"CGIL Essere Sindacato. Dal movimento dell'autunno un congresso di svolta e rinnovamento"

L'ordine lavori proponiamo sia il seguente la relazione l'accompagna perché Leone il dibattito la sospensione alle tredici e trenta la ripresa alle ore quindici in punto per la tavola rotonda con Pietro Ingrao Betty leone Sergio Cofferati e Alfiero Grandi l'aveva i compagni subito dopo la relazione di far richiesto interventi morbosa organizzare i lavori dando tutti lo spazio necessario
Sì stanno arrivando
Sì sì sì compagnie sono in fondo possono accomodarsi sono
Posti più avanti e ritardare stanno in piedi
Se siamo d'accordo sull'ordine lavori come penso proporrei di procedere dalla parola Betty leone però esso introduttiva
Care compagne e cari compagni è inevitabile oggi che mi venga in mente ovviamente un'altra assemblea fatta qualche anno fa aperta sempre da me con la quale annunciavamo la nostra volontà di presentarci al dodicesimo Congresso della CGIL con un documento alternativo per il quale avevamo scelto un titolo suggestivo essere sindacato avevamo una grande ambizione mettere a confronto diversi progetti di politica sindacale che non facessero riferimento ad appartenenze di partito ma piuttosto ad un'idea di sindacato radicato nei posti di lavoro
Governato da regole democratiche con una pratica contrattuale che mettesse al centro il lavoro la sua organizzazione la sua distribuzione
E non l'impresa e le sue regole un sindacato dei lavoratori e non per i lavoratori dicevamo allora
Contribuivamo così con una scelta forte al cambiamento delle regole interne della CGIL che a Rimini compiva anche il processo dello scioglimento delle correnti
Costruì lo hanno le condizioni che avrebbero permesso alla CGIL di resistere alla crisi della sinistra e anzi lo stesso travaglio che l'avrebbe colpita dopo l'accordo del trentuno luglio
Da Rimini a da oggi Sempre abbiamo mantenuto aperta una dialettica interna che ci ha permesso di spostare in avanti la linea stessa dell'organizzazione
Penso alla battaglia che abbiamo fatto per la democrazia sui luoghi di lavoro che si è tradotta nella proposizione della legge di iniziativa popolare ma penso anche alla battaglia per la difesa dello Stato sociale universale basato sul diritto di cittadinanza
Pochi ricordano che questo uno dei temi per i quali la prima battaglia nell'altro congresso aprimmo una battaglia contro l'idea dello stato sociale minimo e lo zoccolo di servizi garantiti che altri ci proponevano
E contro il ritorno all'idea di mutualità come centro strategico di una linea di difesa della protezione sociale
Abbiamo sempre pensato che tenere aperto il compito di dare fosse non solo una ricchezza
Ma una condizione indispensabile per fare di una grande organizzazione sociale della sinistra un luogo di progettazione autonoma sottratto alle tentazioni inevitabili di autoconservazione ed autoreferenzialità
Con questa convinzione ci presentiamo anche oggi alle soglie del tradisce del tredicesimo Congresso della CGIL
Questo congresso noi l'abbiamo fortemente voluto
Per due motivi perché siamo convinti che la linea uscita dal congresso di Rimini sia superata per tutti
E sia sostanzialmente inadeguata ad affrontare la nuova fase politica
E la grave crisi economica ed occupazionale di questi ultimi anni che ha evidenziato senza possibilità di incertezze la natura strutturale della crisi stessa
Non dimentichiamo che la strategia sindacale proposta a Rimini era del tutto funzionale ad un modello di sviluppo che assumeva la crescita dei prodotti e dei mercati ancora come possibilità di aumento di benessere e di occupazione
Il secondo motivo per cui abbiamo voluto questo congresso
è che di fronte alla instabilità politica che caratterizza questo momento che spinge a un dibattito tutto centrato sulle alleanze sulle regole di garanzia
è necessario riproporre invece una discussione sul Progetto alternativo di governo dell'economia e della società
Dentro cui ricollocare il ruolo degli attori sociali e quindi del sindacato
Abbiamo l'ambizione che il congresso della CGIL serba Alcione appare riprendere forza alla politica e non soltanto alla scelta delle alleanze delle regole
Abbiamo vinto la battaglia per fare il congresso della CGIL ora dobbiamo vincere un'altra sfida evitare che questo sia il Congresso che legittima i gruppi dirigenti
Un congresso di basso profilo e che perciò occulti le differenze e la dialettica che tra noi c'è stata
E si è espressa anche in battaglie politiche esplicite che hanno visto protagonisti non solo i compagni e le compagne di essere sindacato ma altri dirigenti grandi strutture periferiche e delegati alle delegate dei consigli e della RSU
Perciò come già ho detto noi vogliamo un congresso unitario ma non unanime
Vogliamo che questo congresso segni la disponibilità della CGIL a presentarsi come luogo in cui mettere insieme tutte le anime della sinistra
Per ricercare un progetto comune di politica sindacale che riproponga il protagonismo sociale come necessità per costruire una società democratica e solidale
Non è un'ambizione da poco in un momento in cui come ho già detto la discussione sul progetto è occultata da quella sulle regole
E la sinistra è percorsa da un'alta conflittualità legata diverse analisi della fase politica e quindi a differente scelte di possibili uscite dalla crisi
La spinta può riuscire perciò solo se unita non vuole dire unanimismo cancellazione delle differenze della dialettica interna ma anzi rappresentazione chiara di queste differenze
Di un congresso di vero confronto politico ha bisogno non solo la CGIL ma io credo l'intera sinistra per tornare a discutere di un progetto che tenga insieme le ragioni dell'economia e le ragioni della società
E non faccia prevalere le une sulle altre
Del resto è proprio questo che ci chiedevano le donne e gli uomini che sono scesi in piazza durante il movimento d'autunno ci chiedevano non solo di difendere i loro interessi
Ma di mettere in campo un'alternativa credibile che assumesse la questione del debito pubblico non come limite per qualunque politica sociale
Ma come occasione per discutere nuove forme di redistribuzione del reddito e di intervento dello Stato nelle politiche economiche in fondo come dicono alcuni economisti il debito pubblico è anche un credito dei cittadini
E anche quindi il segno di una ricchezza diffusa non solo di un problema
Che va risolto appunto con il taglio della spesa sociale
Alla richiesta di questo movimento noi non vogliamo sottrarci perciò vogliamo discutere nel congresso di tre grandi questioni
Quale modello di sviluppo riteniamo proponibile quale sindacato vogliamo costruire a quale unità sindacale pensiamo
Alla prima questione rispondiamo che siamo interessati ad un modello di sviluppo che si misuri non solo sulla crescita del prodotto interno lordo
Ma anche sulla crescita di civiltà e di benessere psicofisico delle popolazioni di uno sviluppo che non debba necessariamente pagare il prezzo della marginalità di aree geografiche territorio strati crescenti di donne e uomini
L'evidenziazione di un limite fisico alla possibilità di crescita pensiamo alla questione del consumo dell'ambiente e dell'Energia
Mette in crisi l'idea che l'applicazione della scienza e della tecnica alla produzione avrebbe permesso di tenere insieme il profitto è stato sociale redistribuzione del reddito e controllo sociale
Non solo l'evoluzione tecnologica ma anche la modificazione dell'offerta di lavoro
Pensiamo alla massiccia entrata delle donne nel mercato del lavoro hanno nello stesso tempo messo in crisi l'idea che a crescita di produzione necessariamente corrisponda crescita di occupazione
E che sia perseguibile una politica di piena occupazione solo attraverso l'espansione della produzione
è invece necessario individuare strumenti che permettano di redistribuire il lavoro che già c'è
Ma anche di creare lavoro rispondendo a nuovi tipi di consumo sociale ai bisogni delle persone alla salvaguardia dell'ambiente alla qualità del vivere individuale e collettivo
Per questo la questione della riduzione d'orario ci sembra opzione strategica fondamentale per immaginare anche una differente organizzazione sociale
Ma se riduzione d'orario deve significare controllo delle lavoratrici e dei lavoratori sul tempo della loro vita
Redistribuzione fra i sessi delle responsabilità affini familiari e sociali USA del tempo liberato dal lavoro e vivibilità delle nostre città
è del tutto insufficiente la strategia che la CGIL si è data che entravano una strategia sindacale che punta sostanzialmente alla riduzione degli orari di fatto attraverso una legislazione che riduca l'orario legale
E disincentivi gli straordinari e che poi contratti nei luoghi di lavoro nelle aziende attraverso la contrattazione decentrata riduzioni pezzi di riduzioni di orario pagate con la produttività aziendale
Questi sono passaggi importanti ma del tutto insufficienti non solo la vicenda di Termoli ma tutte le altre contrattazioni che si stanno facendo oggi in questi giorni lì dove si fa sentire la ripresa economica dovuta alla svalutazione della lira
E alla presenza sui mercati internazionali dei prodotti dimostrano che questa linea non regge se non a un sostegno esterno perché il sindacato subisce il ricatto dell'occupazione ma anche quello dei bassi salari
Che creano condizioni di contraddizione tra gli stessi lavoratori i quali hanno bisogno dell'integrazione salariale che gli viene dallo dall'uso dello straordinario
Così il sindacato stretto tra queste tenaglie senza avere un progetto generale rimane subalterno alla politica aziendale
Che è quella di produrre a costi sempre più bassi
Così può succedere che la FIAT che solo un anno fa ha espulso migliaia di lavoratori con prepensionamenti e cassa integrazione oggi passa chiedere sabati lavorativi
Appare in tutta la sua evidenza questa riorganizzazione del lavoro industriale che occupa sempre meno addetti e sfrutta sempre di più i cosiddetti privilegiati che mantengono un posto di lavoro
Da questa situazione non è possibile sfuggire se non si propone una riduzione generalizzata degli orari di lavoro
Governata da politiche integrate del lavoro e sostenuta da un fondo pubblico che permetta una riduzione di orario a parità di salario
Abbiamo bisogno di rilanciare questa qualità della vertenza per la riduzione generalizzata degli orari di lavoro
Pensiamo che solo così sia possibile sospendere la contrattazione decentrata se veramente vogliamo dare efficacia di una politica sindacale QR distribuisca il lavoro e allo stesso tempo valorizzi tutti i lavori che costruiscono la ricchezza di una società molti si abbia Tano che questa ricetta non serviranno in soggiorno d'Italia che oggi ha un tessuto produttivo debole e perciò non beneficerà da una politica degli orari di lavoro
Questo è il vero se pensiamo alla riduzione d'orario di lavoro soltanto nei termini in cui il dibattito si sta svolgendo oggi in Germania cioè nei termini di una redistribuzione del lavoro industriale e degli orari dell'industria
Non è vero se pensiamo che la riduzione d'orario debba servire appunto a creare nuovi bisogni nuovi consumi sociali nuovi forme di occupazione e quanto spazio ci sarà per una nuova occupazione nel Mezzogiorno
Quando la questione dei servizi pubblici o la questione dei servizi alle persone diventerà centrale in una discussione di redistribuzione del tempo e delle responsabilità di cittadini e cittadine
Io penso che ci sarà un grande spazio e con questo non voglio però sottovalutare che niente potrà sostituire il rafforzamento del tessuto produttivo del Mezzogiorno che rimane il centro di un'occupazione
Ma anche questo non sarà l'occupazione per tutto il Sud se non la intrecciamo ad altre politiche
E ad altre forme di organizzazione del lavoro
Legata alla questione di un nuovo modello di sviluppo senza dubbio alla alla questione della riforma dello stato sociale
Non solo per i motivi che qui ho detto e che oggi sono evidenti che alla riforma dello Stato sociale può costituire il nuovo occupazione nei servizi alle pensioni come persino il libro bianco di dell'ordito tutti parlano ci dice
Ma anche per altri motivi più strutturali fino ad ora in Europa ha funzionato il modello keynesiano che faceva dello stato sociale è un elemento di redistribuzione del reddito
E così garantiva tutele sociali e fungeva da snodo tra produzione e riproduzione
Oggi questo modello non funziona più non solo in Italia dove del resto non si è mai realizzato compiutamente
Ma neanche negli altri Paesi perché suo posto diviene sempre più alto e perché si riduce il margine di del reddito da redistribuire
Non solo ma la stessa modificazione della società impone di pensare a un diverso sistema di tutta a partire da un inalienabile diritto di cittadinanza questo è possibile solo se ripartiamo da riconoscere il valore economico del lavoro riproduttivo
In relazione con il lavoro produttivo e dall'altra parte ragioniamo su un rapporto di responsabilità tra Stato comunità e individuo cittadino e cittadina
è necessario rispondere a tre questioni
Lo Stato deve garantire diritti di cittadinanza che diano pari opportunità a tutti almeno nei tre campi che contraddistinguono il benessere
E la civiltà di una nazione istruzione salute previdenza oppure deve garantire solo i più deboli e lasciare gli altri alla libera legge dei mercati
Che significa in altre parole usare i risparmi dei più ricchi non per forme di solidarietà sociale ma per nuove forme di intermediazione finanziaria non è che questo infatti la scelta delle assicurazioni private per rispondere ai bisogni sociali scelta che secondo questo modello dovrebbe aumentare il dinamismo della nostra economia
Seconda questione lo Stato deve avere come riferimento nelle proprie politiche sociali gli individui o la famiglia
Non è una domanda peregrina io ritengo di grande importanza la centralità che va acquistando la questione famiglia nel dibattito politico di questi giorni
C'è di nuovo un tentativo di scaricare sulla famiglia un gran numero di contraddizioni sociali
Senza tenere conto non solo del fatto che esistono oggi più tipologie di famiglia
Ma che soprattutto il vecchio modello di famiglia in cui uno dei componenti la madre o comunque la donna si fa carico di tutte le mediazioni con la società ha un limite oggi oggettivo che stanno e la volontà di autodeterminazione della donna
Forse si spiega così la forte misoginia che si esprime anche a tutti i livelli basti pensare alle parole che Scalfaro ha usato parlando
Della legge della della legge elettorale regionale in cui addirittura sono usato parole molto pesanti su una discussione di riequilibrio della rappresentanza di donne e uomini
Questa misoginia s'evidente secondo me anche nella ripresa di discussione sulla centonovantaquattro
Che mira a colpire al cuore la responsabilità e l'autodeterminazione delle donne proprio lì dov'è più doloroso esercitarla dove fa i conti con la contrapposizione vita morte e
Forse tutta questa irritazione nasce dalla consapevolezza che non è più possibile risolvere con la scorciatoia della famiglia il problema del rapporto produzione di produzione e di chi se ne fa carico
Terza questione
Ah riguarda quale rapporto ci deve essere tra lo stato e tutte le forme di autorganizzazione della società volontariato mutualità altre forme di cooperazione sociale di cui oggi molto si parla
Ma poco si discute se queste forme debbano entrare in un rapporto di integrazione di sostituzione o solo di regolamentazione rispetto allo Stato
Queste tre questioni sono basilari per la discussione sullo Stato sociale non sono banali intorno ad essi si svolgerà il dibattito congressuale in maniera io sparo non formale
Rimango convinta che lo Stato deve garantire regole di difesa universale per i cittadini non legate al reddito che deve garantire servizi agli dividendo individua e non alle famiglie
E che per chi considera la famiglia luogo di affetti e di relazioni tra persone
Una vera politica della famiglia si fa offrendo servizi agli individui che la compongono per metterli in grado di godere liberamente dei vantaggi di una relazione di affetti perciò rimango convinta che lo Stato non può appaltare ad altri il proprio compito di garantire i diritti primari di cittadinanza
E deve stabilire le regole di equità ed uguaglianza per l'accesso e la fruibilità di servizi sociali so bene che dicendo queste cose rischia l'accusa infamante oggi di essere statalista
Ciò nonostante continua a pensare che non sia possibile nessuna politica di tutela sociale senza un intervento diretto dello Stato
Perciò la qualificazione dei servizi pubblici rimane un obiettivo irrinunciabile
Che passa necessariamente per politiche sindacali che rinviano valori al lavoro pubblico e motivazioni agli operatori non mi appassionano le semplificazioni che pensano di risolvere la qualità dei servizi pubblici inserendo nuove forme di competitività tra pubblico e privato così come non mi ha appassionato la discussione sulla scuola pubblica e sulla scuola privata
Che smarrire il senso che Dario istruzione ai cittadini è un grande compito di civiltà per una nazione che tutti i cittadini di fronte all'istruzione devono essere uguali e che soprattutto ci devono essere opportunità di pluralismo culturale e civile che possono essere garantiti solo dalla scuola pubblica
Naturalmente la scelta di rilanciare i servizi pubblici presuppone che si affrontino le politiche di bilancio pubblico non tagliando la spesa sociale ma riformando il fisco e allocando diversamente le risorse economiche
Non casualmente parlo a questo punto della riforma fiscale e non come si fa di solito all'inizio
Perché se è vero che la politica fiscale indica il concetto di equità che si vuole praticare è altrettanto vero che una riforma fiscale per funzionare deve essere condivisa
E questo è possibile solo se è chiaro e condiviso il progetto per cui si chiedono risorse ma anche il rapporto di responsabilità reciproca tra Stato individuo cittadino e collettività
Il fondo è proprio questo il senso profondo dello slogan separare assistenza da previdenza che abbiamo usato come caposaldo della nostra idea di riforma previdenziale
Separare assistenza da previdenza significa innanzitutto destino distinguere quali politiche sociali si deve assumere lo Stato attraverso la solidarietà generale la fiscalità
E quali garanzie di solidarietà debbano esistere invece all'interno del sistema previdenziale e quindi a carico della contribuzione
Si tratta sostanzialmente di un'operazione di trasparenza che è preliminare alla discussione su quale riforma pensionistica vogliamo fare
Infatti risolto questo problema rimane in piedi tutta la questione fondamentale a quali bisogni deve rispondere una legge sulla previdenza pubblica
Io credo innanzitutto
Abitare sicurezza a lavoratrici e lavoratori in merito alla promessa pensionistica
Bisogna ristabilire un sistema per cui ci si ha fiducia nel sistema della nel sistema pubblico Siviglia stabilita al sistema pensionistico pubblico insomma la gente non deve pensare che a ogni Finanziaria cambierà
Le regole della sua pensione perché le regole della pensione sono quelle sulle quali si costruisce un progetto di vita
Ed un Progetto di vita non può essere cambiato ogni anno
Una riforma pensionistica deve rispondere pagare profeta alle profonde modificazioni sociali demografiche del mercato del lavoro
Vede garantire tutele ai lavoratori precari e discontinui agli immigrati alle donne alle carriere deboli a quelli che si diventeranno soggetti Sempre più deboli ma sempre più numerosi nel mercato del lavoro deregolamentato
Deve correggere la grave penalizzazione costituita dal sistema Mato per i giovani
Deve garantire rendimenti adeguati a mantenere un livello di vita correlato a quello di cui si godeva durante il periodo lavorativo per questo io sono fortemente contraria all'idea di un sistema previdenziale che si regga su due pilastri uno pubblico e l'altro privato questo può significare che si può abbassare il rendimento del sistema pubblico e che questo abbassamento può essere compensato da una pensione privata queste una strada non utile
Intanto perché è una strada che anche attraverso il correttivo che il sindacato chiede di contrattare collettivamente usando il Tfr i fondi d'integrazione di fondi pensionistici privati
è una strada che riguarda solo i lavoratori forti quelli che hanno contratti forti
E anche per loro non in maniera chiara pensavo al contratto dei metalmeccanici che ha già contratta categoria forte che da tempo discute su questo rapporto non solo con la previdenza privata ma anche con la discussione dell'integrazione rispetto alla sanità
Anche in questo contratto siamo riusciti ad ottenere uno spostamento del Tfr non ancora tra l'altro realizzato solo oggi cominciano gli incontri conferenze con Finmeccanica su questo punto
Tale da coprire sicuramente non più del cinque sei per cento della caduta della rendimento della pensione pubblica
Quindi lo strumento della pensione integrativa non è strumento che può sostituire la pensione pubblica
è strumento che può integrare e quando parliamo di integrazione io penso per esempio che la pensione integrativa privata debba servire a garantire forme di flessibilità della vita di aver lavorativa
Flessibilità in scena no come può essere un periodo di studio un periodo da dedicare ai propri figli o a a scelte di vita oppure flessibilità obbligata penso per esempio ai periodi di disoccupazione che non siano coperti dall'indennità a periodi di licenziamento non voluti ha come oggi il mercato del lavoro espone tutte le insicurezze
In questo senso mi sembra interessante ragionare di una pensione integrativa ma non certo nel senso anche se non la ritengo mai sostitutiva di un sistema e di una rete di protezioni sociali garantite dallo Stato
Ma non mi convince l'idea che si posta attraverso questa base invece ricostruire un reddito della pensione pubblica
La riforma pensionistica insomma deve ristabilire una solidarietà che sia evidente tra generazioni sessi condizioni professionali diverte e anche diverse condizioni di lavoro
Per ottenere questo obiettivo non si può procedere per aggiustamenti della cosiddetta riforma Amato
Bisogna operare una riga radicale trasformazione del sistema pensionistico
Questo obiettivo è raggiungibile solo con il consenso degli uomini e delle donne che nei luoghi di lavoro e nelle piazze hanno lottato per difendere la pensione di anzianità e il rendimento delle pensioni pubbliche
Deve fare i conti cioè con i trentacinque anni e il due per cento
Nessuna riforma sociale regge senza consenso perciò la consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici dei pensionati e delle pensionato
Prima dell'accordo con il governo non è una regola di democrazia è una necessità per il sindacato e oserei dire anche per il governo per misurare il consenso sociale e quindi la fattibilità della riforma
Certa oggi la discussione si complica moltissimo per la per l'instabilità del quadro politico che abbiamo e soprattutto per il ricatto politico che
è sulla questione delle pensioni
A questo ne dobbiamo dire con forza che siccome riteniamo la riforma pensionistica riforma strutturale che dice il modello di solidarietà che una società si vuole dare noi non siamo disponibili a subire ricatti di alcunché
Non siamo di alcun genere non siamo disponibili a scambiare la riforma delle pensioni con niente
Perché la riforma delle pensioni riguarda la qualità della vita e del futuro per le donne e gli uomini di questa nazione e non siamo neanche titolati a scambiarlo perciò siamo contro la legge belga che non ci dà garanzie e siamo contro un aggiustamento dell'esistente
Questo significa che non faremo niente io penso di no penso che se il sindacato è deciso così come ha ottenuto dei risultati
Quando appunto metteva in campo la sua forza può mettere in campo la sua forza per ottenere rapidamente una vera riforma pensionistica tutto dipende quindi dalla volontà anche se il quadro politico naturalmente rende difficile questa strada complicata ma il sindacato non ha mai avuto di fronte al sei strade sei
Purtroppo il livello di scontro che oggi c'è nel Paese proprio su questa questione della previdenza sta offuscano la trasformazione che avviene in questi giorni nella sanità con la nascita delle aziende sanitarie e il nuovo sistema di finanziamento a tariffa
Così come Patti si accorgono che il ministro Guzzanti sta affrettando il disegno di legge che permetta l'integrazione tra sistema sanitario nazionale nuova mutualità e assicurazioni private
Sostenendo che la sanità ormai entrata nel mercato
Sarà in grado il sindacato di controllare questo processo
Di contrattare modelli di organizzazione del lavoro e di responsabilità diffuse che erano Parolo schema di potere accentrato nelle mani del manager e contrastino la cosiddetta scelta di competitività tra pubblico e privato
Eppure la difesa dello Stato sociale passa anche attraverso questa pratica negoziale
L'impressione è che salvo alcune rare e lodevoli eccezioni il sindacato non abbia coscienza di ciò ed alla responsabilità che gli deriva dall'aver rivendicato la contrattazione decentrata anche all'interno del pubblico impiego
E così arriviamo ad un altro punto che va discusso nel congresso quale tipo di sindacato può essere all'altezza dei problemi che abbiamo evidenziato fin qui
Può essere il sindacato accentratore del modello concertativo che concentra la propria pratica e valuta la propria riuscita sulla capacità di concordare politiche macroeconomiche o non abbiamo piuttosto bisogno di un sindacato in grado di contrattare autonomamente le condizioni del lavoro e la sua organizzazione lì dove si producono le contraddizioni nelle fabbriche negli uffici nelle scuole
Un sindacato che prenda la propria forza dal rapporto diretto con lavoratori e lavoratrici
Questa era la scommessa delle Rsu Soggetti unitaria ed autonomi di contrattazione sui luoghi di lavoro che rispondono innanzitutto a chi li ha eletti
Senza per questo perdere di vista il Progetto generale costruito dal sindacato confederale essenza quindi TAR versi nella dir deriva aziendalistica
Noi confermiamo questa scommessa sull'RSV siamo però consapevoli che se oggi rappresenta lo quindi il dieci o il quindici per cento del mondo del lavoro
E che la loro generalizzazione passa attraverso una buona legge che garantisca la democrazia nei luoghi di lavoro
Per questo motivo non sottovalutiamo il dibattito che oggi si stava sfasciando rispetta i referendum sul sindacato e alla discussione sulla legge per la democrazia nei luoghi di lavoro
Siamo convinti che bisogna vivere una legge dal momento che ferendo ma sarebbero vissuti oggi comunque azioni di grave attacco all'esistenza stessa del sindacato e non risolverebbero il problema di avere regole certe di democrazia nei posti di lavoro
Ma proprio perché sono convinta che la democrazia dei posti di lavoro è l'architrave su cui si regge un modello di democrazia partecipata io non credo che possiamo accettare una legge qualunque pur di evitare i referendum
è necessario lavorare per una legge che sia il più vicino possibile alle richieste espresse nella proposta di legge popolare della CGIL
E dei consigli per questo è necessario rinnovare tutte il nostro impegno sapendo che su questa partita si gioca anche la partita più generale della democrazia nel nostro Paese
Neanche una buona legge però basterà se contemporaneamente il sindacato non inizierà un'opera di autoriforma di cui parla da molto tempo
Autoriforma che non sarà indolore che prevede una lotta politica per ridurre la degenerazione burocratica che è propria di ogni grande organizzazione
Perciò al congresso noi riproporremo ancora una volta le regole di riforma che già avevamo proposto la conferenza di organizzazione riconferme rendo l'idea di una CGIL sindacato di scritti non federazione di strutture sindacato quindi fondato su una proposta politica generale su un processo di decentramento delle risorse e delle sedi decisionali sulla democrazia di mandato chiederemo di decentrare gli apparati di modificare l'attuale ripartizione delle risorse garantendo una quota comitati degli iscritti
E vogliamo rilanciare la discussione sui comitati degli scritti
Perché sappiamo che la discussione della Rsu non esaurisce completamente la discussione sulla democrazia nei posti di lavoro nella qualità della rappresentanza che noi diamo ai soggetti che in qualche modo il sindacato è tenuto a rappresentare chiederei l'hockey gruppi dirigenti siano non solo espressione del pluralismo dell'organizzazione
Ma che la loro composizione rispetti innanzitutto la norma antidiscriminatoria perché consideriamo il rapporto uomo-donna alla base di una questione democratica
Che fa di un sindacato un sindacato di uomini e di donne come insieme tutti avevamo scelto di fare nei passati congressi e mai abbiamo praticato
Bassi curata inoltre l'elezione delle lavoratrici e dei lavoratori in produzione le direttive nelle segreterie questo chiedevamo alla conferenza di organizzazione lì chiedevamo che ci fosse una quota di almeno il cinquanta per cento di lavoratrici e lavoratori nei direttivi e e aprivamo un'altra discussione non è che non era soltanto legata al numero della rappresentanza ma come fosse possibile
Superare la pratica di cooptazione e come fosse possibile avere una rappresentanza diretta dei lavoratori e delle lavoratrici
Direttamente controllata da lavoratori e lavoratrici proponevamo allora una sperimentazione per la quale la quota di lavoratori e lavoratrici presenti negli organismi dirigenti fosse direttamente eletta dai lavoratori
Dai luoghi di lavoro è una pratica complicata io mi rendo conto per un sindacato soprattutto che deve tenere presente come dicevo prima forme molteplici di rappresentanza tuttavia io credo che questo congresso ci impone questa questione all'ordine del giorno come si fa a ridare veramente potere dentro l'organizzazione a lavoratori e lavoratori e non vogliamo fermarci solo ad una discussione formale di numeri noi sappiamo perché la pratica di questi anni ce l'ha detto che non basta soltanto che i lavoratori e le lavoratrici in produzione siano negli organismi dirigenti
Perché sia da dirigenti veri bisogna riformare questo organismo bisogna mettere i lavoratori e le lavoratrici in condizioni di partecipare alla vita democratica di questi organismi e di contare dentro essi altrimenti il numero rimane ormai e il potere rimane nelle mani dei burocrati
Cioè di quelli che hanno le risorse il controllo delle risorse del loro tempo completamente per l'organizzazione
Noi quindi poniamo questa discussione che già avevamo affrontato alla conferenza di organizzazione
Come questione sulla quale il Congresso deve dare delle risposte
E di ripetiamo risposte non formali non solo non mente ma anche risposte di funzionamento che rimettano in relazione anche la burocrazia in senso positivo di questa organizzazione con lavoratori e lavoratrici
Perché non siamo affatto
Sostenitori di un dualismo per il quale esistono i lavoratori buoni e burocratiche attivi pensiamo che una grande organizzazione della sinistra come la nostra si lamenta in un rapporto in una correlazione tra questi due punti e che ha ciascuno di questi due punti nei luoghi dove operano vanno applicate regole democratiche e di verifica
Che superino una pratica di cooptazione ma che siano in relazione anche al rapporto che gli stessi dirigenti riescono a costruire con i lavoratori e le lavoratrici che riemergono
Pensiamo che per garantire questo come abbiamo sempre pensato innanzitutto bisogna leggere i gruppi dirigenti a scrutinio segreto
E che il peso quantitativo degli apparati va spostato dal centro ai punti diretto contatto con le lavoratrici e lavoratori
Alla conferenza di organizzazione ponemmo un'altra questione se vi ricordate chiedevamo che si azzera Sero tutte le date che e che venissero riverificata
La CGIL accolse questa nostra idea che fu votata dalla Conferenza di organizzazione non è stata mai praticata
Perché per l'ostilità di CISL e UIL sia detto non era possibile che la CGIL assumesse una sua iniziativa autonoma nel momento in cui puntava a costruire un sindacato unitario
Io mi chiedo come oggi dovremmo temere meno il referendum sull'articolo ventisei se avessimo dato attuazione a questa idea che avevamo lanciato
Che fosse necessaria una verifica di questo sindacato della propria RepRap rappresentatività innanzitutto a partire dai propri iscritti e dalle propria scrive
Lo riproponiamo oggi non solo perché è di attualità nella discussione ma perché lo diciamo da tempo e vi proponiamo che ci sia che questo sindacato si dia una regola di verifica periodica delle proprietà delle proprietario
Queste proposte come ho già detto sono state votate e approvate alla conferenza di organizzazione mai attuate
Sarebbe utile fare di questo congresso anche un'occasione per verificare il rapporto tra teoria e pratica politica perché il superamento della degenerazione burocratica di un'organizzazione passa attraverso questa verifica
Cioè attraverso la verifica di che cosa facciamo oltre di che cosa diciamo
Veniamo infine all'ultima questione questo sindacato come si presenta all'appuntamento dell'unità
Innanzitutto l'unità deve essere per noi unità di lavoratrici e lavoratori che nella loro autonomia si pongono nella dialettica politica come portatori di interessi bisogni Progetti di parte niente a che vedere perciò questo concetto di unità con L'Unità funzionale ad un nuovo sistema politico bipolare che vuole la CISL
Noi pensiamo ad un'unità che cammina con le gambe della RSV generalizzate in ogni luogo di lavoro
Che rispetti il pluralismo storico del movimento sindacale italiano ma anche il pluralismo dei soggetti che il sindacato deve rappresentare
Pensiamo ad un sindacato unitario fondato sulla democrazia di mandato
Che rilanci il ruolo del protagonismo sociale nel governo della cosa pubblica ma anche il valore delle grandi organizzazioni collettive per garantire la democrazia partecipata contro ogni tentazione di democrazia plebiscitaria
Questo progetto di unità non si costruisce dall'oggi al domani ha bisogno di tappe definite da sperimentare da subito nelle pratiche contrattuali a partire dal superamento del vento di organizzazione e del principio di pariteticità
Perciò al Congresso dobbiamo chiedere non solo il mandato ad una costituente ma dobbiamo porci un'altra domanda che ci rivolgeva per esempio Lucchesi nell'ultima segreteria che abbiamo fatto
Se facciamo una costituente che sono i padri costituenti dai io rispondo le lavoratrici e i lavoratori L'Unità è nelle loro mani
Credo che su queste questioni noi dovremo discutere con molta franchezza al congresso so bene che su molti problemi che ho posto c'è oggi un sentire comune in CGIL frutto anche del dibattito e della lotta politica condotta in questi anni non solo da noi
Ma so anche che rimangono punti di vista differenti su un modello di sviluppo sulla politica dei redditi sullo Stato sociale sul concetto di autonomia sindacale intesa come autonomia dalla cultura aziendale
Le differenze su questi punti vanno esplicitate io credo che vadano esplicitate attraverso la proposizione di tesi alternative che permettano il confronto aperto tra i lavoratori e tra i gruppi dirigenti
Penso che sarebbe utile che la formulazione delle tesi nasca dal confronto con quei compagni e quelle compagnie che dà ritorni ad oggi hanno proposto in modi diversi
Riflessioni critiche sulla strategia del sindacato e la sua e sulla sua adeguatezza l'attuale fase politica
Non ci interessa una battaglia congressuale fatta con la sigla di essere sindacato ci interessa invece una battaglia di contenuti condotta insieme a tutti coloro che come noi pensano che sia necessaria una svolta strategica della CGIL
Per questo per tutti i motivi che ho evidenziato nella mia relazione non ritengo utile a riproporre la strada del documento alternativo
Non per motivi tattici perché siamo più deboli o perché oggi c'è un grande leader della CGIL ma perché sono convinta che di fronte all'arroganza delle forze di destra
Che che si esprime con molta evidenza nelle vicende politiche di questi giorni pensiamo appunto al ricatto sulla questione le pensioni sulla Finanziaria ma anche di fronte al paradosso politico di un governo liberista sorretto da forze di centro e di sinistra
Di fronte al prevalere di culture di destra nel tessuto sociale mi sembra di fronte a queste contraddizioni più che mai necessario ricercare un'unità progettuale della sinistra
Che non annulli le differenze ma non traduca necessariamente il concetto di differenza i quello di separazione
Sono tuttavia consapevole che la praticabilità di questa strada dipende non solo da me e da nulla non solo dalla nostra volontà
Ma innanzitutto dalla volontà della segreteria che dovrebbe modificare la sua richiesta di andare al congresso con un unico documento che renderebbe quindi meno evidente il confronto delle idee differenti e anche dagli atti della risposta degli altri
Noi non abbiamo timore delle battaglie politiche le abbiamo sempre fatte Sessera necessario la faremo anche da soli e nelle forme più opportune
Tuttavia riterremmo questo una strada meno utile di quella che noi abbiamo proposto a me piacerebbe infatti fare un congresso che parta proprio da le ragioni che hanno tenuto insieme il movimento d'autunno perché siamo stati forti e uniti in quel movimento
Perché allora il sindacato ha difeso gli interessi generali restando parte dipendente innanzitutto gli interessi e bisogni di quelli che rappresentava lavoratori e lavoratrici non ha scelto come negli accordi di luglio
Di rappresentare il bene del Paese ha scelto di fare una politica generale a partire dal bene dei suoi rappresentati essendo parte e così ha saputo diventare un grande riferimento anche per tutti gli altri
Cioè ha detto in quell'esperienza che si può avere un valore per tutti è fare una battaglia per tutti una battaglia di difesa generale a partire dalla propria parzialità
L'altra cosa che ha fatto in quel momento il sindacato è stata agire il conflitto dopo tanto tempo senza paura ma anche governarlo perché non ha solo aperto un conflitto ha fatto un accordo che oggi è del tutto messo a repentaglio dalle condizioni politiche è però lì ha ottenuto comunque di vincere una battaglia di difesa certa oggi si tratterebbe
Di andare molto oltre di lavorare invece per il progetto alternativo la sfida è più grande ma non saremmo arrivati a questo punto se non ci fosse stata una battaglia di difesa Cuesta l'abbiamo vinta agendo il conflitto governando
E poi abbiamo praticato un'unità che non aveva bisogno di annullare le storie le bandiere differenti i compagni e le compagne mi hanno sentito più volte e dire che io sono rimasta colpita
Nella grande manifestazione d'autunno quando D'Antoni disse oggi noi siamo uniti qua
E possiamo siamo così uniti che possiamo scambiarci anche le nostre bandiere ci fu un grandissimo applauso ma nessuno si scambia le bandiere perché c'era l'accordo c'era forte questo bisogno di unità ma si sapeva che non era necessario rinunciare alla propria storia per essere uniti era un altro concetto di unità che era in campo
Da io vorrei che in questo congresso noi discutessimo di un sindacato capace di lavorare così Sempre a partire da questi persa capisaldi
Per questo Progetto penso che valga la pena di mantenere a essere sindacato se non come mozione congressuale se non sarà necessario
Come il luogo in cui costruire un pensiero critico
E in questa mia idea mi rafforza oggi il dibattito che si fa
Su alcuni quotidiani della sinistra penso in particolare al manifesto su cui sono usciti articoli di medici Giordano Tortorella che fanno appello ai modi della sinistra sociale che in questi anni hanno tentato al di là dell'appartenenza ai partiti
Di mettere in pratica una politica di Progetto unitario della sinistra
Questi personaggi della politica ci chiedono un rinnovo di impegno in questo senso
Ci dicono rilanciate l'idea di costruire un progetto che ricomponga la conflittualità della sinistra e rimette invece al centro la propria capacità di proposta e di unificazione
Dal momento che dice Tortorella il dialogo tra partiti è desolante
Perché non vi assumete voi questa responsabilità da io ho sempre pensato che essere sindacato fosse uno di questi luoghi che ha provato a praticare questa sfida avuto almeno questa ambizione
Non c'è riuscito Sempre voi lo sapete bene perché è evidente nella dura battaglia politica che ci percorre proprio in questi giorni
Perché scegliere appunto di praticare differenze senza separazione non è semplice nella cultura della sinistra italiana
Però io penso che valesse la pena proprio per questo proprio perché ha avuto questa ambizione di difendere essere sindacato da tutti coloro che ne chiedevano lo scioglimento
Mi pareva ingiusto liquidare così il nostro tentativo di costruire un'aria progettuale di sinistra sindacale
E oggi mi sembra appunto da questo dibattito che c'è di essere ancor più legittimata a chiedere che noi continuiamo a praticare questa sfida forse oggi è possibile per noi in questa nuova fase politica mettere la nostra esperienza
Non sempre felice contraddittoria come abbiamo detto è percorsa anche da grandi canali ma comunque percorsa anche da questo grande desiderio di di progettare e di far vivere un luogo plurale della sinistra noi forse oggi possiamo mettere al servizio di una sinistra più ampia la nostra esperienza
Soprattutto la possiamo mettere al servizio forse di tutta la CGIL
Con questa audizione ci prepariamo al tredicesimo congresso della CGIL
Prima era la parola al compagno Paolo Cagna una breve comunicazione propaga Mario sa
Non ci è stato dato
Un incarico
Che in qualche modo tende a ribadire ciò che Betty ci ha detto con tutte le nostre contraddizioni noi siamo una comunità di uomini e di donne che in questi anni hanno tenuto forte fra di loro il vincolo della solidarietà
Come base
Di una ricerca di Progetto e anche di impegno molte volte difficile di lotta politica
E la parte buona della nostra esperienza l'hanno fatta
L'abbiamo fatta in tanti
Qualcuno oggi qui non c'è
Ma questo mi è stato chiesto di ricordarvi di ricordare Enrico De Laurentiis
Un compagno che ci manca
Tanto
Il compagno che tutte le mattine veniva nei nostri uffici è ci imponeva la discussione sull'attualità
E sul da fare un compagno che da buon napoletano mettere insieme la passione con l'ironia e l'intelligenza voi l'avete applaudito
E noi lo ricordiamo
Comunico ai compagni che io ho già ventidue iscritti a parlare
Da
Siccome non
Non è mio costume non è corretto che i compagni vengono spostati il metodo che utilizzeremo il seguente
Dieci minuti a testa Bertinotti e privilegiando i compagni del del voi dei luoghi di lavoro i compagni non lo di lavoro avranno meno spazio se siamo d'accordo procederà in questa direzione
Se i propri lavori sul subwoofer figuriamoci
I compagni produzione o ex compagni produzione perché disoccupati
La parola compagno Paolo Cagna
Il congresso di Rimini
Aveva assegnato una rottura nella tradizione della CGIL
Della prima
Atto e la l'esito del voto che avrebbe determinato il successo della proposta politica e la successiva formazione dei gruppi dirigenti
Una delle ragioni di fondo di questa scelta di rottura
Oltre la necessità di una chiara identità politica del sindacato del suo Progetto per affrontare quella che già allora si annunciava come la più grave crisi economica e sociale del dopoguerra
Fu il bisogno di fare i conti con la crisi di credibilità e di democrazia che a partire dagli anni ottanta aveva logorato in profondità il rapporto tra il sindacato e i lavoratori la consapevolezza di questa crisi stava nelle cose
Che non sto qui a ricordare perché ci ricorda li conosciamo tutti
A Rimini con essere sindacato dissenso assume forme di vita programmatica di proposta
Ed è credo per questo motivo che è successo di essere sindacato fu tra la gente della CGIL più consistente delle percentuali di voto
La rottura del modello del congresso unitario di Rimini si aggiungeva la scomparsa formale delle componenti
E la possibilità di costruire le maggioranze non sugli schieramenti ma sul merito delle cose da fare
Ma l'illusione di Rimini è durata meno di un anno il trentuno di luglio proprio trentini firmava l'accordo che aboliva la scala mobile senza mandato e la fabbrica chiuse
Cadeva così in maniera brusca e credo definitiva dopo dirò perché la speranza che di una CGIL avviata a trovare la via della riforma democratiche dell'autonomia politica
Oggi quello stesso nodo democratico si ripresenta anche se in forma in modo diverso
Sulla questione altrettanto vitale quanto la scala mobile quella della riforma previdenziale
Sì allora la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei delegati avvenne a posteriori
Delle consapevolezza di una frattura democratica oggi noi siamo in presenza di un movimento che ha dato un mandato esplicito nell'autunno scorso e di iniziativa delle residue dei delegati che chiede fedeltà al principio del mandato della consultazione vincolante
Il nodo non stava e non sta solo in un venir meno della pratica democratica
Questo nodo della democrazia sta nella crisi del modello di concertazione nel quadro delle compatibilità di mercato
Io credo che sia evidente
Che un modello di concertazione di questo tipo che non sapeva prevedere cioè i radicali mutamenti di politica economica non poteva fermarsi attraverso il consenso
Ma solo rompendo ancora più profondamente il vincolo democratico nel sindacato
Ed è proprio la natura di questa rottura che rende secondo me la questione della democrazia l'asse fondamentale per ricostruire il sindacato la sua credibilità intorno a un progetto di politica economica e sociale
Ed è proprio questo intreccio inscindibile tra progetto e democrazia che rende il congresso della CGIL non soltanto una scodinzola urgente che non dilazionabile
Ma ne fa al perno per aprire una nuova stagione sociale nel nostro Paese
Si tratta di offrire alle lavoratrici e lavoratori all'insieme del Paese una prospettiva generale e proprio questo orizzonte fa della riforma della rifondazione democratica del sindacato l'elemento determinante imprescindibile
C'è però una contraddizione tra un superamento solo formale delle vecchie regole è una pratica quotidiana legata ancora indissolubilmente vecchi patti ai vecchi criteri di gestione
Questa condizione oltre a mettere in discussione gli aspetti positivi di Rimini oltre inaridire il percorso dell'aria programmatica di essere sindacato non tiene conto di quanto sia buttato nel profondo il rapporto tra sindacato e mondo del lavoro
Io mi domando di tanto che fine hanno fatto le proprie le profonde e serie riflessioni sugli operai leghisti del Nord eppure mantengono la testa dalla CGIL
Le le riflessioni altrettanto profonde e serie sul voto popolare del ventisette di marzo che è stato segnato dal distacco dalla sinistra dei ceti popolari soprattutto nelle cinture delle grandi città industriali del Nord
Io credo che bisogna prendere atto che è finita un'epoca che è finita davvero e per sempre
E nulla può tornare come era neppure il sindacato
Io credo che bisogna partire da qui per ricreare sintonia tra la vita della CGIL le sue regole nel sentire profondo delle lavoratrici e dei lavoratori
Per questo è necessario che il Congresso segni una svolta e una rottura definitiva con il passato affrontando la questione della Rifondazione su base democratica non soltanto come esigenza
Insopprimibile espresse dalle otto di questi anni penso all'esperienza del momento dei consigli a quella delle res ora ma come condotta condizione fondamentale per la sopravvivenza stessa del sindacato e il nodo della democrazia non lo si scioglie se non se ne affronta dei due capi tra loro strettamente intrecciati la democrazia interna e l'autonomia io vorrei partire da alcune constatazioni
Il voto
Cioè il fatto che il potere sindacale si fondi sulle lavoratrice sui lavoratori non è certo e quando c'è non supera i limiti dalla fabbrica
In un anno e mezzo circa meno di un milione di lavoratori quelli che avevano addirittura un milione e cento ma circa settecento ottocento mila hanno votato per le RSU
E questo la dice lunga le strutture sindacali d'altro canto a tutti i livelli non si sono mai date una regola democratica
Mantenendo un potere che decide anche per conto delle rappresentante nei luoghi di lavoro e questo lo testimoniano le tante Termoli che disseminano nostra storia i contraenti del patto costitutivo della CGIL PC PSI non esistono più è cambiata la geografia politica interna al sindacato e non solo
Come sempre la stragrande maggioranza degli scritti non ha tessere di partito Maro mai neppure centinaia di delegati e di militanti
Insomma bisogna capire prendere atto che è cambiato nel profondo il rapporto tra il corpo vivo della CGIL e il sentimento di appartenenza politica a questo punto io credo che sia giusto chiedersi e chiedere
Se sia ancora utile legittimo e a che titolo una minoranza che sempre più sparuta può far valere un diritto alla rappresentanza se questo diritto si regge soltanto sulla delega di partito
E produce per questo motivo il restringimento della partecipazione degli iscritti e dei lavoratori e delle lavoratrici
Alle decisioni oltre a incidere sull'autonomia del sindacato o addirittura a riprodurre all'interno del sindacato divisioni e scontri che sono fonte di un'altra lotta politica
Oltre a questo che è un altro elemento che le complica il quadro la scadenza dei referendum bene il sindacato assumono una posizione difensiva
Al punto che dietro la giustificazione
Che il referendum della lega di Pannella costituisce un attacco il che è vero
Al sindacato si mistifica che anche quelli sulla democrazia sindacale quelli dei consigli diano fiato alle trombe contro il sindacato io credo che questo sia un atteggiamento pericoloso oltre a essere profondamente debole
è evidente che il referendum sulla deroga è un attacco al sindacato perché nega un principio fondamentale il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici di scegliere nel proprio luogo di lavoro e non fuori dal luogo di lavoro l'adesione al sindacato che preferiscono
Ma ben altro è ragionamento che sta alla base della nostra proposta
Referendari la nostra proposta di legge qui non si vuole negare un diritto si vogliono affermare dei diritti democratici elementari finora ne negati anche dallo stesso sindacato la garanzia di poter eleggere i propri rappresentanti in una struttura unitaria e sia abilitato a contrattare ed esprimere un un voto vincolante la proprio opinione sugli accordi sui contratti che ci riguardano io mi domando come si può credere che si difende il sindacato rispetto a questa questione arretrando proprio sul terreno della sua riforma Democratic eppure queste quello che sta avvenendo anche in CGIL
Certo sulla spinta dell'iniziativa forte della civiltà che coglie quest'occasione per riproporre comporta la centralità di un sindacato maggiormente rappresentativo legittimato ancora una volta dal rapporto con la controparte
E non dal mandato dei lavoratori intesi come fonte del potere del consenso e quindi dell'effettiva rappresentatività del sindacato in questi giorni sul tavolo del ministro del lavoro Treu ci sono la riforma delle pensioni e nello stesso tempo sullo stesso tavolo c'è anche la legge sulla rappresentanza
Io voglio rivolgere una domanda alla CGIL soprattutto al compagno grande che difende questa scelta come necessitata
Come mai proprio il giorno prima della presentazione degli emendamenti governativi
CGIL CISL UIL hanno presentato un articolato che ha costituito nei fatti la spalla sulla quale sia si sta appoggiando il tentativo del ministro in parte già riuscito
Del Mantellate il disegno di legge che è stato approvato in commissione ristretta
Dalla Commissione lavoro presieduta dal Moralia
Proprio la CGIL che ha presentato la propria proposta di legge sembra volere rinnegare la propria impostazione la propria idea di sindacato oltre a disconoscere il mandato che ha chiesto a quelle centinaia di cittadini a cui ha chiesto il voto che hanno firmato la proposta di legge
La sostanza di questa questione sta nel tentativo di affermare una volta per tutte e la piena titolarità da parte dei lavoratrici delle delle lavoratrici e dei lavoratori del diritto di voto e questo c'era questo pezzo Cera
Ed era tutto intero nella decreto di legge della Commissione lavoro il limite grave di quella proposta stava da un'altra parte
Stava nel fatto che ancora una volta non si voleva prevedere il voto dei lavoratori e delle lavoratrici sugli accordi ma dopo le modifiche
Questo diritto il diritto di voto delle rappresentanze diventato un diritto sotto tutela saranno infatti i sindacati a stabilire con quali accordi e quindi come e quando e in che misura i lavoratori potranno esercitare questo diritto
Io credo che qui si sia fatto un passo indietro molto grave rispetto addirittura gli accordi del ventitré di luglio e previsti
Pati che dato che il voto è subordinato alla corda e quindi non è per sua natura esigibile si possa tornare alle RSA indicati dal sindacato questo lo prevede esplicitamente la proposta del ministro
Io credo che qui ci sia un grave rischio fa se non addirittura un calcolo quello cioè di fare approvare una legge che risponde al primo dei due quesiti quello cosiddetto morbido
Arrivando quindi a una legge imperfetta non sufficiente e lasciando nello stesso tempo aperto il terreno per una campagna un voto referendario solo sul quesito secco
Con una profonda rottura a sinistra
Ma soprattutto ancora una volta con il diritto di chi lavora
Che non avrebbe al trovato certa applicazione
Io credo che a questo punto vanno riprese le ragioni per le quali tutta la sinistra tutta la sinistra lo ripeto e gran parte della CGIL scelsero di consegnare ai lavoratori di ritiri i loro diritti elementari ci sono ottocento mila firme c'è la proposta di legge della CGIL c'è la proposta di legge dei consigli io creda che occorra un impegno immediato in questi giorni a partire già da domani la commissione si riunisce domani per votare gli emendamenti
Perché la legge risponda ai criteri che ci hanno ispirato facendo pressione sulla sui lavori parlamentari
C'è un altro c'è un'altra ipotesi se la legge non si fa e se rimane o comunque se rimane il quesito secco e se il governo non cade i referendum si voteranno nella prima decade di giugno
Saremo quindi in piena discussione congressuale per questo credo che noi dobbiamo iniziare subito a partire dal chiedere conto alla CGIL dell'abbandono della sua proposta
Per rilanciare le ragioni e gli obiettivi della scelta che le avevo fatto due anni fa aprendo il dibattito in tutti i luoghi di lavoro costituendo i comitati per il sì e non lasciando su questo terreno l'iniziativa alla UIL dalla CGIL alla alla CISL
Questo vuol dire fare di questa campagna però l'occasione per rilanciare tutte le ragioni e gli obiettivi della democrazia sindacale per la CGIL e anche per il processo unitario
Io credo che insomma di questa partita bisogna cogliere l'aspetto che ci rende possibile pensare di arrivare alla sostituzione
Dentro la CGIL del concetto di maggiore rappresentatività stabilita in questo caso per patti interni con quello di rappresentatività effettiva misurata cioè sul consenso espresso liberamente con il voto dalle lavoratrici e dei lavoratori iscritti alla CGIL
Io credo che sia necessario formulare regole che rompono la alla radice le vecchie logiche della componente le vecchie pratiche della cooptazione il vecchio vizio dell'autonomia del gruppo dirigente dal corpo vivo del sindacato
In questo le delegate e i delegati possono svolgere un compito determinante con un orizzonte profondamente unitario e non ho strumentalizzato ile avviando un processo di rinnovamento di Rifondazione ha rivolto a tutto il sindacato
Questo obiettivo deve essere oggetto però Adunanti intesa per non rimanere una bandiera e per questo credo che vada definito ora una proposta con la quale tutti si debbano misurare e questa proposta deve partire dalla scommessa che si gioca sulle rappresentanze sindacali unitarie forma autonoma della rappresentanza della contrattazione dei lavoratori
Io credo che il primo terreno di verifica sia proprio il percorso congressuale
Se si vuole veramente a rinnovare partendo dai luoghi di lavoro bisogna allora avere il coraggio di rovesciare la piramide
La platea del congresso nazionale deve essere composta da almeno settanta per cento di delegati eletti nelle RSU i delegati e le delegate non sono per loro per loro natura degli angeli
Ah se su atti hanno le loro opinioni
Politiche e sindacali ma rispondono
Soprattutto a logiche interne al luogo di lavoro in secondo luogo in questo modo si riduce in maniera drastica nelle decisioni il peso dell'apparato il cui spirito di conservazione e una anche se non certo l'unica delle cause della crisi di democrazia interna del sindacato
Il secondo terreno su cui si può giocare questa scommessa è quello della costituzione dei gruppi dirigenti
Si tratta qui di intervenire credo su più livelli
Prima di tutto quello della partecipazione di delegate e delegati eletti nelle regioni a tutti i livelli di decisioni individuando una percentuale stabilita che consenta l'accesso almeno il cinquanta per cento di loro ai vari livelli
Il secondo è quello di ridurre la frantumazione delle sedi decisionali per il semplice motivo che molte di queste sedi intanto non solo decisionali per nulla e servono casomai ad escludere non a includere nelle decisioni
Il terzo
Potrebbe essere quello anti dovrebbe essere quello di introdurre l'elezione diretta da parte dei lavoratori iscritti della base della piramide questo è l'unico modo vero di rompere la radice la logica di componente di cooptazione
Penso per esempio ai ai distaccate i funzionari di zona
Questa proposta si tratta quindi di costruire una proposta che sia rivolta a un ampio schieramento a chiunque cioè che crede che l'autonomia del sindacato sia necessaria
E che però di questa autonomia sia la democrazia la condizione fondante che la premessa
Che la necessità per portare a compimento in questo modo il rinnovamento su basi democratiche della CGIL e perché quel processo unitario che si aprirà subito dopo il congresso della CGIL
Si fondi sulle basi di un sindacato confederale rinnovato democratico e pluralista
Che ha per al proprio centro come fondamento il mandato delle lavoratrici e dei lavoratori intesi come fonte del potere del consenso e quindi della reale la prefettura rappresentatività dei propri lavoratori
Sulla base dell'intervento del compagno Paolo Cagna lavoreremo l'ordine del giorno sul tema che presenteremo alla fine all'Assemblea richiedendo l'approvazione abbiamo in sale Compagnia Pietro Ingrao che salutiamo con
Do la parola ora la compagna Fulvio Della vigne della corte dei conti di Roma
Come
L'americano che poi era il compagno Viani detto al la presunta
Ma io devo fare un intervento a nome del coordinamento dei Telegatti CGIL eletti nel versione ai consiglieri
Che a partire da settembre dello scorso anno
Hanno avviato una discussione
Sulle problematiche congressuali
E hanno elaborato un documento
Dal titolo per un congresso diverso
Che è stato a più riprese discusso da molte seduta molti delegati anche da diversi sindacalisti a cui alcuni sindacalisti hanno aderito
Tu il mio intervento
La comunicazione che faccio è una valutazione su la bozza di documento
Proposta da Cofferati nell'ultima Commissione l'unica ultima Commissione congressuale
Che c'è stata il ventotto
Innanzitutto per fare una valutazione di quella bozza di documento congressuale
Di quel preambolo comunque di quelle linee che sono state proposte da segretario generale
Noi riteniamo sia indispensabile
Tracciare alcune
Coordinate di riferimento alcune idee di riferimento un punto di vista da utilizzare appunto nell'analisi
Il punto di partenza di questo riferimento
è
Un argomento che viene usato contro di noi
A destra ma purtroppo anche a sinistra
L'argomento dei mercati
Si dice per l'appunto che siamo all'emergenza
E che i mercati richiedono obbligano a fare dei sacrifici
Allora noi abbiamo fatto qualche considerazione su questo aspetto
Dalla fine degli anni settanta sono entrati in crisi il fordismo e il relativo modello keynesiano di accumulazione sviluppo
I tre sistemi monopolistici dominanti l'americano l'euro tedesco il Giappone USA
Tentano di rispondere alla crisi
Ricapitalizzando sì cercano cioè di riqualificare il loro capitale mediante un massiccio processo di ristrutturazione e riorganizzazione produttiva e finanziaria
Per fare questo hanno bisogno di masse enormi di denaro che si contendono senza esclusioni di colpi sul mercato internazionale questi sono i mercati cioè i mercati sono questi signori questi monopolisti che dovendo distrugge la base produttiva che hanno utilizzato dalla fine della guerra fino agli atti alla fine degli anni sessanta durante ancora gli anni settanta dovendo distruggere questa base produttiva
E dovendo la sostituirà e con una nuova hanno bisogno di masse enormi di capitali
E naturalmente se le contendono queste masse enormi di capitali quando sentiamo parlare
Delle dei giganteschi fiume delle maree di denaro che si spostano sui mercati dobbiamo tenere conto per l'appunto che queste maree rispondono a questa necessità ricapitalizzare questi signori
Hanno dunque scatta una scatenato questi signori una guerra internazionale via ricapitalizzazione che interviene sulla produzione mediante le acquisizioni ovvero le concentrazioni e le centralità azioni di capitale di aziende le conosciamo tutte e avvengono dappertutto naturalmente non solo in Italia legni l'eliminazione del capitale di Stato
La privatizzazione le privatizzazioni sono questa cosa e badate non si sta privatizzando solo in Italia si sta privatizzando in tutto il mondo in particolare le economie basate sul capitalismo di Stato sono state tutte liquidate
Mi riferisco ai Paesi dell'Est ma ovviamente anche le economie miste la nostra esperienza è una di queste
E questo significa una gigantesca disponibilità di capitale di risorse da redistribuire tra i signori dei mercati
Infine la riorganizzazione produttiva che ovviamente il cardine dell'operazione bisogna cambiare le modalità produttive i processi di produzione questo dal lato della produzione ma non basta è necessario intervenire anche dal lato del reddito e allora la diede il via redistribuzione di ricchezza
Avviene attraverso appunto un azione finanziaria privata e pubblica quella privata si chiama speculazione
Monetaria si chiama speculazione finanziaria quella pubblica si chiama politica opportunistica sui tassi di interesse
Sulle monete sul valore delle monete e quant'altro
Si tratta di un sistema che si sta ridisegnando organicamente che ha bisogno di tutte le risorse utili e disponibili e de a bisogna renderle disponibili tutti ma la distribuzione del reddito agisce anche sulla redistribuzione del reddito dal salario
Al capitale
E questa è l'H la cosa che ci riguarda direttamente quando ci dicono che siamo all'allarme siamo alla catastrofe quando ci dicono che i nostri risparmi saltano se non si decide di dare una parte la più grande la più ampia possibile al capitale
Per rifinanziarsi per ricapitalizzarsi quando ci dicono quaestor ci dicono sostanzialmente che stanno operando una gigantesca redistribuzione del reddito dai salari e profitti alle rendite
La retribuzione
Che è quella che ci devono togliere almeno in quota parte vale per il singolo individuo lavoratore dipendente non vale pardon per il singolo individuo lavoratori tende dipendente ma per la specie dei venditore di forza lavoro
La retribuzione in quanto costo di produzione della forza lavoro e ciò che serve ad assicurare che la classe dei lavoratori dipendenti si riproduca nella misura necessaria
Essa è il prezzo dei mezzi necessari al mantenimento di normali condizioni di vita fisica e sociale per le donne e gli uomini che sono a carico del reddito da lavoratore dipendente
Il reddito da lavoratore dipendente non mantiene solo gli occupati
Mantiene i i loro figli a scuola mantiene le casalinghe le loro mogli a casa
Mantiene i pensionati ovviamente attraverso il salario differito la quota versata per le pensioni la retribuzione che lavoratori dipendenti che non con le loro famiglie
Pensionati compresi utilizzano per mantenere tale condizioni normali è costituita dall'insieme del salario lordo e del salario differito nella forma delle pensioni nonché dalla distribuzione dei redditi
Cioè dalle politiche sociali dalle politiche tariffarie dalle operazioni che sostengono per l'appunto redditi da lavoro i bassi redditi
Il sistema monopolistico italiano interno a quello tedesco euro tedesco ha bisogno di utilizzare una quota consistente della retribuzione per aiutare la propria ricapitalizzazione questo vogliono i nostri signori questo vogliono i grandi e del blocco di potere economico e finanziario vogliono una parte del nostro dalla nostra retribuzione
Ci dicono che noi donne e uomini da lavoro dipendente assieme alle nostre condizioni di vita dovremmo diventare flessibili e plastici per essere modellati adeguarci a quel bisogno
Al bisogno di ricapitalizzazione
Che noi dovremmo accettare la riduzione degli elementi della retribuzione
Attraverso la diminuzione di retta del salario lordo differito mediante taglio dei salari e delle pensioni la diminuzione indiretta del salario lordo differito mediante inflazione caro e carovita la precarizzazione la flessibilità Fiorella pure la disoccupazione una redistribuzione dei redditi mediante il trasferimento all'impresa la proprietà ai profitti alle rendite di parte del salario differito la quota di salario trattenuta per i contributi e del salario sociale la quote di salario trattenuta per gli effetti per freccette
Noi respingiamo tutto questo noi dobbiamo e vogliamo mettere in campo un programma di difesa
Un programma i difese indispensabile poiché quest'attacco è cominciato all'inizio degli anni settanta e continuato ed è arrivato al suo culmine
Dobbiamo e vogliamo ostacolare fermare la redistribuzione del reddito a favore dei profitti delle rendite
Recuperare la riduzione dei nostri salari lordi e differiti aumentandone la quantità cioè i livelli di retribuzione e il numero cioè l'occupazione
O almeno mantenendo gli stabili
Per realizzare questo programma di per difensivo dobbiamo e vogliamo agire con estrema chiarezza di linee di obiettivi
In piena autonomia dalle condizioni politiche dettati dei cosiddetti mercati e rilanciate nella versione destra e sinistra dell'emergenza nazionale
Dare vita a questa azione praticando nella sostanza praticando cioè il rapporto all'integrazione democratica dell'organizzazione con le donne e gli uomini da lavoro dipendente
Ora questi sono i criteri che noi abbiamo messo a punto per valutare il documento del segretario generale e naturalmente la valutazione che noi facciamo risponde a questi punti
Le posizioni CGIL dell'ultimo direttivo e la bozza di documento congressuale propongono lì e dire che e segue esattamente lo schema di prima sul salario pensioni
Pretenderebbero di migliorare
Riformare o mantenere le pensioni ma in realtà producono una riduzione del loro ammontare complessivo questo è assolutamente ovvio ed evidente
Per la CGIL si tratta o meglio per Cofferati si tratta di ridurre l'ammontare complessivo delle pensioni
Due perciò ipotizzando in via preliminare in via principale di togliere la pensione di anzianità
Con un nuovo sistema di pensionamento anticipato basato sul tempo medio di godimento
Il nuovo sistema infatti entra pienamente in vigore dopo un certo periodo di tempo si dice tre o cinque anni
Soltanto durante tale periodo sarà ancora possibile andare in pensione d'anzianità con trentacinque anni di contributi e con il due per cento di rendimento annuo
Quando questo tempo sarà
Finito le pensioni di anzianità non ci saranno più qual è stata la proposta
Della maggioranza e la proposta contenuta nel documento votato all'ultimo direttiva dalla proposta contenuta anche implicitamente nelle tesi congressuali sul salario lordo e sull'occupazione
Pretenderebbero le tesi di questa di questa bozza di documento di migliorare o mantenere le retribuzioni complessive ma in realtà le peggiorano confermando con gli accordi di luglio la concertazione dei limiti quantitativi l'inflazione programmata e qualitativi la redistribuzione ad incentivare i tributi ora di incentivo agli incrementi contrattuali nazionali ed aziendali
Due pretenderebbero di mantenere l'occupazione ma in realtà ne accentuano
Scusate ne accettano la diminuzione rito rinunciando alla battaglia della riduzione d'orario a parità di salario generalizzata trentacinque ore
Ed articolata sostenendo la linea dello scambio della riduzione strutturale del lavoro necessario dovuta alla crescita dell'intensità e della forza produttiva del lavoro
I padroni nelle fabbriche stanno aumentando l'intensità del lavoro tramite turni straordinari eccetera ma stanno anche aumentando la forza produttiva dal lavoro attraverso nuovi processi organizzativi
E tutto questo riduce il lavoro necessario
Orbene si scambia
La riduzione lavoro necessario con un aumento congiunturale del numero di addetti ad una particolare attività
Dovuto questo aumento al Nomentano alla cresta momentanea della domanda è il caso di Termoli
A Termoli si dice che si può difendere l'occupazione ma non è vero a Termoli si decide di scambiare una crescita congiunturale dell'occupazione dovuto a un aumento dalla domanda
Con una riduzione strutturale dall'occupazione poiché si decide e si accetta l'aumento dell'intensità di lavoro da un lato e dall'altro si accetta perché la ok site in forza produttiva e lavoro si riduca implicita somiglierà induzione occupazionale
Quindi queste lo scambio ovvero che viene proposto sulla distribuzione dei redditi pretenderebbero le tesi contenute
Nel preambolo di migliorare o mantenere le posizioni reddituali dei lavoratori dei loro familiari di tutti i soggetti deboli a reddito precario mare al-Thani accettano il peggioramento
Sostenendo la politica di tutti i redditi che subordina la retribuzione all'accumulazione dei redditi di impresa i profitti e di proprietà le rendite mediante la concertazione
In teoria la tecnica della concertazione dovrebbe garantire alle parti sociali questo sostenuto esplicitamente nel documento di Cofferati
Una negoziazione delle politiche economiche sia di produzione che di reddito
Che produca effetti macroeconomici capaci di regolare positivamente le azioni finanziarie private
I mercati la speculazione e quelle pubbliche i tassi di interesse nonché la dinamica dei prezzi e dell'occupazione
Si pretenderebbe cioè attraverso un accordo con il sindacato di regolare un'operazione che come abbiamo visto all'inizio
è un'operazione di ridisegno organico degli assetti proprietari e degli assetti di potere del capitale a livello internazionale e che in Italia risponde proprio a
Un'ipotesi di subordinazione nel capitale nazionale a quello tedesco
Chi conosce le politiche di settore in generale di in tutti i settori o in quasi tutti i settori certamente in quali strategici strategici
Io lavoro all'Italtel settore telecomunicazioni sa bene che nei settori strategici va avanti questa totale subordinazione
Allora si pensa in teoria di controllare questi processi attraverso degli accordi sindacali in pratica
è assolutamente evidente questa cosa non funziona in pratica la concertazione sta aiutando la ricapitalizzazione attraverso gli accordi di ratifica del trasferimento del reddito da lavoro dipendente all'impresa la proprietà
Questo qualche accaduto con gli accordi di luglio ma anche prima e ciò che accadrà ancora
Se la concertazione non viene abbandonata ciò è avvenuto sta avvenendo ad avverrà riducendo il numero dei lavoratori dipendenti rendendo precaria l'occupazione introducendo retribuzioni ridotte come salario d'ingresso le gabbie salariali
Già proposte eliminando gli automatismi di aumento rivalutando né e e a rivalutazione delle retribuzioni abbiamo già perso la scala mobile aumentando le trattenute bloccando la restituzione del fiscal drag pagando fondi previdenziali aziendali e privati che significano riduzione delle retribuzioni
I fondi integrativi sono pura e semplice riduzione la retribuzione di retta con che soldi volete che paghi un lavoratore che prendo un milione ottocento mila lire al mese una pensione integrativa se non per l'appunto riducendo il salario diretto
Riducendo la retribuzione da beni e servizi sociali riducendo la spesa sanitaria bene ha fatto a Betty leone a ricordare quello che sta accadendo in questo settore quella scolastica
Anche la scuola viene privatizzata e gli studenti avevano ben donde
Nello sviluppare le porto le proteste quest'autunno aumentando le tariffe dei servizi di pubblica utilità
In realtà il gigantesco contro gli interessi finanziari industriali e finanziare i monetari che sta alla base della ricapitalizzazione non può in alcun modo essere concertato
Non lo leggo ha sintetizzato gli ultimi sintetizzo gli ultimi due punti mi hanno detto che sono fuori tempo sull'autonomia dalla politica
Cofferati dice che va bene il bipolarismo o all'alternanza basata sul doppio turno
Quale sia l'autonomia politica qua rispetto a certe posizioni che sta che oggi sono giocate nel mercato
Politico istituzionale un nella gioco però o nello scontro politico istituzionale aperto boh lo lascio immaginare a voi sulla democrazia è già stato detto tutto da cagna la CGIL ha tradito ha tradito l'ipotesi delle RSU
Allora sulla base delle valutazioni esposte nel punto due dichiariamo che i contenuti congressuali il punto due la valutazione appena concluso
Di caliamo che contenuti congressuale documento il segretario generale sono contrapposti ed alternativi a quelli che qui ho presentato come punti di riferimento e a quelli offerti alla discussione in commissione tramite il documento che noi abbiamo consegnato il ventotto intitolato per un congresso diverso e quindi diciamo che per così dire Cofferati ha già scelto ha scelto un congresso per la concertazione ha scelto un congresso per la riduzione dei redditi da lavoro dipendente e su questa strada ovviamente non non possiamo
In un no alcun modo procede a tutti i delegati ai sindacalisti che condividono la nostra analisi in particolare i compagni di essere sindacato che hanno sempre concordato sui contenuti nel nostro documento il coordinamento propone di aderire al percorso congressuale caratterizzato da
Il citato documento per un congresso la CGIL diversa
La presente prese di posizione sul documento congressuale del segretario generale
La battaglia sulle pensioni a partire dalla mozione presentata in parte accolta dei consigli generali CGIL CISL UIL di Milano del primo marzo e approvata dall'assemblea nazionale dell'RSU del tre marzo
Allego la mozione che vorrei cioè sulla previdenza in particolare
Vorrei che venisse eletto alla fine dell'Assemblea
Lascio ovviamente il documento quello come invito a procedere nella direzione che ho appena indicato
E un'ultima ultimissima osservazione io faccio parte del coordinamento RSU e sono anche di essere sindacato pure esiste pur essendo queste due situazioni con percorsi paralleli presentandosi con percorsi paralleli
Che Serravalle Milano
Io penso che dall'assemblea di oggi devo uscire un messaggio chiaro al direttivo nazionale della CGIL
Alle forze politiche dalla sinistra
Al movimento di lavoratori e lavoratrici
Che hanno lottato nell'autunno
E che ripongono con grande forza
I contenuti essenziali della battaglia di allora
Messaggio chiaro che vogliamo lanciare con questa Assemblea
è molto semplice
Noi pensiamo che il congresso della CGIL
Dovrà essere all'altezza
Della sfida e dell'esperienza che il movimento dell'autunno realizzato
Essere all'altezza di quella sfida
Vuol dire a portare una profonda convinzione strategica di rotta
Alla linea della CGIL e alla linea del sindacato unitario
Non chiediamo nessuno abiure
Ne delle proprie convinzioni
Ne delle tesi che la maggioranza sostenne al congresso di Rimini
Chiediamo più laicamente un'analisi che parta dai risultati concreti che quella strategia ha determinato
Non si è riuscito da Rimini ad oggi
A realizzare una difesa reale né dell'occupazione né dei salari
E lo stato sociale è stato per esempio mentre colpito dai provvedimenti via via dei varati dai vari governi
Il movimento dell'autunno
è stato un movimento che ha segnato una rottura
Con gli accordi del ventitré luglio del trentuno luglio
Ha segnato una rottura per cose che mette richiamava puntualmente nella relazione
Il primo la definizione di una piattaforma autonoma del sindacato con la quale confrontarsi col Governo
Il secondo la costruzione e la partecipazione di massa delle lavoratrici e dei lavoratori
Alla definizione degli obiettivi da sostenere al tavolo negoziale
Terzo una pratica dell'unità sindacale
Fatta hanno come l'anima come L'Unità al di là dei contenuti ma come l'espressione corretta di un rapporto democratico tra sindacato unitario lavoratori e lavoratrici democrazia e contenuti
Il congresso della CGIL e questo lo diciamo con forza il compagno Cofferati
O è all'altezza di fare questo passo
E cioè di fare la scelta
Di avere come base unitaria la coerente
Elaborazione del movimento dell'autunno
Ed andare poi su singoli punti che ancora profondamente ci dividono alla definizione di tesi alternative in cui gli iscritti agli iscritti alla CGIL siano chiamate a scegliere
Noi lanciamo da qui la fatto Betti confortare la relazione la proposta di un congresso che abbia queste caratteristiche ma sappia con altrettanta franchezza compagno Cofferati
Che se questa strada non viene scelta imboccata dal gruppo dirigente
I compagni e le compagne sa di essere sindacato non da soli ma aprendo un confronto rivolto all'insieme della CGIL
Non applicheranno alla scelta di far vivere quei contenuti come il terreno della battaglia congressuale dentro il prossimo congresso della confederazione
Io penso che questo sia fondamentale
Non sono al sindacato
Ma anche a un dibattito
E ha un andamento dell'apporto della sinistra che ci vede molto preoccupati
Essere sindacato ha sempre cercato di essere un luogo originale che sapeva costruire legare sinistra sociale antagonismo sociale
Contemporaneamente contribuire partendo da queste esperienze dai contenuti
Alla costruzione di processi unitari nella sinistra politica
Certo la situazione oggi non dà segni positivi da questo punto di vista ma penso che la nostra il cuore della nostra esperienza
Il rapporto cioè tra questione sociale questione politica
L'analisi dei contenuti e non il prevalere delle logiche di schieramento tattico e di alleanze politiche siano ancora il contributo originale che possiamo dare alla CGIL alla sinistra
Con orgoglio penso dobbiamo rivendicare
E lo dico io era una scelta di partito l'ho fatta differentemente da altri compagni con orgoglio dobbiamo rivendicare che siamo indisponibili
A riprodurre nella CGIL la pura riproposizione delle correnti di partito e della incomunicabilità di un dialogo e di un assedio originale di discussione a sinistra
Lo ribadiamo con grande forza questa nostra scelta
E a questa scelta badate bene non ci sono contributi di gruppi di mia di sindacalisti o di singoli o gruppi di delegati in sé che possono dare una risposta
Il quesito è qui e non si può aggirare
Non ci sprona discussione finta non vogliamo le correnti contemporaneamente non proponiamo un modello di vita democratica fatto di aggregazioni Soirée programmatico sindacali nella CGIL
Questo diventa un modo badate bene
Perché poi finiremo per rimpiangere qualcuno di noi la vecchia CGIL delle correnti di partito
Perché se no trionfano i gruppi di potere
I gruppi di interesse i gruppi che rivendicano posti nei gruppi dirigenti
Non sull'altare di una trasparente battaglia politica di una libera aggregazione programmatico sindacale nel quale siano gli scritti e le scritte a decidere
Ma invece ripeto sulla base della formazione di gruppi e sottogruppi
Su questo non diamo giudizi ed etichette a nessuno
Lanciamo una proposta molto semplice
I contenuti venti li ha richiamati con grande rigore
Il lavoro
Il modello di sviluppo che abbia la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro come un architrave
Lo stato sociale le pensioni
Come il rilancio
Di una strategia innovativa ma capace di mantenere una società solidale e di risposta ai bisogni essenziali dei cittadini uomini e donne
La democrazia e l'autorizzo orma della CGIL la costruzione di un sindacato unitario come sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori
I contenuti ci sono e ci sono chiari
Sarebbe una cosa assurda
Che la maggioranza della CGIL
Che ha potuto registrare oggettivamente il fallimento delle strategie di Rimini
Si ripresenti al prossimo congresso unità e compatta
E la sinistra sindacale
Divisa da perverse logiche interne che poco hanno a che fare molte volte torna limpida battaglia di contenuti e con un rapporto di massa con gli scritti e le iscritte io considero un contributo importantissimo è positivo
Il documento avanzato dai delegati e dalle delegate
E proprio perché lo considero positivo con altrettanta franchezza dico a questi compagni
Che questo contributo è un contributo rivolto alla tutta la CGIL
Se diventasse un modo surrettizio per cui i pezzi dei gruppi dirigenti ci mettessero il cappello finirebbero per i svilire il loro ruolo non a protagonisti di una CGIL diverso ma della costruzione di varie forme aggregative
Penso che su questo si determinerebbero contraddizioni che non gioverebbero nessuno
E fratture invece che unire e allargare il fronte della sinistra sindacale
Io penso che con questo concludo
E quindi da questa Assemblea dopo le assemblee regionali delle grandi camere del lavoro che hanno visto il protagonismo di massa
Venga un contributo forte alla scelta di una battaglia congressuale
Ma permettetemi di dirlo e non con l'orgoglio ho la presunzione da chi viene da quella realtà
Ma l'attivo dei delegati CGIL CISL e UIL milanesi con l'importante ordine del giorno che lì è stato approvato
Ha dimostrato compagni che molte volte
Piuttosto che sbandierare la sigla per cui identificarsi in una comoda al vero scendiamo nel campo aperto della battaglia politica
I contenuti di cui siamo portatori riescono ad esercitare l'egemonia e a conquistare un consenso di massa
Non a caso quell'ordine del giorno che ha visto che
Dei delegati delle delegate stanchi della CGIL e CISL lui milanese
La strada della lotta e della costruzione movimento di lotta è possibile
Ma nella coscienza e nei problemi molti lavoratori e lavoratrici pongono il miglior modo tempi di far vivere l'esperienza di essere sindacato assieme alla battaglia congressuale con tutti quelli che saranno disponibili sarebbe quello compagni che nelle nostre assemblee come quella di oggi potessimo sentirci dire da tanti delegati e delegate ma anche da tanti dirigenti sindacali
Invece di un documentino che rappresenta molte volte sono gli stessi
Sono in grado di far scendere in campo i lavoratori le lavoratrici migliaia di delegati e delegate con i quali forse si può vincere sconfiggere il governo Dini e contribuire perché i processi a sinistra non portino drammatiche lacerazioni
Ma si misurino con i contenuti del lavoro e con la volontà di cambiamento degli uomini e delle donne che rappresentiamo
La parola al compagno che almeno il barone delegato RSU ritiene di Napoli poi sul quale compagno Paolo Brutti
Raccomando sempre rispetto del
Io c'ero sarò breve
Io ritengo che
E bere qui abbiamo fatto
Inviare a essere sindacato una grossa Cittiglio
Io ritengo che in questi mesi in questi anni abbiamo fatto un'esperienza io ritengo che
Molto positiva
Voglio dire sia visto di ci siamo divisi all'interno della CGIL anche con il congresso di Rimini
Proprio perché
I lavoratori
Dove c'era una crisi all'interno del sindacato in particolare nella nostra organizzazione dove vedo non vedo le sue continue le sue idee dove c'era un distacco fra i lavoratori i consigli di fabbrica
Dove non venivano più brave dei la parola ai lavoratori più numerosi accordi che si andavano che si andavano facendo voglio dire abbiamo contribuito i sulla questione della democrazia
Come aria essere sindacato e di dare la parola e ma legittimità ai lavoratori nei propri luoghi di lavoro degli uffici e così via
C'è stato un grande movimento di massa nella
Questo invece
Voglio dire abbiamo vinto una battaglia
Questa anche grazie al nostro contributo
Che abbiamo dato con María di essere sindacato
E dove si è vero di avvistamento
L'organizzazione ed era la prima volta su una questione bene a dirgli avuto l'Emilia
Voglio dire dal Governo dai ladri
Dai volti
Dove si è visto che invaso motivando di massa
E dove si abbiamo raggiunto quel risultato
Il saldo sintomi suppongo però tutte le questioni sono ancora ad altri quando ciglia
E questo lo dimostra
Anche sulla questione della riforma
Pensionistica
Prezzi deve ancora che si deve ancora qui ed ora Nicola
C'è un'altra questione un bagno
Si è parlato
Sulla questione del governo Dini sulla questione delle difficoltà sulla questione della crisi
Anche su questa questione io ritengo che ci sono differenze abbinando di all'organizzazione fra noi e la maggioranza e la maggioranza della CGIA
Dove abbiamo detto nell'automobilismo con quel movimento
E dopo abbiamo battuto il governo Berlusconi
Per quella manovra non era una manovra
Ma
E che penalizzava soltanto i lavoratori dipendenti
E oggi con questa manovra bis sia vorrei vorrei dire perché c'è poi chi la sta sostenendo anche la stessa maggioranza anche lo stesso coltellate
Sulla manovra bis del governo del Governo
Ma scusate ma questa mano
Ecco e Why guardi guerra del bambino
Ma questa non è una manovra colpisce sempre di più i lavoratori di verità anche ai più deboli
Io ritengo ritengo di sì io ritengo di sì
C'è un'altra questione
Io ritengo che noi
Anche sulla questione del prossimo congresso
La Betti parlava di tesi alternative io su questo non sono d'accordo
Perché esistono ancora voglio dire il modo notti pensiero
Voglio dire diverso come noi vogliamo costruire quello di una società diversa in questo in questo Paese quando è possibile a discutere delle tesi e trovare l'unità se troviamo ancora ne abbiamo comando del di coltellate che ancora una volta
Si rimane dica l'accordo di luglio del novantatré dal novantadue dovessi rivendicando alla questione delle compatibilità no deposizione delle compatibilità io ritengo che noi non è possibile
Voglio dire aderire
Io non sono d'accordo sulla questione delle difese io sono perché si vada copre parte andata alcune esperienze che abbiamo fatto
Di costruire un documento al nostro alternativo e su quel domando siamo noi che ci dobbiamo concordare con la maggioranza non io devo concordare con il documento dico Stella noi dobbiamo secondo me
L'ho dovuta al nostro domanda alternativo e poi confrontarci voglio dire nel direttivo del nove del nove e di c'è un'altra questione pare
Anche su questo
Noi dobbiamo riflettere costruire dove l'unità
Io ritengo invece bisogno di costruire quell'unità fra il nord e il sud
Perché sì è vero c'è una crescita
Per quanto riguarda all'interno del Paese di alcune regioni del Paese
Però guarda si parla dell'occupazione
Si parla sulla questione dello sviluppo
Però attraverso questa crisi ci sono grossi profitti per quanto riguarda alcuni imprenditori del no
Dove c'è una forte ripresi voglio dire in termini produttivi però se andiamo a fare una valutazione in termini di crescita di occupazione non c'è niente
Si è bloccato quadro di insieme a lamentate della cassa integrazione questo impero però anche su questo
E questa è stata in mostra anche sulla questione degli orari di lavoro sulla questione di alcuni dubbi
Che all'interno ha prevalso questa un manto di crescita di produzione
Questi stanno chiedendo dei sacrifici voglio dire anche in termini di sfruttamento ai lavoratori all'interno degli Azzedin Bonanni dopo nuovi tipi di organizzazione
Nuovi tipi di organizzazione di di lavoro nuovo nuovo sfruttamento
Nuovo sfruttamento
E si pone con forza proprio sulla questione dell'occupazione
No no sulla questione che c'è assunte nel Mezzogiorno la questione generalizzata della riduzione dell'orario di lavoro a parità a parità di sala
Ma anche su questo serve non basta secondo me rivendicare diverse soltanto la riduzione dell'orario di lavoro
Ma bisogna ma bisogna dare quei poteri voglio dire di controllo di contrattazione ad RSV ai lavoratori che sono ancora voi a discutere e a mettere in piedi voglio dire
E a confrontarsi all'interno dell'azienda nuovi moderni no di organizzazione e più vario sui nuovi modelli di organizzazione durante perché anche su queste non le abbiamo fatte alcune alcuni esperienze e su questo c'è l'abito la questione del Mezzogiorno
E anche qui voglio dire il sindacato non Gambia
Dove assistiamo sempre alle stesse aver vediamo sembra le stesse facce
Presidente qui si pensa di risolvere il problema del Mezzogiorno ancora sulla questione delle compatibilità questo non è possibile questo non è possibile
Io gli anche della questione del Mezzogiorno
La questione del Mezzogiorno si risolva proprio creando quell'unità tra il nord e il sud su una nuova così nuovo modello di sviluppo sulla questione no dell'occupazione
Sulla questione del quando ci si guarda al Sud non può essere soltanto una questione sì ci sulla questione dei servizi
Ma il Sud Napoli il Mezzogiorno i problemi dell'occupazione lo sviluppo si muovono con nuovi impianti produttivi
Pronti
L'Orquesta de la battaglia voglio dire che dobbiamo avanzare e confrontarci all'interno del prossimo all'interno del prossimo congresso
E io non sono d'accordo lo ripeto proprio partendo da queste questione che gli ho detto sulla questione delle tesi
No sulla questione delle chiese io sono perché dobbiamo essere noi
Voglio dire a produrre nostro documento alternativo e poi Como confrontarci su queste questioni su altre questioni che hanno posto a tre compagni nel direttivo dell'otto e del nuovo ed io del nove marzo
La parola al compagno Paolo Brutti sviluppo del compagno Festo fonometro
Io vi ringrazio
Scusa
Prima aveva Parolo salutare i compagni
Abbiamo accolto il nostro invito partecipare all'assemblea sono più presenti compagno cremaschi il compagno rotti la compagna ma ritornando minimi fra loro il nostro sincero saluto
Io vi ringrazio per l'invito alla partecipazione a questa Assemblea
Che ha che ho accolto con sincera soddisfazione
Siamo alla vigilia di un momento molto importante
So che questa Assemblea deve
Deliberare nel suo interno un atteggiamento
Rispetto
A quello che sarà
Lo svolgimento del congresso della CGIL
Non voglio intervenire su questa questione
Non ho titolo per farlo
Anche se alla conclusione mi permetterete un osservazione
Mi consentirete di farle la coglie Rete credo
Con simpatia
Voglio portarvi qui il senso di una preoccupazione
O per meglio dire di una riflessione preoccupata
Che credo possa essere di tutta la CGIL
Ho letto con attenzione
Il documento che è stato presentato
All'ultimo comitato direttivo dalla segreteria
Come molti di voi
E molti che in questa sala non ci sono
Ho anch'io giudicato quel documento un documento ancora informale informe scusate documento debole
Un documento da riformulare su più punti
Ma mi ha percorso una preoccupazione più generale
Anche quando noi
Presi da un orientamento un atteggiamento unitario
Decidessimo di sforzarci e lavorare
Per rendere quel documento migliore
Sta di fatto
Che non si riesce a sfuggire alla sensazione
Che lo percorre
Che quel documento non è idoneo
A portare al congresso
Il sindacato che ha compiuto la grande battaglia dell'autunno
Non c'è in quel documento il tono la fermezza
Che dovrebbe essere di tutti noi
Che abbiamo combattuto e vinto una battaglia difficile contro un avversario difficile
Bene io penso
Che se lavorassimo tutti insieme
Perché si realizzasse come piattaforma unitaria dell'intera CGIL
Un documento che sappia fare delle lotte e dell'esperienza del movimento dell'autunno
Non un grande episodio della storia del movimento sindacale italiano
Ma il modo antico e nuovo con il quale la CGIL si presenta in questa fase storica agli appuntamenti
Del confronto con i governi che ci saranno all'appuntamento della nuova stagione dell'autonomia
All'appuntamento della nuova stagione della unità sindacale
Io credo che faremo fare un passo avanti all'insieme del movimento sindacale e dimesso
Potrebbe essere protagonista consentitemi di dire questa cosa potrebbe essere protagonista
Una vasta area di sinistra sindacale che emergerebbe non come componente di minoranza di questo sindacato di oggi e del sindacato unitario di domani ma con l'intenzione di segnare per quel sindacato la linea e la caratterizzazione dei futuri gruppi dirigenti
La lotta che abbiamo compiuto
Il modo con il quale i lavoratori ci hanno capito eseguito
Le cose che abbiamo saputo dire
E anche quelle che abbiamo taciuto
Manifestano secondo me è che esiste la possibilità concreta di cambiare in questa fine di secolo il cammino che ha percorso in questi anni il sindacato confederale
Dobbiamo lavorare per questo scopo e per questo obiettivo e possiamo riuscirci
Se il ragionamento sull'autonomia del sindacato
Il ragionamento sulla Democrazia del sindacato
Il ragionamento sulla riforma del sindacato confederale per la CGIL e per l'insieme dei sindacati unitari
Divenne uscirà da questo congresso con la forza di una proposta capace di individuare un terreno di trasformazione poco profonda per l'insieme del movimento sindacale italiano
Dobbiamo e possiamo fare questa battaglia e fondare su questa battaglia la nostra identità e la identità della nostra confederazione all'appuntamento unitario
Questi due temi
L'appuntamento unitario e l'autonomia del sindacato rispetto alle evoluzioni del quadro politico ma voglio dirvi di più per l'esperienza che sto facendo e che ho fatto
C'è un'autonomia più profonda da rivendicare per il sindacato
L'autonomia dall'insieme delle controparti siano esse controparti pubbliche o siano esse controparti aziendali o imprenditoriali
Quello che mi colpisce e mi colpisce sempre di più è il non sapere mai ai tavoli delle trattative dove termina il confine della nostra delegazione e dove comincia il confine dalla delegazione delle nostre controparti
Il delimitare
Questi terreni il sapere da che parte stare essere il sindacato dei lavoratori non il sindacato delle sue burocrazie
Chiedere che l'esperienza delle rappresentanze sindacali unitarie non sia confinata quel quindici per cento di lavoratori che le hanno realizzate ma diventi un modo naturale di essere del sindacato di questa fine di secolo un sindacato comparsi elettive
Domandarsi
Se i lavoratori possono limitare il diritto a votare i loro rappresentanti sindacali solo all'interno dei luoghi di lavoro
O se non sia arrivato il momento di costruire qualche cosa anche fuori dei luoghi di lavoro eletto direttamente dai lavoratori
Questo può essere l'argomento del nostro congresso l'argomento unitario del nostro congresso
Oppure l'argomento dello scontro politico nel nostro congresso di alto livello con l'ambizione di guidare un'intera fase del movimento sindacale certa
Ci sono poi le questioni concrete
E tra tutte spicca ne spiccano due che io qui voglio richiamare brevissimamente
E che trovo
Offuscate e impostate in modo sbagliato nel documento per la segreteria
La grande questione dell'occupazione
Come si pone adesso e nella prospettiva della innovazione produttiva e tecnologica
E in questo quadro
I ragionamenti che ho sentito ripetuti anche qui dentro sulle politica degli orari
Che non possono essere le politiche di un pezzo del sindacato ma che devono essere le politiche con cui il sindacato
Sceglie la strada di contrattualizzare il problema dell'occupazione
E la questione di come abbiamo assunto la lezione neoliberista
Sull'intervento pubblico e sullo stato sociale
Questa lezione c'è stata
Sarebbe sciocco non ammetterlo
Sono state dette cose che hanno fatto breccia innanzitutto nella coscienza dei lavoratori sono stati detti dei nostri avversari
Ma non possiamo concludere
Semplicemente come mi pare si dica
In un punto del documento
Che essi hanno definitivamente ed inequivocabilmente ragione
La lezione c'è stata
Dobbiamo trarne una ispirazione
Per riformulare politica di intervento pubblico e politiche di stato sociale che oggi ci appaiono necessarie come ieri sia pure spostate a più alti e più complessi livelli siamo in grado di fare questa operazione io credo di sì
E individuo su questo terreno concreto l'argomento sul quale probabilmente nel dibattito congressuale una parte cospicua del nostro sindacato non seguirà questa impostazione e si potranno avere su questo problema su questi problemi posizioni anche fortemente differenziati
Allora c'è lo spazio
Io ho cercato di descriverlo mi rendo conto che ho dato soltanto delle sollecitazioni
Che è più facile dire le cose in un intervento così di quanto non sia a metterle in fila uno dietro l'altro in un documento congressuale
Ho però cercato di esprimere l'idea che vi può essere un terreno unitario e condiviso alto che sposti la linea complessiva del sindacato della CGIL del sindacato unitario
E vi possono essere dei punti sui quali la ricerca e aperta la contrapposizione lecita il pluralismo fecondo
Questi punti possono chiamare
Contrapposizione di delegati
Io non lo escludo
Non lo ricerche Ray non lo ricerche Ray con uno spirito
Separato e minoritario prima della discussione
Ma in molti luoghi molte assemblee
In molte in molti congressi di strutture probabilmente attesi che si confrontano dovranno seguire anche proposte di delegati che si confrontano
Lasciamo che questa cosa emerga nella democrazia e nella ricchezza del dibattito del nostro congresso senza ordini di scuderia prefabbricati
La gente sa
La gente sa
Qual è la posizione giusta qual è la posizione che ridà un ruolo e una dignità questo sindacato è quella con la quale ci siamo battuti nell'ottobre
E che dobbiamo far diventare la linea generale
Del movimento
In ultimo
Dividersi o non dividersi
Io non so come terminerà
La vicenda
Che è aperta adesso del modo con il quale la sinistra
Risponderà
A quello che sta accadendo a livello del Governo
E del Parlamento
Vedo uno scenario di divisione
Grave
E pericoloso
E quando si apre una divisione su un punto di questo genere
Io la impressione che la divisione possano dare lontano
Lasciare segni non rimarginate
Questa decisione non sta non è nelle mani nostre
Né come militanti di partiti
Né come uomini del sindacato
Ma la preoccupazione che questa lacerazione Possa lasciare un segno indelebile nella sinistra deve esserci comune
E allora se nel congresso della CGIL
Mentre soffia un vento di divisione
Difficile
Difficilissimo da la carie
Nascesse anche lì anche nel congresso della CGIL
Un'inclinazione ed un orientamento alla separazione interno
Ancorché motivata nel modo migliore
Non vi sarebbe la possibilità di non far capire all'insieme dell'opinione pubblica di questo Paese dei lavoratori chi è quella scelta di divisione sul terreno politico che porta il suo riflesso dentro il sindacato
Io voglio che su questa cosa riflette ante perché al contrario
Se il grande sindacato generale e di classe
In un momento difficile come questo
Facesse emergere su una piattaforma avanzata una proposta unitaria per l'insieme della sinistra forse non ce la faremmo a rimontare la corrente dell'oggi ma impediremo che la frattura proceda verso il futuro
Ringraziamo il compagno Paolo Brutti per il prezioso contributo di voluto portare la nostra Assemblea la parola al compagno festa presso il Foro Meo sul palco pane buono don ora proposto da fare prima tre pro ho proposto io ho ancora quarantuno intervento contro che beh ovviamente i compagni hanno voglia di intervenire le compagnie anche
Se siamo d'accordo posso proporre a tutti noi un sacrificio
Di rinunciare al passo in fattoria e accontentarsi di un bisogno panino in modo da dare da procedere fino alle quattordici e trenta
Sospendere mezz'ora e alle quindici in punto per i tempi impongono questi orari dare avvio alla tavola rotonda se siamo d'accordo lucido nel consiglio di dare spazio a ulteriori interventi due comunicazioni di compagni e le compagne della Filt tutta della Fillea si trovano si dovrebbero trovare alle tredici e trenta nella saletta sotto dove c'è il bar per comunicazione la parola al compagno festa
Ma io credo compagni che
Il congresso della CGIL che dovrà svolgersi quest'anno cade in un momento abbastanza delicato della vita politica e sociale del nostro Paese
Io credo che non si possano tener conto di questa situazione politico sociale che dicevo prima
Anche se
Anche se
Il movimento di autunno ci ha dato ossigeno ha dato ossigeno i lavoratori ha dato ossigeno al sindacato
Questo non significa che i problemi sono stati risolti questi non significa che i problemi si continueranno a porre e credo che noi dobbiamo dare ancora un grande contributo alla nostra organizzazione in questo congresso
Perché la nostra organizzazione continui come dire
Non affermarsi nelle di lunghe discussioni al all'interno proprio ma che invece via fiato ai lavoratori di a fiato alle esigenze e ai bisogni dei lavoratori
Dentro il nostro Paese
Sarò io credo compagni che da quando è da questa Assemblea io voglio dire loro notato Primoli devo prima ero seduto lì
Non c'è quella tensione che e quella tenda e quell'attenzione che pure dovrebbe esserci una in un momento delicato come quella fase delicata come questa è in una situazione dovevano tra una relazione e si accinge a come di rado poter svolge un proprio loro vedo che c'è un pochino di leggerezza
C'è quel solito andirivieni c'è quel solido parlati io come per dire che anche qui si parlerà si parlerà dopo di che ognuno si sentirà libero di fare quello che vuole secondo me se anche noi ma questo avviene qua ma viene solo Daniela per discussione dalla nostra
Leonardo da otto organizzazione se non ci diamo anche da questo punto di vista anche noi una regolata
è compagni non possiamo pensare che poi gli altri non alziamo pagano e siamo anche bravi a a dire le cose di sbagliati che fanno gli altri poi non ci ha colti e non non ci accorgiamo che anche noi continuammo su quella strada lì
Dopodiché io credo compagni che proprio per la fase che c'è in questa in questo nostro Paese
Celare stessi tarda nostra unità c'è la necessità da quella del sindacato ma c'è anche la necessità dell'unità della CGIL
Tanto io credo che i lavoratori io lo vivo nella mia fabbrica compagna l'Alfa Romeo che come dire abbiamo vissuto e continuiamo a vivere una situazione abbastanza drammatica per alcuni versi
Ma anche di aspettativa dei lavoratori
C'è però questa questione questa situazione che stanno vivendo i lavoratori
Di attese da fa anche di incalzato una sulle varie sui vari Casini che anche all'interno delle aziende si vivono le varie sigle le varie cose
L'altro giorno valiamo questa situazione con i Cobas i lavoratori che dicevano ma noi ci abbiamo le palle piene che oggi c'è un cartello di uno domani c'è quello che risponde
Il giorno dopo si riprende ancora risponde e così via
Noi abbiamo bisogno dell'unità dei lavoratori abbia i lavoratori dicono abbiamo bisogno di avere un sindacato che parli una lingua sola pur con le sue difficoltà ma che parli una lingua sola perché così non riusciamo a capire
Più chiaro agevole che a torto perché a questo punto tutti la raccolta e lo stesso mobile sono le cose che all'interno delle aziende oggi i lavoratori dico
E quindi noi abbiamo bisogno per questo versata questo versante quantomeno all'interno della CGIL pur come dire evitando la nostra cancellazione all'interno della della CGIL come essere sindacato perché come si diceva
Noi abbiamo bisogno di essere un movimento che dai propri il contributo alla CGIL un contributo di idee un contributo di proposte sicuramente non può essere sicuramente non può essere un
Una corrente
Sicuramente non può essere una corrente l'abbiamo detto fin dall'inizio chiama nostro il nostro essere dentro la CGIL è proprio quello quello di dare di essere un movimento di idee di contributo di proposte dico tipo di proposta ritardo autorganizzazione io credo che è questa la battaglia che dobbiamo fare dentro la nostra organizzazione
Non è pensabile non è pensabile soprattutto in una situazione drammatico è questa come dire pregiudizialmente organizzarsi perno no io nella nostra battaglia dovremmo farla sui contenuti Anita l'altra organizzazione
E quindi sulle questioni che ci sono e sono tante che non sono state risolte
è qui che lo dobbiamo farlo per la nostra battaglia tre questioni soprattutto sulla questione del lavoro compagni perché io credo che se non risolviamo la questione del lavoro all'interno di questo nostro Paese agli altri punti è aria fritta
Sulla questione delle pensioni sul se non risolviamo la questione largamente una base produttiva se non allarghiamo stabilisce il nonno come ogni anno portiamo a casa la questione Darwin secondo l'orario e quindi l'allargamento a bando produttiva tutte le altre cose sono aria fritta perché ogni volta ci dovremo ci troveremo a rincorrere
Come tamponare i buchi che di volta in volta si riaprono di nuovo e quindi operabile ha questo di lavoro destra battaglia principale la sodalizio d'orario
Ci sono c'è la questione delle pensioni che è importante ma come dire che comunque è legata alle altre due questioni c'è la questione lo stato sociale quindi alla guida della sanità e via di questo passo queste sarò Enrico dunque sono le cose che noi dovremmo discutere fare battaglia dentro la nostra organizzazione e quindi proporre che dentro il documento se un documento unitario un dico un documento che raccolga
Quello che è stato la battaglia del del dall'autunno è quello che deve essere l'obiettivo di volesse inoltre ebbe obiettivi all'interno di questo nostro la l'Orquesta all'italico e sta l'altra organizzazione
E all'interno del sindacato Ugo che deve essere unitario
E quindi da questo punto di vista compagni anche a un nostro contributo alla sinistra alla sinistra come il che non deve continuare come dire a spaccarsi non deve continuare come dire ad allargare quelle voragini che alla fine ci rimetteremo comunque tutti abbiamo bisogno che anche la nostra organizzazione dia un contributo Maria e fattivo affinché la sinistra di questa situazione ma anche le situazioni che sembrano non si divida ma che la sinistra dia un contributo anche essa di unità che consenta ai lavoratori finalmente come dire
Dei parlare un solo linguaggio sia del sindacato e sia dalla sinistra perché come dire la qualità della vita la qualità del lavoro ai tale l'altro Paese sia diventi finalmente una battaglia comune di tutti e per vederci vincente paga se no altrimenti compagni
No serviranno nessuno la folle full osservano le sue fughe in avanti sia dalla sinistra sia nel sindacato e soprattutto tiene alta la Cgia non servirà a nessuno Massimo Milazzo lamenta disorientare il lavoratore
Hanno fagli capire più niente e alla fine quindi spingere i lavoratori come dire nel rinchiudersi nel rinchiudersi è cercare di risolvere i propri problemi così come possono all'interno delle aziende o all'interno degli uffici
E magari come dire contrattato coi direttamente o per i datori di lavoro cercando di portare a casa qualche così nel più perché tanto comunque da nessuna parte
Le battaglie vengono fatte ve lo fate le vedo solamente in termini politici in termini come dire di sedia più che era i problemi dei lavoratori e quindi come dire c'è questa questa questo questo malumore intanto la gente
Quindi io credo che questo contributo deve venire da noi resta il sindacato dentro questa dentro la CGIL in un momento come dire delicati una fase ricade come si così così come si sta sviluppando perché se non faremo questo compagno credo che lo faremo una un un servizio né alla CGIL né ai lavoratori quindi credo che la relazione della compagna
Betty leone sia una reazione condivisibile credo che su questo dovremmo lavorare nei prossimi giorni
Ricompaiono don
Sì preparata il compagno D'Agostino le doveva essere V dove Pertusola Sud Crotone
Ma compagne e compagni
Prima di
Di dire la mia vorrei invitare i compagni dirigenti delle strutture territoriali e di categoria
Eventualmente delegati che fossero disponibili a partecipare
Sabato prossimo all'Assemblea dei compagni della Filt di essere sindacato
Perché avvertiamo l'esigenza di discutere dei problemi della Filt insieme alle altre categorie e alle Camere del ai dirigenti della Camera del lavoro e dei Regione sia per la questione del ruolo dei servizi
Quindi i problemi legati alle privatizzazioni all'alta velocità alla trasformazione al trasporto pubblico locale cioè a quelle questione di modello di sviluppo
A cui si richiamava alla relazione di Betty leone
Sia su questioni di carattere contrattuale che attengono appunto all'autonomia delle piattaforme rivendicativa del sindacato
Alle scelte compiute
Nella definizione di alcuni contratti e penso al salario d'ingresso per gli autoferrotranvieri
Alle questioni dalla salute e dell'ambiente legate alla vicenda dall'amianto per citarne uno
Proprio perché vorremmo evitare di essere Papalini a Roma e liberali in provincia
Vorremmo avere un conforto che ci aiuti ad essere coerenti né alle impostazione alla nostra battaglia rivendicativa non la nostra battaglia congressuale
Io sono convinto dell'importanza di questa riunione penso che siamo un punto di snodo importante dalla nostra vicenda
E credo che dobbiamo passare da una fase in cui gli auspici
Gli abbiamo espressi e le critiche le abbiamo espresse a una fase in cui rendiamo visibile
Una nostra proposta
Dobbiamo fare i conti esplicitamente So che in dieci minuti a me ne arrestano sette non è possibile farlo
Dobbiamo fare i conti con le proposte che sono in campo
Non possiamo soltanto dire
E descrivere come vorremmo che fosse oggi ci troviamo in campo
Una proposta una manovra di politica economica
Su cui c'è un giudizio inaccettabile per me
Che ha dato la CGIL la CISL e la UIL
Noi abbiamo criticato con prese di posizione quella manovra
Io credo che all'Assemblea di essere sindacato debba esplicitare con molta forza e con molta evidenza il giudizio negativo sulla manovra del governo Dini
E debba indicare una risposta di movimento e di lotta
Perché non credo che siamo come dire professori universitari che possono cavarsela con un articolo sul giornale
Siamo dirigenti del movimento
E a un giudizio negativo su una manovra che taglia i salari anch'ulteriormente il redditi bassi ulteriormente dobbiamo essere in grado di rispondere
Anche con un'indicazione di movimento e di lotte io penso che questa Assemblea su questo punto anche debba concludersi con un preciso ordine del giorno
Penso che dobbiamo fare i conti
Con la questione che richiamava Paolo Cagna
Noi non siamo soltanto a esplicitare alla nostra esigenza
Per la democrazia è per una legge che ha fra accolga il quesito referendario i quesiti referendari presentati per la democrazia la rappresentanza
Siamo in presenza di un inaccettabile posizione dalla CGIL CISL e UIL che per quanto riguarda la CGIL contraddice nega non soltanto la proposta di legge presentata dalla CGIL
Ma le discussioni perfino fatte nell'organismo dirigente e lo stesso impegno che noi abbiamo considerato positivo
Giustamente di non schierare alla CGIL negli eventuali comitati per il no
Che CISL e UIL caldeggia
Ma noi siamo parte del comitato di sostegni referente essere sindacato non era di passaggio
Siamo stati protagonisti insieme a chi è stato più protagonista direttamente il protagonista di no
Noi dobbiamo dire con chiarezza di non condividere le posizioni che sono state espresse e di fare orientamento da questo punto di vista
Noi siamo in presenza di una discussione articolata sulle questioni della previdenza
E io credo che abbia ragione
Augusto quando diceva che certi
Il confronto con i lavoratori con il movimento è in grado di coprire di risolvere di integrare posizioni che
Hanno lo spazio dell'ambiguità dalla non chiarezza e io penso che appunto l'assemblea dei delegati CGIL CISL UIL di Milano abbia dato questo tipo di contributo
Essere sindacato debba assumerlo questo questa questo contributo farlo proprio
E questo comporta battaglia politica nell'organizzazione tra CGIL CISL UIL e non soltanto sue forme da adottare decreto
Legge delega o quant'altro ma sui sulla sostanza delle posizioni
Relative alla riforma pensionistica altrimenti anche qui
Rischiamo di essere come dire di fare alla critica estetica alle posizioni e a non aprire un confronto politico di merito
Trentacinque anni e il due per cento riferito alla retribuzione non alla contribuzione
Deve essere il punto irrinunciabile della riforma pensionistica
A partire da questo punto fermo ci può essere alla flessibilità l'elasticità e quant'altro si fosse legato alle scelte individuali del lavoratore a partire da qui
Se non c'è un punto fermo tutto diventa flessibile e la stessa giusta impostazione nostra
Di non intendere all'integra la la la pensione integrativa come sostitutiva di quella pubblica obbligatoria di fatto si aprirebbe lo spazio alla necessità dell'integrazione come diceva Betti l'integrazione se la possono permettere soltanto le catene le categorie forti
Sulla contrattazione
Ai compagni
Sarà che il documento presentato dalla segreteria
In effetti non è di grande spessore
Non c'ha la forza culturale di Bruno Trentin alle spalle per intenderci
Ma la piazza pezza e latte nasce a continuista con cui si difende la concertazione e gli accordi di luglio la politica dei redditi
La subalternità all'impresa la subordinazione dei diritti dei lavoratori oltre che dalle condizioni dei lavoratori alle compatibilità dell'impresa c'è tutt'e basta questo
Secondo me per dire che siamo in rotta di collisione con le proposte le elaborazioni le linee che abbiamo avanzato nella nostra assemblea di luglio
E che abbiamo proposto alla discussione per il congresso dalla CGIL
C'è in corso la riunione dalla commissione io mi auguro davvero che ci sia un ripensamento profondo nella impostazione culturale
Del documento che ha presentato Cofferati
Temo che non ci sarà
Temo che l'auspicio che faceva prima Paolo Brutti
Di una CGIL capace di emanciparsi dalla subalternità di questi anni e dalla linea di Rimini
Sia davvero una speranza
Che non è in grado di convincere l'attuale gruppo dirigente dalla CGIL il Congresso potrà farlo il Congresso potrà e dovrà farlo
Potrà e dovrà realizzare una svolta radicale
Nella strategia del sindacato l'assenso dal recupero dall'autonomia dalla conflittualità della capacità di proposta del progetto di sviluppo alternativo
Di cui parlava la relazione la relazione di di Betty leone e io penso davvero che questo sia un contributo forte che la CGIL potrebbe dare al dibattito dalla sinistra a partire da partito dei contenuti
Come farlo
Intanto io avverto una prima esigenza sul come farlo
Questa battaglia si fa io penso
Se c'è una impostazione comune il convincimento comune sui contenuti su cui farla
E l'ampiezza più ampia più larga delle forze che sostengono una piattaforma di alternative
La seconda esigenza che io avverto e quella della visibilità
Tutti noi sappiamo che tra le critiche le autocritiche che dobbiamo farci c'è anche quella di un affievolimento della visibilità dalle posizioni di essere sindacato e non per rivendicare a essere sindacato come dire
La primazia è un marchio di fabbrica che pure c'era
Ma perché l'affievolirsi di questa visibilità molto spesso
Ha reso confuse le posizioni di essere sindacato con altre posizioni pure legittime pure importanti all'interno dalla CGIL
Ma alla fine non ha fatto leggere ai lavoratori e alle lavoratrici agli iscritti alle scritte le differenze
E quindi le battaglie non le divisioni da pare ma le differenze su cui costruire la battaglia per una unità più avanzata
Non c'è la separazione del dietro la differenza
C'è la battaglia e l'impegno di massa per costruire un'unità più avanza
La visibilità e data
Non dal ripetersi di un'esperienza che alcuni compagni hanno fatto al passato congresso gli emendamenti
Quelle in cui ciascuno dice va be a me piacerebbe questa mi piacerebbe parlare c'è un problema compagni che quello della visibilità di una strategia se ci fosse e io auspico che ci sia un impianto unitario strategico su cui davvero tutta la CGIL si presenta si presenta unita e allora dovremmo rivedere radicalmente appunto le le scelte che sono state fatte se ci fosse davvero questa scelta ci si potrebbe dividere su tesi di merito
Ma se questa svolta strategica non c'è se questa svolta strategica non ce non è la tesi sia è la tesi di su una soluzione parziale che rende visibile l'alternatività di modello di sviluppo
Che noi intendiamo e vogliamo sostenere per cui siamo nati come essere sindacato per questo io dico lavoriamoci fino in fondo
Spendiamo tutte le energie perché ci sia un documento della CGIL
Che rappresenti questa svolta radicale ma se questa svolta non c'è e compagni attrezziamoci da subito a presentare integrandolo lavorando il documento alternativo il documento alternativo su cui uno schieramento ampio
Di quelle forze che hanno dato vita a essere sindacato e di altre forze che in questi anni sono cresciute sulla linea dell'autonomia
Della stile dell'alternatività dalla conflittualità e quindi del rifiuto dalla sul bordo dalla subordinazione all'impresa e alle compatibilità aziendali economiche che stiamo pagando
Queste forze debbono e possono essere capaci di sviluppare la battaglia la CGIL ma anche di vincerlo grazie
Io voglio esprimere
Un mio stato d'animo
Che mi porto dietro da molti anni
E debbo dire tutta sincerità
Che finora a pochi anni fa
Avevo la fobia sindacale
Ogni qualvolta che il sindacato intraprendeva una contrattazione con il patronato o con il governo io tremavo
Soffrivo
E dicevo a me stesso anche questa volta sono fregato
Quando è nato
L'idea questo pensiero
Di essere sindacato
Possa sperato ha detto finalmente mi sento libero
Adesso probabilmente si costituiva un'altra confederazione
In rottura con la CGIL
Con una cultura che non è più
Quella dei lavoratori dei disoccupati ed intenzionato a me una cultura a mio avviso di una scelta di campo culturale ideologica che non ha più niente a che fare con la CGIL che noi
Abbiamo sempre conosciuto e ha avuto
Debbo dire che la propria mi è ritornata
E no per colpa di essere sindacato
Ma perché ritengo che essere sindacato non ha una voce
Nazionale come si rende
L'idea di essere sindacato nelle proposte di essere sindacato non arrivano attraverso la stampa e le e i mezzi di comunicazione che ritengo importanti e necessari
Ma la discussione purtroppo si racchiude soltanto laddove è possibile si luoghi di lavoro
O in quelle camere di lavoro
E ve lo dice uno che viene dal Sud con camere di lavoro piatte piatte
Infatti dai gruppi dirigenti che fanno solo gli impiegati
Che non propongono e non Progetto no
Io ritengo che non è sufficiente cioè non serve
Perché la voce che arriva al alla gente fra la stampa e i mezzi di comunicazione quella dalla maggioranza della della della CGIL
Ecco perché mi è ritornata la pubblica
Ed io per quanto riguarda
La battaglia
Che abbiamo condotto nell'autunno scorso io do
Una riflessione molto ma molto diverso
Perché già da allora non la considerava un fatto positivo vero
Vero e continuativo ma soltanto momentanei
E i fatti ci dicono che così
E quando si è dimesso Berlusconi ho detto sono proprio rovinato un'altra volta
Perché
No perché mi serviva a Berlusconi per risolvere i miei problemi
Ma perché Berlusconi aveva fatto sì che il sindacato si di svegliasse
E mettesse in campo le sue forze
E la sua rappresentatività
E quel compagno che diceva
Che mi ha preceduto che era difficile vincere
Con una best con un avversario
Difficile io ritengo che è più facile vincere con l'avversario difficile
Ne è più difficile vincere con un avversario
Quando dovreste considerarlo dalla tua parte
E vi ricordo Amato e Ciampi
Ha ragione Bertinotti quando dice
Una finanziaria di destra votata dalla sinistra
E la destra che non la voto
Ecco la mia
Ovvia che mi ritorna e mi tormento
Quella
Battaglia la considero soltanto no perché il sindacato aveva capito
Anche se era vero che attaccava alle pensioni
Nera la battaglia di far cadere Berlusconi
E oggi io ritengo che la CGIL con il governo Dini
E quella parte della sinistra si trova schiacciata nella sua stessa scena
Perché mi sarei aspettato che in questa finanziaria qualcuno avesse detto chopiniano
E ritengo che anche noi connesse al sindacato avremmo dovuto stimolare
Un appello del genere a scioperare su una finanziaria che poi secondo me io non sono un tecnico ma è ritengo che e impropriamente che si considerano delle delle finanziarie perché chi è tecnico pie un economista sa che la finanziari e tutt'altra cosa
E tutt'altra cosa questo anno provvedimenti imposti
E accettati e sostenute da quella parte che noi dovremmo sentirci invece difesi
E protesi
Io ho volute esternarle
Questa questo mio questo mio stato d'animo
Perché ritengo che la cosa non è facile
E le tengo che non è
All'interno del congresso della CGIL anche se è giusto
E positivo che noi facciamo sentire il nostro pensiero
Che noi possiamo dare una svolta a questa situazione
Ci sono contraddizioni e paradossi che si manifestano
Nei dirigenti come Cofferati
Che io considero
Anche nella CISL e nella UIL
Soltanto una forma di faziosità Edipo lanciò
Prendendo
E strumentalizzando lo stato d'animo dei cittadini
Che ci stanno imboccando ogni giorno che l'Italia è allo sfascio ed è
Una manovra che va votata e va sostenuta
E mi sento anche preso in giro
Quando il sindacato sostiene le stesse considerazioni che sostiene il il padrone
Quando c'è paragona ad altri paesi come per esempio la Germania
Non ha ancora assistito a nessun dibattito televisivo
Dopo un membro membro della CGIL autorevole come Cofferati e come D'Antone come Larizza
Contestano questo paragone
Perché prendono soltanto le parti
Che conviene al patronato o al governo detto e mi agisco per esempio
Ai lavoratori della Germania che sono i più pagati del mondo
E questo non lo dice nessuno
A quello che da lo stato della Germania ai suoi cittadini
Ma ti porto non soltanto a discutere le parte dove loro pagano cioè come per esempio il ticket
Poi il sessanta per cento sulla sulla sulla pensione non ti considero e notte mettono sul piano della repressione come è trattato il cittadino
Della Germania o della Svizzera
Poco di altri o di altri Paesi
Io le tengo compagni
Che se noi come essere sindacato non troviamo lo spazio che dicevo prima
Attraverso i mezzi di comunicazione
Rischiamo non soltanto che la discussione rimane soltanto al proprio interno e la maggioranza porvi accontentarci potrebbe accettare le nostre proposte poiché nel nel vivere quotidiano per si fanno altre scelte se non troviamo una comunicazioni di massa
Che possa far sì che alla gente rifletta
E possa scegliere io voglio fare un'altra brevissima considerazione
Quando si parla della riduzione del dell'orario di lavoro
C'è un fenomeno almeno nel mio stabilimento almeno nel mio sta bene che un fenomeno molto molto strane
Ed è la questione delle ferie
Noi abbiamo uno stabilimento dove c'è gente che ha oltre cento giorni di ferie
Uno stabilimento dove l'azienda arriva anche a a pagare
Le ferie
Uno stabilimento che sta morendo a attraverso la sua occupazione oltre all'Enichem che quasi chiusa
Grazie anche alle scelte del sindacato sia locale che regionale che nazionale
E ci e e ci troviamo
I in una situazione di lavoro straordinario incontrollabile
Io in altre o occasione come quella di essere sindacato a livello nazionale o
Delle discussione della CGIL in genere
O proposte e ritengo che la questione delle ferie deve essere una scelta da parte del sindacato drastica e precise
E vale a dire perché quando parliamo dell'occupazione
E del lavoro dobbiamo studiare tutti i meccanismi che possano consentire occupazione negli stabilimenti o i nuovi sviluppi
Io ritengo che il sindacato nella sua contrattazione debba chiedere
Il Congo debba chiedere che ogni lavoratore
Alla scadenza dell'anno se non ha consumato le proprie ferie l'eternità
Così facendo così facendo io ritengo che il lavoratore sentirà il bisogno di consumarsi le ferie durante l'anno
Di non conservarsi alle nell'anno successivo
E di evitare e chiedere attraverso un controllo che potrebbe fare la stessa impressa
Evitare che le aziende arrivino appagare
Queste fedi
Nel mio stabilimento mi sono preoccupato di fare una uno uno studio uno studio che se tutto ciò
Fosse così come io ho pensato
Invece di aver ridotto quasi duecentocinquanta persone vi ha lavorato anche per effetto di chiusura e dire di un impianto
La Pertusola dove si troverebbe costretta a riassumere quelle duecento cinquanta persone
Io concludo compagnie e mi auguro che la nostra voce
Essere sindacato
Abbia quello spazio è lavorare sulla strada di una comunicazione di massa
Perché io sono preoccupato che rischiamo di essere schiacciati da un una cultura
Che si sta compromettendo Coni il padronato da una cultura che certamente no né quella dei lavoratori ed è quella che noi
Ci aspettiamo
Quindi proporrei di o su quello l'ultimo pacchetto il fiuto del con questi nomi preceduto nel tempo
Io in ordine Tosini Fulvio Della Vigna dalla Corte dei conti di Roma il compagno cremasco Parodi Iorio
La compagna del del future voglio dire comprano brillare il compagno o la compagna
Ad Agna Ospedale San Martino di Genova del compagno Prost
Già diciamo così va beh i compagni rinunciano
Fa
Tosi
Ma io sono tra quei compagni del direttivo nazionale CGIL che già da tempo aveva dato la propria adesione a quel documento per un congresso diverso che
Alcuni compagni delegati della CGIL per su avevano o hanno elaborato
Ho dato insieme ad altri compagni la mia adesione a quel documento
Perché ritenevo che fosse necessario produrre
Dopo il movimento di autunno
Il massimo sforzo per un congresso che fosse diverso dalla volta scorsa che fosse diverso in quanto contenuti
Che fosse diverso in quanto a modalità di svolgimento nel senso del pluralismo e dell'affermazione piena del pluralismo interno
E perché in sostanza nel congresso della CGIL non fosse tanto più unitario
La a battaglia politica pur necessaria
So e tra opzioni politiche diverse
Ma in esso entrasse poi quelli in cui che in quel movimento si era Espresso debbo dire subito al compagno brutti che e la preoccupazione che lui aveva è presente anche me
Di evitare delle forme possibili una lacerazione a sinistra è però vero che la proposta che comunque il documento era stata fatta e per questo io vi ho aderito e che la base per una a composizione delle posizioni in sinistra ed in CGIL risiedesse essenzialmente per l'assunzione da parte della CGIL
Dei contenuti della pratiche delle alleanze che in quel movimento si erano determinate perché quel movimento non è stato solo la dimostrazione di una esperienza di una lotta sindacale ma il fatto che a sinistra
Quando vi sono condizioni condivisi impianti di rotte convincenti obiettivi seri è possibile trovare l'unità della sinistra e che quest'unità della sinistra
Può diventare egemone anche su settori sociali che politicamente fanno riferimento a settori moderati al cosiddetto cento e che quindi quella quel movimento fosse una dimostrazione che appunto
In che modo fosse possibile percorrere una unità a sinistra mi pare
Che in quel documento lì questo questo concetto questa proposta che dovesse essere assunta dalla CGIL c'era ecco debbo dire che alloggi allo stato attuale delle questioni quella proposta fatta in quel documento è stata respinta dal compagno fra
è stata respinta sia nei contenuti che proponeva sia nel metodo di rapportarsi e di dialettica interna riguardo ai contenuti
Sulla questione della ecco debbo dire che quindi quel documento proponeva anche un congresso che si svolgesse sulle questioni e che più stavano di fronte ai lavoratori piuttosto che su strategie generali perché ci troviamo in una fase di transizione politica una fase di appunto scontro sociale
E che quindi dovessimo fare un congresso diverso non solamente per modalità eccetera ma un congresso che si misurasse principalmente sulle questioni dello quindi sulle pensioni quindi su sulle questo del debito pubblico eccetera eccetera debbo dire che su queste cose sui contenuti alloggi a questo momento poi vedremo nei prossimi giorni siamo tutti aperti ad evoluzioni su questi sui contenuti non ci siamo
Sulla questione della previdenza
La piattaforma CGIL CISL e UIL
Che sostanzialmente ricalca la posizione de che è passata maggioranza nell'ultimo direttivo CGIL non convince essa sostanzialmente propone l'abbandono dell'anzianità e della copertura del due più del trenta per cento per la stragrande maggioranza dei lavoratori
Debbo dire che su questo ci siamo anche divisi al nostro interno
All'ultimo direttivo della CGIL su questa questione ha presentato un ordine del giorno alternativo alcuni compagni che come hanno fatto l'esperienza di essere sindacato hanno portato in altro modo ci sono quindi problema comunque sulla questione delle pensioni non ci siamo
Sulla questione della rappresentanza in CGIL avevamo raggiunto con la proposta di legge l'unità interna su come si dovesse andare ad approcciare la questione appunto della rappresentanza anche qui in quest'ultimo periodo le proposte che vengono ci allontanano
Ci allontanano in quanto la proposte di emendamenti che CGIL CISL UIL hanno fatto e che ricalcano
O quasi sostanzialmente le proposte che il ministro Treu ha portato in commissione fanno immaginare una legge che si allontanerà
Fondamentalmente ora i capisaldi di quella che era la proposta CGIL che un tempo abbiamo comunemente elaborato sulla questione cardine sul fatto del della esigibilità
Delle RSU che gli arresti una presentino di lavoratori prima ancora che le organizzazioni sindacali eccetera si torna indietro e si torna pesantemente indietro
Sulla questione della manovra economica bis
Anche su questo debbo constatare che le distanze rispetto all'autunno sono aumentate
Viene riproposta ed accettata
Una praticabilità io credo poi l'unica possibile compagni insomma di quella che viene chiamata la politica dei redditi e quindi della sostanzialmente e del manovrare per quanto riguarda le manovre di politica economica esclusivamente o principalmente sul lavoro dipendente
Anche qui alcuni ragionamenti che dentro quel movimento Gernot che in quel tempo ci siamo fatti imbianchini in CGIL sulla necessità di andare a a toccare le rendite e patrimoni eccetera nelle forme adeguate vengono completamente abbandonate nel momento in cui la CGIL insieme a CISL e UIL dà il proprio plauso a questa manovra economica senza mettere in evidenza queste questioni ecco mi pare quindi che da un lato le differenze di contenuto vadano profondamente aumentando il documento che Cofferati ci ha presentato in Commissione si muove direttamente in questa cosa
Dicevo che ha respinto tutto sommato all'oggi la proposta che con quel documento i delegati facevano anche per quanto riguarda il pluralismo espedienti interno alla proposta di congresso diverso il compagno Cofferati ci ha risposto
Qui viene presentato un documento unico i compagni che hanno altre posizioni da posso naturalmente presentare ma questo non dà luogo a rappresentanza della CGIA
Chi vuole in qualche modo connettere nel congresso le posizioni politiche ai gruppi dirigenti e ai delegati deve farsi la mozione alternati
Questa è stata la risposta che alloggi c'è stata data la proposta di un congresso diverso nel quale il pluralismo fosse un fatto come dire che si risolvesse con un dato costitutivo
E non per affermare il quale appunto si perché si debba comunque ogni volta arrivare a forme diciamo di svolgimento del congresso che vedano la contrapposizione e la conta dei delegati è però vero che se questo è e se questo risulterà di cui ai prossimi cinque sei giorni al momento in cui diciamo le e la dialettica congressuale avrà il suo
Un momento di precipitazione mi pare che la scelta sia abbastanza obbligata per lo meno la sulla scelta mia personale penso penso di altri compagni questo punto disegnare però la continuità col percorso svolto oggetto di assegnare anche nel congresso nella presentazione di eventuali mozioni alternative eccetera anche una la continuità con la caratterizzazione che abbiamo voluto dare di fare un passo indietro rispetto ai compagni delegati delle strutture un'unitaria fare svolge erette anche a loro questo debbo dire non so se questo che dico
Porterà tutto essere sindacato diciamo una posizione unitaria fa le stesse scelte in questo congresso
Io questa scelta di propongo e do motivato così credo appunto come diceva il compagno brutti che naturalmente nei momenti di difficoltà alle scelte debbono essere compiute le scelte si fanno sulle questioni così come sono credo che qualora si verifichi appunto che il congresso la CGIL non sia un congresso unitario ma sia di appunto di divaricazione di Dini di posizioni politiche un tizio che la democrazia eccetera
Il voler mantenere appunto
Quella intenzione su cui ci siamo mossi a fare di questo non tanto un elemento di diciamo di contrapposizione di lacerazione ma insomma di affermazione del pluralismo
Di affermazione di posizioni politiche di riconferma di una sinistra sindacale nella CGIL che si muove supposizioni e su quelle sì missini misura spetterà poi
Appunto a tutti gli iscritti eccetera poi valutare le cose che e quindi credo che che questo posizioni fatti sulla cui siamo di fronte che siamo abbastanza incontrovertibili ecco
Dico mi è parso di capire che non tutti i compagni la pensa allo in questa direzione
Ecco debbo dire che anche una verifica questa del congresso di ciò che ha sedimentato la storia di essere sindacato ed a mio avviso del fatto che oggi essa avrebbe ricollocarsi a partire dalle de dai contenuti e da un rapporto diverso rinnovato più avanzato con le strutture sindacali di base e che questo sia contenuto
è diciamo PAC è contenuto e parte del congresso tanto quanto le cose che si scrivono nei documenti
E forse ancora più importante questo dato il fatto che a questo congresso non si arriva solamente una pattuglia di sindacalisti che chiede diciamo l'adesione sul testo
Ma ci arriva diciamo anche no insieme a questo e diciamo in maniera più importante diciamo un pezzo di quel movimento diuturno che credo sia l'unica ancoraggio diciamo così per da utilizzare per produrre una la svolta più consistenti in CGIL di quello che siamo riusciti a fare con la pur importantissima esperienza di essere sindacato grazie
Accompagnerà Fulvio Della Vigna
Poi con padronanza
Allora sarò breve nel senso che le cose che ha riportato il compagno Bonadonna e a cui volevo rivolgere un ringraziamento in particolare
Sono state molto chiare e trasparenti e danno secondo me ha offerto un contributo per lo meno a me
Molto importante molto rilevante quindi forse non con la stessa chiarezza con la sesta trasparenza
Ripercorrerò alcuni punti che sono anche quelli del mio intervento io la vedo così cioè il congresso lo vedo così
Un'occasione da una parte di rottura con le politiche del passato la concertazione ma dall'alta con un momento essenziale
Per cui
Possa costruirsi un percorso di unità unità che Q che unisca pertanto più soggetti sotto però altre politiche
In questo senso essere sindacato si deve proporre come un luogo di incontro delle diverse pluralità su obiettivi comuni che sono poi gli obiettivi che lo stesso movimento d'autunno nelle piazze ha ribadito a viva voce
L'occupazione la difesa dello Stato sociale la democrazia
E la previdenza la previdenza riformata ma che io intendo ancora dividere i definire come previdenza pubblica
E la battaglia della democrazia una battaglia ancora in piedi io sono entrata da poco diciamo nel mondo del lavoro però credo bene che in CGIL si dibatte della questione della maggiore rappresentatività benna dagli anni Settanta forse non lo so
Quindi la questione della democrazia e tutta ancora aperta
Quindi il congresso lo vedo così cioè Lodedo come un'occasione in cui le parole finalmente prendano corpo e sostanza e non rimangano così come elaborati teorici
Il congresso l'ultimo che abbiamo fatto il novanta e che è stata la mia prima esperienza in qualche modo ha tirato fuori un bellissimo Statuto
Dal quale però io mi sento completamente dissociata nella vita pratica ed è stato per questo che io ho deciso ad esempio di partecipare a quelle che erano le iniziative di essere sindacato ed è stato per questo che io ho in qualche modo aderito
Ode rito e quindi sono diciamo espressione di quel congresso proprio alle tesi di essere sindacato un percorso che è nato nel novanta ma chi adesso in questo momento deve rafforzarsi e deve proseguire la sua strada
In quanto essere sindacato io la vedo fuori delizie della CGIL da voglio vedere fuori del dei vizi della CGIL e voglio che sia un terreno di sperimentazione appunto e di progettazione sindacale altra diversa
Di unità appunto della sinistra
E inutile dire che il sindacato deve essere autonomo
Ho sentito degli altri interventi parlare della flessibilità
Ma attenzione anche qui flessibilità come in che modo flessibilità come deregolamentazione come precarizzazione
Oppure fra in cui appunto il ruolo del sindacato non capisco quale dovrebbe essere così appiattito con quelle che sono le dinamiche del mercato del lavoro
E
Della classe imprenditoriale oppure flessibilità guidata dal sindacato cioè e su questi temi che io voglio che si ragioni nel congresso e con questi obiettivi voglio che si ragioni e quindi da un certo punto di vista etero
Secondo me da abbagliata vanno vagliate tutte le possibilità in CGIL ma se non non ci saranno questi elementi di fondo che sono degli elementi secondo me importantissimi imprescindibili
è altresì dirimente poi arrivare a un documento alternativo che li rappresenti non sono rappresenti le mie stanze ma io credo anche quelle degli altri lavoratori grazie
Dell'esperienza di essere sindacato per l'invito
Credo che sia importante avere dei momenti di riflessione anche informale
Considerando che a mente che
Su queste questioni
Tutti noi abbiamo l'esigenza di misurarci con un passaggio molto delicato della vita della CGIL ma soprattutto
Nella vita dei lavoratori italiani
Non c'è dubbio che noi siamo di fronte a un passaggio delicatissimo
Nella condizione sociale nella condizione di lavoro
Perché da un lato noi abbiamo per così dire
Sul fronte dello stato sociale sul fronte deleghe degli aspetti fondamentali delle condizioni dello stato sociale
Paghiamo i prezzi sociali drammatici dalla caduta della lira
E della situazione economica ancora non definita
Del peso del debito pubblico e anche del fatto che in realtà al di là di tutte le discussioni
Una ricetta
Che sia diciamo così alternativa
Da un lato al vivacchiare sulla crisi
E dall'altro pensare di risolvere il problema come anche recentemente in qualche dibattito televisivo
Ha spiegato agli esponenti della destra penso Martino penso altri
Che spiega che per affrontare il debito pubblico c'è un solo problema eliminare la fonte cioè
Eliminare le spese per lo stato sociale e in breve tempo l'ostello debito pubblico sia zero ora tra il traccheggiare sulla crisi da un lato e
Scegliere una strada di freno nei confronti della liquidazione dello stato sociale noi oggi ancora un'alternativa vera in campo non l'abbiamo
Questo ci fa pagare dei prezzi il prezzo fondamentale che ogni sei mesi noi siamo in realtà di fronte ai riti sacrificali delle varie finanziarie che ho delle finanziarie aggiuntive sulle quali sacrifichiamo pezzi di diritti sociali
E pezzi di condizioni della nostra vita civile
D'altro lato però questa situazione anche un risvolto
Essa per così dire accentua le differenze del mondo del lavoro
In una realtà come la mia come far qualche compagno saprà io opero in Piemonte nella FIOM piemontese
Noi siamo di fronte al fatto che contemporaneamente
Alla crisi che permane dovuta anche dalla modifica sfavorevole dovuta anche alla modifica sfavorevole delle ragioni di scambio
Di alcuni settori industriali di alcune aziende
Che c'è al nord e che lasciatemelo dire ovviamente Stack cento quando la divaricazione sociale e occupazionale tra Nord e Sud
Noi abbiamo una situazione di ripresa vorticosa
Della produzione e dei profitti
Questa situazione crea veramente due condizioni operaia tre quattro
Crea una frantumazione di interessi senza precedenti nel mondo del lavoro
Perché da un lato noi abbiamo i lavoratori ancora
Per i quali la battaglia sul posto detto per la difesa del posto del lavoro è il primo punto
Abbiamo i lavoratori precari
Abbiamo i lavoratori come quelli della FIAT
Per i quali c'è la richiesta
Di decine e decine di sabati di ore straordinarie
Abbiamo questo quadro articolato della condizione di lavoro e in questo quadro articolato della condizione di lavoro se mi è concesso dirlo compagni perché tante volte è stato così in realtà nella storia del sindacato
Forse più difficile oggi operare sul piano della tenuta unitaria
Del movimento del lavoro di una tenuta unitaria di classe che nel passato
Del resto
Le grandi sconfitte la CGIL se qua andiamo a vedere nel corso della sua storia in particolare a Torino in Piemonte
Non le ha avute
Nei momenti
Di caduta profonda dell'occupazione nelle quali bene o male
Alcuni punti alcuni valori alcuni Moon punti di tenuta unitaria ci sono sempre stati
Le grandi sconfitte la CGIL avute quando il padrone usando la ripresa è stata in grado di proporre soluzioni diverse da lavoratore a lavoratore soluzioni individuali o di gruppo diverso
E noi siamo in un passaggio di questo tipo forse persino più difficile
Parlo ad esempio della nostra esperienza di quello che abbiamo dovuto fronteggiare solo un anno e mezzo fa di fronte ai tagli occupazionali allora abbiamo retto tutto sommato
Oggi siamo più in difficoltà
Perché abbiamo il lavoratore che vuole fare gli straordinari
E quello che non ne vuol sentir parlare
Abbiamo il lavoratore che è disposto a ragionare in termini di solidarietà e riduzione di orario e quello che pensa che l'unica soluzione sui problemi l'aumento salariale
Abbiamo cioè differenze profonde
Che non si superano con un colpo di bacchetta magica
Ma io credo con due elementi ammesse
Uno mantenendo dei punti di tenuta generale
Senza i quali
Noi corriamo il rischio appunto di trasformare questa fase
In una fase in cui diciamo così l'unità del mondo del lavoro diventa davvero una chimera tutta politica non recuperabile sul piano dell'azione sindacale
Da questo punto di vista non c'è dubbio che una vicenda come quella delle pensioni resta una questione di carattere centrale emblematico
Io non ho dubbi che dietro le sollecitazioni
A chiudere in fretta la vicenda delle pensioni da parte della maggioranza di destra ma da parte anche della Confindustria
Non c'è solo un disegno politico della maggioranza di destra andare subito a votare o della Confindustria di tenuta rispetto alla moneta
Non ho dubbi che c'è anche un disegno di a venire a acquisire una sorta di Attu sociale se devo dirlo con una battuta arrivare rapidamente a un trentuno luglio sullo Stato sociale
Questo resta io credo l'obiettivo di fondo dalle nostre controparti
E noi questo lo dobbiamo impedire perché noi non leggeremo un'ulteriore frantumazione sul piano degli interessi generali del Portogallo
Per questo la difesa anche se rinnovata di un sistema pubblico come dato prevalente del sistema pensionistico
Il rinnovamento della questioni dello Stadera Dellas della sanità delle prestazioni dello Stato sociale la difesa e per quel che riguarda una categoria come la mia e per dirlo molto brutalmente un punto di identità
Per le pensioni di anzianità anche e nell'ambito di questo l'elaborazione anche di proposte di riforma di unificazione anche dolorosa del mondo del lavoro
Perché mi rendo conto che per me è più facile andare in Assemblea e spiegar tutto sommato che il nostro punto di più o meno con qualche ritocco trentacinque anni il due per cento il punto di unificazione del mondo del lavoro siccome ce n'è una parte inutile negarlo che sta meglio vi è più difficile
Vi è più difficile
No ma non sto parlando di voi non non reagire subito pensando che non l'ho detto
Becco i pensieri come si sa sono liberi
Dicevo allora che c'è questa situazione cioè questa situazione e noi abbiamo quindi questa situazione nella quale mi rendo conto delle difficoltà ma purtuttavia noi
Un punto di uguaglianza di tenuta unitaria dal mondo del lavoro lo dobbiamo costruire accanto a questo a questo a questa battaglia che io credo debba puntare a realizzare anche delle scelte
Coraggiose
Noi dobbiamo a vere una ricetta sindacale
Che vada oltre la Campania o le campagne elettorali sulla fuoriuscita dal debito pubblico
Io non non no su due piedi una proposte francamente lasciatemelo dire diffido
Di tutto il dibattito che c'è oggi nella sinistra che mi sembra molto viziato dalle tonalismo da qualsiasi parte lo si prenda su questi temi
Temi credo però che come organizzazioni sindacali una nostra proposta su come si esce o si dà una prospettiva di fuoriuscita dalle strette del debito pubblico di quattro cinque sei dieci anni
Di come si ridimensiona su come su quali livelli ci si attesta ci debba essere perché noi non possiamo abbandonare il fronte dell'iniziativa fiscale para fiscale dell'iniziativa assurdi sui Buoni del Tesoro sulle campagne degli investimenti
Quindi c'è la necessità di una tenuta di carattere generale non episodica del movimento sindacale ma c'è anche la necessità
Di una tenuta di carattere concreto
E qui lasciatemelo dire noi dobbiamo con tutte le forze uscire
Io non so ancora come in che modo sapendo che si pagano sempre dei prezzi quando si esce da questa rimozione dalla centralizzazione degli anni ottanta
Anche rischiando di sbagliare
Anche rischiando di fare accordi che ci sembrano molto moderati ma certo un molto parziale
Ma di fronte a questa articolazione del mondo del lavoro se noi non riusciamo a dare alle RSU compiti e potere di contrattazione che vuol dire anche possibilità di fare accordi anche ripeto brutti accordi che magari non ci piacciono
Ma non diamo questo decentramento effettivo dei poteri di contrattazione l'articolazione delle differenze diventerà rottura
E quindi abbiamo bisogno contemporaneamente di alcuni tentò unti di tenuta generale e dall'altro di alcuni punti più precisi di articolazione della nostra iniziativa cioè della ricostruzione di una nostra capacità di contrattazione
Qui io vedo la questione di fondo dell'autonomia
E qui io lo dico con molta sincerità ho sentito i compagni discutere su questo del resto se ne discute anche nelle sedi della CGIL ore diciamo così ufficiali pensi direttivi eccetera io penso che noi faremmo un errore
Noi che non abbiamo dato un giudizio critico molto critico sul trentun luglio meno critico ma critico anche sul ventitré luglio
Faremo un errore se la misura sul ventitré luglio avvenisse sulla base di un giudizio globale
E se noi invece ci misurarsi mo'con una contraddizione che a me sembra in quell'accordo stia per esplodere
Penso l'esperienza della nostra categoria
Una contraddizione per capirci tra il fatto che noi abbiamo di quell'accordo un punto a cui francamente faremmo fatica a rinunciare e cioè l'acquisizione
E i due livelli di contrattazione
Ma dall'altro il fatto che l'acquisizione dei due livelli di contrattazione e oggi legata a una politica di con tutto contenimento delle rivendicazioni sul piano salariale normativo che va tutta messa alla prova
Io credo che la prova del budino non è tanto quella che noi riusciamo a fare in questo momento diciamo così riaprendo una confronto generale su questi temi ma sul piano terra del terreno concreto sul quale ampi spazi ci sono
Di rimessa in discussione dell'iniziativa contrattuale con la costruzione dell'iniziativa articolata che diventerà un punto centrale dei prossimi mesi
Con la costruzione di piattaforme articolate nei luoghi di lavoro che il saranno un punto centrale iniziativa dei prossimi mesi
E credo che lì si misurerà beni in concreto le rigidità
Di quell'intesa e la necessità di andare contrattualmente anche oltre quegli schemi
Però lasciatemelo dire riavvio alle conclusioni questi problemi che sono i problemi della vita di ogni giorno
E che hanno fatto sì che credo si possa dire pur nelle diversità di valutazioni nella vita della CGIL anche nel sul piano dei rapporti unitari
Il movimento sindacale pur con tutte le sue io non sono d'accordo con le valutazioni catastrofiche che ho sentito dire qui
Bisogna sempre avere un senso relativo delle cose
Bisogna sapere il rapporto che c'è tra la politica nel senso con la P maiuscola fa P maiuscola e cittadini da un lato e i lavoratori da un lato il rapporto che c'è col sindacato certo siamo passaggio difficilissimo ma il movimento dell'autunno anche rappresentato una grande occasione
è un grande elemento di fiducia non bisogna sprecarlo sarebbe drammatico distruggerlo
Ma è anche vero che alcuni degli elementi di quel movimento sono difficilmente sopprime i big a mio parere
Ora dicevo di fronte a questa tensione che noi abbiamo da un lato costruire un'iniziativa Forte di di di carattere generale dall'altro però partire con l'articolazione senza la quale non reggiamo i problemi che si pone un sindacato che deve operare appunto
Continuamente quello della propria autonomia
Io vedo questa la questione centrale
E se devo dirla con una battuta per me questa sarà la questione centrale del congresso della CGIL
Congresso del mille novecentonovanta novantuno l'abbiamo fatto e io rivendico anche se dopo le strade diverse valutazioni ci hanno separato
Diverse valutazioni sul modo di condurre lotta politica all'interno dell'organizzazione io ho rispettato le scelte di altri compagni altri compagni che hanno continuato con l'esperienza di essere sindacato credo si possa dire che rispetto sia stato reciproco
Voglio dire che nonostante questa valutazione i due il congresso del novanta novantuno richiedeva a mio parere una rottura
Richiede una rottura perché uscivamo dal sindacato degli anni ottanta
Eravamo ancora in realtà in un clima politico e sociale basta ricordarsi che al nostro congresso dalla CGIL nel novantuno intervenne a Giuliano Amato
Basta ricordarsi in che scenario politico anzi se devo dire qualche cosa a merito della scelta di allora di presentare una mozione alternativa che io per allora devo dire senza nessun rimpianto rivendico penso che anche la nostra presentazione di una mozione alternativa quel congresso fu un sintomo
è un'espressione della crisi del sistema politico che si avvicinava e che rapidamente avrebbe consumato un intero quadro politico istituzionale
Eravamo dentro quel processo
Ora io domando se noi oggi siamo in un processo che possa riprodurre
Gli stessi percorsi
Se siamo di fronte alle stesse spinte se siamo di fronte per dirlo brutalmente alla stessa realtà
Ora io non voglio dire ha fatto dei problemi di democrazia di rinnovamento dell'organizzazione siano fatte conclusi
Penso anzi che questo sia il momento di passare da una fase in cui ne parliamo a una fase in cui mi pratichiamo
E penso che questo congresso della CGIL debbano sull'affrontare con più limpide se il problema del rapporto tra sindacati e lavoratori ma in fondo affrontare un problema che l'altro congresso per via della contrapposizione non riuscì ad affrontare e cioè il problema del rapporto tra gli iscritti ai gruppi dirigenti
Problema centrale
E noi risolveremo l'altro congresso con l'emozione ma che poi come sappiamo bene non abbiamo una realtà risolto
Il problema cioè di una compiuta democrazia e di organizzazione come condizione come anche il contributo che la CGIL porta al processo unitario sul quale credo c'è poco da dire compagna
Tento il processo unitario bisogna starci perché non abbiamo risposte diverse
E perché
Per usare il termine qui detto da diversi compagni
è un'esigenza sociale della classe operaia prima ancora che un'esigenza politica nostra di fronte a questo attacco
Naturalmente le condizioni del processo unitario sono il nostro compito
Io Condi condivido sostanzialmente tu questo passaggio su questo impianto ma anche su altri voglio dire i ragionamenti che faceva la relazione
Voglio però dire appunto che se l'altro congresso aveva questi aspetti
Questi aspetti della rottura democratica e una vita dell'organizzazione della CGIL che francamente stava diventando inaccettabile penso che questo congresso non possa riprodurre quegli schermi
Penso che il nodo centrale se lo devo dire con una battuta diventa davvero quello dell'autonomia
Quello dell'autonomia della CGIL
Ma io direi che l'autonomia dello sport dell'intero movimento sindacale
E che al di là di tutto il congresso sarà su questo terreno se riusciremo a fare
Autonomia intendendo per autonomia
Non semplicemente l'autonomia per negativo pure importante
Badate bene non lo dico soltanto perché penso che sarebbe distruttivo per la vita interna della CGIL
Riprodurre in qualche modo dentro la vita della CGIL il livello di polemiche di rottura politica che c'è a sinistra
Non lo dico solo per questo
Questa la questione in fondo minore
Lo dico perché penso che noi siamo arrivati in una fase in cui l'elenco delle questioni che prima ho fatto ma se ne possono aggiungere molte altre richiede che il sindacato costruisca una sua cultura politica
Di carne alla sinistra istituzionale né ad altre forme importantissime importantissime della scelte politiche
Dell'organizzazione della vita sociale collettiva di a del modo di organizzarsi questo è un nodo perché vuol dire costruire una nostra ricerca
Decidere come costruiamo una democrazia sindacale che sia diverso necessariamente diversa da quella dei partiti
Come elaboriamo la figura di militante sindacale che a mio parere sarà sempre più diverso dal militante di partito
Come lavoriamo una figura di militante sindacale rivendicativo che a mio parere dovrà essere in grado di reggere una fase nella quale per dirla con una battuta
E questo è il senso più profondo del movimento dell'autunno noi da un lato siamo e dobbiamo essere contro i valori le proposte
Gli impegni che propone la destra di Berlusconi
Ma non possiamo essere per Prodi
Perché dobbiamo essere contro Berlusconi ma non come movimento si per Prodi ma dico per Prodi per dire qualsiasi altro schieramento
Non possiamo essere il versante sociale di uno schieramento politico sia esso di centrosinistra sia esso di estrema sinistra sia esso di sinistra è finito
Questo è il nodo centrale
E guardate noi abbiamo retto del movimento parlo della mia esperienza del movimento di autunno quando abbiamo convinto i lavoratori tanti tante anche in Italia i metalmeccanici tanti
Che avevano votato Forza Italia e lega che sulle pensioni dovevano scioperare
Volevano scioperare con nuovi manifestare con noi perché erano i loro interessi sociali farlo
E che si poteva votare Forza Italia e nello stesso tempo combattere per la difesa dello Stato sociale
Non riusciamo a saltarlo questo passaggio
Questa è una destra come si può dire pervasiva
Che usa molto la comunicazione ma con questa comunicazione arriva nelle fabbriche a chi ha esperienza di fabbrica sa nelle assemblee quotidiani luoghi di lavoro che quello che dice Berlusconi la sera
In una delle tante trasmissioni al mattino se non risente di nel luogo di lavoro no dal padrone dal collega dal compagno qualche volta qualche cosa cioè e allora è molto complicato il ruolo del sindacato
Guai a noi a scegliere di legare Luigi da mente
Il calo dell'organizzazione sindacale a una prospettiva politica che pure è una prospettiva politica di una rete
Io compagni lo dico con molta chiarezza io sono convinto non so come andranno queste elezioni mi auguro vivamente che la destra aperti a mi auguro e spero e penso che come minimo cittadini eccetera dobbiamo fare il possibile che perché questo avvenga
Ma so anche che come movimento sindacale noi dobbiamo impedire e si crei una condizione per cui un'eventuale vittoria politica della destra si trasformi anche la disfatta sociale sul piano per mondi quello che è avvenuto con l'Inghilterra della freccia
E questo è un lavoro che dobbiamo fare già oggi fondando il nostro lavoro sull'autonoma ricerca del movimento sindacale
Questo e chiudo a mio parere naturalmente accetto altre valutazioni
Però credo che per discutere seriamente tra di noi occorre ovviamente
A vere diciamo così dei punti di analisi di partenza comune certo una sottovalutazione sì la mia fosse una sopravvalutazione del peso dell'offensiva della destra
è una sottovalutazione dei rischi di frantumazione del movimento sindacale sarebbero giuste altre valuta
Ma se invece i rischi di una frantumazione sociale da un lato e di una crisi di quello che è comunque uno dei punti di tenuta fondamentali della democrazia di questo per
Guardate non è casuale
Che l'attacco della destra sia contro la magistratura
Contro la Presidenza della Repubblica contro il sindacato poi certo ci fu certo in un Paese dove anche Prodi considerato di essere comunista capito che è evidente che l'attacco è ampio ma io tenderei a sottolineare in questo momento il fatto che queste una destra che appunto siccome non vuole fare le alternanze ma vuole fare un regime egli ha mettere in discussione tutti i poteri di controllo democratico e noi con tutti i nostri difetti agli occhi della destra agli occhi del Paese agli occhi dei lavoratori siamo ancora a questo siamo un punto di riferimento
E allora dico se questa di analisi non è sbagliata ma ovviamente si è sbagliata discutiamo lascia tranquillamente trovo molto difficile francamente chiudo che si possa fare congresso come l'altro
In cui per capirci facciamo una contrapposizione molto netta all'interno della vita interna della CGIL mentre siamo in questa situazione di scontro politico e sociale
Non me la cavo dicendo che molti dei nostri iscritti non la capirebbero anche se ho sono convinto che non la capì anche il compagne e compagni che questa battaglia l'hanno tranquillamente fatte che sono disposti a farla perché come si sa quando compare la faccia feroce del padrone in fabbrica il bisogno di unità è una condizione fondamentale
Va bene non me la cavo in questo senso ma proprio perché penso che noi siamo in una fase diversa nella quale è necessario che le porte siano messe tutte in campo nelle quali non sono scontate le articolazioni delle posizioni
Nelle quali percorsi che abbiamo di fronte sono molto più tortuosi articolati nessuno di noi a giugno avrebbe l'anno scorso avrebbe potuto pensare che a settembre sarebbe partito il movimento che è partito
E quindi vuol dire che diciamo la permeabilità dell'istituzione sindacale i problemi sociali del Paese ancora molto forte certo ci sono problemi quello però alcuna contrapposizione di mozioni all'interno del congresso della CGIL renderebbe più rigida la struttura sindacale renderebbe più difficile la permeabilità restituzione della nostra organizzazione ai problemi quotidiani che noi abbiamo
D'altra parte
E chiudo anche il termine di sinistra sindacale richiede una ridefinizione lo già detto del resto una volta la compagna bene
Perché sinistra sindacale nel corso della storia del del nostro sindacato ha voluto dire molte cose diverse
L'unità sindacale è stata considerata per un lungo periodo l'esperienza delle Salemme nel fatto negli anni settanta era un'esperienza unitaria considerata di sinistra sindacale
Sinistra sindacale per un certo periodo è stata considerata dentro alla CGIL
Dentro la CGIL
Una un'aria di persone di compagni che bene o male detto molto brutalmente
Qualche volta male qualche volta bene facevano tutti più o meno però riferimento a regolare l'elaborazione del compagno Bruno Trentin
Sinistra sindacale si era stata anche l'esperienza di essere sindacato io non credo che noi oggi possiamo usare questi termini
Senza anche rivedere i visitarli perché sinistra sui permessi di sindaco di sinistra sindacale non può voler dire una abbiamo purtroppo nelle nei nel periodo in cui prevalgono i mezzi di comunicazione di massa
Dobbiamo renderci conto che sinistra assenteisti noi diciamo una parola poiché la gente i lavoratori quelli che rappresentiamo spesso la capisce come come il messaggio viene come si può dire riportato
E noi siamo di fronte a patto che sinistra sindacale può essere interpretato in due modi completamente diverso da un lato può essere interpretato come la trasposizione dentro l'intero movimento sindacale
Della sinistro delle divisioni della sinistra quindi finisce per avere invece inevitabilmente un'accentuazione partitica
Oppure al di là delle nostre volontà
Oppure sinistra sindacare un termine che richiede una definizione oggi
Per me la sinistra sindacale è quella parte del movimento sindacale che non rinuncia a forzare i limiti sul piano dell'esperienza concreta i limiti delle costrizioni della compatibilità dei rapporti contrattuali dati e questo è un terreno di ricerca nuovo sul piano anche dei rapporti unitari
Per me questa è la definizione non eri comunque riconducibile alla divisione sinistra sindacale alla divisione che c'è oggi dello schieramento politico chi tenta di forzare
Il quadro rigido delle scelte di di ad esempio dei sabati che ci propone della FIAT se ci riusciamo io non so se ci riusciamo ma se alla fine ci riusciamo a fare una vertenza vera sulla questione dei sabati e la FIAT ripeto non so se ci riusciamo io ho la presunzione di dire che facciamo
Un'operazione di sinistra sindacale oggi se non ci riusciamo se alla fine facciamo un accordo che si adegua ai dettati a verbale penso che facciamo un'operazione che è durato ugualmente di pure autodifesa dell'organizzazione sindacale
Ecco allora che
Per tutte le ragioni che ho detto prima anche questo termine pur così suggestiva richiede una ridefinizione che a cui va stretta io credo la riproposizione di un percorso congressuale come quello precedente grazie
La parola al compagno di Orio al Serio dalla Campania
Io penso che a re compagne e compagni
Che abbiamo fatto bene ad organizzare all'assemblea conclusiva
Dell'aria di essere sindacato in questo modo
Aperta a tutti
Un luogo il ventuno il quale
Compagni o sarà hanno potuto esprimere le loro opinioni
Confrontarsi con l'impianto qui presentato dalla compagna Betty leone
E in qualche modo cominciare a disegnare il percorso che porta la nostra organizzazione al congresso
Io ringrazio a nome della presidenza
Compagno brutti
Compagno Giorgio Cremaschi e tanti altri
Che hanno portato qui appunto contributi non formali
Ma che devono costringere anche noi ovunque collocati ad una riflessione di merito rispetto alle questioni che siamo posto
Giungiamo a questa nostra Assemblea
Dopo aver svolto decine di riunioni territoriali
Forti assemblee regionali
Interessanti iniziative in grandi categorie nazionali
E cioè insomma la fase di abbiamo alle spalle ha significato l'esistenza della nostra esperienza
Chi pensava che in qualche modo avessimo concluso il nostro ruolo dentro la CGIL
Ha dovuto facilmente ricredersi dinanzi all'Assemblea svolte in Piemonte Lombardia in campagna in tanti altri luoghi
E sempre più vero
La nostra esperienza è ricca
Perché in qualche modo si è collegata ad un vero e proprio insediamento sociale
Fatto di domande di interrogativi e di grandi questioni che abbiamo posto all'organizzazione
Un'esperienza ovviamente non tutte in un sempre positiva
E il mancato qui e lì un'esperienza autonoma nostra
Una visibilità una capacità in qualche modo di contrapporre un progetto al quella che c'è apparsa in una certa fase una vera e propria deriva della nostra organizzazione
Siamo però oggi ad un passaggio delicatissimo
Oggi in maniera collettiva e poi giovedì e venerdì nel direttivo ad un passaggio delicato individualmente
Abbiamo bisogno di decidere
Abbiamo bisogno cioè di indicare qual è la strada che proponiamo per il congresso della CGIL
E soprattutto quali sono i temi attorno ai quali intendiamo ricostruire una relazione e tanti e tanti legami con la nostra gente
Un passaggio dunque delicato di cui personalmente avverto la responsabilità e dentro la quale appunto le assemblee che abbiamo svolto finora possono darci un grande aiuto
Abbiamo abbiamo alle nostre spalle uno straordinario movimento
Sono soffermati tanti compagni quello dell'autunno
Con caratteristiche non tutte univoche
E che hanno posto per esempio in grandi realtà territoriali penso per esempio soprattutto a Napoli
Il nodo della qualità del rapporto fra classe operaia movimento e lotta degli studenti e dei giovani
Domande inedite per il movimento sindacale per la CGIL che ponevano anche pongono tuttora
Un problema che riguarda la forma delle relazioni la qualità del confronto le scelte che si mettono in campo
Un movimento largo esteso
Dentro il quale la nostra organizzazione all'intessuto relazioni e legali che essi erano recisi con l'accordo del trentuno luglio e del ventitré luglio dopo
Ma quell'apertura di credito però quel rapporto di fiducia nessuno può pensare che duri in eterno
E bastato infatti qualche settimana dopo ciò che è accaduto alla FIAT di Termoli
O la qualità delle contrattazioni in alcune grandi categorie nazionali penso qui agli autoferrotranvieri per esempio o al rinnovo contrattuale in alcune categorie del pubblico impiego
Per fare sorgere la domanda straordinaria alla quale forte questo congresso deve porre una risposta la domanda appunto ma qual è la linea della CGIL
E quella che abbiamo praticato nell'autunno dell'anno scorso o è quella compatibile con di compatibilità che in qualche modo si è realizzata nell'accordo di Termoli
E Termoli non è semplicemente un passaggio
L'uomo qui poc'anzi detto il compagno Cremaschi
Non solo ciò che sta accadendo con Giorgio nelle realtà del Piemonte ma guarda per esempio al processo che è in atto nella più grande fabbrica del Mezzogiorno della FIAT per a Pomigliano
C'è una richiesta che va oltre il sabato lavorato
E il tutto risponde ad una parola magica chi ha lo stesso effetto che ha avuto nel passato un'altra parola magica la parole flessibilità ridurre Chauvet
La classe operaia il movimento ad un elemento soltanto in qualche modo di passaggio
Dentro il quale possono introdursi meccanismi appunto di flessibilità nella produzione della qualità
E nell'utilizzo della mano d'opera
Si pongono dunque interrogativi profondi che riguardano in questa fase anche e soprattutto le questioni del Mezzogiorno io lavoro in una grande realtà del Mezzogiorno
In una città nella quale nella scorsa settimana ogni giorno quattro cortei percorrevano le strade di Napoli
Quattro cortei divisi
Quattro domande sociali con una difficoltà del movimento sindacale della CGIL a portare a sintesi quella iniziativa di massa
C'era da una parte la lotta della due due e tre poi quella dei lavoratori in mobilità poi di i compagni che lavorano e lottano nel porto e tante altre forme di iniziativa di massa
E lei però una difficoltà nel sindacato ad avere una propria autonoma linea una capacità di sintesi in qualche modo una ricollocazione del movimento
è un no questo un punto che riguarda complessivamente la CGIL
è uno un punto che riguarda non solo la formazione concreta
Dei gruppi dirigenti nel Mezzogiorno ma che riguarda la linea strategica della CGIL oggi la sua qualità contrattuale la sua capacità rivendicativa
Si pone cioè a mio avviso il nodo tutto aperto anche in questa battaglia congressuale
Che riguarda come riavviamo una vertenza generale per il lavoro dentro il quale le questioni dell'orario hanno appunto una rilevanza straordinaria anche e soprattutto nel Mezzogiorno
Non è un caso infatti che Melfi prima per moli dopo in qualche modo sono l'espressione di un elemento fondamentali appunto della realtà del Met meridionale
Ci avviamo al congresso
Un congresso difficile
Un congresso come dice la compagna Betty leone nella quale devono confrontarsi liberamente opposizioni politiche chiare
Un congresso vero per la CGIL
Un congresso cioè dentro il quale si punti a dare una risposta alla domanda strategica qual è la linea della nostra organizzazione
Ed è in questo senso
Che io considero soltanto partendo da questi punti di loro di lettura che considero il documento che ha presentato il segretario generale della CGIL
Un documento culturalmente vecchio e non in grado di fare i conti con lo sforzo e l'analisi della fase che è necessaria
Non dunque alcune questioni vanno poste all'aria di essere sindacato ma alcune questioni vanno poste nel direttivo nazionale della CGIL
Alcune critiche di fondo
Alcuni in qualche modo posizioni critiche nei confronti del documento presentato dal compagno Cofferati
Quel documento non può costituire la base unitaria per un congresso unitario nella CGIL
E non perché noi siamo come dire gli irriducibili quelli che in qualche modo non vogliono disseppellire delle asce
Ma perché abbiamo come qui ha fatto la compagna Betty leone un'analisi della fase una un'analisi delle tendenze in atto che ci costringono ad un giudizio critico rispetto al documento del compagno Cofferati
E questa critica non intendiamo sollevarla da soli
Intendiamo come abbiamo fatto qui proporre nel direttivo una battaglia a fondo perché quel documento sia radicalmente modificato
Non da soli
Ma assieme ai compagni che in questi mesi in questi anni hanno espresso una critica e posizioni appunto di critica a quelle praticate dall'organizzazione sindacale
Non vi è dunque da parte nostra nessuna chiusura settaria
Noi siamo un luogo autonomo
E un luogo però dentro il quale la voglia di unità è fortissima
Perché ci rendiamo conto come dice il compagno come Acqui affermati il compagno Cremaschi che quando il padrone presenta la propria faccia la voglia di unità e più forte di qualsiasi altro elemento ma una grande voglia di unità nella chiarezza nella scelta Chauvin appunto di una linea della nostra organizzazione
Che sia conseguente e collegata al movimento dell'autunno che insomma in qualche modo esprima concretamente della qualità contrattuale delle grandi categorie e della Confederazione
Quella grande iniziativa che fummo in grado di mettere in moto nei mesi dell'autunno
Nessuno di noi può pensare come dice la compagna Betty leone di partiti in partenza col documento alternativo ma nessuno però UE escluderlo
L'unità non è un punto di partenza L'Unità è un processo politico
Dentro il quale si confrontino posizioni e dentro le quali ognuno sa che deve mollare qualche proprio convincimento
Ma se però qualcuno dovesse pensare che quella bozza presentata in Commissione possa costituire la base per un congresso unitario abbiamo il dovere di dire da qui che quella bozza non costituisce ciò e dunque lavoriamo da adesso fino al direttivo per mantenere in piedi il meccanismo che abbiamo finora prodotto quello vincolato dall'Assemblea di luglio
Uno scarno documento unitario e poi i testi che si frappongono Pessi sulle quali appunto ognuno esprime le proprie opzioni
Ma dobbiamo sapere che la condizione e il ritiro del documento
Una sua appunto un suo prosciugamento profondo e l'eliminazione di alcune parti che sono assolutamente irricevibili
Se ciò non dovesse essere la responsabilità hanno spetta ad una minoranza
Se questa condizione non dovesse mettersi in moto dobbiamo sapere che siamo pronti ad accettare di nuovo una sfida politica dentro l'organizzazione non lo facciamo
Come dire
In maniera tranquilla
Sappiamo che oggi i processi politici aperti dentro il Paese
Spingono tutti ad una frantumazione
E il nostro luogo invece abbiamo tentate in questi mesi di mantenerlo come luogo dell'unità
Come luogo dentro il quale culture differenti e collocazione di partito differenti potessero e dovessero continuare a lavorare assieme
Compagni questo è un bene prezioso per l'esperienza dell'aria di essere sindacato questo forse il nocciolo duro la ragione vera per cui siamo stati in questi mesi in questi anni assieme
Per questo io ritengo sbagliato
Qualunque posizione che forzi
Su uno dei due aspetti sui quali dobbiamo lavorare e al contrario invece proprio perché siamo in questa fase gli alla vigilia di un importantissimo comitato direttivo dobbiamo mantenere salda la barra dell'unità e nello stesso tempo la chiarezza politica necessaria
Spetta agli altri spetta al compagno Cofferati fare un atto all'interno del comitato direttivo che permetta appunto di svolgere un congresso così come l'abbiamo pensato del luglio dell'anno scorso
E dentro questo congresso dar vita alla sinistra sindacale
Che cos'è si chiedeva Giorgio Cremaschi
Io
Velocemente per concludere penso che la sinistra sindacale oggi
E soprattutto la contribuzione di un progetto
Non continuista
Di un progetto che sia in grado appunto di cogliere le differenti le differenze esistenti nel mondo del lavoro e di portarle ad unità
Insomma quando quando quattro cortei attraverso la città di Napoli il compito della CGIL non è di accompagnare i quattro cortei
Il compito della CGIL
E anche di fare ciò ma soprattutto di indicare a quelle migliaia di lavoratori che erano le quattro cortei qual è il suo progetto ecco qui la sfida per una sinistra sindacale
La capacità cioè di indicare dal nostro versante con grandi valori nostri una linea di ricollocazione della CGIL
Compagna Cinzia dell'aria della funzione pubblica DNA
Ancora due se villa costi
Compagni sarò brevissima perché siamo tutti stanchi e anche perché chiede la Sicilia forse più stanca
Che gli era più vicino
Dico semplicemente alcune cose ho voluto partecipare a questa riunione di essere sindacato perché ci siamo posti il problema anche a livello regionale in Sicilia come affrontare questo congresso
La drammaticità del quadro politico che abbiamo attorno e e terribile
Ed è veramente ci pone problemi che la caldissime enormi la destra eversiva
Iperliberista
Che colpisce non soltanto nel privato ma anche nel settore pubblico
Abbiamo visto contratti completamente a perdere e compagni francamente lo dico con molta chiarezza
Per una segretaria di funzione pubblica Antara dire lavoratori che il contratto che quel contratto il parastato era un contratto a perdere è stato terribilmente drammatico perché era un contratto che aveva anche firmato la CGIL
Questo punto dico con molta franchezza quale tipo di CGIL desideriamo va soprattutto quale tipo di CGIL i lavoratori desiderano
I lavoratori hanno risposto
Non votando il contratto parlo del contratto al parastato per esempio
Perché l'indisse vive questo momento in maniera molto drammatica
INAIL altrettanto e allora a questo punto a questa a questa risposta
Del non passaggio di questo contratto ho notato una volontà la parte lavoratori di una CGIL diverso
Non mi pongo il problema di CISL e UIL
Vado solo per intese con loro non non mi pongo il problema unitario ipocrisie problema di una CGIL che sia seriamente conflittuale seriamente antagonista in questo momento specie specifico il movimento d'autunno compagni lo dico con molta franchezza nel movimento autunno ho visto una richiesta di bisogno in sindacato diverso io credo che il movimento d'autunno abbia superato abbondantemente
Anche le aspettative il sindacato ci abbia superato il sindacato stesso
Allora a questo punto quanto la compagna Betty leone la sua reazione pone diverse
Riflessioni e dice tesi alternative siamo d'accordo sulla sinistra sindacale
Io mi pongo il problema di chi devono essere i soggetti politici dentro questa sinistra sindacale perché posto oggi compagni dentro la CGIL tranne essere sindacato che penso abbia avuto anche determinati limiti
Soprattutto di esposizione all'esterno proprio di di fuoriuscita all'esterno penso che questa sinistra sindacale cioè non c'è una simile io poi mi pongo il problema di una CGIL che dice che la manovra economica del Governo Dini appoggiare questa manovra è un segno di sposa abilità belle compagni alla questo punto dobbiamo intenderci
Che qui non ci siamo anche se conferma
Secondo me il responsabile a a approvare questa manovra economica vada a questo punto quale sindacato vogliamo segato la concertazione è finito va bene vogliamo quello conflittuale e compagni
Io voglio capire che sindacato apre questo nuovo congresso ma su tutto voglio capire essere sindacato con chi dialogo all'interno della sinistra questo è un problema che spero lo vedremo nei prossimi giorni perché io non l'ho capito oggi compagni
Quale tipo di sinistra con quali soggetti e sindacato va a dialogare anche perché i compagni con molta chiarezza al Nord avete tutte le RSU al Sud in Sicilia nel pubblico impiego e nessuno ne esistono ancora
E questo è un dramma Ferno il compagno anche perché lei le sedute del consiglio di fabbrica è una cosa l'avesse una il Pubblico impiego è ben altra cosa
Parto dal presupposto e non sono molto d'accordo con chi dice io sono per l'autonomia della CGIL Into in toto dai partiti quindi mi auguro che non ci sia un congresso lottizzazione me lo auguro di tutto cuore
Però è chiaro che la la CGIL oltre al problema dell'occupazione della riduzione di lavoro a parità di salario giungere precari salario
Debba veramente oltre al problema della previdenza delle pensioni debba sposare soprattutto un problema di equa politica fiscale colpendo rendite col cioè proprio passato soli sulla patrimoniale compagni
Calò dobbiamo essere netti e chiari Company perché io non vorrei trovarmi nuovamente la contraddizione diresse la segretaria di funzione pubblica le frattempo contraddire la stessa CGIL a cui appartengo compagni è veramente drammatico allora a questo punto riflettiamoci tutti
Con serenità ma facciamo che questo congresso
Che sia essere sindacato che ci siano i soggetti della sinistra ma che sia veramente momento di svolta nel sindacato perché altrimenti dovremmo veramente pochi lavoratori dentro la CGIL grazie
Parola appellare
Se manteniamo i tempi alle travi da dare inizio all'altra cosa fate cuocere contro il governo
Quindi bisogna che diciamo in mezzo alla fare queste interverranno insegnare sette otto
Io ho firmato il documento iniziale dei compiti alcuni compagni delle RSU che hanno avviato il un percorso di confronto
Perché ritenevo che quello quei anche quella fosse una sede importante nella quale confrontarsi
Questo percorso ha prodotto una proposta
Che è stata portata nella Commissione tesi
Ma la mia preoccupazione attuale
Non è tanto adesso di fare riferimento a quelle elaborazione
Quanto di capire come compagno di essere sindacato in una riunione di essere sindacato aperti al confronto di tutti
Quale atteggiamento dobbiamo assumere in questi giorni
Che ci separano dal direttivo nazionale
Compagno
Alla commissione tesi è stato presentato un documento da parte del segretario generale
Che da quanto ho potuto capire sapere
è stato giudicato largamente insufficiente
Da una gran parte dei compagni che facevano parte della Commissione tesi e non solo di essere sindacato
E stato dato quindi mandato a una commissione ristretta di cinque compagni di lavorare anche in base alla discussione che si era svolta
In questa Commissione se non sbaglio c'è la compagna Rose
E Rosi
Con quali elementi sostenuta da quali dibattito fra di noi
Lavora dentro quella commissione
Cioè alle spalle il dibattito di questi mezzi le riunioni fatte nelle regioni però io credo che questa Assemblea
Non possa continuare a ragionare su alcuni se debba mettere i piedi per terra e incominciare a ragionare su alcune cose che sono già avvenute
E rispetto alle quali un quadro dirigente deve sapere dare delle indicazioni
Allora
Però che ci diceva io prendo a riferimento il suo ruolo di intervento non tanto il documento delle Rsu e con quello che dicevi tu che io vorrei un attimo su cui vorrei un attimo ragionare
Se non ho capito male tu facevi un ragionamento di questo genere
La base per un congresso unitario
E che la CGIL assuma
L'elaborazione
La spinta alla rimessa in discussione
Del movimento che c'è stato in questi mesi
Dopodiché si può anche Dias discutere su alcuni pezzi e su quei pezzi avere anche delle posizioni alternative
Ora
Siccome sei segretario anche di una Camera del lavoro io mi domando come puoi pensare concretamente con l'esperienza che fai con l'Assemblea che hai fatto delle RSU
Che Cofferati Assumma come base unitaria
Quella che è l'elaborazione del movimento
E poi concediamo di presentare degli emendamenti e mi sembra rovesciare un po'troppo la cosa
Io credo che dobbiamo mettere i piedi in terra
Cofferati ha presentato il suo documento alcuni mesi fa una prima volta quando si doveva fare il congresso anticipato e tutti gli hanno detto che quel documento era uno schifo
E lui ha detto che l'avrebbe riscritto ora è un segretario generale non è l'ultimo delegato che per la prima volta mette piede in un sindacato se ne viene con il documento che avete esaminato in Commissione dove solo per farvi un esempio
Di cosa che c'è e di cosa che non c'è
Un segretario generale dalla CGIL non nomina il comitato degli iscritti mi sembra in tutto al documento ma riesce a dire che la CGIL dovrebbe schierarsi dovrebbe vedere come un fatto positivo
L'elezione a doppio turno
Ma questo è un segretario generale dalla CGIL
O è un provocatore perché perché era una cosa del genere
All'inizio di un percorso di di onde una conferenza di una di una commissione tesi
Oh buon provocare per dire io non voglio fare niente di unitario oppure non sa quello che dice
Perché in è allucinante che in un documento che deve avviare il lavoro di una commissione tesi non ci sia niente su come intendiamo i comitati degli iscritti alla democrazia di organizzazione
E ci sia però scritto che sarebbe bene che andassimo all'elezione con il doppio turno quando proprio come organizzazione non abbiamo proprio bisogno credo su un elemento come questo di aprire un dibattito congressuale
Allora queste non sono cose dette da Vincenzo P. Lai o da qualcun'altro che qua in sala sono dette dal segretario generale della CGIL e il che significa che mettere i piedi per terra vuol dire sapere che evidentemente c'è una scelta che sulla dall'acqua rispetto alla quale diventa del tutto inutile pensare che ci siano i termini per arrivare a un documento unitario
Forse ci sono i termini per scrivere qualche passo insieme su alcuni parti del del di quelle che dovrebbero essere secondo Betti le tesi alternative ci possono essere tesi unitarie ma quello che proprio di un'Italia non ci può essere il documento politico
Ma compagni rendete conto che la maggioranza della CGIL questo Direttivo questo Direttivo che ora il direttivo che uscito da un congresso in cui ancora PDS PSI o forse c'era ancora il PC non mi ricordo più
E si sono divisi i posti per quel che riguarda la maggioranza secondo le vecchie regole ebbene compagni ma vi rendete conto che questi questi dirigenti
Dai direttivi nazionali ai direttivi regionali di Camera del lavoro eccetera leggono
La grande mobilitazione che abbiamo vissuto come la conquista per il sindacato di poter nuovamente con riprendere la concertazione con il governo la leggono così tutte le assemblee
Allora vogliamo essere concreti e riconoscere intelligenza coerenza ai nostri interlocutori che non sono nostri nemici però questa è la loro posizione assumiamo la per quella che è inutile che continuiamo a pensare
Che questo che è un dato cultural politico di fondo di modo di pensare il sindacato atroce
C'è attaccata all'unità c'è attaccata come hanno fatto eccome continuerebbero a fare le RSU se non ci fossero di mezzo i referendum ma vogliamo assumerla come un dato concreto questo
è mai possibile che un gruppo dirigente debba aspettare che ci siano i referendum che ci si era visto che il referendum è egemonizzato dalla destra
Terra allora capire che deve difendere
Ne esce scelte di democrazia tra i lavoratori per cui tutti sono elettori eleggibili per cui si possono presentare le liste deve aspettare questo questo gruppo dirigente non solo aspettato questo ha fatto di più
Nel momento in cui questo stava passando ha presentato spinte ha ha realizzato emendamenti ama abbia presentato posizioni che in qualche modo peggiorasse o quello che già stava passando a livello di Commissione nel Senato e hanno compagni
Con questo gruppo dirigente io credo che sul piano proprio della politica della strategia generale non si possa fare un documento unitario
Il che non significa non essere unitari Cremaschi è un uso realmente se tu non mise così
Tu dici davanti al padrone che attacca i lavoratori sentono il bisogno di unità e dunque
Due te due documenti in CGIL sarebbero sentiti come danno ma Cremaschi sei tu il primo se fai una cosa come questa allora non riconoscere che anche a vere documenti politici contrapposti e comunque unitario
E vuol dire che tu stesso dai questa valenza il che significa che in CGIL abbiamo addirittura fatto
Dieci cento passi indietro rispetto a quello che avevamo acquisito scusa chiudo subito dagli rispetto a quello che avevamo acquisito quando correttamente come essere sindacato abbiamo scelto in quella fase di fare tesi alternative un documento alternativo io credo che ci siano tutte le condizioni politiche perché i compagni ragioni non serenamente ricercando certe il massimo di unità
Ma ragionino serenamente ha come si possa arrivare a gestire un congresso nel quale ci sono due documenti politici contrapposti
Cavallaro estesi
Punti e mezzo
Agostino
Per favore
Per favore giusto
E le
Lo chiamavano il mio molti ultimo più il il
Che il
Documento che
Cofferati ha presentato visto che ho sottoposto molte critiche da molti altri
E questo è vero
Anche se probabilmente le critiche
Non non hanno tutte la stessa origine la stessa motivazione
Al più come l'altro il penso che documento ciglio molto debole
Sulla natura della crisi
Molto debole sulla valutazione di Faso come si suol dire che stiamo attraversando
Francamente deludente sul terreno della proposta di politica d'occupazione
Quasi molto vuoto o per
Per dei rimandi
O per comunque per Scelta sulle politiche del welfare
Io dico decente sul piano tra politiche unitarie
Non so che fine faranno le critiche sollevate di un nella commissione rispetto alla nuova stesura
Io penso comunque nel dovremmo ancora continuare a discutere
E a proporre
Un tipo di impostazione
In primo luogo rimette al primo punto
La nostra valutazione sull'origine della crisi
Sulle sue dinamite
E anche sociale e anche sulla sua dinamica politica
Soltanto così francamente io penso con il potremmo costruire una strategia adatta
E all'uopo rispetto alla situazione che stiamo attraversando
Io sono convinto
Cioè l'origine di questa crisi stia nell'entità nella dinamica interna al debito pubblico
Pentita spaventosa
E per la prima volta nella storia di un Paese comunque per la prima volta nella nostra storia
Sostanzialmente un paese indifeso rispetto alle dinamiche che provengono dall'esterno
Con la piena libertà valutaria ma in caso e ogni in ogni secondo imboccano i mercati del fatto la politica nazionale rischia di non esistere più
E se noi andiamo alle cose classiche di come si affronta
Un rientro dalla del debito Danny in una politica del debito pubblico proviamo per ossia lunga il debito è stato provato scarsi risultati
O si va ad una forma di riduzione attraverso la riduzione dei tassi di interesse
Le cordate stanno vedendo negli Stati Uniti per quello che sta avvenendo in Germania dicono che nel futuro non ci saranno riduzioni dei tassi d'interesse altri polveri Tomei terranno i tassi d'interessi
Oppure si sceglie un'altra strada che va via fiscale
Ma la visita fiscale implica un rapporto di forze notevolissimo perché l'alternativa la via fiscale il consolidamento del debito pubblico su questo io vedo e badate consolidare il debito pubblico in un momento in cui il debito pubblico è stratificato per ogni gruppo sociale il vero partito interclassista dice una volta Valentino Parlato
La diffusione del modo come allocato il debito pubblico
Significa un potere politico talmente forte da imporre questo operazione anzi un ministero degli Interni talmente forte da imporre un'operazione di consolidamento del debito pubblico le due destre o le due borghesie cioè e sia evidenziano in termini politici sono due destro due borghesie che nascono da questa esigenza
Da una parte Berlusconi che pensa
Che al dunque dopo una vittoria sul campo sia possibile andare ad una grande stretta e dall'altra una borghesia democratica non eversiva che pensa che ancora sia possibile coltivare l'altra strada
Trovare un ragionevole compromesso anche attraverso la via fiscale
Ritoccando anche o adoperando il fisco in questa particolare situazione non quindi soltanto il taglio dalla spesa come dice Berlusconi e ma anche l'intervento sulle entrate e quindi il fisco come strumento che cesella modificare riequilibra il peso
Io penso che questa sia la questione strategica che noi abbiamo noi oggi davanti come collocarci rispetto a questa biforcazione
Per la prima volta così radicale interna alle due borghesi gliele e gli intendimenti sono molto chiari e quindi come collocare la nostra azione dentro la CGIL di un primo elemento sindacale
Io penso che è la
La CGIL debba funzionare Darki trarre da contenimento la diga di contenimento
Di fronte a questa destra eversiva
Che non ha remore neanche alla creazione della crisi finanziaria
Per poter imporre su questa onda anche un meccanismo di salute pubblica
Tempo fa dopo l'autunno me capitato d'incontrare un dirigente della Confindustria che mi diceva
In termini molto Nettie con una metafora militare discrete Agostini
L'autunno cosa dice
In fondo l'autunno dice che
Contro l'artiglieria di Berlusconi
La fanteria del sindacato è riuscito a tenere il campo
E che quindi chi pensava che alla fine tutto forse risolvibile
Con le
Le bocche di fuoco delle televisioni ha dovuto ricredersi rispetto ad un'organizzazione ramificata
A queste sfide si stia
Se avete fatto l'errore della vostra vita con quella manifestazione perché ci siamo resi conto che per passare dalla prima alla seconda Repubblica dovremmo distruggerli
Il referendum sull'articolo ventisei significa questo e la riproposizione del Peccerillo ad oggi cioè riuscire a creare la crisi il nel sindacato attraverso la la sua politica delle risorse
Allora il problema
Che noi oggi abbiamo che io almeno vedo
Avvicinandoci alcun congresso della CGIL
Ebbi fissare
La nostra posizione
Su uno schema molto semplice
Noi abbiamo bisogno di un sindacato unito i lavoratori italiani hanno bisogno di un sindacato unito
Non si muoverà nessuno
E lo diceva Cremaschi io ci ritorno neanche nella contrattazione articolata con difficoltà ci si muoverà di fronte alli alle linee guida stabilite nei contratti nazionali se non c'è un sindacato unico che fronteggia la nuova situazione con decisione
Se i lavoratori non avvertono che c'è un sindacato alle loro spalle capace è deciso di modificare anche gli assetti contrattuali o comunque di dargli una dinamica nuova
Avevo perso il venti per cento del salario in questi anni con la scala mobile e con il fatto che siamo risaliti ai tassi programmati l'inflazione non ci sarà una ricca contrattazione articolata
Quindi un sindacato unito che spia la dimensione della politica
Un sindacato autonomo che rompa la gabbia in particolare sul terreno salariale la gabbia dei tassi programmati
E la gabbia o al rapporto rigido tra salario e rendimento e non tra salari e produttività
Un sindacato che affronti sul serio la questione dell'organizzazione del lavoro della sua riduzione e infine un sindacato democratico
Insieme io ritengo alla legge sulle pensioni l'altra grande questione lo diceva Paolo Cagna l'inizio
La legge sulla rappresentanza
Ma badate bene
Non c'è solo questo
Tra RSV delegato alla sicurezza e alla salute la CGIL tra quelli eletti e di quelli che dovrà eleggere dovrà eleggere sostanzialmente più di trecento mila trecento mila dicasi delegati in tutti i posti di lavoro pubblici e privati
Che la vera come dire rivoluzione organizzativa e politica dell'organizzazione
Allora il punto
E se noi collochiamo e spostiamo la CGIL diamo appuntamento a tutte le forze
Io condivido molto l'impostazione che dava brutti almeno su questo punto se riusciamo cioè ad andare a questo appuntamento congressuale con queste tre parole Guido sindacato unito sindacato democratico e sindacato autonomo
E lì vedremo chi è disponibile
A fare dei passi su questa posizione e chi non è invece disponibile perché pensa ancora le vecchie politiche pensa ancora a non è una politica dei redditi Salvatore ai patti sociali che sono una cosa diversa dalle politica dei redditi se non altro però il peso enorme della delle politiche fiscali all'interno delle politiche dei redditi cosa che esclusa per definizione dai patti sociali
Questo significa per me oggi l'appuntamento congressuale
Dove arriveremo
Come riusciremo a ricollocare non la sinistra del sindacato ma la CGIL all'interno di queste nuove dinamiche
E come riusciremo a far svolgere alla CGIL la sua funzione di unità e di architrave in un passaggio politico che può diventare micidiale che può diventare micidiale
Io penso che questo sia la vera scommessa la novità tra Rimini e oggi non è soltanto data come dire dagli umori generali o dalle trasformazioni sociali
La differenza tra i tra Rimini e oggi e che oggi noi abbiamo una destra eversiva all'assalto del potere politico per conquistarlo e per tenerlo e per ottenerlo
E badate che sa arrivare a questo me la danno loro la riforma delle pensioni o la riforma della rappresentanza sindacale
E su questo io penso che noi dovremmo immediatamente costruire le condizioni per una CGIL unita forte ed autonoma
E io penso che su questo dovremmo appunto fare l'opzione al nostro congresso
Come spostare la CGIL e farà svolge la CGIL questo ruolo
Se le cose andranno meglio meglio per tutti ma se le cose dovessero andare peggio come probabile detto che ci compro televisione o una uno giorno ormai allora la funzione di diga della CGIL viale della CGIL rispetto anche alla sinistra politica che spesso è un colabrodo ancor realizza Pio non solo politico diventa determinante
E io la Scelta penso che dovremmo farla lasciata congressuale a partire da questa valutazione
In prospettiva e badate non è anche in prospettiva ce l'abbiamo ce l'abbiamo dato la settimana prossima settimana o nelle prossime settimane
Squadernato davanti quale può essere il destino del Paese ed entro il destino del Paese anche il ruolo e la funzione la CGIL e dal sindacato
Scusate ma io penso che adesso si possa procedere così
Abbiamo un comunicato stampa
Che adesso vi leggo
Che il modo con cui rendiamo pubblico l'impegno per un presidio domani davanti al Senato a sostegno della battaglia per la legge di democrazia e contro le manovre che si stanno realizzando nella commissione di cui del resto non solo Bettino sua introduzione ma Paolo Cagna molto bene
Detto nel suo intervento poi si tratta di dare a detti la possibilità di fare pochissime osservazioni in risposta alle tante questioni anche perché ormai siamo pericolosamente a ridosso alle tre
Poi di permettere per cinque minuti a chi non ancora mangiato il panino cominciare da Betti di mangiarlo
Tre e un quarto al massimo noi illa tavola rotonda la dobbiamo cominciare perché Pietro Ingrao una serie di impegni e anche i segretari che vengono a discutere con lui ce li hanno quindi allora
Tiriamo la così per adesso puoi completata la tavola rotonda vedremo come dare conclusioni alla riunione quindi vi leggo intanto questo comunicato stampa
Essere sindacato invita tutti i lavoratori e le lavoratrici a partecipare al presidio per difendere la legge sulla rappresentanza martedì sette alle ore quindici davanti al Senato
Il congresso della CGIL deve offrire la lavoratrice lavoratore l'insieme del Paese una prospettiva generale di fronte a un quadro dove tutto è mutato sul piano politico economico e sociale
Condizione fondamentale per raggiungere questo obiettivo è l'affermazione piena dell'autonomia del sindacato confederale un'autonomia che si realizza solo facendo delle lavoratrici e dei lavoratori
La fonte del potere sindacale del suo consenso e della sua effettiva rappresentatività
Per queste ragioni l'assemblea nazionale di essere sindacato non condivide le scelte operate dalla CGIL di offuscare in una intesa con CISL UIL le ragioni della battaglia per la democrazia
Che l'aveva portata a raccogliere le firme su una propria proposta di legge
La battaglia per una buona legge va riaffermata con grande convinzione contrastando da subito il tentativo in corso con gli emendamenti governativi e con l'articolato di CGIL CISL UIL
Di mantenere sotto tutela diritti che viceversa devono essere disponibile esclusivamente solo alle lavoratrici e lavoratori
Se nonostante gli sforzi per avere una buona legge
Si arrivasse al voto sui referendum noi lavoreremo per convincere i lavoratori e le lavoratrici le Rsu
Le strutture della CGIL a sostenere il sì a favore dell'abrogazione dell'articolo diciannove sul monopolio della rappresentanza
E il no sul referendum Pannella sulle quote sindacali come vedete comunicato stampa riassume la posizione che abbiamo già resa pubblica anche attraverso le dichiarazioni di Betti
In questi giorni quindi
Adesso l'abbiamo detto anche per gli sono giornalisti in sala e quindi è bene che riusciamo vincolare sui giornali questa nostra posizione è ovvio che tutti i compagni e le compagne che rimangono a Roma quindi a cominciare da quelli di Roma sono impegnati domani alle quindici anche perché come a tutti noto ma lo ripeto soprattutto per gli amici che non sono di essere sindacato sono presenti essere sindacato è parte costituente del Comitato per i referendum abrogativo articolo diciannove quindi la nostra partecipazione non è la solidarietà di qualcuno noi siamo parte del movimento qui tutti compagni hanno e le compagnie sono tenuti a quelle che sono liberi e sereni presenti ma speriamo che anche attraverso i giornali si allarghi la possibilità di coinvolgimento
Betti per rapidissime osservazioni visto che siamo già alle tre meno dieci
Adesso cosa scusa Ribaldi adesso molti compagni di strada a a adesso adesso sentiamo dico Riboldi scusate scusate usiamo le regole della democrazia che si applicano ovunque anche nelle assemblee che si fanno nella più grande città del nord quindi non ti preoccupare le useremo esattamente come si usano in tutte le assemblee
No no
Sì no non ti preoccupare non ti preoccupare non sarà saremo più anzi più democratici di quanto non si usa essere democratici in altre situazioni adesso però secondo la buona creanza
Chi ha fatto l'introduzione ASS e ha avuto tante osservazioni positive e qualche critica secondo buona educazione creanza abbaia ha il diritto almeno per cinque dieci minuti di dire la sua perché così è la prassi
Bene io non farò come è stato già detto delle conclusioni non solo per il tempo a disposizione ma soprattutto perché mi pare che non debba essere questo il taglio queste è stata una discussione
Che ha visto confrontarsi compagni e compagne che hanno fatto riferimento alla battaglia politica di essere sindacato ma non solo
Ed è stata interessante e importante appunto per questo perché ha messo in campo una serie di questioni sulle quali sui contenuti si può aprire una battaglia congressuale
Mi sembra perciò un po'particolare così un pastrano che verso la fine della riunione si sia concentrato un dibattito sulla questione del documento che offre il così detto documento Cofferati
Ora il documento Cofferati in realtà è una proposta che è stata fatta la Commissione tesi del direttivo della CGIL è stata lì criticata e questo documento è un po'
Fatica oggi non esiste ci sarà un altro documento ed è di questo che dovremo discutere perché è stato dato mandato ai compagni di riscriverlo sulla base di tutte le osservazioni anche noi anche quelle di altri compagni abbiamo fatto in quella Commissione
Quindi c'è una dinamica aperta non è vero che esiste un documento che per forza richiamo una negatività
A parte che lo stesso documento è stato frutto di un lungo travaglio avuto modificazioni che secondo me andavano comunque valorizzate penso per esempio al punto a cui si è arrivati sull'unità sindacale che conteneva panel documento moltissime delle cose che io ho detto qui oggi nella mia relazione
E che non casualmente le conteneva perché sono state il frutto di un dibattito dentro la dentro il gli organismi dirigenti della CGIL dentro la segreteria
Così come non è indifferente che questo documento abbia modificato ed abbia una una posizione critica anche rispetta l'accordo del ventitré luglio che non è quello che pensiamo noi ovviamente ma infatti non è il nostro documento però c'è stato un processo
Ciò nonostante questo documento è stato fortemente criticato e a oggi non esiste un documento su cui confrontarci perizie per il no allora ci si chiedeva
Ma se c'è questa ancora ambiguità di che cosa ci succederà qual è la strada come ci possiamo in qualche modo predisporre alla battaglia congressuale che cosa decidiamo oggi qualcuno diceva cosa vanno a fare
L'arte che cosa va a fare il Rossi Rinaldi nella Commissione per questo testo per il congresso l'accompagni penso che io queste cose le ho dette con molta chiarezza nella mia relazione
Ho detto quali sono i punti sui quali in questi anni c'è stato confronto battaglia politica dentro la CGIL è che io non ritengo risolti
Ho detto che ritengo che sul modello di sviluppo di riferimento sulle politiche contrattuali e il rapporto tra pratica at tra pratica politica e teorizzazione politica
Sulla politica dei redditi sulla questione dell'autonomia sindacale io credo che noi abbiamo ancora delle posizioni in CGIL differenti che come tali si dovranno si dovranno misurare a dentro il dibattito congressuale
A parte tutta la questione sullo Stato sociale sulla quale mi sono molto dilungata e sulla quale insistono tre questioni fondamentali che non fanno l'unità della CGIL che io qui ho esplicitate
è su questi contenuti che io ho proposto di aprire in CGIL una battaglia congressuale appunto di contenuti
Su questo io ho detto è necessario fare una battaglia che sia un'Italia ma non unanime non possiamo cioè non ci interessa un pazzo unanimismo pensiamo che non interessa la CGIL alla sinistra
Che sia utile invece mettere in campo le differenze confrontarci su queste sulla base di queste costruire un progetto sindacale da offrire anche la battaglia politica della sinistra in questa condizione
Particolare in cui oggi ci troviamo con il prevalere non solo di un bel delle culture di destra nel governo ma delle culture di destra nel Paese nella società che abbiamo anche analizzato fino ad oggi
Allora la proposta che io ho fatto mi ha mi sembra chiara
Chiediamo che ci sia un documento articolato che permetta di anni di esprimere all'interno di un documento in cui sono presenti quelle cose che fanno la cultura comune della CGIL che io ancora è l'ente ho elencato nelle condizioni che ci hanno portato alla grande battaglia unitaria del movimento dell'autunno
E le ha definite gli allora un documento che definisca quello come la base della della cultura comune della CGIL
E poi vi è la possibilità di articolare di confrontare le posizioni io lo ritengo un documento utile ad una battaglia congressuale
Posizioni la CGIL ho detto chiaramente nella mia relazione
Come grande organizzazione sociale della sinistra plurale
Che non assume necessariamente la differenza come separazione questo al Progetto sul quale io credo che noi dobbiamo lavorare esplicitare le differenze di merito
Ma non ma comunque mantenere l'idea che c'è un ad un grande luogo plurale della sinistra che si assume che assume su di sé anche la responsabilità di lavorare per riproporre una nuova progettualità una nuova politica economica una proposta di alternativa a questo Paese
Per questo io credo che dobbiamo lavorare in questo congresso riaffermando su questi che condivido in questo anche le posizioni di Giorgio riaffermando l'autonomia sindacale
Sarà possibile fare questo lavoro
Oppure essere quel questo non sarà possibile perché prevarrà all'interno del direttivo l'idea di fare un unico documento che non permette articolazioni se così sarà
Decideremo di conseguenza di fare una battaglia politica con altri strumenti
Questo esito ci sembra sbagliato
Per tutte le motivazioni che ho detto in relazione che compagni hanno ripetuto qua ma non ci sottrarremo adesso se sarà inevitabile lavoreremo perché è inevitabile non sia questo sarà il compito innanzitutto di rossi dentro la Commissione di portare i contenuti
Che da tempo discutiamo insieme tra di noi compagni e non solo tra di noi anche con altri compagni con altre strutture della CGIL quindi non ci dobbiamo inventare niente mi pare che ci sia un contenuto su cui dibattiamo danni
Ma oltre questo è il compito di Rancik sarà quello di garantire una un documento così come noi lo vogliamo cioè che permetta l'esplicitazione differente
Se così non sarà vedremo e decideremo al direttivo con altri questa è la proposta che io ho lanciato altri pensano che oggi ci siano già le condizioni per ragionare di un documento alternativo
Compagni e compagne a questo punto io credo che noi possiamo confrontarci solo nel percorso congressuale a ciascuno rimane la propria responsabilità individuale di scelta rispetto a proposte diverso
Ognuno pratiche era la verificabilità della sua proposta e connessi e come dietro questa proposta ci sta con le sue scelte individuali e personali non credo che sia possibile altra conclusione
Né io negli altri sanno quale sarà l'esito del direttivo sul congresso
Ognuno ma con una sua ipotesi di lavoro ci confronteremo alla fine di questo direttivo e ripeto ogni compagno ogni compagnia sceglierà secondo la sua responsabilità individuale rispetto ai pregiati che ci sono in campo
Allora penso che soprattutto l'ultima osservazione che ha fatto Peretti risolva un pezzo della possibile discussione finale nel senso che
Nel senso che sono state avanzate qui ipotesi diverse
E se il sindacato non è mai stato una corrente non vuole diventare la ha sempre messo al centro
Il rapporto di reciproco convincimento e le responsabilità individuali
Non si tratta qui di formalizzare anche perché non si usa non si votano non si usa fare in nelle assemblee questo tipo di formalizzare niente che posso impedire a nessuno di fare la propria battaglia congressuale nel senso che non abbiamo l'obbligo di rafforzare o indebolire le varie ipotesi che in questo momento sono sul campo che in parte anche qui i compagni hanno proposto fermo restando appunto che c'è un orientamento che è stato proposto nella relazione introduttiva questo orientamento va sottoposto alla verifica
E lei
Discussioni che faremo all'interno del direttivo altri orientamenti anche lì troveranno la loro verifica e penso che al direttivo saremo nelle condizioni di avere gli elementi completi per le nostre scelte io penso che dopo il direttivo dovremo riunire di nuovo una riunione di essere sindacato probabilmente non sarà ampia come questa ma comunque delle nel modo ampio con cui di solito teniamo i rapporti con le categorie territori per poi lì sciogliere tutti i problemi che oggi sono stati qui riproposti
Per quanto riguarda invece una questione specifica fermo restando mi pare sulla questione referendum quel comunicato stampa
Che ho letto penso che sia in qualche modo risolutivo per una questione specifica per quanto riguarda la battaglia che noi dobbiamo fare sulla questione della previdenza
E l'impegno che noi dobbiamo portare uno perché si faccia la consultazione due perché sia vincolante i tre perché sia su contenuti di merito io proporrei alla nostra Assemblea come ora orientamento l'ordine del giorno approvato a Milano
Il primo di marzo che mi pare elemento di grande chiarezza l'urdu dell'ordine giorno che in definitiva illustrato Augusto Rocchi
Che mi pare molto chiaro molto vincolante ai precedenti di essere una battaglia già vinta in un confronto ampio con i delegati delle RSU di CGIL CISL UIL e quindi può permetterci a noi di essere forti anche laddove troveremo
L'opposizione a questi contenuti che io vi leggo invece di continuare con insistenza una battaglia che non convenga su convinca solo una parte a CGIL ma convinca significativamente anche delegati e delegate dell'accisa
Della UIL senza tessere e anche di realtà non confederale
Voi sapete che la nostra posizione che tutti coloro che hanno corso la battaglia della confronto democratico all'interno delle RSU
Fermo restando le nostre critiche sul modello elettorale delle RSU
Sono interlocutori legittimati noi pensiamo ad esempio che i Cobas in molte parti d'Italia in grandi fabbriche sono presentati e hanno raccolto consensi al siano comunque
Degli interlocutori con i quali questa legittimazione democratica permette un confronto serio impegnativo leggo allora il testo
Riteniamo importante che si pervenga i tempi brevi e certi alla riforma del sistema pensionistico italiano
Va innanzitutto ridate i lavoratori e lavoratrici e pensionati certezza del diritto previdenziale
è indispensabile andare la separazione tra previdenza e assistenza con lo spostamento sulla fiscalità generale di tutti i trattamenti di sostegno economico e di diritto sociale non legati alla contribuzione previdenziale
Sistema si deve fondare sull'equità delineando precise regole comuni allo scopo di realizzare la unificazione dei trattamenti
Perno della riforma è costituito dalle indispensabile solidarietà tra generazioni sessi e condizioni professionali e di lavoro per i giovani va risolto il problema della base di calcolo modificata da ma papà garantito l'adeguamento delle pensioni al costo reale della vita
La previdenza complementare deve essere su base contrattuale volontaria di carattere aggiuntivo e non sostitutivo alla previdenza pubblica
In particolare il futuro assetto della riforma pensionistica deve prevedere in via definitiva la salvaguardia delle pensioni di anzianità trentacinque anni con il rendimento al due per cento
Per le donne importante diventa il mantenimento del diritto alla pensione di reversibilità il riconoscimento delle attività di cura e la riforma dell'integrazione al minimo mediante l'istituzione dell'assegno sociale
Per il raggiungimento di questi obiettivi
Si rende indispensabile un confronto serrato con il governo basato sull'autonomia di proposta e di giudizio e soprattutto il sindacato è soprattutto basato su un forte rapporto con i lavoratori e le lavoratrici e pensionati
Questo deve essere realizzato attraverso assemblee di consultazione in tutti i luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati e da momenti di precisi di verifica nel corso di tutta la trattativa sulle conclusioni del gas dei consigliato in modo da realizzare la democrazia di mandato
Se non ci sono osservazioni questo potrà essere spero poiché sia
Prego
Allora siccome io presentato la mozione a Milano che ha poi prodotto questo risultato
E però a Milano io avevo chiesto a CGIL CISL e UIL di modificarne una parte
Faccio la stessa richiesta qua la CGIL CISL e UIL ritennero di non accettare la proposta di modifica che io avanzai credo invece che sia importante che essere sindacato assuma questa modifica mi riferisco particolarmente mi riferisco particolarmente
Alla questione dei trentacinque anni del due per cento
Nella mozione che io ho presentato
Dico
La proposta sindacale contenuta nel punto sette uno della piattaforma deve essere sostituita dalla seguente modifica del punto sette al secondo periodo
La flessibilità e il pensionamento anticipato avvengono per tutti secondo alcuni criteri fondamentali
Il primo di tali criteri conferma il diritto di accesso alla pensione di anzianità con trentacinque anni di contributi e con il rendimento del due per cento su una base di calcolo che garantisca gli attuali livelli di pensione
La seconda deve riguardare l'età di pensionamento eccetera quindi il punto sette al capitolo due dovrebbe essere modificato così questa cosa è particolarmente importante perché il punto sette uno della piattaforma
E a chi non abbiamo avuto l'opportunità di vederla introduce il criterio della pensione di anzianità come regime transitorio cioè come una cosa che ci sarà solo per un certo periodo di tempo allora non si tratta soltanto di dire che invece va ribadita in via definitiva che è importante ovviamente specie se sono CGIL CISL e UIL a dichiararlo
Che è importante questo fatto ma bisogna proprio esplicitamente dire che è necessario togliere
Dalla piattaforma il punto sette uno ed è necessario sostituire punto cento modificarlo in modo tale che ci sia la certezza dei trentacinque nel due per cento oltre a questo chiedere a CGIL CISL e UIL di apertura nei luoghi di lavoro ha portato in mandato ma questo già accolto proporre in tutte le convocazioni di organismi CGIL CISL e UIL questa mozione mi pare ovvio mobilitare
Nel luogo di lavoro durante la consultazione rimandato tutti i suoi aderenti affinché propongano la modifica del punto sette
Porti questa modifica alla piattaforma poiché ovviamente non si tratta soltanto di dichiarare le buone intenzioni ma si tratta di agire dentro la consultazione in pratica propongo che essere sindacato agisca dentro la consultazione
Eliminando il punto sette uno e sostituendolo con la un punto preciso che indica la certezza i trentacinque anni del due per cento con rendimento attuale allora
Allora io adesso do la parola a Augusto Rocchi perché essendo questa una discussione che ha portato a un documento approvato da mille duecento delegati consumo con solo due voti contrari evidentemente
Il voto favorevole di Diana e ovviamente ed mi sembra una discussione un po'un po'
Un po'troppo raffinata per essere utile però siccome Augusto corrisponda ridò trenta secondi poi io rileggo la formulazione del documento perché ovviamente non non votiamo sulle intenzioni potiamo sui documenti io ve l'ho letto dopo di che dopodiché io propongo che questo sia il documento che ci che noi a essere sindacato portiamo nelle consultazioni
Poi non so più cosa fare però alla parola custodito dalla cosa devo è molto semplice perché è evidente che a Milano CGIL CISL e UIL hanno deciso contemporaneamente di stampare quell'ordine del giorno e cinquanta mila copie
Quell'ordine del giorno è stato diffuso a tutte le assemblee dei lavoratori lavoratori si pronunceranno su quell'ordine del giorno
Se noi assumiamo questo ordine del giorno come nostro orientamento possiamo dire che i compagni e le compagne di essere sindacato utilizzeranno questo ordine del giorno portandolo al voto alle discussioni di tutte le assemblee decidere noi che cambiamo la piattaforma CGIL CISL e UIL perché votiamo qui
Prenderci un po'in giro probabilmente riusciamo a cambiarla se la votano l'assemblea dei lavoratori con l'ordine del giorno lo sanno
Non sono votiamo noi che lo darei per scontato che voti da voi di cambiare quel punto ecco mi pare che Augusto ci abbia richiamato al buonsenso però evitare a evitare incidenti
Rileggo le due fa le due la le due righe no piani per cortesia
Per cortesia no rileggo quindi faccio parlare fa di rileggere
In particolare il futuro assetto della riforma pensionistica deve prevedere in via definitiva
La salvaguardia delle pensioni di anzianità trentacinque anni con il rendimento al due per cento mi pare un testo inequivoco sì adesso Viani vuole dichiarare che
Sulla base di quello che vi han detto ritira la sua cosa lo lo farà faccio la stessa operazione che ho fatto a Milano
E ho ritirato la mozione a Milano a Milano con una particolare condizione però
Che CGIL CISL e UIL non giocassero a rimpiattino come sono
Adusi a fare quando opera unitariamente e cioè che invia Arsego che inviasse voi in tutte le fabbriche e a tutti i lavoratori anche la mozione comunque
Comunque comunque lo so lo so lo so che è già nelle zone a te lo so che danneggiano le allora non è nelle zone d'Italia perché adesso non è che Milano Fini no e allora allora siccome siccome siccome credo che la funzione
La funzione di CGIL CISL e UIL sia un pochino diversa da quelle di essere sindacato e sarebbe bene che essere sindacato fornisse un'indicazione precisa
Cioè di come votare e non lasciare ambiguità perché il documento aggiuntivo la piattaforma può essere usato anche ambiguamente comunque sia siccome mi pare inutile stare a discutere cioè dopo come dire
Il beneficio d'inventario rispetto alle buone intenzioni di essere sindacato rispetto al sostegno dalla posizione di eliminazione del punto uno di modifica al sette due del punto sette
Siccome dò per scontato questa cosa ritiro la mozione anche se invito tutti i compagni a seguire questa linea nelle assemblee già togliere punto sette uno a modificare il punto sette allora ringrazio questo atto di fiducia di Janis io penso che siamo molto più rassicurati tutti quanti nella battaglia che dobbiamo fare ricordo che finora tutto questo è successo solo nel territorio di CGIL CISL UIL di Milano quindi sarebbe il caso che adesso noi questa battaglia la facciamo più in generale adesso io proporrei di passare visto che i nostri interlocutori stanno arrivando
Alla parte di discussione momento
Prego scusate io sono un pessimo presidenze ma le regole le conosco su questo punto abbiamo già discusso mi pare abbiamo avuto un'osservazione io non penso che possiamo ridiscuterne
No non puoi fare un'osservazione da destra
Hai perfettamente ragione se pesano osservazione giusta in effetti il testo il testo che mi hanno dato è il testo prima della modifica perché questa osservazione fa è stata fatta anche a Milano e questa osservazione è stata poi accolta sì sì hai perfettamente ragione
Con suo
Chi di voi non c'erano perché erano a mangiarsi il panino domani alle ore quindici davanti al Senato
Per iniziativa del Comitato che sostiene la battaglia dei referendum abrogativi dall'articolo diciannove e la soluzione legislativa sulla base dei testi CGIL e consigli
Promuove una mani una presenza di massa
A sostegno della discussione che si sta facendo all'interno della Commissione al Senato allora ripeto soprattutto i compagni e le compagne di Roma ma tutti quelli che potessero fermarsi
Che ci vediamo domani alle ore quindici davanti al Senato
Allora se vi sedete avrete posta in cominciamo con
Però scusa per ritardo
Bah
C'è una serie di impegni io no non ho capito ancora bene quanto tempo abbiamo a disposizione del sesso pedofilia verso le cinque e mezzo governo farcela
Io però brevissimo corre non aveva bisogno di fare questa la seconda parte di questa nostra sembra nazionale questa tavola rotonda sul tema posporre i rumors braccate soggette sociale pensiamo di organizzare così i lavori di questa tavola torna dalla parola compagna Bertil che illustra la ragione
Che questa nostra iniziativa poi dare la parola a Pietro Ingrao per un suo intervento che interloquisce con di Seganti Sergio Cofferati Alfiero Grandi a quel punto vediamo i tempi a disposizione per un eventuale ritorno a del del giro del giro precedente nella parola Coppa Gabetti
Io prenderò solo pochissimo tempo per spiegare le ragioni di questa tavola rotonda noi questa mattina abbiamo ha aperto una discussione che si è svolta poi in maniera anche abbastanza intensa sui contenuti che vogliamo discutere al congresso della CGIL
Vogliamo fare abbiamo detto un congresso di contenuti non solo ma anche Terzo provi a ragionare a partire dallo scenario sociale in una situazione politica in cui ormai non solo per l'instabilità ma insomma per una discussione che fin dall'epoca dei referendum sul maggioritario
Ha costretto quasi le ragioni della politica tutte dentro le questioni delle regole
E quindi ha in qualche modo offuscato invece le dinamiche sociali mutamenti quello che muove poi le trasformazioni veri di un Paese noi vorremmo riproporre invece un congresso della CGIL che parta dallo scenario sociale
E non solo dalle regole perché siamo convinti che solo così si può restituire protagonismo ha un grande soggetto sociale come sembra rimane il sindacato
Molti di voi si ricorderanno che nell'altro congresso noi scegliemmo accanto alla questione della democrazia una questione sulla quale ragionare e questa questione portammo al confronto con tutta la CGIL era la questione del lavoro industriale
Valutavamo allora che ci fosse una sottovalutazione dei pro e del programma di riorganizzazione ridistribuire ristrutturazione del mondo est industriale
E cioè che ci fosse anche in CGIL una sottovalutazione del ruolo che comunque il mondo industriale al centro delle grandi trasformazioni economiche aveva ponendo questo problema la discussione
Oggi ci sembra che c'è un'altra grande questione invece sulla quale ragionare
E sulla quale la CGIL nel suo insieme a Chianciano ha riconosciuto un suo ritardo nell'analisi ed è come in una società in cui il fortissimo ha dimostrato i suoi limiti nel suo Progetto per il quale la crescita era in qualche modo proporzionale alla crescita illimitata dei mercati
In un tempo in cui appunto è forte per tutti noi la coscienza del limite e quindi parliamo di un superamento di questo modello di sviluppo
E di una valutazione delle mutazioni che questo che il superamento di questo modello di sviluppo sta ponendo nella società dentro un'analisi che anche ci fa vedere come il superamento di questo modello porta ad una frantumazione frammentazione del mondo del lavoro
Che crea grandi problemi al Progetto di unità del mondo del lavoro che pure stamattina molto abbiamo discusso ci sembra per tutti questi motivi che in questo congresso noi dovremmo porre questa questione all'ordine del giorno della discussione
Ma non solo tra di noi la dovremmo porre appunto a tutta la CGIL che si è posta questo problema già Chianciano e che ha tentato lì alcune risposte
E insufficienti ma che possano essere però l'inizio che ci possono portare ad un esito del congresso con un quadro più chiaro proprio perché pensiamo che questo problema la questione del post fordismo e degli attori sociali in questa fase della così dell'evoluzione sociale dell'evoluzione del mondo del lavoro sia fondamentale abbiamo pensato di partire in questa discussione congressuale con un confronto tra un compagno che in tutta la sua storia politica ha sempre dedicato grandissima attenzione alla questione della trasformazione sociale
E che oggi molto sta ragionando appunto sulle questioni legate al post fordismo e che è Pietro Ingrao che tutti conoscete
Che facciamo interloquire con due attori del congresso della CGIL il segretario generale Cofferati Alfiero Grandi siamo qui insieme appunto per iniziare questa discussione che pensiamo di continuare con tutti durante il congresso
A la parola Pietro Ingrao perché l'ANCI suoi stimoli alla CGIL
Detti
Non un punto mai non funziona
No no no
Raw
Come dire ringrazio Bettini e le parole che ha detto
Vorrei partire dicendo la mia tesa dall'inattesa la mia tesa e io credo che il congresso vostro il congresso della CGIL sia molto importante e mi aspetto molto
Da quello che il leader
Molto importante non solo per il peso che ha la CGIL nella vita di questo Paese ma secondo me per le straordinarie novità
Che abbiamo dinanzi e su questo come dire poi vorrei sentire le cose che hanno da dire Cofferati e grandi
E i anche mio ragionamento quindi lo porrò in forme di domande diciamo
La prima domanda
è vero o no
Che siamo oggi cioè in questi anni ha una profonda mutazione del paradigma fordista del modello fordista che ha segnato per tutto un secolo il sistema di produzione industriale anche dei servizi quando
Mi riferisco quindi a quella che alcuni più Prodi prudentemente chiamano crisi del fordismo
E altri invece designano nettamente come indizio del post fordismo avvio di un nuovo modo di essere
E in ogni modo o parlano di una crisi o addirittura della fine della cosiddetta civiltà manageriale
Che caratterizzava il fordismo e della struttura gerarchica autoritaria nell'organizzazione della del lavoro che è stata proprio del fordismo
A favore invece sapete quando si parla di tutto questo
Della cosiddette impresa Rete
Contrassegnata dalla produzione snella dalla informatizzazione impetuosa dei processi produttivi
Che scavalca oramai nettamente gli ambiti nazionali per cui come ci dicono a parole un po'Barbara l'impresa si detti Teder gli ora Lizza sulle cime
Oggi non si parla nemmeno più infatti di impresa multinazionale ma addirittura di globalizzazione dell'impresa
Allora siamo a questo nodo ognuno il congresso della CGIL ci aiuterà a fare chiarezza su questo nodo oppure no
A un mutamento di questo tipo perché se c'è un mutamento di questo tipo secondo me allora cambia il carattere stesso dell'atto pur il tipo di lavoro il soggetto imprenditoriale con cui lavoratore salariato si trova oggi a fare i conti
E muta con loro anche la figura dell'operaio massa che era stato tipiche dell'impresa fordista
La costruzione della sua identità dell'identità operaia il rapporto con il territorio appunto si parla di territorializzazione e in qualche modo anche l'immaginario collettivo che ha accompagnato
L'impresa fordista ricorda di tutti il famoso di Chaplin di Charlotte
Ora
Privo siamo dinanzi a questo mutamento oppure no e che significa dove porta questo mutamento
Perché ha aperto una discussione sulle conseguenze che possono venire da questo mutamento di paradigma come io lo chiamo se leggo per esempio gli interventi di Trentin a Chianciano è anche il suo libro intervista
Bruno mi pare sostiene che questa crisi del carattere gerarchico autoritario dell'organizzazione del lavoro apre uno spazio nuovo questa mi sembra la sua tesi all'iniziativa liberando e del lavoro che tenda a liberare il lavoro c'ha l'aria e alla realizzazione di nuovi cambi di autonomia e di intervento da parte dei lavoratori e addirittura possibilità come ci dice una parola che voi conoscete di codeterminazione dei processi per
Questa è la lettura che io ho trovato ribadita anche nel libro intervista molto bello peraltro di Bruno
C'è poi un altra lettura o altre letture che invece mettono gli accenti sui nuovi aspetti di integrazione del lavoratore nella logica unilaterale dell'impresa quindi vedono con un altro segno questo mutamento
Con un passaggio da una relazione oppressiva
Nei riguardi del lavoratore che però rendeva evidente il dualismo implicito nell'atto di lavoro
Verso invece un inglobamento del lavoratore carattere scusate la parola un po'Trompia totalizzante
Che oramai chiede al lavoratore come dire anche l'anima oltre che le che la fedeltà
Ora
Lasciando aperta la risposta al dilemma
Senta ancora dare per chiuso questo dibattito
E anche a far credito alla versione ottimistica dell'accaduto
Nei fatti però come si sta sviluppando questo processo da noi per esempio nel nostro Paese
A me mi sembra che nei fatti assistiamo una grande offensiva padronale che sta portando almeno sino ad ora almeno sinora a uno sviluppo impressionante della precarizzazione del lavoro salariato precarizzazione
Crisi del contratto di lavoro a tempo indeterminato di tutta una vita moltiplicazione ma anche frantumazione delle forme contrattuali
E affermarsi di di forme contrattuali perlomeno ibride o sospette
Come i lavori in perenne Berlinale o il salario d'ingresso
Con una offensiva poiché la compagna per la dilatazione dei turni come sapete al sabato e tendenzialmente si potrebbe dire anche alla domenica
Usando il ricatto che altrimenti l'impresa si trasferisce altrove
Nei luoghi del Deng sociale
Ecco a me sembra che questa questo grande tema questa grande novità della fine del secolo
E questo dibattito sollevi due questioni enormi
Che sono essenziali per definire le relazioni industriali come ci diceva oggi
E i rapporti di lavoro
Uno la prima questione che solleva è la questione del tempo di lavoro della sua durata ed ha il suo nesso con il tempo della riproduzione come viene viene chiamata ecco domanda concreta quanto posto devi occupare il lavoro produttivo nella vita dell'individuo o della classe
Questa spreco è una questione che sta esplodendo né i fatti
Propongono
Si potrebbe dire
A seconda dei tempi e dei luoghi con conseguenze devastanti dal punto di vista della frantumazione della lotta dei lavoratori e degli esiti di quest'anno
Questo primo punto secondo me è connesso strettamente alla questione del contratto
Delle forme della contrattazione questo grande problema grande questione che ed tipica proprio del sindacato di classe della sinistra
Con una moltiplicazione di diritto e di fatto scritta o non scritta
Delle forme contrattuali e con il rischio ecco per me il punto molto delicato di arrivare a una frantumazione devastante del mondo del lavoro
E quindi poi ha una difficoltà enorme anche per un'organizzazione forte come la CGIL di riunificare e di ricostruire grandi e forti identità collettive
Ecco allora le due questioni brucianti che mi sembra stanno venendo in campo tempo di lavoro e strumento contrattuale
Tempo di lavoro è contrario
E nel bene e nel male ad essere ottimisti o pessimisti
Già unici sono dunque oggi in discussione esplicitamente dichiaratamente
Questa è la drammaticità dei fatti e questa è la grande attualità del Congresso generale della CGIL
Stanno entrando in discussione nella vita reale
A Termoli a Torino nel Veneto o nel Molise eccetera eccetera due Kamps
Che sono costitutivi del sindacato che è nato proprio per discutere per affrontare queste due grandi questioni il tempo di lavoro il contrario
Mi sembra così ecco dove pesa molto ecco la mia domanda a grandi a Cofferati mi sembra che brutalmente nei fatti
è quindi in discussione il volto e la ragione d'essere del sindacato ecco perché non mi sembra possibile un congresso di ordinaria amministrazione
E qui lì viene l'alta importanza chiedo questo con Crasso il congresso
Mi sbagli
Oppure no
E più precisamente ecco domando a Cofferati a grandi pensate voi che questi enormi interrogativi
Possano essere affrontati in ordine sparso o richiedano una risposta strategica di lungo periodo e quindi congresso della CGIL si trova di fronte al problema dire ridefinire la strategia e non solo la tattica
La tattica
Del sindacato
Seconda questione legata a questa si dice oggi fine del lavoro di tutta una vita
Questo viene scritto è stato detto
Torna il tema anche nel libro di Bruno scusate riuscito blu sul mi pare a volte l'ho pudore che vi è caro e molto care allo gnomo da me anche quando litighiamo
Fine del lavoro di tutta una vita e si dice anche si sostiene che i giovani questo chiedono va bene io non sono così sicuro quelle costiero cucina
Se no non mi spiegherei per esempio la vera e propria corsa che vediamo oggi di tanti giovani e meno in Italia divenire poliziotti finanzieri carabinieri eccetera eccetera tutte cose che abbiamo sotto gli occhi giorno per giorno in ogni modo
Se così c'è davvero stiamo a un mutamento del rapporto del c'è un del rapporto di ogni singolo con l'atto lavorativo
E sorge problema grande di una della polivalenza
E della formazione
Commenti
Se non vogliamo che questo appunto di ree finisca per poi sfociare in una terribile condizione di precariato beh sorge emerge questo grande tema della formazione intesa come professionalità specifica e quindi anche particolare
E allora quante professionalità che tipo e mutevole e però contemporaneamente anche formazione generale perché nel tipo di saperi che oggi abbiamo di fronte questo elemento della formazione generale mi sembra essenziale
E anche continuità di questo processo formativo di tutta una vita come a dire la scuola che non finisce mai di Ercole così scaturiscono subito scuola permanente altrimenti la cosiddetta polivalenza resta inaccessibile e diventa avanti un processo dolorosissimo di frantumazione in contanti e troppi sconti ma allora il rapporto tra assorte volto del sindacato è questione della formazione della scuola permanente mi sembra che diventi un grande punto decisivo
Un aspetto fondante del Congresso acquistate per andare
Su questo punto io ebbi occasione di discutere a Napoli con Cofferati
Ci trovammo lì alla Sinistra giovanile sì
Ci siamo già detti di alcune lo ha però le cose da allora Cofferati una che sono migliorati
Non sono affatto migliorate
Anzi allora quando ci vedemmo a Napoli a fine dell'anno era in piedi un grande sia pure confuso movimento degli studenti che aveva assunto dimensioni nazionali
Beh oggi ce lo dobbiamo dire con franchezza tra di nudi questo movimento o o tace o shopping toh
E finito
Senza lacrime né commenti e questo in versione e questo non mi piace
La sinistra non solo non l'ha aiutato a sinistra parlo solo il sindacato quando è rinato e perciò dobbiamo dire con franchezza tra di noi
Ma oggi alla bocca strettamente chiusa sul fatto questo movimento è finito
E la stessa questione dell'allungamento dell'obbligo
Anch'essa è stata messa sembran Cioffi
è sceso un impressionante e secondo me assurdo Cilento
Quando invece la riforma diventa tanto più essenziale
Diciamo così e anche secondo me poi si deve collegare e non solo a un allungamento della durata ma anche una rivoluzione dei contenuti perché io non sono convinto che si possa arrivare a questa nuovo tipo di formazione polivalente
Se come a dire
Non viene riprese dilatata alla grande significativa esperienza LCD centocinquanta ore che poi purtroppo voi sapete e praticamente morto la CGIL ai sull'argomento un po'così avrà presente qual suo congresso l'interlocutore movimento studentesco sì o no eccome affronta queste questioni
Cosa risponderà
E quale precisa proposta avanza la CGIL su questa questione
La terza grande novità
Il caratterizza in modo impressionante questa fine di secolo e la disoccupazione
Cioè la disoccupazione che diventa che deriva non dall'arretratezza ma paradossalmente dal progresso tecnologico la macchina
Il lavoro morto che manca il lavoro vivo qui segnalare l'altra grande novità
Di questa chiusura del Novecento
Quindi c'è una questo un assunte chi l'avrebbe mai pensato
Una quota di Josh disoccupazione che nasce non dall'arretratezza badate la novità della questione ma avanza con il progresso e naturalmente nessuno di noi pensa che possa essere fermato il progresso
E non so di mettersi a fare i luddisti ritardo di tanti secoli
Non solo
Ma uno due dieci volte al giorno in luoghi diversi e del mondo del lavoro
Quando va be'Mary Bono questioni di questo genere quindi occupazione di salario beh e si risponde invocando evocando la parola della compatibilità
Anche Trentin nel suo libro dice esplicitamente bisogna però fare i conti con la compatibilità questa sorta di limiti invalicabili
Io lo so siamo il regime cosiddetto di mercato avverte i capitali capitali finanziari prima di tutto fu fluttuano liberamente scavalcando frontiere e confini
La stessa impresa Saba o può andare a cercare la manodopera che so io giù nel Sud Est asiatico utilizzando appunto l'arma del denim vinte
E come a dire siamo di fronte a una crisi degli Stati nazionali e quindi a persino forme possibili protezionismo è come allora come si esce da questi soffocanti di lei
Secondo me si resta fatalmente perdenti e subordinati nei riguardi dell'Armi dell'avversario
Se non si solleva di fronte alle compatibilità che ogni giorno mi vengono ricordate da Danielli o da da Romiti altre e nuove compatibilità
Di fatto oggi ogni giorno nelle più diverse situazioni l'impresa di fronte a a voi lavoratori fa valere le ragioni del profitto
E della capacità di reggere la competizione ormai mondiale
Afferma cioè un appiglio Rita pregiudiziale dice prima di tutto conta questo mio bisogno coniugato altrimenti di spostarsi
Al altrove
Ecco io ritengo mi avvio alla conclusione pieno finché il conflitto la contrattazione
Si sono sviluppati entro l'ambito definito dallo Stato nazionale il sindacato ha potuto affermare un limite a questa sovranità del profitto giocando sulla sua compattezza
Sul sulla sua capacità di essere soggetto collettivo e di essere un agente contrattuale che aveva il monopolio per così dire della forza lavoro
Affermava in questo modo il suo diritto come lavoro nazionalmente organizzato e motivava le sue richieste in nome del lavoro fornito
E del suo controllo sulla forza lavoro esistente dei diritti che da questo lavoro scaturiva
Ecco secondo me questa strategia che è stata valida per tutto un secolo
Ha trovato sempre a un diciamo così però una sua debolezza per il fatto che si è mossa dentro un'idea monca della vita
Come a dire
Non a caso Muntari ha visto ha concentrato tutto su un aspetto di enorme rilievo lavoro della vita ma con centrandolo su questo
Non a caso il sindacato dei grandi partiti di sinistra sono stati sempre sviluppi sta
E lavoristi
E hanno parlato il nome del lavoro uso di una ideologia la chiamo così per lavori sto ecco la mia domanda
Si può andare avanti su questa strada
Oppure oggi non basta più a reggere le ragioni del mondo del lavoro
Il quale viene aggirato in questo processo di mondializzazione
E trans nazionalizzazione
E allora ecco la mia domanda non bisogna allargare qualitativamente il terreno di rappresentanza dei sindacati i contenuti della rappresentanza sindacale e dei riferimenti al movimento operaio
Io con questo non voglio cancellare la peculiarità lavorista del sindacato
Ma trovo che deve dilatare la sua capacità di rappresentanza a bisogni e a mondi ancora più vasti di quello del lavoro
A me sembra cioè che oggi dopo l'innovazione posto fordista
Il movimento operaio può reggere a questo nuovo livello della sfida solo si si misura con tutta la portata con tutte le conseguenze del mutamento in atto
E mi spiego oggi noi ci troviamo di fronte a una riformulazione generale del tempo di lavoro piaccia o no il movimento sindacale
Invece di chiudersi in una difesa frantumata luogo per luogo è chiamato in certo modo costretto a a risollevare la questione generale del tempo di lavoro ecco la ragione per cui il tema di una riduzione generale usata dell'orario di lavoro non mi appare un fatto estremisti con mi appare un tema obbligato
Proprio che sgorga dei fatti che emergono
Una rivendicazione vero di questo genere questo è il punto che mi preme
Una rivendicazione così alta
Secondo me
Non può essere il più sostenuta soltanto da un richiamo alle questioni dell'occupazione
Lavorare meno
E lavorare tutti che è una una delle grandi motivazioni con cui motivare la riduzione generalizzata dell'orario
Ma deve essere affrontata evocando la questione del tempo del non lavoro la questione del tempo della riproduzione inteso non solo ecco il punto come riproduzione delle forze per il lavoro
Reintegro dell'organismo per il lavoro
Ma come tutela di sfere autonome alte e insopprimibili terapista
E qui giustamente io trovo giusto il rilievo che Betti ha dato nella sua relazione a tutto questo
E trovo che questa è una grande questioni da porre
Per essere oggi lavoristi per difendere il lavoro bisogna affrontare la sfera del non lavoro il mondo del nulla lavoro
Io lo so che la CGIL non c'è mai chiusa nell'ambito della tutela del lavoro basta pensare alle lotte per la libertà per la democrazia però io ritengo che oggi c'è una novità più forte si sta creando una tensione nuova e inaudita
Tre Mimmo il corso della sfera produttiva e cambi vitali dell'esistenza
Proprio per gli sviluppi nuovi e sta assumendo oggi la produzione capitalistica
E l'esempio clamoroso è dato dal dal fatto ecologica si sta toccando un livello nuovo nella devastazione dell'ambiente
Ma non è solo quello
Io ritengo che
Cofferati conosce il mio pensiero sul caso di Termoli a cui si è aggiunto clamorosamente la vicenda di Torino
Io ho paura che la discussione ci con tredici concentri solo sulla quantità di lavoro e sulla remunerazione del prolungamento di fine settimana del tempo di lavoro
Invece secondo me là dentro sta molto quando qualcosa di più
Insisto non sono un buddista quando al noto che le leggi della macchina oggi tendono sempre più a incidere con una pervasività nuova sui ritmi della vita
Io non sono un romantico premoderno quando ricordo che cosa rappresenta ha rappresentato sinora la libertà comune del fine settimana
Non solo come riposo ma come tempo dell'incontro degli affetti e persino dell'azione politica e persino della comunità religiosa
Non sono un premoderno quando sottolineo quindi che la cancellazione di quello spazio significa l'abolizione di più di quello che io chiamo il tempo notturno del rientrare insiti nella sera negli spazi per la comunicazione sette affettiva della relazione familiare e sociale io dico persino o della contemplazione
Io dico che se noi lasciamo colpire questi spazi vitali sì sì indagato lascia colpire tutto questo
è battuto
Ecco la ragione allora di un nuovo salto quali di qualità la definirei così dalla etero dalla lotta alla etero Direzione del lavoro alla lotta alla etero direzione della vita
Un salto di qualità
Una cancellazione a una frantumazione delle sfere di autonomia che sono essenziali
Anche per l'autonomia nel tempo di lavoro avrebbe conseguenze devastanti
Un individuo una classe così frantumati e occupati dalla logica produttiva capitalistica secondo me perderebbero Randy dimensioni necessarie anche per tutelare l'autonomia lavorativa
Si può chiedere al sindacato di farsi carico di questa tutela del
Del mondo lo non lavorativo umano e non umano
è una complicazione retorica passatista oppure come io penso e attingere il nuovo livello necessario per difendere anche l'autonomia nell'atto lavorativo
E anche la prospettiva così imboccata della codeterminazione come potrebbe realizzarsi sento questa all'allargamento di gamma naturalmente mi si può rispondere che questo significherebbe per il sindacato un uscire dal seminato che per lui è stato sempre il campo del produrre del lavoro produttivo
Ma è possibile fare fronte alla pressione del capitale senza allargare il raggio del conflitto e della competizione in altri campi vitali ecco io non lo credo e questo mi sembra un punto chiave su cui
Aspetto una risposta dal Congresso e concordo anche qui con Bette
Trovo che a questo punto la lotta sul made modello di sviluppo diventare centrale
Diventa centrale anche per l'esito della lotta sulle retribuzioni sull'organizzazione del lavoro
Secondo me qui c'è stata una netta ritirata su questo punto
E noi forse per i risultati catastrofici del modello sovietico ragione Betti però non dobbiamo arrivare alla cosa che ci vergogniamo di essere statalisti sei io mi hanno mi vergogno
Va bene abbiamo in qualche modo messo in soffitta questo punto essenziale
E avviene tutto ciò badate quando la questione del modello di sviluppo
Sta diventando clamorosamente centrale
Io insomma posso citare qui non posso citare qui dati da brivido Handy che stanno uscendo dalla conferenza dell'ONU basta uno
Un miliardo e trecento milioni di abitanti di questo panni pianeta al di sotto
Del livello di povertà questa è la realtà
Ecco il modello di sviluppo che è in atto
E questo lo dice a Boutros Ghali che non è certo un progressista
E che ci dice oggi che cinquecento cinquanta milioni di persone Sica corica non la si era pancia vota
Ma se lo dicono e lo confesso non lo nego non dobbiamo alzare i muri con forza la bandiera di un nuovo sviluppo
Ho capito se no succede a noi come e cose stranissimi come quelle che son successe sul debito pubblico
Dove noi ci dimentichiamo o ci vergogniamo di ricordare
Che quel livello pazzesco di debito pubblico cavalier Berlusconi compagnia cantante diciamo sì e anche gli altri anche Buttiglione insorgono
Che quel livello pazzesco il debito pubblico è stato raggiunto dai governi
Posso adoperare questa parola capitalisti
Con il movimento operaio era escluso e condannato all'opposizione
Se oggi persino l'ONU Boutros Ghali ci dicono quale miseria grave e dolorosa si nasconde dentro questo mondo a direzione sottolineo capitalistica io dico dovremmo tacere non
E non dire queste parole e rispondo allora a me stesso sulla schiena compagne e compagni
è un mondo
Che ha bisogno di voi e della vostra grande iniziativa e mandati di buone notizie vi prego dal congresso della CGIL
Dalla prole fiero grande se funziona però
Se credo di sì
Beh i gli interrogativi e le osservazioni di Pietro Ingrao sono veramente tanti
Alcuni dei quali speriamo che il congresso della CGIL sei grado
Ritrovare almeno l'avvio di risposta
Io non mi propongo via per interi concluderei congresso adesso mi sembra che sia appena avviata la ricerca anzi dobbiamo proprio pena comincia
Io parto da l'ultima questione che ha detto per trovare un primo argomento sulla questione del lavoro che cambia
Non c'è dubbio il lavoro cambia e cambia anche molto anche molto rapidamente tanto è vero che la discussione sui significati e le conseguenze
Dall'introduzione di nuove tecnologie nuovi modi di lavorare indotti dalle trasformazioni tecnologiche
Comportano delle riflessioni che a ben vedere al di là dei connotati che assumono e anche degli elementi diciamo pure di tentativo di inglobamento
Sono presenti anche all'interno della Confindustria di settori imprenditoriali in fondo non è casuale
Che Romiti abbia cercato di porre a suo modo questioni che riguardano un nuovo ruolo del sindacato della partecipazione o ancora sabato un'intervista che ho trovato molto interessante su ventiquattro ore
Di Cesarea Tripaldi molto rivelatrice
Sia degli interrogativi sia del tentativo di ridurre gli interrogativi di tutti e due gli aspetti quindi con una grande ambiguità a mio giudizio delle risposte però le risposte sono pur sempre il segnale che ci sono delle domande e in quanto tali evidentemente degli spazi
E delle opportunità che prima non c'era
Dicevo per arrivare ragionare di questa questione se come è giusto partire dalla visione finale di Ingrao cioè quella di dare un ottica che ha presente le trasformazioni all'indomani della caduta del muro di Berlino tutto quello che si vuole
Ma trasformazioni che coinvolgono pur sempre uno scenario mondiale non soltanto uno scenario nazionale
Poi per non perdersi in un ambito troppo ampio è necessario cercare di affrontare i problemi uno per volta naturalmente però questo problema esiste
Tanto è vero che io penso che sulla questione delle trasformazioni del sistema lavorativo nel modo di lavorare bisogna cercare di evitare
Una immagine che rischia di essere riduttiva in qualche modo una ripetizione di una cosa che fu già criticata dai cinesi e dai Paesi del Terzo Mondo molti anni fa
C'è un'idea che una parte sia al tutto
Perché non c'è dubbio che il trasferimento di una parte importante dell'apparato produttivo soprattutto in Paesi del Terzo Mondo
Trasferisce molto spesso in quei Paesi sistemi di produzione assolutamente taylorista ICI e assolutamente basati su un sistema perfino gerarchico di divisione del lavoro
Si esportano cioè sistemi molto tradizionali e poiché lì c'è una parte crescente della produzione mondiale basta guardare
Alle notizie di queste ore sull'aumento della produzione della Cina un Paese che sta marciando ritmo di aumento della produzione annua del dieci per cento dovuto in grandissima parte
Al trasferimento di interi impianti da altre aree del mondo o la creazione ex novo di impianti produttivi in quel Paese
Così come credo che ci sia una diversità perfino all'interno del nostro Paese
Così come non dobbiamo rinchiudere la nostra riflessione all'interno dell'Occidente sviluppato dimenticando quello che tra l'altro tanto sviluppato nome almeno in alcune aree o tende a non essere lagunare
Credo ci sia anche un problema che riguarda il ruolo delle grandi aziende e il loro rapporto con un tessuto produttivo di piccola azienda che tende ad essere numericamente sempre più rilevante
E ad un rapporto tra industria e servizi che oggi vede quella che avremmo chiamato un tempo il nucleo della classe operaia un nucleo molto più ridotto nel peso sociale ed economico della società
Il che non vuole dire che non ci sia lavoro perché ad esempio lavoratori dipendenti in Italia
Battono torno a sedici milioni poco più poco meno quindi con un rapporto di lavoro che è un po'cresciuto non di molto ma è un po'cresciuto quanto meno non è diminuito nella proporzione della composizione delle forze attive nella società
E tuttavia sappiamo che il settore industriale e in particolare il nucleo storicamente oggetto di una maggiore attenzione
Del settore industriale proporzionalmente diminuito è un peso molto più ridotto
Questo senza evidentemente nulla toglierà al peso che alla società al peso importante che ha nei sistemi produttivi e perfino a ruolo assolutamente essenziale che svolge l'introduzione di sistemi nuovi dell'introduzione dell'innovazione tecnologica e dei problemi che ci pone
In una certa misura non c'è dubbio che qui abbiamo gli interrogativi più avanzati gli interrogativi più complessi di quelli da cui dipende anche una capacità di rispondere in buona misura
Alle aree che oggi si muovono in campi molto diversi in punti interrogativi molto diversi da quelli che conosciamo
Quindi un lavoro che sicuramente cambia
E che tende a fare cambiare anche il lavoro di altri per i quali fino ad oggi è cambiato molto di meno
Un lavoro che cambia la cui opportunità è data da tecnologie sistemi di lavorazione modalità di prestazione del proprio lavoro che collocano diversamente il contributo del lavoratore
Perfino dal punto di vista delle gerarchie non c'è dubbio la crisi di una parte importante della dirigenza
Ma il venerdì meno anche di un bisogno come abbiamo conosciuto di quadri Dicati o perfino di Are impiegati si è anche legate al controllo della produzione vera e propria è il sintomo che è cambiato qualcosa di molto importante
Nel corso di questi anni ci siamo abituati a vedere un rovesciamento
Dopo la marcia dei quaranta mila dell'ottanta che era la santificazione dei quadri e del loro rapporto gerarchico con l'impresa abbiamo sentito invece alla cacciata di Are importante di quadri ed impiegati dall'impresa
Evidentemente è cambiato di qualcosa di profondo nella struttura produttiva e perfino è cambiato qualcosa nel modo di concepire il ruolo dei dirigenti nell'ambito di coloro che hanno responsabilità nel processo produttivo
Questo colloca l'opportunità Ingrao ha fatto bene a ricordare il libro di trentesima diciamo anche il ruolo che trentini avuto la conferenza di Chianciano e anche prima
A suscitare interrogativi sulle opportunità
Sulle chiavi di lettura insieme ad altri ovviamente che sono possibili di un modo diverso di prestare il proprio contributo lavorativo
Cioè le potenzialità nuove di un rovesciamento di lavoro in cui molto spesso è maggiore la funzione di controllo che quella di produzione vera e propria anche se questa è questione che riguarda un'area per quanto importante del processo produttivo
Quindi opportunità sì molte
Però a me pare anche tentativi di reinterpretare in chiave di controllo di queste contraddizioni di queste novità
Io non so ad esempio se dalla semplice contraddizione del bisogno di a vere oltre alla prestazione il cervello del lavoratore
Può dire varie semplicemente la possibilità di una maggiore liberazione della funzione dell'individuo e del lavoratore
Credo che questa sia una potenzialità ma una potenzialità che richiede un processo politico e sindacale
Senza un processo se politica e sindacale è difficile che semplicemente
Gli elementi di oggettività di spontaneità che sono presenti creino la condizione di superare di creare un diverso modo di operare nel luogo di lavoro e fuori dal luogo di lavoro un diverso peso anche del lavoro nella società
Io credo cioè che ci siano ancora dei tentativi in atto anche con una certa forza di reinterpretare in chiave di gerarchie di controllo i nuovi modi di lavorare
Il sostanza c'è un terreno di lotta politica e sindacale aperto di fronte a noi
Dove ITO che la spontaneità dei fatti dell'innovazione di per sé risolverà il problema della contraddizione se vogliamo ridurlo al rapporto tra capitale e lavoro riduciamo la pure qui che tanto non mi pare poi così fuori dal mondo
E questa contraddizione richiede quindi un processo politico e sindacale insieme
Su piani diversi evidentemente ma in grado di interpretare le contraddizioni e le opportunità in una chiave
Umanizzazione del lavoro liberazione del lavoro esplosione di una maggiore soggettività e capacità di controllo del lavoro sulla propria condizione
Qui il dibattito si fa serrato ed evidentemente ci sono diverse chiavi di interpretazione di pensiero per affrontare il problema
Ma a me interessa dire che la soggettività è questione che si richiede all'individuo al lavoratore al collettivo di lavoratori ma si richiede anche la sua forma di rappresentanza a partire da quella sindacale
Altrimenti io non darei per scontato che sia così incerto che dall'introduzione di innovazione di nuove opportunità intervenga necessariamente un processo di maggiore liberazione
Io ho citato prima posta alla l'intervista di Anibaldi che solo di sabato quindi ancora reperibile perché non l'avesse vista per leggere in quella Grilli in fondo un tentativo di ricondurre dentro ad una scatola
Le novità che sicuramente rompono dei processi produttivi moderni ed ai processi di innovazione
Un'opportunità non una certezza
Allora qui sorge una seconda questione quali sono gli obiettivi e le possibilità le parole d'ordine da porre
Pietro Ingrao ne ha messo in fila molte complesse io voglio soltanto riprenderne alcune per lasciare non solo a Sergio tutto il tempo per rispondere a sua volta ma anche perché mi pare che alcune veramente meritano una riflessione un approfondimento che non siamo dei in grado di dare con poche battute
Uno sicuramente quella se è possibile una risposta di modificazione del rapporto tra individua e lavoro
In modo tale da cercare di abbattere l'elemento di gerarchia di subalternità che proprio nel modo di prestare il lavoro che oggi conosciamo
Io credo che questo debba restare un obiettivo
Ancora presente e più che mai presente l'attenzione dell'iniziativa sindacale lo dico
Perché la questione giustissima che è stata posta in termini di affrontare una battaglia sulla questione dell'orario di lavoro
Inteso come orario di lavoro come politica degli orari come rapporto tra l'orario di lavoro e tempo di non lavoro della riproduzione è questione che ha già due chiavi di lettura almeno molto nette tra di loro
C'è una chiave di lettura peraltro come dire di un filone estremamente suggestivo e perfino
Provocatoriamente interessante che si collega a settori del movimento operaio che in fondo legge la questione della riduzione dell'orario di lavoro come l'unico modo per liberarsi dal lavoro cioè in sostanza alla fine lavorare il meno possibile
Ritenendo che non c'è possibilità di affrontare il tema di una diversa condizione dell'individuo e del lavoratore nell'espressione della prestazione del lavoro
Io penso che questo filone si un filone Nobile un filone che ha dato anche dei risvolti di provocazione culturale molto interessante perché poi per fortuna non si è fermato qui
Ma che alla fine dipinge una via d'uscita non convincente la queste la riduzione di orario non può essere letta soltanto in questo modo
Evidentemente manifeste individua una difficoltà ad affermare la condizione del lavoratore la soggettività del lavoratore durante il lavoro alla sua capacità di misurarsi con le scelte dell'impresa e le modifiche o ne fa il lavoro
In termini tali da poterne almeno controllare in parte modificare da poter interagire con le decisioni e le scelte tuttavia a me pare questa opportunità non è l'unica con la quale ci dobbiamo misurare e aperta più che mai proprio per i processi di novità qui siamo di fronte l'esigenza di porre la questione del tempo di lavoro in stretto rapporto con la condizione l'organizzazione del lavoro
In rapporto con le opportunità occupazionale in rapporto con una riorganizzazione dei tempi e del modo di funzionamento dell'insieme della nostra vita durante il lavoro è fuori dal tempo di lavoro
Perché è del tutto evidente che ridurre rimangono l'orario però aumentare di un'ora i percorsi per arrivarci home entrare di due magari le file per potere gestire parte della propria vita diventerebbe una contraddizione insensata
Importante ma insensata perché alla fine si rischia di avere rimangiato molto di più di quanto sia il risultato cui si arriva ed è quindi evidente che una politica di riduzione degli orari deve andare insieme ad una politica di riorganizzazione degli orari e non solo di lavoro ma dell'insieme del modo di esistere degli orari
Una politica di riduzione dell'orario si manifesta in rapporto alle novità dell'organizzazione produttiva e perfino ad un diverso modo di usare gli impianti di lavoro Investimenti
E quindi la possibilità di usare in termini flessibili il proprio tempo di lavoro che è questione che viene posta con forza che può essere il terreno di una mediazione in cui le ricadute di riduzione di orario sono effettivamente una contropartita possibile
E non c'è dubbio che la riduzione d'orario di lavoro a delle potenzialità per ciò che riguarda la questione occupazionale che oggi e non riusciamo a cogliere appieno
Socialmente si riduce il lavoro necessario per produrre e contemporaneamente però c'è una parte della popolazione che lavora di più e una parte che non lavora o lavora molto di meno
Per esempio una studio dell'Assolombarda dice che ormai siamo a settanta ore per circa un milione di lavoratori
Di straordinari è del tutto evidente che settanta ore di straordinari pro-capite fanno settanta milioni di ore
Settanta milioni di ore nel momento in cui nel novantadue c'era il picco massimo di cassa integrazione di fronte a processi di ristrutturazione qui c'è un'evidente contraddizione
E una possibilità di affrontare il tema anche in termini di una diversa ripartizione sociale del lavoro
Quindi la questione dell'orario a me pare una questione effettivamente centrale
Come affrontare questo problema ecco questo è già un tema congressuale molto forte che cominceremo discutere da quando approveremo i nostri documenti poi discuteremo nei luoghi di lavoro e alla fine auguriamoci di poter arrivare ad una ipotesi politica
A me pare difficile nell'immediato affrontare in termini generalizzati
Cioè uguali per tutti la riduzione dell'orario anche perché se l'avessimo voluto fare avremmo dovuto affrontare il problema a monte del rinnovo dei contratti nazionali di lavoro
Oggi però abbiamo una grande opportunità una grande opportunità che in genere quando è stata usata bene segna il ruolo e la dimensione politica dei contratti che verranno mi riferisco alla contrattazione di secondo livello nei luoghi di lavoro
Poiché nei luoghi di lavoro c'è una richiesta evidente o di flessibilità
Odio aumento degli straordinario dei turni in tutte le forme in cui sappiamo aumentar l'utilizzo degli impianti evidentemente uno spazio di rinnovo contrattuale è possibile in questa direzione
Ciò che ci dobbiamo chiedere se un'iniziativa di carattere generale nel secondo livello contrattuale propedeutico ad una stagione contrattuale che rilanci
In sede di rinnovi contrattuali nazionali che verranno la riduzione di orario magari consolidando esperienze da fare oggi nei luoghi di lavoro
Se questa iniziativa sia in senso kitchen tre un'arma sufficiente ad affrontare la politica della riduzione dell'orario
Io penso di no
Penso cioè che gli spazi di flessibilità e di produttività nell'ambito della singola impresa non siano in sé sufficienti
E occorra fare intervenire un terzo elemento che è l'elemento di intervento generale solidale della società cioè una politica
Una legge e in grado di ridurre l'orario da un lato l'orario legale di rovesciare il rapporto tra lo straordinario e orario ordinario di creare le condizioni perché si crei un fondo che incentiva la riduzione d'orario di lavoro
Temo cioè che se non interviene un delta in grado di creare condizioni per favorire un processo questo processo rischia di diventare un elemento di fortissima tensione
Contrattuale di lotta ma con grande difficoltà di risultati
E allora anche in una condizione finanziariamente difficile economicamente delicata come quelli in cui siamo
Bisogna porre a questa società il problema di una politica per la riduzione dell'orario di lavoro che è fatta di un intreccio tra politiche di solidarietà sociale in rapporto con una politica dei tempi
Evidentemente con una politica generale che aiuti e si intrecci con l'iniziativa sul lavoro
Questo a me pare potrebbe essere un modo sia pure detto sommariamente evidentemente in modo non compiuto per affrontare il problema
In questo c'è già una risposta in parte anche ad un alla seconda domanda che faceva Ingrao evidentemente la questione non si pone soltanto sulla questione dell'orario ci sono altri argomenti molto importanti che dobbiamo porci
Quali forme di contrattazione nel momento in cui c'è un rischio di frantumazione molto forte
Io penso che noi dobbiamo oggi rivedere e rivedere in termini anche coraggiosi una tendenza alla centralizzazione delle relazioni industriali che si è andata creando via via nel corso di questi anni
Ci sono ragioni nonna non disprezzabile che hanno portato a questa condizione dal blocco delle relazioni sindacali fino ad altre ragioni compreso anche la difficoltà di governare variabili molto complesso
Ma io vedo difficile continuare ad esempio ad inseguire politiche di tutela del salario secondo il modello del ventitré luglio
Credo che quel modello abbia avuto delle ragioni nobili nel momento in cui ha formato il contesto di un accordo ragioni che ci hanno portato anche discutere in termini diversificati ma oggi mi preoccupa di meno questo aspetto in tempo e passato molto velocemente sotto i ponti
Ciò che mi interessa è che a me pare di fronte a noi una crisi profonda di quel modello di quell'assetto contrattuale
Certo oggi siamo nella fase ancora in cui è necessario almeno pretendere la parte sulla quale il mondo del lavoro è in credito dagli interlocutori di quel patto
Ma quel patto e quell'idea in fondo fatica moltissimo a reggere e a me pare oggi è difficile immaginare che possa continuare nei termini come è stato indicato
C'è bisogno di dare sfogo
Dimensione capacità di iniziativa anzitutto ad un controllo sulla condizione di lavoro a partire dai luoghi di lavoro
Mentre sappiamo che c'è un'idea soprattutto della Confindustria dei grandi gruppi ma non solo
In cui gli accordi con il sindacato sono concepiti fondamentalmente come accordi di controllo del ruolo e della iniziativa all'interno del luogo di lavoro in fondo se ci pensate bene
E anche una certa idea che sottendeva la stessa questione dell'accordo sulle RSU la famosa questione del terzo
Che ci ha molto tormentato ma la cui interpretazione da parte confindustriale appunto quella di una sorta di intervento di controllo che organizza dovrebbero fare nell'ambito del secondo livello contrattuale
Ora io non penso affatto che noi possiamo fare una contrattazione in cui tutto è lecito e non esistono linee politiche e comportamenti che occorre adottare
Se ad esempio si sceglie di avere i per un tempo medio-lungo una politica di riduzione di orario di lavoro è del tutto evidente che politiche di autocontrollo politiche coerenti rivendicativa e sono del tutto necessarie
E tuttavia un conto da vere politiche coerenti altrove rimanere nell'ambito dichiarai di tessuti che finiscono con il rendere molto difficile
Compiere esperienze e consolidare punti e risultati che possono consentire di trarne conclusioni diverse più generale nei rapporti di forza con il sistema delle imprese
E quindi io penso che dobbiamo cercare di dare delle risposte in avanti
Non tanto facendo precipitare oggi
La inconcludenza di un accordo quanto piuttosto lavorando per identificare come superare i limiti di un modo di concepire il sistema di relazioni sindacali e di relazioni industriali e qui
Dei temi ce ne sono molti
Io però voglio aggiungere questo che ritengo difficile che questa questione sia affrontabile
Se non ci sarà una risposta che anche qui vada oltre il sistema produttivo della grande impresa
Perché nell'ambito delle relazioni sindacali
C'è stato un accentramento non soltanto negli accordi centrali ma anche nei soggetti degli accordi centrale
Io temo che noi abbiamo poco valutato ad esempio il ruolo di asso pigliatutto che finisce con il fare la Confindustria rispetto al sistema di relazioni sindacali se fosse poi un ruolo positivo e propositivo nel costruire un nuovo sistema
Tutto sommato la cosa potrebbe dispiacere fino a un certo punto ma poi che sappiamo che la Confindustria viene ad esempio rifiuto totale di affrontare qualunque ragionamento in materia di riduzione degli orari di lavoro credo che la questione ci debba preoccupare
Perché il sistema delle relazioni è fatto di tutto ciò che pesa oggi la piccola impresa ed è un sistema che oggi pesa tanto nell'apparato produttivo e soprattutto nel corpo vivo dalla condizione di lavoro
E soprattutto nel rapporto tra sistema produttivo e sistema dei servizi
Perché nell'ambito della piccola impresa del sistema dei servizi la capacità di controllo della condizione
Perfino nella versione più elementare del rispetto dei contratti di lavoro è questione che ancora oggi è tutta da consolidare non è affatto conferma
Quindi io qui vedo una esigenza di rinnovare innovare profondamente il sistema delle relazioni sindacali infine e la terza questione che volevo dire non c'è dubbio che noi abbiamo bisogno di rapportare il movimento sindacale ad altri soggetti
Ad altri argomenti poi infine e poiché questi argomenti e questi campi vedo nel maturare ruolo di altri soggetti non c'è dubbio che il sindacato deve stabilire con questo un rapporto io non so se questo rapporto si debba stabilire nel senso che il sindacato debba pretendere di rappresentare in proprio altri soggetti
Tutto sommato continua a preferire a pensare che ad esempio con il momento gli studenti il sindacato deve stabilire un rapporto di alleanza non presupponendo di rappresentarli
Perché nel bene e nel male la condizione di studente e il ruolo che questi giovani hanno quando sono nella scuole dopo è un ruolo inevitabilmente anche diverso da quello del mondo del lavoro
Del resto badate così in parte anche nella dialettica con movimenti di diversa natura
Penso ai movimenti per l'ecologia ma perfino con movimenti per diritti fondamentali come il controllo che so della genetica o delle potenzialità di sviluppo che la scienza mette a disposizione la società
E che richiedono che tutti siano in grado di intervenire su argomenti fondamentali come queste
Quindi io penso che il sindacato non debba pensare di essere tutto logico cioè assumere una dimensione in cui soffoca altre dimensioni o Larry comprende al suo interno credo che debba stabilire
Un rapporto di alleanza di confronto e di alleanza quando è possibile con questi soggetti
Ed è proprio in questa dimensione che c'è bisogno di sviluppare un elemento di novità molto importante soprattutto su una questione su tante ma su una questione che Ingrao citate dell'ultima che voglio un attimo richiamare
E la questione della formazione e della scuola
Intanto perché largamente connessa con la questione del tempo di lavoro
Il tempo minore di lavoro che immaginiamo che tempo minore di lavoro è sicuramente per la propria vita
Ma io penso che sia anche finalizzato a nuovi processi formativi richiamo delle centocinquanta ore la suggestione che Ingrao richiamato mi trova molto d'accordo oggi potremmo passare dalla politica delle centocinquanta ore
Si attiva in culla
Un patrimonio fondamentale della società ma anche dei singoli lavoratori un corredo fondamentale per affrontare i problemi del futuro
Questa ragione potrebbe consentire di approcciare diversamente in modo più stringente anche il ruolo degli studenti cioè dei giovani a partire dal luogo della formazione con i quali noi ed ha avuto un rapporto non credo che possiamo considerare del tutto soddisfacente in fondo
In qualche modo ce lo dissero loro quando con l'accordo del primo dicembre paventavano che caduto il movimento dei lavoratori per l'accordo raggiunto con il governo in quel momento un accordo molto importante ci potesse essere un abbandono del movimento degli studenti
Può darsi che il movimento degli studenti sia caduto da quel momento in avanti non soltanto perché non c'era più il mondo del lavoro il lotta e con la sua mobilitazione può darsi che il movimento gli studenti e sarebbe in ogni caso è entrato in crisi è in sofferenza però resta il fatto che sicuramente noi non siamo riusciti a creare un'iniziativa in grado di reggere uno sviluppo del movimento dei giovani nelle scuole
Ma io vorrei dire che c'è un terzo soggetto di cui spesso ci dimentichiamo ed è l'ultimissima cosa ed è il ruolo dei lavoratori della scuola
Perché sarebbe abbastanza straordinario che nel parlare dei giovani nella scuola
Del bisogno di usare diversamente il tempo di non lavoro liberato dal lavoro come tempo anche di formazione di formazione permanente dei lavoratori non interagisce IMO con il ruolo dei lavoratori della scuola
I quali non dimentichiamolo mai sono impegnati in un contratto molto difficile
E oggi il rischio che anziché introdurre forti elementi di innovazione
Per a ridare un senso anche a quel lavoro oltre a tanti lavori anche quel lavoro sia semplicemente il masticare cose vecchie e il fare rimanere le cose come sono oggi ho richiamato questo settore di lavoratori non solo perché numeroso perché è anche mi sembra emblematico che non ci sia un rinchiudersi del mondo del lavoro in are in settori che non comunico l'uno con l'altro nel corso degli anni passati troppe volte questa frantumazione questa settorialità ha nuociuto coi ai diversi reparti del mondo del lavoro
Alzavano spero parola Sergio per
Io al primo quesito che
Ci pone Pietro risponderei così
Io non credo che siamo superamento radicale del fordismo
Credo che il fordismo sia in crisi che si sia avviato un processo
Il cambiamento dei modelli organizzativi che non riguardano come Orio soltanto la produzione ma riguardano poi la società in fondo il modello fordista avuto il suo grande peso e suo grande fascino perché ha dimensionato nel corso di decenni non soltanto il modo di produrre ma il modo di vivere
Credo che questo processo di cambiamento e di superamento di quel modello sia molto ampio
Presumo irreversibile
E però attraversa settori territori paesi
Non
è riconducibile nemmeno ad una esatta dimensione d'impresa
Ci sono aree del Terzo Mondo che sono interessate dall'applicazione di tecnologie
Talmente innovative dall'insediare lì modelli diversi dal fordismo
D'altro canto la logica del green field se vale per Melfi vale a maggior ragione per paesi in via di sviluppo nel quale non c'è una consolidata tradizione abitudine
Industriale
Come è ovvio un processo di trasformazione se è vero che a questi caratteri pone al sindacato tantissime difficoltà
Perché nell'ambito nel quale sindacato è chiamato ad operare nella dimensione più tradizionale e quella del suo Paese
Poi la cosa è molto più complessa meriterebbe qualche attenzione qualche ragionamento anche tra di noi
Oramai la somma di vincoli che nascono anche per l'attività rivendicativa del sindacato dalla dimensione sovranazionale ma prescindiamo per un attimo da questo problema che pure varrà la pena di esplorare almeno nel dibattito congressuale
Quando si è in presenza di processi di trasformazione molto ampi
Che cambiano radicalmente il modo di produrre conseguentemente il modo di vivere nel luogo dalla produzione e spesso anche nella società
Il compito che gli viene assegnato un compito ancor più complesso perché di essere in grado contemporaneamente riconoscere gestire questo nuovo e di non dimenticare il vecchio e devi adeguare le tue politiche ad una forma flessibile peraltro molto coinvolgente delle trasformazioni in atto
Il tutto pone problemi molto seri di rapporto con queste trasformazioni
Ripropone l'esigenza di non essere subalterni rispetto a queste trasformazioni
E di intervenire il più compiutamente possibile sulla somma di caratteri che determina la prestazione i modelli organizzativi
Guai se il sindacato si condannasse
Ad operare la sua attività contrattuale soltanto su uno dei sedimenti dei processi che sono in a
Io credo per questa ragione
Il compito del sospetto sia molto delicato
Ma lo è da tempo in verità
In fondo se si guarda la contrattazione collettiva di questi ultimi anni sia uno spaccato impressionante
Non soltanto dei nostri ritardi
Sono quelli più semplici da individuare ma degli effetti di questa trasformazione difforme
Che portano spesso la nostra linea rivendicativa e la nostra strumentazione contrattuale a non essere sufficiente a non essere adeguate
Io credo che mi sono schierato non non l'ho fatto
Con infingimenti
Il processo non è compiuto ma credo che proprio per questa ragione
Noi dovremmo nella discussione congressuale dare grande attenzione
Al bisogno che ne nasce
Di grande articolazione
Gli strumenti di linee disse di contrattuali e contemporaneamente all'esigenza di a vere
Delle coordinate ferme almeno per quanto concerne il sistema dei diritti
Che viene messo in discussione da queste trasformazioni
E l'esercizio della solidarietà
L'ultimo congresso la CGIL aveva nel suo slogan
Il riferimento esplicito
A questi vincoli il programma
I diritti e la solidarietà quando le trasformazioni sono così profonde
E quando hanno le dinamiche che a me pare abbiano assunto in moltissimi dei settori produttivi e non soltanto in quelli produttivi
Nel nostro Paese
Beh esercitare solidarietà è cosa indispensabile ma non semplice
Non è più come era un tempo trovare il minimo comun denominatore della tua politica rivendicativa quello che deve difendere tutti allo stesso modo e contemporaneamente assicurarti la possibilità di conoscere che riconosce le differenze non essere
Perché
Sono d'accordo con Pietro
I contratti
E non soltanto alla politica dei tempi
Io direi in genere la politica che conosce e contratta alle condizioni della prestazione e i tempi sono senza dubbio uno degli elementi prevalenti sono quelli che definiscono il profilo politico prima ancora che organizzativo di un grande sindacato confederale
Sindacato confederale
Perché uno dei rischi più grande che ne abbiamo di fronte è esattamente questo
La possibilità che non
Riuscendo
A conoscere per tempo le trasformazioni
Ad intervenire
Con un proprio progetto su questi cambiamenti si finisca con l'aderire passivamente a quel che succede
Il che rimetterebbe drammaticamente in discussione proprio il nostro carattere confederale
Potremmo diventare un sindacato anche forte anche rappresentativo ma sostanzialmente aziendale
Il sindacato che aderisce
A quel che succede non è in grado di anticiparlo
E men che meno di a vere una politica basata sulla tutela dei diritti e sulla pratica
Della solidarietà io credo ci sia una continuità tra l'ultimo congresso dalla CGIL quello che andremo a fare
Una continuità che sta proprio nell'attuazione oggi di criteri che hanno ispirato e quel congresso poi sono cambiate tantissime cose fuori e dentro di noi
Però questo raccordo va individuato e va tenuto secondo me molto saldo
Peraltro lo dico perché son convinto che invece molte delle pressioni politiche che vengono sul sindacato italiano in fondo abbiano come obiettivo non dichiarato quello di cambiarle
Qualche volta esplicitamente qualche volta surrettiziamente questo carattere l'anomalia del sindacalismo italiano e l'anomalia confederale sindacato che portatore di interessi generali
Ora queste trasformazioni per arrivare al secondo quesito
Che Pietro pone
Hanno tra le loro conseguenze anche quello del mutare della la forma del carattere del lavoro
Dal lavoro ai lavori come abbiamo detto più volte
Un processo di frantumazione
Sollecita
Proprio il sindacato che vuole mantenere il suo carattere
Confederale
Il sindacato a trovare gli strumenti perché questa frantumazione venga ricondotta
Come dicevo ad un unico comun denominatore e perché venga garantito a tutti lo stesso sistema di diritti le stesse occasioni
Indubbiamente la formazione ma nell'accezione più ampia del termine
Uno strumento rilevantissimo
Penso alla formazione all'accesso
Penso alla formazione durante l'attività
E durante i lavori
Perché l'effetto delle tecnologie un effetto che cambia radicalmente anche il carattere della prestazione nel corso degli anni
E non esisterà più come figura prevalente è quella dell'operaio massa che entra con una professionalità data e sostanzialmente vive la sua vita lavorativa
Senza grandi mutamenti
Vedi posto né di attività né di professionalità
Le sollecitazioni che si scaricheranno sui lavoratori saranno rilevantissime
E da un lato c'è bisogno di grande formazione per favorire l'intreccio che oggi non c'è tra l'istruzione
E il lavoro
C'è una saldatura da completare
E dall'altro lato bisogna vera a disposizione strumenti che garantiscono la formazione permanente per offrire a tutti soprattutto quando le condizioni porterà
Hanno in ragione degli andamenti ciclici dell'economia e della produzione sia nell'industria nei servizi a tanti cambiamenti che coinvolgono le persone che lavorano
A far sì che queste persone abbiano a disposizione strumenti e sedi nelle quali aggiornarci
Diversamente la pratica e quella dell'espulsione sistematica
E dell'aumento dello sfruttamento di quelli che restano
E meno formazione sia a disposizione più la rottura
Per ora effetto di questa doppia pratica diventa drammatica
Ora per avere a disposizione una strumentazione
Sedi Progetti risorse per la formazione bisogna affrontare il problema io credo dalla radice
Così rispondo secondo quesito il movimento degli studenti deve essere un nostro interlocutore non soltanto nella discussione congressuale
Ma anche nell'arco di tempo che va da qui al congresso
Oltre il congresso
Noi dobbiamo essere in grado di definire
Modalità carattere del rapporto con gli studenti
Per una ragione che riguarda in primo luogo la difesa se volete anche degli interessi materiali che rappresentiamo
C'è un problema evidente che riguarda la riorganizzazione la riforma del sistema scolastico
Ed è opportuno che il sindacato se ne occupi non pensando semplicemente poi semplicemente può apparire né un femminismo di fronte al poco che si è fatto in qualche circostanza alle questioni come posso dire di involucro
La riforma della secondaria l'autonomia che sono cose importanti S
Ma che hanno bisogno di essere riempite anche da una discussione relativa ai programmi ai contenuti
Perché oggi il livello dell'istruzione
è dato in un sistema arretrato non adeguato al bisogno di vivere civile e al bisogno che il sistema economico
Bisogna riformare
Sistema
Della
Istruzione e contemporaneamente collegarlo ai modelli formativi gli studenti in questo sono soggetto fondamentale
è vero che noi abbiamo avuto un po'di vista l'azione loro confronti le cose da quando ne abbiamo discusso a Napoli sono cambiate e non in meglio
Loro sono stati con noi in questa splendida stagione autunnale
Noi siamo arrivati ad un punto fermo per quel momento
Della nostra vicenda con il governo loro sono rimasti a quel punto da soli non siamo stati in grado di tenere il rapporto che avevamo in precedenza e questo ha contribuito ad uno spegnimento del movimento non è non è l'unica ragione
Ad onor del vero ci sono problemi molto delicati che riguardano anche
Il movimento degli studenti ma è fuor di dubbio che non siamo stati in grado di dare continuità ad una serie di intuizioni che pure avevamo avuto bisogna riprendere questo rapporto sulla base di un ruolo autonomo
Noi abbiamo titolo a discutere la riorganizzazione del sistema
Dell'istruzione e a pretendere modelli di formazione continua
Non rappresentiamo gli studenti
Rappresentiamo altri interessi dobbiamo essere in grado di costruire con loro un sistema di comunicazione costante che nell'autonomia reciproca ci porti se possibile ad individuare preventivamente gli stessi obiettivi e poi
A tentare di realizzarlo
La terza questione che in parte connessa alla prima domanda
Che Pietro ci faceva
Come affrontare i problemi della disoccupazione strutturale e contemporaneamente dico io come dare contenuti
Alla politica sindacale materia di tempo
Ora il congresso sarà un'occasione importante per definire l'insieme di questa materia
La questione degli orari è una questione complessa bisogna evitare di semplificarla gli slogan sono di grande fascino
Ma sostanzialmente non risolvono i problemi anzi la semplificazione di vicende complesse rischia di essere qualche volta un errore
Anche nell'approccio metodologico
Secondo me dobbiamo fare un passo in avanti visibile
Senza rinunciare ad essere lavoristi e sviluppi visti
Affrontare impari tempo il problema dei
Degli orari
Nella sua complessa accezione
Senza rinunciare ad essere lavoristi sviluppi visti perché io credo che sia indispensabile
Avere a disposizione politiche mirate allo sviluppo alla crescita di un sistema produttivo
Di un sistema economico di una società
Senza sviluppo
Le contraddizioni le difficoltà le rotture dentro una società sono violente
Basta guardare a quel che è successo nel corso degli ultimi anni per avere uno spaccato di quello che può capitare
E divaricazione tra territorio e territorio tra dimensione d'impresa dimensione d'impresa tra chi produce e chi distribuisce tra i servizi e l'industria e quant'altro potete aggiungere voi
Per cui per un sindacato l'idea dello sviluppo uno sviluppo compatibile con dinamiche e con vincoli diversi da quelli assunti un tempo
La lega dello sviluppo deve restare deve continuare a vivere
Come è ovvio
Bisogna contemporaneamente affrontare la questione degli orari
Pensando alla ricaduta che questo può avere sull'occupazione perché anche una crescita consistente nei settori produttivi e poi progressivamente nei servizi non darà più gli stessi risultati sul piano quantitativo di crescita dell'occupazione per cui redistribuire il lavoro è indispensabile anche per avere una risposta
Sul piano dalla quantità del lavoro
E nell'affrontare la questione degli orari affrontando la nel suo complesso
Beh si entra inevitabilmente nella sfera anche della riproduzione non soltanto in quella della produzione
Non è facile
Non è facile compiere questa
Parziale correzione di rotta
Anche in una fase nella quale le cose migliorano
I segnali di crescita ci sono per cui teoricamente i margini la disponibilità concreta per la redistribuzione del lavoro più forte
Noi dobbiamo riuscire a compiere
Passi in avanti in più direzioni e contemporaneamente
In una fase molto delicata come quella attuale discutemmo a Napoli perché era in quei giorni
Una parte delle vicende che si erano così drammaticamente intrecciato intorno al perno per Termoli si è dimostrata la punta di un iceberg molto consistente
C'è un processo che punta in una fase di instabilità politica e di stabilità economica
Ad allargare
L'utilizzo dell'esistente da parte delle imprese non siamo ad una fase massiccia di investimenti in tecnologia né di prodotto e di processo
Una parte consistente del sistema delle imprese punta invece ad usare maggiormente quello che c'è
Dalla risorsa umana gli impianti ecco la tendenza ad aumentare l'utilizzo degli impianti con l'introduzione di nuovi turni con l'uso del quinto scusate del sesto del settimo giorno
Tendenza che non so dire se sarà transitoria
Ma immagino si possa estendere rispetto ai segnali di questi giorni
Ebbene questa fase di transizione che ha delle implicazioni anche sul modello sociale guardate che lavorare sei giorni in una fabbrica presuppone cambiare il modo di vivere nel restante del tempo nella società non è un problema che riguarda soltanto la sfera stretta del lavoro
Ecco perché insisto nel dire che ne abbia bisogno di un orizzonte complessivo
Che probabilmente dovrebbe partire dal sistema degli orari nelle grandi città
Che hanno una dimensione da paradigma della questione orari per estendersi progressivamente
A questo ambito ampio e complesso quando in Germania discutono come hanno cominciato a fare
Dei quattro giorni lo fanno per utilizzare per sei giorni gli impianti lo fanno mettendo contemporaneamente in discussione un modello strutturale dell'industria che poi si ripercuote in maniera altrettanto strutturale nella società visto il numero di uomini e di donne che coinvolge
Noi dovremmo avere lo stesso orizzonte
E affrontare segmento per segmento il problema degli orari della loro concatenazione guardando alle ricadute
Sulla struttura produttiva e di conseguenza sull'occupazione e alle ricadute sulle condizioni di vita delle persone
Assumendo come direzione di marcia quella della riduzione degli orari
In rapporto ha il carattere e alle esigenze del singolo luogo quando dico singolo luogo penso ai problemi di quella struttura produttiva e delle persone che vi lavorano
E progressivamente dei settori
Io non trovo praticabile né corretta per la verità anzi non trovo corretto prima che praticabile l'idea di una riduzione generalizzata se per riduzione generalizzata si intende che tutti devono avere nello stesso momento la stessa quota di riduzione degli orari
Io credo che invece si debba lavorare per avere una riduzione che coinvolge tutti la dimensione la scansione temporale
Dovrà necessariamente essere diversa per rispondere alla grande articolazione di bisogni penso a quelli in primo luogo di chi lavora
Sono tra di loro non sempre uniformi e riconducibili ad un'unica logica
A me pare questo un un campo di iniziativa importante
Che può cambiare
Una parte delle nostre politiche
Che certo ci riproporrà questioni molto complesse e delicate
A cominciare dalla gestione di questa fase transitoria
Perché si è di fronte ad un processo che ha come tratto caratterizzante l'aumento dell'utilizzo degli impianti
Noi non si impone qui in questa circostanza
La riduzione dell'orario dove l'impianto viene sfruttato più di prima dei guardate si sceglie una linea non soltanto a mio parere sbagliata ma tale da vanificare qualunque credibile operazione di riduzione degli orari successiva
Se si passa da cinque a sei giorni con la stessa durata degli orari
Individuali non c'è credibile nessuna linea di riduzione degli orari successiva perché il tutto si è speso
Le condizioni sono si sono determinati e peraltro il carattere con il quale si affronta il transitorio dice anche della possibilità o meno di controllare questi processi
Con un punto molto esposto per tutti noi
Il controllo degli orari di fatto è importante non soltanto perché ci permette di controllare i modelli organizzativi di avere qualche risultato sul piano dall'occupazione
Ma è importante perché permette anche di esercitare un'autorità salariale senza controllo degli orari di fatto succede una cosa semplice
Che lo splafonamento degli orari contrattuale diventa la via individuale per recuperare potere d'acquisto
Per incrementare la propria retribuzione e li si può saldare pericolosamente l'interesse del singolo lavoratore con l'interesse dell'impresa
La cale che materia degli orari
Noi dobbiamo tentare di fare tutte queste cose
Dare sistematicità alla nostra analisi alla nostra ipotesi di lavoro farlo nel congresso e dare una dimensione politica forte a questa scelta
In maniera tale che non sia marginale ci sono tante cose e c'è anche questa
C'è questa che può determinare caratterizzare tante cose guai se non fosse così
Il congresso la sede giusta
Il congresso una sede importante
Io credo che il congresso
Della CGIL che non si vogliono
Paradossalmente anche se dovessimo scegliere cosa che dovremmo evitare con tutta la cura del caso
Il basso profilo dalla nostra discussione la forza dei fatti è tale che l'insieme delle questioni delle quali stiamo discutendo questa sera
Ed altre ancora penso ad un tema tanto caro a Pietro nel quale bisognerà anche in qualche altro momento parlare malinteso della comunicazione in un sistema democratico e cosa che non può lasciare indifferente
Il sindacato
Molti dei rapporti di forza cambiano non in ragione dalla quantità di lotta che sia in grado di esercitare ma della visibilità che la tua lotta e la tua iniziativa hanno dentro una società complessa
E la questione della comunicazione anche per questo è una questione delicatissima è rilevante per il sindacato ma non è il caso di parlarne oggi ma questi temi io credo possano anzi debbano essere temi fondamentale del congresso della CGIL
Mi permetto di dire a voi
Poi la smetto
So che avete discusso anche compassione di questi temi
Pure questa mattina
Che lo sforzo che dovremmo tentare di fare assieme
è proprio questo
Dovrebbe avere questo orizzonte
Definito dal merito
Il precedente congresso un congresso che si è concluso sulla base di un'articolazione programmatica
Che è un'articolazione quella che ci ha consentito
Di fare evolvere impositivo
Una parte della nostra storia quella della democrazia interna
Non è l'unico modello disponibile
Non è l'unico assente al quale fare riferimento
Si potrà anche arrivare di nuovo
Ad un assetto come quello però badate che abbiamo tutti un compito
Al quale tentare di dare una risposta
Poi potremmo non farcela
Ma se non tentasse di molti lavoratori non ce l'ho per tornerebbero quello di cercare in una discussione di merito impegnata che non esclude nessuno degli argomenti anche i più difficili
Soprattutto quelli che presuppongono un rapporto non semplice con i lavoratori tentare con questa discussione di arrivare ad un congresso nel quale c'è grande dialettica grande articolazione ma anche una dimensione unitaria visibile
Io credo che in una circostanza come quella data con quello che succede fuori di noi
Con le articolazioni che sono presenti nella politica
Che a sinistra
La CGIL può a vere un compito importante e in ogni caso vale la pena che tentiamo di dare una risposta positiva a questa sollecitazione che ci viene da più parti
Sì ho trovato
Per questo
Qualche momento
Anche
Un po'rischiosa ma senza dubbio
Interessante
Gran parte della discussione che tra di voi avete cominciato
Perché e proseguita questa mattina
Non è questa la sede non è questa la circostanza però un tentativo di arrivare con tutte le accortezze del caso ad un dibattito dentro gli organismi della CGIL che dia il via ad una discussione congressuale chiave il profilo che Pietro ci sollecita ma che sia basata su uno spirito è una volontà unitariamente secondo me è un tentativo che alla fine
Ma io mi vergogno un poi spero proprio di essere telegrafico dal parlato dando per cui proprio questo abusando
No io vado e cotte farò solo delle annotazioni brevissime spero di cavarmela in cinque minuti
Uno va bene io accolgo molto positivamente
La la risposta che ha dato ai grandi poi Cofferati sulla questione degli studenti
Va bene
Cuper ha detto una frase una frase che io ho notato sono interlocutori non solo al congresso non solo al congresso
O è lui ha detto ad una cosa un po'spiritoso alla vicedirettori no sì abbiamo avuto un po'di distrazione era un po'torrione autoironico insomma Sergio insomma c'era un po'divertimento
Ecco io la questione debiti credo eh eh che deve venire però o rapidamente
Un conto è un segnale
Insomma se se c'è stata un po'di distrazione diciamola così beh bisogna giocare un po'le campane o no pervenire avanti e questo non non senza aspettare redini Sergio che ritorni in campo il movimento degli studenti ci può essere o un atto autonomo un significativo di queste settimane perché di questo si tratta
Che oggi diciamo così diventa va bene
Questo sarà voi sarete interlocutori attivi al congresso della CGIL poi come questo è il punto bisogna rendere evidente
Se noi vogliamo veramente che si spostino i rapporti tra sindacato
Movimento giusto degli studenti
Adesso qui ci vorrebbe ci vuole della fantasia però insomma secondo me Genova in questo senso ecco appunto ventotto ironico io credo che se cui
La CGIL non fa una esplicita riflessione e severa autocritica su questo punto vuole voi non li convince ditte
L'unico vigile ci vuole ci vogliono nel momento in cui bisogna spostare violentemente
Violentemente la sbarra anche perché la situazione sta diventando drammatica in questo bel casino di questi Italia che stiamo vivendo badate che la storia la questione dell'estensione dell'obbligo
Passata assolutamente in in in in silenzio non ne parla più nessuno
Non ne parla più nessuno o a mio parere se non suoneranno campane a stormo da questo punto di vista io temo che allora voi dopo il risultato vinci otterrà avevo la mia speranza è questa naturalmente di curarsi su voi
La sinistra
Raccolte ancora più larga insomma vostre ma questo
La seconda questione e questa questione che riguarda l'orario
Io mi rendo conto bla Longshot accennato convoglio tornarci muovendo anche proprio riprendendo
Le cose che ha detto grandi su questo terreno quindi
La questione dell'orario
Io mi rendo conto che come dire probabilmente bisognerà andare
Anche a forme abbastanza articolato
O in ogni modo qui sinceramente
Voglio fare intervenire un allevamento di modestia ne sapete più di più di più utili assolutamente e non voglio essere presuntuoso da questo punto di vista qui
Forse però io non mi sono spiegato bene
Aldilà delle soluzioni specifiche che possono esserci e che possono essere anche differenziate probabilmente probabilmente come a dire io mi posso sbagliare
Ma non trovo e non mi sembra che da parte della CGIL e peggio ancora della sinistra sia stato detto con molta chiarezza
Esiste una questione generale della riduzione dell'orario
Poi vediamo attraverso quali quali qualcosa deve fare
Ma fu esso western l'atto politico io dico che io chiedo poi dopo andiamo a vedere figura resi e io capisco quale deve essere la duttilità del sindacato e anche probabilmente quali possono essere i passaggi da questo punto di vista alcuni ma come a dire cioè non riusciamo o fuori dalla da da questa stanza e interroghiamo chi passa per la strada
Oppure anche questi politici che fanno la dichiarazione al giorno l'intervista al giorno eccetera eccetera o non parliamo della televisione
Quello mi diceva come riduzione generale d'orario di lavoro non sa non intende se non c'è un segnale indizi che sottolinei che c'è una questione generale da questo punto di vista
Io temo che la questione non si sporca
Floccari eppure cui invece davvero io m'aspetto molto
L'aspetto molto al congresso della CGIL io ho agito davvero un'occasione preziosa
Perché se dal congresso della CGIL
Con tutto quello che sta succedendo dal punto di vista del del de de de degli orari di lavoro non viene questo segnale di svolta io temo allora lo dico con franchezza non la soluzione articolata che può essere una cosa ha ragione
Ma temo il processo di frantumazione
E allora credo che anche la CGIL pagherebbe amaramente un processo di questo genere
E l'ultima questione che io voglio dire insomma
A Cofferati
Io non c'ho da fare
Non chiedo affatto al sindacato di rinunciare a essere lavorista e sviluppi stato probabili termini di cupio misere
Tanto che poi dopo beh va be'insomma sarebbe arduo davvero chiedere a Casey Maccanico se insomma io sono poi ci che ricordiamo incanti noi vivremo del lavoro
Eccetera eccetera
Beh io però voglio spiegare bene
Qualificando che è stata una grande fatto la storia del movimento operaio
Secondo me è un canto monco
Insomma perché non è vero non ebbero caspita Ruggiero
Non è vero che noi viviamo solo del lavoro
Questo sì l'abbiamo detto io glielo dette lavoratori gli abbiamo detto una bugia
Non è così
Ed ecco
Non è così e io dico
Che sarebbe eroi compatti apribile santo Dio terribile terribile
Ecco una cosa
Di piccole di questo genere no a mio parere
Quindi certo lavoristi sviluppi si figurarsi c'è il Sud d'Italia e così via
Ma ecco su Termoli e su Torino sono state date delle risposte inadeguate
Inadeguati non è vero
No no non ci credo
Non non non non non non ci credo quand'era chiaro di che si tratta e da questo uso a cui è impressionante
Come la la FIAT malati che è impressionante abbia incassato il risultato di Termoli
Ci sono e sono usciti il prete a fare della morale sbagliata FIAT persino il prete io dico ma almeno la santa messa la domenica te la ricordi no il sabato le preghiere le novene e tutte cose di questo genere no Bernardo
Non c'è più religione
Ombrelli o
O meglio
C'è la religione la religione dell'atto lavorativo e poi parliamo la verità in questo caso del calcolo del profitto
Del profitto che scavalca tutto tutto il resto
Si è fatto allora scandalo
Sulla questione che lì a Termoli per esempio alcuni si affidavano alla questione della farsi pagare lo straordinario
Va be'ma non possiamo lamentarci e poi i lavoratori si riduce a quella cosa lì
E quando tu gli dici e in qualche modo per sei solo merce che se essere compatibile con quella logica Rocchetta
Voi caro Bruno un amico medico trentenne diventerà quello che tutta meriti un Sempre più Salaria lista se non gli parleremo un altro linguaggio sente appena i soldi
Carter ai soldi a mio parere
Ecco
Allora come a dire abbiamo dobbiamo cambiare
Non solo certi orari questa era mio conclude ma dobbiamo cambiare la nozione della vita
E dobbiamo riaprire un discorso che riguarda l'insieme della vita
Io lo dico perché altrimenti non si vincerà questa è la mia convinzione ho finito davvero nemmeno la battaglia sulle soluzioni differenziate
Nemmeno quella
Non si vince nemmeno quella perché rimarranno novanta stavo per dire rimarrete ma non è così in grado in modo mi posso sbagliare c'è il rischio di rimanerci frantumati e disarticolati
Con ognuno che correrà ha una propria particolare soluzione e con una divisione profonda gli occhi del mondo nel mondo dei lavoratori
Perché io non ho bisogno di ricordare a una grande grandissima organizzazione a cui voglio bene da tutti gli vogliamo bene come la CGIL che cos'è la politica delle alleanze e qui dove io Hill ora imbocco l'apertura di un altro discorso
Che riguardi non solo l'atto lavorative male in tre dimensioni della vita umana
Che secondo me invece sono colpite oggi dalla logica di Penati penetrazione di mercificazione che viene da da da dalla
Dalla dalla grande impresa
E qualora come a dire bisogna allora evocare altri temi
Parlare in un altro modo per esempio ma che si sarebbe una soluzione troppo facile col muso troppo meschino Betty c'è tornata su queste cose qui stamattina sul mondo delle donne della donna ha tutto il tempo della riproduzione della visita riproduzione della vita che
E pure questo
La riproduzione della vita nonché come la intendono loro i padroni come riproduzione della merce lavoro
Ma riproduzione di una condizione umana della vita larga in cui Hendrik
Tu una serie di momenti vitali che su un un sono sia il mondo del degli affetti
Sia il mondo delle relazioni sociali
Perché anche voi compagni del sindacato sapete che poi tanta parte del tempo libero è stato essenziale per creare una relazione sociale
Per non fare sì e abbiamo combattuto e avete combattuto perché perché si cuoce straordinaria che ha vissuto l'Italia per cui dopo una giornata durissima di lavoro e poi l'operaio l'operaio tornava a casa
E si si occupava anche nel preparare la cena e dei bambini che dovevano mangiare ma anche come si diceva un tempo andavano alla Camera del lavoro a occuparsi del mondo della generalità
Del capitalismo e delle ombre Fidel non capitalismo se si perde questa dimensione qui ci siamo sconfitti si più questa dimensione qui
Non cioè saldezza
Per avere le alleanze necessarie per vincere
Contro l'offensiva scatenata sull'orario io evocare questi altri mondi vitali secondo me di cui ho parlato
E gli affetti della relazione sociale
E perché no
Anche dell'occhio
E perché il rettore per avere l'occhio a
Otto l'occhio nel senso del riposo
Error lozione dispersi senso del
Per la riflessione della intimità lasciatemelo dire anche l'otium come il tempo del sogno
Ci salutiamo qui ringraziando ancora una malta Pietro al pieno Sergio e sa stati molto al Franchi nell'ora nella loro discussione e hanno evidenziato qui che esiste tuttora terrena di discussione e di pensiero differente
Raccoglie no sensata li invita di Sergio a giocare questa differenza dentro parla di unità e resta l'abbiamo detto questa mattina ci interessa un congresso unitario e non unanime a questa sfida ne siamo pronti speriamo di riuscirci