04 DIC 2022
rubriche

La nuda verità - Una brutta storia del mondo de "I buoni". Tra romanzo e realtà

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - Radio - 19:37 Durata: 26 min 28 sec
A cura di Iva Radicev e Delfina Steri
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L'annuncio del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso durante il question time alla Camera dei deputati: per quanto riguarda la coop Aid, gli ispettori hanno riscontrato irregolarità non sanabili e ne hanno proposto lo scioglimento.

Le contraddizioni dell’associazionismo tra romanzo e realtà quanto mai attuale.  I BUONI lottano per salvare il mondo.

Le loro crociate si chiamano «progetti», il loro dio è la legalità.

A guidarli c’è don Silvano.

Lui è l’uomo santo con il maglione consumato e lo sguardo sofferente che predica sulla strada e nel palazzo, vicino agli
ultimi e ai politici, alle rockstar, ai galeotti e ai magistrati.

È nel suo tempio che approda Aza, ragazzina dei cunicoli, esile e fortissima, scampata a un passato di fogna e violenza con la forza dell’ambizione: a lei Silvano onnipotente ha concesso una lingua nuova, una casa, una carriera, persino un amore.

Le ha dato la vita.

Pazienza allora se il tempio è cartongesso, se la lotta è solo nei toni con cui si pronunciano parole di conciliazione: Aza dovrà tenere stretta la corda che la lega a don Silvano fino a scorticarsi le mani.

Anche quando, attorno, ogni cosa comincia a precipitare.

Luca Rastello ha scritto un romanzo lucidissimo e feroce, capace di mettere a fuoco ciò che è sotto i nostri occhi e che pure - per negligenza o istinto di conservazione - non vogliamo vedere.

Ma non c'è retorica che possa reggere alla verità della letteratura.

E a sentirci scoperti, alla fine, siamo noi: il nostro bisogno di convivere con il male fingendo di combatterlo, la necessità di accettare un mondo che ci stritola, abitandolo sotto anestesia.

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