Salone Internazionale del Libro 2023 - Sul palcoscenico del carcere. Il teatro come strumento riabilitativo

Buongiorno buongiorno vi chiedo di accomodarvi
Vi ringrazio di essere così numerosi in sala d'argento per questo appuntamento a cui abbiamo tenuto in modo particolare io sono Bruno Mellano garante detenuti garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte presso il Consiglio regionale così l'abbiam detta tutta
Facciamo questo approfondimento dal titolo c'è scritto sul palco del carcere sul palcoscenico del carcere con l'idea di approfondire una tematica che
Non è collaterale al carcere e un pezzo saliente dell'esecuzione penale in carcere nel momento in cui si riesce a fare se riesce a fare bene e da
Risultati significativi in termini di recupero di trattamento ma anche di
Gestione della vita interna il carcere e di abbassamento delle tensioni e di consapevolezza del sé e delle relazioni anche identitarie individuali delle delle persone do subito la parola al esponente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte Gianluca Cavazza che porta i i saluti del consiglio regionale
Gianluca Cavazza consigliere dell'ufficio di presidenza
Buonasera a tutti grazie di essere qui porto il saluto del presidente Stefano Allasia che è impegnato in un altro evento diciamo che mi ha entusiasmato molto
Questo questo evento grazie all'anno all'amico garante
Bruno Mellano che mi ha trascinato ma diciamo in modo positivo
Presso le carceri diva Rea dove io ho potuto vedere personalmente che cos'era rappresentazione teatrale in un carcere
E quindi tornato nell'ufficio di presidenza
Con i miei colleghi ho voluto fortemente che oggi ci forse questo momento proprio in questo mausoleo della cultura dove nessuno deve rimanere indietro quindi grazie e buon convegno a tutti
Grazie a Gianluca
Mausoleo impegnativo perché sa un po'di mortuario mentre invece qui dobbiamo tentare di far vivere
Le speranze e la forza che c'è nelle carceri attraverso l'espressione anche corporale culturale
Del carcere che è proprio anche attraverso il il teatro
Abbiamo dei relatori importanti ora c'ha tenuto parecchio e alcune hanno fatto anche un po'lunghi viaggi per essere qui oggi vado nell'ordine de di esposizione sulla sul tavolo sul palcoscenico Marzia Sica Compagnia di San Paolo
Capirete perché è importante cioè ci sia amarezza sita e e il fil rouge di un impegno oltre a decennale ventennale della Compagnia di San Paolo
Marta Costantino che io ho conosciuto come giovanissima direttrice del carcere di Saluzzo ma che ha fatto una carriera incredibile nell'ambito dell'esecuzione penale dell'amministrazione penitenziaria e che da pochi giorni è componente dell'Ufficio nazionale della procura antimafia ed è somme
Un traguardo significativo che che so che conosco
Attualità con grande passione con grande forza Elena pianeta
Anche lei arriva da una conoscente
Arriva da un'esperienza su i settori della cultura partendo dall'alto dal nostro Piemonte
Da Saluzzo era un impegno che ci vedeva assieme protagonisti sul carcere di Saluzzo ma che adesso è direttore della Settore cultura del della regione
Toscana ed è lo sentirete una esperienza molto significativa anche dal punto di vista degli interventi e della storia del teatro in carcere
Giorgio Flamini che invece responsabile di una compagnia teatrale storica attiva dell'ambito penitenziario a Spoleto compagnia sine nomine ma talmente sine nomine che da anni è tra i protagonisti del Festival internazionale dei due mondi di Spoleto
Doveva raggiungerci ci raggiungerà anche Rita Russo provveditore dell'amministrazione penitenziaria Piemonte Liguria Val d'Aosta e ci porterà il suo saluto io dovrei leggere se ce la faccio una saluto di Vito Minoia
Sì
The leggevo dopo perché non riesco in questo momento ad aprirlo ed ho subito il primo abbiamo i tempi molto contati minuti serratissima do subito la parola invece a Marzia Sica per il suo intervento
Poi
Buongiorno a tutti a tutti e grazie per questo invito immagino che possa raccontare di che cosa la Compagnia di San Paolo una fondazione di origine bancaria
Abbia realizzato negli ultimi tempi sul sul tema Carcere e anche fuori carcere soprattutto per ciò che riguarda
La promozione del del teatro in carcere il valore che questo può avvenire in percorsi di di educazione e nelle traiettorie di vita delle persone detenute e anche di quelle non non detenute
L'esperienza che abbiamo l'esperienza nazionale nel senso che si tratta di un progetto che è stato pensato a livello nazionale in questo momento coinvolge quindici compagnie teatrali
Undici fondazioni di origine bancaria dia diverse parti del dell'Italia che lavora nove in istituzioni penitenziarie
Per la maggior parte case circondariali ma anche istitutiva minorili in diverse parte d'Italia anche nel nel sud d'Italia e che promuove la cultura del teatro in carcere proprio nella consapevolezza del valore che il teatro può avvenire nel appunto nei percorsi di rieducazione inclusione delle persone detenute e poi anche quando queste concludono il loro percorso esattamente in coerenza con il dettame del articolo ventisette della della Costituzione
Si tratta di un progetto che prevede attività di formazione laboratori teatrali quindi in quindici istituti Petit intensi arie
Di una certa durata durano di solito un intero o hanno quindi con una certa intensità coinvolgono dai trenta ai cinquanta detenuti e detenute a seconda della della del dell'istituto
E prevede no no no a parte la formazione appunto
Laboratoriale
Sul
Sul teatro
Ma anche questo è un altro aspetto interessante perché legale la dimensione della cultura con la dimensione delle competenze e dell'orientamento al lavoro anche delle attività formative sui mestieri del teatro
Quindi l'umano tecnica trucco e parrucco
Scenografia questo per permettere alle persone che sono coinvolte
Di acquisire delle competenze che potrebbero poi entrare in veri e propri percorsi di inserimenti lavorativi una volta concluso conclusa la loro esperienza in carcere ma c'è di più perché all'interno di questo progetto che si chiama per aspera ad Astra
E che vuole portare appunto bellezza e cultura teatrale in carcere l'altro aspetto particolarmente interessante e quello del ruolo delle compagnie teatrali
Compagnie teatrali che stanno nel carcere che operano nel carcere macchie fungono anche da nodo di collegamento tra carcere fuori carcere perché un'altra delle dimensioni importanti di questa iniziativa non iniziativa che ormai iniziata da cinque anni e che ti progressivamente ha raccolto il coinvolgimento di sempre maggiori
Istituti di pena maggiori no più numerose compagnie teatrali più numerosi enti finanziatori è la comunicazione che questa questa iniziativa può portare una comunicazione all'interno del carcere
Tra i detenuti una opportunità ma anche tra agli agenti e tra tutto il personale che sta all'interno del carcere perché sicuramente è un percorso teatrale che permette a un detenuto o una detenuta
Di fare un'esperienza di questo genere
Può essere anche molto utile per rappresentarla in maniera nuova diversa
Rispetto anche alla comunità carceraria che in quel momento l'accoglie ma una dimensione comunicativa importante anche per cercare di promuovere una relazione a forte tra il carcere e il fuori carcere la comunità tutta perché alla fine di ogni percorso formativo
I detenuti con le compagnie teatrali realizzano dei veri e propri eventi teatrali anche di buona qualità e questo permette a persone delle città dove questi dove negli istituti di pena sono situati di partecipare agli venti in particolare la Compagnia di San Paolo sostiene l'esperienza torinese less e l'esperienza genovese ma anche in collegamento con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
Sostiene anche l'esperienza di Saluzzo che ho appreso tra l'altro essere stata avviata proprio da due delle persone anzi tre delle persone che sono che sono qui ormai molti molti anni fa l'esperienza del teatro per noi è diventata particolarmente importante realizziamo anche un'attività a favore o insieme direi a giovani di tutte in diversi giovani giovani delle scuole ma anche i giovedì dell'Istituto penale penare minorile
Dire Torino attraverso un altro progetto
E penso che quello che questa esperienza ci restituisce un esperienza che tra l'altro è stata in qualche modo ha trovato un suggello una definizione istituzionale anche a livello ministeriale attraverso una recente firma di un protocollo tra acri che la no l'associazione delle fondazioni
E il ministero della Giustizia questo per per rendere sistematica questa iniziativa e la sistematicità forse una delle cifre d'a mio parere più importanti di queste a iniziativa perché vuole dire continuità vuol dire impegno Inter istituzionale allora dicevo questa esperienza CIA ci racconta che e possibile anche narrare
In maniera diversa il carcere e se poi lo fanno a narrare le persone che vivono nel carcere e le compagnie teatrali sia quelle che lavorano all'interno del carcere sia i teatri delle città che poi adesso delle città che che sono le città nelle quali ci sono gli istituti di pena per esempio
A Torino abbiamo una collaborazione con il teatro stabile a Genova
Con una collaborazione con il Teatro Nazionale allora ci sembra che questa a questa questo meccanismo interistituzionale che parte dai detenuti e che attraverso il carcere arriva alla comunità alle istituzioni fuori del carcere
Sia veramente efficace e devo soltanto più citare le compagnie teatrali con le quali la Compagnia di San Paolo
Collabora
Che sono la compagnia Teatro Società a Torino
La compagnia Teatro necessario Genova e la compagnia voci erranti a Saluzzo che in questo caso è finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ma con cui progressivamente continuativamente collaboriamo
Grazie il messaggio che non la gioia il messaggio di Vito Minoia presidente del Coordinamento nazionale del fiato in carcere che poco dopo
Abitando in una parte d'Italia che in questo momento è flagellata dal maltempo non riesce ad arrivare è molto dispiaciuto saluta tutti i relatori ma faccio io la sintesi del suo messaggio oltre che ringraziare la Regione Consiglio regionale per questo approfondimento rilancia tramite le mie parole il testo scritto che poi divulgare ma alla stampa
La necessità di pensare un coordinamento territoriale piemontese delle realtà di teatro in carcere partendo dall'esperienza nazionale
Del coordinamento nazionale Teatro in carcere che tra l'altro ha visto a Saluzzo nel due mila diciotto un evento nazionale di grande rilievo e che nell'anno scorso lo ha visto a Venezia all'interno di una attenzione molto importante di Ca'Foscari delle università do adesso la parola a Elena DNA che dicevo prima dirigente cultura della regione Toscana che ci illustrerà gli interventi la filosofia
Dal grazie ho preparato qualche immagine grazie al Consiglio regionale del dell'invito è sopraggiunto a sì contesti anche a Bruno Mellano Avanti a nono fate voi però avanti ecco
Sì
Il testo un
In coda e la cultura della Regione Toscana del due mila dieci norma il sostegno che noi diamo alla alla all'attività di teatro in carcere in modo davvero e Spini esplicito nel quadro degli interventi stabiliti appunto dal dal Documento di economia e finanza regionale eroga contributi la Regione Toscana
Per progetti di promozione delle finalità sociali dello spettacolo dal vivo e per rivolti alla popolazione detenuta avanti
L'intervento della Regione Toscana un intervento molto importante in termini finanziari
Di il contributo regionale destinato al all'intero sistema del teatro in carcere pare tra i circa trecentoventi mila euro all'anno per circa seicento mila euro di di valore
Messo messo in campo e per la Compagnia della Fortezza nel carcere di Volterra di Armando Punzo e sospiri
C'è un un importante contributo e quindi facendo le somme vedete che i il bar il valore del sistema messo in campo vale quasi un milione di euro avanti
Ecco questa in questa slide ho voluto far vedere come sta si tratti di un'attività diffusa in tutte le carceri della Toscana comprese le isole Portoferraio isola
Isola del Giglio con attività in tutte le le case circondario circondariali
Sia e anche negli istituti di pena per minori avanti
Allora questi sono un po'un po'di numeri per far vedere Lamone di lavoro sedici strutture quattordici soggetti attuatori quindi come cooperative compagnia
Venti Progetti questi sono i numeri del ventidue cinquecentotrentuno partecipanti sette mila ore di laboratorio trenta centotrentacinque persone lavoratori operatori impegnati avanti ancora
La Compagnia della Fortezza di Armando Punzo naturalmente un'esperienza storica molto conosciuta non solo nazionalmente ma anche internazionalmente rappresenta certamente uniti un episodio di eccellenza una realtà però molto particolare
Diversa dal dalla media delle attività che normalmente ci si fanno anche qui ci sono dei numeri rilevanti nel ventidue ottanta ottanta detenuti
Otto ore giornaliere di lavoro
Ecco
Corsi di formazione molto importanti anche in termini di opportunità lavorative per il tempo dopo dopo la detenzione e tournée teatrali interessanti con da venti a quaranta persone impegnate
Impegnate ad uscire
Io
Armando Punzo riceverà a a alla Biennale di Venezia il
Leone d'Oro alla carriera quindi un riconoscimento importante per questo lungo lavoro che lui ha fatto onesti arciere
Di Volterra dove peraltro in costruzione un progetto rilevante di un di un teatro Mestre di un vero teatro messo a disposizione non soltanto del Progetto ma di tutta la città quindi con un'idea di poter avere un una sala una sala dedicata avanti ancora
Non parliamo solo di teatro in carcere ma anche di musica c'è un'esperienza importante fatta contemporain Ale che era il centro di ricerca di Luciano Berio
Quindi un importante certi Prodi ricerca di musica contemporanea che lavora in un Progetto
Con Massimo Altomare ogni anno a Sollicciano a Firenze
Fu quindi l'orchestra ristretta ha fatto anche produzione produzioni di dischi andata è un andate in tournée a fare concerti quindi lavoriamo sul teatro e sulla musica anche con i ragazzi più giovani a avanti
C'è l'esperienza del rapper nel carcere
Nel carcere minorile di Firenze con questa bella
Iniziativa che fa la cooperativa Cat che da tantissimi anni lavora nel nel coi progetti di teatro in carcere da noi sostenuti e hanno nel quartine un quartiere di Firenze una una sala prove importante aperta anche ai ai giovani ragazzi fiorentini poi ho messo un'immagine ancora per ricordare se può andare avanti per piacere
Ecco c'è un'esperienza molto conosciuta che il il teatro del mare della dell'isola di Gorgona anche qui io qui una situazione del tutto particolare con delle caratteristiche proprie perché
Chiaramente si tratta di un'isola detenuti possano circolare liberi ma anche lì una delle iniziative culturali più rilevanti che si fanno da tanto tempo e il proprio un progetto di carcere concludo con un'ultima
Sì light in cui mi faceva proporre delle piste di lavoro condivise che sono anche assolutamente coerenti con quello che
Bruno me l'hanno detto prima rispetto al coordinamento ai coordinamenti nazionali coordinamento nazionale naturalmente di queste attività deve essere rinforzato e lo dico dal punto di vista degli operatori della cultura cioè
Chi lavora negli enti e nelle istituzioni pubbliche quindi Comuni Regioni fronte cultura spesso
Risulta essere soltanto un finanziatore io invece penso che gli uffici regionali cultura che sostengono le attività culturali
E quindi non i servizi sociali possano diventare debbano diventare degli interlocutori permanenti proprio perché questo è un prodotto un prodotto culturale che può di altissimo normalmente di altissimo livello che può essere messo a disposizione di tutti i cittadini e quindi entrare nel circuito ordinario della produzione culturale
Che si fa con il nostro sostegno alleanza tra i diversi settori
Consolidamento in pezzi e penetrazione dei progetti che si alza aprono all'esterno a quello che stava appena dicendo e molto importante
Che la comunità dei cittadini possa essere partecipe sempre di più iniziative come quella di oggi sono importantissime cruciali credo che noi dobbiamo tutti insieme lavorare per questo perché questo si possa davvero molto implementare
Formazione a giorni e aggiornamento permanente degli attori coinvolti ecco sicuramente
Compagnia di San Paolo e diciamo l'associazione delle fondazioni bancarie fa un'opera assolutamente meritoria importantissima si tratta di far diventare il teatro in carcere un'opportunità di lavoro per chi lo pratica
Però l'aggiornamento e il vento e rilevante sia per gli operatori le cooperative e le compagnie ma anche per tutti quelli che stanno intorno quindi per quello dico tutti gli attori coinvolti
La Fondazione Michelucci a Firenze Maginot io per gli addetti ai lavori che sono in sala la conoscono fa molto lavoro sul tema delle strutture ha lavorato molto nel carcere di Sollicciano proprio come Michelucci
La Regione Toscana gli ha commissionato questo studio carcere attività culturali stato dell'arte prospettive perché naturalmente il teatro in carcere non è un episodio
Unico e solitario dopo ci sono molte altre esperienze
Di cultura in carcere io credo che qui si tratta di sistematizzare meglio questi interventi cucendo lì tra di loro i più il più possibile
Mi soffermo dieci secondi prima di salutarmi sul tema dello studio degli impatti ne abbiamo parlato ieri con Bruno Mellano quando ci siamo incontrati
Il tema dello studio delle in tanti sociali cioè delle ricadute delle azioni culturali sulla popolazione detenuta ma non solo su tutto il sistema e il mondo delle persone che ruotano intorno al carcere credo che sia ormai ineludibile
Ha bisogno di affinare il metodo però e dica bisogno di essere sostenuto però diventa rilevantissimo perché la misurazione degli impatti ci consente non soltanto di aggiustare il tiro e capire se noi stiamo facendo un buon lavoro ma anche dimostrare come la cultura possa essere davvero uno strumento pur cruciale e in ogni visibili per stare meglio al mondo grazie davvero dell'Ascom grazie
Grazie per il lavoro stralcio cedendo
In Toscana e che hai fatto in Piemonte prima la chiave usata bella piani è una chiave che dato i Portacci Italia la presenza in sala fra i tanti soggetti di Simona del maglione attuale
Direttrice del istituto penale minorile Ferrante Aporti perché nella chiave degli spazi
Ed è il fiato e del Teatro aperto alla società ha fatto un lungo lavoro è significativo lavoro e spero che non solo gli spazi possono essere adeguati alle prospettive ma anche le progettazioni le politiche
Perché come voglio sottolineare come diceva
E la DNA raccontando però ad un finanziamento di un milione di euro che insomma non fa non fa male
Parla però di una sistema che governa che progetta che si sviluppa un intervento noi in questi anni Marzia Sica lo sa abbiamo sempre detto come garanti ma non solo un grazie
Caloroso alla Compagnia di San Paolo alle fondazioni bancarie ma lo dicevo prima con alcuni operatori delle cooperative delle assemblee del del teatro torinese cento ci vuole un ruolo forte anche della regione dei soggetti pubblici non possiamo soltanto sempre diciamo comodo aspettare l'intervento del privato sociale che è significativo ma che può essere un volano ulteriore su una politica però impostata adesso la parola a Marta Costantino che ho presentato prima e che nel suo racconto Ponente racconterà anche qualcosa del passato e del futuro
Sì soprattutto al passato allora
Molto rapidamente non vorrei approfittare della vostra pazienza delinea una cosa delirante credo stare sentire comunque proviamo rapidamente a dire perché nella mia esperienza io abbiamo costruito diciamo voce errante il teatro Saluzzo più di vent'anni fa
Perché secondo me il teatro in carcere come dire un po'un archetipo di quello che dovrebbe essere e le attività che si svolgono il come si svolgono e qual è il significato di avere perché il teatro in qualche modo rompe
Le regole peggiori diciamo del carcere e quindi sostanzialmente innesca un circolo virtuoso allora la prima cosa che è uno spazio di libertà e in un posto in cui nessuno decide ancora mangia quando si dava e quando va fuori quando dorme e quindi in cui la vita è regolata in modo certosino con spazi di autonomia vicini allo zero questo rappresenta uno spazio di libertà di sperimentazione
In cui si possono fare delle cose che non si possono fare normalmente in un carcere dire delle cose che non si possono dire anche molto forti non l'abbiamo fatto
Costruire tipi di relazioni che invece non si possono costruire realtà normale quindi questa è la primo elemento e visto che se ne vogliamo costruire la responsabilità di chi poi deve uscire diciamo la costruzione degli spazi libertà di autonomia è la prima cosa questo è un elemento fondamentale per questa costruzione
La seconda è uno spazio di conoscenza e non mi riferisco la bellezza poi viene dopo ad uno spazio di conoscenza per fra i detenuti e gli operatori e chi ci lavora
Noi abbiamo tanti detenuti pochi operatori sempre meno mi verrebbe da dire
Che fanno una gran fatica abbiamo cui bisognerebbe capire apre un capitolo di ore una comunità ritenzione che è cambiata moltissimo negli ultimi trent'anni con enorme quantità di stranieri di cui non sappiamo nulla della cultura men che meno sappiamo qualcosa
Che fanno quindi fatica a inserirsi nelle dinamiche interne inserirsi anche in una relazione
è un luogo e già il carcere un luogo di ultimi ma fra gli ultimi ci sono gli ultimi degli ultimi che è più difficile andare a scovare e andare a conoscere perché sono quelli più deboli quelli più fragili che non si propongono
Il carcere un luogo dove gli ultimi degli ultimi possono avere la loro voce ma soprattutto che consente nella sua dinamica di costruire delle relazioni positive fra i detenuti e gli operatori e questo contribuisce alla conoscenza che noi abbiamo di tutto l'ambiente dove lavoriamo
La terza cosa la bellezza credo che chi sta seduto in questa stanza il carcere lo conosce bene altrimenti non se ne sarebbe subendo diciamo tutto questo
Ma se per caso qualcuno invece non l'ha fatto andata in un carcere che è il posto più brutto
Del mondo non esiste un posto brutto come il carcere ok di qualunque tipo anche il più bello anche quello fatto meglio anche quello la struttura più dignitosa è un po'Sorrento allora inserire elementi di bellezza
Dentro il carcere e spiegare a loro che non sono condannati a vivere nel brutto ma che c'è un pezzo di bellezza e possono condite e l'abbiamo fatto anche con il Salone del libro te lo ricordi Bruno abbiamo portato gli scrittori
Tutto quello che è la bellezza che qui dire passare il messaggio che questo può appartenere al loro che il loro ne possono fare parte e anche questo piccolo piccolo rivoluzionario
L'ultima cosa anzi le ultime due
Fa comunità
In un sistema in cui le logiche relazionali sono malate ripeto anche nel sistema meglio governato
Questo il teatro re contribuisce a creare forme di comunità sane dove le relazioni sono trasparenti e dove ci si mette in discussione cosa che in un carcere una delle cose più difficili del mondo perché per sopravvivere non ci si mette in discussione l'ultima cosa finito
è un'osmosi fra il dentro e il fuori il carcere per definizione luogo chiuso
Il carcere è una cosa che fa entrare
La gente da fuori e fa uscire i detenuti tre da fuori ed è uno scambio che poi si ripete che si costruisce e che costruisce anche questo come dicevamo prima anche lei colleghe che mi hanno per
Tutto per il dopo costruisce dei ponti di conoscenza e di capacità quindi è credo
Il contrario di quello che è il carcere adesso è invece assomiglia a quello che noi ci siamo immaginati in venticinque anni di lavoro grazie
Grazie grazie a Malta Costantino che tra l'altro ha giustamente citato non l'ho fatto io ma
Che anche ad otto uno scrittore che una l'oggetto del Salone del libro storico nasce in un periodo storico a Saluzzo scusatemi sono un po'di parte perché anch'io lavoravo in quella realtà però sostanzialmente poi diciamocelo le persone fanno la differenza
E le persone intendo anche quelle che hanno continuato con il Salone del libro a fare una dote uno scrittore perché lunedì mattina avrà il ritorno rimando dell'ennesima edizione di una storia che è davvero significativa rispetto alla cultura di questo Paese e di questa regione e di questa nostra città e di questa nostra realtà
Do adesso la parola a Giorgio Flamini Giorgio Tonini dicevo prima compagnia sine nomine di Spoleto che qui con
Annagrazia Stammati del sesto e del centro di scuole penitenziarie una riflessione e un'attività significativa in questi anni che ha messo assieme la scuola il teatro
Le biblioteche e gli spazi e ha dato molti stimoli anche a chi dentro il carcere ci lavora per
Approcciarsi in modo diverso alla alla realtà Giorgio Tonini che farà
Allora buona sera a tutti
Sono molto molto contento via di questo diritto di Bruno Mellano che è arrivato
In un periodo per me abbastanza complesso perché siamo in piena preparazione del Festival dei due mondi abbiamo iniziato già da settembre a lavorare nonostante Spoleto sia storica dal punto di vista della del teatro in carcere perché è la prima grande rappresentazione in un festival avviene al venticinquesimo Festival dei due Mondi di Spoleto
No era il mille novecentottantadue
E Marco Gagliardo da Rebibbia porta un gruppo di detenuti all'interno del ormai dismesso carcere che era Rocca Albornoz sia una in quella circostanza si rappresentava sorveglianza speciale diciamo generici Alice nel non dava la possibilità di rappresentarlo lo la diede proprio a Marco Gagliardo perché si trattava di detenuti
Ora io sono assolutamente d'accordo con Costantini rispetto al fatto che il carcere sia bruttissimo e luogo
Un luogo infernale ma il carcere anche cattivo cioè un luogo dove sale non si sviluppa un discorso di relazione con la bellezza
E con nel confronto noi siamo qui su un discorso di specchio
I detenuti non si possono neanche specchiate c'hanno praticamente una sorta di fare a cinque no cioè una dimensione a cinque dove bisogna farsi la barba ed e vi dico che complicatissimo farsi la barba da solo e comunque diciamo il discorso proprio di specchiarsi con se stessi e con la propria esperienza
Il loro specchio è la loro ombra sui muri grigi
No all'Inca la la cattività incattivisce
No nel mio spettacolo di quest'anno che Sogni di una notte di mezza estate e vi invito a venirlo a vedere
A a stare a questa ultima settimana del Festival dei due Mondi di Spoleto che molto dedicata al carcere perché Rai sostenibilità S. M. G. farà un appuntamento la cultura rompe le sbarre c'è una mostra diffusa Relais percorsi e tu metrici di Spoleto dei dieci anni
Dite altro carcere che abbiamo fatto nel Festival dei due mondi
Ma la cosa era partita prima noi a trent'anni dall'esperienza di parco gagliardo abbiamo riaperto con continuità il carcere anche con il favore del CESPI centro studi per la scuola pubblica
Di cui adesso state vedendo no Bruno Mellano scelto questa immagine che un'immagine che viene da Spoleto no questo diciamo detenuto Pulcinella l'immagine che rappresentava l'incontro di oggi ecco quel blu è il blu che il il detenuto vede né i cancelli ultimamente a Spoleto fortunatamente ne stanno cambiando tutti in bianco
E anche queste piccole trasformazioni dello spazio perché lo spazio detentiva particolarmente spiazzante
Il carcere di Spoleto nasce sul sangue questo nuovo nasce negli anni Settanta nell'epoca delle carceri Doro a due attentati terribili uno al tritolo insomma in una notte
Di Pasqua praticamente distrugge il mezzo cantiere
Viene poi il due maggio del mille novecentottanta sparato l'architetto
Un gruppo di clip di prima linea entra nello studio di Sergio Lenci spara Sergio Lenci lo porterà questa pallottola per il resto della sua vita perché non muore fortunatamente era imbavagliato riesce a respirare
E riesce anche a riacquisire la parola è stato il mio presidente alla tesi di laurea quindi diciamo io solo nasco architetto poi passati cinquant'anni ho detto che non volevo
Far più cause coi clienti non fare più ristrutturazioni e mi sarei dedicato alla ristrutturazione umana
Però ecco il problema anche di noi operatori all'interno intanto sono i finanziamenti qui abbiamo sentito diciamo un eccellente Regione Toscana
No abbiamo sentito per aspera ad Astra io ho frequentato ho visto anche lo spettacolo di capanne
No che è stato l'altro giorno al Morlacchi non so se lei c'era no però diciamo quella è una dimensione
Il giudice
Può essere anche convogliata anche diversamente perché poi se uno non è alleato con una Fondazione Cassa di Risparmio la cosa non funziona noi siamo stati più volte presente anche da Armando per capire come funzionava Mirella Cannata è una nostra amica sta anche all'interno del centro studi per la scuola pubblica perché poi c'abbiamo sempre anche doppia BP all'interno del carcere
Quindi la la valutazione che bisognerebbe fare insomma dal punto di vista anche di un osservatorio che e che prima proponeva Helen Hunt sopra di un osservatorio proprio specifica preciso e anche quelle che sono le realtà perché poi al di là del Festival dei due mondi credo che questo sia non lo so il sesto settimo salone io ho fatto tre spettacoli all'interno di Torino abbiamo fatto Matera con Anna Grazia Stammati abbiamo fatto due spettacoli al Gerardo Guerrieri dibatterà abbiamo girato praticamente tutta la nazione Chieti Roma eccetera siamo all'interno di destini incrociati
Però sempre con le risorse umane
Non ci sono mai risorse finanziarie e dobbiamo sempre elemosinare no la la valutazione secondo me di portare anche dal punto di vista dell'istituzione di giustizia
Ad un rapporto molto più stretto rispetto alla dimensione culturale che deve entrare nel carcere come detenzione istituzionalizzata
No adesso
Dell'anno ma già toccato e quindi di abbandono no ebrea di ai confini tutte c'è qualche programma perché lo vuole a bere no il programma del Festival
La notizia saremo presenti praticamente si è il primo con la RAI poi il cinque il sei e poi con l'ottava giornata cinque il sei lo spettacolo e l'ottava giornata del mondo che non c'è
Che quest'anno e utopie e distopia in carcere
Grazie grazie Giorgio
Ho promesso in modo assoluto di essere cattivo con i tempi per poter permettere poi la seconda parte della del di questo appuntamento di cui vi parliamo chiamo adesso Antonella Giordano che direttrice della Casa circondariale di Ivrea provincia di Torino e anche responsabile di un ufficio apicale presso il Provveditorato della dell'amministrazione penitenziaria e anche direttrice della casa circondariale d Aosta
Credo che abbia anche qualche minuto di tempo la domenica per occuparsi della famiglia
No è importante la sua presenza in questa parte finale di questo momento di riflessione perché come sapete dal programma
Questo dibattito è collegato all'evento successivo che l'evento di rappresentazioni qui nel Salone del libro di uno spettacolo che è nato ed è cresciuto nel carcere di Ivrea
Fatto con i detenuti del carcere di reati e con una compagnia teatrale
Teatro a Cannone
è stata attiva come laboratorio dentro il carcere Antonella le tue riflessioni
Veleni ma importanti della direttrice
Intanto ringraziamento a tutti e in particolare ecco a a Bruno Mellano e alla Regione che ha voluto sostenere questo momento questo Progetto grazie anche perché abbiamo avuto l'occasione giardini per evitare di portare in scena questa rappresentazione teatrali ritenuti di Brera
Anche in un momento non facile Nobel istituto ma è stato molto significativo ha e ha avuto veramente di grandi successi no anche della una grande presenza anche del territorio il teatro era pieno
E quindi c'è stata questa sfida che ci è stata proposta oggi di riportare qui detenuti
In un Salone internazionale del libro proprio per raccontare per mettere in scena ma raccontare anche le proprie mozioni perché poi e questo il teatro di cui stiamo parlando non è stato facile anche con l'allerta arancione siamo qui io ringrazio in particolare oltre a chi agli organizzatori e alla collaborazione anche che abbiamo avuto notte da per accompagnare questo percorso
E in particolare il personali appunto tutto della dell'amministrazione penitenziaria che dall'aria trattamentale in particolare quella della polizia penitenziaria che appunto oggi significativamente qui presente e quindi un momento importante di condivisione di un progetto
Che accompagna la crescita della persona detenuta proprio in questo processo
Sicuramente sì riabilitativo ma che si innesta in un ambito in un ambito quella dell'espressività della gestione delle mozioni delle comunicazioni e tutta l'arte aiuta in questo percorso di crescita sicuramente è significativo
E e quindi io di solito sono la persona di poche parole
Parte già le ho raccontate però ecco volevo ringraziare anche l'associazione di volontariato appunto del volontariato del presidente Micheli sacche appunto immediatamente non appena insediata la d'istituto di Brea abbia subito proposto questo progetto che ha accolto con grande entusiasmo
E anche regista Monella perché devo dire è stato veramente anche bravo e a è riuscito a mettere in scena anche con pochissimo formazione teatrale ma quella che ha lavorato in proprio sulla gestione delle mozioni quindi sicuramente l'importante è essere qui in questo momento e mi auguro che per tutti voi insomma sia Appia un momento piacevole di condivisione
Vi ringrazio e vi ringrazio tutti buona serata in particolare ecco
Colgo l'occasione ecco anche di sottolineare l'importanza che oltre alla alla momento creativo e ricreativo è importante anche sostenere questi Progetti e quindi dare ancora continuità e sostenerli con altri finanziamenti perché per dare proprio con intimità a questi percorsi che sono nate che non sono solo legati aerea capitale no addio di Braudel venire ventidue ma che possa diventare invece proprio parte integrante di un Progetto che possa durare nel tempo e quindi vi ringrazio per tutto quello che potete fare
Allora siamo in una fase delicata lo spettacolo che vedremo dopo le sei si chiama Fahrenheit quattro cinque uno
Per poter premette l'allestimento pure gli spazi del tutto inadeguati come sono queste sono da conferenza
Dobbiamo chiedere a tutti di uscire tranne le prime due fila perché le prime due fila hanno un problema toglieremo poco le sedie ma quelle che sono attualmente i nelle prime due file possono rimanere tutti gli altri che non hanno un ruolo istituzionale il provveditore dell'amministrazione penitenziaria che si è seduta in ultima fila ovviamente può rimanere dobbiamo e c'è un problema di sicurezza quindi non è una cosa banale vi chiedo di uscire poi rientrare
Il progetto
Un attimo che sono