Cerimonia di intitolazione dell'Aula bunker della Casa Circondariale Calogero Di Bona "Ucciardone" a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Vocazione
Auto in occasione
Da
La
Signor Presidente della Repubblica
Dopo sei mesi ci onora ancora una volta della sua presenza che lo fa nuovamente in quest'aula in occasione della cerimonia di intitolazione a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Saluto anche il ministro dell'interno
Il ministro della giustizia il vicepresidente del CSM tutte le altre autorità i presenti e in particolare gli studenti
Giovanni Falcone aveva scritto uno studente continua a credere nella giustizia c'è tanto bisogno di giovani con nobili ideali e alle giovani generazioni si rivolgeva Paolo Borsellino
Ritenendo le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà
Un saluto e un abbraccio altrettanto particolari ai familiari delle vittime
Il loro dolore anche il nostro dolore è sempre vivo e in tanti casi non è neppure l'edito dall'accertamento della verità
Che purtroppo continua a essere incompleta
E il cui raggiungimento deve costituire impegno primario di una democrazia altrimenti destinata a rimanere dimezzata
Quest'Aula è uno straordinario esempio e modello di ingegneria un esempio pressoché unico di efficienza nel campo dell'edilizia giudiziaria se si considera che fu costruita in meno di nove mesi per consentire la celebrazione altrimenti impossibile del maxiprocesso
E a questo proposito rivolgo un commosso pensiero al cancelliere Enzo Mineo
Che di quest'aula è stato l'anima
E al presidente Alfonso Giordano che con alto senso del dovere ha presieduto il processo
Ma il maxiprocesso ha potuto celebrarsi solo grazie al lavoro unico di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino alle loro geniali intuizioni alla loro abnegazione alle loro innovazioni investigative ma soprattutto alla loro rivoluzionaria consapevolezza della specificità criminale di Cosa Nostra e della conseguente necessità di un nuovo approccio culturale professionale e organizzativo per combatterlo
Prima del maxiprocesso si era arrivati anche a negare l'esistenza della mafia
Ed erano stati pochissimi processi per di più fortemente condizionati dalla circostanza che alcuni i più rilevanti celebrava non lontano da qui per la singolare convinzione che i giudici di Palermo non avessero la serenità sufficiente per giudicare fioccano le assoluzioni e le poche condanne erano di scarsa entità assai raramente per associazione a delinquere e sostanzialmente senza alcun riferimento all'esistenza di Cosa Nostra
E alla sua struttura unitaria e verticistica ma la svolta nel maxiprocesso non è stata priva di conseguenze per Falcone e Borsellino
Il gioco grande elementi raffinatissime avviarono subito quel processo di delegittimazione e di isolamento istituzionale che Buscetta aveva preconizzato con grande lungimiranza
è nota la storia delle bocciature inflitte a Giovanni Falcone dal CSM
Tra cui in particolare la mancata nomina a consigliere istruttore con motivazioni che Paolo Borsellino definire risibili
Giovanni da uomo delle istituzioni continuano senza sosta a lavorare in quell'ufficio
Ma dopo alcuni insistiti e inutili tentativi di dialogo con il nuovo consigliere istruttore
Denunciò lo smantellamento sostanziale del pur inventato da Rocco Chinnici realizzato da Antonino Caponnetto
E la stessa denuncia fece Paolo da Marsala
Ma per tutta risposta entrambi vennero convocati dal CSM cioè quasi chiese loro conto di quella doverosa denuncia
Evidentemente ritenuta destabilizzante e che metteva a nudo il clamoroso errore in cui era incorso nella scelta del successore di Caponnetto
Eppure
Leggendo le pagine di quelle lunghissime drammatiche audizioni
Si trae la conferma dell'altissimo senso dello stato di Giovanni e di Paolo nel rappresentare con assoluta compostezza e saprà altrettanta sofferenza la demolizione di quella filosofia di lavoro da parte del consigliere Meli senza mai scadere in attacchi personali anzi definendo ripetutamente l'uomo è magistrato integerrimo
Ma tuttavia attribuendo alle sue scelte organizzative la fine di un metodo di lavoro che si era rivelato eccezionalmente efficace
La intitolazione di oggi ha per noi un forte valore simbolico
E nei simboli si racchiude quella memoria che costituisce patrimonio collettivo e costituisce i valori e custodisce i valori che danno senso alla vita
A Capaci e via D'Amelio è stata spenta la vita di Giovanni e di Paolo ma non il loro insegnamento
Perché hanno scritto la storia e hanno indicato il percorso per combattere Cosa Nostra ancor prima che con un metodo investigativo con la consapevolezza della sua unicità nel panorama criminale
Cosa Nostra non è ancora sconfitta
E alla violenza delle armi ha sostituito modalità operative e tecniche di elusione delle indagini sempre più sofisticate
Anche per questo è indispensabile che la lotta alla mafia sia sempre al centro dell'agenda politica del Governo e del Parlamento
Dell'agenda istituzionale di magistrati e forze di polizia
Dell'agenda civica della comunità che grazie a Falcone e a Borsellino avviato il proprio riscatto è necessario che ciascuno a ogni livello scelga con chiarezza con intransigenza e senza compromessi da quale parte stare
Non con le parole ma con i fatti proprio come fecero Falcone e Borsellino
Ci hanno lasciato un'eredità enorme non solo sul versante giudiziario ma soprattutto su quello etico e civico
Ed è un eredità della quale dobbiamo essere fieri ed ENI nella stanza in cui ha lavorato per diversi anni e Giovanni Falcone e sposta la seguente frase di John Fitzgerald Kennedy
Uno uno fa quello che è suo dovere fare quali che siano le conseguenze personali
Quali che siano gli ostacoli i pericoli e le pressioni questa è la base di tutta la moralità umana
Questa regola aurea è stata e sarà sempre la nostra stella polare grazie signor presidente
Porgo al signor Presidente della Repubblica al signor ministro della giustizia al signor ministro degli interni all'onorevole vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura alle autorità civili e militari
Ai signori familiari delle vittime di mafia agli studenti e a tutti i presenti i saluti della magistratura requirente del distretto che ho l'onore di rappresentare
Quest'aula oggi prende il nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
L'intitolazione che abbiamo fortemente voluto a chiusura di un anno particolare ed emotivamente coinvolgente
Un'intitolazione che abbiamo ritenuto un meritasse una celebrazione corale dedicata tutte le vittime di mafia e che abbiamo costruito in tre momenti
Ognuno dei quali è frutto di sforzo sinergico e significative coincidenze
Il primo momento concedo che ha costituito l'incidente significativo di quel percorso particolare che abbiamo scelto non solo per ricordare e non dimenticare ma anche per ripartire con un nuovo slancio tutti insieme l'intitolazione dell'aula nel secondo momento faremo dialogare arte e giustizia
Vero la magistratura celebrato numerosi proprio in quest'aula processi che hanno inferto colpi micidiali a Cosa Nostra
Ma ormai abbiamo compreso che occorre qualcosa di più e cioè uno scatto di reni poderoso che ci conduca tutti in una sfera etica collettiva più elevata
Solo questa o slancio etico potrà garantire che la follia sanguinaria che abbiamo vissuto non si perpetui
Solo questo sforzo collettivo ci consentirà di arrivare finalmente alle compiute verità sugli efferati delitti che hanno scosso il nostro Paese
Invero dopo aver trucidato a uomini e donne insostituibili
Con le stragi del continente veniva colpito il patrimonio artistico
La vera identità del nostro Paese stratificata sia attraverso l'arte ben prima del diciassette marzo mille ottocentosessantuno
Sì integro
Fra le altre condotte di reato e ne è stata riconosciuta la sussistenza anche la devastazione al patrimonio artistico
Più recentemente a Palermo pochi mesi fa nell'estate venti ventidue
Sono stati posti in essere imbrattamenti e danneggiamenti ai nostri simboli antimafia pensiamo in particolare all'albero dei tutti
L'opera d'arte dedicata ai caduti nella lotta alla mafia inaugurata a fine maggio ed esposta dentro il Complesso Monumentale dello spasimo
Ebbene nel mese di agosto venti ventidue quest'opera d'arte ha subito un'orrenda mutilazione
Nel medesimo contesto temporale Estate venti ventidue nella nostra città veniva sfregiato un murale raffigurante Paolo Borsellino
Opere artistiche d'impegno civile vandalizzate
Persiste dunque un'antitesi profonda ancora oggi fra concetto di arte che suscita emozioni e Cosa Nostra che uccide e distruggerlo
Abbiamo voluto rispondere anche a questi recentissimi atti orribili con la loro antitesi un ideale dialogo fra arte e giustizia utilizzando le variegate competenze dei nostri illustri relatori
Ed infine la musica il momento conclusivo di questa giornata che nella sua interezza è frutto di un ulteriore causalità recentissima che mi corre l'obbligo di sottolineare
Sino a pochi mesi fa non sapevamo che la musica nell'immediatezza delle stragi aveva reagito al tritolo con un tratto distintivo peculiare
La sera del diciassette giugno di quest'anno su invito della Fondazione
Ho corso del procuratore Astraldi in particolare al termine di un convegno dal titolo musica e giustizia organizzato dal Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari
Grazie all'intuizione sensibilità del direttore del Conservatorio maestro Corrado Rosselli e della professoressa Marida Dentamaro
In collaborazione con la Fondazione Occorsio
Abbiamo ascoltato il requiem per le vittime di mafia
Persone visti coro ed orchestra
Testo italiano di un grande siciliano Vincenzo Consolo
Ed abbiamo atteso per pura casualità che l'opera era stata composta più umani
Su un'idea di un giovane compositore Marco Tutino che fra Capaci e via D'Amelio avvertì la necessità di farsi sentire attraverso un lavoro corale ed un testo del grandissimo scrittore siciliano la reazione della musica a quello scempio
Abbiamo attrezzo altresì che quell'esecuzione barese era la seconda in trent'anni la prima ed unica fino ad allora si era svolta il ventisette marzo del mille novecentonovantatré nella Cattedrale di Palermo
Abbiamo quindi chiesto al sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta fra i compositori terrestri andrà altra straordinaria coincidenza
Di aiutarci a realizzare ciò che oggi si porta a compimento ed è iniziato attraverso la sinergia dell'Anm locale e nazionale con il Teatro Massimo la Fondazione occorso insostituibile filo conduttore di tutte queste iniziative la Fondazione lega
All'età
Il percorso che c'ha condotto fin qui e che ci consente di raccontare ciò che accade nell'immediatezza delle stragi
Nelle coscienze di chi non era né il magistrato né appartenente alle forze dell'ordine ma faceva parte della società civile e che inoltre componeva musica
Il valore dirompente di questo concetto e assolutamente evidente e io non voglio dettagliato con le mie parole
Ma richiamerò in parole di Marco Tutino e Marco Betta come le hanno descritte nel mille novecento novantatré
Marco Tutino ricordo con chiarezza assoluta dopo Capaci il sentimento di perdita straziante
Quali fossero persone a medicare Falcone e Borsellino e la sensazione di pericolo improvvisa minaccia per un popolo intero che quei fatti produsse non nella mia percezione civile
E decisi che era mio dovere senza esitazione opporre a quella sfida barbare devastante il suo contrario cioè la forza affermativa e di direttiva che solo l'arte e la cultura possono rappresentare
Nasce così l'idea di coinvolgere alcuni composizioni Italia compositori italiani nella redazione del Requiem per le vittime di mafia
Marco Betta
Mentre scrivevo non saprei dire perché o in base a cosa ho sentito che i miei compagni ed amici che a loro volta componevano sentivano quello che facevo io e io sentivo lo oro come se un filo sotterraneo sinistre tutti e si ricordasse che solo insieme in Unione si può sperare che qualcosa nel nostro mondo cambi e forse migliori
Ma composizione musicale che di solito ci restituisce l'immagine di un uomo solo davanti al suo pianoforte con lo spartito da riempire in questo caso è stata realizzata attraverso uno sforzo comune
Perché vedete di fronte alle stragi occorreva sovvertire le regole attivare una reazione collettiva quale colto vantare a quell'orrore
Il ventisette marzo del novantatré la cattedrale di Palermo si riempì di gente comune che a sconto in religioso silenzio replicheremo stasera in un teatro Massimo che speriamo gremito di giovani
è questa l'arte che vogliamo un'arte che indichi con coraggio ed originalità una via di riscatto collettivo perché la bellezza e quindi l'arte salverà il mondo
Ma sono altrettanto convinta che nella diurna cosmica contesa fra luce e buio vincerà la luce
E di dolci c'è malefico di Cosa nostra e dei suoi oscuri complici non cigno tira anzi
Di sarà via via sempre più in luce e son vengono gli ultimi tratti diverso di Vincenzo Consolo a chiusura dell'opera che stasera ascolteremo
Pace pace pace o Signore riposo terso cielo per loro luminoso perché non si dimentichi non si dimentichi mai
Signor presidente signori ministri signor vicepresidente del CSM autorità civili e militari colleghi ragazzi e tutti i presenti
L'Associazione nazionale magistrati di Palermo in piena sintonia con il prezioso ausilio del per nazionale il cui presidente Giuseppe Santa Lucia rivolgo un sincero grazie
Hanno scelto di commemorare il trentennale delle stragi del novantadue anche con queste aggiornato il cui obiettivo non è quello di chiudere un ciclo
Bensì di mettere in moto un perdurante processo di riflessione che prendendo il nome le mosse degli orrori del passato e nonostante le ferite ancora aperte guardi al futuro alle nuove generazioni
Nella speranza di suscitare dei non sono i nostri ragazzi un sentimento di sincera l'interesse sul tema ancora attuale urgente della prevenzione del contrasto alla criminalità organizzata
La magistratura palermitana nella magistratura italiana tutta non hanno dimenticato lo sgomento e l'orrore di quei momenti e vuole oggi come allora dai venti ai feretri insanguinati stringersi ai familiari delle vittime in un abbraccio di commossa e dolorosa solidarietà
Nella speranza che ha Taverna braccio partecipi nuovamente l'intera società civile con immutata Fabio
In questa prospettiva questa una dunque costruita per la celebrazione del primo maxiprocesso
Elogi intitolati i giudici Falcone e Borsellino oltre che luogo di vibrante memoria diviene oggi confronti in teatro di confronto un luogo di confronto
Tra giuristi artisti e intellettuali sul ruolo dell'arte quale strumento di legalità
Nella consapevolezza che la giustizia oltreché azione giuridica e giudiziaria è anche memoria ma soprattutto azione sociale
E che la prevenzione del contrasto alla criminalità organizzata non possono essere concepiti e declinante sono in termini normativi
Ritengo che la giustizia debba essere oggi raffigurata ancora come una donna come una madre adulta e nobile
Con la corona ma priva della della band della sparata che guarda con sguardo non distaccato ma amore pure accompagnata dalle altre virtù gli uomini pronta ad accoglierlo ritardi prima ancora che a giudicare
Intanto e forse affannata con loro ad utilizzare la bilancia per il sicuramente come libro abbia stabilito associa
Occorre allora non solo mantenere viva una memoria ma provoca una reazione attiva e soprattutto è emotivamente nuove generazioni
E per far ciò bisogna non limitarsi a fornire loro informazioni storiche rispetto a fatti che rischiano di apparire e temporalmente lo sono distanti dalle loro vita quotidianità
Ma occorre utilizzare il linguaggio nuovi non tradizionali in grado di suscitare reali sentimenti di compartecipazione attiva le nuove generazioni non hanno non possono avere impressi nella memoria quei terribili eventi rispetto ai quali come affermato da Vincenzo Consolo già nel mille novecentonovantadue tutte le parole sono consumate
Ma bisogna raccontare il male sociale per immaginare bene perché l'immaginazione la più politica delle facoltà umane è l'arte e lo straordinario potere partendo dalla realtà di lavorare sull'immaginazione di suscitare
Riflessioni sentimenti emozioni reazioni
Per tali ragioni in quest'ottica abbiamo deciso insieme alla Fondazione Teatro Massimo di Palermo
E di ciò sono profondamente grato al suo presidente
E soprattutto mi sia concesso al sovrintendente il maestro Marco Betta per immani sforzi affrontati con straordinaria levità signorilità
E questa giornata si concluda con l'esecuzione del Requiem per le vittime della mafia in un teatro che speriamo ma sappiamo gremito grazie alla preziosa collaborazione
Delle fondazioni Vittorio corsi Progetto legalità di centinaia di studenti liceali e universitari provenienti da tutti della Sicilia
Il record men è un'opera musicale collettiva nata dall'afflato condiviso di sette giovani compositori
Che decisero di reagire con la musica alle terribili vicende che avevano colpito a sangue Palermo elitaria interi consegnando alla collettività cadrebbe future generazioni un singolo titolo pratica
Ma anche viene cita presa di posizione è soprattutto un potente strumento contro l'oblio
Il testo di Vincenzo Consolo in una lingua alta ma sobri ed efficace con venature carte è arricchita da Termini pregnanti del dialetto siciliano
Grazie alla potenza della musica su sei suscita nell'ascoltatore terrore rabbia dirà per concludersi in un messaggio di speranza
Innalzando sì in una liturgia indignata che richiama tutti ognuno di noi a reagire al partecipare seriamente alla salvaguardia della nostra società civile la scelta di commemorare anche oggi non aggiornate diuturno porta apparentemente lontana quei drammatici cinquantasette giorni le stragi del novantadue risponde all'esigenza trent'anni dal loro e quando è indubbio che molte cose sono cambiate di allontanarsi senza prendere le distanze decrementi boati per riflettere sul contenuto che oggi
Deve avere l'azione di contrasto alla criminalità organizzata
La magistratura punta non solo le donne e gli uomini che nel novantadue già esercitavano le funzioni giudiziarie e chi come me
Ancora studente mangiano tutto veniva profondamente scosso dalle atrocità delle stragi
Ma anche giovani colleghi che pur non avendo il ricordo di quei momenti e del sentimento di indignazione che quei fatti suscitarono nel interrogazione avverto l'uomo d'onore testo di vestire la toga in questa terra
E consapevole dell'efficacia del contrasto alla criminalità organizzata non dipende esclusivamente dal numero di processi penali che ogni giorno vengono celebrati o dal numero o dalla severità delle condanne
Ma dall'attuazione quotidiana da parte di tutti ognuno con la sua storia la sua professionisti progetti di vita di un articolato e complesso processo della legalità processo di giustizia
Di cui ciascuno deve essere responsabile dell'attuazione in un'ottica non meramente difensiva repressiva ma Berta e attiva è solo così è realmente in grado di contrastare le attività carsica
Della criminalità organizzata
In questa prospettiva dopo l'esecuzione del Requiem al Conservatorio di Bari lo scorso giugno
L'associazione nazionale magistrati di Palermo consegnerà oggi simbolico testimone all'ENEL nella città di Firenze la cultura e la notte del ventisette maggio del novantatré fu squarciata da un altro tremendo boato la strage dei Georgofili con cui Cosa Nostra volutamente colpi oltre che vite umane identità artistica e culturale del nostro Paese
La città toscana rappresenta nei progetti dell'associazione nazionale magistrati anche nazionale un'ulteriore tappa di una virtuosa staffetta fra diverse città italiane
Perché come disse Paolo Borsellino la lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale
Che abiti tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà e si oppone al puzzo del compromesso morale dell'indifferenza della contiguità e quindi della complicità è perché come diceva poco
Vincenzo Consolo un lume occorre
Una chiara USA sempre accesi nella coscienza di tutti
Signor Presidente della Repubblica
Cari familiari signor ministro della giustizia
Signor ministro degli Interni carissimi studenti signori magistrati tutti
Autorità signore e signori
Oggi con la cerimonia di intitolazione dell'aula bunker a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Concludiamo l'Anno di commemorazione nel trentennale delle stragi di Capaci e di via D'Amelio
Non credo che sia un modo migliore di onorare la loro memoria
Quest'Aula
Teatro di un processo passato alla storia è il luogo della prima grande sconfitta della mafia siciliana
Che se il maxiprocesso di Palermo rappresenta lo spartiacque della lotta giudiziaria alle cosche poiché segna la fine dell'onnipotenza della impunità della mafia
Lo dobbiamo alla tenacia alla lucidità
Alla capacità di Falcone e di Borsellino Autori della poderosa ordinanza sentenza di rinvio a giudizio che ha consentito superando infine il vaglio della Corte di Cassazione
Di decapitare di vertice di Cosa Nostra
Ha consentito di penetrare come mai prima di allora nel sistema e dei meccanismi reconditi del potere mafioso
Non conosco immagini che ritraggano Falcone Borsellino in quest'aula
Quindi persona non so se abbiano mai partecipato a qualche processo
Eppure questa tavola è indissolubilmente legata a loro nome
è assurta grazie a loro
E all'indimenticabile sita all'indimenticato presidente Alfonso Giordano e agli altri coraggiosi giudici e pubblici ministeri
E quel maxiprocesso hanno condotto
A emblema della vittoria del diritto e della giustizia sulla protervia ma sulla protervia mafiosa
A trent'anni dal loro Martini oggi con ancora più forza Falcone e Borsellino si impongono come simbolo della magistratura più nobile
Un simbolo che ricompone unisce che genera alleanza che risveglia nelle coscienze l'ansia di giustizia la sede di legalità la sfiducia sacrale nella legge che il
Coraggio di dire che la mafia sarà debellata
Nel nome di Falcone e Borsellino nel loro nome che abbraccia tutte le vittime della mafia hanno preso forza movimenti di protesta e di condanna popolare
è cresciuta nei cittadini l'indignazione verso il potere criminale che come un cancro maligno corrode le fibre vitali della democrazia
I nostri giovani la gente comune hanno spezzato le catene della paura e del silenzio reagendo con coraggio e passione al sistema del malaffare omertà ingiustizie
Il sacrificio di Falcone e Borsellino ha provocato una rivoluzione delle coscienze dando vigore all'azione delle istituzioni e sostegno alla lotta antimafia condotta dalla magistratura e dalle forze dell'ordine
Mai dobbiamo vendicare
Mai ma dimenticato che il lascito forse più prezioso di Falcone e Borsellino è la consapevolezza che non tanto l'atto ironico quanto il consolidamento nella società civile di una salda cultura delle regole di doveri è l'arma di contratto più efficace per combattere la sottocultura mafiosa
Che nel fango impasto di intimidazione sopraffazione e violenza
Selvaggio ventunenne garage consenso anche l'onnipotente misteriosa mafia sparirà come un incubo diceva Paolo Borsellino
Questo è il fermo assunto che deve ispirare in tutti noi uomini delle istituzioni
La lotta alle mafie per essere considerata una priorità nazionale
La certezza che la mafia non è un'organizzazione invincibile deve incoraggiarci a seguire con ancora più fermezza l'azione l'esempio di Falcone e Borsellino
L'esempio di due straordinari uomini dello Stato che hanno servito il Paese anche a costo della vita
Onorare la memoria diciamo le sue parole signor Presidente vuol dire rinnovare quell'impegno riproponendo il coraggio e la determinazione l'impegno contro la criminalità non consente pause né distrazioni
Molto in questi anni è stato fatto
La legislazione adottato strumenti sempre più efficaci nati dall'esperienza dalla felice intuizione di Falcone e di Borsellino
Per loro tecniche d'indagine sono ormai da tempo patrimonio comune della magistratura
All'ostracismo mafiosa la magistratura e le forze dell'ordine ha risposto con vigore e in tutti questi anni magistrati hanno dato vita continuità
A iniziative giudiziarie che hanno inferto duri colpi alle cosche e hanno aggredito energicamente loro patrimonio
E in questi anni la magistratura si è fatta ammenda di quegli attacchi di quelle ostilità e resistenze che allora ferirono isolarono Falcone Borsellino
Una ferita che sarò che sarà però completamente cicatrizzata solo quando finalmente si arriverà alla piena verità sulle stragi sulle complicità e sui depistaggi
Signor presidente se il prevalere della memoria sull'oblio aiuta l'uomo a liberarsi dall'opposizione del potere criminale l'intitolazione di quest'aula Falcone e Borsellino è un atto giusto di inevitabili e tuttavia in questa sua nuova designazione in piace cogliere anche l'espressione di un profondo cambio di senso
Quest'aula bunker quest'Aula che nel nome richiamava l'idea della sede della difesa estrema
Ad oggi sarà l'aula nel ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insegnerà ai giovani alle future generazioni che qui lo Stato ha vinto
Che qui hanno vinto la legge e la giustizia che qui hanno vinto i valori della democrazia e del diritto
Che qui hanno vinto i cittadini e il vento di libertà
Grazie presidente
Prende
Ricordo in mia deferente saluto al signor Presidente della Repubblica
A tutte le autorità
Ai familiari delle vittime della mafia
Il tributo che noi oggi dedichiamo in questa solenne cerimonia a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino
Non è soltanto irriverente ossequio alla memoria di due eroici magistrati
Il suo riassume il riconoscente al sentimento dell'intera nazione nei confronti di tutti i servitori dello Stato
Che caddero per mano della criminalità organizzata e dei terroristi nell'adempimento del dovere
E tuttavia come ogni nazione è rappresentata da una bandiera anche questa lunga schiera di Martini
è personificata nel modo più significativo da queste due vittime della violenza mafiosa
Perché
Vi è un lungo tempo
Riassunto nella tecnica prevede scolpita all'esterno quest'Aula l'austero
è il tempo di chi ha raccolto le migliori energie del Paese quando la fede nella legge sembrava affievolirsi quando la speranza nella convivenza civile sembrava svanire
E quando restava soltanto la carità a consolare le nostre ferite
Falcone e Borsellino seppe valorizzare questa sede questa speranza
E se oggi siamo qui a riaffermare la presenza dello Stato nella lotta al crimine lo dobbiamo anche a loro e soprattutto allora
Falcone e Borsellino erano stati chiamati all'Ufficio Istruzione del Palermo agli inizi degli anni Ottanta da Rocco Chinnici
Che poco dopo sarebbe stato ucciso in un attentato con un'autobomba
Costituirono il primo pool di magistrati investito del compito di indagare i mafiosi con criteri nuovi ispirati al coordinamento e a una lungimiranza strategica nella convinzione che la tradizionale delinquenza isolana si stava organizzando con criteri professionali e gerarchie definite insinuato simili rapporti tra malavita e finanza e tra quest'ultima e la politica
I due indagarono in Europa oltre a cena
Acquisirono documenti riservati e conti bancari
E soprattutto ascoltarono vari pentiti distinguendo abilmente quelli veri da quelli falsi
Fu un lavoro monumentale
Ma quando nel febbraio del mille novecentottantasei quattrocentosessanta imputati vennero portati alla sbarra le prove erano soldi
E il sedici dicembre mille novecentottantasei
Dopo decine di udienze trentasei giorni di camera di consiglio
La Corte d'Assise di Palermo il rogo una serie di condanne severe
Per la prima volta nella storia del Paese Cosa Nostra era stata decapitata con la sola forza del diritto e nel rispetto della legalità costituzionale
Il simbolo di questa impresa vittoriosa fu Giovanni Falcone
Ma il nome di Borsellino di fu sempre associato prima come un complemento necessario poi come naturale e legittimo erede
Questo successo come talvolta accade fu seguito da polemiche corrosive
Falcone e Borsellino erano magistrati svincolati da ogni parrocchia ideologica e motivati esclusivamente dal rispetto della legge
Ed è doloroso ricordare che proprio da una parte della magistratura furono formulate nei confronti di Falcone delle critiche e delle insinuazioni che ne addolorano l'ultimo periodo di vita
Egli tuttavia non si arrese
Ed elaborò il progetto di una struttura unica con competenza nazionale per indagare sull'invadenza mafiosa
Purtroppo non fu lui a esterno il primo recettore
Sopporto a questa umiliazione con la virtù dei forti e l'ironia dell'intelligenza
Quando fu chiesto a Giovanni Falcone se avesse paura lui rispose che i civili muoiono più volte al giorno i coraggiosi muoiono una volta sola
è una frase molto bene da che appare nei frontespizi dei vari libri che gli sono stati dedicati
E come tutti sanno è stata tratta dal Giglio si Sardelli qui non c'è
A lui e a Paolo Borsellino vorremmo qui dedicare le parole che lo stesso grande drammaturgo inglese attribuì Enrico Quinto prima della battaglia di Agincourt
Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte
I vecchi dimenticano ma chi ha combattuto con noi e sopravviverà questa battaglia mostrerà con orgoglio le sue ferite
E noi noi pochi noi pochi felici saremo ricordati per sempre
Il nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino saranno ricordati per sempre per aver servito il loro Paese con professionalità e tenace
Il loro onore l'impegno dello Stato nella lotta contro la criminalità non verrà meno
E sarà potenziato nella qualità del personale e nell'efficienza delle strutture
Ma al di sopra delle risorse umane finanziarie dovrà sempre illuminarci come forza ispiratrice il coraggio di questi due magistrati
Perché come in siciliano CID la felicità e libertà che la libertà e coraggio
Per
No
Non
Solo
Allora una breve introduzione
Alla presentazione dei lavori e la presentazione di quello qui andremo ad assistere questa sera al Teatro Massimo
Signor ministro della giustizia autorità ospiti ragazzi tanti ragazzi
A trent'anni dalle stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio
Ventitré maggio e diciannove luglio mille novecentonovantadue
Siamo qui per ricordare insieme con i familiari delle vittime
Le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Uccisi con Francesca Morvillo e con le donne e gli uomini delle loro scorte
Per mano di Cosa Nostra
La mafia li aveva condannati a morte
Per avere costruito il maxiprocesso palermitano
Con lo storico rinvia a giudizio di Abategiovanni più settecentosei
Redatto durante l'esilio della signora
E celebrato nel lontano mille novecentottantasei proprio in quest'aula bunker dell'Ucciardone
Mi sia consentito allargare il ricordo la figura di Antonino Scopelliti
Autorevole e illuminato sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione
Anch'egli ucciso da mani mafiose nell'estate del mille novecentonovantuno proprio perché è designato a rappresentare la procura generale
Nel maxiprocesso che sarebbe poi celebrato in Cassazione come fu celebrato puntualmente nel gennaio del mille novecentonovantadue
Commemorare il cum latino ci fa capire tante cose
Significa rinnovare insieme la memoria delle vittime
Comprenderne ancora il comma comprenderne le gesta
Condividerne il senso delle vite spezzate
Delle azioni dei Progetti del contributo offerto in difesa della legalità della giustizia e della democrazia di questo Paese
Oltre la retorica celebrativa fatta di parole consumate abusate
Siamo chiamati a ricordare con sobrietà rispetto vicende drammatiche
Che consacrate dall'estremo sacrificio della vita
Il dono più grande che Dio ci ha dato la vita ricordava dignitosamente accoratamente Agnese Borsellino parlando del suo amatissimo grande uomo
Ebbene vicende che vanno annoverate
Tra gli snodi decisivi della storia d'Italia
Fra quelli che io chiamo i miti fondativi dell'unità di una polis
Mi sembra di riconoscere in Falcone-Borsellino le figure di eroi promette ICI
Perché sì
Prima di altri e tra loro contro altri anni intuito e progettato modelli e itinerari innovativi nelle pratiche di contrasto della mafia
Mettendo ne hanno avuto la vulnerabilità e quindi propizia andò nella sconfitta
Basti pensare all'efficacia dei nuovi schemi organizzativi del coordinamento e della specializzazione delle investigazioni
Al rigoroso utilizzo probatorio delle propalazioni
Dei collaboratori di giustizia
All'avvio del maxi processo palermitano e di numerosi altri processi contro la cupola
Alla metodologia delle indagini sull'aria grigia della contiguità compiacente
All'analisi delle tecniche di penetrazione della mafia né Circuiti della pubblica amministrazione dell'economia delle banche e della finanza
All'applicazione finalmente di misure aggressive dei patrimoni dei mafiosi frutto del crimine organizzato
Infine al più severo regime carcerario per i capi delle cosche
Ebbene Falcone e Borsellino seppero guardare lontano con un'audace spirito riformatore e con incredibile lungimiranza
Al silenzio omertoso e alla connivenza contrapposero fiducia ragione passione democratica coraggio civile
Alla violenza criminale al viva al livore alla derisione e all'astio velenosi subiti anche dall'interno delle istituzioni
Penso agli ottusi pregiudizi agli arroganti arroccamenti corporativi di parte della magistratura
Se però rispondere con compostezza dignità professionalità coerenza fiducia nello Stato democratico
Malgrado tutto e tutti
Vorremmo per ciò che Falcone e Borsellino venissero onorati e commemorati come uomini forti e magistrati le armi
Rappresentanti delle istituzioni e servitori dello Stato
Uccisi barbaramente dalla mafia perché nell'esercitare il loro mestiere di magistrati consapevoli dei rischi che correvano
Difendevano le regole della Costituzione delle leggi
Lo stato di diritto la democrazia
Il loro pensiero il loro orizzonte etico la loro lezione di vita legalità e giustizia rappresentano una perenne eredità da trasmettere come fonte di ispirazione alle nuove generazioni
Si scrivono nel più largo impegno culturale e civile dell'intera comunità nazionale a non dimenticare
E però
Per poter costruire un futuro più degno anche a pretendere l'autentica verità
Infatti ancora ci inseguono insoddisfatte talune domande inquietanti
Perché attenderne la morte per poi riconoscere alle nobili e generose figure di Falcone e Borsellino meriti e valori
Perché non è stato fatto tutto quanto era in potere dello Stato per proteggere la vita di quei paraggi strati
E poi per pervenire a rigoroso e definitivo accertamento dei fatti
Pure nella cui si dà certezza probatoria che fu Cosa Nostra ideare eseguire i crimini
La comunità nazionale ha in particolare il diritto di conoscere da chi è perché dopo la strage di via D'Amelio fu costruita una falsa verità giudiziaria
Gli strumenti della trama infedele
I motivi egli oscure finalità dunque sì impegno e clamoroso depistaggio
Infine
Qualche breve riflessione sulla Messa da Requiem ma per le vittime di mafia tratta dal testo laico di Vincenzo Consolo che stasera andremo ad ascoltare nella splendida cornice del Teatro Massimo
La memoria collettiva si esercita nel tempo evocando e narrando storie e vicende di personaggi esemplari
Che vengono indicati alle nuove generazioni come maestri di vita modelli di impegno morale indirizzato al bene comune
Ma il Lessico della memoria per non ridursi a didascaliche fredda lezione
Ha bisogno di essere intessuto di voci immagini suoni musica Poesia canti in homo i che abbiano la forza di suscitare come solo la bellezza la risonanza Simple Lica dell'arte dalla cultura possono fare
Il sentimento collettivo il moto comune degli animi la consonanza la commozione la compassione degli ascoltatori
Dunque che sia sempre un ricordo appassionato quello di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Che come recita il requiem hanno vissuto il di essi
Giorno tremendo quando c'è lettera si squarciano Irem sciagura rovina quel giorno quel giorno immenso di immensa penna
E ora
Pace riposo terzo Ciriello per loro luminoso
Che la loro luce possente riscaldi i cuori dei giusti
Confonde i malvagi confutati S. maledetti disse è dirà di l'abisso delle tenebre
Allora la parola per il suo intervento al presidente del tribunale di Palermo Antonio Balzano
Grazie il percorso dall'Iva alla pace attraverso la ricerca della verità
Rappresenta il sogno di tutta una generazione
Della mia generazione
Un sogno
E al quale siamo orgogliosi di avere dedicato una parte importante della nostra vita
è un sogno che vogliamo consegnare ai giovani a quelle giovani generazioni che Paolo Borsellino considerava le più adatte a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà
Sono quelle parole ricordate poco fa da Matteo Frasca ed altri che sono state dette da Paolo Borsellino nel suo ultimo saluto a Giovanni Falcone
Il venti giugno del mille novecentonovantadue e sono quelle parole che io sono stato orgoglioso
Di sentire risuonare nuovamente
Ventinove anni dopo
Il due giugno due mila ventuno a newyorkese nella prima assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata alla lotta alla corruzione
Oggi Falcone Borsellino rappresentano il volto dell'Italia agli occhi dell'intera comunità internazionale
Ma questo è il risultato di un lungo cammino che coinvolge intensamente il mondo della giustizia come pure il mondo della cultura dell'arte un anno importante in questo percorso e il mille novecentosessantaquattro
A gennaio per la prima volta dopo molti anni la parola mafia entra nel discorso d'inaugurazione dell'anno giudiziario alla Corte di Cassazione a febbraio si svolge a Palermo la mostra l'arte contro la mafia
Che coinvolge anche Leonardo Sciascia e Renato Guttuso
E a partire dagli anni ottanta gli anni in quei proprio qui nell'aula bunker si celebra il maxiprocesso e la giustizia ad assumere un ruolo guida nei confronti della cultura e dell'opinione pubblica
Quel terribile mille novecentonovantadue in cui io e altri giovani magistrati come Lia Sava abbiamo indossato la toga per la prima volta e rimasto scolpito nella memoria collettiva i assegnato uno dei momenti più drammatici della storia d'Italia
Ma anche un punto di svolta un punto di non ritorno nella coscienza civile del Paese
Gli stessi sentimenti che provavamo noi indossando la toga per la prima volta nella notte del ventiquattro maggio novantadue
Facendo il picchetto accanto ai corpi straziati di Giovanni Falcone Francesca Morvillo Antonio Montinaro Rocco Di Cillo Vito Schifani
E quei sentimenti di dolore di rabbia ma soprattutto orgoglio e voglia di riscatto parlavo nostra terra hanno indotto Vincenzo Consolo Marco tutina Marco Betta e altri compositori a realizzare quei pm che da oggi per tutti noi e il simbolo della sinergia tra giustizia e ammette della loro capacità di parlare un linguaggio universale di costruire ponti tra persone e popoli
Un grande filosofo tedesco Arthur Schopenhauer ha detto che la musica intesa come espressione del mondo e una lingua universali al massimo grado va ben vedere lo stesso vale anche per la giustizia e un significato che si tocca con mano
Nell'ambito delle Nazioni Unite non appena sì entra nelle sedi dove si elaborano le strategie internazionali ci si rende conto che il metodo è il valori che l'Italia ha espresso nella lotta alla mafia costituiscono un grande fattore di speranza
Per tutti quei popoli che vogliono costruire una nuova fase della loro storia liberata dal peso opprimente di tutte le forme di criminalità del potere
E oggi chi passeggia nell'antico porto della cala l'insenatura a forma di cura di cui parla la scrittrice Stefania Ucci nella sua saga dei Florio quel luogo dove il mare incontra il sorriso e lo sguardo
Di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ritratti in un grande murale non riesce a credere che trent'anni fa nello stesso posto
Venivano tenuti attaccate con le funi ai pescherecci le bombe di profondità da cui venne ritrovata una gran parte dell'esplosivo utilizzato per la strage di Capaci
Ecco tutta questa evoluzione
è il segno di un
Un progresso importante che per non essere vanificato negli anni che ci attendono richiede un impegno ostinato e incessante di memoria e di conoscenza
E l'epigrafe all'ingresso delle Teatro Massimo riporta una frase bellissima Lamorte rinnova i popoli e ne rivela la vita e una frase che esprime il sentimento come tipo di questa città
Che cerca incessantemente di fare luce sulla propria storia
Sono i suoi momenti più esaltanti su quelli più drammatici
Credo di interpretare il pensiero di tutti noi nell'esprimere la convinzione che il lungo cammino della ricerca della verità e una sfida che ci impegniamo a continuare a combattere con tutte le nostre forze
Una sfida che però ha bisogno di estere sostenuta da un impegno corale di tutte le istituzioni proprio come avvenne con il maxiprocesso
è un impegno che potrebbe tradursi ad esempio nell'istituzione di Commissioni parlamentari di inchiesta
Capaci di ricostruire con coraggio tutta una fase della nostra storia che sono in parte può formare oggetto di un accertamento processuale
A causa di quei limiti che sono connaturati al processo penale ma che non impediscono una valutazione storica condivisa
Per dare ai giovani gli strumenti conoscitivi con cui progettare il futuro del Paese
Lo dobbiamo a loro come pure lo dobbiamo ai familiari delle vittime qui presenti insieme a noi che non hanno mai perso la fiducia nella giustizia e nello Stato
Verso di loro il nostro Paese ha un debito di gratitudine
Per avere tenuto accesa sempre la luce della speranza anche nell'ora più buia e per avere trasmesso questa voce ai giovani
E questa la via per realizzare la dimensione collettiva del diritto alla speranza
Che qui a Palermo si è concretizzata grazie a quelli eroi civili che per tanti ragazzi della mia generazione sono stati il primo contatto con il mondo delle istituzioni
A partire da Rocco Chinnici il primo magistrato che io ho conosciuto
Quando e avevo diciotto anni e da Piersanti Mattarella che con il suo rigore politico e morale aveva cercato di cambiare il volto della nostra terra e questo il patrimonio più grande che la giustizia l'arte la cultura possono lasciare ai giovani
Quei giovani che con il loro entusiasmo ci stanno facendo sentire che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino oggi sono vivi più che mai
Continuano a vivere in loro nei loro progetti nella loro voglia di cambiare le loro appassionato amore per questa a terra
è grazie a loro il bellissimo messaggio di Tucidide secondo quella libertà e coraggio ricordato poco fa dal ministro Carlo Nordio può divenire una realtà condivisa da tutti grazie ragazzi per quello che potrebbe far
La presentazione dell'evento si conclude con le parole del procuratore della Repubblica di Palermo dottor Maurizio De Lucia
Grazie signor ministro alla Giustizia signor vicepresidente del Consiglio superiore autorità tutte ma soprattutto voi che siete nella zona alta di quest'aula condizioni più giovani
Voi che le avete vissuto soltanto nel racconto e nelle rappresentazioni anche artistiche
In questi trent'anni si sono sviluppati io sono il procuratore della Repubblica di Palermo da meno di un mese ma Palermo ho formato tutta la mia vita professionale e parlo in forza proprio di questa esperienza
E una cosa devo dire per prima e cioè rivolgere un saluto davvero commosso deferente
A tutti i caduti per mano mafiosa magistrati poliziotti agenti di polizia penitenziaria cittadini quelli che senza alcuno al dovere assunto in precedenza hanno sacrificato la vita per mano della mafia
Abbiamo nel mio ufficio e abbiamo i magistrati di Palermo ben presente
Uno dei nostri doveri fondamentali quello di continuare a indagare con lo sguardo rivolto al passato per fare piena luce su quello che accadde per questo dobbiamo continuare a lavorare compare intensità però anche guardando al presente
Lo sforzo
Delle della Procura della Repubblica di Palermo è e rimane a cercare di capire quali sono stati i misteri i segreti del passato non ancora svelati
Ma anche non distrarsi rispetto a quella che è l'evoluzione continua e costante di una Cosa nostra che come è già stato ricordato non usa più le armi ma continua a essere presente nel tessuto economico e politico
Di questa città
Per fare questo continuano a servirci e continuiamo a chiedere risorse
Magistrati e strumenti legislativi e a proposito degli strumenti legislativi che questi siano chiari che siano ordinati in maniera organica e che siano in maniera organica
Inseriti nel testo dell'attuale legislazione e però una cosa deve essere chiara a tutti con o senza queste risorse lo sforzo dei magistrati palermitani come è stato per il passato
Continuare continuare a essere anche oggi incessante e costante
Seguendo l'esempio della città della città di Palermo che contro la mafia nei trent'anni che ci separano dalle stragi ha compiuto uno sforzo di resistenza civile imponente ed è diventata esempio per l'Italia e per il mondo
Come ci ha ricordato il presidente Balsamo pochi minuti fa
E però sappiamo che la lotta alla mafia non è e non è mai stata un problema solo di poliziotti e di delinquenti
Se la mafia è quella organizzazione criminale che
E cioè la struttura criminale che ha tentato di mettersi al pari in concorrenza con lo Stato
E allora con tutti gli strumenti per lo Stato che ad essa si deve rispondere i primi naturalmente sono le forze dell'ordine i magistrati il rispetto delle regole attraverso le quali fare i loro processi
Ma poi bisogna guardare a che cosa la struttura della mafia alla sua capacità di comprendere i messaggi
La mafia le mafie hanno sempre tenuto in grande considerazione i messaggi la capacità degli esempi di turbare il loro potere fra i cittadini vittime
Dell'azione mafiosa di Libero Grassi che muore non perché a rifiutato di pagare il pizzo ma perché ha pubblicato sul Giornale di Sicilia sette mesi prima del suo assassinio la lettera il caro estortore
Non fu il rifiuto di pagare il pizzo ma il valore simbolico e pubblico di quel gesto preoccupare Cosa Nostra e a spingerla reagire bisognava dare l'esempio con la morte
Di Libero Grassi per evitare che l'esempio della sua azione alimentasse la rivolta contro il racket dunque attenzione ai simboli alla comunicazione e tra le forme di comunicazione più importanti più potenti che l'uomo conosce
Non v'è dubbio che Cher l'arte intesa in tutte le sue forme la musica e le arti figurative la scrittura e così da millenni e di un'arma ancora troppo poco impegnata impiegata nella lotta contro le mafie
L'arte a una immensa forza di generatrice e risposta alla violenza della mafia in prospettiva
Dopo lo sforzo primario irrinunciabile delle forze dell'ordine e della magistratura
Insieme al mondo dell'istruzione della scuola apre una nuova prospettiva il fermento di un territorio che reagisce con i propri artisti con le sue visioni
E tutto ciò genera una forza pulita trasparente una forza di libertà pensiamo morale che troneggia sul lungomare di Palermo dipinto da street artist che si ispirano la fotografia scattata da Toni Gentile a Falcone e Borsellino che sorridono e che tutti abbiamo in mente
Pensiamo ai murales nei pressi dell'Ucciardone ora quello che ricorda padre Puglisi a Brancaccio
Pensiamo alla musica che a breve ascolteremo in uno dei teatri più belli del mondo e arte anche sapere costruire apprezzare conservare ciò che costruito pensiamo all'opera di Vincenzo Consolo
Insomma pensiamo all'uso complessivo di questi strumenti che facendo crescere una città diminuiscono gli spazi di legalità e la presenza del potere mafioso io credo che per concludere questo brevissimo intervento si possa riprendere anche qui un'opera d'arte un'opera d'arte cinematografica un film I cento passi c'è un momento in cui Luigi Lo Cascio che interpreta che interpreta Peppino Impastato recita guardando dall'alto
Delle colline l'aereo Porto di Punta Raisi
Se si insegnasse la bellezza la gente dice la si formerebbe di un'arma contro la rassegnazione la paura e l'omertà
All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso con tutto il loro squallore da operazioni speculative ci si abitua con pronta facilità
Si mettono le tendine alle finestre le piante sul davanzale presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima e ogni cosa per il solo fatto che è così
Pare dover essere così da sempre e per sempre
E per questo dice l'attore
Ripetendo parole che sono state di Peppino Impastato che bisognerebbe educare la gente alla bellezza perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione ma rimangono sempre vivi la curiosità e lo stupore
Quando ci si pone la domanda se la bellezza salverà il mondo e una bellezza che non è intesa nel senso estetico formale ma nell'ottica del bene della cultura e della giustizia grazie
Seguono adesso i lavori che noi abbiamo introdotto e quindi volo presidente Giovanni Salvi prendere sì
Questa sessione
Sta o meno
Carlo
Ne parleremo
Visti insieme
A un tema ma
Boh insediati
Dell'uscita va
Basta
Gli alzava
Salvo andare a
Farlo Turchia ma grazie se osservatorio dico
Seria scomparsa testimone Palermo
Sta spumante sta dell'attentato
O incidenti di Milano interessa
Per la difesa storico
Ognuno ucciso venticinque del settantasei Hong Mei canta nel nuovo organizzazioni preciso grazie ovvero emersa Bruno ho
Se osserva questi sono
Compiuto devo
Una e ritirarono
Dalla organizzare
Come diresse lo stesso volevo
Urgenza favolose avventure
Verso diverse
Cinque in però
Il ventitré
Torna a
Ovvero sì su
No simbolo strettamente
Michele organizza
Che poi
Ottantacinque
Con
Sulla sulla prima benissimo
Però estivo
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Sarà il Palermo
Assumersi da o
E lo ricordiamo né insieme
E grazie Giovanni Salvi presidente del comitato scientifico della fondazione Vittorio Occorsio e cominciamo a quest'ultimo momento del della nostro intenso pomeriggio
Il tempo intanto io pregato tutti i relatori DS che davvero essenziali
Dopo gli straordinari interventi che abbiamo ascoltato dopo quindi la parola al dio Guerci che come presidente del progetto
Lei della Fondazione Progetto di legalità ha collaborato con la Fondazione Occorsio a ha lavorato con molte scuole qui a Palermo e una anche fuori Palermo liceo musicale di Enna perderne pagare gli studenti e i ragazzi e e anche gli studenti universitari
Al l'ascolto di questa sera di un di una musica potente intensa che speriamo che col presidente di manganello non ricordo prego Leo
Buonasera a tutti grazie a chi ha voluto dare mia presenza qui questo questo momento importante per la vita in questa città il Requiem réclame si apre con il dies irae lire il giorno dell'ira giorno tremendo per gli uomini
Giorno nel quale l'occhio del giudice assiso raccolte oscure e rimosse
Una narrazione quella di Vincenzo Consolo piena di forza evocativa
Che appare direttamente rivolta a quella parte del popolo siciliano
Che ha tollerato se non voluto la consegna della propria terra nelle mani dell'oppressione mafiosa che la sfruttate deturpata in tutti i modi
Per tanto tempo la classe dirigente quella che ha governato la politica l'economia la pubblica amministrazione imprenditoria l'informazione la giustizia la chiesa
Ha disconosciuto del tutto l'esistenza della mafia
Imitando si tutt'al più è non sempre a qualificarla al massimo come un normale sodalizio criminale
Ma sappiamo bene che così non era
Molti di coloro che pubblicamente la negavano né alimentavano in realtà l'esistenza e l'espansione
Giovandosi dei favori che essa era in grado del De elargire e persino riconoscendole in molti casi una funzione positiva di composizione di conflitti individuali e sociali
E di funzione di mantenimento persino dell'ordine pubblico
L'accettazione opportunista ipocrita la sottovalutazione l'ignavia verso la mafia sono così divenute connivenza omertà complicità
La mafia si è così rafforzata sempre più e divenuta col tempo per tacito il comune riconoscimento la vera dei tre trecce di un potere tirannico sull'interesse sulla stessa utilità quotidiana dei cittadini
Ed è così di pari passo cresciuta la sua prepotenza la sua implacabili tale la sua ferocia esercitate senza limiti
Nessuna considerazione veniva riservata alle ragioni alla dignità alla integrità fisica e morale delle vittime si è generata un clima di terrore che ha devastato ogni forma reale di libertà e di giustizia queste era a Palermo consegnata a un mostro efferato e e crudele che si era impadronito della nostra terra sull'umano prevaleva il bestiale sull'Ulivo prevaleva l'olivastro
C'è stato però chi ha detto no
Chi ha ascoltato la voce della propria coscienza
Ed ha avvertito che è una vita degna di essere tale non potesse ridursi a supina rassegnazione verso la prepotenza ma comportasse al contrario impegno straordinario per il bene comune
C'è stato chi ha posto l'adempimento del dovere come regola base della moralità umana come ricordava quella frase di John Kennedy l'imposta alle spalle della scrivania di Giovanni Falcone
C'è stato chi ha creduto senza cedimenti nella forza dello stato e nella mobilità dei valori di cui esso era portatore
Costoro all'inizio sono stati in pochi emarginati ed avversati all'interno dei loro stessi ambienti e di lavoro e di vita
Sono stati lasciati soli privati della solidale protezione del gruppo esposti a reazioni a di Tosti e ritorsioni
Che sono stati uccisi perché pericolosi perché riconosciuti in grado di contrapporsi alla mafia con efficacia e di con efficacia e determinazione tale da riuscire a farla vacillare
Ma hanno vinto
Il loro sacrificio ha risvegliato le coscienze tra gli uomini delle istituzioni ma anche e soprattutto fra i comuni cittadini ha permesso che i loro progetti trovassero corpo in concrete iniziative
Ha moltiplicato le scelte individuali di contrapposizione al malaffare ha riconsegnato orgoglio e dignità a tanti siciliani onesti e ne ha vinto la rassegnazione
Grazie a loro la mafia ha perso il carisma di intoccabilità e invincibilità
E questo luogo dove ci troviamo è stato il simbolo della riscossa
Qui con la sentenza che ha definito il maxi processo a Cosa Nostra al termine
è un processo molto tormentato ma conforme sempre in ogni momento alle regole del diritto la giustizia l'umanità la libertà hanno trovato il loro riscatto qui in quest'aula il mostro mafioso è stato sconfitto
è stata però terrificante la sua sanguinaria risposta fece una volta che il giudizio e diventato definitivo con la pronunzia la Corte di Cassazione
Ha prodotto nuove strage devastazioni Abissinia dissi minato il terreno di molte altri innocenti vittime
Però ha suscitato anche sgomento indignazione e rivolta morale come mai prima e da questo è partito movimento che ha portato per il mostro alla sua disfatta la sua forza si è dissolta
Le sue consorterie sono state scompaginate
I suoi esponenti sono stati assicurati alla giustizia e sottoposti a spremere condanne condanne che è giusto vadano scontate fino in fondo
Diciotto abbiamo perennemente S. riconoscenti ai nostri martiri nessuno di loro era nato per essere eroi ma tutti hanno preso consapevolezza che la dedizione ai propri doveri e l'impegno per il bene della collettività
Potessero spingersi fino al sacrificio della propria stessa vita e non si sono voluti tirare indietro
Allora è di certo riservata come conclude il Requiem la visione di luce eterna l'infisso splendore tra gli splendidi Santi ma per noi
Che siamo sopravvissuti che già oggi ci troviamo a vivere come cittadini
Cittadini delle istituzioni e cittadini semplici nella nostra società
Rimane sempre costante impegno di continuare a renderne vive permanente la memoria e per questo scegliere sempre con chiarezza da quale parte stare vi ringrazio
Lo sforzo
De intento ritorna nella nell'intervento del professor Poli veri storico della musica che ci ricorda
Da dove nasce e dove vivo e il e il Requiem prego professore
Grazie
Essenzialità una delle mie parole preferite e dunque vorrei rassicurare chi coordina
Questa fase conclusiva
Della manifestazione di oggi prima dell'esecuzione del Requiem nel massimo teatro della nostra città
Che mi atterrò scrupolosamente ai limiti di tempo che mi sono stati concessi
Vorrei cionondimeno
Rivolgere un saluto a tutti a tutte coloro che sono presenti ed in particolare lassù agli studenti alle studentesse del nostro ateneo
Il mio compito sostanzialmente quello di richiamare per grandi linee
Cosa si possa o debba intendere con il termine Requiem che indica nel Lessico musicale
Una particolare tipologia di messa dalla quale sono esclusi il Gloria è il credo
Perché sul piano formale si caratterizza per la presenza di alcuni brani specifici direi caratterizzanti come l'introito Huss la sequenza
Basata a quest'ultima su un testo attribuito a Tommaso da Celano
Suddivisa in più parti
La prima delle quali la più nota e intitolata di essi ire
Oltre all'introito Spee alla sequenza completa hanno l'architettura del Requiem a oltre cinque sezioni
Offertorio ma Sanctus Agnus Dei Lux eterna liberamente
La parola Requiem come tutti sanno d'altronde
Vuol dire riposo
E il titolo di questo genere dimessa
Deriva evidentemente dai titoli dai versi iniziali dell'introito URSS Requiem eterna dona Es Domine Et lux perpetua luce Haynes
Riposo eterno Donada essi o Signore e luce perpetua risplenda per loro
In senso generale credo che non sia errato affermare che l'idea compositiva del Requiem attraversa letteralmente la storia della musica occidentale
Da un repertorio gregoriano al Rinascimento al barocco all'epoca classico romantica sino alta in
Ho presente assumendo tuttavia di volta in volta caratteristiche formali ed espressive diverso
Tuttavia non c'è dubbio che nell'immaginario collettivo del grande pubblico le idee l'idea del Requiem sia connessa soprattutto a quella del Requiem in re minore di Mozart
Scritto nell'autunno inverno mille settecentonovantuno è rimasto incompiuto alla morte del compositore
E questo non soltanto per l'enorme forza emotiva ed espressiva dell'opera ma anche per le misteriose quasi romanzesca e circostanze che né accompagnarono
La genesi e per l'alone di leggenda che sempre circonda le ultime musiche di un artista
Il Requiem di Mozart eh
Per quanto vasto e articolato
Un brano che è immaginabile eseguire nel corso di una liturgia
Ed è dunque un esempio classico di musica sacra
Diverso per restare nell'area culturale tedesca il caso del Requiem tedesco di Brahms
Che costituisce piuttosto un esempio di musica religiosa
Giacché l'opera e estranea alle esigenze del rito e si presenta come una serie di pannelli musicali basati su testi della Bibbia nella traduzione di Martin Lutero
E concepiti come una sorta di meditazione sui temi del destino dell'uomo e della morte
Non è un caso dunque di alcuni versi del Requiem tedesco di Brahms risuona Ino nel libretto dell'imperatore di Atlantide di Victor Oldman
Recentemente presentato insieme con il Requiem di Mozart al Teatro Massimo di Palermo
E ancora diverso mi appare infine il caso del requiem di Verdi
Al quale
Si rifà evidentemente sul piano formale e direi anche dell'intenzione morale
Quello dedicato alle vittime della mafia realizzato su testo di Vincenzo Consolo da Marco Tutino coinvolgendo altri sei compositori
Ed eseguito per la prima volta la cattedrale di Palermo nel mille novecento novantatré
L'idea di Giuseppe Verdi infatti non è liturgica in senso stretto come nel caso di Brahms soste
Confinata nella sfera della memoria soggettiva
Venerdì intende il Requiem come celebrazione
Come monumento alla memoria in questo caso di uno scrittore
Cioè Alessandro Manzoni che d'altronde fu interprete al pari di Verdi degli ideali delle Risorgimento italiano
La prima parte del Requiem di Verdi che fu realizzata è il Libera me Domine
Che verdi concepisce tuttavia in vista di una messa a più umani
Corsi ricorsi della storia degli eventi concepita per commemorare la morte di Gioacchino Rossini
è il mille ottocentonovantasei e l'Unità d'Italia se da poco compiuta anche se Roma non è ancora capitale del Regno
Dopo la morte di Manzoni avvenuta nel mille ottocentosettantatré
Verdi riprende tuttavia in mano quel progetto rimasto incompiuto
E decide di portarlo a compimento ma questa volta da solo
E la sua partitura sarà quella d'un opera di dimensioni monumentali
In cui l'autore pur senza perdere di vista un'espressività di tempi tipo teatrale riprende lo schema del Wren qui al Meeting sette parti fondando in un unico blocco l'introito Us e il Kyrie e musica Ando per intero il testo della sequenza morto o rom attribuita a Tommaso da Celano
Oggi e concludo non mancano autori che si sono confrontati con l'idea compositiva del Requiem
Ma in altri casi abbiamo assistito ad una sorta di processo di laicizzazione del Requiem
Che diventa
Occasione
Per
Ricordare
Le vittime
Di una guerra
Di un regime
Di una catastrofe è il caso per esempio del Canto sospeso di Luigi Nono su lettere di condannati a morte della resistenza europea
Un altro ed ultimo esempio realmente concludo ci giunge infine dal compositore americano John Adams
Che nel due mila due ha scritto un grande pezzo per voci infantili coro orchestra ed Elettronica intitolato sulla trasmigrazione delle anime
Questo brano è stato eseguito newyorkese nel primo anniversario dall'attentato alle Torri Gemelle e si presenta come un lungo adagio che culmina con un forte improvviso
Un gesto di rabbia di rivolta di reazione
Prima che la musica alla fine
Svaniscono
Si dissolva in lontananza
E restano soltanto alcune voci che leggono i nomi cognomi di coloro che non sono più con noi grazie
Grazie la professoressa Dentamaro presidente del Conservatorio Niccolò Piccinni insieme al direttore Rosselli e soprattutto ad Emanuele Arciuli che ha avuto l'idea ecco che il presidente direttore hanno accettato adesso ricorderà questa seconda esecuzione del Requiem perché ha fatto ripartire queste note da Bari dopo la storica esecuzione di Palermo del novantatré prego
Grazie saluto tutti presenti a nome mio e dell'intero Conservatorio
Senza nascondere emozione e orgoglio perché questo evento da un seguito insperato alla nostra iniziativa dello scorso giugno
Quando riuscimmo a mettere insieme intorno a questo Requiem è ripreso dal fondo di un cassetto dopo trent'anni di oblio
Due parole diverso e universali musica e giustizia e ringrazio di cuore coloro che anche oggi hanno voluto ricordare quella giornata in ordine di di intervento la procuratrice Sava il procuratore saldi la professoressa
De Caro grazie davvero
è un onore poter illustrare qui il perché una istituzione in cui si insegna e si coltiva musica abbia voluto realizzare un Progetto che dichiaratamente si è proposto di andare oltre il fatto musicale
Le ragioni sono state tante alcune più strettamente legate alla musica
Riproporre un'opera dimenticata per trent'anni e operazione significativa di politica culturale in campo musicale
Inoltre doveroso per un conservatorio contribuire alla diffusione della musica contemporanea spesso trascurata dal grande pubblico
Ed è essenziale offrire ai propri allievi e allieve la possibilità di sperimentare nuovi linguaggi musicali
Fuori dai repertori classici degli studi
Curricolari ma ragioni non meno importanti
Riguardano la scoperta della storia del Requiem la sua genesi descritta da Marco Tutino nel bel libro
Il mestiere dell'aria che vibra e sintetizzata nelle parole all'ente poco fa dalla dottoressa Sava tratte proprio da quel libro
Con la risposta di straordinaria intensa partecipazione che venne dal popolo di Palermo sembra inspiegabile dunque
Sul piano musicale sul piano civile la rimozione che ne seguì ma l'anno scorso nel presentare all'organo di indirizzo del Conservatorio la proposta di riprendere il Requiem
I maestri Arciuli e pelliccia e il direttore Roselli hanno acceso qualche lume con quell'opera i sette giovani compositori avevano dato vita ha un'espressione collettiva del movimento da essi stessi fondato e definito neo romantico che concepiva la musica legata alla realtà
E allo spirito del tempo capace di interpretare la società per costruire un rapporto immediato con il pubblico
Era un movimento che sfidava le avanguardie musicali e la loro autoreferenzialità senza sbocchi troppo
Di fronte a un potere culturale fino ad allora incontrastato appunto di quelle avanguardie scattò la reazione e l'opera fu messa da parte
A distanza di trent'anni nel Conservatorio barese grazie alla felice intuizione di Emanuele Arciuli
Si sono incontrate sensibilità musicale sensibilità civile nella convinzione che cultura e legalità siano un binomio indissolubile
E che ogni istituzione formativa per quanto altamente specialistica abbia anche il compito di formare i cittadini e cittadine
Riprendendo quella musica nel trentennale di Capaci e via D'Amelio ci siamo rivolti soprattutto alle giovani generazioni
Ai ragazzi e ragazze che allora non erano nati per raccontare creare consapevolezza per suscitare riflessione reazione
Per dare insomma un contributo al dovere della memoria e alla costruzione di percorsi di legalità
Nel rivendicare la forza comunicativa ed educativa della musica abbiamo anche voluto sottolineare l'importanza di uno stretto legame del mondo della formazione e della cultura con il territorio e le istituzioni
Di qui l'idea di una riflessione a più voci sposata dalla fondazione Vittorio Occorsio e realizzata con la sua preziosa collaborazione
Bocci variegate che si sono confrontate di musicisti giornalisti e di esponenti istituzionali in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata
Mi piace immaginare una saldatura ideale con il movimento neo romantico se ne ho colto bene l'ispirazione che ci ha consentito di intrecciare un ricordo commosso delle vittime di mafia di tutte le mafie
è un riconoscimento a coloro che continuano a combatterle con un omaggio alla bellezza e alla musica forze buone che aiutano a costruire speranza e cambiamento tutto sintetizzato in questo Requiem
Molto difficile da eseguire per un'orchestra e un coro di giovanissimi studenti ma abbia assicura non difficile da ascoltare e sono certa che anche stasera come è accaduto a Bari
L'ascolto lasceranno nell'animo di ognuno una traccia indelebile
E messa laccioli
Venga venga venga
Sposta i termini
Ancora il la voce del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari perché il oggi Requiem la modernità ben tre premi
Buonasera a tutti saluto le autorità anche gli studenti che sono molto meno di prima mi sarebbe piaciuto parlare anche alloro di questo Requiem
Speriamo che tutti voi veniate coi invece ad ascoltarlo questa sera
Ci sono molti motivi che fanno Derek sempre le vittime mafia una composizione importante certamente si tratta di una risposta forte concreta commossa a uno dei momenti più drammatici della storia italiana recente una testimonianza individuale e collettiva assieme di impegno civile
Anche un modo di assegnare alla musica un ruolo politico in qualche modo cioè di presenza costruttive problematica
All'interno del tessuto sociale del Paese
Ma tutte queste ragioni pur nella loro evidenza non sono i motivi principali che mi hanno spinto a telefonare a Marco Tutino cinque anni fa
Alla lettura del suo libro il mestiere dell'aria che vibra per esprimere l'intenzione un po'folle dica a riprendere la messa per giunta coinvolgendo il mio Conservatorio cioè una scuola
A tal proposito ribadisco che senza le la determinazione e la presidente Marida Dentamaro la disponibilità dell'attuale direttore del Conservatorio Corrado Rosselli
Nonché del docente di direzione d'orchestra Giovanni Pelliccia questo intento sarebbe rimasto
Lettera morta
è stato un lavoro corale quello del nostro Conservatorio
Ma il motivo vero che dà valore all'operazione e incoraggiarla sulla ripresa che auspichiamo tutti non si fermi qui anzi adesso sappiamo che si farà anche a Firenze
Stante l'importanza musicale artistica ed estetica della messa
Troppe volte negli ultimi decenni
Abbiamo fatto i conti con composizioni che rivendicavano una legittimazione in virtù di ragioni etiche civili di impegno
Il pregio dell'adesione al corrente i procedimenti compositivi che da soli non bastano a dare valore alla musica
In questo caso siamo in presenza di un'opera di qualità intrinseca che con un'intenzione estetica chiarissima è provvidenziale
Cioè riportare la musica alla sua dimensione evocazione narrativa con la volontà di ristabilire col pubblico un rapporto paritetico come sempre si dovrebbe fra chi parla e chi ascolta
Non si tratta solo di neo romanticismo che pure è stata una definizione efficace in un determinato momento storico per dare visibilità a un gruppo di compositori Elia sa assai differenti l'uno dall'altro
Ogni neo o qualcosa rischia di restituire l'immagine di una fotocopia sbiadita di una ristampa economica di una soluzione a buon mercato invece questa musica è nuova tout-court
Perché pur impiegando in modo spregiudicato alcuni strumenti codificati fra una cosa per i suoi tempi siamo nel novanta tre rivoluzionaria
Mette a smettere di fare ricerca
Abbandona la velleitaria e forse inconsapevole pretesa di andare i siti scena però con camicie e microscopio se si riappropria degli strumenti emotivi drammaturgici linguistici
Della narrazione e del teatro
Alcuni dei compositori della messa ascoltandoli a Bari ascoltandola Bari mi hanno riferito di aver trovato la composizione non solo per nulla invecchiata ma persino più bella di trent'anni fa
Non era auto compiacimento anzi erano tutti molto preoccupati di verificare quanto fosse ancora valida quella proposta musicale
Preoccupazione legittima considerando che molta moltissima musica che trent'anni fa era considerata avanguardia moderna e proiettata nel futuro oggi mostra impietosamente i segni del tempo forse perché una musica che voglia essere Giovanni a tutti i costi e destinata a fatti trattamento diventare vecchia
I sette autori del Requiem invece avevano imboccato una strada diversa laica e disincantata ma anche l'autentica e vera
E oggi mi pare che ferme restando le scelte individuare le differenze tra ciascuna di sette autori l'energia collettiva che quest'opera ci comunica è un bellissimo segno di speranza per la musica colta che non è una lingua morta non ha mai smesso di raccontare storie può anzi deve tornare centrale nell'indicare le vie da percorrere i sentieri da esplorare
Nel perpetrare l'incanto la magia e la bellezza del suono
Che un re qui Emma al di là del suo enorme valore simbolico e spirituale offra paradossalmente un segnale di Rinascita e di vitalità
Non è solo una bella notizia per la giustizia e per la società civile lo è anche per la musica grazie
Dare la parola Mario Tutino responsabile ed evocato e no niente in ognuno di degli interventi prego ma maestro
Arrivo a Palermo città che chiamavo il conoscevo bene alla fine di luglio del mille novecentonovantadue
Le strade sono
Pieni di militari da qualche giorno è iniziata l'operazione Vespri siciliani la prima risposta dello Stato a Capaci via D'Amelio
Ho ancora negli occhi della mente vivide e terribili le immagini delle due stragi una scenografia invisibile
Ma sottintesa che giustifica una strana immediata impressione mi pare che il respiro della città sia differente dal solito
Tra la gente di Palermo avverto un'ansia sospese anche gli sguardi sono diversi sembra quasi di sentire il suono dei pensieri
Mi attendono importanti appuntamenti inaspettatamente concessi a un giovane compositore con le principali istituzioni politiche e artistiche della città
Il primo e con il sindaco un aspetto invano in anticamera per cinque ore un incontro che sfuma all'improvviso causa sopraggiunti urgenti impegni del primo cittadino non è un buon inizio
Vengono via via il turno dell'assessore alla cultura della Regione il direttore artistico dell'Orchestra Sinfonica Siciliana del sovrintendente del Teatro Massimo di alcune personalità dell'ambiente politico e culturale palermitano
Una situazione surreale
Immaginate un artista di trentotto anni leggermente spaesato che si aggira tra queste autorità raccontando il progetto di un requiem che ha intenzione di comporre assieme ad altri sei colleghi dallo scrittore Vincenzo Consolo perché voglio farlo
Per contrapporre alla violenza mafiosa e alla distruzione la forza tranquilla dell'arte e della creazione
Quelle facce le ricordo ancora con le loro espressioni programmate per contenere un'infinità di sfumature che andavano dal compatimento all'ironia
Dall'includono ITA alla gentilezza artefatta di chi doveva congedare in fretta un interlocutore imbarazzante ma come si fa
A trattare male quel giovanotto carico di belle speranze e nobili ideali infatti mi trattano bene
C'è chi mi spiega l'estrema difficoltà di organizzare quell'impresa chi mi ricorda quanto poco le istituzioni di riferimento dialoghino tra loro
Chi mi avverte di come il tema si ancora troppo sensibile tutti dico tutti alla fine si congedano con un grande incoraggiamento a non demordere e soprattutto
L'invito a tenerli aggiornati assolutamente sugli sviluppi del Progetto perché la mia era un'idea di altissimo valore critico civile
Ci fu da ultimo che aggiunse a quella ritualità una frase che al momento
Mi parve letteraria ed elusiva ma che in realtà se rivelò utilissima
Maestro si ricordi che qui le cose giuste è più facile che accadano per sbaglio o per caso piuttosto che per volontà
Metto in valigia quelle parole del barone Francesco Agnello
E torna a Milano i primi giorni di agosto insieme a me decollava anche una convinzione il vecchio ma Palermo sarebbe stata una missione impossibile
Ho raccontato più volte come poi quell'impossibilità si tramutò nel suo contrario grazie
All'idea non esente da una discreta dose di astuzia diffondere a metà agosto un'ansa nella quale si dava la notizia dell'iniziativa che per scontata l'adesione delle istituzioni per limitarne
Cui fece seguito guarda caso
E immediatamente dopo l'attivazione inclusi asta e concreta del medesimo
Quell'espediente fu lo strumento che infranse un muro di gomma e avvia un'impresa che però in quel momento era ancora tutta da compiere
Bisognava trovare sei colleghi compositori chiedere loro di scrivere
Una musica anche con un linguaggio comune e diretto sapesse parlare al cuore della gente e poi ancora una miriade di dettagli difficili da concertare
Compresa la disponibilità del luogo la cattedrale
Ad accogliere quella Messa da Requiem che grazie alla Sapienza di Vincenzo Consolo narrava di una implacabile denuncia e di un'immensa appena con la lingua italiana e non il Tino
Adoperando parole distanti anni luce dalla liturgia classica
Inoltre occorreva scritturare degli interpreti di valore che prestassero la loro arte senza compenso perché l'obiettivo era quello di devolvere ogni diritto d'autore alle famiglie delle vittime e potrei continuare
Se ci ripenso oggi davvero non mi capacito di come riuscimmo ad arrivare alla fine di quel percorso accidentato
Questa storia qualcosa di magico di irreale nessuno aveva mai tentato una simile esperienza e forse nessuno ci era mai riuscito fissa
Non ho ancora ben compreso in che modo tutto si mosse apparentemente guidato da una forza esterna ma invincibile
E come ogni ostacolo si dissolve se gradualmente davanti al nostro procedere uso con parsimonia
La parola miracolo ma in questo caso vi giuro è l'unica sembrarmi pertinente
Il miracolo andò in scena alle ventuno del ventisette marzo del mille novecentonovantatré
Nella Cattedrale di Palermo davanti a una platea gremita di gente comune di amici e parenti delle vittime da ultimo molto in ultimo e senza posti riservati di personalità delle istituzioni
La RAI lo riprendeva e trasmetteva
Indiretta sempre il ventisette marzo mille novecentonovantatré venne inoltrata
Agli uffici della presidenza del Senato da parte della Procura di Palermo
Una richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Giulio Andreotti per i reati di concorso esterno in associazione per delinquere semplice e di tipo mafioso
La notizia si diffuse al termine del concerto in cattedrale
Ciò che successe dopo lo sanno bene gli Autori del Requiem insieme a me Lorenzo Ferrero Carlo Galante Paolo Arcà Matteo d'Amico Giovanni Sollima e Marco Betta
L'establishment della cultura musicale italiana reagì con una violenta scomunica
è un'aggressione anche personale verso quella che sembra un'indebita licenza di libera uscita dal recinto asfittico e autoreferente o della musica contemporanea italiana
Alcuni di noi furono estromessi dalla relative case editrici
Il Requiem sino al diciassette giugno di quest'anno rimase dimenticato in quella prigione nella quale la storia relega le cose impossibili che per sbaglio o per caso erano diventate possibili
Oggi siamo qui ad assistere un altro miracolo che si compie direbbe il barone agnello per caso per sbaglio una serie di virtuose coincidenze hanno fatto sì che il Requiem potesse tornare nella città
Che lo ha visto nascere questa volta
Ciò che è giusto però avviene anche grazie alla giustizia
Rappresentata da donne e uomini che ancora lottano ogni giorno
Contro la mafia e le sue aggiornate mutazioni e dunque grazie alla Fondazione Vittorio Occorsio alla Fondazione Progetto legalità
All'Associazione nazionale magistrate alla Procura di Palermo Herat era tutto il Teatro Massimo questa volta
La volontà ha contribuito alla nascita di un sodalizio
Che promette di rimanere saldo nel futuro l'arte della giustizia
E la giustizia dell'arte camminano finalmente assieme
E i dati e
Legga giustizia giustizia dell'arte il nelle sue mani la cura e stavo di questa
Materiali
E
Quando le più importanti città d'Italia saranno prese dovranno essere subito requisite le opere universali mai concepite dall'arte umane
Con queste parole Napoleone ordinava il saccheggio delle opere d'arte dopo la conquista di Milano nel mille settecentonovantasei spiegando così da sua rapace pazzia
Nel mondo ci sono soltanto due forze la spada e lo spirito col passare del tempo la spada viene sempre vinta dallo spirito
Ho voluto iniziare con le parole di Bonaparte per evidenziare il significato ambivalente che si nasconde dietro ogni opera d'arte
Il sublime e la demoniaco volontà di possesso anche attraverso il suo orientamento
Di questa ambivalenza parlando a tu descrivendo la differenza fra il cono class TA eccolo Klaus io sono cattive quando non sappiamo che cosa sta succedendo nel momento in cui si distrugge qualche cosa che conosciamo
è conosciamo le motivazioni che sono dietro e quel che sembra un chiaro progetto e distruzione dicono che lascia quando si è in difficoltà di fronte a un'azione per la quale non c'è modo di sapere senza ulteriori indagini se sia distruttivo costruttiva
La distruzione delle immagini è sempre stato un azione accortamente attentamente e pianificata elitaria e controllata niente meno popolare di una distruzione di Dotti
Ogni forma di distruzione rafforza il valore di ciò che intende distruggere anche quando chi distrugge non sa apprezzare la bellezza ma colpisce quello che per lui un feticcio di sommo valore simbolico
Ma prima di proseguire desidero ringraziare gli organizzatori del compagno esprimendo il sentimento di orgoglio e di onore e trovarmi in questo consesso mi provoca
Ne sono intimamente toccata perché con le parole di Sciascia credo che le sole cose sicure in questo mondo siano le coincidenze
è stato un incontro con Lia Sava all'inizio del mio studio sull'impatto della distruzione delle opere d'arte
Negli attentati terroristico mafiosi e novantatré a farmi scoprire il suo toccante scritto su arte e mafia che diveniva stimolo ed elemento di rinforzo per la mia intuizione di ricerca
Il lavoro di scavo mi ha portato tre testi e testimoni di un'epoca tragica le cui ferite sono ancora aperte ma da qui sono nati esperienze di rinascite manifestazioni di senso
Civico indimenticabile
La tragedia di Firenze ha costituito una svolta sconvolgente nella storia il terrorismo almeno in Italia per la prima volta uno dei luoghi sacri la cultura occidentale è stato preso di mira
Scriveva Giovanni Paspardo Dini all'epoca presidente del senato parlando dell'attentato il ventisette maggio colpiva gli Uffizi
Danneggiando centosettantatré quadri una cinquantina tra busti e statue e uccidendo cinque persone tra cui due bambini e una di nove e l'altra di appena cinquanta giorni
Ma dalla distruzione può nascere il riscatto così la direttrice degli Uffizi Anna Maria Petroni Tosolini ricordando lo sgomento per la detassazione prodotto ma anche la vicinanza della loro Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi e di tutto il governo per consentire la riapertura del Museo a soli venti giorni all'attentato
Osserva che è paradossalmente quella serata aiuta a ripristinare l'assetto organizzativo delle sale a perfezionare le attribuzioni di alcuni quadri ancora in cerca di autore
Non posso soffermarmi sugli inquietanti aspetti che il salto di qualità compiuto dalla mafia nel colpire il patrimonio culturale la memoria e l'identità storica italiana ha rappresentato bastino le parole di Gabriele Chelazzi non esista nella storia di questo Paese un periodo come quello che va dal maggio del novantatré la prima del novantaquattro in cui sia stato messo a repentaglio l'interezza inutile l'incolumità pubblica alla conservazione dell'identità culturale
Ma oggi mentre proprio a Firenze alle dichiarazioni di Giuseppe Graviano
Dopo le dichiarazioni di Giuseppe Graviano sì aperto l'ennesimo fascicolo giudiziario
Che ipotizza il reato di strage a carico di importanti uomini politici desidero solo guardare gli aspetti di rinascita e tanti già si solidarietà che da questa terribile vicenda sono maturati
Non so cosa abbiamo provato gli esecutori materiali della devastazione degli Uffizi nei loro più colti ma ancora occulti suggeritori di cui le indagini parlano senza riuscire a trovare finora elementi probatori certi per la loro condanna
Ma mi piace ricordare le analisi di un neurologo e di uno storico dell'arte che ipotizzano l'esistenza della simulazione incarnata un potere empatico delle immagini che attivano le nostre rappresentazioni come se diversi ma la stessa azione mozione o sensazione
Se c'è una base di verità di queste tesi in queste teorie inno sono con acquista un senso di testimonianza ulteriore e ci spinge a diffondere quella passione per il bello che oltrepassa ogni finitudine ogni distruzione
L'attentato di Firenze rafforza il senso di appartenenza mobili tra pubblico e privato dal concerto di Zubin Mehta un mese nella strage la mostra degli Uffizi allestita da Antonio Natali a Casal di Principe fino al crowdfunding per il restauro
Dell'ultimo quadro che sembrava perduto giocatore di carte
Di Bartolomeo Manfredi realizzato oltre ogni speranza da Daniela Lippi
C'è un termine che nella mia esperienza unisce causalità casualità
Questo termine legami quando sono state invitata a partecipare a questo incontro non sapevo che Palermo avrebbe passato il testimone
A Firenze che l'angelo ispiratore della musica di cui parla Marco Tutino nel suo affascinante libro sarebbe volato per rinsaldare un legame profondamente radicato
E per dimostrare se possibile proiettare la l'immagina come l'arte nella sua imperitura bellezza possa generare intrecci virtuosi
Spingere a riscatto allontanando la rassegnazione vessillo chiudere con un'immagine che esemplifica meglio di ogni parola la potenza generatrice di vita che l'opera d'arte d'ingegno umano che la produce possiedono
Immagine nasce da un'intuizione di Daniela e Lippi che guardando i pochi frammenti sopravvissuti del quadro appena restaurato
A costo i vizi del mazziere dell'avventore alle sue spalle alla bella foto di Tony Gentile che ritrae sorridente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
E non a caso intitola la sua nuova creatura si può Cardarelli immagina legami di memoria
Grazie
Distinguerei morte scusate scusate il Sundance si è spento
A che ora io mi auguro che alla fine dell'intervento di ma è scontenta del suo intervento erbetta o depresso che magone queste immagini possa ritornare con noi
E adesso
Alla al Teatro Massimo perché il maestro bel tassi è non si è risparmiato e considerando che aveva anche
La responsabilità del Teatro Massimo non a caso e sempre ferma due due sere fa prego
Grazie un pomeriggio a tutti grazie per questo
Per questo applauso e in realtà
Abbiamo iniziato con due grandi inaugurazioni pensando proprio
Allora al trentennale le stragi
E il mio intervento si collega appunto
Al principio fondamentale dell'arte che diventa strumento di legalità eccome il Teatro Massimo ha sviluppato già negli anni una serie di conoscessi e procedimenti che poi culmineranno stasera con l'esecuzione del Requiem
Tutta esempio questa stagione lirica del massimo è stata ed è nel segno dell'impegno civile
Di una rinascita che celebra non solo i trenta nelle stragi ma anche i venticinque anni della riapertura del Teatro Massimo che voglio ricordare è stato chiuso per ventiquattro anni
Un'altra ferita imponente per per la nostra città
L'arte racconta sempre i drammi del proprio tempo siamo nati in un periodo nel Novecento in cui è stato doveroso per gli artisti parlare del proprio tempo e questo accade sempre in ogni secolo ma nel nostro abbiamo attraversato vicissitudini contraddizioni e drammi che chiedevano di essere espressi anche musica
A Palermo e lo ricordava benissimo Marco Tutino che a Palermo veniva spesso ecco il quale ci incontravamo spessissimo la mia generazione si è trovata in un inferno dopo il novantadue abbiamo vissuto quella che lo ricordava l'operazione Vespri si scendeva da casa e le strade erano presidiate da militari nostri coetanei
Tutto questo ci ha assegnato siamo pieni di ferite e il teatro non può e non deve dimenticare il Teatro Massimo il suo impegno per la Liga ditta costruiranno il volto del Teatro Massimo domani perché Palermo era l'inferno ente altro
Insieme alla città non può dimenticare questo inferno
Ma come può l'arte contribuire a un processo di legalità ai processi ai contrappunti alle orchestrazioni che la legalità mette in campo
Il teatro negli anni si è fatto un carico di una missione molto importante
Dare non solo il contributo alla crescita artistica e culturale la città nel sistema nazionale anche in quello internazionale
Ma anche bene oggi ne ho ancora di più la consapevolezza la caratteristica dell'arte di essere il sogno è un sogno che immagina la costituzione di una società che cammina insieme
E la città non solo deve essere piena di arte e musica ma deve essere espandere
Agevolare l'innovazione formale dei nuovi linguaggi espressivi per rendere soprattutto i giovani i giovani che ancora non sono nati che costruiranno il volto del Teatro Massimo domani
E della città e le loro speranze sempre più protagoniste
Di questo nostro mondo così complesso in continuo
Mutamento
Già da molti anni il Teatro Massimo Sieve
Distinto caratterizzando la Pepe attività nel segno della costruzione di percorsi virtuosi e di legalità intanto praticamente promuovendo difendendo l'attività dei complessi giovanili
Continue attività con gli studenti costruendo un Progetto per continua ancora oggi di giovani arte politica che coinvolge i giovani nella riflessione su un prato sempre più impegnato attivo
Per dare ai giovani ancora più consapevolezza il Teatro Massimo in questi anni non è stato solo centri per Thomas centrifugo ha portato l'opera nei quartieri
A Denis Sinni dove grazie alla preziosa collaborazione all'infaticabile lavoro di Fra Mauro e delle maestranze del teatro
Si è riusciti a far risuonare l'opera in un orto cittadino coinvolgendo nel Belice esperimento di un coronamento amatoriale gli abitanti del quartiere
Che hanno collaborato con le maestranze creando un'unione incredibile
Il lavoro nei quartieri più difficile la con della città continuerà da Nisini per tutto il ventitré e si aggiungerà quest'anno anche il quartiere di Sperone Roccella
Con dei laboratori che abbiamo costruito per i giovani ma anche per i grandi di costruzione di strumenti di trucco e parrucco perché quello è un quartiere dove l'esposizione dei giovani alla droga e al crack è terribile contiamo quindi col nostro presidio dei laboratori di scenografia Brancaccio di portare delle innovazioni anche tecnica cioè insegnare ai ragazzi che cosa può essere l'attività di costruzione di strumenti o quello che può essere l'attività di costruzione di particolari elementi scenici e anche su trucco su parrucco è tutto quello che è in qualche mondo il mondo Maggi accorato il teatro contiamo di invadere sempre più quartieri abbiamo iniziato anche a altri per oggetti il progetto con diverse edizioni con il quale abbiamo portato impegnato grazie a un'associazione blitz un gruppo di giovani rifugiati
Provenienti da realtà complesse da diverse parti del mondo che sono entrati in dialogo col pubblico normale e che il pubblico normale ha molto apprezzato in questo stare insieme
Abbiamo collaborato con la casa di reclusione Ucciardone con lo spaccio roba sia e tutti questi momenti coinvolgimento e l'attività del teatro sono stati condotti all'insegna del percorso sul trentennale delle stragi di quest'anno
Alcuni hanno assistito all'opera inchiesta c'è dj di palazzotto e altri invece hanno partecipato all'opera che abbiamo fatto quest'estate sempre di Marco Tutino l'eredità dei giusti che è stato un evento molto importante al Teatro di Verdura
Abbiamo anche ospitato insieme al pubblico normale gli ospiti del centro diaconale la noce che in occasione di una recita in Nabucco hanno riempito il palco Bellini e che torneranno in teatro contiamo il più possibile
Con le forze dell'ordine abbiamo arretra realizzato una collaborazione continua
Una mostra con i carabinieri dedicata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e ai carabinieri caduti che ha abbracciato alla cancellata del Teatro Massimo
E continuano tutte le iniziative che danni ci sono con le forze di polizia con la Questura di Palermo con cui da anni c'è una fattiva collaborazione i progetti con l'esercito la Guardia di Finanza tutte le forze militari
Continuiamo un percorso negli ospedali che abbiamo iniziato e questa è solo una parte del percorso e della visione
Noi crediamo che l'arte sia uno strumento importante per la crescita del senso civile di una società in un recente spettacolo di danza voglio darvi un elemento concreto di arte per la legalità
Uno spettacolo di danza per i bambini delle scuole e perché è un'attività nella quale il massimo si distingue da anni ho potuto constatare come i bambini aderiscono immediatamente e scelgono naturalmente di non accettare la violenza dei personaggi cattivi delle favole
I bambini ascendono mossi dalla loro sensibilità
I bambini si schierano urlando quasi intervenendo e agiscono subito a capire e a comprendere da quale lato del fiume si devono stare
Si devono mettere i bambini comprendono immediatamente che i duellanti del fiume dei cattivi delle favole e dei buoni
Non hanno nessun ponte scelgono di stare dal lato del ponte dove amore è il colore trionfa
Questo meccanismo di arte che inizia con i bambini io sia credo sia una delle cose più più straordinarie
L'arte e la musica d'altro canto sono convinto siano uno specchio nel quale possiamo riflettere la parte migliore di noi stessi
Sono sempre stato convinto e chi si commuove al quarto quadro di boe nella mezz'ora successiva non può essere violento l'arte non è solo terapeutica ma sviluppa il senso civile ed etico dentro di ognuno di noi
Ricordiamo che nella musica e i musicisti siamo costretti ad ascoltarci e a suonare insieme se tutti i leader del mondo avessero suonato suonasse in un'orchestra
O se Putin Zaleski suonassero a quattro mani pianoforte probabilmente oggi non avremmo questa guerra perché comunque la musica ci insegna con questa parola insieme
Insieme si costruiscono tutte le questioni importanti stasera arriviamo a questo meccanismo del Requiem Marco Tutino ha detto delle cose molto forti e profonde è vero
Anche io come compositore ho subito l'ostracismo dopo l'esecuzione del Requiem l'abbiamo subito un po'tutti
Ma siamo andati avanti con coerenza e con fermezza e quando grazie a Bari è rinato questo sentimento sento di dover ringraziare
I procuratori presidenti Lia Sava Clelia Maltese Antonio Balzano Matteo Frasca
Melina Decaro tutti quanti hanno
Lanciato una sorta di risveglio in noi artisti e quando abbiamo deciso di riportarlo a Palermo
Abbiamo anche immaginato che Palermo proprio perché da trent'anni questo Requiem non si era più fatto ed era partito a Bari da qui potesse rinascere questo nuovo sentimento di arte e legalità insieme che secondo me costruiranno il volto del futuro di domani
E
Il racconto conclude Davide Camargo nel dopo e da musica e l'arte torniamo alle parole
Però parole contro il male
L'autorità familiari delle vittime
Per quale ragione è ancora così difficile raccontare le stragi non solo mafiose di Capaci e via D'Amelio insieme tragedia scosse devastanti di distruzione e di assestamento del nostro sistema politico
Perché ancora s'così difficile mettere insieme i fatti è il contesto termination Chamot in un romanzo di invenzione eppure sono l'evento capitale della storia italiana degli ultimi trent'anni
Di frequente dal possibile racconto delle vittime nel senso degli eventi richiediamo
A ciò che è capitato a noi in quei cinquantasette giorni fra il tritolo di capace il tritolo di via D'Amelio nostre un racconto individuale privato oppure scriviamo della lunga guerra di mafia prima delle stragi
La numerazione quotidiana dei morti ammazzati le sirene assordanti il maxiprocesso o ancora scriviamo di tutto ciò che è seguito alle stragi
I lenzuoli alle finestre la primavera di Palermo la disillusione
Mi chiedo avremmo potuto in questi anni raccontare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in un romanzo
Condurre le loro vite o oltre il limite della re invenzione letteraria così come quelle di altre vittime della violenza mafiosa naturalmente secondo alcuni la letteratura ha bisogno di tempo distacco
Può raccontarci di ciò che siamo stati e difficilmente di ciò che siamo ma ne siamo certi è una regola inviolabile
Per il giorno della civetta dovrebbe raccontarci di ciò che fummo ben prima del mille novecentosessanta e non siamo più di una mafia di paese che controlla il voto iscrive allo Stato
Da una parte don Mariano Arena mostra i tratti borghesi dall'altra il capitano Bellodi ex partigiano che si sforza di comprendere il senso
Dicono che gli accade intorno in mezzo il dolore antico arcaico Della Vedova Nicolosi ha la sfrontatezza la paura pizzichi mette palline dove per quel romanzo Leonardo Sciascia non ancora quarantenne avrebbe dovuto rifarsi a un periodo Luís precedente ma scelse il suo tempo e scrisse un testo ancora efficace
Il distacco ecco il fantasma che dovrebbe impedirci di guardare al nostro tempo che consentirebbe un'oggettività di maniera l'ossimoro dell'impegno distaccato
I testi di Sciascia con la loro capacità di penetrare la realtà fino all'osso certificare con la qualità essenziale di quel distacco un alibi per non occuparsi del proprio tempo ed è anche la lezione di Pasolini
Sia chiaro l'impegno non fa da solo un bel romanzo serve e tanto altro
Le stragi del novantadue hanno richiamato intellettuali e scrittori all'impegno civile i romanzi le testimonianze reciterà i per tutti con un solo e Camilleri
Mi chiedo perché non sia ancora giunto il tempo di raccontare le vite
E le solitudini di Falcone e Borsellino le stesse di tante altre vittime che denunciano una colpa pubblica e impongono un'espiazione condivisa penso Piersanti Mattarella da Carlo Alberto Dalla Chiesa Pio la Torre a tanti altri
Quel racconto quella trasfigurazione sarebbe servita dona unire bensì a dividere
La letteratura può scavare un solco nel falso unanimismo riempirlo di dolore aprire una finestra sull'indicibile su ciò che non può ancora esser detto
Io credo che il solo racconto delle stragi del quali oggi disponiamo sia stato scritto prima delle stragi perché la natura profetica della narrazione Sciascia Ana lo contenga in luce nella riflessione sul potere la solitudine del capitano Bellodi o di quel Francesco Paolo Di Blasi e condotto al supplizio per difendere antichi privilegi
La lezione di Sciascia non è superata e non è eguagliata ma perseguirla occorrono nuove narrazioni
Negli Stati Uniti l'omicidio di John Fitzgerald Kennedy ha ispirato romanzi e sceneggiature
Di grande qualità letteraria che hanno raccontato responsabilità ai depistaggi il razzismo profondo certe relazioni inconfessabili l'equilibrio del terrore tra superpotenze
Noi non siamo passati per quel lavacro quell'ispirazione pubblica
Non per la penna corrosiva di James Ellroy che ne American tabloid intrepida e tutti gli attori in scena sul palco dei fattivi dalla sera sessantatré inclusi quelli nascosti dietro i paraventi
Non siamo passati per Libra di Don DeLillo copre già Sky cinematografico nato dal racconto del procuratore Garrison
Dobbiamo nutrire una speranza un giorno il racconto tragico delle stragi e delle vite di Falcone e Borsellino
Dirà degli sguardi di sufficienza per le strade di Palermo al loro passaggio delle lettere di protesta e degli editoriali di condanna dell'accusa infame rivolto a quei due magistrati di rovinare l'economia della città
Delle manovre per negare loro un incarico giudiziario una nuova inchiesta dei depistaggi di queste borghesia né finzioni di finzioni soli invita ricchi di amici da morti
Il racconto comprenderà il contesto volesse ancora non possiamo dire di sapere con certezza chi sia stato messo all'opera quali ecco durante siano state le ragioni di questa stagione di sangue
Il contesto era la mafia del novantadue l'Italia del novantadue l'Europa nel Mediterraneo del novantadue non così diverso forse da quello in cui maturarono gli omicidi politici per i quali Falcone ipotizzò la presenza di Gladio e del neofascismo
Uno scrittore può provare a guardare oltre le ricostruzioni ufficiali
Trovare le parole per ricostruire ciò che non è più accostarsi al dolore degli altri e non è storia non è biografia ma è un altro mondo ore al quale forse ci speriamo il nostro
E tante voci ristretto restituiamo e e l'arte alla legalità e quindi adesso per le conclusioni invito Ital
Qui ad intervenire il procuratore
Generale l'antimafia Giovanni Melillo anzi nazionale di antimafia perdonami Giovanni Luigi salvato procuratore generale della Corte di Cassazione e per Occorsio presidente della Corte di Cassazione anche qui
Un inizio e un continuare caro Presidente da Bari a Palermo
Ma ci
Allora Carlo
In
Esattamente comunali
Se no se stessi
Come adesso
L'unico vasto
Parlando consentirà
Sarà sorpreso dal consiglio
E abbiamo sono
Ordinaria come come e un gruppo posteriore
Quando oggi
Chiaro
Scenari guardiamo quindi stamattina
Finale
Assume
Caro sposa
Scusate finale sino all'inizio il CD osservazione
Siano musica nuova
Come
Mastella strisce dunque
La
Tale rivela bellezza
Restiamo sarà
Ascolto ecco doveroso
Siano un po'
Grazie voce
Cosa c'è nasce sfiducia anzi nutrizione
Ricorda vediamo
Anteriori domani
Giorno
I la bellezza
Sarebbero derivati
La verità mosso vengono o ingresso nove euro per una fase non sono c'è la verità
Prima pesci chiaramente comma queste parole no pensare trent'anni
Esca prossimo in una pagine ecco aveva
Che sia
Un
Mito secondo Vincenzo Consolo
Cipressa resta nuova promessa impegno c'è davvero conosce le norme rileva ancora oggi queste nuove
Insistenza
Con serietà rivolgendo un serio e anche dalla celebrazioni consentire con mosse i rischiano di esacerbare
Io vorrei ricondurre sarà stessa
Sesta composta lei ostentata neutralità
Ora Marmo compiendo sto utile aprile controllare diventa studi ore diverso
Sapevo che voi ciascuno visto la
Sapendo che lo sguardo come spesso in solennemente verso l'abisso immancabilmente sia Madonia
Il
La strada è una sola appena essa Michele
Per mentre una
Senza
Ma senza
In seguito ad ascoltare posizione originale ricorda quattrocento importante musulmani
L'ascolto delle voci
Quello che vede una sana
Suona la musica luoghi attraverso magari erano vediamo visivo ovvero se
L'asso
Io credo che
Osservare Russia
Immune transitare
Sarà lasci come
A ONU insiste
Guido domande
Mossa
Sulle uomini e non boh il tedesco sesta domanda tantomeno finale assoluta ore
Resta pone quadro verso Thales è stato giustizia
Adesso a entrare insegnamento
Ogni ogni giorno compose sono responsabilità sociale
Dare risposte fissa
Ma la il motivo qualsiasi individuo possesso mi
Consapevole saremo ma
Rivela a terzo
Soprattutto quando secondo Guido Piovene rispondere strillava uno
Ma domani sarà
Giustizia in casa delle frustrante
Nel senso giorni di dove sua
Assessore provocare
Invocare avvenuta
Dunque salvo soltanto forza
Anche per questo
Una la dottrina
Del Governo massimo minimo sì impossibile
Ma in modo sensibile ogni anno considerato
Domando
Sopra
Ove possibile del nostro disciplina
Ossequioso a
I vicino
Di guerra resta dell'istanza a insieme sarà prova dramma fra nessuno
Nomina è stato soltanto lo so Enzo tra ufficiale giudiziario
E ancora lavoro impegno
In questo sforzo s'indovina nuova d'ufficio responsabilità nel grigio intende essere garante in una
Delle difficoltà sofferente stringono no
Ringrazio però riservare indica
Conte mo'subisce
Dico
Se
Allora no ricordare giorno rivolto commenta
Allora buono se
Occorre di
Ma
Lo
Ho
La strada
Qua
Scorso insediamento
E naturalmente a
Obiettivo Palazzo concorso ci sono Elisa
Ritardi maestri dell'ONU allora
Da libero conosce
Va soltanto uccidere dai
Dove
Sarà Israele ci
Il poliziotto magistrato
Concluso
Ci sono professore sotto osservo comunque andare
Ucciso una
Novecentonovantanove
Fisica e
Giovedì
Formale da
Il mondo propongo no
Un attimo
Eh allora siamo la
Grazie significa
Intesa inizia sarà settantotto di un pensa avvocato
Diciamo mi
Roma l'eccellenza
No ma lirica l'esigenza di elemento zone ma invece
No
Tra le anche senz'altro spesso i loro più incompiuta
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Riferita nuove dico è
Bisogna
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No no Marco che il agricolo
Manca uguale resterà
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Allo ottenendo che impossibili e rafforza sterzo però
Ci dice senza
E e Duncan la struttura
Libero C no
Gli ha
Al attraverso il nuovo
Analizziamo che sono
Solo solo fisico
Efficace
Non si può
Da risorse
Il convegno allora infine c'è la strada
Già
Il
Uno formarono
Ma
Terna scusate intanto
Io basta
Seguono è ma
I i
Parola
Vicino amante
Soltanto
Capo depressione
Dura prova
Stesso giorno generazioni a risultano
Libertà ma insomma oppure sopra tende
Sarà dello Lina
Morlotti allora
Ma
Parlo per ultimo
E impegnativo ma
Cercherò di essere il più semplice
Conciso possibile perché abbiamo ascoltato tante corse
Tante riflessioni importanti e francamente non credo si possano Alcione per aggiungere ragionevolmente aggiungere qualcosa
Poi che aprono per ultimo penso di a vere il dovere interpretando il sentimento di tutti quanti di ringraziare gli organizzatori i relatori e i partecipanti a questo convegno
A questo incontro che ha raccolto una comunità riunita nel ricordo una comunità fatta di persone che hanno vissuto
In prima persona
Le storie di cui abbiamo parlato sicuro ai giovani che erano
Di su con la voglia di imparare Enti comprendere
E stato un incontro con due finalità
Abbiamo partecipato
Alla intitolazione di quest'aula a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
è stato un atto formale importante ma la mia sensazione credo condivisa da molti e che questa con la
Paolo Borsellino e Giovanni Falcone in qualche modo l'abbiano usucapito era già loro nel nostro cuore e quello di oggi è stato più che altro una ratifica un riconoscimento a posteriori
E poi abbiamo ascoltato gli interventi così interessanti sull'arte l'arte come strumento di legalità una discussione che ci ha permesso di comprendere che cos'è un requiem
Qual è la storia dal re M che ascolteremo fra poco al Teatro Massimo
Di conoscerne l'ispirazione la vita travagliata
Il lungo silenzio la riscoperta in un Conservatorio in un poco in cui si studia e i Giovanni maturano e questo
Questa coincidenza questa evento
A un significato credo profondo
C'è un rapporto tra parte e storia nel nostro Paese un rapporto lunghissimo su cui certo non posso io dire qualcosa in più e come è stato sottolineato la musica colta
La storia del Requiem che uno dei professori
Ha fatto in pochi interessantissimo passaggi la musica Colt accogliente sottolinea in tutti i momenti più drammatici dalla nostra storia
Ci aiuta a ricordare scontando è stato detto gli abissi della gli abissi della storia
E questo Requiem che ascolteremo stasera
Fa proprio questo io ho avuto la fortuna di ascoltarlo a Bali e una musica emozionante e drammatico e potente il testo di Vincenzo Consolo
Un grande scrittore siciliano espressione di una cultura di una grande cultura
Che si è dovuta confrontare con un fenomeno criminale degradante ed fa stante qual è la mafia
Ma gli uomini e le donne che oggi ricordiamo hanno reagito con coraggio e intelligenza come anche è stato detto nessuno di loro voleva essere un errore
Hanno fatto sino in fondo il duro dovere
Direi semplicemente e non è riduttivo la semplicità
In Peter come queste e quanto di più
Essenziale di quanto di più armi volle cogliere si sono assunti fino in fondo le loro responsabilità e hanno dimostrato una cosa importantissima che la democrazia può essere ferma
E che una giurisdizione giurisdizione garantista può fare effettivamente giustizia
Noi oggi proprio per questo
Li onoriamo con gratitudine ammirazione ed a multe
E lo facciamo con un canto che esprime angoscia
Indignazione Iraq che ci conduce al guardare nell'abisso
Un canto che però si conclude con me terso uccello luminoso
Così scrive con un solo nell'ultimo verso del re qui io penso che con un solo come spesso accade ai grandi scrittori guardi più in là
Gli abbia ragione perché queste donne e questi uomini che si sono sacrificati numeri ci hanno fatto un do uno immenso
Il più prezioso per continuare a vivere ci hanno regalato la speranza grazie