Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Carcere, Cile, Cinema, Critica, Cultura, Diritti Umani, Film, Giustizia, Minori, Telefonia, Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
Convegno
critico cinematografico
Alla Settimana della critica della Mostra del Cinema di Venezia Margherita ASS opera prima della regista cileno attanaglia Gilbert racconta la vita delle donne recluse in un carcere
Mal che ridà se vuol dire non volute e il film è una piccola finestra su questa realtà che spesso viene nascosta alla luce dei riflettori
Libertà entrata in contatto con l'universo carcerario grazie a un workshop tenuto tra quelle mura
Ne era nato un rapporto umano che è sfociato anni dopo nel film
Anche in questo caso come in altri viste a Venezia quest'anno le riprese sono state fatte clandestinamente con i cellulari quasi a ricordarci che il potere dell'immagine supera ogni legge e ogni censura
Gli smartphone sono infatti vietati per chiedere tenuto dei cellulari l'immagine conserva la qualità sporca le schedature le inquadrature incerte soprattutto la verticalità
Scelte politiche ed estetiche rivendicate dall'autrice sia per sottolineare la dimensione non controllata dell'immagine letteralmente rubata al reale sia per alludere simbolicamente con la verticalità
Alle sbarre e alle loro aperture unico pertugio verso il mondo esterno
Chi sta in carcere vede il mondo verticalmente
Il film racconta l'universo femminile del carcere riunendo le storie intrecciate di una ventina di detenute
Universo Complesso dove conta la solidarietà e l'affettività e difficile
Spesso nascono relazioni tra detenute che suppliscono a precedenti delusioni
La maternità anche essa problematica poiché conosce una frattura al compimento dei due anni di età del bambino separato in quel momento dalla madre e introdotto in ambienti non sempre facili l'esterno è intravisto soltanto attraverso le vite dei bambini che vengono rimpallata i da un parente all'altro una volta usciti dalla loro prima casa dietro le sbarre
Le immagini dita maghi e libertà sono claustrofobiche il carcere e prima di tutto l'imitazione dello sguardo
Sono anche immagini Monte visto che la loro non circolazione sociale ne limita la funzione comunicativa
Ma proprio per questo sono immagini potenti perché nella loro imperfezione celebrano la loro resistenza a dispetto di tutto
C'è poi l'aspetto umano un ex detenuta carina Sanchez e il testimone che fa da tramite tra la regista il mondo di dentro
E lei che reclama la dignità umana anche di chi ha commesso errori e li sta pagando
Gilbert rende bene la dimensione menomata del vedere ricorrendo a fotografie che sono pallidi sostituti dell'immagine in movimento
Oppure a inquadrature apparentemente insignificanti che raccontano per frammenti l'ordinarietà triste della vita del carcere e trovano proprio in questa routine spezzata il loro intenso significato
In questi luoghi della marginalità dove l'oscurità regna padrona e la rappresentazione stenta ad articolarsi in forme compiute si tocca forse il cuore del senso dell'immagine
Creare il nulla l'assoluto a partire dal caos del mondo
Da Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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