche per la ricerca
Fatto e per per questo appuntamento le occorrenze come si suol dire gli articoli su questi termini sono ovviamente
Tantissime e tra l'altro appunto
Sul piano metodologico come dire
C'è una ci sono una serie di spunti che richiamo rapidamente e poi come ha detto
Di scarsa ante del professor Cammarano
Negli atti diciamo ci sarà modo poi di
A essere più precisi anzitutto la
Questo tipo di come per tutti gli interventi degli storici sui sulla stampa però per questo tema in modo particolare anche per tre una particolare costellazione storiografica degli anni settanta dei temi della violenza delle rivoluzioni eccetera
Tutta questa produzione va vista strettamente in relazione con le opere
Più propriamente scientifiche per gli autori di cui di cui parlerò
E allo stesso tempo dovrà
Un altro elemento come gli anni settanta adesso per semplificare sono stati come è stato scritto che in molte occasioni come dire stato lo zenit della saggistica di in un'epoca di anche quei semplificando all'osso di intensa politicizzazione di settori ampi della società italiana
E di benché in crisi molti storici nato negli anni settanta all'inizio di quella crisi della repubblica dei partiti proprio nel rapporto tra i partiti e da parte dei cittadini però i partiti ancora molto forti
Furono appunto lo straordinario strumento di socializzazione dei tempi storici
E quindi perché su determinati se nella storia scusate anche quando semplificazione come dire fondavano la loro legittimità a a guidare il Paese a fondarono la loro identità
E quindi come dire da anni settanta sono un'epoca in cui il Lessico della storiografia
Se non dette un determinato bagaglio di conoscenze storiche sia pure poi parziale articolate e conflittuale molto spesso perché si trattava di visioni diverse
E erano parte appunto di come diciamo
Un pubblico molto più largo di di lettori ed i cittadini e qui come dire quello che colpisce leggendo questi gli articoli ma come su tanti altri temi
Era come differenza di oggi dei decenni successivi gli storici non dovessero spiegare determinati fatti storici occhi fossero determinati personaggi perché sapevano che il pubblico dei loro lettori erano era tutto sommato abbastanza ridotto su quei passa anche perché la guerra dopoguerra erano vicini per le generazioni più matura e quindi come dire
Non c'era bisogno di come ombre per fare oggi di spiegare tutta una serie di corsi
E e questo e questo era vero per i grandi quotidiani tanto più per quelli della nuova sinistra come il Manifesto Lotta continua OP il quotidiano dei procuratori ecco quindi fu una stagione da questo punto di vista in cui gli storici ebbero campo più libero il forse però anche un po'più ascolto
Di altre stagioni diciamo della della loro attività per la loro della loro scrittura sui quotidiani nazionali
La va be ma appunto
Una storia del Partito comunista di Paolo Spriano per citare un'opera complessa agli anni Settanta
Oggi non sarebbe più possibile diciamo addirittura così la il proseguimento di quella opera da parte dei Nadia è stata interrotta un certo momento anche credo per un problema di vettori
Era solo il Partito Comunista si è fermata al mille novecentocinquantasei meno i volumi Einaudi
La porto
E un'altra questione metodologica ma che è anche una questione di contenuto riguarda il fatto chi erano gli storici che scrivevano
Se anche mi limiterò alla come dire storici accademici
è un po'una cifra mi pare come di queste giornate però come ieri si è detto nella nebbia dibattito ci sono tanti casi che e una serie di figure che sono a cavallo tra i due mondi
E che proprio sulle questioni dalla violenza del terrorismo hanno scritto che ha avuto una rilevanza appunto importante citiamo ad esempio due casi quello di Renato Zangheri grande storico
Bolognese che sindaco di Bologna per tutti gli anni settanta e che quindi interviene non come storico perché il terrorismo non fu mai diciamo un oggetto dei suoi studi ma che ovviamente
Panico con la come tornerò su questo lo si raggiunge ovviamente nel settantasei con il movimento a Bologna al convegno sulla repressione eccetera ma come dire
Non non si può non citare o e questa vicenda porta le stigmate degli anni settanta la vicenda di Angelo Ventura invece al Padova che proprio per i suoi interventi pubblici nel suo ateneo ma anche sulla stampa dell'epoca contro autonomia o meglio i collettivi politici veneti
E sulle questioni del terrorismo di cui tra l'altro è stato uno dei primi
Un a scrivere le prime con la prima forse opera storiografica diciamo
In cui Capra dove ha proposto coi un'interpretazione che tuttora discussa quindi che ha ancora una sua forse ha rilevanza nel dibattito che che fu vittima di un attentato
E che a sua volta questo diciamo appunto una vicenda molto anni settanta rispose al fuoco con la sua pistola diciamo mise in fuga i suoi attentatori
Però colto la questione più generale ed è stata sollevata su altri temi appunto anche ieri cioè nello spazio dell'uso pubblico della storia il dibattito sull'utenza del terrorismo fu occupato dai anzitutto una serie di giornalisti che appunto emesso Enzo Biagi poi Indro Montanelli a sua volta vittima di un attentato non soltanto certo per le sue posizioni su pronto nel settantasette fu ferito
Graficamente da dalle Brigate Rosse non soltanto per le sue posizioni punto sul sul terrorismo e sulla violenza e ma pensiamo punto a una serie di figure che hanno avuto poi si sono comportate anche con gli storici di professione pensiamo a Giorgio Bocca presenti che sia per le sue opere sotto gli atti sulla guerra sulla Resistenza ma anche sui suoi scritti sul sette aprile su Toni Negri eccetera fu un interlocutore e poi soprattutto pensiamo questa sala intitolata a lui a Walter Tobagi
Che fu uno dei primi anche qui a proporre un'interpretazione sia dell'estremismo di sinistra sia del terrorismo e tra l'altro con grande forza sostenne una cosa che allora non era senso comune
Cioè che il terrorismo rosso era rosso e non era semplicemente non seguiva è un modello che quadrotto troviamo ancora incerta storiografia il modello di Piazza Fontana e quindi l'idea di un terrorismo rosso come strumento come
Diciamo di fatto un terrorismo nero riverniciato di Russo si scusa per la semplificazione
In questo quadro però secondo me guardando agli articoli su questo tema di quell'epoca vorrei citare la figura di Renzo Del carri armati preso come esempio diciamo di un certo tipo di storiografia che ci porta proletari senza rivoluzione è il uno dei modelli che soprattutto nella stampa della nuova sinistra sinistra rivoluzionaria chiamiamola diciamo sulla definizione di tutta quest'area nasce una discussione insomma da tempo
Diventa il modello almeno fino alla metà degli anni settanta di riferimento per tutto una serie di interventi
Sulla violenza sul terrorismo su di occasioni rivoluzionari mancate sia rispetto alla all'attualità sia arretrata rispetto rispetto alla storia più in generale ma pensiamo quindi questo nodo tra dalle visioni la visione della violenza le sue interpretazioni e del terrorismo e la storiografia è un nodo complesso che ancora tutto sommato ma
Avuto una sistemazione sul piano storiografico pensiamo alla lettura è un altro esempio tra i tanti possibili alle letture di sinistra della famosa trilogia di Ozzano va il i banditi i ribelli e i rivoluzionari
Se uno sfoglia potere operaio ma soprattutto lotta continuano c'è come dire
Tutto questo
Tutto questa ondata andassero grafica ma che ha un'ondata anche lì articoli sui quotidiani con la valorizzazione del ribellismo popolare contro in questo senso la cultura invece del Partito comunista
O della sinistra storica in genere con ripensamento appunto delle occasioni rivoluzionari l'uso la violenza la riscoperta della tradizione anarchica Enduring dei suoi simboli e del suo diciamo delle sue canzoni eccetera
E oltre poi ovviamente al tema della Resistenza tradita
Per inciso uno dei gruppi che poi transiterà nell'area della lotta armata prese il nome da libero di Giovanni Pesce senza tregua la la insomma qui nelle nelle linee dei tanti articoli di giornale soprattutto sulla prima fase del terrorismo rosso o su certe visioni del terrorismo nero e c'è come dire
Queste riletture storiche hanno un peso diventano almeno fino a settantasei almeno fino a quando le Brigate Rosse cominciano con la loro storia
Strategia diciamo omicida che spostano l'attenzione dal neofascismo dalla fabbrica verso invece lo stato l'attacco al cuore dello Stato
Diventano delle lenti diventa uno dei diaframmi lui in certi casi un ostacolo che a guardare oggettivamente e lo sviluppo del terrorismo rosso mentre molto di più ci sia esso soffermati
Sui modelli del terrorismo anche in quell'epoca tanti articoli sulle guerriglie latino americane sui Tupamaros eccetera eccetera eccetera e punto Simona Colarizi nel suo ultimo libro degli anni settanta
Ha rilevato come dire la imparzialità diciamo delle formazioni estremiste rispetto come dire invece a una se vogliamo
Ipervalutazione del loro posto nella storia dell'Italia degli anni Settanta almeno a giudicare da tanti studi degli ultimi soprattutto degli ultimi quindici anni tra l'altro una sinergia che contagiò anche il Partito Comunista tutta la serie su di libri su per lotte di classe eccetera e cui come dire leggendo soprattutto le pagine de L'Unità ma anche di rinascita sia per un problema di avvicinamento del Partito comunista all'area di governo ma sia
Per una come dire un proprio un problema culturale e la questione dell'album di famiglia detto da sinistra
Ma del la paternità del terrorismo rosso fu un assillo molto forte per gli storici comunisti ecco la perché perché poi alla fine sul piano ideologico fu proprio il terrorismo
A costringere il Partito Comunista a fare i conti in via definitiva con il leninismo e con tutta una parte del del suo bagaglio ideologico che era rimasto un po'
Un po'appunto
Era stato come dire sopravviveva nella cultura del PC e
Ma non ci si era fatti i conti visto insomma una legge appunto
Tanti articoli erano sempre per gli anniversari di diviene dello stesso Giorgio Napolitano comunque la
In questo quadro ovviamente il primo passaggio è quello del confronto tra gli storici e la strategia della tensione l'ondata di
Di violenza soprattutto fino al settantatré il settantacinque per cento delle violenze furono aspre dei neofascisti questo occorre sempre ricordarlo ecco e e qui appunto
La la questione
Il centro delle dei dei dibattiti è appunto solo sulla sul nuovo fascismo e quindi ma soprattutto sulla sopravvivenza con meno delle basi materiali del fascismo
Nella società italiane quindi sui caratteri della nuova resistenza tra virgolette che dell'antifascismo militante che come è noto fu un terreno di incontro tra vecchia e nuova sinistra
La era un tema molto scivoloso e lo ritroviamo in tanti articoli maestro più preciso diciamo nel nella versione diciamo verrà stampato di questo convegno perché enfatizzare diciamo alla
Profondità delle radici del fascismo della società italiana
Portava a soprattutto era un timore e per gli storici legati al Partito comunista della sfera ma non soltanto di essi che sì mettersi in discussione la profondità del rinnovamento venuto con la Resistenza e con la Fondazione della democrazia nel dell'immediato dopoguerra coerente tutto questo sì legato al nord storiografici del convoglio tornare come quello della continuità dello Stato tema peraltro che non trova ospitalità solo sulla nuova sinistra ma anche ampiamente sulla stampa o sul Corriere della Sera e poi dopo il settantasei anche sulle pagine e di Repubblica
In questo contesto nel tempo stringe il settantasette un momento decisivo perché i dibattiti che si svolgono in quell'anno saranno come dire danno il segno è la falsariga di una discussione che prosegue
Anche se non con quella intensità nel forte ancora negli anni Ottanta ma delle sue propaggini arrivano ancora oggi nell'interpretazione appunto di quei passaggi ovviamente mi riferisco al processo anche qui scelgo dei casi son tanti fatti
Legati alla carenza terrorismo cui tanti storici intervengono in questi anni
Un processo di Torino e il fatto che dopo l'uccisione di Fulvio Croce no tutti i giurati popolari stavano rinunciando non si riusciva a capire quel processo e ovviamente il movimento del settantasette e e tutto questo poi però diciamo poi il culmine però come dire i caratteri di questo dibattito erano già evidenti nel settantasette con con il caso Moro
La
In questo quadro un passaggio importante mi sembra la discussione che ci fu tra che vide contrapposti da un lato alle Galante Garrone Italo Calvino nei confronti di Montale Sciascia sì
Siamo di fronte diciamo a figure come dire
Meglio del meglio se vogliamo delle o la parte diciamo della cultura italiana di allora e come è noto questa polemica fuori G. nata dalla dichiarazione del premio Nobel Montale che disse che lui sia per una questione culturale filosofica si ispirato al principio evangelico di non giudicare e Massiah perché come dire era legittimo avere paura non avrebbe accettato di fare il giurato attori
La tutto questo appunto provocò una risposta demente di di Galante Garrone che appunto invece citò il caso di un giovane torinese che aveva accettata di far parte nonostante le minacce delle Brigate Rosse le intimidazione l'uccisione punto di Croce perché che conosce presidente dell'ordine stanno minando i difensori di ufficio delle Brigate Rosse rifiuta e quindi che dichiarò perché tra domanda perché aveva accettato lo Stato siamo noi
E Sciascia replicò e qui appunto anticipata il tema se vogliamo poiché accompagnerà le molte delle discussioni sul caso Moro e non c'era né con lo Stato delle stragi della corruzione della Ricci né con con le Brigate Russia
E quindi è un vice affari Galante Garrone e replicò dicendo appunto che lo stato e fatto dei cittadini che non si arrendono e cosa interessante e Galante Garrone è una figura importante perché non non s'schiacciò la sua posizione solo su questo tipo di e argomenti ma invece fu un attentissimo critico di tutte quelle deviazioni della legislazione emergenziale e soprattutto della sua applicazione e quindi di tutti quei provvedimenti e quelle azioni che sembravano il mettere in discussione e lo Stato di diritto e i principi costituzionali come in un suo articolo in cui si comma terzo
L'uccisione del nazista Lomuscio che fu freddato quando era già esami esanime atterra dai carabinieri nel mille novecento settantasette
E qui punto anche se non erro storico appunto intervenne perché anche nell'area comunista spesso in certi casi emersero posizioni diverse come quello di Lucio Lombardo Radice che scrisse la democrazia si difende con la democrazia e la libertà con le libertà Balducci con la legge
Il problema però che emerge in tanti articoli del soprattutto nell'area di sinistra era si poteva difendere la democrazia restringendo negli spazi limitando i diritti dei cittadini
Quale è stato e quali istituzioni si difendevano quelli appunto delle trame nere scure dei servizi deviati degli scandali della corruzione insomma
Questi interprete di interrogativi ritroviamo in tantissima tantissimi articoli di questo pericolo
Il settantasette qui ancora quattro minuti salto
Ho citato tra i tanti interventi nella discussione soprattutto di quelle state quella la discussione sulla germanizzazione su eccetera e le settimane che precedettero il convegno di ieri sulla repressione a Bologna l'articolo di speriamo che se la prendeva con l'aspetto e razionalisti quel nichilismo di di quel movimento con una frazione anche curiosa come la subcultura del fumetto Giuseppe Tamburrano che invece pur stigmatizzando la bomba che Sala esagerazione del famose i appello degli intellettuali francesi guidati dalla Jean-Paul Sartre
Contro la repressione l'Italia che invece diceva sì la pelle esagerato ma propone dei temi sulla democrazia italiana invece tutto sommato giusti fina
Ha una posizione allora estrema come quella del siciliano meno recupero che parlò di una carrabile
Carabinieri Zazie eone degli intellettuali da parte del Partito Comunista e tra l'altro appunto il caso Moro anche qui molto rapidamente son tanti appelli lo stesso Spriano e Villari
Furono incaricati proprio nei giorni successivi di scrivere dei lunghi tre adesso non ho il tempo di citarvi i contenuti proprio su lo spirito pubblico dell'Italia
In quel frangente volevo citare però all'appello degli intellettuali in difesa della dello Stato democratico pubblicato porti avanti nell'aprire settantotto che vide le firme insieme
Pur essendo storici agli antipodi su molti nodi della storia d'Italia come Renzo De Felice Giuliano Procacci Rosario Romeo e Leo Valiani in cui si sosteneva di fronte alla prospettiva di e liberare i famosi tredici detenuti invece la linea e della fermezza ecco su questo un aspetto o approfondito è quello appunto di Rosario Romeo
Che è proprio di fronte al terrorismo come dire cambia una parte della sua visione generale della politica della storia d'Italia
Perché pur restando un fervente anticomunista
E come dire a un certo momento e così scrivendo su un quotidiano com'era il giornale di Indro Montanelli che era
All'opposizione più totale rispetto alla maggioranza di solidarietà nazionale dei ai governi Andreotti del settanta e gli anni settantasei settantanove
Ecco su questo a un certo momento per Rosario Romeo e in una serie di articoli il nemico principale dire esce il come dire tutta l'ala umanitaria e garantista che voleva una trattativa sul caso Moro e e questo però una nasceva diciamo e quindi vediamo in questi articoli come a partire da questo problema
E se da un lato vede comincia a guardare il Partito comunista con un occhio in parte diverso
Perché il nemico principale è diventato un altro
Con a capo di questa gruppo segretario Craxi segretario Partito socialista Craxi però appunto la sua preoccupazione anche strettamente politica come dire non lasciamo al pc il monopolio della difesa dello Stato
Perché come dire non lasciano che il PC diventi anche per l'opinione pubblica moderata il partito dell'ordine il Partito della della difesa appunto delle istituzioni
La e allo stesso tempo semplici arrivato su questa posizione dobbiamo in qualche modo aiutarmi l'evoluzione ecco questa questo perché un altro per esempio dei tanti possibili come il terrorismo modifichi poi diciamo anche il le visioni di alcune figure la
Il caso Moro tra l'altro e qui vado a concludere
è l'inizio di un percorsi diversi soprattutto anche nei loro interventi sulla stampa per tanti storici della cosiddetta nuova sinistra innanzitutto alcuni di loro approdano a virgolette i giornali borghesi nel giro di qualche mese o di qualche anno iniziando a scrivere cose del tutto diverso non soltanto sulla questione della violenza ma anche è è l'inizio di parabole culturali e storiografiche e molto diverse la salto tutto una parte e vorrei concludere a testimonianza diciamo di questa di questo passaggio c'è un articolo molto particolare di Mariuccia Salvati sull'alta continua scritto nel numero del diciannove marzo quindi giornalisticamente a due giorni dal due marzo settantotto giorni dal rapimento di Aldo Moro
Un articolo che sembra quasi eccentrico perché nelle poche pagine del giornale quasi tutto il giornale ovviamente sul caso Moro sulle manifestazioni recita sui pericoli della repressione eccetera eccetera eccetera e e indici Mariuccia Salvati rivendica quella storia ma si sente nelle sue parole come dire il senso di il passaggio di una fase storica ecco secondo me
Molto chiaramente e vie concludo leggendo poche righe
Perché torniamo a chiederci ora dopo la sua scomparsa di George otto che era stato grande storico del del movimento operaio
I morti nella storia del movimento operaio contano tanto
Perché di fronte alla morte di un compagno di un uomo di una donna canotte confuso vita pubblica vita privata nell'ansia di seguire un modello di vita socialista e mettiamoci pure tutte le virgolette del caso quella contrapposizione che sembra sfumare
Nell'urgenza di rivendicare questa morte tanto alla storia tradizione del movimento operaio quanto ad una prassi laboratori dice di nuovi concetti e strumenti di approccio alla realtà i compagni sono stanchi di necrologi i giovani di leggerli e i vecchi di scriverli eppure ci sembra che la necessità di parlare di questi morti di rivendicati come i nostri morti
Non si faccia sempre più sentire
Ma mano che le certezze sulle organizzazioni si fanno meno scelte però anche qui la scelta di un morto quando appunto invece alcuni giorni prima siano stati c'è in quel morti diciamo nella strage quindi appunto questa vicenda anche l'idea diciamo di una certa temperie dell'Italia
Degli anni settanta e degli storici sui quotidiani alcuni degli anni settanta
Bene grazie insomma i temi sono molti ma andiamo
Avanti
Passerei la parola mi rendono il titolo anche in questo caso però provvisorio diciamo così la scomparsa della storia storici italiani sui giornali tra guerra del Golfo e conflitti balcanici stregonerie
E grazie grazie presidente spero che mi sentiate che mi vediate
Io faccio un po'come Lilli Gruber
Trasmetto a distanza causa forza maggiore vi porto anche i saluti
Di Giulia bassi lei si in maggiore difficoltà rispetto a me quindi riesco a comunicare anche se il mio intervento sarà giocoforza un po'condizionato da un Moscato di salute non propriamente ottimale quindi gli errori saranno tutti imputabili al virus mentre i meriti naturalmente andranno solo a me
Ringrazio gli organizzatori per aver sistematizzato queste dall'incontro che è stato molto piacevole sì e io l'ho seguito ieri su Facebook e devo dire ho seguito l'interventi di ieri come in parte quello di stamattina con rimpianto il Como sta regia
L'impianto è Nostalgia perché mi sembra abbiano caratterizzato un'epoca che stata va comunque l'epoca che fu il mondo di ieri tra virgolette il mondo di ieri
In cui gli storici
Molti storici atto storici di grandissima qualità avevano un ruolo sociale importantissimo la costruzione del dibattito pubblico
Quando si andava a toccare questioni importantissimi naturalmente centrali la resistenza dibattito sulla laicità dello Stato
Terrorismo
Ecco diciamo così quel mondo di ieri finisce dal mio punto di vista almeno dalla ricerca che è tuttora in fieri con le guerre nei Balcani
La guerra del golfo la prima guerra del Golfo quella della novanta novantuno la guerra nei Balcani
E perché dico questo perché naturalmente il titolo è un titolo provvisorio perché della mia indagine che è stata fatta sui giornali più importanti italiani specifico correlarsi alla Stampa La Repubblica a tratti sul giornale naturalmente e sul sull'Unità e beh diciamo che interventi di storici
Di professione per così dire in merito a questo dibattito sono assolutamente pochissimi
Siamo la maggioranza del degli interventi si incentra sulla guerra del Golfo è Colin si assiste soldi un piccolo dibattito piccolo grande dibattito per ponderando può andare scomparire nel corso degli anni novanta
E quindi da questo punto di vista è qualcosa che noi storici deve interrogare
In merito al punto a al ruolo sociale un ruolo sociale che noi abbiamo e che ci compete in qualche maniera in questo senso rimpianto e Nostalgia
Non nascondo io sono stato affascinato appunto dal mestieri storico perché certe figure credo che ieri sono state rallentate erano presenti sugli scaffali della Biblioteca dei miei genitori e io immaginavo di fare un lavoro paragonabile al loro senso naturalmente e pensarsi nuovo Jemolo ho avuto beni dare un piccolo contributo
Questo non significa che non ci siano interventi tuttora degli storici sulla carta stampata sulla questione
Native all'ordine internazionale ma sicuramente ecco sono presenti diminuì almeno ora o in misura minore ora naturalmente
Come è stato detto da chi mi ha preceduto c'è un problema di indagine metodologica capire qual è l'oggetto di cui andiamo indagare e io delimitato molto il campo cioè un po'in continuità con il convegno che abbiamo fatto anni fa in cui misuravamo in grado di storia presente all'interno
Del racconto giornalistico ecco questa volta mi sono mosso in maniera speculare cioè vedere quanto gli storici accademici che naturalmente questa è una è una partizione voglio dire molto molto approssimativa ma secondo me ne necessaria hanno contribuito a quel discorso ho anticipato le conclusioni che sono molto beve sono molto brevi e molto forti e lo hanno hanno contribuito in maniera tutt'altro che marginale
Ora a me questa marginalità stupisce
Perché i Balcani in Medioriente in qualche maniera sono due aree che per noi europei rappresentano per antonomasia e l'esotico l'Oriente anche in qualche maniera sono terreni dove Nation Beer e intreccia con la politica delle grandi potenze l'utilizzo politico del passato e della storia e quindi tecnicamente chi fa il nostro mestiere avrebbe molto da dire
Ecco quindi molti quindi immaginavo quando abbiamo pensato questo intervento di trovare significativo dibattito con grande stupore mi sono accorto che l'ipotesi interpretativa iniziale andava assolutamente modificato
Ora è chiaro una critica può essere fatta proprio sul tipo di fonti che io ho affrontato e mi sono limitato a guardare i grandi giornali no quelli di ampissima diffusione
Quindi non escludo che qualcuno di voi dal pubblico compartecipanti a tavola tonda che magari si è occupato di queste cose o che si ricorda
Il periodo dedica guardano Milano io sul piccolo so benissimo che ci sono stati interventi di questo di questa auto oppure sulla nazione
Ecco quindi non si può escludere naturalmente che sui giornali o testate e più locali per così dire che hanno un importante dignità lo sappiamo lavoro della se ne stampa e ci siano interventi di questo tipo però stupisce il fatto che non siano parte del corpus dei grandi giornali che possono quelli che costituiscano e e la quindi Lima all'immaginario collettivo
Nato appunto che mi sono fatto lavorando a questo intervento è il problema della televisione
Sappiamo benissimo che la guerra del Golfo è stata un po'il passaggio un altro passaggio epocale ma alla fine del mondo di ieri e se prima le guerre si seguivano o i corrispondenti di guerra della carta stampata
Ecco dalla guerra del Golfo davanti la previsione che rompe
Fortemente come medium nel nel nell'immaginario collettivo c'è una bellissima pagina di Scurati Antonio Scurati che dice fa dopo la guerra del Golfo fare la guerra per noi che vivevamo nella società mediatica significava guardare la televisione
Quindi questo è un altro vulnus naturalmente del mio lavoro o almeno o meglio è qualcosa su cui forse conviene riflettere intanto nuovi storici e la nostra assenza sui sui giornali quanto i giornalisti perché anche questo forse un mondo di ieri quello tra carta stampata che adesso ha subito una grande trasformazione
Perché aveva senso studiare quei due momenti quei quei momenti quella del gol fra cui aveva balcanico perché rappresentano momenti di grande svolta a cavallo della fine della guerra fredda del cosiddetto mondo Peace voi post bipolare
E l'avvio del nuovo ordine nell'asta che ho scritto che questo libri storici traccia della sete nazionali è definito il secondo decennio delle illusioni
Quindi cioè esattamente come negli anni Venti cioè ci si immagina un nuovo mondo che esattamente come negli anni Venti in qualche maniera al non andrà secondo e anche in maniera naturalmente molto meno
Molto meno drammatica
E ovviamente il mio discorso ha dialogato con tutta una serie di opere di lavori
Gli storici che sono occupati rapporto tra uso pubblico della storia nei viali stampa durante questi conflitti nomi come Gallerano De Luna Santo Massimo Lajolo e D'Orsi che naturalmente molti altri
Allora l'idea il contributo degli storici al allora appunto alla rappresentazione dei conflitti si inserisce in una narrazione molto più ampia
Che in qualche maniera degli elementi salienti
Che emergono chiaramente quando si leggono gli articoli delle testate convenzionali
Alcune sono assolutamente note perché le stiamo vivendo oggi quando ascoltiamo o leggiamo il racconto in merito alla guerra tra Russia e Ucraina
Ma naturalmente gli storici non sono presenti ma di storia se ne parla tanto no è una storia neanche a dirlo utilizzata in una maniera del tutto peculiare
Attualmente oggi come all'epoca e mi riferisco soprattutto ora quello che succedeva all'epoca ce ne sono cento del meccanismo di una serie di paralleli
Per cui i dittatori come sappiamo sei nove Milosevic vengono cotogna era paragonati al al dittatore per antonomasia del ventesimo secolo che naturalmente ad hoc Adolf Hitler
Adolf Hitler a seconda dei casi dei Sudeti nel caso di Saddam Hussein mentre nel caso di molti di di di Milosevic invece il il e la e la dolcezza della della Shoah
Oppure quando si parla dell'intervento in Kosovo ci sono anche dei significativi paralleli tra il Presidente del Consiglio dell'epoca e un altro presidente del nostro Risorgimento che Cavour
Praticamente si va combaciare e la Serbia del mille novecentonovantanove anche se tecnicamente non si va a combattere noi
E come siamo andati a combattere nella Crimea del mille ottocentocinquantacinque quindi queste sono alcuni esempi di paralleli di di utilizzo della storia e si utilizza molto il paradigma antifascista
Per si richiama tantissimo la resistenza
E questo è un è un artificio retorico naturalmente volto a conquistare un uovo congrua riflettere all'interno di quel mondo che si riconosce grossomodo nella sinistra che l'ambito politico lo specchio politico che più di tutti ha avuto dei problemi a a inquadrare
Questi due conflitti
E secondo me secondo altro aspetto significativo è l'appeasement la critica per cui non si possa dialogare con i dittatori alcuni regimi diversi divergenti da quello liberaldemocratico perché dare qualcosa significa che maniera dopo essere costretti a riconoscere molto di più
è l'appeasement però inteso in maniera ceciliana ovvero voi potevano scegliere tra il disonore la guerra hanno scelto il disonore e hanno ottenuto la guerra è un appeasement viste l'unica maniera
No la sappiamo benissimo che specialmente a sinistra l'appeasement è stato anche la critica e svolta avanzata dalla dai comunisti sovietica al fatto che le liberal democrazie intendessero utilizzare il potenziale militare tedesco contro l'Unione Sovietica quella un altro tipo di acquisto in realtà si utilizzano un appeasement che ha in basso no nella nel nel nell'interpretazione per così dire anglosassone l'impossibilità di dialogare con il con i dittatori
Esiste un altro parallelo è quello del Piano Marshall
Quindi a fronte di una grandissima disattenzione intervento in quelle aree del punto di vista economico precedente la guerra invece si parla conto delle necessità poi di investimenti e di ricostruzione
Significativo nel racconto corna listi costruito su queste guerre e naturalmente ognuna delle peculiarità ma grosso modo io analizzo i tratti comuni
E la centralità del dato emotivo e l'immagine dei profughi ma è un racconto uno stile giornalistico capeggiato dall'emotività
E spesso e volentieri è centrale centrato sulla Pontina raccapriccianti è un quotidiano drammatico sostanzialmente
Significativo l'ultima fa l'ultimo aspetto di questo racconto seriale poi entrerò più sulla questione del degli storici è non c'è contestazione da Panda la gran parte della del mondo ciò giornalistico della del nome che hanno le operazioni occidentali Medioriente che nei Balcani che sono operazione di polizia internazionale non guerre tecnicamente da parte del mondo giornalistico non c'è una grande vado vado naturalmente con l'accetta non c'è naturalmente una grande critica a questa a questa a questa definizione sa cos'è cos'è mancato invece cosa è mancato allora la riflessione sugli effetti della scomposizione sistema sovietico
La fine della cogestione competitiva del sistema internazionale della guerra fredda
La riflessione sull'unirla l'unilateralismo degli Stati Uniti di cui si andava
Parlo parlando in quegli anni ma al tempo stesso non si riflette di come superpotenza
Inizia a picconate di quel sistema che essa stessa ha costruito in gran parte a partire da me novecentoquarantacinque in fin dei conti in entrambi i casi più diluito di tutela nell'operazione del Kosovo essi by passeranno delle Nazioni Unite attraverso il gioco della della della della l'utilizzo della dell'alleanza atlantica
Quindi insomma Stati Uniti che operano in maniera contraria alle a all'istituto per eccellenza su cui si doveva per reggere il nuovo ordine globale pensato d'altra parte nei Balcani Nuzzi studia non si mette a tema il nazionalismo ad esempio croato Sloveno antecedente alla scomposizione del sistema jugoslava
In fin dei conti spesso e volentieri si tende più a parlare di episodi storici del quattordicesimo secolo o di Kosovo Polje piuttosto che parlare della della della Jugoslavia di Tito Puente fragile equilibrio su cui si era costruito un un modus vivendi tra le tra le diverse etnie ora per quale motivo manca tutto questo inquadramento questa complessità in chiaro il racconto
Sulla carta stampata dev'essere giocoforza più semplificazione se più spie semplificato questo è ovvio parte manca anche perché non ci sono gli storici a parlarne
è chiaro rappresenta un po'la quest'la la complessità per eccellenza ora il problema però che gli storici non ci siano è un problema significativo secondo me afferisce al fatto
Che gli storici non hanno in parte saputo rispondere alla semplificazione della comunicazione
Alla velocità con cui il mercato dell'informazione si trasforma poco in quegli anni che la velocizzazione portata molto dalla televisione proprio dal fatto che invece questo ruolo è perfettamente interpretato da un'altra figura di intellettuale
Che comincia a emergere in quegli anni negli anni novanta che l'esperto di relazioni internazionali io insegno storia da scelte nazionali quindi perdonatemi sto facendo un po'quello che sembra
è critico nei confronti anche dei colleghi senta naturalmente più uno storico
Che uno studioso del sistema internazionale a me sto transitano internazionale in prospettiva storica
Ecco sono anni in cui cominciano a uscire e a essere pubblicate in Italia tutta una serie di riviste che acquisiranno nel corso degli anni importanza significativa mi riferisco all'ingresso pubblicazioni cominciano nel mille novecentonovantatré
E Aspenia
Che la rivincita dell'aspetti Institute comincia se è pubblicata nel novantacinque e la comunità internazionale relazioni passa nel novantadue alle italiane scientifica di Napoli avendo una posizione più più significative
Ecco è un tassello di un percorso che oggi si compie dal mio punto di vista e facendo emergere non tanto e non più la figura dello studioso delle relazioni internazionali ma lo studioso di geopolitica
Geopolitica diventa un vocabolo che io vi comprende praticamente tutto tutto il sistema internazionale che fattura molto altro sappiamo che la geopolitica è uno
Delle chiavi di lettura delle relazioni internazionali molto criticata non solo per la vicinanza culturale che alcuni regimi dittatoriali nel ventesimo secolo e questo sarebbe un problema relativo ma molto criticata perché ha un aspetto deterministico significativo
Ora naturalmente questo è un aspetto simili in importante ma d'altra parte in quegli anni è cambiato tutto è cambiato l'Hindustan informazione dicevamo che i reticoli sociali che lo sostengono molto banalmente i giornalisti che acquisiscono numeri di telefono tanto del professore o del dello studioso di storia ma dell'esperto di relazioni internazionali che andava in televisione
E poi perché appunto la televisione dal mio punto di vista è stata dirompente allora secondo me e questo vuole questa mancanza dello storico
Dal punto di vista dell'intervento
Culturale nel dibattito politico è molto grave non solo perché alimenta questo processo di semplificazione ma perché se ci pensate a partire dalle dal proprio da dalla dalle guerre dei Balcani o ancora di più nella guerra che da qui al due mila tre che quando il diritto internazionale viene attaccato anche dalla superpotenza che doveva esserne garante ripeto Kosovo e Iraq sono due momenti centrali novantanove due mila tre
Ecco si fa sì che l'unico aggancio possibile alla legittimità della guerra diventi l'opinione pubblica
Che quindi c'è uno scontro per ottenere il consenso attraverso la narrativa giornalistica o curiosi quindi da questo punto di vista è problematico ora si dirà è chiaro quando c'è la guerra
Palazzo cannoni età ci la cultura no in genere funziona così
La realtà la cultura parlato
Perché gli interventi ce ne sono stati moltissimi dibattito il ricchissimo sia nel caso del la guerra del Golfo si caso degli interventi nei Balcani e in particolare però questo questo dibattito è e in Capua
Finalmente in grande come parlava Taviani prima come Bocca configuri figure però che io finisco più al giornalista che si occupa anche di storia perdonate la brutalità di questa partizione
Più che lo storico che si occupa anche di giornalismo oppure di giuristi
Ecco io ho viste hanno riflettuto molto hanno dialogato molto sono anche spuntate sono che e affrontati diciamo c'è stato un po'da quel punto di vista una sorta di incontro o tra le due grandi via due grandi approcci del diritto internazionale la sovranità chi sottolinea il maggior in maggior Mosca maggiormente il concetto di sovranità invece chi ha più un approccio internazionalista ecco questo incontro avviene sul tema dei diritti umani
In diritti umani però è l'oggetto il è il cavallo di Troia su cui appunto Sid interviene dal punto di vista internazionali o perché credo di essere andato molto avanti nel mio tempo menzionando alcuni degli storici nella stretta versione che ha utilizzato concezione che utilizzato che effettivamente hanno compartecipato a questo dibattito
Sono storici che operano in gran parte sul Corriere la sera sul giornale su Repubblica e su molte altre ex allora il primo è piatto Melograni Piero Melograni uno su uno storico molto apprezzato UE è uno storico
E che ha fatto pace militato nelle file del PC è uscito nel mille novecento cinquantasei nel corso degli anni ha avuto un percorso di vicinanza al Partito socialista per poi essere è stato vicino come indipendente anche a Forza Italia
Ecco un altro autore molto prolifico che ha lavorato sicuramente gesto Galli della Loggia Giorgio Spini
Massimo Teodori ecco tutti questi autori molti altri che potrei citare sono un prurito regnanti da una cultura emersa laica potremmo quasi dire che si definiva alternativa al cattolicesimo
Politico-culturale e alcune al comunismo e al comunismo Italia ma sono gli anni in cui si comincia a pensare anche a una cambiamento DNA della sinistra
Conto la la Bolognino ai DS
E c'è anche il progetto comincia a pensarsi il progetto di un partito d'azione di massa laico nomi mi riferisco a quella cultura che poi darà luogo al al PD lo stesso Renzo De Felice partecipa a questo dibattito lo fanno se in prima persona lo fa all'interno di una di una serie di interviste
E se vi dico che molto spesso questi autori più che fare un inquadramento generale sul problema storico dei palchi animo del uno ho del Golfo e prendono posizione contro i cosiddetti pacifisti no vi leggo uno stralcio della Repubblica di una intervista lasciati felici su Repubblica del novantuno
In cui taccia tutti coloro che erano contrari all'intervento armato come vittima di un confuso stato d'animo del tutto razionale
Cioè quindi c'è una maggiore attenzione
A criticare i critici dell'intervento armato
All'epoca all'epoca molto di questo lavoro svolto da una rivista che dovrà avrebbe avuto un percorso molto diverso era Micromega e in particolare Paolo sua Sudan Darcais
E che leggeva la guerra come una guerra troppo tutto pertanto dai contrari incapace i cattolici erano invece espressione delle angurie di questa mole stesso discorso però appunto Giorgio Spini Massimo soltanto dopo erano più per così dire attenti a criticare di di critici piuttosto che a fare in grandi inquadramenti come abbiamo detto mancavano mancato letture chiudo scorte due considerazioni questi anni dal mio punto di vista sono gli anni in cui all'interno del mondo della cultura più in generale in qualche maniera si afferma il paradigma liberale liberali in senso statunitense nel senso anglosassone
Lo si vede appunto anche dalla grande difficoltà che la sinistra di interpretare o di cattiverie i i conti conflitti questa cultura liberal però alimenta la dimenticanza di una delle lezioni importanti del ventesimo secolo
Ovvero il problema della guerra in qualche maniera noi a partire da quegli anni ventunesimo secolo secondo alcune interpretazioni comincia proprio o quelle guerre coppe conflitti c'è novantuno sostanzialmente tornati potente la legittimazione dell'utilizzo della forza a livello internazionale
Segno proprio del passaggio del del secolo è segno però anche di una visione del tutto Unipol ha ristampato unilateralista il sistema internazionale che fa il pendant in qualche maniera con la politica
Con la politica di Washington
Da questo punto di vista diciamo io concludo questo intervento lascio invece curiosità in Cervetti critiche alle domande che possono venire dagli scacciato attualmente e da tutti gli altri partecipanti spero di essere stato chiaro
Che il virus non abbia eccessivamente condizionato il mio il mio racconto grazie
Bene grazie mi rendo tutto molto chiaro a
Allora le notizie che ci giungono sono
Che le relazioni finiscono qui cara Carmine Pinto non po'intervenire e dunque abbiamo un po'più di tempo chiedo alla Barbara il criterio con cui ci sia orientati cioè le domande e poi di scala Santo Di Scala Santa pone le domande
Subito che dopo e dopo le le questioni
Va bene allora io alcune riflessioni ovviamente scusandomi
Per non
Vero potuto partecipare
Ieri questo inciderà un po'di più nel il mio intervento alla tavola rotonda ma io devo distingue le due parti non è facile devo centellinare l'intervento come di scarsa del molti dei dei temi affrontati relazioni ovviamente valgono anche
Dal punto di vista delle riflessioni più generali
Della tavola rotonda per cui alcune delle cose che dirò anzi permette quasi tutte sono sicuramente già state
Dette in occasione del dibattito perché perché io intanto credo che questo tipo di incontro dovrebbe essere istituzionalizzato e perché mi sembra molto meritorio cioè continuare a mantenere un dialogo aperto tra la stampa il giornalismo degli storici e che dunque una regolarità che però non può fare una emergere
Questioni continuamente nuove e diverse rispetto a quelle affrontate che si su cui si è discusso qualche anno fa il convegno precedente del due mila e diciotto molti di quei temi per chi legge gli atti di quel volume sfogliare il passato sono temi ancora attuali
Che anche stare attenti credo ma questo discorso invece orale al non essere siano infettati dal virus del nuovismo se non sento qualcosa di immediatamente nuovo
Mi annoio subito ecco perché in realtà appunto gli storici sicuramente
Ragionare in modo diverso allora dicevo molte questioni sono questioni su cui abbiamo riflettuto che però vale la pena continuava a sottolineare interrelazioni mi sembra che danno l'opportunità di farlo io diciamo reagisco alle relazioni ho letto la pistola perso sentita serie di di Mirella letto la relazione
Invece italiani e dunque diciamo una una relazione diretta
Anche se da un punto di vista generale sono due relazioni che sul temi diversi però in qualche modo si passano il testimone corrono logicamente per cui negli anni settanta e gli anni Ottanta e dopo e questo è molto significativo del molto utile per vedere il cambiamento di atteggiamento del degli storici no anche se in termini sono diversi ma non è solo un problema diversità ditemi è un problema di diversità di tempi e di percezione del ruolo della storia allora dicevo la la cosa che mia interessato nella intervento del mano Taviani
E la curiosità su cui lui poi diciamo un po'interviene
Che andrebbe approfondita
Di queste figure tante tutte prestigiose allora
La percezione quale stanno intervenendo come storici ma in alcuni casi ha detto no non intervengono come storici perché il tema non è loro dicevi Zangheri
Però uno storico quando interviene su una fenomeno pubblico può dismettere i panni dello storico è percepito come un intellettuale generico è la stessa cosa quella felice Spriano Guttuso Colletti
Cioè per chi legge
Ha più valore l'intervento dello storico uno
Certo la domanda non facile a cui insomma è un discorso di percezione di opinione pubblica che si rifà direttamente all'importanza della storia presso probabilmente però certo immaginare e le discussioni per l'epoca in cui gli intellettuali intervengono in quanto intellettuali
Insomma non ci dovremmo chiedere ma ancora negli anni Settanta lo storico valeva di più
C'è chi regge
Ha più peso la sua considerazione anche se è una considerazione sul presente questa è una domanda che
Rivolgo ovviamente ai presenti relatori anche se sicuramente non è che c'è una risposta esatta però
Una riflessione che secondo me
C'è utile per affrontare il tema sempre presente
Del declino
Il dell'importanza degli storici ovviamente anche alla storia
Allora la questione del doppio ruolo né della bibita lo storico l'intellettuale
Sempre presenti anche noi oggi dobbiamo un po'porci la questione lo storico che interviene sui temi della contemporaneità dell'attualità
Parla come storico o parla come
Intellettuale secondo me
Qualcosa interessante perché se agisce come storico nel senso che nella sua considerazione c'è una riflessione che mette in mezzo la strumentazione la metodologia loro nel parlo del presente
Con i limiti delle fonti che sappiamo presente però in qualche modo agisci attraverso diciamo una metodologia riconoscibile ma se farli dicendo la tua opinione cita il problema
Che e si ricollega alla domanda di prima
Allora vale di più
Queste è importante perché noi richiediamo la presenza degli Esperti però lo storico in quanto intellettuale è un esperto il cui valore nella contemporaneità Nava insomma discusso
Quando in molte discussioni conferenze le persone chiedono ma come finirà cosa succederà e cose di questo tipo lo storico dove va a vivere la correttezza di dire
Dedico la mia opinione io sono su un tavolo su una su un scranno più alto ma non è che parlare adesso dallo scranno più alto significa dire qualcosa di perché che vale di più che più vero perché io sto parlando da cittadino che vive nel nel presente e questo andrebbe chiarito per evitare poi vedere ma alcune ambiguità
Tipiche del rapporto tra storici e intellettuali opinione pubblica no cioè cercare di accreditarsi come intellettuale che dà una risposta a alla al problema della crisi
Questo è uno è uno dei dei punti allora
Gli storici comunisti italiani
Mi avvenuto date a riflettere avevano fino agli anni Settanta secondo me un'importanza riconosciuta
Perché probabilmente
Come dire sono una un gruppo indispensabile una comunità intellettuale indispensabile nella costruzione di un'identità politica nazionale
Che prende le distanze dall'URSS senza rompere questi rampolli golose cioè lo storico e importante per dire all'opinione pubblica italiana storico comunista
Una continuità nella separazione da un'esperienza che negli anni settanta è chiaramente già in crisi allora secondo me gli storici comunisti hanno un ruolo più importante di storia si di altri di altre parti politiche perché hanno una finalità ovviamente non come Commissione sottinteso però insomma sono percepiti come figure autorevoli perché e dal partito sono percepite così
Valorizzate così perché hanno un ruolo importante speriamo è è un esempio da questo punto di vista anche qui è una questione che rivolgo
A Taviani poi
Poi c'è il tema generale no sì ha detto di Montanelli Bocca
Tobagi aggiungere i viaggi cioè giornalisti che si attrezzano questioni di storia
E storici che si attrezzano per scrivere di attualità questo è il problema che animava allungo
Evidentemente o a me viene da dire che ci sono
Per quello che vediamo storici che scrivono sui giornali di temi storici quello che una volta sarebbe stata la terza pagina
E poi ci sono storici giornalisti storici giornalisti cioè nel momento in cui scrivono di quotidianità di problemi contemporanei
Partendo dalla loro professione di storici per cui c'è il pezzo Beta Beta terza pagina la marcia su Roma scritta dallo storico quello è uno storico che fa lo storico soggiorna
O il se è uno storico scrive per la guerra
Tra la Russia e l'Ucraina è chiaro che sta battendo un'altra operazione è un giornalista no che si basa sulla si basa un un filmato sulla sua conoscenza storica però questa ambiguità è un confine dicevo labile e perché al di là delle potenti il giornalista don deve e non può farsi storico io dirigo un master di giornalismo lista di Bologna ovviamente vedo la preparazione che viene fatta del dei ragazzi l'attenzione che i giornalisti quelli formano viene messa sulla necessità di appurare di seguire le fonti di controllarle per cui diciamo un'attenzione metodologica tipica anche dello storico però certamente chi deve scrivere un pezzo nel giro di pochi minuti non può farsi carico di un discorso storico di verifica storica per cui io ammetto che il punto il giornalista
Non deve e non può farsi storico ma certo può e deve acquisire una mentalità storica
E questa è la chiave della qualità o dell'intervento giornalistico
De Bortoli nel eccedente convegno però definito i giornalisti artigiani della storia no cioè ma che modo lavorano al con il materiale necessario per ricostruire la storia su cui puoi dice gli storici andranno nel futuro e questa mi sembra ma definizione interessante e azzeccata allora se passiamo agli anni ottanta anche su tutto altro tema a me sembra che Milano ha detto molte cose che vanno nella direzione insomma comunque per cui sono d'accordo con cosa vuol dire
Che che negli anni ottanta questo è un pezzo da da tavola rotonda però siccome si collega quello che già mi rendo
Maestro del coso gli anni Ottanta sono la frattura e senza ricorrere a Rodgers però gli anni Ottanta
Ci segnalano una frattura che non c'è più niente da fare è sempre più confermata da tutto
Le riflessioni che appena fatto ad esempio sono ulteriori elementi che ci fanno capire come dentro questa pronto ora la storia perde
Peso
Di fronte all'opinione pubblica
E il motivo è evidente le parole le abbiamo sentite perché intanto si dissolvono le culture politiche
Quelle che ci ha descritto
Italiani e le altre e cambia il sistema dei beni in via la la guerra si fa in televisione cose di questo tipo cioè tutta questa roba qua diciamo si moltiplica
E e ci fa capire che cambiata all'epoca una frattura cosa significa significa che ieri il potere diventa gestione tecnica questo è il punto serve qualcuno non che abbia visione e dunque progetto politico e dunque se aveva storica
Ma se la politica diventa il potere diventa direttamente governance gestione tecnica di quello che sta avvenendo è evidente che ci serve qualcuno che ci dia la ricetta che nel cercare chiara netta sempre di più nei centri sociali
Le esigenze senza tempo
Le esigenze che possono parlare in maniera politica dicendo qual è la soluzione al problema
Questo è quello di cui si ha bisogno e si sono riduce fin e secolo quello che io considero punto l'inizio del ventunesimo secolo questa età degli anni ottanta in questo fin e secolo
Queste discipline sono quelle che si impongono all'interno dell'opinione pubblica come utili
A risolvere i problemi
E allora
La mancanza di visione di spessore di profondità politica
Qualcosa che costringe la storia ha ritirarci
Non la storia lo sappiamo tutti l'abbiamo ripetuto altre volte c'è un profluvio di storie ovunque per cui quello non è che manca ma manca il fatto che l'opinione pubblica credo anche la storia abbia un'utilità
Storie molto passatempo e approfondimento diciamo molti elementi che sappiamo che viviamo tutti i giorni anche lamentando il Cile ma pestato unzione tra gli anni settanta e ottanta dimostra che cambiato qualcosa ad esempio non si studia più uno fra i tanti economia politica si studia microeconomia
L'economia diventa matematica non problemi di progettazione economica
E dunque la crisi della politica come visione a alla all'inizio degli anni settanta gli economisti sia attribuiscono da soli il Nobel si inventano il Nobel per l'economia facendolo pagare alla banca
E e questo è è un altro segno dell'imporsi di una disciplina che cerca di presentarsi come tecnica e qualche modo risolutrice di problemi e dietro tutte le altre centri sociali cosa che ho sempre ripetuto che per ognuno sperimenta nel fatto e spesso e volentieri gli storici per entrare nel dibattito pubblico devono essere presentati come politologi sociologi
Perché i i un po'alla volta io spettatore
Penso che il sociologo il politologo abbia una soluzione lo storico faccia il racconto
Ecco ed è una cosa che interessa meno nell'epoca dell'accelerazione dei tempi dunque cambia l'industria dell'informazione la mancanza dello storico dice milione grave perché alimenta anche la semplificazione ma però su questo noi non possiamo agire sulla base della di che errori degli storici mancanza di certo si può cambiare il linguaggio si può essere più nel dire penetranti rispetto a considerazioni di fronte all'opinione pubblica però dobbiamo accettare l'idea che se la storia riflessione ragionamento utilizzo delle di una strumentazione complessa nel momento in cui dobbiamo scimmiottare i centri sociali senza tempo come dire finisce che perdiamo specificità e l'identità io non credo sinceramente oggi che sia possibile recuperare
L'antico splendore della storia considerata disciplina fino agli anni settanta in qualche modo in grado di farci capire la nostra comunità e la società e
Non è un caso che l'ha detto Mirella la fine
Adesso trionfi la geopolitica il punto è rapidità e semplificazione io questo è quello che devo e scorre all'opinione pubblica allora la geopolitica una specie di piccolo presepe
Che viene presentato all'opinione pubblica il cui valore è molto dubbio poi letti che nell'accademia non ci aiutano mi rendo che è chiaramente uno storico si beve dim cercare di dividere svincolarsi dal dai problemi della appartenenza accademica e questo è un problema minore diciamo interno però è anche questo significativo no doversi dire e io sono storico delle relazioni internazionali
S.p.A. essere messo tutte queste cose qui incidono anche nella nostra auto stima e auto percezione non riflettiamo più sui grandi problemi ma sulle collocazioni e allora evidenti
Che sia inventato la al la Geox storia nelle nelle scuole
Ora le le la geopolitica
Come immagine dominante queste riviste molto importanti molto interessanti che nascono negli anni novanta stanno a dimostrare quello che diceva un vuoto lasciato alla storia non volontariamente e viene riempito da altri tipi di discipline dunque siamo finiti della geopolitica
Che forse e quello di cui abbiamo bisogno che sicuramente ci meritiamo
Grazie
Allora facciamo apriamo un po'il dibattito vediamolo show subito va bene
Ci sono domande questioni
Allora due
Non l'hanno vista
Aveva
Chiedo scusa per l'imbarazzo io sono stato agli errori Nicola Tranfaglia per un motivo così affettivo Nicola Tranfaglia è stato docente di Storia contemporanea
All'Università di Torino e allora intanto la prima domanda che volevo chiedere al secondo relatore era senese nella sua indagine degli storici che si sono occupati di guerra del Golfo
Dei Balcani negli nei giornali che avrà consultato avrà trovato qualcosa di Nicola Tranfaglia e se può dare SECS-S sia trovato qualche articolo su di lui descritto Daloui
Se poi dare così una sintesi
Di come lui vedeva quelle qui quei quel quei disagi bellici e poi la domanda che vorrei porre al primo re l'attore relativa appunto al terrorismo io la domanda che io vorrei fare gli fa fare e questa per quanto riguarda l'elettore la lettura che ha svolto in quei determinati i giornali
Se se è mai stato fatto un riferimento alla crimine organizzato abbia avuto attinenza con appunto questi questi movimenti di estrema sinistra o estrema destra che vivevano la lotta di classe in quel modo di violento isterico delirante un'ultima domanda ancora che mi è venuta da fare che mi è venuta in mente quando parlava il moderatore è questa allora figure come Alessandro Barbero ho come Umberto Eco
Come si collocano se vogliamo dare una identità più precisa dal punto di vista della professione o dello storico o del giornalista per quanto mi riguarda molto umilmente
Io mi definirei un come giornalista però anche se mi sono laureato storia medievale
Un divulgatore storico allora ecco un ulteriore interrogativo
Per quanto riguarda la guerra di adesso in Ucraina ma anche le altre guerre che ci sono nel mondo in Africa in particolare
Della figura del corrispondente di guerra
E e cena da certamente un contributo notevole allo storico quando deve fare il suo mestiere di storico
Che è un mestiere di di scienza sociale accademico
E mentre invece il giornalista si occupa di dare delle informazioni delle opinioni anche delle critiche e ideologiche o o culturali
Che informino la gente sui giornali sui sociale eccetera
Io non sono un estimatore di Alessandro Barbero anche se attraverso il suo lavoro come io avevo a qualche modo apprezzato Umberto Eco
Tuttavia ecco mi mi viene da Linda per così da da dare da voglio voglio voglio chiedere se essi si possono dare ulteriori dettagli le sfumature riguardo alla figura dello storico del giornalista del divulgatore storico
E come si collocherebbero allora personaggi illustri prevede collette come Alessandro Barbero Umberto Eco grazie
Ieri può originare Franco
Salve grazie innanzitutto interessantissimo convegni un paio di riflessioni sulle relazioni una di ordine storico diciamo e cioè credo la sua non sono d'accordo sul fatto che il terrorismo abbiam in qualche modo condizionato il Partito comunista nel fare i conti con l'animismo poco lo so so credo piuttosto il contrario cioè credo che il terrorismo la sinistra cosiddetta rivoluzionario forse una risposta diciamo al processo di solfato democratizzazione del Partito Comunista comunque in corso in ogni caso e penso anziché il Partito comunista sia stato condizionato in primis dalla paura di una svolta reazionaria c'era stato il colpo di Stato infine di riconoscere ricordiamo tutti che sicuramente la scelta del PC il suo segretario Berlinguer fu sicuramente condizionata dal dal timore di una svolta appunto di di quel tipo ma siamo ancora in piena guerra fredda questa nota storica
Serve moltissimo avere molto interessante veramente vi ringrazio la seconda vado brevemente invece sulla relazione del colpevolmente non ricordo il nome sul suo le guerre ecco sulla famosa come viene chiamato alcuni reductio addizione Roman degli avversari non nel campo diciamo di quella che oceanica metropolitica prima segnala politica internazionale Follini ad e io credo che quel cioè praticamente la professor Tito le rivisitazione dell'avversario o per cui ecco abbiamo visto no nessuna simpatia verrà Saddam Hussein voto somme di andare a Ferrazza con Milosevic ecco però insomma io credo che ridurre l'avversario ecco al al dito le conservi un credo che questo non sia un Bonaiuti diciamo alla comprensione della complessità della realtà
Sia sostanzialmente un éscamotage una strategia propagandistica ecco che può servire alla propaganda ma non certamente non alla comprensione della complessità dei fatti ora Gheddafi
Aveva avuto le sue responsabilità per carità insomma ecco però è stato anche un leader anticolonialista è stato nel contesto diciamo del mondo in quel mondo ed è stato anche on line senza dolore diciamo Nobel del suo paese ha portato avanti una politica di guerra stato anche rinunciare c'è stata anche una certa ridistribuzione diciamo ritrovarci perché trovo dico nel senso perché via in qualche modo incredibilmente ovviamente anche lo stesso sorda sono il partito batta un una funzione perché ridarci senza nessunissima sempre come gli pare in conclusione quel avviene anche oggi diciamo la verità quando noi ascoltiamo autorevolissimi colleghi uno per dire che dicono che il Cremlino un palazzo di Manerba il al Cremino sono state decidere decisione più grandi tragedie dalla storia ora basta io insegno Storia e Filosofia al liceo
Basta aprire un qualsiasi manuale di storia per chiarire questa una fesseria propagandistica pochi che che crea che la Russia sia stata protagonista di massacri e genocidi povero non c'è dubbio ma né più né meno insomma hai tante auto
Ripeto basta avere un manuale di storia
E credo che questo io arrivo al punto non sia porrà fine ecco se il giornalismo si riduce a questo si riduce a mera propaganda e non alla fine finiamo per scimmiottare
In questo caso di propagandistico sì quelli che in televisione dicevano che non c'era con facciamo proprio l'alter ego di quel diversi grazie il denigrazione
A
Ringrazio ovviamente relatore di scarsa che peraltro tutti i termini che si incrociano e si intersecano con i giornali ieri anche personaggi storie per prestazioni quindi carta
Anche più completa e quindi ecco l'invito a coloro che magari sono oggi qui tra pubblico e sono interessati a questi temi e di recuperare sul sito della Fondazione voglio albi regionali ieri navigare tra di loro perché tante di queste suggestioni di trovare altri interventi
Lo chiederemo una cosa Ermanno una cosa mi Reno suggestioni che sono venute in particolare questa questione appunto della resa dei conti della del del mettersi allo specchio rispetto al terrorismo da parte della sinistra comunista ma anche della sinistra in senso più ampio più largo
I veramente Leo Valiani che diventa una su una sorta di capo diciamo
Si impose nella dimensione della durezza senza indugi nei confronti del terrorismo appunto da auspicare lo stato di fermo di legittimare la legge Reale al punto di ospitare il controllo la perquisizione pedinamento di coloro che erano andati al funerale di Walter Alasia
Nel settantasei che tra l'altro era falsariga riprendeva funerale contemporanei due agenti uccisi nell'operazione di pulizia e e Leo Valiani che veniva svolta criticato all'interno del socialismo per queste posizioni dure estrema durezza
E che da storico legava
Al gli errori dello Stato liberale all'epoca dello squadrismo fascista non abbastanza duro quindi quanto anche dentro la cultura socialista in questo doppio anima visto che sappiamo che in quegli anni
Andava anche emergendo una nuovo tipo di socialismo abbiano in qualche modo apparteneva alla vecchia generazione come contasse ruolo ovviamente devi stare cinque suo trapasso un trapasso effettivamente segna l'inizio di questo spartiacque vederne ottantanove mila sinistra dopo di questa stagione non sarà più la stessa Nahles evidente non sulla società italiana
Mi Renon berretti e vivere che sono collegavo la crisi della storia negli anni Novanta parlavamo ieri a cena particolare comico carrettieri perché quel fatto un intervento sulla Resistenza e Claudio Pavone no come il dibattito per esempio a partire dalla guerra civile
E quindi dibattito sulla Resistenza e sul fascismo era tranne novanta fosse molto vivo
E gli storici intervenissero molto sui giornali quello che sembra anche la lettura di Reno che più che una la NATO anche insieme un riflusso diciamo che il peso della storia comunicazione gerani sia ma che ci fosse in parte anche riflesso di un'insufficienza della cultura serigrafia italiana di fronte a temi internazionali
Quindi trattarla una percezione che era molto nazionale ancora ancora rimase interno dibattiti addirittura ancora lì facenti altri
Fascismo antifascismo Morte della patria rosso e nero eccetera definisce
Tranfaglia e quant'altro a proposito di chi l'aveva detto ma di fronte a temi che invece della gravano no nell'epoca della globalizzazione gli storici fossero ritardo anche con l'assenza di sguardo internazionale lo chiedo perché non avendo ne sanno Saruman cultore di storia internazionale dire da partente l'asseverazione internazionali non sono troppo consapevoli di quanto fosse lo Stato quel momento degli degli studi in Italia quanto essi fossero pronti a intervenire nel dibattito giornalistico o no essere ascoltati penso anche adesso dove invece magari su questione del conflitto russo traino qualche voce di storico che si occupa sempre meno di quanto si dovrebbe per alcuni che si ascolta perché poi successivamente dagli anni novanta in poi invece gli studi sull'ICI orientale e quant'altro si svilupparono influenza di Pacifico quindi anche questa questo ritardo non solo i generali giornalismo lo vedevo viene cioè restare più ad ascoltare ma anche noi che magari abbiamo ancora uno sguardo rivolto al nostro cortile dentro un mondo che esplode
Io avevo una questione che si diciamo così il collega quest'ultima che ha sollevato il rito e che derivano soprattutto dalla relazione i miei non cioè e fino a quando poi ha giunto cioè meno storie all'inizio degli anni novanta questo e per le mie la trasformazione di migliore emerge della tv come elemento centrale
La crisi delle culture politiche negli anni Ottanta però mi chiedo quanto abbia giocato anche proprio la disarticolazione del sistema politico italiano che c'è fra il novantadue nel novantaquattro perché nel novanta novantuno quando c'è la prima guerra del Golfo se ho ben capito contraddizioni Renault ancora un pochettino ci sono degli interventi di storici
E mi ricordo io ho fatto subendo una ricerca sull'Osservatore Romano sull'Osservatore Romano interveniva spesso Giorgio Rumi per esempio
Portando avanti le posizioni pacifiste dalla Santa Sede in quegli anni
Mentre si si se ben capisco d'nelle crisi jugoslava e dal novantadue Binda che imitano novantuno che diventano particolarmente drammatico la volle nel novantadue e che proseguono fino al novantanove i anche nella seconda guerra del Golfo del due mila e tre queste posizioni degli storni gli interventi degli storici sarebbero diminuiti
E questo si collega a mio avviso con l'altro notazione molto interessante che faceva mio meno cioè sul fatto che siano soprattutto presenti storici che potremmo dire dare a laico terza forzista appunto attraverso Micromega Galli Della Loggia Giorgio Spini Massimo Teodori lo stesso De Felice
Composizione anti pacifiste e cioè che nella crisi dei due grandi parte in chi la crisi dei due grandi partiti il travaglio del Partito comunista e il dissolvimento della democrazia cristiana
A inizio anni Novanta mette in crisi anche tutte in quegli ambienti intellettuali in cui erano particolarmente importanti gli storici pensiamo alla fase finale della DC il ruolo di Piero scopo di Pietro Scoppola anca ruolo di Darold o di altri intellettuali
E che si trovano davvero è una miglior voce in capitolo ecco quindi volevo chiedo se secondo lui secondo voi c'è un nesso anche proprio non solo fra quelle Cutolo Pollica naufraghi sorti colazione del sistema politico
In diminuzione del ruolo che la storia nel dibattito pubblico egli soprattutto nel commento delle questioni internazionali
Ecco qui si sente ora è sono Giuseppe video ciò che l'emittente per la quale lavoro radio radicale venuto qui a riprendere almeno la prima giornata accusa buone opportunità sentirò il interventi perché credo che questo tipo punti convegni lezioni importanti tanto temi storici in quanto per via i giornalisti
Non ho altre domande perché vi voglio complicare invece il lavoro ma oltre provocazioni di carattere metodologico
E Giancarlo Tartaglia sa benissimo che Indro Montanelli lo ricordo benissimo che nei suoi libri Indro Montanelli a chi gli chiedeva
Quale formazione devono avere i giornalisti quale cultura diceva due cose fondamentali
Rispettare la grammatica e la sintassi la lingua italiana conoscere la storia
Qui e devo dire che prima provocazione Mirello Berrettini l'uso delle fonti per fare una storia importante anche le fonti giornalistiche
La categoria dei quotidiani che interpretano il comune sentire secondo me è una cosa una categoria molto opinabile per non dire pericolosa perché per esempio suo nulla Guerra del Golfo sui conflitti balcanici stato ricordato poc'anzi Giorgio Rumi Osservatore Romano ma un quotidiano come Avvenire non non si può non tenere presente giusto per il comune sentire dell'opinione pubblica su cui scrivevano storici come tutti quelli collegati può avere una trema soprattutto alla comunità di Sant'Egidio rispondono al nome faccio giusto due però non lascia ordinare il rosario ma insomma Andrea Riccardi
Concentriamo
Sui è un po'come se fra dieci vent'anni volessimo ricostruire quello che è stato il dibattito sui giornali suo guerra in Ucraina non tenendo ben presente per esempio mi fermo a venire non voglio allargarmi
Quindi il comune sentire limitato i soliti classici tre giorni aloni che potere in un certo senso essere valido sul piano delle vendite
Fino al dieci anni fa ma che oggi non è più così secondo me è un criterio fallace di ricerca storiografica
Seconda considerazione provocatoria
Manca la storia perché mancano gli storici io non ho sentito la relazione sulla la questione Carmine Pinto civili purtroppo non c'è la questione meridionale nella stampa ma se c'è una lacuna nella stampa sulla questione meridionale perché sono venuti a mancare
Storici del calibro illecito sul due
Giuseppe già Rizzo Giuseppe Galasso
E vorrei anche ricordare che la storiografia
In particolare quella napoletana che si regge voi sulla più grandi università statale dell'Italia meridionale a Federico secondo non è riuscita a produrre un saggio Sorokko solido e serio sulla al ponte sul potere a Napoli e in Campania e nel Mezzogiorno ai tempi di Percy Aldo
Non c'è un messaggio che ricostruisce questa questo questo rapporto tra l'altro lo stesso saggio di Percy Adlon presentava il limite di non rapportare il potere politico anche al potere ecclesiale della chiesa napoletana e della chiesa meridionali ma la mancanza di storici autorevoli in questo punto di vista sulla questione del meridione del meridionalismo
Oltre al ovviamente hanno sollecitare la stessa classe dirigente a essere consapevole di una ritrovate importanza del tema del meridionalismo e anche nel mondo del giornalismo un Francesco Compagna che ti fondano desunto oggi dove terza provocazione pioniere mi rivolgo ancora nel mirino dei repentini
Io non conosco
Io non conosco un ecclesiastici sta che non sia un esperto di storia dei rapporti tra Stato e Chiesa
Perché Francesco Margiotta Broglio io vi sfido definirlo un semplice ecclesiastici sta cioè uno che alla cultura soltanto giuridica di conoscere le norme del Concordato del Trattato del laterano no
Lucchese astici stanche chi conosce i rapporti tra Stato e Chiesa
C'è geopolitica geopolitica
La vera geopolitica in quella che conosce i rapporti si
Tra gli Stati
E quello che vent'anni fa è uscito un libro di Cacciari pubblicato da del figlio Geo filosofia ma si può fare già o filosofia senza conoscere la filosofia le fonti e si può essere geopolitici senza conoscere il diritto internazionale si può essere geopolitici senza conoscere
La statua perché
Allora da questo punto di vista la categoria perché siamo diventati un Paese ormai non solo di navigatori di santi di poeti ma anche di analisti giù politici
La categoria si assottiglia fortissimo se andiamo a stringere le maglie di una preparazione professionale
è perché la geopolitica oggi non ha questi giochi politici dalla missione universale direi così interdisciplinari
Perché nel mondo dell'analisi geopolitica endemica scrittura e dell'analisi giornalistica noi abbiamo difficoltà a rapportarci
Con la presa d'atto che il libero sulla fine della storia di Francis Fukuyama è stata una grande non c'era tutta e che invece è stata profeta è stato il invece stiamo attenti intorno con lo scontro delle civilizzazioni
Perché noi abbiamo oggi da Oporto l'inizio della del Duemila il primo decennio del due mila si protrae lo scontro tra il mondo secolarizzato cristiano
Il mondo teocratico islamico abbiamo oggi con la guerra in Ucraina uno scontro tra chi vuole superare il suo perbenismo nazionalistico ed è a vuole avere una concezione diciamo così europeisti da che però può essere considerato una concezione anche imperiale
E chi invece vuole conservare una visione nazionalistica
Ma qual è il problema il problema è che oggi chiaro una visione universalistica cui in un certo senso sì scrive la visione imperiale oggi una depressione
E chi invece vuole avere una visione nazionalistica sul politica sul piano ecclesiali tant'autocefala e invece l'aggredito
E allora come la mettiamo con i parametri geopolitici nove sentito un'analisi di un geopolitico di un analista che risponda alla domanda
Ma insomma ha ragione l'Occidente americano a considerare la cultura russa
Una cultura sostanzialmente asiatica o ragione il filone occidentale che però è sempre più silente a considerare indice la Russia parte della cultura europea
E questo è l'intreccio Ostuni storici giornalistici devono confrontarsi grazie
Proviene direi che possiamo organizzare un'altra giornata di convegno per domani
Rimane siamo chiamò subito la parola non so incide hanno porta sì telegraficamente senza intervenire sulle questioni
Mi intrigano su cui sarebbe tanto da dire del doppio ruolo storico l'intellettuale a dire che non c'è il tempo adesso di rapidamente sulle cose più specifiche io sono solamente d'accordo con Cammarano gli storici nel PC sono più importanti
Lo sono stati fin dall'inizio e l'antidoto come dire al modello sovietico ma anche culturale Gramsci che è una riflessione
Sulla storia d'Italia ma anche poi più banale quindi sono stati fondamentali nel col tentativo di costruire un partito nazionale e che si presentasse come nazionale ma lo si vede negli anni settanta con la presenza dei massimi organismi epici
Comitato centrale in cui c'è una storia Zancar droga ragioniere cioè voglio dire la presenza senza dimenticare tanti altri oltre poi anche un nutrito gruppo di filosofi
Su questo venendo alla domanda il Partito comunista era già socialdemocratico qua vediamo su una questione che si dibatte per lo meno da dagli anni settanta però l'identità comunista e con tutto al di là del del ruolo che il Pci aveva svolto nell'Italia repubblicana sarà un sicario dell'ottantanove diciamo l'elemento forte
Cito solo un documento le relazioni di tanto a Enrico Berlinguer in cui ancora negli anni Ottanta riscrive ma noi siamo comunisti perché sì all'estero fanno un casino ma insomma quello comunque quel modello con la socialdemocrazia è quello a cui vogliamo adesso scusate la semplificazione la però io invece credo che e lo si vede nella pubblicistica dell'editoria nella stampa comunista e nei libri degli storici comunisti il terrorismo e l'accostamento
In Italia non nel resto del mondo di quel quella violenza accanto ai simboli che erano anche gli stessi del PC come dire un elemento che costringe il PC allora
Accelerare diciamo la presa di distanza da tutto un bagaglio politico ideologico sulla prima domanda il crimine organizzato sì sicuramente se ne parla soprattutto dei rapporti tra terrorismo e che aveva realizzato all'inizio sul fascismo ma sul neo fascismo è un un tema che però esplode sul dibattito terrorismo degli anni ottanta
Pensavo al caso Cirillo a tutta quella vicenda ai legame che emergono più avanti tra la banda della
Magliana ad esempio il terrorismo nero e però appunto anche per il prima più galla acclività organizzata italiana no più che insomma anche su quello ma pensavo alla banda Vallanzasca ai marsigliesi e legami col terrorismo nero
Presente la vicenda Occorsio
Un'altra cosa la domanda di
Sul sull'emergenza la cultura socialista la cultura comunista ecco anche qui è un tarlo enorme anche nel PSI ci sono spaccature su questo e allo stesso tempo Craxi diventato capo del governo non è più il Craxi della trattativa del settantotto su quello netto delle cose eccetera interessanti
Su quello devo dire che rimando c'è un dibattito bellissimo tra Luciano Violante che parla del PC che deve assumere una cultura della repressione
E che sembra echeggiare il commissario dell'indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e e invece Marcora Marte
Che ci hanno proprio lo scontro violentissimo che invece difende la tradizionale cultura della sinistra e più almeno quella fino a inizio anni settanta più garantista più attenta ai diritti
E eccetera eccetera eccetera ultimissima cosa pietà della guerra del Golfo
Se posso aggiungere diciamo fuori terra
Io credo che lì bisogna guardare tutta una serie di figure storiche politiche di storici di intellettuali e di politici che ancora negli anni Ottanta si erano collocati vagamente alla sinistra del PC e penso cotto a Vittorio Foa con il novantuno come dire compiono un passaggio importante sono un po'il porto il riferimento di una serie di posizioni si parlava della terza forza non io mi ricordo conto anche personalmente dell'intensissime discussioni con Claudio Pavone che era a favore dell'intervento eccetera Luís appunto abbiamo però Berrettini ha parlato giustamente non sei figure che appartenevano un po'a quell'area diciamo politica con le diverse sfumature con diverse posizioni più
Grazie sì io non non nominate può anche l'antica Arrone perché diciamo non erano ricompresi in quel piccolo segmento che mi sono messo analizzare io appunto per sui sui giornali
Rispondo telegraficamente anche io su tram pagano trovato niente ma naturalmente l'azienda ricerca in fieri seguirà il suggerimento è anche che mi sono state Italia in questa sede
Se mai ha trovato qualcosa di Tranfaglia relativo alla guerra e in Iraq ma quella del due mila tre quindi successivamente sull'Unità
E sulla riduzione a Hitler de dissipare i tiranni dittatori generali concordiamo siamo più o meno tutti d'accordo chiaro quando si costruisce racconta motivo la figura come quella di ritenere facile si presta molto bene a polarizzare Liani con compiendo dei falsi storici
Ma ci sono altre domande io trovo tutte molto legate in realtà mai proverò a fare un discorso unitario per rispondere un pochino tutte
Enrico Serventi Longhi parlava del
Scarsa attenzione alla dimensione internazionale di storici italiani allora noi naturalmente anche la disciplina dell'azione internazionali si è colleghi col tempo consolidata ma già negli anni novanta c'erano attori di primo rilievo e anche se non appartenevano alla al raggruppamento S. quello che oggi SBS zero sei licenze sul sociale
E ecco erano magari studiosi di storia contemporanea dei paesi dell'Europa dell'Est ecco c'è tutta una scuola Conti contemporaneisti che era sua era già assolutamente capaci di leggere gli enti e di avere spazio per fare delle delle considerazioni naturalmente
Era sicuramente minore rispetto a quella che si occupava della storia politica italiana questo è stridente
E da questo punto di vista io credo che essi oppure storici che sono occupati dell'occupazione italiana in in ordine lo Slavia cioè insomma elementi di conoscenza di quel di quel terreno e però c'è una posta una parte della risposta sarà nella domanda secondo me di Paolo Zani ovvero quanto la disarticolazione spillati sorti con l'esatta dei disarticolazione del del sistema politico viti italiano abbia influito
Due livelli primo perché facciamo implodendo deponendo le culture politiche partitica italiane scrivania tra appunto
Sta dietro questo ruolo minore degli intellettuali storici
Secondo perché ci si concentra molto su quello che sarà la nuova Repubblica italiana
E prima si parlava del dibattito alcuna sollevato un ricordo che il dibattito manco carrettieri circa Pavone sulle su Pavone e un impegno penso sulla morte della patria dibattito sull'azionismo sul contributo
E la cultura anti giolittiana alla alla alla formazione del del del del fascismo su tutti i temi che li sto di cui storici parlavano in quegli anni sui giornali
E come specchio delle proprie ricerche ha chiaramente in ballo c'era la nuovo c'è il nuovo sistema politico italiano della della Seconda Repubblica c'era il punto interrogativo sulla modifica della Costituzione e quindi il nesso tra canti fascismo resistenza e vetture e Costituzione repubblicana ecco c'era tutto quello è chiaro noi parlavamo di quello perché eravamo in una fase assolutamente di grande transizione forse abbiamo e concentrato la nostra attenzione più su quelli su quegli aspetti
Rispetto che agli altri non so se sono stato chiaro da questo punto di vista però sono aspetti legali le competenze c'erano e naturalmente minuta minori misura minore di quante ce ne fosse stato bisogno però molta posta attenzione era centrata poi sul sui problemi dell'Italia della nuova Italia uscita
Data Tangentopoli è uscita anche dalla fine della della della palpebra
E in merito ai suggerimenti che mi sono stati donati conto di controllare l'Osservatore Romano avvenire ci mancherebbe altro che lavoro vestita cattolica
Non vorrei settanta spacciato da parte dei cattolici di scarsa attenzione al cattolicesimo lo prendo come suggerimento
Io mi sono in primis soffermato su questi semplicemente perché erano quelli più tattici e perché di carne al fuoco ce n'era tanta
Diciamo così io ho dato una giustificazione teorica perché sono quelli più diffusi
Quindi hanno una nonché rispecchiano il comune sentire ma che più degli altri plasmano il comune sentire cioè l'effetto performativo la capacità di influire di costruire opinione pubblica i grandi giornali classici
è sicuramente maggiore rispetto a quella dei giornali di altissima qualità ci mancherebbe altro ripeto dove scrivano personalità assolutamente importanti concordo pienamente con Avvenire L'Osservatore Romano che hanno un bacino di utenza semplicemente molto più più limitato
Però indubbiamente sono piste da seguire che può darsi e cambino cambino poi quanto io ho esposto questa in questa serie
Prendiamolo per adesso come uno stato su questioni S che io Popolizio
E chiudo dicendo sulla
Sulla geopolitica mi pare che e insomma abbiamo sottolineato un po'tutti come sia la grande è stata la grande protagonista della guerra russo Ucraina e naturalmente ci sono grandi autori ad esponenti di questo approccio analitico eventualmente hanno competenze anche storia in economia cioè c'è una cultura multidisciplinare ci mancherebbe altro
Io però interpreto il ruolo dello storico ruolo che assenso
Perché parla di cose vecchie mirando però con l'occhio assolutamente riferito all'autorità ecco denuncio mi perdonerete come avrei denunciato all'epoca una carenza di intervento da questo punto di vista la geopolitica è un approccio all'analisi non è uno stato di fatto e quindi da questo punto di vista c'è spazio anche per altri atroci per aver le voci più più plurale
Grazie mille scusate per la progressiva
Sì due cose le questioni che mi riguardano
Sono d'accordo con con Giannini però la disarticolazione il sistema politico italiano
A è un effetto non è una causa cioè né sicuramente ha influito e parlando appunto degli storici comunisti l'abbiamo detto proprio va immesso in un contesto più grande perché la la il il declino dell'importanza politica della storia non della diffusione della storia
Che a livello internazionale questo stabilmente una ricerca
Che andrebbe fatta però questo significa che quello che avviene in Italia
Non è un qualcosa di straordinario dovuto al fatto Mani pulite crollo dei dei partiti eccetera a mio avviso quello è un Effetto a che fare con la fine di una cultura questo questo bisogna bisogna che cc assegnamo lì finisce esso è difficile trovare una parola solo ma ci comprendiamo tra di noi quando dico che in esistono i i gloriosi trenta
Pandolfi questo ha un riverbero incredibile porta tutti quei fenomeni che dicevo prima e tra questi fenomeni bisogno di accelerazione di comprensione dei fatti
Che agisca attraverso ricette non appunto approfondimento
Del del problema e la storia scompare dentro questa realtà è questo il punto poi il patto che i partiti
Non ci siano più lo Stato perda rilevanza si comincia poco il discorso
Dell'area riduzione del ruolo dello Stato eccetera un po'tutta tutto quella fanghiglia lì
Va vista come effetto di questo di questa di questa tendenza Cipro internazionale storia non declina solo in Italia questo credo
Per quanto riguarda l'intervento degli storici autorevoli è assolutamente vero c'è un piccolo problema però non c'è generazione che non ha rimpianto gli storici precedenti questo è un dramma cioè gli storici di cui parliamo adesso Spriano Spadolini eccetera quando parlano se per si lamentano della mancanza di Gioacchino Volpe eccetera no no ma io guardi si io sono assolutamente d'accordo però è una valutazione complicata da fare se presente nel senso che ogni generazione percepisce io non dico che non non sia vero però è una cosa da valutare nel lungo periodo se oggi noi parliamo di noi stessi ma io sono il primo a dire che noi siamo la miseria dalla miseria rispetto ai grandi storici che abbiamo detto però mi ha colpito il fatto che in tutti i dibattiti arteriografia qui carrettieri
Ci può confermare qualche modo fanno riferimento a un passato glorioso che sia sterzo rispetto a un presente
Qua di qualità minore poi non è che lo qualche volta è vero qualche volta no però è costante firmavate ancora Volonté una lamentela che c'è tra gli storici abbastanza costante
Sulla geopolitica sono d'accordo non ci sono sugli oli geopolitica che sanno di storia è un approccio la ragione mirano a me sede ufficiale una metafora mi sembra
Che se appunto parlavo di imprese e prima lo
Mi sembra che come se si l'evento dell'annata evento storico della nascita di Gesù Cristo sta alla storia come la geopolitica sta alle statuine del presepe
Perché la geopolitica che vediamo tutti i giorni sui giornali è una specie di piccolo risiko
Di la Cina fa la Russia si sposta poi ecco diciamo manca quella complessità che sono la storia può dare io conosco molte persone che vivono di queste statuine e poi con passaggio del passato l'imperio cinese con il sumerico né tutte tutto un gioco così che un gioco che serve a non comprendere niente e a complicare il quadro e in qualche modo a trascinare la storia
In un insomma come dire in in un ambito da che non non funziona come comunicazione con l'opinione pubblica però un paio di cose interessanti nelle riserbo
Per la tavola rotonda
I direi che questa sessione la possiamo chiudere qui attendo dalla barba le indicazioni
Cinque minuti di pausa non di più riesce a
Un caro saluto a tutti allora io vi seguirò da Facebook a questo punto Bubu rientro dove rimanere lì animano qualora all'epoca
Al momento per Mauro credo Mauro vedo l'icona del Mauro però Chalon sur Milosevic sono faccia ricredere va beh anche perché la la tavola rotonda si è ristretta mancano ci sono dei club molti caduti drogati partirà molti caduti anch'esso prima il coordinatore Zanni con piglio ora autoritario sempre quindi poi poi niente i quali comproprietà
E così se
Uno
Pongo
Però sono così
Dopo allora allora riprendiamo dopo la pausa
Allora intanto vi devo vi devo dire
Rispetto al programma previsto
Ci sono ulteriori decimazione diciamo perché purtroppo Angelo Varni mi ha detto di di salutarvi dispiace molto
Non non non si è potuto venire ma anche lui ha avuto che ci ha portato i suoi saluti da dell'integrazione Maria Pia Casa Modena
E avuto il il Covent ed è risultato positivo al Covent e quindi non è potuto venire
Simona Colarizi purtroppo a un'emergenza di tipo sanitario familiare per cui non può essere presente e Stefano Forlì che fa stanza noto come editorialista di Repubblica ma dovrebbe essere più noto per essere stato mio compagno di banco al liceo Mamiani di Roma non
Dico bancone non è potuto venire e quindi io che come in quanto membro del comitato scientifico della Fondazione morì anni sono stato incaricato di coordinare questa tavola rotonda avevo contato otto presenze quattro storici tre giornalisti un coordinatore e quindi avevo immaginato la necessità di un tavolo diciamo alla Putin per capirci per poter stare tutti quanti attorno ma invece adesso questo rende possibile usare questa questa posizione e quindi siamo rimasti in realtà due storici Fulvio perché che continua quello che appena cominciato a fare abbiamo Mauro forno collegato con noi c'è Mauro
Sì eccomi Zanesco venisse intimate spetta a me e sarà si è
E poi ci sono due giornalisti Giampiero Gramaglia e Massimo Cola Iacono quindi quattro più il il coordinatore e e io dei voi giornalisti presenti mi hanno chiesto perché non hanno assistito ai tre giorni precedenti di fare un minimo ma proprio un minimo non non abbiate paura insomma di nel recupero di quanto abbiamo fatto io allora voglio cominciare tanto prima di tutto
Ancora il ringraziare credo che sia doveroso dopo questa intensa è lunga tre giorni di lavori il comitato scientifico e la segreteria organizzativa
Di queste tre giornate
Le tre giornate sono iniziate con una riflessione storica su con la figura di muri alti
Ma c'è stato anche molto di più c'è stato ci sono state presentazioni di ricerche in particolare della nascita
Di
Effettivamente un qualcosa che non c'è quei termini cioè di una nuova rivista di storia del giornalismo Wüttenberg e questo ha caratterizzato diciamo la prima delle tre giornate poi siamo passati a l'inchiostro di Clio cioè il problema degli storici
Sui giornali e quindi il relatore misterici
Anche hanno parlato finora hanno bene varato ma ricca complessa quantità di figure
Fatta col mio quindi abbiamo cominciato nell'Ottocento
Garosci Romeo inserisce Spriano Del Boca ieri non lo so termini e e altri è che diciamo abbiamo avuto proprio la sensazione di essere stati trasportati questo veniva fuori anche stamattina
In un'epoca altra diciamo rispetto a oggi e la domanda che credo la due giorni di riflessioni si è posta all'inizio riguarda insieme le potenzialità ma anche i limiti
Degli stabilisce che diventano in qualche modo giornalisti è stato detto che
Nel secolo scorso soprattutto a partire dalla prima guerra mondiale sono stati i sacerdoti dell'identità Anna problema è oggi
L'impressione che abbiamo avuto da tante cose che sono state dette
Anche stamattina è che non siano più sacerdoti per tante ragioni
E che probabilmente ci sia anche un problema relativo all'identità è una fragilità e alla difficoltà della sua costruzione quindi il ruolo sociale diciamo
Bene da questo punto di vista chiaramente diminuito devo dire che
Ieri
Ieri mattina due fantasmi diciamo si aggiravano in questa sala uno era fantasma dei Feliciano l'altro era fantasma anzi di Feliciano poi però devo dire
Che grazie all'equilibrio a della relazione di Enrico Serventi Longhi sottolinea mal di scarsa Roberto per ICI
Questi due fantasmi si sono spersi forse c'è stato un piccolo rientri ritorno mi è stato detto io purtroppo non c'ero nel pomeriggio però non è successo assolutamente nulla Voldemort non si è scatenato in questa in questa Sala questo per dire che anche da questo punto di vista probabilmente quella è una fase storica anche dal punto di vista del ruolo degli storici
Del loro rapporto con
Storia del Fascismo e antifascismo che è stata in qualche modo dovrebbe essere stata superata lo diceva mi pare Berrettini
Stamattina ma hanno detto tutti insomma da allora è cambiato un mondo direi sia nella storiografia per molti versi sia che nei giornali con l'avvento di altri mezzi
Comunicazione fino ai social ricorsi più recenti di oggi quindi un'altra delle domande può essere rispetto a quell'antico ruolo di sacerdoti dell'identità cosa può accadere oggi nella nuova situazione globale e postmoderna che stiamo che stiamo vivendo
Ovviamente credo abbiano torto corto tutti la il carattere di univoco del rapporto storici giornalisti l'influenza reciproca ne parlava imparare
Bene Taviani stamattina no quanto ma il giorno è un certo giornalismo di sul tema di cui ci parlava sia stato influenzato dalla storiografia che allora era
Particolarmente in in Boga e e quindi ma anche direi il contrario perché è stato pure molto interessante
Notare per esempio il cambiamento di posizionamento di Rosario Romeo rispetto che venuto fuori molto chiaramente che ci dice che appunto fare fare sta storia è una cosa e la politica poi è un'altra cosa che ovviamente segue percorsi posizionamenti dei delle forze politiche e anche gli eventi assolutamente non previsti
E non prevedibili e che o provocare anzi io direi deve anche
Provocare delle dei cambiamenti di posizione in questo
Ma sommario
Che insieme a Simona Colarizi sarei stato sicuramente uno dei due allievi di De Felice presenti a questo tavolo vi posso dire che
Lo stesso deferisce a modificato nel corso fatto definisce hanno i giovani allievi diceva che uno storico che ripete a cinquant'anni le stesse cose che diceva e attenti è un idiota
Quindi voglio dire è chiaro che dobbiamo tutti crescere e al di là delle maggiori o minori coerenza e seguite un filo peraltro esiste anche il problema su cui pure Vorrei fare una una terza
Domanda del del del fatto che scrivere sui giornali da parte degli storici significa anche cambiare linguaggio il caso ridefinisce assolutamente emblematico
Se voi provate a leggere e a confrontare uno dei toni della biografia mussoliniana
Con qualcuno degli articoli giornalistici vi sembreranno scritti quasi da due persone diverse cioè tanto titani del Mussolini nel Period aree sono
Faticoso l'ha detto lui perché io come allievo non lo posso dire un po'in avvolte in voluti non facile insomma del tanto gli scritti giornalistici sono immediati e anche rapporti ironici con delle battute
Particolare insomma veramente un un effettivo cambiamento di
Linguaggio
Mi è parso di capire anche dalle cose sono state dette stamattina che gli storici ormai e da un po'di tempo rischiano di essere marginali e io ogni volta che ci provano a segnalare la complessità della realtà e finiscono con risultare rispetto al mainstream
Dominante o dubbiosi o addirittura pericolosi quindi mi sembra che non siano più una componente della formazione dell'opinione pubblica diciamo l'età però Prodi proposta in modo così radicale tranchant proprio perché magari qualcuno spero possano rassicurare
Ed è vero che noi impieghiamo i nostri no nella devo dire io vorrei rassicurare ci sono come qui con noi storici giovani
Diversamente giovani diciamo perché poi una tutto si è complicato nata nostro iter però voglio dire che io sono abbastanza convinto che insomma stia crescendo una generazione che si rifà a elementi di valutazione storiografica
Diversi da quelli di De Felice Romeo lo dico dei miei essendo io stato allievo di tutte e due tra l'altro e per certi versi più ricchi ieri PET-TC riceverà una cosa giusta in fondo quella era una generazione ancora
Che tredici anni prima del crollo del dell'impero sovietico si poneva ancora il problema del partito comunista la insomma
è esploso coi ed è cambiato un mondo allora non lo so se le cose che ho detto possono servire i nostri amici giornalisti per entrare nella discussione ma quello che io penso che avendo fino in tutte queste tre giornate parlato fondamentalmente gli storici e gli interessi di questa tavola rotonda rivolta soprattutto a voi quindi ditemi non ho un ordine preciso che vuole cominciare imporre Iacono umbra manda
Ringrazio il nostro coordinatore per fingersi veloce ed efficace
Del dibattito
Rispondo subito a una delle domande che ho posto o
Dice qual è oggi il ruolo dello storico dal momento che non è più il sacerdote l'identità così come era stato visto o meno per tutti gli anni Sessanta scritta
Direi che Nesci risponde questo domanda in modo piuttosto complicato perché la presenza di soul Sharon
Che non era lontanamente immaginabile ancora negli anni settanta e ottanta
Ha modificato completamente il panorama dell'informazione anche se non consigliori socia alle frumento di informazione ecco sono un luogo è vero in cui c'è è una realtà che si dilata egli non esiste nessun controllo nessuna mediazione
Nel rapporto fra la realtà e il lettore dei sono certo oggi in volo dello storico potrebbe essere può molto più difficile ma molto più redditizio e proficuo quello di sacerdote della realtà
Su cioè dove che
Termine che non amo diciamo un protagonista impegnato a colmare illegale fra la realtà e la sua percezione
Perché i social hanno invaso la nostra vita quotidiana ridotto enormemente il peso dell'informazione diciamo così istituzionale quella classica tradizionale
E non essendoci più una mediazione perché poi questo è il ruolo e il compito che ha il giornalista di mediatore
Fra gli eventi tra i fatti e il lettore il ruolo dello storico diventa quello di mediatore fra gli eventi e le loro radici le loro cause in un tempo diverso che non è il nostro presente quindi in un tempo remoto
Il contributo dello storico nell'informazione più che nel giornalismo DNA di informazione perché gli storici sono presenti nei talk show purtroppo e e un po'meno sui giornali
Il contributo che può dare lo storico in questo momento è davvero importante
Nel senso che può dare profondità profondità temporale o dare profondità di ragioni
Ai fatti che noi viviamo quotidianamente e che consumiamo attraverso la cronaca
Vero dei giornali e delle televisioni e degli altri mezzi
Lo storico può quindi ricollocare la realtà
E toglierla diciamo dalla condizione di precarietà
Di volatilità in cui è entrata all'informazione
Vediamo che lo stesso fatto raccontato da diversi punti di vista
Ho raccontato dai diversi protagonisti o dei diversi osservatori pensiamo alla guerra in Ucraina no
Alla grande battaglia in corso su quelle che vengono considerate le Telefe che li unisce e che tali su uno
E quelle invece considerata l'informazione ufficiale
E io oso immaginare che per uno storico oggi sia importante contemplare
Analizzare le informazioni quelle che vengono riferite dalla stampa libera
E informazioni che circolano nel sottosuolo in quello che il sottosuolo dell'informazione che sono i social network
Mi pare di capire che si apre una divaricazione una discrepanza fra la narrazione e la percezione dei fatti rispetto ai quali
Lo storico ai compito davvero improbo
Di riconnettere
Questi due momenti
Perché da questo risulta coi una visione non dico la più aderente ai fatti la più aderente alla realtà ma sicuramente la minor disarticolata o la meno faziosa se si vuole degli eventi che stanno accadendo
Ho sentito prima e concordo pone alcune considerazioni a proposito della geopolitica che ormai è diventato
Diciamo quasi uno strumento di di di indagine di lettura della nostra realtà
Sicuramente la geopolitica poi immaginare gli storici della geopolitica media Jean-Paul difficile anche a me che non sono storico insomma come ci possa essere soli fino agli o politica
Io vedo nella nella geopolitica uno strumento sicuramente utile per interpretare il presente quello che accade e diciamo lanciare uno sguardo uno show un futuro prossimo
Ma pensare di fare della geopolitica come dire un ramo della storia vedo
Che è un tentativo maldestro c'è è come pensare di orizzontali Zare la storia no toglierle il tempo togliere il passato quando la storia insomma
No diceva e chiede lo storico è un profeta del passato no
Per cui pensare che la geopolitica sia una delle risposte possibili per comprendere i fatti ripeto mi sembra tanto una forzatura
è vero anche che in un'epoca in cui ripeto gran parte delle
Delle informazioni se così possiamo chiamarle
Corrono sui social network
Mi torna in mente
Che cosa una considerazione che faceva a proposito della comunicazione della capacità di comunicare allo storico in un rapporto epistolare con Giuliano Procacci all'inizio degli anni Cinquanta Ernesto ragionieri
Che cercava di difendere le i motivi che militavano a favore di un impegno giornalistico da parte degli storici e diceva Ernesto ragionieri approntarci diceva guarda che tutto sommato come dire modernizzare rendere un po'più fluide moderno il linguaggio accademico che noi utilizziamo nelle aule universitarie
Può fare sicuramente del bene all'università al nostro lavoro al nostro insegnamento
E sicuramente se potrebbero giovare gli stessi lettori che con un linguaggio più semplice vero meno complesso possono accedere a informazioni al giudizio analisi al che altrimenti sarebbero preclusi
E
Per dire che quindi il lavoro dello storico è molto diverso da quello che fa il cronista che io poi diciamo ci tengo molto alla a questa qualifica di colorista più per il giornalista anche se il cronista
In epoca medievale gli storici come diciamo dei più ampia eccetera si chiamano croniche ma erano veri e propri storici diciamo delle loro epoca ma il cronista
Il diciamo il termine che io reputo più appropriato al mio lavoro al quale sono più appassionato che a quello di giornalista
E
Il ruolo che che ho dovuto svolgere
Esattamente quello che diceva
A proposito
Della conoscenza della storia in una sua intervista autobiografica d'inizio anni ottanta scorre Moron
Raccontava di quando scoprì
Max Weber era il periodo della sua presenza a Berlino fra il mille novecentotrenta trentatré poi erronei ebreo dovette scappare in Francia tornò in Francia
Alla domanda dice ma che cosa quali erano le qualità che mi fecero appassionare alla lettura di Max Weber
La sua né esperienza della storia e la sua conoscenza della politica e secondo il piano logico normale noi avremmo detto la conoscenza della storia
E l'esperienza della politica invece alone non a caso Imberti questi due termini
Con ciò dando alla storia lo status di materia viva che opera nel presente e quindi la storia è un'esperienza che viene trasferita una lente di ingrandimento
Per decidere i fatti quotidiani
E sottrarli alla precarietà della cronaca e quindi dare uno spessore ed una profondità a degli eventi che altrimenti morirebbero quando il giornale viene cisti nato e lavoro dello storico è proprio questo quindi
Superare la precarietà dell'evento
Per inquadrarlo e fanno diventare elemento di una coscienza più matura da parte del lettore e dell'opinione pubblica che lo legge
Ho finito grazie
Grazie io vorrei intercalare devo uscì per cui adesso chiederei a Mauro formano quindi uno storico di intervenire e poi
Giornalista e poi è un uomo come eccezione grazie spero che questo impianto anzitutto grazie per l'invito
Devo dire che dialogare con il mondo del giornalismo una cosa che faccio abbastanza frequentemente essendo condensatori di un centro per gli studi sul giornalismo studioso di giornalismo docente al master in giornalismo
E anche aveva parlato proprio tu forse mi pare con con direttore scientifico di questa rivista che abbiamo intenzione di di pubblicare a partire dal prossimo anno saluto naturalmente amici colleghi il moderatore ciarlatani sogliole
Mi scuso anche per la mia assenza da Roma va purtroppo impegni accademici non non mi hanno consentito di venirci purtroppo alle tredici e trenta sarà costretto a lasciare di me forse a quell'ora avremmo già finito io non ho potuto partecipare purtroppo ai lavori di ieri
Spero quindi di non dire cose fuori contesto poggia per strade diciamo che mi appello
Alla resistenza al virus del nuovismo che evocato Fulvio Cammarano poco fa
Mi muoverò per giunta al contrario degli studiosi che mi hanno preceduto un po'più su livelli sul terreno delle percezioni delle sensazioni personali più che su quello della ricerca Pictures produrrà qualche generalizzazione di semplificazione
Ma forse in una tavola rotonda questo può essere consentiti già accettato del resto sul piano della ricerca sul tema Barbara Bracco che è stata evocata prima c'aveva già lasciato nel due mila diciannove avuti in un bel volume
Del titolo spogliare il passato che era stato proprio l'esito di un importante convegno che c'ero ho svolto il mio nonno nel due mila e diciotto
E da quel convegno erano emersi i dati il dossier interessanti tra cui se ben ricordo da un lato il notevole interesse ancora sollevato Delors dalla storia tra i lettori dall'altro una crescente incapacità lo forse anche snobismo dicevano Barbara degli storici accademici a rendere attraente ai lettori le loro proposte loro interventi ecco io se posso come brevemente
Riprendere proprio quel discorso ricollegandomi a quanto detto da da dal mirino da ed altre io penso quaranta pagine di appunti raccolti impepata
Sono stati interventi molto molto stimolante la mia impressione che negli ultimi decenni
Con riferimento al crimine oggetto la presenza sui quotidiani italiani degli storici
Contemporaneisti sia andata parlando per effetto di una sorta di scusato intermedi tempesta perfetta che gli ha coltiva attraversati
E questo ce lo dicono diversi indicatori diverse indicatori ci portano a guardare in fondo in quella direzione
Di alcuni hanno già parlato altri forse banale ricordarlo parlo io lo faccio ugualmente negli ultimi decenni il numero degli studiosi
Storici accademici del nostro settore diciamo nostro nel senso un po'generale chiede questo zero quattro
Si è molto ridotto io sono andato a vedermi dati relativi all'ultimo ventennio e ne dato abbastanza impressionante ancora nel due mila e due eravamo di strutturarci diciamo quattrocentottantatré del due mila dodici quattrocentoquarantatré nel due mila ventidue trecentosessantadue non è non è non si tratta di una redenzione generalizzata che riguarda tutti i settori se ad esempio ci mettiamo in rapporto con studiosi di settori a cui spesso oggi viene richiesto di confrontarsi su tematiche non solo politiche ma anche in qualche maniera storiche ci rendiamo conto abbastanza chiaramente di questo vi faccio presente rapidissimi settore SBS undici Sociologia dei fenomeni politici erano due ventinove nel due mila e due sono sessanta a oggi
SBS zero otto Sociologia dei processi culturali e comunicativi erano duecentouno del due mila e due sono trecentocinquantatré oggi STS zero sette Sociologia generale
Erano trecentosettantuno del due mila due sono quattrocentoventinove oggi forse mi Reno può dirci qualcosa anche per altri settori legati alle relazioni internazionali c'è insomma è in atto un processo di marginalizzazione degli storici contemporaneisti
Non ci sono dei giornali ma anche più in generale dall'Accademia e che riflesso anche nella società la conseguenza banale ma logica e che si è venuto riducendo il numero di potenziali attori
E anche il ventaglio delle scelte sotto molti aspetti per i direttori
Gli editori io non so se con me diceva
Ci diceva di Leo di Cuneo molto prestato richiamo utilizzare con cautela i quotidiani come indicatore di senso comune oggi forse perché già in passato conti non so se sia il problema di minore autorevolezza degli storici cento al ventaglio di scelta si è ridotto questo è evidente
Un secondo indicatore secondo me interessante si lega lo stato di salute dei quotidiani e io dirò cose molto note giornalistiche presenti proprio storico del giornalismo mi viene un po'da Paolo
Ora sappiamo bene che guidati sulle tirature sono quanto di più difficili da da da da da da trovare da considerare credibili quando si parla di queste tematiche
Ma alcuni forse possono indicativi di una tendenza quando soprattutto negli anni settanta ottanta e neanche novanta mi pare giusto richiamo fatta ricco ma questo lei sui giornali di dibattiti sulle interpretazioni del fascismo sul crollo dell'Unione Sovietica sul crollo dalla Repubblica e del sistema dei partiti intero pensavano sin quotidiani nazionali e gli storici lo faceva in qualche modo dal padrone ebbene in quegli stessi quotidiani avevano delle tirature oggi inimmaginabili
Anche qui i dati sono quelli della Federazione italiana editori
Riprendiamo con tutte le cautele del caso però nel mille novecentonovanta Corriere della Sera tirava ottocentoventisei mila copie
Diffusione seicentosessanta mila nel due mila ottocentottantotto mila nel due mila e venti duecentocinquanta trentina
Repubblica per prendere solo i tre maggiori ottocentoventicinque mila copie nel novanta ottocentonove mila nel due mila centonovantasei mila nel due mila venti oggi questi dati sarebbero con i suoi giovani
La stampa cinquecentocinquantatré mila nel novanta cinquecentotrentasette mila due mila centoquarantasette mila nel due mila venti
Oggi siamo mediamente a meno di un terzo dei trent'anni fa numeri sono in parte lo sapete compensati dal discussione relativa delle versioni online e quant'altro
Ed è un ente che lo stato finanziario
Economico di molte testate l'influenza lavoro capacità di speso e quindi anche di elargire con pesci ai potenziali collaboratori potenziali collaboratori che si vedono per giunta coinvolti in altre dinamiche
Rilevanti al mio parente
Ho l'impressione che ho non sono con maturato io
Che il pericolo che son solo circoli storici abbiano negli ultimi decenni saputo meglio cavalcare le trasformazioni di un mondo dell'informazione della comunicazione lo sappiamo profondamente nuovo anche a seguito dell'avvento dei soci anch'egli forme lo sappiamo bene di comunicazione non più verticali in mano orizzontale
Questo ha consentito naturalmente a milioni di cittadini ricostruisce dei propri percorsi e anche di informarci in maniera diversa un'anima in una dinamica conosciamo bene che ha consentito mai quasi a chiunque di intervenire commentare
Polemizzare secondo una logica per la quale ormai tutti si possono fare un un'opinione fondata su qualcosa dire su quasi tutto
E che quindi ormai uno vale uno un paniere dell'esperto vale come il parere di qualsiasi altro cittadino ora credo che in genere quando ci veniamo come ci vediamo costretti a Karachi nel terreno dal treno scientifico pallone storici
A quello più strettamente Poleni quelli fatalmente diceva Fulvio della semplificazione noi storici tendiamo a trovare la trovarci maggiormente a disagio rispetto ad altri colleghi non è che prima gli storici non polemizzano as Roma in genere lo facevano fra loro secondo si muovevano lungo percorsi di scontri tra pari in qualche maniera aderiremo ai canili italiano piuttosto lo ricordate anche indurre
Le scuole storiografiche gli approcci interpretazioni ma non la condivisione delle regole del mestiere colori storico che che erano acclarate raro riconosciuti
Ora quel privilegio con la loro neanche di autorevolezza di cui godeva che aveva avuto il privilegio di vedere negli archivi di vedere le fonti
E poteva rivolgersi a un pubblico che non aveva mezzi per contrastare quelle letture
E non aveva neanche strumenti per comunicare
è venuto meno perché appunto chiunque ormai può dire di avere trovato sormonta una qualche fonte
Più o meno autorevole su internet
In qualche sito istituzionale e ormai anche gli strumenti per comunicarlo al mondo ne hanno voglia di storici a rivendicare gli strumenti metodologici no molti cittadini dicono le fonti
Le posso leggere io direttamente le posso interpretare ore come riparare senza il filtro del lo specialista sa cento e qualcosa di simile era venuto anche coi dirò che lui non ce lo ricordiamo in relazione alla recente Pandimiglio non solo
In genere Buontempo nel lettore richieste agli storici e questo va ricordato lo hanno ricordato vari colleghi
Erano secondo me è un po'meno schiacciata sulle interpretazioni del presente oggi addirittura gli storici questo l'ha detto bene Fulvio viene chiesto di fare qualcosa che non è il loro lavoro avventura vi fa bene previsione qual è il futuro cosa che fatalmente li mette in grave difficoltà cioè mi costringe a fare un lavoro che non è propriamente e per giunta viene chiesto loro di farlo in un contesto in cui ormai chiunque o critica
Sappiamo che un collega che scrivo un articolo su un giornale può essere criticato tranquillamente su Facebook su Twitter su un blog sulla stessa pagina web del quotidiano i commenti in calce e ciò soprattutto il ritorno ai dati sulle tirature fornito all'inizio in un contesto in cui le mandrie tiratura giornale di oggi non permettono certamente più di garantire esperto intellettuale editorialisti
Dei contesti particolarmente gratificante insomma io ho l'impressione che alcuni di noi abbiano maturato questo impressioni in fondo chi me lo fa fare cosa resto anche l'impressione che qualche collega vendendo le sorti toccate ad altri colleghi che invece non si sono sottratti
Per confronto dialettico specie sui socio albergo di
Abbiano incautamente deciso di tenersi in disparte o onde evitare polemiche che talvolta sfociati nel Chelsea
Che di riflesso finiscono per screditare anche il lavoro stesso dello storico non è mai bello ve lo dico sinceramente penso che anche voi approviate assistito questi passaggi non è mai bello vede
Un collega sboccato e di fronte all'ennesimo crei Cocoricò attacco prendevo credere in qualche maniera in un tranello dialettico che Fini che finisce in quel per incidere sul credito che fino ad allora aveva caratterizzato il suo lavoro o per i suoi lavori insomma per partecipare al dibattito comunicativo giù stomaco secondo me non non credo che tutti noi siamo attrezzati
A riguardo senza contare quasi chiudendo che il collega antiche culture politiche questo l'ho detto anche furgoni imparare di antiche culture politiche categorie sempre relativa finito per sfugge familiare ancora di più le carte finendo per togliere a molti studiosi la copertura lasciato così
La copertura accademica legato alla scuola oggi chiedere a uno storico di navigare in mare aperto di usare i suoi strumenti magari per spiegare il lettore elettori presente
O come Luigi Conconi
Addirittura per soluzioni sul piano dalla governance non offrire possibili soluzioni ebbene credo che sia diventato troppo complicato sia per gli storici stessi sia per i giornali che dovrebbero invita
In quali trovano più adatti per i loro lettori analisi di studiosi provenienti da altri ambiti dalla sociologia alla ornitologia aveva sede internazionale ragion politica ci diceva proprio udierrino anni
Gli stessi giornalisti che si occupano li storia credo che questi ultimi molti più dubbi storici che in proposito spuntano un lavoro
Tre no anche deformazione professionale io credo che il il giornalista che scrive di storia accecati molto più tranquillamente il fatto che il proprio pezzo durerà
Quindi il tempo legato alla lettura del medesimo abbiano più la coscienza dell'ex dell'effimero mentre l'autore diceva ma io stesso metodo eversore mamma
Sembra un po'l'impressione che che quella dicono che ha scritto debbo dura un tempo in qualche maniera sia in qualche maniera da ricordare per i posteri questo secondo me nell'ambito in qualche guaio
Pensiamo chiudo mi pare indubitabile che gli anni settanta ottanta novanta furono caratterizzati da dibattiti storiografici su quegli enti che forse potremmo definire con canali
Caratterizzati dall'IBAN cara quindi io penso che sia per il fascismo mi alla guerra alle guerre mondiali totalitarismi alla Shoah con
Un ismi che avevano avuto un impatto straordinariamente forte e duraturo sulle persone
Che l'avevano in molti casi vissute in prima persona e su cui credo impartite anche i genitori che ce lo ha ricordato molto bene poco fa moderno misteriosi invece per la mia generazione diciamo
Non abbiamo avuto nel mare sotto certi aspetti la stessa opportunità
A livello di Coelho Genit motivo di partecipazione di pathos parlare scrivere di fascismo di guerra di Shoah guerra civile a distanza di trenta quarant'anni dalla sua fine non ha forse lo stesso Impact
Totti cosa ci pare oggi su un lettore parlare di centro sinistra tipi il compromesso storico di Tangentopoli o di altre vicende oggi la matricola eludono il Galliani non ha vissuto sulla propria pelle venti compare in tanti storicamente assimilabili dal punto di vista della praticità ma quelli dei propri genitori o dei propri norme non a caso un'attenzione Emilio Orfini direttore che spesso intercettata da altri che e mi
Quali ad esempio quelli legati ai cosiddetti sconfitti dalla storia il parcheggio nazionale occupavano braccio nel suo volume di alcuni anni fa verso i quali in genere gli studiosi accademici
Avevano e hanno effettivamente manifestato minore indulgenza o interesse su cui invece si trovano più a loro
Gioca atleti giornalisti che si occupano visto oppure per citare Fulvio anche gli storici che fanno i giornalisti
Degli studiosi di geopolitica di relazioni internazionali dei sociologi dei politologi spessore dei Volsci montano anche la Puglia ha già parlato mi rendo ma ma ma la ragione anche Enrico secondo me quando ci ricco perché spesso le interpretazioni
Che avevano in passato infiammato dibattito storico
Erano su tematiche spiccatamente nazionali questo colloca effettivamente una scarsa apertura che caratterizzò
Nelle Tour gli storici negli anni ottanta quei novanta del secolo scorso poltrona vuota davvero interessante le cose che ha detto Fulvio riferendosi ad alcuni casi concreti penso ad esempio a quello dell'economia politica della microeconomia interessante quel quell'appunto illuminante pensate anche quanto è cambiata la storia economica
E sì che sembra sempre più sembra essere orientato soprattutto sulla storia cosiddetta quantitativa con una maggiore dei contestati in l'azione rispetto alle culture ad esempio politiche sociali sindacato via e dell'amore OPA tocca ovvero lo chiedo
Perché se non è una cosa credo che
Tutto ciò ci fosse la
Tutto ciò possa avere in qualche maniera influito anche sulla centralità nel dibattito storico politico
Della figura dello storico accademico che qualche decennio fa veniva vuol che utilmente direi quasi automaticamente accostata a quella dell'intellettuale tout-court quando intellettuali di quegli anni erano storici o di come li avete già fatti voi Spriano Scoppola De Felice Romeo Procacci Tranfaglia sono anni naturalmente molto Diversi altro d'
Cosa che naturalmente stabilire consente di questo dovremmo parlare oggi se questa estromissione dolciastro missione possa essere una scelta felice
Sì posso risultare felice conveniente utile non solo per gli storici ma anche per la società dunque in cui questi si trovano adoperare qui i giornalisti che sono intervenuti anche nell'ultimo caso Massimo come Iacono lo ha retto secondo me non molto puntuali forse nonostante i progressi compiuti da chi si occupa degli enti inutili public History devo dire che meno di altri colleghi di altre discipline abbiamo saputo recepire gli ormai pressanti singoli dello la DNA a calarsi nella società si parla di ciò indietro niente di terza missione e quant'altro fosse in questo caso diamo ancora qualcosa anzi molto da imparare da altri colleghi mi
Mi tengo perché occupava proprio rotto
Grazie
Si apre un grazie Mauro allora adesso la parola Giampiero Gramaglia
Grazie ringrazio la Federazione amico Tartaglia per l'invito a questo incontro il ringrazio ma mi sento anche che in una trappola
Involontaria senz'altro da parte di di Giancarlo
Perché io non ho nulla da dire agli storici su come fare il loro mestiere
Ne
Suo dei giudizi da dare sul come loro fanno il loro mestiere ci sono due categorie
Monti accademici per il quale io o moltissimo rispetto con un po'di soggezione
E sono entrambe viene rappresentata in questa in questa sala
Poi con molto rispetto e molta suggestione per tutti gli scienziati perché non capisco e non solo le cose che loro Prodi
Ma nell'ambito delle cose che normalmente si possono capire con molto problemi i sociologi che in genere mi spiegano dinamiche del mio mestiere che io non ho percepito nel tempo reale
è un moltissimo rispetto per gli storici
Che e lo dico ancora assoluta unità segreta mentre raccontano che cos'è successo
Dopo che
Dopo che
Io l'ho raccontato senza capirlo ma loro con la profondità del loro sguardo e mettendo insieme varie componenti May
Danno il il contesto dell'evoluzione degli eventi che io seguendo le
Magari avevo messo insieme le cose ma non non non avevo avuto e non potevo fossero vere anzi dire non potevo aderire e la stessa profondità dei disuguali
A questa tavola rotonda avverte una presenza giornalistica
Che è un po'particolare
Massimo io
Usciamo entrambi i cronisti lui a un cronista colto come ha appena dimostrato col suo intervento ricco di citazioni io sono un come Costello perché il nonno citazioni ma tutti e due abbiamo lavorato
Essenzialmente in un'agenzia di stampa
E quindi abbiamo questa percezione della notizia dell'immediatezza della della notizia della tempestività della notizia che precorre
Il nella stagione dei il sociale il Networks che precorre
Alcune fasi del del dibattito attuale beh
Mi è capitato moltissime volte
Di vivere un evento
Che mi rendevo conto essere destinato a entrare nei libri di storia
Ma di essere anche consapevole che non lo capivo appieno
Il giorno che sentivo il vertice di Maastricht a Maastricht
Sapevo che quell'evento lì la creazione dell'Unione europea la decisione di avere la moneta unica sarebbe stato era destinato a diventare un evento storico
Ma se vado a rileggere il libro che feci
La sera dell'accordo chiaramente non aveva la dimensione del dell'evento
Si percepiva che ci era marci percepiva anche la fretta di mandarlo perché era mezzanotte e un quarto i giornali chiudeva e quindi bisognava mandare in fretta il dispaccio
La la dimensione dell'evento nella sua storia la sì acquisirà probabilmente mettendo insieme non solo i dispacci delle agenzie non solo l'Ansa manca una volta sulla Expedia e la profondità del tempo con cui poi le analisi si arricchiscono ma capita anche
E seguire degli eventi
Che diventano storia ma che tu non sai che diventano sto la sera che
Andai a seguire la finale di ieri
Coppa dei campioni come ancora si chiamava alle sei ventinove maggio del mille novecentottantacinque pensavo di andare a vedere una partita di pallone
Che sarebbe entrato nelle cronache delle partite di pallone
E anche dopo gli incidenti non capì mica subito che stavo vivendo un evento epocale che avrebbe cambiato l'organizzazione degli Stati il modo di
Assistenti di poter accedere agli agli stadi tutta la cultura del del del del pubblico
Ero più preoccupato di sapere i nomi delle delle delle trentanove vittime trentadue dei quali italiani mi è rimasta ancora la formula da dallo
E quando leggo
Opere di storici che mi raccontò in quel cani raccontano quel patto mi rendo conto di quante sfaccettature sul momento perse anche se magari ho qualche particolare in più nella memoria di quelli che loro poi riproducono qualche immagina
E poi ci sono racconti giornalistici
Che divergono fra di loro sullo stesso vento
Io sarò molto breve nel nel parlare non non riesco ad avere le dimensioni
Del
Pierluigi degli interventi organici ma
Se noi leggiamo se voi leggete latente fatto senz'altro ma se vi prendete la briga di leggere non soltanto di sentire non soltanto i media italiani sull'incontro di ieri
Storico lo hanno detto tutti io dubito che lo sia però legittimo storico è stato usato da da tutti simbolico senz'altro allora sull'incontro di ieri a Kiev tra il presidente
Ucraino Volodymyr freschi e i leader di tra i Paesi europei innanzitutto leggerete dappertutto elidere dei tre Paesi europei qua nella foto ce ne sono quattro
E nessuno vi dice ho pochi mi dicono che il quarto era il presidente romeno ma c'era anche loro
Allora andate a leggere le in diversi racconti
Dalla stampa francese dalla stampa tedesca della stampa italiana sembra di stare in Rashomon sembra di stare in un film di Kurosawa cioè lo stesso racconto ma la prospettiva è diversa e in tutte le prospettive nazionali il protagonista principale il deus ex machina di iniziatore quello che ha detto più cose e il leader del paese della stampa di cui magari anche per criticarlo entro non soltanto però da prospettive riversa e io sono convinto che se prendiamo un giornale romeno la figura centrale quel signore alto molto più alto degli altri che nessuno sa chi sia che il presidente non me
è chiaro che nessuno degli articoli che abbiamo scritto perché non scritto anch'io stando dietro la scrivania dietro il mio computer ma ma questo non ha importanza
Nessuno degli articoli che abbiamo scritto anche i testimoni oculari che erano lì anche quelli che hanno fatto in viaggio sul sul treno a un un valore di documento storico bisogna metterli tutti insieme bisogna raccogliere le varie componenti
Nel tempo ne verrà fuori una
Un un mosaico che sarà il lavoro dello storico noi giornalisti mettiamo al massimo le tessere del mosaico e non sempre vediamo come viene insieme
Voi storici gli storici
Hanno il compito a mio avviso di vedere allontanandosi dal dal dal
Dal
Pezzo di terreno dal pezzo di pavimento su cui si poggia il Mosaico rivedere l'insieme della del del del fatto del diritto e il percorso dell'evento
Ultimissima cosa che voglio dire sentito
Come dire
Esprimere
Giudizi che sono o o critici io o o o dubbiosi sulla
Sullo storico che contamina se stesso col linguaggio del giornalista
Avere un linguaggio che ti fa capire
Non scrivere una pagina senza capoversi non è contaminazione e essere
Come dire più accessibili ma chi ti legge quindi trasmettere meglio il proprio messaggio non mi sembra niente di negativo in questo grazie
Grazie allora finiamo questo primo giro già lunedì partono ne avremmo tanto tempo un Julio poi
Si io
Diciamo riprendo alcune questioni cominciando dal tema che diciamo aleggia su la domanda di storia no una domanda di Storia della società
Che a che fare ovviamente con il tema del
La carta stampata il dei media domani storie alta però la diciamo se ci chiediamo chi è che la soddisfa chi è che interviene con maggiore efficacia
Certo la conoscenza storica del grande pubblico lo sappiamo abbiamo detto passa ormai sempre più per i soci hanno le grandi produzioni dei network televisivi e è noto che la conoscenza dei fenomeni storici solo insalata molto più dalla fiction di quanto non sia dalla produzione storica
Non credo sia solo una questione di linguaggio è una questione di famosi intenti dei ritmi
Della adeguamento ad esigenze che ormai di cui nessuno può più fare a meno e dobbiamo esserne consapevoli che alcuni oggetti di indagine storica che o dovrebbero essere indagine oggetti e di indagine storica sono già ora in grado di utilizzare l'informazione e plasmare l'opinione pubblica
Televisiva
E molto più che in passato cioè una dimensione c'è sempre stata sono di più non è solo disinformazione Cecchini USA ma veri restyling pensiamo alla criminalità organizzata la domanda
Ma chi ha più rilevanza nel formare l'immagine della mafia la scuola di Salvatore Lupo in Sicilia una serie Gomorra
Chi di più influenza il sentire comune sulla mafia allora questo ci deve costringere ad essere molto realistici cioè non è tanto un problema di volontà impegno dei singoli storici
Gli storici sono abbiamo detto politicamente marginali fenomeno Barbero e significativo ed è molto importante così come molto importante la public historique ma attenzione bar vero funziona e è inquadrato come divulgatore ruolo molto importante da non lasciare gli improvvisatori però è quello quale storico viene chiamato a discutere di problemi odierni dei vertici politici
Nessuno quale storico fa parte
Come dire delle Entourage dei grandi ministeri o delle dei dei vertici delle istituzioni e sono questo è il politicamente rilevante che a noi manca e allora banalmente non è che lo storico risolve dà profondità allora quando sentiamo la notizia che mai ben dopo
Trump a convocato e discusso
Perché l'ha voluto Lomi con storici americani io non so se questa poiché la linea che ha prodotto guasti le scelte D by the né oggi ma l'ha fatto in tempi non sospetti ma qual è a quale vertice politico nazionale viene in mente di fare una discussione in salotto una chiacchiera niente di istituzionalizzato con gli storici
Nessuno perché questo è il politicamente irrilevanti
Quali storici sono presenti nei corridori diciamo così dei ministeri italiani non ce ne sono ovviamente trovate giuristi trovate sociologi trovate pedagogisti ma gli storici non li trovate allora questo è un punto c'è stato sollevato il tema delle appartenenze disciplinare prima lo dicevo mi avevano è molto importante se rimaniamo nell'Accademia su questa cosa però bisogna stare attenti mentre noi continuiamo a discutere di etichette poi dopo i messaggi passano attraverso realtà anche delle etichette se ne fregano
Allora abbiamo citato tanto per fare esempi ovviamente sono esempi alti che proprio perché di livello altissimo vanno al di là delle classificazioni però nessuno riesce a classificare Werder Umberto Eco
Darebbe sia autodefinito storico ma se l'ho detto ai sociologi vini piedi uccidono è Umberto Eco non è uno storico semiologo e che ovviamente si è occupato ma sono tutte cose
Marginale anche se noi luccica poniamo in questa realtà accuse cosa sei in che a che titolo parli eccetera complichiamo una cosa già complicata la storia come è stato detto giustamente opera nel presente questore blocca nessuno più di luglio ha diffuso l'immagine della storia come qualcosa che non hanno nulla a che fare con l'antiquariato
E presenza è vita vera e questo è quello che si fa difficoltà a trasmettere il superare la precarietà dell'evento e la cosa che indubbiamente va fatta ma tutte le redazioni serie
E qui arriva un po'o di fantascienza ci vuole alla fine poi fantascienza tutte le relazioni serie
Quelle che garantiscono la verifica delle notizie
Dovrebbero avere un consulente storico in grado di contestualizzare informazioni date cosa voglio dire non consulente storico che mette il pezzettino di storia ma una azione un'attività che fa parte della verifica
Della verifica dei fatti della verifica dei fatti c'è la contestualizzazione storica
E anche in questa è una forma appunto di garanzia per il lettore e dunque cerchiamo di immaginare le redazioni questa è una prospettiva la scuola e la casamatta unica che rimane per cercare di rafforzare l'idea di complessità nell'ordinamento però le redazioni di qualunque cosa dal blog ai giornali dovrebbero gratificare i propri elettori dalla presenza di uno storico che ha ti può dare questa garanzia
Questo proposito concludo nel mio intervento
Con se è possibile far vedere questa vignetta di Stefano guasti sono che secondo me una sintesi una sintesi molto efficace delle cose che abbiamo detto la serie una serie gli amanti dei fumetti conoscono per le ai porci Stéphane Pastis è un vero intellettuale da da tutti i punti di vista come si può vedere e pregherei dimostrare questa vignetta indie topo che parla molto
Sempre scettico adesso da qui non leggo bene ma immagino potete leggere ognuno di voi comunque
Ecco il commento è
Purtroppo la mia vista
Va bene
Il governo sta violando
Lei nostre libertà individuali
Come mai aveva fatto passato qualcosa del genere e dall'altra parte risponde personale barcollava
Carlo Felice aeroportuale
Fisico storico diciotto vero idea di nuove come
Scritta variabili avviene giapponesi Carlo
Tipo per favore mo'contestualizzare i i aveva
Un po'
Diciamo pubblico chiedo contestualizzare proviamo un società
Ma allora siamo anche vicini al lo scadere del tempo non so se c'è qualcuno
Che
Vuole aggiungere qualcosa ossia
A
Secondaria
Allora tre provocazioni telegrafiche la prima a Zani
Caro Zanni siamo tutti De Felice anni oggi è facile come siamo tutti degasperiana Viboldone la domanda siamo tutti militari indiani
Perché quei Volponi del Mulino giustamente hanno riproposto l'opera in di Roberto Vivarelli sulla nascita del fascismo che oggi il punto di critico in atti hedging rottura
E probabilmente li vediamo che gli ideologismi che pensavamo fossero superati sono ancora in auge io mi sono riproposto di invitare proprio per Tisci Radio Radicale per discutere di questo libro che oggi si incunea nelle difficoltà Secondo provocazione
Con l'Ayatollah
Banale che la difficoltà di valutare vagliare oggi le notizie nel mondo dei social è una difficoltà che nella storia almeno dell'Occidente si è sempre stato
Se no il mito della caverna di Platone
Del resto io inviterei Giancarlo D'Artagnan mettere in cui un ATO spendo ma di Benedetto una roccia che invitava i suoi confratelli
Non una legge avremo un risultato assente nell'incedere Moulton ma cioè cercare veniva inviare quelli che erano i testi autentici da quelli che sono i testi apocrifi e lì bisogna fare uno studio naturalmente approfondito filologico linguistico della lingua greca e latina
Oggi la capacità di saper variare ciò che è fuffa cioè che propaganda dall'autenticità naturalmente facilitata se c'è una formazione diciamo così filologico non che non attiene soltanto l'aspetto linguistico
E qui voglio terza provocazione interloquire velocissimamente
Con gara naja e con il professore che mi ha cortesemente anche citato
I che ci sia non meno uno contemporaneisti
Questo è molto relativo il problema è che l'esserci meno contemporaneisti probabilmente perché eri gli stessi contemporaneisti sono valutati in meno importanti nel capire il presente
Governo e quindi vuoi soprattutto avete fatto i nomi di De Felice
Rosario Romeo io ci aggiungo anche Gioacchino Volpe Bettelli esperienza di questi studiosi che si sono occupati de del mondo contemporaneo che partivano da un'esperienza Budel mistica per non al virtuale studi medievali strisce suo è avevano frequentato negli archivi
Troppe contemporaneisti oggi si limitano a fare storia delle idee e direi che il libro a diplomatico al livello altissimo ma insomma è rimasto quasi un unicum e quello di Pietro Scoppola sulla Repubblica dei partiti
Allora se se non c'è questa un ritorno dei contemporaneisti alla alle fonti è chiaro perché io
Dirigendo un giornale dovendo fare un'intervista per capire per il mondo islamico chiama medievalista come Franco Cardini
O per capire la guerra russo ucraina dirittura mi rifugio in un calcio d'angolo chiamando un filologo classico come Luciano accanto a quando ero torna tutto il discorso assente anche in questo governo di un ripensamento
Quasi tutta nei della formazione culturale limita prima di tutto un scolastica e poi universitaria
E naturalmente questa formazione attiene ovviamente anche alla selezione dei giornalisti Pacini Venturi grazie
Non so se questo fosse con la battuta polemica verso le scuole di giornalismo visto che io dirigo la scuola visto che io ti riconosco nel giornalismo di Urbino ma volevo solo di dire rispetto a a esempi del del Passante anche rispetto a una cosa molto molto interessante che che è stata detta da da Fulvio Cammarano
Il tempo il fattore tempo
Benedetto da Norcia aveva da qui all'eternità per leggere molto un muro che non muta
Oggi ma tu lo sai meglio di o o almeno come lo sappiamo noi
Per incidere sulla realtà
Il tempo e quello del Giro del mondo in un tweet cioè infinitesimale per cui la la difficoltà
Della selezione sempre molto molto maggiore non puoi
Sbagliare giornalisticamente la selezione della notizia perché se la sbagli
Poi non la recuperi più la va in giro e in questo senso il suggerimento di Cammarano benissimo lo storico in relazione è senz'altro Der Spiegel che ha il miglior servizio di fact checking
Ce l'ha
Però questo storico mi deve dare la risposta così non dire aspetta se aspetto se se c'è una sciocchezza in giro una sciocchezza diventa fatto storia posto ottenuto tutto quello che si vuole ma non non da recupero non recupero più e non sempre anche al
Scherzosamente a giudicare da da da
Quegli scorci dibattito credo o intercettato oggi
Lo storico che mi sposto a come dire scendere al compromesso dell'istantaneità del del giudizio proprio perché ha tanti elementi su cui si educazione ogni giorno deve fare code fa
Ora io sono d'accordo con la sua provocazione c'è tutta prove di parte da un presupposto cioè io non penso che gli ideologismi e siamo mai morti c'è stato raccontato negli anni novanta con il crollo del muro di Berlino altri eventi che le ideologie erano tramontate lei di origini si mimetizzano non penso che la storia cancelli ex abrupto fatti che risalgono indietro nei secoli tutti nel nel Seicento nel Cinquecento c'erano delle ideologie civili se vogliamo
Si sono trasmesse nel corso dei secoli cambiando di vesti d'abito
Cambiando diciamo avendo un peso e un incisività diverso maggiore o minore nella vita quotidiana nell'organizzazione della vita ma resistono perché sono dei fatti assolutamente normali naturali precedono naturalmente quello che viene considerato dall'alba della civiltà moderna cioè Marx nel mille ottocentoquarantotto sono molto antecedenti anche a Marx mitologie
Quanto alla difficoltà di discernere le notizie a utenti che dalle effective user
è vero ci sono difficoltà che risalgono no precedono di molto la nascita dei social network queste difficoltà però si sono accentuate si sono moltiplicate all'infinito perché ripeto i social network come tentavo di dire non c'è una mediazione è uno scemo in cui ognuno di noi naviga liberamente
Scegliendo sì durante il percorso il punto d'approdo perché non sappiamo all'inizio dove si va a parare
è e questo rende estremamente difficile anche sì io ripeto consiglio i social network
Una specie di
Capisco l'espressione può sembrare forte provocatoria
è l'informazione diciamo presa purché sicure dell'informazione dei poveri ma qui si aprirebbe un altro discorso perché oggi comprare un giornale scusate
Cioè un euro e cinquanta centesimi
In un Paese che sta vivendo una crisi economica paese in un pezzo di mondo dove si conosce una crisi economica terribile
Ma cinquanta sessanta euro al mese per acquistare un quotidiano La Mattina è diventata una spesa intollerabile per milioni di persone
Cioè voglio dire
Io guarderei anche le cose da un punto di vista molto più pratico capito per cui
Accedere Ichino può naturalmente accendi il televisore pagava il canone hanno una volta all'anno su cento euro assai insomma vero poi chi vengono addebitate sulla bolletta elettrica per cui neppure non puoi farne a meno
Ma fissare un quotidiano significa recarsi all'edicola
E significa tirar fuori un euro e cinquanta un euro e sessanta il sabato tre euro con gli inserti
Ma milioni di persone non possono permettersi oggi di spendere questi soldi tutti i giorni per un mese e il quotidiano si leggerà ogni tanto perché parliamo della crisi no del calo dei lettori prima ne accennava il professor forno mi pare però dice il Corriere della Sera è crollato da novecento mila duecentoquarantotto mila ma sì io dico Adele social network sono intervenuti hanno tagliato la strada ai giornali nolano
Ma al fondo di tutto
Perché cella il problema del costo cioè di chi deve recarsi all'edicola e aprire il portamonete e tira fuori quella quella quella somma per acquistare il giornale piccoli oggi leggere un giornale è diventato quasi come dire un accesso privilegiato all'informazione
Chi legge un giornale
Deve ritenersi aggiusta ragioni un privilegiato perché accesso delle fonti di informazioni
A milioni di altre persone che vengono negati possono scrivermi in dissenso prego ma
Io non credo è un programma tentazione che che spesso si sente non c'è un gradiente necessariamente un gradiente di qualità
Tra l'informazione letta sul giornale all'informazione resta on line
Io non compro il miglior Times da vent'anni lo leggo on line da vent'anni la qualità del New York Times è molto migliorata
Il New York Times ha perso cocchio cartacce ha guadagnato milioni di milioni di lettori ondata
E l'esempio di maggior successo insieme a parte il Guardian degli dell'impatto dell'informazione di un'informazione adeguata ai tempi oggi
Il giornale e vecchio è giusto che venga sempre di meno arriva tardi e vecchio e noioso
L'informazione deve essere tempestiva adeguata corretta efficace scritta bene
Deve costringere andare avanti a leggere perché è fatta bene
Quindi
Non facciamoci dei miti dei dei e i giornali siamo tutti affezionati al giornale e io stesso dopo cinquant'anni se noi pezzo sul giornale cartaceo il giorno dopo penso che quel giorno non ho lavorato anche se ci sono pezzi dappertutto ma non ho lavorato perché il lavoro e il pezzo sul giornale cartaceo
Ma
Si può leggeremo l'informazione dovunque secondo legge
Ma il pubblico al Corriere una stampa on line leggeri
Tendenzialmente la stessa buona o cattiva informazione anche legge sul sul cartaceo quindi il problema non è spendere costa molto di meno sul sul sull'on line
Beh però con cinquanta centesimi sospeso per una settimana credo scusa allego anche il Guardian sull'età del ma al novantanove sterline all'anno Prete sul problema
Però se ce l'aveva se lo compra in edicola ti costa trecentocinquanta sterline all'anno o quattrocento
Scusate se posso solo perché io al tredici e trenta Varedo confisca andare via però visto che mi ha tirato in ballo l'amico giornalista sono brevissimamente una battuta rapidissima evocava la necessità di ritornare alle fonti
Da parte degli storici io io in realtà non credo che oggi gli storici non faccia più riferimento alle alle fonti ci sono tanti giovani studiosi che invece cercano ancora con grande ansia che spuntino andare in archivio anzi sono molto preoccupati
Forse per chi negli anni a venire non avrà più disponibilità di certe fonti questo è uno dei dei grandi interrogativi che ci poniamo come storici quali tipo di fonti potremmo utilizzare in futuro quando un certo tipo di fondo a cui eravamo abituati
Non ci sarà più oggi è tutto molto più volatile io resto abbastanza invece dell'idea che riletture oggi non vengono più gli storici perché perché in realtà gli storici non sono in grado di dare le risposte che oggi la società un letture
Si aspetta da loro francamente non so se sia così utile opportuno per gli storici stessi riconvertirsi a queste richieste fosse migliore quella anche di accettare una relativa magico esistiamo temporaneo marginalizzazione
Perché obiettivamente chiedere uno storico di fare non il suo lavoro credo che sia una richiesta
Molto difficile da avanzare che molti pochi storici s'infortunò accetteranno
Io stesso sono in incrostati di fronte a certe richieste quando gli chiedono ci dica in mezzo a pagina in una pagina ci racconti può fare un pezzo di mezza pagina su uno dei due due mila tre mila battuto su questo tema io non ce la faccio metto la mia incapacità e quindi rinuncio e visto che siamo tutti molto in meno rispetto al passato tanti che rinunciano vuol dire anche un'offerta Migliore da questo punto di vista scusate per per la spia eccessiva semplificazione saluto durante in particolare gli amici Giulio Luciano e gli altri che sono lì presente e vi ringrazio
Mi scuso ebraico tutti no ma adesso non avevano dato devo mi dispiace qualcun altro voleva parlare stesso varie cose da dire rispondere anche alle provocazioni ma
Per quella fatta ai definisce Hanif se dobbiamo fare un altro un convegno ripristino
Lo faccio con piacere quindi sono costretto a chiudere perché alcuni di noi hanno treni aerei eccetera e ringrazio molto gli amici giornalisti che ci hanno devo dire anche piacere adesso sacerdoti della realtà in cui ci hanno suggerito no a cose che dovremmo fare ci hanno un po'sollevato dalla mini depressione in cui eravamo caduti quindi forse per concludere potremmo dire così la domanda di storia è alta
Purtroppo la domanda di storici e bassa
Grazie a tutti
Saluta tutte
Sederci a testa
Ora
Ciao Gianni Riotta od altro