Speciale Giustizia

Buonasera a tutti ha Lorena Durso benvenuti all'ascolto dello Speciale giustizia il risultato sarà solo ulteriore affollamento delle carceri si produrrà carcere e non sicurezza e quanto scrivono in un documento ventinove garanti regionali provinciali e comunali delle persone private della libertà personale
Esprimendo perplessità e preoccupazioni sulla disegno di legge in materia di sicurezza pubblica approvato
Dalla consiglio dei ministri la scorsa settimana ci risulta chiaro aggiungono che così si continua a trasformare il diritto penale nello strumento fondamentale di risoluzione dei conflitti
In linea generale rilevano i garanti nel loro documento l'innalzamento dei limiti edittali per fattispecie di reato già previste l'introduzione di nuove ipotesi incriminatrici potrebbe portare in breve tempo a un aumento sensibile della popolazione detenuta in costante crescita dalla fine bella pandemia e ancora suscita particolare preoccupazione si legge
L'abrogazione dei commi uno e due dell'articolo centoquarantasei del Codice penale che rendendo solo eventuale il differimento di pena va a colpire le donne incinte e le madri di prole di età inferiore a un anno
Suscita poi altrettante preoccupazioni prosegue il documento l'introduzione di una nuova fattispecie l'articolo quattrocentoquindici bis del codice penale di rivolta in carcere
Punita con una pena da due a otto anni se consistente nella promozione organizzazione o direzione di una rivolta
Con appena da uno a cinque anni se consistente nella mera partecipazione in particolare preoccupa la previsione che il reato possa essere contestato a un sodalizio di sole tre persone anche mediante attivi resistenza passiva
E dunque non violenta addirittura la nuova previsione penale amplierebbe ulteriormente la già strabordante gamma dei delitti ostativi
Ai benefici penitenziari costantemente criticata dalla dottrina e dagli operatori del diritto i garanti infine definiscono decisamente insufficienti a bilanciare queste restrizioni l'aumento da quattro cinque a sei del numero di telefonate per i detenuti al di fuori di una disciplina premiale lasciata alla discrezione delle direzioni degli istituti è una delega al governo a riformulare il regolamento penitenziario
In materia di lavoro sulla base di criteri direttivi allo stesso tempo generici nella formulazione ed eccedenti le competenze della ministero della giustizia in materia di lavoro e da questa sera vogliamo rimanere sul tema a carcere
Proponendo vi un convegno convegno che si è tenuto il venti novembre scorso nella Casa di reclusione di Opera Milano
Organizzato dall'Associazione nazionale magistrati dalla Camera penale di Milano dal ministero della giustizia dall'ordine degli avvocati di Milano
Dal titolo disaggio dentro una bilancio a un anno di distanza dalla mostra in tribunale
Disagio dentro una bilancio da un punto di partenza per ulteriori iniziativa in un momento in cui gli istituti penitenziari sovraffollati hanno la massima necessità di attenzione questa sera noi vogliamo proporvi la prima parte di questo convegno che poi avremo modo nelle prossime puntate dello speciale giustizia di continuare ad ascoltare prima parte
Di questo convegno dicevamo che ha moderato la presidente della camera penale Giandomenico Pisapia di Milano Valentina Alberta l'avvocata Valentina Alberta
Seguiremo poiché gli interventi del dice direttore della Casa di reclusione di Opera Stefania D'Agostino
L'intervento del comandante della Polizia penitenziaria di opera Amerigo Fusco
E ancora di Francesca Valenzi direttore dell'ufficio detenuti e trattamento del PRAP Lombardia il tratto e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria
Beatrice salda Rini consigliere dell'ordine avvocati degli o degli avvocati di Milano e presidente della commissione Libertà personale carcere
è ancora l'intervento del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano Leonardo lesti
L'intervento del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana
Poi una sessione dedicata alla opacità con l'avvocato glauco Gasperini e la presidente del tribunale di sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa
è una sessione dedicata al lavoro naturalmente in carcere
Con l'avvocato Antonella Carù uno e Luigi Palmiero funzionario è responsabile dell'organizzazione relazioni dell'ufficio quarto del PRAP lombardi appunto del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria questo
Appunto quanto consentiremo questa sera in questa prima parte del convegno disagio dentro moderato dicevamo da Valentina Alberta dall'avvocata Valentina Alberta
Che si è tenuto il venti novembre scorso nella casa di reclusione di opera a Milano
La registrazione di quest'evento quindi lo dico per tutti i presenti tra gli interlocutori
In modo che appunto se ne siate tutti a conoscenza ringrazia morale radio radicale perché abbiamo la presunzione di pensare che le cose che verranno dette oggi possano essere fruita anche da chi non è presente oggi
Ribadisco che ringrazio anche le persone detenute che hanno ritenuto di partecipare oggi ringrazio a nome di tutti quanti
Come dire speriamo ecco di riuscire a effettuare svolge i nostri ragionamenti modo comprensibile interessante per tutti quanti
Partire quindi diciamo con la con il con il con i saluti che ovviamente
Anticipano le l'inizio del delle nostre riflessioni in primo luogo dando la parola ai padroni di casa perché non possiamo non ringraziare il carcere di Opera che ci ospita oggi come ci ha ospitato
Con diverse iniziative della camera penale e degli altri soggetti promotori anche altre volte in particolare alla dottoressa Stefania D'Agostino che è vicedirettore di questi otto
Allora grazie innanzitutto mi sento di portare i saluti del dottor Di Gregorio il collega che non c'è perché in missione fuori regione
I ci tenevo soltanto a ringraziare a ringraziare il Provveditorato che ha avuto l'idea insomma di individuare opera per questa per questo seminario e logica anche tutte le autorità che sono pronti a intervenire tutti quanti voi grazie
Quel giorno io sono il comandante del reparto di polizia penitenziaria ovviamente mi associo ai ringraziamenti seduti di Regione Lombardia lì di tutta la magistratura in tutte le le sue dimensioni dell'ordine degli avvocati ovviamente protratto regionale per nuovi sempre un grande piacere anche un grande onore avere opportunità come queste che di fatto altro non fanno che concretizzare quello che è il nostro obiettivo cioè quello di portare istituto tra la gente nel miglior modo possibile parlando di argomenti che sono talvolta anche molto delicati e che qualche volta in modo distratto vengono osservati dalla pubblico opinioni invece questa opportunità secondo me interessante ed era un privilegio poterlo fare qui grazie davvero
Davvero chiederei gentilmente ai promotori di questo evento e di tutto il Progetto disagio dentro di raggiungermi è già presente la dottoressa Francesca Valenzi che sostituisce la dottoressa Milano il provveditore regionale questo progetto nasce diciamo organizzato da Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria consiglio dell'Ordine chiedo alla collega Beatrice Staderini che coordinatore della commissione carcere
Per il consiglio dell'ordine degli avvocati di Milano e dire che ci possiamo anche sedere forse dall'altra parte del tavolo per stare un pochino più comodi chiedere anche al dottor Leonardo Lesti dall'Associazione nazionale magistrati che insieme alla Camera Penale diciamo completa
Il gruppo dei quattro promotori mi permetto solo di diciamo dire due parole su come nasce questo progetto perché credo che sia importante che tutti lo sappiano
E le persone presenti oggi hanno seguito diciamo questa iniziativa direi dal momento in cui è nata è un'iniziativa che è stata intitolata disagio dentro perché disagio dentro perché l'idea nasce nell'estate dello scorso anno del due mila ventidue
E state diciamo pesante per il mondo penitenziario e le state in cui si inizia a constatare una crescita di una di una cosa che si definisce normalmente il fenomeno anche se io credo che il termine non sia un termine adeguato che è quello dei suicidi all'interno degli istituti penitenziari
Nell'estate il fenomeno appunto per usare questo termine riduttivo perché in realtà ogni suicidio è un dramma il singolo e diciamo è difficile pensare di trovare una spiegazione unitaria si sta in qualche modo sentire tra l'altro il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria invita i provveditorati regionali le direzioni a collaborare con l'avvocatura per individuare dei canali di comunicazione tra avvocati difensori e istituti penitenziari proprio nell'ottica delle prevenzione delle condotte sui Cisaria ci troviamo a riflettere io in particolare voglio ringraziare per questa iniziativa due persone che sono il dottor Giacinto Siciliano che direttore di San Vittore
Il dottor Pietro Buffa che all'epoca era il provveditore regionale
Oggi sostituito dalla dottoressa Milano che mi spiace tantissimo di non avere qui oggi ma con la quale diciamo che questo canale di comunicazione sta procedendo in tanti modi e sono sicura che ci dava la possibilità insomma di di fare cose positive nasce questa riflessione che in qualche modo questa situazione delle carceri non posta non ingenerare una sensazione di disagio agli operatori per primi perché ho detto che è un'iniziativa che nasce prima di tutto per gli operatori del sistema giustizia perché certamente rispetto alla questione della pena detentiva
Il come dire il sentire di chi operano rispetto alla fase di esecuzione della pena quindi dopo la condanna è un sentire comune e un sentire che vede come unico baluardo l'articolo ventisette della Costituzione che quindi vede come finalità della pena
Da qualunque parte la prospettiva si ponga da una parte l'articolo ventisette composto di due parti la pena deve essere umana non deve essere contrari al senso di umanità e deve tendere alla rieducazione della persona condannata
Ed entrambe queste finalità e queste caratteristiche della pena
Come dire talvolta vengono messe in dubbio da condizioni degli istituti penitenziari ne parliamo in astratto di istituti penitenziari ovviamente non abbiamo nessuna volontà di parlare di casi specifici
Però talvolta vengono messa in dubbio perché le condizioni oggettive causate da tanti differenti fattori primo tra tutti non si può non dirlo il sovraffollamento
Sono preoccupante e quindi queste due idea di disagio dentro vuole significare vuole come dire dare conto di un disagio che da un lato interiore degli operatori e dall'altro è un disagio che c'è oggettivamente all'interno degli istituti penitenziari
E dunque nasce l'idea della mostra avente a oggetto delle fotografie meravigliose
Facenti parte di un progetto più ampio che si chiamava riscatti mostra che come dire aveva il la valenza di portare il tema del carcere all'interno del palazzo di giustizia di Milano
Per due ragioni sicuramente per comunicare come sempre cerchiamo di fare con la società civile con la società esterna un qualcosa che altrimenti la società non raggiunge lo raggiunge poco
Portare un po'di carcere al di fuori significa far sì che istituti penitenziari non rimangano luoghi relegati al di fuori della vista e delle sensazioni somma delle persone che non li frequentano dall'altra parte c'era proprio la volontà di portare il carcere in tribunale banalizzo un po'per dire che è importante anche per noi operatori del mondo diciamo della giustizia sapere che non c'è solo il processo
Che le nostre battaglie che i nostri punti di vista che le regole valgono per il processo ma devono valere anche per la fase di esecuzione della pena
Vado e abbrevio ma era importante diciamo far capire quali alla progetto nel suo complesso il sette di novembre dell'anno scorso c'è stata l'inaugurazione della mostra a Palazzo di Giustizia che è stata direi veramente un successo abbiamo avuto tante visite tanti studenti che l'hanno vista abbiamo avuto tanta visibilità rispetto a un tema che appunto spesso rimane
Relegato nell'ambito della mostra abbiamo avuto incontri con gli studenti la disponibilità di figure di primo piano dell'esecuzione penale guardo la presidente di rosa in prima fila che come sempre era in prima linea anche in quell'occasione bisogna dire che le cose come stanno
Ci ha dato la possibilità effettivamente di aprire alla discussione anche tra gli operatori su questo tema la mostra poi questo è stato della mostra riscatti si è spostata in altri luoghi siamo stati in università siamo stati in diversi licei
E il passaggio successivo sono state e qui appunto adesso concludo diciamo questa breve introduzione sono state una serie di visite a istituti penitenziari riservati ad avvocati e magistrati
Perché l'idea che gli avvocati e i magistrati solo perché si occupano professionalmente di processo penale conoscano le carcere umilia profondamente sbagliata
Fino a che non si fa una visita all'interno di un istituto penitenziario all'interno me solo il teatro di un carcere sono le sezioni detentive
Finché non si fa una visita all'interno delle sezioni detentive non si vede con i propri occhi non si ascolta con le orecchie non si o d'ora con il proprio naso non si mettono i propri sensi
Come dire a disposizione di questo luogo non si non si non si riesce a capire che cos'è veramente il carcere abbiamo fatto sei visite in duetti tu
Sì che grazie alla collaborazione del Provveditorato che sono state diciamo hanno consentito a un'ottantina di persone avvocati e magistrati molti tirocinanti praticanti di vedere con i loro occhi e di percepire quello che il carcere oggi
Abbiamo poi fatto una serie di riflessioni che sono quelle che le portiamo oggi qua e condividiamo per scelta nostra speriamo che sia una una scelta in qualche modo giusta e condivisa condividiamo con le persone che che in qualche modo rappresentano chi ci ha colto negli istituti penitenziari che abbiamo visto perché noi abbiamo entrando nelle sezioni detentive abbiamo parlato con le persone detenute abbiamo potuto veramente percepire un pezzo quantomeno della vita di centro
E quindi abbiamo ritenuto di farlo qui di condividerlo con le persone detenute
Cerchiamo di fare un bilancio poi faremo un piccolo diciamo intervento di chiusura dopo che avremo sentito cinque persone particolarmente autorevoli nelle cinque aree che noi abbiamo individuato come aree problematiche o comunque diciamo interessanti da approfondire
Ripeto cercheremo di capire quali sono i problemi capire se ci sono soluzioni sapendo perfettamente che la bacchetta magica non c'è ci sono problemi risolvibili
E capire diciamo quale prospettiva il carcere di oggi può dire scusatemi mi sono dilungata ma è un furto un progetto che in qualche modo mi ha mi ha coinvolto tanto è che al quale tengo particolarmente
Con questa introduzione porto ovviamente i saluti a tutti in particolare agli ospiti che hanno ritenuto di accogliere il nostro invito sono felice dicevo di vedere la presidente di rosa la presidente Gatto di del tribunale per i minorenni che ci fa l'onore di essere qui presente oggi
In particolare il presidente Fontana per il presidente della Regione Lombardia che ha ritenuto anche lui di essere presente oggi a cui daremo la parola subito dopo questa brevissima introduzione
Ringrazio allestì a villa della commissione regionale la commissione carceri della regione Lombardia che ho già avuto occasione il cui interesse vero
Diciamo per la materia ho già avuto occasione di apprezzare in altre circostanze ringrazio moltissimo tutti diciamo gli appartenenti ai vari enti promotori che hanno ritenuto di essere qui oggi e inoltri cinque relatori che poi presenteremo uno alla volta diciamo quando saliranno sul palco direi che tutto passo la parola diciamo andiamo in ordine fisico alla dottoressa valenze per prima dottoressa Francesca Valenzi per il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria
Buonasera a tutti grazie delle nostre presenze grazie all'avvocato Alberta che ha già raccontato e quindi non mi dilungo ulteriormente ha già raccontato che cosa è stato e da cosa è nato questo progetto condiviso
Un progetto condiviso che ha visto il Provveditorato immediatamente partecipe nell'Obiettivo per quanto possa sembrare come dire
Particolari assurdo di mettere veramente
Alludo il mondo del carcere di consentirne la conoscenza
Come la l'avvocato ha già premesso il PIL progetta stato immediatamente sposato e fatto proprio dalla precedente provveditore ereditato dall'attuale provveditore la dottoressa Maria Milano di cui vi porto i saluti ma ereditato con pari interesse entusiasmo si scusa per oggi i tecnici di lo sanno e chi lavora con nello salato tre Stamina non presento a due provveditorati contemporaneamente
E enormi e dunque il quello della Lombardia che ha recentemente assunto e quello del Triveneto che ha mantenuto con Renzo incarico precedente quindi questo letto un po'affaticata
E non ce l'ha fatta un po'all'ultimo momento è stata la decisione è un po'difficile va non ce l'ha fatta venire porta il suo saluto e il suo apprezzamento per questa iniziativa
Non ho nulla da aggiungere a quanto già l'avvocato a
Ha illustrato di questo progetto
Se noi sottolineare alcuni aspetti ecco questa iniziativa è stata un po'particolare anche un po'difficile da realizzare abbiamo avuto bisogno di interlocuzioni importante lunga con i vertici ministeriali perché la sua particolarità sta nel fatto che avvocati e magistrati che hanno intese de aderire
Non hanno fatto negli istituti penitenziari il solito giro è la solita visita degli spazi comuni siamo entrati fino alle sezioni detentive
E entrare nelle sezioni detentive significa veramente fare la fotografia
Se posso della sofferenza vera perché quando siamo qui siamo già anche se questo è un istituto che ha ormai i suoi anni quindi presenta un po'i segni del tempo a fronte di altri istituti
Magari più nuovi ma queste giorno spazio privilegiato gli spazi comuni sono già spazi privilegiati lo spazio
Perdonatemi della cella anche se adesso la devo chiamare camera di pernottamento Mario gli spazi delle stanze di spazi che le persone che ne ospitiamo abitano tutti i giorni
Dove si svolge la loro vita
Sono quelli che danno maggiormente il senso vero di che cosa il carcere può essere e che che cosa può determinare sulle persone che lo abitano siano essi operatori siano esse le persone ristrette
E da qui anche la nostra riflessione magari dopo approfondiremo meglio proprio sul discorso del suicidio che caratterizza purtroppo
Nell'ultimo tempo è stato particolarmente pesante per l'amministrazione generale per l'amministrazione penitenziaria in generale e la Lombardia
Che la regione che ospita il maggior numero di detenuti sul piano nazionale
Quindi una difficoltà in questo senso che volevamo in qualche modo fosse chiara altro aspetto importante le foto della mostra riscatti sono state fatte da persone ristrette alle quali è stata data la macchina fotografica
Chissà comprende quale sai qual è stata la difficoltà di consentire di avere l'autorizzazione per fare in modo che persone ristrette potessero avere a disposizione una macchina fotografica per fotografare momenti qualunque della quotidianità ecco questa è la particolarità siamo voluti entrare veramente nel cuore del carcere per ragionare insieme su cosa si fa ma soprattutto su cosa si può fare quindi io vi ringrazio ancora
Rinnovi saluti della dottoressa Milano e lasso a al ai colleghi e al Consiglio dell'ordine da fare grazie
Grazie buongiorno a tutti
Anch'io porto i saluti dell'ordine degli avvocati di Milano in particolare del nostro presidente avvocato Nicola Lumia che per una concomitante impegno non ha potuto essere qui oggi
Anche noi come ordine siamo stati entusiasti di prendere parte a questa iniziativa che credo sia importante perché come è già stato illustrato si tratta della di intento di portare un pezzo di carcere all'esterno che in questo modo di sensibilizzare coloro che con il mondo carcere
Hanno poca consuetudine a comprendere quella che è la realtà del carcere la realtà dell'espiazione della pena
Certamente stato salutare dico io anche per noi avvocati anche per i magistrati che hanno partecipato alle visite all'interno degli istituti anche se per quanto in maniera magari non completa limitata una certa idea di quello che il carcere ce l'abbiamo perché dopo anni magari di professione a contatto con i detenuti e con la sofferenza che ciascuno di loro a modo loro ci porta un'idea ce l'abbiamo
Io invece intendo sottolineare l'importanza di questa iniziativa
Per la comunicazione all'esterno e quindi a soggetti che abitualmente non hanno a che fare in alcun modo con il carcere che sono i soggetti la stragrande maggioranza dei nostri cittadini
Che necessitano a mio modo di vedere di una importante opera di rieducazione disintossicazione
Rispetto ad un certo modo di concepire la pena e il carcere che assolutamente necessaria io uso provocatoriamente questi due termini rieducazione disintossicazione
Perché sono due derby abusati nel carcere come se fossero soltanto i soggetti condannati o comunque coloro che sono reclusi in carcere ad avere necessità di ricollegarsi con quelli che sono i principi del vivere civile e purtroppo invece mi tocca riscontrare
Che ci tocca riscontrai
Eletto fare mansioni commenti ragionamenti forse quelli un po'meno che spesso spopolano tra coloro che il carcere non lo conoscono rispetto a quella che è la pena e la detenzione
C'è una manifestazione esplicita di inciviltà che io credo debba essere contenuta e debba essere contenuta attraverso iniziative che portano ripeto all'esterno
Quella che è la realtà che è molto lontana da quella che viene tratteggiata ma spero poi su questo argomento di avere la possibilità di intervenire in occasione della del mio prossimo intervento quindi per il momento vi saluto il rinnovo il saluto anche da parte del consiglio dell'ordine
E della Commissione libertà personale carcere che mi onoro di di di presiedere
Poi vicino
Sì sono Leonardo ad essi sono il presidente della Giunta
Sezionale di Milano dell'Associazione nazionale magistrati abbiamo aderito convintamente alla a questa iniziativa così come avevamo fatto con la con la mostra riscatti perché
Noi facciamo parte di quel suo mondo il carcere uno dei luoghi tra virgolette di lavoro del magistrato non di tutti e questo purtroppo diciamo sta nella natura delle cose ma certamente di un gran numero di magistrati certo noi lo vediamo sotto un aspetto e e e dobbiamo in un in un certo qual modo anche vederlo sotto l'aspetto più distaccato perché quando andiamo in carcere andiamo per compiere un atto o o diciamo quando siamo in udienza quando arriva il detenuto qui diciamo io invidio molto chi ha partecipato a questi seminari perché qui chi vi ha partecipato ha avuto la possibilità di vedere invece mondo intero e e se non completo comunque un grande spicchio di quella che la la la vita dentro
Sono invidioso nel senso che ritengo che poi la conoscenza
Niente delle per delle persone che hanno a che fare con con il processo penale con il sistema penale
Dalla conoscenza della persona non si possa mai prescindere non possa prescindere il giudice non possa prescindere il Pubblico ministero
Perché il senso di umanità con cui noi ci dobbiamo confrontare con con questo mondo non deve mai venire meno per questo
Diciamo io ho ho sempre apprezzato molto le iniziative che hanno visto anche per esempio i magistrati in tirocinio che adesso nel loro tirocinio hanno come
Come visita diciamo ordinario ormai il l'istituto la casa di reclusione i tirocinanti che hanno avuto la possibilità di partecipare alle visite che sono state fatte in questa occasione tutto quello che come come avete già detto l'ultima che è credo in fondo davvero lo spirito di questa iniziativa
Avvicinare questi due mondi il far sì che chi ristretto abbia la possibilità d'intravedere in questo insomma tunnel di sofferenza che il carcere una piccola luce di mantenere i contatti
Con le persone con il con il mondo esterno avere la possibilità di sperare in un futuro e di di rientrare nella nella società civile quindi rinnovo i saluti di di tutta quanta la dalla Giunta sezionare ringrazio chi ha dato vita a questo progetto e chi l'ha portato a termine
Ringrazio moltissimo allora a questo punto io direi che daremo la parola il presidente Fontana che davvero ci tengo a ringraziare la vita a salire sul palco se vuole accomodarsi
Al mio fianco proprio perché la presenza del presidente della Regione Lombardia con le ampie competenze che da regione a in questo ambito
Abbiamo delle polizze cosa ma non
Diciamo che la presenza del Presidente proprio di fianco a lei perché ci tengo come dire a
Presentarla a modo
La presenza del presidente della Regione che ha grandi competenze in materia penitenziaria perché sappiamo tutti che per quanto riguarda innanzitutto la sanità il sistema penitenziario si regge come il mondo libero sulle competenze regionali e quindi come dire gran parte delle difficoltà della sanità
Uso mi permetto di parlare di difficoltà perché conosciamo tutti quanti all'esterno e all'interno le grandi difficoltà di risorse di organizzazione che il mondo della sanità
Dico lo dico al Presidente ma certamente Presidente lo sa e anzi sono certa che supporti questo lavoro ci sono una serie di tavoli aperti per migliorare sicuramente il tema della sanità che poi esplora eremo in una confronto specifico abbiamo poi chiama del reinserimento del welfare quindi abbiamo davvero tutta quella parte di reinserimento che forse la parte che
Diciamo costituisce poi quella quella quel ponte quel ponte che sul quale noi ecco il presidente io la ringrazio e le do la parola molto volentieri prego
Grazie grazie mille quest'opportunità per quest'occasione io da subito mi scuso del fatto che purtroppo dopo questo mio breve saluto mi dovrò allontanare ma ci sono degli impegni quali purtroppo anche non posso
Venir meno ma volevo essere comunque presente per dire in maniera chiara ed esplicita come da parte di regione Lombardia ci sia la massima attenzione e la massima volontà di intervenire per cercare di migliorare la la vita ma soprattutto di migliorare le prospettive per chi costretto all'interno di un carcere
Io penso che sia sicuramente meritorio questo questo vostro questa vostra iniziativa
Perché le due parole che ho ascoltato e che mi sembra non si erano più significative sia la non conoscenza all'ignoranza di quello che avviene all'interno di un carcere e che questa non conoscenza rischi riportare all'indifferenza perché sembra la detto qualcuno molto bene che la vita al di là del carcere al di là delle del del muro di cinta non ci riguardi sia qualcosa di estraneo alla nostra realtà invece è all'interno di noi è una parte di nove della quale ci dobbiamo sicuramente interessare sono tanti problemi che oggi andrete ad affrontare io personalmente sono innamorato
Di uno in modo particolare probabilmente un mio limite ma io sono assolutamente dell'idea che per migliorare la prospettiva di vita per migliorare la prospettiva di reinserimento
E la speranza di chi vive qui dentro sia necessario dare a tutti la possibilità di un lavoro sia necessario dare la possibilità magari per chi non ce la anche di una formazione professionale tale per cui posso accompagnare un completo reinserimento una volta che il periodo del dolore possa essere superato
E in questa direzione credo che si debba intervenire e che in questa direzione si debba operare in modo concreto ci sono degli esempi ci sono dei tentativi ma la mi lasci dire cara collega sono dei tentativi abbastanza ridotti abbastanza limitati invece io credo che questa prospettiva debba essere estese in maniera completa a tutti le le case
Le case sia tutte i carceri e che debba e possano essere estesa a tutte le persone che vi devono risiedere
In questo momento in modo particolare sto seguendo con la collaborazione di importanti istituzioni come c'è nelle come la Fondazione Cariplo un progetto che io mi auguro possa trovare compimento Breve e che potrebbe essere una nuova luce
All'interno di quelle che sono i problemi legati al lavoro perché quello io penso sia il vero modo per guardare con ottimismo anche perché ha sbagliato e che lei si trova a scontare una pena
E soprattutto avendo una prospettiva nel momento in cui dovesse rientrare nella vita di tutti i giorni a continuare questa attività continuare quest'operazione di reinserimento
Ciò detto io sono assolutamente convinto che si debba fare di più perché purtroppo a parte questi meritorie interventi a parte queste iniziative il mondo del detenzione un mondo che come dicevo all'inizio è un po'considerato non parte della nostra realtà dobbiamo impegnarci di più dobbiamo tutti quanti cercare di fare fronte comune per fare in modo che quello che succede in queste carte in in queste realtà
Posso essere veramente un momento di passaggio un momento di recupero momento che dia la possibilità di per ricominciare una vita tranquilla serena e magari migliore di quella che
Si è fatta in precedenza
Con tutto questo vi ringrazio gli auguro buon lavoro e magari abbiamo occasione di sentirci poi per capire anche quali sono le osservazioni che sono emerse da questo convegno
Ringraziamo il presidente Fontana perché credo che poi insomma i numeri danno il senso di quello che il presidente ha detto chi lavora in carcere e soprattutto lavora con un ponte sull'esterno
In articolo ventuno come si dice tra i tecnici e poi sono quelle persone che non ricadono nel crimine per usare un termine e quindi sulla recidiva diciamo che l'antidoto migliore proprio lavoro allora iniziamo questo diciamo questo bilancio di oggi l'abbiamo chiamato Bilancio
Partiamo invertiamo un pochino i diciamo i box partirei dal numero cinque invito la Presidente di rosa ad accomodarsi ai colleghi che hanno ragionato sui temi che abbiamo diciamo ricondotto all'intervento dalla precedente che abbiamo intitolato opacità adesso lo spiegheremo anche perché l'avvocato Gasperini viene come immagino l'avvocato Arca anche capocomico dopo rimane ascoltarci da lì poi io mi levo esserlo che ha lavorato nel gruppo cinque quindi qui mi mi è rimango ancora un attimo
Questo tavolo ci accomodiamo un po'in modo artigianale prima abbiamo amministrava ieri per i relatori
Devo dire che approfitto anche per dire una cosa in più sempre rispetto a quello che ha detto il presidente Fontana io ringrazio una ad una le persone che sono qui oggi perché non è semplice un lunedì pomeriggio venire al carcere di Opera perché il carcere di Opera un luogo nel proprio diciamo comodo da raggiungere
Questo mi fa dire una cosa in più che meno male che ci sono ancora pur con tutte le loro brutture carcere mette le carceri in mezzo alle città San Vittore Regina Coeli Poggioreale
Perché almeno rimane lì visibile a tutti un istituto penitenziario perché altrimenti gli istituti penitenziari così lontani finirebbero per essere
Dimenticati mi siedo anche io
Dire che Glauco partirei dando la parola per
Sì allora
Al predisposti al presidente
Al Presidente vorrei chiedere
E c'è il presidente vorrei chiedere
Quale dal suo punto di vista dalla sua osservazione
Altissima
Molti anni che che occupa
Presiede il tribunale di sorveglianza qual è il due due sulle questioni che vorrei chiedere
Relative alla formazione e alla informazione
Alla formazione che cosa si può fare e sì ci aiuta a capire quali sono i numeri dei detenuti che all'interno delle strutture hanno
Maggiore formazione o a una formazione proprio anche di base
Sia per archi appunto una formazione scolastica fuori e intende proseguirla migliorarlo approfondirla sia per invece sappiamo che i numeri sono importanti chianche di me e da altri Paesi dove magari non ha avuto nessuna formazione quindi qual è
Il
Lo sforzo e come possiamo migliorare questo aspetto per far sì che
La formazione culturale sia uno strumento di liberazione delle teste prima che lei prima che i corpi vengano liberati intesi come riacquisizione della libertà questo la prima questione
Allora intanto ringrazio per questo per questo gradito invito e volevo ecco rispondo rispondo brevemente
Perché ci sono tante tante cose da dire la formulazione culturale è una formazione che fa parte di un discorso ampio nella ricerca di una
Della responsabilizzazione da reato che è quella che i magistrati
Il tentano di reperire quando devono poi fare le loro valutazioni ma che in realtà qualcosa di molto più importante ambizioso oltre alla consapevolezza della interiorizzazione del valore della legalità attraverso e gli spazi di apertura che la cultura in in generale
E il la formazione professionale e possono fornire quali strumenti oggettivi e anche per quei percorsi di reinserimento cui tutti facevano facevano riferimento prima
In una formazione vedete è un po'è un po'tutto e condividere nuove regole nuove abitudini perché di e proviene da realtà completamente diverse rispetto alla nostra e anche e addirittura in alcuni casi alfabetizzazione ma può diventare accesso agli istituti superiori attuazione dei principi per cui i più meritevoli che hanno diritto a raggiungere i più alti gradi negli studi posti dalla Costituzione a proposito appunto delle norme sull'istruzione
E adesso io non le non le so dire esattamente il numero per quanto proprio me ne sono memorie ho portato dei dati statistici ma questo francamente non era non era previsto
Già opera per esempio il numero di studenti che frequentano istituti universitari e Altis sì ma perché sono più di cento non riesco a ricordare il numero esatto
Ma vi dico è una verifica che abbiamo fatto con il direttore pro per la settimana scorsa in ragione delle degli come dire delle intese che sono state raggiunte con le università
E che permettono addirittura di arrivare ad ottenere una laurea
Incerto vi devo dire pure questo ecco qui ci metto anche un po'all'esperienza di tanti anni mentre dedicati a questa a questa funzione
Sono cose formative sono cose che fanno pensare bene che fanno sperare bene ma che di fatto non danno risultati concreti perché neanche le persone che si laureano in carcere riescono poi a utilizzare il titolo di studi in maniera coerente e c'è un problema e qui si cominciamo a introdurre il discorso dell'OPA citano
C'è un tema di non conoscenza
Assoluta delle delle realtà penitenziarie del del lavoro che si fa dentro di quello che sono le persone condannate che mi stupisce e non e non finisce mai di stupirmi per il livello che raggiungendo interlocutori anche dotati di grandi strumenti di conoscenza quindi anche persone colte anche persone appartenenti a mondi del diritto non ecco non non non conoscono queste realtà
E questo significa interrompere o forse mai avviare quel percorso di reinserimento che deve poi portare a a un discorso di avviamento al lavoro di reinserimento in condizioni di parità ecco questi sono sono dati che purtroppo hanno riguardato anche laureati ai quali va bene se all'Ortomercato si riesce a scaricare qualche cassetta ecco lo dico con grande amarezza
Perché abbiamo tentato con varie compari con varie figure di imprenditoriali e in ve n'è uno in particolare che diciamo e i più attiva
E però Kimmitt questi numeri o comunque i grandi numeri non non accompagnano poi dei risultati quindi questo è un altro
è un'altra lotta che dobbiamo fare a questo proposito si parlava di informazione ma io girerei mise mi permette toglierei in
E lascerei formazione
Formazione anche per per la società civile formazione per i giovani formazione per gli studenti formazione un po'per per tutte le categoria ecco perché questo del carcere è una questione sociale è una questione che non riguarda solo gli operatori del diritto e quindi forse su questo ancora dobbiamo
Dobbiamo compiere tantissima strada tantissima cioè
Temo che non non ci siamo neanche avviati noi pensiamo di parlare di carcere perché a volte ecco riusciamo a
Fare filtrare qualche informazione bellissima utile di buone iniziative o di buoni risultati ottenuti però ancora c'è tanta diffidenza c'è tanta prevenzione che deriva da una paura del non conosciuto e su questo secondo me dobbiamo assolutamente cominciare a lavorare ecco come si dice no per la violenza alle donne con Artematica proprio di questi giorni cui si deve per ripartire ecco da zero ecco io temo che anche in questo settore bisogna ripartire da zero guardate non non mi rassegno all'idea che nelle università quest'anno sia nemmeno una materia obbligatoria d'esame
RAI corsi i corsi di giurisprudenza
Non mi rassegno all'idea che nel corner in marmi in tutti i manuali di procedura penale
Da nessuna parte sono indicate come istituzionali e paritarie rispetto alle altre categorie di magistrati magistrati di sorveglianza a cui viene dedicato un capitolo finale che nessuno studia perché a nessuno viene chiesto
Cioè sono questioni veramente che non è ancora devono ecco devono essere condivise e coltivate Maio
Temo a partire dai più alti livelli ecco non non è una questione di che perché se il servizio non si convincono idee e gli autori diciamo delle dei messaggi diffusi a grande spettro e difficile che i messaggi arrivino
Perché la viene ma esercizio tempo
Un'altra questione invece ancora più diciamo tecnica
E in relazione alla possibilità e alla tirarmi abilità tra l'esterno interno della delle informazione nel senso che sì fisiologicamente le carceri hanno delle delle mura che sono necessarie per il presidio della sicurezza dell'esterno e l'interno
Con i muri
Invece dal punto di vista della appunto della permeabilità delle informazioni mi lasciano un po'perplesso
E quindi anche partendo dalla storica sentenza della Corte costituzionale che ha messo in discussione seppure poi confermando delle norme relative alla possibilità che dall'esterno entri non liberi riviste di quindi materiale anche per far sì che le persone coltivino il proprio animo oltre che la propria formazione personale ecco sono a chiederle quale per sua conoscenza all'interno delle carceri quanto meno di questo distretto ma evidentemente la la nozione più ampia qual è la possibilità che dall'esterno anche i parenti facciano arrivare
Della del delle riviste dei libri eccetera perché so che c'è un punto di tensione molto forte
Per far sì che non vengano veicolati dall'esterno all'interno
Informazioni laddove vi siano motivi di particolare sicurezza insomma siamo in un carcere anche con la sezione quarantuno bis quindi è un tema molto importante quindi il punto di equilibrio e quindi qual è lo stato dell'arte di questa situazione grazie
E
Il tema il tema della permeabilità delle informazioni a mio avviso riguarda
Tanti tanti aspetti che riguardano anche l'esplicitazione l'esplicazione del diritto alla difesa all'impunità parte delle persone che si trovano detenute in carcere Link il diritto all'informazione
Come accesso all'Iberia riviste e i cose di questo genere e
è sicuramente un tema molto molto importante
Per i detenuti ad ha detto bene in regime di articolo quarantuno bis per i quali si pongono dei limiti di derivanti dalla cesura e dalla normativa
Che vincola a queste a questi a questi limiti l'ingresso di libri di riviste e cose e cose di questo genere abbiamo infatti abbiamo avuto devo dire non li abbiamo più abbiamo avuto nel lontano passato
Perché adesso è un tema che questo carcere non è sentito da parte dei reclama anche ordinari per i quali in quarantuno bis facciamo udienza tutte tutte le i tenervi
Quindi e sicuramente una cioè c'è questa come dire questa questo iato questa
Questa questo muro che porta il bavaglio al fine di non trasforma di non trasmettere Attraverso questi libri che poi vengono ad essere controllati
E in tutte le loro pagine per evitare che ci siano delle lettere sottolineate piuttosto che all'interno delle parole piuttosto che la trasmissione di codici con l'omissione di qualche pagina questo alla fine spesso si ricerca da parte dell'Ufficio chiusura
Al di là del fatto che la pubblicazione è una pubblicazione anche tradizionale una lettura classica però può essere anche un libro per ragazzi non è questo il punto ecco è la quella verifica che non ci sia qualche altra indicazione ulteriore rispetto rispetto resta
Devo dirvi che ecco su questo la giurisprudenza ha fatto tanti passi avanti
E vi sono stati anche degli interventi che hanno fatto notizia per lo meno nel mondo
Nel mondo che sta intorno alla al tema penitenziario
Con andrà con con allargamenti progressivi rispetto ai ai ai libri che possono essere possono essere letti erano stati vietati era stato vietato in particolare un libro di Marta Cartabia da parte di una direzione di un istituto penitenziario
E per dirvi ecco quindi insomma queste nella storia della giurisprudenza italiana anche piuttosto recente
Vorrei aggiungere però rispetto a queste o quindi rispetto a queste difficoltà che sono relative a questa categoria particolare di detenuti anche esterni vi devo dire che
E qualche profilo di difficoltà esiste nella trasmissione de I
Dei pacchi dei libri e delle riviste in ordine alla possibilità quindi di di mandarli attraverso i pacchi postali ma
Al di là al di là di questo volevo aggiungere ecco questo dato che secondo me coglie un po'anche nella nuovamente il tema della opacità accanto a quello di cui abbiamo discusso prima
Ed è quello dell'acquisizione della verifica delle informazioni riguardanti il come dire la il percorso che il singolo detenuto ha compiuto rispetto all'esplicazione del diritto di difesa mi spiego
E complesse opere un avvocato che fa questo lavoro riuscire a interloquire collare a pedagogica piuttosto che con la direzione al fine di verificare e costruire
Percorsi che possono essere ragionati insieme
E Complesso perché non c'è nessuna previsione che lo assicura
E perché c'è una tradizione culturale che da parte dell'amministrazione penitenziaria custodisce le informazioni in una ricerca di in un in un tentativo che poi trova il suo fondamento anch'a partire da da una norma dell'ordinamento penitenziario che abilita addirittura l'équipe a formulare le istanze di beneficino all'articolo cinquantasette quindi c'è anche un un ragionamento un ragionamento normativo sotto e allora che succede
Che queste queste queste informazioni questi dati o anche le criticità ti dai dalle quali può derivare una possibilità o nella negazione di una possibilità non non si incontrano con la difesa e vengono come dire a costruire il frutto di di verde vengono ecco diciamo a rimanere a rimanere separate
Dipende dette la la la lì l'opacità dell'informazione può riguardare dati rilevanti anche per l'esercizio della giurisdizione quand'anche fosse quindi chiudiamo il tema
Della del rapporto tra l'amministrazione penitenziaria e la difesa del rapporto tra l'amministrazione penitenziaria e la giurisdizione preposta a queste istanze particolare parlo della magistratura di sorveglianza
La turnazione dei del lavoro per esempio no
Qual è il criterio per assegnare i turni noi abbiamo i reclami dei detenuti che si tolgono di nonna perché non sono stati seguiti dei criteri o che dovevano essere seguiti degli altri criteri
I tre esperimenti è una è una tematica mi è molto importante
Sulla quale stiamo cercando di costruire un protocollo che ancora diciamo non non vede la luce con lettres la Camera penale con l'ordine degli avvocati oltre che con il Provveditorato
Proprio su questo su questo punto sulle istanze che detenuti fanno per essere trasferiti nei luoghi più vicini nonostante sia un criterio che dovrebbe guidare ordinariamente la loro assegnazione allora facciamo un passo indietro l'assegnazione alle sezioni
L'assegnazione in luoghi più vicino possibile alla famiglia
La questione sanitaria
Vi sono tanti e quindi per esempio
Con riferita questione sanitaria ma vi dò propongono un esempio banale il dato del di quando ti tocca a bere il medico che ti viene a visitare per quella data patologie o di quando ti toccherà la visita o di quando ti toccherà
E questo e questo non saperlo ed essere chiamati un attimo prima mentre magari devi fare il colloquio con la moglie o col parente venuto da lontano questi sono tutti i metodi
Che riguardano la complessità intera del gestire una struttura così articolata come Scarcia traccia non voglio criminalizzare nessuno perché ho vissuto guardate proprio fino in fondo
Credo la complessità dell'organizzare gestire tutte queste relazioni quindi sono quanto è difficoltoso comunicare avvisare trasmettere confrontarsi e posso capire che il la legge dei numeri sia sia come dire tiranna in questo in questo senso però è un problema che esiste ecco è un problema che la mostra che ha cercato di come dire di affrontare e di il e sconfiggere perché è vero quel discorso della macchina fotografica al detenuto è una cosa pazzesca cioè giustamente chi è addetto ai lavori si può rendere conto di che tipo
Di procedura
Ci debba essere e di autorizzazione ci debba essere dietro
Ecco queste sono tante criticità che forse non sono percepite all'interno di quel discorso che si faceva prima nessuno no sa niente
Nessuno sa niente anche della complessità di tutte queste cose che sono tante piccole forme di pene della pena piccole grandi forme perché si possono tradurre in compressione di diritti in in violazioni in in in situazioni che interrompono tra l'altro quel discorso di interiorizzazione del valore della legalità perché vedete noi dobbiamo essere all'altezza del compito che lo Stato ci ha dato e per essere all'altezza di questo compito non siamo i primi a dovere
Continuamente a rappresentare la legalità in ogni passaggio e ogni momento nel quale questa alle cavità in qualche modo messa in crisi dalla legge dei numeri dalle difficoltà oggettive da da da da fattispecie incolpevoli per il singolo operatore stiamo mandando un messaggio contraddittorio
Stiamo smentendo la nostra funzione senza volerlo quindi su questo dobbiamo sempre tenere alta la soglia di attenzione ma sì ma ecco quindi che è così
Allora presidente dire creare spostato tutto l'opacità deriva da un qualcosa che è connaturato all'essenza del carcere perché le mura lo abbiamo detto non potranno mai essere quelle mura di vetro che Niccolò Amato che lo menziono volentieri è stato un capo del DAP per tanti tanti anni auspicava che il carcere avesse sappiamo e ringraziamo per questo la magistratura di sorveglianza che in queste mura di vetro ma a volte di detto un po'opaco la magistratura di sorveglianza
Deve svolgere una funzione fondamentale che quello proprio di verificare che dietro queste mura di vetro non ci siano quelle piccole quelle piccole anche violazioni di diritti che nonostante appunto come dire tutti gli operatori
Cerchino di lavorare di collaborare dialogando diciamo perché ciò non accada
Qualche volta accade e ripeto la funzione dalla magistratura di sorveglianza incombe abile mai abbastanza valorizzata e questa siamo stati dei tempi grazie alla Presidente di rosa che si doveva allontanare con un pochino di anticipo ce l'aveva detta la ringraziamo per essere qua
Passa ma ci mancherebbe passiamo la parola invece alla diciamo al gruppo che si è occupato di lavoro son vertiamo un po'l'ordine no perché ringraziamo il dottor Luigi Palmiero che del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria vere il fatto che si è reso disponibile da esperto dell'ambito diciamo del lavoro
A rispondere alle nostre domande le domande del gruppo che la collega Antonella Carù la coordinato e alla quale quindi cedo volentieri microfono lassù per tutti i gruppi il mio orologio sul tavolo
Così almeno non ci sono scuse per stare nei tempi grazie prego
Buonasera a tutti ringrazio e saluto gli organizzatori ringrazio la Camera penale per questa bellissima opportunità
E ringrazio e saluto tutti i presenti il dottor Palmieri funzionario dell'organizzazione delle relazioni del ministro della giustizia per questa splendida occasione di riflessione su dei temi così importanti e così attuali
Quando ci siamo riuniti per decidere ma anche gli argomenti da affrontare il tema del lavoro è un tema che sorto proprio naturalmente non abbiamo avuto grandi difficoltà
D'altronde si tratta di un momento fondamentale no al momento che collega quella Periodo di disagio per riprendere poi le parole del titolo dell'iniziativa al momento del rientro nella società
Però d'altra parte si tratta anche di uno dei temi di maggiore difficoltà di maggiore complessità perché incontra tutta una serie di ostacoli che poi andremo magari sviscerare meglio
E dopo subito una breve fotografia do qualche dato perché i dati ci aiutano a capire la nostra situazione cioè la situazione attuale
E ci aiutano a capire anche quanto sia importante parlare di lavoro parlare di carcere di lavoro perché io personalmente quando OP stato l'occhiata i miei dati e numeri
Ecco diciamo mi sono fatta qualche domanda e quindi oggi sappiamo che ci sono circa cinquantasei mila detenuti
Di questi il trentaquattro per cento circa avuto l'occasione lavorativa parlo di occasione lavorativa perché questo dato che potrebbe sembrare alta positivo tra virgolette
Non è un dato che riflette gli effettivi i posti di lavoro è un dato che in realtà diciamo comprende quella possibilità anche di rotazione di lavora rotazione che abbiamo visto anche durante la visita degli istituti
E
Siamo questo dato è un dato che rimasto in qualche modo firmo dal novantadue quindi questo ci fa riflettere dal novantadue abbiamo circa trenta trentaquattro per cento quindi siamo rimasti sempre fermi
E il dato che colpisce ancora di più è che a fronte di cinquantasei mila detenuti e riprende i dati pubblicati dal ministro della giustizia
Diciassette mila lavorano alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e solo circa due mila lavorano nonna alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria
E solo lo zero virgola cinque per cento lavora a contatto con imperiese quindi siamo su cinquantasei mila detenuti lo zero virgola cinque per cento dei lavoranti lavora alle dipendenze di impresa e uno virgola cinque per cento lavora dipendenze di società cooperative e quindi qua due temi si aprono il primo tema è sicuramente il fatto che non vi sia poi una continuità cioè il detenuto ha l'occasione di lavorare ma poi non c'è una continuità una volta finito il periodo di detenzione
E secondo tema e quello che abbiamo riscontrato anche a seguito delle visite
Quando abbiamo avuto l'opportunità di confrontarci su questo tema e cioè che il lavoro non è visto come un diritto ma è un premio è un premio accessibile a pochi
Quando in realtà dovrebbe essere un diritto diritto che deve aspettare a tutti indipendentemente da dove una persona si trova d'altronde la nostra Repubblica una Repubblica fondata sul lavoro
E quindi il fatto di diritti che sono sanciti dalla nostra Costituzione non dovrebbero venire meno per il solo fatto di essere ritenuti e dunque diciamo d'altra parte la nota positiva perché una nota positiva la dobbiamo trovare e che il nostro ordinamento in qualche modo citato anche degli strumenti per poter avvicinare il mondo dell'impresa al mondo del lavoro
E come penso la legge Smuraglia la legge centonovantatré del due mila che offre benefici fiscali lo sappiamo benefici contributivi
Penso alla possibilità per l'impresa e per le cooperative di accedere gratuitamente i locali
E quindi abbattendo tutte quelle che sono le speso e per alla locazione dei locali utilizzare macchinari degli istituti penso ai vari fondi fondi fondo pone il fondo della cassa delle ammende fondono le competenze
Che talvolta sono stati utilizzati utilizzate scusati quanto meno per la formazione quindi se non è possibile o comunque si è difficile trovare un lavoro quanto meno puntiamo acché i periodi di tensione si è anche utile
Affinché una volta terminata la diciamo il periodi di detenzione in qualche modo il detenuto è rientrata in società posso effettivamente avere delle competenze spendibili sul mercato
Tuttavia diciamo l'impressione in quale l'impressione che ho avuto io personalmente ma credo che né i colleghi possono in qualche modo essere d'accordi con d'accordo con me e che effettivamente poi le in prese il territorio non a conoscenza di queste di questi benefici cioè l'impressione è proprio quella che l'impresa è realtà difficilmente l'imprenditore conosce
Il il contenuto della legge Smuraglia e invece è fondamentale che l'istituzione si faccia conoscere e che il territorio sappia che esistono queste opportunità sappia che esistano questi benefici
E che sono un potenziale perché di fatto lo sono pensiamo per un'impresa la possibilità di accedere ai locali gratuitamente di utilizzare macchinari
E e quindi diciamo ho cercato di dare un taglio più pratico no quello di avvicinare come avvicinare il mondo dell'impresa al mondo della ritenzione no dei detenuti e quindi qua io lascio la parola al dottore chi meglio di Luís appunto ci può aiutare a capire come avvicinare questi due mondi perché è fondamentale che si faccia diciamo una di vocazione più approfondita no quindi la conoscenza porterà a conoscenza degli imprenditori anche di questi benefici lascio la parola cara
Grazie grazie innanzitutto per questa possibilità di di parlare di un tema così diciamo per quanto di nicchia nello stesso tempo pieno di tecnicismi che spesso non si vedono e quindi magari posti dietro le quinte non si riesce ad avere una visione per così dire anche un pochettino più o meglio focalizzata dei vari problemi dell'area si pettina
Il tema del lavoro penitenziaria vero un tema ostico però siamo tutti quanti d'accordo innanzitutto su un su un fattore
Che il lavoro penitenziario è un sistema ingenera un sistema a somma positiva ovvero tutti gli attori diretti indiretti che partecipano di questua o settore di questo segmento della vita dell'amministrazione penitenziaria
Traggono tutti un beneficio l'ordine tra benefici o direttamente la persona detenuto perché conserva
Le evitando erette il deterioramento delle competenze
Si mantiene attivo si emancipata nulla dei sostegni della famiglia per gli acquisti de di di prima necessità eccetera la famiglia stessa Nea un giovamento perché non deve mantenere il la persona detenuta che sta lavorando già si vede venir meno un il contributo della retribuzione del detenuto dato che non potevo andare a lavorare quindi deve pure mantenerlo per le piccole spese personali
Ci guadagna l'impresa perché molto spesso ci troviamo di fronte a una serie di imprese di settori e segmenti che ci vengono a chiedere persone disposte a lavorare perché spesso in determinati settori
In determinati ambiti non si trovano lavoratori dipendenti nonostante i numeretti recati
In assoluto
Questo diciamo non non c'è lavoro per tutti tendenzialmente l'occupazione sempre un pochettino più in la disoccupazione chiedo scusa sempre Pelino di più in crescita sebbene a livello generale i dati siano confortevoli
Si sta un pochettino migliorando
E poi ci son tutte le ricadute indirette ovvero tutti gli studi sulla recidiva non mi dilungo su queste tematiche perché sono tematiche che nomi insomma abbiamo abbastanza
A abbiamo abbastanza snocciolato in più occasione più volte possono vedersi possono vedersi
On line comunque abbastanza facilmente rintracciabile
D'accordo su questo fronte e quant'
Io direi che si potrebbe poi per dover di sintesi è un tema che è difficile in venti minuti da
Diciamo raccogliere in in poche battute ma potremmo trovare tre io ho pensato di portare qui io tre prospettive per capire quale sono un pochettino i vincoli
Allan lo sviluppo all'incremento del lavoro penitenziario perché
è vero sì che ci sono c'è la Smuraglia
Ma ci sono anche altri segnali positivi sui quali possiamo dare o una nota tra virgolette di speranza per lo sviluppo del del lavoro penitenziario
Improbo due in primis un po'la lettura del dato ok è vero ci sono due mila persone guardando adesso le lo nazionale però io qui mi son portato dietro anche dati a livello regionale per ma così per avere un occhio su un campione valido
E concreto come questo nostro però abbiamo due mila persone che lavorano per imprese e quindi questo per imprese datore Esterni rispetto all'amministrazione penitenziaria
Ma l'euro guardiamo in rapporto alla popolazione detenuta dobbiamo senta ricordarci questa cosa di anno in anno che le persone che andiamo a conteggiare non sono mai le stesse c'è sempre una quota parte di persona per i flussi
Una quota parte di persone che entra che esce che abbiamo l'articolo tredici che dobbiamo provvedere entro sei mesi all'osservazione e poi dopo questo separazione continuare ad osservarle poi ci sono i trasferimenti
Altri vincoli di carattere giuridico possono essere quelli
Correlati al dalla posizione giuridica programma al fatto che magari non ci troviamo di fronte a degli imputati il che non ostile parlo di di un segmento che qui ad opera
Assolutamente ma marginale no
Però voglio dire presso altro istituto è molto molto impattante non è che ciò eviti la possibilità di attivare un articolo ventuno mai abbastanza insito nella misura cautelare il fatto di dover eseguire
Il periodo d'imputazione in restrizione è abbastanza connaturata questa misura il fatto di dover di di di vedere il raro l'imputato che lavoro
E così parimenti i le persone affette da tossicodipendenze che sono spesso
Alle quali viene data priorità alle ai trattamenti sanitari e trattamenti della salute o alle persone affetti da psichiatri e due ambiti ovviamente ma poi non sono necessariamente sovrapposti
E anche in questo caso la priorità viene data a alle cure mediche ciò non vuol dire che non vengano candidati per le selezioni che cerchiamo di mettere in atto con i datori essere quindi riattivare dei percorsi professionalizzanti proprio spendibili spendibili dopo le durante e dopo l'esecuzione penale sono vuol dire questo però vuol dire
Che ci sono delle chance in meno
Che il datore di lavoro è meno propenso perché avendo una rosa di candidati più ampia cerca di portar sì nei propri team persone perché questi problematiche non abbiano no no non le hanno
Senza contare la tematica poi degli stranieri delle pene Brevi
Cioè di questo parterre di soggetti che tu vedi sessanta mila europee sessanta mila persone però in realtà di questi sessanta mila una fotografia scattata ad oggi ad oggi non sono gli stessi sessanta mila di ieri
Son cambiati per dire su mille duecento detenuti che San Vittore può contare ne son passati dentro non hanno dieci mila
Ok e quindi su quel tessuto su cui su una variabilità di questo tipo è chiaro che intervenire per creare un un circolo virtuoso di assunzione che è un po'il tentativo si cerca di fare è un pochettino più difficoltoso ma non è impossibile
Per questo mi vien da dire una cosa ci sono tre tre una cosa che passa forse un pochettino la nota positiva del topless
Ci sono tre segmenti che funziona Nando interna gli istituti non tutti gli non tutti i settori hanno grande successo all'interno degli istituti
Quindi noi sindaci abbiam parlato P. degli articoli ventuno però poi c'è tutta la popolazione detenuta che ok non può avere accesso ai benefici del lavoro all'estero può lavorare all'interno
Costruiamo dei laboratori delle progettualità all'interno degli istituti
Bisogna andare incontro del devono essere due mondi due dimensioni che è quello della dimensione penitenziaria quindi prevalentemente correlato alla dimensione giuridica che deve incontrare quello prevalentemente legato alla dimensione economico-aziendale ciascuno con due sistemi di regole diverse che solo apparentemente sono contrapposti perché anche fuori c'è questa problematica
Anche fuori c'è la problematica del diritto rispetto alle esigenze di competitività per carità sanati con perdita
Dico rosa delle imprese
E dove c'è sempre questo crinale di questo continuo accordo tra esigenze l'impresa di rito anche qua e così e dobbiamo trovare i gangli cioè quelle in casa con l'Inter grappa intercapedine o segmenti che permettono di creare qualcosa insostenibile di realizzabile nonna di di così per così dire soltanto di idealisti
Alcune esperienze ci testimoniano che ahimè non funzionano
Citavamo un esempio che vedo riportare sempre però è molto mediatore talvolta la falegnameria se la falegnameria vuole competere con Ikea non funziona perché le falegnamerie quando una per quanto possano essere messi a disposizione metri quadri
Per metter dentro e macchinare
Il sistema ovviamente Ikea surclassa percosse per abbattimento dei prezzi per rendimenti di scala per economie di scala RIS surclassa un pochettino tutti quanti
Tutti quanti tentativi e però ci sono invece delle dei settori che paradossalmente funzionano bene e li sintetizzo qua anche quando ha portato i tre e e e sono i settori tendenzialmente nell'assemblaggio l'assemblaggio però di tutto è non non so parlando Santo l'assemblaggio dei giocattolo delle viti o delle cose anche assemblaggi complesse che richiedono una formazione medio medio lunga anche tipo
Assemblaggi riguardante microelettronica
Perché perché hanno ha la fortuna di aver reperire informazioni relativamente ridotti ma nello stesso tempo anche spazio ridotti
E quindi è possibile in pochi metri quadrati creare pochi tipo duecento creare un laboratorio che funzioni dove diverse persone possono lavorare questo rende appetibile all'impresa esterna
Un ingresso di questo tipo
Ecco ci dobbiamo fermare qui per questa sera con l'ascolto del convegno che si è tenuto il venti novembre scorso presso la Casa di reclusione di opera a a Milano convegno dal titolo disagio dentro una bilancio
A un anno di distanza dalla mostra in tribunale disagio dentro un bilancio è un punto di partenza per ulteriori iniziative in un momento in cui gli istituti penitenziari sovraffollati hanno la massima necessita di attenzione
Inviarne convegno era organizzato dall'Associazione nazionale magistrati dalla Camera penale di Milano dal ministero della giustizia e dall'ordine degli avvocati di Milano ed è stato moderato l'avete sentito
Dalla presidente della camera penale Giandomenico Pisapia di Milano ora vocata Valentina Alberta
E per questa sera si conclude così la puntata dello Speciale giustizia grazie a tutti per l'attenzione da Lorena D'Urso collabora ascolto con i successivi programmi di radio radicale