Presentazione del libro di Giorgio Merlo e Giuseppe Novero «Le parole che contano» (Edizioni Lavoro)

Tutti cominciamo con Giorgio Merlo che si sta avvicinando che apre la serata
Sì grazie io sono molto rapido in ringrazio anzitutto l'Istituto Sturzo per questa
Presentazione del libro ringrazia tutti gli amici che hanno accolto il nostro invito entra Marco Frittella onorevole boschive all'onorevole Follini Muster pagato traccia precisa ovviamente ringrazio tutti voi che dedicato un'ora di questo piovoso mercoledì pomeriggio per ascoltare
La presentazione di questo libro
Faccio solo due telegrammi molto rapidi
Come introduzione poi Marco prenderà
La pala in mano
La prima è questa noi abbiamo deciso con l'editore che ringrazio qui presente Edizioni lavoro e la CISL
Di fare un libretto dal titolo le parole che contano perché alle parole che contano perché ci siamo resi conto almeno secondo la nostra opinione che
La credibilità e l'autorevolezza della politica dopo la stagione storica dominata dalla sub cultura della deriva populista doveva ripartire dalla parola la centralità della parola
A me ha fatto piacere quando abbiamo intervistato Guido Bodrato sul tema della politica nove per diressi la parola è importante non perché significa ritornare indietro perché nel momento in cui si deve ridare credibilità alla politica
Non si può che ripartire dal dal valore dalla valenza della parola perché attorno ad una parola
Si sprigiona un disegno politico si tratteggia una visione della società e a volte emerge anche un progetto politico
Non a caso scorrendo chi leggera che avrà la bontà di leggere questo libretto scorrendo le varie interviste alle personalità che abbiamo ascoltato emergono veramente delle culture politiche ma soprattutto emerge una visione della società
Faccio un esempio chi legge la parte dedicata alla giustizia di Giancarlo Caselli e capisce che cosa vuol dire per Giancarlo Caselli il rapporto tra politica e giustizia Novali bello di tweet o di Poste
Ma a livello proprio di progetto politico complessivo e così è capitato per tutte le interviste dalla signora Valensise a Marco Follini a monsignor Spada a monsignor Olivero e tutti quelli che abbiamo intervistata ecco
Questo è un elemento importante secondo noi perché dalla parola
Come la parola attraverso la parola si riparte dalle fondamenta
E le fondamenta solo necessaria nel momento in cui almeno si spegnerà
La stagione populista volge lentamente al termine anche se i recenti risultati elettorali così non dicono però comunque c'è una piccola inversione di tendenza
E questa inversione di tendenza non può che partire dalla centralità della parola
Un tempo si partiva dalle culture politiche sarebbe pretendere troppo oggi però attorno ad una parola si può costruire un futuro
E poi c'è la pena la secondo elemento strettamente legata a questa osservazione
Che c'è un drammatico bisogno di real fa Bettiza azione della politica eccome la politica
Questo lo dico perché non per citare Martinazzoli che già alla fine degli anni due mila
Prima poco prima della sua scomparsa che non c'erano ancora i grillini anche se circolavano già un po'nel sottosuolo della Società italiana
Parlava già allora del nulla della politica e cioè occorreva la capacità noduli diceva di ricostruire di Rive di rilanciare riaggiornare il passato contro il nulla della politica
Ma perché ci sono alcuni elementi con cui noi purtroppo dobbiamo fare i conti e che richiede uno sforzo titanico gigantesco si vuole realmente ripartire dalle fondamenta se si vuole realmente voltare pagina
Egli è il filo rosso che scorre lungo questo libretto
è sostanzialmente questo ed emerge dalle varie interviste io provo ricordarle solo i titoli ma sì e noi vogliamo veramente realmente
Compiere questo processo cioè tentare di real fa Bettiza la pubblica opinione alla politica e soprattutto come la politica sono necessari alcuni requisiti fondamentali
Servono i partiti servono i partiti popolari democratici non i partiti personali e del capo
Servono le culture politiche non ridotte a Twitter opposte ma serve tre ridare un respiro culturale ad ogni scelta politica serve una classe dirigente che non sia né casuale né improvvisata
Dove che io fatico da una scuola come molti amici sanno in particolare
Marco Follini già alla fine degli anni Ottanta noia sentivamo ripetere a fine anni ottanta quindi insomma parliamo dello scorso millennio quando Donat Cattin ci diceva sembrano i giovani della sinistra delle epoca sì saremo cristiana
Fine degli anni ottanta a volte il tempo della selezione dall'alto precede il tempo della legittimazione democratica dal basso parlavamo della fine degli anni Ottanta altro che le nomine con l'attuale sistema elettorale no quindi dico questo per dire che la classe dirigente la qualità della classe dirigente l'autorevolezza di una classe dirigente né improvvisata né casuale e Nesta imporrà ne ha e un altro caposaldo costitutivo se si vuole invertire la rotta
E necessario riavere un progetto politico è una visione della società se non vogliamo far di nuovo riesplodere il populismo e tutto ciò che questo comporta
E soprattutto è necessario cito Pietro Scoppola al convegno di Orvieto e necessario saper conciliare la cultura del comportamento con la cultura del progetto
Nessun richiamo al moralismo nessuna deviazione moralistica e nessuna tentazione morbosa però la cultura del comportamento
E la cultura del Progetto quando si parla della credibilità della parola si intrecciano ecco
Ho voluto ricordare questi piccoli elementi il primo
L'importanza della parola scritta che contiene in sé i germi di un progetto politico secondo la necessità di una di alfabetizzazione alla politica per dire che probabilmente
A volte più che non tanti assume è importante ripartire proprio dalle fondamenta più elementari e a volte le parole più semplici ma più complesse
Si possono aprire e ci debbono aprire degli orizzonti che probabilmente abbiamo smarrito in questi ultimi tempi certamente non in questa sede che una sede che
Ha sempre riflettuto ha sempre approfondito ha sempre coltivato una cultura politica ma in molte altre sedi politiche dove la senza di cultura da un lato
E l'assenza di qualità della classe dirigente dall'altro ha ridotto la politica ha pure merce di scambio queste erano le piccole cose che volevo dire non passeranno alla storia ma sono i punti costitutivi che hanno spinto Beppe novero il sottoscritto a fare questo libero grazie
L'intervento di Giorgio ci ha già portato dentro questo libero questo libro per il quale dobbiamo essere grati a Luís avverte novero perché è una sorta di vademecum
E io l'ho chiamato così un vademecum per orientarci nella confusione delle lingue questa
In questo mondo nel quale le parole immerse nel nel mondo dei soci al
Riescono ad avere tanti e tali significati tra loro contrastanti tutti legittimati ma ma anche spesso tra loro contrastanti da costruire
Un clima di grande confusione per cui il vademecum riesce a fare un po'il punto a fare un po'di chiarezza attraverso l'aiuto di undici autorevolissimi
Esponenti del mondo della cultura del giornalismo della politica della Chiesa del sindacato
A a ciascuno dei quali Beppe Giorgio hanno chiesto ho fatto delle interviste per
Pare un po'il come dicevo la disamina del del significato di parole chiave del nostro dibattito pubblico del nostro confronto pubblico e diciamo che è una delle parole che ricorrono
Di più la parola populismo che la materia su cui viene intervistato Marco Follini con Marco Follini con Maria Elena Boschi con monsignor Paglia dico Marina Valensise questa sera
Parleremo di questo libro e cercheremo di affrontare vari aspetti che il nesso sono contenuti a cominciare appunto dal populismo allora Marco tu scrivi che popolino al quella cosa per la quale tra élites e popolo si costruisce terra bruciata
In cui il popolo è una massa indifferenziata e viene nutrita con la cultura
Del sospetto ma avanzi anche come dire una metafora che a me è piaciuta molto che quella di una certa furbizia della classe dirigente per la quale l'ammiraglio scrivi tu dici tu si traveste da corsa
Come nella lorde dentro la logica del populismo si riesce a ricostruire una civiltà della polizia
Ringrazio ovvero Merlo di questa occasione poi Giorgio vuol bene quindi mia affidato il compito
Più facile più impopolare mi sa che a me piace navigare in mari tempestosi e quindi mi sono messo all'opera con questo spirito non ho fatto proprio un quadretto idilliaco del populismo
Però penso che noi dobbiamo ragionare
Seriamente su su dato che ormai da travolto tutti gli argini che erano stati appostati a difesa della democrazia di prima
E quindi dobbiamo leggere questo fenomeno
Non necessariamente con gli occhi del pregiudizio dell'avversione
Allora cos'è il populismo il populismo fondamentalmente a tre caratteristiche la prima è quella di dire non c'è più destra e sinistra tanto meno il centro c'è solo l'alto e il basso
E quindi tra il Popolo delle Libertà c'è appunto il vuoto
Naturalmente
I numeri sono dalla parte del popolo i sentimenti sono dalla parte del popolo delle élite viene descritta come più o meno
La corte di Versailles
Da questa h
Vogliamo
Perizia diciamo e
Una certa idea del popolo
Cioè il popolo diventa una massa informe la gente non è più riconoscibile attraverso le sue storie le sue associazioni le sue vite molti modi in cui il popolo si organizza
Assurge a un ruolo di protagonista
La terza conseguenza e che appunto se c'è il popolo buono ancorché non sia riconoscibile e l'élite cattiva corrotta
Diciamo portata ad esercitare ogni nefandezza che sia possibile
Ne discende una semina di sfiducia di diffidenza
Che c'ha fatto compagnia in tutti questi anni
E che ha introdotto un veleno nel nel nel pensiero collettivo che è quello della dietrologia del complottismo
Una società si nutre di fiducia del deve anche avere qualche tratto non non dico di ingenuità ma insomma di di di consapevolezza del valore dell'altro invece l'altro viene raccontato come un nemico e a quel nemico vengono attribuite le peggiori intenzioni
Queste sono le tre caratteristiche oggettiva del populismo io ne aggiungo una cioè il populismo secondo me è stata la furbizia dalla classe dirigente io ho la fortuna di venire da un partito in cui il populismo era
A tasso zero
Di democristiani populisti non ne ho mai conosciuti
Quando a un certo punto Cossiga ha cominciato a picco ornare ci siamo guardati tra noi abbiamo detto beh è il segno che la crisi è arrivata al cuore del sistema ma fino a quell'attimo lì
Noi pensavamo tutti che sistema avesse una capacità di di rigenerazione da sé
E a un certo punto questo argine è stato travolto
Una parte significativa della classe dirigente ha pensato che civettare con gli argomenti del del populismo o che introducevano quella portavano da quella parte consentisse di non fare i conti con i propri difetti con i propri errori con le proprie debolezze con la propria quota di impopolarità
La vita della Seconda Repubblica e segnata da questo equivoco
Poi possiamo risalire indietro nel tempo
Berlinguer Pertini
Cioè qualche tratto di populismo anche in un pezzo importante
La storia dalla Prima Repubblica
E poi arriva a Berlusconi
Berlusconi non so come definirlo velleitario inflitto una volta il tormento di fare il suo vice presidente non vorrei infierire ecco però accidentato con tutti questi argomenti con tutti questi stilemi con tutte queste parole d'ordine
Progressivamente
Si è visto come una parte importante dell'establishment italiano basta accendere la televisione guardare
La gran parte dei programmi che trattano la materia politica
Sia stata molto indulgente con questo racconto con questi argomenti
E lo dico insisto con briciolo di orgoglio per il passato perché
Io ricordo De Gasperi De Gasperi stato diciamo generoso con tutti anche i suoi avversari
Ha trattato rispettosamente con una quantità di di di figure di movimenti politici e l'unica volta che
Si è visto alzare come dire un muro invalicabile è stato quando si è trovato di fronte il movimento dell'Uomo qualunque che erano i predecessori di quelli di oggi e che lui ha affrontato con una nettezza una radicalità
Che non apparteneva neppure al costume di quel tempo né al suo carattere un po'asburgico vedo Flavia diciamo di lì discende anche lei
Poi segnalo per i cultori delle analogie che Giannini si è perso quando si è messo nelle mani dei comunisti
è andata così fino a quando Giannini ha sfidato la democrazia cristiana da destra avuto buone possibilità quando un certo giorno si è fatto in torta redatto gli atti lì è finito il movimento dell'Uomo qualunque quindi anche i comunisti hanno dato un contributo non so quanto volontariamente alla fine dell'Uomo qualunque mi auguro che se
Certi paragoni hanno un senso si prosegua su questa strada
La conseguenza di tutto questo è stato di alzare fino alle soglie del cielo il grado di trasformismo della politica italiana non abbiamo avuto un partito il Movimento cinque stelle che cinque anni fa ha vinto le elezioni spiegando che non avrebbe governato con nessuno
Poi ha governato con tutti tutti nessuno escluso
E non contenta di questa di questo girovagare tra formule politiche le più fantasiose anche le più arrampicata sugli specchi
Hanno riprodotto questa vocazione ad essere
Tutto e quindi niente anche sulla politica estera c'è un Presidente del Consiglio che
Ha offerto generosa ospitalità ministro dalla giustizia americana che veniva cercando di capire che cosa
Bolli se nella pentola diciamo dei servizi segreti del nostro Paese capo dei servizi si è messo a disposizione cosa che neppure il più atlantista dei democristiani o dei repubblicani o dei socialdemocratici avrebbe mai pensato di fare e questo lo stesso presidente del Consiglio che tale non è più ma insomma sempre lì
E ieri ha spiegato con dovizia di argomentazioni le buone ragioni di Putin della difesa della minoranza russofone in Ucraina voglio dire c'è una tale disinvoltura nel saltare di palo in frasca che francamente
Genera un certo smarrimento anche in chi come me è abituato a tutto
Arrivo alla conclusione però
Noi oggi stiamo attraversando una crisi politica profonda di cui l'insorgenza del populismo è la rivelazione più drammatica
Dietro questa crisi si intravede uno scambio
Poi che la gran parte delle decisioni che questo Paese deve prendere sono segnate
Su di un calendario obbligato perché c'è la globalizzazione perché c'è l'economia c'è il debito pubblico ci sono i vincoli europei eccetera eccetera eccetera
Si corre lungo una pista di Bobo nel senso che si sta dentro la pista non non si può uscire non si può introdurre nessuna variante di conseguenza possiamo permetterci qualunque classe dirigente qualunque
Poiché suo destino è segnato si tratta soltanto come dire di offrire un rivestimento
Un'estetica a decisioni che sono prese dalla Comunità internazionale dallo spirito del tempo dagli obblighi a cui siamo chiamati e dunque alla fine di questo scambio da non dobbiamo drammatizzare il fatto di vedere la sera la televisione alcuni che diciamo testa non certo raccapriccio esclusa ovviamente Marilena
No ma tu sei esclusa anche quando c'è assente quindi
Vale ugualmente
Di fronte a questa classe dirigente c'è c'è da
Diciamo tremare un po'perché
E vengo al punto che mi sta a cuore
Perché il problema e che l'Italia è un Paese che della politica bisogna
La politica ha bisogno perché
Alla politica noi affidiamo una parte significativa della nostra identità di paese
Ogni Paese ha una sua anima ha una sua appunto identità
L'Inghilterra alla monarchia chi ha visto da Crown sacche
Come dire insomma senza bisogno di vedere la serie si sa che la monarchia è il collante e l'emblema di un Paese anche attraverso le vicissitudini che la possono attraversare
Perfino dividere
La Francia allo Stato ha il culto dello Stato si può permettere la ghigliottina perché all'indomani
Della decapitazione del sovrano lo Stato resta
La Germania ha all'ordine la disciplina
L'America
Alla secessione alla guerra civile però siccome consapevole di questo rischio ha fatto in modo che la politica contasse il meno possibile
E tuttavia ogni tanto va in quella direzione lì
L'Italia a
Che cosa non ha lo Stato nel senso dello Stato una costruzione fragile
Non sentita e non condivisa fino in fondo da milioni e milioni di cittadini
Non c'è familiarità con le istituzioni
C'è insofferenza verso la legge ci sono costumi che hanno una loro simpatica sregolatezza che cos'è che poi ricompone l'ordine del nostro Paese la politica
I partiti avranno questa funziona ragione Merlo i partiti avevano il compito di essere i surrogati dello Stato che non c'era o non c'era abbastanza ci si è illusi che togliendo di mezzo i partiti sarebbe rinato lo stato e invece ci siamo trovati nella condizione di avere ancora meno istituzioni una volta che
La la presenza come dire organizzata collettiva democratica partecipata dei cittadini
Non ha più potuto esprimersi in quei luoghi dove fino a qualche anno prima
Si dava meglio di noi poi su questo aspetto della crisi si potrebbe fare un ragionamento lungo io faccio grazie
Penso però che il tema della ricostruzione di un tessuto politico ci sta tutto non perché alcuni di noi diciamo un po'attentati hanno desiderio di finire la loro vita ai giardinetti ma perché è una fondamentale necessità di questo Paese e attiene in modo profondo alla sua identità la sua natura
Che ci siano dei luoghi in cui la politica ancora un senso e questo richiede però di immaginare una politica
Diciamolo in forma gentile post populisti
Grazie a Marco Follini e l'interrogativo finale di dell'intervento di di di Marco civili ci porta subito Marina Valensise che nel libro
Tocca il tema affronta il tema della identità nazionale quindi del rapporto tra l'identità italiana
E la politica ha un'identità politicamente debole dici ma culturalmente forte
Intanto vorrei ringraziare i nostri amici Giorgio Merlo e Giuseppe Novello per questa bella
Iniziative a questo bel volume che mette insieme tante intelligenze tante analisi diverse
Perché per affrontare lo stesso problema che ci accomuna tutti cioè quello di rinasce o rifondare la politica in un'epoca in un momento di post populismo
Allora l'identità identità è un tema gigantesco
Perché voi sapete meglio di me che in una fase di crisi della politica tradizionale di crisi dei partiti di crisi della politica fondata sul vincolo europeo
La spinta alla compensazione dei cittadini verte proprio sulla richiesta di identità questa è una richiesta comune a tanti Paesi dell'Europa tra i quali anche l'Italia ma che in Italia prende secondo me
Una una un riverbero particolare perché perché diversamente da quello che accadeva in passato dove c'è ancora trapela dalle parole di Marco Follini che io condivido sono in parte dove l'identità italiana considerato un'identità debole perché si coniugava con l'elemento politico e cioè Condi dea di una rappresentazione di una rappresentanza politica forte
Che prendeva naturalmente a modello
Dell'entità per noi in armi in inarrivabili irraggiungibili come le grandi monarchie nazionali la Francia dove vige appunto l'identità statuale fondata sui diritti dell'uomo sulla Rivoluzione francese
Il Regno Unito dove vige l'identità nazionale fondata sui Royal sulla monarchia in Italia questa identità era fragile perché non c'era lo Stato perché lo Stato è un'esperienza troppo recente troppo anche controversa visto che è stata fondata appena centocinquanta entro sessanta anni fa con esiti tutt'altro che che diciamo ovvi evidenti e quindi noi e questo ci condanna cc avrebbe condannato a un'identità debole bene io penso che oggi nel due mila ventidue sia il caso di rivedere la la dimensione dell'identità sub specie politica
Identità italiana è un'identità molto più forte di quella di altre nazioni proprio perché si sottrae alla dimensione politica ma investe in una dimensione precipuamente culturale storica culturale patrimoniale archeologica classica
E quello che io ho cercato di affrontare in queste poche pagine
Del del libro che avete tra le mani mettendo in in mettendo l'accento cercando di sottolineare
Proprio la dimensione precipua all'Italia Italia un Paese proteso sulle mediterraneo che da millenni
è testimone di una ininterrotta civiltà Italia un Paese che non può fare a meno
Del riferimento al passato del riferimento al paesaggio del riferimento al territorio proprio per le ragioni suddette l'Italia un Paese che attinge
A questa dimensione assolutamente unica nel mondo occidentale forse nell'universo mondo della comunicazione costante tra il passato il presente tra la trasmissione del passato e l'innovazione qualcosa che canta contraddistingue la nostra la nostra nazione nostro paese
Rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo ed è la ragione per la quale per esempio
Oggi diversamente da quanto succedeva all'inizio del Novecento che quando si parlava di identità tutti gli intellettuali si registravano tutti gli intellettuali europei di visitare i capelli in testa perché erano cosmopoliti era universalistico oggi
Se voi panzer senza te pene si può benissimo parlare di identità italiana senza essere in contraddizione senza essere in contrapposizione con il mondo globale
La nostra identità è infatti riconosciute in tutto il mondo come qualcosa di assolutamente unico
Che premia l'innovazione che premia l'intelligenza del reale che premia il dinamismo che premia la capacità di risolvere in modo semplice problemi complessi e che accomuna
Una categoria di persone quasi Pazzini infinita perché voi avete queste identità che premia il sarto che premia l'inventore che premia il costruttori di modelli di modelli digitali che premia il grande produttore di macchine utensili che premia il grande produttore di attrezzature sportive
E che trova secondo me nella specifica nella specificità italiana una risorsa unica allora
Detto questo quindi affermata l'idea che oggi dobbiamo fare uno sforzo concettuale per distinguere la fragilità dell'identità politica dalla forza invece dell'identità culturale italiana come dimostra del resto il successo
Del nostro marchio del marchio made in Italy nel Monte come succede dimostra ISEE il il il premio all'esportazione che premi appunto imprenditori molto intraprendenti che sono legatissimi ha queste dimensioni bisogna chiedersi la domanda che vedete che che bisogna risolvere eh come fare allora per ridare valore a questi identità da un punto di vista culturale
E per trasformarla nel vettore di un rinnovamento politico né la forza di un rinnovamento politico perché attuale di tutti cioè il il tentativo di rifondare
La politica su nuove basi o comunque di uscire
Da queste dimensioni di tipo populistica che e li condivido l'analisi di Foligno Follini che alla fine della seconda guerra Repubblica fatto coltivare a molti l'illusione che si potesse rinunciare ai partiti e poi salvare il sistema senza i partiti questo non è più possibile
Non è più possibile però ritornare a una politica tradizionale non è più possibile ritornare a una forma partito tradizionali che inerti la situazione sulla dimensione puramente identitaria ci vuole uno scatto ci vuole qualcosa di più
E secondo me questo qualcosa di più va creato va costruito non solo da parte delle istituzioni ma da parte dei cittadini
Mettendo l'accento su quello che è il comun denominatore della della degli italiani dell'essere italiano e che può trovare appunto in questa rifrazione della della democrazia perché l'arbitro che sia altro non è che la rappresentazione degli interessi attraverso una forma nazionale
In un modo nuovo in un modo che sia più congeniale e più conforme ai tempi che affare io non ho ricette perché io non non sono di professione politico
Né penso diventarlo occasione di questo convegno ma vorrei sottolineare un menu un aspetto che mi sta molto a cuore sapete che io da da due anni sono a capo di una di un organismo che l'Istituto nazionale del dramma antico
E che è un organismo assolutamente unico in Europa in Italia in Europa perché fondato più di cento anni fa Siracusa ha il compito alla missione di mettere in scena le rappresentazioni classiche cioè i drammi scritti nell'Atene del quinto secolo avanti Cristo a Roma nel primo secondo terzo secolo va avanti dopo Cristo nel Teatro Greco di Siracusa per pensate solo una cosa noi siamo assediati oggi
Nel mondo contemporaneo ogni giorno riceviamo delle notizie agghiaccianti dalle università americane dalle università anglosassoni persino dalla Germania dove sono banditi gli insegnamenti della lingua greca della lingua latina
In quanto che quegli autori lì
Per esempio video
Nelle Metamorfosi non rispettano
Non rispettano come siete noi parliamo di scrittori di due mila anni fa devono rispettare i parametri attuali quindi bandito l'insegnamento del latino perché o la traduzione Metamorfosi di Ovidio perché non è in linea con i valori delle quegli alza di genere dei rispetti per i diritti umani rispetti delle icone della della del dei diritti della donna che noi rispettiamo che noi pratichiamo capite bene che se noi dovessimo in Italia fare nostra
La politica della Canzese calcio cioè di questa cultura della cancellazione
Potremmo suicida ci domani insieme collettivamente con un fitto simbolico collettivo attraverso i canali digitali non so darmi il sig. distribuzione di titoli al cianuro perché le nostre città
Non avrebbero più senso la nostra storia non avrebbero questa noi abiterei Mimmo qui a Roma voi siete nel Curioni quarto ma noi abiti avremmo in quartieri in città in strade e piazze che sarebbero per noi inni intellegibili dunque senza senza allora che cosa che cosa vuol dire tutto questo
Tutto questa premessa vuol dire che dobbiamo fare uno sforzo collettivo per riappropriarci non solo della nostra identità
Maria Procacci della nostra storia difenderla e difenderli in un modo intelligente
Non preconizza andò il culto feticista dell'antico come valore in sé valore assoluto
Ma praticando il rispetto e la conoscenza dell'antica e la trasmissione del patrimonio classico che la quintessenza dell'essere italiani
Come elemento fondamentale per capire l'italiano nella modernità
In altri termini noi dobbiamo ritornare secondo me all'antico rispettare l'antico mettere in scena lo resterà
Di Eschilo dove c'è una battuta tremenda in cui il difensore di destra e dice uccidere il padre molto più grave di uccidere la madre perché il padre trasmette la vita la madre sola contiene e fare in modo di capire di bucare le nuove generazioni a capire la differenza che ci ha portati ad essere moderni e a attingere a questo patrimonio universale del passato per essere sempre più innovatori sempre più moderni
Un compito titanico però io auguro tanti auguri ai politici del posto il polso pochissimo perché penso che questa sia una delle direttive da seguire
Grazie grazie Mario Lavezzi
L'ultima notizia dell'Università di Brighton gli ho proibito di fare di di scrivere Borno attraverso il giudizio buona buone vacanze avrete notato che Carlo terzo ha scritto un bigliettino di auguri con scritto Buon Natale e Buon Anno
E quindi ha mandato la sua fotografia sua indica mila a tutti i sudditi mette difendendo il Natale quindi Brighton può fare proprio guarda l'orizzonte
Fa l'altro gli Abbagnale presente fondò signor Palma alle sorge monsignor Paglia ci deve lasciare troppo così
No io ho trovato questo libro piccolo ma intrigante
Devo dire
Intrigante già dal dal titolo
Anche perché poi c'è la frase verba volant scripta manent che è un po'una contraddizione però per me invece quel che conta di più l'inizio
Fagioli Giovanni In principio era la parola
Il loro corso
E il nove non è solo una parola ristretta al suo lemma
La parola è visione la visione
E quello che oggi manca a mio avviso e la funzione
L'assenza della visione
Rende il linguaggio inutile
Conflitti
Non di arrogante
Beh nei vecchi democristiani queste cose
E e e questo è il problema
Tant'è che è troppo facile tornare agli anni del dopoguerra
Quando
Follini noi comunisti siamo scomunicati
Non è che siamo andati a Porta a Porta
Eppure con loro un vero conta
Un vecchio costituente giovanissimo allora che mi diceva al mattino durante la scrittura della Costituente
I banchieri
Erano bollenti
Dei deputati discutere una legge ordinaria nel pomeriggio su quegli stessi scranni
Quindi stessi responsabili erano tutti concordi dibattito per scrivere un'unica costituzione
Ci riuscì perché perché avendo una visione
Perché vuole un Paese che fosse all'altezza dopo la notte delle guerre del giorno che doveva iniziare eterno consapevole che il giorno doveva essere comune a tutti e non solo a qualcuno
Questo il popolo
I giornali su cui anch'io ho scritto dal giovane
Non il populismo oggi né di che cosa abbiamo di fatto inedita da un punto di vista culturale
Il crollo della visione
E l'affermarsi dell'esilio
Una filosofia larga come il mondo
Ma è questo il problema diceva l'amico De Rita che oggi è nata una nuova religione la corte latrina il culto del dio
Ma perché amici miei oggi i partiti si comunicava col nome di una persona
Noti programma
Per questo perché c'è un vulnus alla redige
Le io
Io che intendiamoci una grande conquista della modernità
Il soggetto la soggettività
Ma questa grande conquista non essendoci stata accompagnata è diventata una sorta di monoteismo del Giglio
Dicevo è il padrone della vita di tutti e di tutto
Compresi i cristiani e anche gli ulivisti anni
Abbiamo come dire tradito il Vangelo quando abbiamo pensato come ci dicevano noi ti devi salvare l'anima
Come se ciascuno si può salvare l'anima per conto suo e non in un popolo
Questo lo dice Ratzinger non papa Francesco
Questa dimensione del prevalere dell'invio
Appunto
Tutti rigorosamente a mano tristi
Rigorosamente
Questo è il veleno
Che ha inficiato anche la politica ma non solo
E finché questo veleno non viene espulso
Tutto viene infettato
In questo senso la vicenda quindi l'abolizione della diversità è un fatto voluto
L'incapacità a sopportare la differenza
Cioè lei non siamo capaci di sopportare la la differenza
Ecco perché il Padreterno che permettetemi una interpretazione
Biblioteca di Babele va bene una grande ricchezza
Va bene fu provocata dal Padreterno perché gli uomini volevano parlare una sola cosa una sola lingua
E la diversità la nostra ricchezza non un'identità assoluta cioè Hall tale da tutto il resto
Ecco a me pare che questo sia un programma culturale che ne dobbiamo assolutamente ricco accogliere e lavorare perché poi si possa trovare una maniera di convivere tra diversi
Non di convivere punto
Ecco perché a me piace nemmeno l'immagine di papa Francesco quando alla sfera preferisce il poliedro
In questo senso queste undici parole manca la dodicesima
Non perché il dodici così importante
Però mancava del cinema che ci riguarda la maggior parte di noi
La vecchiaia
Noi siamo quasi la maggioranza
Negli eccidi
Siamo il ventidue per cento dell'Italia
Siamo il primo Paese europeo per vecchiaia il secondo Paese al mondo per vecchiaia questo tempo e hai ragione tu a dire se dividiamo venti o trent'anni in più ma che gli possiamo rivedute trenta giardinetti
Il Governo del nostro Paese
Quando si trova dopo il mille ottocentosettanta
Edificare un Paese comune e la vecchia egli infanzia allora non era culturalmente
Valida non esisteva
Perfetto
E noi per i primi trent'anni di vita ci siamo inventati
Scola patriarca
No elementare me ci marcia liceo Universiadi ricorda il dibattito sull'università poc'di masse era perché c'erano i giovani le facevamo fa
Il cita specializzazione sicché oggi nasce
Dal governo italiano ricevendone o per lo meno un pensiero
Di ventisette anni pensati
Quando noi andremo in pensione
Abbiamo pensato qualcosa
C'è un voto politico economico culturale
Spiritual né ci file e anche medico secondo me
Io non me ne ero accorta ma le medicine si testano tra i Quindici tra i venti e i cinquanta anni quelli che ne consuma di più siamo nei vecchi
No no tanto per dirne una pronto a tutto beneficio i debiti scongiuri poi cosa voglia dire questo decisiva parola ci deve compiere questa dodicesima parola risiede da parte nostra per esempio
Di inventare una visione nuova
Sulla vecchia che ci costringe ad avere una nuova visione delle generazioni
Perché poi politica questo ecco perché allora queste dodici Barone
Posso fare io mi faceva l'intervista va bene uguale
Queste dodici parole a mio avviso sono particolarmente significative iscritto all'interno di questa nuova visione e allora le ricorrenti parole anche comunità
Straniero giustizia e politica condivisione
Tutela sociale tutte queste parole hanno un loro senso se iscritte in questa nuova visione dell'Italia del domani
Che non può non essere una visione anche dell'Europa del domani delle Africa del domani e del pianeta del domani anzi dello spazio
Perché nei prossimi anni andremo ad abitare
Sulla luna
Si faranno sperimentazioni incredibili
Dallo
Spazio ecco perché allora la politica deve raccogliere suscitare accompagnare questa nuova visione universale
Che non deve essere ovviamente
A scapito con Moggi sta avvenendo delle identità per cui in un mondo troppo grande ognuno si rinchiude in se stesso spacciandolo per identità
L'identità o è plurale o non c'è perché un'identità non plurale vuol dire che io penso di esistere senza un altro una follia
E siccome diciamo ha ricordato il codice ha ricordato una cosa
Che siamo tutti fragili nessuna padreterno
E tutti uniti
Questo de facto
Deve diventare una scelta politica
Ecco perché io credo che c'è bisogno
Che queste parole siano non solo che a fine ma capite bene
Perché aiutano ad entrare in quel luogo il suo in quella visione che permette poi a tutti i popoli di dialogare tra loro
E la ricchezza non è un danno ansia è indispensabile
Con l'abilità anche della politica di dialogare di convivere in pace Hendon in conflitto e allora qui lasciatemelo dire io so che sono un sognatore ma stando qui all'Istituto Sturzo
Io mi chiedo
Ma perché mai nessuna raccolto
Quella intuizione quel sogno di Sturzo
Di dichiarare la guerra illegale
Ogni non faccio riferimento a mio avviso
Questa attenzione di dichiarare la guerra illegale vuol dire che non c'è poco ma che non abbia la sua dignità
E nessuno può essere scartato messo da parte
Ma tutti tutti i popoli abbiamo diritto
Ad abitare la terra ecco perché non c'è nessuno straniero
Tra noi
E il tema dell'immigrazione ma gestito non risorto semplificato
Quindi io credo che nella nella questo fatto l'ho letto nostra e mi ha fatto sorgere questa bisogno di una nuova visione che richiede allora non
Un grande impegno da parte di tutti i nomi di chi fa politica ed io non la fa di comunque di chi è chiamata ad impegnarsi per un mondo più solidale più fraterno insomma
Dobbiamo far vincere il più il no qui che zio grazie
Grazie non si Paglia
Maria Elena Boschi torniamo al volo al vocabolario della politica in questa infiniti salutiamo monsignor Paglia grazie no dire che devono chiudere alle donne no non possono degli avventori
In questa infinita confusa transizione politica italiana che sembra non finire mai della fine della Prima Repubblica in avanti non è un'eterna transizione in fondo il vocabolario politico della prima Repubblica ufficialmente archiviato sembra ancora lì mentre le parole della nuova politica si inseguono e si bruciano l'una dopo l'altra senza nessuna vera stabilizzazione ecco e corretta questa analisi di questa transizione di un vocabolario che non che non finisce mai
Buon pomeriggio
Anche da punire mi ai ringraziamenti ovviamente
A Giuseppe non era Giorgio Merlo Pera avermi coinvolta in in questo confronto e mi fa molto piacere essere qui al don Sturzo in modo particolare a farlo perché è un luogo a cui sono legato non solo per il suo valore storico politico culturale ma proprio anche da affetto perché ora la presidente D'Arbela uscita accompagnare giustamente monsignor Paglia a fare gli onori di casa ma insomma varia sa bene che ho cominciato proprio in questi luoghi a muovere i miei primi passi nella politica romana dieci anni fa ricordavamo prima con Flavia qua insomma
Nei dieci anni successivi più volte questi luoghi per me sono stati i nuovi importanti anche del del mio impegno politico e del del confronto politico
Le parole
Le parole che contano
Intanto partiamo da una presupposto fondamentale che la parola è indispensabile per fare politica
Senza le parole non c'è la possibilità della Democrazia
Senza il luogo del confronto e della condivisione che ti viene offerto dalla parola tu non riesci
Diceva Narenta costruire la polis perché l'alternativa è soltanto forza violenza prevaricazione ma non riesce a costruire una convivenza
Pacifica una società quindi hai bisogno delle parole e non a caso tutti le dittature limitano la libertà di espressione tolgono la parola tra quelle storicamente appunto più anche più terribili che ricordiamo dal fascismo nazismo ha l'ex Unione Sovietica fino quello che viviamo anche ai nostri giorni per esempio con le proteste in Iran represse
Nella violenza quindi sostanzialmente vengono privati della parola perché al potere della parola viene sostituita la parola del potere cioè parla solo uno
Parla il dittatore parla chi è al potere il resto dei cittadini devono rimanere in silenzio ecco perché prima ancora di scegliere quali parole
è fondamentale che ci sia la parola che ci sia il confronto per poter costruire una democrazia per poter fare politica poi me verrebbe da dire oggi che prima di scegliere quali parole dovremo darci delle regole di ingaggio anche nel fare politica sulle regole delle parole la prima regola sarebbe dire la verità è scontato ma in un tempo difetti news dilaganti usare parole di verità darsi le regole di dire la verità non è poi così scontato anche in politica
Padre Lucchetta nel suo intervento qui sul libro
Segnala un dato abbastanza impressionante l'ottanta per cento degli italiani oggi non sa distinguere una notizia vera la notizia falsa c'è un analfabetismo funzionale diciamo così
I politici in qualche modo sfruttano anche consapevolmente in alcuni casi questa facilità una superficialità a volte che tutti noi abbiamo magari nello scorrere rapidamente le notizie e considerarle vere a una prima lettura perché passiamo subito al resto e non approfondiamo
Tante volte Capitani dibattiti politici è capitato anche a me di sentir dire come verità assolute delle bugie
Clamorose primato citare il Presidente Berlusconi presente Berlusconi è stato capace di dire in televisione pubblicamente che il Trattato di Dublino ha sottoscritto Renzi
Dimenticandosi che l'ha scritto Luca sottoscritto Luiso al suo governo al suo ministero Maroni allora il compianto Maroni
E dubito che non si ricorda che era stato il suo Governo a sottoscrivere quegli accordi
No no non sottovaluterei presidente dell'esponente e potrei fare e potrei fare tanti altri esempi di altri politici che lo fanno con la stessa
Sicurezza la stessa consapevolezza la prima di tutto e la verità e la verità anche nel cercare poi di a vere in qualche modo la consapevolezza che nel nostro creare delle bugie lo dico come politici non perché mi sento a parte in causa
Noi generiamo comunque davvero una realtà parallela
Casaleggio padre lo teorizzava tutto ciò che è virale diventa reale quindi basta che una anche prima di lui altri a diciamo che avevano collaborato in realtà correggimi esatto del più pesanti
Lui sa se dai tetti dieci cento mille volte la cosa diventa vera non c'era né sociali oggi ci sono i social ma aggiornata ai tempi del sociale e la stessa cosa se tu dai un messaggio comunque che sa gli essere Falzone ma ripetitivo
Diventa una verità non è più superabile
E ve lo dice una che sarà anche vittima a volte difetti nevosa anche sulla mia persona oltre che su diciamo dei contenuti politici tutte le proposte politiche ed è molto difficile poi tornare indietro
L'altra sono i toni
Io non credo che per avere idee forti per diciamo poter portare avanti i propri valori o la propria visione necessariamente si debba alzare la voce non necessariamente si debba mancare di rispetto all'avversario politico che si ha di fronte
E questo però implica un cambiamento culturale che non è da poco
Io faccio politica a volte mi capita di partecipare a dei confronti
Anche in televisione talvolta e io mi rendo conto che a volte alcuni anche magari sostenitori politici i nostri anzi unico sì ma tu devi essere più aggressiva Deauville urlare di chiudere perché ormai ci siamo abituati all'idea che il confronto per essere vero deve essere necessariamente di prevaricazione e quindi chi urla più forte ha necessariamente ragione
Io ovviamente penso che la gentilezza sia un valore anche in politica
Tra queste è un modo diverso di concepire la politica un modo diverso quello di dire l'avversario si contesta nei contenuti nelle idee e programmi
Ma non si fa mai un attacco che sia denigratorio personale di offesa
Cosa che stiamo cercando di fare anche adesso che siamo all'opposizione con l'attuale governo con la presidente Meloni non ricambiato diciamo l'atteggiamento che chi oggi al governo avuto nei nostri confronti quando era opposizione non eravamo governo
Quindi non credo che si debbano ripagare con la stessa moneta suona un approccio culturale diverso ovviamente
E poi c'è il tema però di quali sono le parole che facciamo nostre le sfide che facciamo nostre io dico nostro perché chiaramente mi sento parte di uno una comunità politica di un progetto politico che va oltre la mia simbolo esperienza che è quella d'Italia viva azione
Il il gruppo di qui faccio parte nel mio impegno anche in Parlamento
Tardelli capire quali sono le parole chiavi ci orientano la sua visione e devo dire che delle parole chiave ricorrono in questi undici interventi credo anche per merito degli Autori nell'aver coinvolto delle personalità
Di livello ma che in qualche modo nella loro indipendenza dell'autonomia delle loro riflessioni hanno diciamo di le affinità elettive dei valori condivisi non so come definirli una visione comune
E tutti questi interventi abbiamo sentito anche oggi da Marco Follini da Marina Valensise c'è alla fine la richiesta
Di una rappresentanza politica di un ritorno alla politica di un ritorno ai partiti capaci di dare voce a queste esigenze cittadine non almeno nella lettura ma l'ha confermato anche Marco prima non una visione nostalgica
Dei partiti del passato di un ritorno a un'epoca che non c'è più ma la consapevolezza lucida che anche oggi l'unica soluzione comunque trovare una rappresentanza attraverso i partiti
E attraverso la politica che deve darsi delle risposte esattamente il contrario del modello offerto dal populismo
Un populismo che non è solo disintermediazione come diceva prima Marco neanche fiducia
Nella politica sfiducia nelle istituzioni diffidenza
Lo abbiamo visto nel due mila tredici
Contrari eravamo in Parlamento voi ricorderete tutti l'elezione del Presidente della Repubblica prima di arrivare al secondo mandato di Napolitano voi non riuscivamo a uscire da Montecitorio fisicamente perché il Movimento cinque Stelle aveva portato in piazza non so quanti cittadini
Contro il Palazzo o gli stessi parlamentari che salivano sui tetti che impedivano di lavorare nelle commissioni che occupavano le aule del Parlamento
Prima altre stava Renzi si diceva
Auguri a chi fa politica nei al tempo del posto purismo io non sono così convinta che siamo già nella fase del posto populismo io penso che siamo ancora abbastanza immersi
Nel populismo questo a prescindere dal risultato di un singolo partito perché non c'è soltanto il Movimento cinque stelle che ha incarnato anche per volontà programmatica
Il populismo ma secondo me c'è un comunismo anche a destra
E che oggi è comunque al governo del paese e che su quella proposta presi molti
Poi magari governerà in modo diverso vediamo io per il Paese e me lo auguro
Però a ottenuto consenso comunque con una proposta che è altrettanto populista quindi non sono convinta che dobbiamo abbassare la guardia considerare quella sfida superata
Per me però fare politica significa proprio impegnarsi
Nel dare
Fiducia speranza nei confronti delle istituzioni e della politica stessi fa nell'impegno politico
Anche perché non possiamo poi lamentarsi più di tanto se sentiamo che chi ci rappresenta come politico
Non è all'altezza
Quando poi molto spesso i cittadini
Decidono di non impegnarsi sì in modo attivo
O decidono comunque
Di esercitare anche loro diritto di voto
Senza dedicarci poi così tanto tempo
Quanti decidono di votare quando entrano direttamente nel seggio
Ammesso che poi si vada a votare visto che insomma la partecipazione dei al voto
Fortemente ridotta Calle politico ormai non soltanto più a livello locale
Ma io credo che ci sia bisogno di una educazione e formazione e di una diciamo nuova svolta nella nostra società non soltanto perché i fa politica ma in generale sentiamo nella società civile ripartire questo desiderio di partecipare di migliorare con quell'ottimismo che Marco ricordava caratterizzato tutto il Novecento che forse si è perso in questa fase
Politica
E ci sono tante parole che ritornano i vari interventi oltre alla necessità della politica
Che è quello della persona
Giustamente monsignor Paglia prima parlava della differenza tra l'io l'individuo
Che la persona
Persone e comunità tornano in tanti interventi di questo libro e torna anche la consapevolezza della necessità di una risposta condivisa mi ha colpito molto una parte dell'intervento di Anna Maria Furlan quando dice che noi non possiamo promettere che risolveremo tutti i problemi
Soprattutto i sì più in difficoltà di chi ha più bisogno
Ma possiamo garantire che non li lasceremo soli di fronte a quelle preoccupazioni di fronte a quei problemi
E questo è secondo me il compito anche della politica cercare di rappresentare le esigenze i bisogni problemi di tutti anche se può impossibile accontentare tutti soprattutto quando si governa stavano fare delle scelte che talvolta sono impopolari
E lì si gioca
La capacità di essere classe dirigente mettendo anche il rischio dell'impopolarità
Nel momento in cui stiamo assumere delle decisioni fare delle scelte
Tu parlavi Marco nel tuo intervento di credibilità e popolarità
Di come in qualche modo l'essere popolari sia indispensabile perché il consenso dello strumento l'accesso per poter incidere nella realtà che ci circonda ma prima ancora chi fa politica dovrebbe essere credibile preoccuparsi di essere credibile prima ancora di essere popolare
E non è un caso che molto spesso l'avversario politico oggi tende a minare la tua credibilità anche come persona perché da quel momento in poi tutto ciò che dice fai non ha più senso allora è vero che si deve mettere in qualche modo a repentaglio anche la propria popolarità in cambio della credibilità
Perché la propria credibilità un modo anche per contagiare gli altri con le idee con i valori con i programmi però il consenso ha comunque l'elemento imprescindibile con cui dobbiamo fare i conti e lo sappiamo bene noi che siamo un partito piccolo che Davy sicuramente cercare di di crescere e di avere più fiducia
E più consenso e su questo un elemento positivo però c'è
Siamo stati i più votati tra i giovani sotto i venticinque anni più votati nelle università
Questa per me è andato molto interessante
Perché vuol dire che
C'è
Una consapevolezza una ricerca da parte dei giovani anche di soluzioni che non siano le più immediate le più facile più semplicistiche ma che sappiano affrontare la complessità perché accanto alla credibilità cerchi di mettere magari la capacità la competenza la possibilità di dare delle risposte ai bisogni problemi e questo secondo me è lo stimolo Maggiore che che dobbiamo dire dopodiché un partito oggi a mio avviso dovrebbe preoccuparsi anche di sfide nuove che ha sottolineato monsignor Paglia non soltanto affrontando il tema della vecchiaia ma dei nuovi diritti
Noi pensiamo che oggi molti dei nostri diritti come cittadini passano Dole sfruttamento dei nostri dati
Chi sfrutta i nostri dati personali chi è in possesso dei nostri dati personali passa parlava monsignor Paglia dello spazio chi regola come si affronterà
Lo spazio c'è di chi è lo spazio vanno i soggetti privati Dayron mascara molti altri è un bene di tutti o no
Quando arriveremo sfumato sulla luna il primo che ci arriva che diritti avrà
Ed è un tema di comunità dissipati
Come ci rapportiamo i nuovi diritti allora secondo me i partiti oggi oltre i diritti sociali ai diritti economici e diritti tradizionali dovrebbe interrogarsi anche su quelli che sono i nuovi diritti e cercare di dare delle risposte perché da quello pazza il futuro di ciascuno di noi
E chiudo perché vedo che il tempo è è passato rapidamente ma credo che una delle responsabilità maggiori che a chi come me e decide di impegnato in politica di fare una parte proprio percorso in politica anche attraverso l'impegno in un partito si è un po'quello di superare questa diffidenza questa sfiducia che il populismo propone ai cittadini tornare avere fiducia e lì credo che sia fondamentale
Scolpire sì una citazione che fa Bodrato nel suo intervento il Lissi ma che mi ha ricordato i limoni e che dice i partiti non sono altro che l'organizzazione della speranza
Tra i partiti devono tornare ad essere l'organizzazione della speranza li posso davvero vincere la sfida contro il populismo
Grazie grazie a Maria Elena Boschi ormai nottetempo concluso per cui ora la parola per le conclusioni per per lo meno io mi permetto soltanto di dire prima che che parve Luís
Monsignor Paglia suggerito anzianità io suggerisco per la prossima edizione informazione
Perché tanto del tanto della della produzione delle parole passa per l'informazione e tutti e tutti e due chiaramente si echeggia invitati a partecipare per le Poste rispettive competenze ecco
Io soltanto brevissimo saluto di commiato e di ringraziamento sia i nostri ospiti e che gli interlocutori che hanno analizzato con così profondità intelligenza la parte gli anni e le parole che erano state affidate all'anno riflessioni e anche voi che siete venuti così numerosi citando un tempo inclemente due brevissime considerazioni finali
La prima e che la parola se unita all'intelligenza e l'abbiamo visto questa sera non cade nel vuoto
E difficile tenere un uditorio attento sull'argomenti che toccano in qualche modo politica riflessione etica
Giornalismo e credo che nel merito in qualche modo di degli interlocutori sia stato i tempi e di voi che siete stati qui al tavolo della Presidenza è stato quello di toccare proprio il punto centrale di questo lavoro che è un lavoro corale pone un lavoro individuale
è un lavoro corale perché come spiega anche Giovanni Quaglia presidente di un grande banca italiana
Nel suo intervento quando gli chiediamo ma i banchieri che cosa fa
Crea ricchezza crea al valore ma poi questo valore va ridistribuito altrimenti è un valore che rimane in qualche modo in un campo molto ristretto diventare pure gollismo
E lui e riporta all'attenzione di quello che è ricordato anche adesso allora potete vuole posti che il termine comunità che deriva dal latino comunità suoi il munus
Il debito che non è soltanto un debito di riscatto ma è anche un debito verso la comunità
Per cui la profondità di questo termine ci riporta proprio all'analisi delle e alle osservazioni fatte questa sera
Io ringrazio tutti voi e spero che ci porta che ci possa essere dalla lettura di tutte queste osservazioni la capacità di comprendere che la parola è fondamentale per noi L'Espresso oggi l'abbiamo in qualche modo superata
Da questi meccanismi questi laica che ci fanno tante volte dimenticare che invece la parola è un incontro essendo all'incontro
Sovente però l'incontro e collegato anche un volto a una persona per cui spero che questo possa rimanere alcune osservazioni un contributo per tutti chiudo i cento che manca un grande attore
Che il mondo della scuola
E credo che la sfida della politica al di là degli aspetti morali e dispetti economici rispetti normativi sia di toccare questo mondo
Perché la vera sfida dei prossimi vent'anni saprà sarà quella di individuare uno strumento che incontri la scuola
Come parte veramente come diceva monsignor Paglia di formazioni e di educazione di una fase della vita dei nostri giovani e di prestigio come lo è stata per noi
E come adesso
Raramente o con difficoltà riusciamo a riproporre grazie ancora
Grazie a tutti voi una sera mi ricordo che qui fuori c'è il banchetto con il libro