Critica e militanti

Buon giorno da critica militanti Dolores Prato occupa oggi un posto
Abbastanza indefinibile nella nostra storia letteraria ma certo da una ventina d'anni è circondata da una crescente fama postuma
Nata a Roma nel mille ottocentonovantadue da padre ignoto e da una madre vedova di buona famiglia
Fu cresciuta Treia dagli zii materni e lui era un prete personaggio meraviglioso stando alle sue pagine poi emigrato in Sudamerica fare il produttore e venditore di balsami la Prato ebbe la tentazione di monarca arsi trascorse anni o forse decenni di incertezza sulla forma da dare alla propria vita insegnando abbozzando qualche tentativo giornalistico in tarda età affacciandosi alle soglie della Società letteraria che pure in privato conosce conosceva già piuttosto bene
Nel mille novecentottanta alla soglia dei novant'tre anni prima di morire pubblicò da Einaudi un suo libro di memorie autobiografiche in un senso diciamo i centri con l'espressione intitolato giù la piazza non c'è nessuno ma lo fece accettando una versione tagliata di buoni due terzi da Natalia Ginzburg
L'intero mastodontico manoscritto fu poi pubblicato negli anni Novanta sono nata sotto un tavolino così recita il memorabile incipit
Ci vengono subito incontro una voce adulta che minaccia di cacciare la bambina
E ci pare quasi di essere seduti con lei su quei mattoni sotto il tavolino con le mogli che indurita conficcate nella pelle il titolo viene da una cantina deformata dalla piccola Dolores cantilena che accompagnava un gioco in cui era rovesciata da un adulto a testa in giù su una piazza ecco il suo sguardo è sempre di RAI Uno sguardo dal basso di chi coglie il momento in cui la frase casuale buttata lì da un adulto si cristallizza per il bambino in un mito utopico o in una leggenda terrorizzante tra le scene che restano più impresse nelle pagine della Prato
Alcune descrivono con rapido humour la il fraintendimento delle parole con conseguenti involontari calembour e alcune un sasso osservato con a una sorta di allegria Toni tavolo di attonito terrore come qualcosa comunque di ancora
Del tutto incomprensibile ad esempio l'orgasmo quasi raggiunto
Dalla stessa Dolores mentre finge di allattare una bambola non confessato il giorno della prima comunione è rimasto perciò come una macchia nerissima sulla giornata di festa o il bene impugnato dallo zio prete come un salame una lingua con lo zio che affonda in
Un'immensità senza nome e che in seguito quando la bimba gli chiede di farglielo vedere anziché scansarlo alle idonea citiamo
Immenso cielo sereno il suo sorriso io che narra o meglio che elabora le sue stimmate descrizioni più che è un personaggio e forse uno spazio ai il teatro dove le cose accadono e più in generale le persone appaiono come appendici delle cose su cui di solito si fissa la narratrice lo conferma letteralmente un inedito appena uscito come altre cose praticamente questi anni da Quodlibet col titolo di educandato a cura e con una importante postfazione dire nell'affrontare domani
Questo testo non finito doveva essere il seguito di giù la piazza non c'è nessuno e il secondo pannello di un ciclo autobiografico verdiana mente concepito in cinque tappe diciamo così a diminuire dato che tutto o quasi
Per l'autrice è già depositato nell'infanzia quella prima immagine quella del portone di un collegio in cui mentre si apre rimane attaccata una monaca appunto come una sua appendice poi si indietreggia alla scena in cui Dolores ha saputo di dover rinchiudersi là dentro per rabbia aspettato un pettine a poco a poco paragrafo dopo paragrafo come diceva la Prato lassa dopo la cassa ci ritroviamo in un microcosmo di nuovo filtrato da un perenne animismo infantile e gremito di oggetti apparizioni abbondano le stoffe i quadri le piante gli animali domestici riti religiosi misteriosi grotteschi
Le comiche forme corporee le ombre le parole come materia ancora non penetrata dal significato comune
Il cibo descritto con una sorta di disgustata voluta come del resto certe figure umane ad esempio i seminaristi file di grosse formiche nere in cui si pensa alle foto di Giacomelli
Nel passaggio tra lumi a petrolio luce elettrica il collegio religioso predella spazi insieme angustie giganteschi nella loro e razionalità un po'simili a quelli
Di Piranesi o del Castello di Fratta soprattutto il refettorio del dormitorio maiuscoli o un orto dilatato dalla retorica e a muovervi sì con le compagnie Hristo Crati che
è una bambina di nuovo a disagio sospesa come tra classi case abitudini diverse un essere insieme docile selvatico improvvisamente intrattabile dopo molta passività per apparenti mezzi anche un essere che accetta i propri gusti come se non si potesse nemmeno pensare di discuterli come se fossero un fatto biologico dei lineamenti
Centrale è il suo rapporto con la madrina da cui è prima vessata e poi avvolta in un amore torbido e Centrale del resto è la madrina in sé
Questo personaggio diviso tra il suo passato di donna infelice il suo presente nevrotico ma anche figura delle mescolanze sincretismo finché della Belle Époque di quel tardo
Ottocento e primo novecento in cui tra i nuovi santi poeti Carducci Anile ideologia sembrano labili vapori e si scambiano le parti ad esempio la massoneria dilemmi e la Civiltà Cattolica Risorgimento e Chiesa antitaliana sillabe modernismo positivismo anche Cristiano e spiritualismo anch'anche anticlericale
Il tutto qui in una terra marchigiana in cui si è stratificata la cultura dello Stato della Chiesa con le sue tipiche reazioni diciamo romagnole e leopardiana nelle scene più forti
Sono forse quelle che fanno apparire il collegio un po'ci si perdoni il riferimento una casa dalle finestre che ridono sinistramente si vedrà
Il ritratto ad esempio che la conversa ridente demoniaca che sbatte contro un albero un sacco in cui è imprigionata una gatta punita perché affiliato e la tira fuori morta con gli occhi spalancati immensi
O quello della sorella orme zoppa bestia maligna grottesca che ride fragorosamente mostrano di sapere gli anni ragazze i tempi del ciclo mestruale forse qualcos'altro mestruazione associate in questo collegio pascoliano la capacità di dare la morte alle piante notevole poi anche la parte sulla rimozione della morte come nella Montagna incantata i cadaveri delle suore vengono portati via la notte al mattino presto lasciando
In quel caso dormire più a lungo le allieve che dunque interpretano presto il rapporto tra quella dolce concessione
E l'allegria singolare delle monache nello svegliarla luce alta come un segno di morte
Appunto straordinarie fine ci paiono le pagine sul gabinetto come luogo di sogno di libertà specie quella pagina dove la bambina tirandosi giù la calza fa del proprio ginocchio una faccia con la cuffia egli parla gli dice con sollievo quello che non può dire a nessuno
Nella postfazione l'affrontano mi parla di un libro dallo sviluppo anti lineare e Rizzo ma dico
Ed è verissimo l'autrice ricomincia sempre daccapo per ritrovare il capo del filo del groviglio in cui si è confusa una vita sbagliata a causa di quell'educazione più in là del principio delle cose non sono mai andata diceva la Prato in giù la piazza con un'affermazione quasi
Casson Liana che bene spiega la politica anti gerarchica in fondo anti narrativa delle sue las
E non sono mai riuscita ad imparare niente oltre i principi fa eco a se stesse a un certo punto in questo educandato le singole immagini ricordo poggiano su niente vengono da un mio chiuso in sé che non è fatto per sviluppare trame leggibili dal mondo ancora nel primo libro a un certo punto l'autrice dice che la zia somiglia leopardi ma subito aggiunge che non le somiglia
Che non gli somiglia affatto del resto se le se le somiglia asse leopardi io non lo vedrà spiega le somiglianze non riesco mai a trovarle colgo un'altra somiglianza che non so proprio che sia possiamo allora concludere forse che lo strano sapore dell'opera Pracchia ma dipende da una contraddizione
Leggerla è un po'come leggere un romanzo di materia atteggiamento ottocentesco ma capovolto il bloccato appiattito su una descritti vita da nouveau roman
Forse questo operazione nonna una ragione sufficiente ma certo l'ossessiva assurda minuziosità delle frasi s'la felicità del ritmo di certe vocazioni esercitano sul lettore un effetto a volte ipnotico
Anziché rendere meraviglioso ciò che comune per questo lettore per Noemi come uno scrittore dovrebbe forse fare la Prato il meraviglioso lo sente lei ce lo impone ma ogni tanto lo sente con una tale intensità da contagiati Arci
Storica puntigliosa del quotidiano che si impunta per verificare l'esattezza dei ricordi sui documenti è anche un annalista sui generis molto utile da leggere
Per non farsi un'idea astratta della storia di quel periodo in più
Questa storia così scritte rielaborata nascendo però da appunti improvvisi accumulati nei decenni mantiene un'andatura sveltamente orale è un'andatura che di solito a partire testi gemelle del tutto diverso del tipo che so delle autobiografie della leggera
Ecco infine qualunque cosa si pensi del suo valore letterario non si può negare con interesse a questa cocciuta grafo ma ne e nel caso ci si può anche fidare della curatrice quando conclude che lo scarta faccio di educandato
è il libro citiamo forse tra i suoi il più bello
A risentirci venerdì prossimo