Rassegna delle riviste di politica e storia

Ecco c'è anche oggi al nostro appuntamento per le segnalazioni a carattere storico storico-politico tratte dalle riviste questa settimana utilizzeremo anche un una un articolo tratto da un quotidiano con il quale cominciamo coi cercheremo di capire qual è il tema e che riusciamo a fare emergere in questa puntata se ci riusciamo un articolo di Paolo Mieli del dell'edizione del Corriere della Sera di martedì diciotto ottobre nel settore cultura pagina trentaquattro il titolo
Cattura subito diciamo un certo tipo d'attenzione la banalità dei Carmini phishing un saggio di Ricciardi Recco umane edito da Einaudi analizzarli personalità il comportamento di individui che si macchiarono di gradi
Crimini leggiamo
Qualche passaggio dell'articolo di Paolo Mieli che fa una recensione di questo interessante studio a partire proprio dal titolo pochi anni fa
Andrew maschi nel corso di una ricerca sulla Shoah nella nei Paesi d'Europa orientale si è imbattuto in un ma agghiacciante lettera di un soldato semplice della Wehrmacht Antonio Borrello
Inviata ai familiari qualche tempo dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel mille novecentoquarantuno scriveva non ci sono molte cose da vedere perché tutto è stato distrutto
A meno che non capiti scoprire per caso una vecchia abiti a abitazione dell'epoca zarista raccontava il militare quartiere di grattacieli all'americana è molto noioso la cattedrale sarebbe molto bella sempre Sinoussi
Non ne avessero fatto un magazzino per i pezzi di ricambio di tanto in tanto
Si rallegra Borella cioè anche qualche edificio dove erano state piazzate delle mine che esplode ma si organizza sempre qualche impiccagione pubblica di ebrei o di altra gentaglia e la sola punizione che faccia ancora Effetto qui dobbiamo essere spietatamente rigorosi non fidarci di nessuno
Di chi nemmeno di chi sembra una persona perbene scrive Mieli questo era il virgolettato scrive Mary colpisce il fatto questo soldato metta sullo stesso piano considerazioni turistiche ed esecuzioni molto
L'importante questa osservazione di Mieli sì sosta si sorprende Ricciardi tre Mann in le vite ordinarie dei Carmini Fici uscita da Einaudi nel libro
Blackman che del termine si occupa da una trentina danni come storico ma anche come psichiatra
C'è fin dal titolo un'eco della tesi esposta dannare entra in la banalità del male stampato per Feltrinelli il celeberrimo saggio reportage
Dedicato al processo di viados Faic ma nel mille novecentosessantuno a Gerusalemme
Brett Mann è come mette bene in evidenza anche nella prefazione sarà Bund Gianni rileva che in fondo a essere carnefice un lavoro come un altro
Fatto di gesti ripetizioni delusioni e soddisfazioni stanchezza e dolori un'analisi della vita quotidiana di Terni phishing li colloca vicino alle nostre preoccupazioni più basse tempo
Lontano dalla fascinazione che il male può esercitare
In quello che avrebbe di straordinario e di mostruoso
Rinviando di una loro ordinaria umanità che ne richiama anche la responsabilità morale e politica
Questo approccio ivi empirico prosaico al male si scrive nella prefazione implica un simmetrico cambio dello sguardo rivolto a quanti al male resistono
Pronti a lasciare la propria terra tropicali e perdere tutto talvolta al morire piuttosto che diventare carni
Ovunque passando dagli orrori nazisti a quelli in Cambogia in Ruanda nella ex Jugoslavia in una infinità di altri posti della terra alle stragi jihadisti questo viene osservato un o una delle constatazioni di Mieli che poi prosegue nell'analizzare il testo abbiamo avanti
Raccomanda spiega che e nell'intento che le intenzioni dei pianificatori dei mandanti
Non hanno grande influenza sul modo di agire di coloro che per Preta no massacri e si uccidono alla stessa maniera si tratti di sradicare o di sottomettere c'era stata una elencazione e ci sono degli studi per diversificare questi o comportamenti tratto unificare distruggere punire asservire o sterminare in generale
La modalità di amministrare le morti la morte cambiano poco queste modalità meglio suggerisce le Manta fissare cinque parametri la simmetria tra aggressori e vittime
La strategia militare messe in atto per assicurare l'eliminazione di chi ve li minato la pianificazione dei crimini il territorio interessato il reclutamento di coloro a cui è affidato il compito di uccidere quest'ultimo il parametro più controverso quello che alimenta la megere parte dei dibattiti al momento d'ogni studioso scopre
Regolarmente che il ricollocamento degli uccisi le viene tra quanti sono più facilmente disponibili e non tra i più motivati e convinti
Sempre si tratta di forze militari regolari di corpi di polizia di milizia o anche di di individui isolati l'adesione ideologica alla causa
E verità e relativamente poco importante le persone disponibili
A a massacrare sono persone di ogni genere c'è certamente gente ideologizzata psicopatici delinquenti pregiudicati ma ci sono anche molti uomini ritenuti ordinari anzi i più sono estranei a ogni forma di fanatismo
Ovunque volgiamo lo sguardo nella storia ma mano che ci avviciniamo ai giorni nostri troviamo un numero sempre crescente di carnefici anche donne sia pure in minore quantità
Che trascorrono più tempo a perpetrare i loro crimini a individuare i luoghi più adatti a scegliere le armi a selezionare le vittime assicurarsi i contatti necessari una parola a organizzare l'insieme dell'amministrazione non a leggere o studiare qualche compendio
Ideologico questa una delle osservazioni di questo articolo di Paolo Mieli che prosegue per troppo tempo scrive questo studioso si è creduto
Di poter spiegare il comportamento degli assassini partendo dalle loro ideologia ma non per tutti si può parlare di convinzione ideologica molti non hanno mai letto una sola riga di propaganda troppo noiosa per i loro gusti più percepivano la retorica della bellezza della purificazione sono i suoi rudimenti Paulette tutti hanno ucciso con maggiore o minore passione più o meno entusiasmo a volte con cinismo o sadismo tirato provando rimorso
E il discorso che vale anche per le stragi jihadiste cui procedere degli anni gli obiettivi nuovi kermesse carnefici non sono scelti per ciò che rappresenta Roma per quello che sono è questa importante un importante passaggio del libro del e delle articoli Paolo Mieli individui giudicati colpevoli di essere ebrei musulmani impuri poliziotti perfino passanti che meritano di essere giustiziati le modalità pratiche delle uccisioni
Sì congiungono con quelle dell'esecuzione di massa assassinare il maggior numero di persone nel minor tempo
Possibile poi c'è anche un'analisi di questo aspetto in un libro che città mia un altro libro dal titolo provocatorio sarei stato carnefice o ribelle stampato da
Sellerio per chi era Bayard ha illustrato tra le righe l'imprevedibile percorso
Di molti francesi che ai tempi dell'occupazione nazista si trasformavano in collaborano i collaborazionisti attivi particolarmente zelanti poi dell'autorità hitleriana ci voleva del coraggio scrivere Man per accettare di rivolgere a se stesso
Questa domande fare il cuore di un'opera in cui si mescolano ricordi personali e di famiglia poi altre riflessioni di interesse si pongono comunque la fine due importanti domande davvero accaduto che degli ottenere in me di uomini ordinari si siano resi disponibili a commettere degli eccidi può cadere di di nuovo
Al primo interrogativo gli storici hanno già risposto di sì Christopher Blowing in ovini comuni polizia tedesca e soluzione finale in Polonia Einaudi
Ha fornito le prove dell'esistenza impiccati questo tipo di ordine di Mancino uomini qualsiasi che ricevevano ordini terribili applicavano senza porsi domande
Nell'indagine sul battaglione di riservisti della Pozzi e di riservisti della polizia tedesca incaricati di uccidere
Migliaia di ebrei in Polonia nel corso della seconda guerra mondiale don indie
Fornisce una testimonianza che definita dall'autore che invece mi agli sancisce eccezionale sull'organizzazione concreta di questi Mastagni massacra questa testimonianza emerge che uomini non per i destinati a diventare assassini spesso di età matura nella maggioranza dei casi padri di famiglia fino allora risparmiati dalla guerra proprio in quanto riservisti
Razzisti non più della media certamente meno ideologizzati tanti altri accettavano ogni giorno di riprodurre la stessa sequenza di atti che avrebbero dato la morte dei loro consimili e lo faceva nella piena consapevolezza dell'esito fatale
Che riservavano a quegli uomini e quelle donne di cui si dovevano occupare invadevano un villaggio scelto preliminarmente in base alla consistenza della sua comunità ebraica e tutti gli ebrei senza eccezioni gli uomini e le donne bambini vecchi venivano arrestati immediatamente radunati
Sulla piazza principale del villaggio da lì venivano trasportati incamminando verso un luogo in cui sarebbe avvenuto l'esecuzione senza la minima spiegazione
Senza alcun capo d'accusa senza che potessero avere idea del destino che li attendeva venivano tutti eliminati subito
Dopo essere scesi dal cane qui si arriva al punto la costrizione che gravava su questi poliziotti era tutto sommato relativa perché fin dalla prima esecuzione di civili avevano avuto la possibilità di farsene dispensare
Alcuni accorsero quest'offerta la prima volta e non presero più parte al massacro ma nel giro di qualche settimana tutti senza eccezione parteciparono le stragi non avendo altra motivazione che il desiderio di uniformarsi
All'ospite i tutti corpo della propria unità queste sono parole
Quello studioso Ricciarda tre Manna qui veniamo poi alla seconda domanda scrive Mieli può accadere di nuovo
Di accurati studi di raccomanda sui comportamenti dei carnefici nella stagione successiva la fine della guerra ti mostrano che la maggior parte dei casi però dire la totalità tutto è andato come nella Polonia ai tempi dell'occupazione nazista descritta da Broni ovunque sempre
Punto
E questa è la conclusione di questo articolo di Paolo Mieli il
Libero di cui si parla la vanità la banalità dei carnefici questo in realtà è il titolo dell'articolo il saggio di Richard
R. Man le vite ordinarie dei carnefici questo è il titolo andiamo avanti
Con le segnalazioni di oggi in questa settimana questo un po'il tema il filo conduttore diciamo di questa di questa puntata questa settimana è stato ricordato il sedici ottobre del mille novecento quarantatré e il tema della conoscenza della storia ma anche come tramite di conoscenza dei comportamenti umani e può essere uno dei canali per cui l'esercizio della memoria diciamo
Così di una comunitario società di un
Nazione diciamo come come l'Italia può essere può essere un tema importante da cercare di analizzare da cercare di nutrire in qualche modo è uscito il numero tre
Della rivista della Fondazione Gramsci studi storici luglio settembre
Come sempre ricchissimo di contenuti molto analitici molto tecnici
E cercando di creare un link con quanto gli abbiamo appena letto di ci diamo qualche passaggio ma doverosamente di rinviamo al al al testo integrale di questo saggio di Adriano Prosperi della Scuola Normale superiore di Pisa dedicato tra l'altro la memoria di Michele Luzzati
Storie di ebrei tra menzogne antiche e nuove ricerche
Leggiamo qualcosa menzogne antiche tanta ignoranza sono tornate di attualità nella circolazione diffusa di immagini deformate della Shoah
E di ossessioni antisemite che mostrano quali strade si aprano nelle menti umane quando la fede del sapere scientifico decade
Dalla posizione dominante lasciando il posto all'imperversare dei mostri del passato dice Prosperi
Più avanti
Il libero come strumento di conoscenza étranger della memoria al centro in realtà del rapporto tra ebrei e cristiani questa è una situazione che fa poco più avanti
E utilizza questo concetto nel corso di questo saggio più volte
Prosperi spiega
Per esempio nella storia degli ebrei il tracciato sostanzialmente le storie degli ebrei nel nostro Paese dell'Italia degli ebrei
Nel nostro Paese e segna questa differenza di stiamo riassumendo perché appunto il saggio molto articolate abbastanza a lungo la le luci sola docente il libro come elemento anche di cui si oppone
Le comunità di ebrei nel nostro Paese è un tema che analizza prosperi e anche il conflitto
Delle altre comunità nei confronti delle vere degli ebrei si esercita su questo tema del libro un disegno per esempio scrive distruggere i libri ebraici full oggetto di una controversia celebre quella che si è scese tra i tutti i tedeschi nella Germania del primo Cinquecento
Quando il progetto dell'ebreo cristianizzato per fare con di requisire distruggere tutti i libri ebraici fu approvato dall'imperatore ma si trova davanti l'opposizione
Dell'umanista io anni S.r.l. Clannad
Fu una prova fondamentale per l'umanesimo tedesco alla vigilia della riforma luterane ancora una volta fu il rogo del Talmud nella Roma papale di pochi decenni dopo dare avvio la nuova politica aggressiva per parlato della Controriforma nei confronti degli ebrei va detto che fu lo stesso Pontefice Papa Paolo quarto destinato a destinare ai lettori cristiani il devastante Indice dei libri proibiti del mille cinquecentocinquantanove così mentre si tentava di prelevare di privare gli Iblei dei loro libri sul rogo
Il popolo cristiano venire educato a vedere nel libro un pericolo e a vederlo soprattutto nella scrittura sacra in volgare vietata da allora in poi ai laici
Alla luce di questa lunga storia si comprende si comprende il consiglio dato da un padre ebreo
Alla figlia nella Parigi del Novecento racconta si Montpellier la bella con un con l'abuso semplice nella sua autobiografia che suo padre raccomandava alle figlie di scegliersi i mariti tra gli ebrei o in alternativa tra le famiglie dell'aristocrazia francese questo perché diceva il padre ebrei e nobili erano gli unici gruppi sociali dove da secoli si praticava la lettura dei libri
Non c'è bisogna invece ricordare che per gli ebrei la FIMAA familiarità con i libri
Discendeva dalla loro religione del Libro una fede del ricordo come è stata definita un ricordo
Depositato in un libro di libri quale vincolo tra gli ebrei tutti capaci di mantenerli uniti nonostante la dispersione che li aveva colpiti
Dopo la fallita ribellione del settanta
Dopo Cristo qualcosa scrive più avanti Prosperini completamente diverso
Dalla tradizione cristiana in cui le trasmissioni di precetti della Chiesa e dei racconti dei Vangeli
E gli altri testi del canone passava attraverso la predicazione del clero e l'ascolto dei passi contenuti nel lui rituale della messa l'ignoranza dei laici cristiani doveva diventare ancor più profonda
Nell'età della Controriforma quando si fece divieto di possedere e leggeri bibbie e vangeli in volgare un punto di partenza per una processo storico che doveva divaricare le storie culturali del mondo cattolico e di quello protestante
E fu la Società italiana a farne speciale esperienza in grazia dell'egemonia papale sulla penisola di recente nel contesto di un'evoluzione profonda degli orientamenti della chiesa
Insomma sì guardando questa storia scritto sull'introduzione nuova tradizione traduzione della Bibbia che la proibizione di leggere la scrittura contribuito a mantenere il popolo in una situazione di fede
Immatura e di scarsa soggettività un passaggio molto forte più avanti
Oggi le stravolte risse urgenze di brandelli di odio verso gli ebrei come parte delle aberrazioni delle sindromi dei complottisti mi dell'epoca della pandemia coprite diciannove sembrano confermare
Alcune di queste questioni ci si chiede
Se dovremo rassegnarci a considerare l'ostilità verso gli ebrei un dato incancellabile della natura umana oppure far valere anche in questo caso il carattere fondamentale
Della storia e della vita umana che ci è familiare il mutamento
E quindi è uno dei compiti questi della storia e il mutamento della delle conoscenze condivise ma anche della consapevolezza dei singoli poi guida nella comportamento di tutti i giorni Adriano o Prosperini poi prosegue con questo saggio ci sono altre argomentazioni
Segnala anche con nettezza un passo critico della impostazione storiografica
Quella diciamo che va per la maggiore c'è stato una ricerca di attenuanti
Per quello che riguarda la condizione degli ebrei nel nostro Paese la storia del nostro Paese che ha visto impegnati storici come Renzo De Felice
Per Mussolini e il fascismo tedeschi Ermes Nolte
E altri per mettere tra parentesi le responsabilità collettive del popolo tedesco scaricando la colpa della Shoah sul fanatismo antisemita di capisce che non significa che la storia dalla presenza ebraica nell'Occidente cristiano
Non sia stata caratterizzati per caratterizzata perseguita espulsioni di massa battesimi forzati ossessive volontà di conversione
Poi più avanti argomenta queste affermazioni cioè non fu il tema diciamo del fascismo e del nazismo come diciamo come elemento di parentesi Macrì poi si aprirebbe con un'altra discussione
Non può essere letta questa questione facendo la tara di quello che fu il consenso e la condivisione di molte idee che come abbiamo visto non dipendono tanto dalla condivisione ideologica ma dei motivi più profondi di inconsapevolezza forse e di quelle che sono le responsabilità comunque Adriano Prosperi prosegue citando degli studi attuali che cercano di ampliare il proprio intere si cita per esempio
Francesca Trivellato e Germano mai Freda che tentano di quadrare un contesto generale della storia della presenza ebraica nella società cristiana e differiscono
Sia nella scelta dei temi affrontati sia nel disegno nel metodo del loro lavoro che poi viene e spiegato per esempio per quanto riguarda mai Freda che è uno studioso di storia economica che viene ampiamente citato un suo lavoro in cui si parte dall'analisi della presenza ebraica del nostro paese della partecipazione a Costituzione alla costruzione diciamo della nostra società fino alla alla vicenda unitaria mille cinquecentosedici cioè a partire dalla chiusura degli ebrei veneziani che tocca e sì da est si cerca di analizzare questa decisione il modello antico sempre valido della ricerca storica dove ha cercato ma i freni ha cercato
Con buona padronanza della paleografia di dedicarsi alla metodica esplorazione
Delle fonti sedimentate negli archivi cioè gli atti notarili gli statuti gli atti di governi comunali signorili che sono come una registrazione impassibile
Scrive prosperità del leopardiano Tacito infinito andar del tempo poi cita ancora un'altra studiosa Renata Segre che ha svelato la presenza nascosta
Delle minoranze ebraiche nel nostro Paese
Segnalando tutta la storia appunto dal Medio Evo in poi tutto Europa la ripresa dei commerci che gli studiosi moderni hanno diciamo
Contestualizzato anche nel Medioevo la ripresa dei commerci fu legata alla disponibilità di denaro e l'assistenza
Diritti immobili di mediazione qui gli ebrei potevano offrire a loro familiarità con la scrittura e con le lingue e la quantità di vincoli parentali di piccole comunità su cui poggiavano le loro reti di comuni di comunicazione ma dovevano fare i conti con la crescente ostilità da parte della Chiesa e con la soverchiante rivalità dei mercanti cristiani specialmente fiorentini
Quelli furono dice Prosperini veri usurai perita sia cui prestavano il denaro mentre l'accusa di praticare l'usura veniva brandita contro gli ebrei dall'odio cristiano ha alimentato dalla Chiesa scrive senza mezzi termini
Prosperi costretti a muoversi ai bassi livelli dei prezzi di su pegno risponde alle continue richieste di denaro
Dagli insaziabili poteri politicamente l'opinione correnti ingigantita le loro ricchezze videro ridursi sempre di più le loro possibilità di guadagno ed erano in competizione con questi banchieri e mercanti cristiani lo sapeva bene Dante dice Prosperi che collocò nel Canto diciassettesimo dell'inferno ricchissimo il celebre usuraio padovano
Rinaldo degli Scrovegni secoli dopo anche Shakespeare suo Mercante di Venezia trasse ispirazione non dal Ghetto di Venezia manda al trecentesco pecoroni di Giovanni Fiorentino
Scrive Prosperini citando questi altri studi
Dalle ricerche di Renata Segre risulta poi che gli ebrei fecero il loro ingresso altre a Venezia le mille trecentottantuno quando il governo di della Serenissima concedere patenti ducali all'inviato del duca leopoldo d'Austria per venire a prendere possesso di Treviso
Ivi inclusi permessi per mercanti sudditi di leopoldo Davos e suo fratello Alberto Di Bella barriera e poi si ricostruiscono questi e passaggi possiamo considerare Ibra in Italia in età moderna e contemporanea
Come un corpo estraneo all'interno di una nazione consapevole di se stessa come identità nazionale no non si vede non si deve invece concepibili come una componente seppur minoritaria della storia italiana nel corso dei secoli di mutamenti che portarono alla matura azione e ha la realizzazione dell'unità nazionale tra l'altro su questi temi a lavorato anche Anna Foa che Adriano Prosperi non cita meno che non l'abbiamo visto la citazione cosa possibile stima ma sul loro ruolo anche protagonismo in certe fasi del Risorgimento delle comunità italiani ebrei nel corso del processo della formazione dell'identità nazionale furono fondamentali
Nel mille novecentotrentatré scrive ancora Prosperi Arnaldo Momigliano parlò in un suo scritto della formazione della coscienza nazionale italiana negli ebrei come processo di superamento dei particolarismi
Di quello ebraico come di quello dei piemontesi dei napoletani dei siciliani così gli ebrei si erano fatti italiani diceva Momigliano cessando di essere ebrei secondo appunto
La il linguaggio di Momigliano nella la sua opinione fu registrata attentamente ed Antonio Gramsci il quale osservo che in Italia non esisteva antisemitismo grazie alla processo unitario come il superamento dei tanti particolari Gramsci condivideva quindi questa costatazione però appunto il ragionamento di Prosperi cerca di inquadrare il tema non è che non ci fosse antisemitismo il nostro paese
Secondo Michele Luzzati
La grande mobilità delle famiglie ebraiche nell'Italia centro-settentrionale nel tardo Medioevo chili vendeva in realtà paradossalmente ivi ieri italiani delle prove perché appunto attraverso queste reti avevano cominciato a unificare
Il commercio e comunque ed a registrarsi la lacunosità delle nostre conoscenze sulla presenza ebraica nel nostro Paese a fronte per esempio
E di quello che invece un ottimo Atlante storico degli insediamenti ebraici è stato fatto in Germania però diciamo che con questi studi scrive prosperi sia definitivamente allontanata quella visione post risorgimentale e specialmente fascista della storia d'Italia come quella di una realtà
Compattamente lattine cristiana da sempre in cui gli ebrei si sarebbero aggiunti come una specie di completamento della nazione italiana un'aggiunta più o meno ben tollerata dopo questi studi invece
Non si può parlare di una presenza come completamento ma di una presenza come protagonismo da un punto di vista da una angolazione particolare Laricchia e multiforme storia
Di questa società quella di una convivenza
Seguo la secolare e questo quanto è stato per esempio
Detto anche da un famoso storico Corrado Vivanti quando ha parlato della tendenza a forme di coesistenza senza gravi ultima anche anzi spesso di relazioni e scambi fecondi
Degli ebrei con la popolazione e circostanze circostante e poi però si parla invece anche delle gravi frizioni c'è la citazione di un altro saggio
Non hanno altro su di una ricerca recente un libro che sia tre quello di mai Freire che ne abbiamo già citato ma un altro passaggio dei suoi studi
Sulla osservazione e la presenza di tante figure di ebrei tra i personaggi rappresentati da Michelangelo sulle volte della Cappella Sistina fatto che gli ebrei italiani sia lungo sfuggito il cerchio sulla spalla di uno di questi personaggi prova secondo mai Freda
La dimenticanza di quanto fosse normale nella realtà storica l'uso di questo segno portato dagli ebrei in ossequio Dent decreto papale del Concilio lateranense quarto appunto per distinguerli
Smemoratezza errori diffusi frutto di una ben intenzionato a volontà di risarcimento delle sofferenze delle ingiustizie l'Italia fascista nei confronti degli ebrei
Che avrebbe piegato tutti gli aspetti storici gli episodi dei rapporti tra maggioranza Italo cattolica e minoranza italiano ebraiche verso una monocorde lamentazione di intolleranza e violenza e oppressione il cui sbocco non poteva essere che quello del razzismo fascista fascista questa è la sintesi no anche della del revisionismo fascista della presenza ebraica
Delle comunità delle comunità nel nostro Paese l'Italia dell'unità era una realtà profondamente diversa da quella che poi è venuta uniformandosi dopo il mille e otto
Trento settantuno e a questo punto
Ci sono ampi passaggi per approfondire queste due questioni non possiamo leggerebbe lì perché il tempo e finito c'è una lunga disamina anche di quella che Prosperi definisce una falsa notizia cioè la lente la reggente della invenzione da parte degli ebrei della lettera di cambio o diciamo termini modernità cambiale diciamo così anche qui prosperi dimostra che si tratta di un falso di un falso anche se poi il protagonismo di queste comunità
Nella costruzione di un tessuto di scambi scriverà lo studioso più avanti sarà quella la base della creazione di una società una cultura della tolleranza che metterà in mora i totalitarismi della società di antico regime del nostro paese questo sarà un tramite un merito delle comunità ebraiche
E
Appunto tutto questo non visto rimosso dar revisionismo appunto anche fascista nei confronti del suo del nostro Paese questi sono alcuni dei passaggi che vediamo riassunto ci dobbiamo
Fermare perché il tempo è finito Adriano Prosperi storie di ebrei tra menzogna e antiche
E nuove ricerche dobbiamo segnalato questo studio andato allo
A legge perché ricchissimo di particolari sostanziare queste sue affermazioni studi storici la rivista della Fondazione Gramsci numero tre con la quale chiudiamo anche questa puntata ieri ci diamo appuntamento la settimana prossima