Come fronteggiare l'emergenza migranti? Intervista a Giuliano Amato

Radio radicale abbiamo quindi fronte a nome del presidente Giuliano Amato Bongiorno presenza innanzitutto come sta tutto bene
Tutto bene per quanto mi riguarda certo il mondo che abbiamo intorno non sta meglio di me
Presidente partiamo dalla questione dei migranti lei è stato tra le tante in cariche istituzionali che ha avuto anche ministro degli interni e ovviamente si è occupato la questione dei migranti che trovano e passano per la Libia e per la Tunisia e e lei che cosa ne pensa del l'atteggiamento del governo
Ma sa
Onestamente è difficile valutare quello che un governo può fare
In presenza di un fenomeno che ispettor quando me ne occupavo io ha assunto una dimensione assolutamente non comparabile
Ora
è inutile stare a dire la destra aveva come carta fondamentale quando era all'opposizione il blocco navale
E ora s'accorge che il blocco navale non è una cosa così facile da costruire benissimo ma una volta detto questo che cos'altro dice
Che cosa se è in grado di proporre per la sull'uccisione ragionevole di un problema che come dicevo non è più quello col quale Ulivo alle prese
E che fondamentalmente si traduceva in un assorbimento rallentato
Della immigrazione che proveniendo da vari apparati nel zona subsahariana
Raggiungeva la Libia era giungeva i centri di autentica detenzione della Libia per cui al mio tempo il problema era soprattutto di un rapporto con i libici e in questi termini io li ho visti
Ci furono accordate ci furono dotazione di mezzi ci furono
Promesse non mantenute dai libici tutto di
Oggi completamente diverso insomma oggi anche perché era lì per completamente diversa allora c'era il regime legalizzato la Libia oggi
Terra di nessuno ma in realtà essendo troppi di questo dobbiamo parlare quelli che hanno voce nelle vicende libiche
Che è diventata la Tunisia il punto di partenza principale
La quantità delle persone che si muovono che sanno benissimo i rischi che corrono e tuttavia rincorrono lo stesso
Espressiva di qualcosa che è ormai al di là del fenomeno migratorio del mio tempo cominciata
La migrazione
Di un mondo globalizzato
Nelle quale fenomeni naturali e turbolenze istituzionali e politiche si sommano
Creando grandi grandissimi numeri di persone il movimento
Come si fronteggia un fenomeno del genere ecco qui che
Hanno enti dei quando il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto
Beh noi non abbiamo fatto che dire se ne deve occupare l'Europa Massenet debbono occupare pure le Nazioni Unite
La cosa appare un po'irrealistica tenendo conto del generalizzata impotenza delle Nazioni Unite sugli affari del mondo ma lui dice una cosa che ha un senso
Cioè coglie che questo fenomeno addietro dissi e i turbamenti che stanno interessando il mondo intero larghissima parte del mondo
Come fare a migliorare le condizioni rispetto a questo come trovare autorità o interlocutori che siano capaci di cambiare e qui prenda l'esempio della Libia che proprio lei prima faceva
Si rende conto di quello che è successo ieri
Dopo quella tragica alluvione che con la rottura delle dighe ha sconvolto in particolare Derna
Città alla quale in casa mia si è sempre data una particolare attenzione perché
La madre di mia moglie
Che era nata quando noi conquistava moderna venne chiamata Derna e quindi Bernard per noi il nome di una persona di casa che ora non c'è più Verna
Era una grande città una bella città sconvolta si aspetta che lì ci siano i familiari gli amici e le persone che vogliono recuperare almeno le salme dei loro morti
è arrivato l'ordine di che non entra nessuno a Terna soli militari perché perché ci sono state manifestazioni contro il generale al TAR
E allora uno si domanda ma sta succedendo un Paese che ha subito
Un accidente naturale di quelle gigantesche proporzioni viene impedito dalla normalità di cui della cura di questa grande anormalità per i conflitti interni
Di cui sono prigionieri coloro che dovrebbero governarlo è certo perché la Libia da quando qualcuno ebbe la sciagurata idea
Di far finire il regime di Gheddafi che era l'unica cosa che la Provvidenza islamica
Aveva inventato per tenere unito quel gigantesco ginepraio che era lettere Voeller l'Est e l'Ovest eccetera
Da allora la Libia non solo è ingovernabile
Noi non facciamo che fare conferenze in cui promettiamo che abbiamo costruito le premesse di un governo unico da tutti riconosciuto che invece non arriva mai e non arriva mai perché in Libia
C'è l'influenza nostra e c'è l'influenza dei turchi e c'è l'influenza dei russi eccelle influenza degli Emirati
E questo insieme di interlocutori
Non vanno d'accordo hanno ostilità reciproche hanno ragioni Binoni intendersi che tacche che a che cosa serve vivo arrivò una considerazione abbastanza sconsolata che le zone deboli del mondo gli Stati più deboli del mondo
No no no di fronte come possibile ancora di salvezza
Un ordinamento internazionale nel quale si creano le condizioni per recuperarlo per tirarlo su no l'ordinamento internazionale è in realtà un ordinamento privo di forza
Privo di indie indirizzi univoci
Perché è prigioniero dei dissensi tra i suoi grandi e i piccoli protagonismo ma da un lato abbiamo problemi e sfide globali che imporrebbero una forte cooperazione globale internazionale d'altra parte abbiamo un ordine internazionale che realtà e campo di battaglia per diverse visioni quell'ordine bravo lei sa dire più sinteticamente di quel chiacchierone che sono io quello che è il punto fondamentale
Comunque la giriamo stiamo sbagliando tutto vede abbiamo parlato giorni fa del cambiamento climatico e di ciò che esigerebbe
Eravamo arrivati alla stessa conclusione esigerebbe
Una forte cooperazione tra tutti i Paesi del mondo nell'adottare linee di condotta compatibili con la riduzione delle emissioni eccetera eccetera eccetera delle temperature
E non lo facciamo non abbiamo neanche la capacità di creare condizioni di pace e di convivenza altro che la cooperazione e poi se i Paesi cominciano a indebolirsi diventano vittime
Dell'ordine internazionale che dovrebbe aiutarli ad uscirne pensiamo a quello che sta accadendo in questi giorni
Tra Armenia e Azerbaijan è esattamente la stessa che tra l'altro questo porta la memoria poi c'è insomma quello che i turchi non vogliono che si chiami genocidio degli armeni
è un fatto che avvenuto parecchi decenni fa marketing dall'équipe del genocidio nazista li li a dimostrare le difficoltà che ancora ci sono
Ed eccoli lì Armenia e Azerbaijan hanno una questione suvvia ne abbiamo risolte nella storia di peggiori ma vedrà questa o si risolve con una nuova eliminazione degli armeni e rapidamente
Oppure è anche se è prigioniera di chi dei turchi dei russi
Noi non si sa che ruolo siamo capaci di giocare ancora dell'Iran
Cioè i grandi protagonisti portano il loro dissenso in ogni parte del mondo disse tra l'altro gli attori spesso sono simili Russia Turchia e Occidente e al Senato pensiamo alla Siria
La Siria è cosa è ancora lì esattamente per queste ragioni
Insomma non ce ecco da essere ottimisti
Noemi abbiamo c'è qualcuno che pensa
Che in realtà non siano necessariamente interessi geopolitici diversificati
Massive hanno basse ragioni di politica interna quelle che oggi spiega non molte posizioni sbagliate di politica internazionale
Non c'è dubbio che e insomma il mondo di domani
Sarà un mondo che potrà funzionare se ci sarà largamente un'intesa tra i maggiori Paesi che saranno comunque Stati Uniti e Cina India
Noi europea dei benvenuta l'Unione africana perché i singoli stati sono piuttosto deboli
Gli auguro di far meglio in politica internazionale di noi europei anche se per il momento insomma
Sono un pochettino indietro pure loro ma o noi riusciamo a preconizzare
Una possibile cooperazione euro un Addio alle armi di questi grandi protagonisti oppure nel bene e nel male ciascuno continuando a fare gli affari suoi
Porteranno gli affari del mondo al disastro bene anzi ma ringraziamo il presidente Giuliano Amato è come sempre un saluto dalla nostra emittente ovvero da radio radicale