Pace subito. L'impegno per un cessate il fuoco immediato

Tutti quanti ovviamente i ringraziamenti a tutti voi che siete
Intervenuti grazie a tutte le sigle e le associazioni che hanno deciso di partecipare perché è un evento molto importante grazie anche alla sala
Marconi Radio Vaticana che in in breve tempo ci ha messo a disposizione questa sala per qualcosa che non posso dire perché se no Carloni
Minerva comunque
Da dove nasce questo questo convegno questo convegno nasce da quando
Il Papa Francesco quando ha incontrato l'ANCL ha concluso tra le varie cosa ha concluso con una frase che dice a tutti quanti non lasciate solo il Papa nell'impegno per la pace
E questo appunto che ci ha permesso di di di lavorare e di pensare a come poterlo fare abbiamo fatto anche altre cose ma poi ragionando insieme anche con Carlo provette focolari che ha diviso con me
Le fatiche di questa organizzazione di cui lo ringrazio anche per questo è abbiamo visto che sulle posizioni di Paola Francesco si ritrovano
Tanti si ritrovano leggendo anche la ultima la Fratelli tutti il punto duecentoventi ventotto dice e quindi prima il percorso verso la pace
Non richiede di omogeneizzare la società ma sicuramente ci permette di lavorare insieme
E questo perché abbiamo visto che sulla posizioni della della pace vi sono varie culture non soltanto la Cattolica noi siamo qui in casa diciamo giocano in casa ma è un punto d'incontro per poter lavorare tutti insieme da questo è venuto l'idea di questo di questo convegno che è un riflettere insieme con bella come abbiamo detto al di là delle propagande di guerra che quei superiori sono tante ed è nata in questa in questa maniera qui ci sono e se ne va integrato con tutti quanti a tutte le sigle nulla le vedrete mano mano che lei chiameremo a a parlare ed è importantissimo questo aspetto per quanto per quanto ci riguarda
Grazie
Grazie
Grazie a Giancarlo Moretti perché Movimento cristiano lavoratori c'ha coinvolto dall'inizio come proposta
Di un incontro pubblico dove poter dare spazio ad una realtà e alle realtà
Che in qualche maniera in questo clima che un clima di di mutamento d'epoca nei confronti di un conflitto che si è scatenato nel cuore dell'Europa che era silente e che però si è scatenato dividendo le nostre comunità di vedervi dividendo l'opinione pubblica generando un uno stato d'animo di cultura divisione molto lacerante all'interno
Della della nostra società italiana e soprattutto anche nei confronti del grande un problema della questione della fornitura delle armi radialmente al la posizione del nostro Paese nel contesto internazionale
E il ruolo specifico dei cristiani
In questo contesto così difficile noi abbiamo rilanciato come Città Nuova mi presento io sono redattore della rivista Città Nuova l'espressione del movimento dei Focolari che tra l'altro i promotori di questo incontro
Abbiamo umbri lanciato un appello che affatto Mario Primicerio matematico accademico dei Lincei
Allievo tra i più vicini a Giorgio la Pira l'esponente diciamo della politica di pace più riconosciuto più riconoscibile del nostro Paese
Perché da giovane accompagnò La Pira in Vietnam né sessantacinque in una missione che era intenzionato a dire fermiamo la guerra fermiamo la strage senza condizioni c'erano mezzo milione di soldati americani
In Vietnam c'era i bombardamenti NATO e richiese da dolcemente
Di essere d'accordo nel fermare perché la prima cosa da fare è mettersi dalla parte della povera gente di fermare la strage dopodiché si creano tutte le condizioni si trova per trovare una soluzione
E questa stessa posizione quella che Luigi propone in maniera esplicita con un riferimento molto chiaro a quella visione che aveva la Pira
Cioè che questo nostro tempo è un tempo di un crinale apocalittico della storia
O ci salviamo operiamo andiamo verso il suicidio dell'umanità
Perché lo scenario nucleare
Può essere rimosso
Ma se ne parla mai ogni giorno ma è quanto mai vicino
Quindi la nostra responsabilità e quella di vedere capire se sulla posizione di questo genere che vuole essere anche in linea esplicita con insegnamento con la missione con la capacità di rendere testimonianza di papa Francesco cioè se questa posizione eh spendibile come e come dare voce a quella parte di società civile
Che magari è poco rappresentata in questo momento a livello istituzionale a livello parlamentare che posso esprimere cioè una politica e l'Europa
La politica degli italiani nell'Europa che sia autonoma e capaci di incidere su soluzioni che siano secondo equità ma che soprattutto in questo momento
Vanno vadano affermare una strage imminente sempre più eclatante una concentrazione inviarmi senza fine che ingrassa
L'industria del settore e che sicuramente ci porterà e ci può portare ad un punto di non ritorno
Quindi l'idea di stasera che era quello di dare spazio ad un momento di dialogo su questa su questo appello su questa visione
E soprattutto però partire da una visione comune del contesto diciamo come si dice oggi geopolitico
Del della realtà che tocchi andiamo ad affrontare e che abbiamo chiesto di in poco tempo
Purtroppo però abbiamo messo anche in cartellina
Ed è disponibile le slide
Che c'ha proposto il professor Simoncelli che cofondatore dell'Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo che tra l'altro è anche un nostro editorialista di Città Nuova apprezzato autore di testi come terra di conquista
Che sono importanti per conoscere la situazione e come dire lo scenario che abbiamo davanti di fronte al quale siamo tutti responsabili e non possiamo rimuovere lo sguardo quindi iniziamo da questa relazione iniziale dopodiché e chiediamo d'ognuno mi le persone dei rappresentanti della realtà
Che hanno riscosso questo invito ad intervenire per per un periodo Massimo minutaggio che poi non sapremo controllare però cercheremo di farlo di cinque minuti ciascuno Massimo
Quindi professor Simoncelli prego
Grazie
Io ringrazio momento che c'aveva voluto rilevamento dei Focolari per l'invito rivedevo privato delle delle slide del mio discorso
Che
Questa guerra aperta non era una guerra imprevista e imprevedibile
Sono anni che facciamo all'interno di una corsa agli armamenti senza sosta che era iniziata già negli anni Novanta del secolo scorso che i dati che vediamo chiaramente
A fine della guerra
Fredda noi prendevamo mille seicento miliardi oggi siamo arrivati a due mila centottantuno siamo seicento miliardi in più la corsa è stata continua un aumento delle spese militari
Stato progressivamente aumentato nel corso di questi trenta anni e quando aumentano le spese militari ovviamente segnare preoccupante
Perché le crisi umanitarie è andata aumentando in tutto il mondo e in base alla disponibilità
Di questi di questi fondi issate hanno cercato di assicurarsi una sicurezza armata che poi questa sicurezza come vediamo non salutata alcune potenze sostanzialmente controllano la maggior parte del nel settore della spesa militare che si sono dati ufficiali del Sivori dell'Istituto di ricerche l'Ara Pacis occorra massima autorità mondiale che ci dicono che le gli Stati Uniti
Più o meno hanno una grossa fetta di questa di questa spesa militare seguiti a lunga distanza c'erano circa un terzo alla Cina e poi teoricamente ironicamente sceglierebbe riunione europea
Ma è un è un è una somma un po'
Frana perché poi i paesi europei e l'Unione europea spendo ognuno per conto proprio ognuno si fa il proprio carro armato il proprietario proprio viscere e così via non c'è una standardizzazione degli eh
Un un coacervo dispense
Enorme che però non dal come sappiamo somme risultato sul piano della presenza internazionale appunto di strade sicurezza militare poi a lunga distanza seguono la Russia e l'India
Questa disponibilità di info finanziamenti ha prodotto anche una crescita ex grafico relativo al commercio degli armamenti dei maggiori sistemi d'arma in particolare sempre dati del Sivori
Che ci fanno vedere come siamo passati dai mille centoundici mille quattrocento milioni di dollari di del due mila quattro a una cifra ben più sostenuta di o quasi due mila e duecento
Quindi ogni Insiel quest'ultimo anno
Crescita continua che è andata alimentando ovviamente un attenzione internazionale i i grandi commercianti di armi che
Vendono armi con il nostro pianeta sono sostare mente
Una decina di Paesi ed vengono oltre il novanta per cento del mercato mondiale questo è il dato dell'ultimo quinquennio che abbiamo a disposizione per l'ultimo anno addirittura rileviamo che ci sono stati dei campi
Piccoli cambiamenti in cui sostanzialmente proviamo sempre gli Stati Uniti e seguire la Russia come principali commercianti e produttori commercianti diari ma anche l'Italia e al suo interno e questa decina di paesi Italia in particolare forte in modo significativo verso l'aria nord nordorientale nord nordafricana e mediorientale
Armi che vanno a finire soprattutto nell'aria indo pacifica e mediorientale
L'aria indo Pacifico come sappiamo l'aria di crescente tensione l'area mediorientale e nordafricana un'aria di tensione permanente da settanta ottanta armi quindi così significativo
Adesso guardiamo un attimo della della guerra in Ucraina
Cui Cimbri contiamo Quit parlarne
Riflettere assieme abbiamo con un volume di morti limati che si aggira sui trecentosettanta mila quattrocento mila chi parla di trecentocinquanta mila
Soldati i russi ucraini morti o feriti e altri venti mila civili morti e feriti vanno sfidando le cifre esatte
Guerra la prima Ittimar la verità come si sa comunque ci dicono decidono di danni enormi danni economici che guarda di quattrocento settecento miliardi di danni Ucraina danni ambientali e territori bruciati i foreste devastate che danni incalcolabile
Sono anche Stella questione del dell'utilizzo dell'uranio impoverito che ma è un'arma
Non che non ha a che vedere con le armi nucleari a che vedere correre
Del dell'uranio che momento che le quest'arma viene usata crea un pulviscolo che si deposita sul terreno e avrà per i decenni successivi di conseguenze negative
Sul territorio su di abitanti sull'ambiente sugli animali e ci sono danni e ulteriori la presenza di mine
E Gordini inesplosi qui in Italia ancora a distanza dice ottant'anni da viene la guerra ancora viviamo mine bombe a mano o sparse nel giro al nostro Paese immaginiamoci che cosa vuol dire
Nell'Ucraina dove le le stime parlano addirittura del trenta per cento del territorio contaminato
Un elemento importante dal su cui riflettere che immaginare una vittoria militare da una parte e dall'altra che sconfitti a o oggettivamente impossibile oggettivamente impossibile
E quello che emerso durante questo conflitto che è tornato di particolare attualità e la minaccia nucleare
Così mi piace soffermarmi perché nel periodo della guerra fredda tutto considerato la minaccia nucleare era gestita dal tuo foglio Stati Uniti l'Unione Sovietica e al di là delle minacce verbali non si è mai parlato di usare queste armi
A partire dal dello scorso anno Putin ha cominciato a parlarne a minacciare nell'uso notizia di provi Eric che queste armi nucleari tattica cioè di teatro
Diceva Breve egli agitata verranno così anche in stanno per essere posizione anche in Bielorussia che noi ci troviamo di fronte a un con arsenale di armamenti come ci fa vedere il nostro grafico che parla di migliaia di testate
Quelle in rosso sono riversate pronte chiavi in mano tutti possono essere lanciare tormenta l'altro ce ne sono circa tre mila
Più o meno suddivise equamente tra Stati Uniti e Russia
E poi ce ne saranno altre migliaia che sono nei depositi ma che possono essere attivate e e poi ci sono delle quelle in grigio sorgive Chieti Assad obsolete
Che sono state rimosse perché vecchie va comunque funzionanti
In arancione notata una striscetta tre disegni fanno e armi nucleari teatro che sono già
Posizionate in Europa tra tanti anni all'epoca della guerra fredda sono le le bombe bis sessantuno depositate in cinque paesi europei con per bombe per aereo questo è
I cinque Paesi che hanno queste bombe
Clini come la Turchia com'era la Germania come il Belgio e l'Olanda e l'Italia che ha due bassi dotate di queste bombe abbiano e Ghedi bombe che sono montati su aerei F sedici
E tornato a breve saranno sostituiti dai nuovi F trentacinque che hanno un raggio doppio sanzione rispetto a ieri attuali se vedete generazione gli aerei virtuali
Presidente in grado di arrivare
Ai confini della Russia col nuovo raggio d'azione degli F trentacinque
Potremmo duplicare questo raggio d'azione quindi penetrare profondamente nel nel territorio russo quindi questa alla minaccia che inutili russi avvertono
E anche se poi ufficialmente hanno detto che sono in grado comunque di rilevare il volo degli F trentacinque ufficialmente invece dichiarati invisibile ai radar
Queste nuove bombe che verranno messe poi sui nuovi ieri erano le bombe di sessantuno modello dodici sono bombe
Ancora più potenti ancora più precisa ancora più avanzate il cui si stanno facendo passi in avanti non solo nel settore degli armamenti convenzionali ma anche nel settore degli armamenti nucleari e questo ovviamente
Può provocare
Un incidente che
Potrebbe portarci fa qualche cosa di irreparabile
La l'invasione russa del dell'Ucraina ha provocato l'effetto contrario a quello che immaginava Putin
Proprio per difendersi dalla cosiddette accerchiamento
Addirittura due Paesi tradizionalmente cautelari come Svezia e Filandia hanno chiesto di entrare e il la Finlandia entrata nel nel ma nella NATO quindi con stato un autogol da questo punto di vista
Andando a chiudere il mio intervento
Mi piace ricordare che ci sono state in questo anno essa le molte proposte di pace che però sono state lasciate
Stare
Abbiamo avuto già nel settembre scorso la proposta di una cinquantina di ex diplomatici italiani che hanno ho presentato un piano articolato di pace
Che è stato totalmente ignorato purtroppo
Dai governi successivamente diceva fra le altre proposte cessata la proposta cinese e immediatamente bollata come non adeguata invece sembra che poi in questi giorni ci sia un ripensamento in merito
C'è stata altre proposte anche la Turchia ha detto chi voleva operare con ma mediazione nel Paese per Turchia paese della NATO comunque che ha una posizione regolarmente autonoma
Anche il presidente Lula cercano di presentare una sulla proposta che in questi giorni abbiamo avuto ho il piacere di sentire appunto l'incarico tale cardinale Matteo Zuppi per
Cerca risolvere questa carneficina di cui parlavamo trecentocinquanta mila minimo vittime
Qualche spunto per il dibattito che poi possiamo dire su oggi quello che ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale
Notevole dalla dell'epoca in cui si parlava della confisca per la difesa dei confini nazionali ormai siamo il passargli una difesa globale per cui i nostri interventi sono a trecentosessanta gradi su tutto il pianeta
La
Si parla di sicurezza condivisa
O si parla di Ivo sicurezza armata non è la stessa cosa si volesse condivisa vuol dire che sicurezze per tutti
E ovviamente se io mi armo mi superarono e ti puntò l'arma contro sono io sicuro ma tu non sarai mai sicuro e allora tutti a Erba RAI ancora di più che arma lei magari invece io punto la ristoratori punterà il furto
Fucile io di punto del cannone questa è una sicurezza armata che non ha nulla a che vedere con la sicurezza condivisa come dovrebbe
Il ruolo dell'Unione Europea all'interno di questa crisi keniota europea si è appiattita su posizioni Atlantis le cosiddette non è apparso assolutamente una posizione venti giornate ricerca
T orna
Distensione del conflitto di risolvere un conflitto che peraltro covava da anni e noi come istituto di ricerca già nel due mila nove pubblichiamo un libro che si chiamano partita euro asiatica in cui dicevamo appunta tensione autoritari di crisi come la Georgia e l'Ucraina era il due mila e nove
Molto prima che succedessero all'euro mai darmele tanta e tanto altro
Ci troviamo oggi con
Una NATO
Che assunto compiti di
Con guardia via mondiale la notizia di pochi giorni fa cioè che con la nostra portaerei la porterei a Trieste
E quattro navi d'appoggio
Si stanno preparando per andare fine anno
Minacciare Pechino affinché non invada Thailandia l'Italia quindi farà questo ruolo a mio avviso poco invidiabile è come se la Cina venisse quindi davanti a Marinò fradici cosa dobbiamo fare cosa dobbiamo fare è un'azione certamente a mio avviso preoccupante che per nella scia diversa corsa agli armamenti e di questa minaccia
Globale che stiamo stiamo vivendo
Ma Andrea conclude ricordando che in realtà c'è una minaccia maggiore e che mi riesce sempre ricordare che minacce tutto il mondo domina sicuramente l'Ucraina Russia l'Europa o chissà Fiditalia era minaccia climatica tracce climatica che di scienziati di Esperti da tanti anni ci stanno dicendo che stiamo andando incontro a una situazione incontrollabile
Che questi questo conflitto questa corsa agli armamenti sa veramente distogliendo l'attenzione questa minacce che mettiamo
Tranquillamente ignorando e che invece abbiamo visto la la settimana scorsa quello che ha fatto piccolo territorio disastrato nella Romania
Ecco di fronte a una corsa agli armamenti del genere
Ignorare che c'abbiamo una minaccia che è ben più maggiore che che non dovremmo invece combatterci ma dovremo unirci per risolvere quello che una minaccia per le future generazioni
Le Nazioni Unite parlava di alcuni miliardi di persone che fra qualche anno non avranno accesso
All'acqua che quindi si genereranno
Centinaia di milioni come minimo di migranti climatici
Mentre in Italia si fa richiamo quando ce ne arrivano cento mila macinano quello stiamo lasciando alle giovani generazioni sì arriveranno qualche centinaio i milioni di profughi climatici mi fermo qua che ringrazio per l'attenzione grazie
Grazie professore
Vorrei un attimo dalla parola Walter Massa che in collegamento il presidente nazionale di Arcigay non ha potuto essere presente qui tra noi
Per motivi suoi personali ed ecco qui che lo saluto ciao altera il professore come sentito Walter parlava di un di un aumento dei costi militari soprattutto i grandi sistemi che ero mai così alti fin dai tempi della Guerra fredda
Io mi ricordo anche che quando nel sessantaquattro i grandi le grandi compagnie aerospaziale e difesa americane stavano in una crisi
Venne rientra e da lì ebbero una una espansione enorme
Crearono profitti enormi e addirittura una spesa militare ma giura di cui alla seconda guerra mondiale quindi adesso siamo ancora superiore a quella a quell'aspetto lì
Ti lascio la parola etti d'concludendo dicendo che se la guerra è un fattore tremendo e a non è una cosa tremenda una cosa tremenda e anche tremendamente redditizia però a te la parola grazie all'altro
Grazie a voi e buon giorno a tutti e tutto e mi scuso ma un fratello Pisani dalla mamma anziana mi impongono delle responsabilità quindi tra dieci minuti dopo lo sparo prendere un treno ma ci tenevo a partecipare
Anche per riconosceva Giancarlo in particolare l'impegno straordinario su questo tema che mi sento di affiancare totalmente come associazione personalmente sì vero veniva già detto chi ci guadagna dal conflitto ci guadagnano sicuramente conduttori di armi peraltro è bene ricordare in Italia abbiamo il maggior produttore la prima azienda europea in questo settore che era nostra Leonardo che credo che sia importante dire l'ok nell'ultimo anno grazie allo scoppio della guerra del conflitto ucraino russo
Aumento in Borsa aggiunge le sue azioni mi oltre il quindici per cento che è un atto molto significativo propria testimonianza di cose che il processo si boccia vinceva ricordava Giancarlo
Nel caso del conflitto ucraino però non sono solo le aziende produttrici di dare prende le ha guadagnarci ma pensiamo a profitti gli extra profitti fattivamente
Ulteriore e petrolifera e del gas che sono stati gli altri grandi attori privilegiati ma questa di questa di questo conflitto attori privilegiati di uno e gli altri
Che mi sia concesso dirlo con grande franchezza non hanno a cuore l'interesse comune dei Paesi europei tanto meno per il nostro in questo caso visto che
E parliamo anche giunge di quello che accade e nei nostri Hoshi
Sono numeri impressionanti quelli che vennero di PG sono numeri che questo hanno fatto appunto aumentare
Lì il valore delle azioni sia per quello che riguarda le principali aziende a nordamericane penso alla lotteria o alla North trottole in cui gli argini appunto hanno avuto un valore
Ha commentato tra l'otto e il dieci per cento
Ma ripeto il più grande bum bum dal punto di vista speculativo e stati d'Europa
In particolare tedeschi francesi hanno visto le locazioni volare quasi oltre il quaranta per cento
Ora tutto questo ha un senso
Ha un senso di chiedere appunto lo stop della guerra e le ragioni portate al professor Simoncelli vanno tutte nella direzione gli
Chiedere un rafforzamento dell'azione diplomatica perché tutto abbiamo visto in questo anno meno che l'azione diplomatica peraltro in un contesto di continua escalation siamo al la vigilia della il mio appunto negli anni gli F trentacinque
Evidentemente in un contesto che non è più solo una guerra di difesa ma anche una guerra di conquista
Da parte dei librai legittima io non voglio entrare nel merito però credo che il compito diciamo così delle persone di buona volontà
E nei paesi soprattutto i notai verrebbe da dire in questo contesto siano quelli irregolari rimettere in moto l'azione diplomatica quindi io saluto con favore anche l'ultima
Tentativo proposto da papa Francesco attraverso il cardinale Jubilee
E credo che sia fondamentale perché e chiudo vorrei chiudere su questo perché credo che davvero siamo di fronte a contesto papa Francesco ha detto molto bene
In guerra pezzetti ahimè io temo la guerra pezzetti non non si è chiusa aggiunge con l'ultimo pezzetto sull'Ucraina
Temo che si apriranno ricordava il professor Simoncelli con uno ulteriore Tecce pezzetto che riguarda ciò che accadrà Nocioni pacifico in particolare davanti alla cosa contengono
Quindi a un'escalation che terrificante è un'escalation che ci porta dritti dritti ad un contesto di guerra mondiale
Ed è proprio quello che in qualche modo la storia non ci ha insegnato ad evitare che invece dovremo proprio evitare quindi io credo che
Nell'azione di papa Francesco in questi anni lo voglio dire qui in questa sede a riconoscimento e Stato-nazione fondamentale a cui lui stesso ci sono anche accusati perché ieri le sue parole le sue parole diritta le sue parole anche di chiarezza sono oggi il molto più forte da seguire anche l'anno in qualche modo mettere in in pratica come stiamo facendo oggi
Vincendo un unico in cento bandiere riconoscendosi
Anche tra culture diverse quindi con questo spirito io ringrazio ripeto ringrazio con particolare affetto Giancarlo Moretti lavoro straordinarie fa e via uno ancora buon lavoro
Grazie Walter
Bene invitiamo il presidente del movimento che si ha lavoratori che a raggiungerci ecco cioè ci alterniamo
Forse i beni ci alterniamo come posizioni perché
Presidente Antonio Di Matteo
Abbiamo avuto quest'intervento da parte dell'Arci che ha sottolineato le diverse formazione diverse culture da cui si proviene e che in questo momento ci chiedono di dare una risposta è stato fatto riferimento all'industria degli armamenti il più delle volte considerando appunto un peso prevalente che nel nostro Paese
Al Finmeccanica Leonardo ma non solo voglio dire tutto matto il complesso
Ridare industriale
Si mette il più delle volte in conflitto con la questione del lavoro no e quindi la questione che la guerra da lavoro ecco comunque una redistribuzione di in di di ricchezza e i lavoratori sono più le volte chiamati come dentro questo meccanismo dentro un una specie di riscatto di ricatto più che di riscatto sociale
In questo senso importante avere un contributo da parte di una realtà che esprime appunto un movimento che stiamo per lavoratori
No
Ha già acceso ma intanto io desidero nel ringraziare tutti ciascuno di noi perché credo che questo sia un momento di comunione importante che sta su un percorso che io auspico che non debba che debba necessariamente continuare però consentitemi vi do lettura di due o tre righe che possono esserci utile in questa chiacchierata
Leggo
A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità nella giustizia nell'amore
Nella libertà i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani tra i cittadini e le rispettive comunità politica tra le stesse comunità politiche fra individui famiglia corpi intermedi
E comunità politiche da una parte e dall'altra la comunità mondiale
Compito nobilissimo quale quello di attuare la vera pace io credo che queste parole sicari hanno perfettamente nella conversazione di oggi pomeriggio
Sono parole esattamente di oggi aprile mille novecentosessantatré Giovanni ventitré si può pace interessa e quindi questo ci fa capire quanto lavoro dobbiamo ancora fare eccome lo dobbiamo fare in che direzione in che direzione andare
E certo che
Quando lo Stato avevano ricordato poc'anzi quando papa Francesco
All'inizio del suo pontificato parlò di guerra pezzetti molte Dinoi rimasero un po'sconcertati perché non si pensava che esistesse qualcosa del genere ma ciò che siamo resi perfettamente conto e per quello che ci riguarda noi arriviamo qui
In questa contaminazione che io credo che debba avere un seguito in questi giorni nelle prossime settimane avendo vissuto momenti significativi della nostra vita associativa
Perché a settembre dello scorso anno proprio a raccogliere l'appello del Santo Padre sulla sulla pace perché le sue parole la pace possibile risuonano sistematicamente ogni giorno sicuramente il mercoledì e la domenica
Ecco su quello abbiamo dedicato ad Assisi due momenti significative di riflessione perché ci interpella come persone
Poi ci interpella come famiglie come corpo intermedio ci interpella come lavoratori
Perché è vero ci sono molti spunti nella relazione che abbiamo ascoltato ma per ragioni di tempo ovviamente mi soffermerò soltanto su qualche aspetto di linea di tendenza
Non ne avevano bisogno certamente della guerra
Avevamo già una crisi economica e poi abbiamo avuto la pandemia ci sono degli affetti dirompenti credo che ciascuno di noi li vede sotto i propri occhi e c'è una dimensione particolare che la conflittualità difficoltà Napoli ricadono soprattutto sui soggetti
Più fragili sui soggetti più deboli
Ma io vorrei spostare un attimo l'attenzione quindi
Come dire non tocco soltanto la domanda
La sfiorò perché il tema per noi dirimente è quello dell'Europa
Nell'introduzione del professore questo argomento l'abbiamo vissuto e c'è la pochezza intellettuale e di un del ruolo politico dell'Europa
Anche in questa occasione vediamo come euro si è registrata una fragilità di un soggetto che nella sostanza non agisce
Ecco se la vediamo sotto il profilo della sicurezza
E sotto il profilo della difesa beh allora qui ci sono gli amici con cui abbiamo condiviso riflessioni a lungo Degasperi muore nel cinquantatré
Il tema agli albori di questo cammino di costruzione della casa comune in Europa lui lo pose era quella della difesa comune son passati un po'di anni EP pare che l'argomento sia completamente aperto
E poi ci troviamo in situazioni difficile con una guerra fuori le porte dell'Europa e con un ruolo totalmente assente dell'unione europea in quanto soggetto internazionale in grado di poter dire e condizionare le scelte e allora cosa ci resta da fare non ci resta che è della che che stare su cui essa su questa iniziativa lui sappiamo bene
Sono state ricordate in questi mesi molte azioni diplomatiche sono società si sono verificate alcune in maniera evidente arte sottotraccia
Arriviamo a questa ultima di questo mandato che il Papa affida al cardinale Matteo Zuppi
Io credo che
Il problema del barista guardare toccare innanzitutto le coscienze le coscienza di ciascuno
Ecco perché credo che noi il nostro compito sia proprio quello di creare una cultura una dimensione ci siamo abituati in quest'anno e mezzo quasi nelle notizie di ogni giorno notizie statistiche come quelle del tempo cioè sono le notizie dall'Ucraina
E ci siamo assuefatti è una delle tante notizie che ci aspettiamo nei TG e nei giornali al mattino io credo che invece bisogna creare una condizione di coscienza di sollevazione popolare perché la tensione morale e la passione che attraversa le persone quindi le reti delle organizzazioni sociali posta arrivare nei luoghi delle decisioni implora guardiamo con grande
Fiducia nel grande aspettativa al lavoro che il cardinale zuppi potrà svolgere credo che ciascuno di noi lo posso accompagnare e per i credenti lo posso accompagnare anche con la preghiera ma qui sono in ballo
Ed è in ballo una responsabilità con la responsabilità il destino di un Paese
L'Italia è un destino dell'Europa perché i il conflitto bellico fuori la porta e poi ci sono tantissime contraddizioni ognuno di noi le sa per le proprie esperienze dirette
Attraverso anche la presenza sul territorio penso ai nostri volontari del servizio civile alle nostre sedi che sono in Moldova sono rivolti vicino pressioni ai nostri partner del sindacato di loculi con cui abbiamo una relazione diretta alle distruzioni vedere l'immagine che arrivano ogni sera fa ricordare quelle foto in bianconero che abbiamo visto da ragazzi che fotografavano Dresda concretamente completamente distrutto allora io credo che comprende a ciascuno di noi continuare questo percorso e quindi la gratitudine e a tutti gli amici all'organizzazione
Diritti diverse culture via stessa azione a continuare questo percorso di pace perché come dice papa Francesco la pace è possibile
Grazie Collino
Adesso vorrei chiamare a parlare Vanessa Pallucchini c'è la portavoce del formulazione del terzo settore ma è anche Legambiente
E quindi nel suo nel suo DNA il problema dell'ambiente del clima
Cioè tutto quanto il rapporto tra guerre clima come a parlare del soffitto prima anche il professor Simoncelli tu naturalmente l'impegnata nel coordinamento e ti ringrazio per essere venuta non lo sai tuo invito impegno affatto un riferimento qua anche a questo punto visto che la parola Vanessa grazie
Grazie Giancarlo no soprattutto saluto tutte tutte
Oggi i mezzi di trasporto non siamo stati fortunati dal con questo sciopero quindi siamo riusciti ad arrivare porta sfortuna non essendo lontanissimo
Io vorrei dare un contributo di riflessione
Insomma immagino che oggi si parlerà molto insomma del della del conflitto ma vorrei fare una riflessione soprattutto
Un invito anche rispetto a questo compito a tutti i conflitti che sono in giro nel mondo
A non semplificare mai perché questi sono a proposito di ambientalismo considerati anche fortemente dei conflitti intorno a delle risorse
Dei conflitti intorno a degli interessi su come si vuole far spostare un determinato modello di sviluppo né quello che molto spesso anche nelle nostre osservazioni come Forum del terzo settore osserviamo
E anche come Rete pace disarmo di cui facciamo parte è lo sbilanciamento tre di sogni sociali ambientali
Emilia Romagna
Ha diciamo lo l'ultimo evento generato da fenomeni legati ai cambiamenti climatici
Lo spostamento di risorse che si sta effettuando sul riarmo
Su questa guerra
E non piuttosto su quelle che devono essere delle iniziative proposte Investimenti di pacificazione sociale di cui ci abbiamo bisogno molto in questo Paese
Parlo di questo perché io ogni giorno che opera nel terzo settore tocca con mano e chi quindi chi occupa chi lavora per la pace positiva
Che è una una tessitura quotidiana che ha che fare con la giustizia che ha che fare con la risposta alle disuguaglianze il terzo settore su questo proprio impegnato su questo vorrei insistere perché molto spesso noi guardiamo anche a riarmo ma guardiamo anche all'abbandono che c'è delle persone delle popolazioni della partita anche più sociale che voi poi da delle risposte in negativo su quelle che sono l'apertura di questi conflitti quindi la pace subito ma non la pace
Soltanto con la P maiuscola ma una pace che deve essere diffuso ogni giorno il terzo settore in questo si impegna si impegna non soltanto a livello nazionale ma non dimentichiamo il ruolo che hanno le nostre organizzazioni internazionali
Le ONG che molto spesso sono messe sotto il mirino di fortissime critiche anche di una prima nel e una di ingiusta criminalizzazione perché qui non si fa soltanto accoglienza in Italia che non riteniamo sacrosanta sulla base dei nostri valori anche dalla nostra Costituzione ma si fa anche soprattutto un lavoro di cooperazione internazionale cooperazione allo sviluppo sui territori che hanno subito per il modello di sviluppo gli equilibri internazionali che abbiamo avuto dei negli ultimi dieci anni forme di abbandono discriminazione sopraffazione della popolazione sur diciamo
Rispetto a degli interessi no basti pensare le terre rare dove vengono prodotti
I diciamo dove sono vengono estratti metalli preziosi che servono anche a teneri in piedi la nostra industria i testi c'è quant'altro impensati mo'
A tutta la partita energetica guardate da questo punto di vista se noi leggiamo ecco su questo per questo non dobbiamo invitare alle semplificazioni che sono ovviamente l'occupazione del della Russia rispetta l'Ucraina sicuramente Moggi si è trasformato in una complessità e in un pretesto per riuscire a dire no a alla all'affermazione delle rinnovabili per sostituire i i gas soprattutto il metano rispetto alle fonti fossili
In rispetto a tante altre riequilibri che si stanno adoperando in maniera strumentale
Passando sopra coi gli interessi delle popolazioni
Perché anche su questo richiamo le nostre associazioni che molte stanno in Ucraina
Stanno a nel confine con la Polonia vanno lì per fare operazioni umanitarie fondamentalmente che rimangono sullo sfondo di questa narrazione
E che in realtà ti riportano per una situazione di un territorio completamente devastato il lasciato solo
E che ha bisogno di dissalatori perché presente in Ucraina ma oggi all'attenzione e il focoso cioè l'Ucraina ma dove sono i conflitti possiamo dire questo anche di altre popolazioni
La guerra non solo emette molte emissioni di gas serra paragonabili a a quelle che le emissioni di una nazione come l'Olanda
Ma inquina quei territori per i prossimi decenni l'aria l'acqua il suolo
O del e del dell'Ucraina
Sarà come dire soggetto a a una insalubrità di quel territorio per la popolazione per i prossimi per i prossimi decenni ci siamo passati Concern o Billeci siamo passati con il nucleare
Eppure su questo diciamo si vanno a incrociare una serie di di interessi che ci fanno valutare a volte questi conflitti con una malsana polarizzazione invece di come di un'assunzione di responsabilità
E quindi vorrei dire ed ribadire un po'come anche la natura del terzo settore è una diplomazia di fatto se c'è un dialogo se c'è una un confronto se c'è un'azione umanitaria se c'è una mano tesa questa la fanno proprio le organizzazioni no profit alle organizzazioni che operano su quei territori ma lo facciamo anche noi in Italia
Lo facciamo in tutti i versanti dall'accoglienza degli Ucraini fino alla come dire al nostro impegno per dare una lettura approfondita e u una mobilitazione per la pace che
Endo subito un tavolo di confronto di diplomatico e di fatto svolgendo noi un'azione di questo tipo credo che dal nostro mondo le uniche
Iniziative anche di tipo significativo stanno nascendo o in una maniera molto orizzontale
Su questo quindi insomma un po'il contributo di riflessione che proprio vorrei dare
Questa guerra non sostiene la pace positiva che è fatta di giustizia sociale che è fatta di giustizia ambientale che è fatta di risposte ai bisogni
Ma alimenta esclusivamente un coacervo di interessi che oggi vengono fatti sulla testa di tutti e quindi insomma il lavoro anche di grande
Merito che stiamo facendo anche come R De Pace disarmo propriamente interverrà Sergio secondo me è una delle cose più meritevoli avverte fatto venire fuori dei dati molto concreti che fanno toccare con mano di che cosa stiamo parlando
E l'entità dello spostamento di forze che c'è
Che è molto al di là dei programmi dei programmi programmi di tipo diciamo molto più di facciata tutto sommato e su questo dobbiamo sempre lavorare sia nella lettura del reale e sia negli interventi che forze positive e competenti come Noemi di Ascona fare in tutte le dimensioni che sono coinvolte dentro a questo a questo processo a questo ragionamento quindi grazie di aver costruito un altro momento di confronto perché noi non possiamo abbandonare questo presidio che è fondamentale
Grazie ancora grazie Vanessa
Chiamerei a parlare Sergio Basso che per me è un sono molto onorato di averlo qua
Ed è interessante avere il punto di vista della Rete per la pace per il disarmo penso ovviamente alla manifestazione di San Giovanni
In cui in televisione l'hanno fatta vedere uguale all'incontro di Calenda Milano mi ricordo ancora come la televisione che messi a tante cose quindi non si fa vedere la realtà delle cose io lo stavo lì sul palco io ho visto cos'era San Giovanni Di Matteo parlava e altra cosa importante la ritagliare il Pace per la pace disarmo anche rapporti internazionali con l'Europa Tonino Di Matteo presente nelle celle parlava appunto che il ruolo dell'Europa
Io direi visto che siamo qui l'idea di contaminazione di culture ricitare sciato deturpando il togliamo tutti un'Europa vogliamo l'Europa europea io penso che noi qui abbiamo le più grandi reti associative
Italiane e forse sarebbe anche il momento di pensare se tutti insieme non sarebbe il caso di fare un'iniziativa a Bruxelles in Europa sul tema della pace
Grazie a te la parola
Sono parla discute città perfetto
No grazie a Giancarlo e grazie a voi per l'invito
L'onore nostrano della Rete pace disarma essere quale poter passare un momento con voi e condividere condividere idee proposte anche confrontarci su una questione che incredibilmente è una priorità che però non si vuol vedere la si volta nascondere
Ma io anch'io sono mi M. portato me to sulla strada che volevo prende intraprendere in questi cinque minuti dice
Riprendo un po'le preoccupazioni del presidente no del del movimento cristiano prima vorrà Torino Di Matteo
Cioè la questione dell'Europa no
Se ci
Pensato un attimo due il ventiquattro febbraio dico quando dico noi cioè un punto la nostra Rete sessanta realtà associative
Più altre più i sindacati più altri soggetti che pian piano si sono uniti ma dal ventiquattro febbraio del due mila il ventidue non abbiamo fatto una prima manifestazione Novo
Franco del piazzale degli apostoli Santi Apostoli nove e con lo slogan cioè ci sia chiamati Europe for Peace Europa per la pace c'è ma il giorno dopo cioè il giorno cioè per non è esso non è che non siamo assolutamente né indovini né più bravi dagli altri assolutamente ma abbiamo sud da subito impostato il nostro impegno proprio sulla dimensione europea
Cioè
Perché è non è un problema ma è un tema è un tema fondamentale
E
Quando però si dice l'Europa non ce l'ho con un funzione eccetera eccetera che purtroppo è la realtà non purtroppo la realtà non c'è un non lungo
Non c'è un Europa che ha un'azione di politica estratti non c'è un'Europa che ha una pazzi una politica di difesa europea
Però qui dove li troviamo anche essere come si dice
Fare un attimo una riflessione rileva che cos'è l'Europa
E l'Europa è fatta dagli stati membri e la sovranità su questi temi e ancora in campo agli stati membri quindi i chi blocca l'Europa
Paradossalmente sono i suoi stessi membri
Cioè che non cedono quel
Po'di sovranità per permettere all'Europa di essere un soggetto un soggetto politico come si dice in ambito internazionale euro l'Europa è un grande pagatore non lo dico in italiano un grande pagatore ma non è un grande giocatore no ed è questi limiti che scontiamo noi a questo aggiungiamo un altro elemento che quando in di fronte a a conflitti armati punto non lo lo sa lo sanno tutti lo sappiamo tutti
Occorre una terza parte affinché sì Brenda risponde quindi disponibili a costruire le condizioni di dialogo tra le parti in conflitto per questo abbiamo le Nazioni Unite abbiamo il diritto internazionale ma
Abbiamo anche appunto nella carta delle Nazioni Unite nella Carta
Costituente le Nazioni Unite
Nell'articolo che riconosce il diritto al a nazioni e popoli di autodifende assiti al di difendersi di fronte a un'aggressione e quindi in questo abbia sempre detto rispettiamo
Quelle che sono le scelte il diritto dell'in questo caso degli ucraini che sono aggrediti a difendersi ma c'è anche il passaggio successivo
Che che è fondamentale ma non si dice
Cioè che gli stati membri delle Nazioni Unite sono hanno il dovere di intervenire
Ah se affinché prevalga la soluzione politica e negoziata diplomatica del conflitto cioè non la
L'articolo non continua dicendo e tutti gli Stati devono armarsi e andare a alimentare la guerra cioè non lo dice così cioè come anche la nostra Costituzione non dice non dice che noi siamo agenti di pace attraverso
La fornitura di armi ai belligeranti cioè non non lo queste cose non si dicono
Però quando gli stati membri dell'Unione europea
Accettano quello che viene detto all'interno della alleanza atlantica di aumentare i propri arsenali militari e di passare al al almeno al due per cento del proprio prodotto interno lordo sulla spesa militare perché altrimenti con non funziona cioè anche
E se abbiamo alcuni Stati membri dell'Unione europea che non si accontentano del due per cento ma possono addirittura al quattro per cento
Come la Polonia capite che c'è c'è c'è un problema
Allora epiche
Vuole mantenere cioè vorrei continuare a se pacifista ma proprio neanche esser pacifiste politici cioè nel senso anche me
Aveva una dimensione politica quindi non abbiamo assolutamente bisogno che questo appunto condivido perfettamente
La preoccupazione anche
L'invito no di Di Matteo di dire dobbiamo anche interloquire con la politica dobbiamo anche far sentire alla politica beh Noè alla politica al nostro governo nostro Parlamento non è che chiediamo di uscire dalla NATO cioè cioè non hanno non non non ci interenti non è questo il punto nacque però vorremmo dire come appunto alcuni nostri politici nel passato che hanno fatto poi l'Italia
Hanno anche detto dei no alla NATO cioè non è non non è scritto da nessuna parte che pestare in un'alleanza bisogna sempre dire sì sì segno
O anche si può anche dire no guarda che noi siamo alleati sì siamo siamo leali sì siamo leali
Non siamo fedeli cioè che un'altra cosa siamo le hanno i siamo leali però attenzione noi qui abbiamo degli interessi cioè gli interessi della degli stati membri dalla popolazione
è quella di costruire un'Europa di pace ma un'Europa che non è solo quella
Quella dei ventisette
Cioè di tutta l'Europa
Cioè non c'è a volte proprio la nostra politica ai nostri politici o hanno la memoria corta sono distratti due non so che cosa
Però esista anche il Consiglio d'Europa il primo organo che è stato che è nato dopo la Seconda guerra mondiale e comprende tutti gli stati che che sono geograficamente all'interno del continente europeo ed è lì che noi dobbiamo costruire quello che giustamente diceva il professor Simoncelli no la sicurezza comune e la sicurezza comune
è quella cosa cioè deve aprire quella dimensione se la sicurezza comune solamente quella dell'alleanza della NATO ma ripeto io non c'ho nulla contro gli americani proprio non ha non è un anti meccanismo cioè i i tre lire l'ideologia dei blocchi militari o dei i blocchi della geopolitica è un è un tumore
Alla umanità è un tumore al pianeta
Cioè noi bisogna che costruiamo col costruiamo la sicurezza condivisa in in Europa per farlo dobbiamo dialogare con tutti i paesi e in questo momento il dialogo va fatto con chi ha sbagliato
Cioè bisogna costruire e non vuol dire la resa attenzione non è la resa a Putin no assolutamente ma se però lunedì l'Unione europea
Non è in grado di fermare gli interessi del partner americano
No e non è in grado di avere una posizione di terzietà quindi non coinvolto nel conflitto perché scusate io non credo di dare una notizia qua anche se ci son dei giornalisti ma dico un'ovvietà ma non siamo in guerra cioè non so forse se se è chiaro cioè noi non abbiano come si dice gli stivali in terreno qua non stiamo stiamo appoggiando fornendo e fornendo armi e all'interno di una coalizione occidentale che ha fatto una scelta precisa
Di stare dalla parte degli ucraini e ci stiamo che non è la condividiamo ma noi ci stiamo attraverso l'assistenza ai profughi
Facciamo assistenza umanitaria e facciamo le missioni di pace e noi diciamo gli ucraini che assistiamo guardate che state sbagliando
Fermatemi
Cioè costruiamo assieme le condizioni affinché ci sia una tal vergogna a livello internazionale e ci sia una alleanza globale e qui di nuovo gli Stati Uniti debbono dialogare con la Cina in questo noi abbiamo un unico maestro nonché appunto siamo a casa sua siamo cioè ce l'abbiamo qui dietro cioè c'abbiamo uno un su un unico maestro no papa Francesco
Cioè che ormai è diventato il mesto di tutti faccia unito tutti quanti ci ha unito perché è l'unico Stato perché anche uno Stato nuovo che dice le cose come stanno cioè dire le cose come stanno è una roba da o super rivoluzionario c'è una cosa inaccettabile inaccettabile no
Guardate come Zaleski ha trattato ha trattato il il Papa quando è venuto qui cioè e non debbo io difendere il Papa assolutamente però gli Stati Uniti debbono riconoscere che esiste un altro grande giocatore che la Cina e bisogna mettersi d'accordo bisogna mettersi d'accordo con la Cina della mettersi d'accordo con l'India voglia farlo con con la Turchia no dicevo
Bisogna accettare che l'iniziativa che han preso i Paesi indipendenti guidati dal presidente del Brasile venga presa in considerazione cioè tutte quelle le l'elenco delle delle proposte di mediazione che sono state fatte nel corso di quest'anno e mezzo che segnalava appunto
Maurizio cioè non posso esserne termo derubricate come cose inutili o filo Putin ore o l'ha reso siete dei buonisti degli illusi cioè ma ci stanno portando a una guerra
Al nucleare cioè punti adesso sembra sembra leggendo nell'informazione sembra che sia in forte difficoltà al suo interno no stanno emergendo milizie russe che operano dal territorio ucraino avvelenamenti vari attentati pari cioè c'è una situazione che veramente possono agire di mano e anche una un sull'autocrazia come quella russa se messa alle corde
Cioè scusatemi ma questi hanno appunto quasi quasi quattro mila testate nucleari a suo non so se rendo idea
Sono i mille i generali americani che ci dicono guardate questa guerra non la vince nessuno cioè c'è la di con loro non lo diciamo noi quindi
Per concludere per non farla lunga no
C'è una condividiamo questa preoccupazione del vuoto della politica a livello europeo ma anche della irresponsabilità non so come altro dirlo da parte del nostro Parlamento delle nostre istituzioni
Non è possibile non è un problema di destra di sinistra di centro qui c'è in gioco appunto c'è in gioco il futuro dell'umanità il futuro del pianeta
E l'anno
Astra anche noi facciamo l'invito l'invito dobbiamo tutti quanti insieme a chi crede che la pace non è una parola vuota che va bene per tutte le stagioni tutte le strategie macché
La la il ferro il cessate il fuoco negoziato e del dialogo lo dialogo che vuol dire costruire condizioni perché ci sia la pace giusta quindi chi ha sbagliato deve pagare però deve pagare non con la giustizia sommaria o con la vittoria io con la sconfitta del nemico che è impossibile appunto una fine così ma la dobbiamo costruire attraverso l'azione politica presso la mobilitazione e qui certo ce n'è per tutti nel senso che ben vengano gli incontri ma soprattutto dobbiamo costruirò ognuno nelle dei propri ambienti ognuno nelle proprio come si dice costituirsi cioè nei propri all'interno delle proprie propria ambienti ed è proprio a a movimenti associazioni eccetera e rapporto anche con la politica bisogna tra fare in modo che si fermi e si cambi la nostra politica tanto a livello italiano come a livello europeo noi il dieci e l'undici giugno siamo a Vienna
Ci sarà una grande la prima conferenza internazionale per la pace in Ucraina organizzata dai movimenti dalle associazioni
Della società civile europea e anche con presenza del cosiddetto Sud globale no saremo contestati dagli ucraini che rispondono al proprio governo ma noi continuiamo avanti su questa su questa direzione perché crediamo che vada fermata appunto ogni vittima in più
Non è una responsabilità che non vogliamo a vere e che vogliamo assolutamente che si evitino di vittime distruzioni sofferenze e che la politica dia la risposta che deve dare grazie
Grazie
Grazie Sergio Bassoli gli spunti sono tanti il piede mi fa farebbe nascere intervenire soltanto su una cosa volevo fare un punto è chiaro che si può essere alleati
Hai parlato che si deve essere Fresi può essere fedeli alleati ma non si può Mussi deve essere sudditi esaminiamo nella nostra storia non basta ritornare soltanto a Craxi di Sigonella andare a vedere
Fanfani e Moro per quanto riguarda la politica mediorientale belli ebbero la posizione diversa rispetto all'America e poi l'America quando Kissinger riuscì capì che era pure la soluzione
La posizione italiana era giusto e quindi si ritornò indietro fu il primo spiraglio di pace all'interno del Medioriente quindi si può essere alleati si può essere fedeli alleati ma si può essere anche prosciutti fino alla nostra storia e l'abbiamo dimostrato
Bene nostro Sergio Basso Lina anche un rappresentante che viene non dalla realtà del mondo sindacale che è stata anche l'ossatura come CGIL davanti alle manifestazione le cinque novembre
E che è espressione plurale tu dici che il Papa passato segno di unione ma anche un segno di contraddizione fortemente segno di contraddizione questo io chiamerei la nostra amica delle ACLI
Stare qui con noi Erika Massaro Ciani perché appunto insieme con collegati e con Papa Giovanni con Pax Christi colazione cattolica di Associazioni cristiane lavoratori abbiamo promosso nell'ambito l'associazionismo
Di ispirazione cattolica una azione comune relativamente alla questione delle armi nucleari che sono state citate sul fatto che venissero cioè
Rimosse le armi nucleari sul nostro territorio e che Italia e a meno discuta dell'adesione al trattato per l'abolizione delle armi nucleari
In questo momento sta iniziando un incontro a Bologna insieme con il cardinale da Zuppi più volte citato in quest'incontro nostro e che e intitolato in guerra
Debole no politica debole guerra incapace guerra impotente
Il fatto appunto che ci siamo visti anche colui a febbraio per rimettere al centro a dire come facciamo a dare centralità questa visione
Di una politica che non sia semplicemente un riferimento ideale ma che sia capace poi di incidere sulle scelte
E quindi voglio dire siccome neanche mi sono in prima linea su questo fronte aspettiamo un contributo
Intanto buon pomeriggio a tutte e a tutti devo dirle la verità sono molto felice di essere qua ma alcune volte parlare di questo argomento mi fa veramente fatica parto da qui perché parto dai dati che ci ha presentato oggi il professore
Veramente siamo oberati dai dati e tutte cose importantissime e fondamentali per poter cominciare a immaginare qual è la realtà che ci circonda qual è il contesto che ci circonda
Ma devo dirvi che io torno a me quando mi guardo così vedo veramente tanta indifferenza su questo tema tanta tanta indifferenza medio mentre le persone continuano a vivere la loro vita come se questa cosa fosse una cosa lontana molto distante dalla loro quotidianità
Io aggiungo due dati alle cose che già presentato lei perché vorrei poi vorrei riportare questo argomento un po'a terra terra mi vien da dire
Sono quattrocentocinquantasette giorni Cacciaguerra se noi pensiamo al tempo della nostra vita tante volte anche un minuto c'è pesante
Lì c'è gente che vive da quattrocento settantacinque giorni in un contesto di totale o molto del privato sono dieci più quasi undici mila ore anche questa io la trovo veramente una quantità quasi impensabile che delle persone
Donne giovani bambini possano vivere in quelle condizioni eppure noi questa diventa uno dei tanti argomenti che passano dentro la televisione
Ecco io credo che il compito nostro della società civile è una parola che vorrei mettere in evidenza la parola insieme in questo caso qua più che mai forse tanto parliamo in questi anni delle reti di quanto siano importanti
Ecco questo è proprio un momento in cui la parola insieme sta assumendo veramente un significato
Perché mi viene da dire siamo una minoranza in questo momento per lo più la gente accetta che ci sia accetta che ci sia la guerra perché c'è sempre stata la guerra è una cosa normale nella vita dell'umanità ci sono state le armi la gente si massacra assolutamente normale
Chi non la pensa così è una minoranza quindi dobbiamo fare massa critica e ognuno di noi all'interno delle nostre case dei nostri contesti quello che dobbiamo fare veramente
Aiutare le persone a far crescere una coscienza dico anche che per molti anni abbiamo sentito delle parole che sembrano paroline anche qua ne è uscita e mi dispiace se non ne ho proprio una condivisione piena che la parola sicurezza
Veramente sono anni che siamo molto bombardati dall'idea che viviamo in un contesto difficile quello che sta vicino a noi però non quello che sta in Ucraina quello che ci è vicino a noi per cui abbiamo bisogno di essere più sicuri
Io sono fermamente convinta che più cresce il bisogno di sicurezza meno calda il bisogno di pace la gente pur di essere sicura fa qualunque cosa quindi io direi che veramente troviamo un'altra parola
Non parliamo più di sicurezza parliamo veramente di baci e diamo un senso pieno quella parola che certo è il dialogo ma non è assenza di sicurezza
Assolutamente la sicurezza e quell'elemento che proprio perché ti invita a difenderti perché ti senti insicuro
E quella parola che ti porta dritto dritto verso i conflitti ecco io credo che noi abbiamo alcune parole forti insieme dobbiamo lavorare insieme io credo che veramente il Papa ha ragione a chiederci di chiederci parole significative perché è vero che il Papa e l'unico che in questo momento sta dicendo parole di verità difficilissima la verità sempre perché ci fa male molto spesso
Ecco quindi io credo che noi dobbiamo lavorare per togliere per eliminare o comunque per contribuire a far eliminare quel senso di assuefazione che sta invadendo un post tutto il nostro mondo
E abbiamo assolutamente bisogno di lavorare assieme con azioni concrete ognuno di noi nelle nostre organizzazioni sta svolgendo delle attività di cura di attenzione di aiuto di sostegno ecco insieme dobbiamo riempire valanghe di sabbia
E buttarla dentro questo meccanismo stritola ante mostruoso che questa guerra questo è il nostro compito non è un compito come dire facile perché dobbiamo fare fatica riempire questi vagoni di sabbia e buttarli lì dentro costa fatica ma io credo che sia l'unico compito dopodiché il compito della politica credo sia anche ascoltare dialogare anche con le organizzazioni che attorno a questi temi continuano a lavorare anche se oggi fa un po'fatica a questa cosa
Quindi io credo che veramente l'impegno delle ACLI c'è tutto c'è a tutti i livelli io sono personalmente
Veramente felice di essere qui oggi così come abbiamo partecipato a diverse reti alla manifestazione del cinque ecco credo che anche noi come cristiani abbiamo bisogno di una parola in più e non dimentichiamoci mai che noi siamo cristiani e uno delle nostre una delle anime della nostra fede e la speranza mi permetto di chiudere con una piccola citazione brevissima
Che io amo profondamente se cerchi la luce Benedetto perché sceglie la grotta oscura
La grotta non offre la luce il desiderata ma nelle tenebre va in cerca di una luce raggiante
Perché solo in una notte fonda brillano le stelle questo è scritto all'ingresso del monastero del Sacro spettò di Subiaco ecco da cristiani teniamoci stretto questo pensiero grazie
Grazie comunque sa citazione sulle radici dell'Europa non è grande movimento che nasce da Benedetto
Di ricostruzione e così via non ci stiamo interrogando su qual è il ruolo dell'Europa prima è stato ci citato più volte poi il passaggio basso in maniera particolare
E in questo in questa reazione in questa capacità di essere presenti anche nel dibattito pubblico relativamente alla guerra abbiamo visto che esiste un comitato fermare la guerra entriamo qui il portavoce del Gianni Alemanno che inviterei
Intervenire
Proprio perché magari nell'informazione siamo abituati ad avere come dire categorie già precostituite di cattocomunisti voglio dire come la minima di pacifici Inti pacifisti così via e avere un espressione evidentemente che viene da una cultura di destra critica nei confronti delle scelte che sono state fatte in Italia a partire
Dall'evento traumatico di questo cambiamento d'epoca che abbiamo detto contenuto che si è manifestato il ventiquattro febbraio abbiamo notato che c'è una posizione alternativa all'interno del mondo tra destra io ho avuto modo di interrogare una lunga intervista non Gianni Alemanno abbiamo pubblicato su citavamo proprio perché più delle ragioni no anche le radici culturali
Ho visto prima che ha applaudito spontaneamente portavoce il nostro presidente come del comitato esecutivo gli chiedete pace disarmo magari ecco sei sì e ci spiega perché poi c'è interesse no capire da cosa nasce qual è anche l'obiettivo
Del comitato fermare la guerra
Sì grazie grazie seduto dal momento che siamo lavoratori Movimento dei Focolari idea
Promosso questa iniziativa molto importante in cui fisicamente si vede un fronte ampio trasversale che vada da sinistra a destra il mondo cattolico il mondo laico quindi c'è un un mondo che preme sul versante della della pace di fermare questa guerra
E per quanto riguarda la destra
Io che provengo adesso e uso il termine provengo perché questi schemi comincia a essere un po'stretti obiettivamente un po'un po'logorati
Però ecco io voglio testimoniare che in realtà nel mondo era a destra c'è una profonda inquietudine
Rispetto a questa guerra
Ed è una inquietudine ed è cresciuta nel corso del tempo nel corso degli anni perché cresciuta dalla seconda guerra del Golfo
A il bombardamento in Serbia l'attacco alla Libia e sono tutte guerre che non solo hanno avuto un costo umano altissimo
Ma che non hanno risolto nessun problema e hanno creato veri disastri disastri che ancora oggi paghiamo pesantemente
Quindi questa inquietudine cresciuta e c'è la consapevolezza diffusa anche a destra
Che questa guerra qualcosa che non porta a nulla se non la ulteriori disastri e che deve essere interrotta
Poi ovviamente credo che questo sia può anche il motivo perché un qui siamo qua
E forte l'immagine quello che è successo come c'è stata la dice ai tedeschi a Roma
E io rispetto a una missione che fondamentalmente venire a dire al Santo Padre non ci servi come mediatore
Tutta all'unanimità tutta la diciamo così la lei in fasi con cui le istituzioni italiane hanno accolto celesti e quindi hanno isolato il Papa a me francamente ha fatto rabbrividire come ha fatto rabbrividire quel talk show
Ha fatto l'Aprilia in questo show che è stato costruito credo che sia forse la prima volta che per una cosa di questo genere Altare della Patria
E allora questo cosa vuol dire vuol dire che noi abbiamo contribuito a dire a Santo Padre stare al posto tuo non disturbare i manovratori questa è la il messaggio che vogliamo dare e aggiungo un'altra questione
A me e in prima la rappresentante delle ATI diceva siamo una minoranza ma i sondaggi dicono non siamo una minoranza
Sondaggi dicono accertate italiani è contrario in via delle delle armi in Ucraina magari per motivi diversi in alcuni casi anche per motivi non nobili
Mettiamo in conto questo ma non c'è
Questa minoranza c'è una una realtà che prende da questo punto di vista
E è un'altra cosa e voglio osservare io condiviso applaudito alla intervento debba soli sul soltanto una cosa non ho condiviso quando lui ha fatto ha messo l'accento sulla cessione di sovranità che gli stati membri e lo farà all'Europa
Il
Io sinceramente un'idea di in cui di fare ulteriori cessioni di sovranità Ursula von der L'Aia in è un altro se mi fa un po'rabbrividire perché non mi pare che Urso con Carlyle o Borrello le istituzioni europee
Abbiano frenato abbiamo cercato di frenare gli stati membri a me pare che se mai sono stati più attivi Macrone che sarà più attiva la Germania i singoli Paesi
In alcuni momenti per cercare la pace le istituzioni europee sono state allineate e coperte con la colla né con la NATO con con le indicazioni americane in maniera totale quindi io non so se in queste condizioni la cessione di sovranità
è funzionale come funziona da questo punto di vista quelle che sono anche perché e bene o male gli Stati nazionali sono Sister istituzioni pure pienamente democratiche la Commissione europea è una realtà che dà potestà democratica a una democrazia mediata e quindi da questo punto di vista una riflessione va fatta su questo versante
Anche se è chiaro che l'Europa e quella che paga il prezzo più alto dopo l'Ucraina cioè l'Europa Colorina dentro che paga il prezzo più alto questa guerra e dovrebbe essere quella che si muove di più che dà segnali di più perché questa guerra
Quando terminerà o comunque quando continuerà avrà sicuramente una declassamento della Russia uno depotenziamento dalla Russia quindi questo sottolinea ancora di più il danno l'errore gravissimo e e imperdonabile fatto da Putin ma anche l'Europa sarà quella che pagherà il prezzo più alto di cui da questa guerra complessivamente senza nessuna esclusione allora a fronte di tutto questo cosa bisogna fare bisogna stare vicini
A papa Francesco sostenerne l'azione perché l'unico che appunto si sta muovendo cunicoli nel globale internazione sto momento questo punto di vista bisogna spingere farsi sentire con occasioni che siano il più possibile condivise noi abbiamo aderito alla manifestazione del cinque novembre anche grazie a Vanessa parrucche al Forum terzo settore che cioè e ci ha permesso da testa di aderire a una manifestazione che era fortemente marcata sinistra giustamente perché da sinistra eccetera questo perché perché bisogna in questi momenti superare gli schemi e dare segnali convergenti fra dare voce al popolo italiano la maggioranza è poco italiana per la pensione in una certa maniera
Anche perché guardate che la mia sensazione è che non è che l'obiettivo sia lontanissimo sia irraggiungibile personalmente ieri ho avuto un lungo colloquio con un capogruppo di un partito di maggioranza importante senza dire quale
E lui mi ha detto che stanno lavorando per costruire una mozione anche con forze di opposizione col Partito Democratico c'era una mozione da presentare a giugno per cercare di dare un segnale in un maggiore impegno dell'Italia rispetto alla pace
E se l'Italia esce da questo volume proprio una tratta anti-Stato ultra guerrafondaio in cui dal governo Draghi al Governo di centrodestra ci siamo precipitati io credo che se l'Italia dà un segnale questo genere forse a questo segnale si possono appoggiare anche la Francia che la Germania
La Germania entrata ieri in recessione non è entrata in recessione per una maledizione divina entrata in recessione perché c'è questa guerra io quindi credo che i Paesi europei i maggiori Paesi europei cornice o avere l'interesse a chiudere a ha cominciato a carico questa guerra dico ancora due cose eterna prima
E che sembra impossibile fare quel fermare questa guerra ma l'impossibilità nasce dal fatto si parte dei grandi sistemi si dice qual è l'idea qual è la soluzione di tutto la le guerre non si ferma con la soluzione di tutto da guerre si ferma con il cessate il fuoco
Si fa cessate il fuoco si congela la situazione e si è aperta una trattativa si comincia la procedura di raffreddamento non si è mai detto non è mai stato del precedente dove sospendiamo l'invio delle armi se
C'è un cessate il fuoco non è mai stato proposto neanche questo e cos'è il primo dato da cui si può partire secondo punto e concludo
Non ci sarà impegnato anche raccolte di firme e referendum
Sono referendum nati da comitati molto diversi da noi ma ci stiamo impegnati a da questo punto di vista perché se c'è questo distacco tra Paese reale che in maggioranza lungo rinvio alle armi è un Paese ufficiale che invece in Parlamento in larga maggioranza continua a dire sia la guerra anzi rilancia sempre più perché adesso siamo a un passo dalla e all'istruzione dei dei dei dei piloti ucraini sugli F sedici eccetera per se c'è questo distacco quando si verificò questo tipo di distacco
L'unica arma seria e reale da sempre nella Repubblica italiana e sta del referendum perché non utilizzare questa anche quest'arma
In ogni caso ripeto l'impegno deve essere ampie condiviso perché l'obiettivo non è irraggiungibile l'obiettivo e a portata di mano però bisogna dare una scossa una forte scossa ed essere vicino al Santo Padre
Grazie
Grazie a Gianni Alemanno volevo chiamare Cesare Verziano Zucconi della Comunità di Sant'Egidio
Alemanno ha parlato di a ha citato quando Zaleski ha detto che non si sono non si sono bisogno non c'è bisogno di mediatori bene siccome i dai Sant'Egidio affatto tante opere di mediazioni tante guerre perché non dobbiamo dimenticare anche tutte le altre guerre che ci sono nel mondo
Il il parere dei lavori dal punto di vista è un leader Sant'Egidio su questo aspetto qui però è particolarmente importante grazie grazie grazie innanzitutto del dell'invito mi scuso dalla voce un po'afona non ho il cockpit
Diciamo che ovviamente nella
Ci vuole la mediazione cioè da un da un conflitto non non si esce
Senza la mediazione questo è storicamente vero io da storico delle relazioni internazionali lo potrei raccontare diciamo anche lì dove c'è stato una vittoria
Cosa che non è il caso di questo conflitto perché
Non non non non si può parlare di una vittoria penso che anche della prospettiva di una vittoria nel senso che penso abbiamo anche già un po'tutti perso
Ma appunto necessaria la mediazione io cito solo l'esempio conosciuto del Mozambico una guerra civile che è durata sedici anni con oltre un milione di morti
Dove non sembrava esserci una via di uscita e qui fondamentale è stato il fatto che ci fossero dei mediatori credibili
Che non non avesse ero diciamo un'agenda nascosta o altri interessi se non quelli della pace che si sono guide guadagnati la fiducia
Delle parti e hanno lentamente costretto costruito un discorso comune tra queste due fazioni in lotta
In cui io ricordo per esempio anche certe come dire
Certi dubbi quando dicevano come fate a parlare con la renna molare innamorerà la guerriglia venivano chiamati anche Berneri
Poi non è che i marxisti fossero o meno
Diciamo fossero più temi aria ecco però è ovviamente occorre parlare con tutti e soprattutto occorre parlare
Anche con il nemico per fare per fare la pace
Naturalmente diciamo il
Come dire la mediazione ha bisogno di tempo
Pensate che la mediazione per il MOSE per il Mozambico a durata ventisette immensi
La pace non si costruisce in poco tempo richiede molto tempo molta pazienza molta capacità di ascolto bisogna ascoltare bisogna capire le parti bisogna trovare
Temi dei possibili delle possibili
Vie comuni insomma bisogna è un è un lavoro lento di di tessitura
Che richiede tempo e più la guerra lunga più purtroppo diciamo anche la mediazione
Richiede tempo
Io un presidente matrone qual è intervenuto all'Assemblea inaugurale diciamo del dell'ultimo incontro nello spirito di sì di Assisi organizzato Sant'Egidio l'anno scorso ha parlato di pace in pura ecco c'è la pace in pura c'è la pace è anche frutto di di compromesso e qui appunto credo che ci voglia un un salto di qualità dell'attività diplomatica
In questo conflitto
Mentre invece c'è un certo nanismo diplomatico ma
Credo che appunto bisogna veramente dare voce alla diplomazia permettetemi però anche di ritornare sul punto umanitario perché a me sembra molto importante nella relazione introduttiva è stato detto un po'
Come dire la la dimensione di questa tragedia in Ucraina aggiungo il discorso dei profughi degli sfollati che sono in tutto oggi più di sedici milioni di persone tra chi era sfollato internamente che abbandonato il Paese parlarlo parliamo di più di un terzo della popolazione ucraina che ha dovuto lasciare le proprie case addirittura abbandonare
Il il proprio Paese
Noi di Sant'Egidio siamo in Ucraina dal novantuno cioè abbiamo delle Comunità di Sant'Egidio di ucraini che sono nel Paese
Di alcune migliaia di volontari che che oggi sono una una grande rete di sostegno e aiuto a chi ha perso tutto
Faccio solo riferimento al fatto che in questi mesi abbiamo distribuito medicinali a due milioni di persone e generi alimentari a duecento mila persone ecco c'è il problema anche veramente
Di una resistenza umana e umanitaria diciamo
A questo a questo dramma dall'altra parte però qualcuno l'accennava a e qui anche un appello diciamo assistiamo anche a una certa stanchezza
Diciamo negli aiuti ecco c'è mentre all'inizio c'era
Come dire una grande disponibilità ad aiutare eccetera quello che vediamo oggi invece che si stanno riducendo gli aiuti la disponibilità ad aiutare mentre invece c'è c'è un un grandissimo
Bisogno di aiuto l'ultimo punto che dico eh questo discorso sulla cultura di pace che è stato già accennato insomma qui ci sono tanti
Così amici del cinque novembre diciamo del di di questo discorso
Sì ma noi tutti abbiamo visto per esempio come di fronte al conflitto in Siria la società civile abbia dormito ecco noi abbiamo
Come dire guardato mentre di fronte al conflitto in Iraq e ci fu una grande mobilitazione delle società civili di fronte al conflitto in Siria
A parte la veglia organizzata da papa Francesco a piazza San Pietro non abbiamo diciamo avuto mobilitazioni c'è una certa come dire
Sonnolenza Al Fayed tragicamente anche un'abitudine alla guerra ecco non non possiamo abituarci alla guerra e dire che la guerra fa parte dell'umanità dobbiamo vivere
Con la guerra
E quindi io credo che serva una grande mobilitazione della società civile da questo deve è un discorso che deve crescere anche perché credo che molti cioè ci sono siamo tutti per la pace dico però bisogna anche che diciamo diventare più attivi in questo senso
E dire insomma quello che papa Francesco poi ribadisce più volte cioè quello che stiamo vedendo che le guerre si stanno i termini usando le guerre non finiscono più
Questo è il grande problema la lo vediamo nella Siria ma possiamo parlare dell'Afghanistan
Possiamo parlare di tante altre situazioni in cui si è dimostrato che la guerra non risolve le controversie anzi anzi come dice papa Francesco
Lui dice ogni guerra lascia il mondo peggiore di come l'ha trovato la guerra un fallimento della politica dell'umanità una resa vergognosa una sconfitta di fronte alle forze del male
Ecco questa è la guerra io credo che su questo le nostre società si debbano un po'consideravamo divisi mobility Itza mobilitati nella avverte
E e credo che in questo senso anche questo questo incontro sia importante
Dobbiamo andare avanti ecco questo grazie grazie grazie
A questo punto chiamerei cristiana formosa e Gabriele Bardo del movimento dei Focolari se ci raggiungono sul tavolo
A cui esprimo un grande ringraziamento per l'aiuto per questo convegno per quanto riguarda la Comunità di Sant'Egidio Zucconi ha detto una cosa importante ha detto sicuramente sulla Siria cessata soltanto la veglia di papa Francesco non c'è stata soltanto la negli arriva Francesco c'è stato anche la lettera di Paolo Francesco Obama che fu una cosa fondamentale su questo è chiaro a difetti senza col con l'Iraq cioè io nell'Iraq era un giovane consigliere
Circoscrizione democristiano e votai contro un ordine del giorno della maggioranza di Agorà pentapartito che era a favore della guerra in Iraq quindi me la ricordo molto bene quella cosa ritornando a noi è un altro aspetto del dirà Guerino Cry le che stiamo parlando di una guerra
C'era popoli cristiani
E quest'altra cosa che forse dovremmo un attimo pensare quello che può essere il dialogo anche se interconfessionale anche tra protestante rammento ortodossi e cattolici Marini sono o vi sono due popoli cristiani anche questo un punto fondamentale non possiamo ritirarci indietro da questo aspetto
Dico soltanto una cosa perché non me la posso vedere perché quando il Pontificio istituto il re direttore il reverendo base del David avanzata mi ha chiamato ci ha chiamato
E mi ha detto che non era disponibile o Santo abbiamo lavorato a lungo per quanto riguardava la faccenda del di di organizzare da loro questi controllato anche l'ho voluto momento miliardi se non lo so l'accordo perché è un documento troppo politico dritto come politico andiamo a vedere il Papa
Eh ma l'esercente posizione papà io le posizioni del Papa li conosco ma io mi rifiuto mi riconosco totalmente nelle posizione della Chiesa cristiana
Della chiesa Ucraina io quanto recito il credo adesso credo a Chiesa una costante cattolica apostolica
Non penso faticano chiesa ucraina cattolica comunque un punto fonte forte questo Dell'Atti una guerra tra cristiani grazie sì Nérac questo divisione tra i cristiani un autentico drammaticamente
Ho preparato io prepagato insieme un testo lo leggo io perché è il mio turno diciamo
Proprio durante la seconda guerra mondiale anni quaranta del secolo scorso la Provvidenza sedie spiegato Chiara Lubich a fondatrice del movimento dei Focolari a prendere in mano il Vangelo nei rifugi sotto le bombe
E a sottolineare in particolare parole che parlano di amore d'amore verso Dio presso oltre a Ossimo amore reciproco persino amore al nemico unità entrate veneta
All'epoca sembrava folle parlare di amore un contesto così crude drammatico ma la caparbietà di chiare delle sue giovani compagnie
Li ha portati a vivere con radicalità quello che il Vangelo proponeva dando da testimonianza vera e convincente
Questo piccolo gruppo di Trento iniziato viveva in questo modo ben presto si è allargato e col passare degli anni ha raggiunto gli ultimi confini della terra incontrando e coinvolgendo persone di ogni credo e cultura
Ci si sarebbe potuti fermare di fronte alle inevitabili diversità invece l'incontro con l'altro per l'amore evangelico vissuto ha suscitato un dialogo proficuo diventato uno stile di vita cosa significa dialogo
Dialogo significa entrare nella pelle dell'altro sapere ascoltare fino in fondo le ragioni dell'altro solo dopo esporre le proprie il dialogo a differenza del conflitto fa crescere progredire la convivenza umana
Dalla vita vissuta del dialogo pur molto difficile incerti contesti nasce però la pace si appiana nove di via le divergenze ci si comprende la violenza allontanata
Di questo tipo di dialogo si fanno esperienze profonde in tutto il mondo in situazioni sfidanti difficili tra persone di etnie diverse in paese anche in guerra persone di religioni differenti confessioni cristiane diverse persone credenti e non credenti come opinioni o come opinioni politiche opposte
I frutti non mancano riconciliazioni tra gruppi tra singoli persone che insieme si sono messi insieme per costruire esperienze di solidarietà presso altri laboratori di convivenza pacifica
E queste esperienze ci sembra che possono concretizzare l'esortazione di papa Francesco che ci invita tutti ad essere artigiani di pace esortazioni ripresa anche da cardinale zuppi di cui ricordo queste parole
La pace è sempre possibile e difficile ma possibile
Non c'è vita senza la pace e la guerra mette in discussione tutto la via del dialogo e della pacificazione è possibile per tutti
Dobbiamo essere artigiani di pace architetti di pace se diventiamo più artigiani di pace ci saranno anche più costruttori di pace
La guerra è così vicino a noi come abbiamo sentito prima le ormai rischia di passare in secondo piano delle nostre giornate da deriva nucleare invece cresce sempre più il rischio sembra che la coscienza della fraternità universale
Oppure in chi si dice cristiano oggi si sia appannata e sia normale polarizzare ci scontrarsi anche violentemente gli uni contro gli altri
Ma proprio appuntamenti come quello di oggi sentiamo che sono fondamentali per vivere intanto in prima persona un'esperienza di dialogo e di fraternità
Tra noi
Al fine di mettere insieme ed unire le nostre voci le voci delle associazioni che qua
Rappresentiamo a quelle di tante altre realtà che si spendono per costruire la pace un percorso da continua e come auspicava presidente Di Matteo non fermiamoci ma andiamo avanti assolutamente importante che ognuno può anche partire da una posizione di verza o un'idea diversa ma tutti possiamo concordare agire come anche c'era ricordato recentemente professore Primicerio l'incontro con la Roma
Perché si arrivi al più presto possibile al cessate il fuoco di cui tutti abbiamo sottolineato la necessità per concludere cito un passaggio di Chiara Lubich che con l'augurio che anche ci porti un po'riflettere sulle nostre responsabilità anche personali anche quotidiane
Un altro passo dell'Arte di amare forse il più impegnativo di tutti mette alla prova l'autenticità dell'amore che presso la sua reale capacità di generare la pace si tratta di amare per primi cioè di non aspettare che l'altro faccia il primo passo mai stati i primi a muoversi a prendere l'iniziativa
C'ha rotto per chiunque si accinge oggi a spostare le montagne dell'odio della violenza al compito è pesante
Ma questo importante e ciò che è impossibile a milioni di uomini e di solo isolati e divisi diventa possibile a gente che insieme ha fatto dell'amore scambievolmente la comprensione reciproca dell'unità il momento il movente senza della propria vita queste le parole di Chiara Lubich
E qui appunto il pensiero commosso fa anche a tanti testimoni luminosi tanti costruttori di pace del passato da Igino Giordani a Giorgio la Pira fino a quelli di oggi
Io penso ai membri del Comitato di riconversione era IVM la fabbrica di armi della Sardegna o ai volontari delle carovane della pace di Stop the war Navone non sono stati nei fatti hanno preso l'iniziativa e si sono mossi per primi
Per portare solidarietà concreta e fattiva alla popolazione che in Ucraina ormai da oltre un anno convive col rischio quotidiano delle bombe sulle proprie case
Un grazie a loro grazie agli innumerevoli che ancora credono che la pace è possibile
Bene grazie allora questo contributo presidente dell'nazionale del Comitato scientifico dell'UCID Mione
Tiziana imprenditori dirigenti abbiamo iniziato citando La Pira come paradigma della scelta politica in questo momento da verificare non abbiamo adesso è stato detto di Mario Primicerio
Di cui abbiamo promosso un l'appello relativamente alla questione che pur provenendo da posizioni diverse di fronte alla lacerazione della guerra
In corso quello che ci dice Primicerio nel solco di di di la Pira dire muoviamoci insieme per fermare la strage
Avere questa priorità comune
Possiamo aver pensato maniera diversa ci sia ci siamo divisi
Nelle nostre stesse comunità ecclesiali le nostre stesse associazioni io citavamo abbiamo riportato posizioni le più diverse veramente una questione lacerante non è solamente una questione in cui ci si può trovare il destra sinistra e altri partizioni quindi è qualcosa ripete che ci attraversa allo stesso tempo così come ci attraversa partire dalla pira che a suo tempo aveva un conflitto molto forte dal punto di vista culturale Colangelo posta entrambi cattolici dal presidente della Confindustria
E quindi una delle questioni significative quanto incide la leva economica
Nel mille Cammino di pace è stato fatto riferimento a alla Finmeccanica Leonardo che sta qui vicino a piazza dalla sede a piazza Montegrappa quali sono le scelte importanti che vengono fatte qual è il ruolo di coscienza nell'orientare il tipo di produzione non modo o nell'altro Gabriele Barrio fatto riferimento
A comitato riconversione della fabbrica di bombe che si trova in Italia che anche se posseduta da una società tedesca voglio dire controllata che però incide su il lavoro sulle scelte e così via
Adesso come adesso di fronte a un cambiamento di prospettiva allora spieghiamo dobbiamo porci la questione di parlare no di confrontarci anche tra percorsi diversi visioni diverse per questa importante che insieme a realtà del sindacato dei le associazioni dei lavoratori non ci fosse qui tra noi anche rappresentante della realtà delle imprese quindi prego
Io vi ringrazio per l'invito
E non nascondo che
La decisione di partecipare sta ad una decisione maturata
Pensata
Perché non abbiamo mai condiviso da imprenditori
Un pacifismo di tipo ideologico
Però di facendo uscire al magistero della Chiesa in particolare la dottrina sociale della Chiesa
Abbiamo ritenuto
Che mettendo Cina sconto
Dell'insegnamento del magistero ed in particolare di papà Francesco fosse opportuno se non necessario partecipare a queste a queste riunioni
Innanzitutto perché
Abbiamo notato
Che anche nel mondo cattolico il sostegno
A
Sua Santità e molto tiepido
E riteniamo la nomina del cardinale zuppi come presidente la conferenze episcopale possa rappresentare una svolta per tutti i vescovi italiani
Anche perché viene da un'esperienza di lo ricordava il rappresentante di di Sant'Egidio
Di operazioni internazionali di pacificazione Guatemala il Burundi altre ancora e quindi
è in grado di svolgere il volgere o quel questo ruolo
Noi applichiamo come corpo sociali intermedio di Impregilo e crediamo molto
Ai corpi sociali intermedi alla centralità della persona
Alla centralità dell'imprenditore che non può disinteressarsi della situazione nella quale noi siamo vivendo
Che anche implicazioni di carattere economico e finanziario
Ma viene dopo così come indicato chiaramente il cardinale Parolin recentemente in una sua intervista all'Ines partendo
Dalla visione antropologica dell'uomo tutto nasce dal peccato e quindi dalla frattura che c'è stato tra l'uomo e la la trascendenza
Ricordava
Prima di me
L'indifferenza in rappresaglie del suo settore indifferenza dell'opinione pubblica
L'indifferenza dell'opinione pubblica secondo me nasce dal fatto che noi italiani
Avevamo dato per scontato l'acquisizione come diritto indissolubile e irrevocabile alla pace dopo la guerra pensavamo che fossimo titolare di questo diritto alla pace e quindi nessuno avrebbe potuto mettere in discussione e meno che che meno
Pensavamo che
La pace venisse compromessa al centro dell'Europa
Tra popoli cristiani come avete ricordato
E che noi fossimo i protagonisti perché noi partecipiamo di fatto ad una guerra non possiamo negarcelo
La guerra fredda poi bene o male aveva instaurato un sistema di pacificazione ancorché mezza Europa Fossa sul tacco illiberale antidemocratico dell'Unione Sovietica ma aveva instaurato un sistema
Di confronto e di pacificazione che faceva stare bene tutti i popoli dell'Europa occidentale in particolare
Allora noi anche nell'osservare la realtà
Vogliamo far riferimento all'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa
Pio undicesimo diceva osservare giudicare ed agire
Noi abbiamo osservato la realtà
Abbiamo visto nel corso degli ultimi settant'anni dalla fine della guerra dagli alta in poi come si sono svolte il come si sono svolti i fatti e oggi noi vediamo
Che
Di fatto esiste una nuova suddivisione dell'Europa
C'è la così detta nuove Europa cui fa riferimento l'America con Polonia interessa e la vecchia Europa occidentale della quale facciamo parte tutti quanti noi ed i popoli di questa Europa occidentale
I popoli lo ricordava Gianni ama Alemanno vogliono continuare a commerciale a negoziare ad avere rapporti col Paese che è stato il Paese aggressore
Ma si vuole continuare ad avere rapporti con
Comunque con questo popolo che fa parte è stato ricordato anche da altri
Intervenuti che fa parte dell'Europa
Io da giovane sognavo l'Europa di cinquecento milioni diede europei dall'Atlantico agli Urali l'abbiamo sognata tutti quanti noi poi non ci è stato possibile
Aveva realizzarlo
Ed allora noi a applicandolo la metodologia della dottrina sociale della Chiesa
Osservare giudicare ed agire abbiamo giudicato la realtà e diciamo che dobbiamo muoverci in questa nuova realtà nella quale possiamo essere alleati fedeli leali ma non solo
Guardate è un fatto eccezionale che gli imprenditori cattolici facciano parte di questo tavolo è un fatto eccezionale
La dovrebbe essere valutato è pensato perché non è stato facile
Non è stato facile nemmeno approvare documenti di sostegno al Papa
Quindi noi verifichiamo la situazione estremamente difficile
E per cui dal punto di vista proprio della dottrina sociale della Chiesa guardate noi non dobbiamo esprimere opinioni personali
Perché sia opinione esprimiamo opinioni personali rischiamo di dividerci i rischi ringrazio il Movimento cristiano dei lavoratori che e e vicino anche agli imprenditori
Perché se noi esprimiamo opinioni personali ci dividiamo
Ed anche il voler allargare ad altri temi ai diritti sociale all'ecologia l'ecologia si potrebbe il disastro ecologico si potrebbe aprire un dibattito lunghissimo perché non si fanno interviste e non si Pubblico documenti per esempio del fratello di Romano Prodi
Il CT del premio Nobel Rubbia che smentiscono esse mantengono le le le fandonie che ci porta a Greta così l'Italia anche ai vertici della delle nostre istituzioni allora
Io mi rifaccio al Catechismo della Chiesa cattolica voluta da San Giovanni Paolo secondo
Nel mille novecentonovantadue che dice a tutti perché si discute della guerra giusta o della guerra ingiusta attualmente estremamente difficile Sabbi lire se una guerra ingiusta o ingiusta talmente complessa il problema
Tanto talmente solo intrecciato le cause remote e vicine
Il prima la prima prescrizione che dà anche il cardinale Parolini questa sua intervista dice che tutti gli altri mezzi per porre fine a questa guerra
Sì sì ero rilevati rivelati impraticabili o inefficace ma se si dice che non occorre la mediazione del patto così all'inizio prima di iniziare a parlare si dice non mi serve la tua mediazione o dire che
Queste condizioni non ci sono di che ci siano fondate condizioni di successo
Cioè non puoi resistere anche a chi vuole invadere e entrare nella propria casa
Metti al rap con tale la vita di tua moglie di quei figli per fare una difesa esclusivamente ideologica non è possibile lo fa rientrare il rapinatore il il ladro in casa tua
Il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare a queste condizioni dobbiamo un'ultima raccomandazione
Dal punto di vista proprio della prosecuzione di questi lavori non allarghiamo i temi che non siano quelli del cessate il fuoco ed il raggiungimento della pace tutto il resto
La giustizia sociale l'immigrazione ci dividere il vero
Ci divide avrebbero inevitabilmente noi abbiamo la necessità invece di avere il mondo cattolico tutto il mondo cattolico di qualsiasi orientamento
Destra centro e sinistra imprenditori e lavoratori affianco a sua Santità Francesco senza la sua guida dei non andremo da nessuna parte e l'Unità la possiamo raggiungere se ci concentriamo su questi obiettivi ben precisi fin dall'inizio grazie
Sì
Appunto ha messo bene in evidenza quali erano anche alcuni temi che sono divisivi evidentemente buona parte di noi sono completate ente dall'altra parte su
La visione è questa la questione ecologico altra no ed io penso che però queste sono occasioni preziose
Con riferimento anche a quello che abbiamo detto prima c'è l'obiettivo di della pace subito c'è del fermare la strage che la cosa più importante
Di creare occasioni di dialogo no anche su altri fronti che sono divisi mese no materialmente non parleremo mai con nessuno
Si parla solamente con quelli che vanno d'accordo con meno quindi il dialogo cioè questo quelle le questioni sulla questione delle industrie degli armamenti in Italia le strategie industriali le politiche industriali penso che sia una delle questioni nodali
Esso abbiamo qui con noi l'istituto di ricerca internazionale in quale abbiamo fatto anche diversi studi in merito con abbiamo un documento sull'economia e ambiente che abbiamo prodotto insieme con Rete pace disarmo ma su tante questioni su cui bisogna come dire mantenere un clima di dialogo no aperto posizioni mi diranno se riusciamo a parlare in diversa maniera quindi confrontarci interrogarci insieme su questo
Poi su come portarlo avanti importante in questo momento era creare uno spazio in cui si potesse dire in maniera esplicita che il solco di un appello come quello che ci è stato fatto da Primicerio sulla fermare la strage subito capire tutti i metodi e soprattutto dare uno spot una spinta ad una posizione dell'Europa
Che sia autonoma che sia capace di agire che sia capace cioè di essere
Quelle artefici di pace a livello internazionale penso che qualcosa che riteniamo tutti pur provenendo da posizioni diverse come declinarlo come metterlo in pratica questa era una cosa anche che tocchiamo cercare di portare avanti ma adesso per quanto riguarda anche la questione del nucleare faremo anche delle iniziative conteniamo iniziative sul sostegno al Trattato dell'abolizione era quindi Paleari che è un dato importante
Perché una certa dottrina militare neanche ne presuppone la possibilità di poterlo mettere in dubbio cioè no invece appunto ne pensiamo che sia uno degli aspetti dobbiamo dialogare dobbiamo con forza meno parlarne seriamente no non senza chiuderci da una parte e dall'altra
Questo era l'intento
Lo spazio non so quanto tempo abbiamo ancora e perché volendo ci sono tra di noi anche diversi esponente abbiamo qui appunto
Sergio Basso dice c'è professore ci sono tante altri nostri amici persone che sono intervenuti e magari la stampa può fare di colore che sa di Massimo fa delle domande ho personalmente quello che si ritiene opportuno perché voi avremo canali di approfondimento che non riusciremo sicuramente a definire in questo poco tempo no però appunto questa era l'occasione e e ed è la prima volta che ci si vede tra queste persone qui sul tavolo oggi è stata l'occasione per vedersi su su questo fronte qui non ci siamo mai incontrati prima indie grazie anche a questo spazio insomma no ringraziare me ce l'abbiamo avuto
Qui nella sala stampa del della RAI Radio Vaticana
Quindi se c'è una domanda specifica netta o altre nei pochi minuti che c'abbiamo noi accogliamo accettiamo anche vedere chi è che può rispondere altrimenti
Ci salutiamo diamo anche un segnale di quello che è un po'ragione di quello che abbiamo cercato di costruire in questo momento
Per
Volevo semplicemente
Rivolgere una domanda proprio per una riflessione più che per una risposta
Ai tre
Amici che sono intervenuti sulla questione specificamente dell'euro
Quindi a basso al presidente Di Matteo e anche ad Amanda
Sulla questione della nel problema dalla difesa
Perché io che sono
Molto critico su come è fatta l'Europa sono personalmente però europeista estremista quindi credo che ci vorrebbe un Europa che effettivamente fosse sopra
Allora il problema della difesa
E la sicurezza comunque diciamo dalla difesa di me
è un problema che si intreccia con la questione che andrebbe preventivamente
Risolta perché è vero che la questione della difesa e bloccata dagli stati e ancora mantengono un tipo di sovranità su questo punto
Ma è anche vero che effettivamente una difesa europea che non fosse inserita in un quadro d Europa
Voli rappresentati IVA e quindi cresciuta politicamente sarebbe una cosa forse potrebbe essere anche più inquietanti perché come dire affidare uno strumento di questo genere a strutture che sono solo parzialmente democratica è una cosa sulla quale bisognerebbe riflettere molto
Non è un caso che insieme alla comunità di difesa europea perfidie
La scienza nel cinquantaquattro cadde anche la proposta che l'aveva accompagnata soprattutto per diciamo così respinta sostanziale di di De Gasperi
Lacci PS cioè la comunità politica europea
Che prevedeva un pass dei passaggi che avrebbero dovuto portare all'elezione di un Parlamento di un governo diciamo che fosse effettivamente auto certamente fosse effettivamente rappresentativo quindi che Carlo ecco è chiaramente un fatto diciamo così che costa molto di utopico in questa situazione parlare di questa faccenda però credo che dovremmo rifletterci perché in effetti
L'Europa assume delle sovranità e questo è giusto che avvenga ma non a quelle presenti tante tra tra sentite vita democratica che dovrebbe avere
Per questo invito anche riflettere sul seguiamo le domande la domanda è questa voglia sapere come pensano queste tre situazioni che sembra apparentemente diversa se possono conciliarsi
Quando papa Francesco dice per lamenti spetta a voi difendere la democrazia parlamentare ovvero gli dice questo dovrebbe essere una cosa ovvia invece non è ovvio e quindi gli era dice quindi la sovranità è una cosa partirà poco se si toglie si voglia provvedere alla democrazia
è possibile in qualche maniera pensare a un un procedimento che accompagna questi discorsi renda costruttivi pensando anche al fatto di porre il problema di un'Europa politica
Grazie
Ma se ci sono due interlocutori di quelli che sono stati citati ma i giudici sono rispondono
Sempre in maniera molto essenziale come base per poi approfondire anche dopo come ha fatto una domandina che si risolve in quattro e quattro otto giusto quella cosina da poco
No va e io credo che le posizioni che abbiamo esposto sinceramente possono trovare un punto di sintesi perché i è ovvio quello che dice Gianni Alemanno è ovvio cioè ma chi vuole consegnare e come si dice la la sovranità a questa Europa però ovvio che non non non non non non è così che si fa noto il problema è
Che ci dobbiamo
Mettere d'accordo che Europa vogliamo se vogliamo un'Europa che sia diventi un giocatore che abbia una sua politica di difesa e una politica estera una politica economica una politica finanziaria eccetera
è ovvio che bisogna dotarla
Di quegli strumenti democratici rappresentativi di cui avrebbe bisogno cioè quindi io credo che come si dice si parte cioè non non non vedo come si dice contraddizioni o qua eh vedo solo fatto che deve dire se cioè oggi come oggi nessun per tagliarla proprio con l'accetta oggi come oggi ma dove vogliamo andare a livello globale e affrontare i problemi che ci sono a livello globale nel pianeta
Se non riusciamo ad a vere un soggetto politico che vada oltre i confini dei nostri Stati che non vuol dire togliere l'identità ma vuol dire di dotarci di quegli strumenti per poter avere appunto un soggetto in questo caso europeo cioè che non è la somma delle nazioni non qualcosa di più nonché un progetto federativo e un progetto
Di DVD unità con però che veda vere deve avere appunto tutti i requisiti e gli strumenti della democrazia cioè oggi come oggi non è così cioè oggi come oggi né per quello che la prendo come una battuta l'altro aperte cioè giusto son d'accordo anch'io la consegna Rea Borrelli alla fonda l'anima perché non ho non sono nessuno no ma poi non se ma al di là anche se fossero bravi no Ford partiamo dal produce non faccia ma non hanno gli strumenti non son dotati appunto di un mandato cioè quello fatto vale va costruito
Cioè va costruita questo io credo che per cui e vediamo che il deficit di democrazia il deficit di Europa quella che di cui stiamo parlando ci porta a una situazione in cui perché non è sufficiente appunto è stato detto prima anche credo che l'abbia detto lei prima fatto che c'è un'Europa giovane un'Europa vecchia chiamiamola così tre zona proprio non c'è ancora un Europa che che abbia come si dice non c'è un'Europa un unicum c'è un pensiero comune degli interessi comuni e non c'è la solidarietà dentro l'Europa quindi non c'è la rappresentanza politica è un problema c'è un problema ma non credi non vedo contraddizioni vedo un un cammino che bisognerebbe farlo in modo serio a tutti tutti gli strati della nostra società
Grazie
Perché un secondo Di Matteo e poi Pietro oppure Gianpietro
Ma io sono molto molto breve il riferimento all'Europa che opposto è chiaro ci sono la situazione dell'attualità cioè ma c'è un dato di fondo noi oggi non abbiamo le loro
Ma dei popoli cioè l'Europa delle Nazioni quindi il problema è quello della governance dell'Europa oggi l'Europa
Su tante cose Fabio generazione che andare a Berlino attraversato il muro ha visto tante cose sono tanti vantaggi
Ma il dato di fondo è che non c'è un'Europa dei popoli e quindi un luogo della democrazia europea dove ci si possa vivere in in tranquillità cioè l'Europa c'è Consiglio d'Europa
E cioè ci sono i capi delle l'azione che si trovano lì e tra loro l'equilibrio allo al problema di fondo lo dico da europeisti sa lei lo sa
Che è un tema straordinario quello del dibattito interno in caserma eccelle europeisti convinti sin dall'origine della nostra esperienza porrà di fronte a questo che un'operazione incompleta il riferimento che ho fatto Degasperi perché poneva allora un tema quello quello della di quell'aspetto non perché io sono un guerrafondaio
Ma perché se c'è una difesa unica significa che c'è una entità di uno Stato che in quel caso era l'Europa di tutti quanti insieme quindi questo
Nel senso che il dibattito sull'Europa credo
Che ci debba appassionare visto che da qui a un anno cioè il rinnovo del Parlamento ma il Parlamento oggi che è il luogo della rappresentanza però è svuotato di poteri quindi credo che il anche su quello bisogna trovare dei momenti di unità
E di confronto fra di noi grazie
Grazie
Ha chiesto la parola Pietro giubilo quindi abbiamo in questa sala abbiamo due sindaci di Roma
Ma
Dieci
La difesa europea
La Francia non accetterà mai con comando integrato avendo lei la possibilità nucleare parliamoci chiaro quindi speriamo che un giorno ci fa lo io sono qui solo per esprimere il mio apprezzamento ad Angela Merkel
Non ho sentito pronunciare questo nome
Autrice nell'unico tentativo
Di creare una condizione di pace
E per questo volevo sentire che per il rientro oggetto di un'ignobile articolo di fondo di Panebianco sul Corriere della Sera
Io qui in questa si parla di pace poiché c'è un aspetto che ho politico oltre a quello di un turno apprezzabilissimo pacifismo l'unico tentativo fu fatto da Angela Merkel ed oggi viene
Attaccata in un modo indegno e quindi io qui solo voglio esprimere solidarietà ad Angela Merkel grazie grazie
Usate in quell'occasione visto che si è trattato della questione della politica di difesa europea dell'esercito europeo di quelle che sono le scelte di politica industriale che s'è anche fatto riferimento relativamente alla Germania alla Francia
Credo che uno degli aspetti fondamentali sia anche e soprattutto il la competizione molto elevate che esiste nel sistema industriale
Europeo tra lei in prese che abbiamo denunciato più volte che vanno a vendere armi ai Paesi in guerra e quindi fatto di una razionalizzazione del sistema del del della difesa vuol dire anche ridurre e vuol dire risparmiare vuol dire a certo punto non incrementare come percentuale del delle delle spese degli armamenti e soprattutto anche porsi delle regole come la legge centottantacinque del novanta che non abbiamo in Italia che è una norma e dire che viene aggirata in tanti contanti stratagemmi ma che è un punto d'avanguardia perché ci pone nei confronti della il divieto di inviarle nei Paesi che viola i diritti umani e che sono in guerra come invece appunto caduto più volte però su questo visto che abbiamo i rappresentanti degli istituti circa internazionale che disarmo se su questo fatto qui della politica specifica delle industrie o altro visto che ci sono dei pay per molto approfonditi che ha fatto il lessico di ricerche internazionali ci può dire qualcosa su questo come criterio atto come rimando no di quello che abbiamo più volte affrontato che è uno dei nodi su cui ne vorremmo anche confrontarci può perché finita l'emergenza o magari che ne so continua l'emergenza Pavia capire dove stiamo andando quali sono le strategie che ci interessano portare avanti
In
Mi fa piacere parlare di di questo problema entra centottantacinque perché in gioventù negli anni Settanta fui uno di quelli che scrisse il primo testo nella legge che poi quindici anni dopo fu approvata conto e mille novecento
Novanta numero centottantacinque ne è una legge che appunto cercava da un lato di regolamentare queste Forte azioni noi all'epoca rendevamo attutire andammo all'Iraq esatta mosse nei sosteneva terrorismo internazionale come anche come anche a Gheddafi Sudafrica razzista e così via
E questo è servito a poiché a fare dei passi ulteriori a livello europeo e a livello internazionale con una Carlo Frey treaty
Questo trattato che appunto seguendo principi analoghi a la nostra legge
Cercare di mettere tutta una serie di Paesi solo in condizioni di parità terrebbero quando atti interno del Ministero degli Affari Esteri ci fu la riunione con i diplomatici e sempre andati a trattare a New York questo trattato
Accanto a me c'era un signore io non conoscevo che sosteneva importanza del nuovo trattato internazionale
E che in poi
Mi si presentò e disse che era appunto rappresentante dell'Aja del Federal associazione italiane lo spazio difesa cioè delle industrie che producevano armi perché tra un problema è un problema avere
Ovviamente tutti quanti stesse norme a livello internazionale per tendere a questo molto importante
Trecentottantacinque purtroppo viene aggirata sappiamo reagire tattica molti del sorpasso che c'è anche un referendum che però ignora
La presenza di un ti un comma all'interno del Lecce
Il comma nove
E l'articolo uno che dice che alcuni Paesi con i quali nostro Parlamento affermata corti di cooperazione militare
Non si applicano i criteri da centottantacinque i divieti trecentottantacinque quindi modificandola centottantacinque ma non modificando quel comma
Passava specificano una serie di accordi di cooperazione
Nel campo della difesa
Si vendono armi senza pass sottostare ai divieti della centottantacinque
E purtroppo questo referendum non modifica questo comma
E infatti nell'ultima relazione del Governo risultano meno sessanta settanta Paesi dunque stiamo patti accordi come azione militare per cui in realtà come disse a suo tempo stesso Mattarella un modo per aggirare la legge e metterla fuori fuori gioco
Io le
La necessità di di intervenire in questo settore importantissima voi
Tra meriterebbe un discorso molto più ampio quello che c'è chi l'ultimo rapporto che abbiamo pubblicato sul nostro mensile
Mette in evidenza tra l'altro una contraddizione del settore
Per cui abbiamo un aumento del fatturato delle aziende una diminutio nel corso degli anni dell'occupazione in modo molto evidente a livello europeo e a livello internazionale
Abbiamo poi di fatto una un disarmo strutturale
Nel senso che prese prima con la stessa cifra si poteva comprare per esempio che Cina e le normative sono la stessa cifra compro solo carrarmato talmente evoluto la tecnologia dei dei sistemi d'arma
Complesse
E quindi presso considerato questo discorso e all'Europeo ci abbiamo di fronte è veramente come accennavo all'inizio a una politica difesa economica questo settore che veramente allucinante
L'assessore sì se dentro per niente coproduzione di armamenti con l'Italia e la Francia canalizzato le ferme le fregate multi missione
Hanno fatto vedere io anche questi terribili dico produzione in realtà poi non hanno dato i risultati sperati perché quindi paese ha prodotto non ho delle specifiche nazionali per cui parte come dire lo scheletro diversa la nave poi tutto quello che viene messo sopra non è uguale a quelle francesi e qui speriamo così severi Dharma competente diverso
Penso che forse su questo problema bisognerebbe fare un altro incontro per parlarne più più ampiamente ma certamente esigenza di non
La politica diversa della spesa è fondamentale questi ultimi anni l'Unione europea molto sta spendendo
Per il discorso del della difesa europea perché si concretizza in realtà solitamente in finanziamenti alle industrie e subito dopo la la fuga dall'Afghanistan
E il ventuno si era cominciato a parlare esigenze che una politica difesa europea di un esercito europeo
La fondarla e aveva parlato addirittura di Trinchieri cinque mila uomini l'Europa riuscirà messe in piazza cinque mila uomini
Che non ci si chiedeva ancorare Oporto quando questo in questo numero i militari e di siamo appunto quello che si diceva prima siamo in una situazione in cui questa Europa non riesce a esprimere una politica difesa una politica essere una politica unitaria
Punto una somma
Di con l'onta di varie nazioni che di volta in volta volte convergono altre volte ton convergono e come vediamo e i casi appunto
Traumatici questo del conflitto in Ucraina purtroppo l'Europa non è riuscita a avere un naso posizione è unitaria
Grazie professore
Siamo in chiusura anche perché l'orario era la era è previsto quindi dobbiamo chiudere
Abbiamo dimenticato di tante cose pesava anche cose che non abbiamo detto
Sull'accoglienza noi non ho detto per esempio che la invece delle del Lazio qui presenti regionale abbiamo colto tanto ucraini quindi esistano tante discorso la parricidio la parte giusta dell'autodeterminazione dei popoli
Tante volte ci siamo dimenticati una cosa però secondo me fondamentale quello che è il punto che vediamo è quello che è stato detto da Gianni Alemanno
E già l'amica delle ACLI la diversità
La il popolo buona parte del popolo ha una posizione questa posizione non ha rappresentanza in Parlamento in una rappresentanza in nei nel governo questo è un punto è un vulnus forte e su questo è l'unica cosa che mi sento dire poi per il resto è chiaro che
Non il periodo per avere la pace cominciava Francesco un viso abbisogna perdonare sicuramente ma il perdono non lo dice nel nel finale in un non ci deve far dimenticare nulla
Non dobbiamo dimenticare lasciavano dobbiamo dimenticare la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki firma gasati e non dobbiamo dimenticare tutti gli altri conflitti che vi sono in questo mondo voci grazie