Critica e militanti

Buon giorno da critica militanti se c'è una cosa che manca nel dibattito pubblico italiano politico culturale e mediatico accademico
E oggi più che mai mi pare la capacità o volontà di rispondere al livello anche elementare delle proprie idee argomentazioni opposizioni
Si sa che non si pagherà dazi o per le contraddizioni e si intende contraddizioni steli di perché appunto non esaminate non scontate o magari
Rivendicate mi è capitato spesso di recente per dire
Di imbattermi in fan di don Milani entusiasti di quel gergo pseudo scientifico della pedagogia che a Barbiana sarebbe stato deriso
Ogni fu col piani lotta per l'aumento delle certificazioni scolastiche tutti un po'inconsapevoli ma non innocenti
Perché al vecchio costume clericali italiano si è sovrapposta la confusione dei linguaggi dei media oltre alla mistificazione identitari sta e gli effetti congiunti scacciano dal quadro
Anche la dose minima di logica ci ripensa vuole giallo con vero sollievo un bel pamphlet di un esperto invece di logica appunto Massimo Mugnaini uscito da Raffaello Cortina intitolato come non insegnare la filosofia dove il nonno ha sulla copertina è barrato
A suggerire che ci sono nel libro sia una pars destruens che una construens
Mugnaia limpido molto limpido ma non semplicistico sa prodursi quando necessario imprecisi affondi satirici
Ma al tempo stesso non nasconde le incertezze non a caso uno dei suoi eroi il dimenticato magnifico rigorosissimo ed elegantissimo Giovanni Vailati
Viceversa la formazione umanistica e filosofica liceale universitaria insegna in Italia una seriosità poco seria e trasmette la boria di chi si ritiene superiore al volgo senza averlo mai dimostrato con buoni argomenti duole ancora certo il Kallon è un idealista ma anche qui l'autore non fa giustizia sommaria a differenza di quel che vuole un luogo comune l'enfasi sulla filosofia messa dalla riforma scolastica gentile un secolo fa
Non premiava gli ipertrofici manuali infatti si strada dagli anni trenta in poi proprio Perazzo parla Manzi
La lettura diretta dei classici con un sobrio commento storico appunto ciò che l'anti lealista mugnai finisce per proporre con un'organizzazione di insegnamento per grandi temi di logica etica ed epistemologia
Contro l'attuale storicismo manualistica col quale dopo gli anni Sessanta tra ballando ormai l'ossatura crociana e marxista sia dotato di sempre nuove appendici ripiegando su uno storicismo al minuto
Storicismo della cronaca che imbottisce i testi delle più varie informazioni secondo una velleità di completezza da manuale Cencelli riducendo tutto
A una sorta di fungibile rumore di fondo indugiando sempre più a quella che mi verrebbe da chiamare la sindrome del Prof di religione che getta Lescar giovanilistica suonando la chitarra cioè in sintesi
Manuali pieni di inserti poppa attualizzazioni forzate usi impropri del cinema
Tipo l'esempio di Mugnai il Truman Show per spiegare la caverna di Platone in questo modo in testa agli studenti rimangono solo delle proverbiali banalità o come diceva Salvemini un'astrusa logo ma chi ha filosofica
Del resto proprio qui in un certo senso voleva arrivare lo storicismo italiano corretto dall'understatement ad esempio quello di Eugenio gareggia maestro
E nel pamphlet bersaglio di mugnai cioè un'indagine che storici Zamboni virgola relativizza tutto scettica mente fuorché se stesse
Che immergendo i grandi pensatori nella cultura del loro tempo
Finisce per far poggiare i giganti del pensiero sulle spalle di tanti anni cioè per fare indebitamente coincidere la spiegazione genetica del pensiero e delle teorie una certa idea viene da x e la y con la funzione strutturale che la stessa idea
Ah nell'opera di un pensatore e che non può mai essere ridotta a mille lire biografia o epoca un tale atteggiamento si sposa
Con quello che oppone la filosofia secondo la visione crociana a una pretesa prosaica e pseudo concettuale ragione calcolare ante
E che separa troppo nettamente le cosiddette scienze dello spirito da quelle della natura in realtà molto mescolate anche nel peso che hanno in entrambi gli ambiti i pregiudizi umani
Con questo retroterra il filosofo italiano diventa presto un rettore appena cade giù dal suo che che risma elastico
Per intervenire su fatti concreti si rivela spesso un banale giornalista si vedano a questo proposito le ottime pagine di Viano
Oppure diventa un burocrate ministeriale una specie di brigadiere Dell'antilingua di Calvino che si è laureato in una università Massi ficcata e a cui sarà molto difficile far cambiare la forma mentis diciamo metafisico corporativa
Non mi hai esamina un recente documento del MIUR sull'insegnamento della filosofia e dimostra bene quanto il ridicolo
Il suo miscuglio di pseudo inglese gergo tecnocratico pedagogico BA dissi ma retorica delle competenze e anti filosofica confusione la stessa del resto di tanti scritti accademici e qui cade una interessantissima comparazione con documenti e manuali di altri Paesi europei comparazione che conferma che l'elefantiaca e Storia della filosofia
Sono ormai quasi solo fatto nostro mentre altrove più o meno bene si avanza invece per insegnamenti sistematici e letture dirette dei classici e dibattiti costruite a partire
Da un allenamento argomentativo molto concreto
Insomma l'ansia velleitaria di completezza va di pari passo con la nostra perdita della percezione di come si ragiona del fatto che lo si può fare anche avendo studiato riflettuto su poche cose testi importanti
E i cascami dello storicismo al contrario storicismo il riflesso eliminano dall'orizzonte filosofico come dall'orizzonte civile quella passione per la verità anche parziale e provvisoria senza la quale non si dà ricerca le prime volte che mi sono trovato a discutere di questioni filosofiche con studenti di università inglesi tedesche o degli Stati Uniti scrive a questo proposito Mugnai
Mi ha colpito che pure ignorando gran parte della storia della disciplina tuttavia mirasse Lubritto al punto per così dire sforzandosi di capire senza indugio
Quale fosse il centro del problema uno studente italiano invece in base alla mia esperienza posto di fronte alle medesime questioni si sarebbe preoccupato prima di tutto di guadagnare una prospettiva storica cercando di situare storicamente i termini del problema si sarebbe sforzato di rifarsi alle mille bibliografia i saggi sull'argomento
Prima di affrontare direttamente il tema da analizzare quando insegnavo per caratterizzare l'atteggiamento del tipico studente italiano di filosofia ero solito paragonarla quel tale che per rispondere alla domanda che ore sono comincia a sciorinare
La storia degli orologi
è una descrizione perfetta ma a partire da cui vorrei porre a Mugnai un problema un po'differente lui crede
Nell'incerto ma pur consistente progresso della filosofia nel tempo come disciplina
Che riguarda in primis la problematica dazione di credenze discorsi dati quotidianamente per scontati
Il modo di migliorare la comprensione di quel che già sappiamo crede a ciò che la filosofia non sia come la poesia per leopardi che non ha fatto progressi dal tempo di o meno
E crede ancora nella specializzazione non c'è dubbio che in certe questioni serba
Ma gli chiedo questo esaurisce forse la filosofia è obbligatorio per capirci scegliere tra gli hai detto ieri anni un po'imbroglioni e un'immersione nella filosofia analitica
Cosa direbbe invece per esempio di Simon's Bay lo di Giorgio Colli o di un saggio Isma'il cui linguaggio produce una conoscenza non ottenibile altrimenti come la filosofia anti filosofica di Montaigne
Non mi sembra che esperienze del genere possano essere il frutto di una collaborazione collettiva tipo pool di laboratorio ma al tempo stesso non mi sembra si possa rifiutare il loro enorme potenziale conoscitivo a meno di non nutrire una sordità che forse non è solita letteraria in senso vago ma proprio filosofica
Non è detto che si debba essere dei volgari idealisti o dei romantici nichilisti per opporsi in certi casi all'idea collettivistica proposta da Mugnai basta forse intendersi sulla terminologia su cosa
Intendiamo cioè per filosofia e soprattutto sulle reali conseguenze delle nostre definizioni inoltre chiedo anche questo non si propone un'idea fatica della filosofia anche dove si pensa che gli scienziati non sarebbero i più titolati per riflettere sulla logica intrinseca delle loro scienze
E che ci vuole per forza una specie di Giovanni Gentile o Benedetto Croce epistemologo Pratt Matisse tempi rivista per spiegare le cose che fanno da fuori
Infine le riviste accademiche in cui mugnai ripone tanta fiducia con il loro meccanismo di selezione correzione molto spesso non propongono forse appena un avvilente parodia clericale dell'autentico
Si badi autentico non pop dibattito filosofico
Chiudo davvero perché devo fermarmi ma con un'ultima suggestione mi sembra che la giusta de storicizzazione della filosofia
Tempo e formazione dei docenti permettendo dovrebbe andare di pari passo invece con la storicizzazione per così dire filosofi d'azione delle materie scientifiche cioè con un discorso che davanti ai teoremi aiuti a comprenderne
Il ruolo riproducendo laboratorio del pensiero le sue connessioni con i problemi agitati da un'intera cultura e con idee o concezioni non ancora
Scritte in linguaggio formalizzato forse il terrore italiano della scienza un sentimento endemico
Di estraneità verso i suoi risultati sì attenuerebbe a risentirci venerdì prossimo