07 LUG 2024
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La nuda verità - Buon compleanno alla pecora Dolly. Una tappa fondamentale per la libertà di ricerca

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - RADIO - 19:00 Durata: 12 min 30 sec
A cura di Fabio Arena
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Un anniversario importane.

Ventotto anni fa nasceva la pecora Dolly, il primo mammifero clonato.

Sulla prestigiosa rivista scientifica Nature fu annunciato l'arrivo dell'agnello 6LL3, più noto come Dolly.

La pecora Dolly nacque al Roslin Institute dell’Università di Edimburgo in Scozia il 5 luglio 1996, il primo mammifero creato attraverso la clonazione.

Il gruppo di scienziati guidati dal professor Ian Wilmut prelevò una cellula differenziata dalla ghiandola mammaria di una pecora Finn Dorset col muso bianco, che aveva fatto fondere con una cellula uovo di una pecora donatrice, di razza
Blackface.

L’embrione così ottenuto era poi stato trasferito nell’utero di una pecora madre surrogata, dal muso nero anch’essa.

Il risultato fu una pecora con il muso tutto bianco, Dolly.

Per la prima volta la ricerca dimostrò che da una cellula somatica differenziata di un mammifero si può ottenere un animale identico.

La scoperta scientifica accese entusiasmo, immaginazione, preoccupazione tra gli esperti e nella opinione pubblica, aprendo un dibattito tra i favorevoli e contrari alla clonazione.

Qual è il lascito di Dolly, cosa è rimasto, di quella tecnica? Il professor Carlo Alberto Redi risponde che "Il vero lascito di Dolly è oltre la clonazione.

È aver dimostrato che il programma genetico è reversibile, in opportune condizioni; grazie a Dolly abbiamo capito punto per punto i processi biochimici della riprogrammazione genetica.

Abbiamo conosciuto i geni responsabili della staminalità e il premio Nobel per la medicina (2012) Yamanaka (insieme a John Gurdon) per primo ha ottenuto delle cellule staminali embrionali indotte, cellule somatiche (adulte) indotte a tornare embrionali, "si è aperta l’opportunità meravigliosa di differenziare le cellule utili a curare le persone attraverso terapie cellulari.

Questo è il vero potentissimo lascito di Dolly.

Dolly è l’icona di una capacità della ricerca scientifica di farsi carico di problemi inevasi dal punto di vista terapeutico.

E anche dal punto di vista etico".

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