Conduce Francesco De Leo (Giornalista, Responsabile della Comunicazione dell’Istituto Affari Internazionali, Direttore di AffarInternazionali).
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direttore dell'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani delll'OSCE
ambasciatore ed editorialista del Corriere della Sera
direttrice di Aspenia e senior director european affairs dell'Aspen Institute
presidente dell'Istituto Affari Internazionali
Contenuti ad un'edizione speciale di spazio transnazionale la trasmissione di Radio Radicale dedicata alla politica estera l'attualità internazionale la dedichiamo alla presentazione di un libro scritto dall'ambasciatore Antonio Armellini diplomatico che oltre
All'Arci essi ci è stato ambasciatore in Algeria India
Ossia Parigi capo della missione italiana in Iraq collaboratore di Aldo Moro la Farnesina Palazzo Chigi e portavoce di Altiero Spinelli alla commissione europea
E anche oggi editorialista del Corriere della Sera al suo libro ha per titolo l'Italia e la Carta di Parigi della CSC è per una nuova Europa e noi lo abbiamo nei nostri studi e lo ringraziamo
Grazie grazie
Nel novembre mille novecentonovanta i governi di trentaquattro Paesi firmano la Carta di Parigi per una nuova Europa alla fine del vertice straordinario appunto della CIA e Sicilia
La carta segna la fine della guerra fredda della divisione dell'Europa diventando così una delle più importanti convenzioni internazionali
Impegnandosi a favore della democrazia dei diritti umani dello stato di diritto della protezione dell'ambiente della cooperazione del disarmo e sancendo la quintessenza dei valori europei nel diritto internazionale pubblico
Gli stati parti hanno posto le basi per un'Europa unita e pacifica
Io do il benvenuto a radio radicale o due
Autorevolissimi interlocutori con cui convesse eremo sui temi del libero io li ringrazio per esserci Marta Dassù ed elettori di Aspenia
E signor advisor gli affari europei per l'Aspen Institute editorialista di Repubblica conoscenze è stata vice ministro degli affari esteri sia nel governo Monti che in quello letta
L'ambasciatore Ferdinando Nelli feroci benvenuto o la sera presiede l'Istituto Affari internazionali è stato commissario europeo per l'industria l'imprenditoria nella Commissione Barroso due nel due mila quattordici
Matteo Mecacci invece direttore dell'ODIHR l'ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE in questo momento all'estro ma non ho voluto far mancare il suo contributo alla presentazione di questo libro ecco quello che ci ha detto
Le ombre il libro dell'ambasciatore Armellini riempie il secondo che ora la una importante perché copie non un periodo di tempo quello dell'inizio degli anni Novanta
E in particolare nell'ultima riga carte di di di Parigi che segnano uno snodo importanti nella storia di questa organizzazione che non nasce appunto nel mille novecentonovanta ma come sappiamo era nata ad Helsinki
Con l'atto finale col suo duettato in quella sede nel mille novecentosettantacinque in un momento in cui c'era ancora in pieno della della guerra fredda in cui i blocchi contrapposti quali non avevano quando poteri istituzionali dove dialogare sulle questioni della sicurezza della cooperazione economica e in particolare anche sui diritti umani Gianni settantacinque
L'Atto di Helsinki segnala quanto appunto la democrazia e diritti umani siano degli e le aspirazioni in quanto meno condividere dai da tutti i Paesi che fanno parte di quella
Di quello iniziale con sesso dagli anni novanta c'è un salto di qualità perché con il crollo
Del muro di Berlino e collasso dell'Unione Sovietica che ha una parte di espansione
Del diritto internazionale e in particolare della di quella che è la terza dimensione quella di cui si occupa appunto Lodi l'ufficio cioè col Matthew etilico da Bartali a che nasce proprio
Per decisione che fu presa quella Carta di Parigi e poi negli anni successivi con l'ampliamento del nostro mandato che si occupa adesso
Di monitorare le elezioni di questioni relative allo stato istituito Orsi Santucci chiari crimini d'odio immigrazione tutte le questioni legate ai diritti umani e in quegli anni appunto
Che parte appunto da da una da quella che era una conferenza quindi luogo dove gli Stati si riunivano per discutere soltanto a livello politico che trasformare appunto in un'organizzazione con delle istituzioni come il complesso che e al come rappresentante la libertà dei media
O l'altro comunitaria per le minoranze che appunto hanno degli uffici che lavorano trecentosessantacinque giorni l'anno sulle questioni che che riguardano l'attuazione di questi impegni politici Kentucky hanno preso naturalmente adesso guardando agli anni novanta ci troviamo nell'attualità
In una situazione molto diverso purtroppo perché con appunto all'attacco militare della federazione russa all'Ucraina e con le critiche sono aperti
In Bielorussia in altri aree dell'OSCE sicuramente non siamo in una fase
Espansiva per quanto riguarda la promozione di questi valori i valori della
Della dimensione umana però secondo me l'OSCE il lavoro che continuiamo appare anche come sufficiente articolare
Aprire anche in Ucraina dove abbiamo condotto anche ad oggi oltre centoquaranta interviste molto approfondite con potenziali vittime o
Diciamo persone che hanno assistito a crimini dell'acconto l'umanità c'è un lavoro che può essere fatto ancora al piede chi richiamare gli stati che si stanno allontanando rispetti questi principi che sono stati
Appunto degli definiti a Parigi negli anni successivi a esterni come dite responsabili di fronte alla alla comunità internazionale
E e quindi mantenere l'OSCE oppure in un momento di grandi tensioni con un con un con un canale di dialogo anche con la federazione russa con la denuncia
E da altri Paesi tiene citano appunto facendo scelte più ci si allontana molto da rispetti questi principi secondo me non va ha sottovalutato perché
L'OSCE non è nata
Nel settantacinque in meno negli anni successivi con un con un gruppo di Paesi laici mai cioè con Paesi che condividevano come dire gli stessi valori in termini di
Quello che avevano raggiunto in mente suscita
è un'organizzazione che è nata per cercare di fare a vantare questi valori e la cooperazione naturalmente nell'ambito della sicurezza che è un po'aspetto molto importante
Nasce come come aspirazione per cercare di spingere il modello democratico moderno rispetti dei diritti individuali come il miglior modello di sviluppo da far espandere quanto e più nell'emisfero settentrionale che appunto tutta la regione ricopre Toshi quindi
Neanche sentito in qualche modo come in coma un pendolo finale sull'OSCE nasce in un momento
Di grande tensione durante la guerra fredda poi si espande negli anni novanta il e adesso siamo al momento in cui sicuramente circa di nuovo restringendo nel campo della del dell'affermazione di questi valori fondamentali però ecco continua ad avere sedi dove queste questioni possono essere discusse presentate e appunto i governi portati di fronte alle loro responsabilità politica non va non va sottovalutato
Era la voce di Matteo Mecacci diretti tutore dell'ordine l'ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE siete l'ascolto di radio radicale consigliamo il libro L'Italia e la Carta di Parigi della CSCE per una nuova Europa scritto dall'ambasciatore Antonio Armellini sono con lui studio l'ambasciatore Nelli Feroci e Marta da suo allora ambasciatore perché un libero sulla Carta di Parigi
Ma questo è un libro
Che racconto sostanzialmente un negoziato non è un libro che guarda al futuro ma guarda perché si è arrivati a un set determinata situazione tempo
è un libro che racconta di un negoziato in cui la politica estera italiana ebbe un ruolo importante un ruolo importante
Contribuì molto risultato che è stato poi in qualche minuto nel tempo dimenticato e quindi mi sembrava fosse che valesse la pena in qualche modo di ricordarlo come dicevo
è un libro che parla di un negoziato che ha come scopo quello di prendere in mano l'insieme di accordi che andavano sotto il nome di atto finale di Helsinki che adattarlo a una realtà che andava evolvendo molto rapidamente
è una realtà H nel novanta aveva già segnato l'unificazione della Germania che qui dei do avrebbe dovuto disegnare un assetto di sicurezza diverso non più conflittuale ma sostanzialmente operativo era troppo dire
Ma quanto meno avrebbe dovuto per non porre le premesse per accompagnare un processo di trasformazione termina forse impropria ma omogeneizzazione fra tutte le parti all'interno di una Europa che cambiava che cambiava pelle
Ho negoziato che poco porta con sé molti forse alcune lezioni interessante anche per il presente ma che allora
Partita dall'altro su iniziativa dell'Unione Sovietica l'iniziativa di di aggiornare il City nasce nasce dalla dal discorso di Gorbaciov sono ottantacinque sulla casa comune europea
A cui gli americani resistono agli europei gli europei guardano Estrada attendono prima di decidere
Dopodiché l'accelerazione dei processi in corso fa apparire necessario aggiornare il quadro la sicurezza europea per tener conto delle nuove realtà ma ci si rende anche conto del fatto che quell'impianto che era stato immaginato a Helsinki poteva essere ancora la base di riferimento per un aggiornamento
Che era stato immaginato e alla Carta di Parigi a questo duro avrebbe dovuto servire nell'arco di alcuni anni cioè di un graduale processo di transizione dal confronto a una democrazia condivisa naturalmente questo una parentesi importante da ricordare ci pensò poi la crisi jugoslava apporre impegni in discussione tutto questo di fatto a cancellare cacciare questa questa ipotesi
Però scorrendo
Il negoziato se uno guarda il libro è un racconto giorno per giorno nel negoziato rete di capire come evolvono gli atteggiamenti
E è molto interessante in una prospettiva di adesso ma che ho negoziato in cui per esempio il vecchio approccio extra Ovest neutri non allineati
In questa conferenza il meccanismo era crediti i due poli Est ed Ovest esprimevano le loro posizioni
Poi si immaginavano gli spazi di di manovre di però presto possibile che ne è utile non allineati erano quelli che non svolge un ruolo di mediazione di mediatore del consenso alle leva attori o levatrice del consenso
Che alla fine essere pareva ben quinques negoziato l'abbiamo un'Unione Sovietica
Che è stata sì la proponente del del del negoziato
E lo è stata perché l'intenzione di Gorbaciov Fere quelle giuste nella legittimazione della perestrojka è un riconoscimento del ruolo residuale dell'Unione Sovietica come Paese di riferimento in Otello del due poi e questo si va frantumando giorno per giorno ma mano che il negoziato procede tant'è vero che si vede una unione sovietica sempre più passiva restare sempre più passivamente allineata supposizione americane cosa che all'inizio certamente nell'immaginare
Dall'altra parte si vede un blocco occidentale in cui c'è una posizione diversificata all'interno c'è soprattutto un fatto
In qualche misura nuova cioè questo negoziato uno dei primi forse il primo in cui la cooperazione politica europea ha un ruolo dominante dominante molto dire a un ruolo importante non ricevo cioè
Si manifesta come una come entità politica autonomia soffitti coordinata all'interno dell'Alleanza atlantica ma certamente con una sua
Autonoma capacità riproposizione
Tant'è vero che il documento finale la Carta di Parigi è sostanzialmente un prodotto comunitario con qualche giunto la nasce nasce fa questo
Questo crea una componente dinamica molto forte e quindi una Italia che alla presidenza comunitari di turno
Sfrutta questa condizione per acquisire un ruolo anche più significative in questione pesa per quello che dico che è stato un momento diciamo di politica estera in cui lui abbia avuto un ruolo
Dal punto di vista nazionali sì ma certamente anche l'appoggio l'appoggio comunitario fu importante fu anche importante il ruolo di un ministro degli Esteri intelligente immaginifico rispetto a queste cose anche se forse distratto sui dettagli e che era Gianni De Michelis e l'auto che tempietti
Fu un attore importante di questo processo dove sta all'interno di un di una solidarietà atlantica che ebbe delle sfaccettature realtà perché da parte
Delle sezioni che si guardano da un lato a questo processo con interesse ma dall'altro con il con timore perché le le finalità erano delle fino al non sempre
Non sempre convergenti se vogliamo
C'era da un lato come ho detto prima l'interesse alla legittimazione da parte sovietica dall'alto c'era la vecchia idea di metrò del dall'altro e chiede di Mila no la con la conferma era clinica Carta di Parigi era nero nella nella nella visione francese un'occasione per rilanciare il discorso sulla sicurezza unitario condannata alla confederato freddezza europea
Stati Uniti con coda nel Canada ma tutte le americane
Guardavano sì questo Marco temevano come tutti e tutto questo potrà portare di nuovo a una divaricazione dell'Atlantico non so che cosa che abbiamo visto nel passato e quindi ci fu un atteggiamento abbastanza complesso
Da parte da da parte occidentale per cui il traino europeo come direbbe qua e là
Uno freno da parte americana che poi si tradusse alla fine non solidarietà ma abbastanza faticosa raggiunta alterne poi gli obiettivi formativi l'altro dato interessante che
Il mediatore tradizionali inerti non allineati scomparvero compattamente dalla dalla scena questo fumetto negoziato strumenti dell'ex
Quindi si trattava di ridefinire il quadro della cooperazione europea
Si trattava di Ri definirlo
Partendo da una situazione che evolveva giorno per giorno ma che aveva davanti a sé una prospettiva che potrà all'epoca poteva apparire percorribile che era quella della omogeneizzazione democratica diciamo bene
Tutto questo lo si vede ma in mano che va avanti negoziato lo si elevano nel quotidiano nell'evolvere delle singole posizioni dallo dall'altra parte
Che porta poi dopo a una a una conclusione con la Carta di Parigi appunto finale
In cui si pongono le premesse di questa storia perché a questo punto sono condivise perché mancano naturalmente elementi di crisi era una Lucerna erano forse nel fondo ma non c'erano
Ma anche una delle menti ritiri soprattutto mancano
Lo Slavia che quella cappa d'opera messo in discussione all'Inter l'intero McNish
Quindi si chiude con aria la riaffermazione di un quadro in quella fine poi tutti trovano un punto di incontro e condivisione che avrebbe dovuto essere per ulteriormente consolidato due anni dopo nella riunione vede propria di Eltsin che era previsto che avrei dovuto avviare la trasformazione di questa struttura in un'organizzazione tutte le cose che sono dette
Come esplicazione di un ragionamento già portato avanti e di una e di una condivisione raggiunta
Questa condivisione poi come sappiamo non ci fu
Helsinki nel novantadue porto avanti un processo di organizzazione burocratica
La con l'accesso eccetera una conferenza diventa un'organizzazione secondo me così facendo subisce l'entropia dell'organizzazione internazionale sta acquista molto istituzione molte strumenti e perde di di perde di automa di autorevolezza di credibilità ma il l'assunto di base cioè che quel sistema di principi i famosi dieci principi quel sistema di regole poison riguarda etici principi sono dieci regole di comportamento di buonsenso la realtà quindi il punto non sta tanto nei principi quanto era loro applicazione dei meccanismi che permettevano di dare a questa come dire
Scala questo schema di cooperazione condivisa un'applicazione che tenesse conto di tutte le le ambiguità le difficoltà attraverso la ambiguità costruttiva e di cui è stato considerato rimane ancora secondo me è valido potesse è un esempio che può essere utile ma questo è un discorso che faremo forse più anziani
Marta Dassù leggo dalla carta all'era della contrapposizione della divisione dell'Europa e terminata dichiariamo che per l'avvenire le nostre relazioni saranno basate sul rispetto e cura sulla cooperazione si sogna
Una nuova era di democrazia pace e unità
Il valore di questa carta nella storia delle relazioni internazionali
Sì anche qualcosa magari da da raccontarci nel del periodo storico in cui si arriva a questo
Traguardo ma prima di tutto volevo congratularmi con Toni Armellini perché i libri a una sorte di è una sorta di manuale
Dione negoziare e di un negoziato diplomatico Baedeker diplomatico diciamo così che racconta appunto questo lavoro preparatorio
Che torniamo agli conduce in quanto rappresentante dell'Italia che era la presidente di turno del della comunità europea dell'epoca e quindi aveva un luogo particolarmente rilevante ed è molto interessante da leggere in particolare questo diario del negoziato giorno per giorno
Perché sono mesi questi del mille novecentonovanta assolutamente cruciali per La sette internazionale
Che via via si sarebbe sviluppato negli anni successivi a cominciare dalla riunificazione tedesca naturalmente tre ottobre del mille novecentonovanta quindi mentre si svolge questo negoziato preparatorio
Avviene un fatto assolutamente rilevante che la riunificazione delle due Germanie e nel libro viene raccontato come il rappresentante tedesco al comitato preparatorio lo sherpa insomma del della Germania della Germania Ovest che era diventata nel frattempo la Germania inglobando la Germania Lester
Zhou Ramsau dice senza tanti complimenti no no non salutiamo i rappresentanti della vecchia della vecchia Germania Est perché ormai perché ormai non non esistono più fondamentalmente e e Armellini e scrive
E e così non solo l'ambasciatore ma tutta la delegazione della Repubblica democratica tedesca della Germania Est siccome Dean qua d'incanto di cui il fatto e non si è visto più nessuno quindi mi dà l'idea degli Edain chi degli eventi drammatici nel senso britannico del termine cioè dire completamente rivoluzionari che stavano succedendo ma io volevo rispetto a questa ricostruzione che ha fatto molto bene Toni Armellini aggiungere forse qualche cosa che mi sembra rilevanti anche in termini di relazione fra fra allora e oggi
Il primo punto è questo che che Tonya già sboccato e cioè in fondo una passività crescente dalla Russia teniamo conto che il mille novecentonovanta
è l'anno in cui Gorbaciov comincia seriamente a scricchiolare
Corbaccio sta in difficoltà economica enorme ha provato a fare questa perestrojka che però diventa nei fatti
Una specie di chiave per la dissoluzione successiva dell'URSS russo finirà nel mille novecentonovantuno come come sappiamo e la Russa naturalmente
E è e a quel punto abbastanza ripiegata su se stessa diventa abbastanza passiva in questo negoziato anche perché Gorbaciov
Cerca di giocare tutte le sue carte sul rapporto bilaterale con gli Stati Uniti Tonino ha già ricordato e questo è un po'una costante della della storia
Del bus prima di aver se poi la Russia quando guarda al sistema e ora tra antico guarda essenzialmente agli Stati Uniti era vero allora e resta vero fondamentalmente fino ad oggi
La cosa anche perché parallelamente ai lavori del CSCE si svolge di lateralmente fra gli Stati Uniti e la Russia
Un negoziato molto importante che è quello su di su su controllo degli armamenti si firmerà il Conventional fossi signorotto cioè il trattato che regola la quantità di forze convenzionali fra la NATO il patto è il Patto di Varsavia
E anche l'America interesse fondamentalmente a questo negoziato oltre che attenere invita la NATO c'è una frase interessante che Bobo Straus che era l'ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca ma di fatto era un imprenditore un uomo di fiducia di Clinton una frase che disse a San Leo che era il nostro ambasciatore dell'Italia a Mosca
Riferite al mille novecentonovanta il compito degli Stati Uniti era di tentare di tenere in vita Durso di Gorbaciov quindi in quel momento
La visione americana era da un lato che l'interlocutore doveva rimanere Gorbaciov il quale effettivamente stava costruendo un tipo di Unione Sovietica che andava bene sistema occidentale
E dall'altro era però di di ottenere una specie di quadratura del cerchio perché si voleva anche salvaguardare la NATO in particolare appunto
Rispetto a progetti come quelli di Mitterand IRNA di una sorta di Confederazione europea un Europa dall'Atlantico agli Urali come diceva Mitterrand
E ed ho dico anche perché ho riletto preparandomi a questa discussione con voi
Io delle parti del classico di Kissinger diploma si ad esempio Kissinger scrive che in quel momento Corbaccio offre era considerato a Washington come un partner assolutamente indispensabile
Nella costruzione di un ordine pose più post guerra fredda al punto che presidente Bush Bush padre scelse allora il Parlamento ucraino
Come una sorta di tribuna da cui dichiarare l'importanza di tenere in vita un sorvolare a questo questo lo dico anche perché nelle ricostruzioni che si fanno di questi tempi dopo la crisi ucraina sulle origini di questo grande Adam allontanamento dal dalla Russia si tende a dire
Che dopo il muro dire dopo il crollo del muro di Berlino e la vittoria quindi degli Stati Uniti nella guerra fredda si si si tentò subito
Di mettere nell'angolo l'Unione Sovietica e per la Russia netta non andò così dirlo importante perché ricorda che il tentativo di cooperazione vero venne fatto
E questo tentativo continua poi in effetti per alcuni anni anche dopo il golpe
Di di Eltsin in Russia nel mille novecentonovantuno la fine del dell'URSS all'inizio del della Russia ad esempio Bill Clinton nel mille novecentonovantaquattro diceva ancora che allargare la NATO
A una quantità di paesi dell'ex Patto di Varsavia
Avrebbe posto il rischio di creare nuovi muri divisori ignorò fa sono anni in cui si tenta un vero rapporto cooperativo con la partnership for peace fra la NATO la Russia insomma è una vicenda molto più complicata di quanto non non si tende a discutere oggi che in qualche modo non riesce crolla
Sotto l'impatto di una serie di eventi concomitanti che che che qua evoco solo perché perché sono più insomma sarebbe una storia troppo lunga però certamente la crisi interna del dell'URSS la fine dell'URSS e l'inizio del della Russia con tutti i suoi problemi
E e certamente le crisi jugoslave non dimentichiamo che la Jugoslavia in implode a sua volta con la successione poi nel mille novecentonovantuno dell'approvazione di IG la Slovenia egli si apre una storia che andrà poi fino alla guerra del Kosovo nel mille novecentonovantanove
Il modo in cui viene gestita la riunificazione tedesca all'inizio
Tutto sommato anche i tedeschi stessi stilisti dell'Ovest
Pensano che sia possibile in qualche modo combinare
In un assetto più cooperativo nato il patto di Varsavia insomma si apre una grande discussione in cui non è affatto chiaro per la Germania riunificata dovrà essere nel suo insieme
Un Paese che allarga la NATO ma di fatto invece avviene così ma anche perché la posizione degli Stati Uniti i quali d'altra parte in qualche modo non dico promettono ma dicono e qua c'è un libro fondamentale che è stato pubblicato in questi anni nel famoso libro di Melissa rotti dicono come con Baker e il segretario di Stato che la NATO però non si allargherà ulteriormente dopo la riunificazione tedesca un punto che viene evocato molto spesso non è in realtà una vera promessa fra l'altro Baker seria deve rimangiare in ogni caso è riferita la questione tedesca
Non è riferita i in generale alla NATO ultima notazione magari facciamo un altro giro
è vero che l'Italia in quel momento ha un ruolo molto significativo
Sia perché appunto alla presidenza di turno della Comunità europea di allora sia perché c'è questo ministro degli Esteri un po'stravagante ma molto ma molto brillante che Gianni De Michelis il quale lancia una serie di iniziative di vario genere una di queste che fu vale forse la pena di ricordare perché in qualche modo si immaginava che che vi sarebbe nato il problema
è la famosa quadrangolare pentagonale cioè quell'idea di legare insieme una alcuni Paesi europei guidati da dall'Italia con l'Austria in mi pare in d'Ungheria da una parte e dall'altra
La Jugoslavia la quale Jugoslavia però appunto come dicevo prima poi si poi si disintegra però da quelle iniziativa nascerà vince l'iniziativa centroeuropea che resta tuttora
Per quella sorta di inerzia burocratica di cui parlava fino a tardi ermellini
Ambasciatore Nelli Feroci allora
Nesi professore a Trento diritto internazionale il diritto delle istituzioni internazionali che firma una prefazione scrive questo libro offre un esempio particolarmente chiede oggi di come si conduce un negoziato diplomatico multilaterale a sei compresso in situazioni difficili e nelle quali occorre spesso reagire in tempi rapidissimi assumendosi a volte la responsabilità delle decisioni
Pure in mancanza di specifiche istruzioni da parte delle autorità nazionali competenti in materia di politica estera questo libro
Sul negoziato ci riporta un'epoca insomma
Tutti abbiamo che in qualche modo sentito raccontare da Marta Dassù anche il suo contributo in questa ricostruzione del contesto e cioè di fare anche con Giulio Andreotti presidente di turno appunto preside
Sì all'interno grazie no anch'io vorrei perduto rallegrarmi con Antonio Armellini per questo libro
Che io so conosco un po'la genesi ne parlammo a suo tempo è nato in un epoca mi verrebbe da dire non sospetta cioè molto prima delle ventiquattro febbraio del due mila ventidue se ricordo bene si forma durante l'anno quindi Duina ventuno
Ma che in questa particolare congiuntura acquista un interesse straordinario è vero che uno sguardo retrospettivo
Se vogliamo su una vicenda che oggi sembra appartenere quasi al Paleolitico mi verrebbe da dire ma è anche vero che attraverso la lettura di questo libro si possono capire molte delle vicende che poi hanno portato alla situazione in cui troviamo oggi sì è un è un libro che una straordinaria testimonianza di come si conduce un negoziato multilaterale
In un contesto in cui tra l'altro vige la regola del consenso anche questo va detto perché forse e questo spiega anche tante delle technicalities secca apparentemente altri difficili da spiegare
In un contesto in cui lo schema di riferimento che era quello del modello di di Helsinki come ci diceva Toni un attimo fa va perdendo di consistenza
I due blocchi contrapposti il ruolo dei neutrali quindi un una realtà in divenire che richiede effettivamente un aggiornamento costante anche degli strumenti negoziali Marta citato un episodio che viene dalla lettura del libro in particolare dal lungo diario del negoziato per la parte diciamo sostanziale del libro
Che quella del dell'uscita di scena della delegazione della Repubblica Democratica ambisca a me è caduto l'occhio nella lettura di quella parte su un'altra vicenda molto molto qualche divertente per certi aspetti che ha a che fare con la regola del consenso nel ruolo giocato dal Lichtenstein che è citato in una nota che si trova se ricordo bene pagina centotrentatré in cui si ricorda che non tanto in sede di comitato preparatorio bensì addirittura al vertice di Parigi Lichtenstein blocco
Per un'intera giornata
La la la la la diciamo la il raggiungimento del consenso sul testo della Carta di Parigi perché rivendicava un recupero di un territorio che sarebbe stato sottratto al granducato dell'XF lo Principato non ricordo negli anni Quaranta dalla quella che poi in quel momento era la la Cecoslovacchia
Questo lo cito soltanto come una curiosità
Ma per sentire anche che ci sono molte altre curiosità interessanti che mi verrebbe da dire certi aspetti anche divertente che sia un manuale perfetto per il
Chi si accinge o che ha già o che sta per cominciare una carriera diplomatica anche se va detto che il contesto molto cambiato sia Marta che Toni hanno citato il ruolo dell'Italia
E anche la capacità dell'Italia di sfruttare questa posizione privilegiata di presidenti di turno dell'allora Comunità Europea per giocare un ruolo che forse era
Superiore a quello delle effettive potenzialità del Paese vero e così perché eravamo in una fase in quegli anni in cui
Si parlava di coordinamento comunitario di cooperazione politica europea di meccanismi di raggiungimento del consenso a a dodici all'epoca erano molto più
Rudimentali essenziali un po'primitivi rispetto ad oggi però nonostante tutto si riusciva ad ottenere risultati che forse oggi è più complicato raggiungere forse Belgrado ci siamo passati a ventisette ed è vero che in quel contesto il ruolo della presidenza di turno era un ruolo notevole importante era di fatto il punto di riferimento per la ricerca di posizioni comuni dei diritti membri della comunità europea oggi il sistema è molto più complesso
Ci sono istituzioni a Bruxelles o nelle varie sedi dove si negozia negoziato di questo tipo che fanno la differenza la presidenza di turno ha perso
Quel rilievo che aveva in quegli anni ma credo invece che sia dovuto giusto ricordarci che proprio sfruttando quella posizione di presidenti di turno si riusciva in qualche modo a a realizzare un effetto moltiplicatore della capacità di impatto di un paese come l'Italia
E sia toniche Martano citato De Michelis credo che ovviamente
Questo lo si ricava anche dalla lettura dei Livorno si possa rendere omaggio alla capacità
Creativa immaginifica anche molto appassionata di di Gianni De Michelis che non solo in quel consesso deve dire molti altri contesti fu forse grazie molte altre cose anzi fu pose uno dei nostri migliori ministri degli Esteri un'immagine un po'appannata da certi altri aspetti del suo carattere ma quanto all'intelligenza
Ah prontezza di riflessi anche a capacità di visione credo che Gianni De Michelis sia stato fosse effettivamente la sua la Repubblica uno dei migliori ministri
Degli esteri per gli anni sul contesto in cui si svolgono le vicende di cui parla questo libro è già stato detto molto io vorrei soltanto aggiungere che
Con questa
Versi di Parigi e con i lavori del comitato preparatorio si cerca sostanzialmente di aggiornare i principi famoso decalogo che erano stati fissati corso didattico nel nell'Atto finale di Helsinki aggiornato il rispetto ad un contesto europeo che era profondamente mutato
Con un problema però il problema è che questo contesto era ancora in evoluzione quindi la difficoltà di quel negoziato la difficoltà poi di quel vertice è e ha difficoltà di in qualche modo di riuscire a proiettare quelle conclusioni orizzonte di più lungo periodo è dovuta al fatto che molto spesso questi negoziati queste conferenze internazionali questi vertici
Non riescono non posso non ce la fanno a sovrapporsi in qualche modo a governare eventi che sono molto più forti in conto più potente di loro avete citato tutti e due quello che successe dal novantuno in poi nella Repubblica all'epoca federativa di Jugoslavia come tutto questo signore o la fine del sogno dalla carta di Eltsin che oggi diciamo resta il fatto che rileggere quegli eventi come fa il libro a mio avviso è molto importante per questo che è un libro che che che a mio avviso merita di essere letto molto importante perché dalla lettura di queste vicende si possono trarre anche lezioni per quella per la situazione per le ipotesi di gestione ma di una situazione come quella fatta a cui stiamo assistendo oggi ora non è questo
Il il tema magari ne parliamo in un secondo giro però volevo dire che il libro ha il pregio
Di
Portarci una testimonianza di una vicenda di cui si sa poco fondamentalmente che finora molto rimasta diciamo circoscritta agli addetti ai lavori
Ma che invece segna un passaggio importante della storia europea di questi di questi ultimi decenni anche come testimonianza appunto come dicevo di come sia difficile contenere circoscrivere nell'ambito di un negoziato multilaterale
Sviluppi di eventi che a volte diventano nomi contenibile non non definibili
In assetti fissati questo purtroppo è una sfida con la quale ci confrontiamo costantemente non è soltanto quell'episodio non è soltanto la difficoltà di aggiornare il decalogo di Helsinki rispetto ad una realtà in così
Drammatica rapida evoluzione è un tema su cui probabilmente ci dovremo confrontare anche nelle prossime nei prossimi mesi nei prossimi anni
Grazie presidente allora ambasciatore Armellini torno da lei leggo
Velocemente sessualmente dalla Carta di Parigi i diritti dell'uomo le libertà fondamentali sono diritti innati di ogni essere umano inalienabili garantiti dalla legge
Responsabilità primaria del Governo e tutelarle promuove gli loro rispetto costituisce una salvaguardia indispensabile contro gli eccessi di potere di uno Stato
La loro osservazione loro pieno esercizio sono il fondamento della libertà della giustizia della pace il governo democratico si basa sulla volontà del popolo eccetera eccetera
Nulla di tutto questo sembra stridere maggiormente oggi con quanto rappresenta direi proprio ontologicamente la luce del presidente Putin che un anno fa
Ha invaso appunto in Oropa un Paese libero e democratico come l'Ucraina
Calpestando la libertà il diritto internazionale i diritti umani cosa possono oggi relazioni internazionali fare
Più che stare accanto nel modo più più più forte possibile per la difesa di questi valori che in questo momento sono appunto
Colpiti in Ucraina bene cosa possono fare è una domanda da sessantaquattro Milano milioni di dollari però ci sono molte cose che si possono immaginario tentare tra innanzitutto volevo ringraziare
Marta F. additandolo dei commenti fin troppo gentile per questo questo piccoli mi fa piacere
Credo sia piaciuto credo che effettivamente posso essere utile a chi voglio occuparsi di negoziato sono alto per legge quello che è successo in questa vicenda
Due tre punte che Mina Greta e Marta citava effettivamente Beckham la la famosa dottrina Becker non mai definitivamente chiarita
Ma io credo che in realtà accetto rimase una situazione di sostanziale ambiguità perché la la riunificazione tedesca fu fatta con le blande endo l'Unione Sovietica in molti modi e realtà poi la blandizie Rosolino fu necessaria perché il meccanismo aquile acquisto acquisì una sua una sua celerità particolare ma un punto mi sembrava fosse utile ricordare per quanto riguarda l'allargamento della NATO che oggi è diventato un tema di grande ma io noto che storicamente le cose
Non andarono così Germania parte cioè e da questo nel da questo Ulivo da questo negoziato si vede con molta chiarezza
I Paesi dell'est non volevo un altro che se mi scusate il termine cambiare padrone realtà non vedono l'ora di uscire dall'ospedale dall'ordine dell'influenza sovietica peraltro si stava disfacendo
Per entrare in quella in quella della NATO in qualche modo anche la stessa partecipazione all'Unione europea venne vista allora dai Paesi è forse ha continuato a essere vista anche dopo con al via di attraversamento verso verso la NATO che era l'obiettivo finale quindi realtà
Quel parlare di allargamento importo certamente ci fu una un po'una dinamica molto accelerata anche perché uno dei due imperi si stava sfaldando quindi non lo salvamento dell'intero è chiaro come dopo
Quello che le stava in mezzo cerca una collocazione questo questo si vive con molta chiarezza credo
Fermata parato anche della pentagonale argomento che mi è stato abbastanza con le funi ed è molto intelligente la funivia che tra alto
Non venne non venne seguita nel sorprendente articolata partita via nel momento stesso in cui la quadrangolare si trentacinque poi dieci poi qui c'è la cosa muore realtà perché un organismo di quarantacinque Paesi membri non è la piccola intesa rivisitata cadde Mercédès Michele semplicemente è una cosa che non sta diventa contiene quindi anche quello fu nel fianco vince c'è eccome se l'ho sciolto Dante contatti il segreto che ci sia ancora l'ufficio stralcio della lega delle nazioni a Ginevra l'altro che amico burocrazie quindi come dire è un esempio interessante di uno strumento di politica estera italiana secondo me almeno che noi lanciamo ha poi decidiamo decidiamo di non usare morto
Se posso io sono d'accordo che fu all'epoca un'idea certi aspetti geniale innovativa ma perse completamente di significato dopo il grande allargamento
Nell'Unione europea e i Paesi Europa centrorientale a quel punto perse compresi significato si sarebbe potuto chiaramente scioglierla invece di manteniamo però Massimo Mulas rimosso scusate un attimo in realtà
De Michelis immaginava che l'Italia potesse avere diciamo così una sfera di influenza particolare in un quadrante che era quello che guardava verso l'Adriatico e verso i Paesi prospicienti
Prima che appunto la Germania riunificata esercitasse tutta la sua influenza verso Ovest che uno degli effetti della riunificazione tedesca e quindi secondo me l'idea di De Michelis non era non era male io mi ricordo che ha all'epoca ore subito dopo scrissi un articolo su Survival su questo ma certamente poi la disintegrazione della Jugoslavia
Disintegrò anche quelle idee e se posso scusa
Così discutiamo un po'più fra di noi Toni certo che che l'allargamento della NATO
Fu anzitutto prodotto della pressione agli inglesi in particolare dei tre Paesi Ungheria Polonia Repubblica Ceca che erano stati direttamente esposti alla soppressione sovietica durante durante tutti decenni precedenti
E quindi certamente così il fatto è che gli Stati Uniti stessi all'inizio non sono decisi che questa sia la strada migliore
Perché in fondo hanno interesse anche a un rapporto bilaterale con l'URSS di allora che tentano di tenere in piedi
Essenzialmente per il per per promuovere il controllo degli armamenti cioè per raggiungere una stabilità il piano sul piano strategico e non sono sicurissimi
E che l'allargamento della NATO di convenga entrare a fra l'altro questo libro di di Marissa erotiche così interessante perché ricostruisce tutta la vicenda
Dice che esiste una dialettica tra il Pentagono e Dipartimento di Stato sulle scelte da compiere che in fondo una dialettica che esiste ancora oggi tutto sommato se guardiamo al dibattito americano suo Ucraina cioè il Pentagono tutto sommato gioca la carta del controllo degli armamenti e quindi è su posizioni più conservatrici tra virgolette un po'come Marco Minniti oggi che dice tutto sommato
Crane avrebbe bisogno di di un accordo di pace e di qualche tipo perché nessuno dei tre due delle due parti riuscirà a vincere c'è una tragica guerra da Tito il Dipartimento di Stato ha una visione più idealista fra virgolette o più
Più espansiva di tutta la vicenda e così come oggi dice aiuteremo Zenere Ski
Whatever it takes fino ad oggi finale fino a quando sarà necessario fino alla vittoria allora diceva
I Paesi de dell'ex Patto di Varsavia premono per entrare
Era nato non è un'alleanza tradizionale cioè non si esaurisce con la sconfitta del nemico e quindi con la vittoria della guerra fredda ma a deriva la sua forza dall'unione dei valori appunto e quindi questi Paesi vogliono riconoscersi in una comunità democratiche
E lì c'è anche se si vuole la lentezza dello della comunità europea perché tutto sommato comune oggi è caso dell'Ucraina
Di ingressi ignora OPA sarebbe potuto avvenire attraverso la porta della Comunità europea che oggi dell'Unione Europea da va più in fretta nato qualche realmente più in fretta è un atto
Sì devo dire la dialettica Pentagono e Dipartimento di Stato c'era anche allora fra si vede abbastanza abbastanza chiaramente
Perché i due negoziati fu uno fu un elemento che offre no fra l'altro il negoziato perché i due negoziati con il colosso le forze come SEL Cephei
Elicottero sulla carta erano si tenevano in parallelo avviene realtà è la è la intesa che avrebbe Uto essere conclusi furono conclusi e firmati lo stesso giorno a Parigi
Ma l'insistenza del Pentagono Baresi scritta in parte all'evento di Stato era sullo yen era sul legame fra i due
Nel senso che da parte del Pentagono non si dava luce verde alla conclude la carta fino a quando non si fosse raggiunto una consolle Cuni aspetti del negoziato in sicurezza i due negoziati tuo soglia beh c'era tutta una parte del sottosegretario
Diventa tecnico diventa molto complicato Roma i due negoziati quelle sulla forte lo metterà le quelle sulle misure di sicurezza
Erano tutti e due in qualche modo agli occhi del Pentagono più ostaggio dell'altra mentre prendevate destato l'interesse politico era di definire questo involucro complessivo che sia si questa era comunque comunque la cosa ma
Da qui si parla si parla al mondo che per quanto nella palazzina accordi presi
La la spinta dei Paesi ex socialisti soprattutto i tre concerti agli alterano l'altra era alta molto forte e trovare sita questo sì con si opponeva un'Unione Sovietica disgregata il tentativo di mantenere ogni intesa fra le due alleanze che attraversò tutto il negoziato di Parigi
Sì sfrangiata solo perché in realtà era una Carolina sovietiche vada tenuta senza nessuna reale come conto coincidenza con la effettiva situazione sul terreno quindi quella cosa
Poi dopo quello che successe dopo come come si è gestita questa vittoria cosa è stata la transizione apre tutto un discorso diverso
E io lo sintetizzo solo in una fase tre molto difficile pensare
Che l'Impero sconfitto accetti senza discutere il sistema di valori il potere e l'impianto generale del vincitore senza forse noi questo dobbiamo in qualche misura sottovalutato Capuzzo comunque sia la facciamo lo facemmo allora se ne paghiamo le conseguenze
Ma certamente col senno di poi questo può essere una una una una valutazione
Non secondaria mamme
Sarà stato sollevare un aspetto parallelo nel senso che quando si dice che lezione si possono trarre da tutto questo credo che è evidente che l'impianto di Helsinki come era anche la CSC
Non esistono più come come opzione l'OSCE diventato con con altra cosa
Noche deve trovare la sua giustificazione di resistenza non è forse come la situazione dell'iniziativa centroeuropea ma insomma comunque certamente ma a me ci sta che trova la sua giustificazione
Ma quello che che rimane un alto come come si arriva
Ai prima enzimatiche questa considerazione
Mi è venuto in mente più volte perché si è letto soprattutto adesso un po'meno assoluto all'inizio si dice sulla Krajina non mirano a perdere tempo non bisogna non bisogna Fabio non bisogna fare Yalta bisogna fare sinti
E in realtà quella è siti si fece perché era stata agli altri non è contraria cioè il Helsinki divenne possibile
Quando il livello nascondono in quando il livello di confronto fra i due blocchi raggiunse un punto tale in cui non era possibile andare avanti quindi il vantaggio competitivo non c'era più della partitissima prospettò l'ipotesi
Che si basava su una duplice scommessa
Faceva pensare al nipote i possibili UILM e cos'era la scommessa
Secondo da un lato era dentro il desiderio di Break in particolare
Di ottenere una legittimazione
Di fatto se non formale della supremazia sovietica sulla pura sulla sua d'influenza
Dall'altra c'era l'intuizione che essendo il de che i diritti individuali cioè questo piccolo tarlo che tutto sommato forse poteva poteva fare qualche cosa all'epoca fu molto attaccato che se ne come ricordato fu considerato un cedimento fatto nel
Della dell'Occidente alla pretesa sovietica e trovare una legittimazione Arturo Martini meccanismo parti su questa base partiti come partito con questi dieci principi che come dicevo prima
Furono gestiti non perché la loro sostanza erano sorpresi uno per ciascuno potevano essere in qualche modo accertati era la loro combinazione che era difficile scegliere i cesti e e Simec giochino era lì era era l'INPS all'intreccio tra questi conti questo meccanismo
Permise ha fatto disputare man mano i piccoli margini che si aprivano di volta in volta
Fino a quando poi dopo le cose non preso un'accelerazione di verso una delle due parti vinse e che la cosa finì in questo modo allogata offenderli finisco subito ma allora adesso non si tratta di ripetere sincero si tratta di tra capire cos'è la nuova realtà cioè io credo che fino a quando questo scontro nuove genera un punto in cui le due parti si renderanno conto che andare oltre come dire presenta più svantaggi che vantaggi porno per l'altra parte parlare di parlare di negoziato sarà molto difficile
A questo punto a questo punto ci siamo avvicinati in più in più riprese citavi citate dal marzo del del ventidue ci siamo messi a terra da la si è sempre fallita questi conti
Anati negoziato adesso
Non ha senso
Ma immaginare uno scenario fatto vede un c'è un articolo di Pechino sforna offerti comincia immagina gli americani comincia pensare in questi termini
Capire che non si potrà andare avanti all'infinito ci sarà un momento in cui deve il conto dare Benedict da far conto di dare ed avere un benefico danno beneficio sarà tale che bisognerà comunque trovare un trovare una via d'uscita che se questo allora a quel punto
Se questo negoziate possibili allora quel meccanismo barocco dei dieci principi tra loro le loro ambiguità potrebbe affondare nel
Abbiamo ancora dieci minuti ambasciatore davvero tantissime cose perché vuol dire discussione molto ricca anche interessante ora sulla possibilità di riesumare il modello di Helsinki si potrebbero scrivere
Pagine e pagine
Io sono molto poco convinto che sia possibile per tutto sono perfettamente d'accordo che oggi inimmaginabile parlare di negoziato
Però è altrettanto vero che dobbiamo cominciare a riflettere come andare a ridefinire i nostri rapporti soprattutto con la Russia dopo il conflitto ora in realtà molto dipenderà da come si concluderà il conflitto perché fare ipotesi oggi sulla carta senza sapere come si conclude il conflitto mi sembra un esercizio un po'astratto detto questo però io su questo non sono completamente d'accordo con il mio amico Toni
E che non so quanto il modello di Helsinki sia utilizzabile pensate a un modello che intanto si fonda si basa su tre cesti che magari da un dello stesso peso specifico ma carico non senso a sicurezza la cooperazione economica la dimensione umana Robert potrebbero certi vengono dopo
Cioè chi sono i dieci i tre certi vengono dopo un'articolazione i principi sono sono primarie tra i cesti cioè però domani va bene
Insomma resta insomma in genere Parmiani trecce visti come risultato di Jesi quello che voglio dire ma quello che voglio dire poi molto rapidamente perché vedo che i tempi stanno per concludersi
Si può immaginare e credo che sia corretto il giusto impegnarsi a cercare di immaginare una nuova architettura di sicurezza in Europa dopo una volta che si sta concluso per sconfitto
Ma pensare che si possa immaginare un cesto di cooperazione economica con un Paese con il quale abbiamo avviato un'operazione di De cupping così radicale a me sembra abbastanza complicato
Immaginare di ingaggiare una Russia con questo assetto su quella che era nel nel modello di Helsinki l'avrete a dimensione umana mi sembra altrettanto poco verosimile
Se c'è un settore su cui dovremmo poterci applicare dobbiamo inevitabilmente vuole cioè pregare quello delle che vettura di sicurezza ma ancora una volta se uno va a rileggersi i i principi del decalogo di Helsinki siamo e siamo di fronte ad una violazione così clamorosa così pesante così drammatica si parla l'inviolabilità delle frontiere l'integrità territoriale degli Stati di composizione pacifica delle delle controversie di non ingerenza in affari interni
Io mi auguro che si possa riesumare tutto questo ma la vedo complicata e qui mi fermo qui perché sennò sorgono signor questo un secondo secondo me Comina
Il il gruppo dirigente il russo Putin ma non su punti
Chi ha compiuto l'operazione militare in Ucraina in questi termini mia macché Ambrosini crimini gravissimi il tipo militare umanitario eccetera eccetera secondo me non è possibile nessun tipo di accordo strutturale
Sarebbe possibile con un cambio non dico di regime ma ma di governo cioè come uno post Putin con cui si possono avere il coraggio di di sedersi a un tavolo quello che potrebbe invece a cadere secondo me
Continuando questa guerra di attrito coerenza questi costi umani
è uno scenario di congelamento del conflitto di tipo coreano per per fare un altro parallelo storico cioè a un certo punto di fatto il conflitto riduce la sua intensità c'è un armistizio
L'Ucraina perde in questa ipotesi una parte del del proprio territorio
C'è una linea divisoria ed Ucraina diventa per noi la nuova Berlino Ovest o la nuova Corea del Sud cioè il confine estremo
Del mondo occidentale ma la Russia di Putin resta ai margini se posso aggiungere una cosa a questa discussione sul futuro
Dell'architettura di sicurezza europea mi sembra che un fattore ulteriore di complicazione oggi
Sia che avevano appena e parte comunque di un grande gioco globale che coinvolge cosa che allora non era affatto così in buona parte anche la Cina e quindi quando si pensa oggi a una nuova Yalta
Forse questa nuova Jatta richiederebbe un'gran Bargain dicono gli americani
Non tanto con uno una Russia che ha un impero declinate come diceva giustamente Toni Armellini prima è che l'America considera danni in una potenza regionale
Abbastanza allo sbando ma come la Cina che invece il suo grande protettore
E e che invece una potenza ancora in ascesa quindi se si parla di Yalta e cioè di una operazione di Realpolitik che governa i punti caldi e dividere le sfere di influenza bisogna guardare più in là e cioè ai rapporti anche con la Cina
Se si parla di Eltsin che ci sarebbe bisogno di un cambio interno a Mosca di culto allora non si vedono il tennis
Un'ultimissima davvero una sola battuta l'unica cosa che posso dire tutto questo è vero la Cina è parte essenziale del gioco più si va avanti
Per quanto riguarda il sentito dieci principi
Furono creati Pino comune segrete è molto diversa e resistettero per esempio alla Cecoslovacchia Zanuso e quindi in realtà è proprio la flessibilità di quello strumento che può far pensare una sottile tappa è chiaro che le cose sono molto cambiate ma io dei contrasti decontestualizzare
Terribile parola questa questa cosa dalla tecnica l'età dello strumento lo strumento aveva in sé una flessibilità che permetteva di portare insieme gli opposti e allora erano decisamente molto posteggiata almeno quanto adesso non c'era la guerra ma
Grazie a Marta Dassù grazie l'ambasciatore Ferdinando Nelli feroci grazie l'ambasciatore Antonio Armellini che ha scritto l'Italia e la Carta di Parigi della CS per ramo CSCE per una nuova Europa di qui abbiamo parlato un buon proseguimento nell'ascolto di programmi
Di radio radicale
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