E in entrambi le incertezze sono connesse alle attese delle politiche economiche e commerciali che metterà in campo l'amministrazione Trump.
L'economia Usa conserverà comunque il suo vantaggio, poiché può contare su una capacità di rinnovamento tecnologico e sull'impulso dato dall'amministrazione Biden.
Con ogni probabilità le politiche di Trump (deregolamentazione, detassazione, innalzamento delle tariffe connesse alla guerra … commerciale) consentiranno in una prima fase una spinta al consolidamento della crescita Usa.
Ma è altrettanto probabile che in seguito emergano le contradddizioni insite in queste politiche.
Per quel che riguarda l'Europa, i due rapporti escludono la possibilità di una recessione.
La crescita oscillerà intorno all'1,3 per cento.
Si conferma il dato postivo delle economie del Sud Europa come Spagna, Portogallo e Grecia.
Ma quel che continua a zavorrare l'Ue è la frammentazione dei mercati finanziari, che impedisce investimenti decisivi per lo sviluppo dei settori innovativi.
Continua ad arrancare la Cina per via della debolezza dei consumi del mercato interno.
Restano alti i rischi connessi all'esportazione sul continente europeo del surplus di merci che troverà ostacoli tariffari sul fronte Usa.
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