Rassegna delle riviste di politica e storia

Un saluto anche oggi e anche in questa giornata ci ritroviamo per alcune segnalazioni quindi parliamo di storia lo facciamo come sempre attraverso le riviste che si occupano di questa materia cominciamo oggi
Dal numero sedici diciassette di proposta radicale che già abbiamo segnalato in realtà si tratta di un numero doppio settembre ottobre due mila e ventitré ma c'era sfuggito un un articolo davvero
Interessante si tratta di una testimonianza che vi vogliamo leggere per intero di Giancarlo Governi ricorderete Covelli straordinario protagonista di alcuni
Momenti della televisione italiana e Vecelio Valter Vecellio riporta questa sua testimonianza in questo numero di proposta radicale che ha un carattere di originalità e che quindi è molto utile anche per i temi che cerchiamo di segnalare vi in questa rubrica l'orrore incontrato da bambino scrive Giancarlo governi leggiamo
Il testo abitava ammonta a via della Lungara due passi dal carcere di Regina Coeli a Roma mamma quando poteva mi portava a giocare e a prendere aria sul Gianicolo a quell'epoca un posto meraviglioso al mattino e nel primo pomeriggio il parco giochi non i bambini la sera rifugio delle coppiette il posto da cui si lanciavano le Palombelli tra virgolette ai carcerati della sottostante carcere
Chi aveva qualche cosa da comunicare ai loro congiunti assoldata dei portatori di voce
Gridavano messaggi tipo l'avvocato ha detto debutta atte a sessanta nega è una citazione che voleva dire l'avvocato ti consiglia di negare tutto
Mamma si sedeva su una panchina ai o su una seggiolina che si portava da casa e passava tutto il tempo a sferzare io giocavo con gli altri bambini una mattina abbiamo visto una ressa davanti alla Palazzo Salviati dove una volta c'era il collegio militare il tribunale militare una folla prevalentemente di donne vestite Dinero scrive governi urlavano cose a me incomprensibili con gli epiteti di assassino e boia la mamma cercò di cambiare strada ma non era possibile dovevamo dovremmo passare in mezzo a quella folla notai che le donne avevano applicata sul petto una stella alcune più dura una signora addirittura nove prescrivere Giancarlo governi
Chi sono domandai perché strillano perché quelle stelle
La mamma dovete spiegarmi erano ebree che avevano avuto congiuntivo morti ogni stella un morto nella famiglia
Si erano radunate davanti al tribunale militare dove si stava processando l'autore di questi infami delitti
Ero troppo piccolo per sapere altro ma qualche anno dopo cattivi che quell'episodio che mi aveva così tanto turbato era l'epilogo dell'immane tragedia degli ebrei a Roma in Italia in tutta Europa
Stavano processando Kappler ricorda governi il colonnello delle SS nella famigerata polizia nazista diretto superiore di Priebke Kappler stava rispondendo davanti a un tribunale italiano della razzia del ghetto di Roma del sedici ottobre del mille novecentoquarantatré delle Fosse Ardeatine e di via Tasso una prigione
In cui vengono torturati a morte gli antifascisti partigiani scrive con la consueta chiarezza linearità Giancarlo Governi anni dopo il mio professore di storia mi fece leggere sedici ottobre mille novecentoquarantatré
Di Giacomo Debenedetti il grande storico della letteratura italiana un ebreo che scampo alla razzia del ghetto per un puro caso perché con quel libro scritto a caldo
Volle raccontare quasi in presa diretta quella tragica giornata in cui vennero deportati in mille ventiquattro romani di religione ebraica molti bambini alcuni
Addirittura infantili prima al campo di smista mento che i nazisti avevano allestito Fossoli nel bollettino dei Nese poi nei campi di sterminio
Di Auschwitz e Birkenau
Soltanto dodici fecero ritorno gli altri morirono di stenti o passati nelle camere a gas e nei forni crematori passati per il cammino come dice la canzone di Puccini
Kappler aveva ingiunto alla comunità ebraica di Roma di consegnare cinquanta chili d'Oro entro due giorni altrimenti avrebbe preso
Duecento capi famiglia in ostaggio di ebrei rimasti nel ghetto erano impoveriti
Dalle leggi razziali fasciste con enorme difficoltà consegnarono a Kappler l'orrenda gabella che però avrebbe dovuto bloccare
Ritorsioni peggiori non sapevano che i nazisti oltre ad essere belve erano anche mancato orig parola
Ma qui lascio parlare Debenedetti citazione aperte virgolette una donna vestita di nero scarmigliata sciatta fra acida fradicia di pioggia
Dà il primo terribile annuncio il comando tedesco ha in mano una lista i duecento capi famiglia ebrei da portar via con tutte le famiglie Credit IMI scappate vi dico
Vi giuro che la verità sulla testa dei miei figli ve ne pentirete se fossi
Una signora mi credereste chiusa la citazione presidente anche approfondito questo questo fatto di questa prima di questo primo allarme di cui parla Debenedetti ma governi prosegue non le credono non le credono la mattina dopo all'alba quando la città e ancora addormentata il diritto viene circondato dai camion dei tedeschi le SS entrano nelle case in giungono anche ai vecchi agli invalidi di prendere le loro cose e di scendere in strada vengono fatti salire sui camion
Che si dirigono proprio nel coltiva il cortile di Palazzo Salviati dove rimangono per quasi due giorni
Qualcuno disse in attesa di una parola di sdegno di papà Pascendi che non arrivo
Quello che colpisce nel libro di Debenedetti osserva governi e il fatto che nessuno sapeva dove sarebbero andati a finire i mille ventiquattro ebrei razziati
Quella mattina del sedici ottobre del mille novecentoquarantatré nessuno riusciva neppure immaginare l'orrore dei campi di sterminio dei forni crematori delle camere e a gas
Questa testimonianza in qualche modo ma anche personale di Giancarlo governi che trovate
Sul numero sedici diciassette di proposta
Radicale l'orrore incontrato da bambino racconta anche appunto di questo episodio che governi si trovo a vivere in prima persona in occasione del processo con questa testimonianza
Quando le troviamo cerchiamo sempre di segnalare Belem perché sono alcune delle risorse su poi sulle quali poi si continua a lavora di sorci continuano a lavorare anche sulle testimonianze appunto siamo partiti da questa testimonianza oggi in questa trasmissione e i temi e come sempre
Cerchiamo di collegarli in qualche modo vediamo come possiamo farlo oggi è uscito il numero uno o il primo numero del due mila e ventiquattro di Mondoperaio la rivista mensile fondata da Pietro Nenni che vi segnaliamo sempre e come sempre
Ci ritorniamo poi nelle diverse puntate oggi appunto la prima segnalazione c'è un ampio capitolo in questo numero in cui si ricorda Piero Craveri e innanzitutto vi leggiamo
Il messaggio di Gennaro Acquaviva uno anche dei protagonisti
Del della rivista Mondoperaio che appunto saluta così
Piero Craveri Piero Craveri ci ha lasciato la mattina del ventitré dicembre del due mila ventitré è stato un grande storico della politica italiana preparato appassionato equilibrato ha consegnato alla cultura politica del nostro Paese
Una tradizione ungherese e un'esperienza di alto livello che rimarrà a disposizione di tutti utilissimo sussidio per orientarci nei difficili anni che attraversiamo osserva
Acquaviva cioè a modo suo è stato anche un socialista un riformista convinto partecipe in particolare nel corso degli ultimi vent'anni c'è stato fraternamente vicino dice Acquaviva collaborando attivamente
Alla speranza al basso lavoro culturale con cui la Fondazione socialismo e Mondoperaio hanno voluto ricostruire gli anni sia quelli positivi che quelli di crisi che il socialismo italiano ha vissuto negli anni di Craxi ricorda Acquaviva i dieci volumi della collana edita da Marsilio
Dedicata appunto a negli anni di Craxi contengono una ricca testimonianza di questo suo impegno culturale e politico di questa sua profonda comunione di intenti con tutti noi dice Acquaviva
Troveremo il modo di ricordarlo come merita ma per esprimere un primo sentimento di ringraziamento questa sua vicinanza abbiamo pensato i giornali a pubblicare
I suoi ultimi testi due ultimi testi apparsi sulla nostra rivista impedì segnaleremo
Qualche passaggio nel numero uno di gennaio due mila ventuno sul ruolo svolto da Franco Rodano
Rispetto al Pci di Berlinguer e in quello di aprile del due mila e ventuno con il titolo farsi costituenti vorrei dire dice Acquaviva una parola in particolare su quest'ultimo saggio il saggio
Riprendeva con integrazioni le riflessioni che Piero ci aveva proposto un importante conferì convegno che la Fondazione socialismo aveva costruito qualche settimana prima dedicando dedicandolo un ambizioso edificio l'obiettivo è tuttora il centro
Dell'impegno con il titolo dopo Draghi ricostruiamo le strutture della politica si trattò di una iniziativa di grande rilievo cui parteciparono personalità vicine
A noi dice Acquaviva appassionati come noi alla buona politica Giuseppe De Rita a Vincenzo Paglia Tiziano Treu
Luigi Bobba Alessandro Rosina cercavamo allora come oggi diciotto arriva di proporre idee innovative per ricostruire la struttura della politica
Andando in particolare in quell'occasione a ricercare i soggetti possibili per realizzarla e poi prosegue dice Piero Craveri quel giorno ci regalò blitz suo splendido intervento che viene riproposto in queste pagine uno sforzo di elaborazione di riflessione che tornando a leggerlo dice
L'autore continua a parlarci linguaggio della verità e della serietà cultural politica un impegno è un compito che egli sia fortemente aiutato a realizzare grazie pieno così appunto
Gennaro Acquaviva ricorda chi ero Craveri e vi segnala questo contenuto che potete recuperare facilmente noi però invece oggi vi vogliamo leggere qualche passaggio dell'altro testo che viene pubblica pubblicato perché ci riporta appunto
Su alcune questioni che riguardano la storia del nostro Paese più da vicino e quindi i temi di cui trattiamo Rodano e l'austerità
Appunto questo
Il titolo di questo intervento che vi rileggiamo Enrico Belli Berlinguer scriveva Piero Craveri in questo saggio conosceva da tempo Franco Rodano
Non aveva avuto un intenso questi aveva avuto un intenso rapporto con Palmiro Togliatti dagli anni del dopoguerra prima della sua iscrizione al partito comunista quand'era la la guida del movimento dei comunisti cattolici questa che la specificità di Lodola poi sinistra cristiana questa vicinanza continuo ancor più stretta nell'immediato dopoguerra
Quando Rodano fu anche tramite del rapporto tra il segretario comunista e Raffaele Mattioli e qui
Minimo per un attimo questo
Personaggio davvero interessante un personaggio di cui ogni tanto cerchiamo di raccontarvi qualcosa ma che da approfondire
Cercheremo di farlo amministratore della Banca Commerciale con in quale aveva un rapporto di stima e amicizia si deve considerare che la formulazione
Del compromesso storico da parte di Berlinguer a costituito l'esito di una ricerca perseguita Daloui già in vista della nomina segretario del partito mosso dalla necessità che avvertiva necessarie di andare oltre Togliatti dopo i nuovi rapporti
Di forza conseguiti dal pc dopo il mille novecentosessantotto
Questo approdo comportava tra le altre cose un allargamento oltre misura della tradizionale
E soluzione centrista dell'equilibrio politico italiano introducendo una contraddizione ulteriore qui già chiaro il giudizio di e Craveri ma interessante appunto perché come abbiamo detto le parole di Acquaviva siamo parlando di un'analisi molto molto concreta molto fondata quella di Craveri la contraddizione prosegue
Lo storico stava nel fatto che le ragioni e gli obiettivi di quel compromesso avrebbero naturalmente implicato il congelamento non delle differenze ideali ma delle della competizione tra le forze politiche per la conquista della maggioranza di governo dichiarandosi egli esplicitamente avverso formule basate sulla semplice maggioranza parlamentare del cinquantuno per cento
Il che per quanto la democrazia italiana mostrasse in quel momento storico un carattere un carattere ancora incompiuto come avrebbe osservato Aldo Morrone questo importante
Si mostrava come conferma proprio del tradizionale sistema di equilibrio politico togliendo tuttavia visto quel peculiare elemento di contrapposizione alternativa tra i partiti della maggioranza di governo che il Partito Comunista che era stato sempre il più evidente
L'evento di aperta competizione democratica riscossione su questo punto fondamentale rimase aperta nel dibattito culturale e politico di allora Berlinguer ci avrebbe cercato una via d'uscita concettuale le più stringenti Obizzi obiezioni usando la mozione di pluralismo
Ma appunto proprio questa nozione implicava che diversi poteri nella società stesse controllori in equilibrio
Premessa che il male si coniugava con concetti come egemonia
Fosse anche della classe operaia e qui forse bisognerebbe approfondire ma Craveri usa questa categoria con diciamo profondità di consapevolezza di quello che si intende all'interno naturalmente della tradizione culturale del Partito Comunista Italiano
I promotori il pluralismo inoltre aveva sempre concettualmente connotato la pluralità di apporti culturali sociali economici che caratterizzano il processo politico democratico tuttavia analiticamente non aveva mai preteso di definire i termini istituzionali con cui una democrazia risolve nella sua forma costituzionale e nella prassi delle forze politiche la contrapposizione e composizione dei diversi elementi questa nozione di compromesso come vedete era abbastanza complicata e Craveri la identifica anche nelle sue contraddizioni si ripete poteva dunque fortemente in termini biologici sulla concezione istituzionale
Della democrazia con un'accentuazione che in modo particolare i riguardava il rapporto con il mondo cattolico quindi con la Democrazia Cristiana in questo specifico rapporto assai più che in quello con le altre forze politiche avrebbe infatti dovuto consistere il carattere storico del compromesso
Del resto nella concezione comunista la storicizzazione della tradizione culturale europea nella varietà delle sue espressioni ideali ed anche di quella italiana a partire dal secolo diciannovesimo e ha portato considerare concettualmente come superati è sostanzialmente assorbiti
Tutti gli stimoli positivi che si ritenevano fossero venuti nelle dalle precedenti esperienze culturali risolvendo le nel processo in atto della rivoluzione comunista era questa è un po'che proprio anche la pretesa diciamo così e questa chiave interpretativa altro non era che il riflesso di quella inclinazione verso la filosofia della storia che arriva caratterizzato il pensiero di Marx aveva era stata fatta propria dai successivi marxismo Italia inclinazione non poteva tuttavia risolvere in sé e l'elemento religioso
Nemmeno nessun fenomeno religioso era infatti assorbibile in una concezione materialistica della vita umana quale il comunismo propone ma problema poteva essere affrontato o negandone l'esistenza o riconoscendolo secondo un'altra
Un'altra formula che non poteva che essere politica al sentimento religioso come problema individuale e collettivo aveva così attraversato tutta la storia del comunismo dal realizzarsi della Rivoluzione d'ottobre del diciassette in Italia Togliatti era stato particolarmente attento a non creare alcun contrasto su questo punto a partire da questa premessa aveva impostato il rapporto con la Chiesa cattolica e di cui il voto comunista all'articolo sette rivolte vede
Anche le polemiche da parte azionista da parte di Marco Pannella questa nota
La vicenda in sede costituente sarebbe stata la manifestazione più emblematica di questa prospettiva che Craveri sta ricostruendo in questo intervento nei particolari lo stesso Statuto il PC aveva previsto che l'iscrizione al partito
Sì improntati a un criterio di laicità e non implicasse l'esclusione di chi professa asse qualsivoglia fede religiosa questo è un aspetto però importante che Craveri recupera Berlinguer intese andare oltre come emerge da quello che Antonio tanto missili riluce sottolineando che laddove Togliatti aveva guardato al problema della coscienza religiosa anche trovando il modo di superarla per Berlinguer la dimensione religiosa quindi esattamente la fede religiosa sono realtà che il partito non si propone di superare ma alle quali si riconosce valore autonomo era questa la soluzione siamo ancora arrivati poi al tema del dell'articolo come vedete che si tratta di un approfondimento molto particolareggiato e non abbiamo ancora ha parlato di Rodano Rodano aveva avuto leggiamo che avanti
Stretti rapporti con Togliatti segretario comunista aveva di lui una grande considerazione
Questore apporto naturalmente implicita le l'estrema attenzione che rivolgeva poeticamente
Alla questione cattolica Rodano aveva poi e proseguito con sua indipendenza una sua attività intellettuale e politica
Come si riscontra dai suoi scritti dalle riviste culturali politiche di cui fu animatore e qui poi si parla anche dell'esperienza delle riviste a cui dette vita Rodano qui naturalmente vi rimandiamo alla rivista trimestrale in cui si cercò di indirizzare di indirizzare l'analisi più direttamente sulla piano politico ma saltiamo appunto
E andiamo sostanzialmente le conclusioni Partito Comunista si presentò all'esperienza dei governi di solidarietà nazionale si legge molto più avanti questo saggio di Craveri senza un programma che avesse sostanziale organicità questi problemi non furono risolti se non nei termini esposti poco fa
Appunto il programma a medio termine che presentò nel giugno del mille novecentosettantotto con Giorgio Napolitano del resto uno degli esempi eloquenti
Di questa mancanza di originalità diceva Craveri questo dal Partito comunista infatti non è mai stato come ancora si contino da più parti a dire un partito veramente riformista
Perché il riformismo per sua natura implica l'assunzione della società di mercato come tale cioè capitalistica ed opera all'interno di essa ai fini dello sviluppo economico
E di una più equa redistribuzione del reddito come è stato il caso delle socialdemocrazie o di altri soci alti socialismo e naturalmente ciò implicava un ordinato intervento dello Stato lo sviluppo del Welfare
Questo era presente nelle proposte dei comunisti si coniugava con il compromesso storico che era così anche un compromesso col sistema capitalistico da conciliare con tutto il restante anticapitalismo
Tema che è stato affrontato in questo saggio ma che non abbiamo letto la corrente migliorista del Pci che patrocinata
Questo avvicinamento alle impostazioni programmatiche delle socialdemocrazie europee
Non poteva neppure nel corso delle riunioni della direzione del partito fare riferimento teorico avesse perché il nome stesso di socialdemocrazia era bandito per Berlinguer ricorda
Carica di recepiva così in questa modulazione di anticapitalismo e accordò con la società di mercato alcune delle riflessioni di fondo di loda nonché aveva elaborato alcune idee da questo punto di vista per il quale le ha democrazia o progressiva di Togliatti diceva Rodano era soprattutto come in effetti era una fase di transizione al comunismo in cui il programma non poteva certo già a proporre come l'esito finale quello collettivista ma il ruolo economico dello Stato
Viera anche accentuato Inès sul prevalere soprattutto nei servizi del pubblico sul privato era un punto qualificante dei propositi del Partito Comunista la solidarietà nazionale non bisogna dimenticare porto ha quasi a termine il completamento del welfare italiano tra cui l'introduzione definitiva della sanità pubblica sebbene prevalentemente attraverso una progettazione che i socialisti avevano avviata che ma che con il centrosinistra non erano riusciti a far passare
In breve guerra c'era anche il controllo del consumismo nella sua equivalenza col capitalismo che non ha nessun riscontro
Per sua radicale ripulsa nel socialismo europeo scriveva credimi fu un esempio non marginale il suo discorso sull'austerità
E dove l'influenza di Rodano emerge con evidenza Berlinguer
Non aveva fatte proprie le idee di lodano nella loro finalità ultima ma certamente c'era stata una sua infine influenza nell'idea stesa del compromesso
In quella suo essere tra l'altro grande o e storico sia nella polemica densamente radicale qui naturalmente sempre in termini generici
Alla società di mercato che costituivano due cose comunque difficili da mandare avanti insieme
La società più umana e più libera e più giusta del capitalismo aveva un indubbio afflato in cui se non la concezione religiosa il credo ideologico di Berlinguer non era solo socio economico ma anche idealmente connesso ad un rapporto tra società e politica di carattere almeno etico voto ad abbracciare più cose più pensieri in questo egli si era indubbiamente servito pilotano per andare oltre Togliatti e formulare una prospettiva nuova ed una congiuntura storica che doveva essere preminentemente politica poi appunto ci sono altri passaggi che non vi leggiamo
Ma questo saggio di Craveri ci aiuta a capire anche diciamo la difficoltà di questa elaborazione
Della prospettiva del compromesso storico difficoltà che Aldo Moro probabilmente ma questo possiamo giungendo noi non c'è nel testo
Di Craveri che Aldo Moriero che Aldo Moro aveva intuito e in queste colonne contrazioni forse come si capisce da suo ultimo intervento quello del febbraio del mille novecentosettantotto con i gruppi parlamentari della democrazia che sia Aldo Moro forse aveva individuato anche un campo nel quale forse amplificare le contraddizioni per poi in qualche modo portare il Partito Comunista a un momento di crisi di revisione in una prospettiva pienamente diciamo diciamo post comunista ma queste naturalmente
Sono ipotesi che la storia nomina CIA consegnato per le evidenti e questioni che conosciamo
Abbiamo ancora qualche minuto a disposizione e torniamo a segnalare vi come avevamo già detto
La settimana scorsa alla rivista della università LUISS di Roma LM DP la meraviglia del possibile
Il numero che abbiamo sul tavolo in questi giorni e numero sette memorie ricordi coscienza oblio e altre avventure della mente sono i temi di cui cerchiamo di parlargli in questa trasmissione quindicenne continuiamo a servire forse lo faremo anche nelle prossime puntate oggi vogliamo segnalare di un articolo una riflessione in realtà sull'attualità ma che ha a che fare con il nostro rapporto
Con la storia anche individuale con le storico con la memoria una riflessione di Veronica Barassi Veronica Barassi è un'antropologa digitale
Insegna scienza Scienze della comunicazione presso la scuola di scienze umane e sociali dell'Università di San Gallo il titolo del suo articolo e questo le tracce eterne del digitale
Scrive Barassi nella mia vita ho commesso molti errori in momenti di rabbia ho detto frasi che non pensavo davvero
Da giovane con gli amici o riso troppo ballato troppo mi sono esposta senza pensare alle conseguenze nella mia vita ho avuto un amori sbagliati amicizie improbabili opinioni politiche che poi ho cambiato
A volte questi errori mi hanno fatto crescere
Diventare quella che sono altre volte hanno avuto un meno importanza nella mia vita una serata di svago con le persone sbagliate è diventata una storia divertente da raccontare agli amici nomignolo politica ripensata e cambiata
Si è trasformata in un interessante momento di scambio con i colleghi
Non importa il peso la cosa reale di questi errori e che sono miei
Solo pochi li conoscono io in gran parte ho potuto limitarne l'impatto sulla mia vita
Oggi non è più possibile scrive Barassi la nascita dei social media delle atta
E del sistema economico denominato capitalismo della sorveglianza come scrive la studiosa di Harvard Songs Anna
Zago fra CIN Trichet di fare un passo senza che tutte le nostre scelte i nostri comportamenti
Pensieri esperienze emozioni vengano trasformati in dati
E usati per tracciare ci e pro fidarci
Quando cerchiamo lavoro stipuliamo un assicurazione chiediamo un finanziamento scriviamo i nostri figli a scuola in altre innumerevoli situazioni della vita quotidiana questi dati decontestualizzati
Sterilizzati e confrontati con Benci Marche algoritmi standard vengono usati per giudicarci senza un reale controllo e all'interno di un sistema di leggi di norme che non riescono a proteggerci
In tutto questo i nostri errori i momenti di debolezza i nostri ripensamenti vengano raccolti registrati possono potenzialmente essere usati contro di noi quando meno ce lo aspettiamo
La cosa più anni alle tante di questa trasformazione che le nuove generazioni sono quelli più esposti dice Barassi per la prima volta nella storia dell'uomo stiamo creando una generazione che viene monitorata e dati ficcata da prima della nascita
Come ha dimostrato come ho dimostrato in una mia ricerca con con la mia ricerca gli ultimi dieci anni dice Barassi dal momento in cui i bambini vengono concepiti il loro informazioni
Vedi che vengono spesso condivise sulle app di gravidanza o sui social media
Nella vita di tutti i giorni i loro dati personali vengono raccolti archiviati da tecnologie dopo chicche e assistenti virtuali nelle loro case
Da piattaforme educative nelle scuole da documenti e portali on line e presso l'ufficio del medico dei loro giocattoli connessi a internet dai loro giochi on line e ora anche dai grandi modelli di linguaggio e
Anche dall'intelligenza artificiale generativa ma che cosa vuol dire crescere in un mondo che scruta ogni loro mossa un mondo con gli occhi puntati su di loro pronto ai lodigiani o a criticarli
Che impatto ha tu tutto questo sull'espressione del sé
Sulla libertà di pensiero di azione dei bambini e dei ragazzi dalla ricerche emerge emerge chiaramente che la sorveglianza perpetua
Può avere un impatto sull'autostima delle persone influenzare i comportamenti questo è chiaro se pensiamo a quanti si trovano spesso rappresentare una versione ideale e dissi sui social
Così distante dalla realtà quotidiana il problema però non è solo psicologico per esempio autostima ma è anche sociale antropologico infatti non ci si dovremmo solo chiedere che cosa voglia dire crescere in un mondo in cui si viene continuamente sorvegliati scrutinati e lasciati in balia del giudizio degli altri ma anche cosa voglia dire crescere in una società in cui tutti i nostri errori le nostre imperfezioni vulnerabilità non possono essere mai cancellati una società dove davvero non abbiamo ridargli libertà la libertà di sbagliare
è una libertà di sbagliare è fondamentale dice Barassi
Per la vita umana perché ci permette di esplorare di sperimentare di cercare nuovi confini sbagliamo e impariamo impariamo scopriamo cose di noi stessi che non avevamo mai pensato gli sbagli che ho fatto quando ero ragazza dice
Non dovrebbero essere usati oggi per giudicarmi perché io non sono più quella persona
Sì questa è una riflessione importante forse proprio grazie a quegli sbagli non sono più quella persona una delle grandi certezze dell'essere umano e che siamo soggetti incostante
Divenire cambiamo la nostra maniera di pensare di reagire di confrontarci con gli altri gli algoritmi gli algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale che cercano di di finirci maniera statisticamente plausibile
Lei che hanno questa nostra libertà di sbagliare di imparare di cambiare creando delle tracce indelebili sui nostri profili digitali che ci seguono ci seguono per tutta una vita né questa va riflessione naturalmente
Da consegnare ad altri giudizi ad altri riflessioni ma le tracce eterne del digitale sono un tema con il quale primo a che fare
E su queste tracce naturalmente lavoreranno gli storici ricercatori i psicologico ma il ventinove lo faranno naturalmente anche gli storici e abbiamo segnalato questa
Riflessione
Davvero interessante di Veronica Barassi darà l M DP
E con questa rivista chiudiamo anche per quest'oggi vi diamo appuntamento la settimana prossima