Centinaia di arresti, torture e sequestri di intere famiglie delle vittime della repressione del regime islamico iraniano nel secondo anniversario dell'uccisione di Mahsa Amini. La disobbedienza civile delle donne in Iran. Collegamento con Mariano Giustino da Ankara

Buongiorno a voi molto commovente la dichiarazione del padre di Gina Massa mini di me di massa mini a mia anni amici ad ha rilasciato una dichiarazione ieri audio una dichiarazione audio Larini si è rivolto alle famiglie delle vittime della repressione da parte della Repubblica islamica
Ah mi ha detto che le famiglie hanno il diritto di piangere i propri cari nell'anniversario dell'assassinio dei loro congiunti e nelle celebrazioni religiose il regime non ha avuto autorizzato le celebrazioni ma centinaia di attivisti della società civile
E membri delle famiglie delle vittime
Delle della rivoluzione donna vide libertà
Hanno nonostante ciò manifestato e sono stati arrestati dei Pasdaran centinaia di persone le per le forze di sicurezza hanno militarizzato la città natale
Di massa mini lascia stanchezza nel Kurdistan iraniano istituendo posti di blocco dentro e fuori la città con una presenza
I notevole della polizia ma anche di forze
Milizie paramilitari accorse fatte tre trasferite nella città natale di sacche Sassano andarci a Mahabad Ackerman Jean Marie vanno a a Bubka Anna avrà mansarda
Ma alla rivoluzione riprende vigore proprio lì dove aveva ha avuto inizio il sedici settembre del due mila ventidue l'A due anni dall'uccisione della ventiduenne il regime io ora dipese Schianno continuate metro la anche da morta eserciti Anna
A inasprito il codice di abbigliamento e
Sostiene la la forte repressione di questi giorni dei Pasdaran lenti e della Ayatollah Khamenei che a lanciato
Proclami molto forti contro la con le donne che non si coprono i coltello dei loculi già bene e non che non rispettano il codice di abbigliamento islamico la le le i Pasdaran all'addirittura rilasciata Orta acqua dalla diga di ceramica
Il letto del fiume della città di sacchetti per farlo straripare per ho ostruire le strade che conta
E che ai conducono alla tomba di Gina per evitare appunto le celebrazioni di riti funebri del sedici settembre la famiglia di massa mini agli arresti domiciliari nella diversa Ario della sua morte il premio Nobel in per la pace rinchiusa nel carcere di Evin
Al lancia atto una appello contro l'apartheid di genere dopo due anni dall'uccisione di Gina ma sani LEDHA ne iraniane hanno mostrato il dito medio ad Alì Khamenei ieri il regime lo può anche resistere ma queste donne non si sono arrese
Faremo cadere il regime di apartheid di genere hanno diritto ieri che cosa hanno fatto i giovani del Movimento dalla vita libertà
Donne ed uomini hanno manifestato camminando il semplice atto di camminare senza dire cantare può far
Finire le donne in prigione nel secondo anniversario della morte di Gina le donne hanno sfidato ogni divieto senso mostra
Ancora una volta alcuna paura nonostante l'appello di Khamenei per un controllo più stretto del codice di abbigliamento
Due anni dopo il regime è riuscito certamente a soffocare con la violenza più brutta
Le rivolte dalla vita libertà
Ma la dissidenza si è rafforzata appreso vigore le donne continuano a manifestare con la disobbedienza civile e due dei pilastri su cui si fonda la Repubblica islamica sta accadendo il cosiddetto Muro di Berlino
Si si sta sgretolando il regime non riesce più a imporre l'obbligatorietà del vero l'applicazione riceve codice di abbigliamento islamico e diventato come sappiamo un pilastro su cui si fonda il potere religioso in Iran
E dal mille novecentosessantanove il requisito del dell'obbligatorio è stato spesso terreno di scontro tra le leadership religiosa e quella politica come Noè anche adesso
Ma le donne appunto sul continuano ad uscire senza velo sfidando i Pasdaran nelle forze bassi jet nonostante la e gli arresti le torture che subiscono due anni fa la polizia morale della Repubblica islamica ha brutalmente ucciso
Massa Armini e ieri molte donne impotente alto distinta hanno dato fuoco ancora una volta i loro hijab
Obbligatori di citando i simboli della loro oppressione negli ultimi due anni innumerevoli uomini si sono schierati al loro fianco opponendosi al regime non solo a parole ma con azioni coraggiose lo slogan per la vita libertà
Nato nel Kurdistan negli anni settanta si è voluto in qualcosa di più di un semplice Lido
Per la liberazione del popolo inerme iraniano e ora un appello globale per la pace e la giustizia e l'umanità il mondo deve riconoscere che non stare a fianco del popolo iraniano nella sua lotta contro la Repubblica islamica
E la sua ideologia estremista rischia di mettere a repentaglio la libertà e la sicurezza ovunque nel mondo cosa hanno detto ieri giovanili data
Hanno detto che la lotta per il futuro dell'Iran è una lotta per il futuro di tutti noi per il momento è tutto la linea a Roma