Rassegna delle riviste di politica e storia

E così anche oggi all'appuntamento della programmazione di Radio radicale per parlarvi di storia questa settimana ci serviremo di alcune segnalazioni tratte dai quotidiani di questi ultimi giorni partiremo da una rivista anche oggi un tema cerchiamo di sviluppare nelle varie segnalazioni un tema di cui in realtà già vi abbiamo parlato in altre puntate di questa rubrica e torniamo ancora oggi
Ad alcuni argomenti ad alcuni elementi per cercare di fare i conti di conoscere i fantasmi del novecento parleremo proprio di fantasmi ma anche di altri fantasmi in qualche modo e e degli strumenti per cercare di
Fare i conti con questi fantasmi vedremo sì anche oggi sarà complicato e se questa idea
è in qualche modo realizzabile perdiamo di Nuovi Argomenti parliamo di Nuovi Argomenti e partiamo da nuovi argomenti una rivista letteraria in realtà ma che già altre volte
Abbiamo utilizzato per parlarvi di storia stampata da Mondatori uscito il numero tredici maggio agosto due mila ventitré
E partiamo da un saggio proprio così viene presentato questo contenuto nella parte finale a partire da pagina centoventicinque in realtà è la trascrizione integrale più o meno integrale
Dini intervento di Marco Bellocchio per gli ascoltatori di il cane non c'è bisogno di presentazioni
Su Piergiorgio Bellocchio scomparso l'anno scorso è un intervento all'Auditorium di Roma
Del ventinove marzo due mila e ventitré e appunto
Partendo da questo saggio
Comincio a fare i conti con uno dei fantasmi del Novecento e leggiamo
Papà sei comunista chiede nel mille novecento novanta a mio fratello Piergiorgio la figlia nata nel mille e novecentosettantaquattro a parlare Marco Bellocchio
La domanda riportata da Piergiorgio A pagina duecentoventi di Diario del Novecento sintetizza in due parole
Una contraddizione profonda nella vita di mio fratello non l'unica ma certamente quella che sta al centro della sua vita all'essere appunto comunista
Di questi tempi scrive
Anche comunista è diventato un insulto in verità
In Occidente e anche in Italia per non brevi periodi stato un crimine
Ma non era un insulto perché il comunista era temuto e anche rispettato non sono comunista legge senza che ciò implichi e da parte mia una valutazione negativa del comunismo come finalità
Rigettando peraltro l'esperienza storica del comunismo russo cinese cubano bulgaro vietnamita jugoslavo eccetera eccetera oppure non sono oppure non sono più comunista ma vorrei esserlo vorrei esserlo ancora sto studiando per diventarlo ed è appunto Marco Bellocchio
A leggere alcuni passaggi appunto di di Ario del novecento di fare Giorgio Bellocchio
Quindi prosegue questo saggio Marco Bellocchio spiega sono contento e rassicurato di parlare di Diario del Novecento grande
Con un grande amico di Biaggi Piergiorgio è mio Alfonso Berardinelli creatore con Piergiorgio della rivista diaria spiega più avanti e Diario del Novecento
E la confermai di uno scrittore originale spiega Marco Bellocchio
E penso anche all'ostile essenziale senza parole inutili mai ridondante
E compiaciuto barocco uno scrittore che ha scritto molto poco uno scrittore che non credo volesse di proposito non essere letto ma che in realtà ha fatto di tutto per non esserlo
Di questo nascondersi non essere attivo non farsi largo non sgomitare per essere in prima fila Piergiorgio parla per esempio a pagina cinquantotto di diario del novecento estendendo questa passività tutta la famiglia è un'altra citazione nella mia famiglia ritrovo
Quasi tutti i vizi caratteristici della piccola e media borghesia tranne l'arrivismo il culto del successo la Russia l'Elia riconosco in altre parole i vizi passivi conformismo moderazione temperanza avarizia
Ben poco quelli attivi è stata l'esperienza precoce della sventura
A eliminare quasi alla radice quel tipo di aggressività desiderio di contare e comandare e salire economicamente e socialmente l'esperienza della sventura tolto ogni sapore a quel tipo di ambizione
Chiusa la citazione
Dice Marco Bellocchio lo dice senza dubbi senza punti di domanda questo Piergiorgio ha giocato per tutta la vita non esserci dico giocato perché poi qualche libro lo ha pubblicato lo ha presentato
Ma con un pessimismo di fondo la diagnosi che fa di se stesso è questa
La verità è che sono un maniaco depressivo dalla nascita ma col passare degli anni gli stadi di eccitazione sono sempre stati più rari ebree di McRae prevalgono i dominano i depressivi ancora un'altra citazione che si conclude così in realtà dice Marco Bellocchio venne a questo suo saggio Piergiorgio nonostante il fantasma
Della depressione aveva raggiunto negli anni sessanta settanta e ottanta una certa fama legata Quaderni piacentini
Rivista che negli anni gloriosi prima e dopo il sessantotto aveva raggiunto una incredibile tiratura più di venti mila copie
Senza nessuna pubblicità o contributo pubblico poi dal mille novecentottantacinque novantatré aveva fatto Diario con Alfonso Berardinelli
In Quaderni piacentini si sente il peso del dovere essere il rivoluzionario
Certamente e chi gli era familiare e appunto Bellocchio spiega questo lo sentiva particolarmente Bellocchio Marco
L'obbligo all'impegno l'obbligare assi all'impegno alla lotta all'essere comunista doveva essere per lui più un imperativo morale che una profonda entusiastica spesso cieca fede nel comunismo il mondo era sconvolto dal sessantotto Piergiorgio aderì all'esaltazione
Rivoluzionaria rischiando di persona vedi esempio processo a Lotta continua di cui fu direttore responsabile per fare un favore con Fanny ai compagni più giovani iniziative simili
Gli ascoltatori di radio radicale colpiranno anche le ricordano le ma anche Marco Pannella ma senza mai scendere in piazza le cariche le barricate le bombe lacrimogeni
Lacrimogeni e per cui nel libro di anche una presa di distanza discreta Manni tra per esempio da Grazia Cherchi definita dai compagni e la Pasionaria o anche l'accetta di Piacenza
In in diario c'è un Piergiorgio più pessimista ma anche liberato dal dovere essere comunista la libertà ritrovata di un pessimista sempre con quella diffidenza moralistica tutta piacentina
Perso quei personaggi che apparivano continuamente sui giornali in televisione nel teatro della politica della letteratura della filosofia specificamente intervistatori e intervistati
Nonché Piero Piergiorgio disprezzato se insuccesso la notorietà la visibilità al successo chi era estraneo gli era indifferente soprattutto negli ultimi decenni della sua vita non credo invidia se chi lo aveva conquistato dice Marco Bellocchio poiché più avanti ancora spiega Diario del Novecento
Vaga da un argomento all'altro senza badare a nessuna Drammaturgia e anche rinunciando alla Bussola delle date dei giorni che scorrono come hanno di solito i diari
è un libro che nasce da tanti quaderni scritti in più di quarant'anni sono più i duecento il libro è una selezione dei primi cento nel libro c'è anche la bella idea cinematografiche anche se è riferibile più al cinema muto
Che di accostare le parole alle immagini Piergiorgio troppi ritagli alla dai giornali titoli caricature e fotografie che incolla la poi sui quaderni questo accostamento questa funzione spesso approfondisce il tema in una sintesi straordinaria dice Marco Bellocchio l'ultimo capitolo anno due mila intitolato come se Dio ci fosse Piergiorgio scrive l'immagine che vorrei segnalare non è un quadro un mondo un monumento famoso ma una fotografia rappresenta l'esecuzione capitale di due partigiani da parte dei tedeschi avvenuta a Minsk in Bielorussia verosimilmente tra il mille novecentoquarantadue il quarantatré le vittime erano giovanissime un ragazzo e una ragazza
Una sola istantanea comprende compendia due momenti estremi perché accanto al ragazzo qui il boia sta stringendo il cappio al collo
C'è la ragazza che già pende morta perduta la condizione in cui precipiterà il ragazzo di lì a pochi istanti quel ragazzo di cui vediamo ancora l'occhio vivo il bel volto imberbe
Su cui guizzi da una lieve smorfia il Boa
Il boia nona l'espressione feroce soddisfatta di altre analoghe immagine è un graduato anzianotto dalla faccia insignificante che esegue il suo lavoro con lo scrupolosa di legge sa la banalità del male
Il contrasto tra la giovane invita ancora pulsante del ragazzo e la mortuaria professionalità del boia del burocrate non potrebbe essere il più tremendo intollerabile rivoltante per non conosco
Scrive scriveva Piergiorgio Bellocchio il nome
Dell'autore della foto è certamente un tedesco un militare reporter non sappiamo con quale animo l'abbia scattata questa foto e comunque l'ennesimo esempio di documentazione del potere che per una sorta di eterogenesi dei fini si ritorce contro il potere l'involontaria testimonianza
Del persecutore a favore della vittima della morte a favore della vita la verità del reale si dimostra più forte
Di ogni artificio o arte del resto alla origine della nostra storia
Della civiltà occidentale c'è un'esecuzione capitale
E quella venuta sul Golgota due mila anni fa se è rimasta in me diceva una traccia della commozione della compassione del tremore che da bambino mano provavo per il crocefisso
Questa traccia questa eco di sentimento religioso va a questi due ragazzi alle migliaia di loro compagni fratelli di tutta Europa
Da quando l'ho vista per la prima volta venti o trent'anni fa scriveva appunto nel due mila questa immagine mi ha subito richiamato
Uno degli ultimi racconti di Tolstoj il divino e l'umano dove l'esecuzione di un giovanissimo rivoluzionario viene casualmente
Seguita attraverso la finestrina della sua cella da un vecchio dissidente religioso imprigionato perché refrattario al potere zarista
E della chiesa che per lui rappresentano l'Anticristo dell'Apocalisse questo povero vecchio cerca da anni la vera fede senza averla mai trovata nelle parole della dottrina nei libri meriti ma nel ragazzo che viene impiccato in carcere e che si badi bene non è credente ha rifiutato i conforti religiosi vecchi incontra finalmente l'incarnazione della verità
Questa pagina appunto
Che Marco Bellocchio rilegge
Piergiorgio il saggio prosegue De
Lungo sì cita anche la vicenda
Di Camillo dopo il suicidio e mio fratello
E parlano si si cita la madre
La madre i Bellocchio era venuto in mente una certa povera donna che beveva fino a ubriacarsi perché infelice senza che ciò alle risparmia se il disprezzo della gente era per tutti un simbolo
Dell'aviazione anche lei quando incontrava l'ubriacone ne provava paura discusso ora la capiva
Perfettamente dopo il suicidio del
Fratello dei Bellocchio il suo dolore tale che poteva sfuggirgli solo attraverso lo stordimento l'oblio
Droghe alcol rimpiangeva soltanto di non essere abbastanza libera per poterselo permettere anche lei sono pagine dove la famiglia dice Marco Bellocchio diventa Alitalia l'Italia privata
Il privato di tanti italiani e non un insulto non una maledizione contro il cristianesimo anche la religione
Senza nessun sospetto di conversione non è trattata con superiorità attivo materialisti anzi
E ci sono passaggi sul cristianesimo che oggi potrebbero piacere a papa Francesco dice Marco Bellocchio lì città
E appunto poi si parla anche degli altri temi ma abbiamo iniziato oggi da questa citazione per ritornare su uno dei fantasmi
Del novecento per raccontare
E Piergiorgio Bellocchio attraverso le parole di Marco
Bellocchio passiamo a un altro fantasma se la
La citazione diciamo non è non è
Anche diciamo in opportune in qualche modo ma il tentativo di parlare di alcune questioni sono di difficile in realtà
Trattamento difficile avere a che fare con certe questioni ed è avvocato lo avete sentito anche dalle parole di Marco Bellocchio la questione della nazione è una parola
Che è tornata in qualche modo in uso molto in uso questi in quest'ultimo anno in realtà e parliamo del fantasma della nazione lo facciamo attraverso un articolo di Stella Solinas che è comparso su il Giornale diciassette agosto ed è in realtà la recensione di un libro dello studioso Alessandro campi l'idea di destra e le radici nazionali sono i temi di cui
Di cui tratta questo libro che si chiama proprio il fantasma della nazione pubblicato da Marsilio che
Tutto Solinas RC zittisce
Si legge nel sottotitolo Zurigo risarcibile quali sono i temi compra conservatorismo dice Solinas è soltanto un sogno è un sogno ma può essere anche o un incubo ma così dice Solinas e l'Italia
E progressista fin dal Risorgimento le contraddizioni della destra affondano le radici nella storia come mostra questo saggio appunto di Alessandro campi nostro Paese nasce dice Solinas da una rivoluzione
Figlia di quella francese quella che noi chiamiamo Destra storica altro non era che era che una sinistra riformista che diciamo in questo titolo c'è già tutto il ragionamento di Solinas che usa il libro
Di campi per questo ragionamento perché le posizioni dello studioso sembrano almeno non abbiamo letto il libro è quindi andiamo un po'per da tentoni diciamo così quindi magari un errore anche ma
Questa questione cioè del fatto di parlare di della nascita di una destra appunto qui si parla di conservatorismo ma poi si evoca la rivoluzione francese e nel
Periodo successivo alla Rivoluzione francese si è parlato in realtà di reazione alla rivoluzione francese i principi naturalmente anche le tragedie che sono seguite alla rivoluzione francese ma la reazione appunto
Era un'altra questione in campo e che si poneva alternativamente a tutto quello che veniva dalla svolta del mille settecentottantanove e questa la destra punto di domandare a destra di oggi a deve fare i conti con queste questioni o con lo scenario post risorgimentale sembra che Alessandro Campi punti a questo cioè alla a mettere in campo un tema che figlio dell'unità del Risorgimento che fa delle proposte alternative ad altri ma vediamo il pezzo di Solinas perché forse siamo aggiungendo purtroppo fantasma della nazione
Del titolo del libro di da Sandro campi dice Solinas scritto per rispondere a tutta una serie di interrogativi continua a riproporsi intorno
A quelle in suolo più o meno evanescente alla sostanza o ex tu plasma appunto
Che sotto vi si nasconde che consente il ventuno sì del ventunesimo secolo
Drogba Rizzato una nazione un anacronismo un residuo una scommessa per il futuro un rifugio che rapporto ha con la democrazia
Quanto nazionalismo quanto nazionalismo c'è nel sopra Nismo il surrealismo non è altro per usare le parole dell'autore che il nazionalismo dei popoli stanchi
E ancora visto che l'analisi è incentrata sull'Italia e che il rapporto con la nazione hanno avuto dall'unità in poi la destra e la sinistra
Che idea di nazione hanno maturato propagandato nel secondo Novecento i due maggiori partiti italiani la Dc e il Pci
Quanto il crollo della cosiddetta Prima Repubblica il venire alla ribalta di nuovi soggetti politici ha contribuito a una rinnovato sensibilità nazionale
E infine più specificamente visto che forse frettolosamente si è sempre abbinato la parola nazione alla parola destra
Quasi ne fosse la logica e conseguente appendice vale la pena di chiedersi come tutto come appunto fa lo studioso Alessandro Campi quale destra
Nel corso della nostra storia unitaria l'abbia incarnata meglio
Su questo punto l'autore non ha dubbi la base di questo saggio città qui cita la base di questo cioè saggio cioè l'idea che l'unica destro che sembra aver intrattenuto
Un rapporto culturalmente originale ma anche virtuoso costruttivo sul piano politico con l'idea di nazione è stata quella moderata e liberal conservatrice di età risorgimentale la cosiddetta destra storica
Chiuse le virgolette la sua visione della nazione patriottica ma pragmatica con alla base un'idea della politica intesa come dovere civico come visione ottimistica del futuro ma anche con un particolarismo nazionale che non veniva considerato alternativo ad altre forme di appartenenza partirà quella europea
Stata però successivamente negata trasfigurato superata quando non apertamente costa contestata e criticata comunque non adeguatamente ripresa valorizzata dalle destre che si sono susseguite nella penisola nel novecento il paradosso che per campi deriva da questa constatazione che la destra italiana prova dei fatti non è riuscito a sviluppare una visione all'altezza delle sfide della storia o elaborarle una concezione politicamente efficace
Deriva da qui dice Solinas la rimozione del proprio orizzonte ideale come è accaduto con il moderatismo cattolico democristiano il secondo modulo dopoguerra sua declinazione in chiave puramente retorica strumentale
Polemiche didascalica come nel caso odierno dei sovrani più della formò
Formulata tifo sportivo Forza Italia di Silvio Berlusconi
Per non parlare della versione assolutista dei nazionalisti del primo Novecento o della sua negazione sul piano politico concettuale fatta dal fascismo col suo anteporre lo Stato è questa
Questo passaggio di Solinas
Interessante sarebbe da approfondire ma
Lo faremo un'altra volta se così viene però da chiedersi se il paradosso non stia da un'altra parte ovvero se quella destra storica rivendicata da campi qui appunto e la riflessione
Di Solinas più che essere una realtà radicata nella storia dell'Italia dice risorgimentale non ne sia un'eccezione
Una deviazione di percorso se si vuole oppure un controsenso la spia di un qualcosa di eccentrico sale rivedibile strettamente legata alle sorti di un'etichetta politica ideologica la destra che è sempre con quella storia risorgimentale aveva poco o punto a che fare
Si spiega meglio Solinas Risorgimento italiano nasce a sinistra dice Solinas questa è la sua integrazione non a destra
è un fenomeno innervato nel messaggio della rivoluzione francese questo sì e rivoluzionario e o progressista non conservatore
E questo forse si potrebbe in qualche modo discutere mandiamo avanti schematizzando per fare l'Italia bisogna fare tabula rasa di ciò che c'è granducali i i regni il Papa re eccetera c'è dunque da una sorta di conservatorismo impossibile infine all'indomani dell'unità la partita si giocherà sempre fra progressisti e moderati ovvero fra due modi di intendere il loro sviluppo e la stabilità nazionale
Poi il ragionamento di Solinas prosegue abbiamo cercato forse di darvi un'idea di quale e la questione di quali siano di e fantasmi con i quali
Fare i conti in conclusione Solinas cita Ernesto Galli della Loggia
E che aveva parlato della peculiarità della storia italiana in quanto a patologie antidemocratiche non c'è stata solo quella fascista questo diciamo ormai è un tema molto molto citato ma anche quella comunista sul piano del linguaggio e dunque della costruzione della memoria pubblica è sempre valsa
Per quest'ultima la regola assoluta dei due pesi e delle due misure ossia della sua trasformazione in un santino resosi resistenziale autoassolutorio
Di un run dello ideologico i toni che vengono usati quando poi si porta questa questione a livello di polemica politica e
Insomma però la cosa importante affrontare il nodo antidemocratico
Del comunismo dice Solinas storia novecentesca italiana capire le ragioni degli altri è uno dei temi per fare per fare i conti alla fine più che è un fantasma è un balletto di spettri
Quelli quello che danzano intorno al nostro essere a sentirci italiani nostra poco salda memoria storica
Fragile per colpa delle troppe censure interpretazioni riletture ideologico politiche che il settantenni o repubblicano si porta con sé il Risorgimento tradito
La dissacrazione della prima guerra mondiale il fascismo come fenomeno estraneo alla comunità nazionale
Il moralismo antitaliano di matrice azionista e un po'di tempo che si cita in questo modo l'azionismo e non
Onestamente davvero non non gli si fa non gli si fa giustizia ma questa è un'osservazione mia
La questione meridionale sempre agitata ma mai affrontata la contrapposizione fra le due Chiese rete partitiche la democristiano da comunista ambedue
Con il a loro modo antinazionale i chissà cosa si fa riferimento
L'implosione della Prima Repubblica accertò P. fantasmi insomma per una nazione che non ce ne è è qui alla fine la conclusione
Ma appunto che anche il il tema della nazione è
Qualcosa da cercare in qualche modo
Di e concretizzare di rendere presente in qualche modo non vogliamo citare Capitini lo abbiamo fatto qualche settimana fa passiamo all'altro e anche oggi forse
Un po'
Siamo scendendo nell'horror oggi parliamo di altri fantasmi ancora e proseguiamo con un'altra citazione un quotidiano di questa settimana
La Repubblica nel numero di ferragosto pubblica l'ultima puntata di un lavoro approfondito che potete recuperare con i mezzi a disposizione on line
Di Ezio Mauro già direttore di Repubblica sulla caduta del fascismo questa l'ottava e ultima puntata è stata pubblicata
Punto in questo numero quotidiano potente recuperare nelle precedenti puntate con gli strumenti ormai la caduta
E le cronache della fine del fascismo i
Ezio Mauro sceglie di parlare dei fantasmi di Verona cinque settimane dopo l'armistizio letali si deciderà a scendere i a scendere in guerra contro la Germania il Duce costretto a fare i conti con il genero traditore
Galeazzo Ciano con tutte le rovine della che la sua dittatura provocato il collasso che porterà al crimine della guerra nazista Cefalonia il massacro dopo la resa di cinque mila uomini della divisione Acqui che avevano combattuto rifiutando di essere disarmati dai tedeschi il giudice Stille
Il Duce
Sa che è finito il fascismo è scomparsa Vito dura dovuto anche
Far morire far uccidere il marito di suo figlio fantasma di cui non riuscirà a liberarsi toccherà poi a luglio vittima di se stesso di ciò che ha creato e
Ezio Mauro poi scende nei particolari dei giorni di e Verona davvero giorni lividi in qualche modo anche diciamo parliamo del gennaio del
Quarantaquattro e
Killeraggio i giorni in cui si tenne
Il il processo tre giorni tutto solo tre giorni
Di processa i cosiddetti traditori del venticinque luglio tra cui appunto
Galeazzo Ciano le staffette leggiamo questo passaggio le staffette informano il duce di ogni passaggio di questo brand
Processo la stretta sorveglianza la cella numero ventisette di Ciano l'unica con due SS davanti alla porta alla scena di sei imputati catturati portati in Aula sui diciannove
Membri del
Gran consiglio accusati di tradimento di alto tradimento
Con Del Bono che si tiene la testa tra le mani Ciano chiuso nel suo trend se chiaro ha fondato sulla panca con lo sguardo fisso fa le ultime parole del pubblico accusatore Andrea Fortunato
Che dice ho gettato le vostre teste alla storia d'Italia fosse pure la mia perché l'Italia viva
Chiuse le virgolette la condanna a morte per tutti salvo i trent'anni al penitente sani chicche ritrattò subito dopo il voto contro il Duce
Fino all'esecuzione politico alto al poligono di tiro di Verona con trenta soldati che alle nove e trenta dell'undici gennaio sparano alla schiera dei cinque condannati seduti a cavalcioni sulle sedici sono anche le immagini che ormai trovate facilmente che su YouTube le mani legate sul dorso mentre il cappellano prega a voce alta
Ciano è finito a revolverate per portare anche il clero la notizia della sua morte con assoluta
Certezza Mussolini si è fatto consegnare ogni giorno il verbale del dibattimento ha letto il testamento diciamo che accetta il suo destino aperte virgolette bisogna che chinarsi di fronte alla volontà di Dio
Pregando sì
E pregando e accettando il giudizio supremo
L'ultima lettera eta se invito potuto avvolte esserti lontano adesso sarò accanto a te Saint dice Ciano
Ciarlo che poi dalla cella rivolge un'accusa proprio a a Mussolini dice Ciano una sentenza decisa da Mussolini sotto l'influenza del circolo di prostitute altri
Che
Sono attorno al al Duce Duce
Non vede i corpi sull'erba nel cielo basso Aria di neve l'immagine perché lei dice che è stato sveglio tutta la notte
Con la porta della sua camera da letto chiusa la luce scesa nelle attese che arrivasse la notizia dell'avvenuta esecuzione all'alba ancora aveva chiamato Karl Wolff il comandante della S S in Italia person darlo sul prezzo politico da pagare Hitler in caso di un intervento di grazie in extremis tocca a voi decidere la risposta certo non eseguirà la condanna sarebbe un segno di debolezza tutto un accumulo scrive più avanti Ezio Mauro fu nere occulto sepolcrale del lutto come insegne trofeo sentimento di violenza quel corteggiamento di una morte amica di un uomo che viveva i suoi giorni in
Defunto era tutto
Quel nero rovesciato sull'Italia che eroga il fascismo restituiva al Duce dice dice Ezio Mauro anzi glielo portava
In famiglia nell'agonia magra macabra di Salò l'ultima tragedia che non si sapeva come si sarebbe conclusa quando
Rizzi è proprio quel giorno iniziò proprio quel giorno d'inverno il Duce sa che finito il fascismo scomparso dittatore ha dovuto fare uccidere il marito di sua figlia un fantastico dico nonna
Non si libere e appunto siamo arrivati
Anche alla fine del tempo di cui disponiamo questa settimana un'ultima segnalazione che vi facciamo lo facciamo da un post difesi bocche di Luciano Lanna che giornalista ricercatore studi uno studioso responsabile direttore responsabile persa di vista il pensiero storico che vi segnaleremo
Nelle prossime settimane che scrive un posto che vogliamo leggere mi scrive sua figlia è nella che è venuto a mancare Luigi Bacchion in classe mille novecento
Ventisei in attivo di Fidenza era uno degli ultimi ragazzi di Salò rimasto in vita l'ho conosciuto dopo che nel nel due mila e nove uscì un suo libro di memorie che mi colpì dice l'anno in quanto smontava tutti gli stereotipi
Di quella generazione quelle vicende storiche ebbe modo ebbi modo di incontrarlo a Roma
Dove lo avevo convocato per intervistarlo documentare
Quanto aveva raccontato nacque una simpatia un'amicizia
Che poi proseguita negli anni sintetizziamo perché appunto l'Autore
Parla l'autore di questo articolo Lanna parla dell'atteggiamento invece di questo ragazzo di Salò che non era quello di cui abbiamo parlato poco fa non era funereo c'era allegria in questi ragazzi che avevano deciso di stare da quella parte
E viene descritta questa cosa appunto che smonta di
Gli stereo gli stereotipi dice Lanna appunto che ci sono e questa
Memoria che vi segnaliamo appunto c'è anche un libro di memorie lì Luigi batti ogni per vedere in questa vicenda da un altro punto di vista però questo altro punto di vista non cancella quanto naturalmente abbiamo letto poco fa ma torneremo naturalmente anche su questi temi per oggi ci fermiamo qui e vi diamo appuntamento alla settimana prossima