"Una legge contro la TV. Il caso Telemontecarlo" incontro pubblico organizzato dal PDS

E
Voi più o meno sapete tutti che abbiamo convocato questo incontro per confrontare ciò così io delle opinioni sentire anche le iniziative dei protagonisti della vicenda ben nota di Telemontecarlo
E verificare appunto in questa discussione molto anche informale se volete
Le intenzioni e del PDS che di questa vicenda vuol fare non un pretesto naturalmente ma un punto importante di una più generale vertenza sull'informazione il sistema televisivo italiano vertenza che data non si è mai chiusa in questi anni che anche nell'abbia mai abbandonato ma che oggi secondo noi sì può cominciare
E riaprire in modo diverso
Io
Dirò due cose e sulla vicina di Telemontecarlo e
Su come avete letto la mascella questa legge che in realtà è una legge contro la televisione e più in generale il pluralismo informativo per poi venire alle proposte
Che riguardano quello che un partito politico come il nostro di sinistra può fare
In questo campo confrontandoci appunto con chi invece la vicenda la sta affrontando da altri punti di vista da quello sindacale
Dopo l'annunciato piano di ristrutturazione dunque io sul caso Telemontecarlo non voglio spendere molte parole perché qui siete o protagonisti di retti o comunque giornalisti che avete seguito la vicenda
Però forse in una parola si potrebbe dire che laddove c'era una televisione che tra molte difficoltà in qualche modo era riuscita a distinguersi per una sua propria cifra dalle televisioni del duopolio
Per lo sport perché avevo un'informazione che era considerata da molti anche un'informazione diversa comunque meno condizionata
Dal rapporto con i poteri politici un intrattenimento non gridato non esasperato nella corsa
All'ascolto ecco insomma televisore che era un suo carattere se andasse in porto
Il piano di ristrutturazione annunciato dal gruppo Ferruzzi probabilmente si trasformerebbe in una rete svuotata degli spazi informativi e privata anche di un palinsesto degno di una televisione che ha avuto questo importante ricordarlo la concessione nazionale
L'editore dice ha detto sempre in questi giorni anche alla stampa di volere tenere in vita la l'emittente sarebbe stato più comodo lui sostiene sempre ritirarsi Cher avrebbe rischiato di meno però se certo a volte nelle invita Latini invita senza cuore e senza cervello sempre che riesca a fare quello che si propone anche i numeri non occorre ricordarlo e molti perché c'è una così ne bastano due o tre a dare l'idea della dimensione di quello che accade giornalistiche sono sessantacinque
Secondo la proprietà dovrebbero diventare trentatré gli altri lavoratori tecnici impiegati da quattrocentocinque dovrebbero diventare duecentoquarantasette in un'azienda in cui ci sono quattrocentosettanta dipendenti ne dovrebbero restare centonovanta ma su questo poi continueremo a discutere
Sarebbe un po'come se nel forse tante volte ci siamo abituati al disastro del sistema televisivo però dobbiamo staccarci né per capire anche l'importanza e la gravità è come se nel nostro Paese ci fossero due soli grandi quotidiani che si inseguono
Forsennata mente ha costi elevatissimi e il terzo quotidiano che magari faticando arrancando si era affacciato sul mercato decidesse a un certo punto di rinunciare alle notizie all'informazione di limitarsi a dare le previsioni del tempo lo o scopo e altre cose
Con l'aggravante naturalmente dell'informazione televisiva ancor più di quella stampata e poi l'informazione accessibile a decine di milioni di italiani e tutti sappiamo che stiamo andando
Verso un sistema anche istituzionale elettorale probabilmente uninominale maggioritario in cui la risorse il mezzo televisivo sarà il terreno uno dei terreni fondamentali anche lì ci sarà una battaglia da fare per vedere come uno dei terreni fondamenta la competizione politica
Il quadro anche qui non occorre farla lunga intorno a Telemontecarlo non è un quadro roseo le difficoltà della RAI sono sotto gli occhi di tutti per colpa di un gruppo dirigente
Ma anche per scelte che si sono fatte sull'assetto del sistema lo stato delle televisioni locali a cui noi teniamo particolarmente uno Stato preoccupante ogni giorno si ha notizia di nuove televisioni che occhiuto o vendono
O passano a riempire la loro programmazione con la vendita di tappeti quelle che già non lo faceva
è crisi nera si rischiano anche lì
Centinaia migliaia di posti di lavoro in un luogo dove tra l'altro credo stanno la maggioranza forse di giornalisti italiani se andiamo a vedere i numeri
Ecco io ho detto questo per dire che in fondo abbiamo a distanza di qualche anno la conferma che la legge Mammì nel suo potere deflagrante è una bomba che esplode a distanza cioè quello che avevamo temuto si è avverato
In dimensioni con conseguenze persino più preoccupanti adesso che il tempo passa
E la cosa impressionante che sembra paradossale è che mentre c'è una crisi drammatica evidente
Dell'asse politico
Che poi era l'asse politico tra Democrazia Cristiana il Partito socialista che ha voluto fortissimamente questa legge questo assetto delle comunicazioni che era fondato sullo scambio tra alcuni pochissimi editori perché se non lo scambio non funziona il potere
Politico
Ecco adesso che quell'asse politico in crisi noi rischiamo di vedere arrivare le conseguenze peggiori di quelle scelte
Abbiamo detto tante volte la giungla qua abbiamo detto non è tra Giove diventato il far West
Il rischio che si vada verso una landa desolata se non si mette mano a questa vicenda io non credo che noi del PDS siamo particolarmente apocalittici perché la stampa e compressa come sapete le risorse pubblicitarie
La nostra televisione solo via etere sostanzialmente solo nazionale concentrata
Grosso modo in due mani e nelle mani di un privato solo
La corsa appunto a una televisione univoca e costosissima la vediamo tutti i giorni lasciamo perdere il tema del cavo e del satellite perché li si andrebbe in argomenti ancora più tristi per il nostro Paese
Quindi accanto alla retorica che noi mi a volte anche involontariamente anche Noemi che siamo protagonisti un po'di questa discussione sulla televisione
Subiamo o interpretiamo questa retorica siamo il Paese più televisivo del mondo i giornali non parlano d'altro che di televisione sono cambiate maggioranze di governo per consentire l'approvazione di quella legge
Ecco in quella retorica va a finire che fa la televisione italiana come sistema e più in generale il sistema comunicazione è tra quelli messi peggio in tutti i sensi rispetto agli altri Paesi sviluppati
La legge Mammì si è letteralmente mangiata la televisione non solo rischia di mangiarsi rischia di mangiarsi televisione non solo la stampa come hanno sempre detto
Ed è sempre più chiaro che la questione della libertà del pluralismo che noi anche altri naturalmente altre forze politiche settori professionali di singoli anche editori
Avevano sottolineato come un periti in pericolo ecco la questura libertà e il pluralismo
Va sempre più insieme con la questione dello sviluppo della dell'industria dello sviluppo di quest'industria del mercato
Adesso che tante aziende concretamente sono in discussione tanti posti lavoro tante capacità professionali
Perché la storia in questi anni non è stata solo quella di un patto politico con un vantaggio contingente per alcuni partiti ma è la storia del soffocamento di un settore produttivo del suo sviluppo tecnologico e della competizione interna questo settore
Io credo che questo paradosso non posso paralizzarci
Cioè il fatto che c'è la crisi che ha voluto leggi Mammì ma in fondo la legge Mammì poi è una leva potente che continua a operare di difficile con un colpo di bacchetta magica fermarla
Non può paralizzarci
Perché altrimenti va a finire che i poteri forti diventati forti grazie allo scambio con quei partiti oggi in difficoltà regoleranno tra loro dopo aver tratto appunto il massimo dei vantaggi regoleranno tra loro
I loro interessi a tutto scapito di un sistema a più voci quindi io credo che non sia un appello volontaristico ma una necessità politiche anche una valutazione lucida sulle forze che possibile mettere in campo dire che adesso bisogna sostituire la legge Mammì cioè bisogna toglierla di mezzo e fermare tutte le conseguenze che ha innesta anche qui può sembrare difficile c'è la crisi economica del paese
Le forze politiche gli interlocutori sociali si stanno occupando molto spesso di altro di posti di lavoro nelle grandi
Industrie manifatturieri metalmeccaniche del nostro Paese
Siamo alla vigilia di una scelta importante sulle questioni istituzionali però io credo che parlare della legge Mammì mettere in calendario subito un'avvertenza sull'informazione e mentre all'ordine del giorno
La cancellazione la sostituzione la legge Mammì non sia parlar d'altro ma si parla esattamente delle scelte decisive per il nostro Paese
Del suo profilo anche democratico istituzionale
Io credo che condizioni politiche Cine siano ormai tante forze politiche anche presenti in Parlamento sanno che la situazione non è più sostenibile anche forze che quando si votò quella legge non fecero tutto quanto era possibile
Da questo punto di vista lui ci prendiamo l'impegno di presentare presto una proposta definita di modifica non per aggiustamenti ma di modifica radicale di questa disciplina legislativa che rovesci proprio la l'asse della legge Mammì che tendeva a legittimare l'esistente dopo averlo già modellato grazie così
All'uso selvaggio che alcuni avevano potuto fare delle risorse presenti sul mercato cominciando ma poi ne parleremo quando tra poco presenteremo questa proposta nel dettaglio cominciando a orientare le risorse tecniche finanziarie
Del sistema della comunicazione verso mezzi e tecnologie molto diversificati spostando quindi sembrando questo sistema che incastrato incagliato solo in due poli e solo in un certo tipo di televisione
Però mentre si costruiscono le condizioni io dico molto velocemente in modo serrato per modificare la legge Mammì ci sono delle cose che intanto si possono fare subito
Una di queste eh impedire che il Governo che ha già dato le concessioni nazionali
Facendo cioè la cosa che interessava ad alcune forze politiche a un grande gruppo privato in particolare
Dopo aver fatto queste concessioni il governo non può pensare come ha già fatto capire si capito in questi giorni anche sulla stampa di cavarsela dicendo che per il resto del settore televisivo per le televisioni
Siccome non si riesce a venire a capo ovviamente di tutta una vicenda intricata fatta di ricorsi dopo che c'è stato diciamo così dopo che è stato presentato un piano delle frequenze vergognoso
Di cavarsela con una proroga generica per consentire a Treviso e locali di andare avanti ma senza certezze e senza prospettive e senza aver ripulito lettere e soprattutto dopo aver drenato la maggior parte delle risorse a favore delle televisioni nazionali e tanto per non fare nomi
A favore diciamo così dei due grandi colossi che a tavolino si sono visti si sono spartiti
Anche le frequenze e se da questo dal punto di vista di principio si può anche capire che il servizio pubblico per certi versi diciamo così sia anche tutelato per quello che riguarda segnali gli impianti vicini Fitch concepire però governo del sistema in cui ci sono due partner che si dividono la torta e agli altri non restano che le briciole
Quindi il piano delle frequenze che poiché la vera origine insieme la legge Mammì di molte delle cose che stanno succedendo va radicalmente messo in discussione non tra un anno o tra due anni quando metà delle televisioni locali saranno morte
Ma nel momento in cui si decide che alle televisioni locali non si possono dare subito le concessioni con quei criteri che infatti non stanno in piedi noi su questo prenderemo delle iniziative politiche impegnative
Nei prossimi giorni
Il caso di Telemontecarlo secondo me va inquadrato in questo in questa prospettiva perché così prende rilievo e ci dà anche dei suggerimenti su cosa è possibile fare
Visto che non possiamo punto dire solamente che cambieremo la legge cosa pure importante io qui mi risparmio naturalmente la retorica sul terzo polo televisivo perché ce lo diciamo tutte le volte sul a ogni dibattito per dire solo che se cede questo punto di Telemontecarlo le prospettive per chiunque già presente sul mercato non presente voglia tentare di entrare in questo mondo di competere o comunque di ritagliarsi uno spazio all'ombra del duopolio queste prospettive sono secondo me fosche
Allora per trovare una soluzione c'è un così che non sia la soluzione così miserrima alla caso di Telemontecarlo secondo me dobbiamo capire cosa è successo perché io ho già discutendo in questi giorni con giornalisti lavoratori sindacalisti partecipando a un'assemblea
Ho capito che questa è una questione molto importante perché ingiustamente ci sono anche interpretazioni diverso
Io personalmente credo che Telemontecarlo ossia vittima dell'idea che esista un solo modo di fare la televisione
Un'idea che il combinato che l'esito
I la conseguenza di una legge e di un sistema sicuramente pensato a due piazze ma anche è la conseguenza delle scelte di un editore perché io non penso che in questi anni la vicenda televisiva si posso interpretare solamente guardando una parte della medaglia non vedendo che poi gli editori imprenditori si sono mossi
Spesso condizionati a volte anche svantaggiati da questo quadro ma poi in questo quadro hanno fatto delle scelte
E io penso che tra Montecarlo si è vittima e della legge e delle scelte del suo editore
Perché se una piccola televisione ben identificata
Con appunto dicevo tutti se la ricordano come una televisione con un proprio understatement ma però anche per certi versi brillante con l'acquisto di un managing della RAI come Emanuele Milano due anni sardine rimodellata
Su parametri che sono tipici del duopolio tipici del servizio pubblico di quel servizio pubblico che in quegli anni si era lanciato nella corsa la competizione con la Fininvest quindi costi alti costi
Programmi contenitore grossi nomi ecco io non vorrei che si pensasse che noi del PDS siamo ruggine ingenui
E perché non è così sappiamo che fare televisione costa sappiamo che la televisione si fa per tentativi ieri che nessuno ha la garanzia scritta prima di fare un programma di quel programma andrà bene
E sappiamo anche che la pubblicità che è una risorsa appunto fondamentale vuole per investire ma televisione resa immediata nomi sicuri
Detto questo però è anche vero che laddove gli ingredienti
Della ricetta RAI non esisteva né a Telemontecarlo non esistevano né dal punto vista risorse economiche ma neanche delle strutture
Beh la ciambella col buco riesce molto difficilmente e copiare una ricetta che va bene per un colosso che alla storia le dimensioni della Rai molto azzardato tanto più che quello stesso modello di televisione onnivora costosa generica ormai in declino anche per il servizio pubblico
Il deficit in due anni sale dal nove a oltre ben più di cento miliardi programmi non decollano e questo è un punto importante più volte i giornalisti ma anche i lavoratori
L'ultima volta mi raccontavano a dicembre quando già si annunciava la crisi e progetto ristrutturazione ma questo è accaduto anche prima degli anni scorsi più volte chiedono all'editore alla proprietà di sapere che Indirizzo che scelte strategiche si faranno perché sa perché sanno quei giornalisti lavoratori quanto sia difficile stare su quel filo di lana
E a queste domande queste richieste mi risulta mi posso sbagliare correggetemi non sono mai state date risposte mi convincenti ma nemmeno come dire
Sinceri in un cenando di volta in volta le difficoltà le cose come stavano ci si parava di tre grandi investimenti e così via
L'informazione che è stata una delle grandi risorse Telemontecarlo insieme lo sport è stata lasciata a se stessa senza un indirizzo editoriale strategico
E allora la responsabilità
Come dicevo e anche del gruppo di Tori al e non si può Thaci del gruppo editoriale e del managing ente non si porta eccetera scaricare le colpe di una legge di un sistema e di un gruppo dirigente su centonovanta persone che in questi anni hanno spesso chiesto di sapere dove sono andate a finire anche di essere messi a parte delle difficoltà dei problemi io credo non sia accettabile
La ristrutturazione mi sembra aver capito ha un lato oscuro a un altro lato scuro che la rende poco presentabile accettabile
A parte la questione della concessione che è stata chiesta ottenuta nazionale e questo poi a che vedere con quello che fa o non fa il ministro delle Poste e dopo subito dopo la concessione sì tagli all'informazione e così via
Cioè il fatto che il piano presentato
è chiarissima mente una pura ristrutturazione finanziaria senza un'idea editoriale cioè si taglia perché non si vuole più spendere ma le parole che poi si aggiungono e cioè che sia un'idea comunque della televisione che intanto si faranno se sono parole che s'coprono per ora il vuoto
Non c'è un'identità Oriali è perché non si indicano le ore di autoproduzione perché i tagli non sono coerenti questo dicono i giornalisti lavoratori l'Assemblea e mi sembra molto serio
I tagli non sono coerenti nemmeno con le esigenze produttive annunciate in quel piano di ristrutturazione i tecnici per esempio di bassa frequenza sono pochissimi in relazione a diciamo così alla struttura produttiva che si dice di voler tenere in piedi e non sono in grado quindi di reggere acciocché si enuncia a parole
Si profila in quell'ipotesi di tagli una struttura di produzione inferiore alle persone impiegate mira anche amministrativi che una cosa che in televisione non si può letteralmente fare quindi o si sta risparmiando per vendere per fare entrare un altro partner privato lo fa intendere anche Colombo in un'intervista sul ventiquattr'ore però francamente chiedendo centonovanta licenziamenti non si può dire e non dire bisogna dire cosa sia il prezzo di fare o è quello oppure è un suicidio
Per l'emittente in ogni caso io credo hanno fatto bene i sindacati a respinge l'apertura alla trattativa in a queste condizioni per non parlare poi di scelte francamente che si vorrebbero più non sentire come quelle fatte domenica scorsa
Rispetto allo sciopero dei giornalisti quando sulle trasmissioni sportive sono stati sostituiti da altri commentatori
Quindi un segno di disponibilità diversa da parte dell'editore è io credo adesso che siamo un partito politico non sindacato ma ci permettiamo comunque di giudicare
In questo e in altri casi il comportamento della controparte e Consiglio disponibilità
Diversa da tutti questi che è assolutamente indispensabile
Certo che se sindacati f Federazione la sala stampa insisteranno per mutare i termini della trattativa le loro chance aumentano se forze politiche e istituzioni non solo nell'interesse Telemontecarlo ma di un intero sistema
Mi fanno un caso politico e democratico
Io per inciso credo anche che una forza politica di sinistra si debba distinguere su battaglie che coniugano questioni di libertà e questioni di sviluppo e occupazionali
Concretamente quando si presenta quindi fare Telemontecarlo un caso vuol dire di aprire una vertenza informazione più generale so che sono presenti anche giornalisti del settimanale commercio e turismo che la proprietà che poi la Confcommercio vuole trasformare il mensile senza avere neanche grandi perdite e passando con un colpo di spugna i giornalisti da trentatré a sei ma ce ne sono altri di Casini il gruppo Longarini eccetera
Ecco vuol dire riaprire una vertenze informazione e questo significa innanzitutto chiamare il Governo alle sue responsabilità
Perché è in discussione una mercede monocratica di prima qualità non solo diciamo così un caso tra i tanti allora se questo governo reggerà voi sapete ne presentiamo anche la mozione di sfiducia quindi
Non è detto noi vogliamo comunque che il ministro del lavoro convochi le parti ci sentiamo di proporre come forza politica che messo il lavoro convochi le parti per trovare soluzioni diverse da quelle prospettate dal gruppo Ferruzzi
E che soprattutto il ministro delle Poste che ha parlato tante volte in un proprio a proposito ma in questo caso esibisce un silenzio inquietante imbarazzante e il ministro delle Poste
Dica che prende almeno atto di crisi del dei rischi per il pluralismo che ci sono in quello che sta accadendo Telemontecarlo indica quali provvedimenti intende prende altrimenti non si capisce cosa ci sta a fare ecco noi io spero insieme ad altre forze politiche immagino di sì
E spero che siano molte facciamo di questa questione della chiamata in causa del governo del ministro lavoro ed è il ministro delle Poste un punto irrinunciabile
Infine concludo infine ma anche al primo posto c'è il destino di chi lavora Telemontecarlo
Io penso sia giusto soprattutto per una forza politica il sindacato deciderà per conto suo
Non porsi la questione solo in termini di ammortizzatori sociali e protezioni da allestire per lavoratori che per come è strutturato questo settore al momento non ne hanno quando rischiano posti lavoro non penso che questa sia la prima questione ma le questi ne compiva son quelle che ho detto
Ma all'inizio cioè ne dobbiamo fare di questa questione una questione generale concretamente non facendo campagne che chissà quando avranno la loro conclusione
Però è anche vero che oggi e non penso solo soltanto Telemontecarlo ma tante televisioni che rischiano per i motivi che dicevo prima di lasciare a spasso molti lavoratori anche i giornalisti e anche il dovere di una forza politica come dire
Quando con il con il senso del tempo che richiede anche la conduzione di una trattativa porsi il problema della protezione di di questi lavoratori io partecipato a un'assemblea la settimana scorsa i giornalisti mi ha molto colpito
Come i giornalisti anche lavoratori indicassero nella dignità il primo bene che è a rischio in questa vertenza il primo bene che rischia di essere lesionato da questo modo di trattare diciamo così una vertenza di lavoro
E per tutti i motivi che ho detto prima perché tante volte si è chiesto di parlarne e non si è fatto perché si dice si vende non siano che non si vende perché si sottovalutano i problemi della produzione
E quindi diciamo consci che che questa è anche la partita in gioco che quell'appunto della dignità dei rapporti delle relazioni sindacali
Di un paese civile
E senza nessuna retorica io credo che una forza politica debba anche dire concretamente quando si presenteranno situazioni spero che non sia il caso di Telemontecarlo ma quando si presentassero d'ora in poi situazioni in cui è necessario difendere
Dei lavoratori il Parlamento si faccia carico visto che la Mammì a trae le sue conseguenze anche un impatto sociale
Nel mondo dell'informazione disastroso e visto che poi tra l'altro le giovani fa sì che non ci sia nemmeno un mercato per cui un tecnico televisivo
Che perde il posto di lavoro in una televisione locale o in un'altra televisione beh OPA lavorare alla RAI o la Fininvest ma come sapete non è così facile oppure non si sa
Dove possano andare
Non tocco tutte le questioni che riguardano oggi il ruolo dei giornalisti i tentativi di vendicarsi di Tangentopoli
Con il segreto istruttorio perché ne parleremo giovedì un'altra iniziativa credo però che comunque i parlamentari non solo del nostro partito ma altri debbano
Preparare una proposta ascoltando poi diretti interessati perché la legge quattrocentosedici sull'editoria poi diventata legge sessantasette e la legge due due tre nulla ma mi quella sulla cassa integrazione
Possono essere estesi anche in casi come questi però ripeto non è per noi in questo modo che si risolve la vicenda di Telemontecarlo perché questo un provvedimento che andrà comunque preso a tutela di tutti i lavoratori di questo settore
Ma non è così che si può chiudere questa vicenda almeno per quello che comporta a secondo me
Io terminato siamo qui per dire quello che pensiamo ma anche soprattutto per ascoltare perché vorremmo da questa vicenda
Non finisse diciamo così in modo da confermare tutti gli squilibri che abbiamo denunciato tutti in questi anni che diceva anche adesso
Dicevo che è una cosa molto informale e quindi ci vuole parlare parla io non ho neanche salutato hanno fatto questa cosa molto a
Ci Giulietti dell'Fnsi ci sono esponenti del CDR
Segretario della sezione della RAI del PDS lavoratori sindacalisti Gepra sua ci presentiamo mentre mentre interveniamo ecco
Io ero Gloria Buffo comunque
Anche Piero De Chiara c'era il figlio
è chiaramente
Prego al diritti
E la figlia CGIL
Così come di seguito
Sindacali
Com'
Ateniese ma che non richiedono
Ci sono della segreteria regionale della CGIL seguo questa vertenza da tempo senza che nell'aria in azienda si respirava un clima teso ma da diversi mesi già da prima dell'estate non c'è dubbio che in questa questa vertenza una vertenza importante penso importantissima nel senso che
Ci si può giocare l'assetto del settore dell'informazione televisivo i prossimi anni giustamente Gloria Buffo diceva ci sono due grossi colossi
L'azienda che più delle altre che hanno avuto concessioni nazionali si era affacciata in questo settore Telemontecarlo quindi indubbiamente un agente è un'azienda strategica è un'azienda importantissimo
La situazione è una situazione complicata difficile per una serie di ragioni la prima è che noi siamo in un settore nel quale appunto non c'è come diceva buffo nessun ammortizzatore sociale e questo fa soffrire tra della vertenza nel senso che noi anche per questo motivo non siamo entrati nel merito nell'incontro che c'è stato in Confindustria nel rito del piano di ristrutturazione dell'azienda perché era rischiosissimo in quanto la discussione del piano di ristrutturazione era tale viste le dimensioni della ristrutturazione proposta all'azienda cioè centonovanta licenziamenti tra tecnici impiegati amministrativi e giornalisti
Per cui come dire entrare nel merito di questa discussione avrebbe significato per le organizzazioni sindacali rischiare
Vale per tutti vale per il comitato di redazione greco ma anche per CGIL CISL e UIL rischiare una lotta interna tra lavoratori
Nel senso che l'assetto dell'azienda nell'assetto dell'azienda che poteva essere disegnata si poteva individuare chi all'interno dell'azienda poteva restare chi non poteva restare questo è un un rischio che non vogliamo correre e secondo neanche perché ingiusta come impostazione impostazione nella vertenza proprio perché in questa vertenza io non so quali saranno gli assetti futuri
In questa azienda della composizione del pacchetto azionario so che però adesso come controparte abbiamo uno dei più grossi
Gruppi industriali e finanziari del Paese
E a questo anche se siamo qui a questo gruppo anche se siamo consapevoli che l'azienda vive una situazione di difficoltà dal punto di vista economico-finanziario consapevoli al punto tale che nel mese di dicembre come organizzazioni sindacali e Consiglio d'azienda abbiamo inviato una lettera agli azionisti di cento badate bene siamo disponibili a discutere una razionalizzazione dei processi produttivi anche un contenimento dei costi del costo del lavoro Non aprite procedure del licenziamento perché proprio in un'azienda
Di questo settore che non ammortizzatori sociali significa parlare di comunica un lavoratore viene messa in mezzo alla strada in sostanza quindi una nostra disponibilità ad un ragionamento di questo di questo di questo tipo c'era però
Con franchezza con una pregiudiziale nel senso che se si apriva da parte dell'azienda una procedura di questo tipo c'era un muro contro muro con le organizzazioni sindacali
Un muro contro muro che badate bene in essi vogliamo nella salvaguardia di tutti i lavoratori c'è stato Giulietti mi pare che è un'assemblea ultimamente svolta Telemontecarlo ha detto una cosa importantissimo questa vertenza è una vertenza di centonovanta lavoratori di trentadue giornalisti e centocinquantotto tecnici amministrativi professionisti di altissimo livello livello professionale che vanno come dire
Salvaguardati e quindi il ruolo che va assegnato a questa azienda è un ruolo è un ruolo importante in questo quadro proprio perché c'è anche questa condizione economica dell'azienda
No dicevo oltre alla possibilità di avere una sponda
Dal
Che ci permetta di costruire come dire di avere i tempi per costruire una e situazioni tipo diverso chiediamo al gruppo Ferruzzi e se non lo chiediamo a uno dei più grossi gruppi industriali del nostro pari paese vorrei dire sapere a chi va chiesto
Un impegno produttivo in questo settore in questi settori un impegno di investimenti in questi settori proprio perché
Questi settori badate bene sono settori che invece possono portare non soltanto al
Diciamo così ad uno sviluppo della democrazia attraverso i mezzi d'informazione eccetera ma posso portare anche allo sviluppo produttivo dipende da quanti soldi ci si mettono da che cosa si produce da come si produce
Ora un piano di questo una impostazione di questo tipo nella vertenza certamente è un'impostazione che rischia Carlo allo stato attuale questo è di vedere imprenditori aziende in un muro contro muro dal quale non si non se ne esce non se ne esce fuori se c'è una disponibilità del gruppo
E a questo punto anche delle forze politiche in particolare delle forze di governo per costruire realmente una situazione di maggior blu pluralismo in questo in questo settore pluralismo informativo e produttivo come sindacato noi è la strada che vorremmo che vorremmo portare avanti
Credo che ormai a dieci giorni dalla apertura della procedura di licenziamento sia intollerabile che il Governo il ministero del lavoro e il ministro delle poste e telecomunicazioni ancora non abbia detto nulla
Voi sapete per quanto riguarda la due due tre l'azienda dal punto di vista procedurale ha fatto riferimento a questa a questa procedura credo anche con un difetto di forma per quanto riguarda comitato di redazione giornalistica
Beh questa procedura dei tempi limitati sono trentacinque giorni altrimenti
Le parti come dire l'azienda può fasce o il ministero potrebbe convocare eccetera sono già dieci o quindici giorni per questa vertenza aperta che la procedura è stata fatta una precedente dello ma con una ventina di giorni dopodiché se l'azienda dovesse in via non sia mai dovesse inviare le lettere quindi procedere dal punto di vista formale
Il sindacati lavoratori credo anche il comitato di redazione non avrebbero nessun altra strada che quella di un'assemblea permanente all'interno all'azienda con una situazione che diventa dirompente per l'azienda del settore per i lavoratori l'insensibilità del governo del ministero a questo punto è una cosa che lascia francamente francamente allibiti
Io volevo dire queste queste poche cose concludendo con una affermazione comunque indipendentemente da come questa prima fase di questa vertenza si concluda
Non c'è dubbio che questa è una situazione all'interno di questo settore che sia per la li anomalie che questa legge ha comportato come veniva detto dal la relazione introduttiva che per la situazione specifica nella quale Telemontecarlo si trova è una vertenza che proseguirà è una vertenza che andrà avanti anche nelle fasi successive perché non c'è dubbio che c'è un nesso stretto tra la situazione Telemontecarlo la situazione che possono che vivranno le piccole emittenti e la legge che che è stata fatta questa è una legge che ha strangolato il settore
Come organizzazioni sindacali già all'approvazione della legge quindi due anni fa
Noi chiedemmo B se questa è la legge che almeno venga individuato un ammortizzatore sociale giustamente Gloria Buffo faceva riferimento al piano delle frequenze per quanto riguarda il piano delle frequenze ci saranno delle emittenti che chiuderanno per legge perché non avranno la concessione
Allora da questo punto di vista io credo che è il problema sociale che si determina è un problema sociale che non può essere scaricato soltanto sulle spalle dei vari comitati di redazione o delle organizzazioni sindacali il Parlamento il Governo in particolare deve fare la sua parte
Grazie Giulietti
Luca Debray brevemente vi chiedo scusa perché io potevo andare alla RAI dove c'è qualche problemino
Con la guardia di finanza
Ed altro ma le cose sono abbastanza limitate
Poi pare che la vertenza per le dobbiamo meglio di me i colleghi del comitato di redazione e gli altri amici
Desiderava che due aspetti c'è un aspetto tecnico vertenze Ale che secondo me si rischia anche di sopravvalutare d'un aspetto politico
Che cosa intendo dire non vorrei che anche il sindacato parlo su di me stesso come CGIL CISL UIL
Partiti dal presupposto che una vertenza tra le tante dove basta ben contrattare la cassa integrazione disoccupazione ridurre i numeri la questione Telemontecarlo risolta se ci inventiamo una serie di ammortizzatori sociali che piano piano risolvono adesso non mi riferivo a trenta metri contesto impostazione anche nostra
Come Federazione della stampa io devo dire che sono starei molto attento a prendere Telemontecarlo con una semplice vertenza aziendale risolvibile semplicemente al tavolo della trattativa contrattando i numeri
Perché questo si farà questo deve fare un sindacato ministero deve andare poi a sedersi al tavolo a discutere delle ristrutturazioni e però qui c'è un nuovo
In aggirabile allo il ministro delle Poste non può continuare a fare il Goliarda in questo Paese e questo non può essere un paese amministrato da goliardi e boy scout o da finti goliardia finti boy scout mi spiego
Non si può continuare con questo prima
Di goliardia istituzionale per la quale un ministro si alza e dice leggiamo il presidente della RAI con un grande referendum tra gli abbonati che pagano il canone votano code simpaticissimi che al mio cuore sessantottino come dire parlano veramente un linguaggio a me caro
Mai sessantotto stato più in voga in questo Paese da Cossiga in poi questo è un Paese in cui la fantasia al potere si dispiega ogni mattina con lui frizzi e Lazzi ma detto questo che frizzi e Lazzi però non posso nessuna forma di governo mi domando il ministro delle Poste
Oltre a fare il battutista che è una cosa veramente simpatica si può fare anche un articolo due rari o Telemontecarlo dove son stati fatti parecchi programmi a Scarlet lavori giornalistici quindi noi abbiamo da sistemare in RAI a Telemontecarlo altrove parecchi battuti visti con contratti dov'io ne sapessi acquisito i dati cioè c'è una cosa che a me pare irresponsabile incredibile qui si parla della chiusura di Telemontecarlo si parla della decimazione di Telemontecarlo allora io voglio sapere il Garante dove come quando ha convocato le parti perché non li ha convocati vorrei sapere perché l'Autorità Antitrust ha non ha detto in tre righe vogliamo sapere che tipo di scambio di pacchetti azionari è in corso vogliamo sapere il proprietario Ferruzzi quale provvidenze appreso con la destra e quali ha mollato con la sinistra in questa fase del rapporto delle come dire con lo stato di questo Paese perché è un signore che prende provvidenze e o signore che prende provvidenze il ministro delle Poste ha dato delle concessioni
Fondata sul numero dei redattori e sul numero dei telegiornali al ministro delle Poste ha convocato le parti allora al di là delle mie battute vi chiedo scusa il punto vero è questo qui c'è un punto politico
Si decide la decimazione dell'ultima grande redazione restata dentro il duopolio si decide la decimazione dell'ultima grande redazione stato dentro il gruppo
Decimazione non solo dei giornalisti ma dei giornalisti e di tutto il comparto tecnico degli operatori di coloro che di tutti quelli che lo ha bollato l'ha potuto tornare
E questa viene silenzio non si muove il garante non Simone autorità antitrust non si muove il ministro non si acquisiscono i dati nessuno convoca le parti
E guardate che non è vero ma ci siano strumenti perché lo stesso contratto di lavoro giornalistico prevede che il ministro del lavoro insisto su questo perché mi sono volata tutto fino adesso in presenza di crisi occupazionale contratto di lavoro giornalistico debba convocare le parti acquisire dati e tentare una mediazione
Ovviamente convocarle parte significa acquisire carte meno
Ora questo è il primo dato che io intendo dico la trattativa poi si farà
Perché vanno fatte le trattative ma il primo vero dato è chiude una grande redazione dentro il duopolio ci si gira dall'altra parte questo non è comprensibile
E io pongo una domanda che credo vada sollevata in sede politica
In modo molto netto ma
Dov'è questo benedetto terzo polo privato perché questa è la vera domanda io sento parlare di una RAI da privatizzare di una rete Fininvest da sottrarre di una rete RAI da sottrarre si chiude una delle emittenti si cerca di chiudere una vera emittenti che ha una concessione nazionale e tutte queste queste sale in forza dell'impresa privata come mai non parlano non ci sono
Perché dico questo
E dobbiamo essere tutti così avvertiti da sapere che qui c'è uno scambio di pacchetti azionari e c'è uno scambio di interessi che forse oggi non è venuta a galla ma che sicuramente sta trafficando
Perché sicuramente suo tentativo di cambiare la proletari Telemontecarlo sicuramente c'è un tentativo di entrare dentro Telemontecarlo
E di precostituire una testa di ponte queste il punto che l'ha portato allo scoperto poi riportare ogni trattativa ma questa è un'Italia e della politica sapere perché io non ci credo che non sta accadendo nulla non ci crede nessuno o dove non ci sia nessuno scambio forte dentro questa romano è prevedibile non è credibile allora questa la prima questione
Perché mi pare importante drammatizzare lanciare l'allarme non solo e non sarebbe poca cosa per limitare licenziamento la cassa integrazione che comunque è stata una tragedia
E quindi è il nostro elemento principale
Ma perché c'è un altro punto e chiudo su questo io vorrei sottoporre se non è il caso di di porre al centro la questione che in questo Paese è in corso una privatizzazione dell'intero sistema delle comunicazioni che passeranno solo per la chiusura
Drastica la relazione Telemontecarlo ma passerà per il commissariamento ormai a mio giudizio lo dico palese palesi io credo che la RAI sia sull'orlo del commissariamento
Che la RAI sia stata portata commissariamento la stanno pilotando al commissariamento stanno organizzando il commissariamento delle prossime ore della RAI per favorire la privatizzazione nei prossimi mesi lo dico tranquillamente perché sono certo che ormai c'è un disegno politico lucido di eliminare di eliminare questa che è una grande redazione e consequenzialmente di svendere la RAI su che cosa Baso questo
Lo Baso sul fatto che c'è un gruppo dirigente la RAI allo sbando questa è una terra dove c'è un direttore del TG uno sfiduciato e nessuno interviene è una tela nella quale il gruppo dirigente non si sa dove sia
L'Authority formata la RAI è stata assegnata la Guardia di finanzia la magistratura e non doveva essere così
Io ritengo che oggi la RAI che oggi ci debbano essere risposte immediate che le dimissioni debbono diventare un'abitudine e che non devono neanche se le richieste che chi sta occupando abusivamente posti sfiduciato si debba dimettere nel pomeriggio
E che la Commissione di vigilanza i singoli deputati e senatori qui lo dico anche al PDS chiedono immediatamente l'acquisizione di tutti i nomi dei collaboratori esterni della RAI con i relativi compensi perché sono soldi pubblici
E la gente ha diritto di sapere quanto e come sono stati pagati alcuni signori e semmai hanno lavorato in RAI e chiedo l'acquisizione di tutte le modalità delle gare d'appalto che sono state fatte va in questo decennio
Il servizio pubblico non lo si difende urlando viva il pubblico lo si difende a questo punto azzerando un gruppo dirigente mandando a casa chi dovesse avere responsabilità
E dicendo al Parlamento che o da un governo delle prossime ore o io insisto noi andiamo dritti dritti verso il dimezzamento di Telemontecarlo verso l'azzeramento l'esperienza e la RAI lancia un'ultima idea non so se sia praticabile
Ma questo punto sono gomito che tirava danzato
Ma danzato
Ed è questo Paese negli ultimi mesi ha liquidato una delle leggi più atroci degli anni ottanta e si chiamava la nuova legge sulla droga legge repressiva nei confronti dei tossici
E che è una risolto nessun problema c'erano due leggi che hanno segnato questi anni una legge sulla droga l'altra legge sulla Mammì
Legge iniqua io ritengo che sia legge da abrogare vi domando
Se non sia il caso di porre la questione del referendum su questa legge questa legge sta alterando il sistema delle comunicazioni
C'è una distribuzione pubblicitaria senza come dire paralleli in nessun Paese europeo
Sta creando una situazione che pesa sulle emittenti riparliamo di Telemontecarlo sarebbe interessante che qui sono altri amici che ne sanno molto più di me non c'è solo Telemontecarlo ci sono esperienze come Telenorba altre esperienze di grandi televisioni informative
Che si stanno sbriciola do nel silenzio più generale allora noi facciamo dei comizi sulla pluralità
Corriamo il rischio entro tre anni di avere una come dire una concentrazione di tutte le forze di tutte le voci iper concentrati un annullamento del servizio pubblico è un annullamento e numerose altre voci nel settore delle utenze locale
Io mi domando se non sia il caso di porre la questione non solo del superamento ma se non fosse possibile in sede parlamentare io lancio a titolo del tutto personale per carità e non sono referendario e però da tutto quello che sto vedendo in giro per l'Italia
Credo che questa legge come dire si debba porre il problema della abbatterla legge Mammì perché legge iniqua quindi da abrogare o in sede parlamentare un accogliendo le firme se non sarà possibile
Questo lo
Gino Tani nel terzo polo
C'è anche Santerini velette ne segna chissà
Sono Gino Galli del consiglio nazionale del terzo polo che un'associazione di sulle emittenti locali
Sono qui per portare la solidarietà
Ai giornalisti e i tecnici
E al personale di Telemontecarlo minacciato di licenziamento
Dico subito che è una solidarietà sentita
E anche interessati
Perché al di là delle valutazioni che si possono dare sulla vicenda di Telemontecarlo delle sue linee editoriali dei problemi sindacali che urgono
C'è da considerare anche la collocazione di Telemontecarlo nel sistema televisivo italiano come impresa
E da questo punto di vista non possiamo non considerare quello che accade per Telemontecarlo come il primo atto
Vieri un percorso obbligato
Sia per le reti nazionali diverse da quelle da Fininvest sia per
L'emittenza locale un percorso obbligato che sarà post
Un solo soggetto
Domina il mercato pubblicitario nazionale privato
Come sta avvenendo non c'è speranza di prova sopravvivenza per tutta una serie di strutture che poi costituiscano costituiscano costituiscono il pluralismo in questo settore
Io qui i dati della pubblicità televisiva del settore privato dall'ottantaquattro al novantuno
Nel novantuno il novantuno per cento virgola tre delle risorse è andato al gruppo Fininvest
Il due virgola cinque per cento è andato alle altre reti nazionali private
Il sei virgola due per cento è andato all'emittenza locale
Quindi in tutto reti nazionali diverse dalla Fininvest e emittenza locale fanno l'otto virgola sette per cento
Quando per fare un esempio nell'ottantaquattro questa percentuale era del del ventuno virgola sei per cento
Mi pare evidente appunto che in queste condizioni
è impossibile
Garantire una prospettiva no pluralistica al sistema radiotelevisivo nazionale
Devo dire che poi per quanto riguarda l'emittenza locale fino a questo momento sono scattati solo agli obblighi della legge e nessuno dei benefici pochissimi che la legge prevede
Faccio riferimento solo all'obbligo della produzione del venti per cento di informazione rispetto ai programmi trasmessi B questo significa un impegno di più del cinquanta per cento del bilancio di ogni emittente
In una situazione appunto di mercato che è quella che quindi con una impossibilità crescente di reperire le risorse
Necessario appunto per far fronte ai agli obblighi di legge
A questo aggiungiamo che una legge pessima come richiamato Gloria Buffo è stato applicato in modo è stata applicata in modo distorto
Con procedure anomale arbitrarie che si terrà secondo me richiederebbero una seria inchiesta parlamentare
Perché mi sono successe di tutti i colori e le regole sono cambiate continuamente sono cambiati i decreti e siamo giunti al punto che dopo due anni e mezzo ancora il ministero non è in grado di dare le concessioni perché non domina i dati necessari per concederlo
A questo punto io credo che
L'interlocutore
Di quanti vogliono
Dare una sistemazione nuova al sistema nazionale di televisivo non può essere più il ministero delle Poste ma deve essere il governo devono essere il Governo e il Parlamento
Perché si tratta di una grande questione nazionale
Che secondo me è di pari peso per esempio con la riforma elettorale di cui si discute diciamo tanto sulla Stampa al parlamento tra le forze politiche mentre questa grande questione nazionale rimane ai margini defilata
E se ne parla solo di sfuggita
Io ritengo che appunto se
Siccome sono in gioco il pluralismo e la libertà di informazione ma anche la possibilità non dico di concorrenza sul mercato ma di accesso sul mercato perché questa è la cosa grave ci sono una serie di soggetti che praticamente non hanno accesso al mercato
E allora se in questa condizione sta non viene applicata la legge anti presto atti atti a che serve questa legge
E poi appunto quindi una situazione di queste gli animi in un settore così delicato come è appunto quello dell'informazione e della comunicazione
E quindi appunto la nuova legge noi siamo completamente d'accordo perché riteniamo appunto che allo stato delle cose no questo ministero non è in grado di portare a termine neanche con tutte le distorsioni l'applicazione e l'attuazione della legge Mammì
Nel modo diciamo completo
Per quanto riguarda e chiudo il piano
Generale delle frequenze che è la base poi di tutte le distorsioni io voglio ricordare che esistono una serie di ricorsi sul piano generale delle frequenze
Che giacciono al TAR del Lazio
E sono ricorsi di di di emittenti appunto che nelle diverse regioni hanno registrato le lacune e le distorsioni di questo piano
Per cui credo che debba essere in qualche modo chiamati in causa anche il TAR del Lazio che era due anni di distanza di questi ricorsi un pronunciamento dovrebbe darlo perché anche questo è un contributo a fare chiarezza sulla situazione e affrontare appunto il problema di un riequilibrio dei della del sistema
Wind punto non possono verificarsi casi come questi Del Monte
Grazie a Gino grandi Bellucci Sergio Bellucci del fitness
Sì io volevo nel mio intervento integrare
Alcune cose già dette
Sia da Gloria che dagli altri
E vorrei partire nella mia riflessione da una affermazione
Proprio del ministro Pagani
Ministro Pagani nell'ottobre scorso affermava in un'intervista
Parlando della legge Mammì
Una cosa di questa natura
Queste sono norme rivolta al passato si basano su una realtà che non esiste più
Affermava punto di essere in un governo precario di non sapere quanto per quanto tempo avrebbe fatto ancora il ministro
Ma era sicuro che la Mammì non andava rivisitata andava riscritta completamente
E Pagani faceva questa affermazione molto importante neanche molto impegnativa per se stesso e per il governo che rappresenta
Aggiungendo un'analisi sulla situazione dello sviluppo tecnologico del settore televisivo in Italia nel mondo molto interessante
Diceva che erano le soglie di una nuova stagione tecnologica che nel mondo si aprivano esperienze importanti significative anche per il nostro Paese
Diceva che è un sistema di regole che non regolasse in qualche modo la diffusione diretta da satellite il capo la tv a pagamento
Era un sistema di regole che non avrebbe fatto resistere
La nostra televisione all'impatto con l'esterno con la televisione che si inizia a fare nel resto del mondo
Io ieri era ad un convegno sulle vere editoria Elettronica
E gli editori
E non solo gli editori ma anche grossi
Personaggi del mondo delle dell'Elettronica ci affermavano in quella sede che hanno rotto gli indugi e che vogliono entrare all'interno del mercato delle immagini e dei suoni in qualche modo
E cioè siamo alle soglie appunto di grossi di grossi cambiamenti
Abbiamo aspettato per chi ha lavorato in questo settore
Dall'inizio per quindici anni
Che una legge in qualche modo regolasse la nostra attività il nostro lavoro
Ci siamo ritrovati con una legge che non guardava al futuro che non pensava al destino dei lavoratori
E ci troviamo oggi in una fase in cui il Governo stalli pratica affacciando l'ipotesi di non governare ancora una volta questo settore per i prossimi cinque anni
Ora se questo è stato in qualche modo tollerabile nel decennio ottanta quando lo sviluppo economico dava margini per una
Per impreca per l'impresa e per lo sviluppo della pubblicità per un certo tipo di mercato
Io credo che un non governo del di questo settore nei prossimi anni in anni di crisi profonda sia drammatico le cose che diceva Giulietti prima nel suo intervento le condivido fino in fondo
Ciano dobbiamo capire che in questo settore siamo all'emergenza
E che la prospettiva che abbiamo davanti se non c'è un governo di questo settore
è una prospettiva che si può racchiudere in poche battute
In pochissimi templi tempo io non credo neanche nei tre anni ma credo proprio un'accelerazione velocissima
Ci potrà essere un crollo di buona parte dell'emittenza locale che ancora è in qualche modo produttiva
Sopra apriranno probabilmente ancora un po'più lungo quelli che vivono con le vendite le aste
E in qualche modo molte delle televisioni locali produttive si trasformeranno in emittenti di questa natura per tentare di sopravvivere ancora qualche tempo
Si determinerà la fine del terzo polo nazionale con l'azzeramento delle prospettive per Telemontecarlo le cose sono state dette qui che condivido
Avremo una RAI che dovrà diminuire le sue capacità le sue ambizioni sul piano produttive sul piano dell'innovazione tecnologica
E al termine di questo processo noi avremo un duopolio generalista un duopolio della TV del passato terra bruciata intorno
E in quel momento l'industria delle visite Liliana sarà praticamente azzerata finita come prospettiva sarà in pratica un terreno di conquista per chi li sta iniziando a fare la televisione del futuro in altri posti
E la televisione del futuro all'innovazione
è la televisione dell'innovazione tecnologica dell'innovazione di prodotto della segmentazione della specializzazione
Io vorrei soltanto aggiungere poche cose ricordando che per esempio in Giappone e negli USA due nazioni non certo accusabili di socialismo reale in quanto a intervento sull'economia c'è una una TV pubblica
In Giappone e un intervento statale negli Stati Uniti che stanno determinando
In modo forte l'innovazione tecnologica guidandolo cercando di trovare le strade per il futuro
L'innovazione di prodotto è fondamentale sia per la sopravvivenza del servizio pubblico sia per la sopravvivenza del servizio locale come possibilità di sperimentare prodotti e come formazione di professionalità
E anche per come dire in qualche modo forzare quella tendenza del mercato pubblicitario a governare il moto passivo e arretrato i prodotti televisivi qui Gloria ne faceva
Cenno nel suo intervento noi abbiamo la pubblicità che in qualche modo frena
Tutta l'innovazione di prodotto perché ha bisogno di nomi certi prodotti consolidati per poter vendere i propri spazi
E abbiamo bisogno di una segmentazione di una specializzazione che proprio dall'innovazione tecnologica getta le basi per una pur pluralità di soggetti che producono dicevo che siamo all'emergenza siamo all'emergenza occupazionale e non credo
Solo per Telemontecarlo e segnali che ci arrivano al sindacato sono preoccupanti anche per molte altre aziende del settore
Siamo all'emergenza perché manca completamente una strategia di Indirizzo
E io credo che le forze politiche il sindacato i lavoratori debbano in qualche modo in questa fase così delicata aprire una battaglia immediata
Per
Cancellare la Mammì dalla storia della televisione italiana
La crisi delle molte Carlo credo che sia soltanto una cartina di tornasole forse la la crisi più evidente no quella che salta agli occhi in modo più salta agli occhi in modo più facile
Quindi la Mammì Bari scritta subito e d'altronde questo lo diceva il ministro me si fanno non stiamo affermando
Cose che in qualche modo stanno sulla luglio e riscrivere la Mammì subito significa poter dare ancora qualche chance per non disperdere un patrimonio di professionalità che si sono accumulate in questi anni
Dare un fiato a un sistema televisivo che aveva al suo interno dimostrato anche molta capacità di sperimentazione
Io dico dare fiato al sistema a partire dal piano delle frequenze
Chiudendo cioè questo incredibile atto di spartizione che si è perpetrato sopra un bene comune
Sopra
Il settore televisivo privato locale
Significa scrivere con le per tingere all'innovazione di prodotto ridando una centralità al servizio pubblico come stimolatore dell'innovazione tecnologica
Innovazione tecnologica che è l'unico modo per dare alle risorse disponibili del sistema confini più ampi di quelli che oggi la sola pubblicità
Accusa la pubblicità ci costringe
Io credo che noi come sindacato abbiamo davanti una battaglia giusta importante sulla conquista di ammortizzatori sociali per i lavoratori di questo settore
Ma sono fermamente convinto del posto di lavoro
Oggi in televisione si difende soprattutto conquistando una legge che possano guardare al futuro che mi pare di dire di sentire che da molte parti di volere ma che poi in realtà nella pratica non vede mai
La luce insomma
Allora adesso c'è chi allude poi Flavia Fratello di Videomusic
Domando Pierini del Consiglio d'azienda di Telemontecarlo volevo innanzitutto a nome di tutti i lavoratori di Telemontecarlo ringraziare il Partito democratico della sinistra dei questa iniziativa
Tempestivo
è stata presa
Rispetto alla situazione di Telemontecarlo ben comprendendo che come è stato sottolineato anche gli altri interventi
La situazione di Telemontecarlo è un po'paradigmatica rispetto a tutto il settore e alle conseguenze che non non aggiungerò assolutamente nient'altro rispetto alla legge Mammì
Alle conseguenze che questa stessa legge ha determinato nel settore radiotelevisivo privato e siamo solo probabilmente all'inizio di tutto questo
Io volevo ricordare soltanto alcune cose perché poi forse sfugge e qualche cosa anche di quello che che la situazione di questa emittente e come si è arrivati a o a
A gestire in qualche modo ne siamo chiamati a gestire una situazione di crisi gravissima
Perché Telemontecarlo va ricordato il va sottolineato è un'emittente che ha costruito la propria immagine i propri successi possiamo dirlo soprattutto grazie alla al lavoro dei
Tecnici e giornalisti produttori
Perché dunque in particolar modo con l'impiego delle risorse interne ha costruito ha costruito questa propria immagine negli anni passati e questo è un punto molto importante perché nel momento in cui oggi
Assistiamo a un a un rifiuto da parte da parte del della della proprietà da parte di chi oggi gestisce questa emittente a investire sulle risorse interne badate bene non voglio entrare nel merito
Del palinsesto comunque del piano di ristrutturazione noi l'abbiamo respinto l'abbiamo rispedito al mittente per i motivi che ricordava prima Armando il viti ma non è che da questo palinsesto siano del tutto sparite le produzioni
Ma nel momento in cui viene annunciato un ridimensionamento così drastico è lecito
Supporre che questi investimento sulle risorse interne sia assolutamente assolutamente cancellato abrogato non è nei piani della della proprietà non ENI prende i piani dei dirigenti di Telemontecarlo
Investire fare continuare ad investire sulle risorse interne
Ed è
Facilissimo lascia la fantasia di ognuno di voi immaginare su che cosa si andrà investire
Questo non certo per scatenare una guerra tra poveri sappiamo perfettamente che gli appalti danno lavoro ad altri lavoratori del nostro settore però è significativo che nel momento in cui si denuncia una situazione di perdite una situazione per cui è inevitabile così ci è stato detto affrontare questi tagli dolorosi poi in realtà conto si pensa di continuare a gestire in una maniera incomprensibile il poco denaro che evidentemente c'è a disposizione
E questo fatto molto importante diceva prima ricordava prima Gloria Buffo che i sindacati consiglia il comitato di redazione più volte hanno chiesto a questa azienda di sapere riconoscere quali erano gli indirizzi
Di di di di in che direzione si sarebbe sviluppata questa emittente ma non solo questo
E voglio sottolineare questo punto il consiglio d'azienda aveva offerto la propria disponibilità a confrontarsi su un piano di risanamento avevamo dato la nostra possibilità avviando tutta tutta una serie di procedure utilizzando tutti gli istituti contrattuali previsti per contribuire al risanamento di Telemontecarlo per cui Kunz immagino e che voi comprendiate con un senso di responsabilità e di coerenza rispetto rispetto alle scelte che le che questa emittente stava facendo che
Quanto meno era dovere da parte di chi dirige Telemontecarlo da parte la probità prenda in considerazione su questo c'è stata la l'unica risposta
Che ci è stata data è stata l'avvio dalla procedura per licenziamenti per cui ritengo che questo sia anche un atto provocatorio perché almeno una risposta era dovuta ai lavoratori su questo punto quantomeno esplorare la possibilità di di avviare un un risanamento di questa azienda con il contributo dei lavoratori questo non è stato fatto e questo è molto grave è molto grave e credo che vada sottolineato anche da parte delle forze politiche perché sappiamo perfettamente che oggi non è soltanto un problema di gestire come ricordava qui Giulietti una trattativa in che prevede dei licenziamenti c'è un discorso politico importantissimo ed è giusto che forze politiche più sensibili come il PDS ma devo ricordare che sono state fatte interrogazioni parlamentari da altri d'altri due partiti politici da altri gruppi politici è importantissimo che si facciano carico di questa questione non possono non farsene carico perché se la situazione di Telemontecarlo e quest'oggi
C'è una responsabilità del Parlamento c'è una responsabilità delle forze politiche c'è soprattutto una responsabilità del governo che come è stato ricordato ancora non ha dato una risposta
E questo mi sembra che sia assolutamente grave
E dobbiamo continuare a fare a fare pressioni immagino con naturalmente con il contributo e con l'aiuto di tutte le forze politiche su questo punto io volevo ricordare solo queste semplicemente queste cose perché poi il problema è che siamo sempre lì sembra quasi o almeno si vuole forse accreditare un'immagine che in questo periodo non è assolutamente non è assolutamente qui vera quella di lavoratori che la lottano che lottano solo ed esclusivamente qua a distruggere a distruggere le potenzialità produttive assolutamente Telemontecarlo è l'esempio ripeto paradigmatico di come ci sia stato ci sia stato una quasi un insulto nei confronti di coloro che si sono fatti carico prima con il lavoro e non vorrei ricordare le situazioni anche di difficoltà in cui in cui tutti noi abbiamo dovuto lavorare in molte occasioni
C'è stato un insulto nei confronti di chi lavora
Grazie seppur e adesso c'è Flavia Fratello di Videomusic quei hanno chiesto la parola altre due persone Paola Violani della settimanale commercio turismo servizi e si inizi anni del
Comitati di redazione se poi non ci sono altri conveniamo tra noi che chiamata non a Bassolino
Sono qui per Videomusic anche come rappresentante del comitato di redazione
Credo che sia importante ribadire ancora una volta che il gruppo Marcucci a cui fa capo Videomusic è stato l'unico che pubblicamente si offerto di acquistare Telemontecarlo lo dedico pubblicamente perché appunto vorrei che fosse chiaro che Videomusic che non c'entra niente con eventuali giochi fatti di nascosto in qualsiasi altro modo per cercare di acquisire sotterraneamente parte della proprietà o tutta la proprietà e soprattutto civile imbarazza molto questa situazione perché è molto molto facile pensare che in qualche modo gruppo Marcucci si è d'accordo con questa sorta di ristrutturazione epurazione chiamiamola come vogliamo che alleggerirebbe ovviamente la sutura di Telemontecarlo e quindi consentirebbe al gruppo Marcucci
Di acquistare
Telemontecarlo a delle condizioni evidentemente più vantaggiosa ecco tutto questo non è avvenuto
Il gruppo Marcucci atti si è presentato per l'acquisizione ma la cosa singolare a un certo punto di vista che e me l'ha confermato adesso anche il collega di Telemontecarlo e che in realtà la proprietà e Telemontecarlo smentisce qualsiasi qualsiasi tipo di approccio dice che i Marcucci sono stati praticamente liquidati e già questo mi sembra che sia così abbastanza abbastanza significativo di come sta andando tutta la questione
Io però volevo anche spostare un po'i termini della questione e affrontare quello che invece il problema dell'assegnazione delle frequenze che mi sembra importantissimo
Di sicuro la legge Mammì pari vista non so se vada riscritta del tutto
Ma di sicuro va rivista quello che certamente va fatto immediatamente credo sia qualche cosa proposto delle frequenze da ne hanno parlato quelli che mi hanno preceduto prima giovedì ci sarà un incontro da quello che mi risulta con il ministro Pagani
Perché il ministro dovrà chiedere appunto questa proroga di di due anni e certamente tutte le le federazioni televisioni che si presenteranno a questo incontro si troveranno di fronte a un dilemma cioè direi di sì alla proroga di due anni perché in realtà questo significa comunque consentire a tutte le televisioni che non hanno ottenuto la concessione di rimanere in vita in qualche modo per altri due anni oppure dire di no liberare lettere consentire a tutti quelli che hanno avuto la concessione e che hanno pagato per avere la concessione perché non è stata data gratis
Di fare ciò che la concessione permetteva cioè di allargare i propri impianti di avere un mercato pubblicitario più ampio però a discapito ovviamente della morte di tutti gli altri e questa è una situazione che non coinvolge solo le piccole televisioni ma coinvolge tutti
Combaciante la stessa Telemontecarlo per esempio che non copre più della metà del territorio nazionale e che è non può allargarsi di più che coinvolge noi quindi è un problema estremamente estremamente complesso
Ecco allora quello che quello che io vi chiedo è di di discutere maggiormente appunto proprio questa questione perché un blocco e una una stasi per due anni di questa situazione significa dissi curo la morte di un sacco di gente ma una morte assurda
Una morte voluta da anche da chi non ha nessun interesse a far morire
Quindi più che un impegno in questo momento nei confronti della legge Mammì in toto Kenya mi sembra ripeto importante ma vorrei cioè non non vorrei che si si prolungarsi eccessivamente nel tempo credo che se invece fondamentale discutere la questione della proroga dell'assegnazione delle frequenze per non parlare poi de delle radio che sono ancora in alto mare credo che sia un discorso Inter impossibile affrontare ma vergognoso perché anche loro sono state coinvolte in tutta questa situazione anche loro sono state obbligate ad aumentare le ore di di informazione eccetera eccetera non hanno ancora ricevuto nulla
Grazie ad esso Paola Violani mi commercio turismo e servizi di cui vi accennavo prima
Solidarietà controlla ai colleghi Telemontecarlo non ci siamo trovati praticamente in una situazione molto simile alla loro da un giorno all'altro la proprietà deciso di sopprimere il settimanale della Confcommercio esistente a diciannove anni con oltre seicento mila copie alla settimana senza avvertire minimamente i propri lettori che avevano oltretutto già pagato l'abbonamento
Per il giornale spesso c'è stata un totale da parte profeta non c'è stata nessuna comunicazione preventiva
Si è parlato genericamente di un progetto di ristrutturazione della creazione eventualmente di una mensile
Mi sembra che
Quanto a esser passati sopra dignità dei giornalisti ci teniamo esattamente le stesse condizioni qui si sono trovati con lei Telemontecarlo
Per questo motivo vogliamo chiedere ai colleghi del Telemontecarlo se era possibile raccordarci eventualmente trovare dei punti di contatto per una azione comune
Soprattutto io penso che sia fondamentale il fatto che è vero anche se non siamo a televisione ma da parte della proprietà anche nei confronti di testate specializzate piccolini piccoli giornali
E c'è un totale una un totale disprezzo nei confronti quello che sono i le forze occupazionali con cui hanno a che fare
E c'è comunque un'Assemblea mi sembra sintomatico della forte crisi che ci sia non solo nelle previsioni ma anche nell'Italia in generale questo fatto che da un giorno all'altro si possano sopprimere testate che pure hanno una esistenza piuttosto lunga
In questo caso
Mi sembra che il nostro caso possa essere abbastanza abbastanza sintomatico ed emblematico di questo atteggiamento
Vogliamo per questo chiedere alle forze politiche in particolare hanno erba segna presente di non dimenticare nelle sue eventuali iniziative anche nell'Italia in generale non limitarsi soltanto a prende in considerazione l'aspetto delle televisioni e le radio private in fondo l'informazione sta con tutti i mezzi non solo con le televisioni ma anche con i giornali e con le pubblicazioni
Da questo punto di vista appunto chiediamo ai colleghi Telemontecarlo se secondo l'ora è possibile trovare delle una formula di coordinamento per poter per poterci essere sempre più compatti essendo in più persone avere maggiore peso in qualche modo sulle forze politiche per poter arrivare a interessare numero di persone sempre più basta in grazie allora adesso Giancarlo Feliziani del comitato di redazione e poi Bassolino
Ma è assolutamente auspicabile forme di coordinamento si creino fra fra le diverse redazioni su questo non c'è dubbio
La nostra vicenda centonovanta centonovanta persone tonde tonde cento cinquantotto tecnici e trentadue giornalisti
Il rischio di un vuoto
Giornalistico a serio rischio che si avrà definitivamente la strada al duopolio e altrettanto serio per non parlare ormai una banalità dice la gloria parlare
Del terzo polo e il piano di ristrutturazione tende a svuotare assolutamente ruoli Telemontecarlo e a sancire il regime duopolio
E per questo è vero in questo momento noi siamo una vertenza guida della categoria
Che cosa vogliono fare i Ferruzzi
Vogliamo ristrutturare per rilanciare Telemontecarlo ore vogliono ristrutturare per vendere questa televisione
Beh c'è da dire che i segnali che arrivano in questi giorni sono assai inquietanti abbiamo letto l'altro giorno l'intervista di Carlo Maria Colombo al Sole ventiquattro Ore in questa intervista c'erano dei passi molto stravaganti si parlava di un'informazione totale a Telemontecarlo informazione che coinvolgeva
Tutta la fascia notturna tutta fascia quotidiana della mattina
Bene si scopre poi che questa informazione dovrebbe essere fatta dalla Cnn e da Euronews insomma siamo al paradosso dell'informazione senza giornalisti
Davanti a meccanismi di questo tipo davanti imprenditori che raccolgono un segnale un satellite allori trasmettono
Ecco che tipo di protezioni abbiamo
Rischiamo di diventare anche non è una categoria inutile in questo mondo multimediale è vero quello che è stato presentato dal ai Ferruzzi è un piano di ristrutturazione finanziaria perché a guardare poi il palinsesto si scopre che ha un palinsesto assolutamente straordinariamente insufficiente inesistente siamo consapevoli che per due anni se passerà questa linea essere estremamente ottimisti Telemontecarlo serrati bus surgelata stare in frigorifero che aspetterà che succeda qualcosa sul fronte legislativo che succeda qualcosa
Quindici continuava a chiedere qual è il vero reale interesso della Ferruzzi fanno spingono con tutto il loro peso che non è un peso da poco sulle privatizzazioni ma sulla televisione che è poi un ruolo un nodo strategico non fanno che sarebbe stata abbastanza la loro
Capacità
E poi la vicenda della Marcucci perché non andiamo a vedere io non so se la Marcucci ha realmente la capacità economica e finanziaria per comperare o per entrare a Telemontecarlo mandiamo a verificarlo perché non è stato verificato
Una vertenza informazione non non c'è dubbio bisogna aprire una vertenza informazione coinvolgere immediatamente il ministero delle Poste e Comunicazioni Ministero del lavoro che non possono continuare a disinteressarsi del nostro caso e poi le forze politiche abbiamo apprezzato
L'interrogazione che è stata fatta da Bassolino che è stata fatta anche da altri partiti Rifondazione
Il movimento sociale
La Rete
Perché siamo convinti che Telemontecarlo costituisca un precedente pericoloso nel panorama editoriale
Del nostro Paese
E quindi va bene la due due-tre va bene la quattro uno sei vanno bene i paracadute sociale ma prima ancora è tutto questo noi vediamo una cosa prima ancora i trattare sui numeri sulle singole persone ben questi giorni
In queste settimane crediamo che bisogna fare un balzo in avanti
Bisogna avere un'impennata di dignità per chiedere che il piano così come così come è stato presentato non va bene perché così non si fa la televisione e non si fa informazione a Telemontecarlo
Grazie
Va bene ma io molto brevemente volevo fare soltanto qualche osservazione dato che Gloria Buffo già illustrato inizialmente ampiamente
Le nostre opinioni e posizioni poi essendo
Del tutto d'accordo con gli interventi che prima ci sono stati io volevo aggiungere soltanto questo
La vicenda di Telemontecarlo
è di grande rilievo e noi dobbiamo cercare nelle prossime ore nei prossimi giorni di farle acquistare sempre di più
Il senso vero che essa per in qualche modo un po'di cartina di tornasole
Di tante altre questioni legate oggi o quel nudo decisivo che l'informazione
E di grande rilievo per la vicenda in sé e per tutti i collegamenti sui quali ci siamo soffermati
E non c'è dubbio che dietro cioè la questione della legge Mammì
Telemontecarlo in qualche modo un frutto amaro
Della legge Mammì
Ma è conseguenza anche di precise scelte inibitori Ali
Sulle quali
L'attenzione e la critica devono essere anche esplicita
Ecco io qui essendo del tutto d'accordo e un po'però per vecchia abitudine sindacale avendo seguito per molti anni le questioni sindacali
Faccio qualche breve osservazione incominciando dalla parte finale dell'introduzione che ha fatto gloria
E e cioè penso che noi dobbiamo innanzitutto partire concentrare la nostra attenzione sulla vicenda in sede di Telemontecarlo
Su un problema che riguarda centonovanta giornalisti lavoratori tecnici
E vedere come fare ogni sforzo per dare una risposta alla crisi in atto al problema che di fronte a noi
E in questo senso non l'abbiamo già fatto ma credo che dobbiamo ritornarci anche con maggiore forza
Noi chiamiamo in causa i dobbiamo pubblicamente fortemente chiamare in causa alcuni interlocutori essenziali
Il garante del delle editoria delle comunicazioni
Che a nostro avviso non può essere estraneo Esterno alla vicenda
L'Antitrust
I ministri interessati anch'io penso il Governo nel suo insieme
Il Ministro delle Poste e Telecomunicazioni del lavoro in primo luogo ma il Governo nella sua collegialità
Che hanno da fare a loro parte
E hanno da fare la loro parte innanzitutto verso la proprietà
Che ha ottenuto nei mesi scorsi la concessione
In base a una determinata struttura ha un programma a una situazione
E il governo oggi non può restare e inerte e silenzioso
La richiesta che noi avanziamo al governo il dovere che il governo ha in questa situazione e quello di chiedere al gruppi di in vittoriale alla proprietà è il primo atto da fare
E quello di sospendere le procedure di licenziamento
E questo a me sembra il primo atto per i ci debba essere altrimenti
Anche un inizio di trattativa
è troppo dispari
E con rapporti di forza inesistenti se quello è il punto di partenza supplizi tratto
Una trattativa vera e seria che quella che deve esserci
E come avviene nelle vere trattative sindacali
è una trattativa nella quale ci siano in campo interlocutori reali e forse non è non uno spropositato rapporto di forza a vantaggio di una parte
E quindi il primo atto la prima richiesta che il governo deve fare la proprietà e secondo me è quella di sospendere le procedure di licenziamento
Che essi riveda
E si discuta con i sindacati e con i lavoratori il piano di ristrutturazione già presentato si riveda e si discuta effettivamente con i sindacati con i lavoratori io poi aggiungo
E poi e in questo quadro discutiamo legittimamente giustamente anche della duecentoventitré
Ne discutiamo cioè in che termini sapendo come stanno le cose
Che bisogna allargare la duecentoventitré
A questo settore a questi settori e sapendo che poi c'è un problema anche di profonda revisione della duecentoventitré in Parlamento c'è una proposta di di legge il PDS
Che da tempo all'esame della Commissione lavoro della Camera e del comitato ristretto
E che tende a modificare profondamente la duecentoventitré cioè a stabilire meccanismi quanto si stanno duecentoventitré che consentono davvero il passaggio da un posto di lavoro ad un altro posto di lavoro mentre invece oggi la duecentoventitré da alcune garanzie
Temporale ma poi ha dentro di sé il rischio molto forte che si passi da un posto di lavoro vero alla disoccupazione esplicita dopo due anni tre quattro al massimo
Ma è solo nel quadro di una trattativa vera io qui vorrei dire con schiettezza la mia opinione
Che noi dobbiamo porre e cercare di risolvere positivamente il problema della duecentoventitré
Se la questione duecentoventitré non viene affrontato in questo quadro di trattativa vera cioè
Di sospensione sia pure momentanee delle procedure di licenziamento
Di revisione del piano di ristrutturazione di discussione di un nuovo piano di ristrutturazione con i lavoratori con i sindacati
E c'è solo duecentoventitré noi rispondiamo come doverosamente dobbiamo fare in ogni caso centonovanta lavoratori
Ma io dico le schiettezza quello che penso ma se ci si limita a queste anche un regalo a Ferruzzi
Come spesso avviene verso i grandi gruppi industriali
Cioè si garantisce
Ha speso dello stabile della collettività cosa che comunque gli ultimi stanza bisognerà fare per una parte dei lavoratori
Ai quali non dovesse essere data una soluzione rivedendo il piano di ristrutturazione maxi questa e l'unica strada che in campo si rispondiamo doverosamente comunque occorre farlo a centonovanta lavoratori ma è un altro regalo il governo e lo Stato fanno un grande gruppo imprenditoriale privato
Cioè noi abbiamo parlato chiedo con schiettezza ER
Sapere come stanno le cose
E dunque spingere politicamente sindacalmente
Perché la trattativa sia
Vera essenza
E perché l'inizio della trattativa sospendendo io insisto su questo a me io penso che sia l'atto iniziale e da il segno della serietà di una trattativa
Sospendendo le procedure di licenziamento la trattativa vere e serie che deve avvenire subito nelle prossime ore
E con il Governo che abbiamo un ruolo
Che si mostri come un soggetto attivo e non un soggetto subalterno
Come spesso è stato in questi anni in questi mesi
In tante vicende
Dal trentuno luglio
Quando ha sottoscritto un accordo sotto la dittatura della Confindustria
Con il decreto di Ferragosto
Quando ha sancito lecco concessioni sotto la dittatura della Fininvest
E ora se non si muove non svolge un ruolo attivo se si limita soltanto a prendere atto di quello che stabilisce Ferruzzi
Un Governo e dovrebbe essere un'altra cosa
Un soggetto vero con un ruolo attivo che sa parlare farsi valere ha dato la concessione pochi mesi fa
A tanti modi per dire a Ferruzzi che deve aprisse una trattativa vera si vuole
Tanti modi un governo nazionale per riuscire a pensare
E a a stavate atti a stare incanto io quindi penso che
Innanzitutto su questo che dobbiamo insista anche perché l'altra osservazione
Che volevo fare anche perché mi sembra evidente
Che se la vicenda di Telemontecarlo
Non a una soluzione positiva
E cioè se non c'è un piano di ristrutturazione che preveda non lo smantellamento attuale di fatto
Per evidente che diventa un'astrazione una finzione continuare a parlare il terzo apporto
Impresa
Giardullo ha come sappiamo se
C'è un esito positivo della vertenza di Telemontecarlo
Ma impresa a quel punto del tutto impossibile e pura finzione sarebbe continuare a parlare di terzo polo se questa vicenda prende una certa sabato
E per questo che io penso che dobbiamo dare il massimo di rilievo partendo dalla questione specifica
Da centonovanta giornalisti lavoratori
Dal ruolo che questa televisione assolte può continuare ad Amanda assolverlo Amdo assolvere per fagli acquistare questo significato più generale infine e concludo
A me sembra evidente che in ogni caso ormai all'ordine del giorno bisogna porre il problema
Della legge Mammì
Ma anche qui ed è per questa Regione che insisto io parto dalla vicenda specifica anche di Telemontecarlo
Beh noi dobbiamo
Ben sapere
Che anche la questione della legge Mammì che è maturo ormai per una profonda revisione potrà essere affrontata ai in un modo o in un altro modo a secondo di come andranno secondo me due grandi questioni
Pure la questione Telemontecarlo e l'altro il problema delle
Concessione
Che non possono aprire né una burocratica prova
Che lascia come dire
Al mercato inizi una selezione
E una burocratica proroga che poi lascia intatte le concessioni nazionali di avvenute
Ma seconda di come andrà la questione di Telemontecarlo
E il problema delle quote concessioni la revisione della legge Mammì potrà venire in Parlamento un esito o un altro esito io non ho dubbi
Che
Se dovessero andar male la vicenda di Telemontecarlo il problema delle concessioni ma non c'è dubbio anche la proposta di legge che noi ci apprestiamo a presentare in Parlamento di profonda revisione della legge Mammì incontrerebbe enormi difficoltà
Perché se non si crea adesso attorno a Telemontecarlo
Un largo schieramento sindacale e politico e parlamentare e parlamentare
Come possiamo immaginare che poi su una questione di gran lunga più di fondo come la profonda revisione delle leggi Mammì
Della legge Mammì ci potranno essere in Parlamento le forze interessate i numeri per rimettere in discussione quella che secondo me è stata la principale spartizione degli anni ottanta
Perché la grande spartizione degli anni ottanta tra Forlani e Craxi intervenuta esattamente sul vuoto ordinò poi sancito dalla legge Mammì
è per questo che io penso che noi dobbiamo fare ogni sforzo nelle prossime ore per drammatizzare la vicenda di Telemontecarlo Pd suo significato in sé e per tutte le conseguenze che ha e l'ultima cosa che voglio dire credo che al di là delle iniziative già prese di quella di oggi delle interrogazioni fatte da noi ed altre forze se nelle prossime ore
I ministri interessati il governo non si muovono io credo che al di là delle interrogazione noi dobbiamo assumere anche in Parlamento
L'iniziativa da parte nostra è promossa da noi di un rapporto con tutti i gruppi parlamentari
E io aggiungo anche con tutti i parlamentari singoli a qualunque gruppo parlamentare appartengano
Perché ci sia un'azione combinata e congiunta molto forte e molto ferma che obblighi il governo nazionale affare la sua parte
Impressione decide bene ci sentiamo cioè presto