La nota antiproibizionista

La riduzione del danno è nata negli anni Ottanta nel Nord Europa da un lato per impedire le morti per overdose per fermare la diffusione di HIV
Tra i consumatori di sostanze per via iniettiva e dall'altro per trovare una soluzione al fallimento delle strategie di contrasto al consumo di droghe
Adottate fino a quel momento che avevano aggravato la situazione anziché migliorarla
In Italia tra i primi a parlarne ci furono gli antiproibizionisti radicali e ne fecero un obiettivo politico e contribuirono a diffondere questa strategia
Anche attraverso il referendum del mille novecentonovantatré che abrogò le parti più repressive della legge Jervolino Vassalli
La riduzione del danno e insieme una politica una strategia e una serie di interventi le evidenze prodotte dalla ricerca scientifica dall'esperienza diretta in Europa in molti Paesi del mondo ne hanno validato l'efficacia il dibattito che si è aperto in questi ultimi anni in sede di Nazioni Unite ha portato l'ufficio sulle droghe il crimine che ha sede a Vienna a includerla dopo averla a lungo osteggiata tra le politiche basilari
Le agenzie ONU dei diritti umani la considerano come fattore determinante a garanzia del diritto alla salute l'Unione Europea l'ha adottata come pilastro fondamentale della sua strategia sulle droga
Anche in Italia pur se in modo parziale
Poco sostenuta quando non sabotata a livello politico la riduzione del danno ha prodotto interventi di qualità e ha risposto alla necessità di ridurre i rischi derivanti dal consumo di sostanze un fenomeno ormai di massa che riguarda milioni di persone
La riduzione del danno ha contribuito a creare una mole di esperienze di competenze tra servizi pubblici realtà del terzo settore associazioni della società civile
Bisogna inoltre ricordare che la riduzione del danno è compresa tra i livelli essenziali di assistenza che il servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire ed è anche entrata nei piani nazionali prevenzione e ai DS
Nonostante questo e nonostante le linee guida europee in Italia la riduzione del danno è diffusa a macchie di leopardo che solo un terzo delle regioni la sostengono con continuità
Dalla sesta Conferenza nazionale sulle dipendenze che si è tenuta a Genova un anno fa a dodici anni da quella precedente lo ricordiamo mentre la legge stabilisce che si debba tenere ogni tre anni
A partire dei lavori preparatori della Conferenza emersa la richiesta al Governo al Parlamento di un atto di indirizzo che garantisca l'applicazione dei livelli essenziali di assistenza
Di redigere le linee guida per la riduzione del danno con un processo partecipato
Di garantire i servizi di braccia che in cioè di controllo delle sostanze per tutelare la salute dei consumatori di una riforma urgente della legge sulle droghe puntando alla depenalizzazione di una sperimentazione delle sostanze le stanze del consumo
La Conferenza nazionale
Anche posto la questione del riconoscimento del ruolo dei consumatori di sostanze importante sia per il superamento dello stigma
L'isolamento sociale e culturale delle persone che usano droghe sia per favorire la loro consapevolezza il controllo sulle loro scelte la cura di se stesse
Le persone che usano droghe
Si dice nelle conclusioni della conferenza devono essere coinvolte nei servizi e nei tavoli ai quali si decidono le politiche
A Genova è stato anche ribadito come l'impianto punitivo della legge attualmente in vigore incida negativamente sulla vita delle persone soprattutto sull'inclusione sociale e lavorativa
Come ho già avuto modo di dire il governo Meloni avrebbe l'occasione di fare proprie le migliori esperienze sviluppate in altri Paesi e il dibattito che negli ultimi anni si è sviluppato a livello internazionale a partire dalle sezioni unite per il superamento della guerra alla droga
I primi atti invece sono andati in direzione diametralmente opposta i revers sono un pericolo per la sicurezza pubblica gli spacciatori sono criminali
Dimenticando che la legge
Attuale prevede che chiunque ceda una sostanza vietata possa essere considerato uno spacciatore le persone che usano droghe sono devianti la riduzione del danno una resa alla droga l'astinenza è l'unico obiettivo le comunità l'unico strumento parole Tonini e provvedimenti preso annunciati che appaiono fuori dal tempo che non tengono conto di una realtà totalmente cambiata sotto ogni punto di vista tuttavia la volontà di questo governo e chiara e manifesta e l'orientamento dei partiti che lo sostengono è altrettanto evidente e non è una novità di oggi la questione allora e quale alternativa propone l'opposizione la questione è cosa l'attuale opposizione non ha fatto quando ne avrebbe avuto la possibilità e quando ha avuto responsabilità di governo
Ma la questione più generale
E cosa la classe politica nella sua quasi totalità non ha fatto di fronte ad un fenomeno sempre più diffuso e di fronte agli spaventosi costi sociali sanitari economici provocati da una guerra alla droga tragicamente fallita
Una classe politica che tranne poche eccezioni
Mostra anche uno scarso interesse a conoscere realmente il fenomeno come indica per esempio il recente rapporto tossicodipendenze del ministero per la salute che riporta non poche carenze mancanze le conseguenti distorsioni
Certo non è uno strumento adeguato per chi dovrebbe come recita anche l'attuale legge sulle droghe studiare modifiche alla normativa suggerite dall'esperienza applicativa