Presentazione del libro di Aristide Donadio "Processo al carcere" (Centro Ghandi Edizioni)

Buongiorno bentrovati iniziamo
La presentazione di questo libro con inconsueta puntualità norme sono in questa città iniziare
Alle diciassette zero tre è una cosa che è stata programmata per le diciassette per ogni tanto capitano anche queste
Questi questi accidenti diciamo
Accidenti di questo genere il però insomma ci siamo sono tutti i relatori sono presenti e quindi diciamo possiamo iniziare questo incontro dedicato alla presentazione del libro curato da Aristide Donadi acque alla mia sinistra
Il cui titolo è processo al carcere
E che raccoglie un una serie di scritti di autori di percorsi di esperienze e di e di formazione diversa
Intorno alla critica delle istituzione penitenziaria possiamo dire
Molti dei dei testi hanno una ispirazione diciamo chiaramente abolizionista del del carcere
Che ovviamente un un tema molto rilevante che ritorna la nostra attenzione in modo particolare
In tempi come quello attuale in cui viceversa diciamo
La la durezza delle condizioni di disattenzione si fanno si fa più più significativa anche soltanto per ragione del
Del sovraffollamento che torna con tutto quello che significa dentro
L'esperienza di vita delle persone detenute alcuni contributi di questo libro sono molto significativi proprio sotto questo profilo cioè il profilo della racconto della esperienza detentiva
Il il libro porta una una prefazione di Mauro Palma l'ex garante nazionale delle persone private la libertà che purtroppo per un impegno dovuto ai alle sue precedenti funzioni
Oggi non era e non può essere con noi perché è stato diciamo
Convocato in un ufficio giudiziario per rendere una testimonianza riguardo a una vicenda diciamo sì che lui stesso aveva denunciato quindi si scusa molto forte
Aristide con tutti quanti gli autori e con i presenti per per la sua assenza ma poi ne vedremo un un piccolo messaggio di saluto che ha comunque già ciò voluto mandato mandare e quindi c'è appunto questa
Prefazione di di Mauro Palma poi ci sono poi contributi sia di persone che hanno vissuto l'esperienza detentiva ma anche
Alle testimonianze dirette in questo senso ma anche testimonianze di operatori penitenziari che a diverso titolo hanno lavorato o lavorano tuttora in carcere
Penso al la dottoressa Romano ma penso
Vendono conosciuto diciamo
Anni e anni addietro già animando fino al insomma sul quindi
Che la comunità penitenziaria diciamo sia a ha una sua clientela che si alimenta e si rinnova però poi sul versante di operatori diciamo sì molti invecchiare insieme diciamo gli asset di quelli che le chiavi in silenzio quindi
E e questo e quindi è un libro sotto questo profilo molto molto ricco quindi diciamo
Quando Aristide mi ha chiesto se potevamo diciamo in qualche modo promuovere una presentazione discussione qui a Roma accettato molto volentieri di ospitare questo questo incontro anche perché questo lo dico incidentalmente che io ho fatto una mia piccola parte scritti
Pari pagine in questo questo libro e quindi
Le condivido diciamo sì la la motivazione d'urgenza
Come dire di di di intervento e quindi l'ho fatto molto volentieri quindi questo è diciamo l'occasione che ci vede qui riuniti per cui vi ringrazio molto
E io direi che possiamo iniziare innanzitutto ascoltando il il messaggio di Mauro Palma che come vi ho detto diciamo si si scusa molto tardi poter essere qui oggi con noi
Ma al libro ci tiene perché ha contribuito con la sua prefazione avrebbe voluto essere qui eccetera mandato un saluto che cosa dovrebbe comparire sul sullo schermo
Oggi a questa discussione poi al piccolo contributo e supporti o diciamo circa rappresenta
Come importante
Ormai sta
Se a musica problematiche Rizzi chiaramente al
Carcere il bambino la famiglia storica
A un processo attuazione o
Ma
O le immagini
L'uomo
Tutti
La operare organizza ma duplice ci sono oggi turista nacque situazione Castro uno va migliorato le zone citare il vomito probabilmente
Processare pagina
Cinquantatré veniva
Insiste no sta che si è soprattutto questo scusa furono
Grazie a Mauro Palma grazie lavoro che ha fatto in tutti questi anni ieri per il contributo che c'ha voluto mandare oltre per l'impegno che siamo certi continuerà prestare a queste a questi argomenti a queste a queste questioni
Quindi con gli occhi tre lei un po'nel
I nostri lavori chiederei innanzitutto a a Luigi Romano che
Qui in rappresentanza dell'associazione Antigone ma in realtà Giovannone diciamo matti visto militante uno studioso diciamo le tante così insieme conosce benissimo il nostro sistema penitenziario i suoi diciamo sì sui dati anche purtroppo più scuri tra le altre cose autore di un bel libro la settimana santa anche
Ricostruisce la
Tristissima vicenda simili Santa Maria Capua Vetere tutti quanti abbiamo conosciuto e che per di più essendo diciamo
Concittadino di di Aristide diciamo una certa familiarità si è offerto diciamo
No a discuterne e diede divenire diciamo sì fuori dai confini del
Denso contato per venire a discutere con noi di questo di questo libro quindi io darei senz'altro la parola raggiro prego
Grazie
Grazie a tutti per dovere di un po'di emozione perché parlare dopo Mauro Palma al tavolo diciamo così autorevole è un po'difficile
E soprattutto diciamo riuscire a rispettare quelle che sono state le funzioni declinante da Stefano quindi noi ci proviamo ma ci proviamo in maniera molto amatoriale
Il libro di Aristide che conosco da da tanti anni alcuni sono veramente legato
Mi sento legato proprio con affetto perché stato uno dei primi diciamo che ho incontrato in Antigone con Dario Stefano Dell'Aquila Salvatore del
è un libro difficile è un libro molto complicato libro complicato perché dentro questo libro ci sono diverse prospettive Mauro le elencano in maniera diciamo estremamente definite all'inizio in prefazione perché vanno dalla appunto da una prospettiva molto più radicale trasformazione del reale ad una molto più interno molto più pratica sono proprio due ottiche quelle esterne quelle interno la chiave di lettura secondo me la da Stefano vada Stefano nell'introduzione perché queste due anime riescono a dialogare nel momento in cui la trasformazione radicale può passare attraverso una riforma degli assetti del penitenziario una riforma che passa quindi perché le soluzioni pratiche non soltanto ideali ma è un libro anche di racconti di testimonianze e questo diciamo da non solo la lo rende ancor maggiormente complesso perché chiaramente le testimonianze sono espressioni di proiezioni soggettive cioè con cui le persone attraverso nel penitenziario
E cercano di sopperire a delle soluzioni o forse raccontano sole delle delle drammaticità
E la prospettiva soprattutto che rende maggiormente complesso il tutto quindi siamo già quattro cinque complessità una dietro l'altra una prospettiva di enormi respiro
Ci sono tantissimi autori Aristide diciamo fa una panoramica enorme nel suo intervento forse tra i più citati c'è Basaglia
Io vengo fuori da una formazione interna del nostro gruppo campano dove proprio chiaramente domenica pomeriggio abbiamo letto e discusse insieme conferenze brasiliana
A un certo punto c'è una sua descrizione di quello che lo Stato e la psichiatria la descrive come una nave che affonda è una cosa che il ritorno in un'altra sua intervista è una perché affonda tutti quanti descrivono la situazione manicomiale il superamento dei manicomi come qualcosa di estremamente decadente
Ma ad un certo punto Basaglia si scoccia di descrivere ciò che sta per implodere o quello che implode continuamente e arriva ad una grandissima considerazione dicendo che noi non siamo più descrivendo lo stiamo che non avete affonda noi siamo nel mare della vita cioè nel senso mettiamo in discussione quelle che sono i rapporti di forza della vita che vengono in qualche modo raccolti dal manicomio e la sua prospettiva chiaramente assolutamente radicale perché si pone l'obiettivo della distruzione dell'ospedale psichiatrico giudiziario
Detto questo c'è anche un'altra discrasia che viene rilevato in tutti gli interventi concreti la verità anche diciamo dal dall'intervento più istituzionale con la dottoressa romano che chiaramente espressione di un quadro dirigente l'amministrazione e che c'è una discrasia tra quello che l'articolo ventisette cioè il dover essere delle norme e gli assetti materiali
Ad un certo punto Stefano la chiama la Fallaci a norma di vista cioè quasi come se fosse un'ossessione che prendeva tutti gli azzeccagarbugli che iniziano ad attraversare il mondo giuridico il penitenziario perché c'è un'enorme distinzione tra quello che noi descriviamo studiamo nelle all'università o anche delle porte scriviamo nelle riviste e quello che invece sono gli assetti materiali
Bene secondo me questo è un punto fondamentale sia per metterci in connessione con la vita sia per metterci in connessione con quello che il mondo che attraversiamo quando diciamo più inviamo nell'universo carcere perché effettivamente c'è una risposta
Che sicuramente al di là dei paradigmi dell'articolo ventisette
Che nasce in un quadro storico istituzionale completamente diverso che risponde ad una società completamente diversa fosse distante milioni e milioni di anni luce dalla vostra
Ma il nostro sistema diciamo da al carcere una funzione che è quella meramente a mio parere questo mio giudizio contenitiva
Io oggi vengo da una visita di Poggioreale fatta proprio con l'Osservatorio di Antigone
La nostra l'osservazione questa volta si è concentrata principalmente sul reparto Firenze Firenze il reparto di nuovi ingenti dossier nell'ordinamento riserve nuovi giunge un'attenzione particolare perché sono soggetti che rientrano nel circuito penale
Ho dopo un tempo enorme quindi non lo so dopo dieci anni oppure per la prima volta ebbene c'è una e il la a parte può giocare in questo letto soffre un livello di sovraffollamento enorme molli avviso affollamento dettata anche e soprattutto dalla ristrutturazione del del Napoli del padiglione Napoli il che significa che trecento detenuti sono spalmati su tutto l'istituto non serve a nulla sfollare perché oggi direttore Berdini c'ha detto esattamente che l'ingresso appoggia sono di cento detenuti ogni dieci giorni non aveva fatto un calcolo Valeria Bertolini
Circa cinque mesi fa che il tasso di sovraffollamento della Lombardia e della la Regione Campania avanzava con un tasso di sovraffollamento di cento detenuti al mese il che significa che nell'ultimo mese addetta diciamo delle ultime statistiche
Fatta dottore Berdini il tasso invece aumenta di cento DVD solamente nel carcere volgere appoggiare è un carcere Metropolitan risponde ad un bisogno è un carcere
Che risponde al la sovrappopolazione di una città difficile come quella di Napoli con tessuto economico altamente frammentato ma è chiaro che per sopperire a quella funzione di contenimento di quell'esercito diciamo di riserva tutto l'assetto del settore penitenziario campano
Da in a farlo perché chiaramente coi detenuti devono essere in qualche modo esternalizzati solamente il circuito S riesce a rifluire all'esterno
Questo per dire che cosa che
è chiaro che parlare a di carcere all'interno diciamo del solo emisfero carcere è limitativo cioè non non riesce non riusciamo a connettere quella che è una enorme esigenza di trasformazione radicale di un assetto che problematico che ha dei costi sociali enormi
Senza riuscire a in Quad
Fare quella che è la risposta che il carcere deve dare ad una società complessa che sa in affanno in una fase tra l'altro difficile di ristrutturazione delle forme della di lavoro su una spinta di più o meno attuale ecco perché noi siamo il centro di un continente
Abbastanza vecchio con degli assetti produttivi vecchi si stanno cercando di rinnovare su una spinta di nuove forme del lavoro è chiaro che questo sta producendo un'espulsione
Repentina rispetto alla fase produttiva che si è arrestata con l'emergenza e questo me lo raccontiamo
Altro caso di Poggioreale che ci è stato raccontato stamattina importantissimo rispetto a quella che è la descrizione istituzionale sono presenti senza fissa dimora che risponde ad un ad un elemento diciamo difficile contraddittorio di quello che l'istituzione carceraria perché perché è vero che io una delle prime domande mi sono posto guardando Poggioreale molto tempo fa e quindi diciamo in linea con quello che sono le discrasie rilevate
Dal testo era come è possibile che poggiavano collassa cioè come è possibile che due mila e oggi erano due mila e trentuno ma ricordo Poggioreale quando ce n'erano tre mila come è possibile che tre mila persone non producono il collasso del sistema cioè una una popolazione così fragile una popolazione portatrice di una serie di bisogni che proviene dalle marginalità sociale come possibili che l'istituzione così povera oggi a Firenze porta trecentosettantaquattro detenuti i lavoranti erano nove trecentosettantaquattro detenuti di media sicurezza e vado avanti erano nove come fanno nove lavoranti a diciamo organizzarsi attorno a un'esigenza che invece attraverso i trecentosettantaquattro è un'esigenza di riproduce della vita materiale all'interno dove chiaramente l'amministrazione da un Budget minimo
Bene
Perché ci sono delle comunità interne ed esterne ma alcun lasso delle comunità interne ed esterne che danno una mano strutturali all'amministrazione perché senza di questa Poggioreale colla sarebbe all'unisono immediatamente perché trecentosettantaquattro persone non hanno la possibilità di fare la spesa
In cucina
Di forse pro avere qualche panno in più di riuscire diciamo esigenze basilari è chiaro che Mammano che si scritto l'anno i tessuti Esterni connettivi rispetto a quelle che sono delle esigenze permeabili dell'istituzione istituzione con las cioè non ce la fa
è chiaro che noi stiamo andando in una fase diciamo critica Gen molto critica di esclusione almeno sotto il profilo normativo dei contenitori
E penso che le ultime dichiarazioni del governo in questo anche proprio in linea con l'articolo ventisette diventano difficili su un piano proprio immaginabile perché non si riescono a costruire nuove carceri con l'accelerazione della crescita detenuti interni
Cioè diciamo che è uno scotto che si vuole dare sicuramente in linea con l'ideologia che tra l'altro in criticano anche con un'altra ideologia che probabilmente abbiamo contribuito a creare stesso lui che cura le misure alternative perché e in questo diciamo secondo me il l'ottica della dottoressa romano è parziale perché pensavamo che con le misure alternative riuscivamo a governare un sistema cioè con il mercato tra virgolette della prende la penna attraverso quel dispositivo della premialità non riuscivamo a governare quella che era l'attrazione interna di questo circuito
Ma in realtà non è così
Perché l'attrazione è cresciuta sono cresciuti i numeri in intramoenia sono cresciuti in i numeri misure alternative oggi ne abbiamo ottantaquattro mila con gli uffici che sono rimasti stabili quindi il problema e torno a a libro per chiudere definitivamente
Io non penso che possa essere questa soluzione e questa esigenza di trasformazione possa essere cercate ritrovata solo all'interno dei dispositivi del penitenziario
Io penso che questa trasformazione così come Basaglia cercava in qualche modo valorizzando la tensione e il conflitto
Come elemento come motore delle trasformazioni dell'universo mondo deve interrogare la vita e che tipo di orizzonte di vita ne vogliamo abbiamo però in questo un momento estremamente fertile perché le loro soluzioni sono deboli
Perché le loro soluzioni sono impraticabili
Perché le loro istituzioni stanno con l'assalto che significa che se noi riusciamo in qualche modo ad interrogare profondamente il meccanismo di attrazione nel sistema penale
E di tra virgolette smascherare la funzione il paradigma dell'articolo ventisette tenendolo solamente come limite istituzionale che può invece governare che cosa il conflitto dopo la produzione del collasso
A quel punto possiamo domandare perché tipo non di carcere vogliamo ma che tipo di mondo vogliamo che è una domanda che secondo me e centrale in tutti gli interventi assolutamente del libro che la chiave di lettura che dava Stefano all'introduzione come trasformazione radicale in riforma in in passo con la vita del mondo penitenziario secondo me qualcosa di possibile attraversa bile e mi taccio mi scusi ho detto diciamo delle sciocchezze ma sono quelle che suscitato questa lettura
Nei nei passaggi tra un relatore l'altro diciamo ci passeremo anche il microfono
Di radio radicale che ci sta ci sta registrando e che quindi ovviamente con l'occasione ringraziamo per questo evento e per il servizio pubblico che costantemente garantisce
A questo Paese attraverso la conoscenze da diffusione appunto di questi elementi che di di discussione che vengono proposti anche al di fuori dei
Dei Circuiti più tradizionali o delle modalità di comunicazione più tradizionali e quindi veramente Grazia radio radicale e i
Luigi Romano ha già diciamo sì posto molti argomenti anche diciamo legati alla la situazione contingente come diciamo una critica
Radicale del pure dell'istituzione penitenziaria possa diventare una una pratica anche le diciamo
Di come dire
A partire da il rispetto dei diritti fondamentali della persona
Esattamente nella misura in cui il rispetto dei diritti fondamentali della persona e difficile garantirli dentro l'istituzione penitenziaria esattamente in questo modo la garanzia dei diritti obbliga istituzione penitenziaria
Diciamo sì in qualche modo a buttare no pensate alla recente sentenza della Corte Costituzionale sulla questione dell'affettività in carcere
Qui tra noi e io lo devo dire non posso non dire dodici non si dice
Il nostro amico Fabio già Filippi che magistrato che ha sollevato la questione di costituzionalità davanti alla Corte costituzionale quella è diciamo sì una una questione di diritti fondamentali delle delle persone detenute che appunto dentro tradizionali una tradizionale concezione del del carcere
E diciamo sì irriconoscibile ma che nel momento in cui viene riconosciuta dalla Corte costituzionale impone al sistema penitenziario di ripensarsi
E di diventare qualcosa di diverso da quello che noi abbiamo conosciuto e che ahimè conosciamo ancora oggi perché diciamo gli effetti pratici dovremmo ancora vederli però c'è diciamo si un come dire un principio io questo lo dico diciamo per anche per tenere insieme diciamo così una la la la mia funzione di garante con diciamo sì il la mia aspettativa ambizione mio desiderio diciamo siti
Chiamiamolo così abolizionista e io penso che il rispetti i diritti fondamentali sia un principio di erosione dell'istituzione penitenziaria
Almeno dell'Istituto di previdenza così come l'abbiamo concepite conosciuta
E quindi è un modo diciamo sì per praticare
Un possibile superamento di quella istituzione chiusa diciamo sì che ancora così centrale dentro non sussiste
Non mi voglio prendere altro tempo e invece do subito la parola a Riccardo De Vito che magistrato con grandissima esperienza e diciamo grandissima apertura come magistrato di di sorveglianza
E che appunto avuto la la cortesia di volersi confrontare con questo testo con le tesi che dentro il testo sono espresse prego ricca
Grazie davvero sono molto contento di essere qui a discutere con tutti voi di questo testo vedo tanti amici anche nella platea e vorrei subito tranquillizzare la platea che mi ha visto acquistare adesso il testo no cioè
Meraviglioso libro di Pierre Bayard che
Scrittore psicanalista francese che s'intitola proprio come presentare un libro senza mai averlo letto naturalmente
E è una provocazione
Per una provocazione interessante perché
Nel suo riferirsi ai libri dice ci sono libri che comunque prima o poi fanno parte di noi
Anche
Ci sono libri che non si conoscono direttamente sono libri che si sono solo sfogliati se sono libri di cui si è sentito parlare io credo che questo libro sia molto importante
In realtà l'ho letto perché ho avuto la fortuna di poter leggere in pdf anche e ho piacere ora di averlo tra le mani di poterlo sfogliare anche perché ritengo ancora che la lettura sia un atto che comunque impegna tutti i sensi
Ed è un libro che cade secondo me in un momento storico molto importante
Direi nel peggior momento storico cui poteva uscire questo libro è uscito
Proprio l'altro giorno scrivendo a proposito dalla sentenza della Corte Costituzionale in materia di affettività
Notavo che il ventisei gennaio era stata una giornata particolare perché si interroga di esecuzione penale perché noi qui alle nostre latitudini celebravano una sentenza che riconosce come diritto inviolabile dell'uomo l'espressione della sessualità anche all'interno delle mura penitenziaria ma spostandoci Oltreoceano negli Stati Uniti in Alabama la Corte Suprema rigettava
I ricorsi di Kenneth Smith
Non riconoscendo che la pena di morte per azoto con una maschera di azoto fosse crudele ed inusitata sulla base del sesso emendamento
Dottor emendamento della costituzione ora questo ci dice quanta strada e quante battaglie deve ancora fare il giurista ci dice che non c'è consenso universale su cosa non intendiamo per dignità umana su quali si è il limite che poniamo alla potestà punitiva sul corpo umano
Quali limiti la potestà punitiva incontra
Quando si trova davanti il corpo umano per noi qui abbiamo messo in crisi
Alcuni limiti del potere punitivo evocando l'articolo tre della corte della convenzione dei diritti dell'uomo che parla di diversi trattamenti inumani e degradanti discutiamo di queste questioni negli Stati Uniti
Non è inumano e degradante uccidere e inumano e degradante o può essere inumano e degradante il metodo con cui viene data la morte quindi dire che di strada da compiere ce n'è ancora tanta e queste vicende storiche queste vicende contemporanee ce lo ricordano ogni giorno e poi
In
Innegabile ma vi nel libro troverete molti riferimenti soprattutto nella nel brano di Aristide è innegabile che la guerra costituisca uno scenario per così dire nemico
Fondo carcere guerra c'è un passaggio molto bello parlano la stessa lingua che è proprio non parlare la lingua del non scegliere la comunicazione l'eliminare la parola il separare
Togliere la voce
E devo dire che
La logica di guerra dominante
Poi paradosso della guerra umanitaria tutto sommato il paradosso anche della pena di morte dell'ergastolo della stessa
Abbassa comunque la percezione dell'orrore
Di confronti di tutti gli atti per così dire illegittimi del potere
E quindi questo libro cade in un momento storico drammatico profeticamente direi Massimo Pavarini
Cambiava il titolo del suo primo libro della sua prima impegnativa ricerca sul carcere fabbriche carcere scegliendo poco prima di morire a conclusione del suo percorso intellettuale di chiamarlo carcere guerra se dovessi scrivere un libro adesso lo chiamerei carcere e guerra
Perché la metafora della guerra era entrato a far parte della penalità e di contro alimentava l'idea che
La salvezza di pochi meritevoli dovesse passare per la condanna per la guerra gli meritevoli ci muoviamo Periodo anche di per così dire elegia della logica del merito in questo contesto e quindi
Che significato può venire in questo periodo storico raccontarci di nuovo l'orizzonte abolizionista
Per me ha un grande merito innanzitutto io sono convinto che nella fasi storiche non ci siano grandi cesure che per così dire
Il fiore del rilascio
Cimento nasca già all'ombra del Medioevo e quindi dobbiamo impegnarci comunque ora se vogliamo costruire un futuro migliore a tutti i livelli
Politici e anche un futuro migliore per l'esecuzione per l'esecuzione penale
Bisogna impegnarsi ora e bisogna confrontarsi con quegli argomenti di una certa radicalità che il libro pone certo
L'ha detto Mauro Palma prima l'ha ripetuto Stefano poc'anzi
La prospettiva abolizionista rimane può rimanere un orizzonte utopico che comunque alimentato e prospettive
Se non vogliamo dire di riforma almeno di trasformazione del carcere parlare di riforma del carcere come sappiamo significa a volte spesso parlare del carcere tout-court perché il carcere
Non è altro che la storia della sua riforma no del tentativo di adeguarsi e di perfezionarsi come tecnica anche di dio potere troverete molti riferimenti nel libro
Al fuoco e anche riferimenti concreti diciamo di come oggi definiamo la Vibio potere di o politica nella società contemporanea una società troverete nel libro che sono spunti molto interessanti che invece di ridurre il carcere lo esporta anche in altri settori
La società della sorveglianza è una società panottico da per così dire ad alto livello o meglio ad alto livello di funzionamento
Del resto le guerre con i droni sono guerre che abbiamo più facilità giustificare è una riforma della guerra strutturalmente e però in un dispositivo che alleggerisce la con la coscienza impedisce di percepirne all'orrore più da vicino perché quanto meno l'aggressore per così dire protetto col carcere
Ci avviciniamo gli stessi discorsi
Non sono fuori dall'orizzonte del dibattito quotidiano in qualche misura non ne percepiamo l'orrore tant'è che gran parte del libro e no parte veramente interessante è
Dedicata a capire come il carcere diventa
Il luogo dove si inietta veleno anziché rieducazione
Però è una cosa che normalmente tranne noi che parliamo di carcere che siamo interessati al carcere nella società è una completamente sconosciuto quindi
Questo è un altro aspetto molto interessante ma io mi vorrei confrontare direttamente con quel tanto di provocatore di realmente provocatorio che vi propone anche a chi fa il mio lavoro lavoro di Fabio
Chi lavora dentro il carcere
Perché in fondo mi sono posto il problema di come collocarmi di come dialogare con un libro che parlando di processo al carcere inevitabilmente fa anche un processo
Al giudice inevitabilmente fa anche un processo alla toga
Un po'come accadeva con la psichiatria critica la psichiatria critica nel fare il processo al manicomio faceva anche il processo scandisce ha voluto il camice
E tuttora io con questo interrogativo vorrei confrontarmi devo dire che ancora una volta non riesco a farlo se non con le parole di Franco Basaglia
Non solo quello già citato
Poc'anzi da Luigi Romano
Ma collo Basaglia di un'appendice all'istituzione negata che si interrogava proprio sul ruolo del camice e diceva ma come io gestisco comunque l'istituzione gestisco il matrimonio il manicomio oppure lo critico
E diceva appunto la nostra situazione non può che essere contraddittoria perché l'istituzione al contempo negata e gestita la malattia e messa tra parentesi e curata l'atto terapeutico è praticato e agito ecco io mi trovo
Sostanzialmente
Con meno presunzione ovviamente però a sentire il peso di questa posizione contraddittoria
Di chi si trova a lavorare con un meccanismo il carcere di cui e inevitabile riconoscere la profonda disumanità e la profonda inutilità
Per come funziona nella sua
Logica logica di base
E allora devo cercare di capire come
Decostruire
Tanti saggi torna questi riferimento a Derrida la decostruzione come di costruire
Il ruolo di giudice come di costruire il significato della legge come ricostruirlo poi in senso non dico alternativo ma perlomeno in senso utile rispetto a una prospettiva
Che è quella di
Non tanto rieducare l'uomo ma ricostituire un tessuto che il reato alla Cerato
Allora a me quelle parole di Basaglia parlano ancora molto
Parlano molto perché mi insegnano che ogni volta entrando in carcere ogni volta facendo il giudice posso scegliere
Di dare spazio alla diagnosi dare spazio alla presunzione dare spazio a quello che nella legge scritto come inemendabile ineducato vile
O dare spazio invece alla conoscenza della persona
Posso fare in modo che per così dire il diritto da potere si trasformi in sapere e che la giustizia la giurisdizione poco come la pratica terapeutica diventi un dispositivo anziché di dominio come tutte le volte in cui semplicemente posso limitarmi a criticamente a mettere un timbro su quello che dice di volta in volta la circolare del dipartimento
Io la stessa legge o lato del direttore ovvero diventare invece dispositivo di emancipazione della persona tutto in questo modo credo che ogni ogni volta che il giudice dice si trova davanti i due prospettive due strade
è la strada che è qui presente Fabio è stata tentata questa volta con successo proprio con una l'ordinanza che ha messo in crisi il colloquio a vista
La disposizione se quello che ha visto e che ha ottenuto dalla Corte costituzionale
Una dichiarazione di illegittimità
Che consente consentirà d'ora in poi qui oggi da domani di per esempio ed è un passo avanti enorme farsi che i detenuti possano mantenere il diritto all'affettività e alla sessualità all'interno delle mura cioè possano continuare a davvero in relazioni con chi è fuori dal carcere
Cioè il carcere per la prima volta non è più un interruttore che fa fuori le relazioni ma comincia consentirle allora qui però ci poniamo su una strada che è la strada
Vado a concludere che alla strada del paradosso
Perché ci troviamo di fronte a un ulteriore interrogativo una volta che ho preso la strada buona una volta che ho trasformato il camice o la toga in un dispositivo non più di dominio ma di emancipazione che il risultato va ad ottenere come cambio gomme modifico Lindsay del carcere
Il carcere è una gabbia
E una gabbia dorata quindi una gabbia costellata di azioni buone costellata di prospettive rieducare anti magari
A singhiozzo ecco come può essere negli candidato loro obiettivo viceversa
Rimane pur sempre una gabbia
E qui il paradosso per così dire della gabbia dorata interroga di nuovo il magistrato
E però credo
E questa su questo seguo la strada appunto di Stefano Anastasia che lentamente il carcere non solo si riformi ma attraverso la battaglia dei diritti il carcere possa cambiare davvero
Innanzitutto possa farci porre più attenzione su tutto quello che non è carcere
Perché fare funzionare in carcere con i diritti farlo funzionare e trasformarlo in un luogo che non opprime ma libera le relazioni per quanto è possibile
Quando inaugurava il Giardino degli incontri Santo Malgara diceva il mio sogno è un carcere dove ci siano spazi per liberare le relazioni ecco un carcere che comincia a liberarli relazioni forse ci fa ragionare su una prospettiva anche diversa ma vuoi vedere che tutto sommato in istituti
Non proprio chiusi è possibile un territorio di azione di socializzante migliore che non all'interno di un istituto di pura incapacità azione allora migliorare il carcere costruire un luogo migliore nel carcere in tutti gli istituti significa anche farci capire che tutto quello che non è carcere può avvenire può essere utile e soprattutto può costituire una prospettiva appunto di erosione
Di quello che il meccanismo istituzionale e carcere
Era quella che era la prospettiva delle per non lo giro positive tanto più aumentiamo di diritti la resistenza dei diritti e la non degradazione dei diritti di fronte al potere punitivo tanto più per così dire restringiamo i confini della potestà punitiva della supremazia speciale del potere punitivo che non degradati i diritti e Mammano questi diritti resistono si comincerà da diritti essenziali lo diceva appunto ancora una volta Massimo Pavarini
Si comincerà dei diritti che possono apparire insignificanti vivere in meno di tre metri quadri poi si cominceranno a tutelare diritti che hanno per così dire una risonanza quanto meno io sulla persona umana maggiore la salute
Poi si comincia con diritti che entrano proprio in contrasto con il meccanismo dell'istituzione totale riconoscere il diritto alla sessualità
Riconosce il diritto alla sessualità significa anche spezzare un po'la logica dell'istituzione totale cioè avere un luogo riservato avere un luogo sottratto alla vista
Significa avere un luogo sottratto a quella vigilanza continua del panottico significa per la prima volta a trovare un luogo
Naturalmente sarà chiaramente una prospettiva all'inizio limitato ma bisogna subito impegnarsi perché sia una prospettiva concreta che e non mortificante significa
Non fare più le cose negli stessi luoghi e con le stesse persone quindi uscire proprio dall'istituzione totale ma avere un uomo che diverso dal luogo
Del lavoro quotidiano detenuto del lavoro che ahimè non c'è diverso dal dal dove si dorme ma un luogo dove si coltivano le relazioni con le persone che c'erano prima e che ci saranno dopo
è una piccola conquista ma serve veramente a erodere l'istituzione totale e a indicarci quella strada che può portare a qualcosa di diverso e di utile
Tanto per rimanere a atterrita Derrida diceva appunto che
La giustizia è sempre qualcosa avvenire
Cioè non è mai un qualcosa che consolidiamo una volta per tutti ma è sempre una cosa perire che richiede una battaglia e quindi la prospettiva
Abolizionista a mio avviso ponendosi come meta quantomeno ci obbliga al cammino quindi grazie veramente per questo libro
Grazie grazie a Accardo diritto per questo intervento molto molto ricco molto significativo i riprendo solo due cose diciamo molto di più di quanto la prospettiva di una critica radicale dell'istituzione penitenziaria può può far partire dal carcere cambiare richieste pensiamo alle difficoltà Marcora passerò la parola mia collega Valentina Calderone che in questo ultimo anno abbia imparato più di venti
Quanto sia difficile dentro il carcere garantire alcuni diritti sociali fondamentali
E la difficoltà garantirli e l'indice di quanto il carcere svolga quella funzione di ultimo presidio anti uno stato sociale degradato in cui chi non ha diritto a nulla alla fine entra in carcere diciamo del destinata a salire
E e del tutto evidente che se viceversa si riuscisse a operare un rovesciamento per cui dentro il carcere si garantiscono diritti sociali fondamentali a quel punto inevitabilmente quel quel rispetto di diritti sociali fondamentali del carcere finirebbe per ripercuotersi all'esterno perché sarebbe assurdo come giustamente tanti hanno avuto dite modo di dire tanti anche intervistati dalle tv quando capitavano Progetica correttivi importanti in carcere ama dobbiamo andare in carcere per aver il diritto al lavoro ecco e se questa critica radicale diciamo che ovviamente pensato in questo modo dice allora nessun diritto per nessuno è viceversa se portato in carcere obbliga pensare un sistema sociale che non manda in carcere senza di lui
Perché il la crisi del nostro sistema penitenziario oggi e la crisi del sistema penitenziario che fatto per una buona metà di persone che non hanno diciamo sì risposte all'interno delle società si sposta di sostenere accompagna mento
E quant'altro no e quindi diciamo finiscono in quel meccanismo che di cui parla il direttore del carcere di San Vittore nella libertà raccontò che la sua storia in quindici anni siamo l'unica istituzione dello stato sociale che non può dire di no
E quindi alla fine dopo che quel minuto tutte le porte chiuse che potevano avere diciamo la loro nella loro vita
Alla fine Chandra porta che è sempre perché quello del carcere
E allora diciamo sì lavorare sui diritti in carcere significa mettere in moto un processo per cui le persone possano aver risposte fuori non dentro c'era
Questo mi sembra del fondamentale però detto già troppo pagine Michela garantendo e dei diritti tenuti di Roma Capitale
Sarà
Dichiara prima rappresentano un giro le condannato
Credo che invece voleva è stato
Dice un ambisce italiano praticità mensile
Ho
Ci proviamo a farci deferire diciamo così allora intanto grazie buonasera io sono molto contenta di essere qui e di poter parlare di questo libro
Diciamo no ogni discussione intorno al carcere stato detto più volte questa sera è importante perché è talmente tanto residuale in realtà lo spazio che il carcere occupa nelle nostre no nelle nostre menti ma anche proprio nella qualità diciamo così del discorso pubblico che ha scarsissimo no intorno
Intorno al tema
è molto difficile parlarle con equilibrio ma piuttosto che parlarne con l'equilibro parlarne diciamo così con un minimo di no di razionalità nel senso che
Quando vengono citati ricitiamo spesso per esempio
I dati sulla recidiva non c'è questo numero strepitoso del sessantotto per cento di recidiva se una persona passa
Tutta la pena in carcere
Venti per cento se invece una parte della pena viene passata in misura alternativa diciamo così che sono numeri che fornisce il ministero che snelli potessimo timorosi slip applicassimo
A la procedura che viene utilizzata negli ospedali per fare un'operazione di appendicite
No ci renderemo conto che se quel metro inutilizzato portasse al settanta per cento di morte dei pazienti contro un venti per cento non ci sarebbe come dire niente da obiettare non ci sarebbe nessun tipo di dubbio rispetto al fatto che
Come dire il Ministero della Sanità dovrebbe prendere un certo tipo di decisione perché evidente scientificamente provato con dei dati ecco quando parliamo del carcere
E quando parliamo del governo del carcere quando parliamo delle modalità con cui immaginiamo le politiche penali usciamo sempre completamente fuori dal campo della razionalità cioè non c'è il numero che tagliando cioè diciamo così evidenza detenga
E si va avanti perché diciamo così questa è la direzione perché sicuramente una direzione che abbiamo anche costruito
E contribuito a rendere molto popolare e quindi è molto più facile no veniva citato virus delle ultime risposte del Governo
No a fronte degli ultimi due suicidi la risposta della Presidente del Consiglio è stata no il problema del sovraffollamento visto che c'è correlazione tra sfarfallamento suicidi non si risolve facendo uscire le persone o eliminando i reati si risolve costruendo nuove carceri
No con come dire come se non fosse anche no questo semplicemente e evidente che più posti tu costruisci più persone entreranno dentro non lo diceva molto bene prima Luigi Romano ne pensavamo abbiamo pensato che l'introduzione delle misure alternative potesse essere diciamo un fattore drenante no quindi che avrebbe drenato persone dal carcere per
Aprire no un'altra stagione un'altra fase ad un'altra possibilità abbiamo visto che le misure alternative sono aumentate molto di più e che è aumentato quel numero e corrispondentemente è aumentato il numero delle persone in carcere quindi come dire una cosa non è sostitutiva dell'altra e non viene vista nella nostra mentalità nella nostra idea come sostitutiva dell'altra
Allora
Diciamo io lo dichiaro insomma abbastanza subito io penso che il carcere non sia riformabile no quindi sono se mi devo mettere tra le due parti
No che che vengono espresse da questo libro sicuramente io mi trovo molto più su una posizione
Radicale in cui penso che sia proprio il concetto stesso no di carcere che debba essere in qualche modo eliminato e qui però c'è un problema secondo me è un problema quindi ma con cui mi trovo spesso e ancora di più oggi che sono il Garante vicini come fai ad essere garante di un posto in qualche modo entrare in quel posto quando contesti così fortemente quel posto cioè in che modo si ricompone no questa
Comunque questione che non è una questione banale no sei molto contraria all'istituzione carceraria sei fondamentalmente abolizionista allora per quale motivo ti metti a fare la garante delle persone che sono ritenute
Perché quelle persone esistono esistono oggi ed esistono in quelle istituzioni mi ricorderò sempre più di dieci anni fa anzi sono andato a fare un un incontro istituzionale seguivo dei parlamentari a Ponte Galeria
E nostro perché grazie
E praticamente diciamo così fuori c'erano delle persone che stavano facendo un presidio
Che si sono arrabbiate moltissimo qua no era un gruppo di parlamentari insomma io ero al seguito della Commissione diritti umani e si sono non lo potete permettervi di venire a fare una visita istituzionale dentro al centro di permanenza dei rimpatri Ponte Galeria mentre noi stiamo facendo una programmazione di protesta qui fuori
E a un certo punto insomma dove si sono allontanati poi una ragazza sia che mi conosceva già da prima sia
Tolta dal gruppo è avvenuta lì vicino a me la più foglie te mi ha detto Santino ma tu che entri per favore non è che mi controlli se queste due persone stanno bene perché non abbiamo più notizie di loro da una settimana secondo me stanno qui dentro
Ed è questa la contraddizione secondo me questa è la contraddizione che sta
Anche forse ne lavorano dei magistrati che fanno quel lavoro no coscientemente il fatto di dire abbiamo degli strumenti il fatto di avere degli strumenti non significa non poter riconquistare non volerli contestare anche molto duramente
Significa che però siamo portati tutti quanti secondo me una responsabilità collettiva non rispetto al proprio ruolo rispetto a dove siamo nel mondo e anche in realtà ma in prospettiva dove vorremmo andare io leggendo il titolo del libro concessa al carcere
A me verrebbe da dire appunto no processo alla privazione della libertà in realtà non perché ho citato e non ho citato Ponte Galeria e quindi il centro di permanenza per i rimpatri a caso
Perché è uno di quei luoghi diciamo così inizia a diventare abbastanza vecchio più di venticinque anni nel nostro paese quei posti ci sono dal mille novecentonovantotto una prima ci si chiedeva
In che modo il carcere viene esportato
No e il carcere esportato moltissimo e centri di permanenza dei rimpatri dove appunto un ragazzo di ventuno anni si è tolto la vita quattro giorni fa ci fa capire come diciamo così il modello e molto esportabile ed è molto diciamo così in qualche modo a a livello infinito espandibile e di questa espansione diciamo ne dobbiamo tenerne conto no se nelle cose che facciamo nelle cose che pensiamo ma proprio diciamo come tutte le varie modalità no di privazione della libertà si è parlato no molto di di Franco Basaglia e come dire Franco Basaglia cita inizia forse probabilmente come dire dato la prova la concretezza del fatto che possiamo si chiamarla utopia no l'abolizione del carcere ma non è un'utopia così irraggiungibile
Se pure usciti a fare a meno dei manicomi siamo riusciti a chiuderli i manicomi
No c'è un pezzo del libro che ho scritto con Stefano anni fa che firmato lui quel capitolo il carcere non è sempre esistito i manicomi sono sempre esistiti nessuna istituzione che creiamo nuovi per decidere il modo in cui discipliniamo infatti no della vita
E non sono mai dati per sempre e come dire in questa prospettiva noi dobbiamo continuare sicuramente ha
No lavorare e impegnarci ma questo libro secondo me
Ci dà tante prospettive diverse e sicuramente la come se fossimo arrivati almeno l'impressione che ho io sono garantirà poco meno di un anno e il la velocità di decadimento che io ho visto in questi mesi resta impressionante
è impressionante dei numeri è impressionante rispetto a diciamo così quanto la cultura della chiusura si sia diciamo così abbia fatto dei passi da gigante in pochissimo tempo quanto anomia a volte ci capita di dirlo anche
In in dibattiti pubblici prima veniva citato carcere guerra non c'era il tempo della guerra all'interno del carcere lavora all'interno del carcere è stata disciplinata all'epoca
Concedendo no delle premialità la liberazione anticipata concedendo diciamo così una sorta di moneta di scambio per cui il fatto di essere buoni d'essere tranquilli di non dare problemi di non creare disordini veniva ricompensato con uno sconto di pena
Adesso siamo arrivati al momento in cui si pranza di introdurre creato persistenza passiva all'interno degli istituti
No come dire neanche più diciamo così l'idea che forse no quella condizione di privazione comunque in qualche modo dimesse debba essere risarcita no adesso abbiamo l'idea che appunto
Deve essere ancora di più afflittiva e quindi pensare che è una delle classiche proteste per esempio che avvengono all'interno degli istituti è il fatto di non rientrare nelle proprie stanze quell'atto lì fatto dimettere magari materassi fuori entra il blindo il corridoio
Diventa comportamento penalmente rilevante l'astensione del cibo coordinata diventa un comportamento penalmente rilevante a cui si risponde pensando di fare nuovi processi e di fare e di dare altri anni di carcere questa è la mentalità e questa è l'idea e quindi
Diciamo così è è la guerra no carcere è guerra è la guerra alle persone che ci stanno in carcere non si sta delineando sempre di più come dire una un sentiero in cui diciamo così questa idea di tolleranza zero viene espressa in tutte le modalità possibili e viene come dire rimarcata e sottolineata
Io credo di avere parlato anche troppo però volevo dire un'ultima cosa cioè
Che il percorso per immaginarsi no
Un'idea di superamento o comunque diciamo così appunto se non vogliamo chiamarlo abolizionismo perché ci sembra un termine troppo forte sa provarci ma superamento possiamo chiamarlo proverà a chiamarlo erosione no possiamo diciamo inventarci quale sia
La modalità di percorso che ne vogliamo intraprendere sapendo che quella non dovrebbe comunque essere essere la direzione però parlava Stefano non di quelle che sono le quando ti ti rendi conto di quanto è difficile non ebbe una popolazione detenuta che più o meno per il trentacinque per cento è costituita da persone straniere che poi non hanno avuto un permesso di soggiorno o lo perdono in detenzione
E diciamo così per esempio mi sono resa conto che c'è difficoltà anche per le persone straniere che stanno in carcere ad avere un codice fiscale nel senso che non non è patrimonio comune anche se la legge lo prevede il fatto che se una persona non codice fiscale all'ingresso del carcere è la direzione
A doversi occupare di creare un'identità c'è il codice fiscale diciamo così è come se fosse noi il nostro codice a barre personali l'identificativo
E diciamo la il livello noti come dire stratificazione di discriminazione stratificazione di privazione
Diciamo così che le persone che entrano all'interno degli istituti hanno subito e continueranno a subire è una cosa che dovrebbe
Farci diciamo così porre delle domande no noi
Il libro appunto al processo al carcere ma io direi che guardando le carceri ne dovremo fare un processo alle ispezioni
No io penso che il punto fondamentale perché è molto facile molto comodo e diciamo così lo scadimento culturale a cui ci hanno condotto non negli ultimi anni ha abdicato totalmente ogni funzione pedagogica ci fa dire che le persone che stanno lì dentro per me sono persone che
Responsabilmente in piena coscienza e in assoluto libero arbitrio bando deciso di commettere dei reati perché le sue dovremo occupare se noi andassimo andassimo a
Come dire vedere spezzettare le loro storie ci renderemo conto delle scarse possibilità a livello scolastico che hanno avuto le scarse possibilità a livello di sostentamento lavorative sociali direte
Questa roba qui guardiamo l'esito esito della popolazione detenuta di oggi se li facciamo i passi indietro e riguardiamo quei percorsi
Quello che ci dovremmo chiedere ma noi come società come collettività noi che cosa pretendiamo cosa dobbiamo pretendere qual è il nostro ruolo
Per far sì che quella popolazione una buona parte di quella popolazione lì dentro non ci sia
Ecco perché penso che diciamo processo al carcere ma processo a noi come collettività come gruppi come individui come diciamo così organizzazione che nel momento in cui mette in moto dei ragionamenti dei pensieri sul carcere deve necessariamente mentre in molti ragionamenti su loro stessi su noi stessi
Grazie grazie Valentina resta
A quanti gli anni però
Lui sia
Missione versione
Organizza
Le le l'espressione chiave quella delle origini diciamo coi dopo son trent'anni teste ne scriviamo di tutti i colori ma diciamo la cosa migliore è stata è stata detta quando è stato fatto il famoso convegno di Parma
Liberarsi dalla necessità del carcere perché liberarsi dalle necessità del carcere come si chiamava appunto quel convegno dell'ottantaquattro indica diciamo sì tutta la complessità della sfida uno
E cioè che il carcere noi siamo stati Botto chiuse semplicistici anch'io Valentina DG Manconi Federica resta con l'avevo fatto libero
Auguri scarcerazione sparandosi poi dopo poi dopo si vede diciamo invece liberare diverse a insistere carcere da diciamo di via della complessità di
Come dire di del superamento di una cultura che diciamo così della pena che ruota intorno all'istituzione altre istituzioni di Tiziano si fa carico della complessità
Di questa di questa dimensione
E non esclude vicino sì il in qualche modo l'obiettivo anzi
Era chiarissimo nel convegno ottantaquattro quale fosse l'obiettivo era proprio quella di portare la la rivoluzione bassa Adriana dentro il il sistema penale e penitenziario era chiaramente quello diciamo ad adattarsi a qualcosa a Brescia Eva appare Mario Tommasini eccetera eccetera eccetera chiaramente quella cosa lì ma aveva la consapevolezza della difficoltà della necessità del processo
E dell'ANCI tariffari conti con
Le domande e sociali di segno contrario sono tutte le cose che poi ci parlano della necessità del carcere diciamo con cui bisogna fare i conti diciamo al di là di quali siano quindi io penso che a quello resta diciamo il riferimento essenziale
E detto questo il nostro il nostro giro lo abbiamo fatto qui e io chiedo ad Aristide se vuol dire tanto diciamo sì due come curatore qualcosa poi ovviamente se qualcuno dalla sala vorrà intervenire potremmo diciamo prevedere e e quindi Aristide toccate diciamo a partire da posso farti una domanda come ti è venuto in mente a presa d'
Della prova ad alzare fare
Se ce la fa di al microfono non sta bene
Beh sì effettivamente proprio un attimo prima di me lo chiedesse intelletto artigliato detto è stato un po'incosciente questo mio
Del percorso perché avventurarsi nell'ambito carcerario
Non essendo un addetto ai lavori poi nel senso che io non ho fatto nessun giuridici del sono una come dire persona che svolge funzioni specifiche nell'ambito carceraria
Beh poiché uscente lo sono stato lo riconosco però però data sociologo insomma ho creduto di poter dare un contributo ma soprattutto questo percorso è stato possibile perché non sono stato solo ho avuto tante persone che mi hanno aiutato
Non sono quelli che hanno collaborato direttamente al lavoro collettaneo e quindi dove ci sono appunto anche addetti ai lavori ma anche Vieri ha avuto un'accoglienza così importante da parte di Stefano Mauro che ci ha dato il suo contributo video e tutti i relatori presenti
Io diciamo voglio spiegare questa questa questo mio interesse al carcere partendo
Da che cosa mia indotto interessarmi tanto nel carcere
Beh il carcere mi ha sempre affascinato
Mi ha affascinato perché dico a far quale fasce il fascino di un fenomeno quando questo fenomeno che pone delle domande quando questo fenomeno suscita in te delle risonanze
Bene mi capita spesso che sono psico sociologo quindi piace molto anche il campo psicologico
Quando c'è una persona che ha diciamo delle patologie delle psicopatologie molto forti
Mi piace tra virgolette pur mi in ascolto
Di questa persona cioè Maria Montessori ma anche atto diciamo che ne abbiamo tutto allo stato potenziale anche le psicosi
Quindi mettersi in ascolto di questa persona aspettare che vi siano delle risonanze dentro disegni
Qualcosa che mi aiuta anche a comprendere meglio il fenomeno psicopatologico allo stesso modo il carcere suscita in me
Delle delle domande mi pone delle domande anche inquietanti e avverto delle risonanze dentro di me
Qual è la risonanza che il carcere suscita
Penso non solo dentro di me
Si è parlato spesso quindi a questo tavolo questa tavola rotonda come diamo chiamarla
Di Basaglia di Basaglia dell'antipsichiatria e quindi questo movimento profondo che iniziato da lontano che ha visto insieme e muoversi sulla filosofia fenomenologica
E la psicologia umanistica
Penso a Rodgers e quant'altri
E partendo da quello che secondo me è stato
In un punto preciso pietra miliare del percorso della della nascita dell'antipsichiatria un libro di lei lunghe dal titolo L'io di Rizzo
E lei Inge riteneva che
La malattia mentale e nella fattispecie la schizofrenia non avesse un'origine genetica non avesse un'origine come dire
Individuale che sorgesse dal singolo ma una matrice culturale
è la cultura stessa che provoca la schizofrenia perché è una cultura fatta di censure una cultura fatta di censure
La cultura occidentali quindi siamo tanto orgogliosi e per certi versi anche legittimamente è intessuta di una serie di cessione di frattura
E Leiningen questo testo da cui ha attinto tanto Basaglia tutta l'antipsichiatria fa una serie di esempi queste censure di queste antinomia di queste accogliente
Come quella di psiche e soma vissute spacciati come realtà indipendenti
O come quella di ragione emozione spacciate come indipendente o addirittura guardarsi bene dalla contaminazione fra questi due aspetti o ancora lì o altro
Io e l'altro come monadi realtà separate di una cultura che promuove l'individualismo perché si questo basta poi la competizione il luogo della cooperazione maschio Femmina come se fossero due cose assolutamente separate
E l'elenco è lungo
Ha di fronte a questa serie di attori e di di censure che si traducono poi nel momento in cui vengono interiorizzata in fratture interni è chiaro che diciamo la strutture identitaria che ne esce fuori e quando parlo di identità non mi riferisco solo a quella individuali nettamente ma anche soprattutto a quella collettiva comune identità mucca mutilata
Bene noi non abbiamo fatto i conti con questa situazione
E la cultura occidentale questo probabilmente deve attingere all'approccio olistico che viene da quella orientale la quale a sua volta ha i suoi limiti beninteso però dovrebbero essere assolutamente complementare bene il carcere che Colosseo
Ecco perché mi interroga ecco perché mi inquieta ecco perché mi affascina se mi lasciate passare questo termine un po'paradossale
Proprio perché avverto delle risonanze dentro di me avverto questa risonanza di questa patologia che tutta dentro di me quando diceva giustamente Valentina
La garante dei diritti Lazio che
Lazio l'evento cerca di arrabbiarsi se fa aspettare no va be'ma nessuno
Sono noto gaffe allora quando Valentina garantiti i diritti di Roma
Diceva giustamente il processo non va fatto al carcere il processo va fatto e hanno ha perfettamente ragione perché come diceva Mauro Palma precedentemente in carcere
è assoluto a entità paradigmatica
è e paradigma della nostra cultura è rivelatore della nostra cultura Primo levi
Diceva una cosa molto molto interessante che viene citata raramente secondo me
Molto importante dice il problema grosso della Shoah
E detto da lui veramente ci lascia esterrefatti non è che si accaduta questa cosa cioè la strage Giulioli Debray
Ma che sia stata pensata pensabile
Chi abbia fatto irruzione nella coscienza che abbia trovato posto nelle coscienze e che nel momento in cui si è creato questo vulnus questa breccia nella coscienza collettiva c'è stato e potrà continuare ad essere ecco perché si parla di Continuum genocida
Genocidio non è stato non solo sono stati diversi e questo genocidio continuo secondo alcuni antropologi anche nella cosiddetta normalità attraverso tutte le violenze quotidiane di vengono perpetrati
Per vetrate all'interno delle istituzioni e non solo del carcere
E lo dicono persone
Come Beppe battaglie che io amo tanto alle persone che lavorano all'interno dei sensibili alle foglie insomma e quindi questa cooperativa che è un laboratorio enorme gigantesco molto bene Nicola Valentino Renato Curcio eccetera fanno se lavori di studi interessanti parlano di appunto questo paradigma del panottico che purtroppo viene esportato il carcere è diventato cartina di tornasole ma anche luogo di sperimentazione di come sia manipolabile il l'essenza umana di come sia de costruibile il fattore umano smontabile letteralmente a partire da l'osservazione totalizzante onnipervasiva della delle persone detenute questo questo modello è stato esposto già esportato e non è solo fu comunque ce ne parla sorvegliare e punire insomma e via dicendo fu fra l'altro ebbe l'esperienza del carcere quindi poteva ben comprendere che cosa avveniva all'interno del carcere sono diversi studi anche molto recenti che ci dimostrano come
La istituzione totale viene a riversarsi anche in altre realtà come sarebbe la sorridere ma purtroppo non c'è da sorridere la scuola la scuola pubblica italiana
Oggi non ci scandalizziamo di parlare di scuola azienda io sono un insegnante
E la concentrazione del potere nelle mani di una sola persona a dispetto di quello che prima erano organi democratici come il collegio docenti come lo stesso consiglio d'istituto sotto gli occhi di tutti
Con una torsione sui singoli utenti sui singoli individui quindi
è proprio così
L'istituzione del totale paradigma della cultura occidentale
E viene esportata in variante così come mi correggeranno gli addetti ai lavori il potere all'interno delle carceri è andato sempre più lo dice Giovanni mando fino adesso contributo a concentrarsi nelle mani del comandante del direttore
Del carcere a dispetto di quello dovrebbero essere altre figure le altre funzioni a partire dagli educatori
Che si trova assente
E allora
Ma il discorso molto ampio che Emilio non voglio annoiarvi certamente sono tante le implicazioni io che cosa ho cercato di fare ho cercato appunto di raccogliere contributi che partissero dall'interno della realtà carceraria quindi ho trovato la disponibilità della direttrice del carcere all'epoca di Salerno Gigli Avellino trovato la disponibilità ad Angiolino tortino cercato disponibilità dico comandante la polizia penitenziaria di poliziotti penitenziari Merano prima data poi l'anno negata di un medico che aveva lavorato all'interno delle carceri aveva visto come vengono a volte no manipolate insomma certi referti da me l'aveva dato quella ritirata
Insomma non è così facile pronunciarsi insomma nell'ambito carcerario trovare delle disponibilità per cui alla fine poi ho trovato queste disponibilità le utilizzate poi abbiamo appunto anche ex detenuti
C'è il lavoro Diliberto e battaglie il danno sociale del carcere
Beppe battaglia dunque internato venti ventuno ventidue anni di carcere
Per lotta armata poi diventa volontario carcerario e fa una serie di esperienze molto importanti ma ho voluto anche a cercare di far capire come sia possibile in qualche modo da un lato il rudere dall'interno l'istituzione carceraria introducendo delle dissonanze all'interno del pianeta carcere
E come per esempio la formazione non violenta di poliziotti penitenziari è un caso classico insomma di introdurre appunto intrusione di una dissonanza non violenta all'interno una struttura violenta per eccellenza
è e sono riuscito a farlo quando ero commissario nazionale di Amnesty International per azioni diritti umani aprendo il settore proprio in carceri
Facendo appunto dei corsi di formazione noncurante dei poliziotti delle poliziotte e penitenziarie prima in alcune realtà come il carcere riscatta adesso giustamente il karma diceva non non sapevo questa nuova stagione
Dedicato alle mamme detenute Di Lauro e del carcere di Pozzuoli
E poi dopo a diciamo una scuola di polizia nazionale
Dove evidentemente la dissonanza era diventata forte tanto forte da aprire una serie di ostruzionismi io avevo introdotto due metodologie quello della teatro dell'oppresso di buona boh al prende spunto da Freire a piangere oppresso anch'egli brasiliano e la analisi transazionale ieri che Berna due mitologie che a mio avviso vanno molto bene assieme
Ebbene nel sviluppare questo modulo abbiamo avuto una serie di provocazioni molto forti da parte della polizia penitenziaria fino arrivare a delle minacce che poi alla fine hanno chiuso la possibilità di sviluppare ulteriormente questa esperienza minacce di denunce personali nei miei confronti
Per molestie sessuali nei confronti delle poliziotte penitenziarie quindi questo che cosa vuol dire che c'è una resistenza culturale ancora molto forte la formazione della polizia penitenziaria in
Molto non tanto all'estero ciò che dovrebbe essere e probabilmente anche quella degli stessi direttori di carcere così come la formazione altre istituzioni totali degli insegnanti e dei dirigenti scolastici
Quindi questa è la pessima formazione una questione molto importante su cui forse non si è riflettuto abbastanza chiudo dicendo che la prospettiva per uscire fuori dal carcere probabilmente ce la offre proprio il carcere comunità il ricatto che ha iniziato un po'come forma di sperimentazione che vede una forma di autogestione anche se in minima ma proprio la comunità vera e propria come Mariani Santini descrive l'esperienza della comunità il pioppo
Insomma verso Diana che è un'esperienza passata proprio sul prendersi cura di per usare questa espressione di Luisa Muraro e dei neo femministi la questione della relazione
Al centro proprio del discorso di dire probabilmente la comunità sta riuscendo a contaminare i disegni il carcere e probabilmente l'erosione avviene in questo senso fosse quella la via d'uscita
Dal dal carcere
Abbiamo poi gli altri contenuti all'interno della del testo come quello di
Adesso Scandurra proprio di Antigone di Viviana Isernia che all'epoca era vicepresidente nazionale di Amnesty e di Carmelo Musumeci il primo ergastolano ostativo ad adempire commutata la sua pena greca sono stati Bergamo assolo ed ha poco finalmente libero e l'ultimo contributo Ediciclo Amitrano che approfondisce proprio il tema del partito
Proprio così come è stato costruito dal filosofo Benetton settecento partendo addirittura da unità produttiva come controllare meglio i lavoratori questa interessante in genere si pensa che sia iniziato come idea di carcere invece iniziato un'idea di controllo e la produzione e quindi modello sono in qualche modo capitalista che investe disse il modello carcerario
Non viceversa e vi troverete una lavoro molto articolato su questo aspetto del punk chiudo ringraziando tutti quanti e ringraziando voi per la pazienza dell'ascolto grazie
Bene molte grazie ad Aristide dovervi io per questa sua diciamo replica lezione
Avete ascoltato professore diciamo sì anche postura mentre diciamo
Teneva la la lezione nell'aula diciamo mi stanno movimentare ed è stato diciamo molto
Molto gradevole ascoltarlo e siccome come dicevo all'inizio abbiamo sorprendentemente iniziato in orario diciamo contravvenendo a tutti gli usi della Città eterna
E abbiamo diciamo ovviamente qualche ancora qualche minuto volendo se qualcuno vuole prendere prendere la parola diciamo molto volentieri
Raccomando solo diciamo
La sinteticità perché così poi possiamo andare ad Aristide la possibilità e venti non sai tu sei l'autore non è diciamo dove sono segnalati rispondiamo solo diciamo così ad accuse specifiche vicino non può per il resto tu sei l'autore quindi tu devi
Rispondere prego se possiamo si si stanno facendo basta ma
Bene stare un po'grazie visti i numerosi stimoli mi è piaciuto così non letto ancora il libro leggerò naturalmente perché mi interessa l'argomento ma mi ha colpito mi hanno tutti i numerosi stimoli e i parallelismi che sono stati fatti
La salute mentale presente mi occupo di queste questo Monti questo più della mia vita il carcere lavoro prende lo spunto partendo da la citazione Primo levi di quanto poi si formalizzano certe cose che l'altro giorno proprio radio radicale
Che tra parentesi e la mia fonte per quanto riguarda diciamo gli argomenti problematici il carcere
Tutti quelli relativi che ho sentito una trasmissione si è chiuso un pezzetto acceso perché e c'erano dei generali che parlano quindi ciò che convegno fosse questo
E in quella trasmissione ho sentito delle cose che si mi sembra di bilancio sembra aberranti mi sembrano delle cose normali
A un certo punto questi parlavano del fatto che l'industria dichiararmi stava in crisi Meno male che adesso ci sono le guerre riporto una Seat virgolettato così l'industria delle ance potuta riprendere e ancora di più la frase è proprio mi ha colpito ho mandato i miei amici
Mostra scalabile ad accendere la radio che l'Europa purtroppo Orte troppo pudica rispetto alla guerra rispetto ai Paesi anglosassoni ci stanno cercando di formalizzare pure il concetto di guerra permette una cosa ad
Abilmente Claudio Bottari c'è un un ex detenuto ho vissuto sei anni di carcere e attualmente sono ancora in affidamento in prova
Sono anche
Vice direttore di una rivista che si occupa di carcere dovrebbe revista de voci dentro
E quindi alle spalle un po'datata giornalista anche se non ho il tesserino perché essendo un pregiudicato nonno terzo il pelo ma non importa io scrivevo stesse mi ero preparato una domanda per Valentina
E quindi come processo che
Come potesse ritenere compatibile il il suo pensiero abolizionista rispetto la funzione di garante ma ha già risposto e quindi la chiamiamo erosione e non è più laburista invece il tema la questione che volevo porre soprattutto i magistrati ma anche ai garanti
A quanto pare di questo passo arriveremo entro fine anno la situazione che ci ha visto condannati nel due mila tredici con la sentenza Torreggiani per il sovraffollamento però c'è una c'è una paradosso che che è questo
Come li metti io
E uno è stato inserito nella trentacinque per perché perché per il il ristoro per la sofferenza patita dei in condizioni degradanti che vengono sistematicamente rigettate dai magistrati di sorveglianza anche di fronte a dei veri e propri paradossi sono io ho vissuto nella vicenda in cui ha vissuto Sulejmanovic
E quindi i dati sono certi le misure sono quelle perché la la Corte europea ha condannato l'Italia ebbene io ho rappresentato reclamo trentacinque per e improvvisamente viene detto che la misura è diverso rispetto quel della sentenza Suleiman Hotels quindi non capisco il metodo che viene utilizzato questa volta nel mio caso gli è stato risposto che lo spazio sotto gli armadietti quindi immaginate lo spazio che sta sotto al termosifone è da considerarsi spazio utile così come lo spazio occupato dai letti amovibili
Non capisco qual è il nel senso tutto questo che qual è la ratio
Quando ci siamo ci stiamo indirizzando verso una nuova condanna
Ormai è così cioè tutto qui Granados
Creano
Sì
Intanto mi presento buonasera
Io ho lavorato nelle biblioteche nelle biblioteche comunali sono stato responsabile una biblioteca
Ad Acilia
Allora io
Tanto grazie per questa cosa del questo spunto del libro perché estremamente interessante
Ma io credo che il il percorso e dobbiamo fare per un percorso culturale
Doucet lo diceva Luigi sul mano sul il percorso esterno che dobbiamo fare io credo che sia fondamentale in questo noi nella biblioteca abbiamo fatto tempo fa un un incontro sulle sulle carceri
E piano piano cerchiamo sempre e comunque anche nel nostro sistema
Di
Parlarne di queste cose perché secondo me è fondamentale
è formata fondamentale perché purtroppo la cultura che c'è fuori l'abbiamo detto alla cultura punitiva la cultura la cultura di vendetta e la cultura di chiusura
Al a quello che gestendo
Un esempio porto per esempio abbiamo fatto tra le altre cose debito avevano fatto anche una cosa sulle famiglie arcobaleno
Allora le famiglie Arcobaleno è stato il primo che sono stato in grandissima difficoltà ad affrontare questo argomento perché personalmente Bruno su questa cosa
Due mamme e due papà all'inizio lo riconosco avevo delle difficoltà mi alla Maison de Tomassi io queste difficoltà
Ma fuori gli altri come possono possono in qualche modo uno
Essere su questa cosa mi sono sforzato abbiamo fatto quest'incontro è stato una delle cose più belle e emozionante che abbiamo fatto in biblioteca
Con i bambini con le mamme qui il Papa
Ricordiamoci adesso c'è stato una sentenza a Milano che è ritornato indietro su questa cosa per cui anche su questa no sui diritti su cioè c'è Davos ritorniamo in qualche modo indietro su questa io penso che dobbiamo fare un grande sforzo perché il prima si parlava mille novecentottantaquattro apparve o sorriso perché prima sorpassati quanti anni quarant'anni
Per
E i nel non insistiamo perché è fondamentale avere barra dritta su su queste cose è fondamentale fare un discorso si diritti però è fondamentale che noi lavoriamo insistiamo
Con biblioteche con le scuole con i bambini perché quello è una cosa secondo me fondamentale per andare in quella direzione
E provarci sicuramente grazie
Io non ho letto il libro ma lo leggerò questa sera stessa conosco esiste anche se non si ricorda di me perché abbiamo lavorato in ammessi Arena
Sonorità De Santis
Però e conosco tutto il lavoro riammessa eletti Aristide
A favore dell'educazione dei diritti umani e già all'epoca si interessano appunto Pappalardi almeno una decina più di una decina di anni fa di educazione dei diritti umani
All'interno del del carcere nei confronti della polizia penitenziaria e quindi c'ha questa sera Fanon hanno fatto altro che risanare alcuni discorsi che Aristide già aveva già dentro di sé all'epoca e che li ha portati praticamente che ha sviluppato il e portate a compimento attraverso questo Bellelli filmato un sia molto bello ora un'osservazione che io volevo fare anche a relativamente
Era relativamente un po'alla questione della formazione ma che è legata strettamente alla questione della della cultura cioè l'aspetto culturale allora l'umanizzazione del carcere
Ovviamente punto di vista deve passare il più che diciamo attraverso ovviamente dei dispositivi normativi una rieducazione normativa deve passare attraverso una rivoluzione culturale odierni questi tempi a attraverso un percorso culturale importante questi tempi purtroppo questo periodo di crossare in versione sociale da questo punto di vista e voi allora tanti anni fa accertarsi ha avviato un percorso importantissimo
E in questo senso la direzione proprio dell'umanizzazione del rispetto dei diritti umani dei diritti fondamentali carte carcerati quanti in quanto diritti umani
Passamaglia ma voi avete questa sera non l'avete citato ma io lo trovo anche un altro personaggio di straordinaria sensibilità importanza per quanto riguarda il carcere Bozzi
Non segna adesso mi risulta che non si può parlare di Gozzini e non si può fare fare riferimento ad Zeni perché e dice il il Progetto di consegna fare il dito Progetto dell'educazione all'interno del carcere della dell'attuazione proprio della e della del dettato costituzionale la funzione della pena come riabilitazione appunto della persona
Secondo me manca un po'diciamo tutto questo percorso
E c'è stata un partito che è un po'il fallimento sia del percorso avviato da pozzi nonché di tutti quei movimenti democratici che appunto hanno spinto in favore delle della umanizzazione democratizzazione all'interno del carcere
Penso che possano di intenti cioè parti ogni età mi sono fatta quest'idea conoscendo indirettamente il mondo del calcio e anch'io
Sono diciamo mi occupo di temi sociali sono socio
Calcia
Insomma comunque questi sono fenomeni pregnanti per capire anche tutti gli altri movimenti sociali allora io penso una cosa che il fenomeno del caro e cioè il fenomeno allora della della piena come riabilitazione dell'individuo
E come
Diciamo non deve essere disgiunto e non deve essere presentato all'opinione pubblica che facilmente
Diciamo facilmente attratta da tutte le logiche del potere strumentale solo da un uso strumentale del potere non lo possiamo istituti dis giungere da un discorso sul risarcimento del danno nei confronti delle vittime cioè cosa intendo dire voglio spiegare un po'come che ovviamente è vittima e carnefice cioè perché ovviamente se uno delinque avrà commesso qualcosa
Sono costretti si sono le sono strettamente legate e a proposito di quello che diceva il preside prima
E raggiante l'opinione pubblica poi lo percepisce il modo di cotto da una parte è stata vittima da una parte sta e il carnefice allora legare questi due aspetti insieme e per esentare il risarcimento allora presentate lattina oppure l'umanizzazione del carcere Rispetto dei diritti del detenuto
Come un momento di un ma di risarcimento del danno umanizzazione quindi del detenuto del carcere confermo un momento che risarcisce la società nel senso che si prende consapevolezza tra virgolette del male cioè del danno e quindi si restituisce all'opinione pubblica e l'idea che i due fenomeni sono strettamente connesse ma che chi dei limiti
Cioè chi delinque non ha bisogno del carcere per riscattare la società e per ripagare al danno compiuto ecco il secondo me questo tema importante a livello di comunicazione sociale proprie dovrebbe essere un livello di comunicazione istituzionale
Io
Il
Va
Io darei puri un attimo la parola a Riccardo sulla questione specifica posta da da Claudio da Claudio Botta diciamo Carlo notevolissimo magistrato di sorveglianza anche se i due argomenti risieda queste bugie e quindi diciamo sentirei lui sul sul punto e poi si irrilevante parte hanno detto il contrario dai il cardinale
Sei va protagonista dell'argomento mitico prima mi tocca il cuore con la domanda no perché
Perché io mi sono trovato a decidere reclami in sullo stesso carcere magari in maniera diametralmente opposta per cui non so la stessa Camera e questa è di dramma che purtroppo si sperimenta detenuti che sono passati nella stessa camera detentiva di Secondigliano vede uno riconosciuto il trattamento inumano e degradante
Dal giudice che scomputata il letto singolo e non lo vedono riconosciuto dal giudice che scomputare esclusivamente dallo spazio per così dire disponibile per il movimento tre con questa frase non è mai venuta meno in tutte le sentenze europee e italiane soltanto il letto a castello adesso la Corte la Cassazione ritornata con una sentenza a chiarire che forse va scomputato anche letto singolo se non fosse per il semplice argomento che poi prova ad entrare in un carcere a spostare il letto singolo e vediamo se ci riuscite
Purché o lo trovate in chiamar dato al terreno o scoprirete quanto pesa spostarlo ammesso che lo possiate spostare senza beccati un rapporto disciplinare
Quindi voglio dire di peso nella drammaticità di quella situazione che ha descritto prima l'ho vissuta ha costantemente però mi pongo il problema di cosa fare ora da due da due aspetti uno è capire innanzitutto come mai è aumentata così tanto la popolazione detentive in questa fase certo sono nuove fattispecie di reato
Ma è aumentata sta aumentando rapidissimamente in tempi insospettabili
Questo aumento dei tassi di detenzione non si giustifica con l'introduzione soltanto uno dei reati ne discutevamo con Sir qualcosa è cambiato
Su questa domanda occorre interrogarsi quadri di mentalità occorre interrogarsi perché è da lì che può partire una risposta poi occorre mettere in agenda politica alcuni argomenti ne discutevamo anche con le persone qui presenti il numero chiuso degli istituti è stato provato per una via giurisdizionali magistrati sorveglianza hanno fatto lo sforzo di provocare a suo provare a sollecitare la Corte costituzionale per dire
Esatto e illegittimo eseguire la pena visito sovraffollato esattamente come illegittimo eseguire la pena nei confronti di un detenuto gravemente infermo
La corte ha detto no è compito del legislatore il legislatore non si è mai manifestato su questo tema ma forse è il momento che cominci a manifestarsi diceva Stefano più volte siamo di fronte all'unica istituzione del welfare che non al numero chiuso
Che non può dire di no
Dicevi citando credo Luigi Pagano ecco siamo di fronte a questa situazione alcuni rimedi devono essere prepotentemente direi messi in agenda politica forse la liberazione anticipata speciale che la via in questo modo in cui la magistratura per a cercato di per così dire governare i flussi dal carcere perché ricordiamoci che siamo in un Paese che non pratica più nona più agibilità costituzionale perì meccanismi di clemenza individuali e collettivi che sarebbero meccanismi che invece funzionalizzata e tarati sul principio rieducativo sull'articolo ventisette sarebbero invece fondamentali c'abbiamo provato anche lì ritorniamo la maggioranza semplice per questi istituti cerchiamo di di garantirne in maniera che essi hanno o focalizzati a reinserire veramente le persone a garantire una Bindi vello di pena umana ma siamo in
Un Paese che ha visto scomparire dall'orizzonte amnistia indulto anche per un problema di maggioranze in seguito alla riforma costituzionale che appunto a previsto delle maggioranze qualificate e quindi di peso sia scaricato sulla magistratura di più sorveglianza con quelle discrasie con quei contrasti con quei conflitti che abbiamo vissuto sulla pelle pesantemente clima disteso grazie ricordo una notte chiusi a discutere se il meccanismo del trentacinque ter fosse applicabile ai detenuti soltanto ancora attualmente sovraffollati
E quindi e detenuti che al momento dalla proposizione del reclamo si trovassero in condizione diciamo di viveri tre metri quadri odi tenuti che avevano vissuto anche magari dieci anni in condizioni bestiali ma per un solo giorno non erano più in quelle condizioni ecco perché i conflitti e le lacerazioni che abbiamo vissuto
Abbiamo cercato di fare il nostro meglio e speriamo di avere di nuovo a disposizione degli strumenti per poterlo fare con tutto il male che c'è nella magistratura
Come in tutte le categorie umane
Certe per ritornare come un anno drammatico a mio avviso che ritorno alla chiusura del sorveglia l'esperienza sorveglianza dinamica e io mi chiedo
Dopo un fascio di due minuti io due volte mi sono trovato in istituto penitenziario mentre detenuti soccorreva no altri detenuti impedendo tentativi di impiccagione
In un'occasione era presente anche Mauro al visita con Mauro un altro piacere mi trovavo in carcere io per cui sentimmo le urla e scoprimmo appunto detenuti che perché venivano Suicidi andando nelle camere detentive dagli altri detenuti
Mi chiedo se in periodi in cui ci si lamenta dal tasso suicidiario invece di continuare a lamentarsi risorse di cose
Non sia il caso di verificare anche concretamente quanto questi provvedimenti possano incidere perché un meccanismo di soccorso di solidarietà basilare tra detenuti viene impedito con la chiusura al delle sezioni di media sicurezza
Queste sono uno degli effetti negativi naturalmente ce ne sono molti altri
Bene grazie
Grazie Riccardo nel dare la parola ad Aristide aggiungo solo una cosa su questo punto perché ne abbiamo discusso proprio oggi pomeriggio prima del nostro incontro con con Valentina con
Di sportelli e gli avvocati che che lavoravano anche con noi diciamo per la tutela dei diritti nel carcere di questa regione e il punto del trentacinque per tornano non solo per il sovraffollamento
Ma come giustamente dice dice Riccardo invito cioè delle condizioni inumane e degradanti del legate al sovraffollamento non soltanto per la crescita del sovraffollamento e la sua tendenza di ulteriore crescita ma anche per il tipo di regime interno che
Ora si attende all'interno del carcere
Perché una bellissima enti diciamo sì dal dalla condanna era la appunto quell'apertura delle celle che consentiva anche gli interventi di solidarietà di cui dicevo un attimo fa ricatto diritto mentre ora invece c'è una disposizione ministeriale intendiate neri giusti tutte le talmente inutile diciamo
E per cui se la persona detenuta non facevamo un'attività da fare da qualche altra parte devi stare chiuso nella stanza dell'istanza dovesse degli USA in questo
Non solo causa quella difficoltà dice Aprea Riccardo cioè il venir meno anche l'impossibilità di azioni bisogna evitare questi contesti così delicati difficili
Ma creerà anche il problema dal punto di vista della responsabilità sulla la vivibilità nelle stanze del gentile a questo aggiungo diciamo così come ciliegina sulla torta
Per esempio qui in questa regione c'è stato una disposizione dentro senza evidenziare chi ha deciso di salvare tutti quanti il venti tutte le ritenuti
Quindi sono non solo diciamo così saldati a per l'ammissibilità di circo
Ma anche saldati nel castello e quindi ci sono diciamo questo ciò si dice per evitare diciamo azioni e di danneggiamenti e quant'altro e il risultato tutto questo irrigidisce ulteriormente le condizioni di vita e quindi espone anche più facilmente la stessa amministrazione
Ai ricorsi elettorali per le persone detenute giustamente possano contestare il fatto che a quel punto poi quei letti sono riprendono inagibile parti dei delle camere dei tempi quindi vedremo fra diciamo ecco come andrà a finire tutte queste vicende l'ultima parola che al al curatore del volume Aristide
Puoi anche replicare ad alcune sollecitazioni che ci sono
Sì io non ho facciamo sia chitarra Santis che ha non ricordo il nome toccando Claudio e con quale sono anche contattato
Allora
La parola carcere non compare Mariella Costituzione italiana probabilmente perché diversi dei padri costituenti l'avevano trovata sulla loro pelle
E quindi forse come dire speravano che una cosa del genere non dovesse ripetersi
Io per confermare le le le le assurdità le contraddizioni di un'istituzione questa faccio due esempi che mi sono venuti in mente mentre parlava Stefàno
Il primo durante il corso di formazione non violenta del poliziotto e penitenziario il carcere di Pozzuoli le quali mi fece una domanda che Mila Schon poco significa impreparato e mi dissero
Posso ma voi sapidi che significa stare quattordici detenute in un carcere
Allora io nipote circostanza dissi ebbe certe immagini quella mi guardo
Ripetete la domanda professore voi lo sapete che cosa significa quattordici detenute in una cella io mi resi conto che c'era qualcosa che non sapevo è dovetti dire no non lo so che cosa significa
E le mi spiego molto semplicemente che avendo quattordici detenuto in una cella non potevamo semplicemente scendere contemporaneamente da eletti tutto quattordici perché non c'era lo spazio come si dice di di di camminamento all'interno della cella per quattordici quindi dobbiamo fare dei dei turni per poter scendere dal letto
E c'era un solo cesso scusate italiano si può dire ma è adatto a alla situazione
Per quattordici dopo allora questo veramente vergognoso c'è un paese civile dovrebbe perché noi in Italia italiani dovremmo vergognarci non solo dei
Il carcere insomma ma chiarire queste carceri
è un altro esempio che pure mi sembra interessante paradigmatico che mi fece Carmelo Musumeci quando e del piacere averlo a casa mia
E poi a scuola mia
Lui mi disse quando sono uscito dopo venti sei sette anni ventisette dal carcere con mia figlia andai in un negozio perché avevo bisogno di vestiti
Mia figlia mi disse papà validi sarò in questo negozio abbigliamento in quello spogliatoio ecco provati investito non so se lo sai questo
Ha raccontato
E lui
Aprirla tendina subito la richiuse disse ma c'è uno dentro
Sì ma come quarto sotto la tendina non c'erano i piedi non si vedeva nessuno ciò come ho visto io sono una persona anziana boh obesa Deckard quasi calmate
A non c'è nessuno dissenso da questo punto che avevo visto me stesso nello specchio e io non avevo mai potuto vedere me stesso per intero
Perché si danno Cosentino così piccolo per fargli la barba più o meno riesce a immaginare molto
E questo non è tutela della dignità umana quindi non è specchio no come diceva anche Candreva
Una società civile per cui effettivamente come anche diceva il buon Gandhi dobbiamo immaginare l'abolizione delle carceri trasformarlo in una comunità di accoglienza perché altrimenti non possiamo definirci un paese civile io finire qui grazie
Aderisse diede l'avvio per aver citato questa occasione di incontro e di discussione con lui grazie a tutti quanti
I contributori di volume chi chi ha partecipato a questa presentazione sia da questa parte che da quella parte grazie ancora radio radicale che ci segue sempre continuiamo nel nostro impegno a presto