I podcast della Corte costituzionale - La sentenza 131/2022 sul doppio cognome, di Daria de Pretis

Nell'aprile del due mila ventidue una sentenza della Corte Costituzionale ha avuto grande risonanza mediatica
Con essa la numero centotrentuno di quest'anno è stata dichiarata incostituzionale la regola del patronimico
La regola cioè per cui ai figli è normalmente attribuito il cognome del padre ed è stata sostituita con la Rigola dell'attribuzione automatica al figlio dei due cognomi della madre e del padre
La ragione del diffuso interesse per la pronuncia è evidente ognuno ha un cognome e il modo con cui si acquisisce riguarda tutti
Il cognome ha un evidente funzione identitaria e un forte valore simbolico
Il cognome incide notificare racconta Dinoi della nostra storia chiamarsi come l'uno o l'altro dei nostri genitori vuol dire dare evidenza all'appartenenza all'uno o all'altro ramo familiare
Come si legge nella sentenza il cognome insieme al prenome rappresenta il nucleo dell'identità giuridica e sociale della persona
Le conferisce identificabilità nei rapporti di diritto pubblico come di diritto privato e incarna la rappresentazione sintetica della personalità individuale
Che nel tempo si arricchisce progressivamente di significati la regola del patronimico dunque del nome del padre
Una regola che valeva sempre per i figli nati nel matrimonio che valeva anche nel caso di figli nati fuori dal matrimonio
E riconosciuti nello stesso momento dal padre e dalla madre varie regole disseminate nell'ordinamento poi accordavano Sempre la prevalenza il cognome del padre in casi particolari come quello dell'adozione
Una regola antica espressione come la corte aveva detto più volte nella sua giurisprudenza più che trentennale una regola espressione di una società patriarcale che non solo non rispecchia la nostra società attuale ma soprattutto si pone in contrasto con più di un principio della nostra Costituzione
Una regola sopravvissuta praticamente intatta a tutte le riforme intervenute nel corso dei decenni per dare attuazione ai principi costituzionali nella disciplina della famiglia e dell'affiliazione il principio di uguaglianza tra uomo e donna prima di tutto
In generale è anche in particolare nel matrimonio che in base alla Costituzione all'articolo ventinove è ordinato su un'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi pensiamo alla riforma del diritto di famiglia del mille novecentosettantacinque
Pone madre e padre su un piano di parità all'interno della famiglia
Interviene sul cognome della donna superando la regola per la quale la moglie assume il cognome del marito
E sostituendola con quella per cui la moglie mantiene il suo cognome e può aggiungere adesso quello dell'uomo ma non interviene sul cognome dei figli mantiene ferma l'attribuzione ai figli del cognome del padre ma torniamo alla nostra sentenza e alla sua storia
C'è una saga lunga più di trent'anni che qui non riprendo
Chi volesse la può sentire in un altro po'cast registrato qualche tempo fa e intitolato il cognome della madre nelle decisioni della corte dal mille novecentottantotto al due mila ventuno
Li raccontavo fra l'altro delle relazioni complesse fra corte del legislatore del ruolo dell'una e dell'altro
E spiegano che la corte
Che controlla le leggi ma non può legiferare
è anche il garante dei diritti previsti dalla Costituzione e come talvolta questa necessità di garantire diritti le imponga di immaginare essa stessa soluzioni che il legislatore non riesce ad assumere così è stato anche per il cognome
A poco più di un mese di distanza dall'operatività della sentenza centotrentuno non sono ancora disponibili statistiche fondate ma le cronache suggeriscono un generale favore per la riforma che pone al c'entro l'effettiva parità dei genitori seppure nell'attesa di una legislazione organica a Torino all'indomani del deposito su ventotto bambini registrati all'anagrafe solo due avevano il doppio cognome
A Milano delle due bimbe nate all'ospedale Sacco il ventinove e trenta maggio un aveva i cognomi di entrambi i genitori l'altra solo quello della madre
A Trento il primo giorno su sette neonati nessuno aveva avuto il doppio cognome avendo i genitori optato d'accordo per uno spot tanto mentre a Udine nei primi cinque giorni di giugno il venti per cento dei bambini registrati aveva il doppio cognome
Rimini infine è stata la prima città a comunicare ufficialmente un bilancio aggiornato
All'otto luglio erano tre i bambini nati ai quali i genitori avevano deciso di assegnare il doppio cognome nel frattempo una circolare del Viminale ha fornito indicazioni ai Comuni sulle procedure da seguire dopo la sentenza
E questo ha consentito agli amministratori
Di muoversi in maniera più univoca rendendo più semplice l'approccio alla nuova regola ma come è stata accolta la sentenza senz'pensa che chiude un'epoca ha titolato il Corriere della Sera ricordando che già da anni la Corte costituzionale aveva invitato i legislatori a intervenire
La Consulta porta le madri nella storia titolari pubblicato mentre la stampa e il giornale parlano di rivoluzione in famiglia l'avvenire per l'occasione forgia un calembour di impronta cristiana
Nel nome di madri e padre proprio come il dubbio nel nome della madre la Consulta di Amato cambia la storia
Calembour anche per la Gazzetta dello Sport il cognome raddoppia rotto un altro tabù fra papà e mamma può finire uno autunno qui vorrei raccontare quest'ultimo episodio della nostra sarda
Come la questione arrivata alla corte
Come è accaduto che la Corte abbia posto a se stessa un dubbio pregiudiziale generale
Rispetto al dubbio particolare che gli era stato sottoposto per quali ragioni abbia ritenuto incostituzionale la regola generale del patronimico perché in conclusione essa stessa abbia deciso di dover intervenire
Come abbia risolto il problema con una regola alternativa
Allora come la questione arrivata alla corte il tribunale di Bolzano doveva decidere sulla vicenda di due genitori che volevano dare alla loro figlia il solo cognome della madre ciò non era consentito dalla legge
Nel caso di riconoscimento contestuale infatti previsto che al figlio sia attribuito come al figlio nato nel matrimonio il cognome del padre la regola per la verità era già stata corretta dalla Corte costituzionale nel due mila e sedici con l'accordo dei genitori si può dare al figlio in aggiunta a quello del padre anche il cognome della madre
In quella stessa pronuncia la corte aveva sollecitato i legislatori a intervenire giudicando non più tollerabile la situazione
E vediamo allora com'è accaduto che la Corte abbia sollevato davanti a se stessa un dubbio pregiudiziale più generale rispetto al dubbio particolare che il tribunale di Bolzano gli aveva sottoposto la Corte osserva infatti che anche qualora fosse riconosciuta la facoltà ai genitori di scegliere di comune accordo la trasmissione del solo cognome materno
Neppure il consenso su cui fa leva la limitata possibilità di deroga alla regola del patronimico
Potrebbe ritenersi espressione di un'effettiva parità fra le parti
Posto che una di esse non ha bisogno dell'accordo per far prevalere il proprio cognome
Il problema alla radice è dunque a quello della regola generale del patronimico
E quello della sua costituzionalità la corte dubita di questa costituzionalità per tre ragioni e se hanno a che fare con la tutela dell'identità personale del figlio
Sarebbe Elisa la sua pienezza e quindi l'articolo due della Costituzione
Hanno a che fare con il principio di eguaglianza fra i genitori che si troverebbero evidentemente imposizione non paritaria nei loro rapporti di fronte al figlio
E hanno a che fare anche con gli obblighi internazionali considerato che per esempio la Corte di Strasburgo ha già ritenuto discriminatoria
La disciplina italiana del cognome e per queste ragioni che la corte ha ritenuto incostituzionale la regola del patronimico
Nella disciplina del cognome osserva la Corte nella nostra sentenza si intrecciano il diritto all'identità personale del figlio e l'eguaglianza tra i genitori perché il cognome quale fulcro dell'identità giuridica e sociale
Collega l'individuo alla formazione sociale che lo accoglie
Tramite lo status di figlia il cognome deve pertanto radicarsi nell'identità familiare e al tempo stesso riflettere la funzione che riveste rispetto alla persona
Sono dunque proprio le modalità con cui il cognome testimoniali identità familiare del figlio dice la corte
A dover rispecchiare e rispettare l'eguaglianza e la pari dignità dei genitori
In questo contesto la regola per cui al figlio deve essere imposto salvo accordo dei genitori il cognome del padre
Costituisce un automatismo che con le parole della corte reca il sigillo di una diseguaglianza fra i genitori
Che si riverbera e si imprime sull'identità del figlio
Così determinando la contestuale violazione degli articoli due
Identità personale e tre eguaglianza della Costituzione è insomma quel retaggio di una concezione patriarcale della famiglia di cui più volte la Corte ha parlato in passato
Si tratta di un automatismo che non trova alcuna giustificazione nemmeno nel coordinamento fra il principio di uguaglianza e l'unità familiare quella di cui parla l'articolo ventinove della Costituzione
Perché come già ha detto la corte in passato proprio l'eguaglianza garantisce quell'unità e viceversa la disuguaglianza la mette in pericolo
Perché l'unità si rafforza nella misura in cui i reciproci rapporti fra i coniugi sono governati dalla solidarietà e dalla parità ecco perché in conclusione la Corte decide di dover intervenire
Non basta la soluzione dell'accordo prospettata dal tribunale di Bolzano non è un vero accordo quello nel quale una parte sa che comunque la sua posizione prevale la corte dal punto nella sua pronuncia del fatto che ci sono numerose proposte di riforma legislativa in Parlamento
Ma che nessuna è giunta a compimento e osserva che essa stessa non può più esimersi dal rendere effettiva la legalità costituzionale non può più esimersi dunque ma come come deve intervenire come si supera il carattere discriminatorio della regola
Dice la corte introducendo una regola interna attiva e questa regola è che il cognome del figlio deve comporsi con i cognomi dei genitori salvo loro diverso accordo
La proiezione sul cognome del figlio sono le parole della Corte del duplice legame genitoriale è la rappresentazione dello stato di figlio
Trasferisce sull'identità giuridica e sociale del figlio il rapporto con i due genitori
Al contempo è il riconoscimento più immediato e diretto del paritario rilievo di entrambe le figure genitoriali dunque se non ci sono accordi diversi al figlio sono attribuiti entrambi i cognomi dei genitori l'ordine deciso dei genitori stessi se i genitori non si accordano
Il loro disaccordo si risolve con lo strumento ordinario previsto per tutti i casi in cui sorgono contrasti fra i genitori su uscente
Di particolare importanza per i figli cioè l'intervento del giudice d'altro canto è lo stesso strumento cui si dovrebbe ricorrere in caso di contrasti insuperabili sull'attribuzione del nome proprio
Resta fermo che i genitori se preferiscono possono invece accordarsi per dare al figlio un solo cognome dell'uno o dell'altro genitore
Per esempio perché vogliono assegnare lo stesso cognome di altri fratelli
La possono fare sarà in questa scelta comune assunta in condizioni di parità che si esprimerà la loro volontà di come dice la Corte compendiare in un unico cognome
Il segno identificativo della loro unione in conclusione la sentenza fa tre cose dichiara incostituzionale tutte le disposizioni dell'ordinamento che stabiliscono l'automatica attribuzione del cognome del padre e li sostituisce con la regola dell'automatica attribuzione dei due cognomi salvo diverso accordo poi sollecita nuovamente il legislatore a intervenire
Prima di tutto perché se lo ritiene può introdurre regole diverse purché rispettosa dei principi costituzionali che ho richiamato
Altre soluzioni sono possibile come dimostrano le diverse esperienze di altri Paesi
Poi per evitare che i cognomi prolisso e Rino se non viene posto un limite nel succedersi delle generazioni
E l'urgenza deriva dal fatto che già sulla base di precedente prassi nella stessa giurisprudenza del due mila sedici i casi di doppio cognome sono molto aumentati ed e ancora perché è opportuno considerare crollare importanti come per esempio l'eventuale interesse dei fratelli a condividere un cognome familiare con voi terzo punto la corte precisa che la decisione interviene sulla norma che riguarda il momento dell'attribuzione del cognome
Quindi la nuova regola trova applicazione nell'ipotesi in cui questa attribuzione non ci sia già stata
Se invece il cognome è già stato attribuito e quindi ha comportato l'inclusione insieme della nuova identità giuridica e sociale della persona
Possibili richieste o aspirazioni possono essere regolate devono essere regolate tenendo conto di questa situazione quindi con regole diverse da quelle che disciplinano invece la prima attribuzione concludendo il mio precedente o cast sul cognome della madre
Osservavo che sicuramente la Corte avrebbe preferito prendere atto di una nuova legge che risolvesse i problemi che le erano stati posti e che lei stessa si era posta
Così non è accaduto e la corte stessa chiamata ora ad occuparsene non si è sottratta al suo compito di dare effettività ai diritti garantiti dalla Costituzione