Attualità di La Pira

Benvenuti a tutti e ringrazio i gentili ospiti ringrazio la fondazione Giorgio la Pira per questa occasione
Io sono stato coinvolto e quindi sono un un semplice strumento della diffusione di questa di questo bellissima biografia che appunto e più molto più che una biografia come faranno notare i nostri i nostri illustri ospiti
Io ci tenevo salutare ringraziando ovviamente tutto il Senato ringraziando tutta l'organizzazione del Senato per questa squisita ospitalità ci tenevo a a sottolineare in apertura due semplicissime cose
La prima è che la Pira continua in una sua stringente attualità a
A diffondere un messaggio innovativo è anche un messaggio che chiama molti di noi ha responsabilità in particolare la classe politica
La sua attualità credo che sia dimostrata anche dal fatto che qui viene convocata intorno al tavolo
La chiesa con il cardinal Parolin che ringrazio molto
La storia con il professor Riccardi e la politica la politica alta con Romano Prodi la politica cioè che vede che ha la prospettiva di una visione di lungo respiro non imprigionata nella quotidianità quindi questo è già un piccolo miracolo di questi tempi convocare insieme
A discutere dell'attualità di questo messaggio di cui questo libro appunto uno uno strumento prezioso
Credo che la l'attualità anche si si mostri in in in un messaggio molto semplice che è quello di un richiamo alla terza parola della Rivoluzione francese che la fraternità una parola
Che troppo spesso non viene declinato che è stata declinata da papa Francesco nella sua enciclica ma che la politica spesso non declina
E che per quell'instancabile pellegrino della pace che era la tira significa nella sua coscienza cristiana ovviamente la pari dignità tra tutti i popoli la pari dignità tra le culture non esistono
Come dire a popoli che possono esercitare o hanno una superiorità morale rispetto ad altri popoli esistono invece popoli che devono camminare insieme
Lungo l'obiettivo verso la via della pace e quindi questo senso di fraternità universale
Che specialmente nel terzo volume negli anni Sessanta di quest'opera viene come dire anche accompagnata da altri segni di questo suo presta anca deve in primo luogo credo dallo storico discorso di Paolo sesto all'ONU
Appunto che cambio moltissimo anche diciamo così la percezione della Chiesa rispetto le istituzioni mondiali
E quindi questo anelito alla fraternità universale la fraternità come fatto politico appunto perché dalla uguale dignità degli esseri umani discende anche l'uguale dignità dei popoli e quindi la loro necessaria convergenza verso un orizzonte di amicizia e di pace
Siamo poi la seconda il secondo pensiero che consegnavo
Come dire
In relazione all'attualità di Di Giorgio la Pira e del suo messaggio siamo poi vicini alla a una ricorrenza nel il diciannove dicembre appunto
Del sessantacinque Paolo sesto all'Angelus propose una tregua natalizia tra le parti contendenti in Vietnam
E disse testualmente
Noi vorremmo che almeno la proposta di tregua fosse raccolta realizzata affinché Natale sia per tutto il giorno sacro alla pace
Non glielo raccomandiamo alla saggezza e al cuore dei capi responsabili che facciamo voti che alla tregua succede alla riflessione
Poi il negoziato poi finalmente l'equilibrio la concordia e la pace
E la Pira rispondendo questo appello del Papa in un'intervista ad Avvenire la domenica successiva
Disse rispondendo alla domanda di di di Vittorio città disse disse siccome la soluzione del Vietnam non può essere che politica e non militare
Siccome non si può spingere il pericolo attuale fino al limite della guerra nucleare
Sì e come tutti i popoli da quello americano a quello vietnamita desiderano rapidamente l'inizio della trattativa io credo che ci sia un margine per coraggiose iniziative che conducano in occasione della tregua natalizia di cui oggi con tanto amore ha parlato Paolo sesto all'apertura di trattative per la pacificazione del Vietnam iniziative
Per il disarmo e la pace nel mondo intero ecco l'attualità di la Pira il coraggio di vedere anche nella difficoltà del momento un raggio di speranza e di lavorare non un po'ci fidiamo inerme non con un pacifismo
Qui detto ma con un pacifismo attivo intraprendente appunto da instancabile pellegrino quindi grazie a tutti voi e adesso dopo l'in tela parola alla precedente della Fondazione prego
Grazie
Illustri relatori autorità presenti colleghi amici
Studenti dell'Università lateranense i miei studenti
Che vedo che riconosco che mi fanno sentire in aula e quindi a casa
E con emozione la foce del tredici che porgo il saluto della Fondazione La Pira insieme
Al ringraziamento più sincero per la vostra presenza questa mattina qui
In questa giornata che è per noi è straordinaria non amo i giudizi enfatici soprattutto quando sono altoforno latte quindi suonano come auto celebrativi
Ma questo appuntamento per l'autorevolezza assoluta
Per i relatori che siedono a questo tavolo rappresenta per noi davvero un punto di arrivo del tanto lavoro fatto del lavoro di questi mesi che ci ha visto coinvolti attorno a questi volumi biografici
Che oggi vengono più in questa sede illustre presentati è la biografia di la Pira che che ritorna sulla scena uomo del Novecento nasce nel quattro
Muore nel settantasette novecento lo attraversa
Capire l'uomo del Novecento ne esprime le ansie i drammi e le speranze
Ma non si esaurisce nel Novecento
Non si risolve nel Novecento vorrei dire non vi appartiene
Se per appartenenza intendiamo il riconoscimento
Questo riconoscimento non vi fu almeno non vi fu pienamente
Mentre oggi abbiamo gli strumenti teorici abbiamo i modelli conoscitivi abbiamo le categorie concettuali perché questo riconoscimento possa essere pienamente pronunciata
La necessità del dialogo interreligioso
Quale condizione ineludibile per i processi di pacificazione tra i popoli
Per noi è una categoria concettuale ineludibile
Ma noi siamo figli della Chiesa del Concilio
Noi abbiamo visto ad Abu Dhabi nel due mila diciannove il Santo Padre firmare il documento per la fratellanza con il Grande Imam
Ed allora noi oggi abbiamo gli strumenti teorici per comprendere tutto il significato di quel tre ottobre del mille novecentocinquantotto
Quando la Pira nel primo colloquio Mediterraneo pose sul tavolo
La questione della fraternità delle tre fedi monoteiste
Nel nome della loro comune discendenza dal progenitore Abramo quale condizione per i processi di pacificazione nel Mediterraneo in tutta l'area mediorientale e quale laboratorio per i processi di pacificazione a livello mondiale
Oggi il dramma
Dei flussi migratori
Il problema politico dei flussi migratori dal continente africano
Consapevoli come siamo della centralità della questione africana
Dell'importanza delle politiche per la cooperazione e lo sviluppo e sono imbarazzata dall'usare un linguaggio così elementare con la presenza del presidente Prodi accanto a me
Ma oggi la consapevolezza della centralità della questione africana ci offre l'attrezzatura mentale per comprendere sino in fondo il significato di quel maggio del mille novecentosessantuno
è il terzo colloquio mediterraneo La Pira invita a Firenze i rappresentanti dei popoli dell'Africa subsahariana dell'Africa nera
E intitola il terzo colloquio mediterraneo l'idea dell'Africa nera e ai rappresentanti delle popolazioni dell'Africa nera che arrivano a Firenze dice voi sarete gli attori della storia del presente e del futuro
In un mondo che era attraversato da un unico orientamento che era quello dell'Asse extra Ovest sono gli anni della guerra fredda l'anno dopo la guerra fredda raggiungerà il suo acme con la crisi di Cuba
In quel momento La Pira crea una nuova orientazione come la chiama lui crea l'asse nord-sud
Inaugura il linguaggio dello sviluppo dello sviluppo come condizione per una civiltà universale
Noi abbiamo
Gli strumenti che ci consentono di percepire
Il valore di queste anticipazioni e non si tratta semplicemente di celebrare questa capacità anticipatrice né tanto meno di mettere in campo come talvolta si è fatto attitudine divinatorie no io farei mie le parole di Enzo Biagi capiva i segni del
E intravedeva il futuro
Aggiungerei con la sensibilità del cristiano e con l'acutezza dello sguardo dello storico
Questi
E oggi hanno e che cosa cosa spetta cosa compete fare lo diceva il senatore Graziano Delrio che ringrazio ancora una volta per questa ospitalità è importante
A noi spetta grazie all'attrezzatura di quindi di cui disponiamo grazie alle categorie concettuali e gli strumenti teorici archeologici di cui disponiamo a noi compete il dovere il dovere di penetrare fino in fondo il significato dei contenuti dell'azione politica
Messa in campo dall'attività
Sul piano internazionale sul piano nazionale per dare concretezza per dare risposta attuativa a queste che erano domande del futuro e che noi oggi cogliamo come istanze del presente
Ed è in questa prospettiva ecco che io vedo le riflessioni e i contributi che verranno da questo tavolo prestigiosissimo
Mai nella mia vita avrei immaginato di avere
Ringrazio tutti
E ancora a tutti buon lavoro
Grazie presidente grazie professoressa per questa bellissima introduzione
Permettetemi di salutare con particolare cordialità riconoscenza anche il presidente Casini era presidente mal pezzi che hanno aiutato diciamo anche noi in questo in questo lavoro di preparazione
E senz'altro adesso senza presentare degli ospiti che hanno necessità di presentazione che per io sarei un pessimo presentatore
Rischio di omettere diciamo la storia dei nostri illustri ospiti quindi passo direttamente la parola sua Eminenza il cardinale Pietro Parolin grazie eminenza
Grazie
Senatore della rio professori Prodi Riccardi gentili ospiti che partecipate questo atto
Saluto e ringrazio sentitamente la Fondazione Giorgio La Pira nella persona della Presidente professoressa Patrizia giunti dell'invito a prendere la parola in questo incontro
Dedicato all'attualità di Giorgio La Pira in occasione della presentazione del libro in tre tomi Giorgio la Pira i capitoli di una vita
Un'opera corposa che ripercorre in maniera puntuale la vicenda umana spirituale intellettuale e politica di Giorgio la Pira
Gli autori Giovanni spinoso e Claudio Turrini hanno attinto ad una mole documentaria di biografica impressionante
Che rende ragione sia dell'importanza storica di Giorgio La Pira sia della competenza e del rigore con cui la Fondazione La Pira conserva il patrimonio archivistico la più Oriano e lo mette a disposizione degli studiosi
La Pira è stato protagonista di non pochi passaggi essenziali della storia ecclesiale e politica del Novecento
Questa ricostruzione biografica costituisce così non solo l'occasione per conoscere la sua figura
Ma anche per ripercorrere la storia del Novecento dal fascismo fino agli anni settanta del secolo
Corso con una chiave di lettura originalissima
Tra i meriti di questo lavoro vi è infatti la puntuale struttura cronologica arricchita da una contestualizzazione storica precisa e al tempo stesso essenziale inoltre gli autori mettono il lettore in contatto diretto e ampio con i testi la Pirijani
Ciò giustifica la mole considerevole dell'opera e la rende uno strumento di consultazione
Perché un Quai voglia accostarsi alla figura del sindaco di Firenze o approfondirne alcuni aspetti della vita e del pensiero ritroviamo qui alcuni fra i temi centrali del dibattito teologico del Novecento quali il rapporto tra tra Grazia in natura
L'ecumenismo il mistero di Israele il dialogo interreligioso la teologia della storia la missione della Sede apostolica
Vi troviamo temi giuridici certamente del diritto romano che fu la professione di la Pira ma anche di quello costituzionale
Non solo per il contributo i lavori della Costituente
Ma anche in quanto le amministrazioni fiorentine di la Pira furono autentici laboratori per la realizzazione del programma costituzionale centrato come si ricordava sul valore della persona umana
Nella vita di la Pira troviamo anche temi di politica economica basti pensare al dibattito intorno alla pubblicazione di attese a della povera gente
E gli scontri per la salvezza delle fabbriche fiorentine e dei posti di lavoro
Non mancano le questioni connesse all'amministrazione cittadina e altre che non sto qui a citare
Enorme fu l'attenzione del professore La Pira alle relazioni internazionali nella sua infaticabile azione di operatori di pace
La Pira è stato al crocevia di tante vicende politiche ed ecclesiali penso per fare un esempio
Allora vuole o da Luigi locato in occasione della crisi di Suez che inaugurò un cambio di passo nella politica mediterranea ed internazionale dell'Italia
Quello che gli storici delle relazioni internazionali hanno successivamente definito neo atlantismo e qualcuno altro atlantismo
Penso ovviamente alla sua relazione visione delle relazioni sta Ovest
E alla sua concezione della ruolo della Russia nel panorama spirituale e culturale e politico di Europa e quindi del mondo
Come chiave per comprendere l'agire l'artiglieria no occorre a mio avviso richiamare la sorprendente sintesi esistenziale che fu all'origine della sua scelta cristiana
E della ricerca instancabile concretissima della giustizia e della pace
La vita di la Pira infatti testimonianza della tensione all'unità
Come caratteristica fondamentale principale direi sorgiva dell'esistenza umana
Il Pirra la riscoperta della fede e l'incontro con Gesù Eucaristico non si sono mai risolte in una dimensione puramente individuale ma in essi egli avvertito e ricercato la legge profonda della storia come storia della saldezza che genera la comunione fra gli uomini e costruisce L'Unità della famiglia umana
Non a caso La Pira fa risalire il suo impegno per Firenze alla mensa dei poveri a San Procolo iniziata nel mille novecentotrentaquattro
La scelta di opporsi alle leggi razziali che poi la presidenza dell'Ente comunale di assistenza all'indomani della liberazione di Firenze
Il suo apporto alla scrittura della costituzione l'esperienza del ministero del lavoro il suo impegno come sindaco di Firenze e al servizio della pace
Non sono solo la traduzione di una visione antropologica ma anche risposta una risposta alla comunione fra gli uomini e Gesù
Che si realizza nella comune partecipazione alla mensa eucaristica la mensa a cui ciascuno personalmente convocato ma soprattutto il povero e che il germe della fraternità e dell'unità della famiglia umana
Pertanto l'azione per la pace di la Pira non è separabile dalle sue lotte politiche sociali come sindaco di Firenze
Egli infatti consapevole che la pace non è mera assenza di guerra ma si costruisce su basi solide solo quando tutte le dimensioni della vita umana sono considerate a partire da quelle connesse alle quali partizione delle ricchezze lavoro casa scuole ospedali fino ad arrivare alla libertà di coscienza e di scelta religiosa
è evidente che la meditazione la Rep Lapi Haryana si muove dal cuore della concezione cristiana come ha detto Papa Francesco la pace e don un suo e l'abbiamo invocata da lui
Ma questo dono deve essere accolto e coltivato da noi uomini e donne specialmente da noi credenti colpisce il la Pira alla ricerca costante di tenere insieme nel suo agire nel suo argomentare i due piani
La pace e dono di Dio e impegno dell'uomo
Egli si muoveva infatti sul piano dell'analisi politica e sul piano che lui chiamava in analogia alla psicologia del profondo storiografia del profondo per il primo esprimeva un'analisi politica attenta informata meditata ed elaborata dentro un tessuto interpersonale di relazioni internazionali
Che gli aveva costruito quale protagonista disarmato della scena internazionale
Per il secondo l'analisi si fondava sulla sua visione teleologica e teologica della storia
Ancora oggi rileggere le sue parole spinge a riflettere in profondità
Una ricerca di senso che nella pluralità delle visioni dovrebbe accomunare tutti i responsabili delle nazioni e tutti quelli che hanno a cuore la costruzione della pace
I cristiani in particolare consapevoli che la Regno di Dio è presente nella storia umana nella dinamica del già e non ancora
Hanno grazie al magistero dei papi e l'approfondimento teologico di questi sessant'anni che ci separano dall'inizio del concilio Vaticano secondo
Strumenti ben più raffinati di quelli un po'pionieri istrici a disposizione di la Pira
Particolare penso all'ambito della teologia ecumenica e della teologia delle religioni e del dialogo interreligioso a cui faceva riferimento la professoressa
C'è comunque una domanda che accomuna tutti credenti e non credenti nella ricerca del senso della pace a partire dal sentire dei popoli nella respiro profondo delle loro culture e nell'attesa di una vita buona il migliore per i figli
Ha ragione la Pira
C'è nelle culture profonde dei popoli e nella loro autentica vita religiosa un'insopprimibile attesa di pace che sono l'inganno delle ideologie e dei fondamentalismi può sovrastare
C'è inoltre un debito di futuro nei confronti delle giovani e future generazioni che garantito solo dalla pace
Come la Pira mostrò nel mille novecentocinquantaquattro a Ginevra nel suo intervento alla sessione del della Croce Rossa internazionale sul diritto umanitario
Desidero richiamare fra gli innumerevoli che sarebbe utile meditare oggi due interventi di la Pira
Il discorso in occasione del centenario della nascita di Gandhi a Budapest nell'ottobre del mille novecentosessantanove
E quello di Varsavia sei anni dopo nell'ambito di una sessione dell'UNESCO all'indomani della sottoscrizione dell'Atto finale di Helsinki
Nel primo intervento La Pira mostra la ragionevolezza del passaggio nell'ambito internazionale
In analogia a quanto prodotto dalla giurisprudenza romana nell'ambito del diritto privato dalla violenza dalla guerra alla non violenza dei forti
Per la risoluzione di qualsiasi conflitto fra gli Stati e di popoli la domanda
Che ci si poneva in fondo è molto semplice ed è questa se all'interno degli Stati una funzione giudiziaria accentrata ha superato la vendetta alla rappresaglia
Non potrà avvenire la stessa cosa nella società degli Stati
La Pira e così di conforto alla visione della pace di cui la Santa Sede portatrice
Visione che non si ferma quella che le nazioni esprimono nel contemporaneo diritto internazionale infatti nessuna azione avente a cuore la pace compresa l'azione diplomatica può essere ragionevole valida se anche tacitamente mantiene ancora riferimenti alla guerra
Occorre cioè modificare il paradigma su cui si poggia l'ordinamento internazionale
Non è infatti sufficiente che il diritto internazionale quale unica autorità superiore del agli Stati
A Fini in maniera sempre più precise e vincolanti i principi e le norme che governano le situazioni che giustificano il ricorso all'uso della forza armata o che regolano i conflitti in corso
E possiamo accontentarci degli sforzi pur preziosissimi e sacrosanti nell'ambito del diritto umanitario per umanizzare i conflitti occorre anche che si creino finalmente le condizioni per un vero e proprio ius contra bellum
Cioè norme in grado di sviluppare attualizzare soprattutto imporre gli strumenti già previsti dal diritto internazionale per risolvere pacificamente le controversie e scongiurare il ricorso alle armi
In particolare
Il dialogo il negoziato la trattativa la mediazione non visti come palliativi ma come efficaci e vincolanti
In forza della convinzione generale della pericolosità delle armi di distruzione di massa incompatibili con qualsiasi principio di diritto e che la pace è un bene prezioso insistito e insostituibile
Ed è un dovere nei confronti delle giovani e future generazioni confrontate alla sfida di rendere ecologicamente sostenibile la vita nel pianeta nella previsione prossima che ospiti dieci miliardi di persone
Questa è la sfida di oggi le guerre sottraggono energie risorse soprattutto tempo i giovani per affrontarlo e superarlo
Ed è quindi urgente sviluppare
Uno ius post bellum
Che non si occupi solo di riassettare i territori e riconoscere le nuove un mutate sovranità ma precisi la dimensione umana della pace dando priorità alla forza del diritto rispetto all'imposizione delle armi garantendo la giustizia prima della legalità
Ed eliminando tutto ciò che compromette la condizione di coloro che hanno vissuto l'orrore la violenza e il lutto della guerra e attendono un avvenire diverso
Di qui il riferimento all'Atto finale di Helsinki dalla pira definito in un telegramma Paolo sesto nell'agosto del settantacinque come il levare l'ancora della nave dell'Unità e della pace dell'Europa e del mondo
E a Varsavia come il modello sul quale si andrà sempre più inibite abilmente costruendo la struttura nuova unitaria disarmata pacifico pacificata libera e giusta del mondo
E davvero con grande sofferenza che dobbiamo registrare che questa visione della cooperazione e della sicurezza europea
E stata gravemente trascurata negli ultimi decenni e che ciò e ciò che drammaticamente vive oggi il popolo ucraino nell'esito
Occorre che la capacità di iniziativa dell'Europa riparta dallo spirito che animò i trentacinque responsabili che nel mille novecentosettantacinque resero esplicito il desiderio di pace
Cui aspirano i popoli europei e soprattutto la povera gente come direbbe l'aprire
Le prime inermi vittime di ogni conflitto
Sono proprio i poveri infatti l'invocazione della pace come dice papa Francesco non può essere soppressa sale del cuore delle madri e scritta sui volti dei profughi delle famiglie in fuga dei feriti e dei morenti
Ecco che il lavoro di spinose Turrini risulta davvero prezioso
Voglio quindi ancora esprimere loro la mia gratitudine così alla Fondazione La Pira e a tutte le associazioni numerose nel territorio nazionale che a lui si ispirano
Una particolare gratitudine permettetemi di esprimerla la Chiesa italiana che da qualche anno ripropone con forza nel dibattito culturale ecclesiale politico la figura di Giorgio la Pira
Avendo promosso tra l'altro in esplicito riferimento al suo magistero due incontri tra i vescovi del Mediterraneo grazie per il vostro
Grazie eminenza però questo prezioso contributo
Adesso do la parola al professor Romano Prodi abbiamo sentito la la guerra come il fallimento della politica dell'umanità come dice papa Francesco
Adesso aspettiamo il contributo del professore che di relazioni tra i popoli è stato protagonista diciamo con l'arredamento anche dell'Unione Europea prego professore
Ma
Prima di tutto ringrazio di avermi
Invitato per una dibattito così interessante e la prima cosa arrendere
Merito agli autori di questi tre volumi
Io
Sapevo qualcosa di rapire ma qui ho capito tutta la sua storia le sue radici la sua evoluzione perché altrimenti non è facile
Inquadrare una personalità di questo tipo hanno fatto lavoro poderoso tra l'altro qui anche per alleggerire la situazione di solito quando uscì che ci sul libro tutti gli oratori a Rocco Petri prima qui era tanto grande che nella pianto tra non ce lo potevamo portar dietro ecco questo vi dice la però vedete
Tutta la parte che riguarda la formazione di capire a chi fa capire un sacco di cose subito dopo no questo che fa la ragioneria dunque prima di tutto nasce la famiglia periferiche però molto cattolica però poi va a Messina dall'oblio che Bassone fa un po'il droghiere ma la sua scuola fattori dalla tecnica poi il classico anche questo era roba abbastanza particolare
Ma dopo insiste fa diritto romano
Cioè ecco veramente una una tipo di formazione del tutto del tutto era a anomala che e poi la prima che
Prendete a tutto no che cerca di capire che che per mette insieme anche le cose che non possono essere messe insieme
Questa è la caratteristica particolare di riaprire e prima non lo capisco lo capisco adesso
Proprio leggendo la sua formazione per cui rimane un lavoro straordinariamente utile no
E
Credo che faciliti anche
La parte finale della comprensione della chiesa sta facendo di la Pira e che ancora un processo in corso perché si capiscono tantissime cose tra l'altro
La cotta per Mussolini
Devi riserve da parte sull'opera questa specie di interministeriale dinnanzi da non sia dei si può divertire e del tutto inaspettato corretto immediatamente quando
Quando il ragazzo diventa maturo quando però
Che ti dà l'idea di come fosse attentissimo al modernismo a tutte queste cose cioè
Nella nella
Il cono grafia di rapire no questo sempre un cattolico chiuso il fatto cattoliche accetta atto
Tu tutte le letture tutte le esperienze
E si dentro nel nel nella sua vita ecco per questo è
Interessantissimo la revisione a cui questi tre volumi ci obbligano oggi noi una revisione per contrastare le cose Presidente ma per completa
Cose precedenti erano e c'ha degli aspetti la storia tali
Sotto tutti
Le diverse sfaccettature dello
Va be'
C'è un un tema che va sempre no
Che è quello della pace
Ma nell'ambito di questo punto
Ci sono della pace e dell'universalismo come ha detto sua Eminenza
Ma dentro questo col ce ne sono tantissimi diverso meno Rollo citato e subito la pace perché a luglio il cinquantuno all'Epifania
Consacra in modo formale della sua vita la pace anche questa carta straccia K stanza originale con quel tipo di scelta ma che determina tutti gli aspetti del sua vita
Primo la grandissima priorità che da alla cultura no
Sembrerebbe un uomo dei pure intuizione tutto il lavoro dei nei rapporti con la destra cattolica le riunioni no
Hanno una sensibilità culturale e ritiene che la formazione culturale sia prioritaria e importante nella nella sua vita
Poi gli servirà molto tra l'altro questo nel dibattito sulla Costituzione in cui anche qui è una Stradis sapete da un atto
Insiste sul preambolo
Della deve nominare Dio nel preambolo della Costituzione no allora non fattibile ma con questo però il portafogli aiuta moltissimo la discussione del del del del del articolo sette
Sui rapporti fra Stato e Chiesa lo si pone in una in un rapporto di credito Coffa
Dibattito fra
Col comuniste quei socialisti e poi non riscuote insieme a te lo senti nel nella discussione sul capitolo sull'articolo sette della Costituzione quindi una
Una
Intuizione politica molte ora affidata a terra e tra l'altro ella Pileggi M uscite ingenuo nell'ottenere se nel perseguire certi obiettivi ma se guardiamo altro capitolo della sua vita quello della
Della politica del lavoro diciamo così la pigione quel dibattito lì
Egli era astuzia totale nel legarsi da un lato con batterei Fanfani e dall'altro lato nel legarsi corna gli operai che erano in protesta
Che ecco e avere anche una stampa locale sul servizio il giornale molto più piccolo ma che porta il problema
In un ambito estremamente diverso rispetto a quello che invece i mass media ovviamente della Business
Chiaro perché opinione era era della SNIA viscosa che allora Bertinotti era
L'iter industriale anti intellettuale del Paese no con la Fondazione Martinotti con queste in fondo l'attività organizzano solo una battaglia di carattere sociale ma che
Astutamente organizzata dal punto di vista politico ed è sempre questa contraddizione della sua umiltà un principio
Celeste è un lavoro terreni no
Con con ripeto io ho trovato la parola contraddizioni
Una delle più contraddizione Volontè una delle più interessanti caratteristiche di questo che abbiamo letto
E quell'altro è che
La battaglia politica che fa e navale italiana
Pesa perché non è soltanto
Conto
Quelli che venivano definiti avversari politici ma la battaglia all'interno della Democrazia Cristiana no questi uccelli prova
Mi ricordo una lettera
Dite ai Castelli
Rimproverava Rossetti rimproverare uccelli e altri
Dicendo che questi sì facevano forti della santità personale e delle ingenuità politica dell'onorevole troppi pensate che per sentire per perché cioè
Ne lo dava questa grande idealità ma diceva questo politicamente
è un fuorigioco ripreso poi dalla famiglia Cristiana
Da tutta una serie di
Dopo più di olistica tonici che descrivendola Piracy c'ha delle belle idee
Mai fuori è fuori dal gioco no ed è lo stesso commento che riapre micelio che ha fatto il famoso viaggio al noi lo stesso commento che facevo dopo i Montanelli
Già Peppone e don Camillo insomma
Guareschi Guareschi
Che Guareschi lo chiamava il pesciolino rosso verrà acquasantiera no
Non male compiti e il
Tendevano a dire ma questo delle belle idee valide poi però ed è qui nei discorsi della pulsazione attenzione con due milioni di morti in più
Fu e devastazioni impressionanti
Una sconfitta totale degli Stati Uniti la pace a noi
Venne tanti anni dopo ma con lo stesso scritta che ad aprile aveva presentato a una quindi attenzione
Ingenuità politica
Fece un certo punto meduse di vita certo quando uno fa troppo avanti nella profezia dei venti chiedevo ma attenzione è un'ingenuità
Che dice io nella mia vita voglio rompere con gli schemi se il risultato non arriva pazienza ma io ho rotto dagli schermi
Ecco questo è tutta la vita di la piscina nella città di Firenze Siena rottura degli schemi
Prendersi anche
Tale anche a volte con consentiva tutti abbastanza inconsueti nel mondo cattolico allorquando
Credo che si riferisca al cinquantatré papa Pio dodicesimo fa
è un
Discorso natalizio no e
Tocca senza nominarla piena
è un'espressione che dice i banditori carismatici
La FIFA
Si si si legge si legge fatta alla lettera al papà di quelle tant'è vero che poi
Il futuro Paolo sesto sono
Papà pontini con cui importa regala bellissima tagliasse anche tirata perché voglio dire nessuno ti chiamato in ballo se tu
Scrivi una lettera di due pagine al Papa confutando lì il punto vuol dire
Cioè tutti sentiti cinque preposto colta un po'cioè saluta tutti questi dibattiti che punto di portata questa
Meraviglioso interessante sinergica contraddizioni che fa continuamente che fa continuamente Nappi ed è per questo che ha degli aspetti profetici saltano degli aspetti abbastanza
Con nutriti naturalmente con
Una religiosità che è andata oltre
Oltre ogni misura proprio con
Però ecco qui vediamo a
Provincia richiamato adatti alla attualità di oggi no
Una realizzi fitta
Totale
Ma che non attacca a Bari Larraín gesuita altrove
Pensa invece che in un futuro queste richiesta possono possono convergere
Questo aspetto interessante cioè
Alla fine in politica
Ho trovato qualcosa di simile
Quindi una dimenticata dichiarazione di Kennedy durante la crisi dei missili no perché noi richiamiamo oggi Lincoln Kennedy diceva ma praticamente la Pira lo dice pure religiosamente ma non è il nostro e nel nostro convitti panoramica di convertire nessuno
Ma di creare le regole della convivenza fra dire
Ecco quello di cui avremmo bisogno oggi che siamo intensi in una in un periodo di conversione attraverso le armi
No e la guerra per portare il cristallino bla bla bla Barbapapà papà banche codesta
USA la revisione collegarlo al pc
No tutti Putin Putin ha fatto questo potente non non rimpiange mica l'Unione Sovietica ha detto che
L'accaduto il lusso di enti che è stata altresì del più grande della storia ma non rimpianti ma ma il suo riferimento proposto di le Pen gli infiniti incontri averci personali che ho fatto colui il suo riferimento
Allora zar
A a al suo legame colorito dossier non è
Allora abbiamo da un lato e dall'altro questo discorso di usare della religione
Con le armi
E invece La Pira usava
Il controllo delle armi con la revisione ecco conta usava
Il disarmo attraverso la revisione ecco questo era in fondo il contenuto il contenuto totale totale della sua vita in questo libro emerge moltissimo in tutti i suoi aspetti Paolo anche dalla
Successiva coscienza
Contro il fascismo che diventa
Addirittura a supplire il mandato d'arresto poi successivamente in tutta la sua politica capacità di Firenze e le intuizioni come ha detto la precedente l'intuizione straordinaria
Del terzo mondo
In un momento
Particolare perché
L'unico riceveva i profeti del terzo mondo negli eccetera
In un momento in cui
La decolonizzazione e la democrazia facendo un passo in avanti
Cosa direbbe oggi in un momento in cui la democrazia in Africa e soprattutto usarle per conservare il potere
No in cui si Cisolla e lezioni ma poi chi vince le elezioni non se ne fa più via usa il potere che ha avuto ecco cosa direbbe
Difficile dirlo ma certamente avrebbe una voce estremamente forte in questo campo
Come io pensavo cosa farebbe della guerra d'Ucraina
Ma essendo uomo di media magari andrebbe a piedi ambisca a Mosca non so ecco va farebbe qualcosa di di fortemente emotivo ma soprattutto avendo una sensibilità politica passerebbe prima da Pechino ed è Washington a a vedere come stanno come stanno le cose oppure aggiunge il viaggio a piedi ma prima farebbe questo ecco queste sono delle contraddizioni le belle contraddizioni di rapire che io letto in questa straordinaria
Immagino faticosissimo lavoro che hanno fatto spesi bravi autori
Un'ultima osservazione
Attenzione perché è stato anche un precursore in un tipo di Caritas
Molto più moderno San Procolo
La organizzazione in termini di centinaia di migliaia di persone
Organizzati in modo in modo è venuto molto dopo
Non non ce n'erano altre no prima gli aspetti caritative a loro più personale qui c'è una una aspetto qualitativo offre il destro atto che del giubbotto
Scientifico in cui riusciva ad avere risorse
Dal dal mondo imprenditoriale organizzata
Invettiva come un fatto prioritario dalla sortita ecco io un suo stato molto episodico nel ricordare la Pira ma sono tutti episodi
Denotano una personalità straordinaria banche armonica no
Dalla
Dal
Varietà del suo modello educativo alla ai compatibilità di cose incompatibili per tutta la sua vita è stato secondo me un per esempio molto forte ecco
Che quindi meriti un riconoscimento
Sia religioso sia civile sia politico io credo che sia naturale anche se è arrivato dopo tanti anni grazie
Grazie al professor Prodi che ha ha sottolineato questo realismo spirituale relativa adesso la parola al professor Riccardi
Che scritto tante volte di Giorgio la Pira e quindi sicuramente potrà darci un ulteriore contributo prego Andrea grazie grazie senatore Del Rio grazie Graziano io ringrazio la professoressa aggiunti
Presidente della Fondazione La Pira per quest'invito
Saluto voi tutti mi fa piacere salutare a Mario Primicerio con cui abbiamo fatto tante cose su Giorgio la Pira anche la presidente del Movimento focolari perché abbiamo anche riflettuto sul rapporto tra la visione di Chiara Lubich quella di Latina
Certo questa biografia di la Pira faticosissima Romano veramente faticosissima farla è una svolta
Leggerla prenderla in mano ci dice che la Pira cresce
Diciamoci la verità tanti suoi contemporanei politici gente di cultura di Chiesa un po'diminuiscono e l'affetto del tempo non sia eterni ma la Pira cresce
La pila cresce per la forza intima
Della sua esistenza e del suo messaggio ma anche per il lavoro della Fondazione La Pira la quale ha avuto la capacità di storicizzare questa figura e credo
Mario Primicerio lo sa
Non è stato facile passare dal ricordo caldo di discepoli
Alla storicizzazione della figura come abbiamo fatto con questo lavoro io ricordo
Quando cominciai a pubblicare le lettere
Di la Pira il Pappi da più dodici a Paolo sesto tre volumi che sono un diario dilazioni di bordo del professore che scriveva tutto ai papi una due volte a settimana tre pagine senza mai una risposta eccetto alla fine di una vita quando stava per morire una bellissima lettera di Paolo sesto
Io ricordo è occasione anche di fare il suo nome è fiorita Mazzei discepola che riproduceva quasi nei modi il professore pur essendo una gran signora fiorentina che si era fatta povera quei poveri
Che fu la mia interlocutrice per questa pubblicazione lei proprio faticava oggettivare la figura voleva pubblicare le lettere ma poi non voleva allo stesso tempo era il dilemma ebbene
Io credo che dobbiamo dire grazie alla Fondazione per tutto il suo lavoro e per quest'ultimo libero e libri
La Pira cresce ed è attuale anche se è un uomo di altri tempi come è stato detto anche dal cardinale è un uomo
Di un altro mondo geopolitico un uomo di un'altra chiese un uomo del Novecento
Ma noi abbiamo bisogno di la Pira
E non è un caso che la Chiesa italiana sia tornata a riflettere su di lui
Il nostro un tempo disorientato ed globalizzato
E percepiamo il valore di la Pira in un'Italia drammaticamente scarica divisioni io amo molto
Dei versi di Karol Wojtyla negli anni grigi polacchi quando diceva io credo che l'uomo soffra soprattutto per mancanza di visione
Oggi
Manca la sofferenza delle ricerca del visione
E Amato alla politica
Questa politica che è figlia del divorzio la nostra tra politica e cultura
E giustamente
E giusto
Giustamente
Rimbomba e giustamente Romano Prodi dice ha detto che la Pira faceva la politica con la cultura c'è una bella frase in un'intervista Domenico sono soldi
Paul critiche cultura sono termini inseparabili un impoverimento della politica ma anche l'assenza di visioni importa la chiesa fuori dalla storia
Un può irrilevante dopo aver parlato tanto di segni dei tempi con il Concilio Vaticano secondo
Ma le visioni di la Pira nascevano da un metodo con cui viveva la storiografia del profondo
Don Giuseppe Dossetti che aveva una venerazione per la PETA
Non l'aveva per tutti e non l'aveva per molti ma qui non entro
E ce n'è una venerazione diceva che questo era il cuore
Del modo con cui viveva faceva politica guardano alla Chiesa pregava nella chiesa la storiografia del profondo e del mondo della guerra fredda così conflittuale
La Pira correva coglieva nella profondità le tensioni comitive che gli sembravano condurre il mondo al di là dei muri della guerra fredda e delle divisioni dell'immaginazione del sud verso L'Unità
Aveva capito
Una cosa fondamentale lo dice Mircea Eliade peraltro verso
Che una forse la più grande novità della storia del Novecento e l'emersione dell'uomo extra europeo
E quindi per l'attività
C'era l'attenzione all'Africa l'avete detto bene io non mi dilungo
L'ha detto il presidente Prodi
C'era l'afasia e la Cina
Ma l'idea che ancora per l'Europa si potesse giocare una partita ma non con il dominio coloniale
Ma con l'attrazione parola utilizzata
La trazione il denaro malvagio per l'Europa aveva la sua umanità il suo umanesimo e quella che si chiamava la tecnica
C'era il Lilla capire all'idea
Che si andasse
Verso l'unificazione del mondo nonostante la guerra fredda tra
Insomma dice adattare in Senegal bisogna passare dall'inverno della storia la guerra la primavera della storia la pace
Ed è un imperativo che oggi si pone in questo mondo globale che non è globale perché un mondo globale senza un'unificazione spirituale umanistica culturale e religioso
E la Pira però nella tempesta vedeva un'alba delle Camere nuova
I Vangeli Capra Terna del mondo età utopica ma reale in cui i popoli costruiranno la loro comune casa fraterna
In questa visione
Quasi utilizzando forze profondi uditive e facendo l'emergere dei rapporti umani vedeva la soluzione del conflitto arabo israeliano
Oggi è banale parlare di dialogo
Ma la Pirelli è stato il primo a proporre praticarlo il superamento della guerra fredda
La tregua in Vietnam Mario lo sa il disarmo atomico in queste storie si impegnava con visite incontri personali quasi costituendo una sua diplomazia una diplomazia parallela
Questa diplomazia partita da Firenze che di stallo morale
Ma diciamolo
Aveva il peso di Firenze ma non è a Firenze era la clinica
Potrebbe essere Bologna ma non offendiamo i fiorentini
Però la tira era un realista ha detto molto bene il presidente Prodi
Io penso che lui aveva questi due termini profondi l'ingenuità
Delle figlio del bambino di Dio
E l'astuzia
Astuzia parola ricorrente in quegli anni cinquanta quando Turoldo andò a trovare bruttini a Milano egli propose la prefazione al libro di don Milani
Montini disse caro Padre Turoldo tempi difficilissimi incorrono in cui non basta l'abituale prudenza occorre l'astuzia
La stazione allora l'Italia ci abbia bisogno dell'appoggio dell'Italia Fanfani Matei ma poi la valorizzazione di De Gaulle
E qui la capacità di costruire rapporti intensi con la leadership israeliana
Col presidente Nasser corre del Marocco con esponenti dell'est col Presidente salvare infine in questo libro scopriamo
Che la PD aveva pure conosciuta va a braccio
Nel mille novecento settantuno insomma la preghiera semplici sindaco era divenuto un leader morale con un'autorità internazionale
Anche se si presentava con molta semplicità ma con una passione travolgente
La Pira dialogava con il mondo sovietico ed era considerato un interlocutore dal mondo sovietico tanto che ne cinquantasei ricevette il rapporto Krusciov far ventesimo congresso del PCUS unico in Occidente
E vero
Il problema della Piva
Che amava i nemici
E dialogava con i nemici era il problema del fuoco amico
E Javier Ottaviani segretario del Sant'Uffizio anime del partito romano che predicava e praticava un anticomunismo gladiatorii o
Lo definì
Cattolico scombinato con atteggiamenti mistici declassati o comunista e lo di sacrestia
Fino arrivare a quella definizione di più dodici banditore carismatico
La bile rispose duro Ottaviani perché La Pira sapeva tu l'hai detto prima sapete rispondere con forza s'iscrisse care eminenza ecco il solo io in territorio italiano ho gridato contro Stalin contro Hitler contro Mussolini contro il comunismo ho difeso la Polonia la chiesa degli ebrei
Dov'era getta allora centurione della Milizia getta alzò il dito contro Stalin il comunismo
In questa visione la Crihana avevano uno spazio decisivo la chiesa il Papa e la Santa Sede
Ma chi spiega il ruolo della Chiesa nel cinquantatré scriva male Coffa
Transitorio successore di Stalin e spiega che cos'è la chiesa e gli dice la chiese un organismo misterioso radicato nella coscienza storica universo
Tale dello spazio la Chiesa è una forza reale è una componente essenziale delle più vitali forze storiche non si può fare la pace senza la questo era la Pira
Ma non lo diceva in sacrestia ma male e chiedeva ai leader sovietici libertà per i vescovi religiosi imprigionati nell'ex comunista
Ed era convinto che un rapporto diretto con la leadership sovietica
Non era un tradimento dei cristiani perseguitati come dicevo Ottaviani ma un passaggio necessario per liberare e cambiare l'Est europeo seminando e qui
Mi riallaccio al discorso di essi chi che ha fatto il cardinal Parolini seminando sì di cambiamento
Credeva che bisognasse impiantare nell'estate fermenti di libertà e di religiosità che avrebbero dato i loro frutti se volete la sua era una visione wojtyliana
C'è una vicinanza tra queste due figure che non si sono mai conosciute e incontra
La chiesa aveva un compito decisivo e consumi il Vaticano secondo che peraltro è la prima Assemblea paneuropea dopo la guerra
Qui c'è anche l'altro aspetto di la Pira l'unità della Chiesa che lui vede apparentata all'unità dei popoli il Patriarca di Costantinopoli Atenagora
Padre dell'ecumenismo con Giovanni ventitresimo e Paolo sesto aveva un'espressione felicissima chiese sorelle popoli fratelli
La divisione tra cristiani specie nell'Est europeo ma non solo prepara il terreno a divisioni più profonde
Mentre invece l'unità favorisce l'avvicinamento tra i popoli vediamo oggi l'intrico politico religioso militare della guerra in Ucraina
Dove ieri divisioni religiose hanno preparato e sostenuto la conflittualità
Mentre l'ideologia della Terza Roma pur in altri termini ha un valore decisivo nella visione putiniana
Popoli fra chiese sorelle popoli fratelli
Però chi era la Piva in un mondo in cui le grandi decisioni internazionali erano nelle mani di pochi
è un italiano
Un italiano che credeva che l'Italia fedelmente occidentale non si dovesse rannicchiata eh sonnolenta nell'Alleanza atlantica
Scegliendo l'irrilevanza
Il Mediterraneo gli appariva il quadro in cui l'Italia aveva una missione e con luci e dopo di lui altri hanno creduto in questa visione accumulando un capitale di credibilità nella riva sud del Mediterraneo finché poi negli ultimi decenni questo capitale
Forse non solo forse in tempi anche più recenti e stato dissipato dei cambiamenti politici nella regione
Dall'inerzia come ne la situazione in Siria Ordona politica improvvida come in Libia
Ma quale ruolo poteva bere il sindaco di Firenze
La sua era una vocazione autoproclamata
All'Inter morale ma qui si tocca la coscienza di la Pira come cristiano e laico cardinale parlava della sintesi esistenziale
Ben prima del Vaticano secondo non era un laico passivo ma si sentiva chiamato a fare i conti con la storia
Un uomo diffide profonda non consumava la sua esistenza tra le mura ecclesiastiche pur avendo una miriade di rapporti con il mondo della chiesa
Ma pensava che la Chiesa dovesse Spender si prescrivere una nuova pagina di una storia unificata di un mondo diviso
Ne aveva il dovere
Intanto andava avanti lui luci solo con le sue visioni le sue relazioni umane i suoi telegrammi
Era credo che dopo la sua morte le Poste abbiano avuto una crisi perché mandava una massa di telegrammi a tutti era il suo e-mail nel telegramma i suoi telegrammi
Andava avanti a mani nude e faceva vedere dietro di lui l'Italia e la Santa Sede
Era mandato da qualcuno chi stava con lui chi rappresentava questo fu il suo dramma ma anche pur non rappresentando nessuno rappresentò molto rappresentò molti per l'Italia c'era Fanfani c'era Matteo c'era anche un po'bronchi che lo appoggiava per la Chiesa è molto più complesso
Nel cinquantasette invitato dal re di Giordania va in Giordania in Israele scrive al sostituto dell'acqua
Un messaggio forte
Eccellenza io non ci vado se non ho un sigillo
E dell'acqua gli suggerisce
Dia un carattere personale dalla sua visita senza coinvolgere l'Augusto Pontefice
La Pira incassa e va
Però per far venire i vescovi cinesi al Concilio in Vaticano a chi si pensava Pirani come tramite con i cinesi con cui aveva rapporti diretti l'affare grosso
Giovanni ventitreesimo demandò la decisione alla Congregazione dei cardinali degli Affari ecclesiastici straordinari il quali negarono l'assenso nove contro tre
E Papa Giovanni davanti a un capo villa infuriato
Diceva non posso scavalcare il giudizio di nove persone entrando in un terreno così pericoloso
Il capitolo più complesso e la politico orientato e della Santa Sede perseguita sistematicamente da Paolo sesto è già stato detto
Ma Paolo sesto un grande protettore di la Pira e io penso che il rapporto con la Pira e uno dei motivi che spinge anche al trasferimento di Montini a Milano
Nel mondo dell'est
Paolo sesto conduce una politica che deve alle visioni di la Pira io credo che tra Montini e La Pira c'è un'osmosi divisioni anche se Montini
Come dire era l'uomo della prudenza anche per il ruolo che aveva
E la Pira era l'uomo dell'eccesso ma qui bisogna capire
Perché senza eccesso
Non non si riescono a proporre profezie
E molti in fondo decide di non utilizzare la Pira ma di utilizzare il servizio diplomatico vaticano il particolare il grande lavoro di monsignor Casaroli ed aprire anni soffrì
Ma non ne soffrirà apporto come mostra una lettera autografa di Montini alla pira morente
Senza mandato
Ma con una forza morale crescente la finirà come ha detto come è stato detto si consacrava la pace
E l'idea di fondo e mi avvio a concludere
Era
Ricucire le fratture e qui la funzione tipicamente italiana per Lugli dell'Italia come ponte nel Mediterraneo e con la Russia
Scrive a Nasser La Pira ci vogliono architetti capaci
Di lì intuire il valore storico il destino storico delle sponde tra cui bisogna costruire un ponte uno degli architetti era Nasser che la Pira appoggiò
E così è la sua visione hai ragione Romano sarebbe passato oggi a Washington e Pechino
Lui diceva non si può fare una politica senza imbarcare la Cina ma lo diceva degli anni cinquanta non si fa la storia della pace non si fa la pace la storia del mondo comuni le esclusioni e le contrapposizioni
Questo è realismo quel realismo che mancava in un momento di forti passioni gladiatorii anticomuniste oggi siamo in un momento di passioni gladiatorii nazionali ed estere
Quella di la Pira e l'idea di una civiltà ecumenica
Cioè di casa comune
Perseguita attraverso l'inclusione l'unificazione dei mondi
Oggi noi ci troviamo con un mondo globale per tanti aspetti unito finanziariamente come comunicazioni ma con un deficit di globalizzazione spirituale e umana
Non poco il tema del rapporto con le religioni è stato toccato
Penso al tema dell'ebraismo
Solo negli anni quaranta e cinquanta solo con Roncalli La Pira fra gli italiani aveva intuito la misteriosa parentela con l'ebraismo
E dell'Islam diceva sono più le cose che ci uniscono con molto ottimismo che ci separano
Mi rendo conto che non ho parlato di due aspetti
Ma già stato avvocato il rapporto con i poveri
Rapporto coi poveri era un rapporto molto diverso da quello che era concepito allora
Perché i poveri diventavano partecipi di una sua politica bisogna essere andati alla messa in San Procolo e sentire che lui chiedeva la fine della messa di pregare per Crush of per la conversione di crusca di pregare per la Cina per il Vietnam
Direi era una concezione molto bello buriana del rapporto con i poveri e poi la preghiera era un uomo di grande preghiera
La preghiera e forza trainante della storia
Allora vorrei concludere dicendo che tornare alla pira
E tornare a una grande visione
E tornare una grande visione con cui è necessario confrontarci la visione di un mondo che può essere ricomposto mentre in superficie ci sembra tanto fratturato
E l'idea che esistono forze per questa ricomposizione Sile forze dei popoli dei poveri dei sofferenti ma forze profonde nella storia della ragionevolezza come della fede
Concludo con un piccolo ricordo personale che ho trovato con commozione nelle pagine di questo libro
L'otto settembre settantasei
I carino al Poletti vicario di Roma celebrò all'Ara Coeli la messa per i caduti
è un momento di grande tensione perché era stato da poco eletto il sindaco Argan il primo sindaco di sinistra Roma
E l'incontro tra Poletti argano fu fotografato
E messo sui manifesti del movimento sociale simbolo questa stretta di mano di una Chiesa che aveva tradito
Bene io ero presente Poletti temeva quell'incontro aveva chiesto di essere presente
Poco più che venticinquenne e tra i sedili c'era la pittura
Io non l'avevo mai incontrato e lo ricordo che usciva con un cappotto lunghissimo
Ma al fermo sorretto dal giovane David Sassoli perché lui andava a casa dei Sassoli quando veniva a Roma
Allora io molto timido mi avvicinai ero amico di Davide un po'più grande di lui mi presentai e lui
Commentando quell'incontro tra il primo sindaco comunista il cardinal vicario mi guardò e mi disse per indicarmi Comino di complicati
Si sciolgono
Mi mi guardò e Pollini disse arriveremo al porto io volevo dire che a Roma non c'è un porto arriveremo al porto
E poi aggiunse
Quello del profeta Isaia uno strano parlare accompagnato da gesti intensi delle mani che indicavano avanti e poi riprese faticosamente a camminare e io restavo indie
Un po'sorpreso di questo banditore carismatico che mi incuteva tanto rispetto e tanta tenerezza grazie
Grazie allora per questo intervento conclusivo di Andrea Riccardi che credo ci abbia fatto capire insieme agli altri interventi quanto dobbiamo essere grati gli autori per questa tattica
Quanto dobbiamo essere grati alla Fondazione
Avevamo già tre anni fa la Camera ha presentato l'opera omnia di la Pira appunto insieme alla Fondazione su questo un altro preziosissimo contributo e quindi grazie presidente grazie Mario grazie a tutti voi che siete
Stati qui con noi oggi credo abbiate compreso quanto siano ancora attuali e profetiche le parole che troverete in questi preziosi volumi buona giornata a tutti