Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale Buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a su destra supplemento di giovedì undici agosto del due mila e ventidue un supplemento nel quale vogliamo continuare un argomento che qui ci occupiamo ormai da da mesi dall'inizio della guerra in Ucraina cioè gli affetti e le conseguenze che la guerra può a vere nei Balcani occidentali
E alla luce anche del ruolo che la Russia danni gioca nella regione di un ruolo che porta avanti però anche attraverso quella che è stata definita la guerra si mette con la guerra ibrida
Ma qualcuno ha parlato anche proprio dei rischi della per Tura di un possibile si è parlato di un secondo fronte ma qualcuno ha parlato proprio anche del rischio che il secondo fronte punto passi dalla guerra dell'informazione dalla quella delle pressioni dalla guerra di destabilizzazione a una guerra guerreggiata del re propria con con le armi
Non abbiamo parlato di questo dall'inizio delle ostilità dall'inizio dell'aggressione ventiquattro febbraio in Ucraina ed è appunto delle dei delle conseguenze nella Karachi dentari e la questione è tornata alla ribalta insomma almeno per qualche giorno perché a circa due settimane fa ci sono state nuove tensioni tra al confine tra Serbia e Kosovo sulla controversa questione delle delle targhe che però è il pretesto appunto
Per attorno al quale appunto periodicamente rispondono delle tensioni ma attenzione i che ovviamente mostrano come la situazione Balcani sia piuttosto piuttosto tesa e appunto si è parlato come dicevo di un secondo fronte ma per il momento portato avanti sul piano politico o o della guerra insomma dell'informazione della Russia ma che potrebbe diventare anche un secondo fronte
Guerreggiato vero e proprio con nel ritorno corso l'uso delle armi nelle previsioni più fosche e di un rischio di guerra ha parlato il premier del del Kosovo
Ai in un'intervista Albin Kurti in un'intervista a Fabio Tonacci su pubblicato dalla repubblica
L'otto agosto
Rischiamo la guerra dietro la sedia c'è Putin questo il titolo che riassume i contenuti dell'intervista nella quale corti fa notare Tonacci come i serbi hanno quarantotto base attorno al Kosovo che le proteste
Secondo Curti non sono state spontanee ma organizzate da Belgrado con il supporto della Russia
E sottolinea con particolare preoccupazione Curti come e i due leader serbo russo cioè presidente Aleksandar Vučić il presidente Vladimir Putin si vedono due volte all'anno non è normale dice Vucinic che ricorda come l'ultima volta il presidente serbo abbia mostrato a Putin il nord del Kosovo
Sulla sulla mappa
Il rischio che scoppi un nuovo conflitto tra Kosovo e Serbia è alto dice nell'intervista Curti
Sarà il responsabile se dicessi il contrario soprattutto dopo il mondo modo dopo che il mondo ha visto cosa ha fatto la Russia con l'Ucraina non voglio dire altissimo anche perché qui abbiamo il contingente NATO ma sicuramente sicuramente alto
Intervista ovviamente chiaramente Albin Kurti leader di dal pendolo se il premier il partito il Movimento autodeterminazione e il premier del Kosovo ovviamente porta acqua al suo al suo mulino
Ieri vendica anche come una scelta giusta la richiesta del Kosovo di entrare nella nella NATO
Il la nostra prova partnership con il programma di pace l'ingresso nella NATO contribuiranno a mantenere una pace duratura una sto lentamente trasparente ed è basato su valori euro atlantici così Albin Kurti che a lo ricordiamo vinto le ultime elezioni con poco più del cinquanta per cento dei voti guida appunto ben ben Dozier
Considerato un partito a ottantenne aziona un partito nazionalista populista ma orientato a o a a sinistra
La dunque a rischi rischi di guerra nella nel Kosovo ma mila in quella nella nella regione che un trito luogo comune definisce da sempre una una polveriera e di polveriera a parla il tempo che il sette agosto a pubblicato un intervento di Luigi Bisignani in cui secondo il quale Draghi non sia corto della polveriera Balcani Bisignani parla di diversi rapporti redatti dalla quartier generale del comando alleato che si trova vicino a Mons in Belgio e che anche l'AISE cioè nostri
Non naso servizi segreti stanno a sta valutando con grande attenzione
Report secondi quale sarebbe ormai prossimo un attacco della Serbia contro il Kosovo sarebbe però nel caso ciò avvenga nel caso si rischia di avere un effetto detonatore incontrollabile in tutta la regione dei Balcani occidentali con la conseguenza di accresce l'influenza russa soprattutto nei paesi che non fanno parte della dell'amato
Poi in realtà l'articolo di Bisignani parla parla d'altro perché il vero cioè diciamo questo è l'inizio ed è un attacco duro a a al povero Draghi che non non si è accorta appunto della polveriera dei Balcani se l'Italia di Draghi non ha raccolto le preoccupazioni per la situazione dei Balcani
Sono andati da per scontato Bisignani che il Governo tra chi non si è accorta minimamente di quello che accade dirà dal dall'Adriatico ma poi in realtà al suo articolo parla del futuro del Governo
Che che Bisignani dà per sicuro guidato da da Giorgia Meloni
Ma che dice insomma che sono la destra tra una posizione una posizione chiara e le dichiarazioni europeiste filato antiche della Melloni sono una garanzia e poi va a parlare della questione del del gas
Chiederà perché le terme e comunque è una questione importante però insomma ecco l'ho accettato perché da insomma per per insomma per per plausibile il rischio di un di uno scoppio di una guerra vera e propria il Kosovo e si torna a parlare della polveriera balcanica
Di venti di guerra che soffiano soffiano dal Kosovo parla anche un altro articolo questo pubblicato il quattro agosto scorso su Italia Oggi una settimana fa un articolo di Domenico Cacopardo
Che anche anche un un suo sul sito Cacopardo punto it Cacopardo la situazione dei Balcani la conosce anche dire indirettamente scrive
Che la sottrazione del Kosovo per l'intervento esterno della NATO costituisce una violenza ingiusta una violenta ingiusta punizione del popolo serbo e di certo non l'ha accettata
E costituisce il fondamento del rito risorto nazionalismo di Belgrado
Insomma il punto ripeto la l'articolo parla delle conoscenze dirette Cacopardo Wunder nei Balcani una regione dove è stato lungo e volto dove è stato proprio anche al all'indomani della guerra nel Kosovo
Ecco però parlare di sottrazione del Kosovo per intervento esterno della NATO mi sembra un po'eccessivo e devi dire questo costituisce una violenta ingiusta punizione del popolo serbo porse il popolo serbo è stato punito dall'aver avuto un regime come quello di Milosevic che ha scatenato le guerre jugoslave degli anni degli anni novanta che si è accompagnato anche al nazionalismo croato incarnato da Franjo Tudjman ma qua siamo al alla alla la la la linea un po'di dire che è stata l'intervento della NATO che ha causato da strade questa è una cosa che abbiamo sentito dire anche recentemente da altri altri
Editorialisti o o analisti della situazione insomma la la la con la Jugoslavia è stata persa per colpa dello dell'Occidente che riconoscendole il indipendenza di Slovenia e Croazia e poi intervenendo con nato in in Kosovo a provocato la disgregazione dalla Jugoslavia
Saltando a piè pari tutto quello che che aveva detto e fatto Milosevic perché forse una cosa di cui non c'eri non ci si ricorda
E che le cose che poi Milosevic ha fatto le disse anni prima pochi anni prima e qualcuno tra pochi tra questi Marco Pannella aveva aveva messo in guardia su quello che si andava preparando né in in Jugoslavia
E certo e di ammonendo che l'arrivo sai che andava andava legata all'Unione Europea non andava rinchiusa in un in una logica e non del nazionalista perché questo lo avrebbe condotta al disastro e così stato
Quindi diciamo insomma la la storia un po'più complessa vedeva un po'al di là insomma della dell'attribuire delle letture così un po'semplicistiche
Dopodiché l'articolo di di di di Cacopardo Domenico Cacopardo si taglia oggi conclude con una notazione condivisibile dice l'Europa e l'Italia con essa hanno il dovere di attenuare le tensioni e di impedire che la situazione si trasformi in guerriglia
E con e quel su questo siamo perfettamente d'accordo e sul ruolo che l'Europa e l'Italia dove l'Europa dovrebbe giocare e non attirerà soggiogato
Poi Cacopardo conclude il cervello novecentoquattordici l'innesco della prima guerra mondiale si realizzò nei Balcani
E nel due mila e ventidue Balcani possono tornare a essere il luogo della conti Nantes continentali Zazie ore nel conflitto Russia Ucraina un rogo mondiale irreparabile
Non lo so so fare paralleli cromie novecentoquattordici forse un po'è un po'eccessivo però accetto tenere d'occhio quello che accade sotto che che accade nei Balcani questo sempre utile farlo
Ma bisogna anche vedere un po'che cosa è successo in questi mesi e lo fa in maniera abbastanza abbastanza dettagliata Alia all'ex sismici d'in un articolo pubblicato proprio poche ore fa ieri se non vado errato
Sul portale Valigia blu il titolo la guerra delle targhe tra Serbia e Kosovo e la fragile stabilità dei Balcani sempre più in pericolo messo così il titolo è un po'diciamo così pessimista
In realtà il titolo da anche alcuni motivi di ma no non nega che la situazione sicuramente
Da tenere sotto controllo che e la stabilità dei tre dei Balcani è fragile e che è in pericolo visto anche l'attivismo della della Russia
E infatti inizia Cheese mense scrivendo il vetro che avvolge alla fragile stabilità dei Balcani occidentali continua a subire danni
Che rischiano di diventare irreversibili le crepe che agli occhi dei dei poco attenti del mondo avevano iniziato a delinearsi Montenegro Kosovo e Bosnia Erzegovina
Sul finire del due mila ventuno proseguono indisturbate verso la rottura totale
Al confine tra Kosovo e Serbia la questione della reciproca imposizione del cambio di targa automobilistica e di un temporaneo documento di viaggio quando si attraversa il confine non è stata risolta
Le ingerenze della stessa Serbia in Montenegro attraverso la Chiesa ortodossa serba non sono cessate e infine in Bosnia Erzegovina l'Alto rappresentante
Internazionale la figura che supervisiona l'implementazione degli accordi di Dayton che nel mille novecentonovantacinque posero fine alla guerra nel Paese è sul punto di approvare una riforma elettorale che contribuirebbe a una maggiore divisione etnica della popolazione
Nel terzo caso aggiunge avvampa già questa situazione ci prese dice potrà nel terzo caso oltre all'onnipresente Serbia guidato Aleksandar Vučić
A intromettersi negli affari di politica interna di uno Stato sovrano e la Croazia interessata a difendere i diritti dei croato bosniaci ecco questo diciamo così l'attacco del di questo articolo che poi analizza singolarmente le tensioni in corso nei Balcani occidentali partendo dal Paese che punto negli ultimi giorni finito in prima pagina il Kosovo a causa appunto delle delle tensioni e dei del degli incidenti che si sono verificati al confine con la Serbia sulla questione delle targhe e allora
Kosovo
Iniziamo con la doverosa smentita scrive il SISMI non c'è nessuna guerra in Kosovo
E la Serbia non ha tentato di invadere il Paese
Come ha spiegato la giornalista una i dati sogno Lights magazine abbiamo semplicemente assistito allo stesso canovaccio che si ripete dal due mila otto anno in cui il costo può essere reso unilateralmente indipendente dalla Serbia
E in particolare dall'inizio dei negoziati tra i due Paesi agli atti dell'Unione europea nel due mila dodici
Il Kosovo adottò un provvedimento da imporre anche cittadini serbo kosovari
E la Serbia che considera ancora il Kosovo parte della propria provincia autonoma del Kosovo imita Okiya
Reagisce accendendo le tensioni lungo il confine talvolta il confine ha preso letteralmente fuoco come accaduto nel due mila undici in seguito all'imposizione del governo kosovaro di una tassa sui prodotti importati dalla Serbia
La questione detta rotore velisti che poi non è nulla di nuovo
Spiega cinesi che scontri e disordini si erano verificati già nella seconda metà dello scorso settembre quando il Kosovo a ulteriore riprova della propria indipendenza acquisita
Aveva smesso di emettere tardi ONU e iniziato a emettere di nuove Colas dicitura R K essere pubblica del Kosovo
Inoltre aveva imposto a chiunque entrava in Kosovo con un veicolo immatricolato in Serbia di apporre una targa provvisoria kosovara quest'ultimo provvedimento
Si appella al principio di reciprocità ed è una risposta lo stesso tipo di provvedimento che il governo serbo impone i veicoli targati Kosovo a cui si aggiunge al rilascio manuale di un titolo di viaggio temporaneo che crea code chilometriche alla dogana
Il ventuno ottobre che erano partiti i lavori della commissione incaricata dall'Unione Europea dalla diplomazia degli Stati coinvolti trovare una soluzione ma la commissione non è giunta a una conclusione
E come appare evidente poi l'articolo proseguendo ancora i dettagli ma poi con cui appunto è caduta sul Kosovo
Cinesi di scrive che appare evidente che nessuno dei due Paesi ha interessato la risoluzione di questo conflitto come sottolinea Giorgio fusione dice perché ricercatore dell'ISPI l'Istituto per gli studi politica internazionale esperto di Balcani mantenere lo status quo è utile a entrambi i governi Belgrado difende a parole l'interesse nazionale del popolo serbo del Kosovo Curti Albin Kurti il premier kosovaro guadagna in popolarità prendendo la Serbia pan per focaccia
Il diciotto agosto è previsto un incontro tra il presidente serbo Butticé Curti nell'ambito del diavolo mediato dall'Unione Europea e vedremo punto che cosa che cosa sortirà allora
Questa è la situazione del Kosovo poi in Svezia passa al Montenegro in Montenegro non si sono registrati scontri come in occasione della cerimonia di insediamento di ogni che secondo la nuova guida della metropoli e del Montenegro del litorale ma ingerenza di Belgrado attraverso le le proprie situazione religiosa prosegue appunto la questione della della religione in Montenegro
Il tre agosto ricordarci invece il patriarca serbo Porfiria
E il primo ministro montenegrino Brittan ha vaso dice
Hanno firmato un contratto che restituisce lei pro la proprietà di numerose chiese e monasteri presente sul territorio montenegrino alla Chiesa ortodossa serba
Queste proprietà erano state confiscate dal governo montenegrino nel dicembre due mila diciannove con la promulgazione della legge sulla libertà di religione
Quella legge aveva provocato una campagna di odio radicalizzazione delle istituzioni serve
Che era coincisa con la campagna elettorale che ha poi portato politici pro Serbia occupare posizioni chiave nel governo montenegrino al nuovo governo era seguita rientra lì tra un anziano ed io a nicchie
Eletto dalla Chiesa ortodossa serba le sopracitate proteste di settembre due mila ventuno
Avevano come oggetto l'intera narrazione che ha accompagnato l'introduzione del Metropolitan una narrazione che nega al popolo montenegrino il diritto all'affermazione della propria identità il riconoscimento della propria chiesa ortodossa fondata nel mille novecentonovantatré ma giudicati illecita dal patriarca di Istanbul battono mio primo e per questo motivo ancora oggi registrata come organizzazione non governativa e poi ciò che Hakkinen più acceso gli animi del popolo montenegrino il fatto che l'ingresso di porsi ieri Montenegro avvenuto segretamente
Ma insomma conclude poi questo questa riassunto sul Montenegro ci svizzero spiega come il controverso rapporto tra la Chiesa ortodossa osserva il Montenegro che si è dichiarato indipendente dalla Serbia
Nel due mila e sei rischia di far cadere l'ennesimo governo il diciannove agosto è prevista una sessione straordinaria del Parlamento per votare la sfiducia al governo a vaso dice perché quest'ultimo dando priorità ai rapporti con la Chiesa ortodossa serba rispetto alla necessità a menzionare la necessaria riforma del sistema giudiziario a riforme non sarà rafforzamento del sistema dello stato di diritto
E all'intensificazione del processo d'integrazione europea
Il consolidamento alla politica economica del paese ha portato all'innalzamento delle tensioni sociali
Allora Kosovo Montenegro oh naturalmente queste cose ci seguite da passa da sud-est in tutti questi mesi delle abbiamo raccontate costo Montenegro veniamo la Bosnia Erzegovina che come facevamo notare sia nella puntata di di passaggio su testa di domenica scorsa al sette agosto sia nel supplemento di una settimana fa del quattro agosto L'Abate va ecco perché come hanno sottolineato diversi articoli diversi analisti la Bosnia forse ancora più del Kosovo illa è sicuramente l'altro punto debole della regione balcanica e per certi versi ancora più a rischio del Kosovo
La peggiore crisi istituzionale della breve storia della Bosnia Erzegovina scrive all'ex Ali all'ex sismici e su Valigia Blu
Che si conclude ricordando che la cosa si compone di due entità
In un distretto autonomo e si regge su un complesso sistema di istituzioni tripartite facenti riferimento ai tre popoli costituenti cioè bosgnacchi serbi e croati appunto la peggiore l'istituzione crisi istituzionale della breve storia dell'agonia non sembra conoscere fine
Al processo di secessione dell'entità della Repubblica serba ska avviato lo scorso ottobre si è aggiunta la contestata proposta di riforma elettorale lavorato dall'alto rappresentante internazionale per la Bosnia Erzegovina
Un'istituzione teoricamente super partes che ha il compito di salvaguardare gli accordi di pace di Dayton e in via questa questa proposta di riforma inviata a luglio le ambasciate straniere presenti nel Paese il progetto di legge di Christian ci metta che appunto il politico tedesco che ha assunto l'incarico di Alto rappresentante il primo agosto dell'anno scorso è stato se fatto filtrare alla stampa a metà luglio
E lunedì venticinque luglio ha causato la più grande protesta di massa dai tempi delle sommosse due mila quattordici e coinvolsero varie città dell'entità della Federazione di Bosnia Erzegovina che l'altra entità
Uno della Repubblica Sears ska quell'appunto dove maggioranza sono i serbi e la la federazione di base a seconda quella che riunisce i croato bosniaci ed Wozniacki
Organizzate in poche ore questa ma in questa protesta il venticinque luglio ore date poche ore dei movimenti favorevole a una buona senza continuità avulsa dalle divisioni etniche governo del paese
La protesta durata tre giorni sembrerebbe aver fatto desistere Schmitt dall'approvare la parte più controverso della sua legge
Sì sì Netzer ricorda come sono quattro ci sono quattro sentenze della Corte europea dei diritti umani
Di Strasburgo che hanno giudicato discriminatorio e la legge elettorale attualmente in vigore che impedisce a ebrei Roma e chiunque non voglio o non possa rientrare nelle categorie dei tre popoli costituenti di candidarsi per le più alte cariche dello Stato
Secondo la Costituzione deposita per secoli ESE le sentenze della CEDU hanno la priorità prevalgono sulle leggi nazionali le leggi locali
Nonostante ciò nel suo presunto tentativo di eliminare le discriminazioni l'ESRIN legislative vigenti Schmitt ha fatto riferimento solo al caso presentato alla Corte costituzionale dalla Bosnia Erzegovina
Da Boso gli obici e politico di spicco della cometa croato bosniaca secondo cui ognuno dei dieci cantoni che compongono punto le dita della Federazione libanese nomina deve leggere almeno un rappresentante croato bosniaco alla Camera dei popoli che la uno dei due campi che compongono il Parlamento nazionale
Poi insomma sismici città sono vari presidi posizione non solo all'interno della Bosnia ma anche all'esterno
Ne conclude che in realtà la decisione finale sulla rappresentatività dei croato bosniaci è stata solamente rinviata
A meno di due mesi dalle elezioni generali in programma il due ottobre Schmitt ha affermato che darà ai politici della federazione di vacanze gonna qualche settimana di tempo per trovare una soluzione
E che imporrà ulteriori modifiche alla legge elettorale se non verrà trovato un accordo
Allora qui c'è tutta la questione mantenne le tre questioni tre punti caldi della dei Balcani occidentali scosso Montenegro e Bosnia ma c'è appunto
A questo punto il secondo fronte di guerra nei Balcani se si aprisse questo secondo fronte di guerra questo sarebbe un regalo gradito per Putin come abbiamo visto questo nella ultima parte l'articolo specifico dice sono le principali potenze dei Balcani occidentali serve corazze a percuotere continuamente la fragile stabilità della regione in particolare degli Stati più piccoli su cui hanno delle mire espansionistiche a medio lungo termine
A ciò si aggiunge il ruolo della Russia di Vladimir Putin
Per Mosca che contribuisce a condizionare la vita dei cittadini balcanici attraverso la sua fitta rete di propaganda
L'apertura di un secondo fronte ancora più vicino al cuore dell'Europa sarebbe qualcosa di molto gradito dalla sua battaglia infinita contro l'Occidente d'altra parte appare inspiegabilmente debole scarsamente motivata la risposta delle istituzioni europee e statunitensi
Che sembrano non scorgere il pericolo che sbuca dal piccolo ma strategico angolo orientale della continente le azioni fin qui intentate si sono rivelati inefficaci e nel caso della Bosnia Erzegovina l'appoggio fornito dai governi del Regno Unito degli Stati Uniti alla proposta di legge Schmitt è emblematica di come l'Occidente stia andando nella direzione sbagliata
Quindi questo articolo letto quasi interamente perché molto interessante lo trovate punto su Valigia Blu punto it Emma
Ah lo abbiamo
Licata che sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est perché appunto descrive la fragile stabilità dei Balcani e analizza in particolare la situazione
Dico in costumi Monteco importanza Godina
Getta acqua su alcuni allarmismi ma non si nasconde che la stabilità dei Balcani è fragile ed è sempre più in pericolo e questo farebbe il gioco di Putin
E non è che non non non esiste il rischio anche di un di un oltre che di una guerra
Ibrida di una guerra anche guerreggiata di un ritorno alle armi anche se a quanto improbabile
Ci avviamo concludere e lo facciamo con ricordando due dato che siamo nel mese di agosto che nel mese di agosto ci sono due date due ricorrenze importanti per quanto riguarda i Balcani e le guerre jugoslave l'operazione Tempesta dell'agosto del mille novecento
Novantacinque quando la la Croazia riconquistò la Krajina maggioranza serba che aveva dichiarato nel novantuno e l'indipendenza e poi naturalmente il genocidio di frequenza per quanto riguarda l'operazione Tempesta c'è un comunicato del centro per il diritto umanitario di Belgrado che l'anniversario della operazione militare o Luís appunto tempesta minutamente sette anni fa
Afferma come non è stata ancora riconosciuta giustizia alle di time
Viene insomma sì sì sì sì spiega appunto come
Ci siano non non ci sono stati processi per a per i crimini commessi durante la guerra durante la riconquista appunto della della Krajina quella grande la guerra debutto provata per riprendersi Lella che la Krajina ma anche come nessuna vittima di questa operazione ha detenuto in Serbia lo status di vittima di guerra ed è ancora in vigore una legge che impedisca di di ottenerla chi ha lo ha subito fuori dal territorio dalla Serbia
In Croazia sono nel luglio dell'anno scorso è stato provato una legge che riconosce questo stato tra le vittime civili quella punto mi ha chiamata la guerra patriottica IMI novecentonovantacinque e questo tutto questo accade dice punto il centro
Il centro per il dito umanitari di Belgrado tutto questo accade mentre i due Paesi continua ad utilizzare strumentalmente le vittime
Le istituzioni di Serbia Croazia devono smettere di usare per fini politici queste vittime attraverso discorsi nazionalisti
E necessario invece arrivare ad un accordo di collaborazione affinché si processi né responsabili si riconoscono restano allibiti nello stato di vittime civili di guerra relative tutele ma nell'agosto e nel settantacinque ci fu poi anche il genocidio di estremizza e qui il c'è proprio un silenzio praticamente totale da parte serba non c'è stata c'è un articolo di Andrea Zambelli
Torniamo al tredici luglio scorso
La l'antico di di Andrea Zambelli su Issione al punto net
La non c'è stata una sola dichiarazione ufficiale dell'Autorità di Belgrado il l'undici luglio in occasione del ventisettesimo anniversario
Del genocidio anche tutti i partiti politici hanno mantenuto il completo silenzio unica eccezione la lega dei socialdemocratici della Vojvodina il cui leader Nenad Zanaica
Si è recato anche quest'anno a Srebrenica all'inizio del due mila e ventuno alcuni partiti d'opposizione tra cui nell'iniziativa non affrontiamo Belgrado il movimento dei diritti dei cittadini liberi
Avevano deciso di riconoscere Srebrenica come genocidio ma la politica ufficiale e le autorità di Belgrado resta quella di negare la natura del genocidio che viene definito crimine orribile
E tale politica non è cambiata nel due mila dieci quando è stata adottata l'allora storica risoluzione parlamentare di condanna di Srebrenica ma ancora una volta senza definirlo genocidio e Zambelli ricorda come per esempio ci sia stata una manifestazione in piazza della Repubblica che il il cuore di Belgrado delle donne in nero
Che hanno messo hanno rappresentato la piazza la pièce teatrale estremizza il nome del genocidio per poi ritrovarsi la porta della sede dell'Associazione ricoperta di vernice rossa
Una chiaro se intimidatorio ma nello stesso momento
Mentre da un lato dell'edificio della presidenza si erano radunati associazioni attivisti pacifisti per accendere candele in omaggio alle vittime del genocidio a pochi metri di distanza venivano preparati festeggiamenti per le migliaia di persone
Che hanno accolto il rientro del famoso tennista serbo Novak gioco dice che solo l'anno scorso si accompagnava con ex paramilitare serbo bosniaci distanza sarebbe Rizza e ancora oggi impegnati nel garantire l'impunità ai veterani accusati di crimini di guerra
E anche che la la Premier serba Ana Berna dice
A aziende il patto l'un l'undici luglio si è intrattenuta a pranzo con Radovan Visco dice il premier della Repubblica Sir ska
L'entità bosniaco maggioranza serba dove si è consumata genocidio esecutori quello in quanto riportano informazioni ufficiali due capi dell'esecutivo hanno discusso di energia sicurezza alimentare progetti comuni ma secondo i documenti del tribunale dell'Aja
Durante il genocidio lo stesso disco vice allora membro dell'esercito serbo bosniaco era incaricato del trasferimento dei boschi antica trattassero evenienza verso Bratu Mazza Enzo Formica
Dove vengono poi fucilati gettati in fosse comuni Visco dice non è mai stato indagato dalla magistratura bosniaca su tali fatti c'è stato un nave una presa di posizione piuttosto piuttosto netta
L'intesa andate sul piano internazionale ma ma la la la la Premier barra vice ha reagito stizzita insomma
Riprendendo Sarko l'unione europea e le il rappresentante esatto la radio ha scritto che dopo ottanta disumanità accaduta sarebbe Nizza
è comprensibile che parole come riconciliazione sonno vuote o addirittura offensive per le vittime nessuno può perdonare il genocidio e infatti senza giustizia pieno rispetto e riconoscimento dei crimini delle vittime delle perdite umane la vera riconciliazione è poi possibile e questo vale per tutti i crimini commessi durante la guerra in particolare per il genocidio di Srebrenica a causa della natura speciale del crimine ma queste paralizzato il hanno provocato solo la stizzita reazione della della Premier barman dice
Le ha risposto Abrams le ha risposto a stretto giro la giornalista sale lese Anna Sokół conclude conclude Andrea Zambelli
A che punto siamo quel riconoscimento Primo Ministro una domanda importante scrive Zambelli da rivolgere a tutti i dirigenti di quel paese in cui solo qualche mese fa la polizia era schierata a protezione di un murale in onore del criminale di guerra fatto lavici
Ci fermiamo qui con questo supplemento settimanale di passaggio studente giovedì undici luglio vi ricordiamo che ci trova tutte le puntate tutti i supplementi di speciali trovate su radio radicale punto it nella sezione rubriche on line
Ci trovate anche alla pagina Facebook passaggio su destra radio radicale la stiamo Ali aggiornando in onda invece ci risentiamo domenica sera quattordici agosto come sempre alle ventuno per una nuova puntata grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata all'ascolto di radio radicale