Presentazione del libro di Niccolò Nisivoccia "Il silenzio di noi" (Mimesis Edizioni)

Buona sera direi che è il momento di cominciare abbiamo atteso qualche minuto perché vediamo che la sala si sta ancora riempiendo
Ma
è l'ora direi di aprire questo
Quest'incontro occasionato felicemente occasionato da dall'amico anzi penso molti di voi sicuramente Dino ridicola visiva Ciampi
Che ha pubblicato di recente volume il silenzio del noi
Attorno al quale ha invitato alcuni persone alcuni amici
A a dialogare così abbiamo inteso un po'tutti quanti il senso di quest'incontro dialogo andiamo un sito informale
Che parte appunto da questo volume che un volume molto particolare se posso io
In realtà non interverrò fare un po'da filo conduttore degli degli altri interventi ma Napoleone molto particolare è un volume non lungo
Certo è scritto di parole quindi non è per se stesso un silenzio però
E già la dimensione e il tipo di prosa
La scansione
In piccoli
Capitoletti se così possiamo dire
Ci porta ad un uso della parola e a un uso
Della dell'espressione della manifestazione del pensiero che ci avvicina ci conduce a anche all'oggetto dello del volume stesso ma
Già una forte a mio parere connessione fra il tema di cui volume tratte anche il modo in cui
Viene trattato
Ed è volume
Ricchissimo se posso dire
Di spunti di di idee di suggestioni
E
Confesso però letto due volte eletto la prima volta ma che ancora non pensavo neanche che mi sarei trovata qui a a partecipare a quest'incontro proprio letto una seconda volta più in prossimità
E già notato su di me come
A distanza di poco tempo nel leggerlo sono stata colpita da alcuni elementi la prima e altri elementi la seconda perché è veramente molto
Peculiare io credo perché riesce poi in una misura come dicevo prima contenuta
A trattare
In modo molto compatto
E poliedrico
Due elementi
Che compongono il titolo peraltro il silenzio del noi
Dove si fa realmente fatica a comprendere se l'elemento predominante
è il silenzio piuttosto che noi
Perché inizialmente avevo avuto una percezione poi rileggendo in realtà ne ho avuta una differente
E e l'altro elemento che appunto che mi colpisce su cui penso poi ritorneremo nonostante lo si diceva prima tra di noi curiosamente a questo in questo a nel
Siamo tutti i giuristi
Abbiamo tutti una formazione giuridica poi mi sia consentito anche di dire che siamo tutti i giuristi un po'particolari perché non siamo forse il classico
Un profilo di giurista inteso come tecnico del diritto a cui si pensa ma siamo tutti accomunati da una formazione giuridica che poi nel corso della vita abbiamo Espresso al percorso e anche magari abbandonato poco momentaneamente abbandonato insomma con peculiarità
Però dicevo appunto se pur essendo tutti i giuristi parlando io comunque con una formazione certamente giuridica
Rimarco laico la ricchezza di piani
Che questo lavoro ci offre la ricchezza di spunti che spaziano veramente
Da una dimensione più sociopolitica giuridica fondò la prima parte se vogliamo a tutt'altro cioè una dimensione sì con logica psicanalitica letteraria politica e così via
E quindi io è che proprio un volume che va benissimo si presta a una a una riflessione comune è una riflessione fatta per peraltro da una pluralità di persone ma nell'ottica del noi
E
E sarà interessante Speer romane sono anche va abbastanza convinta vedere come ognuno di noi a
Ha letto ha colto ha riflettuto a partire da queste pagine delle quali però personalmente ringrazio molto perché sono un tipo di di di pensieri e di riflessioni di cui abbiamo veramente molto molto bisogno
Mi astengo dal pre portamento e dal presentare chi partecipa a questo incontro perché penso veramente che svilire lei ne è una in una breve presentazione del delle personalità e dei tre figli che oltre a essere tutti
Sì tra ben conosciuti sono a loro volta talmente ricchi e poliedrici che non sono riassumibili due parole e quindi viviamo tutti assolutamente per conosciuti
E
Partirei subito senza troppo indugiare in queste mie prime battute
Vi introduttive dando la parola all'amico Adolf von Ceretti
Che appunto
A scelta si è offerto di cominciare lui in questo questi vero di cominciare il due a condividere insieme con noi delle riflessioni che partono dalla lettura di questo pur
Buonasera a tutti a tutti grazie all'Anteo per aver organizzato questa serrata vedo molte persone in piedi e non capisco perché ci sono molti posti vuoti penitenze del aveva paura di avvicinarsi già un tema del tipo
Allora io io ho preparato un po'di riflessioni scritte perché no il cervello laterale se comincia a parlare a braccio
Vado avanti due ore e anche così mi dovette assorbire per un po'e ho scritto una lettera Niccolò perché Nicola è un caro amico abbiamo anche scritto un libro assieme
E il fatto di essere qui con Luciana Castellina che incontrò oggi per la prima volta avvisarvi marca e naturalmente
La professoressa Sciarrone Conte vado sul sul titolo
Mi rende veramente felice per me molto facile anche abbastanza complesso parlare di questo libro facile perché con temi crollò quella silenzio dialogante che è un concetto sul quale
Ci sono fermi più di una volta tra noi c'è sempre stato
Non si è mai interrotto neppure in quei momenti di lontananza fisica dovuti alla difficoltà intrecciare i nostri io ritratti era gomito latini per le più vari atti contingenze delle nostre vite
Pure in quei frangenti eravamo certamente scottanti l'uno all'orizzonte dell'altro interiore l'orizzonte interior che naturalmente come piace dire a noi
E anche in quei frangenti ne sono certo lei ai nostri silenzi
C'era una sorta di dialogo emotivo che ci aiutava sforzarci reciprocamente per continuare a confrontarci sulle memorie è una parola molto importante per noi
Per comprendere i nostri presenti e per immaginarci i nostri futuri destinati spero ad accogliere
Nuovi pensanti scriventi di nuovo assieme
è complessa perché le tue parole letture riflessione confezionato delle idee che seppure a prima vista sembrano essere in movimenti animati di tanti nostri incontri tale è l'intimità che vi ho trovato travalicano invece di molto la nostra
Cossu stanzialità
Cioè la tua città che è una parola che odio che detesta che però acque qui ci sta bene nel silenzio del noi che è un volume a prima vista semplice e fruibile
Unicamente perché scritto davvero in modo magistrale
Così da non dare spazio dei fra tentennamenti o a dei malintesi
Ma la consistenza del tuo pensiero è densa e alta
Tocca temi che fanno otto tremare le vene ai polsi per esempio l'affermazione della soggettività lo smarrimento della politica la parola il Silenzio di una parola significante la cura verso ecco io devo dire che le tue argomentazioni sono molto consequenziali e il lettore non ha modo di smarrirsi durante il cammino non lo inviti a imboccare come faccio io
Dei sentieri laterali che faticano a ricongiungersi con la strada maestra la proposta delle tue tesi non è accompagnata da ipotesi nascoste antitesi camuffate salti logici recuperati in extremis
Da virtuosi contro ragionamenti che è un po'classico di certi italiani soprattutto non anglosassoni
Il puoi sempre garbati no orizzonti di pensiero arrivano senza resti al lettore convenendo libro
E io direi che in sintesi ci metti in a confronto con l'ascesa al tramonto delle parabole più significanti della modernità della tarda modernità e io affermo senza tema che concordo con le tue tesi di fondo che proprio adesso ripercorrere con alcuni riferimenti un po'diversi tanto ugualmente da quelli che hai affrontato tu
Come sintetizza molto accuratamente Elena Pulcini in uno dei suoi libri più belli che l'individuo senza passioni
Quello che è accaduto è che all'homo economico Us che della prima modernità prudente lungimirante capace di coniugare l'interesse individuale il bene comune
Sarebbe subentrato questo Omo psicologi cous che è proprio della tarda modernità o forse della post-modernità altra parola che non amo molto
Unicamente preoccupato della propria auto realizzazione privo di senso del futuro
Volto a psicologi Zacapa realtà ridotta Hans appurò specchio dei suoi desideri nonché a estraniarsi dalla sfera pubblica o sociale
In realtà a ben vedere come ci insegna sempre Elena Pulcini anche nel pensiero liberale classico all'homo Economic CUS non è riducibile a un agente razionale e calcolatore
Mosso dal freddo interessa verso le cose sarebbe piuttosto spinte invece da una passione acquisitiva da una passione dell'io
Cioè da un desiderio di possedere ricchezze e beni
Con il quale rispondere allo stato di carenza e di paura quindi diciamo in altri termini nell'individualismo della prima modernità le passioni genere hanno delle forme di relazionalità conflittuale
Nelle quali l'altro viene visto come nemico Oxa ce lo insegna
Ma anche come la realtà imprescindibile con la quale venire a patti strumentali per perseguire degli scopi individuali
Mi sembra importante sottolineare che è da qui che nasce il politico moderno come pure l'equilibrio economico delle società civili borghesi
E a me sembra e posso naturalmente sbagliarmi allora sbagliare ma in due che questo modello si applichi perfettamente fino al tramonto del capitalismo industriale
Ecco invece da una da un'altra parte ci sarebbe la nascita di una nuova nozione di un nuovo ideale che completamente scevro da da da quello che ho detto finora
Che quello dell'autenticità a dar vita alle passioni comunitarie qui io mi rifaccio un po'naturalmente a russo c'è un bellissimo libro di Chastain Ortiz riprende russo e soprattutto al pensiero di Erhard perché a contribuito più di altri
A ragionare su come le persone a un certo punto cioè tardo romanticismo entrano in contatto con i propri sentimenti
Con qualche cosa che noi dobbiamo realizzare se vogliamo essere delle persone vere se vogliamo essere delle persone autentiche
E sono appunto questi scritti di erbe
A a darci una misura di come possiamo essere fedeli alla nostra originalità come possiamo costruire una progettualità che naturalmente esce da se stessi per cercare di profili prefigurare un mondo migliore
E questa autenticità nasce appunto come risposta ai guasti dell'individui turismo naturalistico
Genera l'atto generale passioni oltre che la fedeltà a se stessi verso l'altro verso l'amico verso il fratello insomma il fondamento di tutto questo sarebbe la figlia
Ecco io non non saprei spingermi molto in avanti sull'autenticità soprattutto
Perché tu nel tuo libro
Ci fai vedere proprio l'altra faccia dell'autenticità cioè il declino dell'uomo pubblico come Nokia definirebbe Sennett e la crisi del legame sociale che esattamente il contrario di quello spunto che appunto alcuni filosofici hanno voluto dare con l'autenticità
Per inaugurare invece come tu scrivi a un certo punto questo io che diventa unico ubriaco ingigantito
Che appunto nel Novecento riesce a edificare se stesso ma a un certo punto
Diventa unico che si scioglie da ogni vincolo e io vorrei ricordare a questo proposito naturalmente quello pubblico il ruolo che ha giocato per esempio la crisi del Welfare State in una dimensione come questa
Diventando Lia una tutto un attore di dissoluzione e non solo di legami questa forma di narcisismo patologico presuppone non solo alla fine di ogni distanza critica dall'esistente
E l'abbandono di un progetto emancipati Ivo ma appunto una sorta di diserzione dalla sfera sociale e pubblica fondata all'origine sulla perdita di un legame emotivo con l'altro
Questa perdita delle fiamme emotivo con l'altro è quello di cui tu vai sostanzialmente alla ricerca
Il narcisismo patologico alla crisi del legame sociale che ne deriva
Sono dunque da ricollegare a un'essenza di emotività ad una perdita di pathos di tensione relazionale la cui origine
Cioè io ho visto questo nel tuo libro
Non sta più nella ricerca non è mai stato nella ricerca dell'autenticità ma in questa torsione atto mistica ed entrò appicca delle stesse passione acquisitiva
Perché noi oggi siamo come diretto talmente foto tutti dal fatto scusate il francesismo che c'è stato una democratizzazione del consumo
Che ha condotto agli estremi li limitatezza dell'io sempre più proiettato verso una autorganizzazione edonistica insofferente a un vincolo sociale
Detto altrimenti la democrazia democratizzazione del consumo ha fatto sì che essa si sia annessa sempre nuovi settori della vita
Invadendo la sfera della politica dell'informazione
E la sfera del corpo soprattutto
è qui che la politica viene totalmente invasa
Il mondo perde la sua Oddo oggettività per diventare l'arena delle pretese narcisisti che dell'io
Che va a disinvestire da tutto ciò che esula dal culto disse
E quindi la domanda che tutti si pone con fermezza e che non può essere tenuti elusa eccome uscire da questo crollo del noi che appunto e anche il titolo di un libro di Vincenzo Paglia Attilio purtroppo non ho letto
Ecco questo crollo lo sappiamo ha prodotto in tutti noi solitudine che non è come ci insegna Eugenio Borgna qualcosa di negativo e tu lo scrivi molto bene perché la solitudine
Ci fai rientra e noi stessi ma molto di più l'isolamento che invece ci imprigiona e quindi qui abbiamo un doppio movimento
Almeno per come io ho letto il tuo libro da un lato ci imbattiamo in un isolamento individuale al quale fate da contrappunto un ritiro sociale e dall'altra parte c'è il ritrarsi sempre più drammatico della politica che anche tu scrivi intesa come pensiero lungo la politica sono parole tue
Si è ridotta a poco più di un'amministrazione tecnica dell'esistente un esistente che andrebbe invece cambiato che
Trasformato sto finendo allora che fare di fronte a tutto questo
Direi che il Silenzio nel quale nostro malgrado siamo rinchiusi
Come alla possibilità di sporgersi là fuori ecco io con Lorenzo Natali che credo che sia qui o costruito quest'idea della cosmologia
Cioè della
Concezione un po'a Cosmo alloggi cattivo qui non sto a riprendere però sostanzialmente con questo intendo dire che ognuno di noi
Costruisce il suo universo interiore progressivamente nel corso della vita
In relazione con i nostri altri significativi
Facendo delle negoziazioni riflessive col mondo che naturalmente è strutturato anche in termini di dominio
Quindi noi ricerchiamo quotidianamente un ordine dentro noi stessi parlando con chi è importante per noi dentro di noi
Ma questo chiasso interiore che ormai abbiamo è diventato veramente qualcosa di assordante
Ed è diventato qualcosa che ci fa continuamente authority lettere soltanto succhi possiamo essere in relazione agli altri che cosa possiamo fare e questo mi sembra decisivo per cercare dietro vaga adesso al di là di ogni discorso che possano essere ideologico perché tu non ti sporchi sull'ideologia
Per trovare qualcosa che là fuori ci possa prendere e farci uscire da questa torsione atomistica tu ci offre dei dispositivi
Sono questi tre dispositivi meravigliosi che di cui parli cioè due sono meravigliosi uno non posso dire che non sia perché parla di me quindi sarebbe
Ecco però parla anche però il primo e la poesia che io frequento poco e che invece sette decisiva la seconda sono urla e Marina Abramovic poi sarà bello per capire perché è il terzo libro dell'incontro che del quale un percorso nel quale ha fatto il cammino io avrei un altro dispositivo da offrire però magari lo farà nel secondo giro in modo tale da Simone
Calasso sparse chiaro c'è tutto giocato su quello no in modo tale da lasciare ovviamente la parola alle persone che mi stanno iniziando
Vi ringrazio scusate mi sono andato un po'
No non Senna a lungo per niente dove Fontana
Grazie non sei andato a lungo termine intendo occhio voglia dire che e fissati in un quarto d'attore
In una ricchezza di spumanti notevolissima
Le cene
Ma io faccio parte di una generazione che ha starà parlato
E adesso una parte morta perché era troppo vecchia e una parte e vero scatta accendo nostra parla più io sono una di quelle che ha continuato a straparlare vi confesso perché sono
Convinta di parte di quello che dice Piccolo che pensa un silenzio attivo cioè capace di essere ascolto e dunque sei M di altre parole
Che per avere ascoltato sono meglio di quelle che is patrona Vanda diciamo le cose
Però sono preoccupata che questo possano effettivamente cadere perché come si cioè a me ne preoccupo molto
Come si fa a farli parlare tutti quanti pensando non solo se stessi ma collettivamente che cosa necessaria
è difficile oggi prevale un'idea del parlare di tutti che è del tutto casuale il mito della società civile che assaggia e che quindi basta che dica qualsiasi cosa che quella va bene
Invito un delle primarie per esempio una selezione delle persone che devono guidare il mondo fatta attraverso una pratica del tutto casuale e così via
Vorrei quindi discutere di questa seconda fase ascoltiamo va bene ma come chiudiamo le parole
Non non mi uccido peccatrice solo sì sì è una cosa che dice stiamo tutti zitti e così ascolteremo perché interni anche un po'per quello che facciamo per fare rimettere in moto la parola per ricostruire in qualche modo questo nove ecco innanzitutto credo che bisogna chiedersi perché siamo diventati perché siamo cominciato a stare tutti zitti e Silenzio è così prevalso beh io credo soprattutto perché come dire il silenzio è stato in qualche modo imposto imposto da una idea Ittierre finito per prevalere che l'individuo sia tutto
L'indirizzo e un individuo che ha come obiettivo il salvare se stesso io da solo me la cavo io da solo e con l'unica cosa la mia soggettività mi serve soltanto a me stesso
Perché poi gli altri cosa sono gli altri sono quelli poi bisogna competere e quindi prima spariscono meglio è anche perché noi faticoso polemica facili non significa assumersi delle responsabilità collettive di pensare a Luca a se stesso ma in modo tale che testé esso deve essere come gli altri no cioè voglio dire
Pensare alla libertà per esempio non solo con una libertà individuale ma una libertà di tutti quanti costringe a delle obbligazioni a delle metà delle cose difficili quindi va bene espressi sconcertato imposto e Pezzato poche addirittura nel trattato istitutivo dell'Unione Europea la prima parola che c'è sul disco dell'Unione europea e contente
Già questo è venuto agghiacciante
Ezio si compete certo uno pensa soltanto se stesso si distrugge il nome non la parola non
E questo le la media abbiamo un ministro che adesso dice che tutto il resto la meritocrazia e che quindi l'obiettivo dei giovani è più di dare dei calci e quelli che gli stanno vicino per prevalere su quello che ti sta vicino perché il problema è che Totti affermi a scapito degli altri cioè c'è stata come dire una colonizzazione ideologica
Che ha fatto dire io e tutto e il nove invece lasciamolo perdere
Credo che e con questo e ci voleva noi si è zittito
E quello che poi ha finito per prevalere in tutto questo quella che è stata chiamata Pina
There is no alternati cioè la convinzione che tanto non c'è niente da fare perché in questo modo non si può cambiare tanto vero che tanto male
Pensare soltanto al proprio ombelico perché quello si sa dove sta e io forse il mio è un velivolo posso cambiare mentre il mondo impossibile lascio perdere
Eppure diventato qualche cosa che nel nostro linguaggio è stato introiettato persino da quelli che continuano a pensare in luglio lungo il nuovo perché politicamente pensano che non sia necessario insomma tutti quelli come Bernard ecco per puri nuovi è stato come dire una tradizione della vita no avete fatto caso che tutte le parole che vengono usate anche da quelli che parlano in termini di noi
Non parlo più del cambiamento del montepremi colpisce per esempio che si continui a dire potete leggere tutti i giornali tutti quelli che parrebbe adesso che ti dicono bisogna cambiare il modello di sviluppo
Nessuno dice più cambiare modello di sumo vuol dire superare il capitalismo accaparrata chiudono vengono messe stizzite Parco troppo forte e troppo forte invece per Zago un cambiamento del botto
La parola decrescita che fatta una parola essenziale per pensare al cambiamento del mondo no crescita zitte progettisti mette paura cosa pensa vogliamo tra Medioevo ex tutti quanti zitti
E allora se questo come dire mi preoccupa mi preoccupa e perché è avvenuto tutto questo ma io credo che sia avvenuto questo dobbiamo tenere in conto perché quelli dell'UE hanno subito una tremenda sconfitta
Una sconfitta che è stata quella che è intervenuta fra gli anni settanta e ottanta
Quando è entrato in crisi
Sia il progetto dell'ori
Ma ci progetto capitalista che ha incominciato a vedere che non funzionava e quindi la pressione del cambiamento del mondo e diventava molto più seria un tempo che non si trattava più di aggiustare ma che si trattava di qualche cosa di molto più profondo di cambiamento
E questo ha messo paura tutti giustamente perché cambiano interamente il mondo ma insomma completato che aggiustarlo fare dei compromessi sociali delle cose per le quali insomma un po'se può cambiare insomma anche se non tutto è possibile siamo usciti anche dalla fase in cui il capitalismo è riuscito a trasformare una cosa che era cambiamo Poma non tutte allora le cose vanno bene tutti abbiamo finito di questo così chiamato compromesso sociale no
Sì cambio pochino ma non tutto però
Questo troviamo la pace nel mondo questo non è più possibile e infatti ne è seguita che cosa seguita la sconfitta subita dai debole
Non è che non è successo niente voglio dire negli anni su tanta cominciata verificarsi una difficoltà del modello diciamo
E e vi ricordate negli anni settanta e gli anni in cui comincia la prima crisi fare via del capitalismo con
La crisi del petrolio e può eccetera eccetera restituiscono a Tokio InterRail Gandhi potenti del mondo di allora l'Europa il Giappone gli Stati Uniti
E dicono si è creata troppa democrazia troppa libertà fra troppo straparlare nel mondo il sistema non se lo può permettere
Cassato sessantotto la grande avanzata dei Paesi del Terzo Mondo stavano cambiando molte cose nel mondo
Torno
E c'è stato una controffensiva pesante Thatcher Reagan me e poi primo fortemente restringimento di quanto aveva reso più più pacificato il volto
Tutte le grandi conquiste cominciato a essere logorate così viene quindi in qualche modo l'elezione accennato
Londra da qualche cosa così ma è nato da una sconfitta sconfitta pesante
Sconfitta di chi voleva cambiare diciamo pensiamo le sconfitte sindacale sconfitta sessantotto la sconfitta di tutti
Quello che ipotizzava un mondo diverso e tutti si sono zittiti malese al sia zittiti è non è che produce subito una cosa così positiva come dice Nicolò che tu la della scuola de come dire del silenzio attivo il silenzio un attimo perché è un silenzio che
Sì predispone a una cosa essenziale come l'ascolto rischia di essere che tutto il mondo pieno insistito punto e basta
E questo dico che qualche cosa quale dobbiamo tenere conto allora il nome
Fino è un fervente essenziale per cambiare
Lì io non può cambiare possono arrangiarsi il nome serve per cambiare quindi quello che noi passiamo in questo momento è per l'appunto la condizione che ormai si introiettato perché non si può cambiare non si può fare niente
E quindi mi domando se il nostro anno nostro impegno la nostra fertilità sì certamente anche fatta di ascolto ma anche di ritrovare selezionare cercare lavorare per rendere prima di trovare le parole giuste del cambiare
Che evidentemente vanno cambiate perché le altri che abbiamo detto sono falliti e come e come facciamo a fare questo
Ecco questo vorrei che la potessimo attenzione e facessimo degli altri libri così dice come facciamo
Ascoltare va poi a riparlare come ritorniamo qual è la strada per ritrovare le nostre le nostre parole perché quello che poi alla fine è prevalsa appunto con la sconfitta del nuovo Lierse d'alto questo io che è stato portato alle estreme conseguenze
Perché si è cominciato a pensare tutto nei termini dell'io la libertà
E la mia quella degli altri in secondo me secondo posto me importa meno Mwanza e non me ne importa premiante nonno come il mio problema
Io sono anche un po'critica nei confronti di questa esasperazione dei diritti non perché diritti non siano portante anzi
Sono stati credo portato molto importante perché hanno aggiunto a una predicazione che era quella di diciamo collettiva e del noi che non teneva conto
Per quanto importante sì anche la persona e quindi i bisogni delle persone e le bisogno anche di dare il valore e significato opposto ciò che c'è dentro nudi personale e non soltanto al noi
Che finisce per trattare soltanto i bisogni sociali e non episodi dell'Inter
Però e anche il significato esasperazione perché l'esasperazione diventato penso solo ai membri di tutte e da un pezzo in più agli altri a quelli frontali accusa indie
Cioè c'è stato un cupolino giusta cosa che poi pronto come contrappeso un'esasperazione alla questione dei diritti non si parla più appunto delle modifiche collettive del mondo che non sono soltanto i diritti
Timidi e ne è derivata pronto un autore forense Ellis Mao
E che mi ha mi pare contraddire pericolo io forse da solo me la cavo mi occupo di quel che mi interessa immediatamente come io e poi per il resto vedremo
E allora
Vorrei che ci si preparasse anche su questo nono naturalmente nessuna ricetta e soltanto come dire un grido di allarme e di ricostituzione e giorno
E moglie sicuramente un passaggio ma noi non si fa soltanto ricostruisce sulla base di un pensiero lungo
L'io si può accontentare di un pensiero corto perché più facile pensare alla liberazione di un individuo che alla liberazione dell'umanità figuriamoci e quindi il problema di rintrodurre un pensiero lungo rispetto al pensiero corto e pensiero lungo fa fatica perché e travolto dall'onda mostra parlare qui c'ha ragione dicono straparlare terribili
E quindi per ci parla a vanvera poi quanto si straparla ma insomma operano del chiudere tutti quanti smettere tutti di parlare e dell'isolamento
Non parlare di pensare solo a se spetta finisce per
Produrre
E allora
Come dire
Come si fa a cercare all'altro
Anche per ascoltarlo badante per ascoltare l'altro devo cercare non è che lo trovo per strada qualcuno che voglio parlare Hans generalmente Etò posso ascoltare sullo Segatel parlano ma come motivo gli altri a parlare
Se noi cominciamo a parlare anche noi stessi e non facciamo uno sforzo terribile di uscire dal nostro dal dal nostro stesso stile e quindi credo che già
Pensare come ricostituire deve aiutare gli altri a parlarle
Aiutare i ragazzi a parla zeppo non poter parlare possono soltanto ascoltare tanto più che gli altri quelli che ascoltano non vogliono più parlare
E invece sarebbe bene che starà parlassero allora vorrei almeno a fare di tutto
Per creare le condizioni perché altri da voi pappagallino e c'era la possibilità di dire tutto quello che c'hanno da aprire di nuovo e di critico che ripensino
A come si fa a cambiare il mondo perché poi si parla soltanto se si pensa di potere
Parlare al mondo e qui inizia un'altra difficoltà
Ma ci parlano
Io ho partecipato in questi ultimi tempi a un po'di questi convegni sulla urbanizzazione dentro un volto e fa apparire sapete perché se il pezzo e che perché c'è
Come si fa confronto di una ormai come dire comando sempre più affidato alle nuove tecnologie dell'intelligenza artificiale
A far prevalere l'umano sulla macchina
Adesso dicevo l'ultimo avveniva tutto dedicato a questo come Luhmann oppure uscire a controllare l'intelligenza ti vitale e a essere comandare l'intelligenza utili artificiale e non esserne completamente comandato e colonizzato
è un enorme problema che ha bisogno ha per l'appunto di insomma di parlare
Io sono nonostante tutto abbastanza ottimista sapete perché sono ottimista perché penso che c'è una nuova generazione che stanno assommando cercando di riparlarne
E che non deve ascoltare non deve ascoltarci ma deve selezionare quello che dice
E la prova almeno di un libro penserete che sono pagata dalla casa editrice che lo ha pubblicato che era una italiana per stranamente
Quello più Vittorio dire fa parte di un libro di un certo Saito Way che è un autore giapponese
Che ha fatto un libro che ci chiama ma nell'antro Focene è un libro che ha un titolo di questo genere
Venduto nel solo Giappone cinquecento mila copie del suo libro l'unica trentacinque anni e hanno fatto un sondaggio su questi cinquecento mila euro visto sono anzi tutti al di sotto dei trentacinque anni
Ed è un libro su che cos'è un libro su la decrescita comunista
Cioè che pur di Al Gore nel senso che i Comuni stessi riducono questo lo sapevamo da tempo ma invece su che cosa vuol dire la decrescita vale a dire costruire un'accusa completamente nuova
Un mondo dove la felicità non è quella che il mondo di oggi ma è radicalmente diversa
Ed è fatta di liberazione dal lavoro di liberazione del nostro tempo
Dalla fine dell'oppressione di un mondo più farlo lavorare film toglie tutta la libertà apre il più apprezzato vive a Moro che circonda tutta la libertà perché fatta del consumismo
Perché prevalere le ville merci su ferro qualche stanno dentro il supermercato sono abbai
Della nostra soggettività addirittura del nostro Toschi avviene misurato a partire da quelle armi da quante di quelle merci compriamo e insomma di quello si chiama Bax
Perché c'è un Max sconosciuto
Che proprio di questo ha parlato ma che in tutto il corso del del secolo scorso è stato abbandonato
Nella cultura e nella pratica del movimento operaio della sinistra che ha fatto prevalere un'idea del tutto industrialista si ridusse deve produrre sempre di più
Perché questo come dire darà ha finalmente come dire la possibilità di risparmi di ottenere tutto quello che fino ad oggi siamo stati priva
E che in qualche modo era vero nel senso che per
Sopravvivere l'umanità fino al secolo scorso quella lavorare moltissimo
Ancora fino a poco tempo fa pensato e soltanto per fare il pane
L'aratro il voto
Tutta quella roba lì ci si metterà tanto tempo adesso basterebbe lavorare tre ore perché l'intera umanità potesse sopravvivere se il godimento insomma non fossero quelli di prima e allora la pratica è molta quello che si vuole dire recuperiamo il pensiero più lungo di Marx
Che ha scritto delle pagine bellissime sconosciute ed mai mai si è parlato per tutto il Novecento e la proposta è di recuperare e io penso bisogna parlare di stretti un possibile per potere poi essere capaci di ascoltare ad ascoltare in qualche modo con profitto quello che ci dice una generazione queste cose in buona parte le h
Grazia Luciana pertanto questa ricchezza di spunti io prima di passare la parola Marta volevo riprendere sono un aspetto di quello che ha detto Luciano acchiappa in realtà aveva già un parzialmente detto anche Adolfo prima
In fondo una delle chiavi del libro di vicolo io credo che sta nella dimensione del l'azione perché noi inevitabilmente implica una relazione altrimenti non ci sarebbe nessun noi ma individui singoli e una relazione che Adolf prima aveva definito una relazione che è fatta anche di legame emotivo con l'altro adesso Luciana diceva ma come si fa
Non mi fido TAR come si fa a fare parlare di nuovo nuova a parlare in un o in un modo diverso
Quello che ho pensato già quando avevo letto il libro è che adesso Nieto armato somma la mente sentendo i primi due amici e che c'è una dimensione trasversale fondamentale però di tutto questo discorso che a che fare con la dimensione dell'educazione cioè dell'educazione in senso lato perché i giovani li abbiamo richiamati in causa proprio ad sono fondo sono i giovani chiedevano
In fondo imparare a parlare e e anche imparare ad ascoltare e la relazione educativa e la prima relazione di una relazione di un noi
Dove cioè quanto del discorso di Nicolotti forse non è calato strettamente sulla relazione educativa ma nella mia così non mi me interessa il mio sguardo sulla realtà io ce lo trovo moltissimo
Perché è da lì che bisogna
Anche da lì che bisogna ricominciare a quote a ricostruire un Bowie ma indovino costruiamo in una dimensione
Anche duca attiva che è una dimensione di silenzio che ha una dimensione di rispetto che è una dimensione di ascolto e non una dimensione di solo ma certo è importante non è in contraddizione con quello che ha appena detto tu è importante
Parlare con parole che aprano una dimensione che sia una dimensione diversa da questa costruita sulla sull'individualismo sfrenato su una stagione dei diritti che condivido pienamente da giurista
Esagerata per come si è venuta a costruire però è proprio una è nella il secondo match nel mio modestissimo sguardo la necessità di una ricostruzione della dimensione educativa Anna è una necessità primaria ed è
Una dimensione questa dove la parola noi è fondamentale non c'è educazione senza un noi
E e e tanto fondamentale anche la dimensione del silenzio che apre di questi
Penso che il presupposto dell'ascolto e del e della non rifiuto del diverso cioè di quello che non torna con la musichetta che c'abbiamo in testa quindi io penso che questa sia un'altra componente molto importante del silenzio del noi
Verso la costruzione di un noi che appunto quella che Nicolò ci fa intravvedere
Marta
Con l'ala così allora grazie grazie dell'invito grazie
Di permettere di condividere qualche reazione sul libro che
è un libro politico io ho trovato molto poetico non solo per le dimensioni ma per l'uso così evocativo di ogni parola così curato così cesellato
Ma anche così profondo per cui non mi stupisce sentire reazioni così diverso se adesso da ultimo Antonella sottolineava una possibile lettura sul piano educativo perché a me pare che sia un libro che parla a diversi livelli
A me ha detto tante cose a livello personale esistenziale ma anche in una dimensione forse più pubblica politica che è quella su cui siamo qui a condividere
Qua qualche spunto e qualche riflessione
Quello che dirò
Pesca nelle poche su cose di cui so parlare che esso è la dimensione giuridica giuridico costituzionale non farò cercherò di evitare ogni tecnicismo però diciamo così la lente attraverso cui leggo
Io in noi di individualismo
I padri eccetera per me inevitabilmente e la lente che un normalmente mi impegna durante le mie giornate la mia vita professionale e dico subito
Cinque gli spunti che sono emersi da ultimo Luciana Castellina prima riprese da Antonella sulla dimensione dei diritti permesso o no a assolutamente condivisibili cioè l'affermazione iniziale di questo libero
Che
Ritiene che la la seconda metà del ventesimo secolo abbia dato l'abbrivio a questa grande stagione dell'esilio
Poi
Dei generata in un individualismo esasperato
In una indipendenza autodeterminazione che alla fine si è consumata in una in solitudine esasperate
è assolutamente condivisibile
Una diagnosi che si ritrova in tante letture tu citi Jacquard di Magatti Paglia
Ma anche in altra letteratura italiana e straniera se c'è una cifra che contraddistingue il nostro tempo
E anche una presa di coscienza del nostro tempo eh che forse questa centratura
Modernista sul rio ha superato il segno e ha incominciato a mostrare un po'la corda di alcune sue degenerazioni questo nel mondo del diritto
è immediatamente riflesso in una
Esasperata
Assordante presenza del solo linguaggio dei diritti dove diciamolo esplicitamente in modo chiaro i diritti sono una gran cosa
Sono una grande conquista sono quando ne parlava a Norberto Bobbio l'età dei diritti fine della seconda guerra mondiale
Lo diceva come una stagione gloriosa metà dei diritti soprattutto se vista rispetto a quello che si era partito nelle nei decenni precedenti
Quello che noi stiamo sottolineando non è certo
Un difetto d'origine ma l'esasperazione io aggiungerei un'altra considerazione non ci siamo accorti che noi abbiamo abbandonato gradualmente
Il linguaggio dei diritti di matrice europea per fare spazio al linguaggio dei diritti di matrice
Liberale americana che è una cosa un po'diversa
E ha ragione Luciana Castellina quando dice
Non è una questione adesso non è stato usato questo linguaggio di destra o di sinistra perché il campione forse più in Italia chi ha portato al vertice anche diciamo così di di di riflessione e di pensiero
Di queste idee dei diritti e Stefano Rodotà
è stato veramente ha valorizzato il massimo che si poteva valorizzare ma nello stesso tempo si è perso secondo me un'altra componente non secondaria
Del nostro della nostra tradizione giuridica e che cosa è andato perduto
Qualcuno
Contrappone al diritto di avere diritti di Rodotà che evidentemente è dovuto a un'espressione non ha famosa espressione di Hannah Arendt
Il dovere di avere doveri Luciano Violante io dico subito che non sono tanto d'accordo con questa visione
Anzi forse si è arrivati a quell'esasperazione dei diritti proprio perché il controcanto era fatto ti un grammo realismo da cui ci si voleva liberare
Di una serie di obbligazioni di una serie di gerarchia e di una serie di di di doveri di una serie
Di discorsi che
Ingombravano
La la la fioritura della persona del singolo della personalità
Quello che secondo me è andato perduto nella esasperazione dei diritti sono state due cose ai miei occhi
Uno il grande valore della politica come momento di sintesi
Di punti di vista diversi perché i diritti si portano davanti alle corti più facilmente che davanti ad politica anzi spesso si trova la strada
Dei giudici quando la politica tentenna o e timida o non riesce a farsi carico del tema dei diritti
E la dimensione della solidarietà
Politica e solidarietà un altro modo di dire noi se ci pensiamo bene è un altro modo di pensare essi dentro dei legami di rapporti
Ma questa non è la matrice della nostra storia
La nostra storia scusate qui veramente non voglio mettermi a fare professorino di diritto costituzionale però io trovo che ci sia una tale ricchezza
Nelle nostre origini e nel nostro testo costituzionale che non riesco a non vedere non attingere il link proprio come se fosse un testo politico
Tornare lì terzo trovare degli spunti d'ispirazione
Ma prima di dire questo io vorrei sottolineare
Un effetto di questo individualismo esasperato è già stata usata anche la parola narcisismo perché io credo che la torsione ultima dell'esasperazione dell'individualismo sia stato esattamente purista
E mi ha colpito leggere
Uno studioso americano che si interroga sul declino delle democrazie
Tom Nicholls che parte proprio da questo narcisismo dicendo noi attraverso l'iper individualismo di Beratto da tutti i doveri da tutte le i legami da tutte le gerarchie da tutte le istituzioni che lo premevano
Abbiamo creato un mio che può fare
E dire ed essere qualunque cosa e liberato in vita
Liberato da tutto
E ha potuto sperimentare tutto ma questa grande aspettativa che si è generata su questo io che finalmente può tutto
Si è scontrato
Con la disillusione e la delusione di non incontrare in questa ricerca liberate da tutto ciò che veramente lo soddisfaceva di cui rabbie risentimenti
Invidia una tonalità del discorso pubblico che diventato tipicamente poi la cupezza tipica del Narciso
Ora nel nella nostra tradizione
Non è così c'è qualcosa alle radici del nostro nuovi noi come comunità politica
Che più complessa
è un milione che è poi il litio incastonato come una gemma nell'articolo due della della costituzione che è un migliaio in relazione
Per usare le parole dei costituenti padri e madri perché ce ne erano ventuno
è persona più che individuo tanto che singolo nelle sue relazioni umane è una cosa che faccio sempre notare ai miei studenti è che se ne mettiamo a raffronto tutta una serie di dichiarazioni dei diritti
La nostra la Dichiarazione universale la Carta dei diritti dell'Unione Europea altre Costituzioni
C'è un elemento che la che contraddistingue solo ed esclusivamente la Costituzione italiana è che i diritti sono raggruppati in quattro capitoli i cui titoli sono rapporti
Rapporti civili rapporti etico-sociali rapporti politici rapporti perché la concezione antropologica che c'è sotto
è quella di una persona che singolo ed è in relazione in qualche modo eh io ed enormi io credo che gran parte dell'esasperazione dell'individualismo e dei diritti di tutta questa cosa sia stato avverte contrapposto com'è accaduto polarizzando le in modo esasperato nel dibattito americano
L'io dei diritti e il comunitarismo
Non è un aut aut cioè e anche qui noi stiamo aprì parlare di un nuovi che non è un noi contrapposto all'esilio ma è un nome che è dentro Lilium guai se ora facessimo ritornare il pendolo buttando c'è alle spalle buttando a mare
Decenni nel bene e nel male con gli errori esasperazioni eccetera eccetera ma di conquista della centralità della singola persona
C'è un aspetto
Scusate fatemi chiosare
Su tante cose la modernità ci ha lasciato una forma mentale
Da contrastare
La modernità per aiutarci a capire tende a distinguere contrapponendo
In questo caso io nomini
O questo quello bianconero in mille campi si può vedere questa moto questa forma ma in sette che noi abbiamo addosso
Senza quasi neanche accorgervene ce ne per comprendere utilizziamo la contrapposizione
C'è un autore a me molto caro per questa diciamo così visione illuminante che mi ha dato Romano Guardini che usa nell'opposizione polare
La necessità invece di Sting guerre perché nere uniti in un equilibrio in cui uno dei due poli non fonde mai non implode mai nell'altro
Per questo dico
Attenzione
è vero che abbiamo perduto un rinnovo in questa esasperazione di un mio che è diventato Narciso e autodistruttivo etc
Ma non siamo qui
A me indicare il valore dell'io e non credo che questo sia il messaggio che questo di proporre Tare
C'è un punto
Tra le tante cose che si possono dire
Che
Mi diciamo così una ricaduta di questo iper individualismo che imita molta preoccupazione
Ed è
Sono a parte diciamo così gli evidentemente le conseguenze sulle singole vite personali che ovviamente ci turbano più di ogni altra cosa ma è l'impoverimento del dibattito pubblico
Impoverimento che
Incapacità a misurarsi veramente con l'altro
Abbiamo delle società che sono
Più plurali di prima
Dove la ricchezza delle espressioni ad ogni livello sono multi sotto ogni profilo multi linguistico multietnico antireligioso molti agnostico multi quello che volete
Ma il confronto con l'altro si è impoverito c'è quasi un timore una retrazione una difesa rispetto all'altro
La tecnologia
C'ha dato delle possibilità di comunicazione straordinarie letteralmente straordinarie
Adoro la tecnologia per le potenzialità che aveva
Ma c'è anche rinchiusi nelle famose coach Amber se nella disinformazione no
Che ancora che la disinformazione lecco Ciambetti nella superficialità dell'informazione
Ed è il nostro parlare perché parliamo pensando
Se Twitter abile una frase che noi diciamo e quindi la complessità è bandita dal nostro discorso perché deve poter essere racchiuso in un messaggio che ormai è una missiva
Non non c'è l'elemento del confronto del dialogo ma c'è questo modo di parare per lanciarsi dei messaggi da una parte all'altra dove i mezzi di comunicazione nuovi o tradizionali
Diventano semplicemente di veicolo di messaggi che partono e non sai che effetto produrranno non vedrai dal prossimo messaggio che ti tornerà indietro
E tutto questo è vero che è stato è un non è certamente un'osservazione nuova
Ma è stato come dire alimentato dalla crisi di tutti i soggetti di intermediazione a partire dai grandi partiti o dagli altri grandi luoghi di aggregazione sociale
Il risultato è un dibattito molto rabbioso sincopato
Con pochissimo ascolto tanto grido tanto urlo ottanta esasperazione
E dove anche il dibattito politico in molti casi è più una questione di niente al tema mente di intrattenimento che non di un luogo veramente di di ricerca e di soluzioni a problemi comuni
Io personalmente avverto moltissimo l'esigenza diciamola così di luoghi di confronto
Dove si possa
Prendersi il lusso di cambiare idea
Non sono tanti perché siamo sempre in scena no per cui degli Space prime re la il tuo pensiero coerente
Un luogo dove invece parli e alla fine della conversazione puoi dire
Mi hai convinto non ci avevo pensato
Questa è la è la mancanza più grande che io avverto devo dire che questa è una cosa l'esperienza che io ho fatto in modo straordinario meno crearmi soprattutto alla corte costituzionale in camera di consiglio era così
Si entrava preparati studi attivissimi con idee convinti eccetera parla uno parla l'altro parla l'altro al quarto che parla dice o il poco visto qualcosa che non avevo visto
E poi c'è un verso dell'Antigone che ma sempre con comma uno commosso quando in buone mamma disperato Dacre conteggi dice
Concede Titti di cambiare idea
Ecco io credo che sia veramente un un lusso di quindi non possiamo privarci non dobbiamo privarci
Perché le idee non maturano soltanto fra Memme frammento d'Idro che studio che leggo la slide show la la cosa che ascolto Hall o il POR cast nel cortile nel luogo del confronto vero è lì che c'è veramente la possibilità
Di allargare il pensiero di allargare la ragione che si allarga solo quando entra qualcun altro
Difficile che l'allarghiamo da soli no che facciamo uno sforzo sì lo puoi fare ma
Quella possibilità di avere dei luoghi così fischietti dove tu puoi dire
Pensavo così ora penso così più uno così meno uno così più tre è una è un lusso chiaramente straordinario
Quale rimedio qui siamo tutti un po'balbuziente adesso son curiosa di sette sentire cosa dice Adolfo perché i dispositivi che c'ha tenuto in serbo per il secondo giro Menis la sua genialità già ne ha messi a disposizione della nostra vita sociale alcuni potentissimi come libro dell'incontro e la giustizia riparativa che sono veramente una una vera fino forse la novità che io ho incontrato dopo tanti anni di studi giuridici
E qui siamo un po'tutti i balbuzienti degli autori che Tucci Tinicolo nel tuo libro Jacquard Magatti dicono ci vuole diciamo sostanzialmente un pensiero critico l'intelligenza diventa il loro prima la descrivono così
Vincenzo Paglia da par suo dice ci vuole il cristianesimo va bene un vescovo però giustamente tu diceva è che lo posso proporre a tutti in questo modo io non so questi ti faccio una domanda non so se ho capito bene
Ma c'è un un punto in cui tu concludi
Posso dirla un po'forse in modo lucido con un filo di Nostalgia dell'ideologia
O comunque con
Un un apprezzamento dell'epoca delle ideologie ci vorrebbe un'altra ideologia
Poi lo dici diversamente in un modo che a me
Convince di più quando dici ci vuole un pensiero lungo
In questo senso lo lo lo capisco di più perché a me l'epoca delle ideologie non mi fa tanta Nostalgia perché in realtà era anche un'epoca in cui vero che c'era un Noemi
Merante un porno imprigionato contrapposto un vuoi con cui non riusciva mai a stabilire dei ponti fino a quando questo è degenerato in una vera
E propria violenza
Mentre quell'idea del pensiero lungo
Del guardare oltre e di qui l'educazione un altro libro bello che mi è capitato fra le mani che in questi tempi esproprio sul dovere del Long term mister Maldini Arrigo di cominciare a pensare a lungo termine
Poi in sei in questo senso lo comprendo lo comprendo fino fino in fondo
Come arrivarci questo per me è un vero punto interrogativo
Qualche spunto cielo anch'io ma forse a questo punto ascoltiamo Adolfo con le sue generalità poi dopo otto vediamo se abbiamo qualcosa da dire da aggiungere o da dal commentare rispetto a quello che ha da metterci sul tavolo però per me
La chiave
Quello quei luoghi dove il silenzio diventa così denso perché il luogo dell'incontro per me paradigma tra tutto quello che che tu hai sollecitato appunto alla polizia Marina Abramovic eccetera per me può il luogo dell'incontro resta qualcosa di cui abbiamo tutti sperimentato i i veri frutti
Grazie mi trattengo dal fare commenti in ragione di lasciare spazio a Nicolò per primo che adesso vogliono ascoltare e poi dopo in una un breve giro però la libertà lasciarsi lo spazio per camper cambiare un'idea precostituite troppo bello per non poter Civita e per non riuscire a soffermarsi ancora un momento ma quanto è vero altrimenti che dialogo è il fondo anche se io sono comunque totalmente fermo dal mio punto di partenza a prescindere da quello che viene detto e però così vero
Nicola
A te la parola
Beh intanto buona sera
Grazie
Grazie per essere qui è grazie a voi Marta Antonella Luciana doloso
Per
La disponibilità a presentare questo libro ma non solo grazie per l'attenzione che gli avete dedicato e grazie per le parole che avverte usato che avete detto e questo desse un po'un problema perché io che dico dopo tutte queste vostre parole
Tirata per dare un senso ovvero una coerenza mio libro potrei semplicemente stare zitto rimanerne nel silenzio e non è una battuta troppo facile o scontata veramente mi verrebbe da trattenere quello che avete detto dal Nord non aggiungere niente conservare tutte queste tutte queste cose
Avete detto cose bellissime che veramente fanno esplodere quello che ho scritto perfino in molte più direzioni rispetto a quelle che io stesso avevo pensato
Voi sapete che qualcuno sostiene che a volte quello che si dice intorno ai libri a partire da un libro
Rischia di essere più interessante di quello che dice il libro stesso e questo potrebbe essere uno di quei casi però però c'è un merito che riconosco il mio libro che questo me lo prendo per intero che è proprio quello di avere generato questo incontro perché trovo che il fatto che si apre voi quattro sì a te questa sera qui a parlare sia una cosa bellissima di perse ed è un evento nel quale penso che al di là della presentazione del mio libro vada riconosciuta una grande importanza
Io stesso avevo pensato di mettermi in platea in ascolto e e basta poi avevo era stata Marta alla quale avevo confidato questa tentazione a dirmi e no troppo facile devi venire qui ascoltarti tutte le critiche che ti faremo e quindi commi
In realtà le critiche sono state abbastanza poche ci sono un po'di anzi un po'tantissimi spunti anche critici però che per fortuna ce ne sono però c'è una cosa evidentemente sulla quale mi sembra che tutti siate d'accordo e chi mi fa molto piacere che ritrovi d'accordo perché mi sta particolarmente a cuore ed è il fatto di riconoscere a questo libro un valore un significato politico
Perché vedete questo libro nasce da un invito che mi aveva rivolto Stefano Remondi che ringrazio per questo perché senza quell'invito questo libro non sarebbe stato scritto Stefano Remondi e uno dei fondatori di questa collana di Mimesis l'Accademia del silenzio
Di cui c'è una delle due responsabili Nicoletta Polla Mattiotti insieme a Duccio Demetrio
E e Stefano circa un anno fa mi aveva detto appunto perché non scrivi anche tu un libro sul silenzio per questa collana da parte mia non ho fatto altro che raccogliere questo invito
L'ho raccolto
In particolare cercando appunto di indagare Silenzio nelle sue implicazioni politiche sociali prima ancora che esiste anziani che possono più o meno la stessa cosa la politica l'esistenza nel senso che la politica non dovrebbe occuparsi di altro che di questo in fondo
Delle nostre esistenze dell'esistenza
Di ciascuno di noi non è una cosa che sta nell'alto dei cieli sopra le nuvole ma la politica è una pratica sociale che riguarda le persone in carne e ossa che si gioca su questa terra che abbiamo sotto i nostri piedi però
Quello che volevo fare era provare a scrivere un libro specificamente politico al di là di questa considerazione allora non voglio dire che nel il Silenzi sei diventato un pretesto nella scrittura però quello che è certo è che anche nel titolo stesso come dicevi tu
Antonella quel noi riveste almeno la stessa importanza che riveste la parola Silenzio
E quel noi riferito al silenzio in particolare per nelle mie intenzioni a due facce due punti di vista da cui può e deve essere guardato due facce di una stessa medaglia da una parte il noi come soggetto dall'altra il noi come oggetto il nome come soggetto nel senso di un noi silente come avete detto nei vostri interventi noi è completamente scomparso dalle nostre vite del nostro stesso Lessico completamente soppiantato annichilito
E sostituito da un io sempre più invadente ormai dispotico tirannico
E poi dall'altra parte il nove comma oggetto cioè il noi come elemento a sua volta costitutivo del silenzio come elemento senza il quale il silenzio perderebbe la sua ragion d'essere
Che non è nell'accezione che volevo dare io al silenzio quella della della solitudine o meglio dell'isolamento ma è quella del dialogo il silenzio è quello pensato un silenzio dialogante come diceva Adolf appunto in un silenzio funzionale al dialogo
è un silenzio potremmo anche dire paradossalmente pieno di parole ci sono eccome le parole in questo Silenzio per riprendere anche quello che diceva
Luciana ci sono due versi di una bravissima poetessa argentina a proposito di poesia Alessandra pizzardoni che che lo dicono molto bene secondo me che dicono
Desideravo un silenzio perfetto per questo parlo
I silenzi a quello pensato appunto è il silenzio del quale il dialogo ha bisogno per essere tale
Perché è evidente che due voci che si parlano ma non si ascoltano due voci che non si concedono reciprocamente il silenzio per ascoltarsi sono due voci destinata a rimanere due monologhi a non diventare un dialogo
Tutto questo ha un valore evidentemente politico ha un significato politico che significato politico che i vostri interventi hanno fatto esplodere come dicevo in così tante direzioni diverse diciamo in termini molto generali del mio punto di vista Lidia che volevo esprimere molto semplicemente era che una politica che voglia essere fedele a se stessa che non voglia tradire lo svilire i suoi fini dovrebbe sempre incarnare l'esprimere appunto una dimensione inclusive collettiva stanze che individuare ed esclusiva dell'esistenza è una dimensione comunitaria ed è qui che tutto si tiene perché cosa occorre per la costruzione di una politica comunitaria per il comunitarismo occorre il dialogo e quindi occorre quelle Silenzio dialogante e pieno di parole di cui prova a parlare
Il che naturalmente non esclude mille altri
Possibili piani del discorso tutti quei piani che riguardano invece le dimensioni esclusivamente intime personali private delle relazioni come le relazioni da Moro De Amicis all'interno delle quali dissidenze riconquista tutto un altro significato
Tutto un altro valore in assoluto anche senza bisogno di parole che lo riempiono molto spesso nelle relazioni
D'amore d'amicizia
La verità delle cose supera la comunicazione linguistica supera le parole molto spesso nascosta
Nei corpi messe insieme i gesti prima ancora che nelle parole ma qui ripeto il punto di vista che voleva assumere era proprio un punto di vista specificamente politico ed è da questo punto di vista che dico che noi è completamente scomparso
Dalle nostre vite
Poi ho provato a chiedermi a quando potrebbe essere fatta risalire questa scomparsa
Ho provato a chiedermelo a partire dalla mia stessa esperienza e non a caso il libro si apre con una pagina quasi più narrativa che che saggistica
Con una pagina che Conte nell'immagine di un bambino mano nella mano con suo padre con un padre silente negli anni della morte
Di Moro è un'immagine che appartiene alla mia generazione perché evidentemente e chi è in atto tra la fine degli anni sessanta i primi anni Settanta quando sono nato io che era un bambino quando quando è morto Moro
Ed erano gli anni in cui esistevano ancora l'ideologia erano anni in cui
Al al di là di tutte le degenerazioni e delle perversioni che l'ideologia hanno portato con sé che hanno provocato però ancora almeno si parlava in nome di un ideale più grande dell'io che lo esprimeva
Erano anni in cui i nostri padri parlavano
Meno di quanto parlarne padre di oggi con i loro figli erano anni
In cui parlavano molto più attraverso i loro comportamenti che non attraverso insegnamenti espliciti
Eppure la Società e la politica erano piene di parole di confronti e dibattiti non lo dico per rimpiangere l'ideologia in realtà hanno lo dico perché penso questo site il crollo delle ideologie abbia lasciato un vuoto
Che semplicemente non siamo stati capaci di riempire che la mia generazione non è stata capace di riempire oppure che ha riempito soltanto di questi individualismi sempre più sfrenati
Perché veramente abbiamo individualizzato e polverizzato tutto e non dico niente di strano questa la mia è soltanto una constatazione sulla quale sono stati scritti saggi e studi autorevolissimi davanti ai quali sia chiaro bio so bene che ci sarebbe soltanto da tremare oltretutto non essendo io né un sociologo né un politologo né un filosofo penso oltre a tutti i libri che voi stessi avete citato ma penso anche non lo so e libri di Christopher lasci di Tony Judt
Però ADIA di chi la compia rimane la constatazione c'è la constatazione che tutto sia frantumato si è frantumato il senso di appartenenza di tutti a un comune destino vediamo chiusi reclusi nelle nostre separazioni denti Tari a me sembra che il massimo dell'identità alla quale i nostri individualismi riesco ad arrivare e la difesa dei territori nazionali intesi come territori da difendere come contro l'aggressione di qualunque straniero di qualunque straniero che non riconosciamo simile a noi e lo dimostrano
Le politiche sull'immigrazione di questi ultimi anni in modo clamoroso da ogni parte ma poi non solo si è frantumato
Il senso della memoria collettiva per parlare di questa parola così importante la memoria ma forse perfino di più forse ha ragione chi dice che non soltanto non esistono più memorie condivise ma non esiste più forse neppure la memoria tout court forse non esiste più neanche ricordo del passato ma esiste soltanto un continuo
Presente oppure si è frantumato il lavoro il il mondo del lavoro il modo di lavorare credo che sia sotto gli occhi di tutti si è frantumata la legge
Per parlare appunto anche da da giuristi
Perché perché è verissimo se c'è una cosa che caratterizza la produzione legislativa di questi ultimi anni e la sua chiude la sovrabbondanza e la sua incontenibili TAR vengono emanate leggi in continuazione c'è una legge per tutto per tutti per ognuno è perché ma appunto perché ciascuno di noi ne reclama continuamente una perché ciascuno di noi reclama continuamente
Un diritto perché ciascuno di noi reclama e pretende continuamente il riconoscimento di un proprio diritto e in questo c'è effettivamente anche molto narcisismo
Davanti a tutto questo tutta questa frammentazione a questa frantumazione a questi pezzi di realtà e con la politica sembra a me sembra impotente mi sembra ecco sembra aver perso le parole
Oppure a sembra capace soltanto di parole vuote che suonano false nel momento stesso in cui vengono pronunciate sono parole che non sanno quasi mai nel convincere né emozionare
Perché sono parole che molto spesso troppo spesso lasciano a loro volta l'impressione di essere pronunciate senza convinzione essenza emozione
C'era un bellissimo articolo di recente di Luigi Manconi
Nei giorni del naufragio di di Cutro in Calabria che parlava proprio di questo dell'afasia della politica dell'incapacità della politica di tradurre in parole il nostro tempo
Di offrirne una mediazione linguistica che sappia entrare in contatto con il dolore con la sofferenza con il senso delle tragedie che sappia interpretare il tempo che che attraversiamo e come se la politica avesse perso una sua grammatica non sua sintassi ed è vero che secondo me è molto adatto a quell'espressione a cui faceva riferimento anche a dorso che uso nel mio libro
E cioè la politica come forma di pura e semplice amministrazione tecnica dell'esistente oltre tutto aggiungo molto spesso connotata anche da una forte dose di cattiveria
Come esito naturale
Finale di questo individualismo che pensa a salvare soltanto se stesso
Allora il silenzio che provo a configurare nel mio libro
è un silenzio che vorrebbe avere un valore politico proprio perché vorrebbe rappresentare simbolicamente una forma di resistenza rispetto a questo individualismo così esclusivo e così anche cattivo è un silenzio che vorrebbe
Provare per fino ad aspirare a farsi simbolicamente elemento fondativo di una nuova ideologia ma di una ideologia senza avere troppa paura di questa di questa parola perché si tratta di lasciarle forse toglierle un po'del peso che si porta appresso non sulle spalle l'alta si può io per come la intendo io l'ideologia può anche essere intesa soltanto anche soltanto come un orizzonte all'interno del quale quello che facciamo apposta iscriversi
In una posso trovare un riferimento un po'più largo dell'ora e qui ecco quel pensiero lungo cioè può essere intesa anche soltanto semplicemente come una direzione dissenso come come un'apertura verso il mondo come uno strumento del desiderio
Perché silenzio certo ecco solitudine ma appunto la solitudine è cosa diversa dall'isolamento e non esclude la comunità allora lo chiamo così questo silenzio che provo a descrivere silenzio del noi
Proprio perché mi piace immaginarlo mosso da un sentimento di comunità di prossimità di solidarietà umana e terrena e dico solidarietà umana e terrena che un'espressione che usava perché a me che non a caso metto in epigrafe nel mio libro sono sue le parole
Che mette in epigrafe perché questa è stata una delle sue lezioni attraverso le sue opere la sua stessa vita il fatto che si può essere solitari e solidali insieme al tempo stesso di uso una parola che mi piace moltissimo che fraternità
E chiama fraternità in senso laico
Questo sentimento di solidarietà umana e terrena lo chiamo così fraternità in senso laico questo ci tengo a precisarlo non per una volontà di contrapposizione o di contraddizione rispetto ad una fraternità in senso religioso perché certo che la fraternità ha una sua possibile accezione ha una forte connotazione anche religiosa ve lo dimostra
Del resto la stessa enciclica del papà stesso di tre anni fa fratelli tutti ma il fatto è che politica e religione riguardano e devono riguardare secondo me Piani DiVersi dell'esistenza magari non del tutto diversi ma diversi per come la vedo io
La religione esprime contiene verità alle quali bisogna avere accesso intimamente o meglio alle quali non per forza bisogna avere accesso esprime verità assolute che nel momento e nella misura in cui rimangono personali sono per definizione incontestabili nessuno per dovrebbe permettersi dovrebbe poter permettersi di contestare una verità altrui solo per il fatto di come per chi ha avuto accesso
La politica è diverso la politica
Esprime a sua volta sentimenti anche i sentimenti politici a loro modo sono incrollabili perché segnano la nostra appartenenza al mondo e a noi stessi ma politiche diversa perché per sua natura il contrario di un territorio solo intimo per sua natura esplorazione continua
Di territori all'interno dei quali le verità di chiunque attraverso il confronto e lo scontro
Devono e possono per definizione essere contestate
All'interno delle quali dei quali magari appunto la nostra verità magari può anche cambiare possiamo anche cambiare opinione
Qui mi fermo perché io sapevo che non sarei rimasto zitto naturalmente però non volevo neanche parlare trompe l'avete già detto benissimo a voi
Sì direi che non sto certamente grida subito la parola l'orario cha cha ha preso la mano il discorso ne pare che si sia sviluppato in un modo così fluido che l'idea accettata lasciare la curiosità del quarto dispositivo devo dire
Marta invece io io volevo fare un regalo Niccolò perché ho trovato due citazioni sul silenzio
Che crebbe di possano fare piacere quindi volevo non lasciarle nei miei appunti ma condividerle faccio veloce uno e di Mario Brunello il violoncellista
La durata dei silenzi cioè le pause si è resa necessaria con lo sviluppo della polifonia
Dove uno o più voci devono tacere o aspettare per dare spazio alle altre
Al simbolo che indica la durata di un suono corrisponde nella scrittura musicale un simbolo che indica una pausa un silenzio di uguale durata un elemento di democrazia in musica un silenzio democratico
La seconda è di Mario Luzi un un'intervista in cui comunque accompagnava l'uscita di una sua raccolta di poesie che tra l'altro si chiama nel silenzio parla il linguaggio del mondo e che dice così
Da un lirismo soggettivo la mia poesia è passata una polifonia aperta alla molteplicità
Ho cercato di dare la voce di dare la parola a molti aspetti del mondo molti aspetti dell'umanità e direi del creato
Soprattutto in questi ultimi miei libri hanno diritto di cittadinanza nella parola nel linguaggio anche quelli che non parlano
Il silenzio
Il silenzio è una cosa non so se avete mai riflettuto su questo il silenzio è una cosa piena di voci ecco
Cioè anche lui
Sì nove in realtà fare una battuta su quello che vorrei dire proprio una battuta e quindi lascio soltanto una traccia nel senso che io avevo pensato appunto il mio intervento come una prima parte dance Torrence e poi in un tentativo di costruire non nel senso dirà va bene ovviamente una risposta perché o o sono poco sarei pazzo o se è un premio Nobel e non essendo cioè fosse la prima più della seconda
Ecco però
Quello su cui io volevo aggiornare erano due cose una questione una questione la crisi della terzietà
Che è un tema filosofico e politico enorme
Perché infatti sono telegrafico certe dire che cosa e la crisi della terzietà ce l'hanno insegnato Desmond Tutu e il Mandela in Sudafrica quando rispetto a due parti in conflitto che stava per diventare un conflitto armato
è riuscito a disarmarlo e costruendo una terzietà che per entrambe era significante cioè la la questione
Rispetto e tirarle fuori
Da dalla parola che era soltanto io e l'altro era il nemico
Ma la terzietà significante è
Stata alla costruzione di questa Commissione per la Verità
Che tutto pure Mandela hanno creato
Che per tutti il popolo arcobaleno del Sudafrica era significante perché c'erano diciotto tra uomini e donne
Che erano incontestabilmente per tutti capaci di essere ritenuti super partes e portare fuori le parti le persone
Dai loro silenzi dalle loro memorie congelate per decenni popolazioni nere
Discriminate fino alla fine sino cioè a all'umiliazione alla perdita di qualsiasi dignità ma anche i conflitti tra neri perché forse questo è meno nota ma in Sudafrica
Non sai più belli e gli Xhosa sono da sé Collina in conflitto tra loro per questioni etniche e quindi lì c'è stata la possibilità di rimettersi in gioco tutti
E invece il dispositivo al quale facevo riferimento e qualche cosa e vado velocissimo anche se richiede sarebbe nulla lunga riflessione
è qualcosa che ho pensato che una persona che sta qui che si chiama Roberto Cornelli
Quando abbiamo scritti insieme un libro che si intitola oltre alla paura
Che forse avrebbe dovuto intitolarsi oltre all'angoscia più che oltre la paura col senno del poi perché più che paura oggi noi viviamo angoscia la paura ha sempre qualcosa di determinato
Io posso aver paura del buio paura
Non sa del della disoccupazione ma l'angoscia quando veramente e e ne ha paura senza oggetto insomma e oggi l'angoscia ci abita
E il paradigma il play dispositivo al quale avevamo pensato che io trovo che sia capace come la terzietà la vera terzietà di tirarci fuori
Dal silenzio rimetterci dentro a una parola significante comunitaria dispositivo del dono che è questo
Dispositivo che nasce con pensiero di Morselli Marcel Moss
Che è un antropologo che ha scritto negli anni Venti ma che ha fatto dei passi avanti incredibili in questi ultimi decenni e per come loro si intende il dolo diciamo tessere una tela di rapporti interpersonali
Che convivono con le dinamiche magari anche del mercato
Ma rispetto al quale istituiscono una nuova forma di scambio simbolico che è capace di aprire al legame sociale naturalmente il dono va molto al di là del mercato ma che cosa significa capace di aprire a un nuovo legame sociale
Significa cioè quando io faccio un dono ci dice Marcel mosso mi aspetto di essere ricambiato
E questa circuito del dono certi invita a cena perché poi mi aspetto che mi inviti tu la prossima volta detto banalmente allora questo è lo scambio mercantile questo è lo scambio dell'home economie Koussa la cui quello di cui parlavo prima la cui passione anche cioè il cui livello
Di passione una passione acquisitiva muore invece a a dobbiamo scommette che sul fatto di non essere ricambiati cioè io mi aspetto col dispositivo del dono
Che qualcuno possa di cambiarsi cambiarmi ma la scommessa è il l'incertezza di non essere ricambiato e questo politicamente a esattamente il contrario di quello che sta succedendo oggi con il nostro Governo dico tranquillamente
Perché provate a pensare una politica della migrazione basata su questo tema del dono cioè io posso accettare che qualcuno entri nel nel mio Paese
Accetto questa scommessa
Non sapendo se lui mi ricambierà
Ma accettando che possa entrare
Allora questa è l'apertura a mio modo di vedere che veda uno slancio ai legami perché mi fa appello perché mi permette cioè la condiviso tutto con Roberto tutte le virgole no perché ci dà la possibilità di investire assunse fuori e dare a quel silenzio uno sguardo è una parola parlante perché se io ti devo accogliere devolve in vengo a parlarti e tu nel momento in cui ti accolgo mi devi dire qualche cosa di Terni raccolti la tua storia perché voglio sapere il tuo viaggio e voglio perché sapere perché se il partito
Dal tuo Paese che cosa ti è successo in mezzo
E mentre ti accolgo e ti dico questo per atti comincia a chiedere oltre ad a a reclamare dei diritti anche dei doveri naturalmente perché questo è il discorso
Che si va costruendo cioè io non posso non ne posso più ne chiedo di sentire la questione deve reclamare dei diritti perché onestamente cioè nel momento in cui io ti rispetto al comma uguale
Perché tutto il discorso del riconoscersi come uguale è dentro alla matrice del dono e naturalmente tende a produrre una società più inclusiva una società dove l'etica della reciprocità è davvero qualcosa
Di sostanziale e su questo poi possiamo costruire delle politiche
Come dire più raffinate più questo è un dispositivo cioè è un vettore dissenso un vettore di senza un vettore dissenso che in questo momento
A delle potenzialità uguale a zero
Assolutamente zero perché io sono d'accordo con Niccolò al cento per cento siamo ritratti entropia ICI
E abbiamo un chiasso interiore che ci non ci permette di guardare un'altra persona per la strada e quindi
Letteralmente siamo fu tutti
Chiudo con quest'altro francesismo inattesa che qualcuno riesca a sporgere a se stesso
Verso questa scommessa
Lo ripeto il fatto di non essere ricambiati scommetto su questo e quindi Marta anche tutti i discorsi che stiamo facendo in questi giorni sulle cose che sappiamo io scommetto sul fatto di non essere ricambiato
Va beh scusate la comunicazione un po'mafiosa in tre persone cioè non ci siamo capiti ho ho finito
Ultimata ralla Luciana e qui dove farli noi non avremmo voluto parlare serva però le le tue parole mi hanno iscritto
Le soglie di dire qualcosa perché non vorrei che non non è che sembrasse che io non ho capito il senso profondamente politico del messaggio di Niccolò e cioè sedici inquisito dobbiamo ricostruire noi cioè soggetto del discorso è quello con il silenzio il silenzio allo strumento solo che io c'ho l'angoscia
Ciò l'angoscia di questo tema perché la cosa che mi spaventa di più è la sensazione che non ci sia alcuna consapevolezza della dimensione del cambiamento che è in atto e del carattere drammatico di un cambiamento
Viene avvertito di quello che può portare e quindi la mia invocazione di dire sì però non basta via attivarsi a più ricostruire noi direttamente nel modo anche più come obiettivo diretto che va accompagnato lo storno il silenzio è certo
Un passaggio è una e il passaggio per riprendere la parola ma badate abbiamo fretta e siccome ho una grande paura della passività
Della come dire pigrizia
Della dell'assurdità della non presa di coscienza vorrei che si dicesse badate che però per ricostruire il nove abbiamo bisogno di una grande iniziativa
Che si basa sulla curiosità la Fox sforzo con boia di andare tutte le parti a ricercare gli atti perché senza di questo non costruiamo noi
Il silenzio è un aspetto un passaggio perché per fare bisogna Spring ascoltare cattive però bisogna metterci una grande soggetto dai in questa fase perché horror rischia di passare cosa che si chiama
Inutilmente uno come si diciamo un tormento e che io sento rilevante poco
Passiamo all'ammutinamento con queste parole chissà
Dunque
Detto il partire redasse il cioè non sposa in prima persona ma verso un'altra è la pratica di relazione
A libere riaperte sulla strada a non so case delle donne libere università delle donne e perché qualche suggerimento non lo prendete
Che la cosa della delle donne
Come dico io dalla Bertagna poi ci son quelli che seguono il potere altre invece che parlano di autorità niente vindice della maggioranza della popolazione non so perché
Dobbiamo dobbiamo proprio chiudere perché altri devono entrare in sala i fisiche affettive la stiamo occupando grazie a tutti anche di essere rimasti fino a quest'ora buona serata i buona
Buona continuazione io credo per un poi fatto di di di di più io che si parla
Certamente