La nota antiproibizionista

Le forze dell'ordine fanno profilazione razziale soprattutto nei confronti di Roma gli emigranti non sostiene la Commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa nel suo rapporto sull'Italia che non tre indica le critiche indebiti che minano
L'autorità dei giudici sui casi di migrazione come esempi negativi nel confronto politico
Che promuove una cultura di esclusione invece che di inclusione dei migranti critiche che minano l'indipendenza
Della magistratura che va rispettata protetta promossa
Secca la replica della Presidente del Consiglio Meloni secondo la quale le forze dell'ordine italiane lavorano ogni giorno con abnegazione per garantire la sicurezza dei cittadini senza distinzioni dunque meritano
Rispetto e non ingiurie anche il ministro degli Esteri italiani a Chiasso rispetto anche dato mandato
Al rappresentante italiano di notare una protesta formale il presidente La Repubblica Mattarella telefonato al capo della polizia Pisani
Per esprimere il proprio stupore per le affermazioni contenute nel rapporto ribadendo stima e vicinanza alle forze di polizia
E sei parlato insomma in questa settimana di questo rapporto della Commissione contro razzismo e intolleranza del Consiglio d'Europa che avuto ampio risalto ha provocato variazioni commenti polemiche
Molta meno attenzione la succitata invece il rapporto sull'Italia relativo alla politica delle droghe redatto dall'organismo di esperti indipendenti internazionale che promuove la giustizia razziale l'uguaglianza
Nell'ambito di applicazione delle leggi così si chiama questo questo comitato che fa capo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
Già in passato questo gruppo di esperti dell'ONU aveva chiaramente indicato nelle politiche repressive in materia di droghe uno strumento chiave del permanere del ripetersi del razzismo da parte degli apparati degli Stati
Una situazione preoccupante che riguarda anche l'Italia secondo gli esperti le politiche criminali bizantine sulle droghe unite la profilazione mica da parte delle forze di polizia
Destano notevoli preoccupazioni in materia di diritti umani e colpiscono in modo sproporzionato minoranze e altri gruppi vulnerabili
Il comitato di esperti dell'ONU lancia un allarme analogo a quello della commissione
Contro il razzismo e intolleranza del Consiglio d'Europa
E in materia di droghe denuncia come le politiche repressive punitive
Non siano solo in non siano in grado di contrastare il narcotraffico ma favoriscano un po'e situazioni di opacità e violenze che colpiscono in particolare le minoranze manopole conseguenze negative sull'insieme della società
E sulle istituzioni come per esempio il sistema carcerario
Nell'ottobre del due mila ventidue un altro organismo dell'ONU quindi parliamo esattamente due anni fa
Il Comitato per i diritti economici sociali e culturali nel suo rapporto sull'Italia aveva espresso preoccupazione per l'approccio punitivo al consumo di droghe per insufficiente disponibilità di programmi di riduzione del danno
Il Comitato raccomandava che il nostro Paese rivedesse le politiche e le leggi sulle droghe per allinearle alle norme internazionali sui diritti umani e alle migliori pratiche e che migliori la disponibilità l'accessibilità e la qualità degli interventi di riduzione del danno
Qualche mese prima siamo sempre nel due mila ventidue il ventisei giugno in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga
Decine di esperti delle Nazioni Unite avevano chiesto alla comunità internazionale di porre fine alla guerra la droga e di promuovere politiche di controllo delle sostanze che rispettino pienamente i diritti umani
Seguendo anche la pagina internet ufficiale che dedicata alla giornata internazionale si legge che la campagna delle nazioni unite riconosce che le politiche efficaci sulla droga devono essere radicate nella scienza nella ricerca e nel pieno rispetto dei diritti umani
Secondo i dati delle nazioni unite le persone che fanno uso di sostanze illegali nel mondo sono oltre duecentosettanta milioni
Circa dodici milioni di persone ogni giorno nel mondo si trovano in carcere un quinto di queste più o meno sono detenute per reati di droga la maggioranza per illeciti minori alcune centinaia di migliaia per il solo uso personale
Le politiche sulle droghe producono violazioni dei diritti umani in tutto il mondo incarcerazione di massa condanna a morte esecuzione extragiudiziali
Discriminazione di genere negano il diritto alla salute li negano i diritti delle minoranze insomma il consumo di droghe una questione globale che non riguarda solo le politiche nazionali e internazionali ma anche i diritti umani
Un problema strutturale dunque e quindi politico ecco la nostra politica non dovrebbe dimenticare che quelli contenuti nelle convenzioni sui diritti umani non sono i principi astratti delle belle parole
Se il nostro paese ha sottoscritto queste convenzioni ha il dovere anche di tradurre in leggi in politiche conseguenti
Invece di rispondere seccamente alle critiche o chiedere rispetto il nostro governo dovrebbe accogliere le raccomandazioni contenute nei documenti degli organismi internazionali e agire in maniera coerente e per quanto riguarda le droghe intraprendere urgentemente politiche efficaci
E rispettose dei diritti umani
L'unica soluzione continua invece ad essere la repressione l'inasprimento delle pene e ricorso alla carcerazione anche per i minori