Presentazione del libro di Claudia Baldoli e Luigi Petrella "Aventino: storia di un'opposizione al regime" (Carocci)

Sì allora buona sera cominciamo la discussione su questo interessante libro Aventino storia di di un'opposizione al regime noi siamo indiretta su il canali sociale dell'istituto sia al canale la pagina Facebook che canale YouTube il libero
è un libro molto interessante che
Ritorna su un su un tema noto insomma del della storia contemporanea italiana ponte la l'accise la cosiddetta secessione aventiniana
Ma ritorna diciamo con con attenzione con con con nuova documentazione anche con un nuovo approccio riesce a apportate elementi di novità nel quadro del della della ricostruzione storica del dell'evento che a successivo alla alla al alla tragica scomparsa dei della di Giacomo Matteotti
Quindi io non mi dilungo oltre Andrei diciamo in ordine dei dell'invito e passerella alla parola D'Alessio dagli astri grazie
Ma ci sono accesso grazie grazie Luigi
Sì condivido il giudizio è già stato dato complessivamente sul suo libro il lavoro importante
Che si caratterizza come immediatamente chiaro dalle prime pagine per per l'originalità della ricostruzione di un evento notissimo celebratissimo ricordati il signor ma di cui mancava appunto una ricostruzione così
Precisa e dettagliata
Il libro tra l'altro esce uscito quest'anno nel due mila ventiquattro nel centenario appunto della rapimento dell'uccisione di Matteotti è stato un centenario un po'sorprendente person centrando ricchissimo di iniziative decine di pubblicazioni
Non sempre diciamo di questo livello tantissime
Iniziativa convegnistica diverse mostre
Probabilmente appunto un centenario che è andato a toccare delle corde che hanno a che fare con il nostro con il nostro presente il libro appunto si inserisce in questo contesto di si colloca in una maniera peculiare perché un libro che non parla ovviamente
Di Matteotti del e della del dei suoi ultimi momenti ma parla di tutto quello che che accade dopo a partire appunto da da quella fase
E ne offre del Periodo appunto che si segue il rapimento e l'uccisione di Matteotti
Presenta ed offre una ricostruzione serrata che che restituisce con grande precisione i diversi passaggi diversi i diversi momenti
Cercando in qualche modo di sfuggire da quella percezione che a un certo senso comune attribuisce a quella fase di ineluttabilità in qualche modo no
Bravino Matteotti era ineluttabile che poi si arrivasse al discorso di Mussolini del tre gennaio mille novecentoventicinque quindi poi all'avvio del regime
Del regime in senso stretto e quindi una ricostruzione minuto che cerca di restituire in ogni momento le diverse prospettive possibili
Possibile in quella fase che il lavoro che lo storico dovrebbe sempre fatta in qualche modo
Restituisce ritmo degli eventi e restituisce altro elemento importante la pluralità dei protagonisti la pluralità degli attori che sono coinvolti in queste in queste vicende e sostanzialmente l'Aventino
Esce come una triangolazione tra tre grandi protagoniste le tra tre grandi attori il primo ovviamente di questi il fronte degli oppositori
Danno vita alla protesta contro contro Mussolini contro contro contro loro i fascisti contro i responsabili appunto del dell'uccisione di di Matteotti ed è un fronte a sua volta piuttosto piuttosto composito dentro il quale confluiscono anime diversissime che vanno da da un alcuni liberali una parte appunto di socialismo più moderato i popolari socialisti in una primissima fase anche anche i comunisti
Ed è un fronte che si interroga sulle strategie da mettere da mettere in campo l'ipotesi della secessione cioè della del disconoscimento in qualche modo della legittimità politica
Della della Camera quindi della non partecipazione
Ai lavori parlamentari è un'ipotesi che in realtà già serpeggiava nel fronte degli oppositori di Mussolini prima dell'uccisione di Matteotti gli autori ricordano ad esempio un un un intervento sul mondo di di di Amendola che già il primo giugno del mille novecentoventiquattro fa riferimento a questa eventuale soluzione appunto per alzare il tenore della protesta nei confronti di Mussolini ma di strategie sul tappeto ne vengono discusse tante
C'è ovviamente l'ipotesi del colpo di mano contro Mussolini un l'opzione insurrezionale sostenuta soprattutto dagli oppositori più giovani
Da alcuni elementi della sinistra repubblicana Lussu ad esempio ripresa un certo punto in qualche modo vagheggiata da da Pacciardi c'è l'opzione della mobilitazione delle masse
Che si incarna soprattutto nell'ipotesi dello sciopero generale sostenuto ovviamente dai comunisti innanzitutto ma con qualche tentazione soprattutto tra i socialisti massimalisti
Cioè l'ipotesi del rientro in aula saranno coi comunisti a a perseguirla ma a un certo punto e quindi di utilizzare la Camera come tribù una in cui portare le proprie stanze in cui fronteggiare
La voce rimasta unica dei fascisti e dei loro fiancheggiatori
Cioè l'ipotesi dell'anti parlamento l'ipotesi sostenuta in particolare da Gobetti e che viene in parte raccolta dei comunisti Gramsci stesso Lori lanlà rilancia nell'ottobre del mille novecentoventiquattro cioè l'idea di rafforzare la coalizione tra le forze di opposizione di dar vita
Una forma assembleare che che provi a rappresentarsi come come appunto la vera rappresentanza del rappresentante della volontà popolare poi c'è la linea effettivamente scelta che è una linea che la linea appunto della secessione e che è una linea di moderazione in qualche modo
Che mette al centro l'obiettivo del ritorno alla legalità
E e alle regole statutaria del dello Stato liberale
E che interpreta la protesta contro il fascismo e non certo come protesta di carattere di carattere morale
E che ha vuole affiancare a questa visione anche il tentativo di creare una vasta rete di alleanze cercando di coinvolgere anche quelle figure rimasta in qualche modo
Sarebbe rispetto rispetto alla secessione come ma i liberali che ancora continuano a frequentare i lavori della Camera e tutto quanto sempre continuando a sperare a invocare l'intervento del re che continua ad essere diciamo fino all'ultimo un po'una una chimera cui si fatica a rinunciare
Intorno a questa a questa scelta che quell'appunto che prevarrà la linea moderata la linea del della della secessione la linea appunti o della dell'evitare di forzare la mano e di cercare di costruire intorno a questo cognizione di forze una rete di alleanze politiche sociali più ampia
Sita delineando sostanzialmente un
Un'idea una piattaforma è un termine che Claudia baldorie Luigi Petrella usano a un certo punto nel libro la piattaforma dell'Aventino
C'è una una serie di richieste che che sono le richieste intorno a cui si unifica
Si riconosce che convergono le diverse forze il ripristino della legalità e delle libertà statuale statutarie rivela dal rispetto della separazione dei poteri e della sovranità popolare
L'abolizione delle milizie armate di parte la restituzione degli enti locali alle amministrazioni elette dai cittadini soprattutto riferimento alle amministrazioni a maggioranza socialista che erano state rovesciate con la forza
Dai dai fascisti
Dietro questa richiesta e dietro alla fine la scelta appunto di questa linea ci sono varie ragioni
Cioè sicuramente il timore di forzare la mano la richiesta in qualche modo il timore che è una forzatura potesse innescare una forte una forte reazione da parte da parte dei fascisti innanzitutto
Il timore di alienarsi quel minimo di simpatia o di contatti che potevano esserci micetti medi da una parte nel nel nel mondo liberale dall'altro c'era anche il timore un timore ad esempio che è presente in durati di rafforzare l'estrema sinistra cerca assecondare le spinte a una mobilitazione popolare a una radicalizzazione delle forme della protesta potesse poi
Vedere
Dare un vantaggio soprattutto i comunisti
Ma c'è anche un'idea di politica che è alla base in fondo della ventina che mi sembra in questa fase nel nel nei nelle settimane del della nemesi della secessione si delinei che è un'idea basata su un principio non violento anche questo un punto che ho trovato di grande interesse da ricostruito nel nel libro ride appunto della non violenza come fondamento di un'idea nuova
Di politica che viene assunta da che ovviamente ha nei nei popolari nei cattolici una un proprio una propria fonte originaria ma che anche in Turati on diciamo un nuovo assertore c'è una convergenza di una parte del mondo socialista su questo principio e una tendenza a concepire la politica come testimonianza
Come come presa di posizione del sul piano sul piano morale
Quindi se uno punto leggendo il libro sono tantissime le fonti che vengono citate si fa un ampio uso anche dei carteggi
Dei dei protagonisti questo tema della della politica come testimonianza è un tema è un tema che ricorre spessissimo
Scrive ad esempio Amendola fatturati nel mille novecentoventicinque i figli e i nipoti bene diranno la memoria di coloro che non di sperarono
E che nel folto della notte più buia testimoniarono per l'esistenza del Sole cioè l'idea che qualsiasi cosa accada anche la sconfitta più bruciante
Beh va in qualche modo riscattata che mantenere viva la presenza di un'alternativa di qualcosa che non
Non si confonda con la brutalità della violenza fascista e di per sé in qualche modo un mattone posto per costruire per costruire un futuro
Però l'Aventino ed è un'altra cosa che ho trovato di grande interesse non è soltanto composto dai gruppi parlamentari ma
L'attività ha una partecipazione vasta si costituiscono comitati locali
Che spesso nascono nelle sedi nelle sedi dei partiti naturalmente traccia una partecipazione larga non è solo un fenomeno di Palazzo e non è solo un fenomeno romano
E e questo è un altro elemento interessante poi ci sono le voci critiche di chi sta fuori dall'Aventino continente reagire a pungolare Gobetti e Gramsci appunto sono sono i due nomi che vengono che vengono in mente
Però questa protesta e questa posizione questa piattaforma mostrano anche dei limiti e dall'altro aspetto che ricorre a che accompagna tutta la la presenza della e e appunto la fase della della della secessione se ha chiaro in qualche modo l'obiettivo il tipo di di Obiettivo che si vuole perseguire se sono chiari i vincoli dentro cui ci si vuole mettere e l'idea di politica che si vuole sostenere mi sembra che un aspetto ricorrente è la difficoltà a capire effettivamente lo snodo storico dentro cui ci ha inseriti e il sentimento prevalente nel Paese su questo cioè sostanzialmente ci sono una serie di illusioni che accompagnano i grandi i grandi protagonisti
Turati ancora il dieci gennaio mille novecentoventicinque scrive in una lettera parlando del quasi completo isolamento del nemico
E la sua totale condanna nell'opinione degli italiani
Se lo stesso Amendolara in più occasioni vicino e rappresentiamo milioni e milioni di italiani gli italiani sono con noi i fascisti sono soltanto un'esigua minoranza che agisce con la forza scorge in qualche modo innanzitutto alla piena comprensione dei rapporti di forza
Sfugge forse una comprensione di quello che si sta muovendo
Muovendo nel Paese e questo ci porta in fondo alla domanda centrale che pongono gli autori e che la domanda che ci poniamo tutti quando ripercorriamo la vicenda dell'Aventino cioè poteva andare diversamente
Poteva vedere questa protesta
Così larga così partecipata così plurale così ricca anche di culture politiche di posizioni avere un esito diverso questa è la grande domanda su quel libro ci invita ci invita a ragionare e ovviamente la risposta
Minori non non la offre però
Ci ci dà gli strumenti per per rispondere e qui appunto
Io credo che per rispondere a quella domanda se poteva andare diversamente noi dobbiamo misurarci appunto con la con la consapevolezza degli attori questo elemento di limite di comprensione sulle condizioni complessive del Paese sulla tendenza e le trasformazioni che sotterraneamente andavano compiendo sia l'opinione pubblica
Un primo è un primo elemento che bisogna bisogna comprendere poteva andare diversamente ma fronte di una un'illusione una incomprensione del contesto generale
Non era forse un esito in parte non non evitabile e poi c'è la questione degli altri protagonisti prima vi parlavo di una triangolazione ma vado adesso più rapidamente
Parlavo di una triangolazione perché il libro ci restituisce appunto l'Aventino non solo visto dal lato degli aventi Miani e delle figure in qualche modo con cui interloquiscono
Ma ci restituisce questa triangolazione qui dentro ci sono altri due soggetti la
L'oggetto sono i fascisti ovviamente che non non stanno lì sullo sfondo
E anche il fronte fascista è nei mesi dell'Aventino attraversato da contraddizioni laceranti
E da feroce da feroci scontri interni
E anche in questo caso la sensazione che i fascisti a partire dallo stesso Mussolini non sappiano come fronteggiare che continuino a muoversi nella nella situazione di crisi nella situazione di emergenza
Senza la capacità di pensare a soluzioni diverse a cui aveva rispetto a quelle a cui avevano pensato
Fino fino a quel momento cioè rimangono in qualche modo dentro quella mentalità che si era costruita intorno all'uso sull'uso del doppio binario violenza ricerca di legittimazione che aveva accompagnato il movimento fascista almeno dal mille novecentoventi
Anche con un dualismo interno con Mussolini che seguiva il versante legittimazione istituzionale gli squadristi che praticavano la violenza come strumento di affermazione di affermazione politica
Questo doppio binario nella testa di Mussolini ha nella testa dei fascisti che sembrano incapaci in qualche modo di di uscirne fuori di scioglierlo provenendo per un lato per l'altro o di trovare una sintesi più più più fruttuosa
E però poi appunto con con il tempo riescono in qualche modo a a a ricomporre questa progressiva questa progressiva divaricazione
La chiusura della crisi Matteotti lo sappiamo la visura politica avviene con il discorso Mussolini svolge alla Camera il tre gennaio
Del mille novecentoventicinque cui si assume la la responsabilità politica e morale del rapimento dell'uccisione di Matteotti ed è un discorso che sappiamo bene ha una funzione di periodizzazione perché apre una fase nuova
Nella nei rapporti interni alla pm F e nel rapporto tra il PM a fare il Governo è la figura stessa di di Mussolini
Apre appunto in parte in parte una fase nuova che però in realtà è una fase nuova che si costruisce su quello che il fascismo aveva mostrato negli anni negli anni precedenti Amendola commenta il discorso di Mussolini e il periodo che si apre
Definendolo il primo del Mussolini senza maschera
Non qualcosa di nuovo ma come se fino a quel momento ci fosse stato un mascheramento una una un un tentativo di camuffarsi adesso il fascismo poteva di spiegare quello che era sempre stato ma che fino a quel momento non era riuscito di spiegare che ricorda un po'la formula famosissima di d al famosissima tra gli storici
Di Alberto Acquarone del team libro sullo stato fascista l'organizzazione lo Stato totalitario che parla del posto a venticinque come la dittatura a viso aperto come dire già prima c'erano tutti gli elementi adesso vengono meno vengono meno le finzioni
Perché sembrerebbe quasi appunto accentuare quel senso di ineluttabilità hanno il fascismo era già così in fondo aree ed era tutto tutto iscritto nelle nelle premesse il che in larga parte vero e
E soprattutto l'uso della violenza è l'elemento che in qualche modo segna questa continuità tra fascismo delle primissime origini al fascismo che toglie la maschera di spiega appunto la sua volontà
Dittatoriale dopo il tre gennaio del del mille novecentoventicinque e però tre gennaio del mille novecentoventicinque rappresenta anche anche una forte discontinuità cambia il senso della violenza se la violenza rimane un elemento centrale non è più la violenza irrefrenabile dello squadrismo
Ma e della violenza come come esperienza ereditata dalla guerra ma diventa in qualche modo la violenza che assume una funzione di costruzione di tre ostruzione del consenso di costruzione
Dell'Uomo Nuovo fascista del cittadino soldato che sarà l'obiettivo appunto
Del regime
E qui paradossalmente bisogna dire che questo passaggio ciò che rende non c'è nel fascismo delle origini e che si dispiega solo dopo il gennaio del mille novecentoventicinque in realtà in parte da qualcuno era stato intuito tra cui lo stesso Amendolara Amendola nella primavera del mille novecentoventitré
Quando alla Camera si discute la riforma elettorale quella che sarà poi la riforma Acerbo commentando la sul mondo dice questa riforma ha un intento totalitario conia una nuova parola che entrerà da quel momento nelle Sico politico e storiografico totalitario l'aggettivo da che da cui poi deriverà il sostantivo totalitarismo che non casualmente a partire dall'inizio del mille novecentoventicinque Mussolini seria proprietà è l'unico dei grandi dittatori delle grandi dittature di massa
Degli anni tra le due guerre che si autodefinisce totalitario
Termine verrà ripreso anche da Giovanni Gentile sistematicamente
Allora commentando la riforma elettorale già allora Amendola aveva colto degli elementi di novità nel modo di costruire il rapporto con la società e con il consenso che appunto caratterizzava iniziativa fascista
Ultimi cinque minuti
Triangolazione c'è poi un terzo soggetto che nel libro rimane è un volutamente un po'al margine libro presenta una gerarchia molto chiara il primo Sogei gli oppositori sono seguite con un primo piano cinematograficamente a un primo piano
Anche con una camera mobile che li segue nei nei movimenti ma ogni tanto ci sono dei movimenti di macchina che appunto aprono ad altri soggetti il terzo soggetto
E quello delle delle altre forze il mondo liberale le forze istituzionali a partire dal re che che che nel libro appare un po'sullo sfondo
Interrogato è atteso più come una figura così invocata che accomuna attore a un soggetto è un soggetto reale
Ci sono però naturalmente i liberali ci sono i liberali che continuano a stare nella camera e quindi in qualche modo a legittimare
Molti continuano a stare anche al Governo a sostenere nel sostenere il governo
E e questo è un punto che le ricostruzioni di questo passaggio a lungo hanno un po'sottovalutato cioè le responsabilità di quella parte di mondo liberale che copriva la politica copriva le istituzioni coprire il mondo economico anche e che appunto ebbe un ruolo tutt'altro che irrilevante
è tutt'altro è tutt'altro che che passivo quando ne parliamo e ci confrontiamo con il tema dell'ineluttabilità quanto l'esito la sconfitta dell'Aventino fosse ineluttabile dove non abbiamo mettere dentro anche questo fattore la presenza e il posizionamento
Di una parte del mondo politico non fascista ma che volle in qualche modo
Avvicinarsi al fascismo
Convinto di poterlo normalizzare convinto che il fascismo avrebbe comunque in una fase dato il proprio beneficio al Paese appunto dobbiamo mettere in conto quest'altro elemento del e qui è una successione di eventi e di posizionamenti che che in qualche modo contribuiscono ha indirizzato il corso degli eventi nel corso del l'Aventino fallisce Bern
E viene sconfitto non solo per gli errori degli aventi Miani ma anche per l'azione appunto di una serie di altri soggetti da e qui appunto il libro ci offre tutta una serie di casistiche dal da da Enrico De Nicola presidente della Camera che nel mille novecentoventuno quando Matteotti interviene per denunciare le violenze dei fascisti
Non ferma le violenze dei fascisti ma invita Mattiotti a non provocare appunto quelle violenze Enrico De Nicola che sarà il primo presidente della Repubblica provvisorio
E passando per per per il le posizioni assunte dai liberali nel mille novecentoventitré quando lui la la Camera si discute
Della riforma elettorale
Appunto la legge Acerbo quella che Amendola di Fini una legge ma una un progetto totalitario e liberali che appunto alla fine approvano
Approvano quel quella legge in un Parlamento in cui fascisti erano ancora un'esigua minoranza Giovanni Sabbatucci non perché articolo lo lo definì il suicidio della classe dirigente liberale
Si poteva non approvare quella legge non dare quella soluzioni per maggioritaria e sicuramente ci sarebbe stato un esito diverso e ancora nel pieno della crisi Matteotti non solo i liberali alla Camera ma liberali al Senato
Che è una presenza spesso ignorata quando studiamo quando studiamo la la storia del fascismo il il Senato era ovviamente la Camera alta di nominare già legato in qualche modo una fedeltà non solo emotiva e affettiva proprio istituzionale Arre
Il Senato de il ventisei giugno del mille novecentoventiquattro quindi già Matteotti era stato era stato rapito
Vota la fiducia al governo di Mussolini la fiducia viene votata da duecentocinquantadue senatori su trecentonovanta
Ci sono duecentoventicinque sì ventuno no S gli astenuti centotrentotto assenti quindi solo ventuno no e pure i senatori erano ancora meno ricattabili dei deputati perché nominati dal re i fascisti non li potevano cacciare dal Senato
A dicembre si vota sul ministero sul bilancio del Ministero dell'Interno ed è una legge appunto alla fine dell'anno che diventa quasi un voto secondo voto di fiducia al governo sì sono ancora duecentootto e gli assenti centoquaranta i no sono diventati cinquantaquattro ma continuano ad essere una esigua minoranza quindi c'è questo al trattore che partecipa attivamente che non si limita a registrare la l'evento dal succedersi degli eventi ma che contribuisce in qualche modo in qualche modo indirizzarlo di questo triangolo è parte attiva soprattutto appunto il mondo liberale attivo alla Camera e alla e al Senato
Un'ultima cosa se ho due minuti
E appunto
L'Aventino si conclude con una sconfitta la dicono in più punti del libro Claudio dandogli del legge Petrella in realtà poi se guardiamo a lungo periodo l'Aventino non finisce né col tre gennaio del mille novecentoventicinque nen con le leggi del mille novecentoventisette quindi con la piena affermazione del del fascismo in qualche modo è l'inizio il primo embrionale inizio di una storia la storia del dell'antifascismo che poi in qualche modo avrà modo
Attraverso diciamo alterne fortune momenti di difficoltà e momenti di ripresa va di dispiegarsi nel corso della seconda metà degli anni Trenta Cino poi all'esperienza della della resistenza ci sono molti elementi dell'Aventino che caratterizzeranno la storia del del del successivo antifascismo
Sicuramente la capacità di di di forze politiche diverse per provenienza per cultura politica verrà per valori di trovare un punto d'incontro di mettere a da parte le le differenze
E e e appunto di saper coinvolgere convergere dentro una una piattaforma comune
Questo un po'mi sembra sia la tesi dell'idea del degli autori
Ed è un'idea sicuramente con condivisibili o però vorrei provare a un po'a discuterla questa
Perché se effettivamente l'Aventino e in qualche modo un'anticipazione dell'antifascismo a me sembra che anche l'Aventino
E la fine il fallimento dell'Aventino costituisca in qualche modo la sconfitta definitiva di una certa visione politica che aveva fino a quel momento a caratterizzato l'esperienza degli oppositori al fascismo
E in cui quell'idea è quella visione morale e testimoniale della politica né costituivano l'elemento più più caratterizzante
Dalla dalla dal dal mille novecentoventicinque ventisei fino poi alla gli anni della della fine della del regime della Resistenza tante cose cambiano nella configurazione politica
Dell'antifascismo entrano in campo soggetti che nel lamentino non ci sono i comunisti con un ruolo nuovo a partire dal mille novecentotrentacinque dopo la svolta del come interna
Che rinuncia alla linea classe contro classe e dà vita alla stagione dei fronti popolari c'è una realtà nuova che spiazza che la nascita di Giustizia e Libertà le culture politiche e è una sfida le culture politiche dell'antifascismo tra l'altro è una realtà negli anni Trenta che risente molto del quadro internazionale le decisioni del Comintern alla guerra civile la guerra civile spagnola
A me sembra che rispetto all'Aventino l'antifascismo diciamo così degli anni Trenta quello che poi saranno i suoi soggetti quello che darà vita alla Resistenza mettere in campo un'idea radicalmente nuova di politica
Cioè la quella famosa piattaforma dell'Aventino l'idea in qualche modo di mettere al centro il tema del ripristino della legalità del ripristino di un ordine violato
Cioè la ripresa l'idea della ripresa di un cammino che fascisti hanno interrotto mi sembra che vada largamente in crisi nel corso nel corso del degli anni trenta e che la critica l'opposizione radicale alla a regime fascista si accompagni con un progressivo è sempre più radicale di stanziamento dall'esperienza del dell'Italia liberale dell'idea di politica incarnata
Dallo Stato liberale pre fascista viene meno in qualche modo l'idea che si possa ritornare al prima quel prima in qualche modo meriti di essere di essere recuperato c'è una nuova consapevolezza che ne troviamo in tutti i soggetti del nuovo antifascismo almeno nei soggetti che daranno vita esperienze organizzativamente rilevanti comunisti Giustizia e Libertà i travagli che attraversano la cultura cattolica del cattolicesimo politico il mondo socialista cioè l'idea di uno Stato che non può non fondarsi sull'integrazione delle masse
Che non non può più riprodurre quel rapporto di distanziamento tra governanti e governati che aveva caratterizzato la vecchia la vecchia età liberale a cui il fascismo in qualche modo lo Stato fascista ha provato a dare una risposta a suo modo una risposta illiberale e totalitaria
C'è l'idea in qualche modo anche di una visione diciamo così di una setto costituzionale che non si limiti a definire le forme delle istituzioni e le regole del gioco ma che alluda un'idea programmatica di società e questo non li ritroveremo nella nostra nella nostra Costituzione i valori fondanti
Della prima parte della Costituzione
E che qualcosa che fatichiamo a riscontrare nella cultura politica dell'Aventino almeno gli elementi di convergenza tra le forze politiche
Un nuovo modo di concepire l'impegno politico Canova esperienze la Democrazia Cristiana il partito nuovo di Togliatti Elide anche della pace come come obiettivo che verrà poi
Cardinalato
Nella nostra costituzione ma che diventerà parte integrante in qualche modo delle discussioni
Tra gli antifascisti
Alla fine alla fine degli anni trenta e quindi se l'antifascista dell'Aventino
Rappresenta un grande giacimento morale di quegli antifascismo successivo si servirà mi sembra che in realtà non sia l'inizio di una storia ma chiuda una fase della della politica liberale democratica italiana che poi si aprirà una fase in parte nuova dal punto di vista delle culture politiche che risponderà direttamente alla sfida rappresentata dallo Stato fascista negli anni Trenta c'è da uno Stato totalitario ma capace a suo modo di mobilitare di mobilitare le masse grazie
Grazie grazie
Per questa interessante
Intervento in cui ha giocato un po'i temi che emergono o che emergono nel libro in modo molto molto interessante molto valido
E anche soprattutto quello che mese che ha colto che mi ha colpito queste ne ineluttabilità che sembra trasparire un certo momento nella società italiana di cui anche mio giudizio un po'testimonianza del fatto che i popolari tentano di rientrare in Aula dopo l'Aventino pensando che ancora fosse invece Linda parla con Balbo pensando che ancora fosse un po'al Parlamento in cui poteva esserci ma al al al primo o
Come delle che presenta alla Camera dalla parola Mussolini
Si scatena diciamo una un'aggressione verso i popolari che vengono inseguiti vengono picchiati all'interno del dell'emiciclo vengono picchiati nei corridoi per chi conosce un po'la Camera il corridoio fra l'aula e la posta è un corridore molto stretto in cui vengono raggiunti e picchiare quindi un po'anche il simbolo di un di un di un'Italia che
Non aveva ben compreso bene
Anche la tragedia che era successa anche con il significato della del fascismo come come movimento politico ecco io passo la parola Antonio Scornaienchi che lo ringrazio per l'età
Grazie a voi
L'invito piazza Claudia Luigi per l'invito questa presentazione presso l'istituto promette Luigi Sturzo che ci ospita io leggo diciamo
La pubblicazione del volume che presentiamo sull'Aventino di Claudia baldorie grigi Petrella permette di riflettere ancora più in profondità sul significato di quell'esperienza il volume ha preso le mosse da un'analisi della storiografia sull'Aventino dalla quale emerge che esso fu sì una scelta di ispirazione etica che trasmise una preziosa eredità l'Inter fascismo ricostituito in esilio alla resistenza della generazione sono dopoguerra fu sottoposto ad una critica serrata Giada contemporanei come ad esempio Gobetti Rosselli scorso Gramsci alcuni di loro i comunisti ad esempio ritenere un errore addirittura una fuga la scelta dell'opposizione di non coinvolgere le masse popolari
Se le ricostruzioni storiche dopo la fine della seconda guerra mondiale le discussioni sulle ragioni della sconfitta della coalizione e la memoria dell'avvento del fascismo stilista Lizzadro intorno all'interpretazione di matrice togliattiana
Al punto di condizionare non soltanto il dibattito politico ma pure le ricostruzioni letterarie cinematografiche in quelle vicende come notano giustamente gli autori
La secessione aventiniana fu considerata nella lettura di gran parte della storiografia
Alla stregua di una protesta velleitaria inconcludente incapace fin dall'indomani del delitto Matteotti di andare oltre le questioni di principio e avanzare proposte concrete così ad esempio si era espresso Renzo De Felice
Emilio Gentile ha rincarato se possibile i toni cito l'incapacità di azione dei partiti antifascisti l'inerzia dell'opposizione aventiniana
La passività delle masse favorirono la tattica di Mussolini
Abile nella datarla al corso degli avvenimenti senza lasciarsi condizionare dalle pressioni degli intransigenti che incitavano a riprendere l'iniziativa rivoluzionaria
Fine della citazione
Il giudizio prevalentemente negativo e liquidatore della secessione aventiniana andrebbe però secondo gli autori calato maggiormente più in profondità nella realtà concreta in cui i deputati aventiniana e si trovarono effettivamente ad operare la costante minaccia delle aggressioni i controlli polizieschi i continui spostamenti per eludere la sorveglianza della polizia
Dall'angolo visuale ad esempio di popolari è stato possibile verificare e confermare pienamente tutte le difficoltà
Dei quali si trovarono le opposizioni i deputati spesso erano sorvegliati pedinati e minacciati
Per non dire dei giornali aventiniana che sovente erano sequestrati e le tipografie attaccate i giornali furono fin quando possibile lo strumento più efficace dell'opposizione aventiniana
Emblematica a questo proposito la vicenda del mondo o la parabola del popolo da battagliero organo del PPI via via cadde in disgrazia per le ripetute aggressioni fasciste
Gli uomini del PPI tentarono il tutto per tutto a costo di mettere in pericolo l'incolumità dei propri elettori
Con raccolte pubbliche di denaro ma tutto ciò non impedì la cessazione delle pubblicazioni dello storico organo popolare sì nel mille novecentoventicinque
Si è osservato che gli eventi Miani non fumo nero voi ma si scontrarono con la brutalità di un regime nascente e tentano di convincere il Paese che era necessario difendere la democrazia rappresentativa più che rimproverare la loro presunta in azione occorrerebbe interrogarsi sull'effettiva praticabilità di di alternative osservato Salvatore Lupo ben presente agli autori al riguardo
Lo si critica l'Aventino spesso per la sua passività ma è difficile capire cos'altro avrebbe potuto fare
Una riflessione a parte merita l'atteggiamento del re sul quale incrementi Miani sperarono fino all'ultimo rimanendo profondamente delusi all'inizio del venticinque Amendolara scriveva come titola un paragrafo del volume
Sento che ci ha abbandonato
E il sentimento diventa ancora più reale nel giugno dello stesso anno quando ne incontro i treni derelitti Miani De Gasperi Amendola e colonne dice Saro
Ma ha detto che il solo concedere da parte del sovrano un'udienza ai leader aventiniana ni provocò una risentita reazione da parte dei fascisti
In particolare i Farinacci con un articolo dall'emblematico e neanche troppo velatamente minaccioso
Dal titolo Sire siate meno generoso in Cremona Nuova tredici giugno mille novecentoventicinque
Che io e poi di un eventuale prova di forza proposta in particolare dei comunisti che ammesso che ne avesse avuto la forza numerica e organizzativa
Certamente avrebbe provocato una pronta e risoluta reazioni da parte dell'esercito e degli organi di pubblica sicurezza attestati oramai supposizioni saldamente filo fasciste
Scrivo alla Kuliscioff fatturati nel giugno ventiquattro come titola un paragrafo del volume in oggetto ossari che cosa con quali forze
Gli autori ingiustamente prendono le mosse dalle elezioni del mille novecentoventiquattro svoltesi in un clima di violenza mai visto in precedenza parlano di comizi e manganelli con molti particolari inquietanti sulla lotta politica
Le elezioni si svolsero secondo gli organi di pubblica sicurezza in un clima tranquillo senza particolari disordine ma solo perché a consultare la documentazione degli oppositori in molti casi non ci fu un reale lotta politica
Per evitare aggressioni e violenze i candidati delle opposizioni non tenevano comizi pubblici per salvaguardare l'incolumità di propri lettori in molti casi i candidati delle opposizioni una volta scesi dal treno venivano fatti risalire nuovamente da quella stessa forza pubblica che avrebbe dovuto invece proteggerli
Si diceva per evitare tensioni come se parlare ad un comizio fosse di per sé pericoloso
Così Stephen siamo all'opposizione per evitare guai peggiori
Gli autori si sofferma anche sul periodo mille novecentoventuno ventidue sul biennio nero periodo nel quale si può già rilevare un atteggiamento violento di fascisti spalleggiati dagli organi di pubblica sicurezza
I quali vedevano ogni disco dei rischi un possibile aiuto al ripristino dell'ordine pubblico Matteotti al riguardo aveva fornito lucide analisi e denunciato i misfatti fascisti
La sua provincia gli Autori ne danno opportunamente conto e parlano anche del tentativo di cancellare la memoria come fu fatto nel durante il primo anniversario appunto nel giugno del mille novecentoventicinque dove fu molto difficile per gli eventi Miani trovare un posto per fare la commemorazione e anzi solo sentire che avrebbero fatto la commemorazione e presiede il Senato spinse gli squadristi a mettersi davanti al Senato ad aspettare gli eventuali venuti diciamo
Poi la marcia su Roma del ventidue delle profondamente utilizzante della storia italiana da quel momento le leve del potere sono nelle mani di Mussolini di suoi creazione poi il ventitré e della Milizia volontaria fascista fu un ulteriore tassello
Per il consolidamento del potere del fascismo
Il ventitré l'anno dell'approvazione della legge Acerbo come ricordato anche Alessio
Vero e proprio suicidio di liberali vedi Sabbatucci ma direi anche il per Luigi Ballini Giovanni Orsina ed altri
Che la votarono nella speranza di riprendersi l'egemonia perduta ma ci chiediamo i partiti di opposizione che potevano contare su oltre duecento deputati come mai si sciolsero Comini del sole durante la votazione finale
Aspetta etico-morali dell'Aventino non vasto ad intaccare e di indebolire il fascismo malgrado una fase iniziale Estate autunno ventiquattro come ricordava già il mio predecessore seguita al delitto Matteotti e ritrovamento del suo corpo
Nella quale si era nutrito più di un meno qualche speranza che ciò potesse succedere a livello locale abbiamo notato incerto fervore seppure tra mille difficoltà e controlli da parte del regime
Dopo il discorso del tre gennaio venticinque il destino delle opposizioni appariva segnato e non ci fu alcuna possibilità di modificare lo stato delle cose
Un pronunciamento della monarchia alla quale più volte gli aventi Meani si rivolsero senza fortuna e forse con aspettative eccessive
Avrebbe potuto cambiare il corso delle cose Maccio non avvenne gli oppositori dovette rotte arrendersi
Sì sono ripercorse nel volume di Baldoni Petrella in dettaglio le vicende dell'Aventino e sui documenti c'è documentata la difficoltà in cui le opposizioni si muovevano
L'opposizione info ancora più annichilita con le ulteriori leggi restrittive del regime che oltretutto dichiararono di caduti deputati aventiniana ni e soppresso in tutti i partiti come noto novembre ventisei
Un eventuale sbocco rivoluzionario o comunque una prova di forza in particolare preconizzato dei comunisti fu respinto dagli avvinti Miani non per una presunta pavidità
Ma al contrario per evitare un sicuro bagni di sangue con l'esercito e organi di pubblica sicurezza schierati contro un'intesa popolari socialisti era fortemente osteggiato dalla Santa Sede che valutava con sospetti ostilità ogni possibile avvicinamento come è avvenuto ad esempio il luglio ventiquattro con il dialogo a distanza Degasperi Turati
E ancora viene una sorta di fiducia ingenua che il fascismo sarebbe caduto si parlava di una malattia che avrebbe colpito il Duce un'ulcera a quanto sembra senza però effetti particolari sulla tenuta del Duce
Autorevoli leader Ali niente dissi infine la corrispondenza costume Salus con Sturzo lo scriveva con chiarezza nel marzo del venticinque io sento che il fascismo va verso la sua tragica fine e anche se non è possibile ancora andare indicare il tempo e il modo ma anche da parte di alcuni popolari come De Gasperi nonostante i segnali lanciati dal regime andassero invero in tutt'altra direzione
Si ha l'impressione che specie da parte ritengo le conclusioni dei detrattori dell'Aventino sia presente una sorta di dei contestualizzazione dell'Aventino steso ossia i critici si sono approcciate le vicende del ventiquattro come se in Italia la lotta politica fosse una normale dialettica tra governo e opposizione
Nella quale le opposizioni quasi come si avessero scelto deliberatamente e immotivatamente di non partecipare più ai lavori parlamentari
Tenendo meno al mandato affidato loro dagli elettori come semper lamento ci fosse stato uno spazio per una normale lotta politica e non invece com'era in realtà una schiacciante maggioranza di governo
Costruita anche con la violenza e un'opposizione mal tollerata e numericamente assai esigua
E tutt'altro che concorda
Come se gli strumenti repressivi messi in atto dalla dittatura fossero in qualche modo aggirabili
E come se fosse stato possibile una rivoluzione una protesta violenta con l'esercito le forze di pubblica sicurezza incapaci di intervenire a difesa dello Stato fascista
Resta comunque dell'Aventino al di là della sua mancata incisività
Inevitabile in quel quadro di inagibilità politica il significato profondo di una protesta morale e intellettuale nella quale socialisti liberali e popolari svolse un ruolo di primo piano
In cuor suo lo di esperienze e di sensibilità quello raccolto si nell'Aventino che una volta finita la dittatura
Una ventina di anni dopo il cui ricordo avrebbe contribuito a rendere possibile ricostruzione di un nuovo assetto che prendesse decisamente le distanze del regime fascista
D'altro canto non si può nostro barili addossare al fallimento dell'Aventino la responsabilità del definitivo consolidamento della dittatura
C'è infatti da chiedersi se una maggiore presa di coscienza
Il pericolo fascista non avrebbe potuto maggiormente responsabilizzare le varie forze politiche liberali popolari socialisti riformisti
Accantonando i troppi veti reciproci per far d'argine all'avvento di Mussolini negli anni cioè dell'immediato primo dopoguerra quando si susseguirono governi deboli instabili che favorirono il crollo delle istituzioni liberaldemocratiche
A tal proposito è bene ricordare quanto scrisse Degasperi astuccio nell'agosto del mille novecentocinquanta
Ritornando sul primo dopoguerra e sull'intransigenza del segretario del PPI aliena da ogni compromesso con i liberaldemocratici
Dischi scrisse De Gasperi
Se nel ventidue avessimo previsto il totalitarismo fascista
Non credi che saremmo stati più cauti nell'attaccare lo Stato liberale
Qui se la citazione
L'Aventino è vero non produsse risultati concreti nell'immediato ma era difficile che potesse ottenerne in un contesto opprimente vessatorio per quale si trovò ad operare la sua breve parabola fu in ogni caso significativa nel futuro il richiamo a quell'esperienza avrebbe costituito un punto di partenza ineludibile per la Costituzione per la costruzione di un'Italia libera e democratica
Il comune denominatore fu per tanti aventiniana è costituito da una concezione democratica della politica
Fondata su di una laicità carica di forti motivazioni etiche
Restavano ben marcate le differenze fra le diverse formazioni politiche mai bello l'inizio
O fu reso più rapido il cammino di comprensione reciproca che avrebbe reso possibile circa vent'anni più tardi la ricostituzione di un tessuto di libertà su base democratica
Quindi notavo Fonzie Fausto foci nel mille novecentonovantaquattro
Cattolici ed ex popolari socialisti liberali l'ossatura dell'Aventino ebbero modo di confrontarsi proficuamente al di là delle divergenze degli steccati ideologici
Durante l'Aventino e poi una volta sconfitta questa esperienza anche in esilio pensò Donati Ferrari lo stesso Sturzo o con una sua con una sorta di esilio interiore per molti popolari ma non solo
Per tonici e socialisti liberali insieme ai comunisti e nonostante questi ultimi avessero rifiutato e criticato l'Aventino compresero nel tempo la necessità di collaborare con le altre forze antifasciste
Avrebbero dato vita a quel virtuoso compromesso costituzionale che è alla base nella ricostruzione dell'Italia dopo la guerra e dopo vent'anni di dittatura
E che propone l'Aventino in gran parte trovarono un valido trascorso da cui ripartire
E mi avvio a conclusione la memoria dell'Aventino in età repubblicana occupato un certo spazio nel libro in esame
Se piccola bella citazione di una riflessione di Pietro Nenni del mille novecentosettantasette laddove scriveva l'Aventino fu fatto un murale di lunga portata se non ci fosse stato l'Aventino l'esistenza di determinati ceti e gruppi politici compresi i cattolici nell'area democratica non l'avremmo avuta l'Aventino Fini per costituire una trincea invalicabile per coloro che nella milizia politica portano anche i valori etici
è merito di Giovanni Amendola aver posto la questione morale
L'Aventino manco al suo compito nella lotta politica concreta ma questa carenza ci riguardava tutti nell'ambito dei nostri partiti grazie dell'attenzione e grazie per iscritto questo bel libro
Grazie grazie Antonio
Lato esposizione mi sembra che il tema sia se l'Aventino quanto Dell'Aventino sia nella Resistenza e quanto sia stato portato coi la ricostruzione dell'Italia del del secondo dopoguerra
Un tema interessante che io rimanderei a agli autori se vogliono
Lasciare un intervenire solo
Sì se poi
Cioè
Ma anche
Grazie grazie moltissimo per la vostra lettura così attenta e anche per aver posto alcuni quesiti alcuni nodi cruciali su cui nonché io Luigi ci siamo naturalmente arrovellarsi nel corso della della della ricerca nella stesura del libro e perché come si
Solo dire ma abbiamo scritto il libro abbiamo condiviso
Insomma tutta la ricerca diciamo c'era chi lavorava su alcune fonti succhiato ma quello che ho sempre condiviso tutte le fonti e poi nell'ambito di della scrittura naturalmente ognuno scriveva una parte ma poi ci siamo sempre ognuno sempre lettura parte l'altra fatto aggiunge cambi quindi somma proprio un diciamo un libro veramente scritto insieme ecco
E quindi ci siamo un po'confrontati su su alcuni Asperti che forse anziché che non abbiamo risolto nel senso che forse non non magari non sta neanche a noi risolvere una questione quella della si poteva fare diversamente che in modi diversi avete entrambi posto e e quindi quale si diceva parlare illusioni rispetto al Paese di a ventidue anni
E
E quindi
Ecco da una parte c'è questo ci sono momenti anche appunto anche nell'addirittura il venticinque in cui si pensa che ma soprattutto il ventiquattro cioè nel momento in cui anche Turati non ci sembra che il fascismo sia per crollare da un momento all'altro e
E queste collegato al discorso di poteva andare in alcun altro modo perché in realtà mi sembra difficile che nel mille novecentoventiquattro potesse andare in un altro modo con
Naturalmente Mussolini che si vacilla
Per qualche mese però
A sempre saldamente nelle sue mani insomma l'esercito la milizia la polizia cioè ecco quindi ecco magari il ventidue si poteva pensare a possibili cambiamenti ma nelle ventiquattro a
Un po'tempo più insomma Pomino meno sbuffa c'è egli è proprio Anna Kuliscioff che che lo capisce subito appunto Antonio richiamava la sua
LetterAltura fin qui dice usare cosa con quali forze e
Lei come sempre veniva le cose prima del qui abbiamo voluto sottolineare nel libro non l'importanza di Dio anche di chi di questa donna che in una storia così maschile però ecco così centrale
E il ventiquattro la questione anche dello sciopero generale
Al di là dei il fatto che fosse realistico o meno
E c'era ancora molto nella mente di tutti o ancora lo sciopero legalitario del ventidue
E propria stata la Caporetto del movimento operaio e i antifascista e ecco era difficile che nel ventiquattro
Al di là che appunto tra tutte le forze antifasciste molti non erano d'accordo ecco abbiamo visto differenze sottolineava attenti voi non le differenze enormi tra una forza e l'altra non è che i liberali fossero o ecco i popolari a favore di coinvolgere le masse
Il lo sciopero generale ecco e poiché sì e poi c'era la questione appunto del del di chi lo avrebbe fatto ecco il Partito comunista in quel momento del
Non era ancora il partito di massa che sarebbe poi diventato in seguito e il è che qui viene anche l'altra questione di della
Nel contesto che molto diverso giustamente sottolinearvi Alessio contesto di quel momento di ventiquattro ventisei e poi gli anni trenta e poi dopoguerra no e
Sì c'è il movimento socialista era un movimento di massa cioè il mondo socialista aveva dietro le masse però siamo in una se nell'Italia liberale Cerritelli verranno detta Area democratica e qui c'è il concetto di
Democrazia è diverso nel ventiquattro e poi
Anche già quando viene discusso degli anni Trenta ma poi naturalmente dopo il quarantacinque cioè l'Italia liberale fino a che punto è un a un'Italia democratica quindi e si tratta di di salvare la democrazia ogni alcuni riscossa ecco e creare la del una democrazia che non c'è pienamente c'è un periodo di progresso sicuramente verso una democrazia però
All'Italia liberale quindi sicuramente questo non dobbiamo dimenticare quel qualcosa
Che il contesto è è diverso
Ecco gli strumenti diceva Antonio gli strumenti del regime sì non sono aggirabili in quel momento ecco chi rimane alla Camera lo vede poi comunisti abbiamo lutto
Sottolinea la differenza ovviamente dei comunisti dagli altri questo anche in una mostra che abbiamo realizzato che è stata a a Milano fino a poco fa poiché nessun prescritti spero che girerà da altre parti e abbiamo voluto per esempio c'è abbiamo con raffigurato il tavolo della dell'Aventino come tavolo della democrazia
Per preso da una vignetta satirica in cui c'è questo tavolo lungo in cui sono rimasti solo Amendola Turati
Venticinque per dire ormai ecco finita e poi anche pensando al film quello di Vancini inquini Izzy vede si trovano intorno al tavolo
Quindi sul tavolo abbiamo raffigurato delle schedine un biografiche dei di tutti gli aventi neanidi inclusi cioè di tutti coloro che vengono dichiarati decaduti nel novembre del ventisei
E quindi ci sono anche i comunisti però Lillo schedine abbia fatto in un altro colore che c'erano però è hanno lottato anche loro contro il fascismo ma in modo diverso perché loro appunto
Vanno alla Camera e abbiamo voluto ricordare nel libro punto che ci sono anche loro come attori perché coloro intervengono continuamente alla Camera e vengono subiscono continuamente la violenza fascista sia dentro che che fuori dalla Camera quindi gli attori sono tanti però è chiaro che quelli che più volevano un coinvolgimento delle masse lo sciopero generale su su molto minoritari ecco quindi
Questo senso ad un terzo che sarebbero potuti cioè le le cose sarebbero potuto non penso che ci fossero molte alternative cui in quel momento
E ecco quale antifascismo dopo una questione importante virilmente il titolo del libro di di Marco Bresciani quale antifascismo appunto su una giustizia libertà
Perché si giustizia libertà cambia radicalmente nella forma rispetto all'antifascismo degli aventi Miani e però però ci saremmo punti di collegamento pensiamo al giornale il Quarto Stato nominano mille novecentoventisei
E l'ultima città dove rimane nel vivo l'antifascismo ecco prima della troppo che che tutti siano fondati in esilio prigione eccetera e il Quarto Stato
Vide questi perse queste persone che sono che fanno da ponte tra gli aventi Miani e e ci dice nemici ci sono repubblicani c'è Rutelli dice ci sono acque questi un antifascisti che che che
Collega nulla l'Aventino juventini anni pur criticandolo
All'antifascismo poi di Giustizia e Libertà e poi del Fronte popolare negli anni trenta e e poi c'è la costituente in cui ci sono tanti aventiniana
E quindi esistono due fasi diverse perché son due contesti molto diversi quelli che l'Italia liberale quello dell'Italia dopo il quarantacinque e anche la la Resistenza non è una Directa Plus Cern c'è un legame diretto tra l'Aventino e la resistenza son due anni in cui c'è una guerra civile qui c'è un ruolo fondamentale il Partito comunista certo veramente un altro
Contesto completamente diverso
Il che l'avete la secessione aventiniana i dibattiti che sono ci sono stati tra le diverse forze politiche e che si sono anche diffusi appunto nel Paese
Il ventiquattro ventisei abbiano lasciato però dei sistemi ecco quello sì secondo ma anche se essi sono contesti
Completamente diverso
Sarebbero molti altri spunti ma come lascio superata dalla legge
Società
Solo cinque minuti grazie ai presentatori per la lettura attenta e generosa
Grazie all'istituto per l'ospitalità che è doppia perché non riguarda solo stasera ma riguarda pure il lavoro per il libero che si è svolto in parte guardando le carte preziosissime che sono conservate qui quindi ringrazio ringraziamo insieme alle persone che lavorano
In archivio che quelle persone erano lì in biblioteca
Volevo solo
Difetto non su due su due considerazioni che hanno fatti presentatori e comincio dalla fine e ringrazio Antonio in particolare nel concetto di dei contestualizzazione dell'esperienza dell'Aventino
Perché c'è capitato negli ultimi tempi di
Parlare un po'del libro con degli interlocutori che obiettavano con molto senno di poi doveva rimanere lì doveva rimanere imparo
Rammento il loro obbligo il loro dovere era quello di mare in Parlamento
Con questo
Dei dimenticando non solo l'aspetto meramente numerico una camera era composta di cinquecentotrentacinque cinque persone cinquecentoventuno erano quelli che effettivamente erano stati letti diede dichiarati legittimi di questi i veri oppositori hanno poco più di centoventi quindi da la maggioranza schiacciante
Esisteva quella che Amendola chiamava guardia carceraria della libertà era la milizia
Esisteva addirittura di deputati che andava il parlamentare Amati
Quindi dal punto di vista dell'esercizio del delle prerogative parlamentari quand'anche si forse ci fosse dovuta svolgerà una vera nazione testimoniare
Cioè di essere puramente vana
Per non dire poi un altro aspetto
Che forse i corsi con che ritengo gli standard di oggi potrebbe essere più comprensibile mai come in quei diciotto venti mesi l'attenzione della della opinione pubblica informata europea il Stati Uniti
Molto focalizzate sulla vicenda dell'Aventino quando nei giornali perfino i giornali conservatori inglesi e francesi comunque vorrei comincio ad attenuarsi indignazione per Matteotti
L'interesse per l'Italia riprese quando i i parlamentari decisero di non
E andarsene riprese con la ventinovesima una ricerca oggi è possibile sulle banche dati dei giornali europei i soprattutto francesi e inglesi la parola ventinove ricorre spesso ed è questa una delle ragioni per cui Mussolini era profondamente molestato da questa vicenda
Non solo per una questione di politica interna ma anche di immagine internazionale
Quindi questa dei conti stesso iniziazione oggi si legge su dei presupposti nessun piuttosto debole se solo si ci si concentra un po'
La considerazione finale di Alessio secondo me determinante per questa vicenda
Io mi sono fatto l'idea pensandoci che uno degli elementi essenziali della sconfitta definitiva di quel tipo di esperienza che si riferisce soprattutto
Allo Stato liberale pre fascista sia la morte fisica di Amendola che un'Italia al all'eliminazione di Matteotti
Toglie di mezzo le due persone i due protagonisti politici che avrebbero potuto fatte tutte le debite differenze accostare la vicenda italiana quella inglese cioè rispetto della Costituzione e quindi qui insistenza testarda di Amendola per lo statuto
Finché è stato possibile per la figura del sovrano
Il dispetto per del della legge quasi
Sovrannaturale
Si pensa peraltro a un a un fatto anagrafico che
Amendolara di un anno più giovane di De Gasperi quindi questi tre se queste tre grandi personalità delle quali una sola sopravvivenza
Ma attenzione sopravvive diventa uno degli uomini politici più influenti del dopoguerra
Che si potrà dire sì lo sarebbe stato pure senza ventinove fatto sta che fu uno dei più importanti
Attori di quella vicenda quindi secondo me lo si si voglia postulare o no una diabolica intenzione dei fascisti di Mussolini e di eliminare scientificamente quel ceto politico la scomparsa di Matteotti Bassiouni Matteotti e benché la cosa si è contestata l'assassinio di Amendola costituiscono l'elemento essenziale che si salda con un'altra vicenda generazionale i più irrequieti
Anche all'esterno dell'Aventino erano tutti quelli che erano nati intorno al mille ottocentonovanta esempio vari che anima condicio alcuni brani Marinis carceri
Dice la frase dove non speriamo nell'ulcera o in Salandra quindi non sperano nel fatto che Mussolini muoia e non sperano nel fatto a cui lavorava Amendola di recuperare i liberali che erano rimasti in atto di saldare un ceto politico che forse continua a fare spese esperimenti contro fattuali avrebbe potuto evitare quella cesura con lo Stato liberale precedente
Grazie
Ci sono altre domande io vedevo infatti chiedere due cose ma in realtà avete il potere giustamente anche Luigi
Risposto devo dire non sapendo della domanda ma insomma
In realtà volevo chiedere proprio questo alto senso delle istituzioni no da parte degli aventiniana R. l'Alta Corte del Senato il Parlamento c'erano sempre dei punti cardini delle riflessioni juventini anni
E quindi Luigi poi ci ha spiegato che appunto reale questo senso dell'istituzione non era come si è detto perché un altro dei diritti che vengono fatte dall'Intini anni è ingenuità ingenuità appunto di credere in un Parlamento di credere in una istituzione che ormai non era più l'Alta Corte del Senato in effetti si Ferrari rinunce arrivarono mutando i documenti attenute chiede per l'Alta Corte credetemi edite sotto banco Mussolini e problema risolto alla alla radice no nel senso che vengono inoltre non ho subito resi noti comunque documenti che Ferrari pensava di quindi ecco io Donati scusi scusate quindi ecco volevo sapere da voi quindi questo senso delle istituzioni mi sembra che quello consegnato pienamente cena proprio vivo negli eventi ignari avevano anche il treno si continui appelli che rimane Amendola era completamente
Ridà fiducia nella monarchia e però appunto come anche dice rimasta poi sostanzialmente di luce penultima corsa che volevo chiedere se Luigi mi mi permette e questo legame tra gli esterni diciamo sette Lentini anni e interni cioè parlamentare rimasti
Perché io ho trovato qualche elemento che mi fa dire che punto
Amendola dall'esterno anche lo stesso De Gasperi cercavano di punti di contatto all'interno diciamo ecco io volevo sapere se voi avete nelle poste di circa ho avuto delle così riscontri
Di questi contatti tra aventiniana e parlamentari rimasti in Aula diciamo ecco son questo e l'altra domanda che fra Claudio Luigi comunque mi risponde non so
Sì il senso delle istituzioni molto importante i però appunto abbiam visto come all'interno della della del coalizione ci morde aventiniana ci siano anche differenze molto
Grosse quindi sicuramente per gli avventori Amendola fondamentale cioè ecco vi sino all'ultimo GP bene quando proprio proprio due anni fa
Lei no finale c'è la prova finale dell'ordine dei medici allora però nella
Diciamo nel Comitato delle posizioni cioè ci sono i repubblicani che parlano di monarchia fascista fin dall'inizio otturati non c'è quella frase molto divertente no quando discorso del re Turati dice non ho neanche letto il non averlo letto è già un pensiero cioè
Insomma
Non è che tutti che tutti credessero nella monarchia ma c'erano delle differenze molto grosso e sicuramente evento gli ambienti popolari sicuramente sì ma ecco appunto si trattava veramente ci son dentro i massimalisti anatre e quindi attore anche qui quando si chiama però loro l'altra cosa che a volte ci ci dicono non è vari nessuno
Sull'Aventino
Ma loro non non si mettevano d'accordo come se fossero stati litigiosi per principio non so
è ma naturalmente il fatto che passavano magari giorni giorni e giorni a discutere a litigare terrà accordarsi su un testo di liberamente di mediazione nonché circa tanto tempo
è un esercizio di democrazia insomma ecco così e ecco poi dal chiamerò sul problema perché non abbiamo un vero archivio della monarchia dei Savoia di quel periodo quindi questo è un problema rosso ho chiesto anche Astori Cipro della monarchia no difetti
C'è dubbio quindi noi sappiamo ovviamente quello che il re ha fatto ma chiamo dietro più di tanto in un anno e poi il fatto di cercare un collegamento un personalità esterni all'Aventino quindi principalmente i i liberali che stavano dentro nel parlamento ma anche gli industriali oltre alla monarchia è stato fatto perché qui su insomma tra le varie discussioni a cui ha partecipato Emma loro cercava del programma massimo non potevano accontentarsi di tornare a aggiudichi ecco allora alcuni di loro certamente Gobetti per esempio che dice non serve a niente aver fatto tutto questo per tornare a giudizi Salandra e non è l'unico solo anche all'interno della coalizione aventiniana che la pensa così però non è che ci è mancato il realismo di proporre questa opzione cioè aranciato Orlando Giolitti come momento di passaggio
Quindi un ritorno età liberale ma con in mente poi tali la ripresa di un appunto percorso democratico a cui guardano soprattutto socialisti
Sia riformisti che massimalisti per quanto poi tra i due ci fossero grosse differenze del proprio nel modo in cui guardano le istituzioni e Parlamento stesse
Quest'anno immigrazione grazie
Ora si non so se c'è qualche
Altro avete qualche altra
Va be'allora io vi ringrazio è stata una bella serata un libro importante che Secondo che siamo andati indiretta su i nostri canali social sia pagina Facebook che il cane Tubre l'invito alle prossime iniziative dell'Istituto Sturzo grazie