Commemorazione di Arnaldo Forlani

Saper fare ingresso il Presidente della Repubblica
Buona sera e grazie per la partecipazione beh chiaramente rivolgo il mio saluto il Presidente della Repubblica
A al vice presidente della Camera a tutti i presidenti al presidente emerito della Camera
A Casini Boldrini buona sera anche voi a tutte le autorità presenti
La Camera
Commemora oggi Arnaldo Forlani
Un protagonista della vita politica
E istituzionale italiana del secondo dopoguerra
Scomparso lo scorso sei luglio all'età di novantasette anni
è stato eletto deputato per nove legislatura dal mille novecentocinquantotto al mille e novecento novantaquattro ed è stato uno dei leader indiscussi del suo partito la democrazia cristiana di cui ha ricoperto due volte la carica di segretario nazionale
Numerose sono state anche le sue responsabilità di governo stato ministro delle partecipazioni statali
Ministro della Difesa degli affari esteri vicepresidente il Presidente del Consiglio
Forlani ha sempre ispirato la sua azione politica gli ideali del cattolicesimo democratico e della solidarietà cristiana
Fermo nei suoi principi egli era però sempre ben disposto all'ascolto e alla comprensione delle ragioni degli altri
Uomo di grande visione politica egli amava persuadere e convincere piuttosto che imporre le sue idee e le sue convinzioni
Proprio per questo la stima egli ha rispetto gli furono sempre riconosciuti
I suoi biografi hanno parlato di un potere discreto insistendo sul fatto che gli fosse più che un moderato un temperato
In effetti Forlani
Era un uomo riflessivo e prudente di rara saggezza politica era una persona discreta riservata sempre attenta a mantenere separata la vita pubblica da quella privata
Chi lo ha conosciuto anche sottolineato come egli con gli amici
Sapesse essere con eleganza anche ironico ed autoironico
Atlantista ed europeista convinto egli fu anche europarlamentare nel mille novecento ottantanove al mille novecentonovantaquattro
Il suo impegno per consolidare il ruolo dell'Italia in Europa e nei consessi democratici internazionali è stato pressoché costante
Se il nostro Paese ha potuto affrontare sfide difficili e anche grazie a uomini come lui
Conservarne la memoria
Ripercorrendo i tratti del suo pensiero e della sua azione offre dunque preziosi spunti di riflessione anche rispetto alla difficile situazione geopolitica che sta caratterizzando la nostra epoca vi ringrazio
Buonasera a tutti ha tutte signor Presidente della Repubblica presidente Fontana autorità colleghe e colleghi gentili ospiti
Arnaldo Forlani scomparso il sei luglio scorso avrebbe compiuto tra qualche giorno novantotto anni
Presidente del Consiglio ministro degli esteri della difesa delle partecipazioni statali sono solo alcuni degli incarichi istituzionali ricoperti nella lunga stagione politica parlamentare già ricordata dal presidente Fontana
Entra alla Camera trentatré anni nel cinquantotto nella terza legislatura dell'Italia repubblicana rimarrà tra i banchi di Montecitorio fino all'undicesima legislatura
Nell'ottantanove sarà eletto parlamentare europeo due volte segretario della Democrazia cristiana alla fine degli anni sessanta e poi di nuovo vent'anni dopo nel mille novecentottantanove
Queste scarne indicazioni di ruoli e di tempi ci parlano di una personalità che per quasi quattro decenni è stato tra i principali protagonisti della politica italiana
Politica che non attraversato da osservatore ma al contrario decidendo di determinare alcuni passaggi e assumendosene la responsabilità perché così fanno i leader prima di lasciare la parola chi per esperienza diretta per ruoli istituzionali ricoperti per studi compiuti ci accompagnerà in questo ricordo e che sin da ora mi sento di ringraziare per la disponibilità e per la qualità dei contributi che ascolteremo
Voglio condividere con voi qualche breve considerazione
Arnaldo Forlani dicevo è stato un leader e per questo assunto su di sé molti dei chiaroscuri della stagione che ha attraversato
Come tale poi si ha anche conquistato avversari nel mondo politico e nel suo stesso partito
Normale diremmo ma al netto dell'espressione di posizioni a lui contrapposte al di là del giudizio politico che ciascuno può dare non c'è voce mi pare che non ne abbia messo in evidenza lo stile il garbo la cortesia
Tutto questo in politica si traduce e si chiama disponibilità all'ascolto al dialogo al confronto certo ognuno di noi porta nella sua vita pubblica se stesso uscendo di casa per venire in Parlamento andare alla sede del partito
Non indossiamo certo un abito un costume che ci rende diversi da quello che siamo e quindi Arnaldo Forlani diciamo così ci metteva sicuramente del suo ma c'era di più a me pare c'è un sentire proprio con solide radici etiche e culturali della sua parte politica della DC e anche caratteristico di quella generazione di politici proprio in questa sede non molto tempo fa abbiamo ricordato un'altra grande personalità democratico cristiana Gerardo Bianco ed anche di Luís abbiamo correttamente messo in risalto questa tensione all'ascolto e al confronto di altri potremmo dire la stessa cosa
Ora io non ho dubbi che molti dirigenti della Prima Repubblica della DC siano stati per così dire dei gran signori beneducati ma c'è decisamente dell'altro
Cioè l'idea che sebbene la politica sia essere di parte questa parzialità non può e non deve divenire pregiudiziale conflitto perché al di sopra di tutto c'è il bene della società l'interesse generale la costruzione delle condizioni affinché la comunità progredisca insieme e questo non può avvenire con la sola contrapposizione o come si dice oggi con la polarizzazione nei giorni successivi alla scomparsa di Forlani mi colpì un articolo pubblicato da Avvenire attingendo alla passione calcistica del calcio giocato da giovane di Forlani l'autore dice non attaccante e nemmeno difensore fu centrocampista mano regista piuttosto l'uomo di raccordo fra i reparti
L'uomo di raccordo tra i reparti è un mestiere difficile ostico oscuro ma indispensabile vitale se non c'è nessuno che lo fa la squadra rischia seriamente di spezzarsi di rompersi di finire in tanti pezzi
Magari il buon risultato nell'immediato arriva comunque
Ma se il rischio di rompersi diventa realtà i successi necessariamente si riducono fino a diventare orizzonti sempre più lontani irraggiungibili
Fuori dal rettangolo di gioco quel raccordo tra i reparti lo possiamo rinominare legami sociali
è un soggetto politico che ama davvero il proprio Paese la propria comunità si dà da fare perché quel raccordo non si spezzi mai
E la cucitura che tiene insieme il tutto e l'assicurazione sulla vita della partecipazione quindi in qualche modo della buona salute per la democrazia
Ecco oggi ricordando Forlani ricordiamo che dedicarsi all'opera di tenere insieme i reparti della società è il mestiere di una buona politica
Non c'è molto altro io possa dire di questa personalità e che non possono essere molto meglio sottolineato e raccontato dagli illustri oratori che seguiranno
Chiudo dunque aggiungendo due cose
La prima un ringraziamento sentito ad Alessandro Forlani e alla mia amica ed ex collega Flavia Piccoli Nardelli per aver voluto pensato e organizzato questa giornata come un'apertura verso piste di ricerca che verranno sviluppate anche altrove
Così come a Luigi Forlani a Marco Forlani che sono qui con noi
La seconda permettete Maroc una piccola nota personale per me nata pochi anni prima che la carriera politica di Arnaldo Forlani si chiudesse emozionante essere qui oggi perché di lui ho sentito parlare sin da piccola
Da bambina infatti ho avuto la fortuna di vedere mio padre dedicarsi al bene comune al servizio della mia piccola grande comunità
E Forlani era per lui che ancora oggi lo ricorda con affetto un punto di riferimento vero è un amico come per me lo sono stati e lo sono altri ed altre
Poterlo ricordare oggi in questa sede tanto prestigiosa e con questi relatori ed ospiti tanto illustri mi consente quindi di dire che c'è un filo rosso che tiene insieme il sentire delle generazioni
E molto più spesso di quanto crediamo quel filo rosso a che fare con la politica con quello che è e con quello che lascia il nostro dovere di rappresentanti delle istituzioni consiste anche nel mostrare la forza di quel filo per fare sì che chi viene dopo di noi possa raccogliere lo come testimone
Compito arduo compito anche questo di raccordo tra i reparti in fondo dunque buon lavoro a tutti e a tutte noi grazie
E adesso iniziamo appunto i nostri lavori io ho anche il compito ingrato che svolgo anche al piano di sopra però di richiamare i relatori a un rigoroso rispetto dei tempi giusto Presidente così si dice e quindi do subito la parola al presidente emerito della Camera e il presidente onorario dell'Unione interparlamentare Pierferdinando Casini grazie
Sono grato al presidente della Camera Lorenzo Fontana e i promotori hanno Ascani di questo ricordo di Arnaldo Forlani e in particolare al Presidente da Repubblica Sergio Mattarella per la sua presenza
A due mesi dalla scomparsa di Arnaldo a Pesaro con Alessandro Marco Luigi suoi nipoti lo abbiamo ricordato abbiamo ricordato il suo attaccamento alle Marche
Alla città Natale con cui non ha mai stretto mai smesso di sentirsi profondamente e intimamente legato caratteristica peraltro comune alla classe dirigente dell'epoca che del territorio era espressione e dal territorio recita riceveva la propria legittimazione politica
Se mi si consente un'indicazione per le future riforme un corpo elettorale non può essere privato del diritto dovere di scegliere i propri rappresentanti
Di Alessandro e di Arnaldo Forlani vorrei ricordare oggi alcuni tratti della sua parabola politica e umana
Il suo attaccamento alla democrazia cristiana
Un partito che Pupo operando sempre per interpretare il sentire della grande maggioranza silenziosa degli italiani
A progressivamente lavorato per allargare le basi della nostra convivenza civile
Da De Gasperi con la sua ricerca di intese coi partiti centristi quando avrebbe potuto governare da sola
Agli anni del centro sinistra di Fanfani e Moro con l'alleanza ricercata coi socialisti
Fino alla solidarietà nazionale che ha consentito di allargare le basi di una con partecipazione democratica coinvolgendo l'avversario di sempre ovvero il PC
Il filologico dell'esperienza democratica cristiana
In cui Forlani si è sempre identificato è stato fondamentalmente questo
Estendere il perimetro dei valori condivisi dall'Europa all'Alleanza atlantica dall'economia sociale di mercato al multilateralismo
A Luís è toccato il compito lo diceva Anna di ufficiale di collegamento
Tra le componenti moderate spesso diffidenti di questi processi e la linea del partito cui è sempre rimasto fedele e leale
Ero ambidestro tiravo bene sia col destro che con il sinistro raccontava del suo passato da calciatore senza dubbio una metafora calzante del suo modo di intendere il ruolo della DC
E non a caso finita l'esperienza del democratica cristiana
Pur coltivando con molti di noi rapporti personali intensi non ha mai pensato nemmeno per un minuto di poter essere coinvolto in iniziative politiche successive o diverso
Il senso e la cultura delle alleanze lo hanno portato sempre alla ricerca dell'allargamento del perimetro parlamentare
Per rendere più efficace l'azione di governo e coinvolgere un maggior numero distratti sociali nella convinzione che come diceva Churchill la cosa peggiore
Di avere alleati scomodi e non averli affatto
Di qui la ricerca d'intesa con Craxi Socialisti e lotterà incessante di mediazione tra Lou
E il leader Irpino Ciriaco De Mita segretario della Democrazia Cristiana
Per la sua cultura per la sua intelligenza politica per la sua umanità egli è stato rispettato non solo da coloro che ne condividevano le idee le aspirazioni
Ma anche da tanti avversari politici che sempre hanno intuito quanto il suo essere uomo di dialogo non attenua se di nulla le forze delle sua convinzione
Mia e Ciampi segnato il senso relativo del potere e delle cariche
Il distacco da un dinamismo frenetico fine a se stesso che il più delle volte si rivela dannoso che produce più problemi che soluzioni per molti Forlani era un politico indolente
è stato definito coniglio mannaro o tigre che dorme ma quanti di noi lo hanno conosciuto più da vicino sanno bene che era un uomo brillante ironico autoironico soprattutto in privato
Sempre pronto alla battuta con quel suo accento marchigiano accennato ma inconfondibile
Che era un politico abituato a riflettere a ragionare prima di agire in modo affrettato e inconsulto ma anche capace di graffiare quando era il caso
Non era affatto accondiscendente discuteva era attento alle ragioni degli altri anche nella durezza dei contrasti ma piantava paletti molto chiari quando c'era la necessità di difendere valori ragioni importanti
In quel caso inflessibile perché fieramente ancorato convinzioni forti e profonde
Prova ne fu il patto di San Ginesio del mille novecentosessantanove sottoscritto con De Mita per favorire un ricambio generazionale alla guida della DC
E ridare linfa nuova al partito scelta che lo mise in rotta di collisione con Amintore Fanfani e non fu per lui una strada semplice da intraprendere
Tutto questo racconta anche di uno stile rigoroso avverso a qualsiasi forma di personalismo o di un atteggiamento profondamente rispettoso verso la cosa pubblica
Lo dimostra la vicenda del Quirinale del mille novecentonovantadue quando per ventinove voti
Sappiamo mancanti dal suo partito non fu eletto Presidente della Repubblica
Forlani preferì non insistere per non contrapporsi alla volontà della maggioranza come disse e soprattutto per non dare adito a processi interni per i numeri venuti a mancare
Oggi si resta appieno la sua testimonianza quello di uno statista che non si è mai esaltato quando stato ai vertici del potere e non si è mai scoraggiato quando ho dovuto accettare ingiusto umiliazioni
Un democratico cristiano
Che nel momento di ritiro dalla vita pubblica ci ha lasciato una profonda lesione di fede trasmettendo chill valore straordinario che riveste l'impegno politico ma anche la fatica la sofferenza che si possono visitare metafora di vite di una vita intensa la sua sempre vissuta cristianamente
Fini adesso do la parola alla professoressa Emma Fattorini docente ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma prego professoressa grazie grazie anche a Bologna buonasera
Bene
La lunga vita di Arnaldo Forlani è stata una vita al servizio
Servizio sì è il caso di dire senza quella retorica che ha svuotato il migliore il significato di questo termine
Un servizio alla politica quando era una questione molto seria Forlanini è stato servitore e non se ne è servito per esprimermi con la definizione utilizzata da Pier Ferdinando Casini in occasione della sua scomparsa un servizio al partito quando i partiti erano comunità di reali mediazioni con la società
Un uomo di partito prima che di corrente
E infine un servizio alla società intesa come persone istituzioni realtà economiche produttive rappresentanza cioè una sintesi di tutti questi aspetti è un servizio in primo luogo al Paese una definizione anche questa negletta e risata la polemica succeduta al crollo di quei mondi
L'identificazione con la della DC come partito della nazione identificazione con l'Italia
Diciamo come si può sintetizzare preparazione competenza radicamento sul territorio di questa politica ci sarebbe un bisogno come l'aria lo sappiamo e questo facevano i i grandi partiti di una volta lo faceva la migliore dici
Ora come storica io che non ho conosciuto frequentato Forlani e parlo come come storica so quanto occorra diffidare delle facili realizzazioni come sto facendo anch'io
E Neumann o in ogni dove non penso agli storici voi politici ma proprio gli italiani appartiene un po'lo spirito nazionale
Oscilliamo spesso tra una idealizzazione del passato da una parte e una rimozione dall'altra
E questo lo facciamo nelle diverse varianti spesso poste all'idealizzazione come la demonizzazione con l'insignificanza ecco dovremmo riflettere sulla noi cosa che non faccio non vi preoccupate non abbiamo ma fare memoria a proposito di personalità come Forlani ecco ci aiuta a capire e a discernere cosa sia vivo e cosa no quindi e le celle non le celebrazioni dobbiamo fare in modo che non siano retoriche o siano appunto troppi realizzati o cancellarle quindi è molto importante quello che facciamo questa sera e tanto utile farlo in questo modo recuperare una memoria viva vitale di cosa
Ancora ci servirebbe tanto e allora in questa chiave questa lettura della memoria io mi chiedo
Che cosa chi era più che che cosa ha fatto chi era nel senso di cura memorie che dicevo prima Arnaldo Forlani
E ci saranno persone che entreranno ma molte più con competenza di me al riguardo ma mi aveva colpito una definizione di se stesso quando all'intervistatore che gli chiedeva che tipo di uomo forse Eric candidamente rispose ma io sono un uomo normale
Il che suonerebbe come una risposta ammiccante ma perché in questo caso invece suonava sincera e approssimativamente persino reale
Eppure Forlani fu un uomo di grande potere rivestendo le più alte cariche eccetto la presidenza della Repubblica il potere ecco un altro termine
Che da quella stagione ad oggi ha cambiato profondamente assumendo via via accezione sempre e solo negative
L'abbiamo sentito fu lui a coniare l'espressione il potere discreto
Per una consuetudine alla prudenza e alla collegialità
E in che senso lo intendesse lo può spiegare meglio di me Agostino Giovagnoli
E che cita ci parlerà anche di questo lungimiranza nelle questioni internazionali che abbiamo sentito
Che sono sempre una cartina di tornasole di visione e solidità storico-politica
Di cui sono nei tornanti fondamentali della storia ci si rende davvero conto e questo è uno di quelli e lo vediamo ora chi ce l'ha una visione sia una lungimiranza chi ha splende sul serio le questioni internazionali sempre legate appunto cose minori
Il suo atlantismo volto ad un'attenzione alle relazioni multilaterali alla cooperazione allo operi l otto europeismo erano volte alla pace allo sviluppo autentica sulla a sua ammirazione per la spirale parlò con grande l'intensità l'arcivescovo Vincenzo Paglia alla omelia dei suoi funerali
Testimonianza di rigore e di abnegazione personale quando come disse volle vere la cicuta fino in fondo e accettò tra i pochi di scontare l'agonia di Tangentopoli non sottraendosi all'azione della magistratura
E infine il senso del dovere ecco un'altra parola dopo servizio e potere
Negletta e misconosciuta e anche oggi pensiamo quanto sarebbe importante fondamentale che manca invece tanto
Dovere servizio potere per finire rapidissime considerazioni sulle radici etiche che affondavano nella formazione di quella classe dirigente avvenuta nell'Azione Cattolica nella Fuci
Costruita su cioè su un connubio DC indicibile mai mai
Scisso tra laicità e testimonianza cristiana nella storia
è questa la sorgente di una politica che ha le caratteristiche ricordavo prima temperanza insieme alla passione quindi non moderatismo
Diritti mai disgiunti dai doveri sede vissuta sempre nella laicità identità ma senza integralismi
Anch'essi avesse ancora mezzo minuto volevo fare un brevissimo ricordo che al valore così di quel piccolissimo a testimonianza appunto di io che non ho frequentato però il ricordo quando nel suo risolute rigoroso riserbo dopo la sua definitiva uscita dalla scena politica veniva qualche convegno all'Istituto Sturzo
E mi capitava di osservarlo colpita dall'intensità della sua attenzione anche e soprattutto quando si parla si parlava di temi lontani dalla politica apparentemente secondo me i temi etici no ha svolto antropologica
Ricordo come ascoltarli mi occupavo di quei temi allora mi ascoltano come ascoltava interventi sulle nuove questioni aperte dall'avvio politica e dalla bioetica
Come a ritrovare finisco davvero come a ritrovare le ragioni etiche della politica perché la politica finisce quando comincia il suo distacco dalle persone la sua estraneità dalla vita reale grazie
Grazie professoressa grazie ma adesso do la parola al professor Agostino Giovagnoli docente ordinario di Storia contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore già chiamato in causa dalla professoressa prego professore grazie
Grazie signor presidente della Repubblica signor Presidente della Camera
I giusti presidenti emeriti della Camera
Illustri ospiti e familiari di Arnaldo Forlani io ringrazio di questa occasione che mi viene data di ricordare qui è questa figura come è già stato sottolineato ampiamente così importante nella storia dell'Italia repubblicana
Arnaldo Forlani ha raccontato di essersi trovato naturalmente così
Lui diceva immerso nell'impegno politico quando giovanissimo rifiutò di combattere per la Repubblica sociale italiana una scelta che ovviamente l'obbligo alla macchia come gli ha scritto
Da allora è cominciato un lungo percorso sono sempre parole sue nel partito di ispirazione cristiana che dopo il fascismo la guerra aveva senso solo se era unitario come De Gasperi l'aveva immaginato
Ottant'anni fa insomma Forlani frutto fra quanti ritennero che dopo il fascismo e la guerra per usare le sue parole i cattolici dovessero impegnarsi in una grande iniziativa politica
Che doveva servire a sradicare quei germi di violenza dentro gli Stati nei rapporti internazionali che si erano affermati nel ventennio precedente
Ispirandosi a pace democrazia i pilastri del nuovo ordine mondiale costruito dopo il mille novecentoquarantacinque e che è riuscito anche a resistere alla terribile prova della guerra fredda
Forlani assunto nel tempo varie posizioni politica come è ben noto e come sono già state richiamate
E soprattutto ha sviluppato un'idea complessa di democrazia perché la democrazia se non è complessa se cioè non riflette un'architettura di poteri separati di contrappesi adeguati non è vera democrazia
Segui la strada tracciata da De Gasperi
Lo è già stato ricordato che quando nel mille novecentoquarantotto da dieci ottenne la maggioranza assoluta dei voti in Parlamento decise comunque di allearsi con altri partiti il mai da soli degasperiana
Questa linea sia poi espressa nella formula del partito della nazione che non aveva il significato di esse attribuite in seguito e forse ancora oggi prevalente cioè di partito di maggioranza che monopolizzò quasi il potere ma il senso partito della nazione molto diverso di Cardine che permette all'intero sistema politico di crescere in senso sempre più pluralista
Adorato Forlani e poi tradotto tutto questo un'espressione su cui lui è tornato molte volte quella della centralità democristiana indicativa del ruolo particolare assegnato al suo partito
In una democrazia certamente non riducibile alla prevalenza della maggioranza sulle minoranze
Era convinto lo cito che senza la proporzionale la democrazia avrebbe avuto maggiori difficoltà ad affermarsi perché il sistema proporzionale garantisce meglio la rappresentanza di diversi orientamenti che presenti nel Paese possono e debbono concorrere al confronto e alla formazione delle leggi il potere non deve essere nelle mani di uno solo anche se ha vinto le elezioni del Parlamento nella sua visione adempie pienamente al suo ruolo centrale nel sistema politico istituzionale se tutte le voci hanno qui diritto di esprimersi
Ed è importante per lui coinvolgere i cittadini grande nemico della democrazia oggi lo vediamo chiaramente era astensionismo
E se il voto di preferenza argomentava Forlani favorisce la partecipazione perché eliminato
Non si devono imporre agli elettori insomma soluzioni preconfezionate dei partiti
Che disincentivo no la partecipazione ma al contrario valorizzare le occasioni in cui essi cittadini possono esprimere esprimere se stessi liberamente gli autonomamente
Per Forlan
è già stato detto lo lo riprendo
Politica non voleva dire scontro per azzerare l'altro ma un modo per camminare insieme anche se si hanno idee e talvolta ideologia molto differente
Perché non approfittare dei problemi dei comunisti in vari momenti della storia repubblicana per mettere in difficoltà con elezioni anticipate
Gli è stato chiesto più volte non lo si doveva fare e la sua risposta
Per facilitare i processi di revisione nel loro campo infatti lo scontro elettorale radicalizza ando il confronto avrebbe reso più difficile questi processi di sviluppo e di crescita in senso democratico
Nella Repubblica dei partiti come è stata definita come noto buona parte del potere se concentrato nelle mani proprio dei partiti
Ma per il partito unico fascista e i partiti democratici del dopoguerra secondo Forlani c'era una bella differenza
Il partito unico era la negazione della democrazia inquadrava le masse aveva un dittatore inamovibile una gerarchia cooptata
Sottolineava Forlani che la Repubblica l'hanno fondato i partiti e questi sono stati a lungo canali per intervenire nei processi democratici ma era anche consapevole dei veicoli che comportava questa concentrazione del potere appunto nelle mani né dei partiti
E nella ed insensibile alle critiche del mo'al modello leninista
Che involuto piacciono ha ispirato direttamente o indirettamente l'organizzazione di tutti i partiti novecenteschi come disse lui stesso
All'assemblea nazionale della Democrazia cristiana che si tenda a Sorrento nel mille novecentosessantacinque
E in cui si comincia a discutere allora per la prima volta di riforme istituzionali con temi e questioni che sono ancora oggi all'ordine del giorno
Non coltivava è noto l'idea del partito personale che si identifica con un unico leader ma quella di un partito guida collegiale e che si muove con prudenza
Ed inoltre convinto che i segretari di partito non dovesse avere un'influenza diretta sul governo e per questo si oppose ignaro diverse circostanze all'ingresso di segretari dei partiti di maggioranza nell'esecutivo
Forlani affermato di essere mai stato interamente un uomo di corrente anche quando disse con un pizzico di ironia mi ha guidato a una che peraltro non era la sua ma quella di Amintore Fanfani
Non è stato originariamente Dossetti hanno ma Dossetti lo invito a Rossella quando sciolse la sua corrente
A di riporre iniziativa democratica si legò a Fanfani ma fu poi protagonista di un rinnovamento generazionale e assunte in crescente autonomia un ruolo di primo piano
Nella politica italiana a partire dagli anni Settanta
Il suo percorso del partito rivela molte aperture verso le stelle sono già state citate da Emma Fattorini anche sul piano internazionale non insisto su questo e vado a concludere
Si dice spesso che la fine di qualcosa fa ne fa capire meglio l'essenza non è così per il percorso di Arnaldo Forlani
A distanza di anni capiamo meglio che la fine della sua esperienza pubblica e dell'intero sistema politico postbellico è stata determinata sì da un'importante svolta epocale la quale però assegnato anche l'inizio di scelte che non sono state tutte positive
Sì a livello internazionale sia nella vita politica italiana se il mondo dopo la seconda guerra mondiale è stato guidato dagli ideali della pace della democrazia dopo il mille novecento ottantanove iniziato qualcosa che ci ha condotto oggi
Ha un'impressionante dilagare della guerra gli assegni sempre più evidenti di crisi della democrazia ecco perché la lezione di Arnaldo Forlani e di altri come lui ci appare oggi così ricca di insegnamenti preziosi e attuali grazie
Grazie grazie solo Giovagnoli e a questo punto do la parola Umberto Vattani già segretario generale il ministero degli affari esteri e molte altre cose ma troverebbe troppo tempo farne la descrizione biografica li lascio la parola lo ricordo diretto prego
Grazie mille buonasera signor Presidente della Repubblica vorrei rivolgerle
Un saluto deferente esprimerle anche i sentimenti di gioia di vederla tra noi
Vorrei ringraziare il presidente della Camera dei deputati e la vicepresidente per avermi invitato onorevoli parlamentari gentili signori e signore
Io mi riferirò allora Periodo in cui Arnaldo Forlani ricoprì la carica di ministro degli Esteri
Anno mille novecentosettantasei mille novecentosettantanove
Il suo primo incarico avvenne alla fine di luglio nel governo Andreotti Money color monocolore alla fine di luglio mille novecentosettantasei fui tra i primi ad accoglierlo alla Farnesina
Reggevo in quel momento l'ufficio del gabinetto e insieme all'ambasciatore Raimondo Manzini segretario generale
Ci colpì la sua personalità
L'eleganza del tratto
Questa cordialità che manifestarla
Arrivarono moltissimi messaggi di felicitazioni ma anche molti inviti perché questo monocolore suscitava grande curiosità
Nelle cancellerie
E negli ambienti politici internazionali
Noi parlammo ovviamente dell'agenda
Ma non avremmo molto tempo per farlo perché
Non erano passate due settimane
Che si verificò si aprì un il capitolo forse più drammatico allora
Della Popper il popolo palestinese
Al terrazzo al TAR dove erano riuniti i quaranta mila profughi ci fu una strage e l'opinione pubblica rimase sbigottita di fronte al numero delle vittime che superò le mille seicento
Il Parlamento era chiuso per le ferie estive eravamo il dodici agosto
Ma il presidente della commissione Esteri Carlo Russo vorrei evitare chiedere al ministro di presentarsi per raccontare i fatti
E così predisponemmo un testo che fu il primo intervento da ministro degli Esteri
Al Parlamento
Per dare un'idea di quello che fu l'apprezzamento generale per le sue parole
Ricordo che ricorderà un foglietto di carta che trovai nelle sue carte quando mi restituì il dossier
Per di Giorgio la Pira
E diceva grazie Arnaldo
Le tue parole mi hanno ricordato una profezia di Isaia
I gemiti e il dolore scompariranno
Dal deserto sgorga erano le accuse
Dellafiore e la rosa tornerà al fiorire
Io trovai abbastanza emozionante questo testo e devo dire che per i tre anni che il ministro Forlani passo alla Farnesina il problema della pace al Medioriente rimase una costante
Parlando poi degli impegni naturalmente
Volle sapere qual era la situazione nelle tre quadri nelle quali si svolgeva l'azione della politica italiana la comunità europea l'Alleanza atlantica alle Nazioni Unite
Trovo però il ministero molto consapevole delle sue capacità e anche sicuro di poter raggiungere i traguardi che lui avrebbe precisato perché perché un anno prima
Nonostante non fossimo stati invitati all'inizio a quel direttorio mondiale economico che si stava costruendo per che ebbe la sua prima riunione a Rambouillet si apriva un varco fu proprio l'ambasciatore ma nel mondo Manzini
A sforare questo schieramento che ci negava l'accesso e quindi l'Italia entrò nel settantacinque nel club più esclusivo del mondo eravamo ci sei e solo l'anno successivo a Portorico da dove eravamo tornati un mese prima dell'arrivo di Forlani
Alla Farnesina eravamo stati lì si è raggiunto il pianeta il G7
Ebbene cosa dire la situazione era del tutto nuova
Il monocolore rappresentava una situazione peculiare
Due forse che lo sostenevano nel Parlamento non erano tutte nella compagine governativa
E ne derivava da questa situazione la necessità di informare regolarmente il Parlamento di quello che e delle decisioni prese degli orientamenti che si intendeva presentare a livello internazionale
Forlani
Prese molto sul serio questa necessità e che per questo
Che io trovare qualche giorno fa andando a rivedere le carte dei parlamentari
Numerosissime comunicazioni che Forlani fece nelle commissioni esteri alla Camera e al Senato e questo mi esonera un po'dalla necessità di entrare in troppi dettagli
Mi soffermerò principalmente su quattro punti che mi sembrano salienti della sua azione internazionale
Forlani volle avviare da subito un rapporto stretto molto costruttivo con i nostri grandi partner
Sapeva che la tentazione di creare i direttori è sempre forte
E non voleva assolutamente che l'Italia rimanesse fuori per questo esercito una vigilanza costante
E grazie a questi rapporti devo dire che rimasi molto sorpreso quando andammo per la prima volta a Parigi nel settembre del settantasei perché contravvenendo a una prassi
Che conoscevamo benissimo per la quale i ministri degli esteri incontro non solo i loro colleghi al Quai d'Orsay il jet il presidente Giscard Ester volle invitarlo all'Eliseo e io assistetti a questa cordialissimo incontro chi segnò un po'l'avvio della nostra azione all'estero perché seguiti poi un mese dopo l'incontro abbonda e successivamente a Londra
Per quanto riguarda invece le due superpotenze
Per un Stati Uniti e Unione Sovietica debbo dire che Forlani dedicò molta attenzione soprattutto a queste due agli incontri con Circle Vance il segretario di Stato americano e al ministro degli Esteri cronico
Perché riteneva necessario in quel momento cercare di fare tutto il possibile insieme ai nostri partner ma anche individualmente come Paese come Italia per frenare arrestare la corsa agli armamenti che era in corso
Per accelerare i negoziati per la riduzione delle armi nucleari e per bandire gli esperimenti nucleari che ancora erano possibili
Ebbene molti ricorderanno molti di loro presenti ricorderanno che c'erano i missili SS venti piazza tiene in Europa che rischiavano di sopprimere addirittura i nostri paesi
Con data la gittata straordinario di questi ordigni
Il terzo tema molto importante per lui fu quello del la comunità europea e lì si trattava effettivamente di affrontare dei problemi di fondamentale importanza perché per i nostri partner molto spesso
L'Europa viene considerata un continente a sé stante non si considerano il complemento necessario rappresentato dal Mediterraneo
Che ricordo le sue numerose
Interventi litro e numerosi interventi e le sue
Le sue i suoi incontri con i partner per cercare di accentuare questa proiezione mediterranea
Alla quale noi tenevamo molto
E per farlo
Tenne rapporti molto stretti con i Paesi del Mediterraneo ricorda un suo viaggio al Cairo in Siria e nel Libano
Che servirà ad aiutare e poi ancora Giarre Sadat affari quel famoso viaggio della pace
A Gerusalemme
Per
Concludere dirò che trovai sorprendente da parte sua
Vedere che la struttura del ministero degli Esteri allora non sembrava adatta a consentire una presenza anche un'azione costante in tutte le aree geografiche
Per cui crea una commissione che doveva cercare di vedere in che modo nella nell'organico del ministero individuare dei punti di responsabilità
Principalmente centrati sulle aree geografiche non andò purtroppo art a buon fine
E noi riprendemmo in mano per questo motivo vent'anni dopo una riforma di carattere generale che introdusse per la prima volta nella struttura degli esteri cinque direzioni geografiche
Ad esempio per tutte le aree geografica
Per concludere vorrei semplicemente dire che c'è un ricordo però
Che fa ancora male
Mi trovavo il sedici marzo
Del settantotto a Palazzo Chigi
Insieme a Forlani
Quando giunse la notizia del rapimento dell'onorevole Aldo Moro
Ricordo la
A
Costernazione d'incredulità
Lo sgomento
Dico letti tutti presenti
Forlani stava lì in piedi
Parlava
In maniera
Sorprendente con un nodo alla gola
Lo accompagnai
A Montecitorio
Io stesso provavo un grande dolore
Perché nel periodo in tutto il periodo del negoziato mille novecentosettantadue settantatré per l'ingresso della Gran Bretagna nel mercato comune
Mi recavo spesso a Bruxelles per informarlo da Londra per informarlo su quelli che erano le esigenze reali della Gran Bretagna
Per avere e lo avevo conosciuto bene attraverso questi incontri
Arrivati a Montecitorio
Trovammo
Questa ma sfera TG angoscia
Di smarrimento
Che aveva invaso quest'aura
E
E ricordo bene
L'ansia di conoscere i dettagli sapere cos'era accaduto
E questo ricordo non non mi ha mai abbandonato
Fu quando Andreotti inizio con il cuore a pezzi a leggere le dichiarazioni programmatiche del suo quinto governo
Che mi resi conto di quanto
Fosse grave quello che era accaduto e che quanto le forze politiche
Dovevano in qualche modo riunirsi per cercare di affrontare un momento così drammatico per la vita nazionale
Ebbene
Sono grato a
Il ministro per me ministro Forlani come credo che lo siano tutti i miei colleghi
Perché ricordiamo di lui questa calma questa tranquillità
Questo modo di vedere i problemi anche quando si trattava di discutere sull'applicazione dell'Atto di Helsinki che era stato firmato un anno prima
Ma bisognava verificare nella conferenza di Belgrado come fosse stato applicato nei fatti e l'Atto di Helsinki regolava e disciplinare i rapporti tra gli Stati
Cercava di promuovere una collaborazione economica
E doveva verificare il questore il punto più delicato ero stato a Ginevra responsabile per il terzo gesto quello dei diritti dell'uomo bisognava verificare
Come gli Stati firmatari dell'Atto di Helsinki trentacinque gruppo comunista Gruppo occidentale e neutri applicavano per l'appunto le disposizioni riguarda le libertà fondamentali diritti dell'uomo
Questo il tema che ricordo più spesso
Che veniva sollevato da Arnaldo Forlani quando si trattava di valutare rivelazioni sul campo delle varie nazioni grazie mille
Grazie Umberto Vattani Agostino Giovagnoli Emma Fattorini e gli offre minando Casini grazie ai familiari di Arnaldo Forlani che sono stati lì con noi al Presidente della Camera il signor Presidente della Repubblica che c'ha onorato caso presente
Sofferte dalle piste che svilupperemo al giovedì ringrazio per la vostra attenzione Viafora una buona serata grazie ancora