La forza della pace. Autonomia e futuro dell'Europa

Allora nemmeno capace di aprire arduo autonomo forte nello scenario lo si trovava con una carte una soprattutto reati istanze proclami sussurrano allegra superpotenza ma non possiamo saperlo presso
Quali gioioso sotto i nostri occhi
Una Unione Europea tra quando sarebbe necessario fosse una soluzione decisivo e aiuti a dinamiche politica e il rischio scuola sito globale integrale inoltre la riduzione tanto lacerato comparsa pensiamo no e viene messo Carlo possono benigna uno nell'amministrazione Enzo investimenti legati alla sezione economica e sociale genetica
Per contrastare
Filmati girati sentimentale dirigisti ingiustizie sociali ed economiche sempre più che davanti ieri stretto inattesa versione della Russia il carico firmati lui il i migliori no la nostra posizione ricordando esattamente da così
Gradita rispetto all'invio delle
In considerazione dell'urgenza di rafforzare la sua avvenuto del paese abbiamo sentito necessità di aprire il cinque ad un confronto ora io di no e le esperienze iniziative politiche
Le proposte posizioni anche coincidenti anzi
Spesso differenti
No osserva circolare e aiutare aiutarci
Ma
A
Mi sa biblica di pace riprendo efficace ritengo che oggi comunque nell'azione naso attrice i due relatori presenta la parola
Amore dico ma tenendo in considerazione alcune necessità
Prima a sopra in carcere
A
Prignano retorica ecco dalla a
E come se relazioni sicuramente oggi verrà
Guardare e analizzare in pista persone
Un conflitto nasce caro a a molto al
Emilio Brancaccio l'Ovra e presentare velocemente
è docente di politica economica presso il Dipartimento di economia management e metodi quantitativi
Dell'Università del Sannio Benevento autore di molti saggi articoli e testi importanti e apprezzati in Italia e all'estero il suo pensiero e della buona azione teorica ci guideranno
Nella analisi strutturale nell'indagine delle basi materiali economiche leggi di tendenza verso la centralizzazione capitale
E cito alcune opere che già dicono tantissimo del suo percorso
Del della sua riflessione la guerra capitalistica competizione centralizzazione nuovo conflitto imperialista alla cui lettura io consiglio
Del di quelli del due mila ventidue assieme a Giammetti e Lucarelli
Democrazia sotto assedio la politica economica del nuovo capitalismo oligarchico non sarà un pranzo di gala sempre del ventidue crisi catastrofe di evoluzione
Due mila venti il discorso del potere il premio Nobel per l'Economia tra scienza ideologia e politica
E poi ieri importante l'anti anti Blanchard un approccio comparato allo studio della macroeconomia e altri ancora che e non posso citare per necessità di sintesi vorrei solo ricordare
Il suo impegno nel due mila e due con l'associazione ATTAC per la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione di una sorta di Tobin tax che nel due mila tre perché è stato responsabile economico del comitato promotore del referendum per l'estensione dell'articolo diciotto dello statuto dei lavoratori altri tempi
E Ida Dominijanni che li ringrazia un'amica giornalista saggista filosofo della politica femminista
Fa parte
Del Centro Studi per la riforma dello Stato di Roma
è stata la responsabile delle pagine culturali notista politica editorialista del quotidiane il manifesto collabora con internazionale e altre testate ha insegnato filosofia politica teoria femminista
All'Università Roma Tre
E assunto incarichi in varie università europee americane australiane si occupa soprattutto di teoria femminista
Crisi della democrazia neo liberalismo sopra Nismo populismo i suoi contributi sono pubblicati e in vista in volumi collettanee no
Italiani e internazionali
Ricordo il suo libro splendida
Il trucco sensualità e biopolitica nella fine di Berlusconi del due mila e quattordici
E il volume due mila uno un archivio l'undici settembre la War on Terror alla caccia ai virus Manifesto Libri del ventuno
La lettura femminista sulla guerra sulla crisi della sovranità dei modelli scatta dei dei modelli statali Conte Morandi contemporanei
Sì mi aiuterà ci aiuta a capire il presente le trasformazione prodotte dall'attacco russo contro l'Ucraina la posizione dell'Unione Europea
Il ruolo degli Stati e della NATO sullo scenario globale
Per finire Marco Tarquinio giornalista esperto di politica internazionale e interna è stato il direttore di Avvenire fino poco pochi giorni fa nel quotidiano nazionale di ispirazione cattolica del quale è stato a lungo al perito realista politiche editorialista politico caporedattore vicedirettore e direttore
Vi sono stati assegnati numerosi premi giornalistici nel suo editoriale di saluto ai lettori ha sottolineato la Scelta
Coraggiosa dico io di essere stati sotto la sua direzione contro ogni guerra e accanto a coloro che lei ripudia no nella vita quotidiana e si caricano dell'umile fatica di costruire e la pace senza violenza e senza prevaricazione
In questo anno di guerra Marco Tarquinio è stato un punto di riferimento del pacifismo cattolico e non schierando il suo giornale su una linea pacifista nel più profondo senso del termine quello di ripudio di ogni guerra
Avvenire è stato uno spazio di contro narrazione uno dei pochi liberi dalla retorica bellicistica e di escalation militare aperto al confronto e a riflessioni laiche
E cattoliche sulla necessaria costruzione di pace
Ecco io darò adesso la parola al primo relatore però volevo fare una brevissima citazione perché voi sapete
Che bei Gianni fare Rentis proprio l'ultimo Krapp procuratore capo di Norimberga
Famoso processo del mille novecentoquarantasei è deceduto il sette aprile di quest'anno accento e tre anni
E ha rilasciato un'intervista che io ho ascoltato su radio radicale quasi per caso che mi ha colpito tantissimo quella forza e la determinazione delle sue parole di un uomo appunto fatica poco meno di centotré anni quando la rilasciò ed egli diceva
Il mondo non darebbe più contare sull'uso sull'uso della forza non lo stavo dicendo io mai il consiglio dell'uomo più esperto meglio la stessa opinione
E sì riferiva Eisenhower e poi diceva la guerra è obsoleta obsoleta e quindi da questo da questa comprensione dell'essere
Necessario andare oltre dipende il futuro dei giovani e poi dice ho fatto il soldato conosco gli orrori della guerra
Dei campi di concentramento anche a centotré anni l'otto per prevenire la guerra non abbiamo ancora abbastanza consapevolezza e un sostegno per rendere il legare la querela ecco noi siamo qua abbiamo sicuramente forse non la stessa forza ma la stessa convinzione e la stessa determinazione bisogna fermare ogni qua
Allora Lazzaro però
Siccome conclude
Grazie
Allora grazie grazie davvero per questo per questo invito sì io credo di essere stato invitato guida Fratoianni da da Peppe De Cristofaro degli altri
Organizzatori di questa iniziativa anche per presentare un appello appunto intitolato le condizioni economiche per la pace
Siamo riusciti a far sottoscrivere da vari
Esponenti della comunità accademica mondiale e che siamo poi riusciti a far pubblicare sul Financial Times e sulla morte
E l'altra sera a Otto e mezzo c'era Santoro dalla Gruber niente scappato di dire che a quanto pare oggi una bello come questo
Che propone una critica noi riteniamo ragionata della visione immensi stringe sulla guerra ecco un appello come quest'oggi quanto pare paradossalmente più facile pubblicarlo sul Financial Times che sul Corriere della Sera e magari non è stato da parte mia molto carino dirlo a casa di Cairo ma insomma in fondo si tratta di una verità credo banale che illustri giornalisti presenti qui oggi potranno io credo conferma
La verità banale e che il livello dell'informazione che il dibattito sulla guerra in Italia rispetto agli altri grandi paesi europei da in effetti è un livello piuttosto imbarazzante
Io direi anche abbastanza inquietante
L'aspetto secondo numeri secondo i promotori dei firmatari diciamo di questo appello riguarda più imbarazzante è l'aspetto più imbarazzante per riguarda in particolare l'Italia ma non solo
Riguarda il fatto che nel dibattito sulla guerra viene quasi sempre trascurato un tema che invece guarda caso e al centro delle dichiarazioni dei vertici delle diplomazie internazionali Bubbling Band alla propria a Bondi a Macro e così via
Questi massimi rappresentanti della politica internazionale
Dichiarano di considerare la guerra in Ucraina in generale i venti di guerra di questo tempo come un grande spartiacque storico
Uno spartiacque storico non solo nel senso che potrebbe contribuire a ridefinire
I confini territoriali persino dell'Europa ma uno spartiacque anche nel senso che gli esiti di queste guerre
Potrebbero contribuire a delineare il niente di meno uso loro espressioni niente meno che il profilo del futuro un ordine economico mondiale
E con questa espressione ordine economico mondiale
Che guarda caso è nelle dichiarazioni delle diplomazie internazionali ecco questo tipo di espressione viene incredibilmente trascurata
Nel dibattito prevalente sulla guerra
Trascurata al punto che per contrasto a me è venuto in mente
è venuta in mente l'epoca in cui diciamolo pure una rigida un po'maniacale ortodossia marxista che travisava pure un pochino Marx
Pretendeva di spiegare tutto anche la guerra rinviando solo alla cosiddetta struttura economica della società è quella ortodossia è un po'finita in soffitta e oggi è un po'come se fossimo piombati in un un universo ideologico direi esattamente opposto
Cioè oggi c'è una Mania direi di o logica di cancellare completamente l'analisi delle cause economiche della
Con FI
Ti evidentemente devastanti sulla comprensione della realtà
E allora per cercare di uscire da questa dimensioni io logica un po'maniacale no di negazione del problema economico cerchiamo innanzitutto di capire che cosa vogliono intendere questi alti rappresentanti quando dicono che la guerra in corso i venti di guerra
Che è un po'sparsi nel mondo rappresenta uno spartiacque del futuro ordine economico mondiale
Ecco perché dirlo dobbiamo focalizzare innanzitutto su una grande svolta su una svolta che da diversi anni caratterizza la politica economica degli Stati Uniti d'America
Gli americani che lo sappiamo per lungo tempo erano stati di grandi apologeti della cosiddetta globalizzazione capitalistica del regolata gli americani che avevano sostenuto la piena apertura del mondo ai movimenti internazionali di Erchie di capitali e così via
Ebbene soprattutto
Guarda caso a partire dalla grande crisi finanziaria del due mila otto
Gli americani si sono resi conto che la globalizzazione non gli stava facendo molto bene
Si sono resi conto in particolare che stavano importando molte più merci di quante ne riuscissero a esportare
E quindi si sono resi conto che così stavano accumulando un debito verso l'estero crescente un debito potenzialmente insostenibile
Un enorme debito americano a fronte evidentemente per ragioni banalmente contabili di un credito
Che veniva invece accumulato da vari Paesi orientali non allineati la Cina in primo luogo ma anche vari mediorientali in piccola parte anche la Russia
Il passivo netto americano verso l'estero ammonta ormai a diciotto mila miliardi di dollari è un record negativo senza precedenti che continua a peggiorare
Di contro l'attivo netto cinese verso l'estero e di quattro mila miliardi l'attivo netto russo verso l'estero e di cinquecento miliardi e così via
Ora qual è il problema principale di questo grande squilibrio tra debitori e creditori allora il problema principale e che il creditore può usare il suo attivo per cominciare ad acquisire il capitale del debito
In altre parole l'Oriente mettiamola così
Può iniziare a comprare aziende occidentali
Usando una espressione di Marx possiamo dire centralizzazione del capitale in sempre meno mani cosa non nuova evidentemente il problema è che questa volta sarebbero umani orientati
Ecco dinanzi a questa nuova direzione di tendenza gli americani cosa hanno fatto
Ma è proprio a partire dalla grande crisi del due mila otto l'amministrazione americana a decisamente svoltato
Ha svoltato non più verso il libero scambio globale ma verso il protezionismo
Verso forme unilaterali
Sempre più aggressiva di protezionismo vale a dire barriere commerciali e finanziarie
Sempre più alte per impedire l'ingresso delle merci e soprattutto dei capitali provenienti dalla Cina e dagli altri Paesi non allineati i creditori verso destra
Questa è una politica che gli americani oggi chiamano offrendo show Ring Franci sonori
Che significa da ora in poi facciamo affari solo con gli annunci Frank Shiori fare affari solo con gli amici
Badate questa è una cosa importante quella che sto per dire questo Friends ore questa svolta protezionista americana inizia molto prima della guerra e in un certo senso la determina come vedere
Il brutto insieme sull'americano comincia con urbana no ben prima di Taranto prosegue dopo Trump convalida
è un tipico problema di assetto del capitalismo
Che a quanto pare si situa un po'al di sopra delle contese elettorali del nostro tempo
E qui evidentemente si aprirebbe anche un discorso sul ruolo della democrazia
Sullo schiacciamento della democrazia nell'epoca della centralizzazione capitalistica centralizzazione avanza da democrazia viene compressa
Persino le riforme di cui negli ultimi tempi si parla no insomma possono essere considerate
Una fenomenologia conseguente ai processi di centralizzazione del potere prima economico e quindi consequenzialmente purtroppo i nomi anche politico però il punto chiave qui oggi è un altro
Il punto è che la storia purtroppo ci insegna che questi grandi rivolgimenti unilaterali diciamo pure dal Global risvolto protezionismo queste grandi svolte sono sempre state sorgenti di conflitto
Un conflitto economico che diventa poi vera e propria guerra militare diciamo oppure guerra imperialista
Uso alla categoria dell'imperialismo non per caso questa è una categoria che non piace meno agli Atlantis né ai cosiddetti bruttissimo per ragioni abbastanza con prezzi
Però è la categoria che secondo noi secondo i firmatari di questo appello Enuta il re e quella sì che secondo noi è utile per interpretare questa fase storica
E dove sta il conflitto imperialista sta nel fatto che i responsabili della politica estera dei Paesi creditori non allineati insistono nell'affermare
Che gli Stati Uniti non sono più nelle condizioni di poter decidere unilateralmente le regole del gioco economico mondiale in particolare i rappresentanti dei Paesi creditori non allineati sostengono che dopo avere accumulato un colossale debito verso l'estero
è la fase più Balestra gli americani adesso non possono più pensare di bloccare l'esportazione di capitali che provengono dai Paesi creditori
Non possono più fare protezionismo unilaterale non possono cambiare le regole del gioco in corso d'opera
E i ministri degli esteri russo e cinese guarda caso insistono nel dire che se l'Occidente vuol davvero contribuire alla pacificazione in Ucraina e nel mondo come in condizioni preliminare deve lasciare libere le esportazioni di capitali cioè deve smetterla con il francese sonori
Deve smetterla con il protezionismo unilaterale di marca americana
Ecco secondo noi
Purtroppo e in quest'ottica Appiah
Che dovremmo iniziare a interpretare il massacro
Di ucraini e di Russia al quale stiamo assistendo da qualche tempo nel cuore dell'Europa
Perché vedete l'Ucraina sta diventando luogo simbolo di una contesa che nonna semplicemente a che fare con la sovranità con la libertà
Per altri versi con la sicurezza nazionale anche fare anche con queste cose certo ma non solo perché se osserviamo infatti
E si ascoltiamo le dichiarazioni ufficiali
Noi scopriamo che l'Ucraina è diventata un luogo simbolo di uno scontro più ampio
Lo scontro di portata mondiale che ha una sua precisa base economica
Ora qui ovviamente
Qui ovviamente ci sarebbe da dire no su questi cinesi che si chiama si dichiarano comunisti ma che al tempo stesso vorrebbero tornare all'epoca della globalizzazione che regola
Quello dei cinesi che sono diventati un po'comunisti liberisti è un altro paradosso di questo tempo non paradosso
Che tra l'altro troviamo anche nel recente position paper cinese sulla pace interi perché per altri versi io reputo interessante almeno è un passo avanti beninteso
Proprio ci sono delle contraddizioni ma qui il punto fondamentale che prima di parlare di le contraddizioni in seno vicine sì
E chiaro che noi dobbiamo innanzitutto guardare alle nostre contraddizioni dobbiamo guardare al rapporto controverso che abbiamo con gli Stati Uniti con il nostro grande alleato nato
E con proprio a questo riguardo qualche settimane fa Fratoianni ha scritto su Avvenire che atlantismo e europeismo non solo la stessa cosa
Ecco io credo che questa affermazione sia corretta in effetti non sono la stessa cosa non lo sono anche per un motivo economico materiale che ci distanzia molto dagli Stati Uniti
Il motivo è che mentre gli Stati Uniti sono grandi debitori verso l'estero l'Europa non lo è
L'Unione europea al contrario e creditrice netta verso destra
Perito e questa è una differenza radicale
Perché voi capirete che per il grande debitore americano
La svolta verso il protezionismo aggressivo del Francioni
Rappresenta per certi versi una necessità logica
Una necessità brutale
Detta alta dalla illusione impazza degli americani di poter governare la globalizzazione da occidente
Ma a questo punto quella svolta protezionista violenta e brutale per loro anche un senso economico
Ma per noi non per noi che stiamo aderendo a quella svolta in questa fase di proporsi staliniana
Alla linea del Francioni però per noi è diverso
Perché in quanto creditrice netta verso l'estero l'Europa non avrebbe alcun bisogno Francioni
Non ha bisogno di fare affari solo con gli amici
Non ha bisogno del protezionismo unilaterali americane
E con voi capite che questa differenza
E politicamente rilevantissima
Perché significa che l'Europa è potenzialmente in condizioni materiali di avviare una discussione critica sul Franciolini americano invece di aderire passivamente come sta facendo
Questi anni
Potrebbe criticare
Cioè l'Europa può prendere le distanze dalla linea di protezionismo unilaterale portata avanti dagli Stati Uniti e che rappresenta uno dei grandi fattori innesco delle guerre in corso
Questo secondo nuovi e il punto politico chiamate ed è un punto che secondo noi genera due implicazioni interessanti
La prima e per i pacifisti perché sollevare questo punto in effetti aiuta diciamo così
A situare il pacifismo nella concretezza della fase storica e questo aiuto ma c'è poi l'implicazione più importanti che per gli altri
Che per quelli che io chiamo gli oltranzisti della guerra
Perché per farla breve
Se ci pensiamo
Persino chi in Europa tuttora dicessi all'invio di armi concreta in nome della pace
Beh allora per le stesse ragioni dovrebbe quantomeno rendersi disponibile a dire no al Francioni cioè dovrebbe dire no al protezionismo unilaterale americano che rappresenta un fattore di innesco decisivo dei venti di guerra di questo tema
Essi non chi continua a dire sia l'invio di armi perché ritiene sia una condizione necessaria per la pace beh allora tanto più dovrebbe disposti a mettere sul piatto delle trattative diplomatiche contestualmente
Un no alla dottrina protezionista americana del flash si ci pensiamo bene
Questa è una sorta di prova del nove
Perché è chiaro che chi oggi vuole inviare anni
E vuole contemporaneamente anche abbracciare la dottrina americana Francia Goering
Beh questo genere gli animali politico ovviamente nel senso filosofico del termine questo animali politico sembra chiaramente ben disporsi e sembra chiaramente volerci bene disporre
Verso una nuova grande Guerra
Ecco secondo noi l'ordine di grandezza storiche questo porto
La critica europea verso il protezionismo americano Jeffrey Shaw in rappresenta una premessa
Ma una premessa necessaria per cercare di intraprendere una via di pacificazione mondiale prima che sia tardi
Cioè prima che la guerra economica si tramuti in una guerra militare su scale allargata si parte per forza da secondo noi non c'è
Un'altra aria grazie
Grazie
Marco Tarquinio
Ringraziando dobbiamo
Buon pomeriggio grazie per questa occasione di incontro quell'invito saluto al Presidente
Zanella citofono tutti voi
Ma allora perché sopra il calcio ha già fatto un quadro molto
Articolato partendo dal dal suo profilo culturale offrirci uno sguardo globale quello che interessa a me appassionata dall'inizio di questa storia anzi di queste storie questo è il punto d'arrivo
La guerra d'Ucraina e dico che è un po'l'Epifania
E le altre guerre e sono in corso da tempo che non riusciamo a a concepire
Come strettamente connesse l'una all'altra
Dentro una dimensione bellica che nel mondo sta accompagnando la costruzione in quella che doveva essere la costruzione dell'ordine
Unipolare in seguito alla alla fine della guerra fredda e il crollo dei muri alla fine della storia secondo qualcuno
Che non c'ha portato allo scontro di civiltà in senso stretto anche se abbiamo sfiorato più volte ma aperto tanti focolai
Grammatici alimentato tanti affari costanti mentre il mercato diventava la dimensione dominante globale
Non soltanto la dimensione di Federico
Ma il tessuto connettivo fino in fondo nei rapporti tra gli Stati e tutti hanno giocato la partita
Sui banconi del Mercato la Cina l'ha detto per Caracciolo ultima potenza formalmente comunista anche strutturalmente più unico per il sistema di pensiero che sia rivitalizzato ha utilizzato totalmente gli strumenti del mercato per la sua azione egemonica sulla faccia della terra
E fra altre conseguenze lo vediamo noi in Occidente
Ci sono due secoli di conquiste dell'otto per dire di dottrina sociale cristiana di pensiero progressista di di costruzione della dignità del lavoro che vengono messi in crisi dal vento che spira dall'Estremo Oriente
Con un capovolgimento storico
E della vita concreta della gente drammatico potente che qualche volta facciamo finta di non vedere più tornei meglio la notte probabilmente
Ma non c'è solo questo in contemporanea sistematicamente tranne una breve fase di arretramento
E qui ci sono persone che potrebbero spiegando Gallo meglio di me insomma al mio amico Fabrizio Battistelli commercio delle armi accompagnato quello che apparentemente era la costruzione di un ordine pacifico
Ed era la spia che rivelava come la dimensione della guerra restava Inches stata profondamente dentro l'ordine si è costruito e preparava anche le primi intere vie d'uscita
Data una situazione di non governabilità piena
Quindi il mercato addirittura come alfabeto comune
Cerasoli parole riunire condivise da Est a Ovest che è una follia tentacolo sia capace di tradurre in tutte le lingue del mondo allo stesso modo la carta dei diritti umani fondamentali del piano centoquarantotto
La bozza di costituzione del momento
è diventata
Questa dimensione ripeto la ritroviamo totalmente dentro la vicenda d'Ucraina
Che è una guerra che incubato per noi che per otto anni
Lo abbia fatto finta di non vederla più che non ci faceva comodo perché per le questioni che dovevamo risolvere dal punto di vista mercantile relazioni
Con egli approvvigionatori di materie prime energetiche essenziali per noi ci conveniva fare gli affari con la Russia posso vieti Canio cristiana
E putiniana
Piuttosto che con i pezzi arabi in maggioranza musulmane
Soprattutto nel momento in cui si vagheggiava lo scontro di civiltà fra noi bene noi occidentali
Cristiani illuministi eccetera da una parte e dall'altra parte musulmane gli esami
Quindi siamo intermittente la nostra attenzione in ma Costantinescu straccetti nel centrale sono stati Costantino scegliere ciò che ci faceva più
Comodo di volta in volta pretendendo che il mondo accettasse le nostre scelte come se fossero inesorabilmente quelle giuste più convenienti per tutti
Metro sono a malapena per noi stessi glielo dico perché nel frattempo siamo riusciti a distruggere la nostra immagine
Hanno distrutto gli americani
Che avevano largamente l'immagine d'una potenza sorridente per tanti
Noi europei che avevamo dei conti in sospeso con la con la storia nostra coloniale certamente forse è stata una stagione di colonizzazione con aspetti anche estremamente interessanti
E operativi da parte nostra società in rapporto con altri e molti affari che ve lo stesso spiccatamente ha preso il sopravvento verso
Nel momento in cui abbiamo deciso che l'egemonia si giocavano tutte sul piano del mercato e la competizione era su questo siamo stati capaci
Di consegnarci attualmente a questa logica e di creare ritiene rovesciare degnamente lo stimma Gem Boy spiano italiana ancora un po'resistiamo
Da un'aura un po'diverso non so neanche se ce la meritiamo fino in fondo
Se poi una postura nostra del carattere per la nostra storia siamo una sintesi del Mediterraneo che piaccia o non piaccia a qualcuno basta guardare i nostri cibi somatici e le parole che usiamo per capire quanto siamo popolo incontro
Tra i diversi tra Oriente ed Occidente del nord e del sud
E però non è una rendita permanente
E anche l'atteggiamento che abbiamo assunto in quest'ultima crisi sta consumando questo nostro patrimonio rischiamo di perderlo drammaticamente
E questo è quello che che mi preoccupa come Mitropa al pari di Brancaccio L'Espresso con grande profondità
Questo bisogno di sistemare il mondo che si è rivelata ingovernabile hanno cercato una potenza sola in cui c'è bisogno di divisione di nuovi noi e loro però c'era l'amico nemico questione
Se vinci stringi ritorniamo c'erano strategia di due blocchi almeno due blocchi sono che due blocchi non sono sufficienti a contenere la nostra modernità complessa certo
Una guerra imposta
Traumatica mente calata nelle nostre vite come sta accadendo anche con un lessico ripetuto cioè su tutti i canali di informazione che debba essere un grande economista dire che
La nostra sia a livello di informazione
Come l'ha definito imbarazzante io dico indecente quindi non è che vada molto
Molto molto più per la leggera tornerebbe l'appiglio tutta come uomo della comunicazione insomma così a questa parte
è chiaro che le parole che usiamo solo funzionale a un progetto tanto più adesso e le parole che si chiama
Questo non bisogna possono dire ma neanche fare ascoltare
è stata la difficoltà a far passare attraverso i grandi media c'è Michele Santoro pace qui vita privata romperlo
E in parte sono uscita anch'io per la mia stagione direzione di Avvenire anche altri sono adoperati in questo ma so quanto disagio di quanti colleghi e colleghe in quanto è giusta Silvio
E so quello che è accaduto
La censura che io ho visto nei confronti di Papa Francesco che è la voce più alta in questo momento renitente a questo schema di gioco che ci si vuole imporre
Non è senza precedenti tra clamorosa alle modalità in cui si realizza
Io ricordo sempre che Giovanni Paolo secondo eccepita prima e della seconda guerra d'Iraq veniva censurato del media americani con la stessa con la stessa efficacia rassegnarci
Solo che era un mondo un pochino più aperto
Ancora le parole che circolava erano più libere giornali erano meno il regime entrati le televisioni membro iper controllati
Persino i canali web almeno cigni nel controllare le sillabe di troppo di quelli che dicono qualcosa di divergente rispetto al sistema
Dominante che ambisce a diventare unico nella narrazione di storie in cui siamo immersi
Eppure tutto questo
Non è che casuale commissione una ragione precisa ci si vuole spingere dentro la concezione di un mondo che deve per forza essere divisione almeno due blocchi
In due blocchi meglio perché di più non ce le possiamo permettere invece il mondo è più di due blocchi
E più di tutti realtà si fa presto a dire in una linea ci sono tante realtà diverse però ciò che ci sta provando a interpretare questo spartito non anche meno allegri molto che sia la Cina tenere il bandolo della matassa in questo momento però lo sta facendo
C'è la Cina e c'è la diplomazia della Santa Sede
Sono due fatti di geometrica potenza del sono avvenuti uno prima della guerra uno nel mentre la guerra riguardano tutti e due i nostri rapporti rapporti interni islamici
Sono da una parte il documento di Abu Dhabi due mila diciannove censurato da gran parte dei media occidentali
In cui per la prima volta un grande Imam di Al Azhar firma un documento con il Papa e la Chiesa cattolica che non riguarda solo le regioni perché riguarda le società che questa regione africana
E per la prima volta si dice che a uomini e donne stanno su un piano di con cittadinanza di parità sostanziale io non credevo di vederlo nell'arco della mia vita una cosa del genere firmata uomini feriti
Con questa chiarezza e questa forza forse bisognerebbe assumerlo per quello che è
Ed è prodromo di quell'incirca fratelli tutti che ha colpito gli appalti papa Francesco Rivolta anche quella tutti comunque la pensino a comunque che vengano
Nel quale si pure la le grande problema e si completando l'iter della lauda così della nostra relazione non solo Coco la casa comune ma con gli altri e con le diversità
Di cui il mondo è pieno in cui tutti siamo minoranza tutti
Quello sistemi di pensiero a quello sì sistemi di riferimento
Politico quando li abbiamo un tempo di caduta di pensieri lunghi
E con loro stessi
L'altra grande cosa è stato la negoziazione quasi impercettibile
Ma coronata da successo questa producendo conseguenze a cascata con un inizio un inizio non è ancora processo completo di pace tra sciiti sunniti con riavvicinamento tra Riad e Teheran
Qualcosa che avvenuto completamente fuori dal controllo America
E andando a incrinare la logica degli amici più vicini
Perché Pechino ha sottratto Riad al quale abbiamo perdonato tutto in questi anni
Tutto quello che non abbiamo peggiorato a nessun altro ad intermittenza serve ma a Riad anche durante la guerra con l'Islam il luogo santuario dell'Islam salafita
Una delle correnti più radicali e l'islamismo abbia sempre salvato perché ci faceva comodo e doveva stare al nostro fianco
A qualunque costo
Dunque presso pagassero le donne qualunque pezzo pagassero i lavoratori immigrati da tutto il mondo che vogliono culture fedi cose diverse non c'è interessato mai nulla di quello che accadeva
Nulla
E poi ci sono altre cose continuano ad accadere ostile vedremo cosa succederà
Siamo ad horas ormai
Col voto turco
Perché è chiaro che una potenza regionale la Turchia ma c'è una strategia notturne otto Manna che nel momento in cui è fallito il tentativo di avvicinamento all'Unione Europea ha riportato la Turchia su strade antiche e sta giocando partite secche
Sfruttando la debolezza dell'Europa le competenze dei tre europee versate disastro ne abbiamo fatti e li diano i francesi con quello che ne consegue oggi li le due potenze egemoni di riferimento sono Turchia Russia
Sotto care ai clienti di casa nostra
Corta solo degli europei
Qui c'è una strategia adesso come parte della signora Clinton neanche un po'prima quater al Dipartimento di Stato lo chiama al collare di fuoco partiamo dal Nordafrica arriva fino all'Ucraina con le crisi che sarò innescate nei primi decenni di questo secolo
Che hanno destabilizzato tutta l'area mediterranea fatto risaltare il nanismo politico dell'Unione europea
Che una tipica funzione americana perché il rapporto fra noi e loro di qua dell'Atlantico note dovremmo essere un noi
Voglio chiamare urgente collettivo perché dice footing richiamiamo l'Occidente plurale
La nostra parte è stato pensato sempre perché ci fosse un rapporto tra un grande pilastro dei pilastrini da quest'altra parte possibilmente in competizione fra loro
E bisognosi del riferimento al Grande Fratello
Tortuose
Costo sempre più evidente questa in questa storia Brancaccio ha spiegato benissimo dal punto di vista anche delle quantità della partita globale dei tempi del dare e dell'avere
Croste un'altra questione molto concreta se l'Europa diventa e Marina plastica drammatica sanguigno rossissima la trincea prima della guerra dei mondi che si sta immaginando quale destino possiamo avere se non quello di essere popoli destinati al macello dentro un'opera di di risistemazione
Pensavamo che la cosa riguardasse sempre un po'più l'anno
Leggere nella la guerra lontana dalle provvidenze frontiere da ed all'interno della propria società
Come nel caso della della verde del del mosaico che straordinario bellissimo e contraddittorio la società americana per me resta affascinata altissima parte
Per la mia cultura diciamo di elezioni cioè un po'perché ne diano come come ideali quindi diciamo che ma non come la mazzata la piccola la parte più bella secondo me quello che mi riguarda
Però non non è importante quello che penso io importante quello che accade
E è obiettivamente
Io più attivamente per noi europei quello che ci si prospetta essere il nuovo luogo delle delle esternalizzazioni delle guerre che piace lontani da casa
Che proprio l'Europa diventi il teatro di questo perché sappiamo bene che col
Chiunque ha testé sulle spalle sa che con con le armi e logico è stata accumulata in questi mesi di guerra quello che sta accadendo nelle cellule dell'Est continuerà ancora e ancora
Anche quando verrà stabilita la fine delle ostilità perché alla fine si negozierà
Ogni giorno che si perde in più rende più drammatiche le conseguenze del trascinamento della guerra che sarà il modo per farla riaccendere rinnovare Nicobare riaccendere ogni volta che si
Dentro questa logica cinica che presiede
Ma non è detto che abbiano vinto io non penso che questo sia lo schema inesorabile che la storia non sia già scritta
Credo che
Ci sia un'arrendevolezza
Impressionante da parte quelli che hanno doveri politici in questo momento
Con la scusa dei Dino fare quello che fecero di occidentali alcuni occidentali potuti di fronte ad Hitler pastore profondamente cambiata oggi
Tumefazioni citare un'altra volta papa Francesco perché ha detto una cosa che pensano in tanti ma nessuno sa dire che i buoni e i cattivi sono tutte e due le parti
E bisogna saperli vedere
Quelli che come noi qui ce ne sono tanti che denunciano da anni a norma il Puccini Isma'i suoi tentacoli
I suoi servitori eccola Fratoianni conosce bene perché anche voglio dire mediterranea e incontri con la nave nera finanziata
Teste dall'oriente russo all'avuto a che fare faccia a faccia e non erano solo battaglie ideali quelli erano in giro per il male per far del male a quelli che facevano a cosa giusta nel momento in cui l'Europa voltava la faccia
Poi la storia sempre sorprendente come sappiamo non ricordo se spesso sono stati soccorsi non aveva e nei circoli dell'imbarcazione nera Cecconi
Cioè l'ironia che rimetta a posto tutto
La voglio fare non voglio farla troppo lunga
Mi preoccupa davvero questa corsa verso la guerra dei mondi con l'arruolamento forzato di noi europei noi europee quelli del premio Nobel per la pace per aver conferito le nostre differenze in un grande laboratorio per la costruzione di un'identità comune
Finalmente di pace
Non siamo stati capaci di mettere insieme gli esercizi abbiamo messi insieme tanti uomini tante donne giovani uomini giovani donne soprattutto molti son diventati vecchi nel frattempo majors i figli sono abituati a vivere in Europa come se le frontiere non ci fossero
Oggi da pulsioni in atto si sta portando aria armarci ognuno per conto al proprio sotto l'ombrello della NATO non dentro una visione europea non costruendo altre dimensioni di autodifesa civile non violenta come piacciono a me anche a me
Maria Armando su ognuno per conto proprio l'alla Polonia che porta la spesa per la difesa a quattro per cento del PIL la Germania che raddoppia secco per cinquantadue miliardi di euro l'anno centoquattro miliardi di euro l'anno
L'Italia che medita di portare al due per cento e sembra poco
E gli effettivi raggiungere i venticinque ventisei quattordici sedici rispetto a quel che fanno i tedeschi sembra lo sforzo limitato
Peccato che le condizioni del nostro Bilancio come sanno bene i giusti parlamentari qui presenti un po'tutti noi sono tali che per far questo dovremmo sottrarla la spesa del welfare
Costo sì
Anche di questo Fabrizio Battistelli ha scritto molto
Qui abbiamo la scuola cercheremo all'università a togliere una sanità toglieremo la previdenza sia della italiani
Ma è possibile che al Parlamento europeo al Dida di quello che meritoriamente affatto le forze che
Cerca di dare rappresentanza quelli che non hanno né rappresentazione mediatica né rappresentanza politica decente rifiutare la logica della cessione di armi
Crescente l'escalation in cui siamo immersi da un anno attiro votato senza colpo ferire anzi con colpo e ferita cioè carico di altri questa grande guerra per procura
Che persino i fondi del Pnr R persino i fondi del grande piano europeo che abbiamo chiamato Next Generation You la prossima generazione europee possono trasformarsi immunizzazione
E armamenti
Ho detto è una distorsione dissenso ed è una distrazione di risorse qualcuno renderà conto almeno l'opinione pubblica qualcuno lo spiegherà che cosa si sta facendo e dove ci porta questo
Ed è possibile che di fronte a questo non c'è la capacità almeno di mettere insieme tutti quelli che la pensano alla stessa maniera ognuno deve continua andare in ordine sparso
Perse io continua parla con tutti in Italia ogni volta che c'è un'occasione per parlare di queste cose per guardarsi negli occhi per ascoltare contributi ulteriori te lo spiego anche opinioni leggermente diverse perché nessuno ha la verità in tasca
Rischiamo di fieno in tasca di quelli che posseggono i padroni del gioco
Bisogna pur essendo in grado
Fare passi in avanti
Saldarle tutti questi pezzi in una non solo con un lessico comune come sta accadendo naturalmente io lo vedo della sembra che si fanno in tutti Italia dove s'incontrano persone uomini e donne che vengono cammini diversi mi chiedeva l'ha sperimentato con il cammino che ha fatto allora fare comunque una staffetta l'umanità bellissima voi lo state per il Santo siete una del forse più politica più coerenti anzi forse la più coerente assoluto non avete mai votato Mario sbagliata
Auguri
Nello scorso Parlamento se non cinque per cento dei parlamentari votato in dissenso rispetto all'idea che ci fosse solo la guerra per era guerra
Oggi c'è la percentuale un po'diversa che tutti concepisca no però
Nessuna il primo della classe ma tutti sia insieme questo discorso
L'ultima parola di corso
Giuro sulla follia di dire che c'è una soluzione negoziale oggi sembra impossibile perché nessuno vuole ascoltare il suo realtà nessuno di quelli
Coinvolti così profondamente lo scontro oggi vuol fare come la parte di quello che fa il primo passo non capisco perché cassa veglierà renderebbe merito certamente noi non siamo per il merito
Certi meriti riconosciamo
Ebbene
Papa Francesco anche questa molto impolitico dicendo che c'è qualcosa che non era ancora cominciata che vedrò agrumi realtà è cominciata da un pezzo
è è e questa tenace anche nella sua hanno dati clinici ma cadono così singolare in questa guerra ad esempio il fatto che la prima guerra in cui vedo lo scambio dei dei prigionieri che avviene costantemente settimana dopo settimana anche ostilità che continuano
è stato raro vederlo che chi l'ha seguita da vicino le donne in nero le cose sanno bene che una delle tragedie quest'anno l'angoscia delle madri angosciata delle famiglie l'angoscia del
Nascose compagnie insomma sono tante storie che si scrivono la separazione forzata
Questo fine non si è mai interrotto in questo momento l'ho detto anche nel in televisione ieri sera
Serve di più perché ogni volta che si tenta un piccolo passo il partito della guerra che trasversale che va da Mosca fino a Brussel quartier generale della NATO interviene in maniera precisa e decisa a spezzare ogni barlume di di di confronto di dialogo deve sapere che cerchi con altrettanta tenacia fa l'esatto opposto
Ed è l'unico gancio capiamo rispetto all'escalation che altrimenti ci porterebbe inesorabilmente al disastro
Porterebbe inesorabilmente all'uso dell'arma sudare perché se la logica è quella dottrinale comunque la prevalenza sul nemico sull'avversario allora si può fare qualunque cosa
Si può fare qualunque cosa
E che lo diciamo proprio in terra d'Europa noi all'ombra delle nostre armi nucleari schierati
Come propriamente Robecco è allocata anche nel nostro Paese dal potente alleato d'oltreoceano
Agli altri paesi che sono in condizioni analoghe sono in guerra dall'India e dal Pakistan è che sono in guerra nel mille novecentoquarantasette nel frattempo sono diventate potenze nucleari
Stiamo dicendo anche a loro che una guerra di tipo primo novecentesca si può forse con chiudere con l'uso e la bomba
E non sarebbe la fine guerra ma sarebbe neanche totalmente forse la fine dell'umanità si direbbe che
E per un mondo che possiamo fare seguirlo con l'obiettivo
Lo diremmo noi europei
Noi europei
Non lo scenario Israele iraniano quelli su cui ci siamo esercitati per anni Noirmoutier oralmente questa responsabilità che ci stiamo prendendo da rivale sull'orlo dell'abisso
Per cui avanti Ciak
Grazie a chi lo fa nei palazzi della politica
Grazie a chi ha il coraggio trova lo spazio per farlo nel palazzo cosiddetto l'informazione che è ormai diventato un palazzetto anche la casa sbilenca collaboratrici che vediamo ma ci sono orgogliosi canali digitali che servono i nuovi padroni
Della comunicazione dirige la prossima possono ancora usare cresceva per la sagacia l'intelligenza e l'umiltà per saperli usare trovando tutti gli spazi necessari
Grazie a voi per quest'occasione
Grazie Marco Tarquini diretta Dominijanni poi dopo la relazione di da cominciamo gli interventi
D'accordo andava bene
No dunque grazie davvero di quei incontro ringrazio soprattutto Betta e lo ha
Come loro e altri compagni sinistre italiane Beppe stesso
Nicola sanno bene fin dall'anno scorso insomma
Questa guerra occupa la mia testa la preoccupa diciamo che mi ha sequestrata
Fin dal primo giorno
Dal primo giorno
Ho capito che
In campo indicata
In genere
Ministro distratto
Ieri ho riletto
Il debito verifica Imax allora prima dell'inizio e quindi
Va bene
Ed è l'unica citazione che farò
In Europa tutto comincia con l'apparizione dello spettro la caccia al fantasma sembrerebbe il marchio dell'esistenza stessa dell'Europa
Va bene a parte questa sensazione di una danza macabra di fantasmi
La mia preoccupazione fin dall'inizio di questa guerra non era diciamo molto consonante con quelle che sentivo in giro
Non io non pensavo affatto che fosse la prima volta che la guerra ricompariva nel cuore dell'Europa dopo settant'anni nel cuore dell'Europa era già ricomparsa
Nella ex Jugoslavia non mi stupiva nemmeno devo dire la verità la prima aggressione di un Paese sovrano da parte di un Paese a vocazione imperiale certo questo è accaduto
Ed è ovvia mente ovviamente esecrabile e ingiustificabile però io ricordavo benissimo l'aggressione all'Iraq nel due mila e tre
Sulla base la prima volta proprio anche se l'americana e poi la seconda volta sulla base della madre di tutte le Buggìa no il possesso
Di armi chimiche che poi non c'erano
Quindi anche questo mi scandalizza aveva poco diciamo ai miei occhi la cosa che era più intollerabile che è rimasta la più intollerabile questa guerra ed è anche la ragione per cui sono veramente contenta di questa occasione di oggi
E che questa me sembrava essere ed è indubitabilmente la prima guerra tutta interna all'ex campo socialista
In cui la sinistra europea però non aveva niente da dire di suo di originale
Quindi insomma una guerra che ha molto a che fare con quello che è successo nel campo storico della sinistra adesso lasciamo perde non non è questione io sono una che non ha mai avuto niente a che spartire con l'Unione Sovietica no
Ma non sono mai stata così stupida da pensare che quello che succedeva lì non mi riguardasse ovviamente quello che è successo lì nel Novecento
E che continua a succedere in quell'ex campo riguarda tutta la sinistra anche quella più radicale che con quella storia
Non ha mai avuto soggettivamente niente da fare
Insomma questo fatto che tutto partisse da lì dalla decomposizione di quel campo
Che tutto chiamasse di questa guerra a fare i conti con l'ottantanove il novantuno
E ciò che la sinistra europea è diventata dopo l'ottantanove nel novantuno e che in tutto questo alla sinistra italiana ed europea
Non avesse un'interpretazione
Più convincente di quella mainstream di questa guerra per me è sempre stato fonte in questo anno di grande scandalo e anche di grande ansia per cui oggi cercherò di ragionare
A partire da questa angolatura come si può rafforzare diciamo una posizione pacifista di sinistra io sono molto grata allo di
Do in modo non artificiale
E non formale ai compagni e alle compagnie di sinistra italiana per avere fatto
La battaglia contro l'invio delle armi in Ucraina
Penso che abbiano tenuta aperta una possibilità che in Parlamento non era per niente facile tenere aperti altri si però sono convinta che quella posizione
Non è sufficiente diciamo se non è corroborata anche
Da una interpretazione diversa di questa guerra rispetto a quella che impazza da un anno e due mesi a reti unificate
E lo dico subito con un'omogeneità è una
Gerarchizzazione è un autoritarismo del dibattito pubblico
Con evidenti risvolti censori che sono di per sé una delle questioni più allarmanti su cui per riflettere e io vorrei che oggi venissero fuori anche dei così delle riflessioni su come fare a bucare questo fronte
Così compatti allineato dell'informazione che guarda e non c'è neanche negli Stati Uniti perché io sui giornali americani troppo analisi differenziate e mentre in Italia non le trovo
O quasi mai dietro come trovo molto poche è sempre nei soliti posti
Allora
Io proverò a fornire delle chiavi interpretative però mare
Diciamo rapidamente per poi concentrarmi sulle cose che secondo me riguardano di più questa voce debole della sinistra
Lo schema di analisi che io propongo non solo in questo originalissimo perché non sono certo l'unica proporlo
E che in Italia non si sta combattendo in Ucraina scusate non si sta combattendo una guerra se ne stanno combattendo in realtà almeno tre
Incastrate una dentro l'altra come in una matrioska
Alle quali tre guerre bisogna aggiungere i conflitti di carattere culturale e simbolico che fanno loro da sfondo e che badate non sono meno armati e decisivi delle battaglie sul campo
Queste tre guerre io le sintetizzo così la prima è una guerra di aggressione della federazione russa
Contro l'Ucraina che un Paese sovrano confinante e reciprocamente vista dall'altra parte una guerra d'indipendenza di un ex paese satellite dal neo imperialismo russo
Una guerra di indipendenza nazionale io penso che sia sostanzialmente la cosiddetta Resistenza Ucraina
E diciamo capire definire bene che cos'è questa resistenza Ucraina secondo me ha molte implicazioni politiche come spero che verrà fuori dal presso il discorso
La seconda guerra è una guerra preventiva vera e propria qui mi riferisco al modo in cui la guerra preventiva fu concettualizzare tra dopo l'undici settembre negli Stati Uniti Putin assunto quello schema è una guerra preventiva della federazione russa contro la possibilità dell'espansione di un'ulteriore espansione a Est della NATO e reciprocamente è una guerra per procura della NATO contro le velleità espansive
E neo imperiali largamente presunte presunte della Russia verso Ovest
La terza guerra io penso che sia quella più importante
Quella
Insomma
Su su cui si gioca davvero o non si gioca la possibilità di un negoziato
è una guerra per la ridefinizione dell'ordine mondiale ne ha già parlato Emiliano ne ha già parlato
Tarquinio
Giocata come tale esplicitamente da Putin badate che Putin allacciato questa sfida sin dal primo giorno cioè dal suo discorso del giorno prima dell'invasione lui l'ha detto questa la mia assistita una sfida per la ridefinizione dell'ordine
Mondiale contro l'ordine mondiale unipolare che si è venuta a creare dopo la fine dell'Unione Sovietica in questo lui è stato molto esplicito l'Occidente e questo non ha mai risposto
Non ha mai esposto esplicitamente naturalmente ha risposto implicitamente con il linguaggio delle sanzioni
Armando sempre più l'Ucraina e quindi facendosi coinvolgere sempre di più in questa guerra ma non ha mai non è mai uscito
Che io abbia sentito dal parte di un leader occidentale americano europeo una sola parola sul piccolo problema
Che la Russia e la Cina lavorano insieme per ridefinire l'ordine mondiale
E farla finita con l'ordine unipolare qui d'America
Ora tra il problema qual è qui ho sentito parlare parecchio di negoziato sono contenta di sapere che il negoziato cattolico in piedi eccetera
Però io penso che se non c'è nessun negoziato un po'una ragione c'è me che non sta solo nell'acclarata insipienza diciamo della classe dirigente
Europea anche del fatto che di nessuna di queste tre guerre sono chiarissimi gli obiettivi
E di conseguenza non sono chiare neanche le vie d'uscita negoziabili
E in più tutte e tre sono dominate da un metà conflitto simbolico che ruota qualcosa di assolutamente non negoziabile
Cioè una lotta per il riconoscimento della Russia che vuole essere di nuovo riconosciuta
Come grande attore globale ed e l'Ucraina che vuole essere riconosciuta come paese occidentale questa è un obiettivo squisitamente simbolico ultimativo a nello sappiamo dai miei che le che le lotte per il riconoscimento sono le più spietate anche le più eterne
Ma questo è questa posta in gioco simbolica del riconoscimento rende secondo me
Molto astratta la possibilità di negoziato perché rende questa guerra come si dice adesso una guerra esistenziale per tutti e due i contendenti
Ora naturalmente su queste tre guerre ci sarebbero moltissime cose da dire io ne dirò quei pochissime perché se no facciamo notte
Della prima guerra dico questo che apparentemente è una guerra di posizione che si gioca su centine intrighi territorio
Che è stata fin dall'inizio una guerra conduzione incerte oscillante da parte di Putin tra Presa di Kiev per conquista dell'accesso al mare annessione del Donbass insomma l'obiettivo della della Russia è cambiato e in moto appunto non chiarissimo
Sul lato ucraino d'altra parte anche c'è stato un forte cambiamento no lo slittamento dalla Resistenza difensiva a una controffensiva che adesso
Diciamo da quello che si legge insomma si comincia a dire che ha l'obiettivo dichiarato di riprendersi la Crimea e anche di fare cadere Putin quindi
Da una parte c'è un crescendo di violenza efferata da parte della Russia da parte dell'Ucraina però c'è un crescendo di ricorso alla militarizzazione
Che non riguarda badate solo l'esercito ma l'intero popolo Ucraino cioè quell'ormai un popolo
Integralmente armato prospettiva che personalmente mi spaventa non poco che presti nel famoso cuore dell'Europa
Un popolo così armato dall'una parte e dall'altra ci sono centinaia di migliaia di morti ma noi non lo sappiamo le stime sono tutte ufficiose specialmente
Le stime Ucraina e non le conosciamo vengono tenute coperte
E da una parte e dall'altra c'è un elemento interno di crisi di cui nessuno parla che questa ribellione dei maschi giovani
Alla coscrizione obbligatoria cioè questa ribellione sia da una parte e dall'altra pochissimo se ne parla mentre io penso che sia un elemento importante in gioco
E molto spiccata nella in questa prima guerra diciamo e molto spiccato il gioco della costruzione dell'identità da parte dei due Paesi che si sono entrambi in fortissima crisi entità
Tutti e due questi Paesi si trascina una crisi entità che data dei primi anni novanta appunto alla fine dell'Unione Sovietica tutti e due in questa guerra alla satura hanno
Con una costruzione identitaria molto così artefatta
Ecco cioè con le due narrative di guerra insomma quella della missione della Russia antioccidentale da parte di Putin è quella eroica
Eroica
Dico rosa
Della giovane democrazia Ucraina da parte di Zaleski
Cioè ci sarebbe da fare su questo una riflessione sui due DiVersi Stilliti patriarcato che vengono fuori da queste
Due narrative un patriarcato molto tradizionale quello di Putin un è un patriarcato molto inclusivo delle donne che sono l'abbiamo vista in questi mesi molte donne molto conquistate da quello che si chiama
Sei Mona personalismo che un elemento assai preoccupante secondo me del quadro
La seconda guerra e quella che secondo me e più importante ai nostri fini
Ed è quella tra la NATO e la Russia perché era la più importante ai nostri fini perché all'Europa non solo come scenario ma anche come posta in gioco ora anche di questa seconda guerra gli obiettivi espliciti
Non sono molto chiare sono chiari da parte di Putin che vuole arrestare l'espansione della NATO
Non sono stati mai cani da parte della NATO noi non abbiamo mai saputo che in sé questa guerra punta solo a difendere l'Ucraina se punta a detenere a far cadere il regime di Putin se punta come secondo alcuni punta a ha
Fare esplodere ciò che resta della federazione russa TC integrarla definitivamente solo ipotesi strategiche diverse
E io trovo abbastanza vergognoso che le opinioni pubbliche occidentali non vengano informate su quali sono gli obiettivi reali della NATO in questa guerra
Però in compenso se gli obiettivi non sono chiarissimi sono molto chiari già alcuni effetti
E l'effetto è che dietro un apparente coesione dell'Unione europea che ci viene così predicata costantemente note comunione si è unificato ancora di più eccetera eccetera
In realtà c'è un uno sfarinamento del progetto europeo c'è una frattura del progetto europeo molto evidente che già avvenuta e c'è uno spostamento di asse politico
E ideale dell'Europa questo secondo me è il punto centrale su cui riflettere oggi
Limes che io ringrazio pubblicamente per il lavoro che ha fatto in questi mesi se no
Insomma penso che sia stato un lavoro preziosissimo
Ha elaborato a un certo punto un'immagine per descrivere questo cambiamento
Ha parlato di un passaggio dall'attivi che ha retto fin qui la costruzione europea
Formata dalla Germania dalla Francia dall'Italia e dalla Polonia a una fu di Paesi che ora
Vengono in primo piano e questa uscente dalla Gran Bretagna al Mar Nero e risale attraverso l'Ucraina e la Polonia fino ai Paesi Baltici alla Scandinavia
Con la Polonia filo americani antirussa che soppianta l'apertura a Est tradizionale della politica tedesca
E con la Scandinavia che diventa una posizione strategica della NATO contro le incursioni russe cinesi nel Baltico e nell'Artico badate che questo è un mutamento radicale
Che prefigura un'unione una nuova unione saldamente controllata dagli Stati Uniti dal loro braccio britannico che peraltro si riprende il suo potere sul continente dopo la Breaks detto
E ed è un cambiamento che rispecchia trasformazioni di ordine politico e culturale che sono in grado di cambiare radicalmente il volto e il senso del processo del Progetto europeo spostandolo nettamente a destra
Qui non si tratta solo di fare le pulci al colore politico
E e alla
Così Catto pessima qualità istituzionale dei sistemi politici ungheresi polacco
Di altri Paesi Baltici eccetera eccetera ma anche di diciamo guardare con attenzione quale il processo culturale che c'è sotto questa nuova linea di demarcazione
Perché la nuova atti ricalca riproduce precisamente una linea del conflitto simbolico che attraversa l'Europa non da oggi
E che si gioca come esattamente come quello tra la Russia e l'Ucraina sulla riscrittura della storia mettendo a confronto memorie le memorie divise dei due diversi novecento europee
Quello dell'Europa occidentale che con la fine della prima della seconda guerra mondiale entra nella democrazia e costruisce un sistema anti nazionalistico anti nazionalistico
E quella dell'Europa centro orientale che invece ha sempre vissuto alla fine della seconda guerra mondiale come la fine di un totalitarismo e l'ingresso in un altro
E che nel nazionalismo ha sempre trovato un elemento di emancipazione dal secondo natura totalitarismo cioè da quello sovietico sono due memorie difficilmente con
Pili che dopo l'ottantanove hanno trovato nel desiderio di Europa dei paesi del dell'Europa centro-orientale una sorta di percorso no di possibilità di unificazione di così di confronto senonché questi desiderio di Europa è stato poi ampiamente deluso dalle modalità effettive di ingresso nell'Unione europea di questi paesi che sono stati più modalità di ammissione economica al mercato che non di confronto politico e culturale e memoriale e quindi oggi definisco una linea di conflitto interno all'Europa
Attraverso la quale passa diciamocelo chiaramente per esempio la strategia del governo Meloni che non è più anti europeista come mai
Non perché si è allineata alla politica di Draghi secondo me non è questa la spiegazione
La spiegazione che l'Europa che piace a Giorgia Meloni è pienamente coerente con questa con questa modificazione del fronte interno all'Europa e dell'asse politico ideale dell'Europa che questa guerra sta realizzando e quindi è una strategia perfettamente allineata con le ragioni di questa guerra esattamente perché una guerra che posta di fronte spostarla se politico europeo a destra verso soluzioni sopravvisse
Chi si basano moltissimo su appunto una riscrittura della storia novecentesca di cui infatti il nostro Governo è parte
Attiva tutti i giorni
Una controprova di quello che sto dicendo è quello che è successo soltanto due giorni fa Pasqualina Napolitano che è qui presente mi ha scritto per il sito del CRS
Cioè questa spaccatura giorno della celebrazione della fine della seconda guerra mondiale tra Putin che come al solito si intesta
Interamente la vittoria contro il nazismo e Zaleski che invece festeggia una festa dell'Europa sganciata ormai dalla memoria dell'antinazismo e dell'antifascismo
O comunque galleggiante diciamo
Tra una memoria antinazista e una più
Più diciamo impellente memoria anticomunista questo è secondo me uno spostamento su cui dobbiamo moltissimo riflettere anche in previsione diciamo delle elezioni europee
La faccia molto breve sulla terza guerra perché ne hanno già parlato
Con grande competenza i due relatori precedenti
La terza guerra e quella sulla ridefinizione dell'ordine mondiale secondo me io non capisco niente non sono un'esperta di relazioni gelo strategiche e geopolitiche però per quello che ho capito non si apre nessun negoziato sull'Ucraina se non sia larga il negoziato
Appunto a una rimessa in discussione degli assetti globali degli assetti globali
Il rischio però qui per le ragioni che ha detto Brancaccio attinenti all'economia ma anche per ragioni politiche più generali
Attinenti per esempio al fatto che si sta aggregando attorno a Putin e alla scena un vasto fronte che magari non c'entra niente diciamo come ispirazione ideale ma che converge
Nell'antioccidentali Isma'un vasto fronte di paesi che hanno parecchio da rimproverare all'Occidente in quanto Paesi ex coloniali o postcoloniali comunque chiedono il conto all'Occidente di una lunga storia di colonialismo
Quindi questi sono anche ragioni politiche per cui la crisi la la terza guerra la guerra globale rischia di peggiorare di giorno in giorno insomma rischia di avviarsi su un piano inclinato che io non so se porta la terza guerra mondiale può portare a quello che è stato definito un reggimenti guerra
Che può durare molti anni in cui i focolai si possono spostare dalla guerra in Ucraina da altre guerre questo alcune fonti russe lo dicono
Questo lo dice anche con grande intelligenza un nostro amico e compagno spagnolo che ha scritto un libro su questo
Che si intitola Non a caso questa guerra non finisce in Ucraina
Perché questa querela l'Ucraina queste Illy inizio diciamo di una stagione di guerre attraverso la quale si che definiscono le supremazia si ridefinisce l'egemonia si decide se l'egemonia sul pianeta resta in mano americana oppure se scivola diciamo verso estro se passare in mani cinesi
è inutile che io dica che l'ordine unipolare arriva a questo appuntamento attraversato da crisi profondissime
Brancaccio già detto della globalizzazione io aggiungo che arriva a acquista situazione anche molto provato né sulle sue nelle sue strutture politiche a cominciare da quelle che Predore ebbero presiedere
Il diritto internazionale perché mai come in questa guerra le Nazioni Unite sono state praticamente inesistenti
E a finire alle strutture democratiche su cui questo ordine si dovrebbe reggere ricordiamoci che l'ordine unipolare uscito dall'ottantanove è stato un ordine che ha avuto come parola d'ordine l'estensione e l'esportazione della democrazia anche armata
E che questa cosa è fallita tanto più laddove è stata armata ma purtroppo la democrazia non gode di buona salute neanche all'interno dei Paesi occidentali
Perché il nemico che in teoria esterno cioè l'autocrate in realtà è una tendenza Internal crisi delle democrazie occidentali come dimostra egregiamente no il caso tra tram per gli americani non gliel'ha portato Putin anche se molti democratici americani pensano questo
Gliel'ha portato la crisi interna della loro democrazia che un fatto che dovrebbe preoccupare tutti moltissimo gli Stati Uniti non sono più gli Stati Uniti che negli anni è un'altra storia
Allora
Ancora cinque minuti per dire quali sono secondo me i due focus ma sui quali una diciamo intensificazione un approfondimento
Una ricarica pacifista della sinistra dovrebbe partire la il primo focus una critica coraggiosa del paradigma morale di legittimazione di questa guerra
Io penso che questo sia un punto importantissimo
Le guerre che sta facendo l'Occidente dagli anni novanta in poi sono state tutte guerre legittimate
In nome del paradigma della guerra giusta in varie versioni ceste ce n'è stato una versione umanitaria durante gli anni Novanta e poi c'è stata la versione che è diventata prevalente è che ancora quella che giustifica questa guerra
Che coincide più o meno con il paradigma dello scontro di civiltà questo paradigma recita
Che queste guerre sono guerre giuste erano giuste le guerre contro i dittatori come Saddam era giusta la guerra contro il terrorismo islamico e giusta la guerra contro gli autocrati c'è una causa giusta
Che coincide nella vulgata con una superiorità morale dell'Occidente Rispetto appunto agitatori terroristi e autocritica
Ora questo paradigma che guardate a molti
A ascendenti di sinistra nella storia
Passa attraverso lei niente Waltz seppe arriva tanto per fare una battuta ad Adriano Sofri che l'altro giorno ha detto che la marcia per la pace organizzata da Michele Santoro
Era una una indecente campagna anti pedagogia di massa di pedagogia della vista di massa
Perché questa guerra è giusta perché bisogna stare dalla parte delle vittime perché perché perché
Ora questo è naturalmente un ci sono qui persone tra le quali Lorenzo cocco di che sarebbe in grado di fare una disquisizione storico filosofica di questo paradigma molto acuta che sarebbe importante fare in lo faremo in altra sede
Ma dal punto di vista dell'oggi diciamo quello che importa capire guardate questo è un punto secondo me è cruciale e che questo paradigma morale della guerra è un paradigma
Se erano sementi anti pacifista in realtà perché morali sarà guerra
Non la ripudia fatto il contrario del ripudio della guerra viceversa non solo la giustifica ma la moralizzare cioè chi fa la guerra e più morale di chi non la fa
Chi combatte coraggioso chi è pacifista i file alla campagna anti pedagogia della disputa
Il soggetto nazionalista e morale chi si ribella l'ingiunzione nazionalista
E immorale ricordati di liste di proscrizione
Di cui molti di noi io presente nel mio piccolo anch'io siamo stati oggetto all'inizio di questa guerra io trovo che questa sia una cosa terribile e profondissima mente antidemocratica
Naturalmente e in perfetta continuità col fatto che il paradigma morale impazza contro il paradigma politico ormai da anni su tutti i piani sostituiamo
Morale e penale a tutto ciò che dovrebbe essere politico
E questo è accaduto anche sulla guerra ma sulla guerra questa trappola va fatta saltare non è più possibile stare a questa idea chi chi compatte questa guerra cioè quattro gradi di moralità in più di chi non la combatte
Perché questa appunto è un Disney un dispositivo anche logico teorico di mo'ripeto moralizzazione e non sono legittimazione della guerra
In più si tratta di un paradigma assolutamente che ha già dimostrato di essere totalmente ideologico
Questo l'ha già detto Tarquinio e servito già in passato a riattivare diciamo un bipolarismo perduto
No lo scontro di civiltà con l'Islam è servito a riprodurre una specie di guerra fredda no col mondo islamico invece che con il mondo sovietico adesso stiamo facendo la stessa cosa possiamo riportando diciamo
Al mondo sovietico ma copre le differenze interne sia all'Occidente
Sira ai mondi che vorremmo combattere e copre soprattutto come dicevo già prima il fatto che le autocrazie non ce l'abbiamo incalza non ce l'abbiamo soltanto al di là dell'ex cortina di ferro sto finendo mi manca di dire quale il secondo Focus il secondo Focus
Da qui secondo me guardate la sinistra italiana non si può sottrarre prima o poi bisognerà farla una riflessione sulla sinistra italiana dopo l'ottantanove
E sulla sinistra europea dopo l'ottantanove io sono molto scandalizzata dal fatto che lo scoppio di questa guerra
Ha trovato diciamo la situazione com'era esattamente trent'anni fa c'è per esempio
In casa Pd soprattutto il Pd acuità letta no che letta si è messo subito nel metto io non dimenticherò mai il suo discorso alla Camera il giorno il primo giorno di dibattito sulla guerra in Ucraina e diciamo lo scongiuro anti sovietico che poi non c'entra niente con la Russia sovietica con la Russia di Putin nel centro e non centra diciamo ma il fantasma per l'appunto lo scongiuro nei confronti di un eventuale ritorno tutti
Di memoria di quel mondo e tale da un tutele completamente la capacità di analisi
E quindi da far assumere delle posizioni di una sorta di estremismo democratico di estremismo atlantista
Che non sono quelle del senso comune
Io ho fatto molti dibattiti sulla guerra in questo anno sono andata dovunque a Trapani
Guardate non c'è la compattezza ideologica iper atlantista che c'è nell'ambito della politica che c'è stata in tutto il Pd fino a poco tempo fa anche adesso non scherza
Non c'è l'imbarazzo a dare altre interpretazioni delle cause di questa guerra in questo ciò che ci che esiste ancora diciamo di Società Civile pensante in questo Paese
E ancora molto più avanti di quello che il dibattito mainstream ma insomma io penso che questa guerra dovrebbe essere l'occasione soprattutto per riflettere su un punto che è molto importante sul quale chiudo
Che diciamo
La convinzione che crollato il muro è crollato all'Unione Sovietica la storia fosse se non finita comunque
Molto predestinato ad andare in una certa direzione ottimisticamente
Ha fatto sì che la sinistra europea non solo quelle italiana
Non si accorgesse minimamente di quello che stava succedendo esattamente in quel mondo che è finita
Quindi noi non ci siamo accorti dell'Intel
Della curvatura nazionalista che prendevano certe rivoluzioni che abbiamo preso per rivoluzioni democratiche
E rischiamo di fare lo stesso errore con l'Ucraina cioè di scambiare per una rivoluzione democratica quella che una guerra d'indipendenza nazionalista le tue con
Sono molto diverse prefigurano esiti molto diversi
Questi fischi per fiaschi li abbiamo già presi sull'Ungheria li abbiamo già presi sulle prime due rivoluzioni Ucraina esce su la rivoluzione arancione sull'euro Maidan
C'è questa confusione tra nazionalismo istanza democratica
è una confusione che non ci saremmo potuti permettere perché questa che ha aperto le porte alla nascita appunto di queste demo creature sovrani sistemi no in cui il nazionalismo si è fatto sistema ed è quello che oggi ci troviamo di fronte quindi questo secondo me è una questione che è molto importante mettere a fuoco oggi perché ce l'abbiamo davanti intanto ce l'abbiamo davanti nel voto europeo
Perché si prospetta un cambio di maggioranza
Che passerà per questi processi diciamo che c'ha sotto questi processi
Ce l'abbiamo davanti perché lo ripeto e ciò su cui punta anche il nostro governo
Che ce l'abbiamo davanti perché non è il nuovo fascismo no
Allora e due contendenti e ho chiuso di questa guerra si rimpallano reciprocamente l'accusa di fascismo
Fascista Putin né fascista se lesti secondo Putin Putin secondo se Lenzi
In Italia si discute se torna il fascismo non so avete visto il venticinque aprile però qui il problema non è del ritorno di quel fascismo ovviamente o di quel nazismo
Lì di un secolo fa è un problema nuovo che noi abbiamo di fronte ed è il riciclaggio di elementi della cultura nazifascista
Perché per esempio a Cutro si sono visti elementi di cultura squisitamente nazista in auto di riciclo riciclaggio di elementi del fascismo e della cultura nazifascista
Nelle democrazie questo è il problema che noi abbiamo di fronte che è un problema gigantesco guardate perché chi è cresciuto nel Novecento è cresciuto su un'antitesi netta tra democrazia e fascismo non c'era dubbio su questo
Una cosa è il fascismo la cosa la democrazia non so quanti testi di Norberto Bobbio abbiamo letto adesso noi ci troviamo di fronte a undici lancio democratico di culture fasciste o se volete nazifascisti questo secondo me è il problema che abbiamo di fronte al problema della politica italiana ed è il problema che questa guerra che questa guerra produrrà
A livello e a scala europea vi ringrazio
Grazie veramente Ida Dominijanni che ma molto interessante anzi io a approfitterei per chiedere distante la qualità dei loro interventi ma era ovviamente ampiamente prevedibile perché vera relatori se fossero così gentili da inviarci relazioni in modo da poter immaginare anche una piccola pubblicazione degli atti magari on line però potrebbe essere molto utile si elevatori ma anche a gli interventi che ci saranno allora io già alcuni interventi gli interventi saranno date più Brad iterazioni naturalmente e spero branchi ne ho già alcuni segnati cominciamo con quelli collegati cioè con Massimiliano Smeriglio che conoscete parlamentare e padre Alex Zanotelli che il sono collegati poi appongo già segnati gli interventi in sala Michele Santoro Fabrizio Battistelli Nichi Vendola
L'inchino DS naturalmente chi vuole intervenire
Mi porta un bigliettino e costruiamo la griglia degli interventi per l'appunto chiedendo un rispetto alle venti io direi non più di dieci minuti
Allora cominceremo Massimiliano Smeriglio presidente cioè cioè
Il sistema seminava prego no anzi
Vigente devo dire fa Massimiliano R. offerto lo spunto da dove
Presidente voglio
Fare un pubblico riconoscimento Massimiliano Adriano per essersi accorta però lo volumi incontra i parlamentari europei del trappolone che c'era dietro la famosa direttiva del Parlamento di Strasburgo sull'equiparazione tra nazismo e comunismo o no che sta sotto i processi di carattere naturale goliardico a cui ho fatto io finalmente quindi grazie Massimiliano
No grazie a considerevole deve dell'azione della redazione del metrò nell'ora del fenomeno
Dal premier comune
Vediamo così
Sì Center chi sentiamo sentendo sente
Si sente meglio
Posso andare posso andare andare andar
Peppe efficiente Firenze
Tu non ti sento io adesso io
Sì
Io finora ho sentito perfettamente
Cioè si sente fammi
Per te che dice
Si sente
Pronto
Mi sentite
Nata in un cenno perché non sento più niente
Disarmo si in questo momento in sala forse non c'è
Ecco l'arco sì sì sì sì
Seguire
Anche dalle
Ecco grazie nel frattempo cerchiamo di risolvere il problema perché
Ecco prenotandosi
Grazie
Allora il vostro SECS-S centralista non in
Quest'ordine normali
All'acqua non vada a scapito della sintesi naturalmente mi ancora
Va bene buonasera e grazie
I cassetti ci sono pochi elementi di ottimismo in questi giorni
In Italia e nel mondo forse nel nostro Paese
Uno dei pochi aspetti positivi l'opinione pubblica
A differenza di
Politica e sistema dell'informazione nell'opinione pubblica si conferma
Come dotata di un grande buonsenso
Nel significato ti nona vere probabilmente tutti gli elementi di una situazione che e anche obiettivamente complessa e che rigorosamente si cerca di impedire che sia chiara e comprensibile
Ma
Ha dalla sua il dato fondamentale di un'esperienza storica che porta agli italiani essere diffidenti verso l'uso della forza
Quindi non è soltanto come col ricordano sempre i colleghi giuristi e non soltanto ma perché è parte della nostra vita
L'articolo undici della Costituzione che ripudia la guerra
Come risoluzione di controversie internazionali ma è qualcosa di profondamente sentito d'analisi che abbiamo fatto come Archivio disarmo
Che presiedo e in questo momento fra l'altro anche a nome della Rete pace disarmo che riunisce numerose associazioni organizzazioni non governative in Italia che operano da anni in questo settore
Da sempre noi siamo consapevoli e abbiamo verificato in questa drammatica situazione della guerra in Ucraina dell'aggressione per usare l'Ucraina diciamolo subito per chiarire le cose perché così detta una volta non c'è bisogno di ripeterlo quindi lo dico anche per tutti i presenti esempi e fu un rilievo di venire lui
Adesso c'è l'eco anche in sala no
Va bene propriamente finito allora dicevo
E esaminando quattordici mesi di sondaggi di opinione abbiamo verificato e la costante e duratura o contrarietà degli italiani nei confronti di un coinvolgimento nella guerra nella fattispecie
Nell'invio di armamenti una ipotesi che non raramente ha superato il trenta trentacinque per cento degli intervistati
Mentre che ci sia un aggredito in aggressore e chiaro implicitamente all'assistesse intervistati quando dicono che sono disposti ad affrontare i sacrifici connessi alle sanzioni
Quindi qualunque opinione noi si può sapere di questo strumento il sessanta sessantacinque per cento degli italiani è disposto a sostenere le sanzioni pur consapevole di quanto costano
Costi
Costi economici
Sono stati delineati da Brancaccio i lineamenti appunto cinque generali di una situazione che certamente è drammatica nella sua attualità e magari nei suoi esiti anche se tutto facciamo e speriamo che sia diversamente da così ma che dal punto di vista per esempio strettamente italiano ed europeo comporta già da oggi di sostenere dei danni attuali questi danni sono sicuramente che impegni dispensa non si dice fra l'altro si dice molto poco di quanto la situazione delle nostre stesse forze armate in questo momento sia altamente critica per la mancanza di armamenti che stavano parte evidentemente della missione
E dell'istituzione militare proprio perché inviati in Ucraina
La prospettiva è quella di portare al due per cento del prodotto interno lordo la Spesal quindi una spesa già oggi significativa circa trentatré
Miliardi di dollari da parte dell'Italia in un ambito internazionale dove la crescita
Del quasi il quattro per cento rispetto del ventidue Rispetto di cui si hanno i dati globali rispetto all'anno precedente
Tutto questo non può che avvenire a scapito della spesa sociale è stato accennato mi sembra da Tarquinio che c'è un trade-off c'è una sostituzione tanto si spende
Nell'ambito in un ambito di politica pubblica come la difesa è tanto si deve tagliare in un altro ambito quello appunto della spesa sociale
Fuor di metafora ma sanità e l'istruzione
Tutta questa situazione tra l'altro paradossale perché contrariamente a quello che dicono può tutti in in media cosiddetti mainstream no quelli che fanno e domina l'opinione l'opinione pubblicata non l'opinione pubblica sono due cose diverse
Questo a degli affetti sicuramente molto negativi
E ingiustificati anche se soltanto noi volessimo immaginare una politica europea
Anche nel campo della difesa fermo restando che è impensabile una politica della difesa se non c'è una politica estera una politica internazionale che è ovvio
Ma è da dimostrare come sia possibile che venticinque Paesi che spendono per
I bilanci della Difesa
Qualcosa come circa trecento miliardi di dollari ogni anno e si colloca la quindi al terzo posto subito dopo la Cina e nella graduatoria dei delle spese militari mondiali
Come si può dimostrare che questi venticinque Paesi sono tanti hanno le forze armate
Spenderebbero e devono spendere di più se dovessero unificare integrare il loro strumento militare e quindi anche da un punto di vista semplicemente riformatore di gestione delle attuali
Risorse dedicate è chiaro che noi si andrebbe incontro anche mantenendo quella funzione di deterrente che per un pacifismo
Relativo pacifismo politico può essere necessario almeno per una fase storica probabilmente anche non breve anche tenendo questo deterrente non si
Capisce come venticinque famiglie che hanno ciascuno una casa e un tetto dovendo rifare il tetto in un unico condominio che unifica venticinque famiglie debbano spendere di più è vero piuttosto l'inverso
Questo sarebbe se fosse un discorso puramente razionale un discorso costi-benefici chiaramente c'è di mezzo la politica e qui i costi diventano di natura appunto politica e anche indirettamente ma molto significativamente sono costi anche umanitari e al di là delle disastri che attualmente sta realizzando questo conflitto in quindici mesi al di là delle vittime al di là dei liberi mi distrutti
è c'è un tema anche di rischio enorme nei confronti di un'escalation
Questo è un altro tema rimosso dal discorso pubblico
E rimosso e nessuno cita il fatto che la Russia ha una capacità militare comparabile a quella dell'Ucraina pur sostenuta dalla NATO
E anche se diversamente forti in settori appunto differenziati
Sono due che combattenti che sostanzialmente si equivalgono quindi non c'è la possibilità di una soluzione militare
Questo andrebbe chiarito con definitiva
Certezza di fronte a agli occhi anche dell'opinione pubblica che istintivamente lo sa quindi non c'è una soluzione di natura militare la soluzione può essere soltanto soltanto politica a livello militare qualunque e discostamento dall'attuale situazione di equilibrio non può che essere tragico
Vuol dire un gradino in più di un'escalation che potrebbe portare all'uso volontario o anche non intenzionale per un incidente per una provocazione per un'errata interpretazione delle intenzioni del nemico
Potrebbe portare all'impiego della prima arma
Nucleare sul territorio europeo e innescare e quindi una escalation di cui saremo vittime tutti noi italiani fra i primi fra i primi avendo due basi nato adieu di provincia di Brescia e in provincia di Pordenone ad Aliano
Titolari di quaranta testate nucleari americane che sarebbero un obiettivo pagante per i missili russi missili russi che si sono a livello di intatto armi tattiche e di medio raggio sono circa due mila
E mille settecento sono puntati verso l'Europa occidentale quindi sono dati apparentemente tecnici che però vengono regolarmente rimossi in conclusione e il ruolo di una possibile una possibile soluzione di pace il ruolo che Nesta potrebbe avere la Cina la Cina è l'unico Paese in questo momento l'unico attore internazionale in grado di esercitare un'azione di se volesse di mediazione io non ho fatto
Alcuna certezza che la Cina lo voglia fare ma quello che dichiara è comunque interessante anche qui devo notare l'assoluto silenzio che è sceso sulla proposta cinese
Non è un vero e proprio piano di pace in verità però una dichiarazione di principio principi estremamente interessanti
Che a torto e con gravissima responsabilità mediatica e politica sono stati ignorati la prima dichiarazione eh di grande portata si dice nel preludio di questa nell'introduzione a questo testo si dice
Si ribadisce l'intangibilità delle frontiere e la sovranità degli Stati che non può in nessun modo essere messa in discussione da alcuno questo
Questo è una dichiarazione importantissima da utilizzare a un tavolo di pace con la Russia è sfuggita ai più totalmente la seconda altra novità di questo di questo documento cinese quello dove si dice no alla guerra nucleare ma questa è se volete un'ovvietà qualcosa di sancito anche dalla un un Trattato di non proliferazione cui aderiscono le potenze che legittimamente c'è la hanno l'arma nucleare non soltanto la Cina dice no all'arma nucleare dice no alla minaccia dell'uso dell'arma nucleare
Questo è molto importante quindi c'è uno spazio non sappiamo se tattico o strategico da parte della Cina anche di differenziazione nei confronti della Russia nel suo rapporto con la Russia
Attenzione perché la convergenza della Russia e della Cina in una Progetto eventuale di ridistribuzione
Dell'ordine internazionale su basi strategiche quindi non escludendo lo strumento militare sarebbe ovviamente disastroso
Quello che accade in questo momento
Nell'Oceano Pacifico preoccupante molto preoccupante da parte dei due player no perché tra Stati Uniti e Cina stanno conducendo un braccio di ferro che può anche lui forse ancora di più da lì
Termino con una notizia trascurata dai giornali italiani ma per fortuna che ci sono quelli stranieri
L'Italia con tutta probabilità nell'inverno ventitré e ventiquattro condurrà una operazione una missione mi correggo una missione navale
Nel mare nel Oceano Pacifico meridionale quindi non voglio dire Mar della Cina perché non è detto ma condurrà una squadra navale guidata dalla portaerei Cavour
Allora questo uno dei prezzi che si paga all'appartenenza all'Alleanza atlantica un'appartenenza che personalmente io in questo momento non vedo la possibilità di mettere in discussione ma questa è un'opinione strettamente ed esclusivamente mia personale ma certamente un grido di allerta che dovremmo tutti quanti tenere presente quindi e da lì probabilmente dall'Oriente che verrà una soluzione o insomma
Dio non voglia fatemi usare questa antica espressione insomma non debba essere qualche cosa di disastroso per tutti noi
Grazie
Grazie allora credo ritroviamo
Buonasera
Siamo sia
Può darsi trans
Però
Tra l'altro sono tutte
Grazie grazie giorno queste queste
Perché Chrysler Israele
Accoglibili Breznev rallenterebbero
Sordomuto sordo dove dove ci sono veramente
Non so dirle esterrefatto alquanto in staff leasing
Esterrefatto il privilegio in tutto tutte quelle locali che abbia la macchina non risentono chiaramente insomma ma insomma ancora
Vede no
Non lo so Cynthia inizia sia
Senta sono collegate on line
Ma non ci sentiamo qui
Possiamo parlare grande
Purtroppo c'è cos'è
Se non c'è un ritorno nuova audio molto fastidioso promosso
La l'autobus manovre
Riprova no no spettano ai microfoni
Possono trovare
Benissimo
Allora andavo a
Io sono veramente pertanto Buddenbrook insinuando avvenne avere in organico
Alex provenienti dalle mi dà voce la luce
E non si sente senza all'ex mi dispiace ma purtroppo non si sente sente si dispiace multi offrendo il presidente Marlene necessario interculturale che sventola mia
Andiamo avanti con gli interventi Zavaglia S. Casciano ripresi sulla rivista dobbiamo umiliano misogino e quindi all'altro veramente dobbiamo guardare riaprirà Liguria controlliamo
Vogliamo grazie alle per trovare
Come persona ma sono organizzazioni OGS l'inglese chi parla per primo privazioni vieni qua reclusione abbiamo agli atti
Ma sarà tutti tutta sono Aron di l'incardinamento dei graffitari intervengo con la rete della conoscenza l'organizzazione che perché riunisce l'Unione degli studenti Jelling
Appunto sono un'organizzazione che si occupa di di precarietà giovanile ieri scuole università ringraziamo stiamo l'invito ringraziamo per aver organizzato questo evento che erano in un contesto o mediatico quello descrive lo dico dagli interventi precedenti è un contesto che sta silenziato le voci pacifiste
E appiattisce il la discussione intorno a questa guerra in degli di fazioni simili no del dei posizionamenti che non prendono in considerazione leggo la complessità di questo fenomeno che stiamo andando a di cui subiamo le le conseguenze quotidianamente ormai con l'economia di guerra che sia nata a creare basti pensare appunto ad infrazione alla povertà l'aumento l'aumento del carovita
è una questione molto molto materiale che riguarda appunto la nostra quotidianità ormai etiche anche come giù domani evidentemente ci tocca molto molto nel momento in cui appunto restituendo anche la complessità scritta di questo redento appunto vediamo come non riguarda soltanto il presente ma riguarda anche il nostro il nostro futuro crediamo anche che critiche anche penso proprio attraverso gli interventi che ci sono stati oggi degli ospiti ospita si sia restituita la dimensione economica politica e storica che in cui questo conflitto deve essere inserito e proprio anche come studenti crediamo che sia essenziale cinghiale la cultura la conoscenza abbiano questo ruolo cioè evitare Caro la possibilità una lente di ingrandimento rispetto ai fenomeni nomi globali che stiamo andando a vedere che che vediamo accadere che sono fenomeni nota appunto come quello della guerra ma anche come quello del riscaldamento
Globale come quello delle migrazioni Joni come quello dei fenomeni del del patriarcato già internazionale che sono appunto fenomeni che non possono essere visti come diciamo compartimenti stagni ma che devono essere visti all'interno della loro interconnessione che proprio crediamo scuole università debbano avere questa funzione
Rivendicare questa funzione per i luoghi della formazione vuol dire innanzitutto per rivendicare il fatto che siano luoghi accessibili che siano quindi luoghi finanziati diversamente da come da il trend del degli ultimi decenni per cui appunto vediamo un costante di finanziamento delle scuole e delle università
Vuol dire anche costruire
Diciamo delle scuole dell'università che non siano inserita all'interno dei meccanismi dell'economia della guerra quindi basti vedere le proposte di alternanza scuola lavoro all'interno
Del tagli all'interno del del circuito militare basti pensare a il modo in cui troppo spesso la ricerca all'interno delle università
Fede diciamo Orsi è funzionale purtroppo a la ricerca per la guerra quindi la costruzione di armi alla costruzione di armamentario
E questo punto ha a che fare con con la guerra perché a scuole università
Hanno devono avere il ruolo di costruire una cultura della pace che possa andare alla radice del alla RAI alle alla radice di questo del fenomeno della guerra che vuol dire non soltanto dalla rana andare alla radice di questa guerra qui non vuol dire andare alla radice di però quello che un sistema economico e politico che causa guerre che le rende strutturali
E penso che si vedeva da dal degli interventi precedenti il fatto che appunto non basta rivendicare la fine di questo conflitto ma sarebbe richiedere proprio su un cambiamento di paradigma del sistema politico economico in cui vediamo vediamo se no ci troveremo costantemente in un sistema di guerra nel momento in cui il nostro sistema politico economico appunto si basa sulla competizione sul conflitto
Quindi dei degli dei militarizzare la Società voglio per delle dei militarizzare la Società bisogna partire dalle scuole e dalle università per costruire appunto dei presidi di di conoscenza dei presidi di democrazia
Vuol dire de militarizzare il discorso pubblico vuol dire costruire dei territori delle città che non siano dei territori delle e città che siano inserite all'interno del del sistema guerra troppo spesso vediamo in tutto il territorio italiano il fatto che nelle nostre città ci siano delle basi militari appunto o in generale
Una vita anche all'interno del contesto urbano che vede una forte militarizzazione una forte cultura securitaria tutto questo vuol dire combattere contro la cultura della guerra vuol dire appunto provare a costruire un altro tipo di cultura un altro tipo di mondo che non veda più l'originale sì di queste di dei conflitti che appunto non stanno soltanto nel conflitto ucraino ma sono di tanti altri conflitti che si che si a cui si accennava precedentemente
Basta pensare anche ha ancora al decennale conflitto israelo palestinese che continua ad essere un che non non sta vedendo un fronte ma diciamo una cessazione del conflitto oppure anche della situazione del rovesciava con i curdi appunto anche qui diciamo restituire la complessità di questi fenomeni qui crediamo sia davvero necessario partire dalle dalle squadre stipata la formazione dalla conoscenza quindi grazie
Allora grazie mille
Io mi scuso con voi naturalmente ma credo che avrebbe dovuto parlare collegato ma purtroppo mi pare di capire che non siamo nelle condizioni di ripristinare questo benedetto collegamento per cui mi scuso di nuovo mi dispiace molto quando fare Zanotelli con Massimiliano Smeriglio passavano accovaccia con altri interventi che avrebbero dovuto esserci a questo punto andiamo avanti con interventi in sala dare la parola appare Bronzini perché ovviamente ringrazio che saluto e che prego di raggiungerci
Chiederei di fare in questo modo durante l'intervento di Patrizia c'è ancora chi vuole intervenire mi fa un cenno e lo descrivono dell'amata parlare e altri venti dopo parliamo la parola Fratoianni
Dunque sono davvero grato semiserie italiana reo di aver organizzato quest'incontro
Giardiniere Pugliese e il gruppo
A a sinistra
Gli italiani
Di aver organizzato questo incontro non solo per il tema nasce il futuro dell'Unione
Ma anche per le modalità dell'incontro che questo incontro appunto INPS comunità diciamo dialogante che per un pomeriggio abbiamo messo in campo
Che dovrebbe portare a quelli di schieramento diciamo un po'delle conoscenze di cui
Ci invitava a tener presente necessità Ida Dominijanni che il presupposto per realizzare
Un pacifismo che attualmente non vedo all'orizzonte come anche non ho detto le relazioni la situazione quindi è molto grave e molto grave punto per due ragioni innanzitutto
Perché nel due mila tre ad esempio prima dello scoppio dell'ultima guerra mondiale che Charlie in qualche modo coinvolto perché coinvolgeva in Medio Oriente a Berman assegni quello volume che metteva in ordine il suo famoso articolo sulla seconda potenza mondiale riferito all'opinione pubblica europea
Poteva effettivamente descrivere il volume si chiamava l'Occidente diviso una divisione nell'ambito dell'Occidente tra USA e Europa
Perché i cortei anche a Londra anche a Parigi anche in Italia erano potenti perché soprattutto quello si insediava in un terrine istituzionale che allora
Sembrava promettente erano loro OPA degli anni d'oro diciamo un un Golden
Ige dell'Unione che si era appena data del due mila la Carta dei diritti fondamentali
Che nel breve giro di pochi mesi aveva licenziato un Progetto di Costituzione dell'Europa che si era dotata di grandi direttive come quelle sui contratti a termine part-time
Ed altre quelle non discriminatorie che davano finalmente istituivano un capitolo sociale dell'Unione e via dicendo
Quindi a Berna si indicava colpi dito una realtà una realtà che oggi la vediamo diciamo completamente disgregata certe il processo di disgregazione
Di la
In Europa a seguito varie stagioni
Abbiamo in un certo senso la sinistra aiutato una specie di Autun mutilazione discendono al referendum sulla Costituzione europea che
Almeno una certa sinistra che sebbene avesse viscose pecche comunque introduceva il principio speranza in costituzionalismo europeo apertamente nella trama dei trattati nel processo
Di integrazione europea poi avvenuta la grande crisi economica e via dicendo ora a me sembra che assistiamo a una seconda disgregazione come quella degli anni due mila sette due mila undici
Che però a me pare anche complessa e sull'analisi di Ida concordo in toto forse non proprio sulle conclusioni cioè io come il Brancaccio non la darei
Per conclusa questa contraddizione questo sfarinamento questa aggressione al progetto europeo
Perché possiamo vedere che cosa che dopo le politiche di austerity e iniziato comunque
A fronte del Covip da quello che non so se era un vero proprio a me il Togni al momento del forse era qualcosa di minore ma sicuramente
L'Europa è riuscita diciamo a darsi delle politiche che stanno incontrato soddisfatto i bisogni del popolo europeo ha istituito degli strumenti innovativi sia pure di ogni tipo emergenziale
Che hanno in qualche modo offerto protezioni importanti vorrei ricordare lo Shura dell'Italia se per sempre vergognata sempre di a vere delle casse integrazioni nei confronti della Commissione europea perché erano considerate forme di aiuti di Stato invece abbiamo uno strumento di cento miliardi che istituisce da parte della stessa Commissione Europea fratto trovando dei fondi
Nei mercati quindi un'apertura anche a dei bond a che ha soddisfatto
Noi al ministero del lavoro sotto Conte bis abbiamo utilizzato trenta miliardi per le casse integrazioni e questa è la realtà poi abbiamo avuto lo Shura e poi abbiamo avuto anche un intervento dell'Unione Europea sul Madama vera del gas ha forse tardivo ma comunque improntato al principio di solidarietà bene ha ragione Ida quando dice
Che questo meccanismo di costruzione di un solidarismo paneuropeo
Che fra l'altro sempre lo riprenderò fra un minuto aveva portato a una conferenza sul futuro dell'Unione in cui attraverso una piattaforma innovativa e una partecipazione storicamente Maya avvenuta del popolo europeo dei cittadini
A questa diciamo consultazione sui futuri dell'Unione erano emerse numerose proposte sono circa trecentoquindici favorevole ha un'estensione dei
Delle competenze europee addirittura favorevole una revisione dei trattati bene tutto ciò è stato stritolato all'altra andar al pedone
Che si è impadronita di nuovo dice la narrazione della guerra la narrazione della strumentalizzazione di alcuni aspetti del dei trattati
Che disgraziatamente sono molto imperfetti sono cosa molto vaghi come appunto tutto il capitolo sulla sicurezza Esterna in cui il principio dell'unanimità
A si è servito anche a un gioco sporco che ha ricompattato i vari nazionalismi senza far diciamo pronunciare una maggioranza e una minoranza in questa nuova esaltazione di che cosa di una potenza sovrana dell'Oropa che in contrasto con la sua storia e con la sua tradizione con un muso appunto dei trattati che noi giuristi parliamo di preda rilegge magari insomma oltre la legge forse contra legem e perché
Certamente in contrasto con le finalità gli obiettivi e i principi della Carta dei diritti fondamentali istituendo a questo punto una capacità decisionale che non possiamo sottovalutare cioè il loro operato adesso
In questa emergenza che prima era un'emergenza buona per superare la pandemia dare una solidarietà un sostegno al popolo europeo adesso è una invece emergenza cattiva ha trovato il modo di decidere però non sulla base di una articolazione democratica del due è un completamento della base democratica del suo ordinamento strumenti tanto strumentalizzando le norme quello che ricordava hanno la la seconda relazione la vorrei ricordare vale a dire lo storno
Dei fondi destinati alla questione destinato all'uscio Moore
E lo Shura e in parte finanziato attraverso bond europeo cioè bond europei c'è un nuovo modo di finanziamento con risorse proprie innovativo
In una certa tensione anche se coi coi leader Antar Lipper finanziare le munizioni è contrario a numerosi articoli dei trattati e vorrei ricordare questo particolare c'è la ciliegina perché non lo stesso
Provvedimento si dice che siccome queste imprese devono lavorare in velocità si deroga non ho ai limiti massimi dell'orario di lavoro
Cioè orario di lavoro il cui tetto massimo è fissato dalla direttiva ma anche alla Carta fondamentale di diritti
La Carta di Nizza è di quaranta ore qui abbiamo la deroga addirittura chiaramente contro l'articolo trentuno della Carta dei diritti fondamentali e così via e così dicendo abbiamo quello che Habermas ha paventava
Negli anni Duemila cioè un federalismo degli esecutivi in cui l'Europa decide ma non decide con architettura democratica partecipata
In trasparenza non per i suoi valori diritti e principi allora che fare su questo quello che ha detto il da diciamo da me non non non non lo con lo recepisco integralmente perché l'usura e parole
In cui si mostra l'attentato allo spirito e alla storia del federalismo europeo del processo d'integrazione
Secondo me correttissima ma a questo punto cosa dobbiamo fare e mi avvio alle conclusioni dobbiamo gettare il bambino con l'acqua sporca dobbiamo gettare quel principio speranza
Che comunque si fonda sul fatto che l'Unione europea in questi sessant'anni ha salvaguardato la pace e il progresso Brera fu un progresso capitalistico ma pur sempre
Un progresso che quell'istituzione diciamo
Posta nazionale che consente l'unica regolazione possibile qui guarda tutto il mondo
Dell'operato delle viti Tec e dell'inversione attraverso internet la nostra vita privata e anche dei nostri interessi prioritari ecco questo non credo non darei come già accennavo quanto a emiliano per persa questa battaglia è una battaglia molto a rischio e miei diciamo concludo ricordando che comunque l'Europa è in una fase
Di ristrutturazione costituente perché dopo le proposte
Della conforme il Parlamento europeo a giugno ha detto che andava ogni riformati trattati alla luce delle morbose fatta dalla conferenza quindi il Parlamento europeo sta scrivendo un Progetto come prevede l'articolo quarantotto del Trattato sulla l'Unione di riforma organica
Della dei trattati in cui diciamo l'aspetto prioritario per mi riguarda proprio la politica estera e di quelli che essere non possono essere gestite in questa maniera
Senza una chiara trasparenza senza dover rispondere gli al Parlamento europeo quasi ai Parlamenti nazionali mai
In questa diciamo oscurità e aggressività violando le norme del Trattato
Questa proposta probabilmente dovrebbe poi essere spedita al Consiglio europeo che dovrebbe ai sensi articolo quarantotto
Lavorare per una convenzione di di nominare una convenzione ecco non credo che ci sia il tempo per provare una convenzione prime se nel Parlamento europeo però alle prossime elezioni possono essere un canale
Penso che dovremo intervenire presenteremo i nostri partiti inossidabile Saint tanti
Per veicolare questo problema l'Europa difetta ancora di un proprio una intelaiatura soddisfacente dal punto di vista costituzionale queste forzature che purtroppo oggi
Hanno molto consenso non devono più accadere devono esserci delle regole che costringono i governanti anche sovranazionali ad essere virtuosi
Grazie a volte anche apparve Bronzini
Saluto tra l'altro anche ovviamente mi scuso anche con Luís Arturo Scotto onorevole Scotto che deputato come sapete alla Camera e che avrebbe dovuto intervenire anche lui tra quelle che ci sta ascoltando ma purtroppo non riesce a parlare lo salutiamo rimandiamo ovviamente un abbraccio e ci scusiamo e diamo invece la parola do la parola ad Antonio resterà parla nome studenti e dell'Udu è poi Pasqualina Napoletano
Non c'è
Sì passando
Quella sera tutte e tutti
E anzitutto ci tengo a ringraziare le compagne e i compagni di Alleanza per di sinistra per questa per l'occasione di confronto e di dibattito sicuramente più libera di quella cui assistiamo in televisione leggiamo sui giornali
Io interverrò nome della rete li sentimenti di cui faccio parte e a nome delle compagnie dei compagni dell'Unione degli universitari con cui con la cooperiamo da tanti anni
Ciò detto la nostra riflessione su questo parte da un'analisi che riteniamo un po'più di lungo periodo su quello che è stato fatto negli ultimi trent'anni
Dalla
Dal dalla politica occidentale che sostanzialmente ha voluto ha tentato di esportare un modello che è un modello si economico ma anche un modello culturale un modello di intenti
E di esportarlo con la convinzione anche buona che c'è anche in buona fede
Che fosse il modello più giusto il modello migliore per tutte e tutti senza però comprendere senza però immaginarsi che a questa esportazione ci potrebbe essere stata una necessarie resistenza identitaria culturale sta questa esportazione
A questo punto secondo noi serviva hanno necessaria contrapposizione di modelli che sono modelli culturali però all'interno di uniformità di uniamo genitale del modello economico
Cioè se è un tempo lo scontro geopolitico
Si verificava nella differenza di due modelli economici fondamentali adesso il il confronto è su due su duro più modelli culturali
E questo modello della contrapposizione che un modello di competizione necessariamente
Cioè dove la contrapposizione culturale la competizione economica si traduce sia nel rapporto con gli altri con gli altri Stati con gli altri popoli con le altre nazioni ma in modo più sottile in modo più sublimato si traduce anche nei rapporti tra le persone all'interno delle società all'interno delle nazioni
Laddove tra gli Stati Uniti e la Cina c'è l'argomento il signore sul modello culturale sul modello economico tra gli Statunitensi tra i cinesi tra gli italiani ci sarà necessariamente una competizione questo è il modello che si è realizzato negli ultimi trent'anni
Che è un modello necessariamente bellicista perché la competizione a questo porta questo porta sia tra gli stati questo porta sia tra le persone là dove si è costretti a competere
Necessariamente estivi serviva uno scontro
E partendo da questa consapevolezza secondo noi ovvero che questo modello ottiene necessariamente in sé la guerra
Ci poniamo e ci dobbiamo porre il tema di come uscire da questa necessaria contrapposizione
Come far vivere in realtà la possibilità di un modello alternativo Kennedy
Il conflitto nella normale dialettica tra tra ente entità diverso che siano persone diverse culture diverse nazioni diverse e secondo me per tornare un po'a quello che si diceva in apertura
La la necessità vera di oggi e quella di capire come come sottrarre il conflitto veramente come sottrarlo sia dal punto di vista economico cioè come farebbe far venir meno all'interno della competizione la sua risoluzione più estrema ma allo stesso tempo come far vivere alle persone alle ai tanti allettante di tutte le nazioni
Un modello diverso che non sia competitivo presto e quindi
Come far
Come come arrivare al punto in cui la differenza
Le differenze non siano più necessariamente
Punti di avvio di uno scontro
Su questo secondo me bisogna lavorare e su questo secondo lei bisogna lavorare partendo da
Dei luoghi cardine
Cioè
Se da un lato la narrazione dominante ha vinto nella misura in cui ci ha convinto che il conflitto inevitabile come noi riusciamo
A a far vivere il contrario bisogna costruire un modello alternativo bisogna inventare un modello alternativo non è ad oggi un modello alternativo in mente non ce l'abbiamo immaginato ma non non non vive questo modello alternativo
Noi dobbiamo avere la capacità quindi di rappresentarlo quest'modello di farlo vivere i tanti questo modello
Di avere la capacità
Di spiegare ma dico ogni realtà spiegare forse anche la parola sbagliata di di di vivere insieme
La possibilità
Che la differenza che siesta culturale che ce sta sociale
Non è necessariamente frutto inizio di uno scontro ma che anzi può essere l'inizio di una collaborazione di una cooperazione ma se lei ci poniamo questo obiettivo tra Stati
E basta
Cioè quando e ci diciamo benissimo adesso dobbiamo cercare di rientra in un'ottica maggiormente cooperativa ma non ci poniamo lo stesso obiettivo nel modello che nel nella nostra società nella nostra Italia nel nostro caso vogliamo raggiungere è molto complessa quindi per raggiungere scusa del gusto in questa un gioco di parole un po'antipatico però per raggiungere un modello veramente cooperativo a livello internazionale
Dobbiamo far vivere quella cooperazione innanzitutto tra di noi innanzitutto le nostre scuole innanzitutto le nostre città
La cooperazione internazionale parte la cooperazione tra le persone se le persone non vivono quella cooperazione non non arriveranno mai a mio avviso a nostro avviso a poter pensare una cooperazione alta
Pertanto per uscire dal modello competitivo che un modello necessariamente belligeranti intrinsecamente belligerante dobbiamo praticare la cooperazione partendo dalla quotidianità
Questo
Grazie
Pasqualina Napoletano la ringrazio molto ovviamente di essere con noi
Io voluto prendere la parola perché mi dispiace che non sia ci siamo potuti collegare con Smeriglio
Che avrebbe potuto dare un contributo molto in cui terre sante
A questa nostra discussione che avendo questa natura seminariale credo che dovrebbe indicarci anche il proseguimento di un lavoro
Su alcune piste che queste relazioni preziose c'hanno dato però sono relazioni che hanno bisogno di essere ulteriormente sviluppata
E ed io voglio intervenire su un punto
Che e quello dei cambiamenti che già sono in atto
E che noi rischiamo di vedere solo dopo che si sono al starci
E sono in atto ma in modo visibile io trovo che il voto dell'altro ieri del Parlamento europeo sulla procedura spesso non ci nascondiamo dietro i cavilli quella era una procedura che aveva già un contenuto senza appunto perché era una una procedura di gente un'urgenza su un provvedimento che è un manifesto
Cioè quando si dichiara
Che fondi che sarebbero dovuto servire per una riconversione ecologica
Per gli interventi di sociali per interventi di sviluppo possono impunemente impiegati per gli armamenti ma ragazzi questo è un manifesto politico
Allora poiché come dice Italia
Ci sono delle cose in in quello che è successo in Europa dopo l'ottantanove e soprattutto con l'accelerazione della guerra che noi non venire a non non abbiamo analizzato profondamente io sono molto preoccupata perché
Per il voto dell'altro giorno nel senso quel voto te è accaduto
Con cinquecentoquaranta voti favorevoli con un piccolo residuo di cinquanta che hanno votato contro e venti che si sono astenuti il che vuol dire che le forze come dire socialiste
Progressista perché io non non voglio inchiodare lì a quel voto porca miseria sa dobbiamo continuare un lavoro non esistono
Cioè non esistono ma non sono esistite da troppo tempo perché potremmo quel parlamento avuto due tre votazioni sulla guerra terribili
Avuto il voto del due mila diciannove che alla fine che celebrava la fine della seconda guerra mondiale quindi affine a seconda guerra mondiale dove si diceva il comunismo e nazismo erano sullo stesso piano
Allora la mia
Teorizzazione è che noi abbiamo il rischio di una rifondazione dell'Europa su altre bassi e da una parte cioè la prevalenza del mercato delle dell'economicismo che fa da quattro
Dall'altra c'è una tendenza che si sta affermando dove come ricordava Ida il partito della Meloni nel suo inserimento nel processo democratico trova un uno spazio
Possibile e essenza alcuna
Difesa alcuna bandiera culturale politica e questo mi spaventa per cui poi noi l'anno prossimo avremo le elezioni europee io credo che dovremmo applicarci per far sì che questo tema della pace così come l'abbiamo sviluppato oggi possa costruire un punto di vista ed un confronto che ci porti ad affrontarle senza appunto una capendo bene nella cosiddetta costituzione materiale cosa sta cambiando me profondo scusa
Grazie il Pasqualina Ginevra Bompiani
Qui qui
Grazie anche a lei
Ma io sono molto contenta di essere venuta
Perché o ha preso un sacco di cose
Ma in particolare sono molto grata inedita perché ha dato parole chiare a cose che stavo rimugina mando
Come per esempio il riciclaggio di una cultura nazifascista
Che è molto peggio Kyon revival fascisti
Comunque voglio dire solo una una cosa molto credo molto semplice
Una grande virtù socratica era il sapere di non sapere beh noi abbiamo il vizio opposto
Il non sapere di sapere
Perché io mi chiedo ma come è possibile sappiamo quasi tutto tranne il fatto cose che abbiamo saputo oggi ma sappiamo quasi tutto della storia dell'Ucraina di come nato a questa guerra di quello che vuole la NATO di quello che vuole Putin di quello che vuole ma anche le sappiamo queste
Rose celle dicono continuamente non foss'altro che Travaglio Santoro tanto per dire due molto popolare che si si fanno sentire come mai
Tanta gente cioè tutti quelli che parlano pubblicamente quasi tutti quelli che parlano pubblicamente
Prescindono da quello che sanno
Questo è una cosa molto molto importante
Da cui non possiamo prescindere perché non ne usciremo mai se no
E non sto parlando della destra quella soppressa
Nostrane anche parlando Dell'Anna Ida estranei sinistra che ormai la grande
Maggioranza tranquilla c'è una destra moderata
Io
Sto parlando della sinistra
Perché
Tra i guerrafondai
La sinistra impera
Non è un caso che il partito democratico sia stato tutto a favore dell'invio delle armi e che la persona che peraltro io stimo molto e con molta simpatia che vuole può riportare il partito democratico a sinistra sia favorevole al alle invio delle armi anche perché se non lo fosse perderebbe metà del partito
Quindi da un po'di tempo che continuo a chiedermi a ripetermi la frase
Quelli che Dio vuol perdere li rende dementi
E mi chiedevo
Ma perché io ci vuol perdere
Ma perché vogliamo essere dementi perché questo vogliamo essere dementi
Che l'idea di una la prospettiva chi una
Guerra nucleare
Non ci spaventi che la prospettiva di una fine del pianeta per ragioni climatiche non ci spaventi
Che il fatto che la guerra e i problemi del clima siano strettamente connessi non ci spaventi beh vuol dire che siamo diventati dementi
E penso che la sinistra ha già un enorme responsabilità penso anche che forse non sarete d'accordo neanche Ida ma insomma penso anche che
La frequentazione dell'Unione Sovietica abbia insegnato alla sinistra a mentire
E gliel'ha insegnato così bene che non se l'è ancora dimenticata
Perché bisognava mentire su Stalin bisognava mentire sui Lager
Bisognava mentire sulla son sul sul l'invasione dell'Ungheria
E si continua ed è adesso si mente alla grande sulla guerra
Ora se non si affronta se la sinistra o quelli che si considerano di sinistra
A cominciare da sinistra italiana non affronta questo problema della menzogna di sinistra della non sapere di sapere della sinistra
Io credo che non se ne verrà mai fuori
Grazie allora c'abbiamo alla fine adesso Elisabetta piccolo appieno
Per l'ultimo intervento programmi per le conclusioni
Ma poche cose anche un po'veloci però innanzitutto per ringraziare tutti quelli che hanno preso la Barale anche relazioni soprattutto perché anch'io come Ginevra ho imparato molto credo che le tre relazioni che abbiamo ascoltato da tre punti di vista differenti e su tre fagli analitiche
Differenti ci hanno però dato tanti argomenti che noi dobbiamo saper utilizzare dentro una battaglia politica via di riscrittura della narrazione pubblica sulla guerra
E anche di riscrittura della nostra proposta politica sia per quanto riguarda lo scenario italiano sia per quanto attiene ancora in maniera più potente più netta
All'oscena Rio europeo
Lo dico perché a me pare che dietro la cappa della guerra mole morale così l'ha definita Italia legittimazione della guerra attraverso la morale e la Daddy G time azione corrispondente del pacifismo ci sia una nostra anche o oggettiva difficoltà
Potevamo apporre Lettica del pacifismo
Negli anni in cui a fare le guerre eravamo noi e quindi combattevamo contro i nostri governi richiamavamo i nostri governi a un'etica della pace
Facciamo più fatica a opporre Lettica del pacifismo quando i nostri governi sostengono un Paese
Perché vittima di un'invasione imperialis
Eppure sta di fatto che la profondissima diciamo relazioni di da e anche le cose che Emiliano Brancaccio ha detto prima interessantissime sull'economia
Ci richiamano alla necessità di uscire da questa dimensione esclusivamente etica che pure ma appartiene profondamente perché sono convintamente non violenta
E convintamente pacifista anche appunto da questo versante etico ma dobbiamo uscire da qua perché questo non basta e provare a immaginare un discorso politico su quello che sta accadendo
E allora mi viene da dire che le relazioni ci hanno molto aiutato perché
Noi siamo abituati come sinistra e come ecologisti a dare una lettura dell'Europa come uno spazio più che altro di mercato che sia costruito sul mercato il sia costruito su una teoria economica neoliberista
E a volte tendiamo diciamo in maniera un po'automatica implicita a ripetere questo mantra del neoliberismo dell'Europa neoliberista della logica neoliberista
Come se fosse sempre vero e come se la globalizzazione forse ancora in atto così come l'abbiamo conosciuta all'inizio degli anni due mila
E invece oggi non siamo più in quella fase e quindi è necessario che il nostro discorso cambi a partire da elementi di discussione e di critica delle politiche protezionistiche che Brancaccio c'ha illustrato degli Stati Uniti che sono politiche che
Diciamo danneggiano anche gli interessi economici dell'Europa intera passando attraverso un'analisi un po'più ferrata che dobbiamo fare nei prossimi mesi io penso prima delle elezioni europee
Dei processi di de globalizzazione in atto de globalizzazione economica perché appunto ci sono diverso esteri di influenza che si vanno costruendo una sicuramente che gli Stati Uniti vogliono costruire intorno alla propria economia anche attraverso la guerra e l'altra che lascino
Sa costruendo intorno anche alla faglia apertasi con la guerra coinvolgendo tutti i Paesi cosiddetti non allineati anche se questa espressione
Non è forse molto calzante però ci aiuta
A capire e quindi bisogna comprendere quali siano le vere implicazioni di una fase di becco localizzazione economica e poi io credo che noi dovremmo fare un'analisi un po'più puntuale del fenomeno del Nazionalismo così come si va manifestando in Europa dentro la faglia della guerra e anche nei paesi diciamo che in guerra non sono ma che di fatto lo sono attraverso il sostegno agli tra all'Ucraina tanti Paesi europei nazionalismo avanza
In Spagna dove alle prossime elezioni politiche c'è il rischio di un governo molto simile a quello italiano
Avanza in Francia dove c'è lo stesso identico processo in campo sappiamo che cosa è accaduto in tutta l'Europa dell'Est idea ce l'ha spiegato
Benissimo e quindi siamo di fronte non più a rischio per l'Europa permanga
Semplicemente come spazio di mercato di impostazione neoliberista che era il rischio che vedevamo fino a ieri
Ma invece a rischio che l'Europa muti Muti disegno sostanzialmente si incammini verso la strada di una dissoluzione dall'interno
Che Europa sarebbe l'Europa governata dalla coalizione di estrema destra
Che altro non ha se non al suo cuore una visione nazionalista degli interessi delle singole nazioni e quindi un Progetto sostanzialmente di demolizione degli spazi di solidarietà europea come parli Bronzini ci ha ricordato nel suo intervento citando anche la delicatissima discussioni sui trattati sui Hong su cui io credo che noi di Alleanza Verdi e sinistra
Dovremmo avete una opposizione molto chiara e molto netta sono tutti anzi di un discorso che da un lato ci richiama a mettere in campo un di più di attivissima lo dico perché in Italia sono tante le iniziative pacifiste
Ma non c'è un collante politico un terreno comune di dialogo occorre un terreno comune di pratica politica che dia a queste iniziative la forza anche dirlo rompere il muro della comunicazione
E dall'altro lo dico perché noi ci avviamo alle elezioni europee e allora quel sottotitolo autonomia e futuro dell'Europa alla luce della guerra che non sarà la prima in Europa ma sicuramente quella più vicina
Degli ultimi decenni ci impone di organizzare una proposta politica all'altezza organizzano proposta politica all'altezza dal punto di vista economico organizzare una proposta di politica all'altezza dal punto di vista della transizione ecologica che rallenta
In virtù del conflitto per in corso organizzare una proposta politica all'altezza della situazione sociale devastante che sta non solo facendo tre molare
Diciamo istituti politici europea è rimasta anche demolendo dall'interno le fondamenta
Dell'edificio europeo non è un caso se la destra avanza
In tutti i Paesi con questa nuova modalità così aggressiva così tremenda dicevo l'altro ieri ho memoria di Berlusconi che prometteva posti di lavoro
E oggi dobbiamo fare i conti con una destra che invece a chi non ha lavoro dice
Siete degli schifosi può oltre quindi c'è stato anche un mutamento semantico molto molto forte e quindi credo che che questo seminario sia stato molto utile lo volevo dire però penso anche che dobbiamo arrivederci e andare avanti pro preparare diciamo una discussione in vista delle europee che ci possa far fare un discorso chiaro netto di cambiamento e di salvezza
Al all'Europa tutta perché dobbiamo salvarci dalla guerra che forse solo l'innesco di altre guerre ma dobbiamo anche salvare l'Europa dal processo di autodistruzione che evidentemente si sta mettendo in atto
Grazie anche per il rispetto dei tempi c'è prima di Fratoianni che fa le conclusioni credo un esponente del comitato referendario
Del comitato promotore del referendum contro l'invio delle armi che ha chiesto la parola della devo volentieri
Sì certo saluto anche Gianni Cuperlo violente derivi
In sabato ringraziando naturalmente avere re qui dall'inizio
Se si sono non soltanto
Grazie per questa possibilità grazie per avere messo a tema la pace e grazie perché normalmente a tema ormai cioè sempre ovunque anche a livello di propaganda la guerra ed un linguaggio bellicista che ormai caratterizza tutta la politica non certo da oggi
E credo che sia molto importante io mi presento anzitutto ma quello che sono io personalmente conta di meno sono Davide Tutino vengo per il Comitato generazioni future che promuove i quesiti referendari per interrompere l'invio di armi stiamo raccogliendo firme su tutta Italia nelle modalità che sapete si può fidare firmare anche on on line
Ecco questa presentazione nel senso perché dico conta poco chi sono io personalmente perché l'intelligenza di questo di questa scelta
Referendari a mio avviso è stata anche nella presentazione del referendum come bene comune
Le adesioni sono molto diverse vanno per dire da Moni Ovadia a Vauro ad Alemanno a Rifondazione comunista
Ha ha resistenza radicale quindi insomma un universo un molto varia a Freccero naturalmente uno diverso estremamente variegato cosa significa questo perché si portano avanti questi nomi non per aderì i testimonial ecco ormai contano poco nella nostra cultura
Ma perché o fortemente l'impressione e credo che questo abbia un valore politico di poter portare qui una proposta che nel referendum e non è di tipi parla ovvero il referendum strutturalmente la capacità di unire
Quello e quelli
Che la guerra di vite
Nella nostra storia nella nostra storia repubblicana attraverso i referendum abbiamo fatto passi verso i diritti civili e verso anche diritti economici come diritto all'acqua che è un diritto alla vita di fatto che sappiamo essere fondamentale perché ci hanno visto tutti uniti
Sono qui non ai informare su questo referendum sono qui a
Pregare ciascuno di noi di considerare serissimo mente
Di unire
La il proprio sforzo personale e dei propri percorsi politici a un referendum che può fermare davvero sono due quesiti un quesito del Comitato ripudia la guerra all'altro quesito e del Comitato generazioni future che rappresento qui per richiesta del professor Ugo Mattei
E
Sono qui quindi a domandarvi veramente non
Di
Dare un un opinione su questo ma chiedere a ciascuno di noi come cittadini e a noi come parte annulli noi come forze politiche
Perché è ora di tornare al fatto che grande che la politica abbia una sua dignità di dare uno strumento ai cittadini per unirsi piuttosto che per battersi tra di loro allora io sarò qui ha ad accogliere anche chi vorrà firmare all'entrata
Spero che nelle conclusioni anche di Fratoianni da cui storia lasciamo chiaramente tutti rispettiamo possa esserci una riflessione su questo e ripeto il il
Verrebbe da dire il fronte è molto ampio proprio per questo linguaggio che si sta imponendo ma l'unione è molto grande
Mancando
Veramente poche forze a questo appello sono qui per domandargli di esserci e vi ringrazio
Grazie
Allora se non ci sono altre opere la parola Nicola fra tre anni per concludere
Grazie grazie Beppe grazie all'umana i gruppi parlamentari di Alleanza per di sinistra per aver organizzato questo seminario grazie molte da Maya Dominijanni Marco Tarquinio Emiliano Brancaccio per per tre relazioni che per come la vedo per come la penso offrono un contributo significativo a ad uno diciamo dei compiti principali che abbiamo di fronte
Ed è il compito della decostruzione
Un terreno sul quale diciamo ho provato abbiamo provato all'aperto in Parlamento in questi mesi anche
Nella legislatura precedente per chi già sedeva nelle Aule parlamentari abbiamo provato applicarci con determinazione la decostruzione
Di che cosa di quella che diciamo Ida cito Ida per comodità su questo punto e per rapidità definiva la moralizzazione della guerra no la costruzione eroica della guerra
E e tutto ciò che ha accompagnato quell'operazione non è un fatto nuovo ma nel caso di questo conflitto l'intensità di questa operazione politica e culturale è decisamente cresciuta dico che non è un fatto nuovo perché la l'abbiamo già conosciuta in passato no la guerra umanitaria
La guerra di civiltà la retorica che accompagna la guerra per legittimare della nello spazio del mondo fatto che storicamente si riproduce di fronte al conflitto e per nascondere almeno parte delle reali ragioni che lo determinano lo rigenera lo riproducono in questo caso la moralizzazione
La costruzione Pica eroica ha lavorato
Con una potenza di mezzi e e perfino con con una diciamo
Pesantezza particolarmente rilevante è stato ricordato
Ce lo siamo già dimenticato in qualche modo forse ce lo siamo Luti anche dimenticare
Abbiamo passato i primi sei mesi di questo conflitto svegliandosi ogni giorno eleggendo ogni giorno una nuova lista di proscrizione i pacifisti Putin insisti
E eppure era facile rintracciati Putin East in questo Paese
Non era uno diciamo un'impresa così complessa non c'era bisogno di cercarli tra le file del movimento pacifista le associazioni della sinistra pacifista gli ambientalisti pacifisti stavano dove sono sempre stati in mezzo buona parte della destra italiana
Poi forse anche da qualche altra parte ma certo molto meno rilevante amici dichiarati
Amici dichiarati per per omogeneità politico culturale perché che Putin sia un uomo di destra uno diciamo di dei pilastri dell'Internazionale del nazionalismo delle destre è fatto noto la Russia putiniana è stata allungo una delle piattaforme di sostegno definanziamento
Di legittimazione della destra globale ed internazionale non era una novità eppure quelli editoriali hanno giorno dopo giorno progressivamente lavorato per legittimare moralizzare la guerre per delegittimare la pace il pacifismo e tutti coloro tutte coloro che a vario titolo e in diverse forme organizzavano un elemento di resistenza e di dissenso
A quell'operazione se ne sono accompagnate molte altre la moralizzazione diciamo è stata il terreno su cui si è applicata buona parte della discussione pubblica nel paese appunto il coraggio della guerra no voi pacifisti da diva
Fate i pacifisti con pezzi del corpo degli altri perché perché questo è stato il tono della questione facile farla pace mentre gli altri muoiono sotto le bombe come se chi da queste parti
Incitava gli altri ad andare a morire sotto le bombe diciamo non lo facesse da una condizione di privilegio è più facile fare la lotta per la pace fuori dal conflitto della guerra o esaltare all'eroismo del combattimento fuori dal teatro del conflitto è una bella domanda eppure sta del terreno su cui se progressivamente costruita quella legittimazione quella registrata invece costruita poi con tutto l'armamentario classico la difesa dei valori occidentali dei valori europei eppure è difficile rintracciare e distinguere questi valori è difficile farlo quando uno dei protagonisti principali di questo conflitto un'alleanza atlantica
Dentro la quale diciamo svolge una funzione fondamentale un signore che si chiama Erdogan e che diciamo dovrebbe avere qualche problema nella relazione con i cosiddetti valori europei esattamente come è difficile accettare che i valori europei liberali democratici vengano costantemente richiamati come
Fondamento di legittimazione di questa guerra delle scelte che l'hanno accompagnato i conti non accompagnarla
Quando l'Europa ha costruito la sua prospettiva di pace per esempio dopo la fine del secondo conflitto mondiale anche nella sperimentazione di forme di autonomia di forme
Di cura delle differenze delle differenze linguistiche etniche storiche interni alla sua costruzione plurale eppure anche questo aspetto è stato punto travolto dentro una retorica che nulla aveva a che vedere con la natura di fondo
Della costruzione europea perché come ha picchiato ha ricordato Pasqualina alla fine anche di questa discussione
La prima vittima di di questa vicenda è la vittima che rischia diciamo di pagare il prezzo più alto e non è un caso che il sottotitolo di questo convegno ponga l'accento sull'autonomia dell'Europa il suo futuro direi io sull'autonomia come condizione per il suo futuro l'autonomia dell'Europa come condizione per il suo futuro perché l'Europa esista ancora
Il rischio che l'Europa sia diciamo la vittima
Definitiva di questa vicenda è un rischio che sta tutto lì di fronte a noi e quello che è successo in questi anni anche qui è stato utile e giusto ricordare quella risoluzione sull'equiparazione nazismo comunismo e poi tutto ciò che ne ha seguito fino all'indecente voto di ieri indecente voto di ieri
Che rischia appunto di determinare una rifondazione dissoluti IVA del Progetto della prospettiva europea
La la dice lunga del del perché io abbia per esempio in questi mesi perché noi abbiamo in questi mesi insistito così tanto non solo su su sulla non sovrapposizione tra l'atlantismo ed europeismo ma vorrei dire di più diciamo
Perfino su una certa incompatibilità tra l'atlantismo per come viene raccontate le europeismo come condizione di costruzione autonoma di una prospettiva di un ruolo dell'Europa
Tanto sul terreno politico quanto sul terreno culturale quanto sul terreno economico come ci ha ricordato Emiliano Brancaccio su tutti questi aspetti fa dimensione autonoma dell'Europa rappresenta l'unica possibile via d'uscita
Per questo conflitto e più in generale per il suo futuro e per la sua per la sua prospettiva allora il primo compito che abbiamo è quello della decostruzione occorre un lavoro paziente determinato testardo
Per decostruire la retorica di quello che Nico Piro chiamai ti pungono al partito unico bellicista e che a reti unificate racconta un'altra storia lo fa impunemente ipocrisia che accompagna questo dibattito sui valori
Piuttosto impressionante per le cose che dicevo prima per come è costruito l'apparato politico-militare che sostiene questa guerre di cui noi facciamo parte perché come tutti e tutti sappiamo e talvolta ricordiamo
Questa retorica dei valori si accompagna alle scelte che via via ne determinano un elemento di convenienza faceva dimenticano tutti quando discutiamo del conflitto arabo-israeliano ecco quello che succede lì o quello che succede
Nelle aree curde disperse
Per il mondo eh
Sistematicamente indifferente alla retorica alla retorica dei valori abbiamo perfino votato c'è stato grande scandalo quando io fui l'unico credo forse un altro paio di BiciRoma lì proprio l'unico se non ricordo male c'era qualche bianco ma pochissimi a votare contro l'allargamento della NATO Svezia e Finlandia provai a dirlo timidamente no
Non era neanche diciamo un classico se volete classico Peppe per tornare a a tempi passati ragionamento ideologico su la funzione dell'alleanza atlantica quanto diciamo il disperato tentativo di sollevare
Anche qui l'indecente scambio che si andava consumando attorno alla partita dell'allargamento a Svezia e Finlandia ed era uno scambio che si consumava tutto sulla pelle dei curdi delle cure della loro libertà
Del loro futuro quindi dunque
La decostruzione e insisto molto su questo perché la decostruzione è la condizione per per restituire una dimensione politica alla battaglia per la pace io qui credo che ne dopo dovremo farci tutti e tutte una grande domanda io non sono in grado di dare una risposta su questo ma è un aspetto che quasi sempre sfugge alla nostra discussione credo che dovremmo dedicarci un approfondimento esattamente come a tutte le altre cose che sono state discusse oggi l'addetto Elisabetta Piccolotto ora
Queste mie naturalmente non sono affatto conclusioni non potrebbero esserlo sono solo un ulteriore contributo ma innanzitutto il rilancio sulla necessità di tenere vivo questo questo livello anche di approfondimento era anche anche la nostra volontà no padre molto farlo con diciamo anche noi un allestimento tecnico più fu più efficace per chi non ha potuto prendervi parte
Da remoto come avremmo voluto Matteo insisteremo perché diciamo non basta uno due tre momenti di approfondimento tutti necessari per per darci le risposte necessari e e per ricostruire un'attrezzatura utile a indicare una strada su cui organizzare una un elemento di attivismo politico ma dicevo quello che che difficilmente trova spazio rossa discussione è la risposta a questa domanda che adesso ci impongono a tutti e tutte noi ed è ma perché oggi pur in presenza di un'opinione pubblica come è stato ricordato in qualche intervento
Mantiene degli elementi di saggezza va tutte le rilevazioni le ultime ancora ieri credo in qualche trasmissione via di stamani non ricordo continuano a testimoniare che la maggioranza degli italiani d'Italia è contraria all'invio delle
Eppure credo noi dobbiamo dirci con grande spirito di verità che oggi in questo Paese non c'è un movimento pacifista per come almeno l'abbiamo conosciuto
In grado di soggetti varie politicamente un elemento di conflitto sul tema della par che non vuol dire partiti liste facevi io su questo diciamo c'è un dibattito questo è noto ode degli elementi di dubbio di perplessità permetti tutto si può discutere ma un movimento pacifista
Un movimento
Che organizza politicamente il conflitto attorno al tema la pace e che pratica la pace come elemento di costruzione politica fatica prendere corpo questa è una questione di cui dobbiamo discutere perché a che fare con la crisi noi discutiamo sempre della crisi dei partiti e la politica è quella indubbiamente davanti a noi diciamo inutile girarci attorno
E della sinistra in particolare ma a che fare con la crisi
Dei movimenti sociali delle dinamiche di conflitto in questo paese di radio un po'così ed è un terreno su cui io credo che dovremo mettere testa no perché è chiaro che la battaglia che che pure si costruisce dentro il Parlamento e che noi continueremo a fare
E anche qui voglio ringraziare i gruppi parlamentari di Alleanza né di sinistra che
Lo hanno fatto quando non erano gruppi parlamentari c'era una componente di Europa verde c'era un parlamentare di sinistra italiana perché dopo lasciare governo Draghi ero rimasto come un povero pazzo diciamo a fare alla pallina qua e là
Dopo un'ascia di quel governo Ravetto in pochissimi già allora vuol votavamo no dicevamo delle cose provammo a costruire oggi siamo un poco di più c'è anche momento Cinquestelle questa un fatto straordinariamente positivo
Chi mi conosce sa che io noi non abbiamo mai ragionato su sullo schema ma c'eravamo prima noi questa realtà bene più più cresce il fronte meglio è e io mi auguro che se non immediatamente sul tema del delle armi almeno su altre questioni come appunto l'indecente voto di ieri al Parlamento europeo come la follia dell'aumento due per cento la spesa militare nazionale decisa dall'ultimo Parlamento
E su cui il governo ha ribadito la volontà di andare avanti si possa allargare ulteriormente questo fronte
Lo lo dico da qui anche
Ai compagni e le compagne il Partito Democratico su con cui sul tema della guerra resta una differenza molto profonda di lettura poi dirò qualcosa che su questi ma almeno su questo tema con la spesa militare
E dei fondi europei io mi auguro che diciamo il voto di ieri possa ancora essere corretto perché ha ragione Pasqualina in quella procedura di urgenza c'era già un contenuto ma il voto sul contenuto ancora non si è fatto quindi c'è sempre tempo da almeno su questo per provare a organizzare un elemento come elemento di risposta ora
Io credo che diciamo anche rispetto alle posizioni che si sono consolidate qui vorrei diciamo riproporre un elemento di interlocuzione con chi ha fatto fino ad oggi altre scelte lo dico perché io non io non credo
Che serva immaginare che tutti coloro che in Parlamento votano diversamente sono dei guerrafondai io non non è il mio modo di ragionare ma soprattutto non lo trovo utile io penso che noi dobbiamo lavorare e guadagnare un elemento di rafforzamento dico però
A chi ha fatto scelte diverse e le ha fatte sulla base di un argomento occorre ricordarcelo sempre l'argomento era lui e diceva
Ma se noi non aiutiamo anche militarmente l'Ucraina a proposito di decostruzione del racconto pubblico no
E della retorica che lo accompagna che succederà Putin arriverà in tre giorni in tre ore a Kiev permette l'as you la bandiera della federazione russa e non esisterà più lo spazio per cui la trattativa di cui parli tu allora io che che penso bis bisogna sempre farsi carico anche dell'argomento di chi ti sta davanti ho detto va bene
Ma oggi dopo un anno e mezzo di guerra
In cui l'investimento è stato solo quello delle armi sempre più armi sempre più potenti oggi Londra
Annuncia che ha inviato i missili a lungo raggio adesso arriveranno i getti ricordati quand'è cominciata la discussione sui carri armati e non bisogna mandarli getta non se ne parla nemmeno giorno dopo giorno quella strada porta in una sola direzione una sola direzione allora la mia domanda è questa tornò a farla credo che la dobbiamo fare collettivamente
Ma dopo un anno e mezzo in cui l'unica strategia è stata quella delle armi queste equilibrio quando arriva cioè quando arriva l'equilibro che consente di aprire una trattativa perché ogni volta che uno spiraglio che oneste il problema della pace sia Omar meno della trattativa diplomatica aperto quello spiraglio è stato immediatamente cancellato
Anche qui è stato ricordato il piano cinese
O meglio la proposta diciamo di intavolare una discussione da parte della Cina era
Tutta giù sta
Non lo so non sono io che posso stabilirlo cara buona in parte possibile che sia stata liquidata
Perché è stata liquidata così rapidamente anche qui quanto c'entra diciamo un approccio che muove attorno ad altri interessi che qui nelle relazioni sono stati ricordati il primo punto del la proposta cinese l'integrità territoriale ma qualche dubbio che dietro al fatto che quel piano sia stato immediatamente cancellato
Ci siano
Altri potenziali magari dietro l'angolo possibili fronti di conflitto pensata la vicenda di Taiwan diviene
Viene avanti no e anche questo diciamo contribuisce arrendere chiaro che la partita si gioca su un altro terreno allora e tutte chiudo
Io penso che per queste ragioni per quello che sta accadendo
Per il modo con cui
Gli interessi materiali la costruzione ideologica la narrazione
Procedo
Senza un apparente visibile possibile elemento in grado di interrompere occorra provare ad organizzare
Una risposta che
Prenda il sviluppi esattamente il sottotitolo di questo di questo seminario penso come ha detto Prodi Bronzini e che non possiamo non non dobbiamo ma che soprattutto non possiamo considerare definitivamente persa la partita perché guardate se consideriamo perso la partita
Non ce n'è più per nessuno e non solo sul terreno politico dei risultati di questa o di quella campagna elettorale stiamo discutendo di altro
E concentrare sull'Europa
Sulla sua funzione sull'idea dell'Europa
Su una critica del capitalismo attuale sulla conversione ecologica
Sulla cultura
Deve il continente europeo sul recupero della sua cultura sua storia altro che le balle sulle radici cristiane insieme diciamo l'equiparazione nazismo e comunismo
Forse debba essere il terreno su cui provare esercitare la costruzione di una proposta politica e di una battaglia politica e le prossime elezioni europee naturalmente ma non solo per le prossime elezioni
Innanzitutto quotidianamente nella costruzione e nell'articolazione di una proposta politica
Che accompagni e consolidi la dimensione politica di un pacifismo possibile di un movimento pacifista possibile che oggi non c'è nelle dimensioni cui avremmo bisogno ma al quale io credo noi dobbiamo continuare a lavorare
Magari intensificando gli elementi di coordinamento tra le tante iniziative che si sono andato determinando io penso che ogni iniziativa importante noi abbiamo partecipato a più o meno tutte le cose che sono state messe in campo continueremo a farlo
Ma penso che anche qui misuriamo
Un pezzettino di questa crisi nel nell'iter frammentazione con cui molte cose si sono andate costruendo determinando articolando in questo ormai lunghissimo anno e mezzo di guerra
Sempre con la fatica di costruire un elemento di relazione di coordinamento che non solo unifichi le forze ma che appunto consenta a tutti a tutti di ragionare insieme su come
Qualificare un elemento di di proposta più avanzato e chiudo con diciamo con una riflessione questi un po'più amara ma
Quando scoppia questa guerra
Mi capitò come mi capita spesso di di parlare di confrontarmi con con Fabio Mussi che con la solita diciamo tagliente ironia anche lucidità diceva
E c'era guarda un po'da quando è finita la guerra fredda con la sconfitta diciamo del comunismo per modo di dire perché diciamo ecco i comunisti in quel di questo Paese hanno sempre pensato la roba lì fosse almeno una buona parte
Fosse qualcosa di molto distante dal ma con la sconfitta con la figlia quella fredda con la caduta del muro
Con la vittoria del capitalismo
Colpa non capita lirismo col mercato come unica dimensione che doveva annunciare diciamo la fine dei conflitti la fine appunto un altro mondo
Quello che è successo non solo che i conflitti sono moltiplicati
è successo che è tornata forte la vocazione degli imperi
Di quelli che ce la fanno di quelli che non ce la fanno dall'Impero cinese all'impero russo all'Impero ottomano all'Impero americano con la sua crisi Europa l'unica che diciamo non sa bene come si capisce dove dove infilarsi
E la guerra appunto la sua naturalizzazione è tornata ad essere
Lo strumento ordinario attraverso cui immaginare la soluzione dei conflitti
Da questo punto di vista anche la retorica che accompagna il dibatto sull'aumento delle spese militari la dice lunga
L'idea quando si è discusso nel Parlamento della Repubblica l'ultima legislatura del folle aumento del due per cento del PIL l'idea di chi sosteneva quella scelta
Che questo nostro Paese anche la sua dimensione nazionale dovesse aumentare a quel livello folle la spesa militare
Forse giusta la sosteneva argomentandole esattamente così
Serve potenziare la nostra capacità militare perché questo ci consentirà di contare di più nel mondo il tema è la naturalizzazione dell'idea che per contare nel mondo nel suo sistema di relazioni internazionali
Nel suo nuovo ordine occorre
Lo strumento militare la sua capacità di esprimersi e quel sequestro schema se non trova rapidamente un'alternativa politica culturale
Sufficientemente Denza rischia di portare non solo alla dissoluzione dell'Europa ma diciamo anche a scenari peggiori
Grazie a tutti a tutte
è stata una bella giornata ci impegneremo a farne ancora
Dopo aver