Presentazione del libro "In cammino per la pace. Documenti e testimonianze sulla Marcia Perugia-Assisi a cura di Aldo Capitini" (Silvana)

Fuori onda e quindi non ha registrato libro ostacoli prezzo speciale per l'occasione quindi sfruttate l'occasione perché per la doppia
Quindi è veramente un'occasione anche perché lo posso dire
è fatto anche perché ha problemi di vista cioè per una volta l'editore avuto buonsenso e che i caratteri sono leggibili questo è un pregio
Bene allora andiamo iniziare siamo pronti ci siamo sì ok allora buona sera benvenuti e benvenuti alla biblioteca di San Matteo degli armeni
Sono lieto di ospitare questi in conto che ha dedicato alla nuove edizione di questo testo in cammino per la pace un'edizione arricchita giornata
Che era fuori catalogo da tanto tempo che da adesso appare con un ricco corredo iconografico come si dice
Sono qui con me i vari autori e curatori quindi le persone che comunque hanno collaborato
Alla stesura del del testo e la realizzazione è un lavoro che ha richiesto qualche mese abbondante tutta una serie di confronti una serie di ricerche
Direi che siamo soddisfatti del del lavoro che è venuto fuori sia perché l'editore ci ha creduto e ha ha fatto credo un un buon prodotto un bel lavoro
Sia perché c'è questa arricchimento di queste fotografie molte di queste fotografie sono inedite
La scelta è stata fatta su più di quattrocento immagini e quindi c'è stato un ricco dibattito tra noi per la scelta avevamo lo spazio ovviamente definito nel corso di questi mesi abbiamo messo tolto aggiunto
Varie volte però dando un un percorso di di lettura che reperendo ovviamente il percorso della marcia
Andrea Maori Giuseppe Aldo saranno degli interventi ognuno ha qualcosa da raccontare tra l'altro diciamo
Tra noi e l'unico che c'era io non c'ero non c'era Mauro Sciarra Giuseppe non c'era Andrea è l'unico crescerà Eraldo quindi a lui l'unico che può raccontare qualcuna testimonianza sul campo e quindi siamo molto lieti che sia sia qui sì poi c'abbiamo altre persone presenti in sala che erano presenti però io dico tra quelli che hanno contribuito al libro quindi hanno fornito delle immagini sicuramente le sue sono molto importanti di questo lo ringrazio a nome di tutti quanti
Bene
Io ho fatto i saluti ho fatto l'introduzione quindi adesso darei la parola a uno dei due per residenti che sono qui Giuseppe Romano Giuseppe ok
Naturalmente
Ricordiamo una cosa che a parte ringraziare l'editore tutti quelli che hanno collaborato ovviamente
Va ringraziato chi ha avuto l'idea di fare questa marcia chi ci ha creduto e chi l'ha fatta
Quindi sicuramente Aldo Capitini quei pochi amici che gli hanno dato una mano nel costruirlo a e quelle tante persone che quel giorno Ragoli grazie
Senta buona sera a tutti veramente Benvenuti a Samantha degli armeni che
Quasi superfluo dire continua
A crescere continua a manifestare una bella cultura a Perugia
E e da Perugia questo incontro
Ha tanti motivi l'interesse ma direi anche di affetto ci sono degli elementi anche personali che fanno sì che io sia particolarmente lieto di portare tutti voi il saluto nella Fondazione Centro Studi Aldo Capitini che ho la fortuna di presiedere
Questo libro è il frutto appunto come ricordava Gabriele prima di un lavoro di missive anche di una lunga ideazione quindi è stata una lunga gestazione
Ma anche un a monte c'è stata una lunga ideazione Aldo Capitini
Aveva chiarito più volte insomma ribadito che da anni lavorava
Al ad una marcia per la pace anche noi nel nostro piccolo come Fondazione Centro Studi Aldo Capitini possiamo affermare che da anni pensavamo ad una nuova edizione di questo libro che da troppo tempo mancava
Nel panorama editoriale come sapete l'edizione originale dei di Einaudi del mille novecentosessantadue
Di fatto un libro che poi andato esaurito abbastanza presto ed è mancato ripeto per troppo tempo per troppo tempo per quanto essenziale fondamentale per il movimento e per il popolo del per la pace
Rileggerlo oggi a Musto amaro perché tanto sarebbe
Dovuto essere fatto e non si è riuscito a fare
Però è vero anche che molto si è fatto si è creata una coscienza si è condivisa una serie di responsabilità
E ci si è in qualche modo costruiti un piano di lavoro ecco non tutto è riuscito molto c'è ancora da fare
Questo sicuramente si pone come uno strumento utile per riflettere su quello che è stato fatto su quello che sarebbe dovuto essere e non è stato
Io volevo impostare questa diciamo personale presentazione nel volume ripeto ci sono anche degli elementi affettivi fatto d'aver lavorato assieme amavo ad Andrea & Gabriele ha dato un valore aggiunto a questa pubblicazione e il ringraziamento sincero che che insomma va fatto per i miei e dopo li compra che materiale assai prezioso che viene dal suo archivio come del resto anche dall'archivio del movimento non violento e il vero protagonista di questo libro
Non a caso è una nuova edizione aggiornata illustrata
E le fotografie che sono qui riprodotte sono narranti narrano una storia una lunga storia bella storia
Narrano diciamo quella che io insomma nel nel mio scritto introduttivo voluto definire una grande festa popolare perché così continuo a credere che sia stata
Ma mi sono anche chiesto cosa la marcia è stata oltre a questo no oltre a questo
Essere una grande festa popolare sono partito in negativo cioè mi sono chiesto cosa non è stata io credo che soprattutto non è stata una passeggiata della domenica
E su questo tornerò brevemente più tardi poi non è stata non è stato un pronunciamento intellettuali cistico
Questo sicuramente no e non è stata neanche come dire una no non è stato un cantiere chiuso e per addetti ai lavori avete tutti presente no quel cartello che c'è
Davanti al cantiere con la mano così che ferma tutti e si dice ingresso consentito solo agli addetti ai lavori
La marcia per la pace la marcia della pace per la fratellanza tra i popoli è un cantiere aperto in cantiere per tutti e un cantiere da condividere fra tutti
Partendo quindi negativo queste sono le cose che sicuramente non è stata la marcia poi però appunto è stata una grande festa popolare non solo è stato un atto eminentemente politico su questo io non ho non ho dubbio eminente Paul mente politico e anzi il messaggio che ci lascia in preziose eredità è un messaggio politico
Di tra mutazione come avrebbe detto Aldo sociopolitica
E poi inevitabilmente una forte denuncia è stata una forte denuncia di quella che lui chiamava la realtà insufficiente ovvero una realtà determinata per via violenta quindi imperialismo quindi il razzismo l'esclusione tutto quello che riguarda appunto il mondo nella violenza
E questa realtà insufficiente lui l'ha avvertita ovunque forte da combattere da
Insomma da da da sicuramente da da affrontare da non rimuovere realtà insufficiente nella scuola realtà insufficiente nella chiesa non a caso ha sempre portato avanti questa idea di riforma religiosa costante
Nella politica e anche nell'amministrazione del bene comune
Tutte le forme di insufficienza della realtà lo hanno stimolato a ragionare e arrendersi attivo per la costruzione di una pace che nasce dal basso
E ben poi la marcia è stata anche un grande orizzonte di realtà liberata ovvero quella realtà come lui diceva di tutti e per tutti che allarga gli orizzonti che in qualche modo si oppone
A questa realtà insufficiente della violenza
Che significava anche dire di no alla cosiddetta legge di natura del pesce più grande che mangia sempre pesci no più piccolo
Del dell'adagio per cui se c'è stata la guerra ci sarà sempre ci sarà Capitini c'era aiutato a dire no a questo a questa abitudine che più che un atto in questo caso è un'abitudine mentale di in qualche modo giustificare la violenza
E l'imperialismo vive di questo
Tanto per citare una delle forme della realtà insufficiente che lui denuncia l'imperialismo vive in quanto sistema che fagocita
Delle vite le colonizzati né colonizza le menti i corpi e così via
E poi la marcia è stata anche una grande testimonianza di auto educazione io ho sempre privilegiato una lettura di Capitini come di un grande educatori alla lotta politica
Più che un lottatore politico
E questo lo ripeto trovo molto più importante una educazione ed auto educazione che sicuramente ha una matrice dell'Indiana
In questo
Mie diciamo utile pro memoria per ricordare come questa Perugia-Assisi di fatto sia stata anche una rielaborazione originale da parte di Capitini
Di quella che era stata da una parte l'esperienza cambiando marcia del sale non solo ma anche dall'altra della marcia dei sit-in e libertà Russell e quindi però ci tengo a sottolineare questa originalità perché non è che Capitini ha creato una copia di
Ecco infatti si dice anche spesso non capiti capi indiani italiano sì però a me in questa espressa questa formula convince poco insomma Capitini Capitini
Capitini ha letto in maniera molto profonde lucida il contesto in particolare italiano ma direi europeo
E ed ha fatto delle proposte
Che ancora oggi hanno tanto da da suggerirci quindi questa è un sicuramente una preziosa eredità che sarebbe io credo crimine
Non non non valorizzare che sarebbe un crimine adesso vediamo se se Mao è d'accordò sarebbe un crimine sperperare ma anche snaturare
Penso a alla cosa possa essere una marcia per la pace oggi insomma ecco
Come Capitini invita è stato spesso s'è preso per la giacchetta strattonato no di qua e di là
Anche la sua marcia
Che aveva sempre desiderato fosse senza vessilli senza degli slogan partitici eccetera eccetera insomma
Ecco magari verde lo pongo come in tema di discussione per quello che verrà dopo però insomma sicuramente è un qualcosa a cui porre la nostra attenzione
Quindi ho provato a dire quello che secondo me la marcia non è stata e anche quello che la marcia invece è stata e questa prima parte diciamo la la concludo per poi andare velocemente alla conclusione con una citazione da l'atto di educare che la prima importante opera pedagogica di Capitini del mille novecentocinquantuno che adesso
Fondazione sta per rieditato insomma c'è una nuova edizione quindi un'altra bella novità Capitini Ana che in fa si ristampa nell'atto di educare addirittura il cinquantuno Capitini scrive una frase che io trovo veramente calzante per la chiacchierata di questa sera
Il valore non è qualche cosa di statico che sta lì in un dualismo cristallizzato ma è intrinsecamente tra mutazione della realtà inadeguata
Io credo che questa sia non ex post ma a priori diciamo a monte una sorta di sintesi di quello che è stata la marcia per la pace la marcia è una declinazione dinamica del valore e per Capitini il valore era costruito coralmente tutti senso di compresenza collaborano alla costruzione del valore e allora io penso a questi marcia anti questi venti mila spiriti indomiti insomma che si mettono in marcia
Perché non accettano quella realtà insufficienti al pari di Capitini come l'unico anche loro non accettavano e hanno fatto questa grande festa popolare i venti mila persone
A alla faccia di chi invece all'epoca insomma intendeva sminuire questo questo numero no e annegare il grande successo che è stata quella marcia me norme successo se pensiamo che è stata costruita con forze minime con autofinanziata sostanzialmente e con pochissimi aiuti quindi una cosa quasi impossibile eppure è stata neppure stata
Quindi questa questo passaggio veloce che ho voluto richiamare dell'atto di educare io lo trovo molto vicino alla sensibilità anche dell'Aldo ideatore e realizzatore della marcia proprio perché sì la marcia e eminentemente un atto politico al tempo stesso inibita abilmente un atto educativo
Ecco perché sottolineavo prima l'aspetto di Capitini educatore alla lotta politica perché l'educazione c'è sempre e non è ovviamente un riferimento moralistico insomma l'educazione proprio un migliorarsi è un esercizio continuo intimo come intima è la sua idea di religione regione aperta nel senso di religione liberata
E poi poche altre citazioni innanzitutto sentite questa questa tratta andava articolo di Mario Zaccagnini
Su il lavoro nel primo ottobre sessantuno
La marcia ha riscosso uno strepitoso successo è stata la più clamorosa è riuscita manifestazione pacifista che sia stato organizzato Trenitalia circa venti mila persone una moltitudine imponente di cittadini di ogni condizione sociale operai contadini intellettuali professionisti uomini e donne per lo più giovani convenuti da tutte le altre regioni d'Italia
Hanno marciato uniti da Perugia ad Assisi gridando viva la pace
No alla guerra
E sentite quest'altra voce
La Perugia-Assisi realtà altra spettacolare iniziativa del professore perugino di cui fra l'altro è nota ed è sto anch'essa qualche ilarità la lettera inviata al vescovo dopo l'assoluzione di monsignor fior delli perché lo deponesse lo depennata se scusate dall'elenco dei battezzati è stata marcia soltanto per una parte degli aderenti
Le personalità e le maggiori rappresentanze politiche hanno fatto in sostanza una gita domenicale in macchina
Mentre camminare a piedi erano dei negri
Con cartelli scritti in inglese qualche studente americano vagamente comunista costrittivo scritte inneggianti a Lumumba
Qualche intellettuale compagni di strada con bandierine Berrettini
E chitarre
Non che uomini in paglietta
Professori con il bambino sulle spalle tale parto dalla fine professori con con il bambino sulle spalle secondo me è una cosa splendida bellissima quindi qui invece viene usato come un elemento di denigrazione
Per non parlare della paglietta per non parlare delle ricerche a ritmi di Berrettini insomma tutti questi diminutivi insomma che la dicono lunga Verre per onestà vi dico la fonte è il popolo del sei ottobre nel sessantuno questo per dirvi come questo libro oltre che strumento di rilettura di un impegno che dobbiamo in qualche modo assumere oggi è anche una lucida riproposizioni di quelli che sono stati gli animi
E i punti di vista appartiene quali è stata letta la marcia in buona è in cattiva fede e e ce ne quasi da insomma da da sorridere tra le righe insomma ce ne sono di di altre cosette interessanti da questo punto di vista e magari nel dibattito poi tireremo fuori anche le reazioni del mondo cattolico insomma i vari coinvolgimenti le accuse ad Aldo di essere stato in qualche modo di essersi fatto strumentalizzare
Dei comunisti e via così dicendo
Ultime due citazioni e poi
Non vi tedio più ci sono due due fonti che ci tengo citare una che mi convince fino a un certo punto però la lascito è di Antonella Marrone Piero Sansonetti né un uomo né un soldo una cronaca del pacifismo italiano del Novecento
Sarà che io non amo al termine pacifismo però insomma comunque c'è una ricostruzione discretamente fedele la marciapiedi da Perugia ad Assisi è un grande atto di ripresa del pacifismo qualche anno dopo la scomparsa dei partigiani della pace
Il pacifismo di Capitini assolutamente equidistante contro le guerre russe quelle americane contro il riarmo da tutte e due le parti del mondo e chiede il disarmo anche un Milan unilaterale un punto questo sul quale alle stesse posizioni che vent'anni più tardi
Saranno quelle del nuovo pacifismo di lotta contro gli euromissili
Capitini ha una grande autorità morale ma una piccola organizzazione una minuscola cassa questa troppo vero così per organizzare la marcia si rivolge partiti e sindacati a tutti come se stesse facendo una colletta
I partiti laici rifiutano la DC traccheggia vero fino all'ultimo e poi si ritira con Capitini restano i comunisti socialisti e la sinistra cristiana
Il PC assume quasi tutto il peso organizzativo e di finanziamento Capitini però detta le regole
Mi son pochi autoritativo
Gli slogan e li decide lui lui decide chi parlerà al comizio finale su alla Rocca di Assisi lui decide limiti della manifestazione al corteo non sono ammessi striscioni bandiere o insegne di partito tipici accetta la marcia si tiene ventiquattro settembre eccetera eccetera
La seconda fonte
è una rivista mica
Fondato da Capitini e scusate un artista mica mossa icone di pace ma la la fonte che è uscito e Mauro al piana che appunto mi rigide la azione non violenta fondata da capiti
Scrive Mao Capitini Hideo la marcia per la fratellanza fra i popoli in un momento internazionale difficile di forte contrapposizione Est Ovest
Con lo spettro dell'olocausto atomico per unire le masse popolari italiani cattolici e comunisti laici religiosi
Nel comune desiderio di pace per il mondo al generico pacifismo
Al generico pacifismo
Capitini volle aggiungere ideale superiore della non violenza e questo non è un elemento secondario cioè non può mancare in una storia del pacifismo l'elemento dirimente della Pierce sull'azione non violenta
Capitini ripeteva spesso non ci possiamo dire non violenti perché non saremo mai più non violenti una volta per tutte pensiamo se mai amici della non violenza possiamo dirci persuasi della non violenza il valore che veniva richiamato prima nell'atto di educare insomma il cinquantuno è un valore in quanto valore condiviso
In virtù della persuasione della non violenza che la la vera aggiunta
Ecco quindi mi sento più più vicino a diciamo a questa sensibilità di lettura detto questo
Scusate se mi ripeto ma credo che una delle cose su cui dovremmo riflettere in con maggiore attenzione sia proprio questa preziosa eredità che ci ha lasciato la marcia ideata da da Aldo cioè una marcia che non può essere dimenticata non se ne può disperdere
L'eredità ma che assolutamente non non è da snaturare non è bisogna stare molto attenti su questo
La richiesta insomma
Grazie
Io chiedo sempre intervenire dopo Giuseppe perché mi facilita il compito
Potrei cavarmela dicendo sono d'accordo su tutto quello che ha detto e concludere
Il mio intervento hanno a parte ne facesse ringrazio dell'invito e dell'opportunità che ci è stata data di collaborare come movimento non violento
Ne sono il presidente nazionale quello rappresento oggi e abbiamo molto volentieri accettato l'invito a lavorare a collaborare alla realizzazione di questo il libro importante
Abbiamo messo subito a disposizione grazie alla collaborazione avviata ormai da anni con Andrea
Dell'archivio fotografico del movimento non violento
Che abbiamo ereditato a Verona dove adesso c'è la sede nazionale direttamente dalla sede nazionale del movimento non violento di Perugia movimento non violento diciamo noi
Di Capitini e Pietro Pinna
E quindi ereditando raccogliendo quel tutti questi materiali archivio cartaceo l'archivio fotografico l'archivio dei manifeste l'archivio delle registrazioni audio
Tutto questo negli anni siamo riusciti a sistematizzare no
A dargli un indice e ammetterlo a disposizione del pubblico sono molti giovane ricercatore che vengono alla biblioteca della non violenza di Verona utilizzare questo materiale
E molte di queste foto insieme a quel originali di Peterlini compaiono anche nel in questo libro e poi ne parlerà più diffusamente Andrea
L'operazione della riedizione di non violenza in cammino con gli allegati fotografici è importante perché ci dà l'occasione
Di comprendere che l'operazione che ha fatto Aldo Capitini di cui noi oggi
Parliamo attorno alla quale ragioniamo
Non è solo un'operazione storica
Ma io vedo proprio l'attualità la fortissima attualità
Dell'intuizione di Aldo Capitini e della realizzazione della prima marcia
Che è uno spartiacque
è dal ventiquattro settembre del mille novecentosessantuno che in Italia possiamo parlare di movimento per la pace
è da lì che nasce e arriva ad oggi attraversa contraddizione Attraverso percorsi tortuosi ma l'origine diciamo è indubbiamente quella della marcia del mille novecentosessantuno l'imprinting che Aldo Capitini ha dato originale anche rispetto al resto del movimento per la pace europeo che in qualche modo c'era già aveva incominciato a muoversi ma capì tiene ne fa una sua specificità
C'erano sì state
Agli altri tipi di marce o meglio lo dico anche nell'introduzione la tradizione italiana aveva conosciuto processioni religiose
Da una parte e dall'altra aveva conosciuto manifestazioni politiche corta i politici ma una marcia per la pace cioè una iniziativa pubblica un'assemblea itinerante come preferiva chiamarla Aldo Capitini che mettesse la pace al centro dell'agenda politica
Come richiamo per i partiti e per l'opinione pubblica era la prima volta in assoluto
Come diceva Giuseppe c'è in più una specificità che Capitini vuole mettere fin dall'inizio fin dalla preparazione e lui lo scrive chiaramente è quella della Giunta non violenta quindi fa sì una marcia per la pace ma propone una marcia per la pace
Come occasione per veicolare la Giunta non violenta e lo dice lui perché quattro carattere fondamentale era marzo dovevano essere che l'iniziativa partisse da un nucleo indipendente e pacifista integrale importante questo aggettivo lo usa spesso capitelli pacifismo integrale per differenziarsi da quello che già poteva essere finito il pacifismo generico
Che la marcia dovesse restare la consapevolezza della pace in pericolo nelle persone più periferiche lontane dall'informazione e dalla politica cioè il carattere popolare di popolo il popolare della marcia
Che richiamasse però ai al all'attenzione politica del tema pace
E poi lo dice chiaramente che la marcia fosse l'occasione per la presentazione e il lancio dell'idea del metodo non violenta
L'ultimo carattere il quarto che identifica Capitini che la marcia si richiamasse al santo italiano della non violenza Francesco d'Assisi
Quindi il suo intendimento è chiarissimo
Ci lavora e ci riesce e ci lascia in eredità un metodo di lavoro
Noi stiamo ragionando di questa marcia appunto perché ancora oggi abbiamo da imparare da questo metodo che Capitini ha messo in atto
La marcia è stato l'avvio di molte altre iniziative
Lui diceva deve essere un'onda una marcia si fa centro crea Honda che devono andare lontano tante di queste onde arrivano fino ad oggi
Ci presenta intenda la marcia come una tecnica non violenta
Poi lo scriverà nel libro le tecniche della non violenza spiegava bene cos'è la marcia e lui era riuscito a realizzarla questo già nel mille novecento e sessantuno sin da un programma politico i dieci punti che legge alla mozione del popolo per la pace
Poi brevemente ne vediamo alcuni quanto attuali fossero è ancora il programma del movimento per la pace di oggi è questo qui
E poi la marcia è l'occasione per la nascita di strumenti utili a organizzare la non violenza nel nostro Paese prima era solo un'idea Lulli dice lanciano un'idea ma questa idea per andare avanti ha bisogno di strumenti di gambe
E Capitini dal giorno dopo della marcia lavora per dare dita questi strumenti
Uno di questi strumenti è il movimento non violento il movimento non violento nasce proprio come organizzazione per quanto piccola fosse all'epoca ma organizzazione necessaria a Capitini
Per portare avanti il suo programma e per portare avanti la sua attività e la sua presenza politica nella Consulta italiana della pace di cui Capitini assume la presidenza
E l'assume in quanto esponente del movimento non violento
E i partiti e le forze politiche e le forze sindacali che partecipavano alla Consulta guardano a Capitini come il punto di equilibrio della Consulta italiana per la pace
Vedendo le carte che abbiamo ereditato Verona dalla sede di Perugia
Si vede chiaramente
Quanto Capitini ha dedicato attenzione lavoro Energia fatica studio Sutra e carattere fondi importanti insomma che ancor oggi devono costituire la cassetta degli attrezzi
Di un non violento
Un lavoro importante sull'Inter il salario Capitini ha potuto organizzare la marcia perché ha lavorato bene e molto sugli indennizzare cioè i rapporti con le persone
Un lavoro importante sull'archivio
Capitini si era documentato
Ha studiato molto prima di fare la marcia cosa succedeva nel mondo cosa aveva fatto grande cosa fatta Russell eccetera eccetera quindi l'archivio
Terzo successivamente ramazza si è dotato di uno strumento informativo la rivista
Ha fondato azione non violenta come strumento di informazione del movimento non violento
La marcia sessantuno Movimento Nonviolento nasce a gennaio sessantadue e a gennaio sessantaquattro Capitini fonda la rivista
Questi sono gli strumenti operativi che ci indicano un metodo di lavoro ma introdotte validissimo essenziale ancora oggi se vogliamo parlare seriamente
Di movimento per la pace che abbia nella non violenza il perno centrale
I dieci punti politici e vado a chiudere
Sui quali Capitini che Capitini a letto dalla Rocca e ha lasciato come eredità
Al movimento e che sono attuale ancora oggi perché parla il primo punto delle Nazioni Unite
Io vengo stamattina dalla conferenza stampa di presentazione e di lancio della manifestazione nazionale per la pace che ci sarà il cinque novembre a a Roma manifestazione grande manifestazione per la pace
E nel mille novecentoventidue se andate a leggere il testo di convocazione della manifestazione che si farà il cinque novembre vediamo che i punti fondamentali
Anche in riferimento al tema drammatico attuale della guerra di aggressione della Russia nei confronti del Krajina sono queste il primo punto della manifestazione del cinque novembre
E un richiamo all'ONU per l'organizzazione della Conferenza internazionale di pace è il primo punto della mozione della pace dei capi più niente
Il secondo Capitini parla della necessità del disarmo la politica del disarmo e la politica oggi del più vasto movimento per la pace europeo terzo punto Capitini ci richiama
Alla cessazione degli esperimenti nucleari oggi la tematica nucleare è quella che tiene in sospeso il fiato di tutto il mondo ed è la richiesta essenziale che l'ONU affatto
Con l'approvazione del trattato per la messa al bando delle armi nucleari ed è la questione decisiva su quale ci stiamo giocando il futuro dell'Europa quella della minaccia nucleare su tutti noi
Quarto parla della necessità di una revisione della politica estera è la politica estera europea è fallita dopo il mille novecentottantanove
Con il crollo del muro di Berlino che non ha sappiamo saputo affrontare diciamo lo scenario nuovo
E Capitini già a questo ci richiamava il quinto punto che dice Capitini è quella della necessità dell'imposta aree di lanci statali
A partire dalla questione delle spese militari e ancora oggi questo è il punto
Sul quali i movimenti stanno lavorando il sesto era quello dell'attenzione alla vita democratica abbiamo visto quanto la assuefazione l'abbandono diciamo di una trasparente vita democratica nei Paesi europei ha contribuito alla situazione in cui siamo l'ottavo punto richiamava alla necessità dell'informazione
E queste sono le diciamo il prima vittima della guerra è la verità e oggi avremo bisogno di verità su quello che è successo che sta succedendo e che accadrà nelle guerre
Non lo punto anche questo è di un'attualità sconvolgente parla della importanza degli scambi di migliaia di giovani di studenti in tutti i Paesi dell'oriente ed occidente
Oggi i giovani russi e i giovani ucraini a loro è vietato di uscire ai vietato di studiare all'estero e sono loro le prime vittime
Del politiche e delle leggi
In vigore diciamo nei due Paesi delle leggi marziale della legge di mobilitazione parziale per quanto riguarda la Russia che riguarda proprio i giovani e saranno i giovani forse a darci una prospettiva è una speranza diverso ai giovani obiettori di coscienza ucraini il giovane obiettore di coscienza e disertori russe
L'ultimo punto
Straordinario Capitini dice l'importanza di un'alleanza di tutte le forze pacifiste per una azione unitaria ed è quello che ancora oggi stiamo cercando di mettere insieme nel movimento per la pace
Laico religioso italiano mondiale
Che si sta muovendo
E che è una delle possibilità che noi che abbiamo oggi
Per cercare di opporsi di cercare un'alternativa e soluzione di pace alla guerra in corso che stiamo vivendo nel cuore d'Europa quindi il quella fiammella che Aldo Capitini acceso
Nel mille novecentosessantuno con la marcia Perugia-Assisi e poi con la sua riflessione importante perché ha fatto la marcia ma poi ci ha pensato e ha elaborato scrivendo in cammino per la pace è ancora oggi il faro che illumina e deve illuminare
Il movimento per la pace
Italiano tutto questo Capitini lo definiva l'atto atomico della non violenza cioè la non violenza è una forza davvero più forte dell'energia atomica è un'energia atomica positiva
Appunto la non violenza e la non violenza di Aldo Capitini grazie
Adesso inviterei Aldo Perini a sorpresa
A a fare una testimonianza perché mi ha pregato attenzione testimonianza poi magari rispondiamo anche a delle ha delle domande che nel frattempo tra tra le file sono
Arrivate ad esempio una Emma queste foto dove stanno le foto sono in parte avevo da in parte
A Perugia in parte sono di Aldo Pellegrini in parte il punto sono negli archivi del movimento non violento
Ci sono anche delle copie delle
Delle immagini ad esempio al piano di sotto esce un album
Con delle foto che furono inviate Capitini dopo la marcia da parte del gruppo dei torinesi così detto che non vi dico chi sono ma tanto lo sapete sino comprate Livorno leggete
E sono quelle molto
Molto riprodotte difatti stanno praticamente in culla versioni un'altra nei vari archivio perché sono state condivise però ce ne sono altre originali ce ne sono alcune che si trovavano sul cerchio da solo
Aldo Pellegrini al trash l'abbiamo solo qui di Sutera tra i materiali della della Fondazione
Tra l'altro ecco Chievo questo piccolo particolare poi faccio parlare Aldo
Il materiale della Marescialla cioè la documentazione le adesioni i foglietti di finanziamento quello che oggi chiamiamo caro al funding e che una volta si Eva colletta popolare
Ebbene stando di sotto la stanno di sopra grazie anche
Al al fatto che sono state sta salpate dalla distruzione non erano mai arrivate
In archivio di Stato per una serie di vicissitudini ma per fortuna sono state salvate solo qui e questo ci ha permesso anche di utilizzarle per la realizzazione del libero quindi materiali sulla marcia per fortuna ci sono e che raccontano veramente
Un una storia collettiva corale
Fosse ci vorrebbe un altro libro ancora per raccontarla perché questo la parte anche Capitini fece una una selezione
Per produrre questo libro perché voleva dare testimonianza di quello che era stato ma vi garantisco che materiale davvero moltissimo notava Valdo Pellerini grazie
Io ovviamente
Utilizza rompo ricordi scusate ma un po'ricordi anche qualche valutazione su alcuni aspetti della della marcia innanzitutto io ho fatto la marcia Michiko subito il meccanismo
Io ero abbastanza giovane molto più giovani di adesso purtroppo
E e militavo da poco nella Federazione giovanile comunista di Perugia
E come entra in contatto io già avevo visto Capitini perché faceva delle conferenze
In via dei Filosofi eccetera eccetera Veroli mi dette l'incarico insieme ad altri i dare una mano ad Aldo Capitini sull'organizzazione concreta e pratica di questa di questa marcia voi tenete conto che già esisteva un gruppo che capiti che aveva costruito che era il responsabile chiamavano così
Politico organizzativo della marcia in cui c'erano anche i comunisti repubblicani e via dicendo e poi c'era questo aspetto più operativo più e io facevo parte di questo poi su mandato ovviamente del del Partito comunista e questa è la prima riflessione
La seconda è l'impressione che fece Aldo Capitini sulla preparazione durante la marcia prima impressione questa che il Partito comunista
E voi sapete che periodo era quello fra l'altro era esplosa era esploso vicino alla poco una bomba atomica sovietica di la potenza inaudita
Per cui sembrava strano che il Partito Comunista aderisce a quella a questa benedetta brevità marcia
Ma alieni proprio su sollecitazione di Capitini perché i capi di mentre credo questa questa marcia non fatta da chi ci credeva fino in fondo quelli erano posti ce l'avessero fatta loro
Sarebbe stata una cosa diciamo quasi personale insomma
Il suo obiettivo era quello di estende ai di far capire di far conoscere che oltre la politica che corre che che l'agenti generali conosceva con i partiti eccetera eccetera c'era anche voli divertiti esprimere forti più con soli a ad alcuni argomenti come come la pace
Però
C'era posto il fatto che una manifestazione con avesse una base di massa epici scoprirli il politico ever avrebbe avuto poca risonanza ne aveva parlato poco per cui avrebbero poi colato comunque molto poco il principio della non violenza e della pace se invece ci fosse stato l'adesione di massa
E questa la poteva garantire
Sulla base di un di rapporti di forza solo il Partito comunista
E lui lavorò in quella direzione lavora in quella direzione perché quella massa non solo avrebbe conosciuto direttamente in una giornata qual erano i principi i principi alcuni dei principi di carie di Capitini ma avrebbe dato una risonanza
Come dire molto ma molto più ampia alla marcia
E lui riuscì in questo intento il grosso successo politico suo amico parlerei fu esattamente questo
Cioè riuscire a portare tutta quella gente che c'era solo perché una parte del partito comunista aveva aderito alla marcia che ha garantito il successo
Ma aria garantito il successo di principi di Aldo Capitini non degli opprimente delle delle del Partito comunista
E
E infatti
Andiamo sul Fortore infatti la cosa più appariscente anche dalle foto dalle memorie dei ricordi che conservi tu quella parte quella marcia
è una specie di processione
Molto ma molto dignitosa di una massa di contadini carri contadini dell'Umbria
Ma i container abituato a ben altre cose cioè erano abituati
Vagare di notte dimezzati magari
Ricordatevi che la marcia avviene nel mille novecentosessantuno
Nel mille novecentosessanta c'era stata una specie di ribellione generale delle nuove generazioni con Morcone circa dodici tredici morti
No Visco parliamo di non violenza finale per questo era il clima e il clima era quello che era deriva ciechi cupa il clima era quello dell'utilizzazione delle
Ma davanti a questo clima davanti a questo che una sua capacità questa questa è una grossa capacità politica non è stata una risposta la risposta come dire
A voce alta gridata con forza e forse poteva suo il sociale anche era anche la violenza eccetera no
Affermare i principi significava fermarmi sul serio Today coraggio ero tra tra la gente come mai era mai era successo
Pochi ricordano perché sembra una cosa anche questa folcloristica che Capitini impose che sulla strada si camminava a sinistra
Solo a sinistra non si invadeva la strada
Fra questi
Viabilità rivela immagino e di ufficio io ero uno di loro però non era arrivato da poco per cui ero leggermente diverso i militanti comunisti
Che marciava usciva aveva sinistra che erano della strada però come dire lasciano arrivano a parte per chi volesse passate le auto cioè il traffico non si è mai fermato
Nel modo più assoluto limone perché non c'è stato mai nessuno Gabba che gli è venuto in mente
Ieri fare un'azione fuori da quello che era stato stare da quello che era stato
Stabilito
Poi dopo c'è torni al racconto cioè il folklore ci sono intellettuali c'è c'è Arpino c'era Carrino cantavano insieme ai giovani anzi scrivevano i calzoni circa
Quelli che siamo alla chitarra Linda improvvisavano in quel momento il come dire il tema il tema musicali
Via via via dicendo
Come era vero che Capitini la parcella fatta
Lui non ha fatto per ragioni semplice Fiore cuore del cui ha fatto fino finora Alfonsa Giovanni potrà macchina fa fatto altro pezzo cioè questa era scontato no perché il primo a nessuna di quelle mi sembra articolo del popolo che me lo ricordo bene
Quando dice che c'erano quelli che facevano il percorso in verità cioè io ho fatto anche il va be'il appartiene professione
Ma era un attacchi indiretta capitino perché camicie intellettuali che a Lillehammer non l'ho visti mai a salire sulla macchina e non fare e non fare l'avrà fatta tutta
Dall'inizio al citato è vero che loro erano erano stati delegati da Aldo Capitini a portare lo striscione cioè lo striscione state appalto è stato rubato è stato da me portato da più valide
Le carni D'Arpino era gadget
Fino fino alla capo alla alla Rocca via ci sarà anche l'ultima l'ultima foto a quella che sbuca sulla piana che Federico secondo primo
E si vede lo striscione nella foto che è stata utilizzata parecchie volte lo striscione portato alla più valide linee da Calvino
Quel discorso sulla facilità le macchine sa parti quelli che che anch'io ho fatto di pezzi in cui la macchina perché noi dovevamo controllare anche l'organizzazione quelle che poi più tardi sarebbero chiamati servizi Scurti no cessazione garantire il fatto che quando entravano entravano i
No la gente Cesare dice suggerisce in qualche modo come dire garantito l'afflusso regolare i eccetera Elia e via dicendo
Ma ritornano alla visione
Deve Partito Comunista va perché e offerte lava c'è stato un grosso fatto politico no
Il Partito comunista dice si decise di partecipare a questa marcia su sollecitazione di Aldo Capitini senza che nella direzione nazionale neanche lui se ne sta votasse cioè la direzione nazionali del Partito comunista è stata assolutamente lontana la marcia della pace
Nel senso
L'ho visto la pelle unita la povera promuoveva ne parlava del percorso interviste tutto verbale la l'organizzazione del partito a cui se non si mossa
Sono alla vigilia tutti ricorderanno quelli che almeno nel no viene riportato anche sulle sulle quote solo alla vigilia Togliatti scrisse a ad Aldo Capitini dicendo che erano perfettamente d'accordo
La B tu
Tutta la faccenda è chiusa chiusa lì
L'altro
L'altro problema che i secondo me se secoli è nato in secondo ordine e che dopo la Bartoli Savage che risolveremo che dopo la marcia Capitini
Si mise in testa un altro obiettivo che era una specie di prosecuzione della marcia della pace no perché diceva la marcia la faccia significato decorare e ci siamo riusciti alcuni principi c'è la possibilità che sulla che si fa la lotta politica pre
Per l'obiettivo come la pace in maniera non violenta questa è la possibilità e l'abbiamo dimostrato e l'ha capito anche tutti quelli che hanno partecipato perché quelli che hanno partecipato hanno visto il clamore che c'è stato
Le polemiche eccetera eccetera ho capito che è una cosa che ha funzionato ovviamente no che dal punto di vista politico aveva aveva il il suo peso
Il ragionamento seguenti Capitini era questo se noi siamo riusciti a fare questo rispetto alla chiama così alla bassa almeno qui in Umbria eccetera eccetera il secondo passo era quello di una delle istituzioni perché le istituzioni non si interessò di questi problemi
Perché la città Elia prima istituzione a cui ha pensato ovviamente era quella di base cioè Ernie comuni
E da questa idea che nacque
E che era quella la marcia di cento comuni cioè la marcia da capo CIA e camoscio a Cortona che aveva appunto il senso aveva punti il senso lire ma perché gli enti ieri i sindaci comuni e non fanno
Non si muove su questa direzione hanno anche questo compito no yard
La pace interessa tutti loro sono quelli più direttamente vicini e che forse come dire
I più vicina a una a una possibile democrazia diretta del sindaco una visione
E per questo ricette da fare per organizzare per organizzare la la
La marcia capoccia portone che fu chiamata la marcia dei cento Comuni
E questo fu
Non fu un grande successo non fu un grande successo perché il discorso era come dire abbastanza complicato e poi avevate di tempi lunghi per essere
Per essere presso i capitoli in questa vicenda
Come dire l'ho frequentato abbastanza perché a quel punto era diventata una specie di
Il partito io guidavo la macchina capitino eccetera eccetera mette il compito di accompagnare tutte le riunioni a capo civile a Cortona alla alla riunione finale che ci fu
Che ci fu a Firenze con coi discorsi più estemporanei di la Pira anch'chiara
Che era un fuoco d'artificio no
Non era un cattolico lui era un fuoco d'artificio perché Capitini non riusciva mai a controllarlo perché Luís parole pagina dalla Russia parla retaggio che andrà in Cina cedere cioè non c'era qualsiasi in qualsiasi cosa provi concrete che non gli interessava per niente no tant'è vero che per la marcia Ramona fatta assolutamente niente sono partecipare all'Assemblea assemblea finale Pisapia tutti grave che era uno degli sponsor della pace eccetera eccetera
Ma io credo che uno dovrebbe fare anche un'altra
Quella quella fu l'occasione con per cui ingenuamente scoperti che Capitini era vegetariano
Che lanciavano insieme e e io ero minorenne no per cui una bistecca sarebbe stata la cosa migliore perché nel mille ora sono ero fuori da casa eccetera eccetera invece ovviamente
Ma non è che mi fece qualche come dire qualche predica no cioè accanto vede oppure io né assolutamente assolutamente assolutamente niente però eccolo scoperti riscoperta emanava
E devo dire che che quell'uomo biglietti molto ma molto da pensare no cioè io non era un pacifista ovviamente no che per cui l'ho conosciuto più da vicino durante la e la preparazione e la marcia della pace ma questo lo il Moro come come dire
Il comportamento le idee che ricordava il modo come organizzava come organizzava le cose eccetera io ho scoperto con una cosa la coppia cosa filosofica
Più come una cosa
Politica no cioè
La parte come il vero politico di tutta quella di tutta questa di tutta quella situazione perché c'aveva un obiettivo molto chiaro e ce l'aveva anche un moria divario di cercare di arrivare a quel vecchio tipo era un'utopia ovviamente
No russe penso che senza utopia non se campino perché se no uno per la strada era Romeo almeno per la sua vita di tre utopia tenore
Non solo questo ma anche una percorso concreto per cercare di raggiungere questa questa utopia e la marcia la pace era uno ovviamente uno
Era ovviamente uno di questo
L'altro pensiero
Sua parte e le immagini della marcia che fanno pensare parecchio no cioè prima andrà diceva che sarà innamorato divisi e contadini eccetera eccetera
Esso potrebbe sembrare una cosa estetica no ma quelle immagini sono sono immagini molto ma molto forti
Perché non urlano perché non non sia agitano perché c'hanno una dignità
Che fa paura io
Io ho lavorato abbellito fatta anche il pubblicitario esperto di comunicazione erano per cui ho seguito voglio arrivarci la pace
Ho dato la mia consulenza professionale perché facevo questo allora faccio questo lavoro eccetera eccetera per cui sono entrato in contatto ad esempio
Con con i fatti del Sacro Convento di Assisi che sono tra i tra quelli che le ultime male cercava capacità che organizzano e stanno dietro che stanno dietro alla alla marcia della pace
E ce n'era
E c'erano alcuni che si ricordava
Sì ricordavo il con il signor di quella marcia si ricordavano che le finestre gli assi siano tutte completamenti chiuse
Sbarrati non c'era una persona per strada nessuno
Cioè una città come dire
In gabbia insomma no
E su qualsiasi opinione noi possiamo avere con i suoi con le seguenti marcirà quella Lippi nel settantotto le altre eccetera nacque la città si è aperta
Quella città si aperti Raboni in un modo che nessuno avrebbe mai avrebbe mai sospettato no che queste aperture dovuta
è dovuta a quella marcia mai dovuta a chi quella marcia saputo dargli un senso un obiettivo cioè un significato politico che era appunto che era appunto capiti
E io l'unica poi finisco perché se no annoio l'unico l'unico dubbio è l'unico problema che mi pongo adesso
Ma quale contenuto potrebbe avere una marcia della pace oggi in questa situazione
Quali sono le parti chiamava così le parole d'ordine in quali sono perché la differenza sta sul fatto che
E in che
Lo spirito complessivo rifaceva la marcia di chi non la faceva del pericolo era la speranza nonostante tutto nonostante quello che succedeva nel mondo nonostante la cara la speranza in questo momento è logico
Glielo avevo già ripetuto diverse volte no
C'è l'elemento fondamentale che guida i discorsi la politica io Ivo avviamenti rapporti internazionali più o meno esplicite è logico
E allora mi chiedo quale proprio quale potrebbe io non ne ho naturalmente idea
E anche questo aspetto diverse volte
E loro hanno anche anche il relatore agli atti che interverranno eccetera per avere un contributo ma quale potrebbe essere atteggiamento di fuori di fronte a questo che cosa significa chiedere chiedere la pace oggi in questa situazione
Come voi sapete qual è il dibattito sulle ancora sulla sulla guerra Ucraina Russia accese chiara qual è il fine come dire il perimetro che ci sta intorno lo schieramento delle forze politiche
In Italia non c'è una forza che abbia la forza e la capacità di promuovere veramente di arrivare a qualche risultato su questa su questa direzione
Perché finché non si vince quest'
A questo ostacolo questo questa barriera questo muro di Berlino nuovo muro di Berlino che è logico nell'uno contro l'altro ma
Non c'è scampo
Questo emerge una risposta Paracelso se rinasce un un dibattito e un confronto un ma reale e concreto
Non quello che stanno facendo i partiti paio qui a nessun aspetto perché questo non andiamo fuori del seminato scusate
Quella sera mi chiamo Andrea Maori
Sono la richiesta che riordinato
L'archivio delle fotografico momento non violento e da da qui che vorrei partire
Perché sono diciamo l'idea di questa edizione nata anche un po'da proprietario dello studio di queste fotografie
Pannello parlato insieme alla fine è venuto fuori questo Progetto
Delle di queste dovere parlare perché realtà come diceva prima Aldo Pellerini queste foto sono foto potentissime
Io vi vorrei far vedere una selezione di queste foto di quelle che abbiamo per così dire no mai considera di casa a Verona nell'archivio fotografico del momento non violento sono c'è punto cinquantanove foto
Farò vedere quelli che non sono state pubblicate ovviamente
Nel libro perché se no non l'ho comprata tra l'altro
Gabriele non ha detto prima un po'di promozione va fatta perché presentazione dei leader di una destra anche momenti di vendita dei libri accidenti queste dirlo c'è uno sconto costa quindici euro quindi dopo avvicinate di libro va va comprata cosa che tutti hanno sempre un po'di timore a dire no invece bisogna dirgli presta di ha comprato cioè ci sono io c'è ventisette che
Ed Emma ed è un libro molto bello
Però prima di introdurre queste fotografare una brevissima introduzione nel senso che
Cioè le foto sono di una grande potenza teme che io diciamo in qualche modo studiate compulsate catalogate deve mette anche un po'di contenuto lì menato diciamogli
Con questo pensiero no ma come era l'Umbria come venuto proprio fuori l'idea del lunga com'era nelle mille novecentosessantuno allora
Un piccolo riferimento va fatto in quegli anni dalla fine a metà degli anni cinquanta in poi il dibattito sull'Umbria era quello di considerarla come un'area depressa
Questo è molto importante sia a destra che a sinistra c'era un grandissimo dibattito perché lui questa Regione non ha mai vissuto
Per molti anni il boom economico cioè voi considerate che il miracolo economico in Italia
Comprende aveva creato delle fortissime
Sì dice diversità tra nord e sud
Un reddito medio del Noorda era due volte e mezzo quello del Sud e l'Umbria si trova in pieno in questo tipo nel saluto proprio come considerazione anche di tipo economico e questo lo vediamo anche dalla marcia
E vi dirò poi perché ma poi querela anche considerare undici amori ferimento faro differimento anche al al quadro politico e le mie novecentosessantuno mila centosessantuno a un anno importante perché abbiamo il terzo governo Fanfani
Un terzo che era un governo centrista sostanzialmente ma si stava aprendo al Partito socialista per la socialista tant'è che poi prossima nell'anno successivo il governo diventerà un punto un governo con
L'appoggio esterno al PSI
Questo che c'entra con la marcia c'entra perché poi comunque il partito socialista nella marcia avuto un'importanza importanza di mobilitazione
E e quindi c'era diciamo anche la parte di di Capitini come potete vedere anche da libero
C'è anche il tentativo di aprirsi alle forze politiche considerando anche gli aspetti anche quelle forze politiche che erano in qualche modo dicevo appunto di governo diario di governo riapre addirittura la democrazia cristiana
Ma non solo ma anche succede un fatto nuovo in quell'anno cioè l'apertura di Giovanni ventitreesimo che poi morirà nel sessantatré
Anche non credenti e tutti pensavano all'epoca in un credente al partito dai comunisti sostanzialmente cioè quindi è un periodo in cui all'interno c'è una è un periodi di elaborazione
Piedi quello che vedremo poi negli anni successivi in modo pieno e i capi team era pienamente consapevole nelle sue pagine e nelle pagine iniziali degli però questo senso di apertura apertura come si diceva prima appunto in termini oserei dire filosofici di di ma anche molto politici cioè io in tutte le volte che mica avete parla recapiti né ne parlo sempre come un politico a tutto tondo nonsenso anche proprio legato alle alle contingenze
E l'ultima considerazione e poi chiaramente il quadro internazionale no abbiamo l'inizio di praticamente della guerra fredda in quell'anno si mettono le basi appunto del quello del muro di Berlino che se non ricordo male sessantadue
Sessantuno ecco le sessantuno a proporre Santoro e poi abbiamo l'inizio della crisi di di cubani che esploderà poi nel sessantadue
Quindi sono un periodo insomma molto molto interessante scontri e veniamo finalmente le foto
Come devo fare grazie
Sì no questa rettifica sì
No questo è già dopo siamo
Siamo alla fine
Scusate
Ecco questo avverrà
Sì
E poi però andrà avanti questo qui
Questo
Ecco allora questa è la è la foto di praticamente
Il libro riproduce una parte di questa foto questa foto è bellissima vedono trovata all'attivo del momento non violento non a fare così l'abbiamo ridotta una la foto del del serpentone Della marcisce
Qui veramente possiamo contare tutti i partecipanti erano sostanzialmente avere un'idea di quadri grosso modo quanto potessero potessero essere questo un po'un peccato non verrà riprodotta tutta però va be'insomma la facciamo vedere e poi ecco prima avete visto un un filmato un filmato prima della presentazione che appunto
Sulla sulla marcia della pace è un film
Di Glauco Pellegrini e questo film realtà fu un passo per la censura fotografica questo è un altro elemento interessante di quegli anni no
Ne parleremo anche successivamente della della censura
Perché siamo in un periodo in cui veramente l'Italia era ancora sotto una cappa di moralismo di e di ostracismo per tanti versi e questa è un'altra dimostrazione vi voglio far vedere
E poi ecco quello che arriviamo finalmente al punto che mi interessa qua sono siamo qui ai giardinetti chi
Borgo venti giugno
E poi i curiosi ecco qui le persone il popolo il contadine dell'Umbria così come si presentavano e sono i curiosi quelli che il lungo la marcia si quelli che Fides fittissimo si trovano lungo la marcia e che in qualche modo appunto assistono partecipano qualcosa c'è una ecco questa signora con l'abito bianco l'abito della festa è che questo capiti né Polo sottolinea che chi partecipava alla alla marcia
Poi in realtà si vestiva appunto era vestito modo elegante in modo come se fosse una processione ma la processione laica
E poi ecco ne abbiamo diversi di foto e vado anche abbastanza veloce
E poi ecco qui sempre altri curiosi che partecipano rinviare a Borgo venti giugno
Alla assistono a questo evento nuovo curioso e quant'altro
E poi
Ecco
Questi credo che il cappello una cosa che ma colpito moltissimo in queste
Foto appunto come erano queste le persone con i capelli
Con la giacca e cravatta poi pare che fosse stato giornata molto calda e quindi che non c'è nessun elemento al Kosovo sul volto bellissimo tra l'altro anche detto che le fotografie gran parte vengono dal studio fotografico medicine
Che anche questa importante molte di queste foto meno quelle che ci sono a Verona sono segnate con ad Aldo Capitini direttamente o o successivamente le Pietro Pinna e Pietro Pinna non mi pare abbia partecipato alla marcia però aiutato Poerio ordinare questo archivio tra l'altro l'archivio è stato diciamo che stiamo facendo il lavoro sull'archivio è stato finanziato dal Ministero della Cultura
E speriamo che ci diano anche altri finanziamenti per fare una digitalizzazione completa sono quattro mila cinquecento foto no quelle che abbiamo la ecco questa è un'altra foto qui è interessante per esempio
Sono i i cartelli cartelli vengono tutti controllati direttamente da Capitini tutti uno per uno cosa che continuerà a fare Pietro Pinna nel settantotto con una la seconda marcia che riprende e
Quello che mi interessa di queste foto è diciamo la rappresentanza sociale come che il marcio marciatori
Danno di se stessi
Ogni evento pubblico io non sono né un antropologo né è un semiologo ovviamente sono uno che si è trovato di fronte a questo materiale invece ha ragionato un un po'no
Che quello che che mi colpisce questo dato appunto di di di festa di di rispetto profondo verso quei verso un'iniziativa che
Era sì organizzata dietro c'erano tentazione dei partiti ma che viene vissuta proprio come come un fatto assolutamente nuovo di grande di grande rispetto
Sono consolazione molto semplice però queste emerge dalle foto
E poi un'altra cosa e l'assoluta mancanza di elementi di consumismo
Nel vestiti delle persone
Perché il primario fatto l'accenno alla l'Umbria zona depressa perché
Anche attraverso i vestiti in modo di comportarsi i cappelli poi abbiamo visto le donne quella vita festa non c'è nessun elemento che ti indica un elemento più cose nuove
Come elementi di emancipazione che ci potevano essere anche nel vestire non andare a diciamo o l'iniziativa magari che non firmati o cose di questo tipo questo avverrà solo alla fine del decennio sostanzialmente cioè nel fine del decennio il linguaggio politico delle manifestazioni cambia completamente siamo ancora in una fase diciamo per certi versi antica questo la una cosa che mi ha colpito
Conte qui la presenza
Dei bambini in qualche modo
Anch'essa molto molto nella
Ecco
E poi è così curiosi c'è stanno di appunto a vedere questa questo questo passaggio
Ho addirittura questo quel bastone degli anziani
Ecco non è che voglio fare chissà quali discorsi però mi interessava farvi fa ecco questo antro molto molto bello
Sì
Ecco e poi in qualche modo la differenza con gli organizzatori politici in qualche modo qui Capitini
Piccolissimo e esterno è molto più
Marce e quindi durante un'intervista
Poiché queste Lucio Lombardo Radice con il cane
Questo Ferruccio Parri
Il partigiano Maurizio
Stato Presidente del Consiglio per otto dieci mesi nel quarantacinque
E qui le foto finali che riguardano invece era a il comizio finale no appunto le foto ma abbiamo sulla sinistra Ernesto Rossi
Poi Capitini il
Lo studente giapponese che interviene è un palco molto piccolo modesto ancora Cremona
Ecco qui a Brno questo con che quegli occhiali da sole e credo che sia Carlo i gli amori Ortensia
Sì Karl ortopedica
Esatto che
Grande giurista cattolico scrivo una lettera molto dura la democrazia cristiana
Perché punto sulla mancata adesione della DC
E partecipa interviene qui ci sarebbe da dire moltissimo
Non ho anche sulla partecipazione e nel libro troverete anche il interventi dei dei degli oratori e alla fine della marcia
E qui abbiamo un elemento nuovo che della marcia c'è la marcia alcuni storici la considerano come per fare certi versi la fine di un perito l'inizio di un altro sicuramente è segno di una transizione verso un linguaggio politico nuovo dall'alto c'è questo elemento dell'Umbria che vi ho detto ma dato che ci sono altri elementi
E sono
Il simbolo della pace questo per la prima volta viene esposto
Viene mostrato sostanzialmente però in modo abbastanza ha ampio diffuso in Italia con la marcia con la prima marcia colloca ma centri di assise sessantuno e stilizzato da Capitini appunto e poi diventa un simbolo anche diciamo modificato quel fucile spezzati eccetera
Che è un simbolo usato a livello mondiale anche adesso si usa e l'altro elemento ecco qui comune dei Castelli
L'altro elemento sono le le bandiere della pace cioè per la prima volta la bandiera della pace viene esposta durante la la la la Perugia-Assisi del sessantuno e questo è un'altra cosa molto molto originale e nuova quindi anche a livello simbolico
Colloqui
E poi l'altra parte della marcia quella che io definire l'altra Italia della marcia sono i giorni pacifiste la musica
Qui abbiamo quelle del signore quella chitarra Fausto Amodei che improvvisa una canzone Attanzio nella marcia che io lo presenta l'altro ieri mi porti una Rete ma a insomma non non è che si arrangiamento non è che sia stato il massimo insomma non è che mi sia molto tessuto però delle parole molto forti parole forti che preludono al al all'antimilitarismo militante attivista degli anni sessanta
Questo diciamo i contadini della marcia non potevano saperlo no era un'altra Italia in qualche modo presente alla marcia
Cioè questo gruppo invece di giovani che già sono proiettati alle iniziative degli anni sessanta
E
Eccoci qua sempre vanno anche bene si veda le foto sono un gruppo unito cento anche modo sembrerebbe che non non stanno marciando con gli umbri ecco sostanzialmente queste son tutte considerazione che faccio e che facevo mentre schiera ore Scheda resterà o le fotografie
Ecco qui poiché
C'è anche un carattere internazionalista che però verrà fuori successivamente in altre foto
Ecco
Che qui sempre Amodei si sono detti anche da dire una cosa che anche qui c'è un altro caso di censura no
Questa canzone di Fausto modelli che appunto improvvisata a lì viene poi realtà
O di vino è un oggetto di unto che azione parlamentare da parte di un senatore del Movimento Sociale all'allora ministro della difesa difesa Giulio Andreotti
Perché citando alcuni versi del brano denunciando che era ancora in libera vendita un micro sol Cudicini patteggiamento e disprezza in in pace e in guerra il dovere militare
Che vi faccio notare che interrelazione parlamentare al di là del fatto
Che
Al di là del fatto che
Diciamo
Era stata fatto queste secco grazie è stata fatta un'interrogazione ma viene fatta il ministro della difesa
In un magari al Presidente del Consiglio il ministro dell'Interno perché perché in quel momento che per il periodo storico immenso la di le sette le forze armate
Erano qualche avevano un ruolo così forte sul controllo della società
Per cui il riferimento anche rispetto alla canzone che non ti piaceva era comunque considerate questa difesa questo fu uno dei temi tosse mouse d'accordò dell'antimilitarismo degli anni sessanta e settanta cioè uno dei temi
Lo l'opposizione del gesto alle forze armate
Rispetto a una struttura che viene chiamato distruzione totale che pervade tutta la società
E quindi questo elemento diciamo libertario antimilitarista
è inizia in questa marcia
E questa è l'alterità del di cui vi volevo in qualche modo parlare rispetta la marcia e poi l'altra cosa virata a canzone che viene molto citata nella marcia
Dove vola l'avvoltoio che volendo potremmo farà sentire ma non son forse non adesso molto questa mi è piaciuta molto di più è una canzone molto forte molto però è una canzone cinquantotto ma che viene ripresa molto che c'è
Ecco
Sì anomala
No però insomma e poi c'è l'altro elemento la le donne le donne nella Macedonia ma c'è non esista sostanze cioè l'elemento femminile lo dico perché
Tutte le manifestazioni politiche
Vengono dagli anni sessanta in poi tende hanno sempre un elemento femminile in qualche modo almeno di quelle di dare a diciamo antimilitarista non violenta e certa c'è sempre una presenza femminile che condiziona
Manifestazione il linguaggio femminile e quasi assente sembrerebbe ho visto prima nelle contadine questa ragazza su cui Gabriella fatto nulla Berlusconi dopo magari per vedere qualcosa è stata fotografata alla grande
è una ragazza di del momento non violento di New York che viene a Perugia probabilmente è scritta nell'estate stranieri e diventa concreto fotografata e tutti Artibonite articoli che voi vi troverete nel libro fanno riferimento a questa giovane
E che
Partecipa
Partecipa con un cartello eccolo qua
Riona scritte ai Guns mio che la nuora
E questo un giovane tedesco che anche Luini appunto con un manifesto aprono intanto il presidente della della stranieri
Sì e compare addirittura alla fine della della della marcia e questo elemento da un lato il fatto che cui suscita curiosità
Se volete anche un elemento di provincialismo per Marco riversi no ma provincialismo cosa vuol dire provinciali ma vuol dire il fatto che tu non conosci altro quindi quando vede un elemento diverso come poteva essere questa ragazza
Allora diventa un elemento diciamo di novità che suscita interesse da quel anche questo però è un elemento nuovo rispetto a quello che verrà dopo cioè la tutte le manifestazioni anti interiste avranno Sempre successiva questa ma c'erano sempre un carattere internazionale
Lavori resistere in Italia prende in qualche modo piede grazie l'opera di Pietro Pinna di altri
Mentana anche Alberto eravate eccetera no
Che e quindi anche questo nel metrò c'è quindi questa marcia per concludere scusate sono sarà anche un po'confuso no
Non era facile diciamo fare una sintesi questa questa marcia contiene una parte di vecchio per così dire di tradizionale ecco più che altro di tradizionale ed elementi nuovi io questo l'ho trovato attraverso le foto
C'è la selezione Danny delle foto nel libro che ha una selezione
Più completa e più ci sono anche elementi più politici eccetera ma questo elemento che finora è stato consigliato contro come folklore io invece lo interpreterei col proprio come un nuovo linguaggio politico ringrazia
Bene e sita in Corea si degni sì sì sì
No donna no però Andrea perché insomma più di un'ora che state ad ascoltare e quindi a questo punto nel ricordare tra l'altro che come omaggio questo gratis c'è la mozione del popolo della pace che sul leggio in legno all'ingresso ce n'è uno a testa quindi la potete tranquillamente prendere
Voleva evitarli se volete affare Derelli Benedini osservazioni domande eccetera cioè non fatte altre relazioni che spesso accade non le presentazioni secoli come dice mitra nettare faccio un intervento di venti venticinque minuti esterno
Dalle osservazioni ha domande perché poi a un certo punto dobbiamo ovviamente chiudere ma soprattutto Shelley porcheria spetta quindi se avete delle osservazione interventi di ricordo venite qui Vito al microfono e possiamo registrare tutto adeguatamente
Ieri
Prego
Sì
Allora a chi a chi diamo no a Luigino giocherà presentati avrebbe
Presidente del circolo culturale più maggiore questo Nobel mentre
Amico di Paolo da tanti anni e così via alla brevissimo come non mai
Alla l'importanza di questo libro io trovo estremamente importante anche in questa fase perché perché tra l'altro come ha detto anche Mao siamo sull'orlo di una guerra nucleari nessuno la compreso bene nos nessuno ci ragiona sufficienza però questo è e in realtà noi siamo in guerra resta il dato di fatto cioè molti Paesi occidentali di fatto oggettivamente aldilà no se ci hanno gli eserciti Lima col sostegno con le armi con l'economia e ce la siamo in guerra ecco e quindi
Parlari di altro ma parlare con quel linguaggio con quella filosofia con quei principi con quei valori eh combattere una guerra che è in atto oggi
Non riesce a bloccarlo non riesce a bloccarla quella marcia perché un anno dopo ci fu la crisi di Cuba né ottobre del sessantadue dei missili e quindi anche lì ci fu l'orlo del della crisi
Della guerra nucleare così come oggi l'uscita del libro non blocca questa tendenza
Però è importante proprio per questo proprio per questo perché comunque fa da argine fa da contraltare rispetto a questo io il mi è capitato di vederla la marcia perché avevo sette anni abitava a Santa Maria degli Angeli quindi lo l'ho vista
Non ricordo bene le finestre chiuse solo condito perché non stavo ad Assisi città lui sa Santa Maria però sono convinto conoscendo la gente del posto che erano chiuse però c'è anche gente io veramente alla curiosità infantile ovviamente no la marcia Passavanti casa mia quindi però c'erano mi ricordo molte altre
Persone locali che comunque guardavano per curiosità certo non
Non capivano i contenuti e c'era questo per dire che comunque ci fu un impatto benefico
Anche sulla popolazione del posto che poi in altri momenti
La marcia si diceva è stata molto apprezzata io ricordo il due mila uno che era bloccata di nuovo la città e il sindaco la città non voleva che si facesse la marcia un certo Bartolini
Allora una una così un'osservazione
Andrea parlava degli abiti a me sembra dalle foto che vedo quello che ricordo che in realtà hanno vestiti molto bene perché la tradizione contadina del tempo perché l'Umbria sostanzialmente ancora no otterrà di mezzadri
Quella partecipazione era il profondo rispetto
No perché erano tutti vestiti come la domenica al vestito della domenica si diceva e questo avevano un po'tutti insomma quindi vuol dire che capivano l'importanza della cosa e avevano rispetto rispetto a a questo a questo elemento e credo che sia stato
Utile
Molto utile perché probabilmente quel tema come d'altro canto loro avevano anche la comprensione sociali ho visto un cartello che diceva non soldi per le armi ma aumentiamo le pensioni mi pare che abbiano capito la situazione ricreando attualità anche anche adesso insomma no quindi l'intreccio tra questione politica e questione sociale insomma all'interno del del del del proprio Paese ecco questi sono insomma diciamo di primo acchito alcune osservazioni che mi vengono senza farla molto il più lunga ma l'idea che oggi noi non lo sente diciamo c'è una percentuale maggioritaria di italiani che non voleva la guerra in realtà noi siamo rappresentati da un governo che sta guerra la vuole
E come
E che sono state anche votate le forze che la guerra la volevano quindi c'è una contraddizione in questo tra una una spiegazione può essere maggioritario e l'hanno rappresentanza politica che tiene conto di quella volontà questo mi pare è in grande problema per il nostro Paese insomma perché poi gli effetti negativi io credo che divergenti grazie
Grazie Igino io ci terrei anche ad un breve intervento di Enrico Antonielli che la prima marcia c'era
Enrico Antonielli
Io posso dire poche cose nel senso che io ho partecipato alla maglia
Già però partendo da assiste a Santa Maria in giù
E i il giorno dopo c'è un esame di sta per il cristianesimo compiti early
E allora camminavo e ligi vivo perché stavo ripassando le le ultime cose del delle ultime resi ieri scrisse situazione e allora io posso dire che Keita doppi nascere e stava davanti a me con la moglie svedesi miglior e credo voglio svedesi e contumaci uno o due figli chi li stava riprendendo così io mi ricordo quindi Pinna c'era
E
Certo
Oggi
Il discorso
Ci vede molto incontra visto gli uni con gli altri più o meno pacifisti pacifisti estremi o pacifisti
Moderati
Si diceva questa guerra di uterina
Ci ha messo in difficoltà
Nel senso che è difficile dire
Lasciatevi difende Sculli e mani
Ridere un po'difficile dirlo
E quindi
Fino a che punto si po'utilizzare un discorso di pacifismo e saremo
Perché
Anche i grandi diceva sì ti sparano tu devi far far se riesce a farlo prima insomma ti devi difendere
Quindi le oggi il problema è molto grave
Ci pone
Dei problemi e di coscienza
Gravi
La prima volta fu guadando
Ci fu la pulizia etnica
In meglio Oslavia inutili ci fu una certa divisione
Quindi secondo me questo problema va
E seminare trova visto e discusso in particolare in questo periodo dove ci dobbiamo proprio le minacce
Di guerra atomica io mi ricordo la sessantadue ero lì di Roma alla mensa dello studente esecutivo queste cose stavano accadendo insomma giorno all'altro sembrava che si arrivasse proprio un conflitto nucleare adesso si ripropone ancora questa cosa in modo sciagurato
Da parte di un imperialismo che a incredibili pensarlo in questo secolo il CSM roba del Novecento con come ho fatto il l'imperialismo russo ad arrivare
Boy vecchi comunisti
Rossi dove erano un cioè non avevano Point
Una capacità una coscienza così feroce come mi pare che ci abbia può utilmente poi si consultavano anche tra di loro Flora facile dire
Parte un missile cioè c'era la discussione tra di loro sono quindi reggente
Anche inconsapevole qui mi sembra che ci sia un'inconsapevolezza incredibile primo
Secondo sicuramente penso hotel Serra orlo parecchi che ci sono sicuramente degli incontri che non si fanno
Si fanno vedere insomma sicuramente i contatti ci sono perché la cosa è emerso che insomma crea
Chiedeva delle priorità o pressione senza va bene io non mi annoio
Però questo tema va ripreso e va ridiscusso
No Claudio Francesca India già presidente della Fondazione capiti
Buonasera
Due cose rapidissime perché veramente tardi che o ascoltato
Dai relatori
La prima
Aver sottolineato il fatto che nel pensiero di Capitini diciamo è sottolineata l'importanza del camminare
E quindi il movimento
E secondo me diciamo Capitini pensa ha pensato sicuramente alle due persone di riferimento alle quali si è sempre riferito di Ciampi aveva dentro di sé Gesù Cristo e San Francesco
L'altra è quella che ha detto lui
Importantissima verissima
E che Silea in qualche modo adesso non lo dico perché è troppo tardi
Che cioè l'odio
Questo è una verità sulla quale noi dobbiamo fare una riflessione seria soprattutto i vecchi come me perché se lasciamo ai giovani e ai ancora più giovane dei bambini
Un mondo di questo tipo
Nel quale sostanzialmente c'è sempre il disprezzo per l'altra quando va bene
Non era e quando va male appunto si arriva all'odio come ha sottolineato lui
è vero quindi l'amore Capitignano
Lì tutto sommato anche diciamo il concetto di compresenza
Vengono meno allora noi proprio come fondazione come azione nonviolenta diciamo ci dobbiamo fare una riflessione sopra
Era camminare verso andando verso dove muoversi per andare verso dove
Quindi c'è un compito nella società esterna per così dire il riferimento alla Fondazione che dobbiamo ricominciare
Ad assolvere cioè indicare quella strada che Capitini ha costantemente indicato a parole a fatti nei suoi scritti cioè dobbiamo ricostruire il percorso dell'amore cioè dalla compresenza
No
Quindi questo discorso dell'odio mi ha colpito in una madre lo ha sentito diciamo così l'ho sentito come un rimprovero alla mia coscienza perché alla mia età mi rendo conto di essere corresponsabile del fatto che non siamo stati capaci diciamo di costruire una società sull'amore quindi parliamo di amore auspichiamo che racconta l'essenza si realizzi di fatto abbiamo a che fare con l'odio
Grazie Marcel
Io sono Francesco sono uno studente di filosofia e faccio parte del movimento scout e del commercio equo-solidale Queen due movimenti coinvolti nella marcia e non so se tardi però blu approfittare di voi per tra romanda
Intanto perché razzi del lavoro che fate che cioè per le correnti sin quando molto prezioso
Anche avere accesso no a a questa trasmissione a questa questa testimonianza anche per comprendere come inserirsi in questa in questa storia infatti la la domanda era sono i punti toccati nel primo intervento su tre dita della marcia
Io né negli ultimi anni anche vivendo qui insomma
Quindi vere andrà partecipando il
Chiaramente o o provato un certo disagio nel nel nelle modalità in cui in quella marcia veniva gestita condotta Hong seguito no i comunicati del momento non deve Enthoven anche per capire anche un po'no nel com'era voluta come e e quindi volevo chiedervi insomma uno spunto su su una persona che che
Che vi è qui che si che si identifica anche
In questo cammino storico che che fa parte di anche il cioè rimpallo penso in particolar modo a movimento scout e quindi movente educativo che aggiunge moltissimi giovani
E come come valorizzare quell'aspetto gas che è stata da questo regnato
Sull'occasione educativa della marcia perché oltre a essere strumento politico quindi non di pressione in di diffusione di del Cunene alcune richiesti concavi alcune punti politici tanti era grossa questione di educazione di partecipazioni persone che magari non non sanno niente che però per per la modalità con cui e con cui viene proposta possano inserirsi e scoprire un veramente un mondo quindi ecco
Grazie
Che dire
Dunque intanto ricordo che a parte il libro manager ricordato Andrea
In fondo alla sala ci sono dei documenti originali domani ci sarà anche un un un bel numero dell'Espresso
Con il servizio di a di Andrea Barbato insomma questa un documentazione importante tra l'altro non me lo ricordavo ma sulla prima pagina mi sembra de L'Unità del del venticinque settembre sessantuno oltre alle notizie della marcia c'era la notizia di un crollo di un cavalcavia dell'Autostrada del Sole con scinco operai morti
Questo per ricordare quello che succedeva
Nell'epoca del del boom economico insomma ecco
Non ho una risposta da da dare a lui perché sarebbe lunga magari una volta vieni qua ne parliamo avendo seguito
L'organizzazione delle delle marce proprio per per gli scout per per un un buon numero di anni e quindi ho visto tutta la devoluzione cambiamento eccetera sicuramente la partecipazione a a una dentro l'iniziativa di questo tipo importante dal punto di vista educativo è importante anche per far vedere quali sono i punti deboli difetti le possibilità
E ovviamente il quello che si faceva allora che spero si faccia ancora eh capire come è nata la marcia cioè quello che poi ha raccontato Capitini in questo libro da dove è venuta fuori
Una cosa che non abbiamo detto ma che Riccardi il caso di dire che che c'è nel libro dal maresciallo l'ha inventata dalla sera alla mattina soprattutto non ha avuto nemmeno la
La fretta di farla anzi come dice lui all'inizio la marcia della pace pensavo da parecchi anni eccetera
Diciamo da dall'inizio degli anni Cinquanta appaiono il primo annuncio pubblico lo fa nel cinquantotto quindi questo anche per scansare
Delle ricostruzioni
Un po'così dai
Ecco
Sì
Quindi la marcia è stata il frutto di un lavoro collettivo è vero dietro c'è stata fortissima la volontà di di Capitini però lui non non l'ha costruita da sola non ha voluto da solo non ha voluto forzare i tempi ha aspettato che ci che si si sviluppasse una sensibilità e crescesse un un sentire comune
Probabilmente a è stato importante anzi importantissima del collegamento di guardare all'Inghilterra quello che accadeva in Inghilterra le marce antinucleare tant'è che nella rassegna stampa che lui curava perché diciamolo pure Capitini dal punto di vista comunicazione nella veramente attento molto attento
Lui conservava proprio questi ritagli di quello che del poco che usciva sui giornali italiani su queste manifestazioni e quindi allora questa capacità di guardare lontano di di collegarsi di guardare vicino quello che l'aveva alla realtà un po'in una realtà locale
Do la parola maori e Giuseppe per le conclusioni intanto vi ringrazio per la partecipazione prego
No no molto breve per nome Louder la tua domanda ma non voglio entrare nemmeno in un dibattito che come dice
In Gabriele abbiamo occasione di fare in parte abbiamo già fatto
A me pare di poter dire brevemente che la marcia di Capitini e le successive marce specifiche che Capitini affatto immediatamente dopo per sessantadue sessantatré che erano marce specifica che rientravano nella visione della prima marcia che come abbiamo detto è stata sostanzialmente politica perché aveva questo obiettivo di creare il movimento per la pace
Sul perno della non violenza Luís nella prima marciano ma imposto tra virgolette la non violenza era proprio una proposta un'aggiunta un'offerta poi
E le marce specifiche di volta in volta entrato su temi in particolare
E le successive che ha preso in mano Pietro Pinna stretto collaboratore di Capitini cofondatore del movimento non violento erano marce anche antimilitarista e ogni marcia aveva un obiettivo politico
La critica che abbiamo fatto degli anni annuncia alto sviluppo è quella di una certa ritualità cioè se la marcia diventa una costante che sa e che a ogni due anni a devi fare la marcia e non ha obiettivi particolari e rischia una sorta di autoreferenzialità o di ritualità poco ebbe è vero anche quello che dice
Gabriele che comunque quelle marciano comunque avuto una funzione educativa
La marcia Perugia Assisi in scena diciamo con Medea in Italia è stata per tanta generazione comunque
Una palestra di educazione di partecipazione anche solo venire da Perugia ad Assisi vedere luoghi sentire nomadi capitino eccetera ecco ha comunque avuto la sua funzione non voglio
Però ecco dovendo scegliere noi come movimento non violento abbiamo sempre spinto e privilegiato le marce come strumento di movimento per ottenere un obiettivo politico
L'ultima marcia fatta al Movimento Nonviolento quello di Pietro Pinna dell'ottantuno era blocchiamo le spese militari
Linda non attivo convocato marce
Perché quell'obiettivo non era stato preso sul serio dalle stesse forze politiche e sociali che avevano aderito a quella Mars
Cioè quindi a quel programma politico di blocco delle spese militari in Parlamento voleva dire votare contro il bilancio militare
Anno dopo non è successo le stesse forze che avevano partecipato in Parlamento
Non hanno rispettato il loro impegno allora appena detto stavo ferme tutte quei col dire che non non ci siamo capiti e quindi che non ha più senso convocare la malta e abbandona la pace Perugia-Assisi il cui testimone tre anni dopo
Viene preso dagli enti locali umbre eccetera poi tutta la storia ma questo è quindi il senso profondo politico che anche Capitini dice chiaramente nella mozione conclusiva che potete prendere alla conclusione e proprio questo
Poi concludo siccome domani l'anniversario della morte dei capitelli il diciotto
Il diciannove ottobre leggo brevissimo il necrologio ricordo che aveva fatto Danilo dolce che fra i tanti che ci sono
è particolare vale la pena di essere riconosciuto eletto
Basso ma che vedeva lontano abbiamo visto nella foto era piccola impacciato a camminare tant'è che montate in macchina ma enormemente libero e attivo
Concentrato ma aperto alla vita di tutti non ammazzava una mosca ma era veramente un rivoluzionario mio per ma profferta
E la profezia della marcia dei Capitini ci interpella oggi sui problemi dell'oggi che sono difficili
Non c'è una soluzione Capitini ci dà un metodo oggi noi non possiamo dire
In Ucraina bisogna fare così bisogna fare con l'accetta la non non spetta a noi però abbiamo un metodo non violento e toccano voi applicarlo
E quello che abbiamo fatto anche come movimento non violento come amici della non violenza è quello di andare in Ucraina conoscere gli obiettori di coscienza Tino violenti Ucraini e russi
Cercare un dialogo con loro e con loro lavorare perché anche lì Possa crescerà la non violenza organizzata un Progetto molto bello che ci hanno chiesto gli amici di Ittierre
Del movimento pacifista ucraino si chiama così è di aiutarli in una traduzione e pubblicazione in Ucraina di un testo di Aldo Capitini
Noi con la campagna obiezione alla guerra
Abbiamo raccolto un fondo
Destinato proprio allo sviluppo della non violenza organizzata in Ucraina e Russia
E pensiamo di lavorare seriamente attorno a questo progetto si può partire da una piccola pubblicazione per esempio Teoria della non violenza
E pubblicarlo in un camerino in rosso penso che avremmo fatto un buon contributo
Anch'io naturalmente sarò molto breve ma ci tengo a cogliere questo spunto prezioso aver ragazzo venticinquenne che mi farebbe piacere insomma a rivedere qui a San Matteo degli armeni
Noi per esempio come fondazione centro studi Aldo Capitini l'anno scorso abbiamo dedicato diversi giorni alla rilettura condivisa tutti le tecniche della non violenza un libricino che comunque ancora tanto da dire e rileggerlo significa anche riscoprirne altri significati
Chi attualizzata Lori contestualizzarlo del resto insomma mi sembra di poter cogliere quello che diceva all'inizio del del libro Capitini una marcia non è fine a se stessa continua negli animi produce onde che vanno lontano fa sorgere problemi orientamenti attività
La ricordava prima anche Mao queste onde che si propagano me quindi la marcia non è finita lì stava ci ha lasciato
Un valore simbolico oltre che tutto quello che abbiamo detto politico educativo eccetera ma anche un valore simbolico enormemente potente quindi anch'io vorrei rispondere in maniera aperta a questa bella voce giovane sì attraverso le la voce di Aldo ma anche comunque uno stralcio di quello che nella sezione diciamo articoli sulla marciare probabilmente il mio personale preferito e uscito sull'Avanti del ventisei settembre nel sessantuno e c'è questo breve frase che trovo significativa è stata una manifestazione che difficilmente potrà essere dimenticata la data di essa resterà nella storia del nostro Paese
Chi vi ha partecipato ne parlerà con orgoglio
Dirà di avervi visto il sorgere di uno spirito nuovo e più largo di fraternità questo queste parole ora identico ad un ragazzo di venticinque anni ma anche a Claudio Contini ventisei anni
Perché Claudio Francia Scaglia prima sottolineava l'aspetto dell'odio già richiamato da Aldo Perini
Ahimè non posso smentirlo ma vorrei che queste parole che rimandano ad uno spirito nuovo più largo di fraternità
Possano in qualche modo generare nuovi nuovi nuove energie e chiudo troppo con le parole di Aldo
Che dice che la marcia si presentava un'occasione di parlare di non violenza violenti
Questo credo sia il più prezioso dei lasciti
Di apertura di aggiunta
è un po'quello che richiamavo prima con l'idea del cantiere no la mano che ferma
Cantiere della marcia non è un cantiere chiuso è un cantiere aperto per tutti però se è per tutti vuol dire che anche responsabilità di tutti di lavorarci dentro
Quindi grazie ancora a tutti voi questa bellissima attenzione
E grazie radio radicale che ci ha ospitato in qualche modo
Grazie