Presentazione del libro "Una gioia mai provata. San Francesco e l'invenzione del presepe" di Frate Enzo Fortunato (San Paolo Edizioni, 2022)

Allora buona sera a tutti
Buonasera a tutti e grazie per essere venuti allora iniziamo questo momento con un omaggio musicale di uno dei più grandi artisti italiani uno dei più conosciuti al mondo il maestro Uto Ughi che ringraziamo per averci regalato Donato questo momento il maestro
Fra due brani uno di Antonio Tomaso vitali la Ciaccona in sol minore e l'altro di Beethoven la romanza in fa maggiore grazie maestro
Sui
Una compressione più facile la commissione maggiore allora inizieremo con un autore italiano Tommaso vitali grande compositore caposcuola del mille settecento come sapete sicuramente
Il mille settecento è stato un un secolo Fertile
E creativo per i compositori di musica e anche esecutori
Senza il peso se pensiamo a Vivaldi
Veracini Tartini Viotti fino arrivare a Paganini che è stato l'emblema
Del virtuosismo e della genialità delle possibilità idee che lo strumento offriva allora deve seguiremo
Enti Tommaso vitali che è stato un caposcuola della scuola bolognese l'acciacco Ciaccona è una danza
Una danza del mille seicento mila e tre a cavallo tra il seicento e il settecento la danza un tema con variazioni una danza naturalmente è lenta allora servì eseguiremo questa Ciaccona la più celebre e quella di Bach dove lo strumento fa sfoggio di tutta la polifonia mentre questa è una cosa più più semplice e più melodica più lirica mette vacche più architettonico s'strutturati bene
Ne
Bisogna viene
Fenomeni
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Allora
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Mi
Lavoro
No
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Naturalmente i termini
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Quattro
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Passiamo a dare il settecento all'ottocento un compose un grandissimo uno dei più grandi compositori di tutti i tempi Beethoven e di Bertone vi faremo la romanza
In fa maggiore che lui ha scritto due romanzi una insolenza e quella in fa e più popolare perché quasi belliniana vedi ricorda molto l'opera italiana un vettore lirico è ancora ottimista priva di diventare sordo perché come sapete Bettoni è stato colpito dalla peggiore delle malattie che può colpire un musicista la sordità
E quando quando si accorse che non sentiva che sentiva sempre meno scrisse una lettera quasi di
Del commiato ai fratelli
Dicendo che se non avesse avuto una fede incrollabile nella sua missione di artista perché lui diceva che che di artisti musicisti gli scrittori hanno il compito e il dovere di sollevare l'umanità dai problemi contingenti sovente dove sono arrivato non mi ricordo allora vi farebbe
Questa romanze romanza di Beethoven di carattere quasi italiano quasi belliniana
Portare
Dove
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Maestro grazie ma un bis lo chiediamo un bis maestro possiamo
Chiediamo un bis al maestro
Sì seria chiediamo
Vi faremo
Vi faremo è cosa molto molto breve
E un pezzo francese che cambia un po'stile da d'Italia
La Germania
Di Massine Ties meditazioni pezzo molto poetico della del tardo otto ottocento francesi
Mi uno
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Producono
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Una una qua
Grazie al maestro Uto Ughi e per questo regalo bellissimo ci tenevamo ad iniziare così perché in una giornata così la sesta giornata mondiale dei poveri
Abbiamo voluto iniziare con forse è meglio che l'Italia può offrire perché la bellezza per tutti e quindi grazie ancora maestro grazie di cuore ora
Privata dichiara ben spetta proprio solo dire grazie dire grazie ad alcune personalità da padre Enzo Fortunato perché
Noi volevamo iniziare
In questa giornata volevamo fare insegna abbiamo pensato di fare
Appunto la presentazione del tuo libro questo libro sulla tale sulla bellezza del Natale e quindi grazie per avere accettato padre Enzo
Sono quei tanti dei tuoi amici più cari e tanta tanta brava gente perché padre Enzo ogni sera alle venti e cinquanta fa litigare mogli e mariti all'orario di cena Claudio ne sa qualcosa perché
Grazie fino entra nelle case degli italiani con Facebook con una cosa semplicissima alla lettura è il commento del Vangelo grazie anche per questo padre Enzo e poi per per parlare del tuo libro predisposto del tuo libro e
Sì questa giornata così particolare abbiamo voluto invitare due grandi testimoni
Sua eccellenza monsignor Rino Fisichella grazie per essere qui con noi grazie
Ci troviamo sempre nei momenti belli uno dei momenti più belli per la storia SIM è stata la vista del Papa che per quel giorno indimenticabile a Castelnuovo grazie
Perché monsignor Rino Fisichella e il delegato del Santo Padre per la giornata mondiale dei poveri ed è il delegato del Santo Padre per il Giubileo del due mila venticinque grazie
E poi il maestro erri De Luca
Grazie maestro
Un laico un laico sincero un laico con cui da tanti anni ci confrontiamo sui grandi temi ed è un compagno di strada ci ritroviamo davvero su tante frontiere il maestro è tornato l'altro ieri dal suo settimo viaggio in Ucraina grazie anche per questo ma ne parleremo
Poi a moderare abbiamo voluto una grande giornalista la qui una lista del di RAI tre la dottoressa Cavallo grazie per avere accettato
Permettete lì di salutare
Una mica Simona Sala che ci ha fatto da tramite che oggi festeggia il compleanno ed è a Barcellona ed è collegata oggi oltre ai tantissimi presenti sono collegati sul Corriere puliti Huffington post radio radicale
Che certo
Avvenire che stanno mandati diretta e ringraziamo questo momento ecco io
Prima di dare la parola alla dottoressa
Cavallo inviterei una dico caro di padre Enzo e del Sacro Convento un amico che è stato presente da tantissimi anni a tutte le a tutte le iniziative come Centro sportivo italiano ed oggi il ministro Abodi
Becco io la chiamerei qui proprio per un saluto
Buonasera a tutti io ringrazio chi ha avuto l'ardire di passarmi il microfono perché chiaramente ero venuto ad ascoltare che è un tema che non sempre si riesce a praticare quindi padre Enzo è una persona contagiosa travolgente
E quindi porta con sé anche qualche pecorella smarrita e questo lo spirito con il quale ci siamo conosciuti e abbiamo fatto un tratto di strada insieme anzi io lo accompagnato e penso l'accompagnerò per quello che lui non solo riesce a predicare ma riesce a praticare quotidianamente che penso sia l'elemento più importante di chi vive una vita che ha bisogno di una testimonianza attiva io credo che tutti noi abbiamo bisogno di riferimenti come quelli di padre Enzo che poi è semplicemente un interprete del pensiero di qualcuno che sopra di noi
E anche una serata come questa a partire dalla musica meravigliosa e abbiamo sentito
E fonte di ispirazione per i nostri comportamenti quotidiani per il nostro senso del dovere e per il piacere di interpretare un ruolo tanto più se il Pubblico al servizio della comunità quindi cercherò di fare frutto di quello che oggi ho ascoltato nelle note ascolterò nelle parole perché possa portarlo poi nel mio impegno quotidiano e condividerlo con i miei colleghi
A vantaggio della nazione cabotaggio della nostra comunità
Grazie ministro buon lavoro
E ora
C'è la persona che guida il passivo cerca di contenere i passi di padre Enzo il guardiano della Convento di San Teodoro padre Germano un saluto veloce
Un signore tutti voi
Intanto vi saluto sono contento di vedere una chiesa piena di persone e come al solito Enzo tu non perdi il colpo turisti sempre a riempire di persone queste attività così belle
Ora voi lo conoscete padre insuperate che molto migliore di quello che voi conoscete quindi tra lo dicevano che civile il gomito a gomito
E sempre in mezzo la gente chi vada Luís eccetera io non ho mai conosciuto così tante sono che la televisione alla Rete mai conosciuto così tanta gente della RAI come adesso che che che sono con lui mai conosciuti così tanti capitoli conosce tutti
Venne intanto mi complimento comunque fra meso tutte queste autorità così importante signor ministro tutti voi
Ecco come il suo stato Ravenna di convento la mia camera vicino alla tomba tempietto dalla tomba di Dante per cui per osmosi
E passata qualche qualche terzina di Dante dice un certo punto della Divina Commedia da qua non so quale se potessi e non ricordo più dice che ultimo foto fu Id
Farà di cotanto senno cioè che ci son delle persone con molto senno e quindi siamo proprio nella giornata dei poveri dal più povero
Però una cosa al mio caro Enzo la voglio dire già glielo dette e quindi non è una novità
A scrivere questo libro hai avuto un bel coraggio ad un bel coraggio
Perché con tutto quello che la tecnologia andare sul cartaceo ancora c'è il rischio di di di fare dei buchi nell'acqua invece l'ho letto e molto bello ma sono leggi detto lettere che senti quella di Assisi chiodati grezzo
Quella del presepio di San Francesco complimenti perché hai toccato la venuta del Salvatore Gesù tiene della nostra vita
Che perché siamo soli adesso non siamo più soli e perché lui è venuto Teso detenuti nazione ma non solo è con noi Mai Salvatore cioè se uno viene va be'mi interessa ma se mi saprà mi interessa di più
è quello della mia salvezza
Quindi caro Enzo tanti auguri Signore ti accompagni in questo e veramente ti possa capitare per fare del bene come credo che tante volte
Tiri io delle volte quando lui trasmette è stato detto mi trasmettano infatti io fatto vedere a curiosare lo vedo lì davanti con questo affarino richiesta trasmettendo non so quante persone ebbene Signore ti accompagni in testo perché noi tu lo sai meglio di me siamo quello che siamo davanti a Dio
Grazie pari Germano
La votazione
Il dialogo di questa sera con i nostri ospiti parte naturalmente del libro di Didone di più di padre Enzo e questo io me la sono immaginata così questa questa serata non so se siete d'accordo è un punto di partenza è un punto di arrivo padre Enzo i tuo libro perché ci dà tanti spunti è un libro semplice con la grandezza e la bellezza delle cose semplicissime legge
Con semplicità e invece si sia ci si arricchisce via via che le pagine vengono sfogliate
C'è la storia c'è la testimonianza
C'è un'incursione nella storia di tutti noi perché tutti noi abbiamo fatto un presepe tutti noi ricordiamo un presepe e tutti noi cerchiamo di trovare ogni anno del presepe la forza anche di interpretare il presente e di trovare una parola di speranza e questo è soprattutto quello su cui vorrei sentire la voce di monsignor Fisichella mi ricordo quando lei nel periodo della pandemia diciamo diede vita alla Mostra dei presepi
Nel colonnato del Bernini quindi un modo per uscire da un momento di di di di paura di difficoltà trovando appunto la speranza nella bellezza del presepe allora le chiedo
Il fatto che ce lo ricordava
Questa presentazione avvenga oggi non è casuale no oggi è il giorno in cui tutti siamo invitati a pensare un po'di più alle persone povere dovremmo farlo tutti i giorni ma insomma oggi lo abbiamo fatto un po'di più ascoltando le parole del Santo Padre vedendo quelle immagini così toccanti semplice simboliche del pranzo della della condivisione del pane
Con le persone in difficoltà allora io le chiedo questi simboli questi segni
Questa iconografia che può essere altissima del presepe ma è anche molto semplice nel presepe casalingo che cosa ci può dire ancora oggi
Il che cosa possiamo fare tutti noi perché credo che è presente questo faccio no mentre noi lo costruiamo lo lo mettiamo insieme
Veniamo chiamati a partecipare di ciò che i è il messaggio del presepe che cosa possiamo fare noi oggi concretamente al di là del piccolo gesto di solidarietà per affrontare il tema crescente delle diseguaglianze sociali
Ma anzitutto vorrei ringraziare padre Enzo per l'invito che mi ha rivolto
Oggi è una giornata molto lunga
Nel senso che è incominciata lunedì scorso in tutta la settimana dei poveri
Ma
Devo dire che il fatto che non sia una casualità che sia stata scelta questa domenica per presentare il libro
Devo dire che è stata un'ottima scelta
Perché
La giornata mondiale dei poveri
Posta in relazione con il presente
Richiama a quello che lei ha detto dall'inizio c'è una parola che è una chiave interpretativa
La semplicità
Se noi cari amici non lo riscopriamo la semplicità non riusciamo gustare il presente
Non riusciamo neppure a capire il significato profondo del presente
E non non riusciamo a comprendere
Tutte le forme di invisibilità
Che sono presenti ai nostri giorni
Oggi la basilica di San Pietro era stracolma
Di persone vere concrete
Ma il più delle volte invisibili
Non ce ne accorgiamo
Si è in pochi ad accorgersi che ci sono persone accanto a noi
Che vivono
Nelle nostre piazze nelle nostre strade né nostri colonnati
E quella invisibilità colpisce
Colpisce perché ci fa capire che non siamo semplici
Siamo distratti
Il presepe poca alla semplicità
Ma non dobbiamo confondere
Questa facoltà semplicità
Chi sono i semplici
Gesù ha dedicato
L'unico testo pensate l'unico testo per la preghiera che Gesù rivolgeva al padre
C'è su
Ci ha detto in tanti modi come si deve pregare ci ha insegnato a pregare ci ha insegnato l'Aprilia del Padre Nostro ma come predicava Gesù
Qual era il contenuto della sua preghiera personale
O era il silenzio davanti al padre old unico testo che noi abbiamo pareggiato ve Gesù dice io ti ringrazio Pataki rendo all'hotel parata
Perché tu queste cose lei nascoste ai sapienti ad intelligenti e ideali rive Dante ai semplici
I semplici sono coloro che sanno ascoltare
I semplici sono coloro che aprono il cuore hanno il coraggio di aprire il cuore per ricevere la parodia che tv rivolgere
E nel presepe c'è la qualcosa che viene rivolta
Papa Francesco nella lettera che viene più volte commentato nelle pagine di padre Enzo padre e papa Francesco ci ha Donato un paio di anni fa andando proprio tra i giorni debbo dire volendo e dicendo esplicitamente che voleva firmare quella lettera a Greggio e ci ha dato un un testo a mirabile Sirmium le parole con le quali inizia questa lettera in cui essenzialmente ci richiama alla semplicità
Allora essere capaci ad ascoltare
Aprire il cuore e quindi
Purificare gli occhi perché gli occhi abbiano accoglierebbe essenziale
Ecco io credo che la semplicità ci obbliga a quello
A cogliere l'essenziale
Il presepe è questo
Ed essenziale
E la parola che si fa carne
Grazie grazie monsignore
Monete
Sì si parla spesso di del giustamente delle sfide
Delle grandi sfide che abbiamo davanti che la politica davanti che la società e anche la religione credo abbia davanti lei c'ha posto le sfide della semplicità che non è poco insomma ci ha dato ci ha dato una un un indirizzo e un percorso volevo adesso chiamare in causa Henry
E Luca maestro di denuncia lei è napoletano Lello faceva il presepe da bambino
La semplicità del presepe quando l'ha conosciuta
Bene si sono napoletano non sono mai stato
Se non facevamo il presepe a casa
Cioè i miei genitori laici non facevano questa
Rappresentazione
Lui c'erano striminzito alberello
Con delle Panucci appese
Il
Però il presepe stava ma poco era di casa a Napoli c'è una intera via di Napoli che produce pastori di presepi
Quello che mi è simpatico nel presente e che sono tutti poveri non ci sono ricchi in quel posto e prevalentemente intorno a quella Capanna
Sala ci sono dei pastori
L'Antico Testamento a questa specialità si rivolge la divinità si rivolge ai pastori
Abramo il pastore mosse Pastore Davide Giacobbe sono tutti pastori tutti allevatori di bestiame
Perché costano così importanti i pastori hanno un ascolto migliore hanno un'acustica migliore
E possibile sono abituati a stare in mezzo al fuori dalle dei centri abitati sono abituati a stare negli spazi aperti dei deserti nelle praterie
Nessuno ambito anzi a percepire suoni che possono danneggiare orrenda deve prendere per il collo attaccare la loro lady gregge che al loro custodito
E dunque hanno condito speciale i pastori
E sono loro che ricevono in queste solitudini in quell'attitudini
Le percepiscono le parole che la divinità rivolge al loro in quei posti separati
Ma in questa macchina diciamo del presepe volevo dire accomuna con una parola sola personaggio che pure lì presente ma sta in disparte te Giuseppe
Giuseppe
Io Serfina Braico
Enzo ha scritto insomma che viene dal verbo gli Assaf
Aggiungere
Josef propone la forma della parola ebraica vuol dire colui che aggiunge il participio presente di questo verbo
Ecco intanto noi ce lo immaginiamo anziano diciamo ma nessun Vangelo dice che il vecchio
Dunque abbiamo tutto il diritto che la possibilità di immaginarsi ero giovane
Chiudo ardito bello innamorato di quella ragazza
In che cosa aggiunge cosa aggiunge grosse finché cosa un'ora il suo nome per intanto lui
Crede alla versione di quella gravidanza
Crede alla inverosimile versione di quella gravidanza crete
Perché l'abilità e spesso inverosimile
La verità si presenta spesso in maniera scandalosa
Non no nessuno sgarbata una verità urta tutte credenze e le verità precedenti adesso avverte che disturba il primo uomo che si è messo a dire che la Terra girava intorno al sole l'hanno ammazzato per blasfemia in Atene e la democratica Atene
Dunque crede perché crede perché non ha bisogno di verifiche
A questo slancio questo sentimento amoroso e raccoglie questa dichiarazione direttamente dalle parole di quella ragazza che che le sta dicendo non si può sbagliare
A questo privilegio rispetto a tutti gli altri lui le rigide questa notizia direttamente dalla persona che ama di più al mondo
Se poi si aggiunge ancora come sposo di quella ragazza quella ragazza per la legge ebraica e per è un'adultera perfettamente incinta prima del matrimonio non del suo sposo è una perfetta adultero
Dunque le pena la pena per l'adultera la lapidazione
Io so sulla sposa
Davanti a tutta la comunità sapendo che
Quel figlio non nessuno ma la sposa e così la protegge da i sassi della legge si aggiunge al suo fianco per portare a termine questa impresa di quella gravidanza
E poi si aggiunge anche come padre secondo di quella creatura ebbe non solo perché la si mette a bottega all'insegna il suo mestiere come fa un padre con i propri figli insegna il mestiere ed era un mestiere che Paolini per mestiere valoroso quello della falegnameria
Ma lui scrive a sua ma il suo nome nell'anagrafe ebraica e lui leggiamo quel Vangelo come si apre la pagina uno del Vangelo di Matteo ci sono quei nomi che da Abramo arrivano fino a Gesù Beckman Gesù c'era messo io se f io senza e dentro questa genealogia che passa per giunta per Davide e arriva fino a
Suo padre che si chiama Jacopo Giacobbe il nonno di Gesù si chiamava Jacko
Arriva fino agli o sesso che bello anche che tutti questi nomi sono quarantadue
Perché sono quarantadue
Perché sono quarantadue le tappe di Israele nel deserto
Cioè Matteo in questo modo sta dicendo che Yeshu l'ultimo cane la terra promessa bella tutta la storia di Israele lo sbarco nella terra promessa
Bene lui sia già aggiunge questo
Questo sua dichiarazione di paternità presso l'anagrafe ebraiche dunque dentro questa genealogia di Matteo passando di generazione in generazione arriviamo a Josef e dunque Yeshu che senza quel gesto di iscrizione anagrafica
Sarebbe figlio di nessuno
Ecco io so essere aggiunge
C'è un verso di non poeta tedesco Rilke che immagino all'incontro tra lanciano Miriam
E l'angelo direbbe ammiriamo secondo Rilke
Dopo che ha fatto l'annuncio diciamo io sono il fiore ma tutto se la pianta
è una bellissima immagine
Ma riferita a Josef Bellot surf è molto di più
Di questo Yossef nella terra che promette a permette a quella pianta di portare frutto che le permette la vita
E della terra che di Perth permette a quella pianta di non essere estirpata
Tornò
Forza della legge che la vorrebbe estirpata ecco questa figura di Josef che sta un po'in disparte dentro questo dentro questa fabbrica della di quella notte la figura che a me più simpatica
Diciamo
Terremo sicuramente finora che stanno costruendo al nostro presepe di solito viene messa con una certa nonchalance la figura di la statuina di Giuseppe ed è non è casuale che i due interventi che abbiamo sentito abbiano trovato un punto di unione lei ci ricordava l'importanza della semplicità
Lei invece ci ricordava l'importanza dell'amore dunque la semplicità dell'amore forse il messaggio vero che viene dal presepe padre Fortunato lei ha fatto un bellissimo anzitutto tu hai fatto un bellissimo un abilissimo analisi dei vari personaggi che popolano il presepe proprio concretamente c'è descritti anche con dei retroscena diciamo che forse non tutti conoscevano allora io ti chiedo
La simbologia quella forse più più evidente e più bella le le braccia aperte
Di Gesù le braccia aperte sono quelle di un di ogni neonato che chiedono di essere preso in braccio
Che chiedono di essere accolto e ed è un messaggio di accoglienza questa è un'enorme provocazione nel Natale che stiamo per vivere
Intanto è arrivato il cardinale Gambetti favore salutare
La provocazione allora
Permettetemi di riandare un momento ad Assisi due mila e uno
Due mila uno natura custode era padre Coli un grande custode
Si inventa un presepe artistico sulla piazza
Erano delle statue moderne
Di mezza artista svizzero
Tutte quante che
Rappresentando il lavoro che facevano che scriveva al computer e chi aveva la valigetta chi stava salendo sulla metropolitana insomma stato in movimento nel lavoro che stavano facendo e al centro di queste venti Stadio che erano misura d'uomo anche di più due metri
C'era il bambinello
Tutte le altre destato erano colorate
Rosse verde gialli i colori molto importanti e il Bambinello invece color carne bambino insieme alla culla un unico colore
E in mezzo a tutti questi colori forti c'era questo c'era questo bambino
Fu un ci fu una grande discussione ad Assisi adesso si può dire son passati vent'anni insomma arrivo la protesta anche sul tavolo del al Papa
Telefonate intercorse insomma se era e custode mi diceva
Ma Enzo possibile che non capiscono la provocazione di quest'opera d'arte tutta la gente i pellegrini turisti che arrivavano ad Assisi dicevano che rappresenta questo presepe
A spiegare che Gesù viene e trova molte volte un'umanità per usare il termine che adoperato sua Eccellenza distratta
Che sta facendo una cosa che in viaggio chi pensa all'altro che scrive e questo bambino sta solo col suo vagito in mezzo al cuore dell'umanità che chiede
Di essere accorto ecco e credo che l'approvo la prima provocazione questa
In mezzo a quello che facciamo la seconda la provocazione io ho usato un'espressione ci avviamo a Natale e c'è il rischio che molti il presepe lo lo smentì di no
Dobbiamo fare il presepe fatte il presepe
C'è qualcuno che non lo vorrà dirà perché l'ho fatta io ho detto ai non credenti e anche ai Fratelli musulmani di dire ai cristiani fatte il presepe perché ce ne guadagniamo in umanità e quale la provocazione in umanità
E che se tutti i le conseguenze del presepe
L'unica casa senza porte
E la grotta
E che ci dice che il nostro cuore più è spalancato ad amare
Ad amare immigrante ad amare il profugo e allora quel Cristo nasce nel cuore altrimenti è solamente uno sventolio di bandiere
Monsignor Fisichella vorrei restare su questi temi sui temi dell'oggi non perché parlare del presepe anzi lo abbiamo capito non sia parlare dell'oggi
Ma mi chiedo se in un in una società che evidentemente vive il Natale in maniera sempre più laica non sempre anche sempre più consumistica lo dico senza retorica ma con una con uno sguardo ovviamente concreto al presente
Se il il presepe il suo messaggio può parlare anche a chi donna fede a chi non crede una grande parte
Della nostra società non crede una grande parte dubitano anche noi forse dubitiamo nel nostro nella nostra quotidianità allora perché quelli i file presente non lo so resti diciamo un rito come comprare i regali o come appunto decorare l'albero di Natale e ma abbia un legame forte con l'oggi
Quando il mondo in guerra quando la pace che il messaggio primo del del presepe viene tradito che cosa possiamo fare come lo possiamo vivere e come lo possiamo trasmettere
Ma devo dire che tante volte la situazione proprio paradossale
Non li fa poco inizieremo a porre nel colonnato di del Bernini per il colonnato di San Pietro i cosiddetti cento presepi in Vaticano sono molti di più
Ci sono centinaia e centinaia di di persone Spoto dei bambini che vengono accompagnati dalle famiglie
Paradossale perché
In una società come la nostra
Così
Tecnologicamente avanzata
Così gelosa della propria nazionalità
Così conclamate ante la certezza che ci viene dalla scienza
Poi si sente il bisogno di puntare gli occhi su qualche cosa di estremamente semplice
E come diceva nel suo libro padre Enzo perché
Ci riporta tutti quanti acque il fanciullino a quel bambino che c'è dentro di noi
E quindi
Davanti a questa dimensione io credo che noi dovremmo essere capaci
Il presepe vede i presepi cioè tutto il desiderio di mettere in atto qualche cosa
Alla fine
Punta su un termine che particolare
Il presepe qualunque presente il presepe è bello è bello
C'è il richiamo alla bellezza
E te
Io penso quando San Francesco nel mille duecentoventitré San Francesco era venuto a Roma
Ha già avvenuto
Il Papa lo accenna nella sua lettera a questo discorso
Io sono convinto che
San Francesco era andato anche dentro alla basilica di Santa Maria Maggiore
Dove Santa Maria Maggiore noi abbiamo la rappresentazione della Natività uno dei mosaici più antichi che noi abbiamo è quello
Francesco certamente aveva visto le rappresentazioni della Natività
E tornato poi a Greggio
Vuole rendere
Quell'attività FIFA
Cioè non una rappresentazione
Ma la vuole rendere viva non una pietra non delle statue no
Delle persone che sta rendono vivo il presepe cioè il mistero della fede
La bellezza amici miei è proprio questo
La bellezza e la provocazione
A una prima reazione
Chi si trova davanti alla bellezza
E la bellezza
La musica che ci ha fornito il maestro Uto Ughi la bellezza
è quella che scopriamo perché espressione della creatività della fantasia di tutto ciò che c'è dentro di noi
La bellezza davanti alla bellezza alla prima reazione la serenità dell'animo
L'animo l'uomo chi percepisce la bellezza
Si sente sereno acquisisce un qualche cosa di cui oggi abbiamo profondamente bisogno
Perché davanti alla drammaticità delle immagini
Davanti alla violenza
Davanti
Alla morte dell'innocente e scusatemi non abbiamo bisogno soltanto di andare in Ucraina
Quello che a me colpisce di più nel nostro Paese
E che ogni mese ci sono quattordici donne che vengono ammazzati
Abbiamo dovuto addirittura inventare un neologismo il femminicidio
Cioè la violenza che c'è nelle nostre case la violenza
Di ciò che è il tradimento dell'amore stesso
O sei mila o non sei di nessun altro e title Ugo oltre a te tutto quello che abbiamo realizzato insieme
Davanti a tutto questo cioè la mancanza della bellezza
Perché se non c'è bellezza nella nostra vita nelle nostre case nelle nostre città
Perché dovremmo gustare e desiderare il bene
L'appunto
E non invece alla fine privi di questo desiderare qualche cosa d'alto come appunto la violenza che si impone nelle nostre esistenze
Qui io credo che se noi riuscissimo
A sensibilizzare il più possibile
A fermarci davanti al presepe contemplarlo contemplare
Cioè rimanere un pochettino di più il silenzio
Scoprire quella serenità di cui abbiamo bisogno e dall'altra parte perché questo fa la bellezza rinviare mandare al tira di quello non per una fuga
Ma per accogliere ancora una volta l'essenziale
Si può imparare si può insegnare
Lei diceva guardare la bellezza ma si può imparare ad amare la bellezza si può insegnare la bellezza
Ma cosa ha fatto il maestro il ma
Prima che ci vedessimo maestro mi dice ma cosa pensa se dico qualche porno dico per favore ittica qualche parola quando parlava di Beethoven che cosa ha detto
Ha fatto una catechesi sulla bellezza
E sulla fede perché ha detto
Detto venne ai suoi fratelli ha detto se non fossi stato sostenuto dalla fede non avrei mai potuto realizzare tutto quello che ho compiuto amici miei ma questa è la bellezza che proviene che proviene da da una sensibilità particolare attraverso la quale scopriamo ciò di cui sentiamo profondamente bisogno
Ciò di cui abbiamo Nostalgia
Allora diamo voce alla Nostalgia che c'è dentro di noi e facciamo in modo da rendere la nostra esistenza una contemplazione della bellezza d'altra parte adesso non voglio entrare qui nel merito perché poi tutti citiamo il buon Dostoevskij
La bellezza salverà il mondo ma attenzione
Attenzione
Dostoevskij non lo dice come un'affermazione
Il testo il testo è bellissimo quel testo
Perché c'è Hippolyte che dice ma è vero principe che lei ha detto che la bellezza salverà il mondo punto di domanda poi gli dice ma è vero che voi avete di questi pensieri frivoli
Perché siete un credente e siete innamorato
è il buoni Poletto
Passava tutta la sua vita
Vasco Rossi la bottiglia di vino o tipo Bocca non lo so
Ma
La bellezza non sono amici miei pensieri frivoli
Di chi crede e di chi è innamorato
è vero il contrario
Più vivibile l'innamoramento di Giuseppe Lina momento perché Giuseppe veramente un giovane come Mariano era una giovinezza
Più vivida la dimensione del dell'amore e più tu scopri la capacità e il desiderio della bellezza la bellezza sorge perché
Ci provoca ad amare e l'uomo ha bisogno di questo quindi laddove c'è la bellezza l'uomo scopre profondamente la sua capacità di amare
Allora la bellezza non è non è sempre presente no abbiamo l'abbiamo detto si dimentica si dimentica in tanti modi soprattutto con la violenza
Prima ce lo accennava Erri De Luca è tornato dal dal suo viaggio in Ucraina mi viene in mente che a San Gregorio Armeno tutti gli anni si rinnovano le statuine o meglio fanno ingresso delle delle statuine nuove no quasi che si sentisse la necessità di portare nel presente di ravvivare in qualche modo la tradizione antica e allora credo che ci sarà già ripeto insomma
Nelle sulle nostre televisioni i nostri telegiornali tante immagini vedremo di presepi quest'anno che non avevamo forse mai visto e cioè i presepi nelle chiese dell'Ucraina
E sarà un modo forse particolare di riflettere sul presepe quindi volevo chiedere erri De Luca una testimonianza di questo suo viaggio in Ucraina
A febbraio abbiamo commi con pensionato un amico pensionato abbiamo comprato un furgone usato e abbiamo riempito
Le cose che servivano da quella parte
Abbiamo ricevuto una richiesta così abbiamo cominciato a fare questo primo viaggio in diamo a consegnare in Ucraina quello che ci viene richiesto da posti dove ci sono fatti atti si accumulano profughi
Dunque abbiamo fatto questi andata e ritorno
Di questi circa tre mila chilometri con
Con questa piccola goccia
E noi portiamo
Ma nel deserto nessuna goccia va perduta
Nel deserto qualunque goccia fa il suo lavoro di rianimazione
Il l'ultima volta che siamo son tornato la settimana scorsa era se si è trattato di
Un orfanotrofio l'orfanotrofio nei Carpazi ci avevano chiesto
Delle degli indumenti invernali caldi per i bambini
E così attraverso un sacco le solite raccolte volontarie abbiamo riempito questo posto questo questo nostro furgone l'abbiamo scaricatori
E mi aspettavo un orfanotrofio
Sì con dei bambini orfani ma era invece un orfanotrofio di bambini anche disabili oltre che orfani
Ecco sei
Sono entrato dentro quell'orfanotrofio ho sentito
L'odore chiedo risentito tanti anni fa quando sono entrato negli orfanotrofi di Bosnia nella guerra di Bosnia allora si andava con dei convogli allora portava a monte tesi chi di miele che odore l'odore dell'urina
L'odore dell'urina
Di questi bambini che sono allettati o in sedia a rotelle o per terra spastici catatonici
L'odore dell'urina
Quello che ci hanno chiesto
Per il prossimo viaggio dei pannolini pannolini pannoloni certo
Di solito non ci sono i pannolini per i bambini di cinque anni e smettono prima no vengono educati Maroni non c'è niente da fare non riescono a cambiarli
Ecco mi fecero ritorno torno Dore della guerra per quell'odore di urina addosso ai bambini che non vengono cambiati
No Barings anche a me mi incuriosisce questa pace della bellezza e me ne sono venuto con un'idea
Dunque c'è un sei mesi che le mettiamo sotto terra non piantiamo a copriamo di tecnica
E questo seme siamo abituati a vedere che spunta ma come fa sapere il sei mesi anche parti spuntare e sepolto sotto la terra
Il suo getto potrebbe andare da qualunque parte disperdersi da qualunque parte non nella direzione giusta come fa sapere il sedime da che parte dov'era sua verticale e misterioso grandioso
In sei mesi dove gettare il suo spunto e si incontra degli ostacoli di agire per il continuo ad arrivare sulla superficie una volta affiorato sulla superficie ecco che sale che sale
E che diventa quella figura meravigliosa del vangelo di Marco quando il primo
Per il giudice il cieco dalla nascita niente risanato dalla vista ebete intorno e vede gli uomini dice che sono alberi che camminano cioè la più bella immagine che si può bisogna fare alla figura umana quella di albero che cammina ma ecco l'albero e questa figura che insieme al seme spinge dal basso verso l'alto contro una legge di gravità
Questa è la bellezza per me e qualcos'non è una una forma esteriore ma è una forza interiore che spinge dall'interno ad affiorare e una volta che affiora irradia e allora i sentimenti che lui troviamo improvvisamente i sentimenti di amore che le troviamo improvvisamente perché qualcosa da favorisce l'innesca
Ce li scatena della Misericordia delle compassione dei sentimenti bugie ecco questi sono esattamente la forza dell'insieme che affiora che spinge ed esce fuori e questa è io la chiamo bellezza questa forza
Beh insomma questa bellezza la bellezza della vita è la forza della Ditano e è la forza della vita che ovviamente nei luoghi di guerra viene viene negata e allora padre Enzo mi chiedo
Pensiamo a un attimo insieme a questi presepi che verranno realizzati nelle chiese dell'Ucraina forse nelle case forse in mezzo alle macerie che forza possono darci per per ascoltare come hanno detto la settimana scorsa c'è stata questa importante
Riunione voluta dalla Comunità di Sant'Egidio e non è solo il grido della pace ecco è difficile
Oggi il Papa ha detto ascoltiamo il grido del dolore il grido dei migranti il grido dei poveri però dobbiamo forse ascoltare anche qui grido che è desiderio di pace che che cosa possiamo sperare per noi e per loro in questo Natale
Ma intanto io vorrei a a giugno raggiungere quel pensiero che ha detto nel primo intervento e maestro erri De Luca
Nessun sui pastori
Se perché ci sono i pastori
Ma io non so brava gente
Io so cinquantasei anni no se ho dovuto preparare cinquantasei riflessioni sul Natale cinquantasei riflessione sul presepe neo ascoltata altrettante
Però non lo so
Questa questa immagine del pastore a me ma colpito stasera io nella nel testo detto qual è l'immagine del
De Pastore che ti piace di più checché ma accompagnato fin dall'infanzia
E che dicevo sempre a papà e mamma di comprarlo ogni anno era quella Pastore con le pecore solo con la Pergola sulla spalla
Che poi diventa il buon pastore però questo fatto che siano stati loro otto stasera lei detto con una chiarezza straordinaria e vedete a volte le provocazioni lotta per non è una provocazione agevole è una lettura le letture più ben le
Arrivano da dai non credenti
E io sono convinto che ha ragione il Concilio Vaticano secondo che poi in ogni uomo c'è questo sei M dio perché ti porta che apre una finestra abbia bisogno di ascoltare sono fuori dalla città fuori dall'abitato perché a scuola lo ripeto questo concetto perché noi siamo stati abituati al silenzio negli anni di pandemia ma io vedo tanta aggressività oggi M MM pongo mi apro quello con la domanda ma dico ma sta pandemia
Ne è servita a niente siamo dei dei
Dei rulli compressori cioè che hanno bisogno di scaricare quello che non ho potuto fare né insomma nei grandi pandemia non lo so ecco
Non abbiamo ascoltato
Non lo so
Vado alla alla domanda
Io non lo so come saranno i presepi
Quest'anno sicuramente l'immagine della guerra in Ucraina
Per molti che scelgono di fare un presepe simbolico
Serata a parole chi sa noi un anno ad Assisi forse del primo attuando da custodia sarò convento mettemmo la bandiera palestinese la bandiera israeliana nella culla
Ti ricordi che
Un quindi voce questa creatività straordinaria no del presepe
Struttura e fatti sette di viaggino cranio solamente due stiamo preparando forse il terzo
Noi quando siamo nati da volevamo sentire sempre detto questo il suono delle campane era la Pasqua
Questa gente non ha sentito il suono delle campane si e cristiani che gli ortodossi nelle due Pasqua
Avremmo voluto vedere i sorrisi delle mamme e dei papà dei bambini abbiamo visto volti impietriti
Ecco forse
L'immagine sarebbe potrebbe essere quella della pietra
Perché la la guerra parte da un cuore indurito secondo me
Da un cuore indurito perché non è possibile
E allora il Natale quel cuore di carne che batte che piange
Mi fermo qui sono suggestioni
Sono suggestioni naturalmente personale naturalmente importanti perché sono suggestioni che toccano il cuore di tutti noi abbiamo tempo per una rapidissimo un ultimo rapidissimo giro mi allora vorrei semplicemente chiedere monsignor Fisichella
Di aiutarci a a capire che cosa dobbiamo dirci dire e chiedere davanti al presepe quest'anno
Erano per la domanda
Questa sì che è una provocazione
Ma io direi
Mettere Geppo di tipo di padre Enzo
Con temporalmente leggevo
I discorsi Natale di Sant'Agostino
E
Se avessimo diceva
Ma noi alla fine che cosa capiamo di tutto questo
Quando ci poniamo il discorso su Dio cosa cosa capiamo possiamo dire niente anche i pensieri più grandi sono sempre quelli più difficili l'unica cosa che con possiamo capire si è fatto uomo e venne ad abitare in mezzo a noi
Ed è vero
Il mistero della nostra fede quale
Che non siamo andati noi a cercarlo
Ma è venuto lui a cercare a cercare noi
E abita in mezzo a noi non se ne è andato abilità in mezzo a noi
E poi dice Santagostino concludendo questo suo ragionamento dice
E si è fatto raccontare dagli uomini
è chiaro io una cosa che mi ha colpito nella semplicità delle specie si è fatto raccontare dagli uomini
Ecco io direi
Davanti al presepe raccontiamo la nostra vita
C'è sempre una Autobiografia davanti al presepe
Che non è soltanto quella di come lo abbiamo fatto da bambini di come lo facciamo adesso di come lo facciamo fare ai figli ai nipoti sì questo è molto bello questo e trasmissione molto bello
Ma raccontiamo la nostra vita
Cioè teniamo fisso lo sguardo su quel mistero perché noi lo possiamo raccontare noi lo possiamo dire noi lo possiamo trasmettere e in questa trasmissione c'è la nostra vita non siamo estranei
Il presepe non ci rende estranei il presepe ci rende partecipi siamo parte di quella storia
Vedete non è un caso che Gesù viene messo nella mangiatoia
C'è il fatto storico Gesù viene messo nella mangiatoia
Da quella mangiatoia viene il nome presepe ma alcuni maestri dei tempi antichi Nando poggiolo Agostino altri
Hanno sempre messo in relazione quella mangiatoia come Gesù che sita da mangiare
Che cosa raccontiamo che cosa siamo davanti a quel presepe siamo rimandati al ministero dell'Eucarestia
A quel cibo che ci viene dato per sostenere la nostra vita per sostenere la nostra fede
Per sostenere la nostra ricerca di tiro
Dice il bambino che parla ancora i nostri giorni
Quella mangiatoia
Mettono a fuoco dell'Eucarestia cioè
è venuto una volta abita in mezzo a noi ma non ci abbandona
Sa insieme con Boeing prive insieme con noi non ci lascia soli e così come una delle patologie più grandi della cultura contemporanea è quella dalla solitudine
Davanti al presepe scopriamo che ti io non ci lascia mai soli
Sano concludere questo giro di interventi esattamente un po'con la stessa domanda che cosa che cosa ci può dare il Natale che viene
Intanto per la mangiatoia e anche una cesta e anche la cesta inquiete posto mosse sulla superficie abbandonato alla superficie delle acque del Nilo
E la cesta delle una cesta della salvezza
Mi è venuto in mente mentre ascoltavo queste vostre riflessioni una cosa che non c'entra niente una poesia di un poeta turco nasi in teak mette che dedica dei versi alla visita di sua moglie che lo va a trovare in prigione
Allora
Ma dico
Dice così benvenuta da una mia benvenuta
Certo si stanca come potrò lavarti i piedi nono acqua di rosso nel catino di argento
Certo avrei siete io non ho bevanda da un Virzì e si avrei fame io non posso apparecchiare la mia stanza depauperare prigioniera come il nostro Paese
Benvenuta donna mia benvenuta ai posato il piede nella mia cella
Del cemento è diventato un prato
Ha irriso e deve Rosignano Fiorito le sbarre
Poi hai pianto e delle terre sono tornate sopra le mie palme
Ricca come il mio cuore è cara come la libertà adesso e questa prigione
Pervenuta da una mia benvenuta
è un augurio bellissimo augurarci di avere il coraggio di dire sempre benvenuto
Ha ritenuto nato da questo Natale che cosa ci dobbiamo aspettare che cosa dobbiamo chiedere a questo Natale
Il grido più grande che squarcia il cielo non otto Di Natale
Pace gli uomini di buona volontà
Ecco io penso quaestor la pace la vogliamo tra le nazioni tra i come ma a parte da dentro da dentro perché c'è un modo anche pacificamente
Di vedere la guerra
Un modo non conflittuale altrimenti aggiungiamo
Aggressività da aggressività questo di Ossi
Si alimenta ecco io penso che
Il mondo lo dobbiamo guardare poco da quella prospettiva
E lo vorrei dire a chi ci ascolta in questo momento anche da lontano da casa
Noi vivremmo sempre delle notti buie buio pesto
Ma sono quelli i momenti della luce
Io ho sempre chiesto perché
Il più grande messaggio il più bel messaggio il più avvincente messaggio di pace
Arrivi nel cuore dell'anno
Ho abbozzato una risposta
Perché sono le nostre notti
Che desiderano la pace
Io allora nella misura in cui noi questa notte la la viviamo anche tormentata
La pace arriva penso che questa sia possa essere la prospettiva mi fermo qui
Allora
Grazie padre Enzo grazie a sua eccellenza monsignor Fisichella grazie col maestro erri De Luca e grazie
Te dottoressa per questa bellissima serata piena di spunti permettetemi di ringraziare di salutare alcuni abc compagni di strada il direttore di Avvenire Marco Tarquinio anche per
Per tutto quello che sta facendo sull'Ucraina e non solo il direttore di tour due mila Vincenzo Morgante grazie grazie di cuore sempre
E poi non posso non salutare alcuni amici di padre Enzo che l'uovo accompagnano est sopportano oltreché supportare come Ermete Realacci Piero Damosso che vederli dionisiaco avverrebbero grazie
E poi
Claudio granate Michela che lo accompagnano danni in tante tante inizia
Ti ti carica
L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato il dottor Ferraris nel quale ogni mese troviamo sulla rivista puntuale articolo grazie ora ultimo da qualche giorno il dottor Gravina Preside della Federazione italiana gioco Calcio
Ci accompagnerà un Terra Santa tale da domani sei in Terra Santa
Da dopodomani e ora per concludere non posso non chiamare il cardinal Gabetti che più di tutti riconosce padre Enzo nuovo ultimo commesso stretto collaboratore per tanti anni convivenza
Grazie buonasera è questo il problema che lo conosco proprio prevede
No la bellissima mi dispiace non aver assistito l'esecuzione del maestro Uto Ughi essa arrivato tardi ma un po'torni riaprirà pro mi inchino davanti a tanta bellezza che anche
Viene espresso dalla Sapienza che monsignor Rino Fisichella il signore Errico e Lucca padre Enzo hanno ci hanno tornato ci hanno trasmesso
I
Son venuto per la fraterna amicizia che mi lega padre Enzo fondamentalmente e perché sapendo che c'erano Costantini maestri a presentare il libro dico ma avrà fatto un'altra opera veramente straordinaria perché accerta non l'ho ancora letto io perché non me l'ha dato però mi ha promesso che me ne manda dieci copie gratuite perché h deve rimediare a questa va
Allora son venuto appunto per questo di mi porto via queste due
Immagini da questa navi elaborazione di quello che ecco ho ascoltato la prima è questa che oggi punto la giornata dei poveri Giornata Mondiale dei poveri
Organizzata benissimo molto bella in
Il Vaticano ma credo nel mondo
Presentare questo testo in questa giornata penso che abbia di avere un significato particolare perché
Gesù Paolo c'era San Francesco che era estasiato da questa a simmetria che diventa in realtà un punto di incontro l'asimmetria tra questa grandezza di io questa onnipotenza questa straordinaria
Grandezza e bellezza che sceglie di farsi
Povero dice
Ho come richiamava
Monsignor Rino Fisichella
Nella sull'altare Luigi ad espressioni bellissima Francesco che dice
Umiltà sublime o sublimi Tao unite che il Signore dell'Universo
Io e figlio Titti io
Si faccia
Sì in mostri sotto poca apparenza di pane si nasconda
Per poter essere appunto connubi
Ebbene dicevo a me colpisce proprio questo che veniva fuori quello che
Nostri
Relatori hanno condiviso cioè il fatto che
Il Signore dell'Universo a Natale si faccia povero per i poveri
Che siamo noi siamo tutti poveri
Tutti soli
Anche chi è in famiglia molte volte si sente solo c'è una solitudine
Esistenziale radicale
Che ha bisogno ha bisogno di essere
Corrisposta risolta altrimenti non
Non fiorisce la bellezza e e così a me colpisce tanto questo fatto che perno perché non siamo soli anzi proprio per condividere con noi anche questa solitudine il figlio di tiglio si faccia uomo questa la prima cosa
L'altra e questa qui che
Nella solitudine
Che è una delle forme di povertà infiniti miseria direi quasi
Nella solitudine ex SS eventualmente si sperimenta di più come diceva Enzo nel buio sperimentati più il desiderio
Tutti di compagnia del desiderio
Di comunione Teti unione e c'era Edith Stein che diceva
Che sapete morente un campo di concentramento per rimanere fedele alla sua origini ebraiche
E diceva quando intorno a noi si fa più buio e il momento di alzare lo sguardo
E cercare la luce che viene dall'alto
Ecco penso che sia così anche perché fiori Isca mi precisa tantissimo l'immagine del maestro De Luca
Pelle assieme germoglia è espressione di questa bellezza il germogliare della della pianta
E penso che sia proprio così quando c'è la sua pittura con c'è il buio e noi cerchiamo come il seme che cerca fin dei conti la luce del sole
Così fiorisce la bellezza anche nella nella nostra vita e credo che sia l'altro
Aspetto ecco che forse ci attende per questo Natale che dovremo mettere in campo quando era ma ad Assisi hanno fatto uno dei presepi questi un po'così casco creativi lasciamo messo un elmetto
Ben poco Piero perché c'era stato il terremoto nel due mila sedici che affatto disastri
E va omesso come segno questo nel metodo il pompiere culla in cui Gesù nasce oggi potremmo mettere un elmetto di guerra oppure
Tante delle situazioni anche di violenza che sono state richiamate e attendere che lì come una luce che viene dall'alto tenga illuminare rischiarare questo mondo
Il Signore Gesù
E allora questo libro io mi auguro adesso quando lo vedrò fuori che forse apportare un pochino di questa luce un po'di consolazione un po'di compagnia magari a tanti bene grasse Grasso davvero