Presentazione della Relazione annuale dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato per il 1994

Come ci dobbiamo
C'avete tutti una serie di Emilio
C'è una che gli occhi comincio
Dove comincia
Cresciuto
Per l'assegno
Cioè manco se il
Signor Presidente della Repubblica autorità signore e signori voglio ringraziare in primo luogo lei signor Presidente per averci onorato della sua presenza
E con lei il Presidente della Camera che c'ha nuovamente ospitato per questo appuntamento aprendoci oggi questa storica sala in cui nacque la nostra Repubblica il mio ringraziamento si estende da tutti i presenti
Quello che mi accingo a leggere avvertenza non è nella sua in chiarezza il primo capitolo questo tranquillizza anche i presenti
Della relazione ma una sua più concisa rielaborazione interpolato ha da qualche mia personale osservazione il trentuno luglio mille novecentonovantaquattro il presidente Francesco seria cessava di vivere
E qui con noi la signora e la ringrazio
Con la sua scomparsa il Paese ha perduto un uomo che aveva dedicato tutta la sua vita alle istituzioni
Alla magistratura ordinaria prima alla Corte Costituzionale poi e infine negli ultimi quattro anni all'Autorità garante della concorrenza e del mercato
Era nato a Rometta un piccolo comune della provincia di Messina nel mille novecentoquindici
E dopo la laurea in giurisprudenza conseguita giovanissimo a Messina iniziò la carriera in magistratura percorrendo tra gli apprezzamenti generali tutta la carriera
Alla presidenza della Corte costituzionale Francesco salire riuscì in pochi anni esaurire un arretrato di migliaia di ricorsi
E a realizzare così ciò che in un Paese moderno è normale fare operare un'istituzione secondo ritmi capaci di soddisfare con sollecitudine le esigenze dei cittadini
La stessa competenza tecnica e lo stesso senso del dovere hanno più tardi ispirato la sua azione di primo presidente dell'Antitrust
La legge era entrata in vigore il dieci ottobre novanta eppure introducendo principi e funzioni del tutto innovativi in Italia non prevedeva alcun regime transitorio per diventare operativa
Il presidente seria amava ricordare che le prime decisioni furono prese pochi giorni dopo l'entrata in vigore della legge senza che l'Autorità avesse ancora né una sede né il suo personale
Il nostro Paese non aveva mai sperimentato una normativa per la tutela della concorrenza Saia ricordava frequentemente che questo ritardo non era casuale ma rifletteva l'assenza di una tradizione culturale
In Italia alla nozione di libero mercato venivano generalmente associate due visioni alternative entrambe estreme
La prima considerava la piena concorrenza un assetto caratterizzato da una totale mancanza di restrizioni con riferimento ai comportamenti di impresa affermando però spesso la necessità di sussidi che di protezioni da parte dello Stato
La seconda non riponeva alcuna fiducia nel mercato
Considerato fonte di arbitrio e portava sostenere interventi pubblici di natura autoritativa
Che sostituivano all'azione della concorrenza quella delle imprese pubbliche che la direzione amministrativa di interi settori economici
Solo recentemente anche in Italia la concorrenza tra impresa e disciplinata attraverso una specifica normativa
è venuto a essere considerata un valore fondamentale della convivenza civile la cui importanza non rimane confinata al buon andamento dell'economia ma come sottolineava Saia acquista un valore morale in un intervento a un convegno dell'osservatorio Giordano Dell'Amore del novantatré il presidente Saia affermava
In una situazione di concorrenza e di corretto funzionamento del mercato non esistono stabili posizioni di rendita e il criterio del merito prevale rispetto a ogni forma di privilegio
In questo modo ciascuno incentivato a svolgere il proprio compito con il massimo impegno con benefici per tutta la collettività inoltre
Il prevalere di meccanismi concorrenziali e di procedure trasparenti
Consente di evitare fenomeni di corruzione associati al soddisfacimento della domanda pubblica riducendo la possibilità che esistano margini per pagamenti illeciti legati all'acquisizione di privilegi
Anche per questi motivi concludeva salire un sistema di libero mercato comportando la massimizzazione delle risorse disponibili per la società acquista un valore morale
Entro ora nei che nei paragrafi della primo capitolo della relazione
Dalla metà degli anni settanta la maggior parte dei Paesi industrializzati tra cui in particolar modo quelli europei ha vissuto una fase caratterizzata da ritmi di crescita modesti della produzione del reddito
Al tempo stesso il processo di progressiva integrazione economica in Europa il sostenuto sviluppo registrato nei Paesi di nuova industrializzazione
Hanno sottoposto le imprese europee soprattutto quelle produttrici di beni oggetto di scambio internazionale a una crescente concorrenza
Inizialmente le imprese hanno reagito con difficoltà nel più lungo periodo
è emerso che esse frequentemente avevano il loro al loro interno le capacità per affrontare le situazioni di crisi
Modificando le tecniche produttive migliorando qualitativamente la produzione i miglioramenti di produttività conseguiti tuttavia
Sono stati generalmente accompagnati da riduzioni sensibili dei livelli occupazionali
Questi peraltro sono stati particolarmente evidenti nei paesi e nelle aree in cui la flessibilità delle imprese
è ingiustificatamente limitata da normative che restringono gli accessi al mercato e da vincoli stringenti all'utilizzazione della forza lavoro
I processi di apertura commerciale di liberalizzazione dei mercati creano notevoli opportunità per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese
Contribuendo a determinare soprattutto se accompagnate da adeguate politiche pubbliche una crescita non occasionale del reddito dell'occupazione e della produttività
E si tuttavia fanno emergere una ulteriore complementare esigenza che investe il ruolo essenziale delle normative antitrust
Dalla globalizzazione dei mercati nasce infatti la necessità di una progressiva armonizzazione nei principi e nell'applicazione di tale normative nelle quali permane oggi un elevato grado di diversificazione in termini di assetti istituzionali di necessità informative a carico dell'impresa e di tempi procedimentali
Questa mancanza di armonizzazione ostacola da un lato l'azione di repressione di comportamenti anticoncorrenziali aventi natura internazionale
Ma dall'altro concorre all'aumento dei costi di transazione delle impresa e innalza barriere all'entrata nei diversi mercati
C'è un caso il caso Wilkinson Gillette ha da poco concluso che ha attraversato ben quattordici autorità nazionali della concorrenza con quali costi superflui per le imprese interessate è facile immaginaria
Una crescente omone omogeneizzazione delle normative si è realizzata tuttavia all'interno dell'Unione Europea numerosi Paesi hanno recentemente modificato la loro legislazione nazionale uniformando la le norme del Trattato di Roma
In molti hanno dove ad hanno dotato le diverse autorità nazionali dei poteri di applicazione diretta degli articoli ottantacinque primo comma io ottantasei del Trattato di Roma
Queste evoluzioni normative aumentano il grado di incertezza degli operatori che riducono i costi di transazione dell'impresa
Oltre alla sostanziale convergenza che si sta realizzando in Europa si possono cogliere i segni di un'evoluzione in direzione analoga nei principali paesi industrializzati tuttavia le difficoltà ancora esistenti a trovare un completo accordo riguardo ai principi di tutela della concorrenza
Hanno condotto a risolvere i problemi del coordinamento internazionale attraverso l'adozione di accordi bilaterali di cooperazione tra le autorità antitrust dei diversi Paesi obiettivo immediato di questi accordi non è ancora l'effettiva armonizzazione delle normative ma lo scambio di informazioni e il coordinamento dell'attività con riferimento all'accertazione delle violazioni ricadenti in una molteplicità di giurisdizioni
Seguendo questa impostazione il Canada e gli Stati Uniti hanno da tempo fermato una trattato di collaborazione l'Unione europea ha recentemente stipulato un accordo di cooperazione con gli Stati Uniti che ha intrapreso iniziative analoghe col cane
La diffusione di questi accordi anche ad altri paesi compresi quelli in via di sviluppo
Potrebbe consentire un efficace applicazione della legislazione antitrust nel contesto internazionale senza la necessità di stabilire per ora principi e procedure comuni
Di fatti nell'attuale situazione in cui non esiste ancora piena concordanza l'inserimento auspicato da più parti delle tematiche concorrenziali nel prossimo round multilaterali laterale di negoziazioni commerciali internazionali potrebbe dar luogo a contrasti
In questo contesto è piuttosto il coordinamento tra autorità antitrust operanti in Paesi diversi uno strumento efficace per promuovere una prima armonizzazione delle azioni a tutela della concorrenza
In questa prospettiva sono particolarmente significative le evoluzioni normative in corso negli Stati Uniti in cui a differenza di quanto previsto nella maggior parte delle giurisdizioni esiste la possibilità di applicare direttamente la normativa antitrust
Non soltanto a comportamenti che influenzano il mercato nazionale americano
Ma anche a quelli che conducono a una sensibile riduzione delle esportazioni americane verso terzi
Le recenti linee guida adottate congiuntamente dal dipartimento della Giustizia dalla Commissione federale per il commercio consentono il ricorso ad azioni di natura unilaterale nei confronti di impresa no Presidente
Certamente
Una soluzione molto più soddisfacente è quella di ricorrere agli accordi internazionali di cooperazione
E proprio sulla base di queste considerazioni il Congresso americano ha recentemente approvato nel luglio scorso una legge che incentiva le iniziative di cooperazione in materia di tutela della concorrenza
Favorendo lo scambio di informazioni anche di natura confidenziale tra autorità nazionali diverso
Vorrei qui sottolineare quanto sia significativo importante in questo quadro generale ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo noi europei
Sappiamo tutti quanto sia e siano ritenuti difficili i processi di integrazione in Europa
Guardiamo al federalismo statunitense ad alcuni di noi esso appare un livello di integrazione a e-mail raggiungibile ad altri appare da non raggiunge certo si è che la nostra storia di diversità e di conflitti le nostre tante esigenze ci paiono limiti fortissimi alla nostra capacità di integrazione
Ebbene poche settimane fa ero a New York a un seminario dedicato appunto all'armonizzazione delle leggi della concorrenza nei contesti di economia integrata
E i colleghi americani alle prese con i primi passi di un processo di integrazione multinazionale legato al Nafta
Guardavano con invidia e ammirazione a livello di integrazione di armonizzazione raggiunto da noi europei
Era la prima volta che sentivo l'Europa additata oltre Atlantico come modello di integrazione e ne sono stato orgoglioso
E in effetti le norme per la tutela della concorrenza del Trattato di Roma hanno costituito un importante fattore di promozione della convergenza tra le normative nazionali all'interno dell'Unione Europea
Oltre all'Italia dove come è noto la legge duecentottantasette riprende quasi letteralmente le disposizioni europee
Negli ultimi anni il Belgio l'Irlanda il Portogallo la Svezia la Spagna
Hanno modificato la loro legislazione nazionale sull'esempio dell'ordinamento comunitario inoltre lo stretto coinvolgimento delle diverse autorità nazionali nel processo decisionale che conduce
Alla valutazione dei comportamenti anticoncorrenziali sottoposti alla Commissione europea
Favorisce con efficacia il conseguimento di una comune impostazione nei criteri applicativi di normative ad antitrust che soprattutto in alcuni Paesi dell'Unione presentano ancora qualche differenza in questa prospettiva
L'applicazione decentrata della normativa europea
Con riferimento alla quale molti Paesi si sono dotati di poteri procedimentali adeguati rappresenta un ulteriore importante strumento per favorire la convergenza del diritto antitrust in Europa
Per quanto riguarda l'Italia il disegno di legge comunitaria del mille novecentonovantaquattro tuttora all'esame del Parlamento prevede l'attribuzione alla nostra autorità
Dei poteri procedimentali necessari per applicare direttamente gli orchi articoli ottantacinque primo comma e ottantasei del Trattato
La partecipazione italiana al processo di costruzione europea ha rappresentato un impulso di grande rilievo per il conseguimento di un'effettiva concorrenza tra imprese
Attraverso un'accresciuta concorrenza perseguita anche tramite l'introduzione di leggi e regolamenti che hanno Faveri favorito l'apertura concorrenziale di mercati non soltanto è stato ostacolato l'esercizio del potere di monopolio ma soprattutto sono state incentivate le imprese a risparmiare sui costi
Spingendoli all'acquisto dei fattori produttivi meno costosi alla modificazione delle tecnologie al fine di conseguire un rafforzamento strutturale della loro posizione competitiva
In questo processo di allargamento dell'aria della concorrenza l'applicazione della normativa antitrust assume al suo assolto un ruolo essenziale
Perseguire l'obiettivo della tutela della concorrenza non comporta peraltro la necessità di impedire alle imprese di raggiungere significative quote di mercato
Un'elevata quota di mercato può trarre origine da una molteplicità di fattori e di per sé non costituisce un danno per la collettività soprattutto quando deriva da una maggiore efficienza dell'impresa
Infatti l'esercizio del potere di mercato in numerose circostanze può rappresentare una soluzione solo temporanee
A meno che non venga impedito ad altra impresa di ingresso nel mercato i vantaggi economici conseguiti da un concorrente
Costituiscono un importante segnale per attirare nuovi operatori favorendo così il ripristino di condizioni concorrenziali
L'operare delle forze di mercato conseguito anche attraverso un'estesa liberalizzazione dei rapporti commerciali e l'eliminazione dei vincoli ingiustificati all'accesso e all'esercizio di attività economiche
Tende poi ad allargare il mercato nel quale opera l'impresa ad attenuare indo Gena mente il possibile esercizio del potere di mercato
Pertanto la nozione di concorrenza che ispira la normativa antitrust e non riflette e non deve riflettere un modello statico cui adeguare passivamente i comportamenti di impresa
Ma consiste in un processo dinamico di scoperta di tecniche di produzioni più efficienti e di diffusione di nuovi prodotti e servizi funzionale allo sviluppo dell'impresa
Le caratteristiche di generalità dell'attività di tutela della concorrenza influenza ne qualificano la natura degli interventi dell'autorità
E se è chiamata ad attuare una legge che stabilisce principi generali da applicare interpretativa mente ai singoli casi esaminati
Quanto più sono numerose le istituzioni che in ragione dei loro compiti di vigilanza sui singoli settori
Vengano altresì chiamate dalla legge ad applicare nei loro ambiti di competenza settoriale la normativa antitrust
Tanto meno risultano garantite l'evoluzione la coerenza dell'evoluzione ermeneutica e un'applicazione omogenea della normativa
I principi generali della disciplina antitrust dovrebbero infatti prevalere sulle differimento quali differenze tra i vari settori economici d'intervento in quanto la disciplina per la concorrenza si riferisce a categorie quali le intese e gli abusi di posizione dominante che le concentrazioni
I cui effetti restrittivi devono o dovrebbero essere valutati utilizzando criteri validi per qualsiasi mercato
Inoltre il legislatore ha assegnato all'Autorità garante della concorrenza e del mercato una totale indipendenza volta ad impedire che il perseguimento della funzione assegnata risulta influenzato dalle tensioni e dalle pressioni del potere sia esso politico o economico
La piena indipendenza indipendenza dell'autorità risulta particolarmente evidente nei confronti del potere esecutivo
La normativa non prevede alcun legame funzionale con l'apparato governativo nell'esercizio dei compiti di prevenzione e repressione dei comportamenti lesivi della concorrenza
I poteri attribuiti all'autorità sono esercitati nell'ambito di procedimenti caratterizzati da un ampio spazio dedicato al contraddittorio
Il complesso delle regole procedimentali concorre a delineare la fisionomia dell'autorità come organo cui attribuita la funzione di carattere neutro
Di applicare la legge ai soli ed esclusivi fini dell'interesse pubblico generale della tutela della concorrenza
Tale attività si sostanzia nella produzione di giudizi relativi a determinate fattispecie
Da questa angolazione il potere di diffida e di sanzione danno forza provvedimenti che hanno una preminente natura di accertamento si tratta quindi di un'attività di controllo in senso stretto che accompagnata da caratteri di assoluta indipendenza e terzietà
C'è da noi una insufficiente comprensione ancora dei caratteri di organi come questo
E del loro significato in una fase storica nella quale la nostra opinione pubblica chiede una politica che la rappresenti di più e con più immediatezza
E allo stesso tempo ne diffida
Rispetto ad ambiti nei quali l'efficienza tecnica l'indipendenza di giudizio la tutela dei diritti dei singoli le appaiono incompatibili con l'osservanza di indirizzi politici che con le esigenze di consenso proprio della politica
Non tutto è ancora chiaro rispetto a questa evoluzione che accomuna l'Italia alle altre democrazie occidentali
Ma può avere ragione chi scrive che è in atto un processo di riallocazione dei poteri e delle relative legittimazioni
Che ad una politica più fortemente rappresentativa assegna una sfera più limitata di decisioni in primo luogo quelle di redistribuzione
Mentre allarga il ruolo degli spazi degli organi di garanzia in ambiti di altra natura affidando alla trasparenza delle loro azioni e delle loro procedure
Quell'esigenza di responsabilizzazione che nell'altro circuito è affidata al controllo politico ma di tutto questo dovremo ancora parlare
L'adempimento dei compiti di tutela della concorrenza e del mercato ha impegnato l'autorità in una intensa attività istituzionale che sta impegnando meno una relazione che avrebbe piacere di un bicchier d'acqua
Nel corso del mille novecentonovantaquattro l'autorità si espresse in merito a venticinque intese a quattordici casi di abuso di posizione dominante
Io cinquecentonovantasette operazioni di concentrazioni tra impresa e di cui trecento quarantadue tra imprese indipendenti
Violazioni del divieto di intese restrittive in relazione a sette fattispecie in cinque casi comportamenti abusivi posti in essere da impresa in posizione dominante per converso
Nessuna delle opere azioni di concentrazione esaminate dall'autorità nel corso dell'anno è stata invece vietata
Nel medesimo arco di tempo l'Autorità ha reso settantotto pareri alla tra Banca d'Italia al Garante per la radiodiffusione l'editoria
Nei primi tre mesi del novantacinque infine l'Autorità ha concluso l'esame di centottantaquattro ulteriori procedimenti relativi a sette fattispecie d'intesa
Ah se i casi di abuso e a centosettantuno operazioni di concentrazione già espresso poi diciotto pari ieri alla Banca d'Italia e al garante
Ad attività strettamente provvedimentale si aggiunge quella svolta dall'Autorità nell'esercizio dei poteri di indagine ad essa attribuiti
Al fine di acquisire elementi di informazione su che eventuali impedimenti o distorsioni della concorrenza in particolari settori economici
Nel corso del novantaquattro e dei primi tre mesi del novantacinque sono state apportate a conclusione tre indagini conoscitive riguardanti settori dell'arte del cinema
E del gas per uso riscaldamento mentre altre quattro indagini sono state avviate nel novantaquattro
Relativamente ai settori del gas metano della distribuzione dei carburanti per autotrazione dei prodotti farmaceutici e degli ordini e collegi professionali
L'esigenza di condurre indagini conoscitive trae anche origine dalle difficoltà che sussistono nell'ottenere informazioni accurate specifiche relativamente eventuali violazioni di legge
Nell'esperienza italiana infatti le denunce che pervengono all'autorità riguardano soprattutto comportamenti posti in essere da imprese privilegiate dal sistema di regolamentazione o titolari di diritti esclusivi o speciali
Legati a concessione mentre relativamente scarse risultano le denunce di comportamenti anticoncorrenziali di imprese operanti in regime di libero mercato
Negli altri Paesi invece la fonte principale di informazione soprattutto in relazione alla costituzione di cartelli
O di accordi comunque anticoncorrenziali e la denuncia di concorrenti o acquirenti dei prodotti questa ancora scarsa collaborazione dei consumatori e delle imprese con l'autorità
Deriva probabilmente dall'insufficiente conoscenza che gli operatori economici hanno della normativa della concorrenza
Così che frequentemente non riconoscono forze l'eventuale illiceità dei comportamenti di impresa spesso praticati per consuetudini consolidate si negli anni
Viceversa i comportamenti delle imprese titolari di diritti speciali ed esclusivi vengono frequentemente interpretati come abusivi dai denuncianti anche quando sono giustificati in base a normative esistenti
Nell'ambito dei numerosi settori economici interessati dalle decisioni adottate nel novantaquattro e nei primi tre mesi del novantacinque particolare rilevanza assume quello delle telecomunicazioni
Nel quale l'attività di tutela della concorrenza svolge un ruolo essenziale per l'attuazione delle normative di liberalizzazione che negli ultimi anni hanno informato l'Unione europea e un ampio che crescente numero di paesi
Oltre ai diversi interventi di segnalazione al Parlamento e al Governo al fine di sollecitare l'adeguamento del quadro normativo nazionale alla nuova cornice europea
L'autorità recentemente ritenuto che i servizi di telefonia per gruppi chiusi di utenti che rientrano nel novero di quelli già liberalizzati dalla direttiva numero trecentottantotto del novanta
In quanto non corrispondenti a quella telefonia vocale universale che la stessa direttiva continua riservare per un certo tempo ai monopoli pubblici
In conformità a un consolidato orientamento giurisprudenziale della Corte di giustizia europea della nostra corte costituzionale
L'Autorità ha inoltre affermato che la citata direttiva sebbene non ancora trasposta nel nostro ordinamento al momento della conclusione del procedimento molestata dopo
Era nondimeno già allora direttamente applicati
Nel corso del novantaquattro sono stati riconosciuti diffusi comportamenti anticoncorrenziali nel settore dei servizi assicurativi
Anch'esso caratterizzato nel nostro paese da un esteso intervento pubblico con riguardo sia alle modalità di accesso che a quelle di esercizio delle attività
E da diffuse pratiche di collaborazione tra gli operatori solo in parte connaturate alle specifiche caratteristiche del setto
Di particolare rilievo e il procedimento avviato nei confronti di sedici compagnie di assicurazione in merito ad accordi da esse posti in essere in diversi mercati assicurativi del ramo danni nel provvedimento conclusivo l'autorità
Ha ritenuto in violazione del divieto di cui all'articolo due i comportamenti adottati dalle compagnie e consistenti nello scambio periodico di informazioni sulle rispettive attività d'impresa
Nella comunicazione reciproca di dati nella concertazione di politiche comuni in materia di premi franchigie e scoperti e nell'adesione a patti di non concorrenza nella fase di rinnovo di alcuni contratti assicurativi
Abusi di posizione dominante sono stati altresì riscontrati sia in settori di servizi pubblici sia su mercati schiettamente priva nei servizi aeroportuali l'Autorità ha ritenuto abusivo il rifiuto opposto a un privato di accedere al mercato della ristorazione aerea il catering su cui la società gestrice del vario porto esercitava un monopolio di fatto
Nel trasporto marittimo sono risultate abusive le pratiche di sconto fedeltà alle agenzie di viaggio da parte di società di navigazione in posizione dominante
Che concedevano gli sconti previo impegno di acquisti esclusivamente presso di loro
Nel settore autostradale hanno avuto ampia risonanza di interventi dell'autorità in tema di sistemi automatici di pagamento dei pedaggi
Che hanno poi portato i gestori a mantenere il pagamento in contanti che ad estendere la gamma degli altri mezzi di pagamento quanto agli altri mercati un caso di abuso di posizione dominante è stato accertato su quello del cemento che da tempo e ripetutamente ha avuto modo di segnalarsi alle autorità nazionali e comunitarie della concorrenza
Mentre un'intesa restrittiva è stata riscontrata nel mercato cinematografico il caso riguardava le sale cinematografiche di Roma
Dove pure sembrano essersi consolidate condizioni strutturali atte a favorire la formazione di posizioni dominanti e il coordinamento delle politiche concorrenziali fra distinti operatori
Voglio infine ricordare che una violazione del divieto di intese restrittive nel settore dei servizi professionali
è stata accertata dall'Autorità con riferimento a tariffari predisposti e diffusi da alcune associazioni di categoria al fine di determinare i compensi minimi delle prestazioni rese dagli operatori avesse aderenti l'Autorità prescritto alle associazioni la rimozione delle infrazioni contestate osservando che la fissazione di prezzi minimi
Costituisce una pratica restrittiva della concorrenza non giustificabile sulla base dell'esigenza di garantire un'adeguata qualità del servizio
Temo che questo sacrosanto orientamento suoni ancora agli orecchi di molti italiani come una sorta di eresia a danno del consumatore mentre invece intende tutelare me la sovranità anziché tutelarne la sottoposizione a tutela di altri
Come già nell'anno precedente anche nel mille novecentonovantaquattro si è registrato un sostanziale incremento dell'attività in materia di controllo della pubblicità ingannevole
Svolta dall'autorità in applicazione del decreto legislativo settantaquattro del novantadue anche grazie alla crescente attenzione che i mezzi di comunicazione dedicano i problemi della pubblicità ingannevole l'impresa i consumatori
E soprattutto le associazioni rappresentative di questi sembrano avere individuato nell'autorità un interlocutore privilegiato per la promozione delle proprie istanze l'attività dell'Autorità nella repressione della pubblicità ingannevole ha ricevuto nel corso dell'anno importanti riconoscimenti anche in sede istituzionale
è significativo che le proposte di legge per la disciplina della pubblicità comparativa in esame dinanzi al Parlamento credo qui alla Camera si siano fin dall'inizio trovati concordi nell'attribuire le relative competenze alla nostra autorità
Il nostro compito qui è chiaro così come è chiaro a noi che la pubblicità è un fattore importante per la vita del prese e per la stessa consapevolezza del consumatore
Ma lo è sotto entrambi i profili se informazioni se corretta informazione
Noi non siamo monaci austeri sappiamo che gli abbellimenti fanno parte della stessa natura che bis persuasiva e fantasia sono ingredienti non sono necessari ma auspicabile della pubblicità
E tuttavia ha da esserci poi un succo fatto di informazioni e non di fandonie
Generatore di aspettative che hanno una più che ragionevole possibilità di essere soddisfatte dal bene o dal servizio reclamizzato e spesso troppo spesso non è così
La costruzione di un computer efficace sistema di di controllo dei comportamenti scorretti in campo pubblicitario non può però prescindere dal perfezionamento degli strumenti di intervento già esistenti l'autorità ritiene perciò opportuno richiamare l'attenzione sulla necessità che venga innanzitutto emanato il Regolamento di Disciplina delle procedure istruttorie previsto dall'articolo sette del decreto legge
Legislativo settantaquattro de inoltre che vengano rimossi
I già più volte segnalati limiti procedimentali alla possibilità di repressione della pubblicità ingannevole aumentando il potere di iniziativa istruttori e completando il quadro delle sanzioni che attualmente appare inadeguato
Numerosi sono stati gli interventi dell'autorità ai sensi degli articoli ventuno e ventidue della legge volti a suggerire che la legislazione la regolamentazione siano maggiormente ispirate ai principi della concorrenza
In questo ambito l'azione dell'Autorità si integra e si completa con quella della Commissione europea
Dirette a favorire la limitazione dell'intervento pubblico ai casi in cui esso risulti comunque necessario e a modalità di attuazione che non introducano ingiustificate restrizioni alla concorrenza
Le modificazioni in senso concorrenziale della normativa risultano particolarmente rilevanti non soltanto nei settori dei servizi di pubblica utilità
Caratterizzati dalla presenza di diritti speciali ed esclusivi ma anche in quelli come i servizi privati destinabili alla vendita
Nei quali la disciplina esercitata dall'apertura al commercio internazionale risulta strutturalmente limitata
In questi ambiti la permanenza di diffusi vincoli normativi limita spesso in modo ingiustificato le possibilità di crescita delle imprese condizionandone in modo determinante i comportamenti
In questo senso risulta restrittivo l'intervento pubblico che pure persegua un sicuro interesse generale quale ad esempio garantire il livello qualitativo della prestazione offerta quando esso operi in modo diretto e discrezionale sulla struttura dell'Offerta
Anziché limitarsi a un semplice accertamento di eventuali requisiti ritenuti dalla legge necessari per lo svolgimento di una data attività
L'intervento pubblico adottato in tali circostanze assume un ruolo più funzionale alla protezione di determinate imprese o categoria di impresa e che alle esigenze di promozione salvaguardia del benessere dei consumatori e della collettività
In presenza di un ridotto grado di concorrenza le imprese vengono isolati dai rischi e dai condizionamenti derivanti dai meccanismi di mercato
Sono così favoriti la creazione e il mantenimento di artificiali posizioni di rendita e vengono indeboliti gli incentivi a conseguire una gestione efficiente delle risorse
Inoltre attraverso gli ostacoli all'ingresso nel mercato di nuovi operatori vengono ridotti in alcuni casi drasticamente le opportunità di crescita del reddito e dell'occupazione
Impedendo peraltro un pieno e completo soddisfacimento dei bisogni dei consumatori
Le esigenze di ridere di ridefinizione delle norme e degli assetti istituzionali
Che appaiono particolarmente rilevanti nel settore dei servizi erano state correttamente avvertite in sede di approvazione della legge duecentottantasette che individuava come prioritari
Oltre ai settori caratterizzati dalla presenza di diritti speciali ed esclusivi
Il settore della distribuzione commerciale e quello degli appalti pubblici
Comparti nei quali risulta determinante per la definizione degli assetti di mercato l'influenza della normativa che definisce il quadro giuridico di riferimento va constatato con preoccupazione
Che tale normativa e tuttora frequentemente ancorata ha una concezione in tempi interventista della politica pubblica che tende a perseguire obiettivi di interesse generale attraverso l'introduzione di vincoli al comportamento degli operatori
Il cui effetto complessivo risulta invece quello di proteggere interessi specifici e particolare a tutto danno del libero mercato e del consumatore
Nel settore della distribuzione commerciale
Nonostante la semplificazione dei procedimenti amministrativi di recente adottata accogliendo in parte le indicazioni dell'autorità
Continuano a permanere vincoli al funzionamento della concorrenza legati alla presenza di un sistema pervasivo di regolamentazione strutturale
Che limita ingiustificatamente le decisioni dell'impresa in materia di forma organizzativa scala produttiva e gamma merceologica
Rimane quindi pienamente attuare il suggerimento dell'autorità di procedere a un completo smantellamento delle disposizioni dirette a predeterminare a livello amministrativo l'equilibrio tra la domanda e l'offerta dei servizi commerciali
L'eliminazione dei vincoli connessi alla pianificazione strutturale dei mercati risulta peraltro pienamente compatibile con il mantenimento e il rafforzamento della programmazione urbanistica in particolare la prevenzione di effetti negativi in termini di congestione stradale estetica delle insegne tutela dei centri storici
Può facilmente essere realizzata senza introdurre vincoli ingiustificati alle possibilità concorrenziali degli operatori economici
Nella stessa prospettiva anche negli altri settori nei quali permangono esigenze di carattere generale da tutelare una volta che la regolamentazione vincoli il comportamento degli operatori in maniera funzionale al perseguimento di tali esigenze
E sulla libera concorrenza tra impresa e che occorre fare affidamento per garantire un'allocazione efficiente delle risorse soprattutto nel quadro stabiliti dai principi della normativa antitrust
Nel nostro Paese
Rimane invece diffusa la convinzione che la presenza di finalità e di interessi di carattere generale escluda la possibilità di ricorrere al libero mercato come strumento per raggiungere in maniera efficiente gli obiettivi desiderati anche nel dibattito politico e giornalistico la concorrenza viene spesso rappresentata come virgolette selvaggia nell'errata convinzione che il mercato o è completamente libero da vincoli o non può esistere
Viceversa il mercato per svilupparsi ha sempre bisogno di regole che siano esse destinate a garantire l'efficacia dei contratti di fronte alla legge siano esse volte a tutelare i lavoratori consumatori o più in generale la Società intere
Promuovere un ambiente concorrenziale non esclude affatto interventi pubblici finalizzati ad altri obiettivi di interesse generale e però vanno oltre il segno le regolazioni che in nome di tali obiettivi e in assenza di specifiche ragioni si sostituiscono al libero mercato nel definire il numero degli operatori ammessi i loro ambiti territoriali i prezzi e le condizioni di vendita dei beni e dei servizi da loro forniti
Per non parlare delle tante attività economiche tuttora sottoposti a regime di concessione
E sottratta in linea di principio alla libera iniziativa dei privati in molti casi in ambiti estranei ai presupposti indicati dall'articolo quarantatré della Costituzione della Repubblica chi è l'unico fondamento legittimante Riserve dallo Stato e concessioni pubbliche oltre al settore della distribuzione commerciale esistono nel contesto italiano numerosi altri casi in cui la regolamentazione assume senza giustificato motivo questi caratteri si pensi a titolo di esempio all'impatto distorsivo che la normativa esercita sugli assetti concorrenziali prevalenti nel settore cinematografico nei servizi portuali e in quello delle professioni
Comparti quello sto in cui nell'ultimo anno si è concentrata l'attività di segnalazione dell'autorità in tema di normative regolarmente
La legge numero centocinquantatré del novantaquattro prevede un sistema autorizzatorio per la costruzione l'ampliamento delle sale cinematografiche
Basato su una valutazione del numero degli schermi effettuata in relazione alla popolazione residente questo meccanismo non ha oggettivamente l'obiettivo di risolvere problematiche generale quali la necessità per esempio che l'apertura di una sala cinematografica
Sia subordinata al rispetto di eventuali vincoli urbanistici ma quello di ostacolare il funzionamento della concorrenza
E di impedire che sia il mercato a stabilire il numero delle sale cinematografiche appropriate per le condizioni di domanda prevalenti in ogni comune
L'autorità lo ha di nuovo segnalato al Presidente del Consiglio
Nell'ambito dei servizi portuali nonostante l'entrata in vigore della legge numero ottantaquattro del novantaquattro non sono stati ancora emanati decreti in materia di svolgimento delle operazioni portuali e di rilascio delle concessioni lasciando il settore in un diffuso stato di incertezza normativa che rallenta il processo di liberalizzazione l'attività portuale è stata tradizionalmente caratterizzata da una diffusa azione regolamentare volta soprattutto a impedire lo sviluppo di una effettiva concorrenza e a proteggere spesso ingiustificatamente le imprese già operanti i più recenti sviluppi normativi non rimuovono peraltro tutte le distinzioni le distorsioni concorrenziali originate dalla vecchia normativa
In particolare con riferimento ai servizi nautici ormeggio rimorchio pilotaggio
Permangono limiti all'accesso del mercato anche per operatori qualificati non giustificabili in base a motivi di sicurezza o ad altre esigenze di carattere generale
La convinzione che per garantire a beneficio dei consumatori la qualità e la sicurezza delle prestazioni occorra ostacolare l'opera dei meccanismi concorrenziali risulta particolarmente diffusa nel settore delle professioni
L'azione degli ordini professionali può essere estremamente utile per garantire adeguati livelli qualitativi nella fornitura di alcuni servizi tuttavia per raggiungere questo obiettivo non appare necessario che vengano stabilite addirittura attraverso decreti ministeriali tariffe minime ancora da applicare alle diverse prestazioni
McKay professionisti sia vietata ogni forma di pubblicità o che l'accesso all'ordine sia soggetto a restrizioni di carattere quantitativo
Queste regolamentazioni non hanno come effetto di fornire una tutela in merito alla qualità e alla sicurezza delle prestazioni ma va detto possono solo essere utili per garantire i livelli dei redditi dei professionisti da esse beneficia
Sono queste le considerazioni che hanno convinto l'autorità ad avviare un'indagine conoscitiva di natura generale del settore non ancora conclusa
Inoltre in molte circostanze gli stessi interventi normativi volti a limitare l'accesso alle professioni anche attraverso la costituzione di ordini e Danti
E sono frequenti le categorie che si rivolgono al Parlamento avendo come unica loro richiesta quella di vedersi costituito l'ordine o albo
Frena hanno il libero gioco della concorrenza di ostacolarlo il processo di adeguamento delle prestazioni offerte alle mutevoli esigenze degli utenti
Nel settore degli appalti pubblici
Il processo di adeguamento ai principi di trasparenza e di concorrenzialità stabiliti dalle direttive comunitarie
La promozione della concorrenza acquista carattere di particolare urgenza che rispetto dei principi di trasparenza e di concorrenzialità nelle politiche di acquisto
Risulta poi particolarmente importante per le imprese fornitrici di servizi di pubblica utilità
Che fino all'entrata in vigore della direttiva cinquecentotrentuno del novanta risultavano escluse dall'applicazione della normativa comunitaria in materia di appalti pubblici la direttiva pur non essendo ancora stata recepita nell'ordinamento nazionale anch'essa risulta in vigore dal gennaio novantadue e da allora le procedure di gara relativi alle commesse delle imprese fornitrici di servizi di pubblica utilità debbono conformarsi alle normative comunitarie qualora i loro acquisti risultino superiori a specifiche soglie di valore
Ciò ha contribuito a modificare in senso maggiormente concorrenziale i rapporti di committenza per le imprese di servizi di pubblica utilità con effetti positivi sui prezzi che sulla razionalizzazione delle politiche commerciali
Nell'ambito delle attività di acquisto della Società Ferrovie dello Stato l'evoluzione verso procedure più trasparenti e concorrenziali ha tratto un importante sostegno dall'azione dell'Autorità
Infatti a seguito dello scioglimento da noi richiesto di un consorzio formato dalle principali imprese fornitrici di materiale rotabile ritenuto dall'autorità in violazione della normativa a tutela della concorrenza
Si è rilevata poi una sensibile riduzione dei prezzi delle forniture
Conseguita attraverso il ricorso da parte della Società Ferrovie dello Stato a procedure conformi alle prescrizioni comunitarie nel frattempo entrate in vigore
Passo ora alle privatizzazioni
Gli obiettivi programmatici espressi dal Governo e dal Parlamento nel mille novecentonovantadue all'avvio del processo di privatizzazione facevano principalmente riferimento alle gravi difficoltà economiche finanziarie delle imprese a partecipazione statale alle necessità di riequilibrio della finanza pubblica ai crescenti vincoli comunitari in materia di aiuti di Stato
è stata inoltre affermata l'esigenza di favorire attraverso le privatizzazioni la diffusione della proprietà azionaria nella giusta convinzione che un mercato borsistico vasto ed efficiente rappresenti un essenziale strumento
Per promuovere e sostenere lo sviluppo
Gli effetti di una politica di privatizzazioni non rimangono però limitati agli ambiti giusti appena individuati
L'Autorità ha ripetutamente sostenuto che le privatizzazioni acquistano particolare rilievo quando rappresentano lo strumento per conseguire una struttura concorrenziale dei mercati
Nelle circostanze in cui la semplice liberalizzazione degli accessi non fosse sufficiente
In particolare una riorganizzazione societaria
Effettuata preventivamente alla dismissione di imprese operanti in condizioni di monopolio legale può promuovere il raggiungimento di una effettiva concorrenza nei mercati e ridurre gli ambiti di monopolio
Si tenga conto che quanto più ampie la concorrenza che si realizza nel mercato tanto minori risultano alla fine le necessità di regolamentazione dei comportamenti economici per le imprese
Dei servizi di pubblica utilità la tradizionale presenza di un esteso intervento pubblico attraverso la chiusura degli accessi e la regolamentazione dei comportamenti
Tra i principalmente origine dalla particolarità delle condizioni tecniche ed economiche delle produzioni allungo ritenute tali da escludere non solo la possibilità ma l'opportunità stessa di una configurazione concorrenziale dei mercati
Negli ultimi anni però l'evoluzione della domanda e soprattutto l'avanzamento del processo tecnologico hanno introdotto cambiamenti sostanziali relativamente alla tipologia e alle modalità di erogazione dei servizi
In particolare il superamento degli stessi vincoli economici e tecnici connessi all'unicità delle infrastrutture di reti in più casi ha comportato la possibilità di una complessiva ridefinizione dei mercati determinando condizioni di sviluppo della concorrenza
Come evidenziato nel rapporto predisposto dall'autorità su concorrenza e servizi pubblici trasmesso al Presidente del Consiglio nel luglio scorso
Neppure la maggiore efficienza che in alcuni casi il monopolio presenta rispetto a una situazione concorrenziale comporta la necessità di limitare gli accessi al mercato ostacolando attraverso no uno interventi normativi l'operare della concorrenza perché questa è comunque uno stimolo a una maggiore efficienza
In generale l'eliminazione dei vincoli normativi all'ingresso di nuovi operatori in settori per molto tempo sottratti al mercato
Favorisce la transizione verso un regime concorrenziale nel quale il numero delle imprese presenti non è stabilito insisto su questo in maniera autoritativa
E gli ambiti di un'eventuale monopolio emergeranno casomai dall'operare delle forze di mercato
Relativamente al settore delle telecomunicazioni l'Autorità ha ribadito l'anno
I mercati dei servizi di telecomunicazione già liberalizzati in particolare attraverso la definizione di modalità nei cui non discriminatorie di accesso e di interconnessione alla rete pubblica
Peraltro tenendo conto delle rilevanti opportunità derivanti dall'innovazione tecnologica
L'autorità anche suggerito la necessità di estendere il processo di liberalizzazione alle attività di installazione e gestione di infrastrutture di rete al fine di favorire attraverso Los viluppo di reti telefoniche alternative di quelle radiomobili televisive via cavo e satellitari il progressivo superamento dei vincoli collegati all'unicità della rete pubblica commutata
Tenendo conto che l'evoluzione tecnologica in corso consente di garantire a tutti il servizio telefonico di base si vizio universale senza la necessità di prevedere necessariamente condizioni di monopolio nella struttura dell'offerta
Con specifico riferimento al settore dell'energia elettrica l'autorità nella segnalazione effettuata nel giugno novantaquattro
In merito alla prospettata privatizzazione dell'ENEL ha sottolineato l'esigenza di riconsiderare l'attuale regime di riserva legale e l'opportunità di promuovere attraverso la privatizzazione di un numero adeguato di società di produzioni indipendenti una piena concorrenza nell'attività di produzione di energia elettrica infatti nella maggior parte dei Paesi che hanno sperimentato un esteso processo di apertura alla concorrenza sono stati effettuati interventi radicali di riforma dei preesistenti assetti proprietari organizzativi regolamentati e anche in relazione al dibattito in corso in Italia altrove sugli effetti che queste politiche di apertura hanno avuto sull'efficienza dell'offerta di energia e sulla qualità del servizio
E opportuno osservare che le riflessioni critiche sull'efficacia di tali interventi hanno evidenziato che il loro limite maggiore è rappresentato dall'insufficiente concorrenza introdotta nei mercati non dalla considerazione che una struttura monopolistica potesse risultare più efficiente anche nel trasporto aereo
Il recente orientamento della Commissione europea accelera il processo di progressiva apertura alla concorrenza del settore
Che dal primo aprile novantasette dovrebbe essere completamente liberalizzato con la creazione di un unico grande mercato di trecento milioni di consumatori aperto come tale alla concorrenza
Radiotelevisione
Il processo di progressiva convergenza tra telecomunicazioni informatica e radio diffusione rende complessa l'individuazione degli assetti strutturali che i diversi mercati tenderanno ad assumere
Il progresso tecnico risulta talmente rapido e diffuso che appaiono tuttora indefiniti non soltanto le dimensioni dei mercati ma anche la loro estensione in termine di prodotti e servizi coinvolti
E va aggiunto che una tale evoluzione sarebbe stata probabilmente molto rallentata se tutti i Paesi fossero stati caratterizzati da normative restrittive relativamente agli accessi e all'introduzione di nuovi servizi e prodotti
Il progresso tecnologico non soltanto ha influenzato l'industria delle telecomunicazioni ma migliorando la qualità di trasmissione
E consentendo un notevole incremento delle possibilità di diffusione di suoni ed immagini ha innescato un processo di trasformazione che ha coinvolto direttamente l'industria televisiva
Le reti di telecomunicazioni sono divenute mezzo di trasmissione di programmi televisivi
Le reti della televisione via cavo laddove abbiano raggiunto una diffusione sufficiente vengono utilizzate per fornire servizi di telecomunicazione questi fenomeni associati alle crescenti opportunità fornite dalle reti satellitari determinano sensibili allargamenti nella definizione dei mercati ampliando le possibilità concorrenziali delle imprese
E comportando la necessità di profonde modificazioni degli assetti di mercato e delle modalità di regolazione
La situazione appare particolarmente critica nel nostro Paese
Dove i criteri della regolamentazione e i conseguenti assetti scarsamente concorrenziali dei mercati
Hanno impedito in primis lo sviluppo della televisione via cavo mentre i divieti normativi hanno ostacolato l'accesso di nuove impresa al mercato dei servizi di telecomunicazione
Frenando gli effetti moltiplicativi del reddito e dell'occupazione originati dal progresso tecnologico peraltro i modesti progressi realizzati in termini di liberalizzazione dei mercati sono stati conseguiti esclusivamente attraverso il recepimento delle direttive comunitarie
Con riferimento a queste ultime l'Italia pur partecipando direttamente al processo decisionale che precede la loro adozione approvandone quindi il contenuto
Si è poi troppo spesso contraddistinta per i ritardi di recepimento e per le procedure di infrazione adesso il collega
Le direttive comunitarie traggono ispirazione dalla considerazione che la regolamentazione laddove essa è socia tra alla restrizione della concorrenza dovrebbe risultare uno strumento residuale di disciplinare i comportamenti di impresa
Essendo in molte circostanze possibile garantire sviluppo innovazione soltanto attraverso la promozione della concorrenza
Ritardare l'introduzione dei meccanismi di mercato
Soprattutto quando poi essa diviene inedita buoni inevitabile per analoghe evoluzioni estere costituisce un danno rilevante non soltanto per i consumatori ma ce ne dobbiamo convincere per le stesse imprese coinvolte
Le quali protette nei confronti della concorrenza non sviluppano una sufficiente capacità tecnologica e organizzativa che consentirebbe loro l'adozione di strategie di sviluppo più estese che più ampio
Tali da favorire una presenza attiva anche sui mercati internazionale voliamo proteggerle e finiamo per danneggiare interventi di liberalizzazione dei mercati consentirebbero un pieno sviluppo del settore radiotelevisivo la cui evoluzione tecnologica risulta frenata dall'attuale struttura duopolistico
Attraverso una vasta e diffusa attività di promozione della concorrenza pare da superare gli ostacoli normativi tuttora esistenti potrebbero essere pienamente sfruttate le opportunità offerte dalle nuove possibilità di trasmissione
Ciò comporta probabilmente anche un'estensione delle modalità di finanziamento dei programmi nella direzione di una maggior diffusione dei sistemi di pagamento effettuati in funzione dell'effettivo ascolto
Infatti è soltanto una tradizione culturale e di costume anche se trae origine da vincoli tecnologici ormai superati quella per cui i servizi di telecomunicazione sono pagati dall'utente in base al consumo
Mentre quelli radiotelevisivi vengono finanziati quasi esclusivamente od a canoni di abbonamento o da pubblicità o da entrambi
Una maggiore concorrenza accompagnata da un attento controllo antitrust volto a impedire che eventuali commistioni con imprese operanti in mercati contigui in particolare nel settore delle telecomunicazioni
Comportino restrizioni al funzionamento dei mercati favorirà la tutela del pluralismo dell'informazione
La stessa Corte costituzionale ha recentemente stabilito con una sentenza quattrocentoventi del novantaquattro che la necessaria modificazione della struttura dei mercati conseguite eliminando le posizioni dominanti connesse all'attuale assetto complessivo del settore televisivo
Potrà in ogni caso a tener conto dell'evoluzione tecnologica in corso e del conseguente sviluppo di mercati probabilmente più complessi e articolati di quelli esistenti in queste circostanze
Il delicato compito della politica pubblica consiste nell'impedire la Costituzione il rafforzamento di posizioni dominanti e nell'ostacolare l'estensione delle stesse sui nuovi mercati senza frenare l'introduzione
L'introduzione di prodotti e servizi innovativi me vincolare ingiustificatamente il comportamento delle imprese ultimo punto liberalizzazione dei mercati riassetti regolamentati già da tempo l'autorità sostenuto la necessità di creare agenzie indipendenti di regolamentazione dei settori di pubblica utilità in cui non sia possibile l'introduzione di un regime di piena concorrenza
Condividendo altresì la scelta di strutturale tali organismi su base settoriale in ragione della specificità delle competenze tecniche indispensabili a un corretto ed efficiente funzionamento della regolazione va detto che ogni ritardo nella creazione di queste agenzie frena il processo di privatizzazione delle imprese e la conseguente liberalizzazione dei mercati
Anche in relazione ai progetti attualmente all'esame del Parlamento è importante sottolineare lo vidi l'opportunità che ruolo funzioni e poteri di questi nuovi organismi
Siano definiti tenendo adeguatamente conto dell'esigenza di favorire una progressiva estensione degli ambiti di concorrenza
Ciò significa che essi accanto ai poteri relativi alla fissazione all'aggiornamento dei livelli tariffari e qualitativi dei servizi dovrebbero anche avere specifiche responsabilità di individuazione e di proposta dico di proposta
Delle eventuali modificazioni da apportare al quadro normativo e regolamentativa al fine di favorire un'evoluzione in senso concorrenziale della struttura dei mercati
E significa inoltre che il perseguimento degli obiettivi di promozione della concorrenza dovrebbero caratterizzare gli stessi compiti istituzionali tipici
Quali la determinazione l'adeguamento nel tempo delle tariffe dei livelli qualitativi la definizione delle condizioni per la connessione l'uso delle infrastrutture di rete
Il controllo circa il rispetto di eventuali obblighi relativi all'universalità delle prestazioni
L'intervento pubblico assumerebbe così un ruolo essenziale nell'attivazione della concorrenza che è cosa diversa dalla tutela della medesima e una funzione importante di supporto dei processi di liberalizzazione dei mercati
Ciò implica a sua volta la necessità che la normativa diretto a disciplinare tali funzioni
Sia tale da non predeterminare in modo eccessivamente dettagliato i criteri e le modalità di regolamentazione dei comportamenti economici delle imprese peraltro proprio in considerazione del fatto
Che le condizioni concorrenziali delle industrie regolamentate non sono stabili nel tempo a causa del progresso tecnologico del modificarsi delle situazioni di mercato
Sarebbe anche opportuno perciò prevedere l'introduzione di meccanismi periodici di valutazione del grado di concorrenza esistente nei vari mercati
Tali controlli dovrebbero essere funzionali alla eliminazione degli interventi regolamentativa i suoi comportamenti d'impresa via via che la struttura del mercato possa risultare per c'è sufficiente a garantire una efficace disciplina concorrenziale dei comportamenti
Specifica attenzione dovrebbe essere rivolta infine alle relazioni tra questi organismi di regolamentazione che l'autorità di tutela della concorrenza
In particolare
In materia di concorrenza il ruolo dei nuovi organismi dovrebbe essere definito in modo armonico che complementare rispetto a quello dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato
Per evitare vent'
I conflitti di competenza Gian articolo otto della legge numero duecentottantasette prevede che gli articoli da uno a sette della stessa legge non si applichino alle imprese che esercitano la gestione di servizi di carattere già vale per tutto quanto sia strettamente necessario al perseguimento della missione
Loro affida
Già ora questa previsione consente dunque all'autorità di non intervenire laddove le eventuali distorsioni rilevate siano funzionali alla natura specifica del servizio offerto e di atti Varzi invece come questa funzionalità
Non risulti giustifica nel nuovo contesto tale valutazione verrà certo effettuata tenendo conto delle determinazioni degli organismi di regolamentazioni è peraltro da auspicare le reti parte dei comportamenti restrittivi della concorrenza possano essere già evita atti attraverso l'esercizio dei poteri di regolamentazione degli istituendi nove organismi e che la normativa preveda comunque un obbligo di tempestiva comunicazione all'autorità da parte degli stessi organismi l'ad ove le informazioni loro possesso rendano ipotizzabile la sussistenza di violazioni alla duecentottantasei è in questa direzione che saranno assicurati senza sovrapposizioni lei mi Iorio opportunità di collaborazione tra le nuove istituzioni e la nostra autorità ed è dunque necessaria questa collaborazione e la chiarezza sulla diversità e sulla Pa Ari essenzialità delle rispettive funzioni in altre parole i compiti delle autorità di regolazione dell'autorità che ha
Tante così come non devono sovrapporsi non devono neppure evidenzia sottoporre a un settore a regolazione sia pure promotrice della concorrenza non può perciò significare sottrae parlo al controllo dell'autorità che reprime restrizioni abusi contro la concorrenza rilevo che ciò limiterebbe non s'solo la legge duecentottantasette ma l'articolo novanta del trattato di Roma e impedirebbe così l'effettivo esplica versi della supremazia del diritto comunitario sul diritto interno
Da noi principio costituzionale sono certo che a tale principio il nostro ordinamento e e continuerà a rimanere fedele vi ringrazio molto per insomma