Corrispondenza di Augusto Sainati dalla 79ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia

In attesa del film di Jafar Panahi nobilitas sarà proiettato stasera in assenza del regista in carcere in Irlanda per motivi politici
Un altro film iraniano alla Mostra di Venezia racconta in forma diagonale la durezza del regime di Teheran
Il film Beyond the wall oltre il muro di valido il già rilevante regista già vincitore a Venezia nella sezione orizzonti qualche anno fa
La storia è apparentemente semplice un uomo che si chiama Ali e che è quasi cieco tenta il suicidio nel suo appartamento in quel momento qualcuno bussa alla sua porta
La polizia sta cercando una donna implicate alcuni disordini conseguenti a uno sciopero nei quali è morto un poliziotto
Forse la donna si nasconde nel palazzo e per questo si perquisiscono tutti gli appartamenti
La condizione di cecità dell'uomo favorisce la donna che in effetti si è rifugiata proprio lì
Tra il due una volta che lei è stata scoperta si stabilisce un rapporto di aiuto reciproco che renderà la loro intesa solida ma il racconto del film non è così semplice una serie di flashback forse in parte frutto dell'immaginazione in parte della memoria colma i buchi della storia complicando tuttavia le cose
Nei disordini la donna ha smarrito il figlio bambino e questo ha scatenato il suo terrore
Una crisi di epilessia aggravato poi la sua condizione
Ma la stessa scena era caduta poco prima in casa dell'uomo dunque il tempo crea curiose spirali e sovrapposizioni gli stessi eventi si vedono in contesti diversi ora durante gli scontri ora nella casa dell'uomo
La storia sembra sul punto di sfaldarsi ogni volta che un dettaglio viene aggiunto altre apparenti incongruenze turbano l'ordine dei fatti
Una camera di controllo riprende l'uomo mentre riceve misteriose lettere fatte scivolare sotto la porta di casa
Qualcosa però non torna siamo davvero nella casa
Le cose diritte al mentolo diceva anice il tempo di questi eventi ci avvolge dunque su se stesso in una sorta di eterno ritorno e solo alla fine l'enigma si scioglie
Il muro a cui allude il titolo allora almeno in prima battuta quello della casa prigione in cui Ali è costretto a vivere dalla sua condizione
Malgrado la sua cecità l'uomo riesce a vedere metaforicamente oltre quel muro a leggere i fatti nelle Turtur sita della verità
Jalil Wendt costruisce un mezzo thriller per evitare il racconto direttamente ed esplicitamente politico troppo pericoloso nell'Iran di oggi
Ma proprio la forma obliqua del narrare rafforza l'immagine di un regime contorto in cui la ragione è sempre condannata
Da Venezia per radio radicale Augusto Sainati