Rassegna stampa africana

Buongiorno e ben trovati agli ascoltatori di radio radicale bentrovati con questo nuovo appuntamento della rassegna stampa telegrafiche al microfono diciamo addio non attuati apriamo
Questa rassegna stampa con una notizia che fare il follow-up che segue quanto successo a scemi scemi di clima di ambiente
E di minerali rari parleremo
Durante la puntata prendiamo
Un riassunto tratto da
La rivista dei comboniani Nigrizia che utilizzeremo molto anche in questa puntata un pezzo del ventuno novembre di Bruna Sironi era
Contro ventisette sulla riduzione di emissioni nessun passo avanti la conferenza ONLUS sul clima si è chiusa dopo frenetiche trattative fuori tempo massimo
Per una riduzione delle emissioni di gas serra il pianeta dovrà aspettare almeno un'altra così come dovranno fare i paesi più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico
Per ottenne rendere compensazioni da quelli più inquinanti
Archiviata quindi come sapete domenica venti novembre contro ventisette con la riunione della seduta plenaria prevista originariamente per il pomeriggio del diciotto le cento novantasette delegazioni che hanno partecipato all'incontro di Sharm el Sheik presieduto dal Ministro degli esteri egiziano salme Shukri hanno fatto non poca fatica a trovare
Una sintesi che fosse accettabile per tutti delle discussioni avvenute nelle due fittissima e settimane di il lavoro
La messa a punto del documento finale è stata resa difficile dalla necessità di trovare un accordo almeno di minima su due punti particolare il primo
La richiesta di fondi specifici per riparare le perdite e i danni del cambiamento climatico
La richiesta avanzata con decisione dai paesi che ne sono più colpiti ecco abbiamo sempre detto la fretta
Diciassette per cento della popolazione mondiale
Partecipa solo in una misura del tre quattro per cento all'inquinamento globale eppure Nesta partendo gli effetti più gravi gli effetti più estremi che mettono a grave rischio
La vita di intere popolazioni in varie partiti del continente quindi
Questa richiesta
Di trovare un accordo per riparare le perdite ai danni dei cambiamenti è stata avanzata con decisione scrive Nigrizia
Dei pesi che ne sono più colpiti cioè i Paesi cosiddetti a basso e medio reddito tra cui la maggioranza dei Paesi africani e poi la seconda questione che è stato oggetto di questa discussione finale a contro ventisette il problema della mitigazione cioè della riduzione del danno che implica un impegno graduale ma veloce
Con la rinuncia all'uso dei combustibili fossili portata avanti soprattutto dalla delegazione europea capeggiata
Dal vicepresidente della Commissione UE Franza Oettinger Mans sostenuto in particolare dal team tedesco guidato dalla ministra degli esteri la verde Annalena verbo con e dall'inviato speciale per il clima
Jennifer Morgan ex direttrice di Greenpeace International
Alla fine nei paesi del sud del mondo anche grazie alla lega azioni europee
Europea tanto non sono riusciti a ottenere il fondo richiesto denominato nel documento l'ostentando il PCI che è stato posto come punto prioritario all'ordine del giorno della conferenza dell'Egitto spesso e si spiega qui che l'istituzione del fondo è stato definito come storico dai rappresentanti dei paesi interessati ed è stato guidato con successo anche dagli attivisti per il clima in particolare
Da quelli che sottolineano la necessità di una giustizia climatica e con questa parola
Gli ascoltatori di questa nostra rassegna stampa l'hanno già ascoltata all'Africa che chiedeva comunque a gran voce che venda istituita una giustizia climatica
Anche Ursula von der Vanderlei presidente che la Commissione europea ha detto che si tratta di un piccolo passo avanti verso la giustizia climatica ma ha sottolineato che moltissimo resta ancora da fare
Il fondo che è stato istituito al fondo dovranno contribuire i paesi industrializzati perché potrà essere anche arricchito dalle donazioni di altri paesi
Da fondazioni da enti privati da banche di sviluppo
E dovrà essere usato questo fondo per riparare i danni causati dagli crisi climatiche sempre più gravi e frequenti nei paesi più vulnerabili
E già stata istituita una commissione per
Stabilire quali Paesi ne potranno beneficiare e a quali condizioni ecco questo mi pare un punto importanti da sottolineare a quali condizioni soprattutto attraverso quale meccanismo
Di controllo di monitoring e anche poi di e valutazione di impatto altrimenti
Questi fondi rischia di fare la fine che altri meccanismo di questo tipo hanno fatto
Quindi il risultato del lavoro di questa Commissione che è stata istituita dovrà essere presentato l'anno prossimo a Covent otto che si terrà a Dubai capitale
Come sappiamo degli e mirati arabi uniti
E quindi nulla di fatto invece precisa quest'articolo di Nigrizia per la mitigazione cioè la riduzione di emissioni di gas serra per l'uso di combustibili fossili tanto che time Almanza nel suo intervento finale ha dichiarato viene citato qui la sua dichiarazioni accettiamo questa cordone con le riluttanza
Siamo orgogliosi di aver contribuito a risolvere il problema del l'ho sentita nemici
Ma sulle riduzione delle emissioni abbiamo perso un'occasione e molto tempo abbiamo perso siamo a uno virgola due gradi di riscaldamento e abbiamo visto quali effetti questo stia già provocando la soluzione quindi per time Vance lei non è finanziare un fondo ma investire le nostre risorse per ridurre drasticamente le rilasci di gas serra nell'atmosfera
Sul punto su questo stesso punto di Timber Manzella si espresse in modo molto preoccupato anche Allocca Charms che è il presidente di conventi sei che si è tenuta
L'anno scorso ad Lesko che ha dichiarato
Abbiamo dovuto combattere senza sosta per tenere la linea abbiamo fatto una battaglia per costruire sui risultati di Gresko che a a suo parere sono stati attaccati in modo costante
Da diversi paese e secondo Nigrizia ci questa non accordo su l'uso dei combustibili fossili è una vittoria per lei l'ovvia del fossile
Gli interessi delle multinazionali che guadagnano dall'installazione dalla lavorazione dalla commercializzazione dei combustibili fossili
E anche quelli dei Paesi in cui loro proventi sono una buona parte del PIL sono stati rappresentati alla conferenza dal vento seicento lobbisti
Secondo diversi osservatori almeno il venticinque per cento in più rispetto all'anno scorso
Veste i risultati si può dire che sono loro il Vieri vincitori del confronto che si è svolto al tavolo di correnti sette ma sono stati facilitati questi lobbisti scrive Nigrizia nel loro lavoro anche dalla posizione della presidenza egiziana che su questo punto si è dimostrata debole se non ambigua prestandosi
A un gioco di sponda con gli Stati petroliferi della penisola araldica
L'anno prossimo sarà Dubai a ospitare copre ventotto si può prevedere che il livello di scontro sulle emissioni di gas serra sarà ancora altissimo
Infine non si può dimenticare
Il clima in cui con ventisette si è svolta in piena crisi energetica a causa della guerra russa in Ucraina
Le preoccupazioni internazionali sui rifornimenti energetici sono stati certamente un potente freno all'assunzione di posizioni più decise e coraggiose
Riguardo al percorso di graduale passaggio alle energie rinnovabili
Una sintesi efficace dei risultati di Coppa ventisette è stata data dal segretario generale dell'ONU scrive Nigrizia Antonio Gutierrez nel suo discorso di chiusura della conferenza
Ha detto il segretario dell'ONU accolgo con favore la decisione di istituire un fondo per le perdite e i danni e di renderlo operativo nel prossimo periodo
Non sarà sufficiente ma è un segnale politico assolutamente necessario per ricostruire la fiducia infranta
Tuttavia il nostro pianeta è ancora al pronto soccorso ecco questa forse la espressione che dobbiamo tenne realmente tuttavia il nostro pianeta è ancora al pronto soccorso dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni ora e questo è un problema che non è stato affrontato copre ventisette si è conclusa con molti compiti e poco tempo ha concluso il segretario generale
E dell'ONU a proposito dei risultati
Conseguiti dalla conferenza dei lilla discernere Celik su la
Il sul clima sui cambiamenti climatici cambiamo
Argomento restando sempre
Nel sito on line di Nigrizia abbiamo detto che oggi era
La nostra rivista di riferimento per andare a una un tema che ci riguarda da molto vicino
Conclusa a Tunisi la conferenza regionale sulla cooperazione transfrontaliera era un pezzo di Andrea De Giorgio ha uno dei massimi esperti diesel
Di tutto quello che si sta muovendo tra il sei e il e la parte settentrionali del continente
La nostra attenzione abbiamo spesso detto durante questa rassegna stampa non deve concentrarsi solo sui paesi mediterranei assunti dell'Europa ma c'è una tale porosità dei confini e quindi anche dei problemi tra aizzare il il deserto del Sahara e i Paesi del Nordafrica che dobbiamo allargare i confini meridionali e concentrare sempre maggiore attenzione all'aria del Sahel
Io quello che si è discusso i questa conferenza
E l'esternalizzazione delle frontiere intitola Andrea De Giorgi il suo pezzo l'Europa punta al Sahel
L'unione europea cerca di riunire sotto la propria egida il sei e il e la Libia i nemici
Dichiarati sono il crimine e la penetrazione jihadista ma per Bruxelles e l'interesse e anche il rafforzamento del contrasto alle migrazioni irregolari tramite l'estensione dell'esternalizzazione dei propri confini in Africa scrive
Andrea APPI Giorgi
La conferenza
Quindi su la la cooperazione transfrontaliera dal dal suo titolo inglese cross border cooperation DT Hassel
Si è conclusa a Tunisi questa conferenza che ha riunito su iniziativa dell'Unione Europea i paesi del G cinque sei nel organizzazione politica istituita nel due mila e quattordici e che mette insieme cinque Paesi
Tra cui Mauritania Mali Burkina Faso Niger e Ciad da un lato e dall'altro l'altro invece la Libia e la Tunisia due giorni
Di scambi di alto profilo sull'agenda la gestione comune dei confini organizzati dalla rappresentante speciale dell'Unione europea per il set Emanuela Del Re
E il capo della missione di assistenza alle frontiere dell'unione europea in Libia Natta Linda CEA
Obiettivo dichiarato dei paesi partecipanti all'incontro e combattere insieme il terrorismo di matrice neo jihadista e il crimine organizzato che nell'ultimo decennio
Sfruttando la porosità dei confini e le reti transfrontaliere del contrabbando e del narcotraffico
Hanno concorso a radicare l'instabilità nella regione in questa ottica a Tunisi si è discusso soprattutto di strategiche
Azioni e uso di nuove tecnologie
Per supportare controlli efficaci ai confini
Dell'ruolo delle comunità locali in un approccio integrato nella gestione delle frontiere oltre che della necessità di perseguire i crimini frontalieri e i traffici illegali rispettando i diritti umani e frenare i movimenti illeciti di merci e persone utilizzati per scopi dolosi
Il comunicato congiunto ridato
A conclusione dalla conferenza si chiude con queste parole
L'unione europea e impegnata a rendere più sicure le vite di tutti i cittadini che vivono sulle sponde settentrionali e meridionale del Mediterraneo
E a permettere che il nesso sicurezza sviluppo si possa sviluppare per il benessere di tutti così si conclude la il comunicato congiunto anche se precisa
Il l'estensore di questo articolo Andrea dei Giorgio anche se nel documento le conseguenze della gestione delle frontiere africane sui flussi migratori verso il nostro continente
Non vengono mai direttamente citati dai contenuti emersi in Tunisi in Tunisia appare chiaro che l'Europa sia politicamente interessata a riunire sotto la propria egida issare e la Libia
Anche in vista del contrasto all'immigrazione irregolari era l'esternalizzazione dei confini europei in Africa
Da quanto si legge nel comunicato invece i Paesi africani hanno chiesto all'Unione Europea che la conferenza regionale possa in futuro diventare una piattaforma permanente di cooperazione tra gli Stati aderenti questo in primo luogo per dare ulteriore impulso agli scambi di informazioni ed intelligenza oltre che agli investimenti in nuove tecnologie di controllo poliziesco il militare dei confini
Per tradizione va ricordato il paesi del Maghreb vengono più spesso associati storicamente e culturalmente al mondo arabo-musulmano e geopoliticamente al Medioriente
Vedi la regione ammenda cioè Medioriente Nordafrica tanto cara al mondo anglosassone
Il tentativo dell'Unione europea invece quello di avvicinare Libia Tunisia Hansel che già nel nome che deriva dall'arabo sai il sponda
Racchiude la propria vocazione naturale di ponte tra mancherebbe e Africa subsahariana
Questa volontà che viene di specchiata anche nella scelta del nuovo del
Il logo della conferenza dal forte carattere simbolico
Della conferenza di Tunisi la LTD via che diventa la S e di SEL con tanto di bandiere e colori dei sei Paesi il tutto racchiuso in un semicerchio formate da dodici stelle blu
Emblema dell'Europa che forma la lettera c di cooperazione e cross border un radio purtroppo non si possano far vedere però ecco il simbolo mette insieme questa realtà che siamo descrivendo che si sta cercando di costruire
Cercando di ancorare sempre più i paesi del Mediterraneo alla propria sponda meridionale ai Paesi del Sella
è una nuova sfida per l'Unione Europea che nonostante resti il primo partner commerciale una lite umanitario di tutti i Paesi sei gli anni come ricordato dalla stessa rappresentante speciale dell'unione europea pensa
Emanuela Del Re prima donna italiana a ricoprire questo ruolo in un lunga intervista esclusiva
Che sarà pubblicato nel numero di dicembre di Nigrizia dice De Giorgio
Soffre sempre più l'Europa l'Unione Europea soffre sempre più la concorrenza asiatica in particolare cinese e russa
Nella ridefinizione delle sfere di influenza attualmente in corso in tutto il continente africano si chiude quest'articolo
Di De Giorgio
Mi permetto solo di
Aggiungere per parte mia che dobbiamo stare attenti a guardare le questioni del Sahel dell'Africa in generale sotto il primo unico della contrasto all'immigrazione clandestina e anche appunto del controllo dei confini l'approccio deve essere un approccio
Complessivo quindi non suscettibili di avere un trattamento unico si parla molto di cooperazione si parla molto di incentivare di rafforzare la capacità di questi Paesi a rispondere ai bisogni essenziali delle loro popolazioni
E questo può essere un punto di partenza allora sulla media e lunga scadenza
Un un Progetto
Un po'più strategico di chi guarda sulla lunga scadenza con dei processi ben definiti e delle risorse anche chiaramente identificate sarebbero utili per venirne a capo di quelli che sono il pool fatto delle migrazioni fattori di espulsioni
Che sono l'instabilità che sono i cambiamenti climatici che sono anche il gli squilibri economici che sono anche se volete l'economia di predazione di cui ancora l'Europa
E vittima l'Africa pardon e vittima fino quando i conti i Paesi del continente non trasformeranno loro immense ricchezze naturali in opportunità di autofinanziare il proprio sviluppo che diventa così uno sviluppo endogeno
Tagliando
Uscendo dalla trappola del debito ecco noi potremmo contrastare quello che vogliamo dal punto di vista e delle nuove tecnologie
I confini presidiare lì non riusciremo a contrastare efficacemente
Immigrazioni
Lasciamo
Nigrizia andiamo a torniamo su voi l'acquisizione dei minerali parlavamo appunto di i risorse naturali del continente
Africano c'è un pezzo del della del settimanale gli internazionali che traduce il meglio della stampa internazionale
Non solo sull'Africa ma anche su di altri continenti in questa volta il pezzo che vi vorrei proporre un pezzo di Pier husky
Pubblicato il diciotto novembre sono consente in Africa si cerca di disinnescare la guerra per in minerali preziosi
Alcuni conflitti scrive Piera Skin quest'articolo ricevono meno attenzione giornalistica di altri uno di essi
E sicuramente quello che travolge l'aria orientale della Repubblica Democratica del Congo al confine con la Regione dei Grandi laghi
Impossibile capire cosa stia accadendo senza ricordare che per un decennio a cavallo tra gli anni novanta e il due mila i conflitti nella regione dei Grandi laghi hanno provocato più di cinque milioni di morti ricco di petto
Cinque milioni di morti gli scontri attuali sono solo la prosecuzione di quelli del passato anche gli attori sono gli stessi di abbiamo parlato
Tali ascoltatori della recrudescenza dei conflitti e delle violenze soprattutto tra il governo di Kinshasa e i ribelli del ventitré
Con i rapporti che si stanno degradando giorno dopo giorno settimanale dopo settimana tra il governo del Congo e il Governo
Ruandese Kigali non ricordo l'espulsione dell'ambasciatore ruandese dati in salsa
Le hanno vita poi torneremo all'articolo di Pier husky la novità è che la mediazione
Angolana la mediazione dei paesi
Della regione dell'Africa orientale ha portato a un accordo un accordo di cessate il fuoco sembra che
Le ventitré anche il governo tutti i paesi da regioni si siano impegnati per trovare una
Soluzione pacifica negoziata diplomatica al conflitto al centro della vicenda ritorniamo all'articolo di internazionale di Piera Ski
Al centro della vicenda c'è un d'organizzazioni ribelle l'M ventitré movimento del ventitré marzo etnicamente dominata dai tutsi
Nel due mila tredici l'Under ventitré aveva deposto le armi ma un anno fa ha ripreso la lotta e di governo congolese accusa il Ruanda di spalleggiare i ribelli una tesi confermata scrive Piera Ski
Da un rapporto stilato dagli esperti dell'ONU pubblicato in estate in cui si parla della partecipazione dei soldati ruandesi
E della consegna di armi
In Ruanda come sappiamo ha sempre negato affermando che quello tra le Ande ventitré il governo congolese è un affare tutta interna Congo
E Piera Ski scrive che il Ruanda di contro punta il dito contro
La Repubblica Democratica del Congo accusandola di ospitare un gruppo armato di hutu che in passato ha partecipato al genocidio dei tutsi i due Paesi sono quindi scrive Piera Ski sull'orlo di una guerra tra i diversi attori della regione c'è un groviglio di rivalità di potenza e tentativi di superarsi nella corsa dei cosiddetti risorse naturali a cominciare da loro che secondo la Repubblica Democratica del Congo sarebbe estratto dai ribelli e raffinate in Ruanda prima di essere nuovamente esporta ci sono ricorda piena Ski quattordici mila caschi blu dell'ONU presenti dal mille novecentonovantanove basi sono rivelati palesemente impotenti e la società civile
Congolese
Non perde mai occasione per ricordare per ricordare questo la Repubblica Democratica del Congo scrive Piera Schicchi
è il più grande Paese francofono al mondo dunque il vertice dell'organizzazione
Internazionale della Franco fonia che si è aperto il diciannove novembre a Djerba in Tunisia avrebbe l'occasione di affrontare l'argomento ma fa fatica a sentire a farsi sentire su questi temi
C'è quindi la necessità di superare la crisi la possibilità di superare la crisi però sono minime dice Piera Steel soprattutto considerando la debolezza dello Stato congolese è un'eredità storica degli anni di dittatura il saccheggio delle risorse dopo la decolonizzazione improvvisata dal Belgio nel sessanta la Repubblica Democratica del Congo a una risorsa che è anche un handicap possiede
Minerali
Indispensabile la transizione ecologica quindi che si trovano delle batterie delle auto elettriche degli smartphone queste risorse alimentano grandi appetiti
La Cina acquisito posizioni minerali importanti con contratti che odore hanno di corruzione scrive Piera Ski
Ma ora gli Stati Uniti contrattaccano neanche le altre potenze regionali si stanno attivando e uno dei grandi paradossi del nostro tempo conclude Piera Ski i minerali necessari per un mondo più pulito sono estratti nelle peggiori condizioni ambientali e sociali
E questi minerali suscitano desideri Fellowship forse un giorno bisognerebbe scrive Piera Ski interessarsene
Nell'atteso dagli abitanti dell'estate della Repubblica Democratica del Congo lontanissimi dalla questione climatica chiedono solo di vivere in pace così si conclude
Questo articolo
Di piena Skira su il ruolo che stanno avvenendo nella guerra del Congo la questione Imperia minerali
La Repubblica Democratica del Congo l'abbiamo sempre detto è un Paese molto importante nell'aria della regione dei Grandi laghi per la sua posizione strategica però anche per le sue ricchezze che partecipano alla alla crescita della new economy quindi da qui gli appetiti che sono attizzare atti in quell'area della continente andiamo a vedere invece in un altro pezzo questa volta ritorniamo
Sito di non di Nigrizia che ci parla della Turchia i prodotti dell'industria bellica di Ankara sono molto ricercati nel conto in nel continente scrive Giuseppe Cavallini in un pezzo del venticinque novembre
Turchia in Africa vendita di armi quintuplicate in un anno
Una lenta ma costante espansione i rapporti di Ankara con il continente rapporti soprattutto commerciali focalizzati sulla vendita di sistemi di difesa
Punta di diamante della florida industria bellica turca i droni
Economici efficienti e facili da manovrare
Da oltre dieci anni scrive Cavallini
La Turchia ha ampliato il proprio influsso economico e culturale in decine di Paesi africani al presente tuttavia a farla da padrone e la collaborazione nel settore militare e degli armamenti
Il governo di Ankara ha siglato accordi per la sicurezza soprattutto in Africa occidentale con una esportazione est
Con un'esportazione tardano di droni e di altri armi senza precedenti
Benché conti tuttora solo lo zero virgola cinque per cento del mercato di armi vendute all'Africa quindi per adesso sono zero virgola cinque per cento del mercato secondo i dati più recenti
Le sue esportazioni verso il continente quelle della Turchia verso il continente per la difesa e il settore aerospaziale sono più che quintuplicate nel due mila ventuno raggiungendo i quattrocentosessanta milioni di dollari rispetto agli ottanta milioni del due mila e venti
La crescita accelerate di queste vendite il fare impressione secondo uno studio sulla diplomazia securitaria turca verso l'Africa condotta nel due mila ventidue dall'istituto tedesco per gli affari internazionali e la sicurezza in sigla Hess doppio fu Pitt
Molti sono i governi africani che hanno fatto lievitare le esperienze per la sicurezza della difesa sia nei confronti dei gruppi jihadisti sempre più attivi e dei che dei conflitti civili e Inter etnici
In un crescendo il numero di nazioni africane
La Turchia quindi insista
Si è rivelato nel ventunesimo secolo un'alternativa efficace rispetto
Ai tradizionali paesi esportatori di armi con Russia Cina Francia e Stati Uniti mi faccio notare come appunto il tradizionale dei Paesi esportatori di armi in Africa Russia Cina Francia Stati Uniti tutti i paesi facenti parte del consiglio di sicurezza dell'ONU
Secondo molti leader africani di armi turche a parità di qualità sono meno costose di altre arrivano dall'acquirente con maggiore celerità
E non sono legate a ostacoli burocratici quali garanzie di rispetto dei diritti umani e politici questo questo è proprio il punto
I collaboratori del presidente nigeriano uscente Muhammad Ubu Ali
Hanno espresso compiacimento per le tecnologie di difesa turche nel due mila e ventuno dichiarando anche se questo non sembra essersi verificato dichiarando che avrebbero permesso di velocizzare
Gli sforzi per eliminare dal paese i movimenti jihadisti e i gruppi di banditi e
Rapitori però Cappellini ci tiene a ricordare che
Non solo armi la Turchia vende al continente una fitta non acquista solo anni dalla Turchia molti paesi chi è chiedono anche di poter ah bene i programmi di assistenza per la sicurezza la Turchia
In effetti ha già firmato accordi di assistenza e addestramento militare con un crescente numero di paese soprattutto dell'Africa orientale e occidentale
E poi si parla della presenza della Turchia nel SEL
è interessante quest'articolo perché c'ha fatto vedere attraverso la crescita del commercio delle armi ma anche la crescente influenza della Turchia che in pochi anni è passato riuscito a aprire qualcosa come quarantadue ambasciate nel continente
Africano si chiude qua questa puntata della rassegna stampa degli affitti a Giaglione attuative ringrazia per averla seguita rilascia
In compagnia della programmazione di Radio Radicale evita appuntamento per la settimana prossima per un altro viaggio nelle altre