"La politica economica italiana nell'ambito dello sviluppo delle infrastrutture europee" org. nell'ambito della 8^ Festa del Secolo d'Italia

Io sono particolarmente lieto questo se la di presentare
Oh boy
Questi amici
No no che non rubano i verbali
Gambaro Ravel per fortuna non si sente il presumo anzi ogni giorno che passa c'è stimolo in più per operare migliorare la festa stessa
Questa sera l'argomento di particolare importanza
E lo abbiamo voluto
Proporre in termini non generici ma intermedi molto specifici
La politica economica italiana nell'ambito dello sviluppo delle infrastrutture europee
Per questa sera avete pochi politici per fortuna molti perché dici
Lo dico per fortuna perché i politici Palumbo normalmente molto
Tra questi ci sono pure io
Mentre i tecnici
Parlo numero si fanno capire di più per sono più efficaci
Quindi questo è un elemento positivo
Orti da questa questo convegno questa sera questo dibattito
L'amico professor Gaetano Rasi
Partecipano
Il dottor Innocenzo Cipolletta direttore generale della Confindustria
Il dottor Carmelo Messina della Direzione regionale delle politiche regionali europei la sua presenza
Significativa
A proposito di questo infrastrutture
Il professore Gianfranco legittimo direttore giornalmente visto tu subito lo trasporti
L'onorevole Tassone capo dalla segreteria politica Andreucci più dell'amico Buttiglione ce l'avremo presente qui venerdì prossimo
Parteciperà al dibattito sui trasporti
Il professor Del Piero Armani
L'onorevole Raffaele Valensise spero di non essere identificato su il mio compito per quello di presentarvi di presentarlo l'argomento di discussione
Do la parola al professor La sette il coordinatore il moderatore di questo dibattito
Cari amici di
Sono lietissimo di essere qui insieme con voi
E con tutti illustri partecipanti a questa tavola rotonda all'ottava festa del Secolo che Rieti e il suo animatore Guglielmo Rositani offrono a tutto il Paese e che costituisce ormai un orgoglio
Per Alleanza Nazionale
Alleanza nazionale è una forza aperta al libero dibattito
Pronta a recepire le istanze che vengono dagli interessi dalle competenze dalla società civile nel suo complesso
E quindi è giusto
Che sia stata organizzata in questa maniera una tavola rotonda
Facendo appello
A quelle competenze
A coloro che rappresentano degli interessi che sono così importanti per il nostro Paese
Il tema scelto
è stata quella della individuazione di una politica economica nell'ambito dello sviluppo delle infrastrutture europee
Doveva essere presente in questa tavola rotonda anche il ministro dell'industria del commercio dell'artigianato professore Alberto Clò
Quale fino a questa mattina aveva con tanto di essere con noi senonché impegni di governo lo hanno portato all'improvviso ad Atene e mi ha mandato un messaggio che io ritengo giusto leggervi
Che allora si sono veramente spiacente di non poter essere presente al convegno programmato per oggi nell'ambito della festa del Secolo certo che non mancheranno future occasioni per un proficuo scambio di idee auguro il miglior esito all'iniziativa contiamo perciò di avere con noi
Il ministro dell'industria che
Dovrebbe essere presente speriamo prima della fine della festa del secolo appena rientrato dall'estero
E ci dispiace certo che non sia presente anche perché sarebbe stata una occasione per un interessante confronto per una serie di riflessioni non solo tra alleanza nazionale ed un esponente del governo ma anche tra l'esponente del ministero dell'industria è un altro esponente della Confederazione degli industriali italiani
Ma diamo subito inizio
Alla nostro dibattito
Abbiamo scelto questo tema perché sappiamo che nelle moderne economie aperte è ormai convinzione generale
Che può esistere sviluppo civile e crescita produttiva solo se accanto alle attività imprenditoriali e dei servizi vi è una efficiente rete di forniture
In infrastrutture
Da distinzione tra strutture e infrastrutture è ormai acquisita alla scienza economica in maniera molto chiara presso tutti i Paesi sviluppati
Sappiamo che non possono esistere attività produttive se non vi sono delle esternalità alle imprese che consentano alle imprese stesse
Di misurarsi di competere sul mercato in condizioni di parità e la prima paritarie consiste proprio quella dell'accesso
A quelle reti
Che forniscono Trasporti Energia comunicazioni credito
Formazione
E questa attività
Produttiva di valore aggiunto
Cioè produttiva di ulteriore ricchezza per poter essere poi distribuita secondo i meriti e i valori di chi si confronta sul mercato
Ha bisogno di una sicurezza istituzionale
Di una garanzia
Perché i contratti e la buona fede siano garantiti
Noi di Alleanza Nazionale siano su questa lunghezza d'onda
Sappiamo che il maggior reddito per ciascuno può Ermir fuori solo da un maggior reddito prodotto globalmente
Sappiamo che la prima spinta a produrre reddito David vivere e quella di produrre maggior reddito
Non crediamo che si debba prima dividere poi produrre
Le due cose debbano essere collocate insieme
Io non voglio insistere ulteriormente su questi temi
Vorrei che questa tavola rotonda riuscisse di qualche interesse anche per il modo con cui sarà svolta
Perciò io chiedo agli amici e colleghi
Qui vicino
Di fare degli interventi rapidi in un primo giro
In un secondo giro
Potranno esserci anche se lo riterranno degli interventi specifici su alcuni argomenti
Chiederò poi
Alla onorevole Valensise
Come decano di questi incontri relativi
Carico di saggezza e di esperienza parlamentare
E di voler poi trarre le conclusioni più acconce
Da lei perciò la parola anche per rispettare l'ordine alfabetico
Al collega ed amico professor Pietro Armani
Che docente di Scienza delle finanze
Alla Sapienza
Vecchie coordinatore insieme con il professor legittimo e con il sottoscritto
Del dipartimento per la politica economica di Alleanza Nazionale
Prego Pietro Armani
Vi ringrazio
Ma penso che l'impostazione tu hai dato all'INPS introduttiva al tema sia consenta a tutti noi di poter spaziare abbastanza
Su questo tema importante per il Paese
Due sono secondo me gli aspetti che noi dobbiamo considerare
Le infrastrutture in genere appunto le esternalità con Mutu ricordarvi le infrastrutture di un Paese rappresentano fanno parte del capitale sociale accumulato
è chiaro che i Paesi industrializzati più antichi di più antica industrializzazione
Da questo punto di vista avendo accumulato capitale dimensioni consistenti
Hanno potuto sviluppare un sistema di infrastrutture sufficientemente articolato ti diciamo capillare rispetto a tutte le esigenze della popolazione di quel Paese
Mi riferisco alla Gran Bretagna che essendo stato il primo Paese a industrializzare il sì a il sistema delle ferrovie più antico dell'Europa Cantico è anche più moderno contemporaneamente perché si è ulteriormente sviluppate ammodernato a un sistema Londra un sistema di trasporti metropolitani che anch'esso fra i più antichi dell'Europa
Ha un sistema stradale sufficientemente sviluppato a tutta una serie di fra una serie di infrastrutture nel settore delle telecomunicazioni Kaye per certi aspetti all'avanguardia in Europa
Ha un sistema di reti idriche e di riserve idriche che coloro che attaccheranno all'aeroporto di Heathrow possono venire chiaramente intorno alla città di Londra rappresentati da tutta una serie di canali e di laghi che appunto rappresentano una riserva idrica
Il nostro paese invece essendo più di più recente industrializzazione come potrebbe dire
Il professor Pasquale Saraceno un paese di seconda industriali secondo fondata industriale
Ha ancora molto da fare molto da realizzare per accumulare
Capitale quindi Ca'Coppola accumulare capitale sociale
Direi che questo Paese che è cresciuto dal punto di vista industriale a partire dagli anni Cinquanta soprattutto ha accumulato soprattutto capitale privato
Capitale sociale né accumulato molto di meno
In particolare perché con il sistema dei partiti della Prima Repubblica
Il meccanismo delle infrastrutture di interesse pubblico
è finito per costare sempre di più da qualche parte i due milioni di miliardi
Di debito pubblico adesso usano superato anche quella soglia ancorché non considerando i debiti delle ferrovie e di altri comparti del settore pare al pubblico i due milioni miliardi dicevo da qualche parte e non il venir fuori quindi si è fatto molto indebitamento si è fatto molto indebitamento per finanziare e spese correnti si è fatto molto meno
Nel campo delle degli investimenti pubblici
E direi che vorrei sottoporre poi chiudono perché voglio passare magari mi riservo nel secondo around voglio sottoporre alla vostra attenzione
Un aspetto importante
Non soltanto noi siamo indietro dal punto di vista delle infrastrutture ma non abbiamo la cultura della manutenzione delle infrastrutture esistenti
Basta che voi Passiante utilizziate la metropolitana di Roma che fra le più recenti dal punto di vista della costruzione certamente molto più moderna della metropolitana di Londra e vi rendete conto di che cos'è ridotta la linea più recente e che mi pare risalga agli anni alla fine degli anni Settanta
Anni ottanta eccome ridotta perché appunto nessuno si preoccupa nella manutenzione quindi a mio avviso noi dobbiamo fare un giusto aggiusta riflessione sullo sviluppo delle infrastrutture non parlo soltanto e le infrastrutture dei trasporti ma in genere
Di tutte le vittime
Poi però le reti vanno mantenute
Vanno maluccio in un anno polvere dei rendevano diventare oggetto di manutenzione continua oggetto di miglioramento questa è un tipo di cultura che purtroppo la pubblica amministrazione
E in genere i gestori delle reti e di infrastruttura in Italia non hanno mai sviluppato
Bene a me sembra che il professor Armani abbia puntualizzato
Anche attraverso una indagine comparata la carenza di infrastrutture che Alitalia
Recentemente il professor Cipolletta
Ha scritto su ventiquattro ore un a mio avviso ottimo articolo al di là coi diciamo della condivisione completa di tutte le tesi sostenute ma a mio avviso ben sostenute
A fatto rilevare come i costi delle merci italiane
Siano nella competizione mondiale più alti soprattutto per quanto riguarda alcuni servizi infrastrutturali soprattutto per quanto riguarda per esempio i trasporti
Ecco rispetto alle merci straniere
Nel passare perciò la parola al professor Cipolletta lo prego di voler sviluppare se lo ritiene questo argomento naturalmente lasciando a Luino ampia libertà di Scelta nell'argomento
Grazie grazie a casi anche di questa citazione relativa a una valutazione sui costi
Di trasporto che nel nostro Paese sono ingenti non soltanto perché il Paese naturalmente lungo e distante
Dal resto dell'Europa ma anche perché le nostre infrastrutture di trasporto sono poco efficienti e queste genera un costo supplementare alle nostre merci ai nostri prodotti e questo significa che se vogliamo competere
Con il resto del mondo o facciamo pagare ancor meno il valore del nostre merci perché la somma del costo complessivo sia compatibile che significa guadagniamo meno tutti quanti noi
Il lavoro che incorporato dentro il profitto e la remunerazione del capitale che ha investito ovvero noi dobbiamo andare a cercare altre soluzioni perché se no perdiamo di competitività
E credo che il tema delle infrastrutture sia un tema ben scelto in termine di competitività del Paese io vi volevo citare giusto pochissime cifre da studi che sono stati fatti la dotazione delle infrastrutture in Italia rispetto all'Europa fatta l'Europa cento è per l'Italia soltanto ottantanove vuol dire che noi abbiamo più del udì l'undici per cento in meno di infrastrutture del resto dell'Europa e siamo praticamente all'ottavo posto dietro di noi ci sta la Spagna il Portogallo la Grecia e l'Irlanda
E evidentemente per corroborare un po'a quello che ha detto anche Armani siamo estrassi siamo Paesi di seconda industrializzazione probabilmente siamo Avanti appesi che son di terza industrializzazione questa non può essere una consolazione ma quello che è più grave
E che se l'Italia c'ha l'undici per cento in meno di infrastrutture se andiamo a guardare il nord e il sud del Paese vediamo delle piste differenza ancora più marcate
Il Nord bene o male sta rispetta Centrale Europa sta intorno a centoventi
è lontano dall'Olanda che sta al centoquaranta
Ma comunque se la batte con il resto dell'Europa il sud resta a cinquantaquattro quindi il sud dell'Italia sta alla metà della dotazione infrastrutturale dell'Europa e questo spiega
Il ritardo nel nostro Paese
Ma quali sono le strade per cercare di recuperare questo ritardo io nella brevità di questo primo giro di interventi io volevo citare essenzialmente quattro
Quattro elementi che ritengo importanti per una politica di recupero delle infrastrutture il primo di questi elementi è un elemento finanziario
Ed è un tasto dolente perché in tutti i Paesi in Italia in particolare col nostro debito di due milioni di miliardi di lire il problema delle risorse finanziarie un problema che sembra insormontabile
è sicuramente un grande problema ma non è insormontabile
Non è insormontabile perché le risorse finanziarie devono essere trovate da un lato da parte dello Stato per completare alcune opere che non possono avere nessun finanziamento sul mercato o finanziamenti molto limitati
Ma sono opere in una qualche maniera limitate siamo qui a Rieti chiunque arrivato qui a Rieti si rende conto di come manchi relativamente poco per dotare questa città
Di una rete di comunicazione con il resto della rete italiana ecco qualche volta c'è da domandarsi se non cede la perversione del nostro Paese
Perché mancano piccoli raccordi che potrebbero mettere a frutto il sistema di rete che esiste qua manca un raccordo stradale che sia completo e che porti un'autostrada vicino a una città come questa che la porti a una distanza da Roma che non sia di un'ora un'ora e quanto data numero di chilometri che ci separano ci volle quindi un intervento pubblico ma ci vuole anche e soprattutto una cultura di finanziamento privato la cultura finanziamento privato
Sposta bene con quello che Armani ha detto precedentemente che il problema della manutenzione e della gestione la cultura il finanziamento privato
Altro non è che la cultura di finanziare un'opera che poi si ripaghi successivamente con il reddito che quest'opera produce
Dato che parliamo di infrastrutture spesso il reddito di queste opere differito nel tempo e questo presuppone che ci voglia un intervento pubblico perché nessun privato riesce a resistere specie in epoca e come questi dove il costo del denaro elevato avere un ritorno del proprio risparmio investito in tempi troppo lunghi quindi ci vuole da parte dello Stato un intervento ma non un intervento di finanziamento complessivo ma un intervento che riduca questa distanza tra il tempo in cui si recupera il valore dell'investimento e la necessità di essere abbastanza remunerativo per il privato cittadino che ha investito i suoi risparmi
Ma accanto a questa intervento pubblico ciò che importa è che l'investimento sia poi produttivo di a reddito
E ora di investimenti ormai di infrastrutture che danno reddito
Ce ne sono tantissime credo che il novanta novantacinque per certe le infrastrutture in un Paese moderno possono dare reddito anche le strade e autostrade danno reddito con i pedaggi che fanno pagare con il prezzo quindi con la tariffa che si impone la tariffa o meglio il prezzo che a me piace di più la parola che tariffa rappresenta quell'elemento che indica che l'investimento non è fatto a perdere ma è fatto per recuperare i soldi che sono investiti
Se la tariffa se il prezzo è un elemento importante
Il gestore dell'investì dell'infrastruttura avrà la massima cura alla mantenimento funzionale dell'infrastruttura stessa perché se non è funzionale non produce più reddito
E se lo produce per dico non può più ripagare l'investimento stesso
Ho parlato di strade e autostrade che si ripagano i voglio farvi due esempi fondamentali nel nostro Paese anche qui li ha toccati Armani la rete idrica la rete idrica del nostro Paese
è carente nella gestione più che nella quantità di invasi esistenti per le quella per conservare l'acqua
Non c'è nessuna ragione che in questo Paese manchi l'acqua non c'è nessuna ragione che in Sicilia manchi l'acqua perché da pioggia e la quantità di acqua e cade in Sicilia eh più che sufficiente a mantenere l'acqua sul territorio per tutto l'anno
è indecoroso che invece in questa isola ma anche in Calabria ma anche in Campania ma anche nel Lazio in Liguria in qualsiasi parte di questo Paese a un certo punto ci sia qualcuno che dica
Si stacca l'acqua dalle dieci di sera alle sei del mattino o peggio ancora dalle dieci del mattino ai dodici sera perché non c'è la parola non c'è non esiste perché noi di acqua l'abbiamo tantissima non abbiamo una gestione dell'acqua non abbiamo la gestione dell'acqua anche perché la gestione e l'acqua non è remunerativa
E quindi la quei considerato una beneficenza un valore gratuito che viene regalato
I valori gratuiti sono degli sprechi né sprechiamo l'infrastruttura in termine di condutture d'acqua ma ne sprechiamo l'acqua
Chiunque di noi vede delle cose i i inammissibili i bar delle nostre città che lasciano correre i rubinetti per avere l'acqua fresca sempre perché è più comoda vere l'acqua che corre
E abbiamo ancora in città come Roma il sistema dei cassoni che significa banalmente che l'acqua scorre in continuazione e se anche una parte in vacanza per un mese l'acqua defluisce e se ne va nelle fognature perché nessuno di noi la usa e la si paga forse una volta ogni tanto e poi ci sono i comitati di cittadini che si ribellano sale forza che viene fatto pagare troppo l'acqua è un bene
Il cui costo è importante qui pezza importante che va pagato e se va pagato la gente la conserva di più se va pagato si fanno gli Investimenti per poter avere la conservazione e la distribuzione corretta se va pagata non ci saranno più gli allacciamenti abusivi e i furti d'acqua che credo che esistano solo nel nostro Paese e noi avremo l'acqua come tutti quanti Paesi civili e avremo l'infrastruttura avere l'infrastruttura dell'acqua sono stati fatti dei calcoli banali che vi dico
Significano trentasette mila posti di lavoro l'infrastruttura dell'acqua di cui appena appena dieci dodici mila nella costruzione di reti idriche tutto il resto nella gestione ecco come si possano risolvere problemi di occupazione di disponibilità di beni infrastruttura con un approccio di mercato
Vorrei citare pal mi fermo perché se no occupa troppo il tempo che accanto a questi progetti di carattere finanziario sono necessari due aspetti ancora essenzialmente le privatizzazioni e la liberalizzazione
Perché se lei i grandi servizi pubblici sono gestiti in maniera in maniera privata
E sono capitale privato che si remunera noi abbiamo questo concetto di efficienza e di recupero
E se sono liberalizzati ossia non più gestiti il monopolio ma gestiti in concorrenza anche questo è un fattore di efficienza ora la tecnologia consente di gestire in termini privati e in concorrenza anche servizi che un tempo erano considerati dei monopoli naturali
Parlo dei due grossi monopoli che ancora affliggono questo Paese le telecomunicazioni e l'energia elettrica non c'è più ragione perché questi siano dei monopoli
Non c'è più ragione perché non vengano privatizzati non c'è più ragione perché non ci sia liberalizzazione di più soggetti che operano in questo settore non c'è più ragione perché in questi settori entri capitale
Privato Enti capitale italiano Enti capitale straniero
Perché il controllo di questi settori la si fa con le Authority che si fa con le regole che devono essere uguali per tutti non le si fa con la proprietà non le si fa con le riserve proibita riserve generano soltanto corruzione e inefficienza
E io spero che da questa corruzione inefficienza se ne esca il più rapidamente possibile grazie
Certamente gli argomenti portati dal professor Cipolletta
Sono stufo
Stati argomenti in che ci portano Aldo ulteriori io riflessioni
Vede votare il pubblico il dottor Guido carcere che nel nostro dipartimento si occupa delle risorse idriche che e aderiva la Concetto Espresso così utilmente dalla direttore generale della Confindustria e mi è venuto in mente un e espressione che noi usiamo abitualmente
La parola apprezzare
Noi dice apprezziamo i sentimenti apprezziamo quello un clima mite apprezziamo il venticello che in questo momento spira mentre un'ora fa avevamo una calura Assoporti
Sopportabile bene questo concetto deve essere riferito anche a quelle che una volta erano considerate dei beni non economici danese o prezzo
Il concetto di apprezzare ci ci il riporta il concetto di prendere in considerazione se si paga un prezzo di una cosa bene quella cosa a un valore sono vecchi concetti del dei nostri maestri di economia che rispuntano perché fanno parte del suo in sostanza diciamo di del buonsenso comune prima che di ogni altra cosa
Per l'altro aspetto
Quello relativo alla privatizzazione la liberalizzazione dei monopoli che prima erano considerati i monopoli naturali e che il professor Cipolletta dice oggi attraverso la tecnologia
Possono invece essere elementi posti sul mercato ed è oggetto di competizione noi nel concetto siamo d'accordo
Abbiamo però un problema di politica economica generale che riguarda questo Paese
E cioè il fatto che deve essere garantito oppure attraverso la privatizzazione e poi la competizione di più gestori la assicurazione che ogni impresa ogni nucleo umano ogni società anche parziale esistente su un territorio così vasto ma anche così
Diversificato qual è il nostro Paese Fossa accedere abbia e i a delle fonti essenziali quali sono quelli della Rete di telecomunicazione
Di energia elettrica certamente sappiamo che laddove non è possibile il controllo per qualità tariffa e o prezzo
E per quanto riguarda la trasparenza e giusto che vi siano delle Authority terze rispetto allo Stato rispetto agli utenti o agli utilizzatori
Ma a questo punto credo sia avvenuto il momento di affrontare il rapporto tra valore aggiunto
E livello di infrastrutture a infrastrutturazione cioè tra il
La possibilità di creare ricchezza in maniera adeguata e la infrastruttura di cui si dispone
Io ho solo un dato
Da darvi come riflessione e poi chiederemo l'intervento del professor legittimo che è oltre che un esperto nell'ambito di Alleanza Nazionale
è direttore generale dell'Istituto superiore dei trasporti
La domanda che si può fare a questo riguardo è questa
Perché la Lombardia
A un valore aggiunto per abitante pari a trentuno milioni di lire
Cioè il più alto di tutte le regioni d'Italia
Mentre invece un'altra regione come la Calabria
Non ha nemmeno la metà di questo valore a aggiunto come indice di produttività
Una delle risposte penso possa essere questa
Perché se noi facciamo cento il livello di infrastrutture infrastrutturazione del territorio la Lombardia presenta un a livello di ben cento ventinove virgola cinque quasi centotrenta
Secondo i dati dell'Istituto Tagliacarne
Cioè in altre parole
La capacità produttiva dei singoli la capacità produttiva dei singoli operatori è più alta laddove abbiamo una rosa infrastruttura più sviluppata
Ma non mi addentro ovviamente in questo è parso allo specialista e quindi la parola al professor legittimo
Io anche se non sono qua e rappresentanza dell'istituto superiore trasporti in cui sono direttore generale Domenico dall'amico Rasi tuttavia ai Trasporti mi atterrò
Limitare e circoscrivere più possibile il mio intervento e dare anche qualche elemento di riflessione più specifico e più concreto nel quadro complessivo del discorso sulle infrastrutture che è stato avviata
Amici
Casi Armando e questo ci porta
Prendo spunto proprio dalle ultime parole grazie certo all'interno del nostro Paese noi riscontriamo delle Forti diversificazioni che certamente dipendono dal grado di infrastrutturazione nel quale grado di infrastrutturazione certamente incide in misura forte di infrastrutturazione relativa al trasporto
Quindi ci va bene professor Cipolletta nostro paese anche fatto in un certo modo la sua configurazione fisica già di per sé pone dei problemi peculiari alle alla scelta che si deve necessariamente compiere circa l'evoluzione del sistema dei trasporti nel suo complesso in ordine alle esigenze che oggi si pongono e note neanche le possibilità tecnologiche che oggi si offrono però è anche vero e qui vorrei necessariamente richiamarmi ad un dato storico senza cadere per carità nessuna polemica retroattiva
Che per decenni si è seguita una certa linea politica in questo Paese relativa alle infrastrutture di trasporto
Si può dire che non c'è stata in realtà una politica di trasporto degna di questo nome Mona serio una sommatoria slegata di interventi nel campo dei trasporti sì ma anche una non politica una politica
Che si è seguita se si vuole essere così formalisti né e nominalistico
Una non politica perché in realtà le scelte di fondo
Di organi pubblici titolari delle scelte istituzionali in campo politico le hanno in qualche modo delegate ad altri soggetti ad altre realtà
Quando noi guardiamo la realtà oggi del trasporto in Italia noi siamo praticamente l'unico paese avanzato europeo
Sostanzialmente mono moda
Cioè nel quale un modo di trasporto come si dice trasporto su gomma e assolutamente domina
Questa è una realtà strutturale
E che non possiamo disattese cioè noi non possiamo parlare dei problemi delle infrastrutture in genere devolvendo il le infrastrutture di trasporto in particolare come se questo connotato non fosse così emergente così caratterizzante così essenziale e senza la cui considerazione veniamo veramente a mancare di un elemento indispensabile il giudizio
Quindi noi siamo di fronte ad uno squilibrio forte pesanti ad una situazione patologica
E il piano generale dei trasporti devo dire con tutta onestà perché anche esso fa parte della storia pregressa anche se già una storia abbastanza recente del mille novecentottantasei
Con uno sforzo culturale innegabile lo diceva questo
Il piano generale ha rilevato questa patologia l'ha denunciata e anche indicato alcune soluzioni
Su cui si può certamente discutere ma che certamente anche erano soluzioni che tendevano a rispondere a questa esigenza di superare la patologia di invertire quanto meno la lotta non nascondendosi che si trattava di un cammino lungo essendo lunghissimo il cammino distorto precedente
Cosa c'è da dire però al riguardo piano generale dei trasporti uscito nel mille novecentottantasei
Per legge dovrebbe essere aggiornato ogni tre anni si è avuto un aggiornamento dopo il primo triennio il secondo aggiornamento ancora lo attendiamo
Solo devo dire per la verità
Non per ricordare dei meriti che in qualche modo ci appartengono solo il governo del Polo ci ha provato
Ministro Fiori aveva avviato le procedure per l'aggiornamento ancorché già tardivo allora secondo aggiornamento del piano General Trasporti
Con la situazione attuale
Piano generale trasporti è stato completamente dimenticato è completamente disattese siamo quindi in una situazione nella quale noi ci trasciniamo nella patologia nel lo squilibrio e senza riuscire ad affrontare allora i problemi di fondo perché se ne conteniamo in una situazione nella quale il trasporto su gomma perché poi professor Cipolletta ricevere ma proprio quella la patologia da cui dipende tutto il costo del trasporto noi sappiamo che la media dell'incidenza del costo del trasporto sono stata produzione circa il sette per cento
Però sappiamo anche vi sono delle punte molto superiore per certi settori specifici ma sette per cento e questo ce l'ho detta me lo può insegnare è già un margine troppo alto rispetto alla ristrettezza dei margini di competitività
Dei nostri prodotti
Soprattutto per le merci povere che non si possono consentire di pagare un alto tasso di costo del del trasporto
Quindi noi non solo subiamo questo difetto questa Petra pezza nel campo specifico del trasporto ma questa di fette quest'arretratezza si trasferiscono e si traducono
In un handicap forte a danno di tutta la nostra economia e noi fra l'altro non sono abbiamo la caratteristica
Della lo squilibrio del sistema di trasporto che poi è inutile dirlo perché tutti lo sappiamo quali sono le implicazioni e sopra costi che questo determina perché vi sono costi energetici
Superiore rispetto agli altri mezzi di trasporto vi sono costi ambientali
Vi sono costi di incidentalità
Noi non abbiamo solo dieci mila morti all'anno sulle strade
Ma tutto il complesso della incidentalità anche quello che non provoca vittime umane sia calcolato
è una stima alla stiva certamente che non pecca per eccesso viene a costare circa dieci mila miliardi all'anno l'incidentalità stradale quindi se si mettono in fila tutti questi costi
Pensiamo qua i costi della congestione delle strade e autostrade delle nostre cita qui questa realtà noi dobbiamo considerarla assolutamente discriminante della nostra della nostra situazione e se perseguiamo
La linea di un cambiamento affidandoci al progresso tecnologico applicato ne abbiamo adesso l'alta velocità fra due giorni ci sarà qui un discussione su questo
No tavola rotonda sul tema dell'alta velocità benissimo ad alta velocità certamente in linea col progresso tecnologiche anche procurasse economico
è però che non si limiti che non sia soltanto un'occasione per general contractor per i lavori a cascata che questo determina va benissimo far lavorare le imprese
Ma le imprese che lavorano per creare una nuova infrastruttura una nuova forma di gestione del trasporto più moderne più avanzata avrebbero poco senso se si limitassero solo a questo devono evidentemente essere un'occasione storica e uso la parola storica senza fare della retorica perché credo che si applica questo concetto in questa situazione
Devono essere l'occasione storica per cambiare tutto il sistema di trasporto il nostro Paese perché noi non dimentichiamo che mentre da un lato facciamo i convegni sull'alta velocità ferroviaria e ripeto va benissimo
E poi abbiamo ancora oggi una situazione questo basta fare un rapido calcolo su uno un orario ferroviario non c'è bisogno di essere dei tecnici se noi prendiamo la collegamento ferroviario Roma Milano e Roma Reggio Calabria
Fra l'altro credo che Roma Regione la Presidente qualche decina di chilometri inferiore come lunghezza rispetto a Roma Milano noi vediamo che con i treni paragonabili nelle due connessione
Pendolino c'è anche verso il sud ma un falso Pendolino perché va alla stessa velocità dell'intercity quindi premi di categoria intercity impiegano nell'omaggio Calabria quaranta per cento del tempo in più rispetto al Roma Milan cosa significa questo peste una penalizzazione per insomma
è come se si fornisse lo stesso servizio al quaranta per cento del costo superiore
Perché non è che siccome si impiega quaranta per cento del tempo in più si paga un biglietto inferiore quindi noi abbiamo ancora questa che ha allora benissimo l'alta velocità che peraltro guarda caso si ferma a Napoli
E il sud quindi solo per questo piccolo tratto ne è interessato romana
E il resto ecco consideriamo riflettiamo questi aspetti io non voglio proseguire magari Mirri servo nel prossimo giro di dare qualche altro elemento
Di cui di riflessione in chiave di anche di proposta ma certamente questa è una chiave di lettura da cui non possiamo prescindere è un dato caratterizzante è un dato che in qualche modo oserei dire colorate dà un significato alla nostra situazione infrastrutturare altrimenti non la considerano ANIA così a setti Ca'
Così come una problematica di carattere tecnico generale
Senza andare nel fondo senza rendersi conto della ripeto patologia grave che la caratterizza
Bene a me sembra che l'apporto allora questo nostro incontro del professor legittimo abbia proseguito una trama logica che si svolge in tutti questi interventi e che il suo apporto sia
Particolarmente interessante
Io vi vorrei dare adesso un dato che mi il permette di introdurre il discorso che vorrei poi ci facesse il dottor Carmelo Messina direttore generale per le politiche regionali europea
E riguarda proprio le infrastrutture
Nel corso degli ultimi quindici anni il trasporto su strada
Da e per l'Italia
Cioè dall'esterno verso l'Italia e dall'Italia verso l'estero
è diventato per la maggior parte straniero
Nel mille novecentottanta era italiano il cinquanta per cento del trasporto già allora i trasportatori su strada su gomma erano per metà italiani e per metà stranieri
Ora dato alla fine del novantaquattro e venti il sessantasette per cento
Evidentemente c'è qualcosa che non va
Una aspetto certamente a riguardo
O Sudan altri secondo quanto egli vorrà dirci intervenga il dal dottor Carmelo Messina chiede punto direttore generale delle politiche regionali europee prego dottor Messina
Grazie
Comincerò col dire subito
Che l'Unione europea non discrimina l'Italia come non a vocazione discriminare qualsiasi altro Paese
Le discriminazioni impliciti sono la derivata della l'incontro o qualche volta lo scontro di politiche nazionali
Detto questo
Vorrei dire a proposito del infrastrutture qui evocate che nelle politiche per le politiche strutturali la unione europea
Da anni da anni la l'intervento strutturale dell'Unione Europea
Per le regioni dette dell'Obiettivo uno questo è un linguaggio comunitario significa le regioni in ritardo di sviluppo
Ammontano a grosso modo l'ottanta per cento dello sforzo finanziario
Ma
Tanta per cento delle risorse la citazione consacrate a quelle regioni
Dedicate a quelle Regioni sono investite in cofinanziamento infrastrutture divario ti
Vi dirò o un ultimo dato
Con una considerazione
Che l'accompagna
Il fondo regionale ed il fondo di coesione che malauguratamente non interessa all'Italia quest'ultimo ma quattro Paesi la Spagna la Repubblica d'Irlanda il Portogallo
E la Grecia e non interessa tra parentesi l'Italia perché l'Italia a suo tempo ha ritenuto di farsi considerare un paese relativamente ricco
Quindi non ha avuto il fondo di coesione lo rende questo è il passato storico ormai
Pensiamo l'avvenire dicevo che il fondo regionale ed il fondo di coesione contribuiranno de qui al mille novecentonovantanove
A dei finanziamenti dell'ordine di cinquanta miliardi di ECU
Che sono grosso modo pare io a centonove mila miliardi di lire in favore dei grandi cantieri di infrastrutture
Ora questi rappresentano ed è questa la considerazione che mi permettono di fare questa sera rappresentano circa un miliardo e mezzo di ore di lavoro
Cioè
L'equivalente di un minimo di trecento mila posti di lavoro
Ora rispetto a questo potenziale
Occorrerebbe e non si fa occorrerebbe organizzare su base partenariati per
Una preghiera e propria gestione previsionale
Una gestione previsionale dei bisogni dei costruttori tanto in termini di formazione del personale al locale da impiegare in seno al cantiere
Piuttosto che assistere come si fa passivamente
E come sempre accade all'impiego per quei cantieri di personale esogeno rispetto al territorio nelle quali si costruiscono le infrastrutture
Sia del resto in termini di organizzazione del subappalto rispetto a quei cantieri
Questo metodo
A un doppio vantaggio
Il vantaggio di applicare sia di essere di potersi applicare sia nella fase di costruzione dell'infrastruttura
Sia in quella posteriore del mantenimento si faceva cenno al mantenimento poc'anzi posteriore dicevo del mantenimento della riparazione e delle relative forniture di materiale
Un problema si pone davanti a noi di qui al mille novecento novantanove
Il problema se le politiche strutturali comunitarie
A partire dalla fine del secolo continueranno o no o potranno o no continuare a finanziare delle infrastrutture e dove
Vedete si si prepara
L'allargamento ulteriore
Dell'Unione Europea
Verso i Paesi detti dell'Europa dell'Est
Di Petko
Ora loro debbono sapere
Che quei Paesi hanno un prodotto interno lordo per abitante medio
Che esattamente la metà del prodotto interno lordo medio dei quattro Paesi della coesione
Cioè dei Paesi attualmente più poveri della comunità
Beh
Di quali risorse finanziarie noi disponiamo attualmente
Per operava in materia di politica strutturale nei differenti Paesi della dell'unione noi disponiamo
Attualmente per gli anni novantaquattro
Novantanove
Di centosessantanove miliardi di ECU
A prezzi costanti
Che equivalgono a trecentosettanta mila miliardi di lire
Domanda
Immaginiamo noi per un istante
Che per l'avvenire a partire dal momento che questi nuovi Paesi faranno parte della comunità queste risorse saranno duplicate e triplicate
La risposta fin d'ora e noi lo sappiamo
No
Le risorse non saranno né duplicate nevicate
Noi speriamo naturalmente chiederemo molto di più
Ma speriamo anzi a mantenere le risorse al livello attuale
Il che significa in altre parole che in certi Paesi ed il dell'unione noi certamente non potremo più cofinanziare del infrastrutture
Ora è vero che
La media nel nostro Paese come il dottor Cipolletta lo ricordava e inferiore alla media comunitaria in maniera di in materia di infrastrutture
Ma è anche vero che il nostro Paese e certamente alla punta rispetto a tutti gli altri Paesi cosiddetti a a Regioni le importanti problemi
Il che significa che molto probabilmente il nostro il nostro il governo italiano
Avrà compiti estremamente ardui da affrontare
Per rimanere già all'interno del dei fondi strutturali nel prossimo avvenire
Questa è la verità alla quale noi dobbiamo fin d'ora confrontarci
E
Certo è che nel futuro
E fin d'ora se ne vedono i primi segni
L'Unione Europea si dirigerà verso il cofinanziamento di reti transnazionali cioè di grandi assi per esempio di comunicazione che hanno valore e significato europeo
Nel loro insieme
E quindi chiaramente significhi che artisti tra lasceranno tutta una serie di infrastrutturazioni
Che viste a livello dalla comunità sono ritenute minori e di interesse meno forte dal punto di vista la comunità finanziamenti privati cento a finanziamenti privati è la grande battaglia che a noi abbiamo in parte condotto in Grecia
Per la realizzazione di una serie di per esempio autostrade in Grecia che non è fornita
Ho molto poco qualche chilometro centro strada ecco
Ma
Non si può
Dire una cosa
è anche il suo contrario
Non si può dire liberalizziamo
Implichi amo il privato cosa che noi stessi ricerchiamo
E poi affermare che queste infrastrutture devono comunque è sempre essere redditi
Perché la redditività rispetto alle infrastrutture e legata alla loro al loro grado di utilizzazione
Allora
Dal punto di vista
Della politica regionale della politica dello sviluppo dei territori noi non possiamo immaginare almeno a livello dell'Unione Europea di lasciare fuori intere regioni solo perché le infrastrutture per quelle regioni e in quella regione non sarebbero sufficientemente redditività o avrebbero una redditività molto differita nel tempo quindi è una questione di equilibrio piuttosto da trovate è una questione di e quindi
L'acqua
La anche il dottor Cipolletta ha perfettamente ragione in Sardegna in Sicilia l'acqua e sinistra
Però noi abbiamo esperienze terribili
Esperienze terribili noi abbiamo cofinanziato guardate che proprio in Sicilia
Abbiamo cofinanziato
Delle dighe
E sovente guardate un po'meraviglia
Esiste l'acqua
Però sono utilizzate queste acque per andarci a pescare
Perché non esistono le bretelle non esiste quindi la fra infrastrutturazione complementare che permette l'utilizzazione di quella
Ma dietro a queste cose è inutile nascondersi dietro un dito vi sono anche interessi diciamolo nell'isola d'Elba
Sono state create cofinanziata dalla comunità le infrastrutture necessarie per non far mancare l'acqua quell'isola che peraltro ne abbonda ne abbonda
Ma no bisogna continuare a mantenere il trasporto delle botti perché se si toglie il trasporto Drago delle botti e evidentemente si toccano un certo numero di interessi
Non è così facile
Non è così facile
Telecomunicazioni
Ma anche lì
Il dibattito attuale
Proprio all'interno stesso della commissione dell'unione europea della comunità
E terrà coloro che sostengono la liberalizzazione totale
Ma che metterebbe nel soltanto le grossa impresa europea è in condizione di privilegio
è l'altro opinione secondo la quale è necessario comunque assicurare l'universalità del servizio è un po'quello che dicevo prima
Roba le strade o le autostrade
Non si può anche l'avrei dei territori bisogna difesa anche la mente il perito
Non non esiste nella teoria nella pratica delle politiche regionale la marginalizzazione dei territori
Costo del trasporto si vero
Certo il costo del trasporto
Ma per un'economia
Ha scarso valore aggiunto
Per prodotti ha scarso valore aggiunto perché prodotti per prodotti a forte valore aggiunto il problema del trasporto non si può
O si pone in maniera marginale perché se così fosse il Giappone diverso il Giappone non avrebbe la potenza economica
Di cui gode grazie per questo primo intervento
Come gli amici hanno sentito l'apporto debba direttore generale per le politiche comunitarie
Il CIE ha dato delle comunicazioni
Che ci debbono far riflettere
Il dipartimento economico di Alleanza nazionale anche attraverso il gruppo di lavoro dei rapporti con l'estero con le politiche comunitarie saluto qui dottor Guerra che vedo presente
Del dipartimento e si sta occupando di questi problemi di integrazione
E non
C'è il dubbio che il problema è proprio tre di equilibrio
Tra la creazione di infrastrutture di interesse transnazionale europeo
E quello di realizzare possibilità di trasporto di merci lungo una penisola come quella italiana
Che si distende fino al centro del Mediterraneo vecchia prodotti che debbono raggiungere invece il centro dell'Europa
è chiaro che i problemi di trasporto che alla Germania
Sono diversi dai problemi di trasporto che all'Italia e così valga anche per altri aspetti
Insomma ritorniamo ad un problema che ha squisita natura politica
Cioè squisita natura di consapevolezza nella guida di un Paese
Perché è una sua integrazione che deve esserci nell'ambito dell'Unione Europea avvenga in condizioni paritaria ma paritaria in concreto nelle cose
E quindi
Per arrivare a questa coprotagoniste modelli italiana con le altre nazioni europee vi deve essere in Italia
Una politica molto chiara duratura
Rivolta a realizzare degli obiettivi in un tempo di medio lungo
Governi di breve durata non posso non risolvere i problemi della nostra nazione
Attraverso semplici rappezzo menti di situazioni contingenti
Il momento perciò della politica del ritorno alla politica che vuol dire ritorno alle strategie degli interessi permanenti dei popoli che abitano questo continente
Abbiamo qui la fortuna di a vere
L'onorevole Tassone che il capo della segreteria politica
Del
Dei Cristiani democratici uniti
E stavo per usare il vecchio termine ma da un paio di giorni mi pare questa è la nuova definizione e quindi chiediamo all'alleato nel Polo
Onorevole tascone il suo parere al riguardo
Amici io vorrei fare
Una riflessione
Anche sulla base delle cose che abbiamo ascoltato che ho ascoltato con estremo interesse
Ci sono dati alcuni conosciuti altri non conosciuti
Ma c'è sempre anche da parte nostra lo da parte di tutti
Un interrogativo di fondo
Si è fatto anche riferimento al passato nostro nemmeno qui né a difendere il passato né a trovare una giustificazione ma certamente a guardare più alle esigenze di oggi e non a fare poco
Divisionista della politica che non credo che sia nemmeno opportune nemmeno pagante
In questo nostro Paese che è stato una politica dei trasporti
Oppure la politica dei trasporti per alcuni versi è stata fine a se stessa come lo è stata
O è stata in fondo anche strumentale per rafforzare alcune aree già forti nel nostro Paese
Credo che a questo interrogativo si è risposto
Si è risposto quando si è detto che il nostro paese a due velocità
Ma quando si è risposto anche per le considerazioni che faceva il dottor Messina
E che l'Europa a due velocità ma io oserei dire che l'Europa ancora a un processo di integrazione che non ha raggiunto al di là delle cifre che e venivano S. poste alla nostra attenzione
C'è un dato che va rivisto anche per quanto riguarda le politica regionale
Che hanno avuto anche per quanto riguarda i trasporti varie strattonamenti
C'è anche il problema di massicci che non ci dobbiamo porre anche su questo dato abbiamo il problema di massicci
E avevo il problema anche e delle scelte economiche non suo paese qui non c'è un problema della politica dei trasporti soltanto
Il problema poiché i trasporti racchiuse nella politica economica di questo nostro Paese
Senza una chiara politica economica
Non c'è dubbio che lei potremmo fare come siccome ha fatto brillantemente Cipolletta
Darci le cifre di centoventi ottanta o novanta e c'è un dislivello sul piano dei processi evolutivi sul piano di processi economici che distinguono alcune aree non so paese
Rispetto agli obiettivi che noi vogliamo ovviamente e a raggiungere
Anche il PGT il piano generale dei trasporti
Certo che nasceva negli anni ottanta pone ottantasei
Dove veniva essere esaltata le sinergie dei trasporti l'intermodalità dei trasporti ricordiamo strade ferrovie porti e e Ario apporti
Avuto al di là di ogni dell'avvio una rallentamento incredibile calo dobbiamo porci perché avuto questo rallentamenti
Io ritengo che bisogna porre in essere coatto interamente
Il dato delle il dato delle economie di carattere generale
E ne facevamo trasporti o costruiamo strade forse più PRI soddisfare delle esigenze immediate e non guardare in termini complessivi in termini statistici
Cioè il richiamo alla industrializzazione era un fatto eventuale ma e nel costruire strade costruiamo stare semplicemente pelle una soddisfacimento particolare e immediato
E possiamo anche dire così anche perché Valenzisi mi spinge
E forse eravamo tutti tranquilli calmi nel momento in cui alcune scelte economiche venivano esser fatte da alcune spinte e nessuno parlava più di tanto
Tutti quanti tanto per intenderci quando e ho sentito qui parlare di modalità di Luni modalità delle trasporto il trasporto su su gomma
No qui c'è da fare una focosa riflessione
Però se vi sono soprattutto sul piano strategico per quanto riguarda la politica economia nostro paese
Perché se anche noi investiamo sui trasporti
Non abbiamo un dato che accompagna le scelte economiche industrializzazione io vedo presente del del Mezzogiorno d'Italia
Mediatori dare se non e raddoppiamo investiamo oppure parliamo del porto sullo stretto
Dimessi non parliamo di Gioia Tauro giorno sopporto
Non credo che questo cambia richiamato l'industrializzazione allora il problema qual è viene prima l'uovo o la gallina però non si sa chi è il primo volo la gallina il problema di una strategia di politica economica complessiva
Se noi rimaniamo ad attestarci ancora sull'Europa
In termini a critici e quindi capire e e dobbiamo capire fino in fondo che il dato dalla Germania non dà e non è un dato isolato
è un dato del centro Europa che ha interessi che altrove
Non c'è più un problema del Sud due Oropa
Il problema del Sud Oro abbasserò deve porre l'Italia
E ho e anche i miei dubbi che complessivamente noi riusciamo a raggiungere con spirito nazionalista è un noto un accordo da questo punto di vista
Poi c'è un discorso per quanto riguarda il Mediterraneo è stato adombrato che D'Orazi nella fase di presentazione poneva questo problema quest'aspetto
E ebbene i pro e i trasporti anche un problema di costi e benefici l'avete detto l'avete detto sotto altre con altre diciture però è questo problema di costo e di benefici
E i costi e io dico costi di oggi i benefici di un ritorno sul piano economico non soltanto delle utenze sul piano economico complessivo
No il problema della politica del nostro Paese nel Mezzogiorno politica del Nord ruolo del nostro Paese nell'ambito del Mediterraneo
Per con nuovi recuperiamo questo anche per quanto riguarda i trasporti
Rompendo vecchi solo il sionismo oppure inseguire capire colori quello che fa la Lombardia o quello che fa la Germania o quello che la fa la Francia potremmo correre capire gli accordi che fanno brutalmente
Francia e Germania avremmo delle difficoltà e no ho il problema di recuperare una politica economica complessivamente il nostro Paese
Di una nuova solidarietà d'una efficienza
Che passa anche altri verso i trasporti una politica economica e industriale che poi se c'è questo anche attraverso i trasporti
Un'ultima battuta
La via delle bettoline Bettoli non è che Fano Grosseto Borelli serva anche ministro dalla difesa lo sa non è che sono non è uno che è una grossa spesa non c'è un intreccio di norme di interesse per il pronto riguarda le bettoline che servono le isole nostra isole
Non è che sia grossissimo questo dato ci sono altre altri sperperi maggiore norme che non compaiono nelle nel nel nel Bilancio nella replica il braccio
Ma io volevo ritornare un po'ne parlava mi sembra Cipolletta per quanto riguarda le privatizzazioni
E qui dobbiamo capire anche per quanto riguarda la politica economica
Se oggi noi più abbiamo bisogno di Ulivieri
Dalle partecipazioni statali
Che non credo che nel passato per dire la verità siano state illuminante rispetto dei vestiti geopolitiche economiche del nostro Paese
Non so se questo fa già parte dalla prima alla seconda Repubblica dalla terza oppure visto e considerato che l'IRI è stata un po'ovunque inventata e costruita
In un periodo antecedente non voglio entrare nel merito sul piano politico di questa cosa
Ecco che facciamo nella stette
Dei privatizzatori dove ci sono sessanta mila miliardi in circolo
E dove sulle privatizzazioni si giocheranno
I governi gli equilibri politici del futuro dove c'è una media di interessi economici forti che spingono
Rispondiamo ecco per quanto riguarda le telecomunicazioni forme d'interazione presero la STET dobbiamo dare il cablaggio del nostro Paese alla stento ai privati
La STET ha presentato un piano di dieci milioni di utenti
Un cablaggio e privati che dovrebbero limitarsi territorio mento con un milione di utenti
Ecco sono interrogativi di fondo poi senza parlare dell'età ma credo che essere stato parla se se ne è parlato abbastanza e poi ho voluto pone degli interrogativi ma soprattutto visto e considerato che era sì gentilmente richiamava alla responsabilità dalla politica
E la politica forte di queste cifre e dall'apporto estremamente qualificante dei tecnici non può che essere turbata per la non politica dove i tecnici danno i numeri è la politica gioca nacque senza numeri e soltanto con le parole o o abbiamo la forza e la capacità di capire in questo momento io devo parlare e sto parlando ad una festa di un giornale di un quotidiano di un partito politico
O non riusciamo a capire che possiamo parlare di riforma istituzionale in questo Paese
Di riforme elettorali
Ma riforma istituzionale elettorale se non si accompagnò a riforme economiche di fondo dalla filosofia di fondo riconobbe il fondo credo che e avremmo ho fatto un percorso breve tanto per stare dei trasporti nel concetto di trasporti
Allora complessivamente se c'è una fase di cambiamento e di transizione il dato dalla con umile quindi dato i trasporti che una comparto una componente fondamentale
Deve entrare in questo forte spinta di innovazione di rinnovamento per sottrarre questo comparto all'inclusione che ci sono state nel passato sia dei privati in quanto tale
E sia di privati disinvestiti la pubblici e credo che sia questo il dato di fondo su quale io volevo che richiamare la vostra attenzione
Bene onorevole Tassone
Come vedete il discorso si allarga
Ora passiamo alla seconda parte della nostra tavola rotonda Breve Flash
Di riflessioni
Dopo quanto è stato esposto nella prima tornata quindi prego il professor Armani cinque minuti come fa lui
Sempre diciamo così tranchant
Kharrazi tranchant
Authority benissimo devono essere strumenti terzi fra la l'ente concedente e le imprese
Ma le Authority già esistono in Italia c'è l'ISVAP la Consob l'Antitrust presieduta da un personaggio che certamente appartiene alla prima Repubblica fra l'altro è il primo presidente del Consiglio
Dei tre governi tecnici che si sono succeduti che secondo me sono costati come le cavallette su questo Paese perché il Periodo delle non scelte è stato caratterizzato soprattutto dai tre governi tecnici
Quindi li stappa la Consob la Consob se ci sei batti un colpo perché arriva sempre in ritardo rispetto alle speculazioni di Borsa
Poi abbiamo detto l'Antitrust il professore Amato si preoccupa moltissimo della della distribuzione delle quote di mercato del latte fresco
Nell'Italia meridionale Italia meridionale Italia centrale e non si preoccupa dei grandi problemi lo sopra soprattutto voi si preoccupa di dare le pagelle
Tipi privatizzatori o meno ai vari partiti politici pene sarebbe ora che persona Mato stesse zitto e facesse il Presidente l'antitrust no no uno che si metta a parlare in continuazione e mi riferisco a un giudizio suo Alleanza Nazionale che ha dato qualche giorno fa che mi ha consentito di sfogarmi sul Secolo
Quindi
Le Authority vanno bene nei paesi dove la distribuzione dei poteri è molto articolata e soprattutto risale nel tempo nei secoli
Ricordo che l'Inghilterra ha introdotto la divisione dei poteri tagliando la testa Carlo primo Steward
Molti certamente un secolo prima forse più
Di quando Montesquieu scrisse appunto sulla divisione dei poteri e quindi di quanto fece la rivoluzione francese a dimostrazione che poi sta rivoluzione francese va rivalutata io sono un grosso estimatore di Joseph de Maistre
Quindi secondo me la rivoluzione francese bar vista anche non più come quest'auto inizio della modernità dell'Europa ma anche come inizio una serie di calamità
Questo tema Trappe tra parentesi questo è il primo punto
Secondo punto le privatizzazioni bel momento a chi vediamo questi imperiese last per la Lecce li diamo ai soliti noti è insomma dico guardiamoci bene a chiudiamo la gestione della dell'acqua
Alla io l'esteso o ad un'altra azienda francese che sono specialiste di questo tra un po'avremo saremo una colonia insomma se affideremo se legare per l'attribuzione la gestione dell'acqua saranno poi assegnate soltanto con questi privilegi il la direzione generale del Tesoro
Decidere chi sono i global compra Coordinator
I vari delle varie banche d'affari che devono operare queste operazioni ma a me risulta che sono sempre i soliti che vengono ad essere privilegiati quindi non mi pare che ci sia una grande concorrenza in questo campo
Ecco quindi sulle privatizzazioni riflettiamo però vorrei fare un'altra osservazione
Questa autolesionistica se noi abbiamo perduto quote di mercato nel settore del trasporto aereo lo dobbiamo anche al professor Prodi professor Prodi presidente dell'IRI fra al mille novecento ottantacinque
Anzi no fino al mille novecentottantatré
Nell'ottantanove è stato colui che ha nominato il vertice Alitalia che ha deciso di spostare di concentrare la base di armamento dalla nostra compagnia di bandiera
Soltanto a Fiumicino abbandonando gli aeroporti milanesi
E precostituendo il il le condizioni in base alle quali poi il Parlamento europeo ha dato il ha ha messo il Crocione su Malpensa due mila quindi ecco molte volte sono errori di scelte i personaggi che poi adesso invece dovrebbero essere candidati alla gestione di questo Paese
Fra l'altro professor Prodi oltre a nominare i vertici di quel periodo ha poi nominato anche i vertici del suo suo ultimo periodo di presidenza dell'IRI vertici attuali che come voi vedete non gestiscono mi pare
L'Alitalia con grande con grande efficienza
L'Alitalia chiuderà probabilmente il mille novecentonovantacinque con trecento miliardi di perdite
Però avendo scontato in precedenza certo mi cento miliardi per l'uscita del due mila i due mila persone nell'entro la fine del novantaquattro e altri duecento miliardi per il sopravvalutazione sollevi la rete insomma la crescita del valore Dello iene del marco rispetto alla lira che non era prevista Budget e quindi realtà perde seicento miliardi quindi ecco vedete il nome tutto oro quello che riluce quindi bisogna mettere i fari soprattutto noi che siamo in questo momento un partito di opposizione insieme agli altri partiti del Polo mettiamo i fari su questi aspetti
Un'altra considerazione che vorrei fare e quella della della della due non abbiamo parlato fra tutti ne parlavo prima con rassicuri ma della della nostra tavola rotonda non abbiamo parlato fra tutte le infrastrutture quella del settore bancario
Per settore bancario è un elemento che fornisce un servizio importante il servizio finanziario alle imprese soprattutto le piccole e medie imprese penso che il professor Cipolletta come direttore generale Confindustria
E si troverà d'accordo con me su questo che il sistema bancario italiano
Non funziona bene
è un sistema che si stavano riorganizzando sulla base di grandi gruppi soprattutto costituiti al Nord mentre il centro sud
è completamente abbandonato anzi due le due maggiori banche del centro sud il Banco di Napoli Banco di Sicilia sono quelle che hanno forse la Mer maggiore percentuale di sofferenze quindi una riflessione su questo fare in modo che nella concentrazione bancaria
Non ci sia soltanto la cava sia dal nord e magari un'altra grosso gruppo a Torino ma ci sia anche la possibilità di creare un grande gruppo bancario soprattutto di banca universale cioè che fornisce
Molteplici servizi alle imprese soprattutto le piccole e medie imprese localizzato e interessato soprattutto al centro sud
Ecco queste sono alcune considerazioni che volevo fare
Lascio dunque volentieri la parola
Bene non ha smentito la sua fama di essere portatore di dardi lanciati in varie direzioni
Certamente tutto questo e stimolante per ulteriori riflessioni prego adesso di intervenire professor Cipolletta
Grazie volevo giusto riprendere un argomento che è stato sollevato ancora sul problema della universalità dei servizi la privatizzazione alla liberalizzazione
Credo che su questo qui bisogna
Cadere una mentalità aperta nel senso che se funziona un mercato il servizio diventa universale
Se questo non fosse vero allora il problema non è preoccuparsi soltanto
Che ne so io dell'elettricità o delle telecomunicazioni e dei trasporti
Ma il problema riguarda cose ben più sostanziali nella vita degli individui riguarda la casa riguarda l'alimentazione riguarda tutto allora dobbiamo scegliere
Crediamo che le libertà degli individui siano tali da assicurare una distribuzione dei servizi essenziali a tutti o crediamo che valga il modello
Comunista collettivista corporativi sta nata verso il quale ci deve essere un'entità superiore la quale pensa ai bisogni della gente
E perché le cose sono sostanziali a differenza sostanziale se ne crediamo che esista che gli individui liberi abbiano la capacità di provvedere allora bisogna e che lo Stato debba soltanto regolare e allora andiamo verso un sistema dove la liberalizzazione dei telefoni la liberalizzazione dell'energia elettrica altro non è che la liberalizzazione di quello che abbiamo fatto
Della casa ma scusate ma che volete ritornare alle casse anche appartengono allo Stato che pare siano attribuite secondo i meriti dipartita qualche dura no e allora questo non è il bene della casa ben più importante di avere un telefonino
O di avere recita perché non ci preoccupiamo della casa e ci preoccupiamo che l'eticità arrivi dappertutto sfoggia la casa che gli importa che gli arrivi l'elettricità valida è che la casa si sistema con la politica di mercato
L'elettricità sistema con la politica di mercato al telefono sistema con la politica e mercato
E io sono d'accordo con l'Armani quando dice che le banche non sono efficienti
Sono un po'meno d'accordo quando penso che devo cominciare io a costituire una banca del sud del centro del Nord
Lasciamo perdere le banche
Siano in mano al privati cittadini alla gente non più agli Stati se si fanno concorrenza noi avremo dei soggetti al nord al centro e al sud che faranno quello che devono fare se invece noi dobbiamo immaginare a chi diamo ma perché dobbiamo pensare a chi diamo la stette a chi diamo le banche come se fosse roba nostra che la diamo va be'dei cittadini
Ed è chi le gestisce meglio che le fa funzionare che renderà il servizio migliore al Paese e certo c'era la strada da fare c'è altro da fare un processo inverso io mi ricordo quando è stato abolito il comunismo in Polonia correva una barzelletta che molto vera
Il comunismo lo la statalizzazione è un'operazione semplice tornare indietro dalla stabilizzazione al privato aveva pratici difficilissima e si diceva fare una zuppa di pesce da un acquario è semplice
Ma fare una quali dalla zuppa di pesce è difficile noi c'abbiamo una zuppa di pesce in Italia e siamo trasformandola in acquario ci vuole del tempo
Però la cosa che è importante e sapere se vogliamo tornare a avere pesci che nuotano liberi o se vogliamo pensare che ci sia un'entità uno stato qualcheduno che dice qual è il pesce migliore quale pesci peggiore io preferisco i pc libri
Il professor Cipolletta
è andato per paradosso in noi sappiamo bene
Che le pari opportunità per le imprese si crea non su infrastrutture diffuse
E vi sono dei territori poveri dove le infrastrutture non arrivano se non dopo che si sono creati gli interessi
Dove dove si sono creati le possibilità di reddito le possibilità di profitto
Ecco
La posizione del professor Cipolletta è una posizione certamente stimolante per quanto riguarda la libera iniziativa e l'invito a far sì che prendendo spunto dalle trasformazioni tecnologiche
Vi sia la possibilità che i più persone che più enti che più impresa e si confrontino anche nel campo dei servizi ma i servizi devono essere gestiti nell'interesse generale
Non sono nell'interesse particolare di chi ha fa la gestione specifica altro è invece la fornitura di ciò che non è servizio di interesse generale o fornitura di beni essenziali perché tutti poi possono far re ragionare
Esistere
Espulso espandersi nel mercato
Un altro nostro
Intervento adesso richiesto al professor legittimo che prego di prendere la parola per
Questa seconda tornata
Ma inevitabilmente partendo dal discorso delle infrastrutture
Siamo arrivati alle strutture anche agli aspetti istituzionali politici generali che caratterizzano il nostro sistema dell'Est è inevitabile proprio in quanto il dato infrastrutturale un dato caratterizzante dare quello che dalla connotazione fondamentale poi all'assetto economico complessivo è anche alla qualità della vita sociale complesso
Mi sembra di poter cogliere nelle cose dette un senso che cercherò di ricondurre al discorso specifico al quale mi ero attenuto certamente siamo in una fase di maturazione della nostra politica economica che va verso una maggiore apertura verso maggiori spazi di iniziativa
Verso quella che si dice con un'espressione che troppo spesso peraltro si riduce ad uno slogan verso una liberalizzazione è anche vero però che alcuni elementi di fondo le regole del gioco che deve essere giocato vanno assolutamente garantiti salvaguardate perché noi non partiamo da una situazione paritaria fra i vari territori fra le varie categorie fra i vari settori produttivi ce lo dice proprio il dato infrastrutturale c'è un ritorno proprio gli elementi che in questa tavola rotonda sono emersi a carico a riguardo del vari tipi di di infrastrutture non solo quella di trasporto ma anche quelle del fornitura idrica per esempio anche le infrastrutture e dei servizi finanziari citate poco Fadda arma
Ecco allora è chiaro che aprire il discorso alla iniziativa certamente consente di Inger ricondurre questa realtà in una logica di mercato complessiva dalla quale era fortemente lontana è anche vero però che questo mercato va ha regolato e bisogna evitare che una indiscriminata apertura possa condurre a situazioni di irreversibilità e nell'aggravamento di squilibrio oggi esistenti
Io cito ancora il dato trasportistico semplicemente per ricordare noi ci troviamo oggi proprio a seguito degli squilibri del passato e ho evocato il passato non per fare polemica ma torno a dire semplicemente per cercar di capire meglio
Come oggi ci troviamo e quali soluzioni possiamo studiare per risolvere problemi di fronte ai quali ci troviamo proprio per le scelte o le non scelte
Fatto nel passato
Noi ci troviamo oggi ad una realtà che non solo è pesante in quanto realtà squilibrata ma la realtà che è pesante in quanto è una cattiva realtà al suo stesso interno cioè la patologia non è sussiste solo ve lo squilibrio ma sussiste anche all'interno della stessa realtà che porta questo squilibrio mi spiego meglio
Domina abbiamo detto nel campo dei trasporti il mezzo su gomma domina l'autotrasporto ormai tra tanta cinque per cento delle merci viaggia su gomma indica è un dato patologico diverse ma poi l'autotrasporto assolta è vittima di una sua patologia
Perché è una condizione di debolezza strutturale
Che è affidata alla dominio dei cosiddetti padroncini cioè a quali realtà
A realtà che sono assolutamente pale o industriali pallida imprenditoriale non ci troviamo di fronte a un settore moderno al settore che tira a un settore a cui si possa tranquillamente affidare la continuità della gestione di questa attività
Evidentemente bisogna che questo settore
Cambia
Di uomo e di abiti
Pongo con dalla quote o un blocca ogni no dalla
Ma se noi dovessimo devo dire seguire la logica del dottor Cipolletta a livello dell'Unione Europea allora porteremo acqua al mulino immediatamente di quei Paesi come la Germania e il Regno Unito la Francia che non intendono più condurre politiche politiche strutturali nei riguardi da parte dei Paesi più tempo perché varrebbe la logica Merk il neo thatcherismo chiamerei
Che non mi sembra che abbia dato risultati straordinari
Ora per carità io non fossi io non facevo non non pensavo neanche lontanamente a politiche sovietiche
Per carità Dio ne guardi Dio ne guardi anche lì è un acquisto io questione di equilibrio è un'abitazione di questioni di equilibrio
Se si ammette come l'onorevole parlamentare ci ha detto
La necessità di disporre di una politica globale
Economica globale ma alle corna Buna politica economica globale considera lo sviluppo dei territori come globali perché globale deve essere necessariamente
Cioè non si possono continuare a fare nell'avvenire se si vuole restare in Europa e nel mondo politiche frazionate politiche segmentate politiche giustapposte come si è praticato nel nostro ESE per anni senza diciamo aveva e delle interno reazioni tra le varie politiche interconnessioni funzionali come si dice oggi sinergiche tra le
Le varie politiche ma questo è il contrario del liberismo puro e duro
Ma naturalmente occorrente sì sul mercato ed è questa un'altra certamente un'altra grossa esigenza necessaria esigenza dis
Ogni attenersi sul mercato perché non siamo soli non sub non possiamo essere autarchici autarchiche autarchici autarchiche Ceci
Il francese qualche volta mi e e quindi dobbiamo stare in Europa
Però
Occorre badare ad una cosa
E dei il solo messaggio che io vorrei dare se loro lo permettono questa sera la necessità
Di utilizzare le risorse che sono messe a disposizione del nostro Paese noi non dobbiamo più correre il rischio nell'avvenire ti
Di trasferire risorse che ci sarebbero destinate mi riferisco ai due miliardi di ecco che noi non abbiamo utilizzate nella passata stagione di programmazione per poi farle trasferire in Francia ho chiesto io in in Spagna o nel Portogallo come è accaduto anche di recente
Non si può continuare a dire da parte delle autorità italiane amasse noi non impegniamo quest'danno il paniere impegneremo l'anno prossimo perché questi accumuli
Non solo procura non meno denaro fresco
Come è nota la sperimenti e i trasferimenti producono interessi
Ma naturalmente rendono più difficile a termine l'utilizzazione delle risorse mette messi a disposizione
Quindi e
Sensi are e
Programmare programmare seriamente avere una politica globale di sviluppo e mettersi in condizione di utilizzare le risorse grazie
Bene mi sembra che qui la parola ritorni alla politica perché programmare lo sviluppo un concetto di globalità proprio di interesse generale quindi di interesse
Un politico la parola io onorevole prego prego io due minuti soltanto che per non prendere ulteriore tempo programmare io ricordo che negli anni settanta fu costituito nel nostro Paese il ministero del Bilancio c'è l'emissione di raggi e poté la programmazione economica tuttora si chiama così tuttora si chiama così dalle devo dire tanto che usano il femminismo fichi e poi nasce una regione negli anni settanta e si fece i comitati regionale per la programmazione economica
Perciò io vorrei portare anche questo il riferimento è questo dato alle regioni perché non c'è dubbio che e bisogna che le regioni si attrezzerà anche per una compartecipazione sul piano dalla programmazione economica
E questo un elemento che voleva introdurre il secondo elemento ecco ne sia fatto ogni un intervento estremamente interessante così come hanno fatto gli altri amici
Ecco perché elitaria nonno sfrutta le risorse
E questo è un dato che ci torna continuamente anche sotto forma di accuse quando anche quando si è nelle assise e comunitarie o internazionali c'è questa accusa
E forse qualcosa e deve essere rivista nelle nella legislazione generale
Perché per esempio e le regioni
Anche per i trasporti ma anche per altri servizi uno può accedere per me alle risorse comunitarie se finanzia ossia una parte ossia una distribuire una disponibilità di risorse
Questo forse è un dato che e si è creato come Halévy perché alcuni non hanno non hanno ha ha ceduto alle risorse comunitarie e c'è un problema di organizzazione è un problema di conoscenza e allora il problema riguarda e con la programmazione regionale volevo fare quest'ultimo intervento riportando il discorso alle regioni perché credo che sia un dato honda mentale sottolineando che ovviamente il problema delle dei trasporti o problema delle infrastrutture ora è un problema di esistenza di uno Stato civile di uno Stato moderno noi giocheremo le sfide
Per gli anni a venire se avremo un infrastrutture credibile altrimenti potremo piangere ma potremmo scegliere la via dell'assistenzialismo quando ne vogliamo avere invece una struttura o dell'impulso eppure credibile e perché non vogliamo avere e non vogliamo sceglie la via dell'assistenzialismo ma vogliamo avere una via dignitosa di compartecipazione nell'Europa all'IRI di compartecipazione a livello internazionale
Credo che sia venuto il momento di concludere questo nostro incontro
E credo che e la mini maniera migliore ce la possa dare Raffaele Valensise un
Esponente di Alleanza nazionale di alto livello che fa parte dei della commissione Bilancio alla Camera che e coordinatore della direzione nazionale di Alleanza Nazionale egli porterà perciò il pensiero gli indirizzi o più ampio della nostra forza politica in questa meravigliosa festa del Secolo in queste a Rieti che sta assumendo con i colori della sera questo aspetto magico che ci rinfranca e e do la parola Valensise che concluderà questo nostro incontro ringrazio tutti voi ringrazio o gli organizzatori ringrazio Guglielmo Rositani ringrazio anche la presenza del sindaco Cicchetti che ho visto qui con noi questa sera buonasera a tutti la parola a Valensise cari amici
I personaggi le personalità che mi hanno preceduto hanno detto tutto quello che dov'eletto con grande preparazione con grande acutezza di Insiel io
Io sono modesto militante dalla politica un operatore politico che ha lasciato la professione di avvocato quasi completamente
Ma con l'operatore politico devo dirvi che quello che abbiamo ascoltato stasera non nasce dalle stelle anche le neppure dalle stelle di Yeti che sarà così a tre i ma nascerà precise responsabilità c'è niente da fare se non ci capiamo noi viviamo in un Paese nel quale si è seguito dal dopoguerra in poi io non posso andare prima per non andare molto lontano non voglio far perdere tempo quello che noi abbiamo definito un modello di sviluppo sbagliato non c'è niente da fare modello di sviluppo sbagliate
Il quale modello di sviluppo sbagliato ha avuto il suo impatto con l'Europa e potevano non non poteva non avere un impatto altrettanto sbagliato perché un modello di sviluppo sbagliato che ha concentrato la pianura padana la industria e chiese non si è preoccupato appunto di quella struttura dei trasporti di cui ci parlava il professor legittimo un modello di struttura sbagliato che ha preferito spostare le persone anziché i capitali le persone dal Sud dal ma orda anziché i capitali dando luogo a quella tragedia che c'è stata negli anni cinquanta che poi è stata coperta con la dizione di miracolo economico ma è stata la tragedia per il gli enti locali per i territori del nord Italia che sono stati soffocati dalle masse di emigrati a basso costo del Mezzogiorno d'Italia a basso costo del lavoro ebbene questo modello di sviluppo è un modello che ci ha ha seminato se cenere tossico e quando siamo entrati nella Comunità europea noi abbiamo cercato di fare i gol noi quelli che governavano ha cercato di fare il pulpito e quando nel mille novecentosessantatré si è privatizzata di colpo la industria elettrica e si è dato luogo a una accentuazione del modello di sviluppo sbagliato il professor Cipolletta lo ricorderà noi eravamo all'opposizione perché noi volevamo una industria elettrica che fosse in concessione ai privati ma fosse creata a immagine e somiglianza delle necessità di mercato dai industrializzazione elettrica nel Mezzogiorno d'Italia è stata fatta dai privati con le centraline elettriche
E alle centraline elettriche che per poco denaro e con poco denaro produzione producono perché lei ne sia dovuta tornare circa sei ce tom Mw di energia elettrica parlo dalla propria di una zona dalla provincia di Reggio Calabria si è contrapposto il pazzesco Progetto per esempio alla centrale elettrica carbonati Gioia Tauro credo dalle realtà sono conseguenze di modello di gruppo sbagliato e allora li abbiamo anche la struttura che sono se nei centri che sono fuori mercato che hanno bisogno di essere assistito a cominciare dai padroncini di cui parla il professor legittimo che e hanno una situazione di mercato anomala e noi dobbiamo fare i conti con questo non ci prendiamo in Europa in condizioni di gravissima difficoltà la credibilità che il nostro personale politico appresso l'Europa e l'udienza che essa è molto ridotta perché si porta appresso il peso di errori che sono stati delle classi politiche precedente noi dobbiamo fare i conti con questa realtà do l'altra sera ieri sera ne abbiamo finito in Commissione Bilancio l'esame dalla duecentoquaranta quattrocentoquaranta qua decreto duecentoquarantaquattro che sarà convertito da domani mattina in aula Pedio vuole pone fine
All'intervento ora straordinario per passare all'intervento ordinario attraverso determinate strutture qual è la invenzione più forte che non abbiamo sentito una cosiddetta cabina di regia una cabina di regia che non fa i conti con la e altri europea come inutilmente i eviterà il questore io cercavo di sostenere da solo insieme agli amici del del Polo siamo in minoranza dalla commissione Bilancio del piano parte dalla premessa di una programmazione che non parte dalla premessa della necessità di fare i conti con l'Europa e con coloro che in Europa ci rappresentano come l'egregio nostro professore direttore generale Messina che sta Salazar la richiesta in Europa e conosce i problemi dell'Europa io dicevo suggerivo badate bene facciamo una commissione un comitato consultivo nel quale tutti i soggetti possono esporre in Europa le loro distanze i loro desideri
E poi passiamo alla cabina di regia perché io ho fatto il Cine dilettante la sceneggiatura viene prima dalla regia una regia senza sceneggiatura è una cosa impossibile ma insomma siamo a questo queste queste aberrazioni piccola operazione articolo sei
Del decreto legge duecentoquarantaquattro sarà convertito in legge iniziali e saremo ancora queste cose quindi il problema è politico il problema è politico caro professor Rasi cari amici caro professor Cipolletta caro Tassone Caroppo il suo dal Manni caro legittimo caro
Direttore generale ma infine il problema è politico non lo dico perché
Voglio affermare un primato alla politica ad ogni costo ma perché gli orientamenti generali di una nazione di una comunità
Devono essere orientamenti non patti giorno per giorno e ho vissuto personalmente l'esperienza drammatica dalla cucina della sei sette cinque la legge il conversione industriale un fallimento con la Mikolášik anidrasi mi preparo mi preparò una relazione di minoranza che noi facemmo fare al nostro gruppo parlamentare in allora ecco se io riconosco i meriti del Chelsea ha istruito tutte quante su questo terreno balla sei sette cinque e star è una dispersione una dilapidazione di risorse che sono andata a finire non al mercato non alla integrazione di quei servizi essenziali che avrebbero potuto metterci un po'meno lontano dall'Europa Nord alla costruzione di quelle infrastrutture che erano necessari per far vivere una comunità a livello e altre unità e per adempiere alla sua funzione di richiamo verso le altre popolazioni del Mediterraneo che presentano un bilancio demografico attivo quasi preoccupante trecento milioni di persone saranno sulle rive del Mediterraneo a poche decine di miglia dalle coste siciliane o cala per a poche centinaia di miglia dalle cosa dicevano cala e noi anziché approfittare di questi esseri umani che hanno bisogno di trasformarsi da dei consumatori come sono adesso quando cercano di meno in Italia in produttori e anziché prepararsi a questa vocazione mediterranea Chelli è scritta nelle cose è scritta la geografia abbiamo fatto la legge riconversione industriale l'abbiamo fatta nel settantacinque venti anni fa risulta ma di lacrime i voli che ha dato ecco le inchieste giudiziarie che interessano larga parte dei protagonisti di quelli di quei fatti dell'epoca e allora il problema è politico e io mi auguro che sì in sede politica Possa la comunità nazionale ritrovare la forza per vivere secondo la sua vocazione che è una vocazione geografica che è una vocazione storica che è una vocazione soprattutto che deve portarla donna ad essere vassalla in Europa ma essere in Europa qui in una condizione di parità che può essere conquistate acquistata così come è stato è avvenuto con la parte più nobile della nostra gente con la emigrazione italiana che si è imposto in tutta l'Europa e noi lo sappiamo si è imposta con la sua capacità di lavorare con la sua recita di penetrare negli ambienti nei costumi di impadronirsi anche delle ostriche lingue straniere e di far valere i diritti naturali della nostra gente che
è destinata e meritevole più migliore avvenire l'attenzione
Devo dire sì grazie è stato un dibattito interessantissimo chi al seguito dia seguito con molto interesse e siete stati senza alcun dubbio ad altezza dell'altezza della peste del secolo di targhetta via