"La Repubblica incompiuta. Attività e passività politica: una nuova partecipazione per la seconda Repubblica"

Un blocco conta assi coriacea problemi a tanti amici che dovevano venire infatti devono essere molto più numerosi ma comunque andiamo ugualmente avanti tanto viviamo nel precario
Dibattito organizzato e oggi
Naturale della proposta culturale da parte del Polo delle Libertà
Soprattutto i ringraziamenti ai partecipanti ai presenti
O almeno serenità evidenziando Lodovico Pace purtroppo sabotando la finanziaria anzi il calendario della finanziaria ha detto se riesco a scappare in tre minuti vengono molto volentieri visto che l'abbiamo organizzato insieme a lui per questo lo ringraziamo
Io sono Marco viene tra gli organizzatori del corpo naturale non c'è l'Italia brevissima introduzione culturale e poi passo se almeno la parola tutte gli altri partecipanti alla tavola rotonda visto che per le sette e mezza dobbiamo lasciare la sala
L'iniziativa di oggi rientra in atto una serie di incontri soprattutto mirati dal lato del dibattito culturale della proposta culturale che stiamo sviluppando nell'ambito del Tonolo delle libertà
Il discorso politico sento nessuno dubita che non si riesce mai avere stabilità non si riesce mai avere certezze
Una volta superati sull'alta finite una volta Baldassarri quelle che sono definizione di quelli che sono gli steccati classici la destra la sinistra
L'ideologia e la differenza dell'ideologia è sempre più difficile ed è sempre più faticoso ricostruire le proprie identità culturali addirittura oggi facciamo un'osservazione e l'ultimo numero di Micromega si chiama la rivoluzione liberale
Quindi addirittura adesso
Quindi addirittura adesso quelli erano un po'gli alfieri della cultura di sinistra si appropriano tenta di riappropriarsi di ideologia e di cultura che non gli hanno mai riguardati e non li hanno mai visti partecipi investì propositivi
Il rischio che corriamo noi come il Polo delle libertà e questo è il motivo del nostro impegno dello iniziative spesso pressanti che andiamo a fare continue anche a costo di farvi ecco così avanti a un piccolo gruppo d'amici e quello di superare concludere magari anche non afferisce dal lato politico un'esperienza di governo senza aver lasciato una definita proposta culturale una definita proposta sulle regole della vita politica ed una proposta politica che ci abbia differenziano nettamente da quelle che sono le altre componenti
Tutto sommato finora questo tavolo sono anche un modo per punzecchiare parallasse politico non abbiamo assistito a grandi proposte non abbiamo assistito a grandi novità dal lato culturale o dal lato propositivo
Quello che vogliamo fare e affrontare immediatamente di petto in questi termini per suscitare su di essi il dibattito per imporre a quelle che saranno le nostre espressioni politiche di confrontarsi e di essere propositivi su questi temi
Passo subito ad introdurli
La prima di un certo sistema politico bloccato l'introduzione dei collegi uninominali lo sviluppo nella vita politica culturale
Hanno indubbiamente portato ad una modifica della forma partito quindi ad una modifica della partecipazione alla vita pubblica
Questo lo dicono tutti dicono tutti la vecchia forma partite in crisi non nessuno dice obiettivamente quale una proposta specifica guerra qual è una proposta specifica innovativa per una partecipazione alla vita politica
E qui ci sono varie correnti di pensiero il partito leggero all'americana che poi tanto leggero non è oppure il partito pesante alla socialista maniera ramificato sino nelle periferie e che controlla i pacchetti di voti
Quello che noi vogliamo sviluppare è un dibattito importantissimo e fondamentale innanzitutto sulla forma partito che noi proponiamo che deve essere insieme certamente aperta e quindi aperta a tutte quelle che sono le rappresentanze della società e qui abbiamo un torto torni a parlare un a briglia sciolta visto che non esiste ancora una proposta ufficiale aperta certamente più leggera di quel partito classico leggera ma non troppo perché può alla fine deve essere espressione del mondo sociale e non è così di qualche grande gruppo economico che si organizzano tornei d'armi per le elezioni
Gli altri aspetti che vogliano affrontare oggi molto velocemente ma c'è ritorneremo sicuramente sono il controllo
In
Il controllo sugli eletti nei collegi uninominali di rapporto diretto che loro devono avere obbligatoriamente con gli elettori ritorno periodico dire quello che hanno fatto e presentarsi quindi all'elettorato una volta l'anno l'otto milioni e dire quello che hanno fatto
Piano debole presidenziale e il concetto presidenziale anche a livello locali quindi Regioni Comuni già è stato fatto perché sono una repubblica residenziale per poi concedere autonomia perché ha un potere centrale forte
Altrimenti segue la Repubblica non forte concede autonomia siamo nell'anarchia siamo nel caos quello del mediano non certo ogni giorno con il decentramento che è stata solo una macchina di inefficienza e di corruzione e poi un ultimo punto il senso dello Stato
Tutte queste proposte potranno per favore
Quello che è il nostro impegno potrà aver valore
Il dibattito tutto quello che ci pare assenso sennò mi richiameranno la lotta politica al senso dello Stato e cioè se in contrasto con quelle che sono certi principi liberali gentile sento un po'aleggiare nel Polo della Libertà
Che noi dicendo lo Stato deve solo essere il garante della vita del cittadino e basta non dobbiamo farci promotori di un principio per cui il concetto di Stato per qualcosa che va oltre il concetto di garante è un valore in sé
è un valore per cui tutti noi ci dobbiamo impegnare è forse l'unico grande bene comune che proprio nell'azione io finisco qui perché io sono un prodotto
Passo la parola a Marco operazioni
Delibera settimanale L'incontro lo abbiamo organizzato insieme in un gruppo culturale
E l'Italia settimanale che introduce poi brevemente ai relatori grazie
Non è immediatamente ha ricevuto anche analoghi capace per sul piano organizzativo
Diciamo potremmo
Nato schematicamente dividere la situazione in questo modo sembra esserci un tempo di partecipazione politica più attiva da parte delle sinistre
E passiva da parte del Polo delle libertà nel senso che il Polo delle libertà rifiuta quadrare maggioranza elettorale
Ma questa maggioranza elettorale atipica sembra in alcuni momenti a tradursi anche in maggioranza partecipativa in maggioranza attiva cosa che invece sembra capace dalle sinistre e nelle piazze sul piano della protesta
E anche proprio nel rapporto con i mass media come va verso il potere
Va in una democrazia
Se dovessimo semplificare un po'su questo su questo piano ecco il tema del nostro incontro ogni anno prescelto dei relatori che proprio su questa divisione abbiamo loro esperienza specifica
Saltavano Tavor bene della della tavola rotonda che voi trovate per ragioni di orario forse dare per primo la parola all'onorevole Gianni venivano candido tutti conoscere come esponente di Forza Italia e credo anche forse soprattutto come amministratore delegato ha confermato dei sondaggi in quanto amministratore delegato della mia colonna
Un istituto ne nascono ecco che ha diciamo a seguito però in Kosovo dell'andamento delle simpatie degli italiani attorno al Governo intorno alle imposizioni da prima del ventisette marzo tenendolo poi costantemente sino ad oggi
Per questa sua azione di monitoraggio lo dobbiamo dire anche onestamente onorevole mi era stato oggetto di numerose polemiche si è parlato di sondaggi
Che potevano condizionare più che registrare i consensi e quindi la domanda senza vergogna che vorremmo imporre presta cioè l'elettorato
Può essere considerato effettivamente mandato passivo c'è andato manipolabile un dato che saranno in concerto uso pubblicitario oppure quello che essi sostenne più normalmente banalmente tramite la proprietà di alcune reti televisive
Può essere condizionata in un senso anche rilevante anche determinante effettivamente così
Ecco credo che nessuno meglio di lui che è stato su questo venne chiamato due volte che più volte è intervenuto passa possa dare una risposta
Va bene grazie buonasera
Ma se questo elettorato fosse così
Stupido scusate modello delle parole come quelle ma
Pane e salame come mi vengono in mente se questo elettorato fosse così stupido
Allora secondo me anche Berlusconi sarebbe stupido
Scusate la provocazione la semplificazione ma voglio dire
Un Berlusconi che fosse capace di governare
Il popolo attraverso il possesso dei media contanti da meccanici ITA non capisco perché avrebbe dovuto soffrire il calvario
Che ha percorso in tutto quest'ultimo anno questa è la tesi che sostengo però sono anche venuto a portarvi qualche informazione in modo che possiamo fare delle riflessioni condividendo alcune altre informazioni
Ora voi ricorderete che un anno fa
Nei mezzi di comunicazione di massa erano tutti impegnati a celebrare la vittoria delle sinistre
Si si era verificato un successo delle sinistre nelle elezioni amministrative così come ha appena accaduto recentemente questo ruolo veniva il ruolo delle sinistre veniva enfatizzato
E gli osservatori politici
Ci prospettavano una situazione di un'Italia divisa in tre
In cui che fatalmente si accettava come un destino senza alternative Nord consegnato alla lega
Centro consegnato al PDS e un Sud consegnato alla Democrazia Cristiana Partito popolare
A un anno di distanza ogive incaricano lo dimentichiamo un governo guidato da Silvio Berlusconi
E di cui fanno parte Alleanza Nazionale
La lega e Forza Italia che all'epoca cioè un anno fa con il totale nemmeno esisteva
Questo la dice lunga secondo me su due fatti su due punti uno sulla capacità dei media di influenzare
Ma c'è un altro aspetto secondo me persino più importante sulla capacità Making valida oggi Emilia nel capire
Uno dei punti critici dell'insegnamento di questo anno di storia politica italiana è questo che
Le persone che sono a capo dei media non sono capaci di capire l'evoluzione perché tutti voi sapete che per esempio il direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli o il direttore di Canale cinque dirsi di Canale cinque della Rete
Il signor Giorgio Gori il direttore dell'informazione del TG cinque il signor Mentana
Il direttore di Panorama in qualche misura cioè persone che guidano dei mezzi d'informazione
Primari non solo hanno diciamo devoluto la loro adesione politica e anche emotiva alla sinistra nel corso della campagna elettorale e poi direi sia prima che dopo ma e va be questo sarebbe nel campo dell'Egitto
Della loro adesione questo è comprensibile ma quello che è peggio è che hanno sbagliato la previsione cioè mi domando come fa uno che guida il più importante quotidiano italiano a sbagliare
La previsione cioè sei lui fa il giornale con la stessa capacità di capire
Tutti i giorni se lui capisce tanto quanto ho capito il ventisei marzo
Non so che giornale fa tutti i santi giorni non so se ipertrofica
Ora
Questo
Insomma credo renda molto chiaro il mio parere sul fatto che i media possono influenzare o meno io ho detto più volte che il problema non è quello della proprietà dei media del possesso dei media nel senso di possederne appunto la propria dama
Il problema è quello della gestione dei media
Quindi semmai se volessimo dire che qualcuno l'influenza l'opinione pubblica secondo me non è l'editore ma è chi poi gestisce l'informazione
Il signor Santoro non ha bisogno di possedere le quote della RAI per fare quello che fa come se fosse a casa sua
E questo vale per tanti altri conduttori per tanti altri giornalisti
Però come ho detto diciamo a parziale consolazione di questo c'è anche da dire che fortunatamente questi signori non sono stati capaci di capire bene perché non sono stati capaci di capire bene perché secondo me si è verificato uno scollamento fra queste parti delle élite del Paese del ceto dirigente del paese e chiamiamolo il popolo userà un termine molto semplificato giusto brevità
E allora
Vorrei informarvi su alcune delle pulsioni delle tendenze in questo momento sono nella pancia del Paese e che questi signori non riescono a cogliere
Oggi la mobilità crescente che si è manifestata nelle nel mercato elettorale a marzo e che tuttora permane
Effetto o di una inquietudine diffusa e di una incertezza per il futuro che si è scatenata quando sono venute meno alcune delle ragioni di fiducia nella convivenza civile dopo Tangentopoli opporsi prima di Tangentopoli e che ancora non hanno saputo trovare rassicurazione da parte da parte degli elettori
Per ciò che riguarda il ruolo dei media in questo situazione di sconcerto generale senza dubbio le persone guardano in media per farsi un'opinione ma non ce la fanno pedissequo Cavour pedissequamente secondo le nostre ricerche
E assolutamente da escludere che si formino le opinioni in un modo meccanico sulla base di quello che mila dicono al contrario
Io ho potuto rilevare già da oltre un anno un fastidio molto forte
Nei confronti dei media proprio per il ruolo ansiogeno che invidia svolgono cioè le persone i cittadini sentono che nella società c'è turbolenza non ci sono punti di riferimento abbastanza c'è nonché non ce ne sia nessuno ma non sono certi a sufficienza si vorrebbe una maggior certezza sono in discussione proprio aspetti direi persino
Del della sfera psichica già le persone si sentono in una situazioni di grande sconcerto
Ebbene in media secondo i cittadini sono responsabili di aumentare questo stato di ansia capite bene che mi compro se questo giudizio giudizio molto severo verso i cittadini non si formano l'opinione sulla base di quello che invidia dicono
Raccolgono le informazioni e poi le vanno a verificare con altre persone
Quindi il ruolo delle persone il ruolo del contesto sociale il decisivo nella formazione dell'opinione pubblica
Ora ci sono stati alcuni soprattutto un certo signore mi sono segnato come si chiama perché mi dimentico si chiama Ricolfi che ha invece sostenuto con tutta una serie di tabelline molto schematiche abbastanza ingenue
Che dimostrato che i media avrebbero influenzato il volto in una maniera proprio pitagorica direi è rimasto l'unico e in un'altra
Discussione se volessimo potremmo riunire qui dei degli studiosi per confutare le temi Lepetit così gli ori colpi sempre che ciò meriti
Come dicevo le persone secondo me non si fanno influenzare questo non nasce soltanto da un rispetto generale aprioristico da parte mia nei confronti degli elettori ma anche da una serie di di risultanze
Nei confronti degli elettori stessi e dei cittadini per esempio ho potuto rilevare una persistenza di preclusioni ed esteti entusiasmi nei confronti di varie formazioni cioè come voi sapete si è notato si che non esiste più in larga misura non esiste più il voto di appartenenza
Però questo in qualche misura e sopravvissuto mi sono anche permesso di tentare di misurarlo anche qui non tratta temi come se fosse il signor i colpi ma circa il tredici per cento degli italiani dichiara ancora di votare per una determinata formazione politica e solo per quella come però capite sono molto pochi
Ce ne sono poi quindi tanti altri che sono magari incerti fra due sono circa il ventisette per cento quelli incerti fra due
Però rimangono come capite bene una lungo vasto numero circa sessanta per cento dei disponibile a prendere in considerazioni più di due opzioni
Esistono poi delle quelle che sono state chiamate son culture
E cioè del delle culture appartenenti ad un'area politica ben subculture non nel senso dispregiativo del termine
Diciamo culture politiche di appartenenza molto forti legate a lecco a un'area politica un Entourage politico un giro
Di conoscenze a a tradizioni magari familiari personali così
Diciamo la parte più consistente di queste di queste cosiddette sub culture è rimasta insediata in area comunista e in area cattolica ora questi non sono stati rilevati in non si sono lasciati tradire dai miei nelle mie ricerche non sono dichiarati e secondo me sono stanno dentro quel quaranta per cento che io ho indicato poco fa
E quindi soprattutto in certe aree del Paese questi voti di appartenenza o in certi ceti sociali sono ancora molto forti
Naturalmente come voi capite sia gli uni che gli altri dell'ai quali ho fatto cenno sono elettori per i quali a priori non può esistere la possibilità di influente di essere influenzati sia per definizione questi sono elettori che hanno deciso prima per chi voteranno e perciò
Per loro a priori e da negarsi che siano stati influenzati dai media
Poi ci sono altri fenomeni anche questi difficili da misurare ma che noi tentiamo di misurare hanno è aumentata l'importanza il peso dell'influenza di certi eventi emotivi prendiamo il caso di questi giorni
Oppure riportiamo la memoria poche settimane prima del voto
Impropri influenza per esempio di attività della magistratura nei confronti del mondo politico di qualche soggetto politico non voglio fare nomi ma sullo cognomi penso a Silvio Berlusconi i magistrati di Milano piuttosto che della Sicilia
Determinano ondeggia menti dell'opinione pubblica o per lo meno di una parte e questi cambiamenti sono di segno diametralmente opposto a quello che coloro che li producono forse auspicano o vorrebbero bene anche in questo caso si tratta di onde giramenti di spostamenti dell'opinione pubblica che sfuggono al controllo dei media
Cioè in media anche in questo caso per definizione dimostrano di non essere capaci di governarli c'è scrivono con grande risalto con grande evidente soddisfazione Berlusconi
Assassino catturato delinquente è invece la gente dice viva Berlusconi quindi questo dimostra che i media non sono non è che non possono essere siano fino a oggi hanno dimostrato di non essere capaci di influenzare anche questi cittadini
Poi ci sono altri aspetti se vogliamo non minori però tutti riconoscete son già stati studiati e molte volte per esempio nelle amministrative o il ruolo di certe persone o così nelle politiche questo è inferiore abbiamo calcolato che in ogni singolo collegio nelle elezioni amministrative
Circa le insomma i candidati che hanno saputo conquistare molti voti
Per un ma capacità personali di traino mi hanno racimolato se posso dire così cinque mila quelli proprio bravi
Non sono molti rispetto ai voti che molti candidati hanno preso nei collegi
Io ho preso cinquantasei mila voti ecco se sono stato bravo Nino portato io cinque mila vuol dire che cinquantuno mila li ha portati nei prati i simboli
Sotto i quali che che mi presentavano e mi sostenevano piuttosto che diciamo genericamente alla pubblica opinione nei confronti del Polo
è d'altronde sono la prova provata di quello che sto dicendo scusate se vi ho annoiato ma e scritta da un'altra parte ed è
Ed è fin troppo conosciuta
Se i mezzi di informazione fossero stati di capaci di influenzare voi dovreste spiegarmi il successo della Lega Nord negli anni scorsi che si è potuto verificare con i media che o erano contrari oppure li prendevano in giro
La
La stessa sconfitta dei progressisti senza stare a fare tutto il discorso analitico anche soltanto come dato di fatto sappiamo che la maggior parte dei media hanno sostenuto progressisti e pure i progressisti hanno perso questo dimostra che non è affatto vero ma ce n'è una che
Gigantesca normalmente superiore questa e
L'ho letto poche volte mi domando come ma ed è la caduta del muro di Berlino e la caduta del comunismo nell'Europa dell'Est ora voi sapete che in Paesi comunisti erano devo dire molto attivi e molto attenti nella gestione della propaganda
In mezzo di informazione di massa erano nelle mani di questi regimi
Ebbene se questi regimi hanno potuto cadere in quelle situazioni
Voi dovete spiegarmi come e possibile attribuire ancora i mezzi di comunicazione di massa la capacità
Di coartare le volontà
Sono le pulsioni gli ideali delle dei popoli e delle persone
Come dicevo l'elettorato italiano è molto in cui lieto non si è tranquillizzato neanche dopo il voto neanche dopo il voto di marzo pure forse se vogliamo per un piccolo intervallo di tempo dopo il voto di marzo si ma poi ha tornato è tornato a essere inquieto
Questa inquietudine si manifesta come un bisogno di controllare i governanti e di influire sulle decisioni politiche in una maniera che se vogliamo
Non voglio dire eccessiva perché naturalmente nasce da da istinti da anche i bisogni molto comprensibili però senza dubbio e oltre le soglie che siamo stati abituati a conoscere nel
Nel passato c'è un'ansia di rinnovamento molto forte
E quest'ansia di rinnovamento questa inquietudine sì e a compensi accompagna ad una mancanza di fiducia o parziale adesso da non voglio affrettare giudizi parte nei confronti dei politici
Qui devo dire che secondo me io approfitto di un'occasione importante come questa una occasione di riflessione come questa per dire che i politici nuovi mi riferisco proprio a noi hanno i politici del Polo
Della maggioranza e è una vertenza molto importante questa fiducia questa sfiducia nei confronti del Polo dei politici è latente in tutto l'elettorato e noi
Siamo chiamati
Ad un compito importante
Questa fiducia non è che l'abbiamo avuta
Ma dobbiamo ancora conquistarla dobbiamo ancora consolidarla e questo è un problema che secondo me sta sfuggendo a molti per esempio deputati e senatori a molti componenti della nuova classe politica che numeriamo portato a governare questo Paese
Vi faccio vedere un grafico Uccio così giusto per capirci questa è la fiducia nei partiti politici a partire dal mille novecentottantanove a oggi
Ho aggiunto penna è risultato del mio sembrò novantaquattro c'è stato un piccolo piccolissimo
Rilancio dopo le elezioni ma si tratta di poca cosa il prende e chiaro e visibile
I cittadini
Sono infastiditi dalla politica politica quella che si fa a Roma
Che torna a parlare i linguaggi del Palazzo che non sembra più attenta capire i bisogni
Ed è infastidita tutti le convulsioni anche che attraverso le forze politiche fra queste cure della maggioranza
Allora in questa situazione questi criticità Dini sono critici verso le varie forme fonti di informazioni e l'informazione vigili irrequieti sospettosi sempre pronte a insorgere contestare
E non sempre desiderosi neanche di partecipare attivamente alla alla vita sociale e civile capite bene che
Questo tipo di situazione
Non si presta certamente al controllo sociale c'è bisogno di formule nuove c'è bisogno di forme nuove di partecipazione ma direi che come ho cercato di spiegare escludo che nel passato ci possa essere stato un controllo sociale per mezzo di media dico che per il futuro sarà ancora peggio grazie
Abbiano consentito all'onorevole pieno di trattenersi un po'di più perché purtroppo diciamo strappato da impegni irrevocabili ci lascia mentre per gli altri relatori sono sono d'accordo se riusciranno a tenersene al primo giro ecco su una decina di minuti fa sarebbe pari forse è bene avere moltissimo assolutamente a
Assolutamente in modo da avere poi un minimo secondo giro lo spazio per qualche domanda del pubblico saltato l'ordine alfabetico e direi di eseguire quello del del tavolo anche perché alcuni concetti espressi da Pino
Sì collegano che erano direttamente all'intervento di Veneziani che è direttore dell'Italia settimanale dunque di quello che significa
Lavorare nell'informazione
Magari con i piccoli numeri per quanto riguarda al potere editoriale ma poi a volte con degli effetti molto superiori a quelli della propria capacità così economica e quantitativa ne sa qualcosa in particolare
Ecco relativamente al al tema che gli abbiamo assegnato e cioè del deficit degli Beretta nelle democrazie parlamentari Feliziani e da sempre
Critico nei confronti di chi identifica il monopolio delle libertà nelle forme democratico parlamentari ma in particolare ha sostenuto dalle colonne dell'Italia settimanale una battaglia relativamente a quelli che sono i rischi di monopolio nell'informazione voi sapete che in risposta ad una mobilitazione lanciata da Montanelli secondo cui ci sarebbe stato un rischio di per la creazione di un regime dell'informazione posseduto e controllato dalla destra Veneziani ha sostenuto che sia il regime cioè ma tutt'altro che dalla destra e controllato quindi credo che su questo se ha voglia potrebbe dirci qualcosa
Ma io dico subito che io ascoltato con grande consenso quello che diceva Gianni Pilo forse l'unico punto di dissenso solo su una parola cioè quella che lui chiama in media io chiamo i media ecco c'è soltanto questo dissenso che nel senso che può essere marginale profondo secondo il punto il pianista comunque non non irreparabile
E lungo subito al tema delle democrazie liberali di questo e del deficit di libertà nelle democrazie liberali partendo da considerazioni diciamo di fondo che poi porteranno a quelle considerazioni a qui mi ha incitato Marco Ferrazzo oli
E dico subito che il paradosso nel quale ci troviamo in questa fase politica del nostro Paese e evidente stridente attraverso una semplice riflessione
D'Alema si dichiara liberaldemocratico Fini si dichiara liberaldemocratico Buttiglione si dichiara liberaldemocratico Bossi si dichiara liberaldemocratico a quel che mi risulta Bertinotti si dichiara
Liberaldemocratico siamo insomma in una democrazia unanimità aria in cui tutti sono d'accordo su tutto tutti sono liberal democratici bene siamo contenti
Ora dopo questa prima considerazione però ci accorgiamo parchi passando alla fisica dei rapporti politici e quindi non alla metafisica dell'Annunciazione di principi che abbiamo da un verso
Una rifiuto costante e permanente nelle forze politiche e soprattutto nei supporti culturali di queste forze politiche nei confronti della sovranità popolare c'è un continuo a rimettere in gioco in discussione quello che l'elettorato ha determinato dello scorso ventisette ventotto marzo
Nelle prime elezioni io continuo a sostenere nelle prime nazioni in cui non c'è stato il voto di scambio per la prima volta tre forze che hanno vinto le elezioni non avevo nulla da offrire
Agli elettori non attraverso un voto clientelare di scambio né Alleanza nazionale nella Liga né Forza Italia
E ciononostante c'è una continua permanente delegittimazione del voto popolare scaturito dalle urne questo già è un segnale di allarme per una democrazia liberale che per un Paese in cui sono tutti concordemente liberali democratici
Una seconda evidente delegittimazione di questa democrazia è un vero fiuto del principio di responsabilità
In fondo noi abbiamo una democrazia parlamentare che una democrazia che per principio rifiuta in una principio della responsabilità cioè il principio secondo il quale l'esecutivo risponde direttamente ai cittadini di ciò che ha fra noi rifiutiamo devo dire il popolo italiano più volte sondato
E qui forse mi può dare conferma Gianni Pilo ha confermato una predisposizione o comunque una l'esofago favorevole verso una democrazia di tipo presidenziale però cioè da parte di un blocco storico diciamo così delle forze politiche che si definiscono liberaldemocratiche
Un rifiuto verso un'idea del sull'ipotesi che si possa arrivare a una democrazia responsabile in base alla quale l'esecutivo risponde direttamente tre su un patto fiduciari di responsabilità con gli elettori risponde direttamente del suo operato e questa è già una seconda magagna di una liberaldemocrazia che teme il giudizio che teme la responsabilità dell'esecutivo nei confronti del del paese
Siamo qui in una liberaldemocrazia strana in cui si imboccano sempre forti protezioni si chiede ad esempio che il giornalismo debba assumere una funzione di educazione delle masse
Perché se le masse hanno votato in questo modo vuol dire che le masse hanno sbagliato e quindi c'è bisogno di una sorta di giornalismo pedagogico o se vogliamo di giornalismo etico nel senso in cui Gentile parlava di Stato etico cioè di un giornalismo che deve educare gli italiani
Non si sa in che modo gli deve ammaestrati e sulla base di che cosa sulla base evidentemente di una minoranza illuminata che dispone dei valori le cui acque non accedono le masse e quindi questa minoranza illuminata riesce a dare mi alla maggioranza della popolazione e questo è uno strano paradosso per un Paese così come uno strano paradosso che in questo Paese debbano assumere un ruolo incontrollato i cosiddetti poteri forti cioè è possibile comunque che un potere forte possa assumere al suo interno anche altri poteri forti un potere industriale può essere anche un potere datoriale nel nostro Paese o un potere anche imprenditoriale può diventare un potere politico prestando un potere imprenditoriale
C'è insomma una sovrapposizione di poteri forti che e inquietante in un Paese in cui tutti ripeto si definiscono liberali e democratici c'è evidentemente qualche cosa che non funziona così come c'è qualche cosa di fondamentale che non funziona se si assiste a una continua delegittimazione tra maggioranza e opposizione
E un continuo rifiutare l'altro come possibile interlocutore cioè soprattutto da parte delle forze di opposizione di sinistra l'idea di di insegnare loro ad usum del finì in un'immagine di destra che non corrisponde a quella emersa dal paese emersa dal sul crac
Mi sembra un caso davvero schizofrenico di democrazia in base alla quale l'opposizione e l'interlocutore che deve decidere i tratti ideologici politici e culturali del suo oppositore
Bene e non è il Paese attraverso un libero esercizio della sovranità popolare che deve determinare il voto attraverso il voto il il senso e la forza di questa componente politica no e l'opposizione che deve legittimare o meno chi gli sta di fronte
Lo stesso discorso probabilmente si può fare anche dall'altra parte anche se mi rendo conto che c'è una differente virulenza
Dall'uno e dall'altro schieramento comunque evidentemente una democrazia in cui i due popoli o i più opportuni secondo l'immagine diciamo così bottiglione esca della democrazia
Una democrazia propone in base alla quale in altre parole non sono legittimati dal coro
Di provenienza è una democrazia indubbiamente imperfetta una democrazia dimezzata una democrazia comunque falsificata simulata la stessa democrazia simulata cui mi richiamava prima Marco Franzoni in base alla quale venti milioni di italiani hanno espresso in un certo modo un consenso verso forze che si possono definire all'ingrosso del centrodestra e dall'altra parte c'è un panorama dell'informazione che in una democrazia
Dovrebbe costituire il principale collettore che l'opinione pubblica che viceversa esprime per nove decimi per quanto riguarda la carta stampata
E in una percentuale significativa anche per quanto riguarda l'informazione televisiva un giudizio politico nettamente contrario a questa maggioranza di centrodestra evidentemente qualche cosa non funziona in questa democrazia se c'è questa forte discrasia cioè tra ciò che pensano gli italiani dagli umori reali del Paese e gli umori che vengono invece somministrati dall'alto di alcune minoranze di alcune oligarchie che determinano questi giudizi perché poi se andiamo a vedere appunto gli assetti proprietari di questi giornali ci accorgiamo che il pregiudizio negare che corrono e poi infondato perché queste questi giornali si rifanno tutti direi l'ottanta per cento della tiratura globale dei giornali italiani se ne fa a quattro cinque gruppi imprenditoriali che hanno i loro poteri preponderante a livello industriale e quindi finanziario comunque non editoriale
E questo fa appunto di nuovo pensare che ci troviamo di fronte a una democrazia viziata
Quindi quando ascoltiamo queste dichiarazioni d'amore la liberal democrazia e non possiamo che esercitare subito istantaneamente un certo senso dal sospetto perché non possiamo che insospettiti ci per questo tipo di decantazione di declamazione della liberaldemocrazia a fronte della quale c'è viceversa un rifiuto delle regole elementari della democrazia
Cioè il primato della sovranità popolare l'idea di una democrazia responsabili con un rapporto diretto tra esecutivo e cittadini l'idea di una democrazia variegata con poteri diffusi e da Servedio e invece assistiamo la democrazia con poteri forti ma non visibili
E poi appunto una democrazia in cui la stampa non interpreta numeri reali del Paese una stampa che va dall'altra parte
Allora questa liberal democrazia che cos'è
Ho l'impressione che sia soltanto una protesi cioè ho l'impressione che dietro questa immagine di liberaldemocrazia si nascondano altre cose
Probabilmente dietro questa idea di liberaldemocrazia si nasconde semplicemente il un tipo di rapporto politico fondato soltanto sui rapporti di forze sulla guerra tra bande e comunque su una logica che non è una logica politica non è una logica legittimata da un serio ripensamento della democrazia ma è una logica che al contrario vede al di fuori della democrazia attraverso un'autenticazione del mercato come unica regola possibile per determinare una democrazia perché quando si mettono da parte i principi quando si ritiene che tutto ciò che appartiene ha un bagaglio di valori e semplicemente appartenente al bagaglio dell'ideologia e quindi come tali va scansato va comunque depurato beh allora che cosa resta in campo quando la liberal democrazia soltanto un voto esercizio
Denuncia azione comunque risponde niente che cos'è
Si rischia insomma di gabellare un contenitore quale indubbiamente la della liberaldemocrazia per un contenuto e invece il vero contenuto che cos'è ma il vero contenuto è rappresentato soltanto da rapporti
De forza da rapporti oligarchici di rappresentatività
E dall'altra parte viene rappresentato dalla regola del mercato che finisce con l'essere la vera ideologia sotterranee portante di una democrazia liberale che non crede più in alcun valore e allora resta vera quella analisi che faceva già nel secolo scorso Dostoevskij che una democrazia liberale priva di valori non è altro che il passaggio tramite il relativismo ad un nichilismo compiuto il nichilismo di una società che non crede più in niente
Non crede più a niente e quindi da soltanto spazio ai rapporti di forza a una forma di darwinismo politico e sociale che quello che si verifica nel nostro Paese e al rapporto che ha come unico parametro il mercato
La schiavitù del mercato paradossalmente anche questa
Così sinistra illuminata e progressista è una sinistra sempre più subalterna queste logiche del mercato a questa divinizzazione del mercato perché il mercato finisce con l'essere poi l'unico valore portante quando tutto viene eluso e così si assiste al paradosso di una democrazia in cui una sinistra politica alla sua legittimazione dalla destra economica la destra economica in rotta con la destra politica a destra economica rappresentata da quei poteri che dalla Confindustria i grandi giornali esserci tra il appunto il il il ruolo di tutori di una democrazia bloccata di una democrazia protetta e quindi si assiste a questo paradosso di una democrazia in cui la libertà in qualche modo evapora non ha più il suo significato più profondo
Perché perché questa idea della libertà come un valore in sé però senza mai definirlo senza mai esercitarlo nella concretezza dei giorni finisce con l'essere questo cioè contare soltanto l'immagine di una libertà soltanto come cornice entro la quale però è possibile poi suscitare ogni altra cosa la libertà in fondo e quella che ci spiega non soltanto alcune minoranze illuminate e quella che ci indicano e ci somministrano soltanto alcuni gruppi di potere quindi a questo punto ci troviamo di fronte a una ipotesi che non è quella di una compiuta democrazia
Perciò a questo punto la necessità di un passaggio a una democrazia responsabile a una democrazia partecipativa a una democrazia di poteri diffusi possibili e un'esigenza non più eludibile
Io mi auguro che si possa passare attraverso questa nuova immaginaria finora Seconda Repubblica
Credo che sia spero che si possa passare a una democrazia di poteri diffusi attualmente devo dire non ho segnali in questo senso e la cosa mi sconforta
Ma credo che l'unica possibilità per fare evolvere questa democrazia non è quella di tirarmi indietro verso il retaggio consociati vista della vecchia Democrazia ma quella di farlo andare avanti di farla progredire di superare questa fase di interregno nella quale ci troviamo
Non so quanto così involontariamente o quanto invece proprio quello coscientemente veneziani un po'al passato ha la parola il tema Giano Accame che da sempre di come abbiamo scritto nell'invito democrazie deboli e poteri forti è un un osservatore attento
E quello che c'è da chiederci un po'al paradosso che che vorremmo sottoporli a quello che appunto anche veneziane cui appunto anche i veneziani accennava in termine dell'intervento cioè come mai
I grandi problemi con gli altri poteri di questo potere parlamentare l'esecutivo sono stati ridotti l'abbiamo saputo tutti con la magistratura innanzitutto con l'informazione però bisogna dire che anche con l'economia soprattutto con la finanza oltre che con il potere industriale e sono forse più con quello internazionale che con quello interno sono stati diciamo
Mediamente Prevedini
Come mai vorremmo chiedergli non c'è stato un entusiasmo più corale verso una coalizione che si poneva così esplicitamente in maniera liberaldemocratica e che quindi avrebbe dovuto richiamare simpatica più vive gli chiediamo caso mai se ci può entrare qualcosa un certo viaggio all'estero compiuta da Occhetto proprio poco prima delle elezioni
Ma ha ragione l'onorevole Gianni Pilo l'osservazione divertente
Conduttori i direttori dei grandi
Organi d'informazione non avevano capito niente hanno sbagliato le previsioni però il problema va prolungato perché dopo che certi avvenimenti certi risultati ci sono verificati non si sono adeguati alla nuova situazione come era sempre avvenuto corriere della Sera è sempre stato un giornale governativo come mai non lo è con invece quotidiano che addirittura nelle ultime settimane scavalcato Repubblica nel nel nel tiro al bersaglio contro il precedente
Del consiglio
Allora la spiegazione c'è non solo io nell'urtato non era previsto ma il risultato non piaceva
Continua a non piacere continua ad esserci nell'intellighenzia
Che regola
Guida questi organi di informazione ma soprattutto a lei degli editori nei padrone di questa intellighenzia la speranza del ribaltone
E perché
Perché la speranza del ribaltone
Perché e chiesto che sperano nel ribaltone sono appunto quelle che già
Marcello Veneziani ha indicato dei poteri forti
Poteri forti storno quei poteri
Senza il consenso dei quali non dico non si governa ma è difficilissimo governare pur avendo ottenuto consenso democratico popolare
Questo caso sono i poteri dell'alta finanza
Quelle dei suoi giornali ma in una triangolazione inedita perché il rapporto stampa padroni è un rapporto già collaudato c'è unanimità triangolazione
Alta finanza
Quindi Mediobanca
Olivetti
I grandi giornali della Confindustria basterebbe prendere la collezione del mondo economico le copertine di mondo economico
Da quando cioè la la la nuova maggioranza affiancarli a quelle di un settimanale come avvenimenti
Verso un giornale è più aggressivo e più critico del settimanale della Confindustria
Ma appunto
Cella la l'associazione porti grandi poteri finanziari e grandi organi di informazione ma alla triangolazione inedita
Viene con Tangentopoli e l'alleanza di questi poteri con la magistratura tutti sanno che il pubblico al mese per poter
Lavorare ha dovuto fare delle paci separate una pace separata e con la sinistra per averne il consenso perché nessun giudice può toccare
Dei poteri politici come quelli che ha scalzato il pollo
Milanese senza godere di una larga fascia di consenso e poi ha patteggiato con la Fia per tutti l'hanno saputo tutti l'hanno visto
C'è stato un un certo momento in cui è divenuto chiaro per tutti che la FIAT non sarebbe stata più disturbata che l'Olivetti non sarebbe stata più disturbata non solo ma che
Accanto
Ma una franchigia non per questi potere del salotto buono si sarebbe invece affiancato cento perquisizioni alla Fininvest perché non appartiene al salotto buono ecco questo questo gruppo di potere
Che ha patteggiato anche
La parte più aggressiva della della magistratura perché non vuole Berlusconi
Che cosa vuole invece e quindi una spiegazione è già stata data nel mille novecentoventi da Vilfredo Pareto che libretto le trasformazioni della democrazia
Disegno perfettamente il quadro scientifico della cosiddetta partitocrazia demagogica
Cioè quella tendenza dell'alta finanza ad allearsi con la con la sinistra perché perché una volta che hanno fatto il patto con la sinistra non hanno più un minor disturbo dell'opposizione
Quello che è oggi la sinistra offre
In campo rispetto a Berlusconi tutto sommato lo stesso tipo di legge finanziaria perché poi le leggi finanziarie ormai non vengono nemmeno più
Costruite in casa sono dettate dalle cifre dà grandi poteri esterni
Dai poteri della Comunità europea con cui abbiamo contrattato a Maastricht malauguratamente certi parametri da cui non possiamo uscire dal Fondo monetario internazionale chiunque
Fosse arrivato al governo con lievi varianti avrebbe dovuto varare della stessa legge finanziaria stessa legge finanziaria
Per cui Berlusconi è stato poi l'ho dato alla famosa cena a casa di Agnelli non è una differenza
Apprezzata dalla Pluto Croazia demagogica e questa che la sinistra avrebbe offerto lo stesso pacchetto lo stesso rigore della stessa legge finanziaria ma in più col in offerta speciale il soffocamento della protesta
Non ci non avrebbe portato un milione di scioperanti a Roma ecco perché e il sogno dell'alta finanza è quello di lavorare tranquilla d'accordo con le sinistre
Questo sogno era già stato quasi realizzato se lo sono visti è soffiato
Dare una svolta popolare da una decisione popolare che non condivido
Come ha detto
I loro poi dopo da Marcello Veneziani
Reagire con nuove forme di partecipazione nuove forme di partecipazione che non sono facili da realizzare ma che si possono sviluppare da due articoli della Costituzione due articoli rimasti fossili per cinquant'anni dalla Costituzione all'articolo novantanove quello del Consiglio nazionale
Dell'economia e del lavoro
è rimasto una specie di cimitero degli elefanti bene se però noi attivarsi in modo a tutti i livelli regionali e soprattutto comunali dei consigli delle libertà associativo delle competenze dove fossero rappresentati
I commercianti gli industriali e sindacati e i gruppi del volontariato cioè tutte le associazioni dando espressione non solo a alla famosa libertà individuale niente individualistico venuto dalla rivoluzione francese ma appunto a quelle libertà dei corpi dei gruppi delle associazioni che il pregiudizio Jacobini ma ha distrutto per due secoli
Ebbene a livello comunale un molto probabilmente queste associazioni si farebbero sentire e per evitare il distacco che c'è stato tra il CNEL
Parlamento e governo si potrebbero completare questi consigli delle libertà associativa aggiungendoci la presenza degli assessori comunali o regionali la presenza dei capigruppo o dei capi delle commissione più impegnate
Un'altra linea di sviluppo della partecipazione
Per frenare un po'anche la spocchia di questi poteri forti è applicare finalmente per grandi l'articolo quarantasei della Costituzione che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese con questa riserva in armonia con l'esigenza di della produzione
Questa armonia con le esigenze della produzione probabilmente non poteva realizzarsi sino alla caduta del muro di Berlino immettere nei consigli d'amministrazione delle grande impresa sindacalisti
Vicini al Partito Comunista che ancora sognavano di scardinare il modello sociale per nel sogno rigeneratore di un modello completamente diverso poteva essere pericoloso
Adesso non ci sono più visioni alternative e questo potrebbe essere uno uno strumento invece da utilizzare
Ed è uno strumento che diventa la partecipazione dei lavoratori nella definizione delle strategie imprenditoriali in armonia con urgenza della produzione proprio quando si punta ad una qualità totale
è un nuovo modello produttivo che richiede una sempre maggiore coinvolgimento del del personale perché uno può de dei lavori brutti li può farla gestire da da da manovalanza e non coinvolte
Ma lavori che richiedono una partecipazione forte dell'intelligenza della dedizione eccetera
Richiede una partecipazione maggiore del personale Quint queste sono le due vie possibili per compensare un po'la devitalizzazione della forma partito a cui stiamo assistendo
Venne ringraziano anche Giano Accame credo che Gennaro Malgieri ai abbia ricevuto dai precedenti relatori sufficienti stimoli sufficienti sollecitazioni
Viene poniamo magari una ulteriore
E cioè il nome da qualche mese come direttore del Secolo d'Italia quindi come direttore come operatore culturale da un lato e anche però come direttore di un organo di partito dall'altro avuto particolarmente la possibilità di verificare se almeno nell'ambito del suo partito dal partito al quale il suo
Giornale fa riferimento vi sia stato un cambio di mentalità nel senso che è un una un rimprovero che ci siamo un po'sempre fatti in una certa area politica
è stato quello di una scollatura quasi totale quando non di una opposizione addirittura tra la partecipazione politica e la partecipazione culturale abbiamo sempre
Insomma male ha preso la lezione gramsciana dell'egemonia che passa non solo attraverso la politica
In questo senso ecco sì farebbe piacere avere nel suo un suo parere oltre che ovviamente una risposta quello che è stato già detto nei precedenti interventi
Dare una risposta a questo interrogativo
Mi sembra francamente prematuro
Dal momento che Alleanza nazionale
E impegnata nella costruzione del suo primo congresso che dovrà diciamo così rappresentarne in qualche maniera dovrà rappresentare la sintesi di quello che fin qui è stato il travaglio del passaggio dalla vecchio glorioso per me personalmente caro Movimento Sociale Italiano albo d'approdo appunto alle nuove sponde conigli di Alleanza Nazionale cioè a dire un partito programmaticamente più offerto io non so francamente se questo cambio di me questo cambio di mentalità noi alla fine del percorso riusciremo a decifrarlo
I segni che per ora sono abbastanza confortanti ancorché contraddittori alcuni segni ma resta comunque da capire prima di tutto di tutto questo cioè prima di se questo cade in verità che è stato meno resta da capire quale può essere il ruolo di un partito che programmaticamente è sempre stato un antipartito
Cioè a dire nel momento in cui un partito come Alleanza nazionale un movimento come Alleanza nazionale assume le fattezze connotazioni
Per libera decisione degli elettori di partito di governo bisogna vedere fino a che punto riesce a portare nell'azione di questo mi sembra più interessante francamente fino a che punto riesce a portarlo nell'azione di governo
La sua carica anti partitica e fino a che punto invece Nerina né soggiogato
Ed è un problema secondo me è di difficile soluzione al momento
Perché cinque mesi di condivisione del potere non sono stati davvero cinque mesi facili cinque mesi lineari per così dire sono stati cinque mesi contrassegnati da grandi conflitti
Se da un lato i cosiddetti poteri forti cui hanno fatto riferimento veneziani del cane si sono accaniti in maniera particolare in maniera generale contro questa coalizione in maniera particolare si sono accaniti proprio contro Alleanza nazionale
Trovando delle sponde piuttosto interessate
All'estero per cercare ancora una volta anzi una volta di più e questa volta molto più significativamente di demonizzare questo movimento politico
Dall'altro è anche vero che le tensioni interne dalla maggioranza evidenziate si fin dal primo giorno in cui questa maggioranza ha cominciato ad operare non hanno fatto sì che questo partito questo movimento nuovo potesse crescere insieme da un punto di vista strutturale e anche ideologico se si vuole insieme appunto al ruolo che esercitava all'interno della compagine governativa
Questo mi fa capire che il vizio d'origine naturalmente non è soltanto o esclusivamente connaturato ad Alleanza Nazionale ma il vizio di origine del modello politico nel quale Alleanza Nazionale viene appunto costituirsi di adoperare
Cioè a dire io credo che pur nel mutato scenario politico sostanzialmente mutato con le elezioni del ventisette e del ventotto di marzo
Non sia però immutata la diciamo la struttura del modello politico nel quale appunto operiamo
Ho l'impressione che il potere partitocratico tanto per chiamare le cose con il loro nome sia tuttora operante
Da un lato condizionato sempre più condizionato dei cosiddetti poteri forti i giornali le grandi industrie
La grande finanza che più o meno occultamento e da quella dei telefonini che quel quid di Piazza Affari più se ti fa piacere tanto per uscire dal vago
Riesce a condizionare la vita di determinati partiti politici dall'altro che questo potere questo potere dei partiti non è stato minimamente scalfito dal sistema uninominale maggioritario come tutti quanti sperava non è stato scalfito dal sistema uninominale maggioritario ed entrò nel vivo del tema che mi è stato proposto per il semplice fatto che gli apparati gli apparati partitici sono rimasti gli stessi
E sono stati salvati gli apparati partitici dalla rivoluzione che poteva essere provocato appunto dall'uninominale maggioritario da quel venticinque per cento di quota proporzionale che li ha tenuti in vita
Noi avremmo avuto un altro scenario un altro Parlamento al muto camere completamente difformi da quelle che conosciamo se questo venticinque per cento non fosse stata l'ancora di salvataggio appunto della partitocrazia
Voi sapete bene che il partiti Isma'è stato il vero cancro di questa prima repubblica è stato il la gente
Schiaffo che ha favorito lo scollamento a tutti i livelli fra gli aggregati Chili negli aggregati civili della della società della società italiana
Ebbene nonostante questo
Strutturato si appunto secondo il modello partiti con la società civile difficilmente potrà civili italiani difficilmente rinuncia all'aggancio con il partito difficilmente io sento dire anzi non mi capitava fatto dicendo Dio odia leggere
Addirittura che si può fare a meno dei partiti
E io credo che se non arriviamo a questo cioè se non arriviamo a questa decisione fare a meno dei partiti
Così come li abbiamo visti operare in questa seconda metà del del Novecento nella nostra nel nostro Paese io credo che ben difficilmente si arriverà alla strutturazione di un nuovo sistema politico
E ben difficilmente si arriverà Aldo adesione a quel principio della responsabilità del quale ci parlava veneziani che non può essere evidentemente connaturato ad una democrazia parlamentare strutturato secondo il modello partitico
Il principio della responsabilità
E il sito nelle democrazie presidenziali o se volete delle democrazie plebiscitarie o comunque nelle democrazie
Che non sono condizionati al livello di rappresentanza politica in maniera forte ed è esclusiva dal mezzo partito dalla forma parti
Io non voglio dire con questo che i partiti debbono essere necessariamente abrogati anzi ci mancherebbe altro io credo che bisogna ecco da un lato secondo secondo secondo me
Cercare di prendere in considerazione
Anche al di là dell'articolo novantanove della Costituzione quell'ipotesi formulata da Giano Accame queste associazioni di libertà per esempio
Questi movimenti della società civile questo libero associazionismo che fiorisce più o meno dovunque
Proprio in ragione di una carenza di rappresentatività da parte del modello partitico io credo che abbia bisogno di essere legittimato al livello più alto in una Camera delle rappresentanze in un Parlamento costituito all'uopo e dall'altro prego
A grazie
Dall'altra parte dall'altra parte del tempo anche che il la mediazione partitica posso essere limitata nei suoi effetti Baudo
Sistema integralmente presidenziale
Cioè a dire se il decisore come lo chiama Gianfranco Miglio ma ormai noi chiamiamo un po'tutti quanti noi Marcello
E se il decisore e l'espressione diretta di quella che è la volontà popolare senza la mediazione del del partito o dei partiti
O degli interessi partitici che si scambiano addirittura il massimo rappresentante garante della Costituzione e dell'unità nazionale cosa ancora ancora più grave bene io credo che quest'limiterebbe di fatto il pre potere partitico partitocratico a tutti gli effetti e favorirebbe una maggiore adesione del popolo al potere che il popolo stesso esprime cioè a dire noi non l'avremmo tanto per uscire dal vago per esempio oggi mutata la costituzione materiale cioè delle forze politiche che sostengono la costituzione formale che la interpretano la costituzione formale meno avremmo o Oscar Luigi Scalfaro con tutto il rispetto a rappresentare un popolo che non si riconosce più evidentemente in Oscar Luigi Scalfaro eletto altre
Diversa concezione del potere e degli equilibri che in quel momento hanno portato sul Colle più alto della città di Roma il il l'onorevole l'onorevole Scalfaro quindi da un lato il presidenzialismo
Dall'altro l'attivazione di quei meccanismi cuoceva riferimento nel Giano Accame
Al fine di superare completamente il sistema partitocratico e di limitarne ovviamente la portata limitarne la portata ripeto ancora una volta per non incorrere in equivoci non significa evidentemente avere nostalgia del partito unico di nessun partito
Io penso che accanto ad una rappresentanza politica organizzata appunto dai partiti
Ma è partito dai movimenti comunque essi si vogliano configurare se vogliamo strutturare eccetera c'è bisogno di una rappresentanza organica
Di quelle che sono le componenti vere reali della società civile
Ora qualcuno mi potrà anche domandare ma il partito che in qualche maniera dura presente io non rappresento nessun partito nessun più di di quel giorno di un partito che cosa molto diverso che poi mi riconosco buona parte naturalmente in Alleanza Nazionale
Non vuol dire ecco che io non debba muovere qualche dicevo ad Alleanza Nazionale
Nel momento in cui se per caso per caso Alleanza Nazionale come erede di una destra che pure ha operato in Italia in questo seconda metà del Novecento dovesse dimenticare per strada il problema della rappresentanza
Ma ce lo siamo diventati tutti quanti i liberaldemocratici
Io so per certo che tu naturalmente lo dicevi con con me con molta ironia poco tempo fa la liberaldemocrazia è una dottrina politica non ci può giocare sulle parole
O liberal democrazia una dottrina politica
Io credo che il all'Alleanza Nazionale non ha guadagnato il dodici il tredici quattordici per cento perché andato nei comuni di tutto il Sud del centro-sud ma anche dal Nord dice
Io sono liberal democratico noi siamo liberaldemocratici e allora una messe di voti cinque milioni e settecento mila italiani hanno dato questo vuoto questo Consiglio anche perché
Se no e insomma tutto il potere sarebbe stato nelle mani di Malagodi da lunga pezza e che era molto più legittimato di tanti altri all'interno di questo equivoco che si chiama liberaldemocrazia perché come giustamente diceva Marcello liberaldemocratico e Bertinotti e liberaldemocratico magari è Fini che è appunto è un equivoco cioè a dire accettare il principio della democrazia accettare ai anzi io lo accetto il livello di democrazia organica come ho cercato IMO qualche maniera di di di dispiegare fin qui non so se ci sono riuscito accettare i pregi per la democrazia
Accettare il principio della libertà di intrapresa accettare il libero mercato ma questi non sono stati mai temi in discussioni questi attengono ad una sfera economica attengono anche atmosfera se si può dire così di eticità della politica nel senso riconosci
Venduto il diverso di un rapporto di tolleranza di un pluralismo diffuso per carità ecco questo è un'altra cosa ma questo non c'è bisogno credo anzi credo che sì è un contrabbandare tutto quanto questo sotto l'etichetta liberal democrazia Olivera dove non c'è una ideologia politica alla quale io personalmente non mi sento di accedere ma questo interessa naturalmente poco io non vorrei però che definendosi taluni amici gli amici miei definendosi liberaldemocratici ad un certo punto finiscono per dimenticare
Quello che è stato il grande rovello del Novecento e che ha fatto sì che nascesse anche a nascessero anche dei movimenti nazionali nel Novecento e nasce se si affermasse anche in Italia come in questo momento per esempio una destra
Cioè dire il grande problema della rappresentanza politica e degli interessi
Questo è il punto
Voi non potete ignorare che il Novecento si apriva con le grandi tensioni di carattere sociale si apriva proprio su questo scenario
Di come comporre il problema del conflitto di interessi al livello di rappresentanza a livello più alto duramente che quindi andava rappresentanza politica
Il nostro secolo questo secolo come diceva Beppe delle ideologia
Le delle grandi e delle e del dei grandi conflitti sociali si chiude proprio sul sul sul problema della rappresentanza politica ora se la destra smarrisce
Smarrisce ripeto sotto la cappa arriva dove chi apparenti eccezioni onde evitare equivoci compromissione smarrisce il problema che è stato sul nuovo ideologica
Ente strategicamente della rappresentanza cioè di come cercare di coniugare rappresentanza politica rappresentanza degli interessi bene io credo che non
E non renda un buon servigio a se stesso
Perché qui non si tratta evidentemente di rivendicare continuità con il passato
Qui si tratta di fare i conti con una cultura e con delle specificità che non sono Elimi labili nel patrimonio di nessuno di noi
Allora per concludere il io ritengo da destra che il superamento del sistema partitico avviene può avvenire in Italia attraverso forme meccanismi di democrazia diretta come sistema Paese in più uninominale maggioritario il presidenzialismo elezione diretta del capo dello Stato ma anche attivando quei meccanismi che portino alla rappresentanza organica e concreta in una camera in un Parlamento visibile
Gli interessi concreti della società
Quei corpi intermedi per esempio come richiamava otto a Formia perché alla fine dell'ottocento e lui forse poteva dirsi a buona ragione liberaldemocratico
Ma che come li chiamava per esempio corpi sociali o addirittura espressione dei foyer rosso uno che liberaldemocratico non lo è mai stato e si chiamava così Antonio Primo de Rivera
Non è venuto potremmo accusare Magenta nega di aver eluso il tema che gli era stato assegnato perché anzi che si è picchiato dentro fino al ha oltrepassato lo ha attraversato tutto
Io chiederei soltanto se qualcuno del pubblico volesse rivolgere una domanda vedo il principe Ruspoli in prima fila
Non so se qualcuno dei
Apprendiamo come notizia la riceviamo come notizia
Certo no ma no non abbiamo alcun dubbio
Se non ci sono sì altre altre tre mani levate proprio
Come che sconcerta così ci salutiamo e che la vivacità io devo dire anche la chiarezza ed è che si dimostra in questi dibattiti come faccia riscontro avvolta un'azione politica che sembra molto più annaspare quindi forse ci sarebbe bisogno e costituire in maniera più permanente queste serie di incontro cercheremo di farcene carico grazie a tutti