9 ottobre 1982 - 7 ottobre 2023: intervista a Noemi Di Segni

Anzitutto capire noi stessi quello che è successo lo shock di quello che è avvenuto
Ancora non l'abbiamo le parole di bocca Hanbury giusti per descriverlo
E capire che quello che abbiamo visto che quello che abbiamo letto veramente successo e questo ancora è difficile da digerire queste immagini questi termini e questa consapevolezza
In parallelo a questa difficoltà lo sconvolgimento lo choc soprattutto qui nelle comunità ebraiche in Italia
Lo sconvolgimento a mano a mano che ascoltavamo il capitano che le persone vedo non solo quello che è successo con la risposta difensiva di Israele
E quindi mano a mano che cresceva il disagio
Tra durante la guerra che purtroppo è un dramma
Dimenticando totalmente il sette ottobre come se la guerra fosse l'inizio di una situazione e non la risposta a quel dramma terribile del sette ottobre
E quindi concentrando le valutazioni di opportunità di modalità ma anche soprattutto morali e politiche sul modo in cui la guerra veniva come se fosse completamente
Avulsa dal sette ottobre negando è avvenuto il sette ottobre Illy specifiche situazioni che abbiamo raccontato in tante occasioni anche qui a Radio Radicale
E come si accetta questi come come Sieglinde come si può gestire questa questo negare
Oltre a capire il perché su chi si è perpetrato l'orrore capire chi ne venga che conservi raccontando è come la narrazione veniva ribaltata quindi non solo
No non è successo o non è per questo ho e c'è un motivo ovvero meritati
Ma addirittura a spiegare che il popolo ebraico che gli israeliani erano loro stessi che perpetrata nel genocidio il massacro nella ricerca della morte
Quando invece sappiamo bene che è esattamente il contrario
Io non sono Israele è stata violentata distrutta massacrata nella vita quotidiana nelle famiglie nelle case nel modo in cui si è attivata la difesa è alla ricerca di della tutela della vita risparmiare vite
Invece abbiamo visto che la risposta quelli disegno di morte e rispondere che noi siamo quelli che cercano la morte noi Israele così come tutti gli ebrei raffigurati sotto il titolo e serene
A questo crescendo arriviamo in questa data del sette ottobre due mila ventiquattro ad un'altra consapevolezza che non solo
I gruppi Kirch contestano il sette ottobre in maniera sempre più forte contestano Israele presentano gli israeliani non gli ebrei come il genocidio con gli assassini o coloro che cercano morte
Ma senza comprendere che questo disegno del sette ottobre mette in pericolo la scelta occidentale l'Occidente stesso
E quindi neanche quella consapevolezza di quello che è stato fatto in che termini rappresenta una minaccia per l'Occidente in termini di radicalizzazione islamica
In termini di
Messa sotto accuse discussione degli stessi apparati e Morbelli di convivenza democratica che abbiamo nei nostri Paesi
E quindi anziché cogliere capire non solo l'orrore subito da Israele essere prontamente al fianco di Israele anziché capire
Londra di di orrore e di dolore che si è riversata capire anche che questo riguarda accusano l'Italia di come vediamo qui
Quindi il dispiacere e la fatica in termini di comunicazione riguarda questo piano
Ma li la domanda è cosa noi come comunità come collettività come popolo e anche come Stato di Israele
Avremmo dovuto fare diverso potevamo fare diversamente
Dove dove esce solo curva degli altri dove c'è anche una responsabilità di come si pongono determinate scelte
Di Israele o dell'ebraismo ordini ciascuno di noi nel suo singolo per rispondere a questa situazione ma una preghiera che ci sia una veramente una capacità di trovare
Quella linea
Che consente di accettare anche il compromesso diplomatico e di sentire che lo si accetta perché si è nella fascia di sicurezza
Dall'altra parte non si cerca un compromesso per tornare a vivere si cerca un metodo per continuare a distruggere
Però Israele deve sentirsi di di trovarsi in una posizione tale che quelli quella linea che genera un certo grado di sicurezza è stata recuperata
Anzitutto capire noi stessi quello che è successo lo shock di quello che è avvenuto
Ancora non l'abbiamo le parole i vocaboli giusti per descriverlo
E capire che quello che abbiamo visto che quello che abbiamo letto veramente successo e questo ancora è difficile da digerire queste immagini in questi termini e questa consapevolezza
In parallelo a questa difficoltà lo sconvolgimento dallo choc soprattutto qui nelle comunità ebraiche in Italia
Lo sconvolgimento a mano a mano che ascoltavamo il capitano che le persone vedo non solo quello che è successo con la risposta difensiva di Israele
E quindi mano a mano che cresceva il disagio traballante la guerra che purtroppo è un dramma
Dimenticando totalmente il sette ottobre come se la guerra fosse l'inizio di una situazione e non la risposta a quel dramma terribile del sette ottobre
E quindi concentrando le valutazioni di opportunità di modalità ma anche soprattutto morali e politiche sul modo in cui la guerra veniva come se fosse completamente
Avulsa dal sette ottobre negando che è avvenuto il sette ottobre io delle specifiche situazioni che abbiamo raccontato in tante occasioni anche qui a Radio Radicale
E come si accetta questi come come Sieglinde come si può gestire questa questo negare
Oltre a capire il perché su chi si è perpetrato l'orrore capire chi nega che conservi raccontate come la narrazione veniva ribaltata quindi non solo
No non è successo o non è per questo ho e c'è un motivo ovvero medicati
Ma addirittura a spiegare che il popolo ebraico che gli israeliani erano loro stessi che perpetrata nel genocidio il massacro nella ricerca della morte
Quando invece sappiamo bene che è esattamente il contrario io non sono in Israele è stata violentata distrutta massacrata nella vita quotidiana nelle famiglie nelle case
Nel modo in cui si è attivata alla difesa e alla ricerca della tutela della vita risparmiare vite
Invece abbiamo visto che la risposta quindi disegno di morte e rispondere che noi siamo quelli che cercano la morte noi Israele così come tutti gli ebrei raffigurati sotto il titolo essercene
A questo in crescendo arriviamo in questa data del sette ottobre due mila ventiquattro ad un'altra consapevolezza che non solo
I gruppi che contestano il sette ottobre in maniera sempre più forte contestano Israele presentano gli israeliani o gli ebrei come il genocidio con gli assassini o coloro che cercano morte
Ma
Senza comprendere che questo disegno del sette ottobre mette in pericolo la scelta occidentale l'Occidente stesso
E quindi neanche quella consapevolezza di quello che è stato fatto in che termini rappresenta una minaccia per l'Occidente in termini di radicalizzazione islamica
In termini di messa sotto accusa e discussione degli stessi apparati e Morbelli di convivenza democratica che abbiamo nei nostri Paesi
E quindi anziché cogliere capire non solo l'orrore subito da Israele essere prontamente al fianco di Israele anziché capire
L'onda di di orrore e di dolore che si è riversata capire anche che questo riguarda accusano l'Italia di come vediamo qui
Quindi il dispiacere e la fatica in termini di comunicazione riguardano questo piano
Ma li la domanda è cosa noi come comunità come collettività come popolo e anche come Stato di Israele
Avremmo dovuto fare diverso potevamo fare diversamente
Dove dove esce solo curva degli altri dove c'è anche una responsabilità di come si pongono determinate scelte
Di Israele o dell'ebraismo ordini ciascuno di noi nel suo singolo per rispondere a questa situazione ma una preghiera che ci sia una veramente una capacità di trovare
Quella linea
Che consente di accertare anche il compromesso diplomatico e di sentire che non si accetta perché si è nella fascia di sicurezza
Dall'altra parte non si cerca un compromesso per tornare a vivere si cerca un metodo per continuare a distruggere
Però Israele deve sentirsi di di trovarsi in una posizione tale che quelli quella linea che genera un certo grado di sicurezza è stata recuperata