Alfonso Pecoraro Scanio chiede al Presidente del Consiglio Dini che vengano revocati le indennità ai politici inquisiti così da rendere la manovra economica più equa

Riflettori puntati in queste ore sulla manovra economica del governo e in queste ore sono numerose le prese di posizione e le dichiarazioni dei vari esponenti delle forze politiche tra le varie voci ne registriamo ora quanto meno singolare visto il contenuto
Revocare gli assegna i politici inquisiti per rendere la manovra più equa non solo tra poveri e ricchi ma anche tra onesti e disonesti
è quanto chiede in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Dini il deputato verde progressista Alfonso Pecoraro Scagni noi lo abbiamo al telefono e ovviamente vogliamo chiedergli conto di questa iniziativa
Soprattutto
Di quei dunque evidentemente la richiesta Dini di adottare questi provvedimenti sia per recuperare fondi reca alle casse dello Stato che per rendere più equa la manovra dai rumori di fondo ci scusiamo per la qualità del collegamento comprendiamo
Che sei in partenza ti sappiamo tra l'altro in partenza per Sanremo siamo comunque una radio che trasmette le camere in dirette di parlamentari si occupa non possiamo a questo punto non chi è
Ti conto di questa grande attenzione su questa partecipazione a Sanremo di questa schiera di parlamentari te ne chiedo demente il motivo ma soprattutto le finalità
O che l'obiettivo era
Bene ringraziamo Alfonso Pecoraro Scanio colui abbiamo avuto approfondire questa notizia questa lettera inviata
A Dini con la quale appunto tra l'altro si sottolinea che la manovra colpisce pesantemente lavoratori ma evita di toccare quei redditi acquisiti senza diritto come quelli dei consiglieri regionali inquisiti che percepiscono assegni per sei o sette milioni mense i ricchi e le due proposte inviate dallo stesso Pecoraro Scanio proposte di legge che prevede una sospensione e la revoca dell'assegno di fin e ha mandato spettanti ai membri del Parlamento e l'introduzione di questa modifica nella legge che regola la materia giacenti in Parlamento da molto tempo