Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti nella collana bianca di polizia di Einaudi collana purtroppo oggi quasi sempre pessima per quel che riguarda le nuove uscite italiane ma dal grande patrimonio storico internazionale
è uscita a cura di Viola Papetti una scelta di Poesie mille ottocentosettantacinque mille ottocentottantanove di genere armarli Hawkins nato nel mille ottocentoquarantaquattro è morto appunto nel mille ottocento ottantanove
L'edizione comprende un'introduzione ampia un resoconto sulla vita e sull'opera poetica una bibliografia essenziale un commento ricco ai singoli testi con citazioni puntuali dalla critica in molti rilievi mentre con linguistici e in appendice anche un saggio giovanile di Giorgio Manganelli sui poeti religiosi inglesi moderni
Sarebbe riduttivo chiamare occhi su un grande poeta Vittoriano e i fatti a tutti gli effetti un grande poeta del Novecento vissuto però nel secolo precedente
Il che non dipende unicamente dal fatto che le sue liriche furono pubblicate postume solo nel mille novecentoquattordici dall'amico
E poeta laureato Robert Bridges est ma anche dal fatto che le oltranza formali Cocchi iniziata nel sono difficilmente conciliabili con il clima
Diciamo penisola Miano dei suoi anni mentre non a caso hanno subito esaltato e nutrito gli Autori fitti del modernismo come ha detto Attilio Bertolucci cui citato dalla Papetti se le poesie di octies fossero uscita a fine Ottocento non sarebbe stata necessaria
La sveglia anti ottocentesca di una strappando
Cocchi Enzo e suggestioni in particolare un poeta come Dylan Thomas radicato in quel Galles in cui il vittoriano abitò e di cui studio i ritmi delle antiche ballate popolari ma la sua influenza è vastissima in Italia comincio
Ad esempio essere commentato negli anni Trenta da don Giuseppe De Luca da Benedetto Croce fu poi tradotto da Montale ed a Fenoglio il quale a giustificare la mancata ricerca da parte del poeta di una reale diffusione dei propri testi ricordava che quei testi erano per lui l'espressione piena del suo modo di pregare
Del suo modo di dialogare insomma con Dio perché Hopkins nella sua breve esistenza adulta dopo la conversione al cattolicesimo avvenuta all'ombra di Newman scelse di entrare nelle file dei gesuiti
Allora bruciò le prove giovanili e solo nel mille ottocentosettantacinque ricominciò a scrivere versi a partire da un tema che ritorna poi spesso nella sua opera il tema del naufragio nel caso e naufragio della nave deutsche anche portava in esilio cinque suore francescane
Hopkins era un gesuita nomade in un Paese che certo non amava il suo ordine veniva da una famiglia benestante con una forte cultura artistica aveva meditato e assorbito nella sua formazione insieme agli amati Kitz Hamilton all'eredità classiche biblica
La fascinazione contemporanea per i preraffaelliti l'amore Ruskin Miano per i dettagli della natura che era schemi analmente disegnava con scrupolo e poi a Oxford i dibattiti sul rinnovamento religioso l'estetismo di Walter Vetere
I presocratici l'induismo
E durante l'apprendistato nella Compagnia di Gesù anziché diventare tomista si era innamorato di dava ascolto il francescano che esalta la singolarità individuale
Mostrava anche Hopkins pericolosi accenti Pantelli Stitch e via via questo giovane intellettualmente esaltato vitalistica omosessuale
Faticava sempre più a stare nella prigione di disciplina che si era imposto e che a poco a poco negli ma dal fisico e la psiche così oppresso dall'insegnamento teso emotivamente quindi fisicamente fino all'estremo frustrato da prediche pubbliche troppo finì davanti a cui le persone la gente
Rideva sconcertata si spense molto presto consumato dalla sua sottigliezza quasi riflettendo su una vita incompiuta dilapidata col dubbio di essere rimasto un cito ansioso eunuco ma intanto aveva lasciato un'opera poetica straordinariamente originale corredata di notte che suggeriscono perfino il tono la pronuncia dei testi come davanti
A uno spartito tra l'altro Hopkins componeva musica la sua ricerca si era infatti concentrata sullo Spranger ritorno cioè a suo modo di scandire come in tante
Canzoni o polizia popolari ma qui con esiti di vertiginosa complicazioni intellettuali mastica secondo un numero fisso di accenti e non di sillabe
Da cui gli affetti di continua variabilità di allentamento e contrazioni ritmiche molto suggestive la polizia gli occhi come il mondo che loda e che lo strugge sembra sempre allo stato nascente allo stato di pura energia linguistica e la sua lingua dall'illusione di poter essere toccata come un oggetto fisico questo autore chiosa la curatrice
è insomma sempre Poiret archeologo linguista stringe le tre vocazioni in una sola massime la sua sollecitazione sonora si ricordi chiamava i nonsense di hardware Lia
Continua il suo uso di allitterazioni al limite del bisticcio di inversioni e consorte e contorsioni sintattiche
E anche di neoformazioni linguistiche che appaiono quasi come il correlativo di una natura ogni volta nuova unica incomparabile sia insieme l'impressione che il lettore porta distinto all'esperienza religiosa di Hopkins di una sorta di costrizione tortura tante ma anche di un perenne risorgere di un liberarsi dal giogo con una scossa entusiasta di uno sbocciare esuberante della visita orientarsi sulla pagina Hopkins Anna
è difficile lo è a quanto pare anche per gli inglesi un amico del poeta aperti More parlò di venne Doro puro insabbiate in masse di impraticabile quarzo in ogni caso ciò che emerse compie ciò che emerge con più forza con una tirai violenza radiosa i difficilmente dimenticabile è sempre il paesaggio naturale su cui spicca a volte un'umanità
Umile un'umanità di popolo tutto e fragrante nocche Stuto appena nato cristallino tumultuoso errorino
Tutto è gonfio di linfa e di vita a libro chiuso si ricordano subito le allodole simili a folli manovelle musicali pioppi abbattuti che mai più concederanno all'occhio di cogliere la loro dolce scena rurale la benedizione gioioso sofferta delle tempeste Sterne interni attraverso cui Dio Forgia e fa tremendamente brillare il creato
Di questo Dio che accarezza al cuore che appena apporto si può toccare il dito
Il mondo trabocca della sua grandezza nel percorso e per questo il mondo rinasce vergine malgrado l'uomo Linari discreto Infanti nei torbidi commerci cittadini e non siamo lontani
Dalla visione di un Clemente Rebora che per molte buone ragioni infatti Giovanni Raboni associava proprio a occhi in sé la polemica dell'inglese
Contro la civiltà moderna lì è nata
Attinge d'altra parte dal socialismo conservatore chiamiamolo così della madrepatria Cristo gioca in dieci mila luoghi ha detto in uno dei sonetti più felice altrove il poeta
Nei dettagli della Terra va cito spigola are il nostro Salvatore
E la Beata Vergine da cui tutto continuamente viene di nuovo partorito è cito ancora paragonata all'aria che respiriamo sono in fondo tutte declinazioni dello stesso tema che trionfa
Nella lirica forse più famosa di Hopkins quella della bellezza screziata Occam Zante come traduceva Montale l'appaia in beauty che la Papetti definisce felicemente come un po'antichissima divino della creazione
Cito dunque questa poesia sia gloria a Dio per le cose chiazzate Perricelli
Da copiati colori come vacca pezzata per e-mail rosa in puntini sulla tratta che nuota per i crolli di castagne Tizzoni ardenti le ali dei fringuelli il paesaggio tracciato è spartito spazzò Maggese aratro
E tutti i mestieri con libere attrezzatura il Foggia tutte le cose contrarie originali fra ali strane quel che instabile lenti Ginosa o chissà come con l'estro lento dolce amaro
Abbagliante torno
E il libro crea la cui bellezza mai multa
Lo Dattilo
Ma voglio chiudere questa breve segnalazione con un'altra poesia una poesia più tranquilla nella sua dolorosa perfezione sentito la primavera e autunno ha una bambina e fa così
Margaret tipo Wally per il gol venderò che si sfoglia
Le foglie come le cose dell'uomo curi con freschi pensieri è così
A quando il cuore si fa vecchio viene a tale spettacolo più freddo via via ne spreca un sospiro anche se un mondo giace di livide sfarina The foglie però vuoi piangere
E tu sai perché
Non importa ora piccola il nome le sorgenti del dolore sono le stesse
Ne bocca ebbe enormemente Espresso qualche cuore intuito
Dini non lo spirito
è per il guasto a cui l'uomo è nato per Margaret
Che tu piange
A risentirci menati prossimo