Incontro con Giovanni Rinaldi sul libro: "C'ero anch'io su quel treno" vincitore Premio Croce 2022 letteratura giornalistica

Fondato
Non ho
E
Per
O
No
O
Lungo
Allora
Lo
Mo'
Regno
C'ero anch'io su quel treno non è storia Margot no alcune però sono state spezzate irrisolte bora sono gli stessi protagonisti i bambini di un tampone che cercano qualcuno Acqui chiedere di riannodare i fili che si erano persi
Rimane spesso insoddisfatta la tensione tra il restare e partire e quando penso ai miei figli lontani pensa ai bambini di ieri e a quelli di oggi che arrivano da altre case
Noi cerchiamo altro che di essere felici dalla nascita e il viaggio è la condizione più condivisa dell'umanità nelle sue parole ma anche il suo sguardo traspariva un velo sottile il Concilio di tristezza una tristezza che cercava di trovare uno spunto fa cosa che potesse alleviare come si ritornerà in quegli anni a quei crediti sadici momenti protesti restituirli un sorriso diceva sbucciate
E tra via bello vedervi creare con questi esaustivo il sentiero che ripercorre l'intero libro abbiamo sempre sentito parlare del fascismo della Guardia di partigiani ma mai della saga dei bambini che dal Sud sono stati ospitati dalle famiglie del Nord
Ter cioè da premiare il lavoro di ricerca dell'autore Giovanni Rinaldi
Ci sono interi pezzi della storia d'Italia chi gli italiani non conoscono estraneità migliori della solidarietà dell'amicizia del sacrificio e li abbiamo buttati nel dimenticatoio
Senza quella storia e non avremmo l'Italia e io nel bene e nel male a questo Paese citando
Pronti buonasera benvenuti questa serata tiepida di Pescasseroli per ascolta le parole sia di Giovanni Rinaldi vincitore del Premio Croce per la letteratura giornalistica
Con un libro intenso e forse arrivati i ragazzi hanno era chiuso in un minuto in tutta la sua ampiezza perché è fondamentale quel
Non tutti conosciamo quel pezzo di storia
La fine della seconda guerra mondiale e i problemi che abbiamo avuto
In cui è venuto fuori lo spirito gli italiani per certi versi cioè quella solidarietà che oggi spesso diciamo manca
Dialogheranno con Giovanni Rinaldi che
Diciamo interverrà da remoto per problemi di salute
Facilmente intuibili in questo periodo
Con un amico dialogheranno con lui Mauro Ferri cori assessore regionale della peggio in Emilia Romagna Donata Melchionna invito sul palco quindi assessore fra ricordi
Ecco ma questo
Sì
No no
Buona sera
Canada mettiamo consigliere comunale del Pd e del Comune gemellato riesca Sergio
Che Candreva benvenuto Luigi Milano vicepresidente del Centro Servizi intendo del volontariato dell'Abruzzo
Prego
Non vedo il sindaco ancora aspettavamo il sintomo
Diamogli qualche minuto per arrivare dando quindi chiamiamo attraverso la tecnologia che avete vista in Agathon ci ha meravigliati già sono i ragazzi sono stati bravissimi perché ci aprono un mondo che noi che loro chiamano boomer forse conosciamo proprio poco
Invece il premio nel prossimo anno considererà queste cose attraverso una sezione terre il video che che vengono realizzati da ragazzo al proprio alcuni sono fatti decesso veramente bene quindi chiamiamo Giovanni Rinaldi
Ci sentiamo buonasera buonasera già nelle
Benvenuto anche ad allontanarsi a persone ha detto oggi fresco di Pescasseroli vero
Con noi
Parlerà con alcune persone che dialogherà in un secondo momento intanto ci dica un po'quello che critici brochure industrie
Così come penso abbiano capito i ragazzi
Quale il contesto quali sono le storie e quale questa storia popolata che il libro ci porta
Allora e io ho cominciato tantissimi anni fa
Nel due mila nel due mila e due
Da una ricerca che cominciata da alcuni testimoni pochissime che ricordavano questa storia
Ed è proseguita per la verità ne attraverso tutta l'Italia per ricordare diciamo una memoria che sta
Che probabilmente questa nazione ha rimosso questo Paese ha rimosso e quindi è stato un sollecitare innanzitutto
Un i ricordi personali di queste persone che spesso non avevano raccontato questa storia a nessuno nemmeno ai propri figli
E quindi è stato un lavoro di di scavo lavoro archeologico nella memoria che ha fatto venir fuori delle storie individuali e collettive
E soprattutto una storia di unità nazionale che probabilmente ci può insegnare ancora parecchio un'unità tra nord e sud incredibile
Basata sulla condivisione della cosa più importante che una famiglia produce i figli in futuro
E quindi attraverso questo scambio
Della diciamo affettivo uno scambio in cui dei bambini partivano e arrivavano
E viaggiavano attraverso
E viaggiavano attraverso un'Italia distrutta
A faticosamente perché questi viaggi erano viaggi che duravano
Giorni da Napoli a Milano si viaggiava per tre giorni e quindi questi bambini hanno provato questo per la prima volta esperienze sia traumatiche sia gioiose quindi nella loro memoria si è mischiata si miscelato quello che un trauma un trauma di fatica di paura di tensione di non sapere dove si andava a finire
E poi la scoperta
Di un'Italia accogliente affettiva empatica che li ha accolti a braccia aperte con porte che si aprivano di case contadine operaie artigiane non borghesi
Queste porte si sono aperte a bambini che erano stati abbandonati erano per strada e vivevano in situazione di precarietà esistenziale gigantesche questa è stata la prima fase la prima fase di ricerca
Dei testimoni difficilissima in giro per l'Italia
Per poi arrivare a una successiva fase che quella più raccontata in questo libro in cui i gli stessi testimone
Scoprendo che questa storia cominciava a essere raccontata da tanti attraverso documentari canti teatro liberi
C'è stato una specie di ritorno vi quasi di riconoscenza rispetto al lavoro del ricercatore per cui i testimoni si sono rivolti anche in particolare a me
Per ritrovare quelle famiglie che li avevano ospitati
Le persone che li avevano armati di cui loro avevano perso i contatti il racconto del libro diventa anche il racconto di come abbiamo provato insieme con queste famiglie a ricostruire
Questa tessitura questo filo continuo che dalla quarantacinque quarantasette cinquanta un IVA famiglie del Sud famiglia dal centro nord
Ma anche famiglie del Nord dal nord perché c'erano i bambini delle periferie milanesi c'erano i bambini del Polesine di l'ospitalità popolare solidale è una cosa antica che nasce addirittura fino a ottocento e primi del Novecento il continuo lungo tutto il periodo lungo tutto il secolo
E stranamente questa è la storia meno raccontata quello che ci tengo a ribadire che libri come questo servono innanzitutto
Come dei monumenti sono i monumenti alla storia vissuta alla vita quotidiana delle persone che spesso ascoltiamo poco non andiamo a trovare non andiamo a metterli in condizione di poter raccontare la propria storia la propria vita agli altri e questa non conoscenza
E un problema è un vulnus per la storia di questo Paese che non può ricordare solo la violenza le contrapposizione i conflitti dobbiamo anche ricordare i momenti in cui questi Italia
Si è unita si è messa d'accordo si organizzata per riorganizzare dal basso quello che nemmeno dall'alto si era riusciti a fare le donne sono le protagoniste di questa storia sempre riunione donne italiane spinte dal Pci dal Partito comunista italiano che fa diventare questo progetto un progetto trainante prioritario
Che mette al primo posto la salute il benessere la cura dei bambini cioè la il benessere la cura e il benessere di una nazione del futuro della nostra nazione
Intanto benvenuto il sindaco che invito sul palco comunque certe c'era la sedia vuota perché
Saluto penso lavoro doveroso voglio far posto a lungo alla diciassettesima edizione del premio Croce che chiaramente è stata caratterizzata anche da una parte diciamo commemorativa
Per la perdita Pontino di Lucas Serianni che sta la grande perdita per il premio per la cultura in generale
Oggi invece celebriamo l'aspetto letterario il riconoscimento a Rinaldi nell'aspetto che voglio più enfatizzare e i per andare subito dal tema mie sono arrivato adesso purtroppo perché nella posa ho dovuto fare un incontro con la green comunisti
E quello che mi
Diciamo così voglio subito sottolineare e la precisazione fatta dal professor Rinaldi che la storia anche fatta di Minoli non solo di divisioni e questo ruolo centrale vallona che poc'anzi ha citato lo vorrei enfatizzare ed è un tema ricorrente quello che è venuto a galla oggi perché si parlava di complimenti di Pasquale D'Alberto a Dacia Maraini come persona in movimento
Chi era collegato al tema che avrebbe dovuto portare Luca Sirianni Benedetto Croce in movimento
E il libro di Rinaldini il trenino che rappresenta il movimento movimento Molinello di storia un'evoluzione un cammino che unisce e che leggendo alcune pagine del libro si evidenziava questo c'è un'alternanza di sentimento la felicità di partire la Nostalgia di lasciare
E quando questi sono in equilibrio quando prevale l'uno quando prevale l'altro e questa accompagnato un po'la vita di ognuno di noi
Chi è che non è partito con il treno per il militare chi è che non è partito il treno per andare a studiare
E durante questi viaggi si sono spesso alternati questi sentimenti che Rinaldi in maniera proprio e Greggio ha evidenziato nel suo libro ecco va be'questo era un saluto un primo tema di dibattito e ringrazio tutti i presenti
Grazie
Qui ha colto un po'di sorpresa
Ha prevalso allora proseguiamo con penso che si possa perseguire con
Allora dalla regione di partenza a una delle regioni di altruismo quindi ibrido Mauro per Ligorio a intervenire
Buonasera grazie dell'invito
Ma son qui per varie ragioni la prima che io non sono in grado di resistere alla insistenze di Pasquale D'Alberto che viene dopo
Prima di tutto per la stima di un animatore instancabile e poi perché faccio con lui come con i bambini si fa meno fatica
Apriti dissi subito può resistere alle sue i suoi inviti quindi gli dico di sì subito però in questo caso ha fatto bene
Perché libera sentirli ha dato l'occasione in un certo senso mi ha obbligato io vedevo da tempo che uscivano volumi su questo tema della
Del dell'assistenza che erano state giornata nato ai bambini del sud
Mi ha dato l'occasione di legge questo libro col libro molto bello che raccomando un libro anche commovente
E quindi bene
Sono contento di essere qui vorrei porre qualche tema di riflessione la prima alla domanda
Cioè la domanda che cosa è successo per passare da una epocale
In cui c'è una miseria nera ma una enormità di sentimenti ad un'epoca in cui abbiamo un succubi attivamente alti raggiunti fasce limitate di povertà abbiamo operativamente un surplus di prevenzione
E un deficit di sentimenti
E quasi per chi
Abbia qualche utilmente in matematica si chiama nella stuzzichiamo iperbole questa relazione più cresce la richiesta più cala la solidarietà la passione senso dalla comunità e viceversa
Quando la la
La povertà e la grande insieme grande sentimenti questo è un classico tema è una delle sei mila declinazione del tema pasoliniano che leggere tutta la storia italiana comune la storia di perdita
Queste grandi comunità sostanzialmente contadine preserale
Che crescono si sviluppano si arricchiscono e in questo processo si perde si perdono valori fondamentali di coesione e di solidarietà di comunità
E quindi questa è la prima domanda come è potuto succedere la seconda come abbiamo potuto dimenticare
Tutto questo per questa è una storia che è coinvolto
L'Italia di cui non si fa non si apparato per decenni
Come è stato possibile ora
Penso che ci siano varie spiegazioni comunale che
Tutti quelli che hanno vissuto quei periodi il peso che si esperienza di tutti
Non abbandonano mai parlato volentieri qui per dirvi
C'è voce alla carenza di memoria perché i protagonisti non ama l'ormai voluto
Trasmettere la memoria di evidentemente proprio di così dolorosi che tutti hanno preferito i nostri genitori
Una scontro
Però c'è stata anche una mutazione ideologiche questo vorrei dire una cosa un po'se volete provocatoria
E che è questa che a un certo punto si è cominciato a pensare che
Quello che è una comunità potesse essere sostituito da quella che istituzione è stato
Il socialismo nasce come muto soccorso unite campanili municipi
Parrocchie
Perché c'è una storia del socialismo rosso vermiglio ma c'è la storia delle della comunità bianca del Veneto pratico nelle mie terre
E da questo tessuto generava tutta questa
Comunità che a un certo punto si è pensato che potesse essere realmente sostituita dai servizi
Dallo Stato
Si è perso anche il il il tema dell'Italia delle cento città
Oggi diciamo c'è uno statalismo dilagante un centralismo dilagante
Non è quasi più si dicono cose che sono centrali IST non ci si accorge neanche più che un certo tipo è una delle possibilità dell'Italia che comunque i i i i grandi filoni di pensiero cattolico e socialista nascono dal senso della comunità il cattolicesimo sociali dentro il principio di sussidiarietà
Ma BCB sussidiarietà non vuol dire che la soprattutto quello che può fare la famiglia la comunità non lo deve fare lo Stato non lo devo fare istituzione
E quindi
Diciamo leggendo questo libro ho avuto proprio anche la sensazione di di quanto si è perso
Dissenso di comunità che avverrà andava invece difeso e valorizzato pensando di sostituirlo con qualcosa che spesso non funziona o funziona male e che diventa alienante perché tu
Sei un utenti di servizi mente in una concessione sussidiaria della Società italiana
Tu
Dovresti essere il cittadino il protagonista non l'utente di qualcosa che tiene estraneo
Borse se serve per discussione penso di averlo detto abbastanza grazie
Vuole
Diciamo commentare Giovanni Rinaldi
Su questo tipo di spiegazione
Mi viene da
Che molte di queste persone non hanno raccontato anche non per mancanza di memoria
Al contrario buona parte di queste persone che sono andato a trovare intervistare che ho ascoltato per ore io ho incontrato per giorni ho rivisto dopo anni
Questa memoria l'avevano conservata dentro di sé il problema è che per per scaturire dal buio la memoria ha bisogno di un'esca ha bisogno di un contesto abbisogna di un ascolto ha bisogno di un'attenzione queste cose non ci sono più non ci sono più perché non c'è nessuno che va nelle casse
A farsi raccontare la storia a chieder di raccontare a capire perché la gente dite in una maniera e ricorda certe cose in una certa maniera
A domandare che bisogna hanno è che desideriamo hanno avuto capire che rapporto hanno con i figli cosa hanno raccontato cosa non hanno raccontato la vergogna della povertà da cui provenivano tutti che non hanno voluto raccontare
Ai figli che dovevano vivere in un futuro quindi migliore più ricco e quindi non andava nascosto al vergognosamente quello che era un passato di mi seria per il Sud di povertà per il Centro-Nord
Perché lo scambio
Di questi bambini in questi viaggi da famiglia famiglie erano dei viaggi tra miseria e povertà Valeron tra miseria e ricchezza o tra povertà e ricchezza erano famiglie misere che affidavano i propri figli
Alle braccia di madri padri famiglie
Che erano solo Nino misere di loro erano magari contadine quindi avevano qualcosa in più in casa da distribuire con questi bambini
Ma tornando la memoria
Il problema è che manca un'attenzione io racconto una storia
Della mia famiglia del Mihai della mia infanzia del mio vissuto più intimo se guardandomi intorno capisco che ho una società che da attenzione a questo tipo di storia questo tipo di memoria
A una società che ritiene valore quello che io ho fatto quello che io ho pensato quello in cui ho creduto se intorno a me o una società che queste cose le bandisce
Che questi valori rifiuta che queste persone allontana è molto difficile ovviamente che questa memoria emerga ma non perché non lo vogliano i protagonisti che sono sostanzialmente una fetta d'Italia emarginata sono centinaia di migliaia di persone che hanno fatto la storia italiana che magari non sono degli eroi non hanno fatto grandi azioni ma anche collettivamente ognuno nel proprio piccolo individuale contributo ha creato una storia collettiva chiamo raccontarla e molti che arrivano alla fine del libro dicono ma è un romanzo è una favola alcuni testimoni hanno detto
Quando racconto ai miei figli mi dicono sembra una favola perché raccontano dell'infanzia perché raccontano di quando erano bambini ma anche perché raccontano un'Italia che appunto come è stato detto
Non è più riconoscibile quindi raccontiamo Unitalia stranamente sparita
E la cosa strana è che me lo dicevano anche le donne le tante donne dell'UDI che ho intervistato che mi dicevano ovviamente non è scoperto tu questa storia questa storia la conosciamo ce l'abbiamo nel DNA della nostra associazione di donne Unione donne italiane che dal quarantacinque ma ancora oggi
Lavora per i diritti della famiglia dell'infanzia delle donne tutte le note che sono state fatte a partire da quella prima grande battaglia che era la battaglia per la salvezza dei bambini d'Italia senza questa saldezza centinaia e centinaia di migliaia di bambini sarebbero stati perse
Perduti a Napoli sarebbero finiti nella camorra a Cassino sarebbero finiti in mezzo alla strada letteralmente perché non c'era più una casa in piedi e dormivano nelle grotte con le proprie famiglie
Tanto da farvi meravigliare delle piccole cose
Che gli venivano offerte in Emilia Romagna e che era magari il piatto di tortellini quando al contrario nei bambini di San Severo della mia Puglia partivano conoscendo solo le avrebbe selvatiche che il padre bracciante
Che non aveva trovato lavoro portava cassa per dar da mangiare ai propri figli in mancanza di altro e che non erano verdure erano letteralmente le foglie come le chiamavano a San Severo in fogge
Le foglie erano il mangiare
Dei bambini di San Severo nel mille novecentocinquanta bambini che vengono abbandonati perché i genitori padri e madri vengono arrestate arrestati dalla polizia di Scelba subiscono un processo di due anni il libro parte da questa storia del mille novecentocinquanta per poi tornare indietro e la solidarietà delle donne delle partigiane di Ancona di Ravenna di Follonica
Che all'unisono si mettono a disposizione per aiutare i settanta bambini rimasti soli
Dei centottanta genitori portati nelle carceri di Lucera
Sono storie che vanno raccontate nel dettaglio quindi sono le storie che solo leggendo il libro i tanti capitoli tanti aspetti le tante figure persone donne e uomini
Che una volta erano bambini è una volta erano ragazze oggi sono riuscite sulla pagina scritta aderire di nuovo una voce
Torniamo in Puglia
Ci fermiamo a Cannes nata non l'aveva abbandonata Melchionna
Quello che mi ha colpito di più di questa storia è che una storia che è successa forti poche decine di chilometri da Candela siamo nella stessa Provincia San Severo una storia che io non conoscevo
Dopo aver saputo del libro insomma di Giovanni l'ho letto con attenzione veramente interessante ho provato a chiedere anche agli anziani del posto io sono figlia di braccianti
Le storie che leggo di quei bambini di quelle situazioni sono quelle che in questi giorni mia madre racconta mia figlia mia piccolina che chiede la nonna di raccontare del suo passato
E io li vedo molto di quello che ha scritto Giovanni però anche gli anziani del nostro territorio quella storia non la conoscono
E quello che ammette è piaciuto molto est questa forma di solidarietà che istintiva quasi istintiva genuina oggi penso sia impossibile poter mettere in pratica una forma di solidarietà di questo genere la burocrazia sicuramente in gabbia adesso noi per esempio a Candela come penso un po'in tutt'Italia
Siamo ospitando
Ucraini in fuga dalla guerra bambini
Mi ha colpito molto la storia di Aldo che ha ospitato dei bambini ucraini scoprendo poi che il Papa era stato spiccato da famiglie romagnole
Non sapendolo quindi questo istinto secondo me di solidarietà di dedizione di aiuto del prossimo esisteva esiste ed esisterà solo che rimaniamo un po'frenati secondo me proprio da quella che è la burocrazia
Stiamo vivendo adesso sulla pelle a cambierà la difficoltà
Di poter mantenere alcuni bambini
Che il Tribunale si ostina a voler affidare ad altri
E che quindi blocca un po'quello che questo istinto solidale e l'altra cosa che a me è piaciuta molto e che leggendo il libro emerge uno spaccato dell'Italia degli anni Cinquanta
Che la percorre tutta perché parte dal Sud arriva a Milano arriva agli a Migliarino in Sardegna
Alla fine emerge una situazione che anche se vissuta con sfaccettature diverse perché poi lo stile di vita le abitudini sono diverse alla fine se la stessa volontà
Dire agire a quella che è la situazione di miseria che magari si sta vivendo dando che io non immaginavo che in Sardegna potesse essere possibile pensare ad una forma cooperativa negli anni Cinquanta cosa che invece è stata testimoniata
E
La forza delle donne che hanno sempre lavorato sotto mi dava sempre lavorato nel substrato sempre molto umili emerse poco ecco
Emerge tutta adesso come queste donne si siano fatto carico dell'organizzazione dell'accoglienza del mantenimento quindi una forza secondo me sia da parte delle donne accoglienti ma anche da parte delle madri meridionali lasciare andare un figlio
E molto spesso vedere il figlio non vuole rientrare a casa ha mi ha colpito molto e mi ha rattristato molto vedere i figli che poi hanno preferito ritornare
Magari in Emilia e quindi rinnegare comunque lasciare il proprio territorio e queste madri che amano profondamente i figli li hanno lasciati liberi le hanno lasciato spiega reali
E quindi hanno dato loro la possibilità di vivere una vita migliore di vivere quell'infanzia che magari in una situazione di estrema povertà come quella meridionale coi bambini diceva mio vissuto un anno da bambino cosa che purtroppo qui non era possibile
Quasi
Fonte
Se posso aggiungere appunto al tema che lei ha evidenziato però io coglievo in quella felicità di andare via
Anche la malinconia di abbandonare la leggevo e trapelava Benetton queste pagine e poi ecco rilievi Desio quello che ha citato Rinaldi e quello che hai citato tu
Diciamo così la memoria la memoria che appunto c'è esistente però che c'ha bisogno giustamente come dice la Rinaldi dell'esca e che parole scapola definita ancora meglio come piace ammette la capacità di ascolto ecco io credo che la capacità di ascolto non è solo la capacità di ascolto ma è la capacità quasi empatica di entrare nella storia dell'altro e fare in modo che essa possa e venire fuori e quell'istinto di solidarietà cui ascellari e che credo che sia in tutti noi perché fa parte albo di quelle motivazioni primordiali ambo come il gioco
E se siamo attenti se siamo diciamo così capaci di ascoltare capaci di motivarlo
Quel senso di comunità credo che possano riaffiorare
Sicuramente
Ecco questo è un altro tema di discussione prego
Condito da Giovanni Rinaldi
Mi sento
No io ci tengo a dire ma da aggiungere perché state dicendo ovviamente delle delle cose giustissime totalmente incasellato in quello che è stato un po'l'impegno di tutti questi verità non è
è un racconto soprattutto di di un'Italia
Che sembra essere diverso la Puglia non è l'emiliana nella Toscana la Sardegna non è la Campania o il Lazio
Eppure si intravede nei racconti della signora di Ozieri o del signore di San Severo e della famiglia di Lugo di Romagna
Una specie di identità
Italiana nazionale con identità di paese
Che probabilmente un'identità anche ideale
Di fini comuni queste persone partecipavano di un sogno che era quello socialista comunista che accomunava la speranza di un cambio dopo una dittatura che portasse
L'intera nazione verso degli orizzonti
Soprattutto di miglioramento rispetto allo sfruttamento vissuto per tutti gli anni precedenti questa persona si riconoscevano nelle lotte braccianti nelle lotte dei minatori del Sulcis e quindi il racconto non è solo
Del viaggio ha detto bene l'anarchia Honda e anche un racconto di come era l'Italia perché ognuno racconta un pezzo del suo Paese
Della sua famiglia la Petruzzi stava di Ozieri racconta del padre che forma la prima cooperativa del suo Paese in Sardegna
Ed è la prima cooperativa che vide alla pari i lavoratori per andare a occupando le terre a lavorare la terra e a tirar fuori il prodotto da terra che eravamo abbandonate in mano padrone che se ne disinteressava no è il modello che aveva ed il modello delle cooperative emiliane e lui dice se lo fanno lì
Lo posso fare anche qui e comincia caparbiamente mette su la prima cooperativa per di lavoro agricolo nel suo Paese
Ma nello stesso tempo i braccianti pugliesi tette hanno come mito
Quello del delle lotte dei lavoratori della terra degli scavi Violante del della Toscana dell'Emilia e che in un certo senso hanno uno scambio che noi pensiamo essere stato difficile e al contrario cioè un'unità
Di intenti di di comunicazione nel libro ci sono epistolari
Tra queste persone che si scrivono nel momento in cui il proprio figlio va ospite nella famiglia magari ligure e la signora napoletana chiede quotidiana quasi quotidianamente come viene trattato il figlio qualcosa fa vuol sapere di tutto la signora che lo ospita Imperia
Partigiana madre di un partigiano ucciso nelle rappresaglie dei nazifascisti
Le manda la foto del proprio figlio ucciso e lei dice questo il mio figlio e tuo figlio lo sto trattando come se fosse il mio e la napoletana risponde la foto di tuo figlio
Ucciso entra nel folto sul collo della mia camera da letto insieme alle foto dei nostri parenti e parte della nostra famiglia queste famiglie non si perdono rimangono unite
Chi sta meglio manda i pacchi dono al Sud chiede degli esami dei voti dei compiti al bambino che ha ospitato magari solo per quattro mesi e continua a voler vedere
Crescere questa persona che quando è arrivata sembrava
Uno straniero in Emilia Romagna
Per alcuni di questi bambini che arrivano da Frosinone dicevano quando arrivarono questi bambini stranieri
E la parola che io trascrivo e stranieri
Chi arrivava da Sud era un era di una cultura di una geografia di una gastronomia dire di un di un modo di vivere talmente diverso da essere visto come diverso per come parlava per come si atteggiava
Questo fa pensare molto ai giorni nostri con gli stranieri veri arrivano arrivano bambini arrivano minori non accompagnati la domanda è si sia arrivati a mobilitare
E ospitare far trasferire da un posto all'altro d'Italia per poi rimandarli a casa ben va asciutti vestiti accuditi curati addirittura seguiti negli anni circa ottantadue mila bambini
Atta a questo numero sono arrivato nel lavoro diciamo così anche un po'lo statistico attraverso le fonti d'archivio e bibliografica oltre che ovviamente quelle invece Orami che sono il mio focus principale
Questo numero gigantesco di di movimento che implica accompagnatrici ferrovieri
Chi ha che chianche reato chi ha prodotto il vitto per i viaggi chi ha seguito i viaggi
L'organizzazione la selezione dei bambini la cura il vestirli per far ripartire il curarli per verificare che non avessero malattia l'assistenza ai bambini che rimanevano e un racconto di un movimento gigantesco che sembra impossibile che in nessuna storia d'Italia sia stato raccontato e ancora oggi è così
Allora mentre aspettavamo prima Luigi Milano riceva ottantadue domande da fare
Le possiamo fare
Pronto sì sì
Grazie anzitutto grazie
Altre Emilio Croce grazie a questo straordinario paese che ci ospita sempre è sempre un piacere ricordarci del passato dei fan a memoria soprattutto di chi ci ha lasciato una storia ci ha dato elementi di lettura dalla storia anche con l'attuale grazie agli organizzatori tutto in un annus horribilis come ha detto oggi il maggior Mattei nel senso che abbiamo delle assenze alcune delle quali recuperabile
Ma stiamo sentendo la la sua presenza in mezzo a noi caldissimo ordinate
E
Ecco io ma mano che
Ho letto
Il libro
Le confesso che ho sentito un senso di gratitudine verso di lei
The verso coloro che hanno collaborato alla sua stesura
Abbiamo detto che è un saggio che apre
A tempi lontani attenti che ci sono estranei
Sono quasi impenetrabili alla nostra mentalità lo abbiamo detto ripetutamente
Ma il suo libro fa salire su quel treno anche il lettore con senza pagare il biglietto magari anzi assolutamente in maniera irregolare
Noi dobbiamo chiederci oggi non possiamo lasciarlo semplicemente come domanda e basta
Dobbiamo chiederci ripetutamente perché cui il tempo è stato volutamente ignorato
Perché quelle storie personali di quei bambini si intrecciano con la storia d'Italia
Perché se noi leggiamo la storia d'Italia con altri parametri con altri criteri con altre chiavi di lettura noi leggiamo una storia arte fatta dell'Italia
E le nostre generazioni compresa la mia che stava ridosso di quegli anni lì Alletto in maniera artefatta con la storia
Eppure la storia la quale i tre quarti del popolo italiano
Partecipavano di cui facevano parte
Perché io mi sono commosso nel leggere quel libro non è non latitanti
Ma perché ho riletto anche qualcosa che apparteneva alla mia famiglia
Anche se io sono nato già negli anni Cinquanta quando già alcune cose erano state superate
Non c'era quella quell'indigenza quella miseria
Forte
Che si intrecciava tra una miseria generale dovuta noi dobbiamo dirlo con chiarezza con chiarezza al nazifascismo
Così come dobbiamo dire che certe cose son venute fuori perché esistevano delle organizzazioni di solidarietà e la solidarietà è una parola dura non è un sentimento non è franchezza non è il buonismo la solidarietà e l'impegno
A
Occuparsi degli altri ad aver cura degli altri l'Unione donne italiane ha imposto la cura degli altri
La imposto persino al Partito Comunista
Che ne ha raccolto e ne ha fatto un'organizzazione delle sezioni nei circoli
Ma Ian l'hanno imposto le donne
Hanno posto tra l'altro in quel in quel in quel cammino lì così come lo lo descrive Rinaldi in quelle storie di un'unica storia hanno posto la loro sensibilità
C'è il racconto di Irma idea che eccezionalmente
Per loro l'amore per sé per la famiglia non era disgiunta dall'amore della società della politica degli altri
Era un unico morte era un'unica lettura oggi queste cose non li possiamo lasciare alle più becere policy ma non è così
C'erano rarità le radici di un femminismo che era sulla piazza
Oggi c'è un femminismo spiazzato
Dobbiamo vedere
E c'erano soprattutto due elementi questo delle donne
Di un'organizzazione che veniva fuori da una storia di liberazione
La seconda e che questa storia è passata nelle istituzioni locali
Nei comuni sono i Comuni che hanno dato vita a questo rapporto
Che l'hanno cercato l'anno conto organizzato c'hanno creduto c'hanno sofferto hanno parlato hanno cercato di far capire che non è vero che andavano in Paesi dei comunisti che mangiavano i bambini
E quei bambini si raccontano in un certo modo avevano paura del del forno che essa accendeva perché qualcuno gli aveva detto che mangiavano i bambini ottica stanno accendendo il forno
Cioè queste cose noi le abbiamo dimenticate l'abbiamo lasciata agli aneddoti ai comici delle televisioni ma erano una cosa seria
E i Comuni hanno creato dei gemellaggi ancora inesistenti informali
I comuni hanno reso possibile una solidarietà istituzionale
Che non era formalizzata non era le legislativamente posta non era amministrativamente
Esercitata ma c'era ed è una solidarietà che è rimasta nel tempo tanto che su questo vorrei chiedere
Anche a Rinaldi quando ci parla delle caravelle che tornano le caravelle di Colombo che tornano piene di tesori
Nel progetto Posillipo quando la Romagna si trova dentro una situazione di sofferenza il comune di Napoli
Con le donne di allora ormai diventate anziana che si ritrovano e hanno organizzato un
Un perito d'un tempo più piccolo certamente rispetto ai ai mesi e agli anni di prima un tempo di accoglienza di ospitalità
Ai bambini del Nord
E tra questi bambini del nord tra queste famiglie c'erano molti di quelli che avevano altri dialetti
Altre lingue molte famiglie immigrate che in quei viaggi si son trovati in un rapporto di fraternità e di Soro Rita con le famiglie romagnole
Ecco le mie due domande sono queste ma lei
L'autore di questo libro straordinario
E cosa ha provato e cosa può fare essendo di una generazione che in fondo ha vissuto immediatamente dopo questa questa storia
E la seconda come The quei comuni di allora forse hanno anticipato qualcosa che oggi ci ha tolto anche dal punto di vista come diceva giustamente prima chiese giustamente anche tu forse in un rapporto istituzionale che va riportato alle comunità locali
Ma c'è un capitolo nel del libero che in un certo senso dividere le parti iniziali e finali del racconto dei racconti delle tante storie che un capitolo che dimostra come la memoria può tornare utile
Anche nel presente può diventare addirittura diciamo fonte di azione ispirazione per quello che si fa nell'oggi il capitolo quello del progetto Posillipo
E in un certo senso il racconto di un treno che torna al sud
è che il vero treno della felicità il sindaco di morderà al signor Vavassori che aveva chiamato in una sola occasione
Un treno della felicità il treno che riportava i bambini al Napoli
Chiamandolo così proprio perché lui diceva la felicità e la felicità che siamo riusciti a farli riapparire nei loro sorrisi nei loro volti tornando a casa con un'immagine del futuro che non è quella con cui erano partiti loro erano partiti col pessimismo di un mondo orrendo di violenza di povertà di crisi di conflitto di bombe i bambini di Cassino partivano con il terrore ancora dei delle migliaia di bombe viste capire che loro descrivevano come quelle cose che luccicava no al sole
E che esplodeva una quando toccavano terra come se fossero dei giocattoli bambini che giocavano con queste bombe come in Afghanistan hanno continuato a fare
Fino a oggi i bambini afgani con le linee con le bombe
Quanti carro che bambini che perdevano braccia mani gambe e che quando saltano su questo treno scoprono
Quello che corra solo richiama il senso del mondo nuovo che il senso di un mondo che può essere migliore se il mondo può essere migliore assenso darsi da fare
Nell'attività quotidiana i bambini di Napoli
Si scrivono le associazioni dei pionieri cominciano a fare attività nelle loro scuole cominciano a voler eccellere
Nella scuola dove prima nemmeno venivano portati perché ho la Marinaro no Old letteralmente la scuola non era aperta per la condizione disagiate di un'intera città
Questi bambini tornano e come dice Severino cane Londra che diventa senatore Picci negli anni successivi a questa sua esperienza infantile
Che cosa serie diventato io se non avessi vissuto qui due anni ad Ancona
Io sono tornato con la voglia di cambiare le condizioni
Che avevano permesso quel viaggio non permesso che avevano obbligato quel viaggio le condizioni che avevano obbligato dei bambini rimasti soli perché i padri e le madri lottavano
Per il pane perché lo slogan con cui si battevano nella rivolta di San Severo del ventitré maggio i rappare lavoro quello volevano volevano la come oggi
Si vuol mangiare e si vuol lavorare almeno quel minimo per stare decentemente e allora ci si accontentava oggi è ancora più difficile perché i desideri bisogni si sono moltiplicati esponenzialmente e allora quel treno che torna dalle regioni dell'Emilia Romagna
Tartassate sommosse scossa dal terremoto del due mila dodici è un treno che viene organizzato dalle compagnie dell'UDI di Napoli che invitano le donne ferraresi dell'UDI
Organizzare un viaggio di famiglie con bambini di donne di madri con bambini quelle che avevano soprattutto perso le case o che avevano le case inagibili a passare le vacanze al Napoli
Memori esattamente dico l'accoglienza che il loro genitori loro nomine bambini avevano avuti avevano avuto da parte della Regione Emilia Romagna e c'è stato uno scambio di basse
Di associazione istituzionale tra la città di Napoli il Comune di Ferrara ludi di Napoli e l'Udinese rara le pari opportunità di Napoli e disarmare di Modena per far partire un treno che ha visto di nuovo
Madri figli e in questo caso madri italiane
Ferraresi emiliane ma anche egiziane rumene nigeriane
Che sono andate come donne italiane Unione donne in Italia quindi non italiana Unione donne in Italia si chiama oggi Ludi e giustamente sono le donne che dicono qui i bambini che vivono qui perché si considera italiane come noi
Quel questo progetto Posillipo è il segno che la memoria non è solo una cosa da tenere in naftalina o come elemento archeologico e qualcosa che può servire e naturalmente serve coglierla Racco
Coglierla farsela raccontare bisogna imparare anche un po'ad ascoltare queste persone che hanno da raccontare delle storie meravigliose
Che si perdono se non ci fosse oggi il primo rinvenuto scritto nel due mila nove i treni della felicità e oggi questo c'ero anch'io su quel treno
Solo un frammento di queste storie si potrà comunque potrà comunque sopravvivere alle persone che alcune delle quali non ci sono più e questa memoria che si perde
Con le persone che la custodiscono e la tragedia maggiore tutto quello che viene scritto nei libri rimarrà e tutto quello che è stato scritto spesso è stato scritto dalle classiche hanno voluto raccontare una certa storia invece che un'altra
Il lavoro diciamo che faccio è proprio questa ricerca di dare voce a chi
Non ha avuto dei libri dedicati come a dire delle rendite dei registratori accesi nel momento utile nel momento in cui loro avevano ancora la voglia di piacere
E il desiderio di raccontare quello che per loro era il momento più bello della loro vita va detto prima la Melchionna ricordando quella bellissima frase di Vincenzo Maglione di Pozzuoli che dice
Le persone che mi hanno ospitato in Toscana hanno fatto meglio di chi mi ha generato perché Kimi ha generato mi ha sfruttato mi ha fatto lavorare mi ha fatto vivere una vita infelice nel suo caso la storia
E una storia tremenda di sfruttamento infantile di affettività
La mia famiglia quella toscana quella che mi ha ospitato quelli che mi hanno ospitato sono i miei genitori e quelli io cerco quelli voglio andare a trovare quelli voglio andare a ringraziare dopo settant'anni
Per quello che hanno fatto quello di farmi vivere il diritto di essere stato bambino ed era una cosa che nessun altro era riuscito farmi vivere
Ho vorrei chiarire meglio il mio pensiero e poi fare una domanda
Rinaldi anche per inserire qualche elemento di allegria perché fosse soltanto un po'apocalittico nella
Mia descrizione iniziale
Siamo
Primo evitato di dirlo per qualche non incorre nell'emozione ma i miei genitori hanno avuto un bambino napoletano
E hanno avuto alcun bambino dell'Appennino bolognese perché queste solidarietà
Riguardavano situazioni lontane sono no su banche situazioni vicine come le alluvioni che da noi c'era un
Per la mia esperienza piccola per i pochi raccolti con Uto confermo l'importanza che lunga avuto ma conoscendo i miei genitori escludo che potesse venire qualcosa a casa mia che lo fosse stato deciso dal partito
Comunista
Questo e siccome
Qual è secondo me la cosa che i comunisti non hai capito di quella vicenda
E crescono hanno pensato che
Quella fosse una vicenda legata alla miseria e alla guerra
Non hanno capito che alludeva a qualcosa di più profondo non hanno capito che era uno dei tanti esiti
Di un socialismo lo ripeto ma anche di un cristianesimo sociale che ha nel municipio nella Società di mutuo soccorso nella cooperativa
Che anche quelle forme di non statalismo ma non liberate Pita visti comma solidale non hanno capito che lì c'è un germe di un pensiero della società
Alternativo alla società capitalistica ma non necessariamente statalistico
E non hanno considerato un momento di passaggio per questo che non è stato valorizzato per quello che è stato dimenticato perché penso che adesso parlo di comunisti ma pur sempre tutto anche per gli altri partiti
Penso che non avessero colto quanto futuro c'era in quell'esperienza reso considerato qualcosa di di di di di di di storicamente determinato ma legata alla guerra miseria ecco questo secondo me è un limite
Ma domani invece devo farle Nardi è questa
Io sono abbastanza impegnato in chiave di politica culturale nella nel dare importanza alla rivoluzione digitale che c'è in atto
Non che io sia particolarmente abile per esempio prima non sono uscivo dove dei TG tre non sono uscito accende la televisione ogni volta che devo usare l'ospite chiamò la segretaria quindi non voglio millantare alcune abilità però so che quello è il futuro io ho anche fatto degli studi sul tema del cloud solo siringhe cioè di come fa diventare letto la gente una risorsa intellettuale leggendo questo libro ma anche prima quando avevo visto che si parlava da tempo ricordando la la la mia vicenda familiare perché a me piacerebbe io non so Chicchi chi siano stati quei bambini io non lo so il nome lo so cognome non so niente
Perché non avevano piacere di raccontare per tante ragioni può darsi anche che ci siano stati dei problemi adesso questo fosse e l'unico limite un po'sei miliardi nell'ambito del mio grande elogio di questo libro accetta
Ma anche la parte problematica beh io poi mi chiedo il fondo i miei parlavano solo di eletto
Sì io sono stato anche tranne Caserta quando parlano fra loro io c'ho messo un bel po'di tempo prima di capire quindi io mi chiedo ma quando come facevano parlassi poi anche le distanze diciamo anche fra questi bambini come facevano anche voglio dire le fatiche ducali proprio figlio figuriamoci educare un figlio che vengono accampate nato dal miseria che boh fossero capisce così sta dicendo quindi questa parte più problematica che forse fa sì anche che anche questi racconti non siano sul brusco dati così facilmente comunque sto divagando
La domanda è
Ma se Facebook fosse nato a venti minuti venti anni prima o queste ricerche fossero nate venti anni prima
Non sarebbe lo Stato uno strumento formidabile
Per riallacciare tutti questi rapporti
Che si sono persi e subito manda è stato sperimentato a questa possibilità che queste persone si ritrovino perché io lo dico perché è la prima volta che in ufficio Bouton e-mail mi ha scritto un Felicolo di di Belo Horizonte che m'ha detto lei non sa chi sono io non so chi sia lei però noi veniamo da Bologna che nonostante nato si chiama Gaetano io mi son messo adesso abbiamo un gruppo Facebook che si chiamasse dicono di sì aggregato San che gruppo turco son ci sono qualche centinaia di brasiliani che argentini cileni
Per cui mi chiedo se noi avessimo avuto il beneficio di Facebook quando è iniziata questa ricerca
Ma che cosa che cosa si sarebbe sprigionato io son convinto che sarebbe nato un mondo meraviglioso di gente che si ritrova Supergulp come avviene lo dico perché è un poco sempre un po'provocatoriamente perché negli ambienti intellettuali piace moltissimo parlar male dei social una volta si parlava e dei giornalisti se buco dei giornalisti desse più complesso cioè se la gente volgare e scrivere cose volgari su risorse non è colpa della gente e coperte Sosa sanzioni di pensiero come tutti gli strumenti mostra come l'umanità reale però la fa anche delle opportunità io ho Mutolo
L'opportunità di fare una ricerca che veniva prima condotti in ambito accademico sui libri
E poi io l'ho condotta con un gruppo Facebook io raggiunto cinque volte il risultato di alcuni anni di ricerca
Condotte chiama accademica Peterson Remo benché
Questi strumenti chiamiamoli di fra outsourcing fanno sì che ci siano decine centinaia di persone che posso cominciare a lavorare
Conte
Voi sapete che il plauso se il cosiddetto nasce dal fatto che la NASA cinque mila astrofili dilettanti che fanno il compitino che vi dice tra l'altro tutte le note mezzanotte
Fanno il compitino che la NASA e tutti i volontari possono aderire se stanno a identifichi ovviamente alle competenza
Questo spero di averle sulla nostra un po'più allegro delle mie considerazioni
Generale ma
Ma rispondo con piacere perché la domanda è pertinenti sembra nella prima fase della ricerca infatti dal due mila e due al due mila sette
Noi abbiamo lavorato per cinque anni dico noi perché la ricerca nata
Con l'idea di realizzare un documentario in Senato registra Alessandro Piva documentario che fu realizzato anni dopo nel due mila e undici due anni dopo l'uscita del mio libro i treni della felicità
Per trovare mitici nostri testimone il mio lavoro che era proprio quello di trovare
Diciamo i parlatori quelli che avrebbero dovuto raccontare la storia dal documentario è stato faticosissimo cioè per trovarne di quindici ci abbiamo messo sette a e e quindi il libro è il racconto il primo libro di racconti e delle prime quindici Storia che siamo riusciti a trovare lavorando sette anni chiare chiariamo chiarisco
Che non stiamo parlando però di una ricerca sostenuta una ricerca con risorse da una ricerca rondelle Fondazione università alle spalle stiamo parlando letteralmente di FLI Lanza persone che come me facevano contemporaneamente altri lavori
Per vivere e che dedicavano per passione io da quando avevo vent'anni quindi da quarantacinque anni che faccio il ricercatore di storia orali ed è un lavoro che faccio ormai come dire principalmente a sentire di quelli che ho dovuto fare per tutta la vita te effettivamente nel momento in cui esce libero e cominciano e io apro la prima pagina
Facebook i termini della felicità
E proprio dal due mila e nove dall'uscita del libro le presentazioni la televisione
E i soci al che si comincia ad allargare l'argomento a una partecipazione collettiva e io che ho sempre lavorato dai tempi io vengo da Cerignola da ricerche sui uso braccia urtato agricole su Vittorio o fondato casa di Vittorio da un progetto culturale di partecipazione collettiva didattica comunale regionale alla storia partecipata di una figura leggendaria come sindacalista Peppino Di Vittorio e quindi ho sempre inteso il lavoro non solo lo scrittore puro sono sostanzialmente un organizzatore culturale
E per cui per arrivare anche a raccogliere le storie è stato detto benissimo
Ho usato tranquillamente come Howie insegnano oggi molto molto tardi rispetto a quello che è stato fatto in Italia negli anni quelli che oggi parlano di public History
La public History noi la facevamo già da quarant'anni fa quando si lavorava documentando l'esperienza e le testimonianze popolari e le divulga avevamo trasformandole in canzone attività teatrali attività dimostra agì quasi da Agitprop nei vicoli dei paesi del Sud e tutte queste cose c'hanno visto come dire vivere una giovinezza di partecipazione che in quel caso non aveva risorse a volte e che invece dal due mila dieci in poi
Dei dei soci dal partecipare al gruppo i treni della felicità con mille e seicento persone che si scambiano informazione richieste
Informazioni su nuove ricerche in corso oggi la ricerca in corso in Italia sui treni della felicità sono decine i documentari sono quasi dieci le canzoni scritte su queste storie sono quattro di gruppi importanti come i Modena City Rambler ASS
O altri è stata composta un'opera musicale per trecentocinquanta studenti dei Conservatori pugliesi che è rappresentata al Petruzzelli
C'è un una spettacolo teatrale vitrei nella digitali comincia a girare oggi
I miei testimone mi hanno trovata sui soci al mi hanno scritto su Messenger mi hanno scritto su WhatsApp mi hanno scritto sulla pagina di Facebook e il primo testimone da cui parte il libero Aldo Di vicino
Un signore Napolitano che era stato ospitato ad Imperia aveva perso il contatto con le donne meravigliose glielo avevano ospitato
Sì scrisse quello che io ho riportato nel libro nella prima pagina eccome sono anch'io uno di quei bambini partiti sui treni della felicità
E non si parla mai di quelli arrivati in Liguria perché avevo letto il libro precedente dove non ci sono i bambini arrivati in Liguria
Che cosa si può fare per raccontare le storie anche di Inuit partimmo da Napoli da Pozzuoli da Salerno e fumo portate attraverso l'Italia ad Imperia ed è lì è nata una storia una ricerca che è avvenuta tramite insomma siamo Aldo Di vicino mi ha indicato le le scansioni delle sue lettere delle lettere che la signora che l'ospitava mandava la madre le fotografie
E nel momento in cui è scomparso è stata l'amicizia con il figlio incontrato su Facebook
Con cui è nata un'amicizia profonda e che mi ha aiutato a finire la ricerca per recuperare la storia del padre
Che oggi è in un certo senso raccontata anche nello spettacolo teatrale che lui è andato a vedere nell'anteprima Dusty il mese scorso quindi indi soci al al contrario di quelli giustamente che hanno la puzza al naso e e dicono che non è uno dei mezzi diciamo da usare per un lavoro che può essere anche scientifico al contrario sono gli epistolari odierni io dico addirittura che per me che mi occupo di storia orale sono la nuova forma di storia orale le persone scrivono come parlano
Male malissimo delle volte perché la scrittura viene ovviamente saccheggiata tratteggiata frammentata però è il loro modo di comunicare molte delle cose
Che a voi sembrano racconti tutti in prima persona detti a un microfono
In alcuni casi sono la ricostruzione di quello che mi è stato detto a viva voce
Di quello che io ho registrato con un registratore di quello che io sono andato a leggere sulla pagina del protagonista della mia storia che magari scriveva ha una propria nipote
Delle cose che a me non aveva detto o le cose che mi hanno raccontato le persone sollecitate a raccontarmi meglio
Quello che volevano dirmi scrivendo e gli ho spinto tanti cominciare a usare i sociali questa forno per cui device ossia in questo senso l'aspetto migliore che possono avere in una società che li vede in maniera un po'demonizzata
Vigili
Luigi Milano vuole intervenire
Sì
Sì
Grazie io dunque Pasquale D'Alberto guardo ma invitato a venire qui lo ringrazio
Credo che l'abbia fatto non perché sia un intellettuale io ma semplicemente perché
Ci conosciamo da tempo nell'attività di volontariato e per il mio ruolo nel nel centro di servizi di volontariato regionale
Ma il tema che si respira
Nel libro di Giovanni Rinaldi è l'ospitalità
Tra l'altro per una piacevole coincidenza
Nel calendario monastico occidentale il ventinove luglio oggi si ricordano Maria Marta e Lazzaro
Amici e ospiti
Di quel arrabbi chiamato Gesù sovente accolto nella casa di Betania detto anni significa la Casa dell'amicizia
E
La spiritualità monastica a nell'accoglienza un pilastro
Nella vita di adesione di fede
è una sacralità che sembra permeare anche quell'accoglienza che è squisitamente laica
Di cui facciamo riferimento all'utile al pc eccetera ai comuni
Alla gente comune
E sperimentata in quegli anni verso quei bambini
Quei bambini
Che non sono soltanto la memoria nostra ma credo che ci aiuti questo libro perciò commovente davvero da leggere e da parte di tutti da riproporre perché ci aiutano al a leggere l'oggi
Dei minori oggi
Dei bambini oggi
Dei di quelli che chiamiamo oggi in maniera certamente più strutturata minori non accompagnati
Che arrivano
A centinaia
Nell'Europa che si muovono tra i trecento milioni di migranti oggi
Che sono gli indigenti I dimenticati
Quelli che oggi starebbero accanto a quel braccio amputato di allora a quei servi della gleba di Ozieri
Di San Severo di Puglia
A quei a quegli sbandati sotto Cassino ad Atina di cui racconta il oggi a Tina stanze ero corsi ieri
Sono altri paesi di un mondo ravvicinato
Oggi richiameremo minori non accompagnati secondo questo nostro sistema legislativo politico amministrativo che però ancora non impara una cosa
Che dovrebbe specchiarsi accerti movimenti di allora non ancora imparato ad affrontare l'accoglienza cioè l'ospitalità cioè la questione dei migranti dentro un sistema strutturale
Non in un sistema di emergenza
Legato a strumenti a forme di emergenza
Se pensiamo che solo nel solo nel due mila quattordici è stata
E mandata una legge sui minori stranieri non accompagnati ancora largamente inattuata
Poi si poi i noi pensiamo a ragazzi
Talvolta sono dei veri e propri bambini come quelli che affrontano viaggi che durano ancora anche due anni
Bambini che hanno vissuto la prigione
Degli immigrati forzati insieme a tanti altri
Che prima di attraversare il mare sbarcare da noi hanno messo in cantiere la morte
E faticoso intendersi con loro come dicevi giustamente tu allora erano dialetti incomprensibili oggi noi abbiamo lingue incomprensibili
E avvolte come quello che accadeva nel dialetto di Renzi di Renzo e Lori Ca'nel racconto di Rosanna bambina proveniente dall'inferno di Cassino e ospitata in terra di Romagna
Non si capivano
Non si capivano parole incomprensibili
I bambini che vivono l'inferno hanno lande sconosciute nella loro personalità Giovanni Rinaldi ce ne ce ne racconta tanti di questi episodi
Allora quella memoria è una memoria che oggi ci insegna a guardare i minori di oggi
Chi sono gli sbandati di oggi
E non soltanto ad avere una Nostalgia di quello che tra l'altro finalmente raccontato è narrato e ci fa leggere un'Italia di cui dobbiamo andare fieri allora come dovremmo essere fieri oggi del tema dell'ospitalità e dell'accoglienza
Aggiunge qualcosa Giovanni Rinaldi
Ora io vorrei aggiungere non dilungarmi come quelli proverò a essere sintetico cosa per me difficilissima diciamo innanzitutto che io sono contento soprattutto della presenza del centro servizi solitaria e lo dico con molto piacere perché quando poi si parla molte volte nelle tante presentazioni del libro una delle domande che io spesso viene fatta
E ma non c'è paragone col presente ma non c'è più nessuno che farebbe quelle cose sembra quasi che appunto che si parli
Per far diventare un quadretto bonario buonista quello che viene raccontato nel libro al contrario sono costretto poi a ricordare che molte di queste persone so hanno continuato tutta la vita
A comportarsi coerentemente con quello che avevamo fatto da giovanissime le le ragazze dell'UDI che sono arrivate voglio dire a costruire un movimento per i diritti di tutti che è andato avanti fino ai giorni nostri
E questi bambini che una volta diventati adulti hanno continuato coerentemente a testimoniare nei rapporti con le famiglie che li aveva ospitati e viceversa
Uno stile di vita un modo un esempio
Perché poi la cultura l'educazione la storia va avanti alla memoria stessa vagante
Più che con le parole con i fa che se le lingue dividevano queste persone i bambini che hanno visto
Le mamme abbracciarli baciarlo le accudirli curarli appunto farli trovare da mangiare farli trovare dei letti che non avevano mai visto c'è un bambino che si avvicina tocca il letto
E Roma sentirne la Soffici ITA e si domanda che cos'è fa la domanda alla signora che lo ospita dice che cos'è questo che cos'è il letto perché è un bambino di Cassino nato nella guerra
Nato sotto i bombardamenti e vissuto sotto i bombardamenti e quindi nelle grotte
Fuori dalla piana totalmente tabula rasa tabula rasa per colpa anche dei liberatori perché le guerre sono questo sono la violenza cui si è costretti tutti
Che qualcuno provocato ma che costringe anche altre a ad agire e quindi questa violenza questi bambini che l'hanno subita la confrontano con lavaggio
Con lo star bene con il sorriso quindi anche quando nella lingua non si capiscono e un provare a capirsi con i gesti con le carezze con l'affetto con lo sguardo con il bacio e molti lo dicono sì era un po'difficile capirsi ma capirsi alla fine ci si capiva e questi bambini hanno capito magari chi con un po'più di tempo in più qui con un po'di tempo in meno
Che noi gli abbiamo voluto bene quando son partiti a quando si partiva si piangeva
E quindi è questa frase viene ripetuta da tutti quando si partiva si piange si piangeva perché il distacco era ormai tra persone che si erano affezionate come ha dei figli veri che avevano dato i figli a i vestiti dei figli propri avevano dato a questi nuovi arrivati che avevano detto ai propri figli di non fare scherzi
Al nuovo arrivato perché magari c'erano i dispetti giochi e gli dicevano questa frase
Totalmente spirituale l'ospite è sacro quel bambino Benedetto quello che veniva da Frosinone la famiglia Mucci rally la mamma dice alla figlia Luisa non lo devi toccare
Lo devi rispettare Louis le cui non per caso non per turismo viene qui
Perché la sua famiglia soffre perché l'IPA sofferti ha vissuto male noi qui lo stiamo accogliendo per dargli del bene e quindi lo dovete rispettare l'ospite è sacro la sacralità
Di persone che miscela vanno comunismo cattolicesimo
Credenza Ennis credenza persone che da cattolici erano stati poi scomunicati più avanti scomunicati in quando comunisti la bambina rosso Rosanna proprio la bambina
Di Athina che arriva in Romagna che non viene a cui non viene data la comunichiamo né quando torna al suo paese perché è stata ospite di comuniste e deve tornare in Romagna perché è un sacerdote le posso andare
La la prima comunione
E quindi capite come questi Italia scopre e cambia
Il meglio del diventa più elastica più integrata capisce che queste diversità ci uniscono perché sono partito dal Ciessevi due dal Centro Servizi colturale sia perché per quindici anni sono stato il responsabile della comunicazione del Centro servizi di volontariato leccese Luca pesi come si chiamava prima di Foggia e quindi ho sempre lavorato a livello professionale sia nel campo della comunicazione a servizio di tutte le associazioni di volontariato
Tempo perché la risposta che do io
A chi mi dice Manno queste cose ormai sono di un altro tempo non c'è più nessuno che fa queste cose ricordo che il problema è come sempre il racconto
Quello che viene raccontato quello che ci viene detto perché nella realtà i centri servizi di volontariato lo dimostrano sono centinaia le associazione che lavorano per il bene comune
Sono centinaia le associazioni che fanno per gli altri quello che spesso nemmeno lo Stato riesce a fare sono decine le imbarcazioni di associazione di volontariato comunque un lusso che vanno in mezzo al mare a saldare le persone che altrimenti vorrebbero punto e basta questi sono i corrispondenti del racconto che io faccio degli anni Cinquanta del dopoguerra c'è sempre
Qualcosa che continua c'è sempre qualcuno che anche nel momento di massima crisi riesce a fare quell'acqua quella cosa diversa che è la più difficile da fare
In Ucraina oggi si stanno sparando ma le storie migliori sono di quelli che riescono ad aiutare chi perisce chi viene ferito chi sta nel bunker chi deve scappare chi non vuol combattere
Queste persone sono quelle che fanno la storia alla pari
Dei utile e dei Zaleski la storia purtroppo viene raccontata quasi sempre dal punto di vista solo di chi è leader e governa in un certo senso relazione
Questo è un libro di popolo che racconta come delle volte il popolo fa meglio di chi lo governa
Tredici è stato tratta la serata bellissima l'entusiasmo degli Gianni Rinaldini e così è contagioso
Ci avevano raccontato tutto questo e quello che m'ha dato il suo libro questo rendere il contesto cioè non è che come nell'anno ha radici va dei dei treni
Ma rendere conto esser Andrea proprio vera e reale quell'Italia di quel tempo
E mi sembra che il messaggio finale tra ICSI fu sia proprio quello che esista ancora perché spezzano avremmo senza speranza
Come aveva già indicandolo l'assessore
Per la serata mi è piaciuta penso sì ampi abbia risposto riparo alle tante domande che c'erano
La serata
Tiepida si è trasformato in una serata fresca
Quindi
No
I complimenti sono plastico perché che il libro meritava e una cosa importante è che l'abbiano scelto i ragazzi
C'è le giurie popolari del Croce dei ragazzi hanno scelto il libro dice Giovanni Rinaldi inizialmente non pensavo invece ragazzi sono stati attenti lettori e Rettore entusiasti forse sulla storia colpiti e li ha colpiti da Piero
Grazie ad ottenere
Allora una buona sera
E ci si sente ci spiace che noi non sia qui purtroppo
Qualche sortita assicurata descriva un aratro lo scriva nella stessa maniera
Assassino
Grazie al TAR