Presentazione e discussione del libro di Francesco Viganò «La proporzionalità della pena. Profili di diritto penale e costituzionale» (Giappichelli)

Ah OK perfetto anzitutto grazie professore presenti così numerosi sono particolarmente lieto oggi di poter ospitare questo incontro seminariale che chiude il nostro ciclo di seminari per il due mila ventidue avendo con noi degli ospiti straordinariamente illustri
E degli amici molto cari dell'Università di Bologna
Presenteremo anche discuteremo l'ultimo libro del professor Francesco Viviano
Sul quale poi spenderò qualche parola dopo i saluti istituzionali professor Viganò giudice della Corte costituzionale di cui ai miei studenti o così tante volte parlato anche attraverso le molte decisioni che sempre molto importanti
E determinanti per l'evoluzione della giurisprudenza della corte
A intrapreso con noi però oggi c'è un ospite altrettanto importante che ringrazio davvero per aver raccolto il nostro invito che la professoressa Marta carte
Già presidente primo presidente donna della corte costituzionale credo che vada riconosciuto ed enfatizzato già ministra della Giustizia in un arco di tempo relativamente molto breve ha occupato un po'tutti i ruoli principali
Protagonisti cinque nella giusto nello scenario della giustizia del diritto professoressa di diritto costituzionale
Giudice costituzionale presidente della corte ministro della giustizia so che il suo preziosissimo perciò davvero la voglio ringraziare di cuore il nome soprattutto degli studenti dell'Università di Bologna per aver sottratto ulteriore tempo la famiglia e agli impegni e per essere qui con voi non voglio rubare altre parole diciamo di saluti Mados senza l'altro anzitutto la parola al nostro direttore vicedirettore del Dipartimento Federico casolari per doveroso saluto del dipartimento ai nostri ospiti e per poi darla al professor Nicola Mazzacuva e per poi iniziare il seminario con alcune riflessioni preferito grazie molto alla professor Manners
Doveroso ma è con grande piacere che intervengo a nome del direttore del dipartimento Michele Carignano che purtroppo per impegni personale non può essere qui
Devo dire questa e lì un'ulteriore occasione che dà lustro alla al nostro dipartimento sono già stato ricordato alla la caratura degli ospiti che oggi parteciperanno a questa rappresentazione e quindi non possiamo che essere
Contenti di ciò
Il tema e qui come dire prendo la parola anche come docente di diritto dell'Unione europea oltre come vicedirettore il tema è un tema cruciale in tema cruciale nei rapporti tra riversi ordinamenti la proporzionalità della pena profili di diritto penale diritto costituzionali o nel diritto costituzionale insieme anche il diritto costituzionale dell'Unione Europea cioè qui abbiamo sistemi normativi
Che interagiscono tra loro e che nell'interazione possono anche determinare conflitti reali o apparenti immagino che oggi verrà citato una pronuncia della Corte di giustizia che nel marzo di quest'anno ha determinato una importante presa di posizione a favore del primato la norma della carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che impone al giudice nazionale di disapplicare delle disposizioni interne laddove non rispondente al principio di proporzionalità sotto il profilo sanzionatorio che come dire fa derivare da ciò delle conseguenze che possono anche mettere in discussione per certi versi il principio di legalità
Questo può dire appunto che non è solo una questione di diritto interno e quello di cui immagino si discuterà oggi
Ma è una questione che intercetta anche la dimensione sovranazionale che ancora una volta sul versante del diritto penale Taricco ci insegna in qualche modo mettere in discussione i rapporti e le relazioni tra il diritto nazionale e il diritto dell'Unione Europea quindi da studioso di questa disciplina mi fa particolare piacere
Che ci sia un un intervento di ospiti così prestigiosi e importanti che immagino cercheranno di darci delle chiavi di lettura anche per come dire cercare di risolvere in un ottica di leale cooperazione
Possibili prospettive di conflitto tra coordinamenti diverso grazie grazie ancora al professor Madness alla cattedra di Diritto penale per l'aver organizzato questo evento
A tutti voi auguro buon lavoro e buon pomeriggio qui a bordo
Calzolari la parola al professor Nicola Mazzacuva recentemente posso dirlo credo rieletto per acclamazione presidente della camera penale di Bologna ma direi prima e più in alto peccano dei penalisti in questa università cui ha insegnato per diverse decine di anni prego professor Mazza
Grazie grazie Vittorio
Sì effettivamente
Pensava a qualche giorno fa esattamente al quindici dicembre ai cinquant'anni dalla laurea dalla mia laurea ha facoltà di giurisprudenza e quindi è un momento particolare qui a Bologna poi sempre come sapete aumentano quasi tutti i presenti
Operativo nella facoltà
Per il Dipartimento di scienza giuridica
Ma faccio riferimento alla l'argomento tema del nostro evento
Perché ecco questo
Connubio questo concetto di interventi intera Camera penale d'accademia credo di avere di aver contribuito anch'io quando undici anni fa
Sono stato eletto per la prima volta al presidente della camera penale Bologna intitolata al nostro maestro Franco briscola guarda caso proprio
Come dire creatore fondatore del diritto penale costituzionale anche
Di ogni
Conseguenza di ogni declinazione del diritto penale costituzionale anche in punto sanzione anche in punto proporzione nella risposta sanzionatoria
Con riguardo appunto con riguardo
Ai principi fondamentali costituzionali diritto penale era legato alla lettura del codice penale siamo negli anni settanta una teoria generale del reato
Si fece un passo in avanti un passo importante
Non solo a livello domestico nazionale ma a livello superiore sovranazionale
Non c'è problema alcuno ad attribuire a Franco pericolo appunto la prima lettura del diritto penale ai sensi di norme superiori della norma costituzionale questo questa lettura si è affermata a livello mondiale
Perché non ce lo possiamo dire
Briscola nelle sue dispense per il corso di istituzioni di diritto penale mi piace ricordarlo poi abbiamo aggiornati io Filippo Sgubbi quanto titolare di quell'insegnamento negli anni successivi faceva riferimento appunto alla affermazione del diritto penale sulla fase di si fondamentali riconducibili al diritto penale liberale legalità il retroattività tassatività ci interessa proprio quest'ultimo profilo
Proporzione della pena certezza della pena oggi si parla di certezza della pena come certezza alla pena della risposta carceraria certezza della pena certezza del carcere
è incredibile questa assimilazione facendo appunto riferimento a questa lettura così importante così fondamentale
Del diritto penale della sua evoluzione nel senso che certezza della pena significava anche per il rivoluzionari Tervel bollette ma non solo tra virgolette
Delle
Infine degli anni della Rivoluzione francese della dichiarazione di voto del mille novecentottantanove
Del mille ottocentottantanove sull'articolo sette
E quella poi nel novantatré sull'articolo dieci
E lunghissime nulla pena sino in legge ma insiste nel senso che in materia di codificazione penale la rivoluzione francese Ag subito e concretamente
Con l'assemblea costituente che amano il Codice Penale del venticinque settembre sei ottobre mille settecentonovantuno
Per attribuire al giudice una funzione di mera applicazione della legge penale chiave di garanzia anche sul sotto il profilo sanzionatorio il giudice doveva essere Bush de la Rua
è sotto questo profilo però immediatamente l'istanza di garanzia
Mise in evidenza alcuni profili critici tante e poi nel Codice napoleonico del mille ottocentodieci gli storici successivi
La riaffermazione di per i principi di certezze di legalità della pena
Dovettero coniugare con l'esigenza di personalità della responsabilità penale e quindi con l'esigenza di
Prevedere una sanzione di applicare una sanzione corrispondente alla gravità del fatto concreto profilo oggettivo e alla personalità delle auto dell'autore il profilo soggettivo
Quindi certezza della pena intesa come certezza di fissazione di un'entità della pena edittale traumi indù ed un massimo pensate sì che realizzò immediatamente
Sì comprese immediatamente la necessità di questa evoluzione di questa progressione rispetto al principio fondamentale di tassatività certezza della pena nel senso di atti punire giustamente al giudice
La possibilità di intervenire nell'ambito di un potere discrezionale nella e terminazione della pelle concreta in concreto ha stabilito tra un minimo e un massimo edittale
Secondo principino di garanzia nell'esercizio di questo potere discrezionale appunto spettante al giudice
Leggo testualmente quanto diceva Franco pericolo nelle sue dispense per il corso di distinti istituzione di diritto penale
Nulla pena sine lege assoluto nel suo contenuto così anche alle quote dell'Illuminismo pilastri giorni per constatare come si sia passati almeno con riferimento al profilo della durata datemi fortemente elastiche imperi comprerei rivoluzionario alla pena tariffa del Codice rivoluzionario del mille settecentonovantuno
Il rigorosa coerenza con la concezione meccanicistica dell'attività giudiziale giudice Bush dall'altro dicevo prima per giungere con il Codice Napoleone due napoleonico del mille ottocentodieci
Mille settecentonovantuno mille ottocentodieci immediata
Immediato riscontro dell'impossibilità di coniugare principi di garanzia un ripristino della facoltà del giudice
Terminare la pena con la variante però di rispettare un minimo ed un massimo prefissati dal legislatore
Certezza della pena
In questa declinazione attribuzione di un potere discrezionale al giudice per la migliore attuazione per la migliore determinazione in liquidazione dell'Appennino con passaggio cito ancora agricola con le sue dispense
Per il corso di istruzione diritto penale negli anni
Settanta depresso si necessario per ovviare al letterato ingiustizie che la rigidità dell'appena abbiamo provocato
Da allora questo indirizzo spesso ad accrescere il potere discrezionale del tutti insieme rapportato apparendo consono altri sì atti moderni orientamenti criminologi c'è un fatto
Concreto non c'è un furto una rapina pensando ai reati diciamo così senza particolari contenuti
Di disvalore legati a particolari orientamenti o meglio ogni reato
Ogni la valutazione del minerale delegato un particolare del permesso però siamo
Apprezzabili in termini assolutamente neutri gradevole cioè il furto una bicicletta potremmo dire oggi c'è il furto nell'appartamento
E quant'altri c'è poi l'autore
L'autore
Che ha una certa età che non ha precedenti penali cioè l'autore
Che ha precedenti penali decisive quant'altro quindi questa esigenza di prendere la penna rapportata proporzionata fatte dall'autore è un'esigenza assolutamente
Superiore tant'è che i principi di cui articolo centotrentadue certo sempre per il codice penale possiamo ritenere
Così
Ecco perché
Concludo davvero questo
Bere
Si continua a parlare oggi ed è incredibile certezza della pena anche
La nuova politica criminale
Si dice bisogna essere garantisti
In anni in materia processuale
Nel senso che le garanzie riguardano appunto l'intento penso ore ecco
L'attività all'opera delle camere penali il no a livello di Ippoliti
Poi
Stia al momento delle sedute
Vivibile questo il successivo passaggio perché è determina punta ancora una volta le sue certezza della pena
Ogni fatto richiederebbe una pena quasi fissa la pena tariffa poi cancellata già dal Codice Penale Napoleone
Ho leoni dove mille ottocentodieci
Pena tariffa e soprattutto nessuna considerazione dell'autore il criminale un'altra persona è un altro con la totale prete remissione degli criminologi sociologi
Della scuola positiva
E guarda invece alle cause alle possibili cause personali sociali
E l'altro tipo della autocritica
Della realizzazione di un fatto criminoso ecco perché
L'esigenza di proporzione
Proporzionalità della pena e un'esigenza assolutamente superiore fondamentale
Nel nostro dibattito
L'approccio scientifico
Superare ancora una volta l'approccio populistico altro che fiscalisti andate considerare Giunto fatti autore e proporzionale all'appello in questo siamo impegnati a livello accademico
Siamo impegnati a livello di camere penali quest'impegno
Manterremo come costante per quanto mi riguarda e per quanto riguarda l'Unione delle camere
Vi ringrazio scuola
Siamo già entrati nel vivo ma prima di farlo io vorrei presentare anche gli ulteriori ospiti che oggi partecipano con noi graditissimi ospiti a questa discussione anzitutto il professor Marco Pelissero che professore ordinario di diritto penale all'Università di Torino ma è anche presidente della dei penalisti dei professori di diritto penale dell'associazione dei professori
Il diritto penale italiano
Non la professoressa Manuela Franza che è una nostra collega qui del dipartimento e il dottor Nicola ristretto che ricercatore all'Università di Trieste al loro andrà il compito di focalizzare alcuni aspetti di questo importante contributo monografico del professor Viganò di Francesco Viganò che oggi appunto sottoponiamo discussione sul quale io mi limito affare alcuni accenni veramente improduttivo
Il primo parte da un dato
Quando eravamo studenti
I manuali di diritto penale i trattati
Dedicavano al principio di proporzionalità uno spazio davvero molto limitato
Anzi non se ne parlava quasi se ne è cominciato a parlare allora oggi il principio di proporzionalità è diventato un grande canone osservato un po'dai diversi settori dell'ordinamento dovunque si discuta di una dialettica tra autorità e libertà di una torsione pubblici poteri e la sfera dei diritti individuali è diventato un cannone centrale direi primordiale guardato come tale da ogni punto di vista anzi ormai non si parla più di un principio di proporzionalità ma si parla di proporzionalità come termine plurale suscettibile di molte declinazioni
Una di queste è proprio quella che è posta al centro della indagine di Francesco dicano
Che e tutta focalizzata sull'equilibrio che l'ha appena che la risposta punitiva statale deve sempre esprimere rispetto alla condotta
Penalmente rilevante rispetto al fatto commesso se questo equilibrio si disarticolata sia come si perde e piene inverno
Il contenuto spesso assiologica valoriale la ragione profonda del pubblico questa è l'idea di fondo attorno al quale un notevole complessità e profondità di argomenti si sviluppa l'indagine di Francesco Viganò che parte anzitutto da una
La recensione della giurisprudenza della corte di una giurisprudenza della Corte costituzionale che l'Ulivo voglio dire per
I nostri studenti ma almeno gli studenti del mio corso lo sanno già ha straordinariamente contribuito ad arricchire prima la professoressa Cartabia peraltro ma qui ricordo alcune decisioni di Francesco Viganò che hanno segnato importanti punti di svolta la sentenza sui rapporti tra ergastolo in semilibertà del due mila diciotto la centoquarantanove
Dove si affermò per la prima volta si è fermato per la prima volta un principio di grandissimo significato cioè che la finalità rieducativa della pena
La finalità iscritta all'articolo ventisette comma terzo non può mai soccombere di fronte ad altre pur legittime finalità che la pena qua posseggono prime fra tutte la finalità di prevenzione generale
Non può mai essere bilanciata deve sempre prevalere
Fa riflettere questa affermazione così importante oggi dove addirittura si pensa si propone da parte di alcuni di riformare l'articolo ventisette comma
Una seconda decisione che porta la firma ancora di Francesco Viganò di poco dopo è stata una sentenza che per la prima volta dichiarato incostituzionali le pene fissa e quella pena tariffa di cui parlava prima
Il professor Mazza curva ero di tarata non lascito diciamo di quel milieu culturale
In materia di bancarotta la corte per la prima volta con la sentenza duecentoventidue del due mila diciotto è arrivata a dire una pena stabilita in modo fisso
Non può essere compatibile con quell'esigenza di individualizzazione trattamentale
è il fra io diciamo di ogni trattamento di ogni punizione che voglia dirsi primo più cattiva
E poi poco tempo dopo ricordo anche che in questa decisione ma ci torneremo subito la corte per la prima volta tematizzato una grande evoluzione dal punto di vista della architettura argomentativa che
Giudizio di costituzionalità segue Iman citando sì dalla ragionevolezza Ital immobilizzate che sempre la giurisprudenza costituzionale aveva seguito e cominciando a parlare ed affermando la possibilità di dichiarare incostituzionali
Norme anche in materia penale
Quando fosse disponibile anche semplicemente una soluzione adeguata già rinvenibili nell'ordinamento grandissima evoluzione sulla quale credo dovremo tornare
Poi ulteriore decisione
Qualche anno fa nel due mila sei
Notevole impatto ordinamentale quando la Corte costituzionale sottoposto assoggettato al principio di retroattività anche le norme
Dell'esecuzione penitenziaria fino ad allora
Si era detto sono norme estraneo al diritto penale positivo al diritto sostanziale e come tali devono essere governate dal tempus regit actum invece per la prima volta con la sentenza trentadue del due mila venti si è detto anche quelle norme
Che disciplinano il trattamento penitenziario
Hanno un contenuto afflittivo possono averlo la gran parte di questi istituti quando si decide se restare dentro o fuori dal carcere hanno evidenti
Contrassegni stimati afflittive e quindi un'eventuale modifica peggiorativa delle esseri retroattiva fino all'ultima decisione in materia di ne bis in idem
Del maggiori scorso altra decisione estremamente importante relatore sempre
Francesco Di Grande
Oltre a questo contributo straordinario come giudice
Non so bene dove trovi il tempo è riuscito a continuare la sua ricerca teorica
E a scrivere questo studio così importante non sulla proporzionalità della pena del quale limite mi limito a segnalare tre aspetti che mi hanno particolarmente colpito ce ne sono moltissimi
Il primo è lo sforzo riuscito
Di trasformare
Il principio di proporzionalità della pena di rovesciare l'ottica diciamo
Totale dall'alto in basso
Che eleggeva fino adesso il principio di proporzionalità come principio in un'ottica invece individuo Centrica persona logica diritto fondamentale ad un trattamento penale non sproporzionato decidano
L'interesse non è più quello stato centri Coop che guarda all'esigenza di assicurare da par suo il
Protagonista del titolare dello ius puniendi un trattamento sanzionatorio appunto non sproporzionato ma diritto fondamentali di ciascuno a non vedersi assoggettati ad una pena sproporzionata
Non è semplicemente didascalico questa modifica è un mutamento di orizzonti è un mutamento del tutto di fuga
E noi sappiamo che i punti di osservazione della realtà sono degli ordinatori di realtà non solo per la fisica Diaries
Cambia completamente la realtà osservata
Si rovescia e si guarda
Dalla prospettiva del singolo primo punto centrale in questo libro secondo
Ogni volta che è posta al cospetto più una pena sproporzionata la Corte costituzionale giocando facendo leva su questo principio deve poter intervenire anche se le geometrie del sistema non offrono diciamo così dei parametri assolutamente mediatico di pronto reperimento ma se nell'ordinamento esiste una qualche soluzione che può eliminare quella simmetria riporterà all'ad una corretta ortodossia costituzionale allora la Corte costituzionale poiché intervenire
Silvera diciamo così il principio di proporzionalità in tutta la sua carica la sua forza anche la sua diciamo così distrutti vita crea pellicce
Sì vincolando le ed emancipata in volo da un paradigma che fino a pochi anni fa
Aveva tenuto banco cioè l'idea di poter intervenire solo attraverso quello schema della ragionevolezza eguaglianza perché lo dico soprattutto ai nostri studenti fino a pochi anni fa
Di proporzionalità si parla da solo come eri frazione del principio di eguaglianza o in materia penale della finalità della pena
Maxi articolata sempre il discorso attraverso una fattispecie comparativa il terzo comparazioni sta attraverso la quale poter dire che una certa sanzione
Era sproporzionata perché era affrontata ad un altro caso che era mito di meno punito di più invece a partire da quella decisione
Partire da qualche decisione precedente poi è stata sviluppata in tema tipizzata nella decisione duecentoventidue del Duemila
Diciotto
La Corte Costituzionale comincia a liberarsi da questi due
Che arginano che soffocava hanno il proprio giudizio questo naturalmente ad attuarlo tu AVC plauso e a voci di critica perché no trova una maggior libertà nell'utilizzo dei principi
Si scorge anche un diverso modo di con vera e la corte di intendere il giudizio di costituzionalità
Maggiormente invasivo Hossein maggiormente infine al self restraint diciamo in questo libro si spiegano le ragioni a sostegno di una maggior interventismo da parte della Corte e anche le ragioni che conducono l'autore relativizzare direi ma non voglio fraintendere il pensiero
Del nostro ospite l'utilizzo del terzo in comparazione sto poi c'è un altro aspetto
Al di là di una ricostruzione tutti sì ma dal punto di vista la norma oppio Retico sulla proporzionalità cardinali ordinale ci sono approfondimenti davvero molto interessanti che affido però
Ai nostri interlocutori se vorranno compilarli c'è un ulteriore aspetto che ritengo estremamente centrale non solo per la teoria della proporzionalità del trattamento sostanze notorio ma anche per la prassi
Non solo per il tocco ma ma per imparare ma l'indicazione
Che dichiarano fare di poter fare utilizzo del principio di proporzionalità
Anzitutto come canone ermeneutico cosa vuol dire
Che spetta al giudice
Anzitutto cercare di tornare di ogni fattispecie penale una non paura che sia proporzionata alla gravità della cornice edittale
Sì è il reato di estorsione è punito con una pena draconiana significa che nell'interpretazione di tutte le dovute in modalità porre in atto della violenza della minaccia dell'ingiusto profitto della forza diciamo esplicata assistere sempre guardare
Quella appena minacciata perché solo una condotta equipollente in termini di disvalore a quella minacce ditta risulterà appunto
E qui liberata dal punto di vista della proporzionalità questo è estremamente importante perché se il giudice
Quotidianamente facesse un impiego ermeneutico corretto di questo principio così come normalmente fa del canone per l'offensività del canone della colpevolezza vorrebbe dire che l'attuazione della Costituzione anzi
Tutto sarebbe opera dei giudici con i nuovi e vorrebbe forse dire anche che il ruolo della corte costituzionale tornerebbe ad essere diciamo ruolo di sussidiarietà rispetto ad una applicazione dei principi affidata anzitutto a chi quotidianamente nelle Aule deve giudicare si potrebbero dare moltissimi esempi dell'utilizzo ermeneutico della proporzionalità così come si potrebbero accogliere molti altri sconti in questo Libero così importante ma io non aggiungo altro e due anzitutto la parola organizzando così se siete d'accordo i nostri lavori ai nostri ospiti
Anzitutto il professor Marco Pelissero dell'Università di Torino per discutere le tesi presentate in questo libro considerando che già lattea
Diciamo studenti dottorandi e ricercatori anzitutto di studenti e quindi se mi permetto consigliamo un registro diciamo quanto più ad ampia diffusione
Possibile
Marco Pelissero grazie anzitutto per aver accettato il nostro invito sono davvero molto felice certi
Grazie Vittorio cercherò di trovare registro che fatta bene
Un po'un po'per tutti
Ma parte da una considerazione cioè il libro di Francesco Picano
Fa fatica a scrivere un libro lo sappiamo vetture trovato anche il tempo per riuscire a scrivere il un tra l'altro una monografia anche se pubblicata nella sezione saggi un saggio di trecento ventisette pagine una monografia più non è più semplicemente un saggio però devo dire che vale la pena faticare
Per scrivere un libro se questo libro poi stimola la riflessione se il linguaggio è chiaro e se riesco a comprendere i passaggi logici argomentativi poi possono concordare su alcune
Su alcune posizioni ma quanto riesco a capire dove mi porta dove mi sta portando e l'autore e devo dire che qui Francesco Picano
Riesce in modo molto chiaro a metterci di fronte al problema di come la corte si sia mossa in modo devo dire anche deciso ma anche cauto sulle posizioni
Nell'ambito nel campo molto complesso che quello relativo alle questioni di legittimità costituzionale che toccano le scelte del legislatore in tema di trattamento sanzionatorio
E un percorso molto lungo che la Corte Costituzionale comincia già alla fine degli anni settanta inizio anni ottanta Francesco cita la sentenza ventisette settantanove sul reato di insubordinazione la sentenza del mille novecentottanta sulle pene fisse
Ma che a uno snodo fondamentale nelle sentenze alle quali prima faceva riferimento
Vittorio malmesse e cioè le sentenze duecentotrentasei del due mila sedici quella nella quale per la prima volta sì il il rapporto della la valutazione sulla proporzionalità della pena non prende più in considerazione un terzo elemento di comparazione ma si procede immediatamente a confrontare la sanzione con disvalore del fatto e la sentenza duecentoventidue del due mila diciotto sulla pena accessoria sulla pena accessoria fissa
Devo dire che non sempre le scelte della Corte costituzionale mi hanno convinto sull'individuazione poiché la sanzione penso ad esempio la sentenza quella relativa al traffico di stupefacenti la quaranta del due mila del due mila e diciannove ma il punto secondo me essenziale e che dà valore al libro di Francesco
E che Francesco Viganò alla fine mi ha persuaso fortemente della necessità costituzionale del percorso seguito dalla Corte costituzionale
Devo dire che la Corte costituzionale si è espressa
Composizioni anche caute nella consapevolezza di muoversi al limite della legittimazione del proprio intervento perché qui la Corte costituzionale si misura costantemente col problema della discrezionalità politica del legislatore e devo dire che Francesco di Cannone perfettamente conscio perché all'inizio
Della della monografia comincia a riportare le posizioni critiche del giudice Scaglia della Suprema Corte degli Stati Uniti forse se sta questo libro comunque lo fa
Però potrebbe
Non te lo fai amico perché scaliamo
Controllo
Perché Scalia parla di un controllo dice il controllo giurisdizionale faceva riferimento alla pena di morte per i minori il controllo giurisdizionale di proporzionalità della pena è uno strumento che finisce per scardinare i poteri dello Stato
E dica non è ben consapevole del rischio del rischio di invasione di campo perché ad un certo punto e qui andiamo alla fine del suo del suo lavoro
Nella parte finale del suo lavoro ad un certo punto scrive il timore della particolare natura del vincolo costituzionale dice
Un vincolo in relazione al controllo sulle pene un vincolo che lungi dal presupporre un mero riscontro della conformità o difformità della scelta legislativa
Rispetto a una regola un divieto stabilito dalla Costituzione cosa che fa costantemente la Corte costituzionale
Implica necessariamente la rivalutazione da parte della corte
Del bilanciamento di interessi individuali e collettivi effettuato dal legislatore nel momento in cui ha stabilito una data cornice sanzionatoria per un determinato un reato
E questo è il punto più complesso perché significa rivedere questo complesso bilanciamento che normalmente e nelle mani bella del legislatore
Ora le ragioni dell'intervento del giudice costituzionale diventano pressanti perché qua ci misuriamo col trattamento sanzionatorio e ha ragione Vittorio Manes quando evidenzia come sia necessario garantire e la corte costituzionale lo ha più volte detto la tutela del diritto fondamentale della persona non vedersi applicato una pena sproporzionata
Soprattutto di fronte a un legislatore che omette di intervenire perché poi in molti casi la Corte Costituzionale ricorda che aveva in una sentenza precedente ammonito legislatore ai piedi di intervenire perché la disciplina
Non rispetta i canoni costituzionali ma legislatore continuato mettere e la corte
Che cosa fanno un può intervenire e qui l'altro punto importante che sottolinea bene nell'ultima parte della monografia
E necessario che su questa questione intervenga un organo non politico non espressione di una maggioranza politica
A vagliare il rispetto delle garanzie costituzionali e qui c'è un'assimilazione che ho trovato molto interessante una assimilazione degli autori di reato all'ignoranza nella parte finale di nuovo del tuo lavoro
E e dice
Mi scrive Francesco dicano gli autori di reato sono essenzialmente come fossero delle minoranze che tra l'altro non hanno nemmeno qualcuno che porti il la loro la loro dell'opposizione la loro voce voce in capitolo e quindi la necessità che sia proprio un organo non politico garantire il controllo di legittimità costituzionale
E devo dire che Francesco Picano qui in questo libro ci accompagna e valorizzare le potenzialità del principio di proporzione e ne evidenzia anche i limiti dell'utilizzò quelli che per me sono dei limiti del principio di proporzione ma che per le ragioni che indicherò sono per me alla fine dei punti di forza del principio di proporzione
Il primo limite il principio di proporzione e essenzialmente un principio direi di tipo argomentativo un po'come il principio di ragionevolezza alla quale quale Tullo colleghi
Perché condizionato da bilanciamenti di interessi e condizionato da opzioni valoriali in un punto importante della monografia
Francesco si interroga sugli anacronismi legislativi in materia di pene e cioè quando a seguito del modifiche della modifica del sette la sensibilità sociale della di cambiamenti
Sociali quella fattispecie che aveva un senso quando venne inserita nel sistema non ha più senso oggi
Mi convince la lettura a questo punto debole che del principio di proporzione cita Francesco perché Francesco ci dice che la Corte costituzionale può intervenire solamente con pronunce
Che evidenzi no la manifesta sproporzione del trattamento sanzionatorio e una versione debole il vice del principio di proporzione ma secondo me questa lettura debole diventa invece proprio l'elemento di forza l'elemento di forza del principio di proporzione
Perché qui la proporzione non opera come criterio di politica criminale
E cioè col perché il principio di proporzione sia nelle mani del legislatore le valutazioni di proporzionalità l'effetto legislatore qui il principio di proporzione invece è un principio che nelle mani del giudice costituzionale
E quindi diventa parametro di legittimità costituzionale e quindi una lettura debole di questo principio rafforza un principio che altrimenti rischia a essere eccessivamente discrezionale
Secondo limite
Il principio di proporzione un principio di tipo retrospettivo ce lo dice bene Francesco la proporzione non lo dobbiamo valutare rispetto alle funzioni di prevenzione generale di prevenzione speciale
Perché altrimenti se ragionassimo in questi termini
Il principio di proporzione porterebbe ad espandere il controllo
Il principe invece e retrospettivo in quanto deve essere rapportato al disvalore oggettivo del fatto e allora rimproverabilità soggettiva per il fatto per il fatto commesso
Se noi guardiamo in termini retrospettivi di devo dire che mi preoccupa un po'la posizione di recente e si faceva prima riferimento alla pronuncia della corte della corte di giustizia mi preoccupa un po'cioè il fatto che sia rimesso al singolo giudice la valutazione in concreto della proporzionalità del trattamento sanzionatorio con il rischio anche di
Annullare il senso stesso del principio di legalità
Di legalità della pena perché un conto che la valutazione e la effettui la corte costituzionale un conto e che l'effettivo il giudice nel potere nel potere diffuso
Ma nel momento in cui il principio di proporzione e questo è un altro punto interessantissimo della della della monografia di di di Francesco Picano
Nel momento in cui il principio di proporzione si afferma come principio retrospettivo
Allora mi pongo un problema e che Francesco si pone in diversi punti cioè quale ruolo riconoscere alla personalità dell'autore nell'alto simmetria del trattamento sanzionatorio e qui dipende tutto da quale prospettiva noi guardiamo al principio di proporzione perché ha ragione Francesco dica no quando ci dice il principe di proporzione si rivolge sia al legislatore che deve determinare la pena sia al giudice che deve quantificarla nel caso concreto
E quando il principio di proporzione si rivolge al giudice in sede di commisurazione della pena allora il principio di proporzione funge da il limite massimo la pena non può superare i periti limite sproporzionato rispetto al disvalore oggettivo e soggettivo del fatto
Però la pena può essere diminuita in relazione a che cosa happening in relazione all'esigenza ad esempio di prevenzione speciale alle esigenze di rieducazione
E in questa prospettiva Francesco dica no ad esempio legge la rilevanza dell'attenuante di pelle circostanza della circostanza attenuante connessa alle condotte
Successiva alla commissione del reato
E devo dire che valorizzare questa prospettiva e questa prospettiva sarà valorizzata soprattutto quando entrerà in vigore la riforma la riforma Cartabia perché la giustizia riparativa prende in considerazione tutta una serie di condotte che sono svolte dopo la commissione del reato e che possono incidere sul trattamento
Sanzionatorio e qui mi chiedo e qui non c'è poi abbiamo l'autore sentiremo che cosa quale riflessione può fare
La riforma Cartabia sulle pene sostitutive delle pene detentive brevi quanto può incidere sul giudizio di proporzione
In un passo della monografia Francesco si chiede se tutto il sistema delle misure alternative alla detenzione che consentono di flessibilizzare in fase esecutiva la pena
Se questo sistema posso in qualche modo incidere sulla valutazione del giudizio di tassazione e Francesco dice no non può incidere un conto è la valutazione della pena rispetto alla gravità oggettiva e soggettiva del passo di reato un conto sono le misure alternative che vengono concesse sulla base del percorso del percorso rieducativo
E allora io mi chiedo se la scelta che è stata fatta dalla riforma Cartabia di anticipare in sede di giudizio di cognizione tutta una serie di scelte che oggi sino ad oggi fa la magistratura di sorveglianza se questo possa in qualche modo modificare il
La valutazione della proporzionalità del trattamento sanzionatorio
Io non credo perché credo che la riflessione che ha fatto Francesco a proposito delle misure alternative non canti sono queste anche se vengono chiamate
Bene sostitutive sono sempre sostituiti dal giudice sulla base di una valutazione che il giudice fa in concreto anche se anche se devo dire che ugualmente l'applicazione delle misure alternative la possibile applicazione delle misure alternative o di pene sostitutive può incidere nella valutazione che poi giudice sulla commisurazione in concreto della pena
Cioè giudice che deve commisurare la pena rispetto alla gravità del fatto sacche Setanta appena entro i tre anni ventiquattro anni scatteranno poi delle conseguenze sul piano delle sanzioni pene alternative oltre il o delle misure alternative e se invece la pena più elevata sa benissimo che Blu
Tutta la possibilità di concedere queste misure
Ultima considerazione che voglio fare a proposito del principio di proporzione invece rivolto al legislatore quant'è il ruolo che può assumere la personalità dell'autore
Ci sono due ambiti sui quali si sofferma Francesco primo il tema della recidiva
E qui la recidiva questo istituto un po'al figlio uno Giano bifronte
E un po'preventivati un po'retrospettiva valorizza la maggior colpevolezza la maggiore pericolosità del soggetto
Devo dire che qui la Corte costituzionale ha fatto un lavoro importantissimo sul piano del superamento del blocco parziale nel giudizio di bilanciamento
In tema di recidiva di recidiva reiterata ciò che non mi convince però della giurisprudenza attuale e il persistere nel mantenere il doppio
Diciamo il doppio sguardo della rigidità che un po'guarda al futuro un po'guarda al passato
Perché se la recidiva ha comunque l'elemento in sé diciamo della valutazione della pericolosità del soggetto allora diventa incompatibile con la valutazione puramente retrospettiva
Cioè dovrei recuperare del senso della recidiva della funzione della recidiva il profilo della maggior colpevolezza del suo gesto
E l'ultimo tema delicatissimo e quello relativo alle pene detentive indeterminate o del sistema anche del doppio binario perché poi si tratta due tecniche di tutela
Del sistema sanzionatorio nelle quali poi son degli espedienti tecnici per prolungare la limitazione della libertà personale non in ragione della gravità del reato commesso ma in ragione della pericolosità del soggetto
E devo dire che sono istituti che derogano al principio di proporzione è indubbio che tutto l'apparato delle misure di sicurezza per i soggetti imputabili Perotti al principio di proporzione e qui Francesco figuriamoci se già per i detenuti per i destinatari delle pene detentive tubetti la minoranza figuriamoci per i destinatari delle misure di sicurezza detentive che sono circa trecento trecento persone
E qui
Davvero scrive Francesco questa è una delle grandi questioni sulle quali vi dice io non apro alcun capitolo perché questo forse meriterebbe un altro un altro saggio un altro un altro saggio
Il doppio binario va affrontato dalla prospettiva della valutazione secondo me unitario del trattamento sanzionatorio cioè se partiamo dal se c'è un problema di truffa delle etichette perché quelle sanzioni in realtà non fanno altro che riproporre la pena la pena detentiva
Ebbene allora a questo punto la valutazione deve essere fatta in modo unitario esattamente come la corte europea e la corte
E la corte di giustizia ci dicono che dobbiamo fare quando abbiamo il doppio binario sanzionato perché questa è una cosa che ad un certo punto
Arriverà alla alla Corte costituzionale e forse la corte costituzionale dovrebbe fare di nuovo quell'ordinanza come in tema di Reims con la quale dice ma può vedere
Qual è il sistema quali sono le caratteristiche del sistema perché posso scoprirebbe
Che quei trecento ventitré per cento venti persone si trovano in una condizione che davvero poco compatibile con il principio di proporzione
Grazie al professor Pelissero dalla radiografia straordinaria che che meriterebbe diverse ulteriori commenti e riflessioni ma io non voglio togliere tempo i nostri ospiti la professoressa Emanuela from sa collega della nostra università che non devo certo presentare prego
Grazie al professor Vittorio Manes grazie non solo per darmi la possibilità di dialogare con il professor Francesco Viganò e con il testo di cui parliamo oggi ma grazie anche da parte credo di tutta la comunità del nostro dipartimento credo che siano occasioni di riflessioni
Molto ognuno proprio quello che dovrebbe poi essere la comunità universitario seguito tutti questi incontri lo dico qui davanti al professor Manes dai suoi
Anche i giovani studiosi ai suoi studenti mi sono raramente così sentita fortunata di poter appunto appartenere a una comunità appunto di studiosi che sollecita la riflessione la riflessione profonda e critica quindi grazie al professor Max
Questo breve intervento io vorrei portare la
Riflessione ed elaborazione del professor Francesco Viganò e un ter Reno in uno spazio un po'diciamo con problematiche e anche
Un terreno diverso che è quello del diritto e della giustizia penale internazionale nel testo
Appunto sul principio di proporzionalità della pena del professor Viganò grossi tratta non si riflette sulla
Persecuzione dei crimini internazionali però io credo che sia molto importante proprio sia cruciale portare la sua elaborazione che la sua riflessione su questo terreno proprio perché il principio di proporzionalità della pena come è già stato detto a prestazioni garantistiche forti che è auspicabile a mio avviso Pellegrino anche nel contesto della persecuzione e punizione dei crimini più gravi
Quali sono credo tutti sappiate i crimini di guerra e crimini contro l'umanità i crimini di genocidio e anche il crimine di aggressione
In particolare dal libro di Francesco Viganò credo sia molto interessante legati trasporre la cifra della proporzionalità intesa come principio fondamentale a non subire pene sproporzionate pregiate
è già stato detto negli interventi precedenti e in questo orizzonte è forse proprio nell'ambito diverso ma comunque penalistico
Del diritto penale internazionale chiamato come sapete è per sua natura a confrontarsi con crimini
Espressioni di un macro disvalore
Che si misura proprie capacità performative di tale principio e con riferimento ai crimini internazionali la valorizzazione del principio di proporzionalità a non subire appunto pena sproporzionate
Potrebbe a mio avviso rappresentare al contempo innanzitutto il limite ultimo nella commisurazione in concreto della pena
E poi il criterio informatore della stessa attività di commisurazione quindi con una valorizzazione della proporzionalità in concreto
Inoltre anche in coerenza con quelle che sono le tendenze a una maggiore positività azione del diritto penale internazionale
Nella diversa fase logica dell'individuazione in astratto delle cornice di tali la proporzionalità questa volta però nella sua declinazione in astratto potrebbe operare tanto nella sua dimensione cardinale
Intesa in questo campo come limite assiologica individuazione di cornice di tali già in astratto manifestamente sproporzionate per eccesso ma anche eventualmente anche per difetto
Quanto poi anche e soprattutto in una sua dimensione ordinale
Espressiva quindi di un parametro di ragionevolezza interna o comparativa e utile strumento di una politica legislativa razionale
Questo permetterebbe di graduare le cornici edittali assicurando una coerenza interna al sistema tra disvalore delle fattispecie e comminatoria astratta
Ciò che quindi il professor Francesco Viganò nel suo libro ha proposto ha dunque carattere generale e a mio avviso dovrebbe valere anche nel diritto penale internazionale
Mi riferisco qui in particolare al sistema della Corte penale internazionale con funzioni permanenti proprio come Criterion direttivo
La capacità di tenuta del principio di proporzionalità si misura dunque in maniera ancora diciamo più sfidante nell'ambito dei diritto della giustizia penale internazionale perché qui ci si deve confrontare con crimini che si dice smisurati quindi quale misura potremmo dire per l'incommensurabile per i crimini se misurati e con istanze di giustizia da parte delle vittime e più in generale della comunità sociale a livello globale
Quindi una precisazione prima di proporre alcune questioni che intanto occorre smontare quell'assunto assai diffuso per cui i crimini internazionali data la loro estrema gravità sarebbero tutti equivalenti
Diverse questioni e anche problematiche possono discendere da questa tesi che è suggestiva ma a mio avviso confutabile
I crimini internazionali ho evocato crimini di guerra e crimini contro l'umanità e crimini di genocidio per quanto gravi sono assolutamente suscettibili di una loro gerarchizzazione
Fondata solo diverso disvalore e già in astratto
Quindi la graduazione si può fare ed è necessario che venga fatta anca per ragioni fondamentali di uguaglianza di trattamento
In altri termini non è tanto il bene giuridico offesa in sé a denotare la gravità ma il modo in cui esso viene offeso nere contesto della violazione
Modo Cristo comunque già suscettibile di una valutazione preventiva in astratto se vogliamo siamo di fronte a un altro punto di crisi del riferimento al bene giuridico e qui cito Nicola richieste e qui accanto a me che parla di unico inquadramento discorsivo accertato per dibattere di proporzionalità un aspetto questo che emerge appunto dal bel libro di Nicola rischia di cui ha dato ampio e profondo riscontro nel suo studio sebbene in una prospettiva poi diversa da quella che stiamo affrontando
E in questo senso occorre ragionare quindi in una logica di proporzionalità ordinale entrerà al sistema che permette di modulare già nella cornice edittale in astratto la risposta sanzionatoria
Ad una ragionevole e differenziata scava disvalore tra le varie fattispecie
Questo perché permette anche di innalzare il cui efficiente di giustizia sostanziale del sistema se riteniamo che giustizia vuol dire anche ragionevole differenziazione tra situazioni tendenzialmente distinte
Ora se guardiamo da vicino e sinteticamente alle disposizioni che regolano le attività della Corte penale internazionale con funzioni permanenti
Si riscontra certamente un'evoluzione molto positiva rispetto ad esperienze precedenti come potevano essere l'esperienza più saliente del tribunale militare internazionale di Norimberga o l'esperienza di tribunali ad hoc per la persecuzione dei crimini commessi nella ex Jugoslavia in Ruanda
Tuttavia proprio sulla sanzione
E sulle disposizioni che riguardano la commisurazione la sanzione si riscontrano ancora
Possiamo dire tre ribelli di carenza rispetto comunque alle situazioni precedenti innanzitutto perché non si effettua una differenziazione tra i crimini dal punto di vista della loro astratta gravità
Manca anche una graduazione interna Chiti acconto delle differenze disvalore dei comportamenti interni al tipo penale generale
E poi manca una direttiva univoca e univocamente interpretabile querela concreta commisurazione
Mi limito qui a evocare tre disposizioni l'articolo settantasette settantotto e la regola centoquarantacinque del regolamento di procedura e proprio l'articolo settantasette dello Statuto della Corte penale internazionale fissa un medesimo quadro edittale per tutti e crimini
Si esclude la pena di morte questo molto importante da segnalare si indica come pena principale la pena detentiva nella forma della reclusione di Massimo trenta anni
Ho è la forma dell'ergastolo primi casi più gravi l'articolo settantotto
Individua come criteri principali la gravità del crimine
Senta fornire messo ora indicazioni ai fini della sua valutazione
E e circostanze individuali della persona condannata mentre la regola centoquarantacinque integrando la disciplina dello statuto individua una serie di criteri ulteriori quali la proporzione per quanto uno di pena rispetto la colpevolezza e circostanze del crimine l'ampiezza del danno causato quindi evoluzione sicuramente positiva è stata l'esperienza precedente il tentativo di costruire un sistema di proporzionalità Interna ma rimane un sistema ancora molto vago che lascia il giudice solo perché non viene nessuna disposizione tra quelle che oggi avvocato che indica il giudice come bilanciare i fattori menzionati nell'articolo settantotto ed è una regola centoquarantacinque
Come distinguere tra i vari fattori integranti criteri fattuali di commisurazione e quelli valutati a titolo di circostanza e quale peso anche attribuirli
Quindi si parla di principio di proporzionalità in relazione al crimine commessa o alla colpevolezza del condannato ma quali sono i criteri che devono guidare questa valutazione
La
Anzi Dezza intensivi gelato Menzel della Corte penale internazionale sono poche le sentenze della corte nonostante sia attiva da vent'anni
Però non consentono certe ho visto
Ora scarsità appunto la scarsa giurisprudenza di ricavare un orientamento consolidato però non sembra e questa giurisprudenza sia permeata della cultura del limite che è poi quella della proporzionalità
Sì
Vede come siano state irrogate pene nei confronti di soggetti che non ricoprivano ruoli apicali quindi pene in questo senso basse realizzando quindi un calibrando le appunto sulle come tutte
Effettive
Ma sì
Ricava espressamente un disorientamento anche un'incoerenza un intervento puntuale nei giudici solo caso concreto
Quindi in questo assenso guardando a questa giurisprudenza emerge anche una discrasia la Corte dovrebbe giudicare le violazioni più gravi dovrebbe giudicare il soggetti non si dice nello Statuto anche nel preambolo di Moschino leaders ai soggetti
Nelle posizioni più alte e pareva tassi vede
Che la corte si occupa di soggetti non è ai vertici e a fine o adesso o quanto meno io l'ho fatto per il mio molto basse questo potrebbe anche andare bene se vi fosse una motivazione lunga e articolata che si forma come dicevo attorno
A
Una disposizione che però è assente normativo che guida la commisurazione
In cui appunto si Postel supporre che ci quali siano le ragioni che hanno guidato i giudici per arrivare a cuore tipo di pena
Quindi in generale il problema non è tanto che siano state comminate delle pene basse il problema più generale che non è prevedibile in banca l'assetto vigente dello statuto e del regolamento di procedure prova
L'esito dinanzi alla Corte di cui come cercava di anticipare l'esigenza che anche e soprattutto a livello internazionale la proporzionalità sia fissata come parametro legislativo
Anche perché in assenza di punti di riferimento Esterni il giudice è lasciato completamente da solo quindi ha carta bianca data la non scelta legislativa conto come già dicevo limiti edittali amplissimi
Da qui a questo punto la domanda è se svincolata da qualsiasi riferimento legislativo la proporzionalità posta funzionare
E ulteriore domanda proporzione rispetto a che cosa
Proporzione valutata rispetto alla gravità del fatto e agli elemento il contesto
Vero marcatore di un crimine internazionale rispetto a un delitto comune anche perché l'elemento di contesto può svolgere non solo una funzione aggravante nella commisurazione concreto della pena
Manca una forza eremitiche attoriale
Quando alla luce di questo elemento unitario di base si attenga ai per esempio a livello di anti doverosità del fatto e quindi anche lo spessore del rimprovero che può essere mosso alla gente
Pensate
Ad un soggetto subordinato che agisce in un contesto di dipendenza funzionale ideologica in cui suo margine di azione è limitato proprio dal contesto in cui agisce
Quindi se non si possano identificare i criteri usati dal giudice esista ancora la proporzionalità
Primo livello cosa si deve tenere in conto i casi decisi da quello stesso giudice
Tutte casi di giustizia penale internazionale sia a livello domestico che a livello sovranazionale tutti i casi della stessa corte con funzioni permanenti
Ora in casa decisi dei tribunali penali nazionali su quella stessa questione
E ancora proporzione rispetto che cosa
Rispetto al contributo del singolo rispetto al crimine a cui l'individuo ha partecipato o rispetto all'adesione ideologica dell'individuo come fattore dicevo aggravante o scusante
Beh minacciavo dice può trovarsi in seria difficoltà certo ha l'obbligo di motivare essi
Nota anche a questo livello una differenza tra quella che è stata la giurisprudenza precedente e la giurisprudenza della Corte penale internazionale
Però svincolato come dicevo prima da qualsiasi parametro legislativo la proporzionalità sul fatto esclusivamente e sul tipo di responsabilità e solo sul massimo edittale non pare sufficiente
Non pare sufficiente per dare proprio una dimensione di relazione
Quindi alla luce di questa situazione che vi ho sinteticamente segnalato ritengo che il principio di proporzionalità individuato elaborato dal professor Francesco Picano è senza dubbio
Di carattere generale ma nel diritto e nella giustizia penale internazionale pare disatteso o quanto meno non avere chiara applicazione
Ed è invece un contesto in cui ci sarebbe bisogno di una sua implementazione forse prima culturale che applicativa
Che quei
Il problema cruciale è proprio quello del ruolo del giudice da un lato una difficoltà strutturale oggettiva di queste situazioni perché il giudice si confronta con fattispecie incriminatrici che sono molto poco selettive
Molto vaghe e quindi deve anche a rapportarsi con cornice edittale necessariamente ampie perché dipendono da questa scarsa selettività della fattispecie ma dall'altro occorre sottolineare come uno sforzo do una costruzione maggiormente determinata a questi accompagni una individuazione di cornice dita di meno ampie semplificherebbe anche il ruolo del giudice perché appunto fornirebbe uno strumentario facilmente
Adattabile alle specificità del caso concreto evitando che il giudice gli menti il legislatore del caso concreto
Quel mi pare appunto che si possa sollevare questo problema un problema molto serio anche perché a fronte di fattispecie astratte
Particolarmente ampie e in grado di ritenere nodi riflettere nel tipo fenomenologie espressive di diverso disvalore la corrispondente cornice digitale dovrebbe e dovrà essere necessariamente costruita in maniera tale da permettere una corretta dosi metri a sanzionatoria con una forbice di tale che consenta l'adattamento dell'irrogazione della pena in concreto al diverso atteggiarsi del disvalore del fatto
Quindi e quindi mi avvio alla conclusione in questa prospettiva allora ritengo che potrebbe rivelarsi utile l'individuazione di un minimo edittale in modo tale da permettere al giudice
Di adeguare la risposta sanzionatoria alla possibile valenza concretamente micro offensiva del fatto quindi e soprattutto a mio avviso su questo confine che occorrerebbe lavorare perché è il minimo
Che indica il disvalore del fatto
E permette al giovane esce di graduare le risposte sanzionatorie in base ad essi circostante di contesto e proprio attraverso il minimo il principio di proporzionalità potrebbe entrare nella giustizia penale internazionale
Quindi de iure condendo pur facendo respirare le fattispecie occorre restringere per evitare che la discrezionalità del giudice si trasformi in arbitrio di quest'ultimo
E si può rimediare a questa situazione tra sinteticamente descritto come provano anche le linee di intervento
Adottate nostra nel Codice Penale Internazionale tedesco ma anche nel progetto di Codice di crimini internazionali promosso proprio dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia secondo valutazioni di proporzionalità ordinare
Quindi l'idea su l'idea di Krizia impossibile misurare le fattispecie
Su una più chiara cornice sanzionatoria in ragione della loro estrema gravità e smentita da legislazioni domestica quali quella tedesca e quali il Progetto di codici per crimini internazionali italiano che si sono cimentate in questo esercizio approvato uno sforzo di individuare le cornici di Tariq può essere fatto ed è stato fatto ed è uno sforzo che andrebbe coltivato
Quindi la riflessione di Francesco Picano è fondamentale perché dimostra che la proporzionalità come principio ordinale funziona
Si guarda alle fattispecie di diritto comune si prende quella cornice edittale la si maggiore e la si adegua al crimine internazionale quindi
Introdurre di edittali non è un compito poi impossibile è un'omissione dello statuto e delle regole di procedura prova della corte non è vero
Che Totti crimini internazionali hanno necessariamente la stessa gravità
E la scelta questa scelta del legislatore internazionale porta ai problemi che ho cercato di sottolineare sinteticamente ma non è l'unica possibile come ci dimostra il folk trappista export tedesco o il Progetto di codici italiani
Per concludere credo sia importante punto sviluppare una cultura della proporzionalità
E sottolineare l'importanza di rispettare questo principio superiore fondamentale anche nella persecuzione di crimini internazionali e per questo occorre scindere la portata di gravità degli uni crimini rispetto agli altri
E come dicevo aiutare il giudice colto previsioni di pena
In astratto informata il principio di proporzionalità una revisione del sistema delle cornici d'Italia pena e in particolare la previsione del minimo edittale perché è da lì che è cominciato il livello di ricetta
Proprio un intervento nel senso di una maggiore codificazione
Servirebbe a dare un quadro legislativo di riferimento da parte di una demo entità democraticamente legittimata certo il giudice può avere un ruolo ma andrebbe fissato dal legislatore
E credo anche che nell'ambito di questa proposta rimarrebbe comunque una discrezionalità da poter esercitare da parte dei giudici proprio per far sì che poi questi ultimi possano tener conto dei fatti specifici per caso
Vi ringrazio per l'attenzione
Grazie Manuela per arrivarci diciamo aperto quest'ulteriore prospettiva di valorizzazione ma sono personalmente convinto che esistano tanti altri ambiti che andrebbero bonificati alla luce della idea di proporzionalità
Tanti settori che sono rimasti in ombra rispetto agli contaminazioni virtuose che questo principio può prospettare
Ora la parola al dottor Nicola Recchia del ricercatore dell'Università di Trieste che ha dedicato un libro
Recente uno studio al principio di proporzionalità sotto un diverso aspetto il principio di proporzionalità della scelta di incriminazione
Quindi della scelta attraverso il quale il legislatore sottopone appena un determinato comportamento già sul piano astratto ma che naturalmente si è occupato più in generale di questo tema prego unico
Grazie mille professore buonasera a tutti a tutti e grazie mille chiaramente non non sopra la metafora la parola ma per me a Termini innanzitutto invitato a mantenere questo piccolo intervento che chiaramente un grandissimo onore per me con di scasso così autorevoli alla presenza della Presidente Cartabia del del giudice Rigano
è davvero in questo casi Oni che facile diciamo fare una brutta figura comparando sia a a chiunque abbia fa prima di me a chi è intervenuto prima di me che interverrà dopo di me
E quindi penso che l'unico pregio che questo intervento può davvero raggiungere a quello della sintesi che può essere anche il più apprezzato dall'uditorio che qui certamente per ascoltare il professor Viganò la professoressa Cartabia
E non certo da me quindi spero di raggiungere appunto questo obiettivo minimo che sarà quello di essere così sintetica
E proprio perché vorrei essere sintetico sarebbe difficilissimo discutere di questo libro che a da davvero tantissimi spunti sia sul lato penalistico che sul lato costituzionale moltissimi sono già stati sollevati nelle negli interventi precedenti e quindi se volete con una scelta un po'eterodossa mi porto in avanti con il lavoro inizia a commentare la seconda edizione che ci stava di questo libro e dico che ci sarà perché nonostante sia un libro recentissimo che in effetti già discutiamo e presentiamo questa sera
No materia della proporzionalità della pena è talmente dinamica talmente appunto piena di sorprese ogni giorno che questo libro già necessita una seconda edizione lo diceva il professor casolari che è intervenuta
Una sentenza importantissima dalla grande sezione della Corte di giustizia nel marzo di quest'anno
E ho la sensazione che ci possa essere una seconda edizione
Perché vedo che il primo che l'ha commentata in Italia è stato proprio il professor Viganò che quindi non ha ancora quella repulsione verso questo tema come spesso accade a chi scrive un libro di facciata mi libri non si chiudono ma si abbandonano per disgusto
E vedo che invece ancora dell'autore non è per fortuna subentrato questo quest'
Emozione negativa nei confronti di questo tema e quindi davvero speriamo che potrà continuare a descriverci l'evoluzione di questa garanzia molto importante anche alla luce di questa importante sentenza della della corte di giustizia
E perché ritengo sia così importante
Quando si apre questo questo volume si vede c'è una parte approfonditissima di ricostruzione comparata dell'evoluzione della garanzia della proporzionalità della pena non solo come ricordava il il Professor Pelissero rispetto alla corte costituzionale italiana che è stata una delle corti più attive ma anche rispetto a tantissime altre corti
Prima fra tutte la Corte Suprema degli Stati Uniti da sempre un punto di riferimento
Per il diritto costituzionale la scienza costituzionalistica italiana e tantissime altre corti
Ebbene naturalmente coglie subito è facile subito da cogliere
La mancanza all'interno di una ricostruzione così approfondita della Corte di giustizia dell'Unione Europea
Però chi conosce anche proprio un minimo il professor Viganò che è stato sempre un faro rispetto al diritto penale dell'Unione Europea sa bene che non si tratta di una mancanza dovuta pigrizia ricostruttiva dell'autore
Ma legata al fatto che
La corte di giustizia fino a questa sentenza del marzo scorso di fatto giocato un ruolo tutto sommato trascurabili dettagli l'evoluzione di questa garanzia
A partire da marzo noi non possiamo dire più lo stesso perché mi mi perdonerete se faccio un riassunto più per gli studenti naturalmente che per chi eccome seduto a questo tavolo la corte di giustizia
Cambia paradigma come Bergomi tra l'altro di per sé già molto interessante perché interviene a distanza di poco tempo
Da una sentenza molto esplicita su questo punto di una sezione della della corte di giustizia e interviene appunto come per l'Ulivo
Dichiarato come tale come avviene davvero di rado nella giurisprudenza dalla corte di giustizia per riconoscere che quella garanzia di cui all'articolo quarantanove della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
Deve intendersi come volano mormora
Direttamente applicabile negli stati membri incondizionata
E quindi si compie a livello di di corte di giustizia o di diritto del europea se volete quella parabola che il professor Viganò disegna rispetto alla nostro ordinamento da principio informatore o con il linguaggio del diritto costituzionale dell'immediato dopoguerra da norma programmatica lasciata nelle mani dei legislatori
Diviene ora un diritto fondamentale direttamente azionabile da parte del del cittadino del cittadino europeo che la può portare non solo e non tanto dinanzi al legislatore ma la può portare dinanzi al suo giudice interno
Beh tutto bene direte voi
E tira soprattutto l'autore del libro perché si compia appunto questa parabola che già ci ricordava il professor Romano estrassero maggiore valorizzazione del principio di proporzioni sanzionatoria che diviene ora diritto fondamentale
Certe un buona con molti problemi perché questo libro che nasceva in un dialogo tra due tra giudici e comune corte costituzionale si vede ora stravolto nelle sue geometrie da una triangolazione in cui interviene la Corte costituzionale
Anche qui la corte di giustizia scusate anche qui nulla di nuovo in nella materia più complessiva
Tutto nuovo rispetta la proporzionalità sanzionatoria perché il tema della doppia pregiudizialità ve la possibilità cioè ancora una volta parlo soprattutto esposto ora gli studenti
Di rivolgersi sia la Corte di giustizia sia la Corte costituzionale ormai debba diciamo tra il più discussi nell'ultimo nell'ultimo lustro
E quindi però appunto portandomi avanti con il lavoro la mia riflessione
è più quella di una domanda diritto di prelazione se volete rispetta le domande che interverranno degli studenti su quale sarà lo scenario ora in questa triangolazione
E in realtà mi sembra che qualcuno sia anche pro futuro se volete
Il Francesco Viviano ce l'abbia già detta nella sua doppia veste di studioso e di giudice costituzionale ce l'ha dettare l'avesse visto odioso proprio in quella nota che richiamavo in sistema penale
In cui suggeriva come soluzione ora in questa molto più complessa triangolazione
Ancora una volta un forte richiamo al giudice comune
Di rivolgersi alla Corte costituzionale perché solo questa possibilità
Evitare degli scenari di possibile violazione del principio di legalità in materia penale come già ricordava anche il Professor Pelissero che mi sembrava muoversi anche nella stessa direzione e su questo devo dire
Concordo anch'io mi sembra che anche in questo caso possa ritornare inutile quella distinzione tra accertamento in astratto della sproporzione
Della cornice edittale e successiva opera di Ortopedia normativa se volete che finora ha sempre svolto il giudice costituzionale che cerca poi di porre riparo a quel vulnus costituzionale che viene identificato
A me sembra che in rispetto diciamo alla alla possibile concorrenza tra ordinamenti fosse effettivamente al giudice comune coadiuvato dalla corte di giustizia si possa lasciare al più
La prima fase di accertamento in astratto della sproporzione sanzionatoria
Mentre io sarei molto diciamo più cauto nel lasciare al giudice comune anche la seconda fase cioè di sostituzione della cornice edittale che dovesse ritenere sproporzionata da solo sulla base d'esempio ormai di una giurisprudenza consolidata dalla corte di giustizia o o dopo un rinvio alla corte di giustizia
Preferirei che in questa seconda fase non fosse il giudice comune operare ma che ci fosse un rinvio alla Corte costituzionale
Perché e materia molto delicata lo ha ricordato già nel primo intervento il Professor Pelissero perché la Corte costituzionale interviene erga omnes e dando la possibilità anche al legislatore di farsi parte proprio processuale in senso stretto
Cosa che chiaramente non è possibile per il giudice comune e quindi in un mondo ideale magari questo consentirebbe anche al legislatore di intervenire nelle more dell'intervento dalla Corte costituzionale
Anche perché quantomeno rispetto alle materie del
Legate diciamo al diritto di unione europea cioè una legge europea che ogni anno viene approvata dal nostro Parlamento proprio sulla base di quelli che sono gli obblighi che derivano dal dal livello del dell'Unione Europea che forse potrebbe rendere anche più semplice l'attuazione legislativa
Di modifica di cornice di tali che si dovessero rendere necessaria la luce di sentenze
Della corte di giustizia e diceva se n'è occupato anche mi sembra seppur in via traversa il giudice
Francesco Viganò perché quando si va a leggere la sentenza in materia di ne bis in idem che certo non è materia di proporzione sanzionatoria però quell'obiter dictum certamente forse nemmeno essenziale in quell'occasione
In cui appunto ancora una volta si richiamo il giudice il Comune circa la necessità di rivolgersi alla Corte costituzionale anche in quella materia e quindi si ripropone diciamo la giurisprudenza in materia di doppia pregiudizialità
Mi sembra ancora una volta un intervento che guardava forse anche a quelli che erano gli sviluppi della sentenza dalla grande sezione dalla corte di giustizia in materia di proporzioni Lapenna e per questo diciamo anche qui ne approfitterei per chiedere un'interpretazione autentica al all'estensore di quella di quella sentenza
Naturalmente però o
Anche qui diciamo i problemi non finiscono alla soglia il Palazzo della Consulta perché semmai davvero si dovesse a vedere una maggiore
Maggior protagonismo del giudice comune
Anche appunto questo sollecitato dalla Corte di giustizia dire lettura delle cornice di tali interni alla luce dell'articolo quarantanove della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
Di fatto ci troveremmo in quella che insomma la dottrina costituzionalistica evidenza a tutti gli effetti come una concorrenza di rimedi ormai tra il giudice della corte costituzionale il giudice alla Corte di Lussemburgo
E
Anche qui mi piacerebbe avere un commento di di Francesco Viganò sugli affetti di questa concorrenza a me sembra che il modello rispetto al quale si chiede al giudice il Comune di venire alla Corte costituzionale
Funziona nella misura in cui quel giudice comune vede risolto il suo problema di sproporzione della pena
E queste però allora forse significa
Sostanzialmente un cristallizzarsi definitivo del gli ha dei Pierini adeguate o addirittura forse di strumenti decisori anch'di ancora maggiore discrezionalità da parte della Corte costituzionale
Perché forse da ora in poi la Corte costituzionale dovrà anche temere che in un caso di
Non intervento proprio
Per il timore di invadere troppo la discrezione dei GIS l'attiva del appunto del legislatore il giudice comune possa decidere poi in futuro di fare da sé quindi senza rivolgersi alla Corte Costituzionale andando a disapplicare lo tu con loro ad esempio il minimo della pena edittale e quindi da questo punto di vista isolando la Corte costituzionale e tenendo un canale di comunicazione solo rispetto alla corte di giustizia questo naturalmente
Pur non essendo scritta auspicabile certamente un'evenienza possibile
Che forse spiega anche qui anche la pongo come domanda questa maggiore apertura
Che la Corte Costituzionale mostra rispetto ai suoi schemi decisori una Corte costituzionale che rivede le sue modalità di decisione proprio perché forse sente la concorrenza
Degli altri rimedi che vi sono a livello europeo e soprattutto a livello di corte di giustizia e quindi che teme a un certo punto che il giudice comune Possa isolarla
Togliendole chiaramente la sua possibilità di intervento non sollevando questioni di legittimità costituzionale un'evenienza che ad esempio si era anche realizzata per un certo periodo rispetto alle vi si chiede dove sembrava che la partita potesse essere risolta tutta tra giudice comune
E giudice del del dell'ordinamento dell'Unione Europea
E quindi da questo punto di vista mi chiedo anche qui non so con quanta facilità ora il professor Viganò cosa risponde ora da studiosi e non più dal giudice sportivo costituzionale
Sì anche noi nel valutare come studiosi in quelle che sono state anche le sentenze della Corte costituzionale
In materia di proporzione sanzionatoria finora è tanto più pro futuro
Potremmo essere altrettanto critici
Su ad esempio il passaggio Darin e obbligati a fine adeguate come estensione bello sindacato della corte costituzionale
Come maggiore diciamo interventismo dalla Corte costituzionale rispetto alla discrezionalità del legislatore se l'alternativa è forse ancor più terribile ed è quella di un giudice un comune che interviene Luís nella discrezionalità del legislatore a macchia di leopardo disapplicando
I minimi edittali di pena o attraverso altre diciamo manovre ortopediche sulla sulla cornice edittale
Io davvero
Mi taccio veramente volevo sollevare solo questo spunto di riflessione legato alla al prorompente ingresso se volete dalla Corte di giustizia dell'ordinamento dell'Unione Europea
In questa materia davvero ringrazio ancora una volta il professor Morales per avermi dato questa abilissimo opportunità di essere qui e di sollevare anche presto questa breve riflessione grazie
Si ricorda qui siamo entrati davvero in media stress anche negli scenari più futuribili
Immediatamente dire ai futuribili se non già attuali e l'articolazione del giudizio di costituzionalità vedremo naturalmente il professor Viganò lo ascolteremo grandi se interessa anche su questo
Ora la parola la professoressa Cartabia alla ministra Carfagna abbia qui però è stata invitata come professoressa di diritto costituzionale come presidente emerito della Corte Costituzionale io sono davvero molto grato perché Marta Cartabia
Accettato questo nostro invito ricordo che ebbi la fortuna di conoscerlo a quando lavoravo la Corte Costituzionale come
Componente assistente diciamo componente del servizio studi anzi ricordo per la verità che mi andai a tagliare i capelli dal barbiere con Giorgio Napolitano seduto alla sedi a fianco che si taglia da capelli perché doveva partecipare alla struttura esattamente lo stesso giorno del barbiere di via dei Serpenti così poi ci conoscemmo e poi dopo abbiamo avuto anche occasione di collaborare non solo alla corte ricordo stavo ricordando adesso con lei mi è venuto in mente adesso
La sentenza sullo stalking molto significativa del due mila quattordici ma ancor prima la sentenza sulle droghe e la sentenza trentadue che ebbe un notevole
Sulla giurisprudenza
Ordinaria eppure la collaborazione continuata in seno alla importante riforma Cartabia che entrerà in vigore tra pochi giorni
E che promette rivoluzioni
Diciamo riscontri
Che potrebbe entrare in vigore rapporti beh lo Stato non conoscono almeno complesso che speriamo entri in vigore quindi grazie davvero la parola alla professoressa Cartabia che peraltro in materia di proporzionalità
Ha scritto importanti contributi ricordo saggio suo ragionevolezza e proporzionalità nella quale
Sì scandagliano tutte le potenzialità di questo principio generatore di altri principi della perenne eccedenza assiologica di questo principio altro saggio molto bello molto stimolante sull'editore
Il quale però già piante dei rapporti tra giustizia e il mito
Mettendo in luce quante connessioni valoriali via la proporzionalità con la stessa idea di giustizia grazie per essere qui
Insomma è un onore essere qui a a parlare a riflettere e discutere con tutti questi penalisti mi sembra di vedere tra comparso un costituzionalista termini rassicurava un po'c'era Corrado
Perché mi sentivo un po'a disagio
Amico Vittorio manifestazione
Davvero un vulcano
L'idea è di pensiero di scritti di contributi
In ambiti che
Si occupano benché da punti di vista diversi ci hanno trovato spesso a confrontarci e a cooperare e visto che siamo in piena di ricordi adesso ti faccio venire in mente qualcosa su cui deve aiutarmi a ricostruire quali
Qualche elemento di cui tu sei stato sicuramente testimone oculare perché il tema che affronta Francesco Viganò nel suo libro
è davvero le è stato detto anche prima un'avanguardia un terreno di frontiera lo dice lui stesso non c'è una monografia con questo taglio sul principio di proporzionalità della pena e quindi occupato
Uno spazio vuoto
E non stupisce perché effettivamente almeno dalla prospettiva tra attraverso la quale ho potuto osservare io l'evolversi del diritto costituzionale che proprio quella del giudice costituzionale quindi del sindacato di costituzionalità delle leggi la questione della proporzionalità della pena
è uno dei fenomeni di
Di più recente versione nel nostro dibattito quello su cui ti chiedo un aiuto Vittorio è di ricordare un episodio che abbiamo sicuramente distrutto da prospettive diverse quando con il tentativo di introdurre il principio di proporzionalità della pena piuttosto elaborato è piuttosto ricco venne proposto dal da date pieno storico camere penali
Giudice costituzionale grande penalista compunto collabora di essa io non ricordo male non ricordo quale fosse l'oggetto della decisione ma nella venga preso proprio dal punto di vista
Dell'articolo quarantanove della Casa del Jazz sentenza sessantotto del due mila dodici colato
Quando quando il giudice Frigo mi chiese barriere come servizio speriamo servizio chirurgia al servizio studi io in bocca diciamo in quel invocando l'utilizzo della proporzionalità come canone ormai antico agganciandolo alla quarantanove della perfetto allora dico questa sentenza
Posso verso un po'di interna corporis ma tanto è passato molto tempo accentua il segreto dopo dieci anni si balla insomma
Sì sì perché vorrei veramente all'episodio molto forte che secondo me aiuta a comprendere anche un po'dibattito che abbiamo perché quella sentenza
Probabilmente non è cambiata nell'esito concreto per la decisione
Ma l'apparato argomentativo è stato depauperato ma in modo piuttosto diciamo energico e senza andare troppo per il sottile
E qualche pagina molto preziosa de sviluppo
Diciamo argomentativo
Che lei Gava che lui nostra sindacato sulla ragionevolezza sul controllo della ragionevolezza delle pene all'articolo quarantanove della Carta dei diritti al principio di proporzionalità era quello il tentativo il primo tentativo che a mia memoria est c'è stato nella corte nel era dieci anni fa per l'appunto
Di
Portare il il controllo della corte intanto a suon terreno
Più vicino al linguaggio che si usa anche in altri ordinamenti facendo riferimento alla proporzionalità piuttosto che il sindacato di ragionevolezza
E poi appunto con un riferimento esplicito proprio alla Carta dei diritti dell'unione europea
A mia memoria non mi inganna uno dei motivi per cui quel primo tentativo non arrivò a fondo e lascio quindi il campo giudice di Ca'Nordio occupare per primo tutto lo spazio la frequenza della Lega
Era perché la proporzionalità del venne
Beva specificamente acqua ancorata al diritto dell'Unione Europea la Carta dei diritti dell'Unione europea mentre l'ingresso che poi di fatto
C'è stato nella giurisprudenza della Corte costituzionale è stato attraverso
Una rielaborazione dei principi costituzionali nazionali la proporzionalità delle pene se ancorata innanzitutto suo articolo tre e ventisette mette congiuntamente
Sembrano formalismi
Sembrano formalismi ma non lo sono ed ora sono precisamente fare le ragioni e per il problemi che il bravissimo professor vecchia a adombrato cioè il timore che
Sì intravedeva era che dare ingresso immediatamente al principio della Carta dei diritti significasse in realtà
Dare mano al Giodice comune piuttosto che alla corte costituzionale questo tipo di sindacato almeno nel sottofondo delle argomentazioni c'era anche questo
Ma non tanto io su questo terreno solo un pochino più indulgente verso la Corte secondo me era tanto problema di sentirsi isolata la Corte ma il problema su cui tornerò tra un attimo
è quella delle possibili conseguenze verso questa sentenza dell'otto marzo pedice questa ammenda proposte sproporzionata rispetto al non aver pagato al casello di eccetera va benissimo
Ma e qual è quella pena Stroppa e la conseguente porre la pena
Proporzionata chieda determina
La si può dare in mano al giudice comune che caso per caso in assenza
E elementi disapplicando il la riferimento normativo esistente la determinate
Senta alcun altro parametro normativo di riferimento che non l'entità del fatto cioè io credo che un po'questo problema sia nell'elemento di sottofondo però ha ragione Recchia Francesco detesta la seconda edizione
Perché il il libro che ricchissimo di riferimenti comparati l'americana Germania brevi cenni sul mondo la pongo come in seno alla pelle riterrò manca l'Unione europea qui
Bisogna Aldo bene bisognava aspettare un attimo e va be comunque secondo me è il tema centootto per quando esaurita tutta la la la la vendita della prima edizione di pensarne una seconda
Ma anche perché è evidente che su questo un terreno di chiunque ci saranno grandi evoluzioni del diritto penale costituzionale o del diritto costituzionale delle pene perdite nette per un po'poi come la vogliamo prevedere però a mio parere quindi qui vedremo dei grossi dei grossi sviluppi
Non solo applicativi ma proprio nelle dinamiche anche istituzionali dei rapporti tra giudici comuni
Legislatore corti di vario genere eccetera
Quindi questa era la mia così volevo offrirvi questo spunto perché
Secondo me il terreno del del diritto europeo inteso come diritto dell'Unione un passo che porta con sé delle conseguenze ulteriori molto significative
L'altra cosa che volevo segnalare che
Questo lo sviluppo del principio di proporzionalità delle pene
Va di pari passo on
Una certa
Diciamo maggiore familiarità della Corte costituzionale italiana più in generale col principio di proporzionalità
Vittoria ma nel saluto e la generosità di ricordare il mio contributo era stato elaborato proprio per un seminario giuridico lavoro tra la Corte costituzionale italiana la Corte tedesca su ragionevolezza e proporzionalità
Dove incominciavamo agire con una certa convinzione
Che principi che sono i grandi cannoni di giudizio che non mancano mai di essere utilizzati in tutti i casi che vengono portati all'esame della Corte costituzionale cioè il controllo di ragionevolezza il controllo di proporzionalità
Hanno degli elementi in comune per certi aspetti vengono utilizzate in modo fungibile molto spesso la corte USA l'uno e l'altro insieme no come sinonimi o addirittura
In modo che si supportino l'un l'altro
Ma la
Diritto diciamo così dei giovani vicini che si sta sviluppando a livello un po'transnazionale
La proporzionalità acconsente vantaggi
Perché
Invita la corte costituzionale a fare un ragionamento qui il teste di proporzionalità più ordinato più va regolamentato e verificare qual è l'interesse in nome del quale si limita il diritto se quella limitazione davvero dura LG per il persegua un fine legittimo teste il metodo adeguato per perseguire questo fine serie lista ristretta immense insomma tutti quei passaggi che porta con sé la proporzionalità
Che danno al giudizi di proporzionalità una razionalità una comprensibilità una motivazione
Chiuro mostra meno intuitiva rispetto al giudizio di ragionevolezza in quanto tale
E non mi sorprende
La proporzionalità come giudizio diciamo sul bilanciamento dei diritti e la proporzionalità nell'ambito del diritto penale Ierna sviluppando di pari passo perché
Sì è vero che sono due ambienti distinti i due problemi distinti però lo diceva bene Vittorio Manessi in apertura
Il terreno in realtà nello stesso ed è la dialettica libertari autorità la proporzionalità innata di in Germania proprio per
Dettare la misura dell'intervento del potere pubblico che comprimere la libertà in lo spazio di libertà individuale l'autonomia
No anche maggiore compressione c'è se non l'uso del diritto penale cioè siamo proprio in una declinazione specifica
La proporzionalità delle pene di quello che è la proporzionalità come cannone generale dell'uso del potere pubblico nei confronti del cittadino
Quei poi mi viene la domanda
Ma allora si può fare anche in questo ambito un teste di proporzionalità si può immaginare qualcosa
Come quello che è stato elaborato nell'ambito della limitazione dei diritti anche per dare una mi e ordine al giudizio sulla proporzionalità delle pene si può immaginare di lasciare almeno al livello soggettivo intuitivo anche il giudizio sulla proporzionalità delle pene è una è veramente una domanda che mi sta emergendo nel ragionamento con voi
Tra l'altro o
Va be'lasciamo stare era c'erano anche dei ragionamenti si potevano fare ragionevolezza intrinseca ed estrinseca allertare il del parallelismo che tu fai tra la proporzionalità ordinale cardinale insomma ci sono tanti elementi
Che fanno capire che veramente stiamo parlando della stessa famiglia
Di concetti giuridici che hanno a che fare davvero con gli stessi problemi individuò il potere l'autoritaria libertarie limitazioni degli spazi
Anche nel nostro ordinamento questa transizione dalla ragionevolezza la proporzionalità che si sta verificando e in ogni caso le l'Effetto che produce
Il giudizio di ragionevolezza e di proporzionalità nell'ambito laddove entra in qualunque territorio entri che sia le pene che sia la giustizia penale internazionale che si a qualunque altra cosa il bilanciamento dei diritti il le limitazioni anche del potere amministrativo
Almeno un effetto
Che secondo me bisogna beh comprendere e valorizzare cioè è un elemento che introduce
Una elasticità al sistema
Inevitabilmente toglie rigidità del sistema
Ma su questo bisogna stare molto attenti perché questo non è in contrasto con la certezza sei certezza
Non è fissità rigidità
Insensibilità agli eventi masse certezza è la tenuta di un principio rispetto al contesto dato l'elasticità mi insegnano gli ingegneri la struttura di un edificio
è quello che lo sostiene di fronte agli scossoni sismici di un terremoto
Non è un elemento di debolezza o di fragilità
E questo secondo me va bene spiegato anche nell'ambito penale
Non c'è contrasto tra questo elemento di flessibilizzazione da il principio di proporzionalità della pena rispetto alla certezza della pena che così tanto è
Chiamata diciamo nel nostro dibattito pubblico
Oltre le ore osservazione e due domande al nostro relatore al nostro motore
A chi si rivolge in quali ambiti si esprime io credo che questo della proporzionalità sia veramente uno di quei metà principi che a seconda dei poteri di ciascuno ma si rivolgono a tutti si rivolge al legislatore si rivolge alla Corte costituzionale al giudice comune sia esso della cognizione o dell'esecuzione è è un principio che informato tutto l'esercizio del potere
Certo ciascuno nei limiti del dei poteri che che chiamato a svolgere in quali ambiti in quali settori è stato molto bello sentire le potenziali applicazioni nell'ambito della giustizia penale internazionale mi posso immaginare che si potrebbe fare accanto a questo volume tanti volumetti in cui ciascuno poi può vedere dallo declina nei vari settori nei vari ambiti del diritto penale oltre perché è oggettivamente una matrice che ha la pretesa di informare almeno tutto il diritto penale per quello che sta in cui ci stiamo occupando adesso
Due domande che sono queste velocemente
Una l'ha già detta è già stata toccata e valorizzata dagli interventi che mi hanno preceduto e cioè qualora dei ponti più venti del delle tesi sostenute nel libro è che la proporzionalità viene declinata in chiave soggettiva come diritto fondamentale non come principio semplicemente come diciamo così tutela dell'individuo quindi Centin che pone al centro l'individuo rispetto anche all'esercizio del potere
Io Francesco no no
Capito qual è la vera esigenza di declinato in chiave soggettiva mistica nel senso che a un certo punto leggendo quelle pagine mi sembrava che toglie eccessi perché se noi lo decliniamo come diritto fondamentale
E la proporzionalità in qualche modo gioca sempre a favore dell'individuo venderselo decliniamo come principio Canonero metaprincipio chiamano quello che vuoi o giocare in
Cioè questa necessità verso
Russo non ce non succederebbe
Concorda non sono locale in uso da Bondi neanche che sia necessario assicurano il sindaco convinto no
Già no otto delle tredici Antonioli Enimont realizzata una cosa c'è la parte finale del Berlino il anche una convincenti distinzione tragica situazione aveva e gli atti riesci depressivi costituzionalità
Franco il mezzo attraverso adesso ma c'è azione citazione in onda nell'arena consegnare impegnativa proporzioni diverse scusami
Circa e se era importanti perché aiuta comprendere appunto nuove serenità a creare la sosta
Diritto costituzionale usare impreciso spingono il gesto del Rizzo
C'è un'unica colleghiamo nuova Francia all'arrivo viene essi
Veri e è quello è regolata dalle
Divieto idee contrario nel senso di marcia
Attinenza elettorato dunque
Di umanità hanno a che fare diciamo così
Tam mento della del della persona le condizioni in cui si svolge la pena no
Io non sono sicura che quel principio comincia ho l'impressione che quel principio noi l'abbiamo letto immondo un po'povero
Che invece impone Lapierre lettere che non devono mai essere contrario al senso di umanità e ok
Il rispetto della dignità della persona umana nella configurazione nell'esecuzione delle pene in senso di umanità a me richiama tanto questa parola che quindi forse a differenza di altri principi
Può avere da dire molto di più può essere un punto in cui si radica piuttosto che si da cui si distingue il principio della proporzionalità proprio per questa capacità della dignità umana di generare di far gemmare sempre nuove declinazioni nuovi significati
Per un diritto penale costituzionale con la persona al suo centro grazie
Grazie professoressa Cattabiani
Non solo per i tantissimi stimoli che
Che ha offerto
Che sicuramente saranno colti adesso dal dall'autore del libro
Ma perché il diritto penale costituzionale con al centro la persona
Credo che la professoressa Cartabia l'abbia sempre scrupolosamente osservato in ogni ambito dove ha c'hanno esercitato i propri compiti prima come studiosa dei diritti umani poi come giudice costituzionale presidente della corte e poi anche come ministro che la riforma Cartabia forse dopo tanto tempo per la prima volta are you orientato il discorso
Anche della politica criminale delle riforme in materia penale ad una maggiore attenzione verso l'uomo verso i diritti verso le garanzie verso tutti quei valori che sono stati sempre al centro della riflessione dei penalisti di Franco briscola anche della diciamo così patria ideale dalla quale qui a Bologna noi proveniamo
Quindi grazie anche per questo ma anche per la estrema in città della comunicativa del il delle riflessioni sentiamo simplex davvero dei maestri una mi ha colpito in particolare flessione
E con questo cederò la parola Francesco Viviano
La valenza diciamo intuitiva del principio di proporzionalità cioè noi tutti siamo portati intuitivamente a a credere a mostrarci anch'che
In adesione ideale rispetto a questo principio però queste intuitivi dare un nuovo cosparso di tale
Perché la pena proporzionata potrebbe anche essere una pena proporzionata alla gravità del male commesso potrebbe quindi spingere diciamo così verso una direzione non di garanzia
Ma al contrario perché di fronte a determinati crimini efferati per esempio seno interroga Massimo l'opinione pubblica o la vittima del reato guardate lo dico soprattutto ai ragazzi quanto le prospettive possano cambiare
L'unica pena proporzionata potrebbe essere la legge del taglione
No
Occhio per occhio dente per dente come nell'antica Roma ve l'ho detto tante volte hai rotto un arto non hai fatto pace tali onesto sia lo stesso sia tagliato anche a per o addirittura fissate l'unica pena proporzionata per un fatto gravissimo come un fatto di pedofilia o di violenza sessuale potrebbe tornare ad essere anche nella civilissima Europa la pena di morte
Ecco perché il discorso più importante per evitare le tra con le le trappole
In cui può cadere il discorso apparentemente intuitivo della proporzionalità e quello di cercare di dotarla di uno statuto
Di riempire il vuoto dei fini che la proporzionalità purtroppo manifesta essendo un principio di per sé agnostico sul piano dei valori a meno che non lo si riempia di contenuti
Come ha cercato di fare Francesco Viganò per esempio parlando di diritto al buono ad una pena proporzionata
Ma di diritto ad una trattamento sanzionatorio no sproporzionato cioè non sproporzionato per eccesso non riempito di prevenzione generale no riempito di retribuzione c.t. che Couto
Questo credo che sia il valore poi importante di questa testimonianza di questo studio molto qualche tre parole Francesco Rigano grazie anche a te essere
Dunque grazie a mille a voi grazie il vittoria per aver organizzato questo bellissimo incontro e grazie a tutti gli autorevolissimi colleghi che hanno voluto formularne qualche rilievo anche e soprattutto rilievi critici i domande chi mi mi mi mi stimano davvero a a riflettere ulteriormente non so se al fine di seconda una seconda edizione ma certamente anche e al fine di rimettere in discussione continuamente il pensiero su una materia in oggi in continua evoluzione
Lasciatemi dire che se la professoressa Cartabia si sente a disagio perché sola fra tanti penalisti sono io in realtà che mi sento particolarmente a disagio per essere a fianco di Marta per essere entrato a piè pari in una tematica che ha molto più che fare con il diritto costituzionale che con il diritto penale perché attiene a il al sindacato di legittimità costituzionale delle scelte del legislatore al giudice il rifiuto rispetto alle scelte sanzionatorie e tema che sta
Al cuore del diritto costituzionale prima ancora che del diritto penale
Però lasciatemi anche dire che sei indubbiamente alcune sentenze in tema di proporzionalità della pena sono state firmate da me come redattore
Io credo che i tempi fossero davvero maturi quando sono arrivato di un corto cioè io ho beneficiato di un lavoro che era stato fatto forse anche di un lavoro che aveva visto una tappa significativa in quella patina che poi è stata cancellata ma che era probabilmente restata nella memoria di tutti i giudici
E che ha fatto sì che quando sono arrivato io magicamente perché se fossero molto più facili di quanto sarebbero state qualche anno prima per cui da questo punto di vista sono stato solo un uomo fortunato
Due osservazioni soltanto nelle quali cercherò di incasellare un pochino duetto voi due due risposte due novità ematici attorno ai quali o
Arato adesso con qualche appunto preso mentre loro parlavano l'avevo preparato nulla prima di questo pomeriggio
Per affrontare un po'i temi che sono stati posti le domande che mi sono state poste spero anch'io di utilizzare il fermo simplex occulta di cui parlava ma non solo sicurissimo di riuscire a farlo
Il primo nucleo tematico e cosa s'intende per proporzionalità della pena e quali sono i suoi rapporti con gli altri due grandi principi almeno evocati dalla professoressa Cartabia il principio di umanità della pena il principio ti e il la finalità rieducativa della pena entrambi
Scolpiti nell'articolo ventisette terzo comma della Costituzione che è anche una delle basi
Su cui si fonda lo stesso principio di proporzionalità della pena
E secondo tema il tema della giustiziabilità di questo principio
E quindi stimabile del del ruolo della corte costituzionale della corte di giustizia del giudice comune per per riprendere un po'le molte sollecitazioni che sono venute in questo senso
Allora primo punto proporzionalità della pena
La professoressa cantabile osserva da par suo forse questo interesse della corte si iscrive in una generale riscoperta del PRIT o la scoperta di siamo ancora la scoperta del principio di proporzionalità come criterio di valutazione delle legittimità costituzionale delle delle misure che incidono sui diritti fondamentali della persona o che limitano le sue libertà
Sì ma
Anzitutto è la il successo della proporzionalità della pena e maggiore secondo me rispetto al successo della proporzionalità in generale come criterio di valutazione delle scelte del legislatore io trovo purtroppo che la Corte costituzionale abbia ancora qualche resistenza a utilizzare in modo sistematico
Il criterio della proporzionalità per valutare la incidenza di una tratta misura legislativa nel nostro caso sui diritti fondamentali sono stati fatti passi importanti alcune sentenze l'anno utilizzate in modo molto chiaro
A volte le sirene della ragionevolezza di questo criterio
Alla fine tutto italiano sviluppato sì sull'articolo tre dal la partire dall'articolo tre della Costituzione sono ancora forti
Perché il principio supra sanità è implicito che impone una una logica ferrea devi seguire certe scansioni quindi però il mio punto è un pochino più sottile io ritengo ha cercato di sottolinearlo con forza nel libro
Che e il il il il cartone della proporzionalità della pena abbia delle caratteristiche peculiari che lo distinguono nettamente strutturalmente rispetto al generale giudizio di proporzionalità
Che
Che al quale è subordinata la legittimità delle misure che incidono sui diritti fondamentali generale nell'ordinamento
Perché il il classico giudizio di proporzionalità a una natura uno sguardo prospettico guarda al futuro
Il giudizio di proporzionalità della pena guarda al passato e irrimediabilmente il retro spetti crociere quarta retrospettivo cioè guarda alla gravità del fatto commesso al reato che sta nel passato non alle finalità alla capacità della misura di conseguire
Le finalità
Che essa persegue
Cerco di spiegarmi quarantena
Obbligo di restare nella propria abitazione o perché stati contagiati oppure nel due mila venti sappiamo per evitare il contagio si tratta di una misura evidentemente non punitiva non è che non abbiamo compiuto nessun fatto nel passato
Ma dobbiamo stare a casa lo stesso perché dobbiamo stare a casa per evitare
Il contagio la misura il la misura guarda al al all'esigenza di evitare la concretizzazione di un pericolo nel futuro allora qual è il criterio di legittimazione costituzionale di questa misura
Che incide pesantemente su alcuni diritti fondamentali di potremmo enumerare ma tutti ci arrivate direttamente
E il criterio è quello dell'identificazione della finalità legittima di questa misura
De la idoneità della misura a raggiungere quella finalità della sua necessità ossia della inesistenza di
Strategie d'intervento alternative meno incidenti sui diritti fondamentali e infine della proporzionalità in senso stretto adeguatezza e cioè della
Dell'Atti del complessivo bilanciamento tra i tra i diritti in gioco e le finalità perseguite che facciano apparire tollerabile il sacrificio dei diritti fondamentali in gioco e comunque non intacchi nel contenuto essenziale questa detta in modo un po'alla carlona non so se fermo simplex invocato da Vittorio è il giudizio di proporzionalità
Il giudizio può essere applicato e lo ha spiegato magistralmente secondo me il professor Recchia nella sua monografia
Sulla proporzionalità come criterio di valutazione della legittimità costituzionale delle scelte di incriminazione del legislatore
Libro che nonostante l'utilizzazione nel nel titolo del Terminator Forza Italia non si sovrappone in alcun modo al mio volume perché parlando di due cose diverso è per l'appunto
è un criterio che può essere benissimo utilizzato per valutare se una certa scelta di incriminazione sia costituzionalmente sostenibile o meno
Maternità surrogata per dirne una e dobbiamo prima identificare qual è la finalità legittima del divieto di maternità surrogata e poi stabilire se questa se questo divieto sia idoneo sia necessario sia proporzionato in senso stretto per per perseguire quell'obiettivo nel futuro che il legislatore si propone altro egizie proporzionalità della pena che il giudice quindi è un mio giudizio di relazione tra la gravità della sanzione e qualcosa che è accaduto nel passato
La gravità oggettiva e soggettiva del fatto commesso nel passato
Cerchiamo di capire qual è la
La diversità di logica di questi giudizi sulla base di qualche esempio di di diritto ebbe di che coinvolge la misura della pena
Immaginiamoci una legge come ce ne sono tante negli Stati Uniti che prevede dieci quindici anni di di reclusione per il terzo furto
Una volta che uno sia già stato condannato per due volte per un furto Antezza furto viene condannato a una pena non superiore a quindici anni di reclusione
Una seconda legge
Atti preparatori del Dion attentato terroristico anche il il soggetto viene punito ad una pena poniamo non inferiore a dieci anni perché ha scaricato da internet del materiale che che evita informazioni su come costruire una bomba
Ora in questi due casi
E non è così difficile
Giustificare misure così alte di pena
Sulla base di un criterio di proporzionalità che guardi al futuro con una prova con una proporzionalità rispetto agli obiettivi che intendo perseguire perché una persona che si è già stata condannato due volte per furto e sia e abbia già scontato la pena per furto magari immaginiamo c'è la quinta volta se non lo vogliamo sola terza perché la prima volta la avrà la sospensione condizionale la seconda una misura alternativa ma arriviamo alla quinta condanna furto è sempre furto al supermercato però questo evidentemente
Evidentemente la pena non è stato in grado di Research avanzato uno e allora vogliamo lanciare un segnale di robusta deterrenza contro
Che e che tuteli il proprietario dei supermercati vogliamo assicurarci che questa volta la pena se non si ha rievocato con travi diamogliene dieci ma cerchiamo di di di di educarlo ecco
In questo senso non è così difficile giustificare
Una una pena di questo tipo con un un giudizio proporzionalità che guarda al futuro ma se voi pensate al caso del del del soggetto che ha scaricato
Materiali che gli consentono di
Produrre una bomba e sappiamo anche che questo soggetto era di finalizzato che ha numerosi contatti con persone che tanto una costante opera di proselitismo né sappiamo che si tratta di un soggetto estremamente pericoloso
Che potrebbe che potrebbe da un momento all'altro fa scoppiare una bomba uccidendo molte persone
Qui è molto facile ritenere che anche una sua reclusione a tempo indeterminato possa essere giustificata
Il principio di proporzionalità della pena che guarda al passato la gravità del fatto commesso e che esige una giustificazione delle sofferenze che io in frigo con la penna
In termini di non ingiustizia rispetto alla gradita delle sofferenze causate attraverso il reato in termini di non
L'ingiustizia rispetto alla gravità oggettiva e soggettiva del fatto come si evince è un criterio che ha una capacità di rendimento ulteriore rispetto a questo giudizio di proporzionalità che guarda solo al futuro
Perché esige
Che che io possa dire a questo condannato che se le meritata
Che la pena
E che che la più nella sua concreta dimensione partendo dalla sua dalla dalla dalla
De dall'assunto che questa pena potrà essere eseguita fino all'ultimo giorno è una reazione non qualificabile in termini di manifesta di evidente ingiustizia rispetto alla gravità di ciò che è stato commesso da lui nel passato
Gli è stato obiettato se lo ricorderà bene il professor Recchia in un seminario un sogno in in lingue finale Sudamerica in questo modo riemerge una componente in qualche modo retributiva della pena
E e un è un è un intelligentissimo professore ci cileno mi diceva mi invitava a uscire dal Klose come si dice sia e a rivelare la mia adesione ad un paradigma retributivo
Io non non ritengo di doverlo fare non ritengo di essere in realtà a un una un un sostenitore della rete in materia retributiva ma riconosco che
Rispetto alla misura della pena
L'idea retributiva del meritarsi una certa appena come condizione
Minima ma non sufficiente poi cercherò di dirlo perché questa pena venga inflitta abbia una componente di garanzia fondamentale
Cioè la pena non può andare oltre la misura di ciò che può considerarsi meritato Verreaux in questo senso la
La concezione di proporzionalità che poi quella diciamo largamente maggioritario nel contesto anglo sassone
E quella in cui io mi ritrovo
Molto più vicina l'impostazione di Carrara che non a quella di Beccaria perché Beccaria parlava di proporzionalità della pena in senso veramente utilitaristico non deve essere inflitta una pena maggiore di quella che è necessaria per conseguire il fine
Invece Carrara diceva non deve essere inflitta o una pena più grave di quello che può essere considerata giusta
Pur giustificando Carrara il sistema penale nel suo complesso con considerazioni di carattere preventivo esattamente in quest'ottica che io mi pongo la pena a
Una sua giustificazione come strumento funzionale al conseguimento di finalità preventive
La pena serve per diminuire l'incidenza di comportamenti che l'ordinamento considera devianti di comportamenti indesiderati
Attraverso ovviamente la dissuasione della generalità dei dei dei consociati attraverso l'incapacità azione
Momentanea del del soggetto sottoposto alla pena e la dissuasione di quel soggetto sottoposto alla pena rispetto al futuro
Ma nel Falqui store ordinamento non può infliggere una pena più grave di quella che quel soggetto sia meritato oggettivamente
E soggettivamente anche
Accettando che in tutto questo ci sia un residuo in qualche modo retributivo perché mi serve per limitare la potestà punitiva statale e per non strumentalizzare la persona del reo rispetto al perseguimento di esigenze preventive
Questa distinzione analitiche altre due concetti di proporzionalità e molto chiaro nella dottrina anglosassone e molto chiara in quella in ogni in quella di lingua latina tedesca dove si utilizzano dirittura due termini diversi per indicare la proporzionalità prospettica quella rétro specifica per quella prospettica si parla di fedeltà Eastman fisicamente
Per quella rete sospetti che si parla di Schultz anche messe night e cioè di adeguatezza della pena rispetto alla colpevole al grado di colpevolezza dell'autore che a sua volta comprende la gravità del fatto che la il riprovevole Elsa soggettiva ma si tratta di due liste che hanno una struttura logica assolutamente differenziati il secondo con un evidente funzione garantistica rispetto al perseguimento di finalità preventive mi rendo conto che si tratta di voi
Concetto un pochino sottile ma spero di aver fatto capire con con gli esempi che ho fatto prima perché
Un rapporto salita rétro spetti che ha una capacità di rendimento ulteriore rispetto al comune giudizio proporzionalità se è così allora rispondere la professoressa Cartabia non avremmo bisogno di una maggiore
Strutturazione logica di questo concetto di proporzionalità
Forse no perché il perché perché siamo maneggia una cosa diversa rispetto al giudizio di idoneità necessità proporzionalità in senso stretto che guarda al futuro
E questa è una garanzia addizionale cioè una volta che si sia stabilito che l'incriminazione e legittima perché idonea necessaria adeguata rispetto allo scopo
Io devo ancora valutare se la pena chili in frigo o che io con meno come legislatore non sia eccessiva rispetto alla gravità del fatto commesso
La il giudizio di proporzionalità
Prospettico basta è autosufficiente nel momento in cui devo parlare di misure di sicurezza che hanno l'unica funzione di neutralizzare la pericolosità sociale non è sufficiente che deve essere
E deve essere supportato da questo ulteriore giudizio di proporzionalità retrospettiva quando parlo di pena di punire una persona per quello che ha fatto a causa di quello che ha commesso
Perché parlo a questo punto utili un diritto fondamentale forse sono due modi diversi di vedere la stessa realtà Marta però la il mio accento vuole proprio evitare che si parli del principio di proporzionalità della pena motrici coordinamento Ale
Che possa essere utilizzato per reclamare una pena minime anziché una pena massima cioè dicendo la la pena proporzionata e una pena che deve essere adeguata anche nel minimo rispetto alla gravità del fatto commesso questo mi preoccuperebbe profondamente perché il il l'idea che la pena non debba essere sproporzionata serve per l'appunto come come garanzia per l'individuo non meno che il divieto di pena inumana o degradante espresso dall'articolo tre che io
Non avrei problemi a qualificare anche come diritto fondamentale della persona
E non meno del diritto a non subire la pena di morte è una pena una pena una pena inumana in tutti questi casi io parlerei di un vero e proprio diritto soggettivo
E tre invece con decisione l'idea di un principio di proporzionalità come criterio di commisurazione della pena costituzionalmente imposto come interessi ma non come il criterio positivo perché come criterio positivo il legislatore tempo utilizza
Aree anche altri criteri anche anche i criteri preventivi e tra questi criteri preventivi non può non utilizzare non può non tenere conto del la finalità rieducativa che un principio una una finalità costituzionalmente imposta che non può soccombere dicevamo rispetto forse può essere in qualche modo bilanciata nel senso che deve fare i conti con le altre finalità ma certamente non può essere totalmente pretermessa
E questo mi consente diretti
Due parole sui rapporti con gli altri principi la rieducazione e l'umanità e e il riduca trarre è un principio diverso a a una logica tutta ha fatto diverse rispetto alla ritirata il alla proporzionalità se la proporzionalità minimi inabile retrogusto retributivo ma chi ci serve come limite garantistico beh la la rieducazione naturalmente guarda al futuro è una è una è una grande scommessa sul cambiamento che ogni persona condannata può compiere e sulla quale l'ordinamento deve scommettere per l'appunto nessuno è perduto per sempre secondo la nostra Costituzione nemmeno gli autori dei reati più orribile e allora e allora e qui e da qui derivano ovviamente l'obiettivo di risocializzazione che deve essere declinato attraverso una pena
Flessibile la certezza della pena non è affatto incompatibile con la sua flessibilità nella fase esecutiva che significa che la pena deve reagire nella sua concreta esecuzione ai progressi compiuti dal condannato durante il trattamento
Alla progressività al diritto alla speranza
Ma allora la proporzionalità opera come limite alla finalità rieducativa idee essa stessa limitata dal dal dall'idea rieducativa
La proporzionalità limita la funzione rieducativa nel senso che signori miei la la rieducazione è un'aspirazione evidentemente
è un un obbligo di fornire delle possibilità delle chances concrete di rieducazione ma se il condannato non accetta questo cammino non compio puro unitariamente questo cammino e la rieducazione fallisce che cosa facciamo lo teniamo in carcere in modo indefinito no
Allora la proporzionalità stabilisce il limite massimo della pena che può essere inflitta che può essere concretamente scontata
Anche se l'obiettivo della rieducazione fallisce a un certo punto si esaurisce la pena proporzionata e soggetto riacquisterà la propria libertà è un limite alla stessa funzionalità rieducativa del della pena
Per converso però
La il
Il
E se è vero che la proporzionalità non impone mai una pena una pena minima allora le esigenze della rievocazione dell'aria e socializzazione ben possono giustificare l'intuizione e o la concreta esecuzione di una pena assai inferiore
Al al limite della pena che potrebbe essere ritenuta proporzionata in ottica per l'appunto di e dunque e i nere in ottica retributiva
Io posso posso rinunciare saggiamente anche per esigenze di carattere preventivo all'intuizione di una pena
Sentite entità commisurata alla all'entità del male che è stato compiuto anch'io e per questo io
Ritengo Emanuela che nel diritto penale internazionale il il principio ed è anche per questo che non ho che Nano
Molto focalizzato anziché una quasi mai menzionato dal mio libro il diritto penale internazionale perché perché di l'incommensurabile vita o la la fermata incommensurabili ITA dei crimini internazionali
Rendono difficile parlare di una pena sproporzionata forse in realtà bisognerebbe anche nella seconda edizione aggiungere un paragrafo su questo perché il grado della del coinvolgimento soggettivo può essere molto diverso e quindi anche in questo campo ci può essere spazio per la proporzionalità ma evidentemente qui la farà da padrone il principio di tu cattivo il principio di umanità della pena porre dei limiti
Alla pena che può essere infinita pur per crimini così orrendi e così terribili come quelli che vengono commessi nell'ambito del contesto del diritto penale internazionale
Addirittura le esigenze preventive potranno giustificare la rinuncia completa alla pena
Qui forse si inserisce qualche riferimento del giustiziere alla giustizia riparativa nelle nella seconda edizione così potrebbe espandere perché la l le l'avvenuta ricomposizione della ferita intersoggettiva tra l'autore e la vittima potrebbe rendere non più necessaria una pena
O quanto meno determinare una significativa una sua significativa riduzione ancora scendendo sotto il limite ideale di una pena proporzionata
I principi si compenetrano che operano come dire
Io però tutti in chiave garantistica quanto all'umanità anche l'umanità il limite
Diverso rispetto alla proporzionalità ma qui veramente Tushi cioè io credo ci sto riflettendo da
Da quanto scritto il libro che forse l'umanità della pena non si riferisce non deve riferirsi hai ragione Marta su questo solo alla momento esecutivo della pena
Probabilmente un limite astrologico molto più importante che ha che fare con la dignità della persona
E io credo ma qui ovviamente non posso lavorare data la mia posizione istituzionale che su questo punto bisognerebbe forse lavorare
Riflettendo sull'ergastolo ma su questo punto non non posso ripeto
Esprime il mio
E allora dico due parole solo giusto per concludere per non e per non mancare alla promessa ripeto qualcosa sulla giustizia dignità e cioè sulla su chi vede su chi deve il professor Vanessa
Ha messo in rilievo il con passeggino che faccio nel libro il giudice comune ha un ruolo fondamentale attraverso l'interpretazione conforme attraverso interpretazione anche delle molte clausole
Sull'applicazione del del della gravanti delle attenuanti sul bilanciamento sul
Sull'interpretazione restrittiva del delle fattispecie sulla recidiva per lavorare per garantire che non sia inflitta una pena sproporzionata ma qual è il ruolo per della corte costituzionale
E del giudice comune conta così risaputo la ritrosia tradizionale intervenire in materia di pena anche se le pronunce
Precedenti al Duemila sedici non sono affatto una conti tiene diciamo adesso non sono molte ed importanti
E molte delle quali non spiegabili francamente con la logica del delle linee
Obbligato ciò nondimeno è indubbio il cambio di passo del due mila e sedici poi del due mila diciotto in poi la corte ha voluto riconoscersi dei margini di intervento maggiori perché per evitare un vuoto di tutela costituzionale questo è il il il problema di fondo
Perché quando mi si rimprovera nei nei nei dibattiti pubblici e quando scissi di e quando si rimprovera la Corte nel nel negli interventi sulle riviste scientifiche di
Invasioni di campo rispetto a legislatura e nella determinazione delle delle soluzioni che si debbono sostituire alle cornici digitali dichiarate incostituzionali
La risposta è invariabilmente qual è l'alternativa ditemi voi che cosa volete qual è l'alternativa
Perché ciò di cui non si tiene conto sufficientemente secondo me e chi la Corte costituzionale non ha non si è mai arrogata non si è mai attribuita
Il potere di posporre gli effetti della proprie decisioni di di dire
Questa decisione avrà effettata un anno dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale c'è anche un ostacolo nell'articolo centotrentasei probabilmente ma non l'ha mai fatto
Altre corti hanno questo potere oppure hanno il potere di dichiarare la contrarietà alla costituzione senza annullare la norma a cosa servono queste tecniche a dire che la norma è legittima ma da tempo al legislatore di intervenire per modificare la cornice facendo una pena quindi non in conflitto con il principio di proporzionalità senza creare un vuoto di tutela altrimenti l'alternativa è che noi annulliamo la norma diciamo che è incostituzionale e lasciamo sprovvisti di tutela interessi meritevoli di tutela penale perché qui non è in discussione la legittimità della norma incriminatrice ma soltanto dalla sua parte sanzionatoria si crea una una un vuoto di tutela
Allora qual è l'alternativa
è la terrazze noi non non vogliamo creare questo vuoto l'alternativa a quella di dichiarare inammissibile la questione sia diciamo scusate ma non possiamo intervenire non posso bus
Dobbiamo dire c'è una lesione della Costituzione le pene che verranno inflitte a questi signori sono incostituzionale ma se la devono tenere perché non abbiamo la possibilità di sostituire non le pene ci deve pensare legislatore questo abbiamo fatto molto in passato ma poi il legislatore non interveniva ciò che si creavano un vuoto di tutela costituzionale
Allora ecco che la corte con in punta di piedi da zero dice guarda teste la la pretesa che al posto della cornice edittale a ci sia soltanto una possibile cornice edittale sostitutiva di
è una finzione non non
Ci costringe come dire a individuare una norma asseritamente che tutela un fatto delle libere dei identico disvalore se già una norma diversa non è l'identico disvalore
Allora che cosa abbia fatto abbiamo preso e e le cornici edittali previste dal legislatore per i casi più simili a quelli che noi avevamo di fronte a noi rispetto a cui las il la cornice edittale era stata dichiarata incostituzionale e dopo preso a prestito per così dire queste soluzioni sanzionatorie già esistenti
Accompagnando le nostre decisioni ogni volta in modo meccanico insistito noioso
Con l'affermazione legislatore naturalmente è libero di modificare la la cornice come intervento legislativo purché ovviamente rispetti il principio di proporzionalità purché non rientrò tocca proprio la sanzione anche abbiamo dichiarato incostituzionale
Il legislatore non lo fa scusate ma è un problema suo il nostro il nostro compito è quello di riparare alcun lo scorso istituzionale di far sì che non vengano inflitte pene sproporzionate
Ora su questo scenario si sovrappone con questo davvero concludo la sentenza nei che è stata più volte evocata del marzo di quest'anno la corte di giustizia dice attenzione
Quando una selezione in questo caso è una sanzione amministrativa coloratura punitiva ma si applica quarantanove terzo comma e quindi questo principio vale per tutte
Le pene previste da leggi che ricadano ovviamente nell'ambito di applicazione del diritto del dell'unione ambito sempre più esteso ormai no sappiamo che ormai
è un ambito semente pervasivo la coordinatrice Alice no sì la nostra è la sanzione è contrario al principio di proporzionalità
E allora il giudice deve rimediare questo vulnus giudice comune attenzione ciascun giudice chiamato
A dare effettività al al all'al diritto del del dell'unione e quindi anche all'articolo quarantanove paragrafo terzo della carta
Cosa deve fare la corte
A compiere turnover Lulli di un proprio precedente di tre anni prima in cui aveva escluso l'effetto diretto dell'articolo quarantanove
Dice che il quarantanove effetto diretto e poiché c'è però attenzione sarebbe eccessivo disapplicare completamente la norma penale perché si creerebbe un vuoto di tutela a argomento che abbiamo già sentito e quello che ha spinto la Corte costituzionale a a fare a introdurre il tema delle rime adeguate
E dice non deve disapplicare completamente la nuova destra pregava parzialmente cioè soltanto nella sola parte in cui comporta l'obbligo di applicare pene sproporzionate ad esempio disapplicando il minimo edittale
Se la vedrà il giudice il singolo giudice a come commisurare una pena che in concreto non superi il limite della proporzionalità
La mia domanda e ci va bene questa soluzione va bene critici della corte costituzionale che lo facciate il giudice comune questa ecco questo è uno scenario ormai inevitabile stante la sentenza n
Il giudice comune compirà questo giudizio e sostituirà la pena
Ora io
Ritengo che la corte di giustizia per certamente John nel nell'affermare il principio che non possono essere tollerate delle pene sproporzionate
Ma chi la corte di giustizia poi alla fine non si interessi granché delle modalità con cui ciascun ordinamento assicura l'obiettivo che non vengano inflitte pene sproporzionate
E sull'ordinamento alla Corte costituzionale che in mezzo tutte le critiche dottrinali da qualche anno fa sul serio con il principio di proporzionalità e riesce ad individuare delle soluzioni alternative
Che magari fanno arricciare un po'il naso a qualcuno ma che ha non pregio rispetto alle soluzioni alternative che diviso ciascuno singolo giudice cioè che sono certe prevedibili assicurano un'eguaglianza di trattamento tra gli imputati
E assicurano un pochino di più diciamo il principio di legalità penale
Perché appunto danno delle indicazioni prevedibili chiare
Ecco allora forse è alla corte di giustizia va benissimo questo cioè che l'ordinamento si risolva il problema come crede
E anche attraverso un intervento della Corte Costituzionale sollecitata dal giudice comune attraverso la questione di legittimità costituzionale che ci che ci faccia riparare con effetto erga omnes
Quindi rimediando e creando una soluzione sistemica come dire che funzioni per intero coordinamento il il vulnus che altrimenti sarebbe inevitabili in questo caso la dottrina
Della doppia pregiudizialità ossia il fatto che noi possiamo intervenire anche in ambiti coperti dal dalle norme della Carta venti effetto diretto che possiamo rendere giustizia costituzionale anche in questi casi
In maniera non
Escludente abbiamo l'abbiamo scritto già nell'epoca in cui la professoressa Cartabia era presidente molte sentenze l'abbiamo ribadito poi
Il il nostro atteggiamento non è quello di voler escludere nessuno al giudice comune a il dovere di continuare a verificare la corrispondenza o meno con i diritti del della carta della legislazione che ricade nell'ambito di applicazione del diritto UE
Ma se il rimedio può essere ricercato in una soluzione che metta ordine nell'intero ordinamento e allora forse questa può essere la via preferibile
Che non esclude attenzione la possibilità per il giudice comune nel caso in cui la Corte Costituzionale dedicasse giustizia
E dicesse no guardate per me questa pena va bene la possibilità di rivolgersi alla corte di giustizia di disapplicare rifare tutto quello che vogliono ma
Cioè un rimedio più è un rimedio che dal punto di vista del sistema assicura certezze prevedibilità delle decisioni quindi forse nonostante questo passaggio io credo che
Che la Corte costituzionale potrebbe avere ancora qualcosa da dire su questo fronte
Spero di avere risposto alle anche alle domande difficili che mi sono state poste non non credo di avere commento marcia sulla valore aggiunto del
Del dell'epidemia secondo cui c'è una dimensione di diritto fondamentale ma forse si tratta solo di di dipanare come dire di dubbi e di capire che chi
E che possono essere veramente due prospettive diverse per dire la stessa cosa cioè che il principio di proporzionalità può funzionare a favore del reo non già
A svantaggio del reo
E con questo non mi resta che ringraziare tutti per l'enorme pazienza
Abbiamo lo ringraziamo Francesco Viganò per questa lucidissima profondissima
Replica tutte le suggestioni e le sollecitazioni che sono venute e debbono quindi ti aspettiamo per presentare e discutere assieme la seconda edizione di questo libro che potrà iscrivere approfittando della pausa natalizia adesso noi normalmente apriamo anche qualche minuto ma proprio qualche minuto per eventuali domande
Ai nostri ospiti consapevoli che e soprattutto il professor Viganò consapevoli che alle sette dobbiamo chiudere quindi lo facciamo come abbiamo sempre fatto ma ma se qualcuno vuole intervenire anzitutto ovviamente i nostri studenti ai quali ricordo anche se immagino che facciate fatica a crederlo anziché facciamo fatica a crederlo che tanto la professoressa Cartabia quanto il professor Viganò sono stati studenti come voi
Qualche anno fa
Quindi con questi il sì di l'invito a a prendere la parola
Rivolgere eventuali domande sul
E niente però il confronto
Di di congela
E allora io ringrazio ecco ecco già
Corrado slash poi già Gianvito pubblica osservazione esisto è uno statuto universale della proporzionalità ho l'impressione che sia difficile declinare
La proporzionalità al netto del plusvalore di me ordinamentale in cui trova applicazione ce la proporzione dalla corte di giustizia non è la proporzionalità della corte costituzionale così come non è la proporzionalità della corte e tu
Perché queste corti rispondono funzioni distinte e questo inevitabilmente sì Trovo nemico nel tipo di giudizio di proporzionalità
Secondo problema tra l'altro questo vale anche nei diversi settori ordinamentali ce la proporzionalità applicata al diritto penale non ai giudizi di proporzionalità che ad esempio la Corte riserva quando deve ammettere
Giudizio di referendum abrogativo quando valuta la corrispondenza tra l'intenzione e la finalità e obiettivi data nel cui esistono ci sono tanti modi di intendere la proporzione seconda cosa velocissima
Il problema proporzioni invita appunto una problema anche di in funzione soggettiva no e quindi impiegato da soggetti di Spica del giudizio allora mi chiedo che chiamo in causa Chiara Valentino con questo ritieni che filosofo del diritto con queste mo'conducendo una ricerca è possibile incorporare nel testi proporzionalità anche una sorta di valutazione di proporzionalità istituzionale della del giudizio effettuato dalla Corte costituzionale cioè è invece Sario il mio intervento come giudice costituzionale e fino a che punto posso Modular nei difetti lo dico perché c'è una sentenza molto bella
Della corte costituzionale a firma di Marta Cartabia della dieci del due mila quindici quando si è vanno modulare gli effetti nel tempo
Della decisione la Corte l'immobile a proprio nome dopo aver dichiarato illegittimità costituzionale della Robin Tax proprio in nome della necessità di non far retroagire la propria sentenza che avrebbe avuto effetti dirompenti nell'ordinamento e quindi mi chiedo se questo testi proporzionalità magari nel al momento della valutazione delle necessità del dell'intervento legislativo non passa per il Sacro Monte Fe necessità dell'intervento della Corte e rendere più argomenta attivamente falsificate il giudizio la la sentenza la Corte stessa grazie al professor Corrado Caruso molto interessante altri interventi così li raccogliamo proprio rapidamente per dare poi Enrico casolari prego
Con grande piacere prego
Ora intervengo come studioso non cioè come vicedirettore mi correggo una alla situazione del collega Caruso
Per il per inquadramento della sentenza della Corte di giustizia è una sentenza che riguarda l'apparato sanzionatorio del diritto dell'Unione Europea per garantire l'Enforcement effettività del diritto dell'Unione Europea
E
L'apparato sanzionatorio si basa non solo sul principio di proporzionalità ma anche su quelli di effettività e vistosi ditta avere mi domando laddove la Corte costituzionale fosse chiamata ad intervenire
Sulla giurisprudenza che richiamava prima il professor Viganò
Per dare delle indicazioni fornite dovrebbe a questo punto corrompere un bilanciamento che prende in considerazione anche gli altri elementi del parametro sovranazionale proprio perché alla proporzionalità
Nella corte di giustizia è anche altro e anche visto si imita per certi versi ed effettività grazie
Prego
Allora accantonavamo soluzioni ma volevo chiedere siccome si chiamava in causa due
Declinazioni del cannone di proporzionalità della pena quello diciamo rapporti quella che guarda avanti quella che guarda indietro
Mi chiedevo se la proporzionalità in chiave prospettica non fosse quella del legislatore un fissati il massimo
Oggi forse una proporzione invita che guarda al passato in chiave ritriti più retributiva diciamo che quella del giudice
Quindi una sorta di proporzionalità quel sito titolare collettiva minimo difetti ciò consequenziali secondo le regole ormai è stato definito perché mi sembra che siano due due livelli che poi si vanno ad integrare nel momento in cui la piena la pena viene inflitta grazie
Grazie
Direi che possiamo
Passare la parola
Professor Viganò
No no sono tutt'al più prego si è avvalsa della facoltà di non
No due e cerco di essere veramente rapidissimo esiste uno statuto unitario della proporzionalità darvi risposta Corrado I no cioè nel senso la mia risposta
Che ho tentato di dire in tutti i modi tempi proprio tentato dirà che oggi forse invano e che la proporzionalità dell'appena una struttura logica di terza da giudizio proporzionalità ordinario tant'è vero che il teste questo Corrado nonché nelle nostre sentenze sulla proporzionalità della pena
Invito a trovarne una in cui si parla di finalità legittima idoneità del della pena necessità proporzionalità in senso stretto non troverete questo schema e nessuna delle sentenze poi sfruttato io in questo libro del Canada
Del delle degli Stati Uniti gli altri paesi in cui si è fatto sul serio col principe dopo salita sia mai utilizzato questo schema ci sarà un motivo per tutto questo
Il motivo è che la proporzionalità della piena di tutte le misure punitive di punire una persona appena un fatto compiuto nel passato una struttura logica differente rispetto tant'è vero che in Germania lo si chiama in modo diverso per evitare questa sovrapposizione io temo che forse dovrà chiamando in modo diverso anche noi perché altrimenti non
Ci intendiamo
E a quel punto il cioè IP de e la e la e l'essenza di questo giudizio per quello io dubito che possa essere qualcosa di più di quello che diciamo e ho questa pena possono le sofferenze associate a questa pena
Ragionevolmente giustificarsi come sofferenze giuste o almeno non ingiuste rispetto all'identità del male perché il soggetto ha causato neri passato
Ecco questo è il teste un testo largamente intuitivo al punto che giudizio di proporzionalità anche in collegio in camera di consiglio
Si gioca su questo se secondo l'intuizione di giustizia dei membri del collegio la pena sia
Eccessiva o meno e questo e nulla di più per questo è difficilissimo anche prevedere quale sarà l'esito di una questione di proporzionalità anche perché il relatore rispetto alla sensibilità del collegio sette oppone trasse evidentemente troppo
Ono
E e tutto questo sembra affermare chiaramente tutto questo sembra ovviamente
Un un condannare a morte costruite perché all'orefice irrazionale ed emotivo non lo è perché io credo che l'intuizione di giustizia se qualche cosa che noi dobbiamo preservare sempre nei nostri giudizi la costituzionalità
Alla fine un giudizio sulla sostenibilità di certe scelte di politica incidono sui diritti fondamentali
E queste scelte hanno in ultima analisi anche nella proporzionalità tradizionale dell'ultimo momento della proporzionalità in senso stretto mirini inimitabile componente di intuizione che secondo me è fondamentale
Per questo non sono convinto che ci possa essere una differenza tra la proporzionalità rispetto alle scelte del legislatore nel formula nel nell'individuare le cornici e del giudice risponde alla stessa logica noi del resto
Come corte costituzionale ovviamente non ci occupiamo del potere di commisurazione del della cioè della commisurazione del della pena nel singolo caso ma ci occupiamo proprio per la scelta del legislatore
Di fissare concerto minimo e quel minimo edittale lo paghiamo alla luce di questo principio di proporzionalità che guarda al passato e che non ragiona in termini di idoneità necessità inadeguatezza
Infine
No ecco mi pare che che Katie le domande fossero fossero queste scuse visiva concreto peggiore
Scopi Canova per questo per aver accolto il nostro invito al professor Marco persero ai colleghi Manuela frozen con l'orecchio grazie
Personalmente alla professoressa cartacea per essere stata con noi un augurio a cui tutti per le prossime festività ebbero un sereno è splendido Anno nuovo grazie ci vediamo prossimamente arrivederci