Parole di Giustizia 2022 - Le città (in)visibilii (2ª giornata)

Quella sera benvenuti a parte il fiume le città invisibili di pallidi gestita dal dipartimento dell'Università di Urbino
Carlo Bo a ringrazia l'altro che l'esperienza Ankara Gabrielli docente di Diritto prezzo è salito al mantenimento abilissimi di Urbino Carlo vostra riorganizzare prospettata investimenti viva inauguriamo
Come me gli fa lui chiede alla dottoressa Maria letizia sia residente della sezioni associazione nazionale magistrati delle Marche con l'avvocato ex Inter Finzi presidente dell'ordine degli avvocati di pensiero e con l'assessore Moioli in
Profilo pianti compositore
Dunque non voglio rubare molto tempo però ecco ci tenevo ringrazio innanzitutto di questo invito della possibilità di questo saluto
Sono il presidente dell'Associazione nazionale magistrati riflessione Marchesi di Ancona
E
Svolgo le funzioni di magistrato in questo territorio
Ci tenevo ecco sono contenti innanzitutto questo questo convegno che ci ha fatto anche l'anno scorso ma quest'anno si parla in particolare diritti e libertà
Diritti e libertà e credo che la mascherina scusate credo che sia molto importante parlare di diritti e di libertà soprattutto in questo momento in questo momento storico molto particolare e molto difficile molto complesso
E comunque non possono e non devono parlare sono i magistrati diritti ne abbiamo fatto delle scelte e abbiamo io ho scelto questo lavoro perché a tutti i partiti vittime appassionante
Però tutti ne dobbiamo parlare soprattutto direi in questo momento e il nostro fato il nostro punto di riferimento e la Costituzione la Costituzione della Repubblica italiana
Il proprio
Qualche giorno fa Liliana Segre ha detto delle cose molto importanti
Innanzitutto economia colpito questa donna questa senatrice di novant'anni oltre anni che si è seduta a nella poltrona del Senato e che ha detto
In sostanza mi chiedo qui oggi ottobre nella la scuola quando io ero una ragazzina una bambina iniziava il primo ottobre solo che io fui costretta dalle leggi laziali a lasciare vuoto il banco della scuola elementare competente oggi per uno strano destino mi trovo sul banco più prestigioso del seno
E ha aggiunto la costituzione non è un pezzo di carta ma il testamento di migliaia di morti per la libertà
E la Costituzione è sicuramente perfettibile può essere emendata ma se le energie che vengono spente per cambiare da decenni la Costituzione con risultati modesti e peggiorativi fossero state usate per attuarla il nostro sarebbe un paese più giusto e felice questa affermazione è veramente un'affermazione bellissima e allora proprio siccome questa questo convegno dedicato ai diritti alle libertà di questi ci dobbiamo occupare per rendere veramente la vita dei cittadini più libera e con
Tutta quella alcuni diritti con i diritti garantiti tutelati
Grazie non prende altro tempo era sporca
Buon pomeriggio a tutti sono cinque quindici presidente dell'ordine degli avvocati di pelo ringrazia UIL dipartimento di Giurisprudenza facoltà di Urbino dell'Università di Urbino in particolare chiara Lamas professionista Gabrielli e già come l'anno scorso ma che anzi diciamo di portare i saluti del consiglio dell'ordine degli avvocati cosa che faccio con un comodo pensiero questa di parole e gestite è ormai diventato un appuntamento annuale abbiamo cominciato l'anno l'anno scorso e della cura di primizie venti dopo diciamo l'eventuale alla pandemia e quindi da quest'anno diciamo nell'ambito di questo percorso ci vediamo forse con occhi diversi in questa città la nostra città la città di Fini però le parti visibili ed invisibili per esempio questa bellissima struttura che a me pur abitando aprirebbero non è mai capitato di di venire a visitare
Per domandarsi anche come le parti visibile invisibile anticittà condizionano
La giustizia i diritti le libertà quanto lo spazio urbano come non lo costruiamo come non lo viviamo condizionano la nostra giustizia perché io penso e diciamo che la giustizia Foster cioè gestita e uguale per tutti ma anzi site quindi in maniera diversa a secondo diciamo dei territori a seconda le persone a seconda del modo di vivere appunto le nostre relazioni e quindi e con grande grande interesse che mi ha preso ascoltare diciamo i nostri relatori per capire come le parti visibile invisibile come il nostro modo di vivere incontrarci vederci organizzarsi con con potente organizzazione di manifestazioni come queste condizionano
I nostri criteri nostre libertà il modo di fare giustizia appiedato che sarà anche Città della cultura e questa sarà una grandissima occasione per una gestite ancora migliore del nostro territorio e per tutti
Buonasera a tutti innanzitutto anche la ringrazio per questo invito che ringrazio per per essere qui oggi
Sarò anch'io brevissima prima cosa che voglio dire è che sono qui per portarvi i saluti e tutta la giunta comunale del nostro sindaco che in questo momento ci non era non ha potuto essere qui
Per ringraziarli di questi bei gli eventi
Io mi occupo di sostenibilità e uno può banalmente pensare che sostenibilità significhi soltanto curarsi della qualità dell'aria della qualità dell'ambiente di tutte queste cose che sono molto più immediate associate a questa parola
In realtà la sostenibilità significa cercare di lavorare per creare una città che sia sostenibile a trecentosessanta gradi quindi una città sostenibile a trecentosessanta gradi
è una città in cui le persone vivono in maniera sicura dove riusciamo ad essere inclusivi
Dove il senso di giustizia il senso di uguaglianza una città che può essere di tutti nello stesso modo può essere vissuta da tutti e tra virgolette sfruttata in quelle che sono le opportunità le occasioni la crescita la sicurezza da tutti perché ognuno di noi percepisce tutti questi sentimenti in maniera diversa è una città che è veramente insostenibile è una città che da questa sensazione che trasmette questi bei sentimenti positivi a tutti quanti
Quindi io vi ringrazio perché voi siete tutti
Persone universitari avvocati siete persone che avete in mano uno strumento importante per memoria G7 tutti germogli di sostenibilità di giustizia perché quando insegnate quando avere Lazio nate con degli studenti con dei ragazzi giovani voi avete la possibilità di dare gli strumenti di creare e di formare quelli che saranno i cittadini di domani gli amministratori di domani gli avvocati di domani ma anche i magistrati di domani
Quindi vi ringrazio per l'altra che fate
Non vi portano via altro tempo per per lasciare spazio agli interventi successivi vi ringrazio comunque di essere qui e vi ringrazio di nuovo per il lavoro che faccio tutti i giorni grazie
Perseguiamo Betty incontrano con il panel dal titolo la città e lavorerò ho il piacere di presentare ieri l'altro Maria Carla può imperio Consigliere della corte di cassazione Sandra Bouriki ricercatrice dell'Università di utilità
Introduco il severità San Lorenzo magistrato della procura generale presso la Corte di Cassazione e vicedirettrice di questi anni ingiustizia
Buonasera a tutti
Buonasera a tutti grazie grazie
Il nostro la nostra gratitudine non soprattutto a Chiara al grande lavoro che ha fatto anche quest'anno dopo l'esperienza ed è molto positiva di un anno fa ci riporta a parole di giustizia lo riporta alle città insegna aumentate se n'è aggiunta anche una fanno sta ma dove siamo stati questa mattina e ci consente appunto anche a noi che siamo qui come turistico visitatori riscoprire dei posti belli e suggestivi
Naturalmente
Chiara è protagonista però ad un lavoro di gruppo che ha tenuto a ideato a pensato ecco anche alla al
All'iniziativa di questa no concentrandoli intorno a questo tema tema grande
Anche pur ma a volte struggente potrebbe essere sfuggente che potrebbe presentare dei dati insomma poco difficile mettere a fuoco la città appunto eppure avete visto anche che ha seguito i lavori stamattina quanti spunti
Molto interessanti ma sempre coerenti rispetto al tema che appunto c'era stato dato a me il compito di introdurre questo questa particolare sessione dedicata appunto alla città
E al lavoro tema non da poco mica tanto di essere appunto al centro di un pane tutto femminile e più ancora mi vanto di essere in uno dei pochi pannelli integri e non falcidiati dal committente come è successo invece fino a qua e quindi già questo vuol dire partire bene
Comunque città e lavoro voi capirete tema anche in questo caso con che presenta il pericolo di dispersione molto serio e rispetto al quale io immagino voi aspetti alte una fotografia una anzi almeno un tentativo per grandi per grandi capi per sommi capi di quello che è il rapporto attuale odierno
Tra cecità e il lavoro come è cambiato
Come sono cambiate le città come è cambiato
Il lavoro all'interno delle città in questi anni in questi ultimi anni in particolare
A me visto che tocca introdurre però credo spetti anche un po'di riportare la vostra immaginazione a quello che è stato nella storia il rapporto fra i lavori la città e parto dicendo senza insomma penso che sia una un'affermazione banale però anche condivisa quella per cui la città per il lavoro a tradizionalmente funzionato comando scenario di cambiamenti epocali naturalmente parto dalla
La rivoluzione industriale proprio a partire dalla seconda metà del diciottesimo secolo voi sapete a partire dall'Inghilterra poi anche
Nell'Europa nel resto dell'Europa appunto tra le tante cose la rivoluzione industriale determinò proprio questo sovvertimento del rapporto tra campagne dove sino agli aveva lavorato alla maggior parte della popolazione impegnata nell'agricoltura e la città dove invece appunto
Le nuove attività produttive si stavano diffondendo richiedendo così il massiccio ingresso di manodopera
Si tratta di una manodopera capace anche di determinare un potente fenomeno di turbamento che poi ha coinciso quell'abbandono progressivo del lavoro agricolo per il lavoro manifatturiera nell'industria come dicevo
E allora ne conseguito naturalmente anche un profondo cambiamento urbanistico all'interno del del citato prendeva così che la costruzione grandi fabbriche e
La costruzione appunto di queste grandi cattedrali industriali e soprattutto la necessità di allocare evitare alloggio alle nuove masse lavoratrici
E si apriva si aprì così in molte situazioni molte realtà una sorta di conflitto tra quello che era visto come il vecchio il vecchio centro storico e il nuovo che stesso era rappresentato dalla esplosione urbanistica delle periferie
E quindi la modernità rappresentata da questi nuovi insediamenti posti ai margini delle città e invece il vecchio malsano e insicuro centro storico destinato più o meno ad essere abbandonato o comunque essere estromesso da quella che era la crescita
Economica
Niente inutilmente
Ho ho riletto proprio per prepararmi a se stesso poche cose che verrà indetto un articolo di alcuni anni fa di Alessandro Leogrande che aveva scritto appunto proposito di Taranto
Un suo pezzo intitolato la città e l'industria in cui tra l'altro cita questo mi piace ricordarlo perché secondo me è un capolavoro assoluto
Il libro la relativa domanda alla dismissione dove l'autore napoletano Ermanno Rea parlando appunto della dismissione di Bagnoli foglie proprio perfettamente questa e richiama l'antitesi fabbrica piccolo e leggersi della fabbrica del lavoro in fabbrica della vita aveva legata al lavoro in fabbrica come una netta contrapposizione a quella che invece era la vita fino al svoltasi meno corpi dei piccoli
Quindi le città diventano luogo di massificazione ma anche contemporaneamente luogo di progresso tra l'altro poi il nuovo
Condivisione di solidarietà fino a quella che è stata la costruzione di soggetti collettivi che hanno rappresentato i lavoratori destinati a rappresentare i lavoratori intorno
Ai grandi gruppi produttivi contro le fabbriche
Le fabbriche come dicevo prima diventate un po'cattedrali della modernità dell'automazione e altro punto la maggior parte dei casi della crescita del sindacato
Ecco ormai sembra Vito
E pensare come a queste cose e molte di queste cose come appartenenti al al passato non è del tutto vero e ricordiamoci c'è ancora chi resiste contro la perdita del lavoro nell'industria tessile ebbe ribella fenomeni di deindustrializzazione di delocalizzazione
Non so se lo sapete ma Bologna oggi collettivo della gita apparendo in quella fabbrica appartenente appunto ad una multinazionale di cui si è minacciata
Anzi si è già disposta la chiusura ecco i lavoratori hanno resistito per via giudiziaria punto vedendo annullato i loro licenziamenti collettivi ma che ancora non hanno ripreso la loro attività Bologna appunto il collettivo rilancia la sua chiamata pubblica non solo contro la loro la la propria perdita di posti di lavoro ma proprio contro
La nuova concezione del lavoro e lavoro precario il lavoro povero la perdita di dignità del lavoro in generale
E poi però comunque la crisi industriale c'è c'è stata
Penso che sia appunto un fenomeno ancora in corso non ancora completato
Possiamo dire che oggi lecita che avevano spinto per quel tipo di sviluppo che avevano l'avevano favorito anche senza riserve o quasi avevano modificato il nome di questo le loro stesse topografia
Conoscono quelle che appunto Leogrande vi dicevo
Richiama le macerie della storia industriale che rendono evidente la necessità di lavorare un rapporto critico anche rispetto a quella storia ma queste macerie stesso corrispondono anche a macerie del tessuto urbanistico
Forse piena
In Italia non siamo agli ancora non siamo ai casi limite che la crisi industriale determinato in alcuni luoghi che sono
Rimasto imposti in volo simbolo di questa controrivoluzione gli viene in mente prender la capitale della ruggine mi vengono in mente tutti gli esempi che ho tratto dalla lettura di un libro che ne verrà consigliato Thiago portateli equilibri di Alessandro Coppola che aveva scritto
Appunto questo libro molto interessante intitolato acqua Apocalypse town
L'oggetto dello studio erano le città stampa statunitense nella cosiddetta cintura della ruggine oltre a Ben Bernanke stampati mora tende cioè quelle citate dopo essere stata dei grandi poli siderurgici
Hanno vissuto in pieno la crisi di quel modello voti sviluppo dopo la crisi dell'acciaio che ha visto in tutti quei centri il ridimensionamento se non addirittura la chiusura degli stabilimenti l'avvio di una gravissima crisi economica quelle città ci sono anche drammaticamente spopolate
Così si è assistito ad un fenomeno su vasta scala sino al cemento
Urbano e di creazione di quelle che si chiamano appunto cita proprio io vengo da Torino a Torino per esempio ha cercato non so se ha trovato piena comunque nuove soluzioni nuove vocazioni dopo che delle quali delocalizzazioni deindustrializzazione hanno portato all'abbandono forzato del modello di città fabbrica anche qualche modo sollecitato il cambiamento non se n'è soltanto fatta travolgere indica che possa essere annoverato in qualche modo come esempio virtuoso
Certo tutto questo cambiamento voluto adattare lecita
I tempi mediche ad un'economia più che altro basata sui servizi tra un po'la realtà stiamo qui dentro e in nome della quale appunto rendono dettate le nuove esigenze e vengono richieste nuove forme di prestazioni
E quindi arrivando all'oggi
Da un po'di anni a questa parte sono stati si sono aperte sì nuovo se vi sono chiuse molto ma si sono aperte nuove prospettive occupazionali e così si osserva
La realizzazione di nuove figure lavorative ciò che appunto non lascia indifferenti i modelli di vita che sono destinati risentirne profondamente
E allora vicino di più al tema che poi lasciano appunto alle mie care amiche incorre lettrici
Dobbiamo un po'immaginare che cosa sia dobbiamo anche analizzare che cosa è cambiato con la crisi industriale e poi anche con isolamento dal podio
E soprattutto dobbiamo interrogarci a proposito di quello che ancora destinata a cambiare questa crisi energetica dalle ricca dure ricadute ancora imprevedibili ma sicuramente devastanti
Qualche cambiamento dobbiamo chiederci potrà essere razionalmente orientato per la crisi ambientale che sembra destinata proprio a segnare il nostro futuro
In il nostro futuro comune
Innanzitutto e questa sarà un argomento approfondito poi mille negli interventi a venire il coprite ci ha costretto in qualche modo a sperimentare a larghe dosi il lavoro da casa
Che e appunto da nicchie di privilegio a è diventato un poco ripiego fronte dell'emergenza quindi lavoro Marlboro alti del telelavoro una grande confusione anche soltanto tra i nomi pure
In gran parte dell'immaginario noi lo abbiamo e lo vediamo ancora come
Una forma una formula destinata a rappresentare essenzialmente una risposta all'emergenza che abbiamo distrutto finita quell'emergenza ammesso che non se ne aprano altre si tornerà alla normalità rimarrà qualche cosa rimarranno appunto questi nuovi modelli questi nuovi ritmi questi nuovi tempi e abbiamo così sperimentato
Devo dire che se da una parte e il lavoro a casa da casa che abbiamo imparato a conoscere percentuali
Dimensioni così rilevanti c'è un altro fenomeno che non possiamo scordare che non di cui non possiamo piacere dopo appunto questi anni di pandemia
è perché lo da un certo stretti un po'tutti a puntare gli occhi su nuove forme di lavoro che già prima in cominciavano a diffondersi
Per far fronte ad una richiesta che andava crescendo quella per la consegna a casa di alimenti il cosiddetto food deliberativo per far fronte alla quale sono sceso in strada nel vero senso della parola contando le due ruote eserciti recenti di writers
E quindi questa famosa nominata e economia dei lavoretti nell'epoca del non lavoro si afferma quindi si è affermata quindi nei fatti prima
Nelle regole il codino poi costretto un po'tutti ad aprire gli occhi su quello che continuava a succedere nelle strade deserte rese deserte dall'ospedale
E magari anche ad essere SARS in qualche modo cosa c'era di nuovo oppure anche tanto di Antico in questa nuova modalità occupazionale
E così abbiamo tutti scoperto che a fronte di questa disponibilità oraria dei writer
Era poi la piattaforma l'algoritmo a decidere a chi assegnare le consegne secondo appunto questo algoritmo e predeterminato che si diceva rispondeva criteri non di gerarchia ma di avvicendamento
Poi però l'approfondimento sulle modalità di svolgimento dei rapporti ha permesso di accertare che anche se mi conforta
Nei confronti di una piattaforma e Napoli solo un'illusione come l'idea che potesse esserci una reale autonomia da quando il lavoratore lasciata la scelta se dare o meno la disponibilità alla prestazione per il tempo da lui ritenuto perché la piattaforma in realtà non resta indifferente anzi in qualche modo la piattaforma si vendica seleziona anzi attraverso schemi rigidi andando a prediligere quelli che danno tutto di sé senza riserve o resistenze soprattutto senza rivendicazioni
In questo caso devo dire la giustizia la giustizia dei lavori del lavoro in particolare con i suoi tempi è riuscita però a bonificare almeno gli aspetti più frecce al ferocemente costrittive rapporto che si andava a stabilire con il nome umano
E innanzitutto riconosciuto la discriminatorio età del modo di agire della piattaforma
Eliminava i destinatari delle chiamate al lavoro quelli che in certi giorni in certi orari in evidente coincidenza con astensione organizzate dal lavoro a sostegno di richieste di tipo economico quella disponibilità non l'avevano data
Intanto e
In termini più generali guardando a quelle che sono mai applicazioni fisiologiche dell'informatica proprio alla selezione dei lavoratori alla gestione dei rapporti è emerso quello che tutti dovremmo avere ben chiaro ossia che gli algoritmi come è stato detto efficacemente non sono altro che venne opinioni infilate nella matematica
E visto che la matematica la statistica sordina statistica sono tendenzialmente portate favorire gruppi più numerosi
Se non ci si fa attenzione al momento della programmazione se appunto non si adottano le adeguate cautele sarà naturale che l'algoritmo si muova secondo pregiudizi legati all'identità di genere l'orientamento sessuale l'origine etnica oppure l'idea personale
Come ha scritto Giorgio resta senza questa preliminare consapevolezza si finisce per cristallizzare soluzioni predizioni all'interno delle griglie e finiscono per essere fornite dai trascorsi storici
Ed è il sette di valori che ha guidato la programmazione del sistema
Dunque se stiamo bene a vedere una modernità che ha molto il sapore dell'antico
E che per riuscire a non lasciare soli questi nuovi lavoratori di fronte alla Pseudo effettività dell'algoritmo ma soprattutto la sua inarrestabile voglia di profitto ha dovuto fare ricorso alle vecchie garanzie dalle vecchie tutele ai vecchi diritti quelli che appunto di novecento di
Impronta novecentesca
Se quindi la giurisprudenza in favore dei writers ha conosciuto ha riconosciuto comunque il diritto alle tutele del rapporto di lavoro subordinato pur qualificando il loro come collaborazione autonoma Peter organizzata
Anche a seguito delle rime rivendicazioni sindacali generale del sì arrivate la sottoscrizione di accordi che riguardano il loro diritto ad essere assunti regolarmente e vedersi riconosciute quelle tutele in caso di malattia infortunio per riposi per salario per un minimo di sarà
Con il divieto del cottimo e diversamente alloro non sarebbero spettante
Quindi e questa è la mia con la conclusione parziale che di rassegna ma che mi sembra su cui occorre ragionare ancora oggi
Quando ordiniamo la nostra cena la piattaforma quando vediamo sfrecciare per le vie cittadine qualsiasi ore con qualsiasi tempo questi ragazzi Municipal plastico un po'sulle spalle
Pensiamo che nonostante tutto le categorie novecentesca e diritto del lavoro hanno ancora mostrato una ostilità ed una utilizzabilità per governare il cambiamento
E questo appunto pronte di questa emergenza di questa novità
E appunto adesso
Elemento costitutivo del panorama urbano di tutte le città medie o grandi
E e e però chi dunque vede questa platea di lavoratori che sfreccia no per le vie cittadine l'altro fenomeno quello del lavoro da casa lavoro agile o lavoro smarca rispetto alle quali acqua al quale appunto chiedo a Carla contenuto di darci il suo inquadramento e le sue definizione definizione il diritto a cui si è arrivati
In questi anni di esperienza anche un po'forzata anche un po'obbligata a seguito della pandemia di ringrazia
Grazie io ringrazio anch'io la professoressa Gabrielli
Per l'organizzazione di questi questo ciclo di incontri
Che tocca temi davvero importante
Rita Sanlorenzo ha ha fatto un inquadramento amplissimo dal punto di vista storico toccando appunto da Torino a Denver
Il problema dell'industria
Della vita cittadina io volevo provare a è un po'a a diciamo a guardare come il legislatore se il legislatore il mondo del diritto
Come si sono posti rispetto a questi nuovi lavori se c'è dietro un'idea di dove va il mondo del lavoro e quindi anche la relazione tra il lavoro è lecita
Perché appunto il il titolo di questo seminario città e lavoro ci fa pensare a tante cose tante cose che però non ci sono più appunto le uscite di massa dalle fabbriche
Anche gli scioperi che un tempo invadevano le strade cittadine ormai non si vedono più quello che si vede
Appunto uno degli esempi di lavoro che si vede più frequentemente nelle strade sono proprio Freeride sul desiderio non sempre e ovunque in qualsiasi stagione in qualsiasi orario con qualsiasi
Condizione meteorologiche anche durante la pandemia erano
Loro che giravano per le strade
Questi giovani hanno lavorato per tanti anni in in una condizione in cui tutti di vedevamo ma era come se lo per l'ordinamento giuridico questi ragazzi non esistessero
Perché il nostro ordinamento
Diciamo faceva fatica a classificarli
Perché
Questi ragazzi appunto lavoravano per società che avevano sede chissà dove si collegavano attraverso gli smartphone la sembrava che non avessero obblighi di orario di rendere la prestazione
Di fare qualcosa e quindi il nostro ordinamento il nostro sistema di tutele che è ancora prevalentemente legato alle categorie giuridiche anziché diciamo alla tutela
Ai bisogni di tutela
Non riusciva a classificarli in maniera adeguata e quindi per molti anni questi ragazzi hanno lavorato sostanzialmente sfuggendo all'ordinamento giuridico senza tutele e senza nessuna classificazione
è un dato diciamo anomalo che i giuristi del lavoro hanno dedicato centinaia di pagine a decidere a discutere se dovevano considerarsi lavoratori autonomi o lavoratori subordinati e quindi a quali tutele avessero diritto
Se voi spogliate dei libri e le riviste di giurisprudenza trovate decine e decine di articoli discettano della classificazione di questi laboratori
Appunto è il tema su cui si discute in questi articoli
Nelle riviste giuridiche e se diciamo il fatto che questi lavoratori avessero la libertà di scegliere se lavorare o non lavorare fosse di ostacolo a considerarli lavoratori subordinati at
Tema che ha impegnato per molto tempo la dottrina e che davvero ci dà la dimensione di come ci sia un diaframma
Nel nel mondo in cui viviamo in cui diciamo sì sì continua a discutere di libertà di scegliere se lavorare o non lavorare senza considerare fin qui la libertà è molto teorica
Dove il bisogno di lavorare
Cioè assolutamente prevalente e finisce per annullare il tema della scelta se lavorare o non lavorare se noi trovassimo a guardare i caporali che la mattina nelle piazze la mattina presto
Procedono a reclutare gli operai anche in quel caso potremmo dire ma in fondo gli operai
Che vanno lì non sono obbligati ad andare a lavorare ma a nessuno verrebbe in mente di dubitare che quegli operai che poi passano le quindici sedici ore a lavorare in agricoltura o in edilizia siano lavoratori subordinati per cui
La dottrina si è a lungo diciamo il mondo del diritto
A volte a una distanza siderale dal mondo reale
E quindi son passati degli anni perché i Raiders venissero riconosciuti come soggetti diciamo
Aventi tutte la
Finalmente nel due mila diciannove
Ministra del Lavoro la Catalfamo con un decreto legge numero centouno diciannove furono introdotte delle poche norme articoli quarantasette visto che hanno riconosciuta ai Raiders attivai testo quindi sia quelli che lavorano in maniera abituale sia quelli che lavorano in maniera saltuaria eccetera dei livelli minimi di tutela che significa
Garanzie sul tipo di retribuzione soprattutto sulla tutela per la sicurezza sul lavoro quindi un pacchetto di tutele minime che prescinde dalla loro classificazione
E come ha già detto Rita Sanlorenzo su questo aspetto
Il piano piano ci sono stati tanti provvedimenti anche dei giudici del lavoro che durante la pandemia hanno accolto i ricorsi dei riders che rivendicavano la fornitura di presidi
Punto come mascherine eccetera forniti dal loro diciamo dalla dall'orrore di datore di lavoro o comunque da las dalla società per cui lavoravano la giurisprudenza del lavoro devo dire con i suoi tempi ha fatto la sua parte perché in molti casi ha riconosciuto che si tratta di lavori su di lavoratori veri e propri subordinati
E anche la giurisprudenza penale c'è una sentenza un provvedimento del tribunale di Milano che ha
Addirittura adottato la misura di prevenzione dell'amministrazione giudiziaria nei confronti di Uber Italy in relazione al delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro
Ai danni dei Raiders reclutati tra persone in condizioni di fragilità e pagati con tre euro a consegna
In alcune città come Bologna sono stati sottoscritti degli accordi che riconoscono una serie di diritti ai Raiders firmati dal sindaco e dalle associazioni sindacali proprio perché si è finalmente preso atto della necessità di estendere a questi lavoratori
Una serie di tutte le
Sempre guardando al mondo del diritto un altro testo importante sul tema del lavoro diciamo
Dei RAI verso comunque tramite piattaforma e la proposta di direttiva europea sul lavoro tramite piattaforma
Una proposta che dovrà essere negli anni seguenti essere ancora recepita ma che enuncia dei principi importantissimi proprio perché
Prende atto della necessità di fornire a questo
Genere di lavoratori una serie di tutele anche di agevolazioni probatorie e la direttiva si riferisce sia appunto ai al lavoro diciamo tramite servizi offerti in loco tipo servizi di trasporto chiamata Consegna a domicilio eccetera sia tutta quell'altra attività di che si svolge esclusivamente on line
Quindi tramite piattaforme come traduzione design'nei servizi di codifica dati eccetera eccetera un lavoro che appunto è un lavoro assolutamente nascosto le nostre città non non hanno alcuna percezione di questo lavoro
Che non ha una dimensione relazionale stilistica di nessun tipo
Eppure secondo le stime della Commissione europea il lavoro mediante piattaforme digitali coinvolge attualmente ventotto milioni di persone in nell'Unione Europea
Per lo più appartenenti alle giovani generazioni
E si prevede che raggiungerà il quarantatré milioni nel due mila venticinque per cui è
Una massa enorme di lavoratori tramite piattaforme
Questa diretta questa proposta di direttive sottolineati direttiva sottolinea una serie di aspetti positivi
Del lavoro tramite piattaforma spiazzante diciamo implicazioni positive di sviluppo di modernità
Crea opportunità per l'impresa e per i clienti consente di contatti Trust frontalieri eccetera
E anche un'opportunità per le categorie fragili che magari riescono a inserirsi nel mondo del lavoro però questa proposta di direttiva mettere dei paletti importantissimi
Soprattutto sottolinea che gli aspetti più negativi nel trattamento di questi lavoratori deriva dal fatto che sono falsamente considerati autonomi e quindi come tali privati e di tutte le tutele che in genere l'ordinamento e anche
E diciamo il diritto europeo riserva ai lavoratori subordinati
Per cui la proposta di direttiva introduce una serie di indici presuntivi a un elenco per esempio di dieci indici presuntivi prevede che al ricorrere di soli due indici tra questi il lavoro debba considerarsi
Subordinato per esempio gli indici sono chi determina il livello di retribuzione per cui sette e la società la piattaforma che lo determina queste un indice da prendere in considerazione l'obbligo per i lavoratori di rispettare delle regole per quanto riguarda l'aspetto esteriore il comportamento nei confronti degli utenti eccetera
Quindi un'agevolazione che
Punto serve domani che questa direttiva sarà recettività per diciamo tutte nere il riconoscimento del lavoro subordinato e quindi le relative tutele un altro aspetto importante che tratta la direttiva è quella della trasparenza nell'uso degli algoritmi si prevede una serie di diciamo Brighi di informazione di monitoraggio e soprattutto si garantisce la possibilità di un contatto fisico con un essere umano laddove si voglia contestare gli effettivi del della gestione alcuni mica
Ora questo mondo dei RAI verso
Sì appunto conduce piano piano a esaminare l'altro aspetto di cui parla l'aridità c'è questa tendenza alla chiusura nel nelle pareti domestiche e quindi è un poco il riflesso del di cui diciamo il ricorso ai raid Saint qualche modo un riflesso
Ci punto conduce a l'altro tema
Di cui bisogna parlare che è appunto il lavoro il lavoro agile
Lavoro agile smart working eccetera che nel linguaggio comune ormai si identificano con lavoro da casa
Ma in realtà nella mente del nostro legislatore il lavoro agile non era non era questo nel senso che il lavoro agile nel nostro ordinamento è disciplinato da una legge del due mila diciassette con cui il legislatore aveva
Diciamo lanciato un embrione di idea di questo lavoro appunto non più vincolato alla sede aziendale
Ma il lavoro agile nella legge del due mila diciassette
Previsto come un lavoro che si svolge in parte presso gli enti locali aziendali e in parte all'esterno quindi non è un lavoro che si svolge solo dall'esterno ma è necessario che una parte sia svolta in azienda
E prevede la legge senza precisi vincoli di luogo e di orario in realtà coi non è proprio così perché
Diciamo i vincoli di orario derivano comunque dal sistema normativo di protezione dei lavoratori per quanto riguarda l'orario di lavoro
Ma nell'idea del legislatore del due mila diciassette i lavoro agile è un po'un lavoro che si può svolgere ovunque senza grossi vincoli
E lo scopo che il legislatore indica in un gesto è solamente nella legge e quello di incrementare la produttività del lavoro e di agevolare la calma la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Possiamo dire che strada facendo questo lavoro agile ha cambiato un po'molto è questo molto grazie alla esperienza pandemica perché durante la pandemia appunto ha rappresentato rimedio fondamentale per continuare a svolgere una serie di attività
Questo ha fatto sì che le aziende hanno pian piano ho capito che c'è una grossa possibilità di risparmio attraverso il lavoro da casa
Si è piano piano anche attribuito al lavoro agile la capacità di ridurre l'impatto ambientale ambientale quindi di diciamo ridurre gli spostamenti e quindi di avere anche un effetto positivo sulla sulla vita cittadina
Si è riconosciuto e questo è un aspetto molto importante che il lavoro agile agevola la partecipazione alla vita lavorativa di persone in condizioni di fragilità sia di fragilità
Diciamo fisica sia di fragilità sociale cioè derivante appunto dalle condizioni familiari figli minori disabili a carico eccetera
Oggi addirittura si parla del lavoro agile come un rimedio contro la crisi energetica quindi una specie di panacea per tanti mali
Che ovviamente
E il lavoro agile tanti aspetti positivi ma anche diciamo molti in molte ombre e molti molti limiti anzitutto diciamo subito che lavoro agile è solo quello che si può svolgere davanti a un computer la categoria degli operai non ha possibilità di ad cedere ad un lavoro anzi le
E c'è diciamo ci sono vari assistenti di questo lavoro agile la legge considera poco il ministro Orlando ha istituito una commissione governativa che originariamente aveva il compito di
Prospettare delle modifiche normative sul tema del lavoro agile e poi queste modifiche normative non erano politicamente possibili e la Commissione ha redatto un accordo una specie di protocollo che poi è stato firmato da tutte le organizzazioni sindacali da tutte le parti sociali e dal ministro del lavoro
Ed è un protocollo che indica delle linee di indirizzo a cui insomma i contratti collettivi sono tenuti a ad adeguarsi in qualche modo è in questo protocollo e sì mettevano diciamo dei puntini abbastanza importanti degli aspetti andare abbastanza importanti per esempio sul diritto alla disconnessione
è un diritto molto importante perché il lavoro agile il lavoro svolto a casa porta con sé il rischio di perdere confine preciso tra la vita privata e la dignità
Professionale per cui
Insomma sì
Fa molto diciamo si sottolinea molto l'importanza del diritto alla disconnessione come diritto di non lavorare in alcune fasce orario come sapete ci sono varie modalità attraverso cui le attuali aziende realizzano questo diritto
E sia attraverso il divieto per esempio di inviare meglio comunicazioni durante determinate fasce orarie ci sono delle grandi società che addirittura disattiva hanno i sistemi diciamo di comunicazione proprio per garantire questa questo diritto alla disconnessione così come invece purtroppo questo diritto e spesso violato e quindi con tutto quello che comporta in termini di sovrapposizione tra vita privata e vita professionale il protocollo
Si occupa anche molto il tema della sicurezza del lavoro perché il lavoro agile a un lavoro che resta subordinato e la legge diciamo contiene delle disposizioni un po'generiche e quindi la commissione governativa messo molto l'accento sul fatto che il lavoro agile continua a essere un lavoro subordinato per cui il lavoratore agile diciamo addio
Ma tutte le tutele previste per i lavoratori subordinati ovviamente ha un onere di collaborazione anche nella scelta del luogo di lavoro però importante ribadire che essendo comunque lavoro subordinato tutte le garanzie resta sì
E un aspetto molto importante quello dei lavoratori fragili e disabili perché appunto il lavoro agile sicuramente facilita l'accesso al lavoro delle categorie fragili e quindi questo sicuramente un aspetto che attraverso la previsione di un diritto al lavoro da casa o comunque di una priorità
Nell'assegnazione di questo lavoro diciamo
Nei contratti collettivi dovrà attenersi conto
Con un'altra precisazione che è importante fare sul lavoro agile
L'obiettivo di conciliare la vita lavorativa con la vita professionale che troppi enunciato come scopo della legge e rischia a volte di
Di di saltare di essere irrealizzabile e diventa quasi un paradosso e la pandemia credo poi di questo si parlerà molto
Sandra la pandemia ci ha un po'ha rappresentato una cartina di tornasole nel senso che ha ci ha fatto toccare con mano la difficoltà
Quando il lavoro agile diventa lavoro domestico quindi chiuso nel nell'ambiente domestico
La possibilità concreta di conciliare vita lavorative e di vita professionale diventa davvero paradossalmente molto difficile con la rischio di Effetti che non solo incidono magari sulle prospettive di carriera ma anche di effetti discriminatori perché poi alla fine
Viviamo ancora in un Paese in cui i compiti principali cura familiare gravano su prevalentemente su sulle lavoratrici
E nell'accordo quadro
Che appunto in questo protocollo redatto dalla commissione governativa si è molto si è posto l'accento su questo rischio
Soprattutto si è provato a immaginare una città in cui lavoro possa integrarsi col tessuto e il cittadino perché appunto il rischio del lavoro agile anche quello di una perdita della Fininvest della dimensione sociale è relazionale e quindi si è trovata immaginare una città in cui lavoro posta integrarsi di più nel tessuto cittadino senza diciamo far venir meno
Gli aspetti di utile impatto ambientale ad esempio attraverso la creazione di spazi di co-working nei quartieri nelle zone periferiche cioè nelle zone periferiche
Nel insomma spazi in cui appunto i lavoratori senza
Spostarsi quindi e raggiungere con tempi lunghi e traffico il
Il posto di lavoro possano però lavorare vicino casa ma condividendo spazi con altre persone altri
Lavoratori in maniera da conciliare la vita familiare la vita lavorativa che non sia vita isolata ma sia un lavoro ancora relazionale forse e qui chiudo diciamo lancio questa questa riflessione a appunto da Sandra Burti che ci dà una ci darà una del dimensionamento sociologica dei fenomeni forse resta un poca ampliando l'idea di lavoro
Diciamo il fenomeno delle dimissioni di massa che specie dopo la pandemia è diventato un fenomeno
Diciamo numericamente importante
Deve farci riflettere su questo forse diciamo il nostro legislatore non ha la capacità di guardare molto lontano però bisognerebbe provare a capire messe il concetto di lavoro in questa società sta cambiando eccome
La parola Sandra purché avete già sentite lei fa ricerca sul campo già anni addietro con una visione una per le capacità di previsione da sottolineare l'ha scritto un libro uno studio ripartire da casa appunto a proposito di a coloro che facevano più allora la scelta
Più o meno volontaria di tornare a lavorare a casa loro non avendo più un posto più pratica classe Star
Grazie grazie a a vita
Per questa introduzione per la presentazione grazie chiara per l'invito a partecipare a queste giornate che mi sembrano molto danza molto bande prova a dare il mio contributo a partire dalle mie riflessioni per il mio lavoro
Abbiamo parlato molto di città da stamattina abbiamo parlato molto dei dei legami che la nostra idea di città a con la politica stamani e adesso con
L'idea di lavoro no io propongo una riflessione che appunto stanza questo tipo di continuità e si inserisce in in un punto che comunque un punto della città che appunto la casa cioè il planetario
Beh come dire cerca di ieri inquadrare il tema della casa all'interno della città perché la la costruzione l'opposizione che li vuole in
In opposizione come due pezzi
Che appunto si contando no no la protagonismo e impattante del valore di altana costruzione
Molto succo come dire consolidata ma che ha una storia
E che anche avuto dei momenti di messa in discussione no in particolare e la tradizione di studi a cui io mi riferisco Peppe Rizzelli studi femminista questa opposizione la messa molto in discussione almeno a partire dagli anni Settanta
Questi idea che case città fossero due posizioni della società che raccontavano due stati di vita contrapposte e separate
Con l'assegnazione reciproca ai due generi è stata fatta fortemente messa in discussione io come tutti noi o stanno cresciuta
Incalza in cui si lavora avvolto in realtà hanno e in cui la città entrava attraverso vari varie modalità però questo non è in qualche modo messo a regime nel nostro immaginario no abbiamo quest'idea che tendiamo a proiettare anche molto verso il passato che la casa sia un posto riservata al privato alla vita personale alle questioni di famiglia agli interni borghesi in realtà questa questa domestici taglia così come noi la rappresentiamo all'inizio della storia la professoressa Raffaella Zardo finché insegna qui all'università di Urbino anche alla Presidente della Società delle storiche nei suoi lavori sulla strada della vita religiosa di questo parla questi dati sono esplicita
Nasce nell'Ottocento no in realtà la casa il lavoro la casa della città conoscono nella storia processi molto diversificati
E anche forme di protagonismo interne alla casa corte diversificato un altro delitto
Di una storica importante sempre della Società delle storiche Anna Bellavitis che ha scritto lavoro delle donne nelle città europee nella modernità fa vedere come tanto lavoro femminile lavoro per la produzione lavoro per l'economia avvenisse proprio nelle case delle città europee e non sulla soglia di casa si vendeva dentro la casa si costruiva si infilava sì trasformavano i materiali e questo lavoro di della polverizzazione della casa è arrivato al punto
Soltanto nell'ottocento quando una certa idea di società quella cui accennava anche Rita noto dopo la rivoluzione industriale ha diversificato e di spazi della società negli anni settanta
Questa idea comunque è stata messa molto in discussione
E
Il rapporto fra campi città affatto
Ha costituito diciamo un itinerario plastico un percorso traffico e di emancipazione no proprio perché era interasse delle donne togliersi da questa naturale attribuzione idee gestione della casa terrà questa questo itinerario di smarcamento è avvenuto se guardiamo all'insieme delle tradizioni femministe almeno in due modi o pensando appunto la casa come il progresso della città il rovescio del lavoro e quindi come a una zona da cui emanciparsi
Saltando fuori e approdando nello spazio pubblico oppure
A andando in un altro modo questo indebito sulla salsa di naturalizzazione del femminile nella casa cioè valorizzando valorizzando i legami fra la casa della città
Tra la casa il lavoro fra la casa dello spazio sociale no
Sono Feliziani femministe che convivono se pensiamo al femminismo degli anni settanta più di matrice neonazista operai istanze pensiamo ai collettivi delle donne perché erano soprattutto a Padova e che hanno riscritto in parte la storia di quello che possiamo intendere come lavoro qui voglio di prender la domanda TV
E di Carla non forse stiamo cambiando il nostro rapporto con il lavoro in un certo senso il femminismo il femminismo più da cui che noi conosciamo meglio il neo femminismo degli anni settanta in paglia approvato
A cambiare l'idea di lavoro no cioè a far vedere che serve molto più lavoro per mandare avanti la società e di quello che soltanto
Allora avveniva nelle fabbriche intatti questi collettivi che hanno avuto e hanno anche fatto sviluppare un dibattito internazionale che era il dibattito sull'approdo mastica amaro per dare
Importanza pubblica sociale accoltella però domestico quanto produce lavoro domestico facevano una rivista che in questo momento e anche ripreso dalle storiche
E ci stanno lavorando che si chiamano alle operaie della casa Pato per contrapporre la fabbrica alla casa in senso rivendicativo no se ci sono gli operai di fabbrica ci sono gli operai della casa e non è che loro non producono questa rivendicazioni hanno dato luogo a
Appunto questa campagna internazionale per il salario
Non per il lavoro domestico ma contro il lavoro domestico ed è stato un un dibattito che ha coinvolto soprattutto in Inghilterra il gli Stati Uniti e aveva questo gruppo forte nel nel nel nelle città del nord
Del nord Italia questa misura non è mai
Non ha mai avuto chiede però ha ha mantenuto diciamo questa forza di rivendicazione oggi tutto il dibattito che in Sociologia prende il tema di tutto di riproduzione sociale
Parte da lì da questa valorizzazione
Rivendicativa del tema della riproduzione la famosa coppia produzione e riproduzione che quindi metteva in discussione
L'idea che ancora oggi noi abbiamo che si lavorasse sull'instabilità
Un altro modo come dire tesi marcare la casa da da questa opposizione alla città
è stato fatto da un femminismo un po'meno rivendicativo un po'meno antagonista che per e di cui le nostre politiche anche di più moderate per il Salento lavarsene pensiamo a tutto tutto il tema conciliazione che arriva
Fino al
Alla legge ottantuno del due mila diciassette sul lavoro Accident tutta quella quella politica di conciliazione tandem in stringhe sta
è nata sempre anche alla fine degli anni settanta dalle stralciato che che parlavano e in particolare l'avrà Balbo di doppia presenza andrà ideato dal dottor senza serviva acque stabilire che case città non erano casa il lavoro non erano ambienti separati contrapposti ma legati proprio da una doppia presenza tra l'altro per la presenza delle donne che varcando continuamente questo confine fra case e città
Data non senso a usare il femminile e non era il lavoro in fabbrica ma era il lavorare durante le giornate
Quindi
Forse stamattina mi è molto piaciuto quando per il partito dobbiamo aggiornare nelle scene di guerra bisogna sempre aggiornare le però a me mi è venuto in mente che anche noi abbiamo un po'il problema di aggiornare le nostre mappe mentali e com'insomma renderlo veramente in considerazione del fatto che oggi lavorare vuol dire molte cose no Cuesta
Questa figura di Errani Kjaer
Invece che
Di cui parliamo tantissimo alla società al convegno di Sociologia economica dell'assistette
Che c'è stato a giugno e io penso che forse il sessanta per cento dei contributi Eraldo Turra il perché il writer e molto vicino
Cioè la figura aggiornata del lavoratore intrecciati diritti
Però come dire appunto il il dobbiamo forse un po'uscire no da da quelle ideali di lavoro e vedere quanto lavoro esiste già molto frammentario già molto uscito già molto incorporato già molto nelle case quindi il motivo per cui io mi occupo da tanto tempo
Di questo snodo case lavoro sta dentro un po'a questo movimento per cui
Cercare di superare questa contrapposizione casa fabbrica casa città no e riportarci un po'agli all'evidenza che
Dopo la
Sì industriale di cui parla di cui parla rarità dopo la crisi del fordismo la nostra città le nostre città attraverso l'economia dei servizi sono già ampiamente un lavoro frammentario e
Molto diverso da quello che si svolgeva appunto nella fabbrica no ed è un lavoro che ha ha delle soggettività che investe la Pantano
Con sé non sente nella misura nella maniera formale espressiva identificata come si piacerebbe pensarlo se pensiamo a tutto quello che si è astenuto sviluppato almeno dagli anni Novanta
Presa ampio con il mondo del terzo settore il mondo della cooperazione sociale il mondo già ci sono figure di lavoro durante il socio lavoratore giacché che faranno problema e ma al tempo stesso fanno lavoro no
Allora il rapporto forse fra
Diritto a queste nuove forme di lavoro è complicato ma c'è un un rapporto che è ancora più complicato insomma il rapporto fra lavoro e soggettività come questo modo di lavorare forgiare soggettività come lei cambia e come li fa diventare io mi sono occupata di lavoro da casa appunto guardando moltissimo al lavoro precario al lavoro precario di nuova generazione e quindi a persone che allestivano Costanzi di lavoro in casa per poter lavorare come lavoratori indipendenti
Per qualcuno quindi tutto il lavoro atipico che abbiamo chiamato quindi per una decina d'anni che fatto di collaboratori di consulenti di di tutta quella tutte quelle forme di lavoro che Fumagalli economiche amavano il lavoro autonomo di seconda generazione era quindi consulenti che non c'avevano però alle spalle diciamo una professionalità così tanto consolidata quindi appunto i traduttori il le persone che appunto lavora di fronte a un computer molto banalmente abbandono dei servizi per molte di queste figure professionali la casa già dagli anni novanta è diventato un posto di lavoro cosa succede quando si lavora casacche neanche in quel percorso emancipato agape porta fuori dalla casa verso la città
Dove dove si colloca in un lavoro fatto a casa la linea di confine fra personale e professionale e questo per me era un po'la domanda negli ultimi due anni questo stesso lavoro lo ha fatto
Con le persone che invece hanno scoperte il lavoro da casa in seguito alla pandemia tutte quelle persone a cui è stato detto
Che potevano lavorare sulla base di questa legislazione fino a lì molto poco sfruttata al cioè appunto la legge ottantuno del due mila diciassette per la legge quadro sui quali la Commissione intervenuta ed è stato divertente parlare con queste persone abituate l'abito di ufficio classica
Improvvisamente obbliga alterna volare soprattutto nelle fasi dello da un ma anche molto dopo perché poi queste forme di lavoro si sono molto prolungate
Come hanno vissuto questa duplicità cioè questa ricognizione che una duplicità casa-lavoro tutta la casa
Ed è stato piuttosto interessante ma è stato interessante anche che molte delle persone che ho fatto un'intervista in Tosca fatto cinquanta interviste in Toscana organizzate nelle nei dieci capoluoghi di provincia con dei gruppi di persone con delle interviste collettive in stato interessante che mi veniva detto che non ci sono abituata
La mia amica precaria lo sa fare no come se ci fosse una competenza no no invita a fare cosa di fatto organizzarlo il lavoro nella casa no punta sottrarlo a quel sistema di
Interferenze doppie sa vita di casa quello che succede in casa e quello che invece si serve per poter lavorare che semplicemente una porzione di spazio è una porzione di campo libero da tutto quello che gli viene detto sono e quindi ho lavorato molto su questa difficoltà a organizzare e quello che è evidente che le persone si sentono responsabilizzata impararla questa organizzazione ma è appunto un'organizzazione qualcosa che nei posti di lavoro arriva dal datore di lavoro per lavoro di di squadra da un minimo di organizzazione complessiva invece è portato a casa diventa sfida individuale quindi
Sta molto nella capacità individuale di saperti gestire se lo sai fare bene forti di avanza un po'di campo se sei una persona normale più o meno passa la giornata a cercare di capire come
Portare il fondo le cose che hai da fare
E la per quanto riguarda le donne poi c'è anche questa complicazione che tornano in piazza delle aspettative di genere mai tramontate ma per uomini e donne effettivamente questa questione dell'organizzazione è stato piuttosto complicata nonostante questo nonostante il fatto che le persone senza noti lavorare di più e male
Alla domanda vorresti continuare a lavorare in questo modo dopo se voi prendete tutte le le ricerche che io ho visto almeno in questi due anni su
Il desiderio di continuare a lavorare anche da casa la maggior parte
Ecco la soglia delle persone che dicono no togli una vita ordinanza dalla differenza vita professionale Pita lavoro non soprano mai venti per cento
Cioè il flusso delle persone deciderà anche il medaglia alternata magari un po'a casa e un po'al lavoro continuare questa modalità di lavoro
Che
Offre l'opportunità via vere durante la settimana da uno due giorni
A casa no o comunque fuori dall'ufficio
Allora io fondamentalmente vorrei da vorrei provare a rispondere a questa domanda come mai nonostante si sia verificato proprio in periodo di pandemia che lavorare da casa non è un semplice se già ci buttiamo
Se ci teniamo distante ovviamente dalla retorica di Brunetta per cui ad personam casa non fanno niente ma le persone che si impegnano a fare il proprio lavoro a casa
Sono in difficoltà uno perché questo tema del trasformare il lavoro in obiettivi lavorativi che sta dentro la legge altri e non l'ha fatto nessuno di fatto il lavoro è stato
Più o meno trasferito a casa più o meno secondo delle una coerenza oraria rispetto rispetto a quello che si fa a al lavoro quindi di fatto il lavoro anziché diventata abbastanza velocemente tele lavoro no queste del lavoro che non si voleva fare
E e perché appunto non è semplicissimo trovare questo questo tempo da dedicare al lavoro ad Abete abitava un lavoro in concentrazione fai perché ti manca il collega ti manca il confronto tra
A parte alcune cose effettivamente la palla le vacanze più complicato eppure tutti vogliono continuare a farlo no una ricerca della Fondazione Di Vittorio una delle prime che state fatte di sette il novantaquattro per cento delle persone che hanno risposto al questionario sono d'accordo
Sull'acqua sabbia che faccia risparmiare il tempo ed il pendolarismo ma settantuno vorrebbero poterlo continuare a fare anche per motivi di
Stile di vita non c'è un'esigenza di
Ha un'alta un'altra ricerca che ho trovato che ha fatto la Crui con il personale tecnico amministrativo delle università il sessantotto virgola sette per cento degli intervistati vuole continuare a fare questo smart working inversione mista no e così è così a alte altre altre altri cerca trovato che una buona conciliazione vita lavoro sì ottiene anche a terrazzo questa modalità mista che dei sacchetti che allontana un po'dei luoghi di lavoro
Qual è
Queste qualità in atti poi si impara a lavorare Lecce a quali si impara dal signor tentazione poi si impara a risparmiare campano c'è questa idea che questo lavoro che non trova una squadra alla fine si impara ad organizzare
Io metta Enzo che il motivo per cui c'ha questa idea di prendere un po'di distanza
Arriva la almeno da due ordini di questioni da una parte effettivamente l'idea di organizzare in maniera più personale la quarta settimana di lavoro e quindi di liberarsi un po'almeno in parte
Dalle durezze del cartellino sia molto sentita tra quest'idea che ci si può fare candidarsi da solo e poi io penso che invece si possono anche dire
Qualcosa di più simile a quello che Francesca come indice sul tema delle grandi dimissioni non
Faceste poi una ricercatrice dell'Università di Lancaster che sta lavorando AO una ricerca sulle grandi dimissioni che sta studiando non soltanto in Italia ma a partire dagli Stati Uniti un po'in tutte le economie avanzate e lei fa un'osservazione molto giusta
A un certo punto
Questo tema dentina persi dal lavoro anche senza sapere cosa sta per succedere al dopo o forse anche trovando un altro lavoro
Per legge come la rottura assistenza cioè in un in un tipo di lavoro che chiede sempre di più agli individui e che elimina o comunque indebolisce
Le infrastrutture intorno al lavoro per cui la forza delle organizzazioni la forza delle dei diritti la forza delle tutte della capacità di di rivendicare appunto condizioni migliori a un certo punto
L'individuo ha lasciato un possono a gestire pezzi commessa oggetto produttivo
Si toglie
Ma
Decidete fa un passo indietro allora forse anche questo desiderare due giorni la settimana calda
No batte più letto come un tentativo di prendere distanze sottrarsi rallentare decelerare no tutta la letteratura sulla società contemporanea parla di accelerazione allora il questa cosa qui a un certo punto diventa sta forse insostenibile ma allora lo sbarco working anche se non risolve il problema
Però
Cita due giorni di libertà due giorni due giorni della settimana e non hanno lo stesso ritmo del degli altri giorni
Sono milioni o no opposte da quelle che invece dei sostenitori che dicono alcune tanti persona continua a volere
Smart working perché si ha imparato che si può lavorare distanza bene approfittando della tecnologie impacchettando il lavoro in in obiettivi a a crescendo in autonomia senza più sentire la pressione del capo sul collo in realtà abbiamo visto che in questi due anni sistemi di controllo sono aumentati e quindi sono aumentati parecchio le pressioni stracciato diminuite
Quello che diminuisce stando a casa due giorni entro il ritmo della settimana lo stile di vita
In relazione alle città ancora secondo me non è tanto facile
Dire cosa sta cambiando in relazione allo smalto vuole
Quello che si sapeva quando inchinato capre pallida unica enti appunto doveva cominciare a a pensare a delle città meno congestionate dal spostamenti e con dei soggetti più capace di riprendere il tacco
Di vita sottraendosi a queste lunghe
Giornate ripetitive ora vediamo che lo abbiamo usato appunto durante la pandemia e che in questi giorni sta cominciando a essere usati venerdì come misura anti
Anti crisi energetica
Del Veneto ricerca e su come stanno cambiando le città in relazione a questo lavoro testi remoti no
Noi non non ci sono ancora fatti così bene ci sono moltissime ricerche finanziate da soggetti privati no
E vanno prese un po'con le pinze perché hanno un'idea molto ideologica di questo passaggio diciamo a soggetti più liberi più livida le posizioni più liberi dal lavoro ci sono
I nomi di questa possibilità di stare in condizioni nomade rispetto al lavoro è molto
A
Fortune insomma è molto raccontato come un cambio di stile di vita come un cambio di come la possibilità ed era cominciano a esistere delle facce strane che qui visti
Per i lavoratori nomadi ci sono Paesi che stanno cominciando a pensare a delle forme di visto per lavoratori che possano lavorare a distanza e che ma prendono la cittadinanza lavorativa attraverso il visto
In questi paesi economie saltino però insomma sono sperimentazioni di cui per ora si parla moltissimo in queste ricerche sponsorizzate piuttosto che nelle inutili ricerche più stabile più strutturate quello che sicuramente sta cambiando stanno tanto che la città sicuramente stanno cambiando le nostre case che si sono fatte tutte molto attrezzate per lavorarci dentro
E quello che sta cambiando a sicuramente il nostro uso del tempo no
Era sul diritto alla disconnessione con questo chiudo io ho molta
Porta
Stima di questa misura già perché in realtà non è tanto più se si lavora di più no
E che sette porti il lavoratore flessionale
In un ambiente pensato per non necessariamente per quello cioè io penso a tutti i libri che sono stati scritti dai sociologi dell'organizzazione per raccontarci come
Devono essere fatti gli uffici per lavorarci in maniera produttiva improvvisamente tutto questo non serve più possiamo lavorare sul
Sul tavolo d'acqua sino a quando le ferie più o meno fatte strane io pace lavoro da sempre pranzano questa organizzazione interstiziale
Portata dentro non soltanto abbisogna di di soggetti prestazionali più prestazionali in ufficio cioè indipendente ne
E se poi a un certo punto è la notte smetti di ricevere mail o quantifica risiede quello che
Quello che cambia anche la sua testa il tuo tempo continuamente bersagliata da cose che hanno e che rispondano obiettivi diversi quello che ci viene venduto come villaggio di stare a casa
è in realtà la nostra capacità di
Adeguare lo spazio e il tempo di casa al delle operazioni produttive prestazionali quindi non cambia tanto la questione
Ci va le persone che lavorano a casa e che non sono abituati si battano un po'organizza Simona tanto il fatto che si lavori di più
Ma si lavora diversamente si lavora tenendo botta rispetto ordini di questioni diversificate quindi bisognerebbe Screen noi che abbiamo usato il tampone come unica unità di misura per i diritti
Non abbiamo considerato che il tempo anche una qualità
Allora qui siamo di fronte a un modo di lavorare che ha un effetto disciplinante soltanto quindi c'è un a un uso del campo più intensivo apparentemente più comodo per queste casa perché non è assistente non esci perché ti può e si deve preventivare però nel fatto nel frattempo sulla tua capacità di concentrazione insistono più ordini di problemi in più in in situazioni che aziende molto competitive
Se li fanno un report e da quel report dipende puntuali con un cimento professionale non sarai tu ci vorranno stare
Di più del tempo necessario del tempo pagato del tempo quindi insomma sono è una misura questa dello smart working quello lavora distanza
Che dietro a questa apparente comunità e altro vuol dire insiste sulle tecnologie non soltanto informatiche ma su quelle che fu può chiamava tecnologie del se no quindi a questo se e si deve abituare all'organizzazione letteralmente incorporata ecco su questo
Su quanto il corpo e diamo un'organizzazione io mi chiedo
Dove lo mettiamo un diritto alla disconnessione e di appartato una una foto e Semioli Giacomo e ancora lassù
Ci fa vedere
Trasferta una è una tenda per lo sbarco guardinga la portata del ridere comunque in Giappone è già e già commercializzata praticamente la tendina che si può aprire in qualsiasi spazio dentro si stampa volino una va
Be'bersaglio con perfetto a qua si può chiudere si fatta così se io non ho niente contro i lavori portati lì contro i lavori che si possono portare con sé ovviamente né con la comodità con la liberazione di un potenziale evidentemente
Ne e che si è abilissimo a lavorare su una terrazza i rivali mare però ecco questo intanto il vinile quando appunto discuteva della società che è nata per la rivoluzione industriale affitto tutto un librino sul rogito attestino
Perché diceva che era un po'una cosa che serviva per sintonizzare tutti Italia Pino prima di per sé non erano così applicata ai vertici dell'alloggio poi con dovendo mettere insieme ai della fabbrica della città alloggio è diventato importante atto questo magari potrebbe essere una cosa su cui scrivere un piccolo saggio Ciccone
Per lavorare stante le ovunque dovetti fare per la libertà che ci tramandano però a stare bene anche un loculo in cui chiudiamo le nostre vite grazie
Preferiamo con il panel dal titolo se queste mensilità interverranno Francesco Reggiani giornalista delle pagine culturali Hillary inutilità e Carlos Giammaria docente di Urbanistica presso l'Università la Sapienza di Roma fin traduzione Elena dicano docente di Economia politica dolosi militari dell'Università degli studi di Urbino Carlo V
Allora buona sera prima tutte
Grazie
Per la vostra presenza
Grazie anche a halfpipe al dipartimento di Giurisprudenza del nostro ateneo e a la collega Chiara Gabrielli particolare che ha organizzato questo questo incontro un incontro a cui partecipò veramente con molto molto piacere chiara mi ha convinto
Che sarebbe stata la persona giusta non so perché perché io sono laureato in agraria delle Audi occupo di sostenibilità quindi è una prospettiva un pochino diversa ecco rispetto ai ai relatori che sono come questa questa sera però l'obiettivo di creare ponti di creare connessioni di affrontare il il tema di cui discuteremo stasera da prospettive diverse confrontandoci su alcuni d'oggi ecco del tema Diritti
La città ecco mi sembra veramente l'occasione è un'occasione preziosa per cui grazie grazie ancora
E non sono già stati presentati i i relatori ma vorrei darvi qualche qualche dettaglio in più
Innanzitutto il professor Carlo sulla malizie docente di urbanistica presso la Sapienza Università
E presso il Dipartimento di Ingegneria civile edile ambientale e e poi parleremo magari ecco dei temi anche su cui su cui lavora però mi piace anche ricordare alcuni dei testi che ha scritto che che vi consiglio
Cita fai da te abitare le periferie periferia abitare Tor Bella Monaca
Che sono veramente Sestri preziosi ecco poi scopriremo scopriremo anche cefalea e per quale motivo e e poi Francesco verbali che scriveva sulle pagine culturali di Repubblica ora scrive per RAI Internazionale anche lui autore di moltissimi testi in particolare l'Italia che non ci sta e dove ricomincia la città sono forse e ecco i libri che più sono diciamo coerenti ecco con il il tema che affrontiamo affrontiamo stasera
Terzi in cui si parla di storie di resistenza
Per cui ecco credo che sia veramente
Sarà un un un confronto molto
Molto significativo ecco io partire può ecco dall'inizio all'inquadramento del del tema nell'ambito di questa iniziativa
Diritto alla città quindi chiederei al collega Cellamare imposti produttrici che cosa
Intende che cosa si intende consentendo brutte diritto alla città
E grazie
A sono molto contento ecco di questo invito anche appunto apparentemente un territorio diverso quello più della giurisprudenza
Invece fa molto piacere essere qui a me capita molto di lavorare in maniera interdisciplinare quindi lavorare con colleghi tutte le aree
Dagli ecologi infine sociologi antropologi lavoriamo molto lavorato anche molti giuristi
Perché per la città è un mondo molto compresso raccoglie di fatto la città e il mondo in qualche modo e quindi per poterla capire bisogna avere questa dimensione anche plurima
Uno sguardo quindi vario ringrazio Chiara Gabrielli ringrazio ecco tutta l'organizzazione che mi ha proposto di partecipare
Io volevo introdurre soltanto alcuni alcune idee che che propongo un po'alla discussione così anche con Francesco il bagno ci dibattiamo le riflessioni visto che abbiamo così è una piacevole
Così pluriennale occasione di scambio e di confronto visto il contesto appunto mi sembrava che rimane dell'idea di partire dal diritto alla città
Di tutta la città è un'idea che
In qualche modo non è soltanto mia ma è un'idea che parte da un famoso sociologo urbano
Le sue ricerche fatte negli anni sessanta settanta per il ferro francese Ombretta insomma molti di voi casomai conoscono e poi più recentemente riprese da anche altri studiosi da da Brennero ad abitare beni Gioberti Jo Griffith politici quindi un grande dibattito su questi temi
Che cosa intendiamo con diritto alla città
La città non è uguale per tutti la città non è uguale per tutti e quindi
Il diritto alla città significa la possibilità di poter accedere a tutte le opportunità che può offrire la vita urbana a tutte le opportunità che offre la città
Il primo aspetto se vogliamo quello più chiare più facile a tutti
Ma e quello della disponibilità nei quartieri dove gli diamo dei luoghi nostri rigidità gli adeguati spazi di adeguati servizi
Tutto quello che appunto ci sembra con modi d'un modo di di fare città io lavoro da molti anni nelle periferie della città di Roma quindi Jonella testo quei contesti ho lavorato molto a Tor Bella Monaca tra forse un quartiere qualcuno di voi conoscenza umana
In quartieri di edilizia economica e popolare trenta trentacinque mila abitanti che vivono in casa rationes Tor Bella Monaca borse sentito Corviale Laurentino trentotto sì emblemi
Delle vite difficili in una città e quindi lavoriamo lì da molti anni lavoriamo Quarticciolo Centocelle
E quindi abbiamo un po'una percezioni e penso che sia molto importante lavorare sul territorio per capire come funziona la città e quali sono i problemi che le persone vivono ecco perché il punto di vista che io mi pongo in termini di diritto e la città è il punto di vista degli abitanti
Di come inutile la città
E quindi il punto il punto d del primo punto è la disponibilità di spazi adeguati di servizi
Perché le leggi prevedono alcune sette sede di condizioni esso non mondo anche degli urbanisti sono i cosiddetti standard urbanistici
Cioè le dotazioni di verde servizi di ogni quartiere dovrebbe avere in realtà non sempre a oppure per esempio anche disponibilità di spazi mano nella loro fruibilità reale Ennio specifico Semprini residenti nei quartieri che vanno a vedere Roma per esempio dovrebbe essere registrato come la città più verde d'Europa
Se voi provate a dirlo qualcuno nelle periferie di Roma che voi avete della città per dell'Europa incidono perché non è vero non perché non è vero
La disponibilità di spazi significa quello preferibile non ci sono attrezzature non c'era luce non c'è l'accessibilità del piano dettagliato non ci sono i giochi per bambini e quindi anzi proprio pericoloso
A Tor Bella Monaca meglio andarci nel senso che nella nostra esperienza lì e tutto molto luogo dello spaccio dopo o meglio lo spaccio in altri luoghi luogo si consumi quindi è un po'uno spazio difficile di vita e da questo punto di vista anche altre dimensioni sono importanti per esempio sa se si parlava prima e della casa
Casi possono essere anche molto piccole adesso l'esperienza della tarda nel nostro quartiere Tor Bella Monaca
Più del trenta per cento trenta trentacinque per cento degli studenti non poteva partecipare all'Adda
Perché c'era abbastanza spazio in casa non c'erano abbastanza strumenti tecnologici a disposizione per connettersi la rete non era permessi cioè non non non era sufficiente per poter partecipare tutti quindi
Ma anche per esempio il paesaggio urbano non so se conoscete Tor Bella Monaca sono difficili anni dimissioni insomma sono ma sono undici torri sedici piani sono rese difficili impone e questo verde anche molto poco curato con le dovevamo uscire avevamo duecento metri a disposizione per passeggiare
Per molti di loro la meglio rimanere a casa questo non quindi ci sono condizioni diverse nella ditta urbano che che pensano
C'è anche un'altra e quindi a questo immagine che noi abbiamo più facilmente nel parlare in merito alla città
Però nel giungo anche un'altra cosa la
Anzi c'è anche una un aspetto
Molto spesso ecco questa difficoltà del diritto recita è legata al gol di più difficile tra bollette anche più poveri della città
Presentanti campino
Nell'esperienza della popolazione rom il fatto di essere in qualche modo relegati in uno spazio almeno a Roma ci sono sono individuate alcune aree in cui devono essere concentrati le hanno antenati dal sistema delle relazioni allontanati dal set dalla scuola a cui partecipavano no e quindi
E anche interessante che le politiche pubbliche e anche la legge
Determina una struttura della città che non consente il diritto alla città quindi che anche le politiche pubbliche e la legislazione inducono una disuguaglianza Cuba questo per me è un motivo di
Grande riflessione
Aggiungo un'ulteriore elemento non è soltanto l'intera città hanno negato soltanto la povertà l'attrezzatura della città o meno
A Roma abbiamo voluto perduto ne capiva molto di lavorare sulle periferie romane abbiamo avuto uno sviluppo molto forte dei centri commerciali venticinque nella città di Roma quaranta nel Comune di Roma quaranta nell'area metropolitana no
Molto vicina alle grandi infrastrutture diventano il luogo di riferimento per l'arte per l'acquisto per il consumo
Diventano in nuovi spazi pubblici perché questa sordità di quello tutta la discussione centri commerciali che possiamo fare
Riorganizzano la vita delle persone di organizzano la vita delle persone perché tu vai a comprare in un certo posto fine trasporti in un altro posto fanno buon otto posto fra servizi quindi riorganizzano il tempo e lo spazio della vita delle persone
Con l'impoverimento generale della vita urbana perché impoveriscono le relazioni no la vita collettiva quindi c'è una riduzione della dimensione della socialità all'interno delle città allora ecco anche un po'dritta la verità e vinto alla città diritto all'abitare cioè anche a una complessità della vita e quindi non riguarda soltanto tra virgolette le pulsioni più poveri delle condizioni sociali più difficili ma in realtà riguarda un po'tutti o riguardano tutti noi cioè la riorganizzazione della società
Induce una maggiore difficoltà diciamo un maggior impoverimento della disturbano e quindi questo per dire al corpo e poi passo la parola reddito o altre cose dopo che il diritto alla città e legato alla qualità della vita urbana la qualità dell'abitare
Grazie grazie mille vogliamo tornare su questa idea di periferia da prove provare a ragionare poi sul allora alternativo di una e la periferia sì di una città perché prima non c'eravamo per noi forse no in questo territorio ragionando a scala forse provinciale l'idea di periferia lo associamo non solo a una città hanno anche a delle aree interne compiamo una visione
Troppo diverso non avendo queste grandi città
Qui abitiamo
Allora intanto grazie
Invitato io anch'io sottolineo l'importanza di questa
Siamo punti fra discipline considerano le discipline non come dei recinti chiusi
Personalmente mi sento un po'fuori squadra perché non appartengo a nessuna disciplina essendo essendo semplicemente un giornalista quindi diciamo sono come dire in una posizione un po'diversa ma anche dall'esterno questo questo genere di micro uccide questo genere di di relazioni fra le discipline ho sempre trovato grandemente eternamente produttivo
Arrivo subito anche alle alla questione che perché poneva Elena indiano partendo
Però da un da un da un altro un altro libero che parla molto di diritto alla città è un libro di Bernardo Segni che era un un urbanista
Scomparso alcuni anni fa il libro si intitola la città dei ricchi e la città dei pompieri
è un libro di agile agilissima lettura
Ed è un libro in cui si racconta come
Una città è in grado per quel che può fare
è in grado di o di incrementare oggi mitigare le disuguaglianze
Tacita ovviamente
Per come è fatta la ponesse cioè il governo della città non può fare tantissimo però quel poco che può fare quel poco o tanto a seconda del poi dei luoghi della città B è importante che lo faccia
E quindi
Secchi elenca una serie di dispositivi che la città può mettere in atto proprio per per andare in una direzione non ha
Alcuni forse più importanti li ha citati
Carlo Carlo Cellamare
Io
Mi concentrerei importantissimo la il ruolo dello spazio pubblico
La dimensione pubblica che appunto quartiere
Che non può essere semplicemente
Lo spazio residuo una volta realizzato tutto quello che priva
Ma deve essere uno spazio pensato uno spazio accessibile uno spazio aperto uno spazio in cui lo scambio e a partire da persone che non necessariamente sono etichettate per quello che sono
Ma c'è anche per esempio tutto il
Il tema della mobilità della accessibilità ai luoghi ai diversi luoghi della città
Ecco una città può fare molto in termini di mobilità per garantire il diritto all'accesso
A a quello che la città offre
Ricordo sempre che
Si racconta di una città di alcune città della Colombia
Dove fino a me degli immani celebre per per avere interesse
La sede di uno dei più grandi cartelli dei Marco narcotrafficanti
Bene
Ma di lì non è più quell'inferno che era fino ad alcuni anni fa grazie a una politica centrata sulla mobilità sulla facilità con la quale dalle diverse realtà della città che sono però
Realtà di come dire di insediamenti spontanei in gran parte di insediamenti informali piccola grande facilità con la quale da questi luoghi ci si muove si sposta
E persino diciamo la qualità architettonica del trasporto pubblico fa sentire
Chi di solito si sente escluso da quel servizio un cittadino al pari al pari al pari degli altri
No io diritto alla città è un diritto che certamente dipende da politiche tu
Cioè dalle da come il il governo della città ma non solo della città
Interpreta questo questo diritto da come intende
Accende
Appunto da cronista
Ho provato anche a verificare come nella realtà di certi quartieri fra i quali anche Tor Bella Monaca
Ma a Roma sono diversi quartiere di Corviale presenta questo grandissimo edificio
Ma a centocinquanta metri che è un po'
Una specie di comunale della della della
Della disperazione urbana della
Laurentino trentotto eccetera ma questo si può dire anche per altri per altre città
Bene come però in questi quartieri
Quel genere di disagio quel genere di disuguaglianza che è altissimo viene anche fronteggiare e quindi c'è una specie di io la dico in maniera molto semplice di resa del diritto alla città
Dal basso
Perché la responsabilità molto di chi fa informazione quindi la mia una il mio è un rilievo in primo luogo autocritico
Perché per l'uso della parola periferia
Intanto perché la periferia non è una parola singolare ma una parola assolutamente plurale
Esistono tanto in periferia
Di diverso tipo
Inoltre le periferie sono dei luoghi ormai come dire dal punto di vista dimensionale dal punto di vista delle quantità le nostre città sono molto più periferia che non pesce
Ma quando parliamo di periferie noi ci riferiamo a semplicemente appunto a quegli insediamenti rettili edilizia pubblica in generale appunto le grandi torri dirige
Eccetera
E come altri luoghi senza redenzione possibile disperati luoghi ai quali non si guardava ci si volta un po'dall'altra parte perché sono luoghi danno inospitali da non frequentare dove dove la delinquenza ormai è diventata la padrona
Della del dell'uomo
Bene questa è una responsabilità dell'ASS del di chi fa informazione di aver come dire istituito questo meccanismo automatico di
Di rappresentazione
Bene però in questi quartieri appunto intanto poi ci sono e quindi mi riferisco di nuovo la città di Roma
Quella che conosco insomma tutto intanto ci sono periferie che non sono di questo tipo perché il tipo di espansionismo appello di espansione diciamo per semplificare molto della città neoliberista è un modello che produce gli insediamenti nelle parti estreme dei torti ai bordi del territorio comunale che non sono che sono privati che sono insegnamenti
Di ceto medio gli insediamenti
Le cosiddette ce ne parla di andare a Roma si è inventata questo questo criterio della città policentrica dettato no lo ha applicato ad altre realtà della città policentrica
Tanti centri e quindi la il piano regolatore più recente I istituito una serie di centralità questa centralità sono tutte le periferiche
Per tutte caduta ai bordi estremi della città ma sono dei luoghi di presidenza
Medio borghese
Tutti quanti concentrati intorno a quei cento in gran parte concentrati intorno a quei centri commerciali di cui parlava prima
Carlo Cellamare
Se li sono a tutti gli effetti periferia quindi bisogna intendersi quando si parla di più
Chiudo questa parentesi diciamo così
Terminologica per dire che però se nelle periferie nei quartieri che vivono una condizione e periferie
Ci si fa con un po'di pazienza un po'di curiosità
E come fanno loro
Università sapienza grazie
Soprattutto al coordinamento di Carlo Cellamare a Tor Bella Monaca altrove se ci si va anche essi ci si mette dalla parte degli abitanti dalla parte di chi è figlia questi quartieri bensì scoprono delle realtà che quel diritto alla città un po'se lo prendono a Tor Bella Monaca non c'è una biblioteca comunale benissimo
C'è uno spazio occupato minuscolo si chiama tv libero rete trentacinque metri quadri credo quattro mila volumi
Un luogo dove
Era un luogo di spaccio luogo
Diciamo
Abbandonato anche dopo quei progetti cosiddetti di riqualificazione urbana che erano che partivano dall'alto quindi bisogna tutto
Attenzione quando il diritto alla città troppo calato dall'alto senza capire dico cosa effettivamente c'è bisogno questa biblioteca fa sì custodisce liberi presta libri ma poi fa tantissime altre attività con i bambini con gli anziani io addirittura con la collaborazione della della della facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma con alcune scuole del quartiere progetta la riqualificazione vera però in questo caso di alcuni spazi del quartiere realizza piazze realizza giardini quindi ecco il diritto della il diritto alla città io interpreterei anche in questo senso lui cioè come qualcosa che se nessuno te la dà beh io propone intanto senza senza tanta enfasi cioè non è non è questa la soluzione unica però intanto
è un'occasione
Stabilito aspetta di essere anche ascoltata per essere magari incrementata incentivata riprodotto altro
Grazie
Questa idea del non calare dall'alto credo che sia sia importante fare
La caratteristica del lavoro che fate con
Esperienza di ricerca azioni
Stimolo della partecipazione
Qualcosa sì certo condivido molto le cose dette da Francesco Ernani poco liceo primario la città penso che la città produce diseguaglianze e che quindi in qualche modo il diritto dalla città il diritto alla città si conquista non è e non è dato soltanto ecco
Fatto però non è che io ho perso il lavoro sul campo il bromuro sottolineo sempre un po'il fatto che il territorio in realtà anche quelli più difficili che tutti
Punto abbiamo nell'immaginario collettivo disastrati eccetera eccetera in realtà sono estremamente vitale hanno un sacco di iniziativa hanno iniziative sociali e culturali nel presepio sul sulla realtà romana dico sempre che sono anche i luoghi di produzione culturale sono voli riproduzione sociale Loris produzione culturale dico sempre che il centro storico a Roma il luogo del consumo culturale mentre le periferie sono il luogo della produzione culturale non sa tutto il mondo dei fumetti il mondo della musica che ha un grande successo ecco che viene da questi mondi allora
Dobbiamo anche imparare a guardare con occhi diversi queste realtà
Quindi anche il nostro lavoro e sostenere questo tipo di iniziative
Questo tipo di protagonismo sociale bisogna anche avere un po'di attenzione sul fatto che non bisogna aver nulla di nessuna lettura romantica ecco perché molto spesso queste sono iniziative capacità di azione
Che si sostituì sostituiscono alle carenze del pubblico e quindi in qualche modo sopperiscono un forno autorganizzati dava a tanti servizi che il pubblico non fa
La gestione della rete spazi pubblici ma anche i servizi alla persona
Ma Tor Bella Monaca dove abbiamo sostenuto un gruppo di Madrid Attraction però per un
Un progetto di cui era capofila dice il locale liceo scientifico e che utilizzava fondi del ministero della cultura
E che quindi noi abbiamo utilizzato in questo modo da una parte fa tutto un lavoro sulle memorie di quartiere
Perché
Nonostante il partito Abramo menzionato soltanto negli anni Ottanta comincia soltanto quarant'anni grattare ricco di molti memorie che sono soprattutto le lotte sociali e gli abitanti hanno fatto due conti conquistare in tutti quei servizi che vorranno
Altrimenti ci si dimentica e poi abbiamo sostenuto per esempio un gruppo di di Madrid
Che hanno preso in carico ecco un po'un'esperienza come quella del cubo libro con cui pure lavoriamo
Uno spazio abbandonato inutilizzato per realizzare una una ludoteca vorranno coinvolto per mariti per dipingere sistemare no
Che in un quartiere di questo genere cambiamento molto difficile una presenza da organizzato uno spazio molto importante sono spazio protetto per i ragazzi
Quindi per i bambini e devo dire va anche un po'uno spazio e appropriato da parte degli abitanti ecco questa anche un po'la dimensione del diritto alla città cioè che gli gli spazi sano riappropriati da chi ci abita
Il nell'idea originaria appunto del del del pensiero su sul diritto alla città di via Feltre una delle componenti ed essenziali non era soltanto la dotazione di servizi l'accessibilità la città ma la possibilità di partecipare alle decisioni che riguardavano il proprio contesto di
Questo ma aspetto rilevante no il diritto di partecipare alla vita politica e quindi come dire contribuire influire sulle decisioni che riguardano il tuo spazio di vita per cui questo per me è un terreno molto importante perché la città oggi per come è organizzata non fornisce
Non non contribuisce a realizzare spazi collettivi di discussione notifica Bonazzoli collettiva ma tende invece a favorire le forme di isolamento insomma rompe le fondi di solidarietà sociale
Quindi ecco lavorare in questo modo cerca proprio di ricostruire anche i tessuti sociali di costruire contest li chiamiamo pop così contesti interazione dove
Diversi abitanti in diverse realtà si ritrovano e costruiscono collaborano insieme anche tra soggetti istituzionali e soggetti non istituzionali
La scuola non soggette in questo momento importantissimo fondamentale in questi territori è l'unica presenza reale il presidio viale del pubblico sui territori di fronte molto spesso all'assenza delle istituzioni della ministra della politica in generale ecco quindi ma proporrà anche un po'questo contribuire a sostenere quanto emerge dal territorio e progettualità emergenti concretizzarle
Anche attraverso forme di riappropriazione degli spazi e aggiungono ultima cosa che a me sta molto a cuore di questo lavoro dopo tanti anni ecco che un po'uno segue questi percorsi
Che non è sufficiente intervenire sulla riqualificazione dello spazio pubblico perché questo non risolverà tutti i problemi di questi quartieri cosa importantissima bisogna fare noi ci lavoriamo su questa storia
Stiamo appunto lavorando sulla riqualificazione degli spazi esterni di una scuola di un sito comprensivo sono delle delle scuole elementari e medie tra le più importanti in una zona diciamo di maggiore concentrazione dello spaccio
Indi qualificazioni spazi esterni realizzazione di dialoghi all'aperto
Per favorire virtualmente situazioni in cui si possano ripresentare in Edipo pandemico visto che l'idea è proprio difficile fare la data spazi che poi saranno aperti al quartiere e che quindi aumenteranno questa corte pur rimanendo sospetti dentro la scuola aumenteranno ecco questa
Possibilità di vita collettiva nello nello spazio pubblico Pennetta
Cose importanti anche riqualifichiamo un'altra piazza proprio quella dove c'è il cubo libro che presidia con lo spazio per attività insomma tutte cose molto importanti però
Ci sono dei fatti strutturali che bisogna considerare
Tor Bella Monaca
Nel nel comune di Roma il luogo a maggiore concentrazione quel prima diciamo la maggiore concentrazione di abbandono scolastico la maggiore presenza di persone agli arresti domiciliari con il più basso di livelli di reddito da città con i più alti tassi di disoccupazione posso fare un lungo elenco delle situazioni di
Disagio è ovvio che l'attività organizzata trovarmi il terreno fertile per perché il molto spesso rappresenta l'unica alternativa no allora qui c'è bisogno di politiche strutturali
La politica su occupazione sul lavoro ricostruire le economie locali
Noi in questo momento di somme molto diventando su questa dimensione nuova possibilità ma proposti non sono già da qualche giorno anche qui a Tor Bella Monaca il gusto l'aiuto di molti altri soggetti ai fondazioni
Ma anche tutti i comitati locali stiamo facendo presenta un lavoro di ricostruzione delle competenze delle capacità che esistono all'interno dei partiti
Per provare a ricostruire le filiere produttive a partire da quelle che sono le competenze e gli spazi che quei quarto in questo caso il Quarticciolo sono utilizzate potrebbero essere invece utilizzati
Per attività produttive e di servizio eccetera eccetera radicate costruito da questi ecco
Questa non portante prospettiva quando noi neanche pensiamo grazie anche a una ricostruzione dei percorsi dal basso perché basso non può essere
Sufficiente molto spesso lavoro in tutta libertà otto piccolo facce
Anzi diciamo che alle volte mondo così della società civile si fa carico di di molte più cose di quelle che dovrebbe sostenere ecco quindi
è importante anche avere questa prospettiva che apre a politiche di carattere più strutturale all'interno delle città
Beh è una prospettiva che diciamo non può essere adottata se non si siamo riconosce la complessità della questione cioè quello che mi colpisce Sempre anche la cioè in contesti diversi no sulla la prontezza nel fornire risposte semplici a problemi cammina talmente complesse qualsiasi fissa sin dall'inizio che non saranno poi poi efficaci no perché questo lo richiamava prima ancestrale bagni mi sembra mi è sembrato molto interessante anche come lettura io per esempio sono rimasta colpita dalla dal caso di Scampia fosse le nel nostro immaginario ad a Scampia un problema anche certo punto quindi le vene bisogna buttarle giù e invece la l'analisi che che tu li fai è un'analisi che invece evidenzia quanto sia di fatto anche un fallimento alla fine a questa soluzione no forse un pochino troppo però insomma una un non riconosce altre tutta quella vitalità forse che poi poteva essere recuperata in maniera diverso forse lo nulla intesa bene io allora al via sono particolarmente legata come consacrò dal professor Francesco inteso bene
Diciamo che la la mia non è poi tanto un'analisi ma è il resoconto di un'osservazione quindi e la raccolta poi di testimonianze di racconti per dell'uomo
Però appunto questa
La la la demolizione delle vele cioè di questi grandi edifici Scampia il quartiere di edilizia residenziale pubblica nord Napoli il quartiere di Gomorra per intenderci il quartiere
Quartiere che ha che ha un sigillo ormai inflessibile erano implacabili
Per cui si racconta spessissimo che in taxi non non ci non ci vanno poi si scopre che non ce l'hanno non tanto perché hanno paura perché dicono che poi non hanno la corsa di ritorno quindi non non è conveniente andare scampi però detto questo l'idea che a Scampia si le le cose si potessero risolvere abbattendo le vele
Come dice
Vezio De Lucia che è stato campanilista
Perché è stato assessore nelle giunte di Antonio Bassolino che hanno deciso la l'abbattimento delle vele lunghi però di fronte appunto alla
Relazione del quartiere che chiede che chiede l'abbattimento delle e e alla questa relazione anche di diciamo così di di di di gioia che c'è nel quartiere faremo una festa quando abbatteremo le vele eccetera eccetera mi dice
La facciamo questa visita insieme Fini superfici fino all'ultimo piano delle vene qui dice ma qui non c'è niente da festeggiare quindi è una sconfitta di tutti
E lui dice
Pur essendo l'assessore che delle come dire gestire la demolizione delle vere stiamo parlando però del mille novecentonovantasette le vele alcune vele sono ancora in
Lui dice tutto questo frutto di un pensiero sprecati
Come se appunto da sola l'architettura
Togliendo omettendo
Può risolvere i problemi di un quartiere che invece ha bisogno di una conservazione molto più di dettaglio molto più Terna alle complessità che che Turchetto richiama ecco perché bene o male io non mi schiero perché non ho neanche le competenze per capire se effettivamente l'abbattimento delle vele sostituendole con degli edifici tradizionali diciamo come con le palazzine ognuna delle quali ha il suo ingresso non non quelli quel grandi complessi eccetera
A parte il fatto che altrove
Edifici di questo genere esattamente identici
Fu un certo altrove in altri Paesi a Marsiglia tanto per tanto per citare un caso funzionano molto molto molto mentre
Il problema appunto perché
Le tele intanto sono
Un prodotto che nel nel suo iter diciamo così dal Progetto alla realizzazione concreta
Hanno subito una quantità enorme trasformazioni
Al punto che è quasi irriconoscibile la realizzazione finale rispetto al progetto
Di un architetto che si chiama Franz Di Salvo che sono insomma con più come dire dei campioni
La stagione dell'architettura italiana
Bene
Però la vicenda delle vele appunto emblematica di questa di questa tendenza a risolvere le questioni con delle
Con tagliandole con l'accetta a parte il fatto che appunto come dicevo la decisione di apparterrebbe sette vede
Del mille novanta novantasette attualmente ce ne sono due ancora in
Però il problema di di Scampia è un problema
Visto che lo lo lo lo abbiamo tirato in ballo a Scampia è arrivata l'università è arrivata una facoltà dell'università è stata inaugurata qualche giorno fa è una facoltà di professioni sanitarie
Originariamente il progetto al posto di una tela demolita fu affidato il Progetto Abate torio Gregotti che fu incaricato di fare di costruire una sede della Protezione civile
Col passare degli anni
Le idee sono sono cambiata la destinazione cambiata non non una volta sola ma più volte e alla fine si è deciso
Di destinarla al al al ad una sede universitaria
Decisione secondo me abbastanza saggio
Abbastanza in linea con l'idea di portare in un quartiere del genere delle funzioni pregiate delle funzioni l'università in sé una funzione treccia
Ma come è stata raccontata questa come è stato raccontato l'approdo di questa facoltà come l'inizio di una diversa la storia di Scampia anche qui
Chi fa informazione a si è assunto una zia assunto una responsabilità che secondo me non ha assolto con con correttezza Scampia è un quartiere dove dal mille novecentonovantatré quindi sono passati quasi trent'anni è insediato sono insediati dei gruppi delle associazioni primi furono dei dei gruppi gesuitica andarono attive a Scampia
Perché capivano bene quartiere del genere abbia bisogno di un presidio fisico
Con i corti delle persone che sono lì e che tutti i giorni frequentano le stesse gli stessi negozi stesse
Che hanno le stesse occasioni delle persone che vivono da questo gruppo di gesuiti poi firmato una un'associazione che si chiama al centro urtato e poi e poi sono nate biblioteche poi sono nata è nata un'orchestra e poi sono nate
E nata non centro si chiama The Return Centro territoriale Mammut e un centro tv nato come un doposcuola ma in un quartiere dove c'è una dispersione scolastica elevatissima il doposcuola non è doposcuola e la scuola perché MTV i bambini e i ragazzi non vanno a scuola vanno al doposcuola ma è un luogo dove mi soffermo su questo luogo perché è un luogo dove certo si fronteggia la dispersione scolastica distrazioni è accaduto uno scolastico
E quindi si fa un lavoro di legato al disagio nei quarti ma il Centro territoriale Mammut è un centro dove si pratica una pedagogia innovativo fortemente innovativo
Diciamo per semplificare molto
Don Milani e che Tullio De Marco cioè una scuola fuori della scuola scuola attesta l'insegnamento e il rapporto per il centro territoriale non muta e con altri centri di questo genere in altre città d'Italia e non solo in Italia ma anche i paesi fuori dall'Italia
Vuol dire che Tuscan a Scampia dove le condizioni disuguaglianza sono Ferone
Dove il disagio
Allarmante
Però esistono delle occasioni dalle quali anche il resto della città prendere può prendere insegnamenti
Cioè
Non non dobbiamo immaginare che questi luoghi siano dei luoghi in cui
Tutto è perduto
Ma sono dei luoghi in cui
Sì sperimenta note le forme di anche di innovazione sociale
Che servirebbero alla città nel suo complesso
Perché strutture di questo genere che poi lavorano su tante cose connesse comma con l'educazione con i bambini e quindi con i genitori dei bambini
Praticano per esempio un'idea dell'abitare che non è semplicemente ristretta alla all'abitazione ma è abitare complesso colta escono e e quindi anche questa idea che il territorio circostante prima si parlava del rapporto fra casa
Queste cose si sperimenta nuovi ecco in una città come Napoli beh io non le ho viste da nessun'altra parte e perché una città come Napoli una città come Roma non prendono
Diciamo della loro
Consistenza complessiva non prendono occasione da queste da queste esperienze per riflettere su se stesse
E e su certi modelli che forse nella città nel suo complesso si sono usurati o su o addirittura si sono spesi
Questo ci sono tantissime sollecitazioni che potremmo veramente approfondire anche questo è è un aspetto molto interessante abbiamo tante periferie quindi tante situazioni diverse tanti territori più in generale
Non possiamo fare un copia incolla diciamo no di di di di situazioni però possiamo come diceva Francesco Albani prego
Esempio prendere insegnamento usarle come occasioni di di di di riflessione a me nell'ascoltarvi due cose cioè due termini mi
Mi hanno colpito lo stare stare no che è diverso da presidiare proprio stare vuol dire di anche vivere contano condiviso del progettare processare insieme e fare perché col sequestro lampo una un aspetto importante no della della tua ricerca azione e quindi anche dei di un ruolo diverso dell'università di tessere con i luoghi delle relazioni
A che forse vanno anche al di là della della terza missione
Che stiamo costruendo
Ecco su questo credo
è importante
Sì sì sicuramente questi sono punti rilevanti
Diciamo che esso non esita anzi se non so quanti sono gli universitari qui però insomma del l'organizzazione viene dal mondo universitario e quindi si dibatte molto di di terza versione per Sesto hanno incominciato anche misurare pure la terza missione ecco per cui questa cosa
Poter rigida compatibile misurare anche la terza missione
Anche Altroconsumo chiami
No io penso che sicuramente curiosità o svolge un ruolo Moro molto rilevante solo giusto ma fagli settimane fa abbiamo tentato un convegno sapienza
Sul ruolo sita può svolgere per la città io penso che sicuramente non esita del gruppo uscire dalla turris eburnea alcuni di tradizionalmente legata ecco quindi anche svolge un importante
Un importante servizio sui territori
Ma non soltanto nell'ottica di fornire un servizio
Ecco
Mai da due ad almeno altri due punti di vista il primo e che nella mia esperienza solo mettere in questi termini nella mia esperienza non è possibile fare ricerca se non attraverso un lavoro di questo tipo c'è un lavoro di ricerca sul campo all'interno delle dinamiche reali in relazione ai soggetti che operano sui territori perché se no veramente non si capiscono le cose ecco questo è un po'forse per noia consonanza un sommo urbanisti e quindi siamo più richiamati dal lavoro sul Tirreno però per moltissimi urbanisti invece il modo migliore di lavorare quell'attraverso le mappe no altre non lontano
Dei territori invece e sono lavorando sui territori che uno può capire cosa succede veramente quindi
Questo è un primo aspetto rilevante la seconda cosa e che noi abbiamo molto da imparare un territorio cioè c'è anche una dinamica di scambio non è soltanto sapere forte degli esperti che arriva e dice al Mondo che cosa deve fare
Ma è anche dall'interazione con i soggetti che operano sul territorio più attacchi capisce in una serie di sollecitazioni riflessioni importanti
Io ho imparato moltissimo lavorando sui territori tant'è che ormai diciamo chi si occupa di terza missione farle piuttosto dico ricerca ad esempio cioè di ricerca che si fa
Tra una conoscenza che viene dal mondo così scientifico tecnico il la conoscenza che viene dall'esperienza dal dalla vita all'interno di territorio e quindi una conoscenza assolutamente rilevante anche per noi e che istruisce il lavoro della ricerca più in generale e quindi per questo parliamo molto spesso dico ricerca e anche questo questa dismissione della ricerca azione non vuol dire soltanto perché un po'grazie alle volte un po'riduttiva di una ricerca che si fa traduzioni in cose concrete che pure sinceramente molto importante
Ma di una ricerca che si fa partecipe dei processi quindi stabilito i processi
E che al che esprimono scrive un come dire un posizionamento critico io sotto lo dico qua perché lavoro spesso con gli abitanti ma non sempre sono d'accordo con gli abitanti ecco nel senso che e così come non sempre sono d'accordo con le istituzioni quindi diciamo il lavoro di ricerca o produrre sita è anche quello di esprimere un posizionamento critico all'interno dei processi reali perché attraversano i territori e le trasformazioni delle città alle fasi di elaborazione
E ancora e quindi questo per me molto importante come il modo di interpretare il tema della ricettazione
E poi ancora una un aspetto che a me sta molto a cuore e
Diciamo la prima volta che siamo andati diciamo Tor Bella Monaca dovranno organizzare questo workshop
Né lo facciamo sempre Cobra monoteismo altrove Caputo coinvolgendo gli abitanti e e quindi la prima cosa che abbiamo fatto è stata proprio riaprire diverse realtà che operano lì evidenti interessa no lo dico che molto spesso l'università arriva guarda dice e scompare
Quello che io chiamo normalmente il turismo scientifico Tituba individuando il brano arroganti Corviale gli otto piani cordiale guarda nel invece importante essere dentro in processi per esempio si citava Milano Politecnico Milano ai nostri colleghi che lavorano San Siro hanno realizzato proprio dei laboratori all'interno dei quartieri è un progetto che il Politecnico ha fatto proprio a partire da questi gruppi di ricerca insistiamo Fécamp lusso e che realizza degli spazi diciamo ristruttura degli spazi pressati presente all'interno dei quartieri offrendo capacità di studio di ricerca rielaborazione rielaborazioni progettualità e anche noi in qualche modo facciamo lo stesso tipo di attività no quindi è importante questa dimensione di stare dentro i territori perché gli abitanti poi ritraggono anche la forza ma anche perché appunto si creano in questi contesti in cui soggetti differenti possono interagire perché noi sita non è un soggetto politico quindi non può essere un attore politico in senso stretto ma può creare le condizioni
Perché altri soggetti tutti gli altri soggetti dalle istituzioni al agli abitanti possono trovare un contesto dove lavorare insieme ragionare neanche quest'dentro questa dimensione di ripuliti citare la vita urbana cioè creare dei contesti distante di rielaborazione collettiva diciamo in questo momento addirittura il Comune di Roma chi ci viene a chiedere realizzare laboratori nei quartieri per poter portare avanti in questo tipo di di approccio in questo mi sembra anche un passaggio molto importante e quindi anche un po'come soggetto terzo che crea condizioni di per poter lavorare insieme tra i diversi soggetti io penso un ruolo importantissimo
Questo riferimento mi ha fatto venire in mente una frase che ho ritrovato nelle nel libro di Francesco Albani sortire fine da soli avarizia sto Stirner insieme e politica una frase di don Milani che un me mi ero mi ero persa
E invece dal punto di vista dell'Università questo fondamentale no con me
Nodo di una rete che si costruisce concertatore io penso un particolare
Oltre agli abitanti anche ai giovani perché credo che la nostra generazione a delle fortissime responsabilità nei confronti dei giovani lo lo dico sempre ogni volta che che mi capita
Non solo il riferimento alle flessioni ambientali in ateneo mi occupo di sostenibilità in questo momento abbiamo un impegno forte su sul sulla questione della riduzione dei consumi energetici perché non siamo tenuti a a a a fare qualche cosa
E e in questi in queste settimane banalmente no si si stava discutendo su proprio essere veramente semplice come facciamo a a ridurre i consumi legati all'illuminazione mettiamo dei dispositivi per no ha detto io mi dimetto subito
Perché il nostro compito è quello di costruire ora uno stile tra virgolette diverso no cioè non posso derogare alla Tikkun oggi io sapevo devo interiorizzare dica dei dei dei comportamenti di cambiamento a partire dalle cose
Più semplici però nei confronti dei giovani ecco il il
L'impegno anche dell'università credo in generale di tutti di tutti noi proprio dovrebbe essere particolarmente forte non so se
Assolutamente ricordo intanto molti di questi quartieri del quale abbiamo parlato sono partiti con molti giovani
Sono quartieri che per varie ragioni posti stanno
Giovani prevalentemente
E poi
La cosa che ho potuto osservare appunto
Quando arriva all'università in questi luoghi appunto è stato citato il caso del Tor Bella Monaca Mark ma se ne possono citare altri Carlo scelta da prima
San Siro San Siro a Milano ma anche a Scampia ci sono rappresenta l'unica parte della facoltà alla nuova facoltà presente da trent'anni
Il Dipartimento di architettura dell'Università Federico secondo
Ho visto l'università l'opera in un quartiere del del centro storico di Catania quindi diciamo un quartiere nel dentro la città nel centimetri il cuore della città che però idee una condizione molto simile ai quartieri
Periferici ai quali facevamo riferimento prima questo per dimostrare come ma condizione periferica non è necessariamente topograficamente localizzata ci sono tante realtà nella nostra città
Anche dentro la città
Non solo la città consolidata ma la città storica
Ecco a me molto molto impressionato guardare
Come
Arriva l'università eccome poi i ragazzi che che hanno queste esperienze
Tornano
Tornano all'università cioè che cosa che cosa loro con che cosa loro entrano in contatto
Questo mi sembra in importante soprattutto per chi intraprende studi d'architettura d'urbanistica
Da osservatore esterno Amiternum permetterà Carlo anti assumere un atteggiamento come dire un po'
Dissacrante della della sua disciplina però
Diciamo i giornali come parlano degli architetti parlano dei grandi architetti
Cioè l'architettura grande oggetto ecco e tanto più raccontato quanto più è spettacolare bizzarro fuori contesto
Insomma c'è un'idea dell'architettura come la creazione di spazi
Barche se tengono vissuti tutto sommato va bene ma che non può non vengono realizzati per essere vissuti per per creare quella che
Leonardo Benevolo un grande album grande urbanista diceva lo spazio in cui vive allestire lo spazio per una comunità
Quindi via nell'architettura è un po'quella io ho il sospetto che in molte Facoltà di Architettura e molti dipartimenti di architettura
Si trasmetta questo genere di formazione
Professionale
L'idea che invece appunto gli studenti del Politecnico di Milano
Vadano fisicamente Cassano assistito
Dove c'è una sede per università perché questo luogo loft campus aperto appunto in un in via di San Siro è un luogo dove si fa lezione e non solo si fa lezione ma si attivano tutta una serie di pagati che il coordinamento fra i vari altre varie associazioni presenti nel quartiere quindi intanto si comincia a capire che diventare architetti non significa soltanto mettere sul mattone su mattone ma significa anche
Relazionarsi con le persone capire a chi sono destinati gli oggetti che si costruisco
E poi in particolare per una città per una città come Milano l'idea che un giovane
Architetto
Concepisca proprio mestiere
No come quello che destinato a costruire
Gli edifici che CityLife non so se se ce l'avete presenti tre
I tre grattacieli firmati da grandi architetti si sottrae Zarfati però Libeskind non mi ricordo che nel tempo l'investimento ecco e che invece a San Siro quartiere di edilizia popolare l'edilizia pubblica realizzato negli anni Trenta a partire dagli anni trenta si possono fare tante cose CityLife no perché lì è una partita chiusa
Ma a San Siro si possono fare tante cose come si possono fare tante cose
Appunto in questi luoghi della città
Ai quali si guarda con con una forzando il sopracciglio perché sono dei luoghi dove
Per dirla in maniera molto semplice gli spazi pubblici sono tantissimi dove tutto il pubblico per cui si può intervenire in tanti modi c'è molto da fare ecco allora per un per un ragazzo che studia architettura l'idea di vedere la città in questi termini e non in quegli altri beh credo che sia assolutamente formati e abbia fornisca a chi studia queste discipline un'idea della città nella quale anche lui una alla quale anche l'ultimo dare un contributo in termini proprio di
Di lavoro di relazioni quindi questo credo che sia uno degli elementi che occhio provato accoglierà anche proprio guardando negli occhi i ragazzetti i ragazzi si cimentano con questo genere di attività
Questo mi sembra molto molto importante anche per contesti diversi dall'architettura nel senso no che proprio l'approccio
Costruire una costruire forse una conoscenza o strumenti di di conoscenza per poi agire sui sui territori per imparare anche dai territori come diceva prima prima lui a me capita io insegno economia agroalimentare ecco vedo che gli studenti quando partecipano come quattro oggetti in azienda o anche con confrontandosi con con competenze diverse con non con associazioni coste colte diverso non basta affrontano un problema da da punti di vista diversi ecco hanno veramente salto nella consapevolezza no del del nel mondo questo credo che sia veramente molto molto molto importante in una dalle una lezione per noi
Da tenere a mente ecco non è sempre facile perché Namor sempre la con la contaminazione le connessioni tra discipline diverse no non ragionamento che facili che facevo prima non è solamente il disegnare sulla sulla carta un Progetto è quello di prendere l'essere consapevoli dive diverse questioni non è facile ne abbiamo delle barriere anche lessicali qualche volta
Quindi ecco se siccome sono ossessionato dal tempo da occhi passa mi sembra che in diversi contesti siamo vicino a dei punti di non ritorno sul fronte ambientale prima fotografato l'orologio climatico che qui c'è nella piazza
Una delle piazze d'intesa fra in generali in diverse situazioni mi sento come se stessimo arrivando a un punto il tempo incerto fino inquietante ma mi chiedo se c'è un modo Luciano c'è una ricetta ovviamente ma se c'è una riflessione che possiamo fare su come accelerare un po'mi rendo conto che non
Questione banalmente risolti vive però ecco un'accelerazione di processi
Solo un osservazione così perché lo mi stimola la la riflessione ecco anche partendo dalle cose che diceva francese bandi su sui giovani giovanile per i giovani sì de mi sembra molto molto giusto il il titolo del convegno è il titolo della no parole di giustizia rare di giustizia io penso che sia anche
Importante sono l'ho parlato molto di salici territorio intera portarseli eccetera eccetera però coltivarono spirito critico io penso che questa sia una cosa veramente molto importante allevato un po'diversità dovrebbe essere il luogo principale dove questo avviene
Un po'si dimenticano ecco no invece dovrebbe essere proprio il luogo dove maturo lo spirito critico adesso per cui anche il lavoro territoriali
Aiutare a coltivare questa dimensione perché noi abbiamo di fatto naturalizzato alcuni modelli sociali alcuni modelli culturali c'è un persone di cui in questi termini un po'tranchant però neoliberismo non è soltanto un modello economico a sostenere soprattutto a differenza di quanto avveniva anche nel passato un modello Di Viggiano continuerei a Bujumbura di modi di pensare e quindi
Noi lavoriamo abbiamo soccorso passo su un'altra cosa però mi piace in questo caso condividerlo al lavoriamo abbiamo avuto un dottorato io coordino uno di questi diciamo
Un curriculum che culto tra disturba
In cui ci sono pianificatori ingegneri architetti urbanistici ma ci sono anche soldi antropologi sono filosofi sono storici artisti
Dove appunto un po'il teste quello che cercano di coltivare un terreno di sperimentazione uno spirito critico ecco questo che il dottorato spesso nelle nostre nel nostro mondo accademico siamo stati abituati a la produttività scientifica imparare quanti articoli devi fare verso ormai sita dottorandi abbiamo dato il segno nel come si scrive un articolo per la rivista sul sentire
Poveretti creeremo dei disadattati probabilmente nel questo non lo facciamo
Chiamo delle occasioni di discussione cioè ci incontriamo periodicamente è morta una certa frequenza è un po'come comunità scientifica e ci mettiamo a discutere che i ragazzi propongono il loro la loro linea di ricerca lo discutiamo fra Dinoi ragionando e cercando di capire facendo nostre le domande che si pongono i dottorandi
E stimolando di essere ancor più critici cioè il dottorato deve essere anche un po'quello che sfonda i limiti esistenti deve provare terreni sconosciuti quindi assolutamente come dire non deve essere del tre cannoni accade verso un po'ovviamente appunto rischiamo di creare disadattati confronti di questo mondo però è importante per loro se deve esercitare e devo dire poi loro sono appunto quando entrano qua nel mondo si confrontano Resto del mondo scientifico accademico sono attrezzati e discute di argomentare portare in udienza il nove ed è ecco questo io penso che sia parlando di Giovanni involontariamente importanti università un po'Senafè fisica esistenti sono qualcuno diceva il luogo del Rinnovamento nello Spirito
Adesso non voglio citare
Comunque coltivare lo spirito eclettico anche i giornalisti sono di una bella responsabilità direi
Rappresentazione a culto
Una responsabilità in ordine
Diciamo che
Passo assolviamo poco che si può diciamo
Il settore vive una crisi drammatica per cui siamo nella confezione dell'opinione pubblica Polo impressione giornali
Operino un abbiano un ruolo ormai abbastanza marginale no
Questo non per scrollare di dosso responsabilità però se è vero che comunque diciamo l'informazione diventata è diventata accessibile in maniera non più mediata attraverso i giornali cioè regionali su una delle componenti per cui diciamo che il tempo questa responsabilità continua a restare perché perché imposti abbiamo perso quella capacità di osservare direttamente e per esempio di di di appunto di esercitare una delle operazioni fondamentale è quella di uscire dai nostri recinti di camminare di andare e la città con ritorno alla all'argomento di questa sera la città è uno dei luoghi fondamentali in cui se avessimo occhi un po'più attenti un po'più pazienti
Un po'meno come dire velate di pregiudizio oppure che assecondano
Lei deve correnti
Beh probabilmente questo mestiere forse contribuirebbe di più è meglio a capire come non so com'è fatta una città ma come ma ma come ma come siamo fatti noi in generale
Cita in fondo è il luogo dove tutte queste relazioni di cui parlava di cui parlava Carlo prima
Tutte queste relazioni agiscono per cui è un è un luogo fisicamente alla nostra disponibilità che si metteranno a disposizione per essere letto in questi termini
Importante è capire
Com'è fatta ora una città cioè noi siamo sempre un po'abituati a concepire la città come qualcosa di radicalmente diverso dal dalla non città
E invece ormai sono beh alcuni decenni perciò non è più non accade più
Distinzione fra città e campagna fra città e non ci sta ormai saltata per tanti per tanti aspetti
è saltata persino l'ACI la la relazione fra centro e periferia abbiamo provato un punto no a mettere squadernare un po'tutte le le caratteristiche di questa di questo organismo urbano nella sua complessità di tutto possiamo dire tutto possiamo dire di una città che è perfettamente identificabile un centro e che sono perfettamente identificabili i luoghi periferici
Il centro di Roma prima diceva
Carlo appunto ad impedire è il luogo del consumo e ed è il luogo dello spopolamento cioè
Nel centro di Roma non sono nella la cinta delle Mura Aureliane ormai quasi in tutta la città novecentesca diciamo
Romano credo che raggiunga i cento mila abitanti
Me conta il territorio comunale ne ospita due milioni ottocento
Mila
Significa che due milioni e settecento mila romani vivono
Un milione e duecento dicono intorno al raccordo anulare il raccordo anulare di Roma era doveva essere il la cinta muraria della città moderni
Quindi questo grande anello sessantaquattro chilometri che sta intorno
Butta fuori del coltello Raccordo Anulare sempre nel territorio di Roma è un po'dentro il raccordo anulare animato un milione duecento mila persone cioè un terzo della popolazione della popolazione a Roma
Allora quando si parla di Roma estese l'immagine tra su l'area di dei Fori Imperiali oppure perché il piazza Venezia eccetera eccetera è già quella una rappresentazione della città fa perché se dobbiamo fare non so di che cosa parliamo quando parliamo di Roma ecco questo per diciamo per parafrasare il titolo del romanzo divenne manca
Grazie
Concludiamo quelli panel dal titolo accarezzare un pezzo di città ho il piacere di presentare i relatori Stefano Anna perdiamo docente dell'Università di Perugia garante delle persone private della libertà della regione Lazio Marella Sant'Angelo docente di composizione architettonica e urbana all'Università di Napoli Federico effettua il se Riccardo De Vito attualmente a giudizio del tribunale di numero introduzione Carmen storico e niente vivente dell'ordine degli architetti di credo no no vicini
Buonasera buonasera a tutti
Grazie grazie davvero coinvolto anche l'ordine degli architetti chiara ci ha invitati a partecipare in qualche modo presentare questo
Immagino ma passa presenti in queste giornate in questo convegno che devo perlomeno in questa parte terminale devo dire veramente
Interessante con un piacere abbiamo colto
Invito all'invito ad accreditare peraltro anche in corso con crediti deontologici sì professionalità che proprio la come gli argomenti trattati erano di grande come precedenti che abbiamo appena ascoltato di grande interesse per la nostra professione per cui grazie di nuovo ai complimenti per fino fino a questo momento e non altro e non ho dubbi per per quello che
Che si che il che sarà il prosieguo
Per poter iniziare visto proprio il concetto di carcere un pezzo di città Dio o così il piacere in modo tale che poi si possa condividere con un filo
Di condividere un'esperienza peraltro personale
Perché poi il tema del carcere non è che capita tutti i giorni il tema del carcere e quasi e per la da addetti ai lavori da un punto di vista tecnico è talmente è quasi potremmo dire un po'di nicchia e per pochi che però è anche e anche sociale
Per tutti i punti di vista perché comunque un servizio un servizio necessario che mette spesso in difficoltà
In difficoltà qualche volta che le amministrazioni perché trovare il suo spazio per creare realizzare un carcere spesso Boniface anche se poi una zona S. faccio una variante urbanistica sono
Tipiche sono servizi che devono esserci
Caso particolare poi e poi lascio la parola ovviamente
Renzo capitato Lorenza una struttura Piero
Malati mentali ma potenzialmente pericolosi
è possibile dove si fa ministero stabilisce dove farlo
Sì partono si parte con un un'idea progettuale uno studio di fattibilità hanno andiamo a fare la in quel posto preciso che hanno già una zona urbanistica ben definita una zona F è una zona di completamento ministero della Sanità quindi una struttura senza però è una struttura sanitaria particolare
Non la vuole nessuno
Firmato il permesso di costruire firmato titolo unico subbuglio si parte partono i comitati
Bello
Io mi son trovata proprio dover firmare questi documenti
Questi atti
E nella consapevolezza di aver fatto il lavoro come équipe al meglio però mi sono detta forse mi sono posta in maniera perfetta io il mio gruppo gruppo comunale all'epoca erano alcune poco distante da qua lavoravano cioè cosa qualche cosa è stato l'unico semmai il pensiero nei miei confronti che ecco se mi son fatta e se ci siam fatti degli scrupoli ci qual è stato quello de aver compreso la necessità di questi spazi
Già venirli nel nel territorio di stare perché questi malati o questi comunque diciamo
Allora possono essere malati mentali ma e nello stesso tempo potenzialmente creano raduno hanno creato disagio popolo potrebbero fare nessuno li vuole nessuno vi vuole più la qua nell'altro comune ai limiti mettiamogli nel limbo questo era allora mi chiedo io qui è veramente trasversale cioè si parla si parte parlata nell'urbanistica dalla pianificazione dove posizionale dove andarli a collocare fuori dalla città dentro la città il più lontano possibile da tutti e tutti oppure The Mirror quanto più
Invece nella speranza chi ci possa essere
Un futuro
Questa è un po'non so ecco
Abbiamo
Il Riccardo De Vito appunto mi ha fatto autore di pubblicazioni diverse aziende il carcere il terreno diciamo elettivo dei suoi interessi per cui
Più che mai sì darà supporto
Grazie mi prendo solo un minuto per fare i ringraziamenti a tutti gli ospiti agli amici che diciamo qui Marella Sant'Angelo Stefano Anastasia a tutti gli ospiti che ci dedicano tempo anche a nome dell'Associazione studi giuridici porre di Magistratura democratica e un ringraziamento particolare lo vorrei fare anche a Radio Radicale
Che ci ha dedicato tempo e che sta riprendendo i nostri lavori pensiamoci sempre al servizio che radio radicale svolge ricostruire un archivio culturale sonoro del
I nostri pezzettini di storia
Il titolo di questo incontro il carcere un pezzo di città molti di voi gli addetti ai lavori l'avranno riconosciuto è il titolo con un punto interrogativo che trasforma quello che per l'associazione Antigone era un'affermazione
Il carcere è un pezzo di città era un'affermazione finalizzata includere nella una campagna il titolo di una campagna finalizzata includere nella nell'articolo sessantasette dell'ordinamento penitenziario anche la figura del sindaco
L'articolo sessantasette come sapete quella norma che elenca le autorità alle quali la legge riconosce il diritto visitare gli istituti di pena
In queste lento ci sono i parlamentari parlamentari italiani parlamentari del Parlamento europeo ci sono i consiglieri regionali ci sono ovviamente i giudici nell'ambito la loro sfera di giurisdizione ci sono giudici dalla Corte costituzionale non c'è il sindaco e questo già la dice lunga sul rapporto tra il carcere e la città o quanto meno tra quelle città che ospitano il carcere che i carcere di riferimento sopperiscono i garanti locali garanti cittadini che però non sono ormai sono quasi presenti ovunque ma non ho ancora dappertutto
Oggi noi quella affermazione la trasformiamo in una domanda il carcere è un pezzo di città è ancora un pezzo di città
Per rispondere a a quella domanda come ha detto pregevoli mente di metro tutto potrei anche
Tentare diversi approcci il primo che mi viene in mente quello autobiografico nella mia esperienza di magistrato di sorveglianza in Sardegna in particolar modo nella zona del sassarese ho assistito
A cavallo tra il due mila e dodici del due mila quattordici dalla chiusura del carcere sassarese cittadino San Sebastiano quello per dirci dove è stato girato aria ferma
Che era collocato nella centralissima via Roma della città accanto al palazzo di giustizia
E in stato spostato nel nuovo istituto di bancali che
è nella periferia Ovest di Sassari non tanto quella periferia come luogo di intelligenza collettiva come ci dicevano prima
Agostino Petrillo stamattina per Francesca Obama proprio qui suburbi quell'area indefinita priva di servizi diciamo quella periferica azioni identica a quella che si è verificato un po'in tutto il mondo in Italia in Sardegna in Italia un po'a scoppio rallentato a scoppio ritardato se vogliamo dire ma la Sardegna è stata interessata da questi fenomeni comunque a Cagliari carcere cittadino sia spostato da buon cammino avuta a Oristano da piazza Nuova centrale Piazza Manno ammassa ma Tempio Pausania la rotonda che era un edificio centrale della del piccolo comune ha visto poi crescere invece un carcere in periferia enorme è una periferia stazione che ha indubbiamente spezzato i legami con la città anche a Rimini di servizi per il carcere di percezione da parte di detenuti dello spazio e del panorama urbano
Di accesso e di partecipazione della società civile all'opera di rieducazione posso fare qualche esempio di questa frantumazione entrando dai reclami anche dei detenuti le réclame divisi dizionari dinanzi al magistrato di sorveglianza
Non ci sono per esempio prima si parlava con Carlo Cellamare Francesco Albani di mobilità non ci sono collegamenti pubblici mezzi di trasporto se non del tutto scoraggianti tra carcere e città
Non c'è una segnaletica che dalla città indichi dove si trovi il carcere in Sardegna si parenti dei detenuti sardi vogliono andare a trovare detenuti non trovano un'indicazione così non la trovano i parenti dei detenuti per così dire immigrati dal continente che scendono le portinerie rapporti e non trovano una indicazione finché non arrivano proprio sotto il muro perimetrale dell'Inter cinta
In questo è un terreno diciamo paese alle all'esperienza e alle si può confermare quello che tanti sociologi francesi presenti hanno detto sul nascondimento territoriale di quella tipologia di architettura che comincia Marella Sant'Angelo è una delle architetture portatrici diciamo di un immaginario negativo
Il territorio attorno a un territorio privo di quello che caratterizza per così dire la socialità di una città quindi non ci sono i luoghi pubblici o privati di incontro non ci sono strade percorribili da pedoni
Non ci sono non c'ha tessuto civico non ci sono esercizi commerciali e la circostanza che cambia non solo il paesaggio sonoro percepibile dei detenuti
Ma cambia anche e rende più allineato per esempio gli incontri tra parenti detenuti anche all'interno del carcere
Perché non è possibile per esempio comprare un oggetto che rappresenti anche un medium affettivo durante l'incontro è difficile sperimentare una premialità esterna al carcere
E naturalmente è più difficile per i più poveri trovare dei luoghi che non siano quelle strutture che ormai sono sempre più ancillari dal carcere che spesso sono ormai le comunità quindi è indubbio che il carcere
Uscendo alla cerchia urbana
Ha un po'peggiorato la sua situazione non voglio però cadere nella facile tentazione di un luogo comune cioè a dire l'affermazione in base al quale il carcere è stato un pezzo di città fin quando è stato dentro le mura della città e ha smesso di esserlo soltanto quando ha attraversato la cintura urbana che è stato posto nelle periferie nei suburbi
Ai vietare questo luogo comune soccorre immediatamente a storia e soccorre la visione di studiosi come Massimo Pavarini non ben
Libro in un volume fotografico ormai risalente al mille novecentonovantaquattro si chiamava immagini dal carcere archivio fotografico delle prigioni italiane curato dal Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria
Massimo Pavarini Alberto Di Lazzaro scrivevano che in carcere
Stato s'un edificio per eccellenza del paesaggio urbano carcere città nascono insieme hanno un rapporto indissolubile sia pure disegno opposto
Cosa vuol dire un rapporto indissolubile beh è certo che il carcere nasce
Con la città moderna
Che il carcere quale strumento di controllo di contenimento per così dire delle classi pericolose e disoccupate nasce quando a seguito dei rapidi processi di industrializzazione ed inurbamento
è fuori discussione non è un caso che
In quel periodo il narratore per eccellenza della città industrializzata di Kenzo paradigmatico il caso della cotta Medieval Times
Il narratore dei bassifondi quasi sempre inserisca anche quale elemento baricentrico dalla città il carcere
è sempre in quel merito in quel periodo che nasce il mito diciamo dell'educazione in senso negativo come disciplinamento al lavoro di fabbrica e delle che nasce lo spiega nel magnifico libro le pene il carcere
Stefano Anastasia che nasce quella idea e la pena debba essere una pratica di degradazione e tutto sommato no l'idea che i poveri la
Imporlo o del mille ottocentotrentaquattro l'Inghilterra l'idea che il popolo degli assist ma per assisterlo deve entrare nel capanno deve entrare in una casa lavoro quando entrano a casa lavoro
Lo devi trattare in modo che la sua condizione sia meno desiderabile di quella dell'ultimo dei lavoratori liberi
Quindi un'idea di pena come pratica di degradazione come amputazione come sottrazione che ancora ci portiamo dietro
Non vi è dubbio che quindi sia il rapporto esso indissolubile ma cosa vuol dire di segno opposto vuol dire come hanno scritto tanti cito particolarmente Alice Franchina parere per Donini che tutto sommato però poi in carcere anche dentro la città era un'antica città
Era uno spazio con delle regole diverse da quella della città possiamo
Prendere delle coppie a a riferimento
Abbattimento per i detenuti della separazione che noi viviamo quotidianamente quella caratteristica dell'istituzione totale per goffo ma degli spazi di vita
Mentre noi lavoriamo riposiamo ci divertiamo in spazi diversi all'interno del carcere tutto accade in uno stesso luogo
E anche si è si è dentro la città è una differenza importante isolamento confinamento solitario dei sistemi figlia del fianco il carcere contemporaneo soprattutto nei regimi speciali per così dire conserva traccia
Contro la possibilità della socialità l'assenza di luoghi di attività in comune
Vs gli spazi collettivi
Il tempo perso del carcere contro il tempo impiegato alla città
I posti spesso alienati del carcere le celle e corridoi contro i luoghi dentistica anche dell'identificazione della città certo non tutti carceri sono così
Però è anche vero che anche il carcere dentro la città maturato una distanza dalla città c'è un elemento che misura chiaramente la distanza adesso sulla pandemia
Si è un po'leggermente ridotto questo questo gas mai digital device che esiste
Tra
Un cittadino di una persona che vive all'interno del carcere dà la misura del tutto inabile a utilizzare
Quello che nella smart siti del futuro diciamo mette in relazione no le infrastrutture con il capitale umano cioè le piattaforme digitali tutto questo per un detenuto non è possibile farlo
Quindi c'è una distanza c'è stato sempre e comunque una distanza tra il calcio anche quando era dentro la città che cosa vuol dire questo che per modificare il carcere sufficiente riportarlo al centro della città
No abbiamo visto è sufficiente quindi modificare soltanto il carcere beh non vorrei capire in un altro luogo comune che questa volta riguarda però non tanto il carcere quanto la città siamo sicuri veramente che quello che prima diceva Sandro purché a proposito differenza tra casa e città non valga anche per il carter cioè che queste differenze spesso soprattutto nella città moderna nella città contemporanee non si siano assottigliate
Cioè vale a dire che anche le città che ci hanno descritto prima soprattutto in alcuni esempi
Per bagni Cellamare non siano ormai non abbiano copiato qualche cosa nella nuova cultura
Del decollo dell'ordine e della sicurezza dal carcere le periferie per così dire militarizzati metallizzate soprattutto nei confini sono intere città italiane
Controllate esclusiva dove le periferie sono controllate dal confine riporta un po'il concetto di controllo perimetrale i suburbi privi di servizi totalmente privi di servizi riguardarono ricordano le grandi istituzioni penitenziarie dove non è possibile una vita
Con i servizi godendo fruendo di servizi
Certo riportare
Ho idea di dividere per esempio una città in zona famosa zonizzazione le zone rosse della città che spesso ricorda un'ideologia di dividere il carcere in Circuiti i luoghi per i protetti e via dicendo
Allora
è vero che a volte si sono avvicinati il carcere la città era vero forte dai tempi di Dickens perché tutto sommato i diritti delle persone che entravano e uscivano dalle case erano uguali ai ritmi delle persone che erano negli opifici
è vero per quello che abbiamo appena detto anche anche oggi e quindi
Per cambiare il carcere borse è necessario ragionare su come cambiare la città c'è stato un momento in cui si è approvato cambiare la città c'è stato la nostra storia ed è stato la grande epoca dell'Uefa
Gli anni settanta non è un caso che l'ordinamento penitenziario nasca nel mille novecentosettantacinque in un'epoca in cui grazie all'implementazione diciamo dell'articolo tre comodo verso la costituzione del Welfare
Si trova a dare
Una vita diversa alla città quella poca degli anni settanta che è cominciata per lecita anche un po'prima penso per esempio affida alla a Firenze di la Pira e definita un po'dopo presso la Roma di Petroselli per esempio
è riproponibile questa ricetta forse forse no forse ci vuole altro forse siamo ancora in una fase in cui al per così dire de costruttivismo cognitivo
Dobbiamo accompagnare un costruttivismo politico ma su cosa si può basare io credo che questo spazio quello della costruzione politica si possa e possano essere occupato soltanto in due modi
Con la costruzione di laboratorio di nuovi pensieri lunghi e parole di giustizia tutto sommato vuole anche rispondere a questa esigenza perché credo sia finito l'epoca delle ricette approvate dai sondaggi ed è un peccato che la politica soprattutto nell'attitudini a noi vicine sopra non se ne accorga
E riscoprire pratiche dal basso tipo quelle che abbiamo sentito oggi raccontare da Francesco erbari da Carlo Cellamare stamattina D'Agostino Petrillo e da Jacopo prosa Terni
Riscoprire il coraggio del pensiero lungo è necessario
E lo si può fare proprio a partire da questo sguardo della città con diciamo stamattina Singh laica sinti
Oggi questa mattina fanno abbiamo parlato
Città
Di marginalità
E di guerra
Giorgio la Pira nel convocare un simposio dei sindaci delle capitali di tutto il mondo a Firenze a Palazzo Vecchio nell'ottobre del mille novecentocinquantacinque
Diceva a proposito di quello abbiamo sentito dire oggi della guerra sulle città
Con la sua fermezza escatologica naturalmente che poche bombe all'idrogeno lanciate sopra pochi punti del globo potevano ridurre la terra a deserto e quindi si poneva una questione che non si era mai posto prima
Un problema con una precisa impostazione giuridica diceva che era la seguente hanno gli stati il diritto di distruggere la città ecco io penso che da questa domanda che si possa ripartire grazie
Si può ripartire
Si può ripartire dunque a parte ringraziare per questo invito perché tra l'altro diciamo io in questo momento nel senso che se ne sono andati con gli hanno parlato di una di noi perché mi sento molto investita da fatto che sono napoletana
Che sono un professore di progettazione divertente che tre di Federico secondo che la stessa ateneo riaperto ma parte del mille sita
A Scampia
Che gli scarti di Secondigliano che in questo momento ma ormai da anni come sanno bene fermaste sierica vedi visto il luogo diciamo da lei prescelto per il mio lavoro per la mia ricerca per il mio lavoro per la mia didattica
Forse anche per la mia terza missione ma questo è tutto da capire
Che è molto vicino stantia perché poi la cosa che sfugge da tutte queste queste questa diciamo quando poi parla delle cose però vuole cosa bisogna è anche la città commessa relazione
Io credo che ci sia uno spazio per forza in quest'atto per me Scampia un po'emblematico anche perché lavora citavano delle pratiche e delle buone pratiche di di intervento sulla città e in questo momento Scampia è emblematica ma non tanto per Gomorra fatemelo dire perché non ma non perché io sia napoletano perché è una visione distorta della della della della città e dell'architettura
Quanto perché
Perché in questo momento in quella parte che poi è la parte settentrionale della città come sta accadendo qui lo dico ma anche nella parte orientale della città Napoli est
C'è effettivamente evidentemente un laboratorio in corso
E il mio lavoro sul carcere di Secondigliano in qualche modo si si mette in questo laboratorio o se posso stare appunto questa parola e si mette relazione fortemente perché come dire dove finisce il gigantismo di una parte solo di una parte degli edifici di questo grande grande quartiere di edilizia economica e popolare che poi ha una storia duplice perché inizia negli anni sessanta settanta con la costruzione della periferia quella periferia di cui si parlava anche prima
Napoletana e che poi ha avuto un ulteriore incremento con la legge post terremoto che ha costituito altri pezzi di città
Sparsi in per lo più in in Abruzzo e nelle periferie e dove alla fine degli anni novanta hanno costruito il carcere di Secondigliano
Ed è un quartiere molto vivo è un quartiere che in questo momento a questo polo dell'Università Federico secondo una realtà a mio modo di vedere molto importante perché quello no è il la scuola del in medicina della Federico secondo e quello è un edificio che ospita una serie i dipartimenti
Che non solo ospitano tutti consistiti delle professionalizzanti in sanitarie ma che avrà anche una parte di laboratori aperti alla cittadinanza perché poi il tema un po'questo quello che diceva anche Riccardo via perché il carcere chiuso perché il carcere si deve aprire ora sembra una cosa appoggiamo
Però io credo che ci sia uno spazio di lavoro su questo e questo del del e questo spazio dato anche dallo spazio del carcere nel senso che io continua a essere un architetto continua occuparmi progettazione architettonica
E quindi io lavoro sullo spazio e analizzo questo spazio analizzo anche il carcere come una parte della città Marlon con delle caratteristiche molto particolari il carcere un'attrezzatura pubblica
Nel mio letto sessantotto al Politecnico di Mila no Ernesto Nathan Rogers faceva ai suoi corsi di composizione che tonica su tre temi il carcere il teatro e la scuola
Erano le tre grandi attrezzature vento ma ce ne sono anche nelle altre importanti però erano quelle più simboliche quindi come dire ed è etneo questo dobbiamo tornare dobbiamo lavorare sul carcere come un'attrezzatura collettiva devo tornare adesso in carcere come un edificio pubblico in cui lo Stato si fa carico delle persone che sono ospitate
Peraltro come io dico sente l'unico edificio pubblico abitato perché sono le persone che lo abitano purtroppo per loro tutta la vita
E e quindi perché è oggi né importanti e mi sono puntata mentre parlava Riccardi ora parlerò con la mia collega per fortuna assessore all'Urbanistica Comune di Napoli nonché imputato anche vicesindaco perché ora bisogna fare una nuova carta serie di di cartelli stradali assecondiamo stantia perché se la metropolitana quindi si arriva a piedi facilmente dalla metropolitana carcere come si arriva metropolitana all'università
E quindi bisogna ora come sicuramente diciamo faranno stanno già facendo perché è stata inaugurata lunedì
Il Polo nuovo di Federico secondo la tutti nuovi segnali stradali bisogna giungere finalmente anche quelli che riguardano il centro penitenziario di Secondigliano
Perché piano piano sono delle azioni piccole che noi stiamo facendo che la città sta facendo e che devo dire anche la nuova amministrazione si avvia a fare anche perché Secondigliano emblematico ancora una volta non perché si sia stantia e le vele di della buonanima di Craxi salvo
Gomorra emblematico perché però
Però la costruzione e la città contemporanea e quello in cui ti trovi di tutto in cui trovi lo svincolo autostradale coi trovi attaccato al muro di cinta di Secondigliano il campo rom che per ora assai in una fase
Di già cominciata devo essere onesta dalla presenza precedente amministrazione di nuova relazione con in comune strutturarlo secondo i loro bisogni e allora anche il lavoro sul carcere io lavoro su carta che con i miei studenti da cinque anni ormai i miei laboratori di progettazione del quinto anno quindi grazie questi laureano
E sul sul carcere abbiamo lavorato sul Poggio Reale abbiamo lavorato su Pozzuoli ora lavoriamo Secondigliano Prato facciano anche delle azioni di lavoro con i detenuti di progettazione con loro quindi questo è una trasposizione per quanto possibile esattamente di quella partecipazione di cui parlavamo prima proposi Corbella Monica
Quindi e questo fu così il carcere diventa città perché il carcere eccita
Perché e comunque come dire tra l'altro lo specchio Napoli coi ammirabile in questo non solo perché se abbiamo molti detenuti
Ma perché abbiamo questi due istituti che sono uno appunto il centro penitenziario di Secondigliano e l'altro e Poggioreale a Napoli sono dei detenuti che sono rinchiusi a Secondigliano tra quando escono dicono di essere stati a Poggioreale elettorale l'emblema della galera
Già effettuate è stata progettata Poggioreale non è fatta galera praticamente eppure Poggioreale è un'altra realtà sulla quale ovviamente
Come dire si deve lavorare moltissimo perché quello invece sconta l'essere un'altra generazione di carceri into costruito al bordo della SITA che oggi è al centro della città
Perché in quella parte della città è cresciuta
E non a caso poi hanno costruito di fronte il tribunale hanno costruito il centro direzionale alle spalle di Poggioreale quindi come dire ora quello che era un però questi dico carcere questi dalla fine dell'Ottocento quando quella città borghese espelle le funzioni che non vuole avere dentro e quindi il macello il carcere
I cimiteri vengono realizzati fuori dal da quello che era il confine della SITA
In qualche modo oggi Poggioreale al centro della città
E quindi si porta dietro non solo me tutte le problematiche per purtroppo vere però è chiaro ed evidente che può avere un altro una vocazione evidenza di relazione con la città tant'è vero che abbiamo lavorato molti progetti di apertura temporanea nell'arco della giornata di alcuni servizi di scambio tra dentro e fuori allora il carcere città per McCartney non è un pretesto per me è uno degli edifici
E degli edifici pubblici della città e poi termino
A una caratteristica però dentro al carcere come diceva Riccardo e degli altri debito molto bene dentro al carcere prono poi troviamo tutta una serie di funzioni che sono anche quelle Puglia perché è un'architettura molto e Marchetti urbana molto particolare
Perché in quel luogo
Chi è ospitato utili
E chiuso deve come dire
In corso deve ritrovare tutti gli spazi e i luoghi pensavo anche a tutto l'interessantissimo
Ha intervento sulla questione della della del lavoro a distanza del del
Perché l'hanno dentro nell'altro ora stiamo lavorando con l'università perché dentro i istituti ci poniamo se anche il Polo universitario penitenziario di Federico secondo
E che ora la stasera sto cercando di mettere in connessione con il Polo di Federico secondo che sta fuori oltre il muro che è appunto quello nuovo di cui dicevamo prima
Dentro questo luogo deve succedere tutto e quindi una serie di parole di cui parlavamo prima Pubblico e privato tutto deve succedere come appunto già accennava Riccardo dentro questo spazio quindi la qualità parola che non si sa mai le carte la poco perché il prova ha qualità
è una cosa fondamentale perché per poter vivere bene anche da un turista pomo della salute perché tutti quelli che stiamo si occupa di carte sanno che i detenuti hanno sono problemi di salute legati esattamente alle condizioni in cui vivono
C'è bisogno di un'alta qualità ci sono gli operai c'è bisogno di una capacità di articolare questi spazi che vanno dallo spazio della privacy più all'intimità più
Più forte a quello del pubblico alla condivisione appunto di dei momenti salienti della vita e della giornata alla al al il agli spazi del lavoro dell'istruzione dello sport della salute tutto
Là dentro quindi come dire ecco per certi versi
Un luogo emblematico dell'urbano ma questo non significa come dire che poi possa
Non essere letto pone invece quello che appunto una parte fondamentale della Seat al pari delle altre e quindi e e lo come dire e per certi versi possiamo dire che l'edificio pubblico quasi per eccellenza nel senso che c'è una Natale forza nella presa in carico di queste persone che peraltro come io dico sente lo dico sempre anche ragazzi quando riporta dentro perché non è
Insomma è è un passaggio importante insomma è un'esperienza importante per loro sono delle persone che comunque stanno scontando una pena hanno sono stati condannati e quindi stanno risarcendo in qualche modo non so se questa parola si può osare o o creo
Ma insomma comunque pagando per quello che hanno commesso quindi hanno tutto diciamo la nostra devono avere tutti i nostri rispetto e quindi anche il luogo in cui vive
Deve essere un luogo in cui noi rispettiamo e non aggraviamo diciamo questo stato
Vado prego Proci
Grazie grazie di questa invito di questa occasione di discussione su rapporto tra carcere
Tra carcere e città
Nel discorso che ha fatto un attimo fa barella Santangelo cioè appunto un'integrazione alla ricostruzione storica che ci aveva proposto prima
Riccardo Di Vito quando ci ha detto di come Poggioreale sia diventato parte del del centro della città di Napoli diciamo così non essendo stata pensata come parte del centro e questo può valere credo per la gran parte delle carceri storiche che sono nel centro della città in Italia il caso di Sassari diverso quello quello vecchio e ci torno come per esempio pensate diciamo io faccio garantire tenuti alla Regione Lazio trentatré pensate finanche al carcere di Regina Coeli diciamo così quando era dall'altra parte del pendere e lontano dalle dalla zona degli edifici pubblici del no che invece erano da quest'altra parte sono storicamente da quest'altra parte del e quindi questo ci dice diciamo sì di una di una caratteristica consolidata dell'istituzione penitenziaria di essere messa ai margini
Salvo il caso di Sassari malmesso Sassari salvo un'altra funzione del carcere che non è però la funzione moderna del carcere
E la funzione antiche medievali del carcere che diciamo così il il carcere diciamo siccome appendice del palazzo di giustizia o della sede di giustiziò del tribunale finanche il Carcere Mamertino se vogliamo risalire
Agli antichi romani Candy sotto sotto il fuori diciamo no il carcere che serviva nell'antica concezione carcere attenere sotto chiave quelli che andavano portati a processo
Poi dopo diciamo così le soluzioni erano sbrigativi o li si mandava fuori oggi si tagliava teste mani e chissà qualcos'altro insomma comunque non non ci si perdeva tempo attenermi per un tempo il finiti in galera no l'esecuzione penale aveva un tempo più lungo soltanto per gli ideali ossidi di quelli che vivono mense nelle torri dei Castelli diciamo ecco insomma che era ma perché era un altro tipo di di utenza
Questo ci dice appunto questa ricostruzione già ci dice del delle due funzioni del carcere e quindi il rapporto il rapporto con la città da una parte il carcere antico che appunto a quella funzione
Custodiale temporanea e quindi postali perché funzionale che il motivo per cui poi alla fine per dire spiega a Roma si discute da decenni della chiusura di Regina Coeli non verrà mai chiusa perché i colleghi di di Riccardo diciamo sì se devo fare un interrogatorio diciamo all'arrestato preferisco farla Regina Coeli non a Rebibbia che devono far attraversare mezza città banalmente quella la ragione per cui Regina Coeli resta dove resta diciamo
Resta perché funzionale sia ai magistrati che gli avvocati per le prime necessità di quando le persone vengono arrestati diciamo quindi i conti assolve a quell'antica funzione
Quella moderni invece quella che raccontava appunto Riccardo che quella per cui invece faceva fuori per cui il carcere in realtà è un luogo possiamo dire discussione di esclusione però escussione non dice tutto perché in realtà c'è anche una forma di inclusione differenziata
Diciamo e un gruppo di filtro
Il carcere moderno è e e concepito punto come filtro al d'accesso alla cittadinanza o luogo di sospensione della cittadinanza
E per questa ragione che uffici così efficace che pensato anche urbanisticamente come fuori dalla città
E perché la domanda che gli viene la domanda che viene posta nella pensare la pena la pena detentiva e quindi l'istituto penitenziario è è trovare un luogo di e rimozione
Di delle persone diciamo così per qualche ragione diciamo sì sgradevoli
Ecco diciamo oppure di filtro di quelli che devono accedere ieri il caso appunto delle prime esperienze di di carcere moderno nel soprattutto nell'Oropa delle prime manifatture dove le carceri hanno
Il filtro all'ingresso dei vagabondi in città perché per il quale il problema allora quello vero
Allora il punto è se queste la storia del carcere possiamo noi diciamo andare completamente contro questo tratto costitutivo diciamo così del
Del carcere della Trident sentiva c'è possiamo pensare un carcere nella città carcere dell'inclusione mentre invece il carcere viene pensato in senso
E costruttivo costitutivamente sotto in senso diametralmente opposto questo è chiusi grande inquisito
Tranne quesito che ovviamente
I i riformatori del carcere si pongono dal mille settecento perché dal mille settecento che si si discute della riforma del carcere della di educazione della possibilità che diventi un luogo diciamo così di di recupero della persona cioè sono circa trecento anni che non ci si riesce Marco piacque cosa che viene normalmente diciamo così elusa ma appunto che ha avuto diciamo una risposta e questo è il la cosa con cui noi dobbiamo fare i conti noi qui ore diciamo anche diciamo sì
Ora dico oggi visto che qualche successo diciamo così no quindi anche il fatto che c'è un nuovo governo che ha un suo profilo orientamento che peserà anche su queste
Su queste cose allora il punto è che invece noi andiamo per esempio nel nel nostro ordinamento a partire da quell'articolo ventisette comma tre della Costituzione un proposito contrario un proposito contrario a quella che è la natura del carcere no
è da una parte il il divieto di trattamenti contrari al senso una dall'altra parte la cosiddetta finalità rieducativa della pena
Che ha significato esattamente questo per i pochi anni in cui ci sia riuscito a lavorare veramente su queste cose diciamo fra gli anni
Settanta e forse primi ottanta neanche diciamo è stato esattamente il tentativo di integrare
Carcere città no quindi era quella idea di che che
Però appunto dentro un'idea più generale cioè o è un'idea di chiamiamola così di universalismo e dei diritti di cittadinanza che non si perde no di cittadinanza comune se non c'è quell'acconsentisse c'è invece e torna è ancora una volta i riferimenti alle così di questi giorni diciamo sì torna l'idea per esempio della cittadinanza meritata
Se torna la cheerleader della città Denzel cittadinanza meritata e la necessità di avere un posto in cui custodire i non meritevoli
Resta
E se programmi custodi non meritevoli i non meritevoli vanno messi più lontano possibile
Allora punto credo che che ci torna queste diciamo sì no quindi pensare il carcere come una parte della città significa pensare che tipo di città vogliamo
Se è una città sì che in qualche modo e aperta alla presenza alla partecipazione alla soggettività di tutti degli
No oppure se è una città in cui diciamo di spazi
Gli ambienti le opportunità sono riconosciute a chi diciamo sì se le merita c'è chi corrisponde a certi valori a certi standard per formativi eccetera eccetera
Questo è il punto credo
Comunque
E abbiamo a che fare anche quando parliamo inevitabilmente di
è come dire collocazione urbanistica del del penitenziario ed è diciamo tema che riguarda non semplicemente questi limite
Noi ce lo possiamo dire di tante cose che noi facciamo diciamo sul carcere di San di una lettura del carcere tutta chiusi in se stesse di progetti di riforma tutti chiusi nelle nostre piccole aspettative di muovere una virgola un altra dell'ordinamento penitenziario quella costa diciamo sì o stanno dentro uno scenario più complessivo appunto dentro la contesa più generale che riguarda la cittadinanza e o altrimenti diciamo si sono inevitabilmente destinati a perdere diciamo e quindi carcere inevitabilmente destinato a riprodurre se stesso suoi il luogo di esclusione grazie
Quanto distante
Nella maniera mai in maniera ecco io volevo quando si pianifica
Che se non e non è una domanda impossibile perché la domanda e l'Italia quando si pianifica generale oramai parte integrante a parte il carcere ed è più difficile estero
La verità è che quando si pianifica ecco dove dove il carcere
Sfarzo il treno città anche diventando internet a cosa importantissima anche per chi acqua ha qualche relazione con il carcere nel terzo a forse gli la questione di stare nel centro città significa guardare vedere da dentro la città perché paga dentro tutti non è praticabile Risari i piani FIAT una vedi oltre il muro senza negli ascolti quella cosa che sembra una narrazione ma è la verità
E i i detenuti di San Vittore Giovanna giocano a pallone Ciano le signore che li salutano dal quartiere più elegante dove le case credo del Corsera assoluto forse di più in tutta Milano dopo CityLife
E ma quelle vita però cioè è l'Amati l'acqua è Lella il sentirsi parte di qualcosa ora questa stessa sensazione violava volte quando lavoriamo appunto con quegli studenti detenuti o anche succedono altre cose nel carcere ma dobbiamo fatti workshop di progettazione con loro eccetera nel però si sentono parte perché loro la cosa che in assoluto
Lamenta questo sentirsi operante fuori dal mondo
Quando tu non senti niente non sentire rumori della spettano senti
Però neanche gli ho gli uccellini nel bosco perché questi dubito costituiscono i carceri sapete bene tutti i quali sono io non è che ci sono gli uccellini del bosco per cui sai no non c'entra assolutamente niente e allora si ti senti fuori da tutto e quindi questo è un po'diciamo il il se si dovesse pianificare di nuovo la frittata e dobbiamo immaginazione Sitta permane sanno che io sono dell'idea non ce ne sono necessità di costruire altri cattivi quindi neanche nella galleria
Ma se proprio pensare una cosa veramente né per me come pensano ospedale una penso una nuova grande complesso scolastico di questi gravissimi che servirebbero oggi
Io così lo pensa il caffè credo che così dovrebbe essere
Perché di fatto diciamo
Capo è una nostra responsabilità serrate gli atti e chiedere che etica visitatori lavorare in questo senso perché
Io credo che c'è solo uno spazio che ancora abbiamo possibile però per quello che diceva Stefano
E cioè provare a ancora intaccato lo questo modello e provarci dallo spazio perché il tema dello spazio del carcere che voi sapete bene la mia salvo lo sfarzo della detenzione con i suoi utenti con e sulle sue caratteristiche che sono le caratteristiche particolari ma che di fatto non sono realmente studiate come tali
Non voglio parlare del fatto che scarse italiano si progetta l'ultima parte progettato dall'architetto credo che sia dagli anni sessanta Rebibbia credo che sia l'ultimo e sappiamo anche il povero lenti come è finito
Ma diciamo non esiste proprio perché come in Italia non si progettano più le scuole non si Progetto noti gli ospedali non si progettano P. carceri che non vuol dire che non si costruiscono sono due concetti un po'diversi perché se lei auto che è stato più o meno messo io così l'ho chiamato Leo funzionale versione non esiste di fatto voi chiedete
Al dato no non esiste però io di di fatto esiste negli anni Settanta fine anni settanta anni ottanta e hanno cominciato a costruire una circa sessanta istituti credo in Italia tutti uguali con delle piccole differenze che seguivano uno schema e non c'era nessun pensiero lo spazio non è questo che architetti
Diciamo a Luciano lavoro da fare io questo credo
Penso che sia molto difficile siamo il famoso Cavallera che ha detto l'Albese che ora Mariani fine anni Settanta credo si rifiutò di progettare il carter quando scoprì che non lo poteva fare come diceva lui e che ci stavano delle regole di simile
Da seguire e quindi si ripeto era un giovane che Pietro sarebbe stato il progetto e la vita probabilmente ma lui si rifiutò
Non è questo è chiaro delle regole saranno sempre
Quindi e è un po'l'altra questione c'è uno spazio sono mette in margine alla magia molto importante
Azione grossa la contraddizione grande dice edificio
Servizio uno dei servizi principali della città fondamentali dei quali non si può va be'un in ciascuna grande città
Mancano
Servizi mancano le indicazioni che conducono al carcere quindi proprio una dicotomia norme non vengono nemmeno indicati dove sono
E questo mi sembra e ed è vero che io non so se bassissimi ebbe è vero pensato dopo riceve lavoriamo abbiamo discusso anche con i ragazzi delle scuole in questi giorni
Provate confida la vostra scuola cercare e trovare in carcere nella vostra città
Probabilmente riuscireste ad arrivare
All'ospedale ma difficilmente se non sapete dove riuscite ad arrivare al carcere partendo dal centro dalla città
Ed è vero però che quando il carcere era nel centro di una scritta nero tavolate questo cioè non c'è non era un caso questo rapporto con la città che era allo stesso tempo
Pubblico e segreto pubblico in quanto appunto servente un'istituzione come il tribunale quando il carcere non asserviva
Non era un luogo di espiazione della pena ma era un luogo per così dire dove si poteva torturare l'imputato il segreto cioè
Non a caso i palazzi di giustizia si chiama Forza scivoli in fondo
E
Il rapporto della città con la punizione era di altro tipo se vogliamo era un rapporto anche stretto perché lo splendore dei supplizi e rompeva nella piazza pubblica quindi nella piazza
Del della città ecco io temo che esso si siano appunto come diceva giustamente Stefano Anastasia rischiate queste due queste due logiche non siamo nell'epoca fortunatamente lo splendore dei supplizi ma l'idea che si sia passati uscito la meravigliosa postfazione all'ultima edizione di fabbrica in carcere dall'idea che appunto della fabbriche carceri disciplinamento lavoro in un'idea di carcere come definitivo luogo di guerra nei confronti del nemico e quindi di esclusioni per la cittadinanza ritenuta non meritevole possa poi costruirsi con nuove forme appunto che sono esattamente l'opposto di quello che predicava prima giustamente Marella Santangelo perché nel discorso pubblico quello che sentiamo
Non accetto l'invocazione di una nuova agogna anche se magari si produce sotto altre forme
Il processi mediatici e il ripetersi dei riti per così dire
Della caccia
Come scriveva ha magnificamente contesa Zotti a proposito delle scene che abbiamo visto di arresti gli esempi di Cesare Battisti ne l'idea che lo splendore poi del supplizio della pena ritorni in qualche modo non più nelle piazze pubblico ma le piazze mediatiche ancora vivo
Ma credo che però il carcere rischia appunto se non decidiamo con l'idea di cittadinanza non solo di non avere più i segnali per essere trovato ma momento in cui sarà approvato sarà non Castello negativo veramente non più
Pezzo della nostra cittadinanza della nostra città
Io se posso vorrei sapere e riprendere la diciamo la la conclusione di di Marella Brignano quando le diceva poi diciamo il carcere c'è diciamo appunto non ne vogliamo farti nuove diciamo anche se magari potrebbe essere una sfida immagino gli architetti le architette pensare appunto col carcere completamente nuovo quello l'architetto olandese non ha potuto fare diciamo ecco ma insomma non li ha fatti nuovi però c'è il carcere c'è e in qualche modo bisogna
Si può e si deve riprogettare uno per come rispetta funzionalità diverse che sono ispirate non al principio discussione ecco chiamiamolo così
E ha ragione ovviamente Marelli la a dire questo nel senso che
Noi possiamo a vere il pensiero più radicale insomma un polo coltivo diciamo nella misura del possibile sul FAS su qual è la funzione del carcere quindi quanto il carcere sia inevitabilmente quella cosa
Però d'altro canto io penso che si impossessi debba lavorare sì alla erosione di quelle quell'idea di carcere anche dall'interno
Anche dalla progettazione degli spazi anche dalla rivendicazione e dal riconoscimento costante dei diritti che sono scritte solo sulla carta anche dal riconoscimento per esempio prima faceva riferimento Riccardo alla questione del digitale diciamo sino un digital device che non ha nessuna giustificazione nessuna consigli in carcere che invece fino allo scoppio la pandemia è stato assunto perché in realtà nasconde un'idea del carcere che non è quello della Costituzione né altro e l'idea del carcere come una misura di prevenzione di sicurezza nei confronti le persone pericolose
E per cui non gli puoi dare la connessione internet non gli puoi dare la posta elettronica ma dove è scritto
Dove è scritto cioè i detenuti hanno e questo è sta costantemente riconosciuto hanno la libertà di corrispondenza possono scrivere a chi gli pare diciamo salvo quelli che c'hanno la il controllo sulla corrispondenza tra necessità cautela che saranno fra quarantuno bis per segnare tesi giudizio non saranno più del dieci per cento della popolazione detenuta
Il resto o scrivere a chi gli pare
Ma può scrivere a chi gli pare soltanto con carta e penna piegando mettendo nella busta e mettendo il francobollo sono le uniche persone al mondo che continuano a mandare la posta con il francobollo
Perché non possono accedere direttamente a la reti internet e alla comunicazione attraverso la rete internet con la posta elettronica
Che una diciamo sì una previsione che non ha nessun senso
E che nasconde in realtà che cosa l'idea che in carcere non ci si sta per scontare una pena per un fatto che si è commesso ma perché bisogna prevenire il fatto che tu possa commettere la qualsiasi cosa diciamo
Quindi è un luogo diciamo così
Allora e quindi il come dice Marella progettare gli spazi che ci sono quando il possibile come possibile può diciamo sì aiutare a io dico così erode le misure le le mura del carcere così d'altro tutto lavorare sul riconoscimento dei diritti delle persone detenute quelli che non sono diciamo così che non è legittimo che siano cancellati esegue esattamente la stessa cosa quindi
Il e il carcere che nasce come luogo discussione difficilmente potrà essere io penso un buco di inclusione
è però è ci chiama una sfida c'è quell'appunto progressivamente di lavorare ha un'altra idea della cittadinanza e quindi anche a un possibile superamento istituto penitenziario attraverso diciamo sì
L'erosione temi su cui delle sue mura
Della sua clausura delle funzioni non dette di quell'istituzione
Bene grazie
Sabato sera grazie
Concludiamo gli incontrerò con un omaggio della reali perizie Alberta piccoli puntini si leggerà un passa tratte da le città invisibili di Italo Calvino quindi querele cinquantesimo anno dalla pubblicazione
Conta le arti fu costruita Andrea che adesso avvia corre seguendo l'orbita di un pianeta e gli edifici e luoghi della vita in comune ripeto nell'ordine delle costellazioni la posizione degli astri più luminosi
Il calendario della città è regolato in modo che i lavori di uffici e cerimonie si dispongano in una mappa che corrisponde al firmamento in quella data così i giorni in terra ridotti in cielo si rispecchiano pure attraverso una regolamentazione minuziosa la vita della città scorre calma come il motto dei corpi celesti i acquista la necessità dei fenomeni non sottoposti all'arbitrio umano
Ai cittadini italiani
Rossetti chiari avvenne comprendo come voi sentendo riparte Cuccello immutabile di guardiate dalla portare alla vostra città e ai vostri costumi il più lieve cambiamento
Al di là è la sola città che io conosca alcuni convenga restare immobile nel tempo
Si guardarono interdetti perché mai e chi ha detto
Il conte psicosi esitare Nadia pensi riaperta di recente sopra un bosco di bambù un teatro delle ombre in costruzione al posto del canile municipale un porto fluviale una statua di Talete e ieri queste innovazioni non turbano il ritmo astrale della vostra città domandai Esposito
Così perfetta e la corrispondenza tra la nostra città e il cielo che ogni cambiamento da Andrea comporta qualche novità tra le stelle
Gli astronomi scrutano quei telescopi dopo ogni mutamento che all'ordinaria ogni cambiamento implica una catena d'altri cambiamenti in Andrea come tra le stelle cita il cielo non restano mai uguali
Del carattere degli abitanti dalle acque Herat meritevolezza è ricordato i due virtù la sicurezza in se stessi e la prudenza
Convinti che ogni innovazione nelle città influisca sul disegno del Celio prima d'ogni decisione calcolano i rischi e i vantaggi per loro e per l'insieme della città e dei monti
Grazie
Grazie molte da Alberta grazie grazie a tutti voi per essere ancora qui e non poteva che fare tappa a Pesaro il viaggio di parole di giustizia due mila ventidue
PDK ed una città per pensare non solo perché un pensiero si accinge a destra nel due mila ventiquattro capitale della cultura ma
Mi veniva in mente anche c'è un'altra ragione che ha connessa presenta all'amministrazione della città cioè Pesaro è stata una delle prime città a partire dagli anni Settanta rendersi conto dell'esigenza di a vere qualcosa che si chiama una grafica di comunicazione di utilità sociale e ed è qualcosa di molto importante perché è uno strumento che avvicina la l'amministrazione comunale alla sua cittadinanza alla comunità che vive appunto nel nel suo territorio
E occorreva però alla in qualche modo uno sguardo originale uno sguardo con una sensibilità e un'intelligenza particolare per realizzare tutto questo per cioè per fare così come dell'architettura dell'urbanistica in questo caso della comunicazione grafica
Uno strumento di partecipazione di cittadinanza democratica questo sguardo venne questa intelligenza questa sensibilità vennero trovate fino a qualcuno che era appunto una cittadino di Pesaro che si definiva un grafico condotto proprio a testimonianza della anche dell'unità e della concezione di servizio con cui svolgeva di là credo al di fuori da ogni forma di protagonismo narcisistico questo tipo di servizio nei confronti della sua dell'amministrazione che riguardava della buona amministrazione che riguardava la città in cui viveva questa persona si chiamava si chiama mi verrebbe da dire anche se non c'è più però resta la sua capacità immaginifica era stato appunto le sue campagne pubblicitarie importanti si tratta di Massimo Dolcini allievo di Jung Albe Steiner e di mica le provinciali insegnato all'istituto Lisia di Urbino e vorrei farvi vedere una delle delle campagne che aveva realizzato mi sembra particolarmente significativa oggi una immagine riguarda appunto una camminata per la pace e lui di lo slogan credo dica
Visite bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi ecco era il mille novecentottanta ma io credo che potrebbe essere benissimo oggi quindi il suo era lo sguardo
Purtroppo in questo caso davvero lungimirante
Grazie grazie ancora ci rivediamo domani con chi vorrà essere con noi per l'ultima tappa del viaggio di parole di giustizia
Due mila e ventidue ci troviamo al Palazzo Ducale di Urbino la sala del trono con Anna Gianni Biondillo con Christian Raimo e comanda la lectio magistralis Salvatore Settis grazie