Cinema&cinema: "Fly me to the moon" di Greg Berlanti

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
In ambito artistico si nutre una diffidenza in parte giustificata verso quelle rappresentazioni della realtà che racchiudono un insegnamento morale
Giustificata perché avvolto in nome della morale si tradisce proprio la realtà si possono costruire eroi positivi tutti d'un pezzo da portare ad esempio e personaggi negativi integralmente tali e come tali subito riconoscibili
Non si dà conto insomma dell'ambiguità del reale
Ci sono casi però in cui la morale non è in partita con mezzi così grossolani e rientra credo tra questi il film statunitense Fly mi tu del Bund il titolo è ricavato dallo celebri canzoni degli anni Cinquanta
Si racconta in modo libero fantasioso senza apparenti pretese di veridicità storica dell'impresa del primo sbarco dell'uomo sulla Luna alla fine degli anni sessanta da una prospettiva inconsueta
La prospettiva è quella del marketing per cui quell'impresa devi essere presentate Ventura sui mezzi di comunicazione
Come qualsiasi prodotto commerciale per ottenere ulteriori finanziamenti dagli sponsor ma anche dal Congresso degli Stati Uniti
E poi affini al marketing forse marketing che anch'essa il cui oggetto è però una nazione si aggiunge la prospettiva della propaganda politica
Lo sbarco sulla Luna potrà servire a dimostrare il primato degli Stati Uniti sul mondo ma soprattutto sulla limiti ai compiti che dice Unione Sovietica
E proprio su questo secondo punto che si innesta una riflessione morale
Non è il nazionalismo insiste il suo essere messo in discussione nel filmato ma un imbroglio che in nome del nazionalismo viene imbastito
Poi il successo dell'impresa astronautica è tutt'altro che certa o dati certi precedenti anche tragici poiché le strategie di marketing audacemente previsto una diretta televisiva dell'allunaggio
Nel film un emissario del presidente Nixon giunto alla NASA ordina che all'interno della stessa razza si allestiscono in segreto uno studio cinematografico in cui mettere in scena con attori lo sbarco dell'uomo sulla Luna
E poi trasmettere in televisione al posto della scena reale quella scena di finzione
Ora la direttrice della campagna di marketing è una ragazza spregiudicata ma c'è qualcun riluttanza il progetto di quella colossale montatura
Il direttore scientifico dell'impresa astronautica e un uomo integro cupo la sua vita è segnata da un tragico fallimento professionale i sinceri sentimenti religiosi
Già disgustato dalle campagne pubblicitarie figuriamoci quanto poi lo sarebbe da quella baracconata
E infatti in un primo tempo né tenuto all'oscuro
Ma poi della ragazza in una sua collaboratrice si fa strada l'idea che quell'inganno agli occhi del mondo intero
è cosa troppo stonata ingiusta quasi blasfema vista Laura sacrale elemento che stamperà capire
E il valore della verità va difeso
E il destino assecondai avvalora tali sua convinzione morale che del racconto non risulta sovrapposta artificiosamente al personaggio ma scaturisce in modo logico perfino con naturalezza nella sua evoluzione
Beninteso Fly mito del mondo è un racconto popolare psicologie sono semplificate il messaggio è univoco ma è un racconto abile perché coinvolge e intesse una doppia sussistenza l'inganno riuscita il vero sbarco andrà a buon fine e anche se già conosciamo almeno una delle tue risposte quella su spense tenuta come si dice fino allo spasimo
Il personaggio più bello perché più ambiguo è forse l'emissario di Nixon il fautori della montatura cinematografica interpretato da Woody Harrelson cinico corrotto ma a suo modo anche idealista
Tanto da accettare di essere ingannato dalla direttrice della campagna di marketing purché l'onore degli Stati Uniti alla fine sia salvo
Si tratta di un film nel complesso interessante mai mi to the Moon di greggio Bellanti un saluto da Gianfranco Fini cure