Passaggio a Sud Est - Supplemento del giovedì

Un saluto da Roberto Spagnoli ben trovate bentrovati all'appuntamento con il supplemento settimanale di passaggio ha sul destro superamento di giovedì ventiquattro ottobre del due mila ventiquattro
Dunque
Il protocollo Italia Albania per la gestione dei migranti è entrato nella fase operativa il protocollo prevede come ormai penso che sappiate la creazione di centri per migranti in Albania
E dopo diversi rinvii questi due centri scendi in India ed era sono agibili ed è qui che devono essere svolte le procedure accelerate di frontiera o di rimpatrio per chi non ha requisiti per entrare nel nostro Paese come è noto una nave della Marina Militare nave Libra ha imbarcato il primo gruppo di questi migranti che sotto erano sedici cittadini bengalesi delizie anni che erano state soccorse nacque sale internazionali e sono stati portati in Albania
Poi sapete che cosa che cosa successe sono sono stati riportati indietro perché c'è stato un intervento del tribunale di Roma
Ho per quanto riguarda le procedure
Al momento dell'imbarco il protocollo prevede che venga verificata la sussistenza dei requisiti perché ci sono migranti che non possono essere portati in Albania
Per esempio possono essere ammessi solamente i soggetti non vulnerabili e quindi non possono essere portati i minori i minori non accompagnati le donne gli anziani disabili e si parla ovviamente di quelli provenienti da Paesi sicuri ed è proprio qui insomma che è stata
Sorta somma questa prima grana con la decisione del Tribunale di Roma
Sulla base di una sentenza della Corte di giustizia europea in seguito alla quale
è scoppiata una una dura polemica tra l'opposizione e la maggioranza ma potremmo dire soprattutto tra governo e magistratura più tra l'altro una polemica che ha rinfocolato lo diciamo così lo scontro politico contro politica magistratura
E insomma c'è chi ha
Sollevato il timore che si voglia mettere in discussione l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati che è sancito dalla Costituzione e forse qualcuno ci sta pensando insomma di di di riscrivere
La la costituzione in questo ambito
Poi c'è stato il decreto legge del del Governo insomma tutto e tutti gli eventi di questa di quest'ultima settimana Caro se non vogliamo qui ripercorrere anche perché gli avete potuti seguire da tutti gli organi formazione e naturalmente anche da Radio radicale
Nato mentre noi continueremo a seguire tutta la questione anche per le conseguenze che hanno i rapporti con l'Unione europea nei rapporti con gli altri Paesi europei con la politica europea sui le conseguenze sulla politica europea dei migranti
Qui vogliamo un po'parlare invece di in questo supplemento di passaggio sul destro vogliamo parlare di di migranti e intanto ricordiamo come funzionano questi duecento e che sono stati aperti
Che è stato stati aperti con cinque mesi di ritardo rispetto ai progetti iniziali
In cui c'è alla base c'è l'accordo che era stato siglato dalla nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama cioè lo scopo è quello di gestire fuori dall'Italia le richieste di asilo dei migranti che hanno più probabilità di venire rimpatriati in modo da scoraggiare anche quelli che si mettono in viaggio per raggiungere le nostre coste questo è stato anche e dichiarato e ribadito in in questi giorni
A Schengen è stato allestito uno sport da circa duecento posti dove i migranti completano l'identificazione e poi lo screening sanitario dopo appunto le procedure previste a bordo delle navi
Chi ha i requisiti richiesti fa domanda d'asilo viene trasferito a viaggiare che anche stabiliti chilometri di distanza
Qui in una vecchia base dell'Aeronautica albanese sono state costruite tre strutture
Un centro di accoglienza per i richiedenti asilo da ottocentottanta posti un Cpr da centoquarantaquattro posti per le persone destinate all'esposizione anche un carcere con venti posti per chi qui dovesse compiere reati all'interno dell'area
Il nostro governo come a sostenuta ribadito più volte la Presidente del Consiglio
Con un mandato chiaro ricevuto dai cittadini
Lavora per difendere i confini italiani e fermare la tratta di esseri umani attraverso azioni concrete d'accordo internazionale questo insomma l'abbiamo sentito ripetere in questi in questi giorni questo credo un po'da da da tutti gli esponenti del del del centrodestra
Soprattutto la difesa dei confini e appunto poi la lotta ai trafficanti il ministero dell'Interno Matteo Piantedosi prima che paste scoppiasse tutta la polemica di questi giorni dopo la decisione del giudice di di Roma
Aveva detto che i centri sono analoghi a quelli fatti sul territorio nazionale sono di intrattenimento leggero non c'è filo spinato c'è assistenza ora non ci sarà filo spiega spinato ma ci comunque ci sono i muri ci sono le recinzioni e ci sono le telecamere
All'interno viene applicata la giurisdizione italiana
La sicurezza è affidata alle forze dell'ordine italiane
C'è bisogna dire prevista la presenza di meno male la presenza di personale dell'UNHCR cioè l'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati per verificare il rispetto dei diritti dei rifugiati
Ma c'è una quinto in tutte le polemiche di questi di questi giorni e che sono ovviamente assolutamente fondate per quanto riguarda i diritti i diritti umani diritti civili la gestione dei migranti le le sentenze
Ma a parte questo c'è un altro aspetto che invece è stato poco considerato io ho ritrovato un articolo che era stato pubblicato lo scorso mese di giugno quindi ancora io i lavori per la creazione duecento in Albania erano in corso
Che affronta un'altra questione
Era frutto di un l'articolo era firmato da Marika economo e da giovani Tiziana ed è il titolo era molto eloquente i CPI arriva Albania eletti nella roccaforte dei clan
I pm e la rete criminale le strutture del governo Meloni nell'epicentro della malavita albanese due settimane fa la Procura indagato un ex deputato vicino a Ramallah si parla della della spacca la la Superprocura albanese controlla la corruzione contro il crimine organizzato adesso non sto a leggere tutto l'articolo anche perché punto l'articolo e del due giugno quindi sono sono passati dei mesi
Però ci sono alcuni punti che vanno tenuti presente allora a un certo punto economo e Tiziano scrivano
Che parlano de la filiera dei subappalti che si basa su affidamenti diretti senza gara con il solo obiettivo di fare presto correre verso la meta d'inaugurazione senza badare troppo sottigliezze il fatto però è che tutto ciò un rischio enorme in un territorio dove la criminalità ricicla i denari del narcotraffico e controlla aziende che si occupano di lavori pubblici diverse fonti investigative in Albania
E in Italia hanno confermato che la criminalità organizzata in Albania se quel denaro e che persino a livello europeo c'è uno sforzo congiunto per impedire che trenino risorse alla collettività come Italia in Italia in pratica
Scrivono economo e Tizian il clan sono abili a introdursi nei cantieri pubblici
E a scegliere diadema
Il governo italiano grazie all'accordo con l'esecutivo albanese
Appunto quali l'articolo di giugno quindi ci sta realizzando somma ha realizzato i centri di detenzione la difesa ha dato il compito di seguire le opere al terzo reparto Genio dell'Aeronautica stanziando sessantacinque milioni di euro ma il genio non fa tutto in autonomia
La determina infatti prevede la possibilità di usare fornitori a iosa senza limiti con deroghe totali al Codice senza alcuna verifica antimafia
Qui però si pone un altro problema il denaro è del governo italiano dunque non è facile capire che spetti monitorare la gestione delle risorse sul territorio albanese
Ma c'è un'altra questione poiché si scriveva non segnalavano nell'articolo Marie che conosce Giovanni Tizian l'aria interessata dai lavori ricade nel Comune di lese si tratta di una zona dove il crimine organizzato prospera lo confermano recenti operazioni della spacca sul territorio
La Superpole superprocura albanese
Un procuratore ha per esempio indagato sugli affari di diversi gruppi attivi nel comune dove sono in corso i lavori per i centri migranti un comunicato pubblico della della Superprocura della Spaak e denso di dettagli
Delinea un quadro di malaffare e corruzione traffico di droga e omicidi sono stati sequestrati oltre due milioni di euro che esce e tra gli indagati troviamo anche il direttore della polizia locale di lesa il capo della narcotici dello stesso ufficio è un ex deputato Arben doc
Accusato peraltro di avere fornito informazione
Per commettere un omicidio doc è legato al presidente dell'Albania Edi Rama tanto che l'opposizione dopo il suo arresto accusato il premier con parole durissime
Tra i Wiener più floridi segnano più avanti economie Tiziana per la criminalità organizzata albanese anche in quelle zone non lontano dal confine con Montenegro e Kosovo c'è il traffico di esseri umani
E questo è un altro business illegale che potrebbe essere favorito dalla presenza del centro di Diadora se qualcuno dei migranti riuscisse a fuggire da quella struttura si ritroverebbe costretto a rivolgersi
A chi gestisce i flussi irregolari in uscita dal Paese verso l'Europa
Ho letto alcuni passaggi di questo articolo che ripeto e del due giugno alle ma all'epoca era ancora no in corso i lavori per allestire questi però insomma sedicente in Albania e però segnalava alcune cose di cui in questi giorni
Tra tutte le cose di cui si è parlato molto importanti assolutamente in primo piano tra non è non è stato ha parlato non mi è stato detto di questo insomma e sappiamo quanto il traffico di di esseri umani
Sia la tratta dei migranti sia uno dei business delle delle mafie e sappiamo anche quanto quanto siano efficienti le mafie albanesi e come siano in collegamento in contatto in accordi con quelle con quelle italiane
O questo per quanto riguarda adesso il il c'abbiamo parlato dice tra Albania però non c'è solo la l'Italia per esempio c'è la Grecia c'è il centro di Samos ha finanziato dall'Unione europea e anche qui torniamo indietro di qualche settimana perché il due agosto scorso
Una un articolo su balcanica o cosa appunto organi sito internet di Osservatorio Balcani calcolo Trans Europa segnava il rapporto di Amnesty Amnesty International che chiede alla Grecia di abrogare le leggi che causano violazione della libera circolazione dei richiedenti asilo
E all'Unione Europea di garantire che non diventi un modello di applicazione del recente patto su migrazione e asilo
Sono due richieste contenute nel rapporto intitolato Samos ci sentiamo in prigione sull'isola detenzione illegale condizioni inferiori agli standard in un centro per rifugiati finanziato dall'Unione Europea questo appunto è il titolo della di questo rapporto che rivela
L'uso indiscriminato
Degli ordini di restrizione della libertà che costringono le persone a subire una forma di tensione illegale e arbitraria
La Grecia
è da tempo un banco di prova per le politiche migratorie dell'Unione Europea basate sull'esclusione delle persone razziali Zarate
Il movimento ai confini della regione ciò che viene Samos dimostra che questo modello e punitivo dispendioso e incentrato sulla violenza così affermato del prose mochena
Che dirige la Divisione impatto sui diritti umani di Amnesty International
Dopo che nel due mila venti alcuni incendi hanno devastato il capo proprio di di Mauriac ne avevamo parlato anche sull'isola greca di Lesmo la Commissione europea aveva fornito duecentosettantasei milioni di euro di fondi per nuovi centri multiuso
Promettendo condizioni migliori che era previsto che i siti include sono strutture di accoglienza detenzione tre rimpatrio incerto di Samo se è stato il primo esterna curato nel due mila ventuno
Nell'ottobre del due mila ventitré a causa dell'aumento degli arrivi tra giugno e gennaio giugno
Due mila ventitré cenato ventiquattro il centro era sovraffollato
Con un picco di quattro mila ottocentocinquanta persone a fronte di una capienza massima di due mila e quaranta quindi più più del doppio molto più del doppio le persone sono state Perraro pertanto trasferiti in aree non residenziali in condizioni inadeguate nel settembre due mila e ventitré le autorità hanno aumentato la capienza a tre mila seicento cinquanta posti senza alcun intervento per incrementare il numero di alloggi l'aumento degli arrivi aggravato Problemi già preesistenti sull'offerta dei servizi primari tra cui carenze d'acqua e l'assenza di assistenza sanitaria ventiquattro su ventiquattro la prolungata e continua incertezza
Riguardo la fornitura di servizi sanitari adeguati solleva serie preoccupazioni sulla capacità della Grecia di garantire un accesso equo ai servizi medici per le persone richiedenti asilo
Le persone riceventi nel centro di Samos vengono sistematicamente sottoposte a ordini di restrizione della libertà
Che li confinano al suo interno fino a venticinque giorni dal loro ingresso queste limitazioni superano le legittime restrizione alla libertà di movimento
E costituiscono una forma di detenzione illegale vengono applicate ai nuovi arrivati senza considerare le circostanze individuali in violazione del diritto e degli standard internazionali
Che stabiliscono che la detenzione a fini esclusivamente migratoria è consentita solo in circostanze eccezionali
Amnesty International ha raccolto prove sull'applicazione di queste misure inoltre specialmente nei periodi di sovraffollamento le persone all'interno del centro vivono in condizioni indegne
Che potrebbero violare il divieto di trattamenti inumani e degradanti
Sebbene gli ordini del di restrizione della libertà sembrino non basate su criteri razziali colpiscono quasi esclusivamente richiedenti asilo appartenenti a minoranze etniche il sostegno della Commissione europea la creazione e gestione del centro aumenta le sue responsabilità per eventuali violazioni di diritti umani che ne derivano
Come tutti i nuovi centri finanziati dall'Unione europea quello di Samo se progettato per rispettare i principi del patto europeo su immigrazione e asilo un insieme di riforme recentemente adottate
Dalla legislazione europea sull'asilo Amnesty International
Ha costantemente espresso preoccupazione circa il fatto che il patto possa indebolire l'accesso all'asilo e aumentare il rischio di violazioni di diritti umani e di detenzione amministrativa in particolare a causa delle restrizioni ai movimenti delle persone migranti
Durante le procedure connesse controlli identificazioni e richieste di protezione presentata la frontiera e misure di rimpatrio
A Coletto ampi passaggi di questo articolo è stato pubblicato lo scorso due agosto
Su il sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa
A proposito appunto del rapporto con cui Amnesty International
Chiede alla Grecia di abrogare le leggi che causano violazione della libera circolazione dei richiedenti asilo e all'Unione Europea i garantire che non diventi un modello di applicazione del recente patto su migrazioni asino et c'è appunto il caso
Di Samos di questo campo
Non diventi un modello per il parto europeo
Inevitabile non vedere delle analogie su quanto accade in Grecia e quanto potrebbe accadere nei centri italiani aperti in Albania ora certo sono a sono iniziate ieri in questi giorni insomma da una settimana a funzionare
Dovremmo vederli alla prova ma somma qualche preoccupazione visto anche appunto
Quello che scrive Amnesty International rispetto al patto europeo su immigrazione e asilo lecito forse la e a questo proposito a proposito della dei di questi campi
Gianfranco Schiavone che è studioso di migrazioni già componente del direttivo dell'Arci l'associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione
E ed è presidente dell'Ics del Consorzio italiano di solidarietà ufficio rifugiati Onlus di Trieste è uno dei ventuno autori della pubblicazione del titolo chiusi dentro i campi di confinamento nell'Europa del ventunesimo secolo
Insomma situati sempre più spesso in Paesi terzi appartenente apparentemente aperti ma isolati
Permettono la sopravvivenza ma impediscono di muoversi e chiedere protezione godersi e godere dei diritti fondamentali sono i campi di confinamento utilizzati dai paesi dell'Unione Europea per frenare i fenomeni migratori
E Gianfranco Schiavone lo scorso venti giugno ma il tema è quanto mai attuale visto che hanno iniziato a funzionare i centri in italiani in Albania
Lo scorso venti giugno appunto sempre il sito internet di osservatorio balcanica o che so Pascale causa appunto orda pubblicato l'intervista di Micol Corritore a a Gianfranco Schiavone che dice la pubblicazione c'ha questa questo questa pubblicazione di cui l'uno degli autori pone al centro una domanda scomoda
Dove finiscono le persone che vengono respinte illegalmente ai confini dell'Unione Europea oppure che non arrivano affatto questi confini perché sono bloccati in Paesi terzi a causa di politiche di esternalizzazione delle frontiere
Cioè quella politica spregiudicata che l'Unione Europea sta seguendo in questi anni che si sintetizza così
Sostenere attraverso fiumi di denaro formazione del personale di polizia fornitura di mezzi a volte anche i militari attrezzature di tracciamento a Paesi terzi quasi sempre con un ordinamento non proprio democratico se non addirittura vere e proprie dittature quindi domandava Nicola correttore le unioni propria finanza finanzia di fatto Paesi fuori dall'Unione per perseguire politiche che violano il diritto internazionale ed europeo
Risposta di Gianfranco Schiavone fornisce a governi di Paesi terzi strumenti finanziari e logistici per fare quel lavoro sporco che le autorità europee non potrebbero fare sul proprio suolo
O meglio che non possono più fare dopo la nota sentenza della Corte europea diritti dell'uomo istriana e altri contro Italia
Del due mila e dodici che riguarda il caso dei respingimenti diretti effettuate dalla Marina Militare Italiana verso la Libia nel due mila e nove
Chiusa questa pagina violenta l'Unione europea ha puntato sulla strategia di fare a terzi quello che non può fare in casa propria
E poi ancora anni col Corritore segnala come in questa in questa pubblicazione
Chiusi dentro i capi di confinamento nell'Europa del ventunesimo secolo
Nel libro appunto questa obbligazione si parli di campi di confinamento se non addirittura di detenzione illegale e risponde Gianfranco Schiavone si di campi di confinamento ma che in alcuni casi sono di vera detenzione
Bene sono sia sul territorio dell'Unione Europea sì al di fuori quello che è emerso dagli approfondimenti che il modello campo di confinamento che è prevalentemente praticato in Paesi terzi ma che in alcune forme meno estreme
Perché siamo sul terreno dell'Unione hanno cominciato ad interessare anche alcuni Paesi europei
Soprattutto nei Paesi più marginali cioè che hanno frontiere esterne dell'Unione e dove c'è scarsa tradizione di asilo e politica nazionale estremamente aggressiva ecco perché nel saggio abbiamo riportato dentro i casi della Grecia e dei Paesi baltici
Più avanti ancora Gianfranco Schiavone dice sono luoghi che hanno un filo rosso comune su questi centri
Di confinamento hanno un filo rosso comune in genere di grandi dimensioni isolati chiusi verso l'esterno dove le persone che vi vivono
Non possono produrre alcuna forma di iniziativa socialmente significativa e di inserimento proprio appena proprio anche per la lontananza da qualunque sono abitata
E ancora il confinamento si va come si fa a volte con misure della limitazione della libertà personale altre volte in maniera più acuta attraverso forme mascherate di limitazione della libertà quali appunto il confinamento geografico
Lo scopo è quello di fare meramente sopravvivere le persone impedire loro di proseguire il viaggio in qualunque forma
In alcuni casi impedire loro di richiedere protezione è un fenomeno ormai amplissimo che riguarda due continenti Asia e Africa e decine di Paesi terzi ai confini
Dell'unione europea
Nel libro segnala poi ancora Gianfranco Schiavone si fa molta attenzione a non voler confondere questa nuova tipologia di campi che sembra invada il ventunesimo secolo con altre tipologie di capire più drammatiche
Che hanno segnato la tragica storia del Novecento per cui nel testo non è stato attuato alcun scivolamento concettuale su questo ma nemmeno una sottovalutazione dell'estrema gravità di questa nuova tipologia di campi
Che sembra stia segnando la seconda decade del ventunesimo secolo che si annuncia tormentato e dove complessivamente le conquiste sui diritti umani fondamentali che avevano segnato la seconda parte del Novecento sembra andare in regressione
A volte dice ancora Schiavone i canti agiscono come luoghi per impedire o ostacolare la procedura della richiesta d'asilo altre volte l'accesso alla protezione impossibile questi campi sono in pratica luoghi dove la vita delle persone è sospesa
Dove non hanno diritto di ottenere la protezione giuridica dei paesi in cui si trovano non hanno la possibilità di proseguire con un reale percorso di integrazione sociale in sintesi
Persone che non possono tornare indietro alle quali non è permesso di andare avanti e di fatto non possono neanche restare perché si trovano in condizioni di vita che porterebbe alla pazzia qualunque essere umano
Ecco ho letto alcuni passaggi di questa intervista di Nicole Corritore
Pubblicato lo scorso venti giugno su sito internet osservatore balcanica o cose interiste Nicola correttore a Gianfranco Schiavone appunto come dicevo studioso delle migrazioni già componente del direttivo dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione l'ASGI e attuale attualmente presidente dell'Ics consorzi italiani solidarietà ufficio rifugiati
Di Trieste perché le paghe Schiavone appunto è uno dei ventuno autori di questa pubblicazione
Che si intitola chiusi dentro i campi di confinamento nell'Europa del ventunesimo secolo è stata pubblicata lo scorso marzo
Curata dalla la Rete rivolte ai Balcani edito da Altreconomia ed è l'analisi critica questo leggendo appunto il la la presentazione che c'è sul sito di osservatorio da cani Caruso
Transeuropa e l'analisi critica più aggiornata delle politiche di respingimento dei migranti a livello internazionale dall'esternalizzazione delle frontiere alla creazione di veri e propri campi di confinamento dentro che fuori l'Unione europea Italia inclusa
C'è un filo rosso che unisce i laghi ad libici i campi di transito bosniaci i centri di detenzione lituani o greci e Cpr italiani che adesso ne abbiamo fatto uno pure in Albania
è quello del trattenimento della segregazione di migliaia di persone in movimento spogliato della propria identità e dei propri diritti
Il libro
Si propone di rispondere a domande cruciali attraverso un'indagine approfondita delle politiche europee sull'asilo sulla immigrazione descrive a più voci casi di Bosnia Erzegovina Grecia Lettonia Lituania Macedonia del Nord Libia Polonia Serbia Turchia
E anche Italia
Esplorando
Temi di grande attualità come l'impiego della tecnologia nella violazione dei diritti umani il ruolo delle agenzie internazionali come Frontex prima di tutto la cancellazione diritto d'asilo i respingimenti alle frontiere esterne Unione europea e le riammissioni ai confini interni che mise in tra virgolette
Si tratta ancora oggi di prassi illegittime sistematiche che l'Unione europea
Vorrebbe far diventare la nuova normalità conoscere e raccontare le pratiche di resistenza rappresenta il primo passo per contrastare questa eclissi questa è la presentazione appunto di questo
Di questo testo chiusi dentro i campi di confinamento nell'Europa del ventunesimo secolo che stato pubblicato lo scorso marzo ventuno gli autori con una prefazione di Livio Pepino
Lotta è disponibile nelle librerie oppure lo potete acquistare sul sito di Altreconomia
Altreconomia appunto ittica del sicuramente per chi si occupa di queste tematiche occhi se ne vuole occupare o chi è interessato sarebbe è un libro sicuramente da legge anche per capire anche di riguarda un discorso che riguarda anche l'Italia
Per per la nostra politica sulla migrazione per i nostri Cpr adesso anche noi per l'esternalizzazione delle delle frontiere anche se
Ci copriamo dietro al fatto che quei centri che stanno in Albania che sono stati inaugurati adesso sono però territorio italiano
Nato a questo accordo appunto tra il nostro governo è quello di quello di Tirana
E Schiavone nella in questa intervista fatidico al correttore citava certo punto anche l'esempio dei baltici allora
La la la questione delle migrazioni si si si unisce anche a ad altre questioni che sono molto importanti
E su questo vi rimandiamo un articolo che è stato pubblicato il dieci ottobre scorso sui su giorno al punto net baltico le recinzioni non fermano i migranti dalla Bielorussia
Recinzioni misure di sorveglianza rafforzata non fermano l'immigrazione irregolare lungo il confine bielorusso particole di Ilaria Da Rin Bettina
Si dice mentre inizia punto spiegando come nonostante gli ostacoli fisici le misure di sorveglianza rafforzata l'immigrazione regolare lungo il confine bielorusso continua a rappresentare una sfida per Lettonia Lituania i Paesi baltici in prima linea nella difesa comunitaria soffrono la mancanza di fondi sufficienti da parte dell'Unione Europea la pressione migratoria richiede risposte più adeguate da parte l'Unione europea
Poi articolatamente a analizza i casi la Lettonia della della della della Lituania
Li prese di posizioni insomma di questi di questi Paesi anche per il fatto che i confini baltici coincidono con quell'unione europea per questo motivo maggiori fondi attenzioni dovrebbero arrivare da da Brussel ma dato la mente c'è la questione della mina delle minacce russe e bielorusse la collaborazione tra i Paesi dimostra una linea comune nella gestione della difesa regionale
Pur avendo approcci diversi nella politica estera Estonia Lettonia Lituania sono unite nel fronteggiare i fastigi fastidiosi vicini ma i confini baltici vanno tenuti presenti appunto perché tra crisi migratoria e guerra in in Ucraina
La si parla appunto di come la la Bielorussia insomma abbia utilizzato anche l'arma della migrazione
Per nei confronti de dei Paesi baltici ma e e a la guerra e noi non crede in Ucraina ha giocato un ruolo decisivo per esempio nella decisione di applicare alcune norme stringenti e però questo quello che sta accadendo ha degli effetti sul fenomeno migratorio
E questo andrebbe andrebbe considerato perché il rafforzamento dei confini esterni dell'Unione europea in particolare quello con la Bielorussia una risposta alla minaccia che il Paese rappresenta per la sicurezza e la Lituania Lettonia dell'intera comunità europea ma a sebbene questo tema riflette l'ostilità del regime bielorusso e il contesto della quell'ucraina con i provvedimenti furono implementati già a partire dal due mila ventuno in risposta alla crisi migratoria
E dunque le priorità restano sempre Sicurezza Interna e supporto all'Ucraina però c'è anche la questione delle delle di quello che accade poi Arco al confine e poi anche la la questione dei flussi migratori
L'idea che i muri e barriere possono fungere da soluzione al complesso fenomeno della migrazione continua a essere controversa solleva importanti questioni etiche infatti il rafforzamento dei confini esterni non ha fermato le violazioni e per questo appunto
La Ilaria Da Rin Bettina
Conclude questo suo articolo scrivendo in questo contesto ci si interroga se una riforma delle politiche di asilo con un maggiore riconoscimento dello stato di richiedenti asilo possa rappresentare un'alternativa per bilanciare sicurezza e rispetto dei diritti umani
Quindi vedete come la questione della della dell'immigrazione poi va inserita nei contesti non va presa asse
Questo articolo io ne ho letto proprio qualche riga mandi consiglio di leggere ripeto l'ho trovato su il Giornale punto netta e del dieci ottobre scorso baltico le recinzioni non fermano i migranti dalla Bielorussia
Ma è una merita di essere letto perché aiuta a inquadrare il problema migratorio nel contesto geopolitico in altri contesti capire gli intrecci
Che questa anche che che il fenomeno migratorio a con altre situazioni e che la nella cui chi la situazione generale in cui ci troviamo a vivere
Ecco questo è quello che si dimentica sempre lo dimenticano nel nostro caso in Italia il nostro governo e la maggioranza prendendo sempre migratorio comica infelice l'amministratore come una cosa a sé senza inserirlo poi e senza valutare tutti gli intrecci ma è un errore che si fa
Spesso che fanno spesso anche le le opposizioni
Che sottolineano il dato umanitario ma
Sembra che a volte si dimenticano che bisogna guardare il contrasto generale questo ci permette anche di mettere appunto migliori strumenti per gestire per esempio appunto le le migrazioni
è un suo ma è un tema enorme ma abbiamo finito il nostro tempo quindi ci dobbiamo per forza finire con questo supplemento di passaggio sul destro il ventiquattro ottobre del due mila e ventiquattro superamento del giovedì che abbiamo dedicato appunto alla alla questione
Delle migrazioni a partire appunto da quello che s'che stiamo assistendo a rispetto all'accordo Italia Albania naturalmente tutti in altri supplementi ma tutte anche le puntate di passaggio Soda se nastri speciale ritrovate su radio radicale punto it nella sezione delle rubriche inonda invece ci sentiamo domenica ventisette ventisette ottobre alle ventuno per una nuova puntata di passaggio sono desta grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata all'ascolto di radio radicale