Tra gli argomenti discussi: Cinema, Cultura, Donna, Eastwood, Film, Giustizia, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
9:00 - Orvieto
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale alcuni film possono suscitare nostra simpatia perché illustrano con una chiarezza quasi didattica alcuni principi in cui crediamo e che ci interessa che siano divulgati
Uno di questi principi almeno per quanto mi riguarda e che nel giudizio sugli altri non dovremo mai lasciarci trascinare dai pregiudizi Colucci o inconsci che nutriamo specie poi se quel giudizio è una condanna
Una debolezza tanto più grave se si verifica nel luogo per eccellenza istituzionale nel giudizio sugli altri e cioè nell'aura di un tribunale
L'ultimo film di Clint Eastwood o che a quanto pare sarà proprio l'ultimo della sua ormai lunga filmografia di regista che mi prende lo spunto di un classico del cinema americano la parola ai giurati di Sidney Lumet
Si svolge in buona parte nella stanza di un tribunale in cui si riunisce la giuria popolare al termine di un processo
L'imputato è un nuovo accusato di aver ucciso la fidanzata dopo un litigio
L'uomo ha fama di violento alcuni maltrattamenti nei confronti della ragazza sono certamente avvenuti il suo aspetto turbò bombe pure a suo favore la violenza contro le donne e percepita oggi come è giusto particolarmente odiosa
Questo complesso di fattori indurrebbe la giuria almeno la sua stragrande maggioranza a concludere in fretta la discussione
A pronunciarsi senz'altro per un verdetto di colpevolezza malgrado le prove contro l'imputato siano tutt'altro che decisive
Sarà uno dei giurati appunto il giurato numero due del titolo un giovane padre di evidente bellezza che sembra quasi incarnare ideale della giustizia esprimere già con il suo aspetto fisico la purezza del giudizio
Che avanzerà dei dubbi su quella generale e sbrigativa convinzione
Evidenziando allo stesso tempo i pregiudizi i partiti presi
Di quei giurati meno disposti a cambiare opinione o i presupposti sbagliati della loro convinzione quella per esempio per cui dovrebbe essere l'imputato a provare la propria innocenza e non l'accusa approvare la sua colpevolezza
Ma questa parabola didattica sul corretto giudizio e sul giusto processo
Si intreccia per tutta la durata del racconto un secondo filone narrativo su un tema questa volta introspettivo ma condotto con la stessa chiarezza del primo quel giurato dall'aspetto quasi angelico nasconde in sé un demone
Sospetta infatti mai un sospetto che via via si avvalora di essere stato lui stesso involontariamente l'autore di quell'omicidio
Se cresce allora in lui la convinzione dell'innocenza di quell'imputato il suo impegno per scagionarlo
Ma in agguato la tendenza opposta favorire la condanna dell'altro per salvare se stesso
Ma potrà vivere tranquillo in pace con se stesso sapendo che un innocente sconta una terribile condanna al suo posto
Si tratta di una domanda del tutto retorica perché il film di Clint Eastwood e di quelli che piuttosto che suscitare dubbi esprimono solide convinzioni ma di quelle maturate nel tempo frutto di una personale saggezza
I significati del film sono venti non si prestano ha difficoltà di interpretazione
I personaggi sono scolpiti in modo tale da essere immediatamente riconoscibili dei loro caratteri fondamentali e si ammettono dei chiaro scuri sono anch'essi del tutto leggibili
A parte il protagonista quella pubblica accusa per esempio rivestita da una donna che sembra indurita dal cinismo ma che via via visibilmente si fa prendere dei dubbi
Sulla colpevolezza dell'imputato
Va detto che malgrado una certa schematicità il racconto e coinvolgente riducendo allo stesso tempo ad essere nobilmente edificante
Si tratta dunque nel Complesso di un film da vedere il giurato numero due di Clint Eastwood un saluto da Gianfranco Cercone
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