Rapporto sulla competitività dei settori produttivi

Buongiorno a tutti
Io son Donatella Sciuto sono rare Preacher poi Tenco di Milano volevo darvi il benvenuto sia Chieffi venuto fisicamente si è chi è collegato virtualmente al Politecnico dove siamo lieti di ospitare l'undicesima edizione del rapporto Istat sulla competitività
Siamo lieti che si parli di competitività delle impresa e del sistema paese all'interno dell'università
Una sede come poli Tenco che non è neutra
Il Politecnico è sicuramente un punto di osservazione particolare perché ha una lunga tradizione e di collaborazione con le imprese
Lo abbiamo di fatto nel nostro DNA barche dalla fin dalla nascita del mille ottocentosessantatré perché il Politecnico fu lutto da un gruppo di industriali illuminati
Di Milano
Abbiamo tante relazioni con il tessuto produttivo
Siamo per giusto per darvi un dato attualmente non ne abbiamo sessantasette Giò interi sorge partnership Program ossia centri di ricerca congiunti con le aziende su un periodo di medio lungo termine
Su tutti i temi dell'ingegneria del design dell'architettura
Per noi quindi è molto importante continuare a lavorare Collina con il sistema industriale
Per continuare a innovare e far sì che il nostro sistema industriale sia sempre più competitivo
Abbiamo gli osservatori e il centro di technology Forsythe in cui cerchiamo di anticipare sia le nuove tendenze
Tecnologiche sia quelle di mercato e combinando queste diciamo aiutare le aziende a più proseguire
Nel loro sviluppo
Tuttavia quando si parla di competitività soprattutto nei momenti di forte instabilità come quello che stiamo vivendo il ruolo dell'università viene spesso sottovalutato
Non si pone abbastanza attenzione ardue fattori che sono un po'nascosti ma sono di fondamentale importanza per uscire
Da una crisi che deve mantenersi con Gentoo congiunturale non essere di tipo strutturale i due fattori sono la formazione in particolare l'alta formazione e la ricerca
La formazione ovviamente un elemento decisivo le aziende funzionano bene perché hanno delle persone competenti e che lavorano bene insieme
E la competenza trasferita dalle Aule al mondo del lavoro un punto il punto di partenza
è quel bene intangibile che consente Allen prese di comprendere anticipare e affrontare scenari complessi
è quello che cerchiamo di fare al Politecnico con i corsi di laurea sia triennale che magistrale ma anche con il dottorato di ricerca
E il dottorato di ricerca industriale ancora molto sottovalutato dalle imprese rispetto ad altri ad altri paesi
Investire in alta formazione è prioritario se vogliamo competere in Europa sullo stesso piano di altre nazioni come la Germania che è l'altra potenza manifatturiera o la Francia che hanno numeri ben diverso in termini dottorato di ricerca rispetta i nostri atenei qualcosa si è fatto nel piano nazionale
Di riprese resilienza dobbiamo continuare però trattarsi che questo lavoro continui nel futuro dopo il ventidue mila e ventisei e soprattutto farsi che i dottorati siano visti dall'impresa è come una leva per per il cambiamento e per l'innovazione
La ricerca in Italia è ottima non si traduce in un però spesso in un trasferimento tecnologico ed efficace su questo è ovvio che diciamo c'è una parte di colpe anche dell'università
Pubblichiamo molto ma brevetti amo poco su questo dobbiamo continuare ad impegnarci a far sì che ci sia maggior possibilità di fare uscire irrisolti tra ricerca dal cassetto e farli diventare qualcosa che possa essere nuove impresa nuovi brevetti che possano essere diciamo sfruttati al meglio nel modo più efficace
Il piano nazionale di ripresa resilienza predisposto alcuni strumenti all'into all'interno della misura quattro punto due dall'università all'impresa che speriamo possano essere degli elementi di propulsione
Verso una maggiore competitività parlo dei centri nazionali dei partenariati estesi e degli ecosistemi di innovazione delle infrastrutture di ricerca ed innovazione
Tutti i fronti su cui anche noi come Politecnico stiamo lavorando siamo in prima linea
Che spesso risultano un po'impediti dalla burocrazia imperante che è stata imposta dobbiamo fare in modo che questi siano non siano intesi come dei progetti triennali come delle soluzioni temporanee finché ci sono i soldi
Ma come degli strumenti a lungo raggio che possano essere diffusi nel paese di supporto al sistema industriale
Il Pnr R. di cui tanto si parla in questi giorni
è un'occasione che non possiamo perdere per dare uno slancio al Paese soprattutto in un quadro di forte instabilità economica come quello che emerge anche dal rapporto Istat un quadro in cui le imprese italiane resistono
Per questo secondo noi importante non perdere un'occasione storica per rimettere in pochi in moto il Paese a partire dal rapporto università impresa e innovazione grazie
Grazie direttrice davvero di questo panorama dove la ricerca svolge un ruolo importante
Anche Istat è un istituto di ricerca a l'ambizione di fornire al Paese dei prodotti che aiutino la conoscenza oggettiva
Della realtà delle impresse
Come questo rapporto della competitività competitività dei settori produttivi che presentiamo oggi siamo all'undicesima edizione quindi questo che è un prodotto di punta dell'istituto vanta già una storia
E quest'anno de trecce punta il faro su dei temi già richiamati dalla lettrice che sono temi di attualità temi importanti temi che ci permetteranno di conoscere il due mila ventidue
E di avere anche una capacità di previsione sul due mila ventitré
Insomma il rapporto ha una potenza radiografica piuttosto
Rilevante non è l'unico prodotto dell'istituto sulle imprese si è appena concluso domenica scorsa al Censimento
Il censimento permanente che ci darà informazioni anche sui comportamenti non sto delle imprese sulle loro scelte non solo sui risultati
Economici ricordo poiché Istat è attrezzata per produrre indicatori sulla struttura e sulla produttività delle imprese che hanno un dettaglio comunale anche quindi io vi invito a voi che rappresentate qui
In in aula e anche on line il mondo della ricerca che cerca conoscenza che ha usare questi prodotti che l'istituto
Mette a disposizione
I nuovi dati sul mercato del lavoro arriveranno con il rapporto sul benessere equo e sostenibile del ventidue aprile e poi faremo un riepilogo il sette di luglio con il rapporto sulla situazione del Paese confluisce tutto lì
Vi dico questo perché da un lato mi interessa a valorizzare il prodotto di oggi che ho detto prodotto di punta e non a caso sulle imprese sulla competitività
E dall'altra però vorrei che lo metteste nell'ambito di una produzione che l'istituto progetta sul mondo delle imprese e che aiuta a comprendere anche i risultati di oggi
Al rapporto che leggerete quindi non è utile che io vedo racconti
Io vi dico solo che è corredato da una vasta serie di tavole tavole dove abbiamo in serie storica e con dettagli settoriali e territoriali dimensionali per varie tipologie di imprese e dei risultati che progressivamente sono arricchiti tramite l'integrazione di diverse fonti informative
Perché una delle caratteristiche dell'istituto che produce dati ufficiali per il paese è quella di integrare fonti diverse
E riuscire tramite questa integrazione a dare delle prospettive che generalmente il mondo della ricerca di per sé non troverebbe disponibili
Allora
L'integrazione è importante ci dà la possibilità di offrirvi scade di sintesi che potete scaricare dal sito dell'istituto
E
In questo rapporto noi vogliamo sino a cogliere gli aspetti diciamo così individuali micro economici si dice
La concorrenza la competitività appunto entrare affrontare la concorrenza relativamente al costo e alla qualità dei prodotti
Conquistando
Nuove quote di mercato o mantenendo quelle che sia quindi dal punto di vista enti individuale di sciabola con la competitività può esser definita così
Ma le imprese non li aggrediamo per settore e allora riusciamo a dare un un panorama estremamente interessante
Nel due mila ventidue dodici settori manifatturieri su ventitré hanno mostrato una capacità di stare in concorrenza una competitività superiore alla media non vi dirò quali sono questi settori ci penseranno i miei colleghi dopo però questo risultato se accompagnato da un rialzo dei prezzi che è stimato negativo
Il Pastrone stimato negativo in cinque comparti industriali su diciassette però
Per il cinquanta e due per cento delle unità manifatturiere l'attività è percepita come è solita
E d'altra parte c'è anche un altro risultato nel due mila ventidue in diciotto settori su ventitré il margine operativo lordo risulta diminuito allora quattro cose proprio per darvi un assaggio
Dell'importanza di quello che vedrete tra poco perché tra poco non abbiam deciso nell'edizione due mila ventitré ed tra poco vedrete
Di avere come tema centrale gli affetti del doppio sciocca rappresentato dalla crisi pandemica e da quella energetica
E questo doppio shock in particolare ci permetterà
Di vedere come arrivi en ha reagito al mondo il mondo delle imprese in estensione e in eterogeneità producendo degli affetti che per la prima volta vengono fotografati con il rapporto di quest'anno
Ovviamente
Nel due mila ventidue l'inflazione è stata a due cifre questo si sa adesso si sta riducendo ma è necessario fare un'anatomia chiamiamola così del fenomeno inflazionistico analizzando le cause
Il ruolo dei fattori di domanda e di offerta le dinamiche e le differenze rispetto a episodi del passato
Quindi certamente il materiale esce è necessario anche fare un'analisi che ci permetta di capire come il sistema produttivo ha reagito ai forti rincari delle materie prime che sono stati sperimentati nel corso del due mila ventidue questo sia a livello settoriale sia a livello di impresa
Perché ovviamente e le imprese hanno messo in atto delle strategie che fossero in qualche maniera correttive o di sopravvivenza che permettere mettessero di andare avanti
Ora avete capito il materiale veramente vasto tanto quindi l'istituto ha deciso in questa sede di privilegiare un filo rosso che verrà tenuto dai colleghi di carrelli e costa nelle presentazioni che stanno tra poco
Saranno tra poco
On line e in presenza per voi
E i due temi portanti sono la dinamica dell'inflazione e le strategie delle imprese nella crisi energetica quindi dinamica dell'inflazione strategia delle imprese nella crisi energetica
Sono argomenti attuali che attraversa nei tre capitoli del rapporto con un filo rosso che poi voi nella lettura potrete ritrovare arricchire a seconda dei vostri interessi però credo che
Sia importante in questa sede mettere in evidenza proprio questi due aspetti
Quindi qui oggi potrete trarre vantaggio da questa lettura che abbiamo fatto per voi e credo che
Non sia solo un vantaggio per voi in platea e perché ci segue da casa ma una volta che lavora il fatto credo che l'intero Paese né Cossa veramente trovare vantaggio perché con i dati ufficiali si riesce ad avere una fotografia oggettiva
Davvero oggettiva di quel che succede che proviene da dati integrarsi con professionalità
E e quindi
Credo che in un momento come questo dove il piano nazionale riprese presidenza delle per forza subire un'accelerazione sia importante avere quadri informativi come questo che stiamo preparando sulle imprese come quelli che verranno secondo il calendario che all'inizio ovvio
Declinato mi raccomando non perdete il rapporto sulla situazione del Paese del sette luglio prossimo quindi grazie molte per l'attenzione e adesso si va agli approfondimenti con Claudio Vicarelli penso Graz
Benissimo
Macché perfetta grazie a tutti voi un giorno
Mi chiamo Claudio Micarelli insieme a Stefano costare presenterà dopo di me o l'onore di di coordinare la realizzazione di questo di questo rapporto come si diceva siamo arrivati all'undicesima edizione
Però permettetemi prima di di iniziare di ringraziare ancora al Politecnico per ospitare Cinquini per diciamo questa presentazione dei di questa edizione
Volevo anche particolare ringraziare professoressa Lucetta gli odi che è stato artefice di questo invito
Come si diceva prima quello che proviamo a fare in questi due presentazioni a provare a far emergere un filo rosso narrativo che è trasversale rispetto alla struttura del rapporto quindi
Utilizzeremo dell'analisi e dei dati che una sequenza diversa rispetto a quello che poi troverete nella pubblicazione
Lui in questa prima presentazione diciamo scusate un'altra cosa molto importante vorrei ringraziare assolutamente in molti colleghi dell'Istat che hanno contribuito alla realizzazione di di questa edizione con la consueta competenza
E professionalità
E dicevo questa prima presentazione si vuole si concentra su l'estensione l'armatura la pervasività della dinamica inflazionistica
Prima di questo però voglio darvi un flash di carattere più strutturale c'era una raccontarvi come il sistema produttivo italiano è uscito dalla fase pandemica
Questo è possibile questo tipo di analisi è stata resa possibile dalla disponibilità anticipata del registro frame SBS dove relativamente al due mila ventuno diciamo essa è stato possibile stimare
Le principali variabili economiche di del milione e mezzo di unità
Come almeno un dipendente quindi nell'edizione definitiva ovviamente avremo l'universo under delle imprese italiane questa lezione anticipata ci limitiamo al mio nel mezzo d'imprese con almeno un dipendente
Questo ci rende possibile una un confronto che imporrà le tra il due mila ventuno e l'anno per quanto amico il due mila diciannove
E quindi possiamo dire in questo modo una prima fotografia dello stato di salute del sistema produttivo appunto dopo la crisi pandemica ma prima dello choc energetico che tipo di di immagine ne ricaviamo io direi una tenuta sorprendente del sistema sorprendente se considerato il fatto che nel due mila e venti e venti come sapete il viva in termini reali in Italia è caduta del nove per cento
E quindi diciamo considerando questo diciamo la fotografia che se ne ricava di una sostanziale resilienza del sistema
Nel silenzio che appunto espressa dal fatto che abbiamo registriamo una diminuzione lieve di numero di imprese meno zero cinque per cento e addirittura un lieve incremento degli addetti zero quattro per cento
Ora dietro questa sostanziare resilienza però si nascondono effetto di ricomposizione
Dirà importante
E che è andato tutto a vantaggio del settore delle costruzioni quindi le unità nel settore costruzioni sono aumentate in questo periodo il sei e sei per cento e gli addetti del dodici e due per cento
Quindi
Il le costruzioni sono sicuramente il sia per il comparto Macrosettore vincente al contrario manifatture servizi mercato come vedete dai numeri hanno registrato una contrazione in termini sia di moda di imprese che di numero di addetti
Quindi liquidando resilienza all'uscita della pandemia ma anche direi una sorprendente resilienza la fine del due mila ventidue quindi nonostante l'innescarsi su l'innestarsi su quella poi su quella base della crisi energetica
In questo grafico noi abbiamo riportato le risposte delle imprese ad una domanda che è stata inserita nel modulo ad hoc dell'indagine sulla fiducia
Delle imprese manifatturiere drammi fatture dei servizi questa domanda relativa alla valutazione che fa che hanno fatto le imprese rispetto alla proprio per ed Elia aziendale nei successivi sei mesi rispetto all'intervista
Questa stessa domanda era sarà anche somministrata alla fine del due mila ventuno e quindi anche in questo caso possiamo fare una fotografia comparare diciamo cosa è successo nel tema tra la fine del ventuno e la fine del ventidue
Quindi anche qui ne ricaviamo un'immagine se volete di solidità era un po'il dato che stava accennando prima acquisto accennando prima Monica Pratesi quindi il cinquanta virgola due per cento delle imprese la manifattura
Alla fine del ventidue considerava la propria attività come solida e questa percentuale sale quasi al sessanta per cento nel comparto dei servizi
Come vedete si tratta di percentuali in incremento rispetto alla fine del venti ventuno e sempre considerate se sto male queste percentuali
Anche diciamo quella del del segmento verde un po'picchiano che appunto sono le imprese che hanno risposto che vedevano a breve attività come parzialmente solo da solida queste percentuali sia nella manifattura che nelle Rizzi superano l'ottanta per cento quindi anche diciamo alla fine di un anno caratterizzato da uno shock energetico quali pure l'abbiamo vista insomma ne ricaviamo quanto meno la prima immagine di di solidità
Fatta questa premessa adesso andiamo invece un po'più nel dettaglio descrivendo la dinamica dell'inflazione in Italia in particolare nel ventuno e nel ventidue
Ora sappiamo che del tasso d'inflazione che in questo anche in questo grafico rappresentato la linea rossa continua
Diciamo apre ripreso appreso accorre nella seconda metà del venti ventuno
In questo grafico come vedete sono riportate anche le principali componenti quella Alinari o alla continua rappresenta incremento dei beni energetici quella verde la componente dei beni come vedete come sapete sicuramente i prezzi dell'energia diciamo comincia ad accrescere all'inizio del venti ventuno
Però sappiamo anche che nel nel il venti ventuno il ciclo è stata sostanzialmente guidato da fattori domanda quindi una ripresa di domanda dopo il crollo della pandemia quindi non stupisce anche il fatto che la componente verde quella legata ai beni insomma sia particolarmente dinamica
Andiamo avanti al corso il ventidue quindi l'inflazione continua a crescere c'è il conflitto russo Traina quindi la componente dei prezzi energetici continua a ad alimentare lì la la corsa dell'inflazione finché
Assistiamo all'inversione di tendenza verso la fine dello scorso anno l'inversione di tendenza che prosegue sta proseguendo anche in questi primi tre mesi della di questo anno
Questo grafico come vedete finisce a febbraio si ferma a febbraio
Venerdì scorso distratta rilasciato il dato provvisorio sul tasso d'inflazione di marzo
E questo dato che è provvisorio comunque conferma la discesa nel tasso d'inflazione ebbe fine però dal e d'altra parte da anche dei primi segnali di stabilizzazione per quanto riguarda due componenti che invece stavano continuando a crescere il primo
E quello dei beni energetici e scusate beni alimentari lavorati e dei tabacchi
E il secondo molto rilevante quello della core inflation che nel grafico
è rappresentato dalla sequenza degli istogrammi di colore di colore azzurro come vedete il tasso d'inflazione complessivo scendeva alla corre invece continua a salire il dato provvisori marzo ci dà un primo segnale quanto meno di stabilizzazione
Ora tutte queste dinamiche sostanzialmente hanno avuto un effetto sulla sulla sul PIL italiano è hanno determinato il rallentamento a cui abbiamo assistito nella seconda parte del venti ventidue
Nella nel quarto trimestre il proselitismo lordo è diminuito su base congiunturale in termini reali ed è stato guidato dalla contrazione abbastanza importante dei consumi delle famiglie
Ora come tutte queste dinamiche hanno impattato invece sul commercio estero dell'Italia nel corso della del venti ventidue
Abbiamo assistito a una divaricazione tra gli andamenti misurati in valore gli andamenti misurati in volume
La performances delle importazioni di soli beni dello scorso anno è stata importante trentasei tripla cinque per cento l'esportazione di beni hanno segnato un diciannove nove per cento
Questi i dati in valore sono anche diciamo confortati dai dati sulla tenuta delle quote di esportazioni italiane intera UE sempre calcolate in valore l'Italia ha mostrato una tenuta invece i principali competitor europei Francia Germania una leggera diminuzione ora però a fronte di questa brillante performances in valore abbiamo invece assistito a una sostanziale stagnazione sia della sporche dell'import in volume
Ora questa divaricazione secondo noi si prestano doppia lettura cioè da un lato sicuramente l'effetto prezzo ha avuto un ruolo importante né in questa performances in valore non poteva che essere così
Dall'altra però questa sostanziale stagnazione dei volumi può anche essere letta in maniera un po'più positiva
Di così e c'è passa letta con una tenuta dei dei volumi a fronte invece di di prezzi a crescenti quindi un un ma in un esito probabilmente non diciamo non scontato
A priori
Dal punto di vista invece della geografia la nostra come lasciassero neutra nel rapporto si nota come nel corso del venti ventidue si è aumentata la rilevanza degli Stati Uniti come mercato di esportazione
E d'altra parte la rilevanza e la Cina come mercato di provenienza delle nostre importazioni questo vale sia per l'arte atterrare IVA i valori che per i volumi Queen questo grafico io riportato solo Ivan
Il grafico relativo alle esportazioni e queste sono le variazioni in valore in volume negli Stati Uniti nel rapporto trovate e il corrispettivo grafico per le importazioni potete verificare che questa cosa è vera anche per quanto riguarda la Cina
Nel capitolo due poi dove si parla in particolare dell'andamento del commercio della strada i nostri settori abbiamo rilevato il fatto che la quota in volume delle importazioni dalla Cina
è un'entrata in diciannove settori manifatturieri sul ventre
E d'altra parte invece la quota in volume di esportazioni verso gli Stati Uniti aumentata inventi settori su ventitré
Ora come tutto ciò invece ha impattato sulla sul rallentamento del ciclo e soprattutto come impattato sulla percezione degli imprenditori riguardano per le attività nel Menendez prossimo futuro
Qui abbiamo veramente tante indicazioni che provengono ancora una volta dall'indagine sul clima di fiducia delle imprese di manifattura e servizi questa un grafico molto denso adesso proviamo come dirà di pagarlo piano piano
Vi prego di concentrarmi sulla distanza in questo grafico tra le due rette quella più scura riferita all'indagine nel quarto trimestre del venti ventuno quella più chiara alla ai saldi dell'indagine del quarto trimestre del venti ventidue
Ora primo sette indicazioni che possiamo trarre da questo grafico segnali di rallentamento del ciclo
La prima la prima domanda diciamo la prima parte della sinistra quindi riporta compiuti vi fa vedere come nel corso dello scorso anno è aumentato sostanzialmente il saldo delle imprese che dichiaravano
Di avere una capacità produttiva più che sufficiente per far fronte incrementi domanda quindi questo saldo rispetta le imprese invece dichiarò il contrario
è un imputato nel corso della del venti ventidue quindi è un segnale evidente appunto di un amento dell'eccesso di capacità produttiva
Del sistema
Un'altra indicazione rilevante sci arriva invece dal dal credito come vedete è peggiorato notevolmente il saldo dei delle imprese che dichiaravano di avere difficoltà di accesso al credito quindi
Questa segnalazione importante chiaramente diciamo se accoppiata evoluzione poi dei lavori come fare dei tassi d'interesse
Poi abbiamo tutti un altro sette di informazioni che ricorda invece come dicevo il formarsi dell'attesa delle attese dei vari degli imprenditori su alcuni aspetti importanti dal relativa aziendale nei nei mesi a venire
Qui le indicazioni di RAI sono abbastanza univoche perché nel corso del ventidue abbiamo visto sia un peggioramento delle attese sul ciclo economico un peggioramento dell'atteso sugli ordinativi sulle condizioni di liquidità
Sull'atteso le attese un peggioramento attese rispetto all'occupazione
E anche rispetto alla volumi di esportazione leggermente in controtendenza con invece l'appese sul sulla produzione anche se poi però potete notare sostanzialmente che queste due date sono abbastanza vicine e soprattutto anche a febbraio due mila ventitré rappresentate al triangolino bianco
Abbiamo dei saldi che sono inferiori ai livelli lungo periodo che son quelli rappresentati invece dalla dall'istogramma arancione
Infine abbiamo anche qualche interessante indicazione che riguarda le strategie di prezzo delle imprese
In questo caso nel corso dello scorso anno diciamo questo saldo che era ampiamente positivo andato diminuendo quindi
Segnali normalizzazione questo si legge appunto come è diminuita nel tempo la quota di imprese che dichiarano voglio aumentare i prezzi del prossimo futuro rispetto invece chi dichiara che manterrà invariati oppure di muterà
Però vogliamo far notare che ancora a febbraio di quest'anno il saldo rimane ampiamente positivo di oltre venti punti percentuali quindi diremo che da questo punto di vista i segnali in termini di volontario mentre i prezzi a parte le imprese continuano si lamenta permanere
Poi abbiamo altre importa interessanti indicazioni che riguardano l'aumento
L'incertezza sull'attività aziendale quindi nel corso dello scorso anno è aumentato il saldo tra chi ha difficoltà nel prevedere l'andamento futuro da produttività invece le imprese che ritengono questa cosa facilmente prevedibile
Ora
Nella capitolo uno poi la rapporto c'è un'ampia sezione che dedicata a un confronto tra l'attuale fase inflazionistica e quelle del passato in particolare quello degli anni settanta e degli anni ottanta
Vi sono diversi grafici tutti molto interessanti binari Porto uno
Per brevità che però è molto significativo questo
E anche abbastanza semplice riporta tassi inflazione media al consumo per una serie di paesi europei Italia compresa e per gli Stati Uniti
In un arco temporale molto ampio che va come vedete dalla fine degli anni cinquanta al due mila ventidue con questa particolare periodizzazione
E chiaramente salta subito agli occhi il fatto come
Nello scorso decennio abbiamo assistito tassi d'inflazione veramente storicamente bassi
Senza in interni appunto assoluti ma senta mi relativi se presenti andiamo a confrontarli con il periodo sessantacinque settantadue che era quello che prevedeva che precedeva scusatemi
Le fiammate inflazionistiche poi abbiamo acque basse estivo appunto assi all'inizio degli anni Settanta sia all'inizio degli anni ottanta
Nel rapporto appunto si prova a fare una lista di analogie e differenze tra questi due episodi in particolare tra con l'attuale e il primo shock petroliferi anni settanta chiaramente
Siano GE risiedono nell'andamento dei prezzi delle materie prime energetiche come materie prime industriali
Però notiamo libertà anche parecchie differenze la più rilevante ovviamente è quella che riguarda l'andamento del prezzo del gas e gli incrementi abbia visto lo scorso anno sicuramente non hanno precedenti storici
Da questo punto di vista e peraltro sono stati selettivi dal punto di vista geografico perché come sappiamo hanno colpito molto più Europa che non sa di uniti perché gli Stati Uniti sono un po'in paese anche produttore di gas a differenza dell'Europa che lo importa solamente
Un'altra cosa da notare che comunque
Anche nella fase attuale discesa che stiamo osservando che grazie materie prime la rapidità di questa discesa oggi sembra più rapida più più veloce di quanto abbiamo serbato in passato ma ancorato ad oggi i livelli che osserviamo sono più elevati ovviamente di quelli di quelli di partenza
Un'altra importante differenza con gli anni Settanta risiede nel ruolo che ha svolto che ha che ha giocato la domanda nella alimentare l'inflazione sicuramente
Negli USA degli anni settanta la domanda ho svolto un ruolo molto importante in quanto non stiamo vedendo oggi soprattutto in Europa non stante il fatto che tassi disoccupazione oggi siamo più bassi rispetto a quel periodo ma abbiamo sicuramente una dinamica salariale più contenuta
Cosa possiamo aspettarci in termini di tassi inflazione di politica monetaria al prossimo futuro
Ora da questo confronto storico possiamo trarre indicazioni rispetto al fatto che normalmente la fine di questa chiamata inflazionistica i prezzi di equilibrio del materie prime si collocano su livelli superiori rispetto a quelli di partenza quindi c'è un effetto gradino
Che abbiamo visto nel passato che potrebbe ripetersi
Anche quest'anno
Abbiamo visto negativo precedente come la core inflation fosse ancora salita adesso vedremo se questo dato di marzo poi verrà confermato in termini di stabilità però sicuramente l'attesa anche sui mercati son quelle di che proseguirà anche nei prossimi mesi
A questo passaggio questa traslazione
Dei prezzi dai dai costi le materie prime ai ai prezzi finali e quindi ci si attende ovviamente una stanza ancora restrittiva da parte della politica monetaria
Chiaramente lo scenario stanche rapidamente cambiando lo sapete io avrete letto sui giornali da questo punto di vista anche le crisi bancarie senza limiti in Europa
Possono costituire un elemento diciamo di freno o comunque di cautela diciamo per quanto riguarda rialzi ulteriori detassi interesse nei prossimi mesi
Quello che però non lo diamo nel rapporto e che sicuramente sono emerse potevano emergere delle divergenze importanti tre Paesi rispetto alla conduzione della politica monetaria
E queste queste divergenze nascono a loro volta da un da un dato strutturale cioè alle differenze nei livelli di indebitamento dei paesi indebitamento che peraltro è cresciuto negli ultimi tempi ha seguito la pandemia ed è quello che mostra la parte più alta del grafico anche in maniera diciamo eterogenea tra Paesi e questo è sicuramente un elemento che è tornato prepotente prepotentemente alla ribalta e che probabilmente esisteva già Max era stato un po'messo sotto il tappeto nel decennio scorso di grande moderazione dei tassi dei dell'infame tassi inflazione
Nella rapporto coi diciamo sottolineiamo il fatto che stiamo assistendo a un dibattito molto molto vivace diciamo su relativo all'entità all'efficace Al Thani della politica monetaria
E questo dibattito ha due radici si basa su su due aspetti importanti uno è quello che riguarda la velocità di trasmissione degli impulsi dalle materie prime agli altri beni e servizi al secondo invece
Relativo alla natura della dinamica del fiammata inflazionistica questo perché noi sappiamo ormai che
I tassi d'interesse rappresenta uno strumento efficace nel contrastare infrazione se l'inflazione infrazione che deriva da scioperi domanda molto meno efficace invece nel caso in cui infrazioni derivi lascia FLI offerto e proprie rispetto a quest'ultimo aspetto nel rapporto proviamo ad offrire qualche elemento ulteriore a questo dibattito
Attraverso i i risultati in esercizio econometrico che scompone il tasso di variazione dell'infrazione Imma componenti domande componenti di offerta
Una metodologia adesso applicata lo scorso anno in un lavoro di dice a Piero per gli Stati Uniti e poi replicata anche nel bollettino Banca centrale e dall'OCSE nel rapporto prima ad applicarlo invece al tasso d'inflazione
Italiano di che cosa si tratta si tratta in pratica di stimare per ciascuno degli ottantotto componenti l'indicatore un'equazione di prezzo l'equazione di quantità
Poi si va a guardare ai segni dei residui due situazioni e si segni sono concordi allora quella variazione di prezzo e attribuita ad uno shock domanda sei segni sono discordi è invece attribuita moscia più di offerta
Ora io qui ho riportato solo uno dei grafici che trovate nel rapporto è quello relativo alla scomposizione dell'indice corra però nel rapporto son presenti anche lo stesso grafico riferito all'indice dei prezzi al consumo complessivo
E anche le componenti degli alimentari e dei servizi
Ora se ci concentriamo diciamo sul perito più recente
Quindi in pratica la seconda metà del due mila ventuno in poi quando abbiamo visto ripartire l'inflazione questo esercizio ci dice che inizialmente la dinamica di crescita del tasso d'inflazione d'inflazione correrà sostanzialmente guidato
Da sciocche di domanda e l'istogramma Group
Nel grafico
Poi man mano che si va avanti costa il venti ventidue come vedete assume maggior rilevanza la componente di shock di di offerta che IVA
Segmento verde dell'istogramma questo chiaramente è stato come abbiamo già detto anche alimentato dall'inizio del conflitto tra Russia tra Ina e quindi la conseguente rialzo dei prezzi dei beni energetici
Se ci concentriamo sull'ultimo trimestre
Del due mila ventidue appunto a fronte di un tre in tre mento dell'indice corra quello che notiamo e che la componente dello shock di offerta assolutamente prevalente mentre quella domanda tende a diminuire il suo contributo
Questo esercizio sarà replicato anche per il primo trimestre ed una ventitré abbiamo già visto che i dati mensili che sappiamo già che anche nel primo trimestre in frazione Torre ulteriormente cresciute quindi sarà interessante
Andare a vedere questo di questa composizione relativo anche al primo trimestre del ventitré
Io da questo non traggo nessuna indicazione disfatta all'efficace la politica monetaria ciascuno può fare queste considerazioni per per proprio conto
Termina qui la mia presentazione e adesso passo la parola a Stefano che invece di parlerà di come queste dinamiche hanno impattato sulla performances dei settori produttivi
E di quali sono state come si diceva all'inizio le reazioni da parte le imprese a fronte di incremento dei costi grazie
Buongiorno a tutti
Prima di tutto mi associo ringraziamenti anarchici ospita che
Chi ci discuterà e a chi ai colleghi che hanno contribuito ottimo niente alla realizzazione del rapporto
L'introduzione le introduzioni hanno fatto quindi mi permetto cioè di hanno già detto di cosa parlerò del venerdì quale sarà il secondo grande tema che attraversa
I capitoli trasversalmente i capitoli del rapporto quindi possiamo andare indirettamente a vedere quali sono le evidenze che ricaviamo anche in questo caso abbiamo dato una visione diciamo tendenzialmente multidimensionale del i temi trattati in questo caso appunto esercenti le reazioni nella crisi energetica
Sul sistema produttivo attraverso una lettura
Che integra prospettive macro settoriali micro economiche cioè l'impresa
E quindi la prima evidenza macro economica dai dati di contabilità nazionale mostra il l'impennata ancora una volta quella per
Sappiamo consentito anche un momento fa dei costi variabili unitari Prezzi
Degli input e dell'output nell'impresa di manifattura in maniera meno accentuata ma altrettanto visibile nei servizi nei servizi di mercato
Il risultato un
Aumento anche del costo del lavoro per unità di prodotto associato anche a una riduzione della produttività del lavoro
Soprattutto nel caso nella nella manifattura che a un'indicazione di sofferenza dal lato della dinamica dei
Dei margini
Né i margini dell'impresa e quindi a quel punto siamo andati a vedere come il sistema è stato investito da questa nuova inflazione importata e in particolare
Siamo andati ad analizzare la come si sono propagate i rincari materie prime
Il energetiche
Agricole chimiche e di minerali di metalli
Appunto come questi rincari si sono propagate i all'interno del sistema economico italiano individuando ad esempio i settori che più intensamente sono stati investiti da questi rincari ne abbiamo individuati utilizzando gli strumenti dalla nel social network analysis sette sette Branca
E qui vedete sono quelle i cui nodi sono colorati e quindi abbiamo raffineria alimentari bevande metallurgia macchinari chimica
Gomma plastica gli autoveicoli
Tutti questi settori
Per di più sono in grado di appaiono in grado di trasmettere di impulsi che dicevano
Piuttosto rapidamente al loro cosiddetta con Hector che sarà alla verrete di settori ai quali sono più
Direttamente legati dalla struttura degli scambi intersettoriali
I pièce tesi sono quelli della metallurgia prodotti in metallo e della gomma plastica
E le relazioni più estese
E questo ha permesso anche mi individuare tre grandi macroaree attraverso cui gli aumenti l'inflazione importata
Penetrata all'interno delle delle relazioni produttiva e commerciali tra i settori la prima si estende dal dall'industriale agroalimentare fino ai servizi legati al turismo alloggio e ristorazione
Ad esempio la seconda
A comprende prima di tutto raffinazione chimica e arriva ai trasporti Traverso
I legami con energia altra manifattura la terza include metallurgia gomma e arriva si estende fino alle costruzioni l'altra manifattura in sostanza quasi tutte le gare le branche che vedete
Che vedete il rappresentate in questo grafo sono direttamente o indirettamente coinvolte dai
Dai rincari importati e questo già da una prima misura del grado di estensione della spinta inflazionistica
Sì a quel punto veniva naturale chiedersi con quali affetti
Sui prezzi alla produzione
A questo punto una simulazione assoluta un input output su una ricostruzione delle dà un input output al due mila ventuno quindi anche con un
Apprezzabile grado di tempestività
Ci ha permesso di andare a misurare quali sarebbero stati i prezzi che era lecito attendersi diciamo
Data la struttura degli scambi
Successivamente a uno shock sui prezzi dei beni importati in particolare di quelli energetici agroalimentari e degli altri della e manifatturieri in generale
A questo punto il differenziale tra l'indice dei prezzi alla produzione effettivo effettivamente osservato nei vari settori e quello atteso che ci si poteva attendere in base allo shock
Da beni importati e interpretabile come una misura della capacità di traslare più o meno proporzionalmente
Gli aumenti dei costi somme in termini di aumenti di prezzo
Assolta siamo andati a scomporre poiché qui siamo una simulazione questi sono il diciamo l'aumento dei prezzi atteso e atteso in base a
Prezzi a loro volta attese non effettivi abbiamo ulteriormente individuato il contributo questo differenziale ha questa capacità di transazione decorsi i prezzi derivante
Da una componente che abbiamo chiamato sistemica legato appunto anche questa la struttura degli scambi intersettoriali è una componente residuale
Che qui abbiamo chiamato Castrum
Che in definitiva
Da una misura della capacità di
Realizzati e aumentare i prezzi della benzina della produzione alla produzione in misura più che proporzionale
Ai costi allo shock intervenuto sui beni importati e su tutta la catena di fornitura
Relativa al sino al proprio settore considerato
La componente di Castro e quella che nel grafico vedete indicata in verde ed è immediatamente percepibile
Quanto sia più elevata nel settore energetico in generale positiva in dodici settori industriali sul diciassette
Un po'più eterogenee la situazione nei nei servizi dieci su diciotto
Altrettanto cioè e altri è positiva ma significativa oltre al tenerci anche nel caso della di beni che sappiamo aver avuto una tensione inflazionistica piuttosto elevata come ad esempio carta
Macchinari e chimica è negativa nel caso di prodotti derivanti dalla raffinazione
Del petrolio questo l'abbiamo legato ad esempio agli interventi di contrasto al rincaro dei carburanti che hanno in qualche modo limitato l'aumento dei prezzi alla produzione
Rispetto a quanto si si poteva attendere semplicemente dal
Trasferendo interamente lo shock delle materie prime
Importate sui prezzi
Per quanto riguarda i servizi qui vedete rappresentati solo chi i settori industriali per quanto riguarda i servizi questo riflette anche ovviamente il grado di concorrenza perché la componente di Pastrone risulta negativa nel caso dei del commercio all'ingrosso e delle telecomunicazioni risulta positiva
Nel caso del commercio al dettaglio
E nel commercio di autoveicoli
Nel nel rapporto trovate anche approfonditi
Questi aspetti
A questo punto
Un ulteriore dimensione di analisi che abbiamo voluto considerare e anche l'impatto dei rincari degli input importati sul territorio
Sosta cerca l'abbiamo fatto a livello regionale
In maniera ancora più interessante a mio modo di vedere a un livello di territorialità più granulare che spinge alla dimensione provinciale
In cui vedete la diversa intensità con cui i diversi incarichi hanno inciso sui prezzi alla produzione provinciali
Un esempio per tutti i rincari dei dei beni alimentari risultano impattare sui prezzi alla produzione maggiormente dove il sistema produttivo dove l'industria alimentare è più presente nel sistema produttivo locale per esempio le le ad esempio le province emiliane
Quelle legata alla produzione vitivinicola piemontese o quelle campane e pugliesi
E a questo punto si tratta poi di andare a vedere come le prese tendono a reagire rincari energetici qui
L'unico modo è
Una sarda in quanto vi tempestiva possibile l'abbiamo fatta inserendo per modulo ad hoc che prima di cui prima faceva
Cenno Claudio una rilevazione effettuata
A dicembre due mila ventidue e mostra ovviamente prima di tutto come la prima leva di reazione sia quella dell'aumento dei prezzi di vendita questo da una misura dell'estensione di un della pressione inflazionistica al di là dell'intensità qui stiamo dicendo che
Più del sessanta per cento delle imprese industriali ha reagito aumentando i prezzi sia
Al rincaro dei beni energetici sia anche ai rincari che i beni energetici a loro volta causavano lungo le catene di fornitura e che si traducevano in un aumento dei costi dei beni intermedi
C'è anche una dimensione
Una componente dimensionale nella capacità di reagire alla crisi energetica per esempio le grandi imprese possono utilizzare un
Maggiore forza negoziale nei confronti dei fornitori
Rispetto alle piccole e medie
E che permette poi di ridurre per esempio il
La questo caso abbiamo esso modifica di volumi acquistati ma va interpretata come una vera riduzione delle quantità acquistate quindi diciamo una contrazione della se vogliamo in parte dall'attività le grandi imprese hanno anche maggiore spazio per ulteriori per
Articolazioni nella strategia di reazione che l'esempio di sostanze non maggiore ricorso all'autoproduzione di elettricità
Ho all'efficientamento degli
Degli impianti e dei macchinari
Qui stiamo parlando
Del circa il trenta per cento delle grandi imprese a fronte di una media del venti nel totale dalla manifattura in questo caso o del venticinque per quanto riguarda l'efficientamento degli impianti a fronte di un venti per cento il mito della
Manifattura nei servizi questo risulta
Se vogliamo risultano percentuali che indicano anch'una diffusione
Ancora ancora maggiore
Si tratterà poi di monitorare in quale misura questo possente tradursi in una spinta di necessita un po'come la transizione digitale ricavato alimento dalla dalla crisi pandemica prese
L'immagine di un sistema solido di cui prima da parlava ad esempio Claudio confermata dal fatto che un solo percentuali molto esigue impresse dalla manifattura anche dei servizi hanno dovuto sospendere
Anche temporaneamente o ridurre la
L'attività la propria attività che risposta a questi shock
E tutto considerato però l'insieme di questi strumenti messi in atto non ha impedito una generale riduzione dei margini di profitto che ha finito per coinvolgere
Almeno secondo i risultati di questa di questa indagine
Un'impresa su due più di una impresa su due nella manifattura e quasi una su due nel caso di servizi
Questo è
Un elemento di
Accerto interesse perché è vero non hanno impedito una riduzione ma hanno contribuito e qui trovate una stima anche nel rapporto hanno contribuito a ridurre la probabilità che quella riduzione portasse a un'erosione totale dei margini fino a farla diventare
Negativa
Fino a farli diventare negativi
E
A questo punto quello che abbiamo fatto è concentrarci ulteriormente approfondire
Le capacità di tenuta dei margini non solo le imprese ma in generale del sistema
In che modo
Stiamo parlando di una crisi che siamo avevamo sempre abituati a interpretare come esogena
è la seconda nel giro di pochi anni di crisi esogena quella pandemica lo era ancora di più perché estraneo al sistema produttivo
E in questi casi sappiamo che possa essere messa in difficoltà anche un una segmento del tessuto produttivo che
è in buone condizioni disappunto e quanto meno economico finanziaria e allora siamo andati a verificare
Quale fosse queste condizioni abbiamo utilizzato un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria che già avevamo
Presentato in passate edizioni del rapporto e che permette sulla base delle
Situazioni di redditività
Indebitamento
E liquidità di bilancio quindi
Trattandosi di bilancio ci limitiamo le società di capitali permette di classificare l'universo delle società di capitali in quattro in quattro gruppi
Che vanno in ordine decrescente di solidità da quell'in salute a quelle fortemente a rischio quello che vediamo che tra il due mila undici al due mila venti
Effettivamente si assiste a un generare rafforzamento delle commissioni economico finanziario di questo se scuri segmento produttivo
In cui per esempio le
La quota la percentuale di imprese solide nel due mila venti raggiunge un massimo ma non solo in un anno in cui il Pilar diamo sappiamo essere caduto del nove per cento
Le imprese in salute aumentar le imprese fortemente a rischio si riducono raggiungendo un minimo nel nel corso del dell'anno e e poiché nella rapporto trovate anche un'analisi delle transizioni tra la classe per cui con la forte riduzione delle fragili chiaramente va in quelle a rischio
E parte però però hanno quello che si nota e che
Le impresa fortemente a rischio nel nella recessione ad esempio del due mila undici dodici la primo anno di una recessione piuttosto prolungata al contrario sono aumentate nel due mila venti sono si sono
Ridotte e allora abbiamo fatto un focus su gli ingressi e le uscite delle imprese da questa classe
Confrontando appunto i due episodi recessivi undici dodici e diciannove venti
Sono due recessioni come diciamo molto diverso e dell'intensità perché fronte del nove per cento di caduta del PIL del due mila venti abbiamo un tre per cento di caduta del PIL nel due mila dodici sono diverse per natura perché la caduta del due mila venti dovuta alla crisi pandemica era completamente esogena quella del due mila undici dodici veniva dalla crisi del debito sovrano allora a sua volta che aveva origini in quella
Del due mila nove e
Molto diversa erano anche per lo schema di aiuti messi in atto per tempestività estensione e attenzione immediata liquidità sostegno la liquidità alla liquidità delle imprese
A questo punto quello che abbiamo fatto e poi che c'è stato un effetto di demografia molto diverso abbiamo escluso questo affetto considerando solo le imprese sempre presenti in entrambi due anni
E abbiamo notato che
Considerando questo sentimento d'impresa di società di capitali tra il nel due mila diciannove venti abbiamo avuto rispetto al due mila undici dodici un minor numero di
Un maggior numero chiedo scusa di uscite di fuoriuscita dalle classe fortemente a rischio quindi di miglioramento in questo caso dell'impresa e non morte perché non abbiamo i abbiamo escluso la demografia ripeto
Un minor numero di ingressi nelle nelle imprese fortemente a rischio ciò nonostante appunto una recessione molto più grave
A questo punto siamo andati a analizzare la natura cioè il contributo ha questo di fare acquisti differenziali fornito tale quella fenomeno di rafforzamento della struttura economico-finanziaria qui faccio riferimento poco fa
E alla
Agli aiuti
Al diverso schema di aiuti permessi in pratica nelle due nelle due occasioni questo l'abbiamo fatto tramite un esercizio controfattuale semplicemente simulando
Quello che sarebbe successo nel due mila nei quali a a crede da un grade avremmo dice osservato nel due mila diciannove venti se fosse prevalsa la struttura
Economico finanziaria dell'impresa prevalente al due mila undici
Quindi anche il diverso ruolo degli aiuti
E quello che notiamo una situazione di questo tipo abbiamo visto io upgrade nel due mila diciannove venti hanno sono stati
Abbiamo osservato rispetto all'undici dodici abbiamo quattro punti in più di quota d'impresa fuoriuscita dalla classe fortemente a rischio e due virgola tre punti percentuali in meno di imprese che vi sono entrate
Il ruolo del componente di legata alla diversità degli schemi di aiuti messi in atto è quello che vedete in azzurro chiaro che spiega quasi interamente la
Lasciatemi dire la migliore performances registrata dalla fascia più a rischio
Nella nel nel caso della crisi pandemica che era più ben più grave
Il la porzione di istogramma trascurabile legata vedete raffigurata in blu scuro rappresenta il contributo derivante dalla struttura economico finanziaria in altri termini
Se
L'evidenza che troviamo anche se nel nella recessione due mila diciannove venti avessimo avuto la struttura finanziaria del due mila undici
Non sarebbe cambiato nulla in termini di non avremmo avuto più fuoriusciva dalla classe di fortemente a rischio e minori ingressi in quella classe e questo lo troviamo decisamente coerente con il Falcon la natura del tutto esogena della crisi
Legata al fatto che l'esempio appunto uno da un non guarda al bilancio un'impresa semplicemente si chiedeva si perdeva fatturato abbiamo fatto anche un esercizio simmetrico andando a vedere lo stesso
Ruolo relativo gli aiuti e struttura economico-finanziaria
Per la recessione del due mila undici e dodici e la situazione è questa qui
Se
Qui in quel caso avevamo una recessione decisamente più endogena in cui un sistema economicamente più solido poteva fare un po'più la differenza gli aiuti se avessimo avuto aiuti paragonabili a quelli che sono stati messi in atto nel due mila venti anche in questo caso avremmo avuto una un miglioramento rispetto a quello che è stato registrato sebbene non averlo avrebbe completamente spiegato
Quel differenziale
E a questo punto questo è un esercizio che abbiamo fatto relativamente alla crisi pandemica per avere indicazioni su su cosa cosa dobbiamo fare appello magari
Nostri sta sottolineano qualcosa
Su questo qualcosa è stato già accennato negli interventi di apertura della della lettrice
Della direttrice
Dipartimento per
In merito ad esempio a un'opportunità da non sprecare il momento in cui si hanno dei fondi come quelli del Pnr
Quindi ringrazio ancora
Contributori
E con l'Occidente
Ah ecco fantastico
Ecco ecco ci qui buongiorno a tutti
Io non faccio ringraziamenti perché i miei colleghi che mi hanno preceduto ne hanno fatti a iosa quindi io sono felice di essere qui il rapporto che
Avete visto nelle presentazioni come ha detto la professoressa Pratesi all'inizio veramente offre una radiografia di una potenza analitica significativa è un prodotto per il Paese per il seme del sistema delle imprese del Paese settori produttivi che francamente
Come dire
Consente appunto una quantità di riflessione analisi e di scelte operative pessimo un concorso con una con una uno strumento come questo
Per esempio le banche fanno una prima valutazione del rating delle imprese
Insomma sono sono tentativi di di di via
Produzione statistica la l'undicesimo rapporto
Rafforza ulteriormente una lunga tradizione dell'istituto Chicchi consentono come si dice sempre i
Di entrare dentro vorrà questione della crisi in corso c'è sempre una crisi in corso le ultime che abbiamo visto sono crisi per lo più come dire di impatto macro molto importante talvolta esogene però insomma la questione come al solito è quello di capire che impronte lasciano poi questa crisi sulla tessuto produttivo di un paese come il nostro
A un'economia terze Rizzato come la nostra e che e che che impronte permanenti se ce ne sono lasciano queste crisi che abbiamo visto che la questione dell'anno scorso ovviamente è stata una questione legata al rush dei prezzi all'inflazione
A siamo usciti da una pandemia siamo entrati in una guerra questo hai qualche modo ulteriormente condizionato da una parte la capacità di analisi perché evidentemente
Quando abbiamo visto i contributi che hanno comunque come dire fatto la radiografia della l'indice armonizzato dei prezzi al consumo c'è una componente di
Altro che una questione intrigante e poi magari meglio di me gli economisti ci provano a dare una loro prima lettura ma altro vuol dire che appunto lira statisti ufficiale ancora non c'è arriva c'è roba
Da misurare da raccontare quando ci arriviamo poi la raccontiamo
A e poi abbiamo visto degli esercizi contro fattuali che effettivamente pure si prestano molto in quando la congiuntura non è normale quando gli outlier prevalgono quando ci sono da
Fare delle considerazioni come sarebbe andata se
Non ci fossero stati gli origini sussidi come andrebbe se i sussidi che ci sono adesso venissero profondamente riconsiderati anche tenuto conto dei vincoli di finanza pubblica eccetera eccetera eccetera insomma questo il rapporto è un è un prodotto che
Si può leggere analizzare limiti in mille modi diversi io quando fino a qualche tempo fa stavo nel mio giornale quando esce rapporto competitività di solito
Si fa la corsa dal direttore apre pernottare uno o due pagine perché si dice c'è tanta roba di solito poi ti danno un pezzo e allora ci artifici
Di fare il possibile però la questione è che effettivamente questi sono prodotti complesse come diciamo all'Istat ma perché veramente soffro di complessi cioè sono prodotti che consentono
Riflessioni analisi scelte di policy perché li deve fare poiché sono veramente smisurate per riflettere e dopo la vasta presentazione che abbiamo
Appena concluso dei contenuti e delle e appunto degli spunti che analitici che si possono trarre dal lavoro siamo con la professoressa Lucetta Joni che è professore ordinario di politica economica qui al Politecnico di Milano con
Sedere dei novelli secche senior Economist direi fra a non c'è purtroppo Marco schietto
Che una vera previsto ma purtroppo per una questione di salute non non può essere con noi peccato perché avrebbe fatto una buona testimonianza di una global company Pirelli Taira che su questi scenari
Che abbiamo appena visto raccontati con le statistiche si è mossa di fatto insomma
A allora se siete d'accordo io partirei con un quadro macroeconomico di fedele a che immagino ci abbia da dire alcune cose saluto il professor Blangiardo eccolo qua che è arrivato a trovarci
A
Dicevo c'ha molte cose da dirci sull'inflazione la questione dell'inflazione delle componenti a si riflette sulla sulla c'è la vicenda dei salari e dell'inflazione nella spirale prezzi salari o magari
Chiederò poi al fedele dopo la sua distruzione se non c'è anche una questione di profitti prezzi profitti perché
Non ci sono solo i salari e che poi spingono abbiamo visto
IPA Strub quindi c'è anche lì è una una bella questione aperta insomma e poi a seguire
Sentiamo le riflessioni del professor Sen paioli sul quadro internazionale ma non solo
Se deve a te
Grazie vero il
Per generale
Comunque
Grazie
Grazie innanzitutto in realtà questo rapporto veramente interessante o troppo tanti contenuti come come è stato anticipato da Davide è difficile fare una sintesi no perché cioè c'è un sacco di Hopa dall'altra parte su un sacco di cose da dire perché questi anni in questi anni succedono molte cose evidentemente lavorare di più
E naturalmente
Tante cose che succedono insieme generano complessità quindi anche difficile mettere insieme
La complessità non siamo riusciamo analizzare singoli pezzetti però poi come questi si ricompongono quando abbiamo dieci shock che punti erano da una parte o dall'altra no in questo momento come sarà il due mila venti tre
Cade una serie di cose che spingerebbero
La crescita verso l'alto cantanti intanto anti fattori che la spingono al ribasso
Qui come si ricomporrà anno potremmo quali dei fattori don dominerà è difficile io ho provato ma solamente a costruirmi un un mio ragionamento che in realtà su molti aspetti
Si sovrappone alle cose che avete già sentito perché ho trovato delle conferme più che altro nel nel rapporto quindi rabbia è un po'una chiave di lettura
Che ha è stata rafforzata da da dalle cose che ho letto in parte dico cose che avete già sentito però certamente
Scusate quindi
Non non non
Cioè graticola per lo saltiamo che non si vede che c'è un problema di di di di di grafica sostanzialmente nato un anno fa
Pensavamo che l'area euro sarebbe stata incontra andate incontro una fase di di di grate di di grave crisi
Perché perché c'era stato un forte aumento dei prezzi delle commodities questo grafico del del rapporto lo fa vedere un forte aumento dei prezzi delle materie prime
Però di natura fondamentalmente diversa da quella degli sciocchi degli anni passati perché perché il mercato del gas diversamente da quello del petrolio
Ha degli elementi diciamo di specificità territoriale no non è non è non non non una commodity che si pente allo stesso prezzo in tutto in tutto il mondo per cui il prezzo del gas negli Stati Uniti
Rimaneva basso in Europa esplodeva nei mercati asiatici salivano un quanti in Europa ma ma ma molto quindi a un certo punto lo Shocking offerto è stato anche interpretato come uno choc
Di competitività uno shock tipo simmetrico questo questa queste slide che voi vedete questa questa questa questi grafici che ho copiato notarla dal rapporto cosa fanno vedere farlo vedere
Che tutto sommato gli ordini di grandezza di questo sciocca sono soprattutto per il gas meno per il petrolio non tanto diversi da quelli degli anni settanta cioè ci dicono che alla fine se noi avessimo immaginato
Che i prezzi delle materie prime sarebbero aumentati così tanto e quindi prezzi energia così tanto probabilmente ci saremmo preparati anche avere un momento di vedere un aumento dall'inflazione l'avremmo previsto
Evidentemente non avendo anticipato questo shock si chiama Chopard questo perché non te l'aspetti no e a quel punto abbiamo avuto quella che chiamiamo una sorpresa inflazionistica però poi c'è il grafico un grafico successivo nel rapporto cui posso
Rinviare dove si fa vedere
I tassi di inflazione nell'ultimo biennio comunque sono stati molto più bassi rispetto a quelli che abbiamo visto per esempio negli anni settanta quindi in qualche modo una una reazione
E se guardiamo ai dati qui provando proprio gli scambi di di merci in volume
De delle principali aree no se confrontiamo Stati Uniti area-euro non è successo questo disastro
In generale
Proprio guardando a volumi di export importa alla fine la revoco sembra aver tenuto nonostante uno shock asimmetrico importante
Questo perché Beveren tenente ci sono dei meccanismi aggiustamento
Quello più che uno si aspetta quando uno shock asimmetrico canale di aggiustamento di a tasso di cambio e non di fatti quello che abbiamo visto che il dollaro si è molto rafforzato e quindi se io guardo all'andamento dei prezzi dei manufatti espressi in dollari
Il rafforzamento del cambio del dollaro ha fatto sì che i prezzi in dollari
Degli Stati Uniti sono saliti rispetto a quelli europei quindi ove sono saliti ma mutamenti in dollari sono rimasti stabili in alcuni casi qui c'è il Giappone certo alcune economie giusto per confrontarci in Giappone a seguito del deprezzamento ampio dello yen
Ha avuto un guadagno forte di di competitività
Questo aspetto interessante perché noi dal dibattito attuale è molto legato
Alla ai sussidi delle degli Stati Uniti per la transizione energetica no l'inflation rintraccio macché quindi cerca di di attrarre imprese proprio
Guardiamoci che meccanismi di mercato sono un pochino più complessi rispetto alla semplice alla definizione di Sussi no quindi una posizione competitiva può anche migliorare paradossalmente in un anno in cui l'uscio crea da parte delle imprese che che che l'impresa in un territorio subiscono di tipo simmetrico tant'è vero che lo fa vedere
Anche anche il rapporto le esportazioni sono andate tutto sommato non male anche quelle italiane ma questo lo dice appunto
Un'altra cosa così adesso un po'di ottimismo tanto perché tirante tutte queste disgrazie
Secondo me è interessante il tema ce ne andavamo questo terrore un anno fa dello choc energetico
Dice resteremo senza gas
E se ci pensate quello che è successo quest'anno è clamoroso
Stavamo già organizzando ed eravamo andati avanti
Con la riduzione all'utilizzo del carbone sin qui era era era che era già un processo programmato
Poi abbiamo visto che il nucleare francese diciotto a produrre meno Energia perché per problemi di manutenzione alle centrali
Dopodiché è arrivata la siccità che ha ridotto la produzione dell'idroelettrico e poi dopo indussero bloccato le esportazioni di gas anche qui per dire no come se ce l'avessero detto un anno prima la nostra risposta sarebbe stata chiudiamo
Chi gli ha basta spendiamo tutto niente i motori perché invece allora io credo che noi non dobbiamo ter la congiunzione di fattori avversi che hanno caratterizzato il lo scenario energetico ci ha insegnato tante cose una cosa che ne riformisti dovevamo forse avere studiato cioè l'elasticità tra domanda al prezzo no quando i prezzi salgono tanto consumatori
Dritto riducono riducono anche molto anche su settori dove oggettivamente ci sono dei grandissimi sprechi perché nessun complici clima favorevole
Però nessuno di noi è morto di freddo nonostante le famiglie abbiano ridimensionato abbastanza abbastanza i i i consumi tutto questo per dire che incoraggiante a mio avviso cioè se abbiamo superato uno sciocco sì
Vuol dire che nella transizione ambientale
Forse la possiamo gestire
Cioè abbiamo fatto un passo in un anno senza neanche accorgersene che di dimensioni superiori a quelli che ipotizzavamo potessero essere realizzati e quindi Index l'esperimento natura l'esperimento che abbiamo affrontato per essere una base per capire cosa come si può quanto si può cambiare anche in tempi in tempi brevi
Detto questo
Il tema lo lo anticipava Davide secondo me interessante in questa fase in Europa soprattutto lo shock è stato comune
Lo choc sui prezzi non è solo legato all'Energia ne abbiamo parlato di più perché tu recente no c'è la questione della pandemia la pandemia
Cosa fa rompe le catene globale del valore perché alcune imprese non non quindi problemi nelle catene di fornitura Manconi semiconduttori per quindi aumenti rincari un po'generalizzati nelle fin nel nelle filiere e quindi vediamo
Questo sciocca s'questo shop su su su sui prezzi e che colpisce un po'tutti uno dei temi che rilevanti per la competitività però eh d'accordo uno shock che colpisce tutti
Non è della stessa dimensione per tutti perché gli effetti di composizione la struttura produttiva possono variare però insomma alla fine se il prezzo del petrolio menta tutti paghiamo un po'di più il petrolio
Però sappiamo anche che questo può innescare delle divaricazioni delle divaricazioni sia tra i comuni niente per esempio paesi con inflazione più alta cui tendono a svalutare il tasso di cambio fanno loro volta più inflazione quindi esperienze
Del passato ma anche un tema molto importante all'interno della interno dell'area-euro sappiamo che differenziale di inflazione su un punto
Rilevante no per la competitività perché non essendoci la possibilità di far variare il tasso di cambio evidentemente variazioni dei prezzi relativi poi portano variazioni della competitività che sono difficile da correggere
E in passato quello che era lo stereotipo era sostanzialmente diciamo dei paesi cosiddetti mediterranei siamo l'Italia e la Spagna il Portogallo soprattutto anche la Grecia che era una propensione all'inflazione maggiore
Quindi diciamo così economie che avrebbero generalmente dinanzi a uno choc reagito producendo più inflazione se reagisci fa uno shock producendo più inflazione degli altri evidentemente perde competitività
Se perde competitività
La tua crescita inferiore e quindi l'apertura di un tasso di chi differenziale di crescita sfavorevole poi si ripercuote sulla sostenibilità dei conti pubblici quindi sono andamento i tassi d'interesse lo spread e quindi l'idea note delle
Dell'economia un questo Stich malessere paese sia propensione all'inflazione elevata
Quasi che l'aver adottato da una una moneta unica è no non bastasse questa è una storia che no che è quella degli anni degli anni Duemila che tutti abbiamo visto che ci ha portati poi
Nel due mila otto due mila dieci
Ora quello che vediamo
E che sarebbe stato utile fare un confronto con gli anni Settanta però questo grafico ci fa vedere il pallino giallo il pallino rosso quella che la dinamica del costo del lavoro nel quarto trimestre il diciannove quindi prima che tutto questo iniziasse
E poi dopo la dinamica anno su anno del costo del lavoro
Nel quarto trimestre del ventidue quindi dunque l'ultimo dato di contabilità nazionale disponibili Paesi Docherty sulla base ciò datata sette all'OCSE ai Paesi di cui ci avevo dei numeri
Quello che si vede nella maggior parte dei casi le dinamiche del costo del lavoro accelerano ma pochissimo
Cioè la reazione salariale rispetto al cambiamento di regime dei prezzi
è stata veramente modesta nella maggior parte dei casi in alcuni casi addirittura ci sono dei rallentamenti
Del costo del lavoro è solo alcuni economie quelle a sinistra non si vedono la Polonia e l'Ungheria la Romania dove invece cioè c'è c'è questo scelte salariale questo che cosa vuol dire che se la dinamica la dinamica Space
E la dinamica dei prezzi accelera ma la dinamica del costo del lavoro delle retribuzioni non accelera altrettanto quello che ne vediamo perché tassi di crescita dei salari
Reali questo una proxy il costo del lavoro spesso in termini reali però gli ordini di grandezza
E spese ci sono evidentemente indicate no quindi sostanzialmente rigidità nelle dinamiche dei salari nominali aumenta l'inflazione costo del lavoro crolla
In questi casi quello che dovrà aspettare neanche però una caduta della domanda interna no perché naturalmente e invece questa cosa non c'è stata non c'è stata perché segna siamo in questa congiuntura particolare
In cui diciamo la spoglio essere de veloce sostanzialmente abbiamo avuto anche degli affetti
Di caduta del tasso di risparmio le famiglie avevano accumulato un tasso di risparmio elevato nel corso della pandemia perché avevano ridotto molto i consumi dei servizi
L'anno scorso a un certo punto si è riaperto e quindi si sono ripresi i consumi e la ristorazione ne venne negli alberghi e ristoranti
Questo effetto di caduta della propensione al risparmio ha compensato la frenata con la riduzione del reddito disponibile
Quindi quello che è interessante deve dire
E che le imprese in generale con differenze settoriali importanti
Hanno avuto buon gioco nello scaricare a valle
Ingenti che aumenti gli aumenti dei costi perché perché il consumatore non ha reagito con quella forza che ci si sarebbe attesi non ha ridotto i consumi altrettanta questo possiamo considerarlo
Un residuo dell'extra risparmio della pandemia che a sua volta una il residuo delle politiche di bilancio quindi e come si è comune che non abbiamo visto Effetti di politiche fiscali espansive
Che non si erano manifestate subito sulla domanda perché perché era vietato non potevamo andare in vacanza non potevamo andare al ristorante lo davano dall'albergo
Quella quell'impulso fiscale e è rimasto sui conti correnti delle famiglie e adesso fa ma un pochino
Da del tu Davide dagli utenti quando Silvio cui posso recuperare qualche pezzo dopo se vogliamo venire all'Italia
Qui c'è un altro grafico che scomparso e interessante Nestore quindi immaginarlo ma fortunatamente il grafico dopo dice dice sostanzialmente di un un messaggio simile
Praticamente qui grafico che avrei voluto mostrarmi di far vedere che il volume le esportazioni da contabilità di merci e servizi in Italia sono cresciute di più
Prendendo l'intero triennio post pandemico rispetto a Germania Francia Spagna cioè le esportazioni dell'Italia tutto sommato sono andate bene
Questa cosa qui la fanno vedere anche i dati in valore nel confronto con gli altri paesi europei no rapporto ci fa vedere che l'Italia tiene le quote di mercato
Tenete presente che questo è un periodo in cui i prezzi dell'energia aumentano quindi un Paese che non è specializzato l'esportazione energia chiaramente a una perdita
Relativo in termini di prezzo quindi vuol dire tenere le quote in valore tutto sommato cioè un è un buon risultato e comunque una discontinuità
Se pensiamo a quello che era avvenuto fino a sette otto anni fa in cui l'Italia ogni anno perdiamo quote di mercato no quindi a un genti generale in qua un segnale di solidità della posizione competitiva
Possiamo avere riscontro della tenuta della posizione competitiva in indicatori diciamo di costo prezzo
Io qui ho preso il costo del lavoro orario
Nel settore privato
Ci sono delle operazioni subì industriale rapporto però l'idea è sostanzialmente quello che dicevo cioè che questo stereotipo per cui l'Italia quando c'è uno shock inflazionistico reagisce con una particolare accelerazione
Delle dinamiche interne in questo caso retribuzioni non lo vediamo non lo vediamo perché i dati ci dicono anzi il contrario rispetto alla tradizione negli ultimi anni per la Germania che sta che sta registrando sue ragioni interne una un effetto di un effetto un effetto di accelerazione dei dei dei salari e naturalmente questa cosa interessante perché un'arma a doppio taglio no è una cosa buona terminerebbe cioè non avere una reazione salariali immediata veramente una cosa buona perché non genera una una una una Combin un avvistamento una spirale atto parte non è una cosa buona perché quei chicchi percepisce un salario che il cui potere d'acquisto si riduce non è non è non è non nella non è contento
è quello che vediamo dal punto di vista la posizione competitiva però e questa parte questo grafico di destra che far vedere la linea rossa che la produttività del lavoro
Ci sono anche effetti composizione strani per legati poco però comunque la produttività del lavoro in Italia per la prima volta dopo molti anni non va peggio che negli altri né che in passato
Il tempo che è passato da quando vediamo questa e poco però però cioè e c'è un'informazione per cui se mettiamo insieme l'andamento del costo del lavoro cosa la produttività
Quindi lentamente c'erano problemi di coscienza nella grafica che non perché mi dice va be insomma de potete immaginare che il Clup il gruppo dell'Italia dell'Italia dell'Italia cresce meno degli altri Paesi
Questa cosa e ancora più interessante perché questo esonerato il costo del lavoro di contabilità nazionale ma se io prendo istinti salari delle retribuzioni contrattuali questi crescono meno ancora le dinamiche del delle dei salari secondo i contratti nazionali
Praticamente di servizi cioè non crescono proprio perché i contratti non vengono rinnovati
C'è un po'dinamica ma nel manifatturiero
E quindi quella dinamica dei salari di fatto che ci mostra la contabilità nazionale e anche un aspetto del fatto che cessata Cassa integrazione in alcuni settori manifatturieri quando si strizza la cassa integrazione
Non tutto il costo del lavoro è coperto diciamo datata e quindi ci c'è un effetto positivo sul costo del lavoro per queste sono le oraria però comunque i lavoratori hanno preso anche diciamo più soldi per i sono state molte ore di straordinario l'anno scorso e poi ci sono questo i il più intenso di corso ai benefits al welfare aziendale che molte aziende stanno prego utilizzando in maniera quindi ci sono ci sono dei cambiamenti per cui alla fine se guardo come i contratti tale le le dinamiche retributive in Italia sono ancora più vasto di quello che ci dice la contabilità nazionale siccome le componenti che erano sostenute sono qua no fa ci son possono anche essere reversibili quindi diciamo da questo punto di vista quello che si vede insomma qui arriva un po'al a in due le due cose che volevo dire alla fine può darwiniano
E anticipate
Se noi guardiamo a questo questo grafico ciò utilizza dalla contabilità nazionale la linea rossa l'indicatore d'inflazione di contabilità con il depuratore della domanda complessiva concerti sono domanda finale di consumi investimenti spesa spesa pubblica è questo questo depuratore scomposto in tre componenti uno diciamo da quel pezzo dell'inflazione importata le ragioni di scambio che l'istogramma marrone e qui si vede bene
Il gas Putin quello che abbiamo raccontato quindi quello che ci aspettavamo
Poi c'è un secondo pezzo che il costo del lavoro per unità di prodotto che vedete da un
Su contributo
Non molto superiore a quello storico cioè c'è un po'di aumento del costo del lavoro rispetto al passato
Però quello che normalmente accade quando ne abbiamo un impulso dall'alto delle ragioni di scambio cioè aumento dei costi di produzione così dovremmo aspettarci dovremo aspettarci tra ma intanto i costi di produzione
Le imprese non trascurano totalmente a valle
Questi rincari dei costi e quindi
Lista la la parte rossa di fatto diventa in queste situazioni di segno negativo
Cioè praticamente i margini quando i costi cadono si allargano quando i costi salgono e scendono quest'anno è stato particolare perché i margini in presenza di aumento dei costi sono aumentati pure loro
E quindi quell'effetto domanda
Di cui avevamo avevamo un po'detto all'inizio che ha permesso affatto ha favorito però se non è più interessante capire però la composizione settoriale di questo aspetto perché dire che i profitti hanno tenuto una cosa però questo bel grafico che fa vedere le elaborazioni del rapporto no quella palesata già spiegata cui dico non occorre che ci torni
è una diciamo utilizzando l'analisi input output nel rapporto si fa vedere quella che era la variazione che sarebbe stata prevedibile sulla base della matrice e poi dopo naturalmente sappiamo che questa assicurazione no quindi non è non ci deve essere per forza coincidenza tre risultati
Però a parte poi il settore della raffinazione che però aveva era un po'anomalo l'anno prima o quello che si vede
E questo dato dell'Energia e fuori
Da da da da da da dal da da quello che si sarebbe detto naturalmente l'energia e a sua volta ha ragione di aumento dei costi degli altri settori
Perché l'energia non va solo alle famiglie la pagano l'impresa e quindi un eventuale maggio l'inflazione degli altri settori è spiegabile a sua volta questi rincari dell'energia
E questo è il tema no di cui si è discusso di come è fatto questo mercato dell'energia
Mercato e l'energia mercato strano no tutti lo sappiamo perché quando pensiamo una curva di Offerta diciamo la colpa di Offerta dipende dal fatto che più produttori hanno costi diversi
Però normalmente in un mondo normale costi sono un po'diversi se due producono la stessa cosa uno avrà un costo del cinque per cento maggiore del cinque per cento inferiore
No che non quello che vediamo
Dunque in un settore di questo tipo perché naturalmente abbiamo due tipi di problema qui qui penso che l'Istat sarà il Parsifal lo quest'anno nel capire di quanto ma intanto veramente il prezzo all'importo del gas perché naturalmente nel vediamo le quotazioni sul mercato olandese però i contratti di fornitura
Cioè quello che veramente Leni e gli altri
Padano per questo gas sotto c'è una questione abbastanza esoterica di cui si è discusso e naturalmente
Abbiamo visto anche delle revisioni importante le statistiche però quindi potremmo diciamo utilizzando il benchmark del mercato olandese
Come eccome eccome diciamo come misura dei costi sulla base dei quali poi facciamo i prezzi
Pagati alle imprese alle famiglie potremmo effettivamente restituire dei profitti a chi ha acquista viceversa quel gas dei prezzi i prezzi più bassi
E poi dopo c'è una questione che se produrre energia per il gas costa tanto quel prezzo che il prezzo appunto di mercato remunerare anche chi invece utilizzando materie prime diverse adempì solare l'eolico tutte le alle altre
Prende quel prezzo avendo dei costi di produzione
Ma il mercato dell'energia è così sia appunto è così e per questo ti viene regolato
Proprio perché è un mercato cioè e si la volta in cui c'è silenzio legge le le le aziende la Genealogia erano pubbliche
Poi abbiamo voluto
Penso anche con delle ragioni non restituirle al mercato però questo mercato che deve essere regolato se noi regolando questo mercato generiamo quelli che sono stati definiti
Con un'espressione che alcuni giudicano importanza il contesto è quello lì extra profitti cioè
Evidentemente quindi bene ha fatto il Governo che ha provato attenuare questo questo problema
Questo problema appunto tassando gli extra profitti e restituendo in parte altri settori attraverso crediti d'imposta no però il tema della competitività delle imprese
E fondamentalmente un tema che va legato a quello che le imprese pagano per i costi energetici cioè sono le nostre impresa che poi dopo vanno sui mercati internazionali con una struttura dei costi appesantita
Dal fatto che nostre imprese dell'energia gliela fanno pagare di più
E mi già questo è una questione che forse sarebbe stato utile approfondire all'odio
Ho rifatto questi stessi conti poi dirci salterà un po'di cose però
Qui invece che rispetto al loro grado un conto molto più semplice preso i profitti da contabilità alla il margine operativo da contabilità nazionale no quindi oltre la variazione ventidue su ventuno fatto quella del ventidue su diciannove
Va beh quella dell'energia si vede cercano le stesse cose però vediamo anche che ci sono molti settori che hanno aumentato molto i profitti ma anche altri che hanno ridotti cui sono i margini lordi e poi appunto grazie ai crediti di imposta queste cose sono state attenuate poi ci sono pezzi del made in Italy si guardate alimentarlo non solo per un paio di cose anche di dinamica della domanda
Che hanno avuto secondo la contabilità delle belle contrazioni così come ci sono dei dei settori beffarda naturalmente sono atti molto male i profitti nei settori dell'alloggio della ristorazione servizi turistici per raggiungere non è non è solo la mia cugina
Ma praticamente sì vado io questo autore altre due quindi se vado a chiudere quello che vediamo è che alla fine questa tappa questa tavola e ci ha fatto vedere che ci sono state grandi divergenze settoriali
Grande divergenze settoriali che riflettono
I fatti diciamo gli shock che hanno colpito in maniera diversa e settori quindi la pandemia colpito alcuni in maniera diversa rispetto all'energia rispetta poi dopo una specificità italiana che è stata questa del grande ciclo delle costruzioni
Per cui alcuni settori in questo contesto sono andati molto bene le costruzioni stesse e le costruzioni stesse e poi è questo che l'attuale saltato meno male perché ritiene cosa sei stesse tutti i settori de de della filiera quindi dove dove voglio voglio voglio arrivare
Semplicemente a dire questo ad un periodo straordinario no alla competitività allora si gioca in questi casi
Non non necessariamente con incontri con la forza strutturale delle imprese ma anche con la capacità delle imprese di reagire a questo tipo di problemi del tutto imprevisti e anche da parte delle politiche
E quello Chicco questo cosa mi mi spinge a dire mi spinge a dire che le politiche per affrontare queste grandi variazioni devono anche essere politiche
In grado di rimettersi in discussione vale a dire se io ho un mio approccio di policy
Perché deriva deriva dal fatto che un Governo non sono natura però domani c'è la pandemia cioè io devo affrontare il virus
Non posso no mantenere le politiche invariate quindi occorrono politiche anche colte
In grado di interpretare i cambiamenti in grado di mettere in discussione le proprie priorità perché le priorità diventano altro c'è la politica economica dipende molto dalla fase e questi anni sono anni in cui il due mila venti una fase in ventuno un altro ventidue un'altra ventitré è l'anno del credito
E quindi anche politiche
In grado di cambiare velocemente che non siano da un baltica
Quindi che sappiamo dire quello che ho detto un anno fa non vale più perché il mondo è cambiato e per non essere dogmatici anche non bisogna essere troppo legati sia le proprie basi elettorali che alle lobby che condizione evidentemente
Delle politiche ma ogni tanto bisogna anche guardare al sistema delle imprese grazie
Grazie
Passo la parola la professoressa
Tajoli diciamo che questo intervento di di fedele interessante perché questo approccio un polisti Coop qui e adesso anno per anno sulla base dei dati prendiamo delle scelte di politica mi ha fatto venire in mente cosa sarebbe successo giusto per fare un controfattuale professoressa se il pescato fosse stato introdotto una decina di mesi prima
O con la stessa velocità degli degli inflaction Reduction alta degli americani
Adesso saremmo qui a raccontarci un contesto diverso ne saremo anche impazziti meno come diceva giustamente fedele nella misura dei prezzi energetici all'importazione ma insomma e questa è la questione
Grazie fatte iniziare anche me con un ringraziamento
Per questo invito a discutere e al rapporto sulla competitività dei settori produttivi prodotto per l'undicesima volta dall'Istat
Credo che sia come è già stato detto molte volte un rapporto molto importante che molto utile
Dal punto di vista è appena stato ricordato
A dei policy makers che ovviamente dovrebbero adattare le scelte di politica economica alla realtà dei dati ma parlò anche dal punto di vista puramente accademico
Credo che qualsiasi a riflessione analisi studio che voglia sviluppare la capacità delle imprese italiane o di qualsiasi altro Paese debba partire da un'analisi fattuale dei dati di quello che le imprese fanno quindi io credo che questo tipo di rapporti sia uno strumento cruciale come già ricordava
La nostra restrizione per chi fa a ricerca e per chi fa analisi economiche analisi ingegneristiche su quello che le imprese possono o non possono fare quindi
è sempre un'opportunità credo dare visibilità
Al contributo che l'Istituto nazionale di statistica da al Paese perché credo che questo sia importante ricordarlo e voglio ricordarlo anche appunto agli studenti presenti i miei studenti lo sanno guardate i dati e e per Logic of sempre
Lo ricordo
Venendo ai contenuti di di questo rapporto appunto ancora più ricco che in passato proprio perché gli anni particolarmente turbolenti che abbiamo vissuto sono una fonte di di tantissime informazioni
Molte cose da vedere anch'io cercherò di essere estremamente selettiva
E di focalizzarmi solo su due o tre aspetti in primo luogo questo è già stato sottolineato sia da
Chi ha presentato il rapporto
Sia da chi l'ha appena discusso cominciamo con una buona notizia potevamo uscire a pezzi dagli ultimi due anni e mezzo tre
Quello che invece osserviamo sono una serie di indicatori che mostrano un buon grado di resilienza
Parola oramai abusata purtroppo ma che mostrano un buon grado di resilienza del sistema produttivo
Italiano e questo credo che sia importante ancora una volta ricordarlo non era affatto scontato il livello del PIL
Ritornato ai livelli pre ma recando nemici abbiamo visto che i dati mostrano che il numero dell'impresa è rimasto sostanzialmente lo stesso con una variazione marginale me di meno di un punto porsi percentuale e addirittura abbiamo un numero di occupati che è leggermente
Cresciuto
Allora come mai le cose sono andate complessivamente meglio del previsto io credo e anche questo è appena stato ricordato
E c'è chiaramente nel rapporto ha avuto un ruolo cruciale la politica economica e questo è importante ricordarlo
Siamo ovviamente come tutti i paesi europei ai Paesi occidentali un'economia di mercato
Essere un'economia di mercato non significa dire che le cose devono andare per il loro verso ed essere lasciati andare senza nessun tipo di intervento
è molto importante ricordarsi che la politica economica può incidere significativamente sui risultati
Economici di un Paese e delle imprese e sui consumatori
Noi abbiamo assistito in questi anni a massicci interventi di politica fiscale e vorrei ricordare molto importante non solo politiche fiscali nazionali ma probabilmente per la prima volta c'è stata una vera politica fiscale di tipo europeo prendo sciocca che abbiamo vissuto non è stato uno shock solo italiano né nel caso della pandemia né nel caso
Della crisi energetica partita con la guerra
Russo ucraina è uno choc europeo c'è stata una risposta di politica economica di tipo europeo e io credo
Forse questo è detta tutte le le Fulgencio antieuropeiste
Ma io credo che questo sia anche uno dei motivi per cui come è stato mostrato la gli affetti i risultati sono stati diversi rispetto a quello che è accaduto con la crisi precedente con la crisi del debito
Gli anni fa in cui le politiche europee erano molto più divise c'era stata molta più dibattito discussione divisione nel che cosa andava fatto e che cosa non andava fatto si era creato un fronte
Diciamo pro debito anti debito per nettamente armeni molto brutali
C'erano delle divisioni sull'anello gli orientamenti di politica monetaria e di politica fiscale questa volta la risposta è stata molto più o coesa a livello europeo e credo che anche questo
Anche questo conti
Detto questo io credo che
Sì è importante ed è questo su cui vorrei focalizzare qualche minuto di riflessione capire come usciamo cambiati perché anche se c'è stata resilienza a livello complessivo ci sono stati dei cambiamenti importanti
E vorrei partire dalla frase che forse detta da Draghi ma sicuramente anche da altri prima di lui che non va sprecata una buona crisi
E quindi capire come nonostante gli effetti potenzialmente negativi che chiaramente uno shock negativo come quello che c'è stato ha avuto gli effetti di trasformazione del sistema industriale che questo può avere avuto
Cosa che credo sia molto importante per il nostro Paese d'Italia ha avuto come è stato ricordato da Fedele De novelle sporco fa lunghi periodi di crescita molto bassa di produttività stagnante
A anche perché è un paese che è cambiato molto poco quindi o la possibilità di avere dei cambiamenti anche a seguito degli sciocchi e credo che sia importante coglierla quindi vorrei dire un paio di cose su come questa crisi ha avuto un impatto differenziato sulle imprese e sui settori e sulla competitività quindi di diversi settori e di diverse imprese e vediamo se questi cambiamenti sono stati tanti o pochi ovviamente questo cane opinabile
Allora come è già stato ricordato non è facile capire esattamente che cosa è successo perché abbiamo avuto sciocca di natura un po'riversa che hanno coinvolto fattori dal lato della domanda e dal lato dell'offerta
E vorrei ricordare che questo è senz'altro vero per l'analisi che è stata fatta da sulla crisi energetica e per l'inflazione si è molto discusso che se l'infrazione sia stata un'infrazione la domanda un'infrazione da offerta e trovo molto interessante
Assolutamente rilevante l'analisi svolta nel rapporto di cercare proprio di scomporre queste questi aspetti proprio perché le risposte di politica economica a fronte di choccante ha domandato da offerta devono ovviamente essere diverse
Ma lo stesso vale anche per la pandemia la pandemia ha ridotto la domanda chiudendo le imprese in e le persone in casa ma ha ridotto l'offerta chiudendo l'attività produttiva delle imprese quindi abbiamo avuto non solo un livello di complessità elevato per la una serie di shock ma anche perché diversi aspetti del sistema economico sono stati toccati quindi è importante credo appunto per capire i cambiamenti chiedersi si tratta di effetti puramente congiunturali cioè legati a un ciclo economico che prima o poi rimbalza era nel senso opposto di quello che abbiamo visto o ci sono stati dei cambiamenti di tipo strutturale
Per esempio solo per per far per farmi capire meglio tipicamente l'inflazione è considerata un fenomeno di tipo congiunturale legato a un certo tipo di andamento o del ciclo economico
E gli effetti però ovviamente vedremo quali saranno si è detto che gli effetti sul consumo per il momento sono stati modesti per via dei a risparmi che sono stati accumulati
Durante la pandemia per via delle misure che sono state messe in atto
Però ovviamente bisogna capire risparmi a un certo punto finisce esatto Sanofi poi finisce per idee che gli effetti su cui gli effetti su consumo potrebbero modificarsi
Un aspetto che trovo anche invece preoccupante l'effetto su il livello degli investimenti su questo torno tra un attimo altro problema che l'Italia ha subito negli ultimi
Almeno dieci quindici anni direi a una crescita lenta degli Investimenti una crescita piuttosto rallentata dei livelli di Investimenti
E ovviamente se un l'effetto congiunturale avesse un effetto significativo sui tassi d'investimento questo potrebbe avere degli effetti più permanenti al di là del ciclo economico
Altro aspetto per rovesciare la prospettiva un po'l'inflazione proprio siamo considerare un fenomeno puramente congiunturale per certi aspetti ma come anche qui è già stato ricordato quanto è forte la spinta inflazionistica che parte da uno shock esterno come uno choc energetico dipende moltissimo da spetti strutturali pur essendo la natura dello sciocco di tipo congiunturale ovvero quanto questa si trasmette come è stato prima ricordato al mercato del lavoro e quindi quanto questo fa partire una dinamica salariale e questo ha a che fare con la struttura del mercato del lavoro dei contratti
Ma anche quanto è forte l'effetto dello choc energetico quanto si trasmette sui prezzi finali dipende molto dal livello di concorrenza che c'è sui mercati quanto le imprese
Reagiscono scaricando sui prezzi finali i preti il l'aumento dei dei costi o quanto riducono i margini abbiamo visto che sono successe un po'a tutte e due le cose
Alcune imprese la maggior parte delle imprese come è stato detto a decisamente aumentato i prezzi quindi c'è stato un livello di pasto V complessivamente elevato che fa conferma che conferma il fatto che noi non siamo un mercato particolarmente concorrenziale in generale
Però allo stesso tempo abbiamo visto che questo non si è verificato in tutti i settori allora credo che sia interessante appunto qui capire e questo è il tipo di cambiamento strutturale che forse più mi interessa
Le differenze che ci sono state tra i vari settori io qua ho riportato un estratto
Di una tabella molto interessante la tavola due punto uno che trovate nel rapporto in cui lei prese dicono quali sono le criticità che vedono e la cosa che io vorrei sottolineare e qui è che per esempio il rincaro energetico questo è importante ricordarlo ha un impatto molto diverso a seconda dei settori meno della metà delle imprese nel settore dell'elettronica vede nero in carine oggetti ci una criticità rilevante
Mentre alla quasi totalità più dell'ottantacinque per cento delle imprese nel settore farmaceutico vede l'aumento dell'energia come qualche cosa di rilevante è verissimo che l'Energia
Attraversa tutti i settori a attraverso l'interessante grafo
In forma di Rete vediamo appunto come ha ovviamente rincari energetici siano però basiti ma quel grafico non è un grafico banale lo spessore delle linee di quel grafico mostrano quanto forte
è la trasmissione di quell'impulso quindi non solo che settore legato a quale altro settore ma quanto ed è importante tener presente che ovviamente abbiamo settori più energivori meno energivori su cui lo shock si abbatte in modo diverso
Ovviamente stessa cosa vale per tutti gli altri aspetti che sono stati chiesti all'impresa
A noi abbiamo degli effetti macro che sono la somma di una serie di effetti settoriali appunto che possono essere
Molto diversi mi colpisce per esempio guardando a un'altra colonna parlando di difficoltà di vendita in Italia è stato chiesto all'impresa esse prevedono
Queste difficoltà di vendita in Italia anche qui
Osservate delle differenze grandissime a seconda dei settori
Non ci sorprende sapere che la farmaceutica non ha patito dal punto di vista delle vendite la pandemia e probabilmente anche abbastanza indifferente
Alla crisi energetica purtroppo le medicine le comperiamo persi Azzi congiuntura economica siamo mentre vedete che quasi la metà delle imprese chimiche che ovviamente vendono ad altra impresa di cui stiamo parlando chiaramente di un settore
Intermedio quasi la metà delle imprese chimiche
Prevede difficoltà di vendita in Italia perché su le imprese che stanno più a monte della filiera produttiva si accumulano le cadute di domandava alle quindi tendono a soffre di più quindi è importante tenere presente che
Una crisi di natura diciamo così macro economica però degli affetti settoriali diverse quindi questo
Può comportare dei cambiamenti nella struttura produttiva del Paese che possono essere potenzialmente interessanti utile a riguardare anche che cosa succede sui nei servizi
Noi ci dimentichiamo a volte che siccome diciamo di essere la seconda potenza manifatturiera europea vero che però settanta per cento da una sua occupazione nei servizi e quindi che cosa succede ai servizi
Evidentemente molto rilevante e la cosa che qui faccio notare per ritornare su uno dei punti che prima era stata tu era stato toccato devo Welles
I servizi sono settore che segnalano come criticità elevata un terzo delle imprese molto più di quanto avvenga nel manifatturiero
Difficoltà a reperire manodopera
Una domanda però professoressa prima di chiudere lascerò la parola al collega Stefano mini nello prima dei novelli s'avesse relazione l'eccesso di ricche di risparmio che abbiamo avuto che è stato accumulato periodo della pandemia con la tenuta della domanda per consumi
Vedo che qui la criticità più bassa e proprio sulla liquidità possiamo immaginare che le il prese
Sul fronte degli ingenti investimenti non avranno problemi c'è una riserva di liquidità disponibile per immaginare che una ci sia una tenuta degli investimenti nell'anno in corso secondo lei
Allora ovviamente difficile ipotizzare visto quello che sta su tutti cosa succederà esattamente noi sappiamo che tradizionalmente il sistema produttivo italiano
Si basa per il la propri finanziamenti in meno sul sistema bancario rispetto a quanto avviene in altri Paesi in meno sui mercati finanziari rispetto a quello che avviene in altri paesi quindi il motivo per cui la maggior parte delle imprese non vede delle dei liquidi di consulenti particolarmente Serri nei prossimi mesi potrebbe essere in realtà un indice
Del basso livello di sviluppo del sul mercato finanziario e bancario quindi non necessariamente essere una una buonissima notizia
A concludo rapidamente con solo una una un paio di considerazioni al volo rapidissime poi lascio la parola questo lo salto abbiamo detto se ci abbiamo avuto infatti come risultato nonostante ci sia stato una crisi settori in espansione e settori in contrazione e la redditività e la produttività sono andate in modo molto diverso questo credo che sia importante ricordarlo
Beneficeremo di questo cambiamento di Pešić nei settori allora secondo me sì IMI nel senso che
Da questo grafico io vedo un paio di buone notizie è un paio di mica buone notizie
Una parte del risultato aggregato lo abbiamo detto è stato tenuto su dalle costruzioni che sono state dopante lo sappiamo perfettamente
Come vedete qui il settore in maggiore espansione proprio quello è stato un settore che ha ricevuto una valanga di sostegno pubblico
E settore su cui speriamo di punta Peppe
Ernie futuro forse non troppo quindi qui i dati secondo me è importante leggere anche tenendo conto di questo effettuo doping nelle costruzioni
Molto migliore ritengo che sia invece la notizia di vedere che gli altri settori che si sono espansi in questo periodo sono le attività professionali di servizio alle imprese
E servizi informatici a questi invece sono dei settori a che ritengo possano essere molto più promettenti in termini di produttività futura sviluppo di nuove attività e così via quindi il cambiamento che sta avvenendo a seguito di questi choc a livello settoriale a delle componenti che secondo me vanno filtrate delegate proprio a questo massiccio affetto degli aiuti che è stato ricordato anche nel rapporto come quello delle costruzioni e altri settori in cui a effettivamente ci possono essere delle dinamiche diverse
Su come ha già internazionale i cambiamenti sono stati troppo pochi
Lo Romolo voglio solo dire rapidamente il come cioè internazionale non è andato male anzi è andato bene come ci siamo detti soprattutto a fronte di un dollaro forte
Su questo semmai possiamo discutere la politica monetaria qui ha avuto un ruolo ma ci non ho non ho tempo di entrarci ma l'unica cosa che vorrei sottolineare però è questa
Su su quello che riguarda il commercio internazionale questo è un grafico che vi è già stato mostrato in precedenza da Stefano Costa sull'andamento delle esportazioni italiane per Paesi allora
Visto che lo choc come sappiamo è stato uno choc soprattutto europeo l'ultimo non è sorprendente vedere
Che c'è stato un ridimensionamento delle esportazioni italiane verso i principali partner europei Germania in primis
Che ha subito pesantissima mente come sappiamo uno choc energetico ma anche verso la Francia altro nostro tradizionale mercato di sbocco
L'effetto però è stato più piccolo di quello che penso sarebbe auspicabile le imprese italiane devono avere il coraggio di avventurarsi di più su mercati più lontani oggettivamente più difficili
Quindi non proprio alla portata di qualsiasi impresa ma credo che sia molto importante a capire che il traino delle esportazioni in futuro potrà venire di chiudere i mercati emergenti che non da quelli tradizionali europei e e in un in un caveau un'occasione come questa in cui i mercati europei hanno chiaramente ha rallentato poteva esserci appunto lo spunto per un massiccio riorientamento delle esportazioni
Che per il momento non si vede la classe media dei Paesi emergenti
Ha una forte domanda potenziale per i beni del cosiddetto made in Italy la cui competitività sembra appunto dai dati tenere ma questo potenziale di domanda ancora in parte non viene sfruttato
Perché in parte non viene sfruttato perché ahimè ancora una volta tante imprese sono troppo piccole un'impresa di cinque dipendenti
In Cina non ci va e non ci sorprende che non lo faccia
L'ultimo grafico che ha riportato tratto dal rapporto è questo che mostra come siano le imprese grandi quelle che hanno saputo mettere in atto a fronte degli sciocco una molteplicità di risposte
Anziché puntare su una o poche chi è riuscito ad articolare la reazione alla crisi ovviamente in modo maggiore sono proprio le imprese che hanno per dimensione per a un Effetto semplicemente di di massa critica hanno più possibilità più fronti su cui agire ancora una volta oramai ce lo stiamo dicendo da alcuni anni ma credo che questo sia un altro elemento importante da ricordare
Le imprese
Più piccole in uno scenario turbolento sono più esposte evidentemente hanno meno strategie di di reazione quindi uno dei degli aspetti che credo sia molto importante considerare ha per la per la politica economica del paese e aiutare le imprese a crescere per diventare davvero più resi gli enti e per poter beneficiare di opportunità che per le imprese piccole è difficile cogliere mi fermo qua grazie
Grazie grazie professoressa
Ma io invito il collega Stefano menti nello salì sul palco ne restiamo perché
Lui trae le conclusioni di questo di questo nostro incontro le questioni francamente si potrebbe star qui anche fino a stasera perché il rapporto è talmente ricco pensate non so per esempio adesso
Sentendo la professoressa mi venivano in mente domande tipo quella questione della Russia quanto ma facciamo finta che le ma che il sistema di sanzioni messo in campo dall'Unione Europea resti in campo per un anno intero ancora quanto pesa non lo so sul made in Italy che andava lì alla questione della dimensione di impresa
La questione delle costruzioni abbiamo visto che il settore più outlier
Degli altri come si fa adesso a riequilibrare uno con gli altri senza fare danni a livello macro son belle questioni che appunto quel questa è la forza di questo rapporto qua mi fermo qui Stefano
Ok diciamo sarà molto rapido
Innanzitutto anch'io inizio con i ringraziamenti ricordo che questo prodotto è un prodotto dell'istituto cui hanno contribuito molte persone
Quindi non solo i diciamo ricercatori che l'hanno coordinato non solo i ricercatori che lo hanno poi diciamo realizzato ma tutte le persone no che hanno contribuito all'impaginazione alla sua produzione all'organizzazione di questo evento ringrazio in particolare i due coordinatori siamo all'undicesima edizione ma mi sembra che è la prima volta no che i due diciamo coordinatori presentano direttamente questo rapporto credo che appunto abbiano entrambi realizzato dove sensazioni eccellenti sintetiche chiare molto
Molto comunicative quindi questo potrei dire che il rapporto è un rapporto oramai maturo cioè è un bambino di di undici anni che cammina da solo molto bene diciamo
Diciamo vorrei soffermare il mio intervento su tre aspetti tende entrambi cioè tutti e tre questi questi aspetti si riferiscono a i dati innanzitutto che cosa abbiamo fatto con i dati che abbiamo che cosa avremmo potuto fare avendo altri dati quindi quali dati mancano perché effettivamente c'è un data che è per l'importante in questo Paese siamo interazione con il piemme RR e il terzo aspetto sono i dati come strumento di condivisione di diciamo elaborazione di un un pensiero critico che talvolta in questo Paese non è sempre diciamo presente questo aspetto
Subito nero a breve è un elemento qualificante proprio del degli schemi cognitivi degli economisti degli statistici e degli ingegneri e se non vediamo i dati non riusciamo neanche a ragionare è un nostro limite mano nostra ricchezza la comincio col primo punto allora
Molte parole chiave di questo rapporto abbiamo parlato appunto di resilienza del sistema produttivo di impresa e che comunque di fronte alle difficoltà riescono ad essere solida e quindi di un sistema che sostanzialmente tiene sia a livello complessivo che a livello individuale e tuttavia sempre un sistema un sistema che diciamo si sta abituando alla a crisi continue quindi diciamo la normalità è avere una crisi ogni anno e diciamo fronteggiava quindi la difficoltà di questo rapporto che è stato ben diciamo soddisfatta dai due coordinatore che questo rapporto ogni anno si riposiziona per cercare di catturare di fenomeni più complessi e quindi questa complessità
Che non è complicazione è stata risolta se come molto bene e quindi diciamo questo è un rapporto che affronta cose complicate in modo semplice e questo questo posizionare il rapporto proprio nel diciamo nell'alveo della produzione dalla statistica ufficiale come voi sapete lista produce migliaia di di indicatori a livello nazionale a livello territoriale a livello settoriale e non è semplice diciamo far sì che questi con un ritocco e che questi indicatori vengano ben compresi quindi l'istituto per tradizione per missione istituzionale pubblica tutti questi dati quindi tutti i dati dell'Istat sono pubblici quindi ognuno può prendersi scaricarli analizzarli abbiamo varie piattaforme per la diffusione dei dati ma non è semplice interpretarle e quindi questo rapporto che rapporto di tipo tematico mentre rapporto annuale rapporto di di tipo un po'più generalista
è il rapporto di punta di una filiera di conoscenza che parte dalla produzione dei dati elementari
Va ai conti nazionali che ne sono la sintesi ma deve andare necessariamente oltre perché diciamo senza questo rapporto gli altri dati non sarebbero sufficientemente comprese non sarebbero sufficientemente analizzate quindi questo è un valore importante di questo rapporto che fa propriamente parte dalla produzione dell'Istituto S. altri istituti non ce l'hanno mi dispiace per loro
Diciamo noi questa è un punto di forza dell'Istat ecco i dati che non abbiamo allora questo un tema delicato no a dire a lista non avete i dati che servono insomma è un po'sempre un po'sfidante la c'è lista produce più molti dati sia per soddisfare regolamenti comunitari e qui siamo in un settore fortemente dominato dai dai due dai regolamenti comunitari
Lista va oltre i regolamenti comunitari avendo prodotto un sistema di registri estesi e di registri
Anticipati che sono state poi insomma utilizzati eccitati senza la portano del faremo anticipato del Frente rito viale
Che vanno ben oltre i regolamenti comunitari rapporto sarebbe stato molto più povero da un punto di vista informatico traccia qualcosa che manca e compensi pensate un attimo all'Energia i dati sulle regia no e vede il dottor
Denaro
Fedeli
Fondamentalmente diceva il mercato e regia è un settore complicato assolutamente manco settore che non è ben misurato quindi un tema importante quel Pnr cori Paper Europe sarà proprio quello di misurare in in modo più efficace il settore regia su questo abbiamo avuto una riunione ieri nell'ambito dei nostri gruppi tecnici
Sul piano serissima nazionale che poi è l'atto diciamo programmazione ufficiale
Dell'istituto e stiamo appunto pensando di definire un ecosistema didattica ecco gli ecosistemi di dati come gli ecosistemi per le innovazioni sono i luoghi deputati a creare integrazione tra i dati con un'intensità che è superiore da quella che si farebbe
Normalmente quindi questo è il piano e quindi a mio avviso nell'ambito del piano nazionale ripresa
Resilienza il ruolo centrale dell'istituto come di tutto il Sistan va ulteriormente rafforzata rafforzato perché le la capacità di appunto creare ecco sistemi di dati e poi di tale per le decisioni di politica ecco io volevo aggiungere
Un'altra buona notizia tra le varie buone notizie che a fatica siamo riusciti a stare in un quadro non totalmente diciamo positivo
Ma comunque di grande residenza per le imprese italiane
E quello che i policy maker si stanno un po'strutturando anche per l'aspetto se vogliamo generazionale in Italia abbiamo policy maker sempre più sensibili ai numeri prima volevano no ricette facili ora le ricette facili non funzione quindi c'è un investimento anche in conoscenza e nell'analisi dei dati da parte di alcuni ministeri di alcune agenzie
E governati e questo è sicuramente o qualcosa che li stava a supportare ulteriormente per esempio a livello di politica industriale c'è un ritorno alle filiere di produzione quindi sta un po'tornando a ragionare secondo una logica di appunto filiera che non va quindi uscirebbe uscendo un po'da dà un quadro tradizionale in cui si è si ragionare in termini settoriali in termini dimensionali e in termini territoriali si di punta di nuovo alle filiere come meccanismi di in grado di attivare no alla produzione coinvolgendo attori tra loro eterogenee vengo l'ultimo punto che è il tema delle dati come strumento di condivisione come input di una funzione di produzione ai dati non servono solo a informare servono anche a decidere quindi il cambiamento che c'è stato
Negli ultimi anni e portare i dati dentro la funzione produzione ha funzione produzione come sapete voi che siete ingegneri meglio di me include il lavoro il capitale e la tecnologia
Dove stanno i dati è una questione complicata probabilmente nel capitale ma anche del capitale diciamo ultimativi al-Assad fondamentalmente ma ovviamente interagiscono con il capitale umano la questo è un punto importante che sempre più spesso le decisioni non solo in ambito tecnico e tecnologico quindi il ruolo dell'intelligenza artificiale nei processi industriali è materia noi moderni
Del Politecnico ma anche in ambito sociale e in ambito di appunto politiche sempre di più
C'è un interesse a far sì che i dati apportino a ottenere decisioni quindi si decide sulla base di appunto dati e questo è un fattore che culturalmente avvicina l'Istituto nazionale di statistica colore sita in particolare una recita come la vostra quindi ecco a molte delle soluzioni che noi stiamo cercando nel disegno delle coi sistemi di dati
Nell'analisi probabilmente sono anche su condizioni che possono deve derivare anche da un Politecnico come diciamo tipologia di di interlocutore quindi diciamo i dati sono quello che ci CIN ci accomunano ci rendono vicini e ci possono anche far degenerare collaborazioni importanti trasversali sugli algoritmi su aspetti di carattere metodologico quindi niente tutto qua volevo un attimo se mi date trenta secondi ricordare il professor Gianluca Spina che deceduto nel due mila e quindici col quale l'istituto ha collaborato io personalmente non cauto il piacere e l'onore che diciamo la persona che che manca a tutti è una persona con la quale abbiamo anche con progettato né dizione del Censimento si ricorda Stefano anche Claudio di di qualche anno fa è una persona a me molto cara grazie
Grazie Stefano grazie a tutti solo un saluto e solo per raggiungere che
Verso giù io credo morì lasceremo i primi dati del censimento permanente delle imprese che si è concluso ieri quindi sempre per parlare di impresa ed i dati il prossimo appuntamento dell'Istat con il Paese sarà questo qui un'indagine multiscopo che facciamo ogni tre anni su campione molto basso d'impresa
Per approvare a fotografare crescente del fare impresa e comportamenti e anche le scelte di investimento sulle energie su tutto quello che
Coinvolge il fare impresa grazie davvero ancora tutti grazie al Politecnico vederci ospita garanzie si erano mai del Politecnico ringrazio e spero che avremo altre occasioni per ospitare lista grazie