Presentazione del libro "Diario ucraino" di Alessio Mamo e Lorenzo Tondo (ed. Contrasto)

Buonasera a tutti Benvenuti
Siete tanti siamo molto felici di essere qui con voi per la presentazione di questo straordinario Diario ucraino di Lorenzo tondo e allestì un marmo
E ci addentriamo subito nel lavoro di questi due straordinari professionisti grazie alle immagini che ci mostreranno hanno preparato un video proprio per portarci dentro al lavoro al loro lavoro di inviati
E quindi iniziamo con
Sì
Allora con pomeriggio benvenuti alla tentazione del libero di
Alessio è Lorenzo diario crei no eh siamo molto contenti
Contenga io la mia mamma
E tutti o si paga collaboratori di ospitare l'azione quindi attivo e ringrazio anche a me l'asteroide
Intestinali incontra siamo anche contente perché
Queste non ufficiale per noi contiamo facciamo settant'anni
E la nostra attività e quindi una serie preferiti a criteri di presentazioni
Per noi è un come dire
La presentazione così di unico così importante è
Una cosa emozionante fra l'altro che dire Alessio e Lorenzo sono due grandi professionisti li conoscete tutti penso fosse Lorenzo vi gioca in casa
Nostro cliente da da Feltre
Ringrazio anche giunse la nostra libraria che tanto ha Comité caldeggiato questa presentazione e mi ha fatto conoscere lei
Alessio
è stato molto bello
Qua
L'anno scorso è arrivato questo è libero e abbiamo scoperto che A pagina c'è questo libro che è foto Books sono le immagini dei più grandi maestri della fotografia internazionale è A pagina centoventidue profetica
C'è una foto bellissima Alessio
E quindi per me è stato un orgoglio trovarla ci congratuliamo ancora con lui e anche con Lorenzo che poi viene mi pare che perché Inter collaborate si regoli smentirebbe Gargano quindi lavorate
Spesso in coppia
Casini apposta essa però il risultato è veramente importante quindi sicuramente una coppia va bene non dico basta o e passa la parola a Ornella
Grazie a te l'ho vista grazie alla Libreria cavallotto per l'ospitalità libertà in quanto allora allora siamo pronti
Portacci
Un breve con Lorenzo abbiamo realizzato ed è una sorta di backstage degli ultimi diciamo due anni del del nostro aspra insomma prima ci sono delle Baggio un po'pur Piperno
Insomma
Siamo tutti
Dopo Kinky Kylie
Orari ma il modo di non di non salvare questo questo video per il resto va bene andiamo al quadro
Il microfono
Va bene cerchiamo di stare fermi immobili va bene
Che
Perché
Quale
Ma la
Ora
In
E poi insomma
Ciro
Stabilisce
Ma
Ma
Grazie grazie e a e
Non è un semplice backstage è proprio una racconto diretto di quella che è la vostra prospettiva quando siete lì
Noi leggiamo i reportage nelle parole scritte di Lorenzo Tondo vediamo le immagini e ripercorriamo rivolti le tappe il dolore
Della della popolazione ucraina nelle fotografie di Alessio mammo però questo backstage ci aiuta veramente a capire anche qual è la vostra posizione in qualità di corrispondenti
Di guerra mentre siete
Nei territori sconvolti data ai combattimenti e vorrei proporre iniziare da qui dal vostro lavoro
Dal vostro lavoro individuale come giornalista e come come reporter eccome fotoreporter e poi vorrei anche che ci raccontasse il vostro lavoro in combinazione come lavorate insieme perché non è la prima esperienza poi siete una squadra ormai avete alle spalle diversi reportage
Realizzati realizzati in tandem
E credo che questa sia una forza professionale ma anche umana forse anche proprio per la sopravvivenza alle immagini e alle storie che vedete e che raccogliete raccontate Lorenzo cominciamo da tempo
Sì tutto grazie
Grazie a tutti grazie all'Iberia cavallotto per questo opportunità
Sì noi di lavoriamo lavoriamo insieme ormai da anni abbiamo iniziato a occuparci inizialmente della della crisi migratore aumenteranno centrale
Siamo passati poi occuparci sempre di crisi migratoria nei Balcani nel
Nel nell'Est Europa ed eravamo arrivati in Ucraina proprio per quello per coprire inizialmente
L'esodo dei rifugiati dei rifugiati ucraini che che scappavano che lasciavano il paese e poi ad un certo punto anche da Armand porta ai nostri colleghi che si trovavano in Ucraina il giornale Chuck esso gabbia ci ha chiesto di di entrare da Lienz commentata siamo entrati insomma
In questo Paese che ci ha portato poi nel cuore nel cuore del conflitto
Quello che dicevi prima importante cioè il nostro il nostro lavoro è un lavoro che
Abbiamo abbiamo
Lavoriamo insieme veramente danni ed è uno delle ragioni che ci ha spinto a
Fare questo libro era proprio questo cioè il fatto che
Ad oggi in passato ecco in passato era molto più semplice
Trovare il giornalista che lavorasse quasi sempre con lo stesso fotografo
Succedeva lo stesso anche con la televisione in genere il giornalista lavorava sempre con con lo stesso operatore e pian pianino ovviamente le cose sono sono cambiate
E io adesso abbiamo avuto la fortuna rispetto a tanti altri nostri colleghi che hanno lavorato che continuano a lavorare in in Ucraina ma anche in altre zone di guerra
Ad aver seguito questa guerra dal dal suo inizio quindi da dal dopo il ventiquattro febbraio da fine febbraio per quasi due anni abbiamo seguito questo conflitto
Raccontandolo fotografando lo insieme ed era questo proprio l'idea di questo libro
La la casa editrice contrasto ci dava quest'opportunità in questa collana in parole appunto ci dava la possibilità di poter raccontare con le parole il conflitto
E di mostra le immagini Alessio senza che le due cose andassero a d'alterare l'altra cioè il il mio testo non era non non rappresentava la didascalia
Di delle delle foto di Alessio così come le foto D'Alessio non facevano da corredo al mio racconto mai in pratica insomma si
Stilisti
Si unì formavano in qualche modo
Ed è questo insomma questo era in fin da subito è stato il nostro
Il pivot
Cento
Tutto volevo fare io pure ringrazia
Giuseppe se la
Incontro
O che andando alla alla domanda sì volevo dire che effettivamente con Lorenzo ormai siamo una coppia
Dal dal due mila e diciassette ma lavorava assieme
E questo ci ha permesso di affinare il nostro come del nostro lavoro
E abbiamo iniziato come c'era Lorenzo nel Mediterraneo Lorenzo siciliano disaccaridi Catania eccetera
E periziato allora sede sullo sulla questione dei dei migranti in Sicilia poi siamo andati
Polonia Boso eccetera eccetera sino a quando nel per ora nel novembre del due mila e ventuno ritardi Ance mandai poco in Polonia a seguire la la crisi tra Polonia e Bielorussia
Perché come ricordate ci fu la crisi con con Lukashenko che iniziava come dire dare dei in qualche modo a sfidare l'Europa non permettendo il poche migliaia di migranti attraversa il confine con la Polonia
Quindi siamo andati col Guardian incolore paura potato questa storia siamo entrare anche Bielorussia
Per vedere un po'le condizione dei migranti dopo tre mesi quindi febbraio ventidue inizia la l'invasione dell'Ucraina
è e iniziamo e il catenaccio manda pallone questa volta raccontare all'inizio l'esodo del milione milioni di ucraini che entravano in in Polonia quindi d'Europa
è Lorenzo in un editoriale che fece Colgate racconto poco anche questo doppio standard sono denunciava il fatto che tre mesi prima leva si indignava bloccava mi poche migliaia di migranti il loro ingresso molti migranti purtroppo sono morti nelle nelle vorreste polacca e di freddo e di fame e sono stati per fortuna in contatto ancora organizzazioni locali polacche che aiutavano immigrante attraversare questi confini dopodiché tre mesi dopo ramo scene Lorenzo il racconto forse che nel libro di come l'accoglienza occorre ti stima ci mancherebbe non non siamo qua a dire che fosse sbagliata ma comunque era evidente questo doppio standard e quindi il Garda e poi a quel punto ci chiede di entrare e meritiamo questo racconto che non si è più fermato pervade io sono contro ad andare sino si roba se fare o no
Lorenzo fosse spostato per motivi anche di di lavoro in Palestina se quando la crisi tra Palestina e Israele
E questi sono appunto il diario questo credo che non è in sintesi un po'un una sì una grossa sintesi i nostri reportage che ho fatto negli ultimi due anni
Tra l'altro è un libro molto prezioso perché tu Lorenzo giustamente dicevi che avete la fortuna di potere lavorare insieme da diversi anni stesso giornalista stesso fotografo ma anche il libro e abbastanza un un incubo perché oggi e pubblicare i libri che abbiano anche le immagini ha dei costi molto elevati e le case editrici raramente danno spazio anche al materiale fotografico invece nel nostro diario ucraino la casa editrice ha dato il il lo stesso spazio e lo stesso valore al racconto fotografico e al racconto
Verbale mettendo proprio evidenza quanto questi due linguaggi e i due strumenti
Siano fortissimi singolarmente ma addirittura diventino quasi una terza entità ancora più potente ancora più efficace nel momento in cui c'è una combinazione così forte allora
Ti chiedo e ti chiedo Lorenzo ecco l'avevo già anticipato un po'però cosa significa di vivere la guerra direttamente in prima linea documentarla perché tu più volte lo sottolinea il vostro lavoro e un lavoro non solo di testimonianza ma è proprio un lavoro di documentazione
E ed è un lavoro importantissimo soprattutto in un'epoca in cui dominano le ferite Musa e in un'epoca in cui effettui USA sono alla base della propaganda Dei grammi di dei grandi regimi e dei regimi più più violenti e più e più cruenti cosa significa essere in prima linea a vivere guardare e documentare eh restituire in parole quello che si è guardato tu tieniti pronto perché ti farò la stessa domanda
Sulle restituire poi in immagini
Quello che quello che si vede e che valore ha anche il fatto di condividere un'esperienza così forte umanamente oltre che professionalmente essere in due fa la differenza anche dal punto di vista proprio intimo psicologico
Nell'affrontare un'esperienza così forte così drammatica
Dovendo mantenere una lucidità che a volte però la paura l'adrenalina all'anziano ma certo fa vacillare
Sì parto dal dall'ultima dall'ultima domanda assolutamente sì come scrivo nel libro noi abbiamo la fortuna rispetto a tanti altri colleghi di
Di viaggiare con l'interprete viaggiare con un uomo della sicurezza di viaggiare con l'autista ovviamente il foto giornalista i reporter
Abbiamo abbiamo l'auto abbiamo l'affetto della gente che ci ospita nei diversi o pelle che puntualmente va anche per ragioni di sicurezza sono sempre gli stessi perché magari lontani
Dal dal tiro del del dell'artiglieria russa
E e quindi si crea una diventa una specie di famiglia che viviamo
E rischiamo la pelle
A volte senza neanche accorgersene perché spesso in guerra succede che ci si abitua al lo dico dall'inizio del dell'i processi ci si abitua un po'tutto ci si abitua anche la guerra
E ha e e a volte il rischio è che
La la soglia di percezione del rischio vada via via abbassandosi al punto che non ti rendi conto effettivamente di quello che sta vivendo al punto di riuscire come è successo ad addormentarci a Kharkiv con il suono dell'artiglieria nel sottofondo
Perché a un certo punto punto diventa diventa parte della tua quotidianità quello stare insieme invece che aiuta
Anche a ricordarti i dove ti trovi a ricordarti che sta in una zona di guerra e che non c'è un luogo realmente sicuro perché a quell'epoca in una guerra da questo punto di vista forse unica
Nella storia perché si passa da una guerra ottocentesca di trincea a una guerra
Fatta con è diventata anche un crogiolo di innovazione con l'utilizzo di droni i di missili intercontinentali di missili supersonici e quindi una guerra che diciamo
In questo sì in questo senso un mix proprio di di tecniche
Di tecniche
Belliche
Per quanto riguarda invece l'importanza
Della di di testimoniare non è quella la prima domanda che mi facevi nell'era dell'effettivo uso
Purtroppo sei costretto a portare il il tuo corpo in prima in prima linea
Ma questo vale per il vale per il giornalista diceva diceva K per le se è una foto non è abbastanza buone perché non si è abbastanza vicino
Ed è la stessa cosa anche per noi cioè il racconto viene fatto si è costretto a portare e la Lalli il tuo corpo davanti e loro quegli orrori
Per affinché i tuoi occhi possano poi mostrare quello che hai visto al al al mondo
A me è capitato
Di interrogarmi sul ruolo della testimonianza sul valore della testimonianza sul senso del nostro mestiere
Mentre guardavo il corpo di una di una due ragazzina che descrivo anche nel è un passaggio nel nel libro perché era una una ragazzina
E si ci trovavamo abusare della ragazzina che era stata era stata uccisa aveva dodici anni era stata uccisa mentre tentava di lasciare il Paese e la città
Insieme la famiglia ed esperto dopo sono stati punto crivellati l'autista crivellata dal dall'artiglieria russa
I genitori sono morti sul colpo le è stata trasportata in ospedale ed è poi stata seppellita in una fossa comune insieme ai propri genitori e questo vi aveva impressionato molto così come D'Alessio tra l'altro tra l'altro le centinaia di tipi di di di di cadaveri che che purtroppo siamo stati costretti costretti a vedere questa guardi delle immagini più forti perché intanto perché si trattava proprio di una bambina poi anche perché aveva questo questo lenzuolo bianco che che avvolgeva il suo corpo come se fosse VP ricordava ne ricordava tantissimo che aderiva che deriva perfettamente al al al suo corpo col coro anche con la terra resa umida dalle piogge dopo che studi seppellita
Ricordava ricordava proprio la stato di Marconi ricordava per quel Cristo velato
Dell'opera appunto custodita nella chiesa di San Severo a Napoli
Mi ricordava proprio questo non so se avete presente a quest'opera meravigliosa Rooney ricordava proprio questo presso questa questa subcultura quest'opera d'arte si dice appunto che
Che sotto il velo di Cristo la gente visitatori intravedono diciamo un po'quelle che sono le loro paura e più reconditi ai loro incubi io sotto il velo che avvolgeva quella bambina non ho potuto fare a meno di pensare e ripensare ai miei figli
In in una situazione del genere tornando a prima in questo e cioè mi sono interrogato davanti a quella salma io mi interrogavo sul ruolo dello stop si diceva come fai a davanti a un corpo a interrogarsi sul ruolo del del mestiere sembra quasi una roba interrogavo sul ruolo del nostro mestiere perché mentre io osservavo quell'orrore
Sul telefonino ci arrivavano i messaggi che giravano sul telegramma che venivano rimbalzati del talk show italiani che venivano in qualche modo anche
Ribaditi da da da da
Da professori
Da da ex corrispondenti di guerra che mettevano in dubbio
Quello che i nostri occhi vedevano in quel momento
Come se il massacro di bussa fosse stato un teatrino messo su dagli ucraini per impietosire l'opinione pubblica
Ed è per questo che io davanti a quelle immagini polizia ATO interrogarmi sul senso del nostro mestiere io vedevo quei corpi sentivo l'odore
Tremendo del di di quei cadaveri putrefattivi
Il pianto dei loro familiari
Il pianto di un figlio che non dimenticherò mai che cercava la testa mozzata del padre in una fossa comune
E sono dei racconti che che che ti segnano diceva c'hanno accusato in tutto questo di essere stati imparziali di essere stati accecati dall'opinione dal dalla dal dalla logiche atlantista di non aver fatto il nostro dovere
è io davanti al tutto questo mi chiedevo
Qual è il senso nella dell'imparzialità di un di un corrispondente di guerra davanti a tutto questo davanti a questo orrore
E e pensavo le parole di armi Paina e che è stato
Un grandissimo corrispondente di guerra vincitore del del premio Pulitzer è morto nella battaglia di Okinawa nel mille novecentoquarantacinque che diceva non mi pagano per essere obiettivo
Ma per scrivere
Tutto ciò che
Perdo e tutto ciò che vedo con tutta la mia anima e tutto ciò che sento con tutta la mia forza
Ed è questo un po'quello che noi abbiamo tentato di fare ciò motore il giornalismo che c'è qualcuno che chiedeva appunto l'imparzialità no
Imparzialità ma cos'è l'imparzialità di fatto il parco cos'è l'obiettività
Cosa significa essere obiettivi io penso che ciò Mottola il giornalismo che risponde molto bene a questa domanda d'un po'quello che abbiamo fatto noi
Se fuori piove
Per giovani mi dice che fuori piove
E Michele mi dice che fuori
Non piove il mio
Compito dal giornalista non è quello di citare Giovanni e digitare Michele il mio corpo è quello invio doppio dovere quello di aprire quella dannata finestra
Punto
Cioè niente
Silenzio
Ho agli tuo sguardo lo sguardo dietro la macchina
In a fotografica oppure il punto di vista la scelta del punto di vista da cui raccontare devo dire che è il montaggio del video e molto sofisticato è molto interessante perché ti mostra la scena prima dei figli il lì che fissa quale scena
Consacrare alla memoria e poi ci mostra lo scatto definitivo che noi troviamo nel libro è una scelta ricostruttiva del vostro lavoro molto interessante che veramente ci per me
E anche un po'di capire di più quello che c'è dietro la macchina fotografica e quindi spiegarci un po'come ti muovi tunnel trovare il punto di vista migliore da cui scattare e da cui immortalare quel documento che appunto non è solo testimonianza ma è il documento che consacra poi alla verità ai fatti
La la notizia alla storia che poi gli stesse volentieri viene invece raccontate in maniera diversa come anche ci raccontava e Lorenzo in tempo in tempo reale quell'andare oltre
Allora innanzitutto
Per riagganciarmi alla tua prima parte di domanda lavorare assieme privato stavolta sì e privato questa domanda lavorare assieme per me Lorenzo significa anche
Come dire completarsi perché di racconti che che facciamo
Quando andiamo nei pochi spesso è capitato che io vedessi delle cose che magari Lorenzo norma scusate che Lorenzo vedesse le cose chiedono di cui Roma accorgevo
E in base anche pezzi che facciamo lui stesso mi spesso mi suggerisce riprendere delle immagini che che servono poi per il pezzo
è capitato anche che abbia
Nelle
Durante appunto una delle storie parlato con delle persone che poi magari potevano interessare anche Lorenzo quindi magari e rivederle volto a portare a Lorenzo delle delle persone che lui probabilmente
è il titolo secondo me doveva intenti intervistare perché in qualche modo facevano parte il racconto
Per quanto riguarda il mio lavoro e devo dire che
Spesso mi trovo di fronte a delle situazioni come queste che vedete questa questa immagine qua il mio idolo come diceva Lorenzo come diceva Robert Capa in questo caso se non sei se la foto non è abbastanza buono perché tu non sei abbastanza vicino e questo ovviamente per me è un po'un l'eterno dilemma perché spesso ci troviamo di fronte a situazioni in cui delle persone che soffrono non delle di fronte delle persone che hanno perso dopo che i loro familiari
Ma il mio compito in quel caso detti portare a casa la foto migliore nel senso dare utilità possibile alle persone che questo immortalando e questo spesso significa avvicinarmi avvicinarmi anche spesso troppo magari
E quindi e quindi io sento su questo questo come dire questa
Questo questa lotta interiore nel per portare a casa la foto ma anche dello strumento del dover portare rispetto a quelle persone
E ma questo lo dico in generale nel senso ora stiamo parlando di in Ucraina ma anche quando ci siamo di fronte insomma gruppo di migranti che sono appena sbarcati piuttosto che comunque situazioni difficili alla fine il il nostro lavoro in qualche modo rimane un po'lo stesso il rispetto verso chi stiamo fotografando intervistando ma nello stesso tempo il deve essere come dire
Dover dare il meglio del meglio di noi e portare a casa
Il meglio perché
E possiamo poi comunque il il lavoro del lavorare per un quotidiano come il Guardian mette in gioco anche delle difficoltà ulteriori perché comunque non spesso
Abbiamo un tempo brevissimo per raccontare una storia questo tempo si può ridurre anche due tre ore e potere soprattutto per la fotografia questi sono sono sfide
Abbastanza complicato per cui tu in due ore il riuscire a portare a casa il meglio
Spesso noi fotografi siamo anche abbastanza paranoici nel senso per cercare l'immagine migliore possiamo stare in attesa di ore perché la luce deve essere quella giusta perché la composizione la devi appendere
Quando arriva scatta l'immagine ma tutto questo non è sempre possibile tutti questi contesti soprattutto quando il tempo a disposizione è poco
Avete
Avete parlato entrambi di vicinanza avvicinarsi di il più
Al al fatto
E ne ma e questo Lorenzo lo racconta
Anche le fotografie di Alessio rispondono a questa domanda sfogliando le nel libro però ecco e ci si può fare un'idea ma vorrei che proprio ce lo spiegaste voi dopo che ci si avvicina Cusi tanto come si fa
Prendere la giusta distanza da quello che si è visto e una volta che si supera la soglia del professionista che ha svolto il proprio lavoro in maniera impeccabile
Come si torna ad essere persona essere umano e a prendere la distanza da quel dolore fortissimo che si è credo proprio appiccicato addosso nello sguardo ma anche nel sentimento come si gestisce tutto questo a livello emotivo e umano
Semplicemente non non non non almeno io non non ci sono mai riuscito
Perché scrollarsi di dosso quell'orrore praticamente impossibile
Io credo che nella vita di un giornalista va di qualsiasi essere umano
Ci sia un prima o dopo la vista di un di una fossa comune dell'orrore di una fossa comune
Una di quelle cose che
Che ittiti TTT ti travolgono
Sono sono degli orrori che
Che ti porterai dietro per sempre semplicemente scolastica indosso e impossibile
Nonostante ciò nonostante ciò ecco noi
E la guerra ci ha dato la la forza diciamo l'opportunità sì di Verla da testimoni e non da vittima quindi in qualche modo dissenti comunque è un privilegiato
Perché poterla raccontare da testimoni è un privilegio rispetto a chi quell'orrore lo vide ogni giorno
Dall'altro lato è chiaro che torni a casa
Con tutta la buona volontà
Con tutti i giorni di decompressione il giornale ti può offrire
La tua mente ovviamente
Va sempre in quella direzione
Quindi insomma è
è abbastanza difficile io lo dico senza senza vergogna perché ha svoltesi cioè c'è la la diciamo si è creata questa questa visione del
Del
Questa percezione del qui del corrispondente di guerra come se sia una sorta di eroe di di di di di questa questa questa visione un po'troppo machista
Il corrispondente di guerra rimandando un po'quello che faceva anyway o o gli altri gli altri corrispondenti del passato
è e gli altari alta siamo siamo siamo delle persone con
Come tutti gli altri con del o dalle nostre debolezze
Io non mi vergogno assolutamente di dire che
Una delle ragioni per le quali non sono più tornato ad esempio in Ucraina è stato il fatto che ad un certo punto ha alzato la mano
Ho alzato la mano perché
Quegli orrori quelle anche quella pressione professionale che ti porta a dover produrre
Quattro cinque dieci storie nel giro di cinque sei giorni e a dover fare i conti con con digerire
Quell'orrore non è non è assolutamente semplice Vai prima in Burnout
Poi i rischi veramente il classico possono fatico disturbo la posta Roma possono matricola stress quindi il sorriso della Colli al sorriso e la follia sorriso e la follia esattamente
E me ne sono reso conto un giorno mentre
Ero nell'ala della mia stanza d'hotel peraltro stanze che ti permettono queste
Queste viste
Diciamo anche a poca apocalittica in guerra perché eravamo tipo al decimo undicesimo piano di questo tema nel centro di chi ad
Vedevo il il
L'artiglieria gli idilli Petitot diciamo americani che avevano che al sono stati forniti dagli americani in azione mentre i missili russi cadevano dal cielo
Si schianta vanno con con i missili appunto con la con la con la
La la contrari con la con tre Ucraina questi detriti cadevano sui palazzi che esplodesse godendo di sommo sui tetti sulle strade e il ricordo che vedevo questa scena
E ad un certo punto
Mi ero praticamente dimenticato delle direttive che avevamo che erano quelle di scendere subito nei perché succedeva tutto a pochi chilometri da noi Piero assumete dimenticato di di di dover scendere
Nelle nel rifugio antiaereo
Guardavo il cellulare mentre osservavo queste scene
Lì è mi sono reso conto che c'era c'era qualcosa che non andava iniziai a vedere difficoltà adombrato addormentarmi l'anno capì che c'era qualcosa cioè che il mio corpo mi stava stava dicendo qualcosa mi stavo dicendo fermati respira
Perché non ero tutto ciò non è non è normale
E l'ho fatto l'ho fatto con il rischio di essere marchiato a vita perché per un corrispondente di guerra alzare la mano
Se ti trovi in cioè minuti in una qualsiasi in tante relazioni può significare l'Unione in più in grado di fare questo mestiere
Mentre io avevo semplicemente bisogno di respirare
Di calmarmi cioè di di di di di di rallentare
Fortunatamente il Guardian c'ha dato questa possibilità offrendoci anche
Una o l'opportunità ad esempio di essere seguiti dal punto di vista psicologico
E quindi insomma questa è una cosa che che centra potando purtroppo questa cosa non abbia in Italia
Lo spiegavano questo molti dei miei colleghi
E soffrono
E si portò tutto dentro di vedete magari con gli elmetti col giubbotto antiproiettile in televisione
Possono avere l'impressione che nulla possa scalfire lì e poi in realtà a volte si fatica anche a parlarne quando s'se ne parla
Ti rendi conto che stanno soffrendo e non accettano quella dannata mano perché temono appunto di essere marchiati a vita perché non c'è quel supporto che io ho il di ori e il privilegio ho avuto il privilegio di aver e continuo ad avere grazie grazie al Guardian
E questo è un problema perché perché se viene sottovalutato
Può portare davvero a problemi davvero invalidanti da questo punto di vista
Rispetto alle immagini o quello che noi ci portiamo dentro quando torniamo a casa ovviamente
Posta differenze Lorenzo nella posizione un po'più complicata in quanto queste immagini io mi ritrovo spesso me le ritrovo davanti per varie ragioni perché comunque sono immagini che si utilizzano per diversi scopi così come per il libero così
Per delle mostre o per come dire semplicemente per perché sono un archivio che
Capite io vado sfogliando
Però volevo aggiungere anche rispetto al discorso del del trauma e quello che ci portiamo a casa e anche l'importanza delle nostre famiglie
Io sento così come immagino per Lorenzo sia la stessa cosa alquanto nostre famiglie siano di supporto perché un'altra cosa un prospetto di cui magari si parla poco eh
Quello che lasciamo quando partiamo
Io appunto la fortuna di avere una Company che fa lo stesso lavoro
Una famiglia diciamo padre madre e un fratello che mi supporto nonostante
Magari
Questi viaggi non siano semplicissimi però abbiamo anche don Lorenzo una sorta di
I soluzione perché io
Quando mi trovo appunto in Ucraina con Lorenzo ad altri perché per alleviare un po'il la sofferenza di mia madre per esempio le facciamo Lorenzo le facciamo una chiamata magari invece di fotografare o mandarle queste immagini vedete le mangio le mando e le immagini non so di chi era un bel un bel tramonto piuttosto del cibo
Eccetera eccetera quindi no e quindi per dire l'importanza delle famiglie secondo me
Fondamentale
Certo imporre finché non vede l'ora di raccontare l'asta
Intimo un secondo solo diciamo che in qualche modo la cura resta sempre la bellezza perché anche là un tramonto mandato alla famiglia forte ricorda anche a per che oltre queste immagini c'è anche ancora della bellezza da fotografare
Su questa cosa bellissima perché ovviamente
Io lo faccio diciamo in maniera molto più gioco sono più vero nel senso che quando parlo con quindi i familiari dico apertamente dove sto andando poi magari glielo dico maniera diciamo cerco di spiegargli che a essi comunque anche se è una zona pericolosa però noi siamo accompagnati ricevono la sicurezza non andremo sicuramente a a farci ammazzare stiamo cauti insomma tutto il resto adesso invece applicato con la strategia della diciamo
Come la bugia Lucio adesso non dice non
No no no non lo sono solo dico per questo adesso diciamo che
Lucia ebbene sì esatto dice Alessandro non non dice dove sta andando di solo dice dopo lo dice a posteriori lo dice a posteriori ed è un giorno sa anche perché
Qui non c'è non c'è ovviamente insomma tale in questo momento la mamma la mamma di Alessio che diciamo segue i suoi spostamenti i nostri spostamenti e ci pedina diciamo su Facebook
Segue ogni notizia
Su su qualsiasi giornale televisione quindi tutto quello che sta accadendo in quel momento e ricordo
Sì sì ormai esperta di Ucraina e allora e allora capita soggiorno insomma in cui Alessio in genere mi avverte prima perché noi a volte quando pubblichiamo qualcosa su Facebook
E anche per dare un'idea lettore che stiamo effettivamente in quel luogo c'è anche per dare una prova una prova reale di quello che e andremo a raccontare
Qui non c'è solo dietro capisci l'immagine che può essere c'è anche dietro un diciamo un valore ha la foto su Facebook nel momento in cui titoli durante reporting anche un valore diciamo quasi rispecchia hacking
Su quello che stai che sta andando a fare e adesso quel giorno si è dimenticato mentre stavamo andando a Nikolaj era una zona disse punta completamente dai russi e e bersagliata in quel momento da tutte le parti avesse sia direttiva ritmiche diciamo perché già da luglio avverte dice non pubblicare niente su Facebook che mia madre pensa che stiamo a chi apre per esempio una madre pensa che stiamo a Leopoli e allora io vado su Facebook e scrivo sulla strada per Nikolaj non mi ricordo dica qualcosa del genere ma passa un minuto
Che gli arriva un messaggio vocale una voglio vocale
Messaggio di sua madre
Però
Sito ma estendendo Nicola
Weston dove si paga il mio lavoro vero al figlio un questo Maria che durava tipo tre quattro secondi praticate dite
Poi da lì Zorba ad un so come tu sia riuscito Boeing andarla continuare perché
Ma reale
Basta così tutto quindi è complicato
Però puntano con le dicevo importante pure c'è tanta bellezza che non viene raccontata e quindi io tramite questi punto
Proprio per dare un'impressione anche di bellezza punto che c'è
Mando queste futile
Ma questo l'ho fatto insomma è una strategia che utilizza un po'da qualche anno
Quindi quel senso siamo abbastanza
Senti Alessio
Che c'è una cosa che mi ha colpito molto delle fotografie che avete selezionato per libero
Allora il libro eh realmente un diario Ucraino non solo perché è il loro raccontano la loro esperienza diretta
Può rispondenti dalle zone di guerra ma perché ricostruisce in maniera
Devo dire è chiara lucida puntuale quello che sono stati questi due anni quanto meno fino al punto in cui arriva il loro diario che più o meno arriva fino a gennaio febbraio due mila ventiquattro
E e tutto veramente molto documentato molto chiaro molto lucido una ricostruzione
Molto attente molto efficace per molti versi anche molto chiarificatrice devo dire perché mette davvero ordine nelle cose
E rispetto alle fotografie ci sono delle foto in particolare i due che mi hanno colpito
Mi hanno colpito un po'tutti a ma questo questo lo sai alcune in particolare quello di mettereste nel pre il fattore umano
Al centro a margine di foto che sono prettamente racconto di guerra
Penso a al il grande carrarmato con accanto la bambina in bicicletta o al cimitero dei missili dove c'è questa distesa infinita politica quasi quanto mezzo campo da calcio un campo da calcio
Una
Raccoglie solo relitti di missili caduti nella zona e questa figura umana credo una donna ecco questa è la foto e descrivevo prima c'è una una donna
E questa
Questa non so se è una donna realtà io mi sono fatta l'idea che sia una donna ma è una mia idea
Ecco quelle mettere SEL tre il fattore umano al centro di quella che è la narrazione della guerra e trovo che sia veramente una una scelta una cifra molto molto potente se vuoi dire qualcosa su questo aspetto
è vero è vero che
Proprio perché il novantanove per cento delle immagini che ci sono in questo libro
C'è sempre una presenza umana
Questo diciamo probabilmente ci sono due due ragioni una è di la Regione prettamente siamo chiarificatrice nel senso quando vediamo l'immagine del genere
Senza la presenza in questo suo del bambino che passa accanto al carrarmato magari non si intuire ebbe
Juan tutto quanto quanto enorme sia questo che era armato quindi per un discorso anche di proporzioni spesso inserire una presenza umana significa dare anche un'idea lettore di cosa stiamo parlando PEI
è vero anche che le nostre storie sono storia DDT persone dunque la guerra ok cos'è la guerra opere anche purtroppo sofferenza di gente che che vive in quei in quei contesti
Quindi difficilmente o per lo meno quando raccontiamo delle storie quando Lorenzo intervista un personaggio che erba nella sì nel nel racconto a me non piace tanto fare dei ritratti posati possibilmente estese l'occasione opportuna io preferisco fotografare questo questa queste persone in un contesto Titti di vita quotidiana
Quindi
Pensi poi
Pongo tornando a questa foto un'immagine del genere per me racconta anche quanto come dice tanto tu prima continua nonostante la guerra quindi la quotidianità esatto questa è una famiglia questo bah un bambino quando con la madre che semplicemente la madre era andato a raccogliere dell'acqua prendere l'acqua e il bambino collo con lo zainetto la segue
E questi questa macchina enorme sospette non mi sto Paramatti racconta la guerra quest'immagine Acquaviva cui facevi riferimento è semplice queste uno qua siamo a Kharkiv breve e questo
Un uno spazio si un campo mezzo campo di calcio e questi sono tutti mi o parte una parte importante degli istituti
Soltanto nella regione di Kharkiv quindi questo da nascita di carico è servita a livello proporzione anche rispetto appunto la figura umana ti rendi conto quanto grandi sono questi gli stili e quanto è estesa
Come dire
Tutto
Quindi anche qua la presenza umana fondamentale per capire queste proporzioni
Lorenzo senti a un certo punto la guerra avanzava poi gli arrivate la guerra e agli inizi
Il popolo ucraino e disorientato ma un po'tutto il mondo e disorientato perché forse all'inizio nessuno credeva davvero che Putin avrebbe davvero fatto partire una guerra di invasione che pur nascondendo la pietra un operazione speciale di denazificazione
Della dell'Ucraina è stata questa la sua il suo ragionamento e a parte l'entrare a volte proprio dentro i ragionamenti fogli psicotici di Putin anche attraverso questo
Questo libro nell'avanzare della guerra a un certo punto Tura Conti Pasi come il popolo ucraino abbia vissuto tre fasi emotive di questa guerra
Una adesso io avevo dovete dare una
Esatto c'è prima il terrore fiale poi di Hillary resilienza che a un certo punto si accompagna anche Allen
O dopo le le prime ritirate della Russia e le prime riconquista da parte del dell'esercito
E poi c'è una terza fase che quella del suo più recente più vicina che quella della frustrazione
E la sofferenza aprì un attimo che tutti soffermati su questa più analitiche ho trovato veramente ordinaria
Ma sì alla fine
Il diciamo che il problema a sono un po'le fasi probabilmente ricche hanno caratterizzato tantissimi altri conflitti noi l'abbiamo punto avendo documentato per due anni di fila
è qualcosa propri tangibile
Io ricordo appunto
Prima anche per ancor prima di entrare in Ucraina queste donne che uscivano saltavano venivano fuori diciamo vedi monopolistici scendono dal dal dal dal dai treni che arrivavano in Polonia da Leopoli
Che erano spaesata e confusione
Piange vanno quello che terrorizzava di più gli psicologi in quel periodo non erano tanto
Non era tanto il pianto di queste madri ma quanto il silenzio per esempio dei propri figli questi bambini che
Sembrava non hanno non sentire più nulla
Rigoroso guardi camminare a testa bassa
Indifferenti a qualsiasi gioco
Perché perché sono state gente che è stata scaraventata dai propri letti dalle proprie buttata fuori dalle proprie case nel giro di pochissime ore in una notte in cui nessuno pensava che la Russia avrebbe portato
Avrebbe portato nel cuore dell'Europa una guerra anacronistica
Quindi insomma un'invasione del genere Roma nessuno si aspettava una roba del genere
E e e poi si è passati invece alla alla resilienza cioè trasformare questo sciocco questo orrore in qualcosa di
Di di di di di di forte di di di norma sorta di rivincita
Di orgoglio
Ed è vero il Popolo Ucraino un popolo
Parzialmente disunito prima della guerra è stata anche la guerra che aveva unito che ha unito molte delle degli abitanti che vive Vona Carchidi che si sentivano distanti anni luce da quelli che vivevano alle o polizia vicino alla Polonia un territorio vastissimo
Quindi insomma c'era c'era questa poté poteri percepire questa questa questa questa resilienza questa voglia di rivalsa e poi alla fine invece iniziati a constatare anche la stanchezza la sofferenza se prima contabili a migliaia
Degli Ucraini che andavano pian pianino andavano ad arruolarsi pronti a a morire in prima linea
Ad un certo punto andavi a contare tutti quelli che erano erano più disposti a morire in prima linea che invece erano di più disposti a pagare ad esempio qualcuno
Un trafficante per uscire dal Paese e fuggire quindi al servizio di leva quindi andavi pian pianino
Diciamo a raccontando il CED vedevi che è andava via via cambiando l'umore l'umore della del del del dell'agente dei civili delle
E però c'è una cosa che sin dall'inizio ha contraddistinto le loro emozioni e il loro sentimento del trauma
Ecco io
A a noi abbiamo documentato abbiamo terminato questo libro lo so racconto si ferma credo febbraio primi di marzo nel due mila ventiquattro
E ti rendi conto che alla fine quello che è viene fuori
E quello che la spesso la gente ci chiede
Diceva come finirà
Questa guerra le abbiamo lasciato ovviamente un c'è un finale aperto a a qualsiasi a qualsiasi qualsiasi scenario
Però c'è una cosa a proposito con il suo prima il trauma
Cioè lo abbiamo visto è già successo in Bosnia
Volti a io Alessio lo abbiamo anche documentato
Cioè quello che succede e che il trauma
Viene poi
Tramandato da padre in figlio viene ereditato dalle altre generazioni
L'abbiamo visto in Bosnia anche perché con Alessio abbiamo visitato qualche anno prima
Il un campo profughi che ancora oggi ospita i le famiglie sopravvissute al massacro di Srebrenica e i loro nipoti quindi gente che non era nemmeno un attacco Durante il massacro di Srebrenica soffre di pochissimo depressione
Sono quasi tutti disoccupati
Perché sono dei traumi e si vanno a tramandare già successo anche in Ruanda
Lo abbiamo visto è già successo e succederà purtroppo anche in Ucraina
Ed è questo un qualcosa
Il trauma e la guerra
Perché questo fanno le guerre ed è questo un qualcosa che purtroppo
Comunque andrà a finire qualsiasi accordo verrà approvato questa è una cosa che nessun accordo di pace
Potrà potrà cancellare
Grazie Lorenzo
Sono considerazioni fortissime molto molto dolorose che
Veramente tolgono quasi il respiro e tolgono quasi fiato soprattutto di fronte a degli scenari rispetto ai quali non solo la guerra non si ridimensiona non rientra ma addirittura quasi si espande siamo travolti e stravolti da scenari bellici che
Stanno davvero
Sconvolgendo tutti gli equilibri mondiali
Nel vostro diario ucraino spesso si ritorna insigniti aporia avete fatto anche un'esperienza diciamo avete documentato anche la la situazione in Siria insieme avete fatto degli reportage anche dagli oggi questa presentazione si verifica il giorno dopo
Le notizie che ieri hanno raccontato appunto la vittoria dei ribelli è la fine della dittatura di cinquant'anni di
Di Assad ci sono moltissime connessioni mentre leggevo il libro io mi ha colpito il fatto che ho finito di leggere il libro tra sabato pomeriggio ieri mattina e nel frattempo arrivavano le notizie di questi cambiamenti ma ci sono molti molti legami che alla fine Titti fanno pensare e ti fanno anche capire quanto sia tutto collegato sia tutto interconnesso e che non ci sia una guerra
Finisce solo entro i propri confini e a proposito di questi scenari di guerra vorrei chiedervi intanto appunto un una vostra riflessione sulla situazione della Siria visto che ci siete stati avete vissuto tra l'altro tu Lorenzo proprio ieri hai condiviso su Facebook un filmato dove ai raccontato e mostrato un'intervista che avete fatto poi al capo dei ribelli che ieri ha preso il potere ha ha preso il potere in Siria
E quindi vorrei che ci facesse una considerazione tanto come esperienza vissuta quanto appunto insomma una riflessione su quello che che è accaduto e poi prima di chiudere torneremo anche vorrei fermarmi anche su un altro scenario che vedremo dopo
No va be'sul surplus sulla Siria no sulla come dicevamo prima sulla Siria è ancora troppo presto in effetti per dare un giudizio vuole che posso dire
Era in esperienza ne siamo andati insieme l'anno scorso nel Febbraro in pietre subito dopo il terremoto c'è stato questo occasione può ora Lorenzo lo racconterà più nel dettaglio abbia incontrato al giullare il capo il c'è il capo dei ribelli
Sì sì un'altra ne dato che ero perché Lorenzo racconterà no ma volevo dire anche che importante io andati insieme altre volte in passato nel nord est di zona curda
E la cosa che dal quarantotto ore
Stiamo vivendo che la gioia dei siriani io Martana compagna abbiamo decine di amici siriani purtroppo sparsi nel mondo
Uno dei miei più cari amici è un siriano
Che o se di queste quote il viaggio
Dal il dato della rotta balcanica nel due mila e quindici e se le cose dovessero andare come si spera se veramente gli Assad non non ci saranno più molto probabile sommare al nostro amico l'anno prossimo potrebbe ritornare a Damasco e questo sarebbe a dieci anni dal dal dal suo viaggio verso la Germania Ellul questa è la storia di somali come la storia di milioni di siriani in questo mentono in giro per il mondo è un qualcosa che magari in Italia anche se ne starà con se ne sta parlando poco
Però è un qualcosa di veramente incredibile per come è andata per la presunta con cui nessuno sospettava che gassate cadessero se velocemente
Però per fortuna questi sono diciamo la poi il futuro diciamo promette bene Lorenzo da raccontare
è un po'
No per sì noi abbiamo avuto appunto la parlare peraltro parlare di di Siria e di Medioriente davanti a Marta Berlinghieri una forse la più grande esperta di di Medioriente a livello giornalistico sento piccolissimo qui va alza la mano parta perché molti si chiedono chi sei e quindi è veramente gli servisse per imbarazzo quasi a parlare di Dida e di Oriente davanti a un bar tarocco e quindi mi limiterò a raccontare la la mia esperienza
Per me
è stata è stata un'esperienza porta quella quella di entrare appunto Idlib che come come molti sapranno insomma punta proprio la Provincia la roccaforte dei ribelli ed è per questo che era praticamente impenetrabile
Da da da da qualsiasi parte del del del territorio potevi entrare la sua parte l'unica occasione che abbiamo avuto per entrare di libertà dopo il terremoto
E l'impressione che ho avuto il diritto che era dilaniata da un'epidemia iniziale di collera dal terremoto che si era battuto sulle case accanto ai campi dei rifugiati e che erano scappati e scappava dal regime di Assad
Era quella proprio cioè io pensavo
Anche dopo tutto quello che ho avuto l'opportunità di intervistare
Al giovani appunto il il il capo dei ribelli capo delle milizie
Per me era qualcosa di assolutamente impossibile di improbabile o quanto meno molto molto improbabile che è in quel momento da quella roccaforte potesse partire un'avanzata addirittura fino a Damasco vi sono state ovviamente delle situazioni che hanno contribuito questa a questo a questo su questo diciamo alla alla alla la caduta di Assad è stato anche il fatto per esempio delle difficoltà violente degli Hezbollah in guerra con Israele
Del ruolo dell'Iran e di quello della Russia e volevo terminare seminario pulita proprio con la Siria perché
Dove tutto ha avuto inizio tra l'altro nel senso nel senso di questa storia di guerra ha inizio in un confine
Ha inizio un confine
La cosa che mi faceva più imbestialire abbia parlato con l'inizio noi siamo arrivati in Ucraina inizialmente per raccontare l'esodo di questi dei rifugiati ucraini
Però qualche chilometro più a nord come dicevi tu come spiega di bene i siriani
Venivano presi a calci e a manganellate
Dai poliziotti polacchi Pilon lato Abelli gli stessi soldi poliziotti polacchi che accoglievano a braccia aperte con tè caldo e coperte
I rifugiati ucraini e dall'altra derisi Viani che venivano presi a pedate lasciati a morire di freddo donne incinte lasciata morire di freddo
In in in in
Nelle foreste delle foreste al confine con la Bielorussia dopo non è che che si appunto come dicevi tu sbagliato il modo in cui venissero trattati il Pd ucraini ha sbagliato il modo in cui venivano trattati siriani
Che scappavano dallo stesso nemico
Scappano dallo stesso Dini scappavano dalle bombe russe scappavano dalle bombe russe che erano state date al-Assad scappavano da da andavano lo stesso nemico eppure ricevevano un trattamento completamente diverso io non potrò mai dimenticare
Non potrà mai dimenticare questa ragazza siriana tra l'altro lei si era rifugiata prima Idlib pure riuscita a a scappare e a raggiungere l'Europa
Che era si trovava ferma nel campo i bruschi
In Bielorussia con la madre malata era stata respinta venti volte
Venti volte era stata respinta da poliziotti polacchi
E mentre guardavo una donna Ucraina scendere dal il dato dal dal treno con questa coperta colto capolino al bimbo il tè caldo io non potevo fare a meno di pensare
Questa a questa donna questa ragazza siriana scappata dallo stesso nemico
E a quanto avrebbe dato per un secondo di quella stessa attenzione
Graziella Renzo ai dobbiamo dobbiamo chiudere
Io vi ringrazio moltissimo per essere stati qui vi ringrazio moltissimo per RAI vostro lavoro vi ringrazio anche perché e grazie al vostro lavoro e a quello dei vostri colleghi
Se comunque oggi Sindar gas sui crimini di guerra che sono stati