Tra gli argomenti discussi: Cattolicesimo, Cinema, Cultura, Donna, Film, Psicologia, Religione, Societa', Vicenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
Rubrica
Convegno
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10:30 - Camera dei Deputati
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11:30 - Camera dei Deputati
13:00 - Camera dei Deputati
13:05 - Camera dei Deputati
13:30 - Senato della Repubblica
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
L'ambientazione in un racconto anche cinematografico
Può essere evocata non soltanto descrivendo i luoghi in cui la storia si svolge ma in modo più sottile più pervasivo rendendo la mentalità dei loro abitanti il loro modo di pensare ed i sentire
Questo compito riesce a Rio pareva di impiegarlo egregiamente l'ultimo film di Marco Tullio Giordana dal titolo la vita accanto tratto dal romanzo omonimo di Maria Pia Veladiano edito da Einaudi e basato su una sceneggiatura scritta anche da Marco Bellocchio che in un primo tempo avrebbe dovuto dirigere il film
L'ambientazione la vicenza tra gli anni ottanta i Duemila
E un cattolicesimo oscurantista e superstizioso il perbenismo la paura degli scandali la tendenza a soffocare i conflitti anziché ad affrontarli apertamente
Sono tratti generali attribuiti a una società che hanno un'influenza decisiva sullo sviluppo della vicenda
Succede che in una famiglia rispettabili altolocata di quella vicenza nasce una bambina il cui viso macchiato da una voglia russa
Quel particolare cattolicesimo a cui ho accennato dato cura come persistente in anni poi non così lontani vede in quel Silvio un'impronta del diavolo
E lo richiede dare anche la madre di quella bambina che dall'euforia della sua nascita precipita rapidamente della depressione tanto che si conclude in casa e vorrebbe includere anche sua figlia Pietrantoni perfino di frequentare la scuola
Ora assistendo a questa drastica involuzione del personaggio lo spettatore può certo restare perplesso perché non è facile immedesimarsi lei si fatica a credere in una fede religiosa tanto cieca
Si può chiedere se la nascita della bambina non abbia forse riattivato uno squilibrio psichico già latente che resta tuttavia indefinito
E ciò anche se l'attrice Valentina Belleri rende molto bene esaltazione fanatica i l'ascetismo del personaggio
A via via che il racconto procede comprendiamo che il suo centro focali non è la madre ma la bambina
E ci sembra Lura giustificata una certa Scoca dura del primo personaggio il problema centrale del dramma infatti che la progressiva autodistruzione della madre pesa sulla crescita della bambina la quale sospetta di esserne responsabile sebbene il padre si prodighi a nascondere la verità
E tanto più si sentiva in colpa quando un giorno manifesteranno in modo spontaneo e sincero alla madre tutta la propria irritazione verso di lei tenendo così di averne affrettato l'autodistruzione
Crescendo la bambina sotto le cure della zia che è una pianista alternata in una donna tanto più libera della madre svilupperà un eccezionale talento musicale
Eppure il senso di colpa continuerà a farla sentire una creatura spregevole tanto da suscitare lo stesso pregiudizio degli altri per esempio né i suoi colleghi del Conservatorio che partiranno perfino una specie di violenza di gruppo contro di lei
Ma il film racconta anche del suo originale intimo processo di liberazione
Ho parlato dell'influenza dell'ambientazione che conta però come si vede solo per quanto incide sul percorso psicologico del personaggio principale il vero tema del film
Tale impostazione consente all'autore dispiegare le sue doti migliori la finezza introspettiva l'abilità nella definizione dei personaggi della protagonista ma anche dei comprimari
Assecondato da un gruppo di attori molto bravi tra i quali voglio ricordare Albino Pierfelice Barison del ruolo della ragazza già adulta
Sonia Bergamasco nel ruolo della zia e più e Pietro Piero Bogdan nel ruolo di un marito e di un padre affettuoso ma come impotente a fare il bene della moglie e della figlia
Il film è stato presentato al Festival di Locarno dove l'Autore ricevuto parlo speciale alla carriera esce nelle sale distribuito dalla zero lo dunque la vita tanto di Marco Tullio Giordana un saluto da Gianfranco Schiavone
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