29 NOV 2022
dibattiti

La gestione del verde pubblico nell'epoca della transizione ecologica

CONVEGNO | - Roma - 14:00 Durata: 4 ore 57 sec
A cura di Carmine Corvino e Diego Galli
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Sono circa 21 miliardi gli alberi presenti sul territorio nazionale, circa 200 per ogni italiano con Emilia Romagna e Umbria a far la parte del leone e Sicilia e Valle D'Aosta a fare da fanalino di coda, a fronte di una produzione media annua di 5533 chilogrammi di anidrite carbonica pro capite prodotta nel corso dell'anno di cui il 37% per i trasporti, il 33% per alimentazione e rifiuti, il 25% per il riscaldamento e il 5% per l'illuminazione.

Questo è quanto emerge dalla Tavola Rotonda organizzata dall'associazione di protezione ambientale L'Altritalia Ambiente svoltasi martedì 29 novembre
presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati.

Scopo dell'iniziativa è stato quello di analizzare con esponenti del mondo politico, scientifico e ambientalista il modo in cui viene gestito e considerato il patrimonio arboreo italiano alla luce dei drammatici cambiamenti climatici, oramai sotto gli occhi di tutti e dell'inquinamento che affligge i centri altamente urbanizzati.

Nel corso del convegno sono emersi come in tantissime città del Belpaese vengano posti in essere tagli indiscriminati, effettuate capitozzature e potature fuori stagione, spesso effettuate da personale non specializzato, la mancata cura dei pini attaccati dalla Toumeyella Parvicornis, la cosiddetta cocciniglia un parassita nord americano, e il fabbisogno delle centrali a biomasse.

Tali azioni oltre a creare un forte danno estetico e paesaggistico vanno a colpire l'unico strumento naturale che può abbassare notevolmente i livelli di inquinamento nelle città e causare un abbassamento termico durante le sempre più calde estati a tutto beneficio del risparmio energetico (e monetario).

A proposito delle centrali a biomasse invece, è stato evidenziato il triplice danno che esse comportano: il maggiore inquinamento prodotto dal legname rispetto a quello del gas o degli idrocarburi, la distruzione del patrimonio arboreo e il danno erariale, visto che tali centrali godono di generose sovvenzioni pubbliche.

Il caso citato, usando come fonte il canale televisivo Rai News 24, è della centrale a biomasse del Pollino che utilizza 350mila tonnellate l'anno di legname e costa 49 milioni di euro l'anno per il suo mantenimento, di cui solo 10 provenienti dalla produzione di energia.

Nell'epoca della Transizione Ecologica ancora manca un sistema di politiche pubbliche operativo in maniera uniforme sul territorio nazionale, teso a predisporre soluzioni innovative di pianificazione/progettazione per la rigenerazione di spazi dei centri abitanti in chiave verde.

Sviluppare una Strategia nazionale del verde urbano che fissi criteri e linee guida per la promozione di foreste urbane e periurbane coerenti con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi rappresenta un obiettivo primario nella costruzione di una dimensione sostenibile dei centri abitati.

L'evento è stato patrocinato dallOrdine Nazionale dei Biologi, dalla federazione nazionale Pro Natura, dall'Associazione Italiana Per l'Ingegneria Naturalistica, dalla Società Italiana dell'Ecologia del Paesaggio e dalla Società Italiana di Aerobiologia Medicina e Ambiente.

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